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| Gazzetta n. 198 del 26 agosto 2006 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 29 marzo 2006 |  | Primo  programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001) s.s.  7-quater Domitiana - Lavori di ammodernamento alla sezione tipo A nel tratto tra il km 0+000 ed il km 27+000, compresa la variante di Mondragone. (Deliberazione n. 97/06). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
 Vista  la  legge  21 dicembre  2001,  n.  443,  che, all'art. 1, ha stabilito   che   le   infrastrutture   pubbliche  e  private  e  gli insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale, da realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato  e  per  interventi  nel  settore  idrico  di competenza del Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti,  prevede che gli interventi medesimi siano ricompresi in intese generali quadro tra il Governo  e  ogni  singola  regione  o  provincia autonoma al fine del congiunto coordinamento e realizzazione delle opere;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come  modificato  -  da  ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  Codice unico di progetto (CUP);
 Visto  l'art.  4  della  legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare:
 i  commi 134  e  seguenti,  ai  sensi  dei  quali la richiesta di assegnazione  di  risorse,  per  le  infrastrutture  strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato;
 il comma 176, che rifinanzia l'art. 13 della legge n. 166/2002;
 il comma 177 - come modificato e integrato dall'art. 1, comma 13, del  decreto-legge  12 luglio  2004,  n.  168, convertito nella legge 30 luglio  2004,  n.  191,  nonche' dall'art. 16 della legge 21 marzo 2005,  n.  39  - che reca precisazioni sui limiti di impegno iscritti nel  bilancio  dello  Stato  in  relazione  a specifiche disposizioni legislative;
 Visto  il  decreto  legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002;
 Vista la legge 23 dicembre 2005, n. 266, e visti in particolare:
 l'art.  1,  comma 78,  che autorizza un contributo annuale di 200 milioni  di  euro  per quindici anni, a decorrere dall'anno 2007, per interventi   infrastrutturali,   prevedendo   -   tra  l'altro  -  il finanziamento  di opere strategiche di preminente interesse nazionale di cui alla citata legge n. 443/2001;
 l'art.  1,  comma 85,  che integra le richiamate disposizioni sui limiti di impegno;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  supplemento  ordinario),  con  la  quale questo Comitato, ai sensi  del  piu'  volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato  il  Primo programma delle infrastrutture strategiche, che, nell'allegato  1,  include  -  nell'ambito del «Corridoio plurimodale tirrenico  nord Europa», alla voce «Sistemi stradali ed autostradali» - la «A1 (Capua) Domiziana ed adeguamento»;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel Primo programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004),  con  la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di  piano  economico-finanziario  ai  sensi  del  richiamato  art. 4, comma 140,  della  legge  n.  350/2003,  prevedendo  che di norma - a corredo  della  richiesta  di  finanziamento  a  carico delle risorse dell'art. 13 della legge n. 166/2002, come sopra rifinanziato - venga presentato  il  piano  sintetico, ma esplicitando che questo Comitato stesso,  in sede di approfondimento, puo' richiedere la presentazione del piano analitico completo;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004),  con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei   ed   informatici,  relativi  a  progetti  di  investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture   e  dei  trasporti,  e  successive  modificazioni  ed integrazioni,  con  il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Visto  il  Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2004-2007,   che  inserisce  l'intervento  «A1  (Capua)  Domiziana  e adeguamento»  tra le iniziative potenzialmente attivabili nel periodo considerato;
 Vista  la  nota  5 novembre  2004,  n.  COM/3001/1, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Vista  la  nota 15 dicembre 2005, n. 611, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e  dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, la relazione  istruttoria relativa alla «s.s. 7-quater Domitiana: lavori di  ammodernamento  alla sezione tipo A nel tratto tra il km 0+000 ed il km 27+000, compresa la variante di Mondragone»;
 Considerato  che  l'opera  di  cui  sopra  e'  compresa nell'Intesa generale  quadro  tra  Governo  e  regione  Campania, sottoscritta il 18 dicembre 2001;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato  che,  con  delibera  adottata  in data odierna, n. 75, questo  Comitato  ha  proceduto  alla  ricognizione  delle risorse da considerare allocabili da questo Comitato stesso;
