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| Gazzetta n. 197 del 25 agosto 2006 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 29 marzo 2006 |  | Primo  programma delle opere strategiche (legge n. 443/2001) - Schemi idrici  regione  Sicilia  -  Acquedotto  Montescuro  ovest - Progetto definitivo. (Deliberazione n. 88/06). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 Vista  la legge 21 dicembre 2001, n. 443, c.d. «legge obiettivo», e successive  modifiche  ed integrazioni, che, all'art. 1, ha stabilito che   le  infrastrutture  pubbliche  e  private  e  gli  insediamenti strategici  e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione  e  lo  sviluppo  del  Paese, vengano individuati dal Governo  attraverso  un  programma  formulato  secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo  Comitato  di  approvare,  in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato  art.  1  della  legge  n. 443/2001 autorizza  limiti  d'impegno  quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato;
 Visto  il  decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, e successive modifiche  ed  integrazioni,  attuativo  dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto  legislativo n. 190/2002 che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Visto  l'art  4  della  legge  24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare:
 - i  commi 134  e  seguenti,  ai  sensi dei quali la richiesta di assegnazione  di  risorse  a  questo  Comitato, per le infrastrutture strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla  gestione  e  che  non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie  e  nei  relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata    da    un'analisi    costi-benefici   e   da   un   piano economico-finanziario  redatto  secondo  lo  schema tipo approvato da questo Comitato;
 - il  comma 176,  che  autorizza  ulteriori limiti di impegno nel biennio 2005-2006 per la realizzazione delle opere strategiche di cui alle leggi citate ai punti precedenti;
 -  il comma 177, e successive modifiche ed integrazioni, che reca precisazioni  in  merito  ai  limiti di impegno iscritti nel bilancio dello Stato in relazione a specifiche disposizioni legislative;
 Visto  il  decreto  legislativo  17 agosto  2005,  n.  189, recante modifiche e integrazioni al decreto legislativo n. 190/2002;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327  e  successive  modifiche ed integrazioni, recante il testo unico delle   disposizioni   legislative  e  regolamentari  in  materia  di espropriazioni per pubblica utilita';
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture  e  dei trasporti, come integrato dal decreto 8 giugno 2004,  con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Visto  il decreto interministerlale 20 marzo 2003, n. 5279, emanato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro  dell'economia  e  delle  finanze,  con  il quale sono stati individuati  i soggetti autorizzati a contrarre mutui e ad effettuare le  altre operazioni finanziarie, definite le modalita' di erogazione delle   somme   dovute  dagli  istituti  finanziari  ai  mutuatari  e quantificate   le   quote   da   utilizzare   per   le  attivita'  di progettazione, istruttoria e monitoraggio;
 Visto  il  decreto  interministeriale 1° dicembre 2005, emanato dal Ministro  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti di concerto con il Ministro  dell'economia  e  delle  finanze,  con il quale la quota di limite  di  impegno  di  35,150  milioni  di  euro, gia' destinata ad attivita'  di progettazione con il citato decreto n. 5279/2003, viene finalizzata all'esecuzione di lavori;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  supplemento  ordinario),  con  la  quale questo Comitato, ai sensi  del  piu'  volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato  il  primo  programma delle infrastrutture strategiche, che all'allegato  3 include, nell'ambito degli interventi per l'emergenza idrica nella regione Sicilia, l'«Acquedotto Montescuro ovest»;
 Viste  le  delibere 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003) e 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con  le  quali  questo  Comitato,  ai  sensi dell'art. 11 della legge 16 gennaio  2003,  n. 3, ha, rispettivamente, definito il sistema per l'attribuzione  del  CUP  ed  ha  stabilito  che  il  CUP deve essere riportato  su tutti i documenti amministrativi e contabili relativi a progetti  d'investimento  pubblico,  e  deve  essere utilizzato nelle banche dati interessate ai suddetti progetti;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004),  con  la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di  piano  economico-finanziario  ai  sensi  del  richiamato  art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003;
 Vista  la  delibera 20 dicembre 2004, n. 114 (Gazzetta Ufficiale n. 220/2005),  con  la  quale  questo  Comitato ha approvato il progetto preliminare   dell'Acquedotto   Montescuro   ovest,   assegnando   un contributo,  in termini di volume d'investimento, di 20.537.985 euro, e  prevedendo,  al  punto 2.2, la presentazione da parte del soggetto aggiudicatore,  in  sede  di approvazione del progetto definitivo, di una  versione  aggiornata  e  piu'  articolata  del  piano  economico finanziario, in grado di offrire elementi di maggiore dettaglio sulle determinanti  della  redditivita'  del  progetto,  utilizzando a tale scopo  lo  schema  analitico  di cui alla parte II dell'allegato alla propria delibera n. 11/2004;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa,  anche,  essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente  dal  Governo  e  precisando che l'attivita' posta in essere non vincola la regione fin quando l'intesa non venga raggiunta e  che  i  finanziamenti  concessi  all'opera  sono  da  considerarsi inefficaci finche' l'intesa non si perfezioni;
 Vista  la  nota  n. COM/3001/1 del 5 novembre 2004, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Vista   la  deliberazione  della  giunta  regionale  della  regione Siciliana   n.   489   del   26 ottobre   2005,   avente  ad  oggetto «Infrastrutture strategiche. Intesa generale Quadro - 2ª fase. Schema concordato  con  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti», con  la  quale  si e' preso atto dell'elenco degli interventi redatto secondo  lo schema concordato con il Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti,  nel  quale  e'  inserito,  tra  gli  schemi  idrici, l'Acquedotto Montescuro ovest;
 Vista  la  nota  n.  143  del  22 febbraio  2006,  con  la quale il Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti ha trasmesso, tra l'altro,   la   relazione   istruttoria   sul   progetto   definitivo dell'«Acquedotto  Montescuro  ovest»,  proponendo  l'approvazione del progetto  definitivo  dell'opera, con prescrizioni, raccomandazioni e programma  interferenze, con la rideterminazione a 20.410.252,62 euro del  finanziamento  assegnato  dalla  citata  delibera  n. 114/2004 a carico  delle risorse stanziate dall'art. 13 della legge n. 166/2002, come rifinanziato dalla legge n. 350/2003;
