Con decreto ministeriale 28 ottobre 2005, e' conferita la seguente ricompensa: Croce d'argento al merito dell'Esercito al Tenente Colonnello Massimo Panizzi, nato il 10 ottobre 1962 a Carrara (Massa-Carrara), con la seguente motivazione: «Capo della pubblica informazione del comando di Kfor e portavoce del comandante, nell'ambito dell'operazione «Joint guardian» in Kosovo, ha svolto il proprio incarico con raro senso di responsabilita' e straordinario spirito di sacrificio, assicurando, in ogni circostanza, il corretto sviluppo delle attivita' mediatiche. In particolare, in un ambiente caratterizzato da violenza interetnica, degrado sociale, attivita' sovversiva e aperta ostilita', consapevole dell'importanza della propria branca nel campo operativo, ha salvaguardato l'immagine della Forza multinazionale e quella del suo comandante mantenendo contatti altamente professionali e decisi con tutto il mondo dell'informazione. Con elevato spirito di servizio e grande dedizione ha coordinato le attivita' di pubblica informazione con quelle di guerra psicologica contribuendo all'efficacia dell'information campaign. Incurante dei disagi e dei rischi personali, ha coordinato, con eccezionale competenza, le attivita' pubbliche con gli organi preposti alla sicurezza fisica, dei trasporti e delle comunicazioni del comandante, garantendo sempre una perfetta cornice di sicurezza. Chiaro esempio di altissime virtu' militari che ha suscitato l'ammirazione e l'incondizionato apprezzamento del comandante, dello staff multinazionale e delle unita' dipendenti e ha contribuito ad accrescere il prestigio della Forza armata e dell'Italia nel contesto internazionale». - Pristina (Kosovo), 25 marzo 2003 - 3 ottobre 2003. Con decreto ministeriale 28 ottobre 2005, e' conferita la seguente ricompensa: Croce d'argento al merito dell'Esercito al Luogotenente Antonio Di Bono, nato il 27 settembre 1950 ad Acerenza (Potenza), con la seguente motivazione: «Assistente amministrativo del comandante italiano, nell'ambito dell'operazione «Joint Guardian» in Kosovo, assolveva le sue funzioni con eccezionale abnegazione, encomiabile spirito di sacrificio ed esemplare dedizione al sevizio per garantire, in ogni circostanza, un costante flusso informativo tra il comandante e le unita' dipendenti ed il necessario collegamento con gli organi nazionali. In particolare, in un ambiente caratterizzato da violenza interetnica, degrado sociale, attivita' sovversiva e aperta ostilita', incurante dei rischi e dei disagi, ha contribuito, in maniera determinante, al successo di varie operazioni tendenti all'arresto di criminali ed estremisti e a salvaguardare la sicurezza personale del comandante, sottoposto a minacce terroristiche ed estremiste, coordinando con efficacia e grande competenza professionale i Team di «Close Protection», le comunicazioni classificate, i trasporti aerei e di superficie ed il collegamento con gli organi di polizia e giustizia internazionali. Chiaro esempio di altissime virtu' militari e di eccellenti doti professionali che ha suscitato l'ammirazione e l'incondizionato apprezzamento del comandante, dello staff multinazionale e delle unita' dipendenti, contribuendo ad accrescere il prestigio della Forza armata e dell'Italia nel contesto internazionale». - Pristina (Kosovo), 19 novembre 2002 - 18 maggio 2003 |