 Considerato  che  il  CUP  assegnato  al  progetto  e' il seguente: F62C05000030001;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti che - nel formulare la proposta definitiva di riparto delle risorse recate dal citato art. 1, comma 78, della legge n. 266/2005 - chiede  l'assegnazione di un finanziamento di 80 milioni di euro alla «s.s.  7-quater Domitiana: lavori di ammodernamento alla sezione tipo A nel tratto tra il km 0+000 ed il km 27+000, compresa la variante di Mondragone»;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto
 1.  Delle  risultanze  dell'istruttoria  svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che  l'intervento  proposto  si inserisce nel contesto della rete stradale  della  regione  Campania  ed in particolare collega le zone costiere  del litorale dominitio alla grande viabilita' della regione Campania  e  del  basso  Lazio,  assolvendo  quindi  alla funzione di collettore  per  tutto  il  flusso turistico che proviene dall'area a nord di Napoli e dalla provincia di Caserta diretto al mare;
 che  allo  stato attuale le infrastrutture esistenti tra il fiume Volturno  ed  il  fiume Garigliano non sono in grado di soddisfare la domanda  di  mobilita'  ne'  di  garantire  un  adeguato  livello  di servizio;
 che  pertanto  il  progetto  sottoposto a questo Comitato ha come obiettivo  l'ammodernamento  della s.s. 7-quater e l'adeguamento alla nuova   sezione  tipo  «A:  autostrada  in  ambito  extraurbano»  per garantire la sicurezza dei nuovi flussi di traffico;
 che  il  nuovo asse ha uno sviluppo complessivo di circa 33,5 km, con un intervallo di velocita' 90 " V " 140 km/h, ed e' costituito da una  sede stradale a doppia carreggiata, con corsie di marcia di 3,75 m  e  di  emergenza di 3,00 m e con spartitraffico centrale di 4,0 m, per complessivi 25 m;
 che  le  principali  opere d'arte sono costituite da due gallerie naturali, otto viadotti e otto svincoli;
 che l'ANAS S.p.a., in qualita' di soggetto aggiudicatore, in data 4 giugno  2003  ha  trasmesso  il  progetto  preliminare  dell'opera, corredato  dallo  studio  di  impatto  ambientale, al Ministero delle infrastrutture  e  dei trasporti nonche' alle amministrazioni ed enti interessati ed ai gestori di opere interferenti;
 che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, con nota   23 agosto  2004,  n.  GAB/2004/7940/B05,  ha  espresso  parere favorevole   circa   la   compatibilita'   ambientale   del  progetto preliminare,  fatte  salve  tutte  le  autorizzazioni  ed adempimenti previsti   dalla   normativa   vigente,   condizionando  tale  parere favorevole  all'ottemperanza  delle prescrizioni riportate nel parere stesso;
 che  con nota 22 marzo 2005, n. 2751/2005, anche il Ministero per i  beni  e  le  attivita'  culturali  ha  espresso parere favorevole, condizionato   all'ottemperanza   delle  prescrizioni  riportate  nel decreto stesso;
 che  la  regione  Campania,  con  delibera della Giunta regionale 6 dicembre  2005,  n.  1808,  si  e'  pronunziata  favorevolmente con prescrizioni;
 che  il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone le prescrizioni   e   le   raccomandazioni   da  formulare  in  sede  di approvazione del progetto preliminare;
 sotto l'aspetto attuativo:
 che il soggetto aggiudicatore e' l'ANAS S.p.a.;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che    il    costo    dell'intervento    e'   quantificato   in 1.049.067.108,96  euro,  di  cui  707.163.222,96  per  lavori  a base d'appalto e 341.903.886 per somme a disposizione;
 che   il  predetto  costo  deve  essere  incrementato,  cosi'  come richiesto  dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, di  una  quota  pari  al  5% del suddetto importo - da destinare alla realizzazione   di   interventi   di   compensazione   ambientale   e socioeconomiche,  da definire e concordare con i comuni interessati - e  che  conseguentemente il costo complessivo dell'opera ammontera' a 1.101.520.463 euro;
 che il piano economico-finanziario sintetico, predisposto secondo lo  schema  approvato  con la delibera n. 11/2004 e riferito al costo dell'opera  al netto dell'incremento per opere compensative richiesto in  fase istruttoria, non evidenzia un «potenziale ritorno economico» derivante  dalla  gestione,  trattandosi  di opera non assoggettata a tariffazione;
 che nella relazione istruttoria il Ministero delle infrastrutture e  dei  trasporti  non  formula  proposte  di  assegnazioni di fondi, sostanzialmente   rinviando   gli  aspetti  relativi  alla  copertura finanziaria  del  costo  dell'opera  alla  fase  di  approvazione del progetto definitivo.