 Vista  la  nota n. 183 dell'8 marzo 2006, con la quale il Ministero delle   infrastrutture   e  dei  trasporti  ha  trasmesso  il  parere dell'Unita'     tecnica     finanza    di    progetto    sul    piano economico-finanziario  predisposto  dal  soggetto  aggiudicatore, dal quale risulta che i livelli di redditivita' del progetto sono tali da rendere necessaria la contribuzione pubblica a fondo perduto;
 Vista  la  nota n. 194 del 14 marzo 2006, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso lo schema analitico del  piano  economico-finanziario  di cui alla parte II dell'allegato alla delibera n. 11/2004;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 
 Prende atto
 
 1.  delle  risultanze  dell'istruttoria  svolta  dal  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare che: - sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 l'intervento in esame consiste nella realizzazione dell'Acquedotto Montescuro Ovest;
 le  caratteristiche  tecniche  delle principali opere da realizzare sono in sintesi le seguenti:
 - ricostruzione    dell'acquedotto   esistente   dalle   sorgenti Montescuro  fino  a  Salemi  per  69,3  Km di condotte in acciaio con diametri variabili dal DN 250 al DN 500 mm;
 - costruzione della nuova adduttrice «Montescuro ovest Basso» dal nodo di Menfi a Trapani per 71 Km di condotte in acciaio con diametri variabili dal DN 400 al DN 800 mm;
 - ricostruzione   delle  adduttrici  dalle  sorgenti  Montescuro, Madonna  della  Scala,  Fontana  Grande e Grancio verso il Montescuro ovest per circa 13 Km di condotte in acciaio DN 250 mm;
 - ricostruzione  delle  principali  diramazioni  verso  i  comuni serviti per 63 Km di condotte in acciaio con diametri varibili dal DN 100 al DN 400 mm;
 - costruzione  di  partitori, scarichi, vasche di disconnessione, impianti   di  sollevamento,  opere  di  attraversamento,  protezione catodica ed altre opere minori necessarie per il funzionamento;
 - manutenzione straordinaria delle varie opere;
 - predisposizione  di  un  sistema  di  telecontrollo sull'intero acquedotto;
 l'acquedotto  servira' 24 comuni per un totale di 441.060 abitanti, residenti e fluttuanti;
 il  progettista ha attestato la rispondenza del progetto definitivo dell'Acquedotto  Montescuro  Ovest  al  progetto  preliminare ed alle prescrizioni  dettate  in  sede  di  approvazione  dello  stesso, con particolare   riferimento  alla  compatibilita'  ambientale  ed  alla localizzazione dell'opera;
 il  soggetto  aggiudicatore ha provveduto a far pubblicare, in data 20 luglio  2005,  sui  quotidiani «La Stampa» e «Giornale di Sicilia» avviso  di  avvio  del  procedimento  di  dichiarazione  di  pubblica utilita';
 l'Ispettorato  ripartimentale delle foreste della regione Siciliana competente  per la provincia di Trapani, con nota 8722 del 18 ottobre 2005, ha rilasciato nulla osta ai fini del vincolo idrogeologico;
 gli   ispettorati   ripartimentali   delle  foreste  della  regione Siciliana  competenti per le province di Palermo e di Agrigento hanno rilasciato  nulla  osta  ai  fini del vincolo idrogeologico nel corso delle sedute di Conferenza di servizi a carattere consultivo;
 e' stata convocata, ai sensi dell'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002,  la  seduta  della  Conferenza  di  servizi per la data del 24 ottobre 2005;
 il commissario delegato per l'emergenza idrica, in concomitanza con la Conferenza di servizi di cui all'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002,  ha indetto tre sedute di conferenze di servizi a carattere consultivo,  tenutesi  nelle  date  del  21  settembre, 10 novembre e 21 dicembre 2005;
 le  risultanze delle conferenze consultive sono raccolte nel parere n. 54 della Commissione regionale dei lavori pubblici;
 entro  i  termini  di  legge  di  scadenza  della  Conferenza  sono pervenuti  una  serie  di pareri, alcuni dei quali emessi anche prima della convocazione;
 la  Soprintendenza  di Agrigento, con nota 772 del 3 novembre 2005, ha espresso parere favorevole con prescrizioni;
 le  Soprintendenze  di  Palermo  e  Trapani hanno rilasciato parere favorevole  nel  corso  delle  sedute  di  Conferenza  di  servizi  a carattere consultivo;
 i  soggetti  interferenti  sono  stati  coinvolti,  ai  sensi degli articoli 4   e   5  del  decreto  legislativo  n.  190/2002,  con  la trasmissione  del  progetto  da parte del soggetto aggiudicatore e la convocazione alla Conferenza di servizi;
 i  comuni  di  Bisacquino,  Mazzara  del  Vallo, Paceco, Partanna e Trapani,  coinvolti  per la risoluzione delle interferenze, non hanno fatto pervenire osservazioni;
 il  commissario  delegato  per  l'emergenza  idrica  in  Sicilia ha approvato il progetto definitivo; - sotto l'aspetto attuativo:
 il Presidente della giunta regionale della Sicilia ha individuato il  soggetto  aggiudicatore  nel commissario delegato per l'emergenza idrica in Sicilia con nota n. 4642 del 6 dicembre 2002;
 sono  state  predisposte  dal  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti   le  prescrizioni,  raccomandazioni  ed  il  programma  di risoluzione delle interferenze di cui all'allegato n. 1; - sotto l'aspetto finanziario:
 - il  costo  complessivo  dell'intervento e' di 86.203.404,32 euro, superiore  di  4.083.170,85  euro  rispetto  al  costo indicato nella delibera di approvazione del progetto preliminare;
 - la  suddetta  differenza e' dovuta essenzialmente all'inserimento all'interno   del  nuovo  quadro  economico  di  una  somma,  pari  a 4.210.904,33  euro,  per  costi di progettazione e indagini, reperita autonomamente  dal  proponente e non inclusa nel quadro economico del progetto preliminare approvato;
 - sul  progetto  definitivo,  con  parere  n.  54 - adunanze del 21 settembre,  10 novembre  e 21 dicembre 2005 - si e' espressa in linea tecnica  ed  economica  la Commissione regionale dei lavori pubblici, con  parere  favorevole  e  la  formulazione  di alcune prescrizioni, dovute  essenzialmente  all'accoglimento  delle osservazioni avanzate dagli  enti  interessati,  che  hanno comportato la rimodulazione del quadro economico;
 - risultano gia' disponibili i seguenti finanziamenti:
 - 42.989.799,00  euro a valere sui fondi della delibera CIPE n. 36/2002;
 - 18.592.448,37 euro a valere sui fondi privati;
 - 4.210.904,33  euro a valere sui fondi del decreto legislativo n. 96/1993;
 - l'importo da finanziare, a valere sulle risorse di cui all'art. 13 della legge n. 166/2002, risulta essere ora di 20.410.252,62 euro;
 - e'   stato   presentato   lo   schema   analitico   del   piano economico-finanziario,   dal   quale   risulta   che   i  livelli  di redditivita'   del  progetto  sono  tali  da  rendere  necessaria  la contribuzione pubblica a fondo perduto;
 Delibera:
 