 2. Degli  esiti del dibattito svoltosi in ordine all'argomento in oggetto ed in particolare:
 che, come esposto in premessa, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha proposto di assegnare all'opera 80 milioni di euro;
 che  si  e'  condivisa  l'opportunita' di attribuire all'opera un primo  contributo,  tenendo  conto  della circostanza che trattasi di arteria non assoggettata a pedaggio;
 che  si  e'  concordato  di  compensare la minore assegnazione ad altro  intervento  relativo alla regione Campania con l'attribuzione, tra  l'altro,  di  un  maggior  contributo  (complessivamente  di 110 milioni   di  euro)  all'opera  suddetta,  destinando  il  contributo medesimo alla realizzazione di uno stralcio;
 Delibera: 1. Approvazione progetto preliminare.
 1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n.  190/2002,  come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 189/2005,  nonche'  ai  sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della  Repubblica  n.  327/2001,  come  modificato  - da ultimo - dal decreto  legislativo n. 330/2004, e' approvato, con le prescrizioni e raccomandazioni  proposte  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti,   anche   ai   fini  dell'attestazione  di  compatibilita' ambientale  e di apposizione del vincolo preordinato all'esproprio il progetto    preliminare   «s.s.   7-quater   Domitiana:   lavori   di ammodernamento  alla  sezione tipo A nel tratto tra il km 0+000 ed il km 27+000, compresa la variante di Mondragone».
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio,  l'Intesa  Stato-regione  sulla  localizzazione  dell'opera stessa.
 1.2.  Ai  sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n.   190/2002,   l'importo   di  1.101.520.463  euro  sopra  indicato costituisce il limite di spesa dell'intervento.
 1.3.  Le  prescrizioni  citate  al punto 1.1, a cui e' condizionata l'approvazione  del progetto, sono riportate nell'allegato, che forma parte  integrante  della  presente  delibera  e  sono  articolate  in prescrizioni  da  sviluppare nelle successive fasi di progettazione e in prescrizioni da ottemperare nella fase di realizzazione.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono riportate nella seconda parte del citato allegato. Qualora  il soggetto aggiudicatore ritenga di non poter dar seguito a qualcuna  di  dette  raccomandazioni, fornira', al riguardo, puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie  valutazioni  e  di  proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 2. Assegnazione contributo.
 2.1.  Per  la  realizzazione  dell'intervento  di cui al punto 1 e' assegnato,  in  via  programmatica, un contributo di 9,834 milioni di euro,  per  quindici  anni  a  valere  sui  fondi recati dall'art. 1, comma 78,   della  legge  n.  266/2005  con  decorrenza  2007:  detto contributo,  suscettibile  di sviluppare un volume di investimenti di 110  milioni  di  euro,  e'  quantificato  indicando,  nel  costo  di realizzazione   degli   interventi,  anche  gli  oneri  derivanti  da eventuali finanziamenti necessari.
 2.2.  L'assegnazione  definitiva  del  contributo sara' disposta da questo  Comitato previa sottoposizione del progetto definitivo di uno stralcio funzionale dell'opera che risulti coerente con il contributo medesimo  e  con  le eventuali ulteriori disponibilita' che risultino destinate   all'opera.   Il   progetto  in  questione  dovra'  essere presentato  al  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti entro due  mesi  dalla  data di pubblicazione della presente delibera nella Gazzetta Ufficiale e dovra' essere corredato dalla stesura aggiornata del   relativo  piano  economico-finanziario  analitico,  predisposto secondo  lo  schema  approvato  da  questo  Comitato  con delibera n. 11/2004, riferito all'intera opera e parametrato sul maggior costo di cui al precedente punto 1.2. 3. Clausole finali.
 3.1.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti   componenti  il  progetto  preliminare  approvato  con  la presente delibera.
 3.2. Il predetto Ministero provvedera' ad accertare che il progetto definitivo  recepisca le prescrizioni che devono essere sviluppate in tale fase.
 Il   soggetto   aggiudicatore   procedera'   alla   verifica  delle prescrizioni  che  debbono  essere  attuate  nelle  fasi  successive, fornendo  assicurazione  al riguardo al predetto Ministero e curando, tra   l'altro,  che  le  prescrizioni  da  assolvere  nella  fase  di cantierizzazione  siano inserite nel capitolato speciale di appalto e poste a carico dell'esecutore dei lavori.
 3.3.  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di approvazione del progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo  -  tra l'altro - lo svolgimento di accertamenti anche nei confronti    degli   eventuali   sub-contraenti   e   sub-affidatari, indipendentemente  dall'importo  dei  lavori, e forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
 3.4.  Il  suddetto Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 3.5.  Il  CUP  assegnato  al  progetto in argomento, ai sensi della delibera  n.  24/2004,  va  evidenziato  in  tutta  la documentazione amministrativa  e  contabile  riguardante  l'intervento  di  cui alla presente delibera.
 Roma, 29 marzo 2006
 Il Presidente
 Berlusconi
 Il segretario del CIPE
 Baldassarri Registrata alla Corte dei conti il 31 luglio 2006 Ufficio  di  controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 5 Economia e finanze, foglio n. 164
 |  |  |  | Allegato PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI PROPOSTE DAL
 MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
 Parte 1ª
 PRESCRIZIONI Prescrizioni in fase di progettazione.
 Mitigazione e compensazione:
 si  dovra' prevedere nel programma lavori, per quanto possibile la   realizzazione   anticipata   delle   opere   di   mitigazione  e compensazione  ambientale  rispetto alla realizzazione delle opere in progetto;
 si  dovra'  ottimizzare  il  tracciato proposto in modo tale da risolvere  o  mitigare  le  problematiche  connesse  alla verifica di distanze  di visuali libere di cui al decreto ministeriale 5 novembre 2001,  evitando  ove possibile limitazioni in fase di esercizio sulle velocita' di percorrenza;
 si  dovra'  ottimizzare  le  interferenze  del  tracciato con i perimetri  delle  aziende  agricole  in modo da salvaguardarne quanto piu'   possibile   la   continuita'  e  la  funzionalita';  prevedere sovrappassi  e sottopassi di dimensioni idonee al passaggio dei mezzi agricoli  (con  altezza fino a 5 m); si dovranno altresi' adottare le soluzioni  progettuali in grado di mantenere il collegamento tra aree agricole,  gia' funzionalmente connesse, tra infrastrutture (strade e canali  di  irrigazione)  e tra i centri rurali. Si dovra' prevedere, inoltre,  una  viabilita'  secondaria  tale da garantire l'accesso ai fondi agricoli interferiti dalla nuova infrastruttura:
 si dovranno sviluppare gli interventi di mitigazione e le opere di   compensazione   cosi'   come  proposti  nelle  Studio  d'impatto ambientale  esaminato  e  sue  integrazioni,  ed integrarli alla luce delle  presenti  prescrizioni,  dettagliandone  la localizzazione, la tipologia, le modalita' di esecuzione e i costi analitici. Inoltre si dovra'  destinare  almeno  il  5% dell'importo complessivo dei lavori alla  realizzazione  di  interventi  di  compensazione  ambientale  e socioeconomiche,  da  definire  e concordare con i comuni interessati dall'opera;
 si  dovranno  prevedere  corridoi  protetti  di attraversamento della fauna in numero, forma e dimensioni adeguate;
 si  dovra'  prevedere,  per quanto riguarda il ripristino della vegetazione,  l'impiego  di specie appartenenti alle serie autoctone, raccogliendo   eventualmente   in  loco  il  materiale  per  la  loro propagazione   (sementi,  talee,  ecc.)  al  fine  di  rispettare  la diversita'  biologica (soprattutto in prossimita' di aree protette) e di consentire la produzione di materiale vivaistico;