 1 Approvazione progetto definitivo.
 1.1  Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi dell'art. 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, e successive modifiche ed integrazioni, e'  approvato  -  con  le  prescrizioni,  le  raccomandazioni  ed  il programma  di  risoluzione  delle interferenze proposti dal Ministero delle   infrastrutture   e   dei   trasporti,  anche  ai  fini  della dichiarazione   di   pubblica   utilita',   il   progetto  definitivo dell'«Acquedotto  Montescuro  ovest», per un importo di 86.203.404,32 euro.
 Conseguentemente  l'importo  di  86.203.404,32  euro sopra indicato costituisce   il  limite  di  spesa  dell'intervento  da  realizzare, modificando  il  precedente  limite  di  spesa  stabilito nella sopra indicata delibera n. 114/2004.
 1.2  Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1,  cui e' condizionata l'approvazione  del  progetto,  sono  riportate  nell'allegato 1, che forma  parte  integrante  della presente delibera. Le raccomandazioni proposte  dal  Ministero  delle  infrastrutture  e dei trasporti sono riportate nel medesimo allegato 1.
 Il programma di risoluzione delle interferenze, con le prescrizioni proposte  dal  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti, e' riportato nel sopra citato allegato 1. 2 Concessione contributo.
 2.1   Il  contributo,  in  termini  di  volume  d'investimento,  di 20.537.985,00  euro, a valere sulle risorse recate dall'art. 13 della legge  n.  166/2002,  come  rifinanziato  dalla  legge  n.  350/2003, assegnato  al  commissario  delegato  per  l'emergenza  idrica con la precedente  delibera  n.  114/2004, e' rideterminato in 20.410.252,62 euro.   L'onere   relativo   resta   imputato  sul  limite  d'impegno quindicennale, di cui alle predette norme, decorrente dall'anno 2006. La quota annua di contributo da non potersi superare, determinata con la   suddetta   delibera   n.   114/2004   in   1,834   Meuro,  viene conseguentemente rideterminata in 1,823 Meuro. 3 Clausole finali.
 3.1  Il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti  attinenti  al  progetto defintivo dell'intervento relativo all'«Acquedotto Montescuro ovest» approvato con la presente delibera.
 3.2  Il predetto Ministero provvedera' ad accertare che il progetto esecutivo  recepisca  le  prescrizioni  che,  secondo quanto indicato nell'allegato,  debbono  essere recepite in tale fase progettuale. Il soggetto   aggiudicatore  verifichera'  che,  nelle  fasi  successive all'approvazione  del  progetto  esecutivo,  vengano attuate le altre prescrizioni  di  cui  al  citato  allegato, dandone assicurazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
 3.3  Il  medesimo  Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 3.4  In  relazione  alle  linee guida esposte nella citata nota del coordinatore  del  Comitato  di coordinamento per l'alta sorveglianza delle  grandi  opere,  il  bando  di  gara  per  l'affidamento  della progettazione  esecutiva  e  della  realizzazione  dell'opera  dovra' contenere    una    clausola   che   -   fermo   restando   l'obbligo dell'appaltatore  di  comunicare  alla  stazione  appaltante  i  dati relativi  a  tutti  i sub-contratti, stabilito dall'art. 18, comma 12 della   legge  19 marzo  1990,  n.  55,  e  successive  modifiche  ed integrazioni - ponga adempimenti ulteriori rispetto alle prescrizioni di  cui  all'art.  10  del  decreto  del  Presidente della Repubblica 3 giugno  1998,  n.  252,  e  intesi  a  rendere  piu'  stringenti le verifiche  antimafia, prevedendo - tra l'altro - l'acquisizione delle informazioni   antimafia   anche   nei   confronti   degli  eventuali sub-appaltatori   e   sub-affidatari,  indipendentemente  dai  limiti d'importo  fissati dal citato decreto del Presidente della Repubblica n.  252/1998,  nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione degli   stessi:  i  contenuti  di  detta  clausola  sono  specificati nell'allegato  2,  che del pari forma parte integrante della presente delibera.
 3.5  Il codice unico di progetto (CUP) J15F04000050004 assegnato al progetto  in  argomento,  ai  sensi  delle  delibere n. 143/2002 e n. 24/2004,   dovra'  essere  evidenziato  in  tutta  la  documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento in esame.