 si  dovra'  privilegiare  l'impianto  di formazioni alberate di estensione  adeguata  per  ripristinare la continuita' dei relitti di vegetazione   e   per  rinaturalizzare  le  aree  dismesse  e  quelle intercluse;
 si  dovranno  sviluppare  le  opere di sistemazione a verde, di ripristino  ambientale  e  di  rinaturazione  previste  in  progetto, privilegiando  le  tecniche dell'ingegneria naturalistica ed assumere come riferimento: «Linee guida per capitolati speciali per interventi di  ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde» del Ministero dell'ambiente   -  Servizio  VIA, settembre  1997,  e  altri  manuali qualificati  quali,  ad esempio: «Atlante delle opere di sistemazione dei  versanti» dell'APAT, 2002; «Manuale di ingegneria naturalistica» della regione Lazio, 2001;
 tenendo  conto  che l'opera interferisce con il sito pSIC Monte Massico,  si  dovranno approfondire gli aspetti legati alla qualita', capacita'  di  rigenerazione delle risorse naturali e della capacita' di  carico  dell'ambiente.  In  base  ai  risultati dell'indagine, si dovra'   verificare   l'efficacia  degli  interventi  di  mitigazione indicati  nel  SIA  e la possibilita' di identificare un sito di pari importanza ecologica su cui poter realizzare interventi compensativi;
 si  dovranno contenere i progetti di coltivazione e di recupero per  le  cave  di  prestito, in accordo alla normativa nazionale ed a quella regionale;
 si  dovra'  specificare  la  localizzazione,  la tipologia e le modalita'  di  realizzazione  delle  opere  di  mitigazione acustica, assicurandone  l'inserimento paesaggistico e privilegiando l'adozione di  barriere  acustiche  integrate  con  barriere  a verde. Si dovra' dettagliare la scelta dei materiali in rapporto alle peculiarita' del contesto d'inserimento;
 si dovra' prevedere, ove possibile, la riduzione della notevole altezza  prevista  per  le barriere antirumore (h = 5 m), verificando comunque il rispetto dei livelli acustici post mitigazione;
 si  dovranno  approfondire  gli  aspetti legati alla percezione dell'opera  e  l'analisi  dell'intervisibilita'  al fine di definire, attraverso  la  progettazione  integrata paesaggistico-architettonica degli  elementi  emergenti  dell'infrastruttura  (tra  cui  rilevati, ponti,  viadotti,  etc.), gli adeguati accorgimenti progettuali e gli idonei  interventi  di  mitigazione.  Si dovra' contenere quanto piu' possibile l'altezza dei rilevati evitando l'effetto barriera indotto. Particolare attenzione si dovra' porre per le seguenti opere:
 viadotto Trenta Palmi-Travata;
 viadotto Celiole nord;
 viadotto Celiole sud;
 viadotto d'Auria:
 svincolo di Sessa Aurunca;
 imbocco galleria M. Cicoli;
 si   dovranno   adottare   misure   idonee   per  alleviare  le interferenze  del tracciato con i perimetri delle aziende agricole in modo  da  salvaguardarne  quanto  piu'  possibile la continuita' e la funzionalita' ed in particolare:
 assicurare   che   i  sovrappassi  ed  i  sottopassi  abbiano dimensioni idonee al passaggio dei mezzi agricoli (con altezza fino a 5 m);
 adottare  le  soluzioni  progettuali  capaci  di mantenere il collegamento  tra  aree  agricole,  gia' funzionalmente connesse, tra infrastrutture  (strade  e  canali  di  irrigazione)  e  tra i centri rurali;
 prevedere   una  viabilita'  secondaria,  tale  da  garantire l'accesso ai fondi agricoli interferiti dalla nuova infrastruttura;
 si  dovranno  approfondire  gli  aspetti legati alla percezione dell'opera  e  l'analisi  dell'intervisibilita'  al  fine di definire attraverso  la  progettazione  integrata paesaggistico-architettonica degli  elementi  emergenti  dell'infrastruttura  (tra  cui  rilevati, ponti,  viadotti,  etc.), gli adeguati accorgimenti progettuali e gli idonei  interventi  di  mitigazione.  Si dovra' contenere quanto piu' possibile l'altezza dei rilevati evitando l'effetto barriera indotto.
 Atmosfera:
 si dovra' approfondire lo studio degli impatti sulla componente Atmosfera:
 prevedendo  gli  impatti  in fase di cantiere con particolare riferimento  alla  stima delle emissioni dei gas di scarico dei mezzi di  trasporto,  dei  materiali e delle polveri nelle aree di cantiere lungo la viabilita' impegnata;
 procedendo  alla  individuazione delle misure di contenimento degli impatti;
 per      il     generale     miglioramento     dell'inserimento paesaggistico-ambientale   dei   ponti   e  dei  viadotti  si  dovra' prevedere:
 l'adozione  di  strutture architettoniche continue, a sezione variabile e con forme arrotondate;
 la  verifica  della  possibilita'  di  inserire  le  opere di protezione  dal rumore nelle strutture portanti, ad esempio adottando impalcati a via inferiore;
 la definizione con particolare cura del disegno delle forme e delle   superfici   delle   pile   e   delle   spalle  e  della  loro naturalizzazione (piantumazioni e mascheramenti);
 la  verifica volta ad omogeneizzare le sezioni delle pile dei ponti anche al fine di minimizzare le alterazioni dinamiche, di rotta e/o di piena fluviale.
 Acque:
 si  dovra'  verificare e dettagliare l'adeguatezza delle misure proposte  nei  SIA  per evitare i rischi di inquinamento delle acque, con particolare attenzione a quelle aree di cantiere che sono situate in   prossimita'   dei  corsi  d'acqua  e  che  risultano,  pertanto, particolarmente sensibili;
 si  dovra'  approfondire la valutazione dell'efficienza e della funzionalita'  del  sistema di trattamento delle acque di piattaforma previsto  (bacini di fitodepurazione), in riferimento alle condizioni meteoclimatiche   della   zona  ed  eventualmente  prevedere  sistemi alternativi;
 dovra'  essere  redatto  sulla  base  delle  risultanze  di una specifica  campagna  geognostica  rivolta  a determinare collocazione spaziale e caratterizzazione qualiquantitativa delle acque circolanti nel  sottosuolo interessato dall'opera, in maniera tale da progettare l'opera con tecnologie adeguate a prevenire, per la costruzione della galleria, il drenaggio improvviso e la dispersione della circolazione stessa;
 si  dovra'  verificare  che  le  opere  d'arte  e  di  presidio idraulico  non arrechino significative alterazioni del deflusso delle acque  sia all'interno del reticolo idrografico presente nell'area di intervento,   che   all'interno   di   eventuali   aree  soggette  ad esondazione,  secondo le indicazioni contenute nei piani stralcio per l'assetto   idrogeologico   dell'autorita'   di   bacino   dei  fiumi Liri-Garigliano e Volturno;
 dovra' essere fornita dettagliata indicazione sulla presenza di pozzi evidenziandone l'uso pubblico o privato;
 si dovra' prevedere:
 la  verifica  puntuale della stabilita' delle zone di imbocco delle  gallerie  con  particolare  riguardo agli effetti provocati da eventuali  depressioni e/o escursioni del livello delle falde in esse localizzate;
 la  predisposizione,  allo  sbocco delle gallerie, di un sito per  la  misurazione  delle  acque  eventualmente drenate, prevedendo inoltre  la  possibilita' dell'utilizzo di tali acque ai fini civili, irrigui e/o potabili;
 si  dovra'  prevedere per la fase di realizzazione dei viadotti e/o laddove siano presenti falde superficiali, che:
 le attivita' di perforazione e di esecuzione delle fondazioni di   pile  e  spalle  non  determinino  l'insorgere  del  rischio  di diffusione   delle   sostanze   inquinanti   dovute   ai   fluidi  di perforazione;
 l'utilizzazione  dei  fanghi  di  perforazione  non riduca la permeabilita' nelle formazioni litologiche interessate.