 Roma, 29 marzo 2006
 
 Il Presidente
 Berlusconi
 
 Il segretario del CIPE
 Baldassarri
 
 Registrata alla Corte dei conti il 24 luglio 2006 Ufficio  di  controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 5 Economia e finanze, foglio n. 126
 |  |  |  | Allegato 1 
 PRESCRIZIONI, RACCOMANDAZIONI PROGRAMMA INTERFERENZE
 
 Prescrizioni.
 1)  Le  previsioni di progetto sui volumi assegnati, non potranno costituire  obbligo  o  vincolo  alcuno per l'ATO di Palermo e per il gestore  del  S.I.I. in corso di individuazione, potendo quest'ultimo in  futuro  individuare  configurazioni  a lui piu' favorevoli per la gestione   della  risorsa  idrica  nei  comuni  che  saranno  serviti dall'acquedotto   Montescuro  ovest  di  prossima  realizzazione.  La verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a  cura della Provincia di Palermo.
 2)   L'importo  complessivo  delle  opere  finanziate  con  fondi pubblici  sara'  opportunamente  tenuto  in  conto  nell'ambito degli affidamenti   della  gestione  di  servizi  idrici.  La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. Prescrizioni ambientali. In sede di redazione del progetto esecutivo.
 3)  Relativamente  alle  opere  in progetto ricadenti all'interno della R.N.O. «Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco» dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni:
 gli  scavi,  ove possibile, dovranno realizzarsi lungo strade o piste esistenti;
 la  condotta dovra' essere totalmente interrata, con sezioni di scavo  eseguite  preferibilmente  a mano o con l'uso di piccoli mezzi tipo  «bobcat» i quali dovranno operare esclusivamente e strettamente all'interno delle aree d'intervento;
 eventuali  opere  fuori  la  quota  del terreno non previste in progetto,   in  area  di  riserva,  dovranno  essere  preventivamente autorizzate   dall'Assessorato  regionale  agricoltura  e  foreste  - Azienda regionale foreste demaniali;
 non  dovranno  essere  modificate  le  attuali  caratteristiche planoaltimetriche,  tipologiche  e  formali  delle  strade,  piste  o sentieri  eventualmente interessati dagli interventi, ne' determinare ampliamenti, anche parziali, delle sedi attuali;
 si  esclude l'abbattimento di essenze arboree di tipo forestale eventualmente presenti lungo il tracciato;
 i  terreni  ove  saranno  effettuati  eventuali scavi esterni a strade   o   piste   esistenti   dovranno   essere  ripristinati  con ricostituzione dell'originario manto vegetale;
 in  ambito  di riserva e' esclusa qualsiasi forma di captazione di  acque  sotterranee  e/o  superficiali  o qualsiasi intervento che possa modificare il regime idrico dell'area protetta.
 La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 4)  Per  la  realizzazione  degli interventi si dovra' cercare di utilizzare  la  viabilita'  esistente;  l'apertura,  ove strettamente necessaria,  di piste di servizio dovra' effettuarsi secondo i metodi e  le  tecniche  di ingegneria naturalistica, evitando di interferire con  la  vegetazione  autoctona.  La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 5)   Tutti   i  lavori  e  il  deposito  dei  materiali  dovranno interessare   esclusivamente   le  aree  di  sedime  delle  opere  da realizzare  senza interferire con l'ambiente circostante. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 6)  Al  fine  di  non  interferire  con  gli  habitat e le specie tutelate nel SIC ITA 010022 «Complesso Monti di S. Ninfa, Gibellina e Grotta  di  S.  Ninfa»,  gli  scavi per l'interramento della condotta dovranno  essere  realizzati,  una  volta  redatti  gli elaborati del progetto esecutivo, ai margini della strada, al di fuori del suddetto sito. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 7)  Negli  interventi di mitigazione e/o restauro dovranno essere utilizzate esclusivamente essenze afferenti alla vegetazione naturale potenziale  dei siti di intervento. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 8)  In tutti gli attraversamenti aerei degli alvei caratterizzati dalla  presenza  di  pile  in alveo, a difesa dell'eventuale erosione delle  strutture  dovranno essere realizzate opere di difesa ispirate esclusivamente  alle  tecniche  proprie dell'ingegneria naturalistica (quali  gabbioni in pietrame e materassi in pietrame tipo «Reno»). La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 9)   In   tutti   gli   attraversamenti  in  sub-alveo  di  nuova costruzione,  le  opere  di  protezione  dovranno  essere realizzate, adottando    esclusivamente    tecniche    proprie    dell'ingegneria naturalistica  al  fine  di  prestare  particolare  attenzione  a non turbare  il  deflusso  idrico  superficiale  e  sotterraneo (evitando l'effetto  barriera),  ed  a  mantenere inalterate le caratteristiche chimico-fisiche delle acque. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 10)  Nei  rifacimenti  degli  attraversamenti  in sub-alveo, gia' esistenti,   qualora   fosse   possibile  dovranno  essere  impiegate soluzioni    ispirate    alle    tecniche   proprie   dell'ingegneria naturalistica.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 11)  E'  fatto divieto di appresare nuove sorgenti e di aumentare l'attuale   emungimento;   nel  caso  in  cui  risultasse  necessario effettuare  nuovi  appresamenti, il progetto dovra' essere inviato al Dipartimento  territorio  e ambiente per le opportune valutazioni. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 12)  Si  dovra'  predisporre ogni possibile misura mitigativa per contenere  al  massimo  l'impatto  visivo dei locali tecnici mediante schermature con specie afferenti alla vegetazione naturale potenziale dei siti interessati. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 13)  Il  committente  dovra'  comunicare  al  Servizio 2 V.A.S. - V.I.A.,  all'ente  gestore  della  RNO  ed ai distaccamenti forestali competenti  per  territorio la data d'inizio e di fine dei lavori. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 14)  Relativamente  all'interazione  del  tracciato  con  aree  a rischio individuate negli stralci del p.a.i.: Aspetti geomorfologici:
 comune   di   Montevago:   la  condotta  attraversa  un  dissesto caratterizzato   da   pericolosita'   P3.  La  stessa  potra'  essere realizzata  all'interno dell'area soggetta a dissesto purche' vengano previsti   tutti   gli   accorgimenti   necessari  alla  salvaguardia dell'opera,   senza   aggravare   le  condizioni  di  instabilita'  e pericolosita' ad essa connesse;
 comuni  di  Erice  e  Valderice:  la condotta attraversa 3 aree a pericolosita'   P3.   La  soluzione  dell'interrimento  prevista  dal progetto  dovrebbe  assicurare  in  fase  di  esercizio  l'isolamento dell'opera  da eventuali fenomeni di crollo, verificando comunque che la  stessa  profondita'  di  interrimento  sia  tale  che l'eventuale impatto  di  blocchi  crollati  non  comporti  effetti  alla quota di progetto. In fase esecutiva pero' occorre prevedere la messa in opera di tutti quegli accorgimenti che assicurino la sicurezza del cantiere e degli operai che vi lavorano.