 Rumore:
 si  dovra'  approfondire  lo  studio  delle componenti rumore e vibrazioni  nella fase di cantiere, anche al fine di poter rispettare le  condizioni  del  clima  acustico  e  valutare  la possibilita' di opportuni  sistemi  di  contenimento/abbattimento;  l'indagine dovra' comprendere   le   ricadute   sulla   viabilita'   impegnata  per  la movimentazione dei mezzi di cantiere. Si dovra' fornire, l'elenco dei ricettori  posti  in  corrispondenza  dei  cantieri  con i rispettivi livelli di rumore;
 dovra'  essere specificata la localizzazione, la tipologia e le modalita'  di  realizzazione  delle  opere  di  mitigazione acustica, assicurandone  l'inserimento paesaggistico e privilegiando l'adozione di  barriere  acustiche  integrate  con  barriere  a verde. Si dovra' altresi'  dettagliare  la  scelta  dei  materiali  in  rapporto  alle peculiarita' del contesto di inserimento.
 Suolo e sottosuolo:
 si  dovra'  approfondire,  in  particolare,  l'aspetto relativo all'entita'  dei fenomeni di erosione e di trasporto solido possibili lungo  i numerosi impluvi presenti in corrispondenza dei versanti del M. Crestagallo.
 Gestione dei rifiuti:
 si dovranno dettagliare i quantitativi e le caratteristiche dei materiali  di  scavo;  per  lo  smaltimento  di quelli in esubero, si dovra'  definire  il  piano  di deposito temporaneo e di smaltimento, individuando  le aree di stoccaggio definitivo; si dovranno prevedere altresi' le modalita' di conservazione della coltre vegetale nel caso se ne preveda il riutilizzo;
 si  dovranno dettagliare qualitativamente e quantitativamente i materiali   derivanti  dalla  demolizione  delle  opere  esistenti  e indicarne le modalita' di smaltimento.
 Cantierizzazione:
 dovranno  essere  contenute  nei documenti progettuali relativi agli    oneri   contrattuali   dell'appaltatore   dell'infrastruttura (capitolati d'appalto) le prescrizioni relative alla conduzione delle attivita' di cantiere;
 si  dovra'  integrare  lo  studio della cantierizzazione con la descrizione  della  tempistica  realizzativa  dell'opera e delle fasi attuative  degli  interventi,  dettagliando  in particolare le misure previste  per  la  deviazione  provvisoria del traffico su viabilita' alternativa,  nei  tratti  di  viabilita'  esistente  interferita dai lavori;
 si  dovranno  definire  gli  itinerari  da/per  siti  di cava e discarica e riportare:
 i  rilievi  dei  flussi  di  traffico  attuale  sulle  strade interessate   come  viabilita'  di  cantiere.  Quest'informazione  e' necessaria   a  completamento  di  quella,  fornita,  sui  flussi  di automezzi   di   cantiere  e  diretti  alle  cave  e  discariche  per determinare il reale impatto dei flussi aggiuntivi sulla viabilita';
 lo schema planimetrico e distributivo delle aree di cantiere, non solo tipologico;
 l'ubicazione   e   quantificazione  degli  approvvigionamenti previsti per il fabbisogno di acqua e per lo smaltimento dei reflui;
 l'eliminazione  del  cantiere  satellite previsto all'interno del pSIC dei Monte Massico;
 si  dovranno dettagliare nello studio della cantierizzazione le misure  previste  per  la  deviazione  provvisoria del traffico sulla viabilita'   alternativa,   per  i  tratti  di  viabilita'  esistente interferita dai lavori.
 Fase di costruzione:
 si  dovra' prevedere il piano di circolazione dei mezzi d'opera in fase di costruzione, che abbia valenza contrattuale e che contenga i dettagli operativi di quest'attivita' in termini di:
 percorsi impegnati;
 tipo di mezzi;
 volume  di  traffico,  velocita' di percorrenza, calendario e orari di transito;
 percorsi  alternativi in caso di' inagibilita' temporanea dei percorsi programmati;
 percorsi di attraversamento delle areee urbanizzate.