 La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 15)  Relativamente  all'interazione  del  tracciato  con  aree  a rischio individuate nell'ambito di revisioni del piano straordinario:
 comune  di  Calatafimi:  nell'ambito del territorio la condotta attraversa  un'area a pericolosita' P4, la porzione di valle di detta area  e'  caratterizzata  da  un  livello di rischio R3. La soluzione dell'interrimento  prevista  dal progetto dovrebbe assicurare in fase di esercizio l'isolamento dell'opera da eventuali fenomeni di crollo, verificando  comunque  che  la stessa profondita' di interrimento sia tale che l'eventuale impatto di blocchi crollati non comporti effetti alla  quota di progetto. In fase esecutiva pero' occorre prevedere la messa  in  opera  di  tutti  quegli  accorgimenti  che  assicurino la sicurezza del cantiere e degli operai che vi lavorano;
 comune  di  Salemi:  nell'ambito  del  territorio  il serbatoio Monterose  esistente ricade in area a rischio R4 per fenomeno crolli, cosi'  come  anche la condotta a servizio del serbatoio per un tratto di  circa  m 70. La soluzione dell'interrimento prevista dal progetto dovrebbe  assicurare  in fase di esercizio l'isolamento dell'opera da eventuali  fenomeni  di  crollo,  verificando  comunque che la stessa profondita'  di  interrimento  sia  tale  che  l'eventuale impatto di blocchi crollati non comporti effetti alla quota di progetto. In fase esecutiva  pero'  occorre prevedere la messa in opera di tutti quegli accorgimenti  che assicurino la sicurezza del cantiere e degli operai che vi lavorano;
 comune  di Palazzo Adriano: nell'ambito del territorio comunale la  sorgente  Fontana  Grande  ricade  in  una  zona a rischio R4 per fenomeni  di colamento attivo, cosi' come la condotta di collegamento alla  predetta  sorgente  per un tratto di m 40. Ai sensi del comma I dell'art.  7  del decreto n. 543 del 25 maggio 2002, nell'area non e' consentita  la  realizzazione  di  acquedotti,  pertanto  si  ritiene necessario prevedere la revisione del tracciato da realizzare in modo da  evitare la zona a rischio R4. Qualora l'attraversamento dell'area a  rischio  R4  sia  indispensabile  e privo di alternative o non sia possibile   individuare   soluzioni   progettuali   che   configurino l'intervento  come  fra  quelli  previsti  dall'art.  7 comma 1/d del D.D.G.  n.  543,  si  dovra'  avere cura di porre in essere tutti gli accorgimenti   tecnici   finalizzati   ad  assicurare  la  stabilita' dell'opera   di   progetto  e  contestualmente  a  non  aggravare  le condizioni  di  dissesto in atto garantendo altresi' la stabilita' di tutte le strutture circostanti.
 La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 16)  Prima dell'esecuzione delle opere dovranno essere richiesti, agli  uffici  del  competente Genio civile, i nulla osta, per ciascun attraversamento  e  per  tutte  le  opere da eseguirsi in prossimita' degli   alvei  dei  corsi  d'acqua,  allegando,  per  ciascuno  degli interventi,  tutti  gli  elaborati  necessari ad una completa visione delle  opere.  La  verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 17)  Relativamente  alle  portate  che  si intendono edurre dalle fonti   ricadenti  in  territorio  della  provincia  di  Palermo,  le quantita' d'acqua da utilizzare dovranno rimanere nei limiti previsti dai provvedimenti citati nel parere n. 22429 del 10 novembre 2005 del capo  del  Genio civile di Palermo. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 18)   Dovranno   essere   verificate  le  condizioni  locali  del soprasuolo   forestale   in   tutte   le  aree  demaniali,  prestando particolari  attenzioni alle aree di valenza naturalistica al fine di ridurre  i  tagli.  La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura degli uffici provinciali dell'Azienda foreste demaniali.
 19)   Relativamente  alle  aree  di  competenza  dell'Ispettorato ripartimentale  delle foreste di Agrigento dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni:
 il  movimento  di  terra  deve  essere  limitato alle effettive esigenze  progettuali  e  prontamente si dovra' colmare e rassodare i vuoti  formatisi nel terreno, in conseguenza degli scavi eseguiti, al fine di evitare il dilavamento e lo scoscendimento del terreno stesso che,  a  lavori effettuati, dovra' risultare stabile e non proclivo a franamenti;
 a  fine  lavori  il  terreno  smosso dovra' essere compattato e consolidato  in  modo tale da non innescare fenomeni di smottamento e frane ed a lavori effettuati l'area dovra' risultare stabile;
 nei  tratti  con forte pendenza dovra' essere posta particolare attenzione  alla  posa  della  condotta  corredandola di idonee opere drenanti  atte  a  salvaguardare  l'area  di  sedime  ed  allontanare eventuali acque infiltranti;
 tutte  le opere in alveo devono comunque assicurare il regolare deflusso delle acque.