 Controlli, monitoraggio e compensazioni:
 si  dovra'  predisporre il progetto di monitoraggio ambientale, secondo  le  linee  guida  redatte  dalla  commissione  speciale VIA, inserendo il relativo costo nel quadro economico;
 si   dovranno  redigere  gli  elaborati,  anche  successivi  al progetto  definitivo,  in  conformita'  alle  specifiche  del sistema cartografico di Riferimento.
 Archeologia:
 compatibilmente  con le condizioni geomorfologiche del terreno, dovranno  essere  effettuate  preliminarmente prospezioni geofisiche, secondo   le   esigenze   e   le   modalita'  da  concordare  con  la soprintendenza   competente,   onde  procedere  successivamente  alle indagini  archeologiche  mirate  di  cui  ai  pareri della competente soprintendenza per i beni archeologici;
 dal  km  0,00 al km 13,00 circa, tracciato giallo dovra' adottare la configurazione del tracciato azzurro;
 al  fine  di minimizzare il negativo impatto ambientale causato alla  piana  dell'Incaldana si dovra' ridurre l'attraversamento della stessa allo stretto necessario per la realizzazione dello svincolo di Mondragone  Nord  ivi previsto, valutando la possibilita' di spostare il  tracciato subito a nord del monte Petrino, secondo le indicazioni fornite  dalla  competente  soprintendenza  per i beni archeologici e rappresentate  nella  planimetria  allegata  (allegato A) al presente quadro prescrittivo;
 dovranno  essere  attuati  tutti  gli  interventi  di inserimento ambientale e paesaggistico e mitigazione dello SIA.
 Altre prescrizioni:
 si dovranno dettagliare i quantitativi e le caratteristiche dei materiali di scavo; per lo smaltimento di quelli in esubero, definire il  piano  di  deposito  temporaneo e di smaltimento, individuando le aree  di  stoccaggio  definitivo.  Si  dovra'  altresi'  prevedere le modalita'  di  conservazione  della  coltre  vegetale  nel caso se ne preveda il riutilizzo;
 si  dovranno dettagliare qualitativamente e quantitativamente i materiali   derivanti  dalla  demolizione  delle  opere  esistenti  e indicarne le modalita' di smaltimento;
 si  dovra' definire la localizzazione delle aree operative e la relativa  logistica,  privilegiando  aree  interstiziali  o  prive di vincoli  e  riducendo  comunque  al  minimo  l'occupazione di aree di pregio ambientale;
 si  dovra'  definire  la trasportistica da/per i siti di cava e discarica.
 Parte 2ª
 RACCOMANDAZIONI
 Assicurarsi  che  il realizzatore dell'infrastruttura possegga o, in  mancanza,  acquisisca, per le attivita' di cantiere anche dopo la consegna   dei   lavori   e   nel   piu'  breve  tempo  possibile  la certificazione  ambientale  14001  o  la  registrazione  ai sensi del regolamento CEE 761/2001 (EMAS);
 sia  predisposta  la  cartografia  del  mosaico  degli  strumenti urbanistici  comunali  aggiornato,  allo  scopo  di  armonizzare, per quanto possibile, l'opera da realizzare con gli strumenti urbanistici comunali;
 scegliere  le  caratteristiche  di ciascuna misura di mitigazione verificandone gli effetti su tutte le componenti ambientali;
 per      il      generale      miglioramento     dell'inserimento paesaggistico-ambientale dei ponti e dei viadotti:
 preferire l'adozione di strutture architettonicamente continue, a sezione variabile e con forme arrotondate;
 verificare  la  possibilita' di inserire le opere di protezione dal rumore nelle strutture portanti, ad esempio adottando impalcati a via inferiore;
 definire  con  particolare  cura il disegno delle forme e delle superfici  delle  pile  e  delle spalle e della loro naturalizzazione (piantumazioni e mascheramenti);
 verificare  ed  omogeneizzare  le sezioni delle pile dei ponti, anche  al  fine di minimizzare le alterazioni dinamiche, di rotta e/o di piena fluviale.
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