 La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 20)   Relativamente  alle  aree  di  competenza  dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Trapani dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni:
 che   i  lavori  siano  eseguiti  con  tutti  gli  accorgimenti necessari ad evitare l'instabilita' delle pendici e l'alterazione del normale regime delle acque;
 che   il   terreno   proveniente  dagli  scavi  non  utilizzato nell'ambito del cantiere venga conferito in pubblica discarica;
 che  per  tutte  le aree soggette a vincolo idrogeologico ed in particolare per quelle boscate in cui sara' necessario l'abbattimento di  alberi,  dovranno  essere osservate le Prescrizioni di massima di Polizia  forestale  di cui al regolamento n. 1126/26 articoli 19 e 20 vigenti nella provincia di Trapani.
 L'inizio  dei lavori e' subordinato all'acquisizione di tutti i pareri  ed  autorizzazioni  previsti  per  legge; dello stesso dovra' darsi  tempestiva  comunicazione all'Ispettorato ripartimentale delle foreste.
 La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 21)   Relativamente  alle  aree  di  competenza  dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Palermo dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni:
 il  movimento  di  terreno  dovra'  essere  ridotto  al  minimo indispensabile   a   quello   delle   opere,   evitando  di  alterare l'equilibrio dei luoghi;
 colmare   e   rassodare   i  vuoti  formatisi  nel  terreno  in conseguenza   degli   scavi   eseguiti,   per   evitare  fenomeni  di dilavamento,  di scoscendimento e la modifica dell'assetto idrologico di  superficie,  le  eventuali scarpate con pendenza superiore al 25% dovranno  essere  rinsaldate con la messa in opera di graticciate e/o muretti a secco;
 convogliare  le acque meteoriche nei luoghi di normale deflusso naturale,  avendo  cura  di non modificare il naturale deflusso delle acque,   ne'   prima,   ne'  dopo  gli  interventi,  realizzando  ove necessario, nel contempo, le opere di regimazione idrauliche;
 il  materiale  terroso  di  risulta  dagli scavi, dovra' essere utilizzato   in   loco,   e  in  ogni  caso  e'  vietato  abbandonare disordinatamente  lo  stesso,  cosi'  da  non  determinare  possibili dissesti idrogeologici;
 in  corrispondenza  degli  attraversamenti  aerei, ove presente vegetazione  di  macchia di tipo mediterranea fluviale, si raccomanda di ridurre al minimo l'esbosco o il taglio di essenze arboree;
 prima   dell'inizio   dei   lavori,  dovra'  essere  presentato all'ispettorato  ripartimentale  delle  foreste  di  Palermo un piano particolareggiato  esecutivo inerente le piste di accesso, le aree di lavoro  e  tutte  le pertinenze necessarie all'attivita' di cantiere, sul   quale   l'Ispettorato   si   riserva  di  dettare  le  relative prescrizioni;
 ultimati  i  lavori, tutte le strutture temporanee attinenti le attivita'   di   cantiere   e   derivati,  dovranno  essere  rimosse, ripristinando  lo  stato  dei  luoghi  e  utilizzando, ove necessario tecniche di ingegneria naturalistica;
 L'inizio dei lavori dovra' essere tempestivamente comunicato al distaccamento forestale.
 La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 22)  Relativamente  alle  aree di competenza della Soprintendenza dei  BB.CC.AA.  di  Agrigento  dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni:
 le  scarpate  dovranno  essere  risolte  applicando le tecniche dell'ingegneria  naturalistica,  al  fine  di  ricondurre anche ad un sufficiente  livello  di  stabilita'  ecologica  e di naturalita' gli ambiti modificati;
 nel  corso  dei  lavori,  dovra' aversi cura della salvaguardia della vegetazione arborea ripariale;
 i materiali di risulta vengano allontanati dal sito degli scavi e trasportati a pubblica discarica;
 i   lavori  di  scavo,  compresi  nei  tratti  di  condotta  in prossimita'  dei  comuni  di  Santa Margherita di Belice, Montevago e Menfi,  precisamente dalla «casa Azzara alla casa Gianbalvo» compresa la  diramazione per Santa Margherita di Belice; dalla diramazione per il  serbatoio  di Montevago al fiume Belice; dal fiume Belice a Menfi dovranno  essere  eseguiti  alla  presenza  di personale del servizio archeologico,  pertanto  la  data  d'inizio  dei lavori dovra' essere comunicata alla Soprintendenza almeno quindici giorni prima. Inoltre, nel  progetto  esecutivo dovranno essere previste somme per eventuali saggi  archeologici,  da  effettuarsi  a  mano,  che  potranno essere richiesti nei corso dei lavori dal personale dell'ufficio;
 il progetto approvato dovra' essere realizzato nei particolari, nelle  quote  e dimensioni conformemente ai grafici allegati, le aree libere  non interessate dai lavori, dovranno essere reintegrate negli aspetti  e valori paesaggistici originari. Ogni eventuale variante al progetto dovra' essere preventivamente approvata dalla Soprintendenza per  non  incorrere nelle sanzioni previste a carico dei trasgressori dall'art. 160 del decreto legislativo n. 42/2004;
 dovra'  essere  fatto  salvo  l'art.  90  del  codice  dei beni culturali  e  del paesaggio di cui al decreto legislativo n. 42/2004, sui ritrovamenti archeologici nel corso dei lavori.
 La   verifica   di   ottemperanza   sara'  svolta  a  cura  della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Agrigento.
 23)  Relativamente  alle  aree di competenza della Soprintendenza dei  BB.CC.AA.  di  Palermo  dovranno  essere  rispettate le seguenti indicazioni:
 la  direzione  lavori  dovra' comunicare al servizio per i beni archeologici  della Soprintendenza, con adeguato anticipo, la data di inizio  lavori in prossimita' delle aree di interesse archeologico al fine di predisporre eventuale sorveglianza delle opere di scavo;
 in   fase  di  cantiere  dovranno  essere  adottati  tutti  gli accorgimenti idonei a mitigare gli impatti sull'ambiente;
 tutti i lavori e il deposito dei materiali dovranno interessare esclusivamente  le  aree  di  sedime  delle opere da realizzare senza interferire con l'ambiente circostante;
 dovra'  essere posta particolare cura nell'evitare di abbattere essenze  arboree  e/o arbustive autoctone, prevedendone, ove cio' non risultasse possibile, il reimpianto e curandone l'attecchimento;
 e'  fatto  divieto di impiantare essenze vegetali estranee alla vegetazione naturale potenziale del sito d'intervento;
 la  scelta  delle  specie  vegetali da impiantare dovra' essere fatta  nel  rispetto  delle  effettive caratteristiche edafiche delle stazioni interessate;
 per  limitare  al massimo il disturbo a carico della componente faunistica  si  dovra'  concentrare  la  maggior parte dei lavori nel periodo dell'anno non interessato dalle riproduzioni;
 prima  dell'inizio  dei  lavori  dovranno essere predisposte le opportune  piazzole,  scelte  in  prossimita'  del  tracciato, per il deposito  provvisorio  dei  materiali  di  cantiere,  avendo  cura di scegliere terreni incolti e privi di vegetazione arborea;
 in   relazione  alle  diverse  caratteristiche  del  territorio attraversato, la realizzazione delle opere deve comprendere tutti gli interventi   di   mitigazione   ambientale  e  paesaggistica  atti  a minimizzare    eventuali    impatti   sulle   componenti   ambientali interessate.  In  particolare, dovranno essere eseguiti interventi di ripristino  immediatamente  dopo  la  realizzazione  delle opere allo scopo  di  riportare  allo  stato  originario,  nel  piu' breve tempo possibile,  le  aree  interessate  dagli  interventi  e, nello stesso tempo, impedire lo sviluppo di dissesti idrogeologici non compatibili con   la   sicurezza  delle  stesse  opere.  La  realizzazione  degli interventi  dovra'  quindi  essere  effettuata  tenendo  conto  della necessita'   primaria   di   ripristinare   gli  equilibri  originari preesistenti;
 negli  attraversamenti delle aste fluviali e torrentizie non si dovra'  prevedere  in  alcun  caso una benche' minima riduzione delle sezioni  idrauliche  esistenti,  tutti  gli  interventi di ripristino dovranno   consistere   nel  consolidamento  delle  sponde,  mediante l'esecuzione  di  opere  di  ingegneria  naturalistica,  in  grado di ripristinare le caratteristiche idrauliche del corso d'acqua e la sua rinaturalizzazione, attraverso inerbimenti e messa a dimora di specie arbustive ed arboree igrofile;
 eventuali  materiali  di risulta provenienti dagli scavi per la posa  delle  tubazioni,  non  riutilizzabili  nell'ambito dei lavori, dovranno essere smaltiti presso discariche autorizzate;
 alla   fine   dei   lavori   dovra'   essere   prodotta  idonea documentazione fotografica delle opere realizzate.
 La   verifica   di   ottemperanza   sara'  svolta  a  cura  della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Palermo.
 24)  Relativamente  alle  aree di competenza della Soprintendenza dei beni cultuali ed ambientali di Trapani dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni:
 per  quanto  riguarda  le  aree  di interesse archeologico gia' individuate,  la direzione dei lavori informi con congruo anticipo la competente  sezione  archeologica della data di inizio dei lavori che dovranno  essere  condotti  sotto  il  controllo  e  le direttive del personale   tecnico   della   Soprintendenza.  A  tal  proposito,  in considerazione  dell'entita'  e  della  lunghezza  della  condotta da realizzare  e  per facilitare la proficua programmazione dei lavori e ogni  raccordo  operativo,  si  rende necessario che le comunicazioni riguardanti  i  vari  territori  vengano  effettuati  in  relazione a ciascun  comune  interessato  della  provincia,  in modo che si possa intervenire,  non  solo nelle aree archeologiche gia' individuate, ma anche  in quelle aree di recente individuazione e in tutte quelle che la  ricerca  in  itinere,  nelle  more  dell'effettiva  realizzazione dell'opera,  potra'  evidenziare  e che interessino l'attraversamento dell'acquedotto.  Qualora  in  corso  d'opera ne venisse accertata la necessita'  e  laddove  i rinvenimenti si riferiscano ad emergenze di particolare  rilevanza,  saranno  svolti a cura e a spese della ditta appaltatrice, saggi di scavo e approfondimenti. Si suggerisce, in tal senso,  che,  per  quest'opera, la direzione dei lavori si avvalga, a proprie   spese,   di   un  archeologo  che  possa  seguire  l'intera realizzazione   e   che  procedera'  in  accordo  con  la  competente Soprintendenza.  Restano in ogni caso salvi gli obblighi dell'art. 90 del  codice  legislativo  n. 42/2004 riguardante i vincoli in caso di rinvenimento fortuito.
 La   verifica   di   ottemperanza   sara'  svolta  a  cura  della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Trapani. In fase di realizzazione.
 25)  Durante  la  fase  di  cantiere  si  dovra'  procedere  allo smaltimento  dei materiali provenienti dagli sbancamenti, verificando preventivamente   la   possibilita'   di   riutilizzare   gli  stessi nell'ambito dei lavori in argomento, conferendo gli eventuali residui eccedenti presso discariche regolarmente autorizzate, previa verifica della  ricettivita' delle stesse in relazione ai quantitativi ed alla qualita'  dei  materiali  da  conferire.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 26)  In fase di cantiere dovra' essere predisposta ogni possibile misura  mitigativa  per limitare gli impatti relativi alla produzione di   polveri,  che  potranno  essere  ridotte  utilizzando  opportune precauzioni  (lavaggio  delle aree, copertura degli inerti, copertura dei  mezzi  di  trasporto del materiale di risulta), all'inquinamento atmosferico  causato  dalle  macchine  da  cantiere  e  dai  mezzi di trasporto  utilizzati, sia, infine, a quelli provocati dall'emissione di  rumore dovuto alle attivita' di cantiere ed ai mezzi di trasporto impiegati.  La  verifica  di  ottemperanza  sara' svolta a cura della regione.
 27)  In  fase  di  cantiere  particolare cura dovra' essere posta nell'evitare  sversamenti  di  materiale  inquinante.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 28)  Il  progetto  esecutivo  dell'opera dovra' essere inviato al Dipartimento territorio e ambiente. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 29)  A  lavori ultimati dovranno essere particolarmente curate le opere  di  risanamento  e  di  recupero  ambientale  di tutte le aree interessate  dai  lavori  in  argomento,  ripristinando lo stato ante operam.  La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a  cura della regione. Prescrizioni tecniche. In sede di redazione del progetto esecutivo.
 30)  Relativamente  agli  attraversamenti su strade di competenza della  provincia  regionale  di Trapani dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni:
 i  pozzetti  d'ispezione siano collocati a raso con il piano di campagna  e  a  una  distanza  non  inferiore  a  metri 3 (tre) dalla cunetta-banchina;
 gli attraversamenti, ove la situazione dei luoghi lo consentono o  l'importanza  della  strada,  per  il  tipo  di  collegamento  che realizza, lo impongono, siano previsti con il metodo spingitubo;
 individuato  il  sito  esatto dell'attraversamento, di concerto con   l'Ufficio   tecnico   provinciale  sia  verificata  l'eventuale interferenza con opere d'arte interrate;
 in  sede  di progettazione esecutiva vengano previsti tutti gli accorgimenti  atti  a  ridurre  il  disagio  al  traffico veicolare e pedonale;
 prima  dell'esecuzione  di  qualunque  tipo  di lavoro lungo le strade  Provinciali, ai fini dell'occupazione del suolo e sottosuolo, sia   presentata   formale  richiesta  di  autorizzazione/concessione all'Ufficio  concessioni  anche  ai  fini  della  quantificazione del deposito cauzionale previsto dal regolamento provinciale.
 La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura della provincia di Trapani.
 31)  Relativamente  agli  attraversamenti su strade di competenza della  provincia regionale di Agrigento dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni:
 i  tratti  di  eventuale  costeggiamento della condotta vengano effettuati,   ove   e'  possibile,  esclusivamente  nella  pertinenza stradale  (scarpata  e/o  banchina),  mentre  dove la condotta dovra' essere  collocata necessariamente sulla sede stradale, gli scavi ed i ripristini dovranno essere eseguiti con le seguenti modalita':
 i  bordi  dello  scavo  siano  effettuati con apparecchiatura taglia asfalto;
 lo scavo abbia la profondita' prevista in progetto;
 dopo  la  posa  della  condotta, il ricolmo dello scavo venga effettuato  con  materiale  arido  selezionato proveniente da cave di prestito  ben  costipato,  dello  spessore  tale  da  raggiungere  il cassonetto stradale;
 successivamente  venga  effettuato  un  getto di conglomerato cementizio, dello spessore di cm 30, con dosaggio minimo di Kg 250 di cemento/mc e griglia elettrosaldata del diametro di mm. 8;
 il  ripristino della pavimentazione stradale venga effettuato con  tre  strati  di  conglomerato bituminoso a caldo, tipo strato di base  cm  10,  strato  di  collegamento  cm  7,  strato d'usura cm 3, quest'ultimo  steso  con  vibrofinitrice e rullo compressore e dovra' coprire  una  superficie  di  almeno  la  mezzeria  della carreggiata stradale;
 il ripristino delle pertinenze stradali, banchine e cunette a perfetta   regola   d'arte,  qualora  venissero  danneggiate  durante l'esecuzione dei lavori;
 venga    formalizzata   la   richiesta   di   concessione   per l'attraversamento ed il costeggiamento della sede stradale, allegando alla  stessa  elaborati  grafici  particolareggiati in scala adeguata (1/1000-1/2000)   che   indichino  l'esatta  ubicazione  planimetrica (georeferenziata)  e  le quote dei tratti di condotta che interessino la  proprieta'  dell'Ente,  nonche' sulle modalita' di esecuzione dei lavori,  per i quali viene fissato fin da ora una cauzione da versare anche mediante polizza fidejussoria di Euro 10.000,00;
 durante  l'esecuzione  dei  lavori  non dovra' interrompersi il transito  veicolare  sulla  viabilita'  provinciale  e  dovra' essere collocata la necessaria segnaletica prevista dal vigente codice della strada, sui cantieri stradali.
 La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura della provincia di Agrigento.
 32)  Si  valutera'  la  possibilita'  che la portata derivata dai pozzi  di  C/da  Bresciana sia utilizzata dal Comune di Castelvetrano per   essere   eventualmente   immessa   nel   partitore  previsto  a Castelvetrano.  La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a cura dell'amministrazione comunale di Castelvetrano.
 33)  La  quota  di  acqua prelevata dall'invaso Garcia, collegato quest'ultimo  con  l'invaso  Arancio che alimenta la rete irrigua del comprensorio   Basso   Belice-Carboy,   non   dovra'  pregiudicare  i quantitativi  erogati  per  il  fabbisogno  agricolo  ed  attualmente immessi  nella  rete  irrigua  esistente. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 34) Relativamente alle opere ricadenti all'interno del territorio del comune di Sambuca di Sicilia:
 il  nuovo  tracciato  dovra'  costeggiare,  ove  possibile,  il vecchio acquedotto;
 dovra'   valutarsi   la   possibilita'  di  traslare  il  nuovo tracciato,   nell'ambito  della  stessa  particella  ed  a  richiesta motivata  del  relativo  proprietario,  in  modo da non compromettere l'utilizzazione dello stesso terreno e/o le colture ivi esistenti;
 il tracciato eviti l'attraversamento di fabbricati e/o relative pertinenze di fatto esistenti alla data odierna anche se non indicati negli  elaborati  progettuali  e/o aerofotografici; in particolare si invita  ad attenzionare gli immobili della localita' di villeggiatura «Adragna»;
 nell'eseguire  i  lavori  di attraversamento della localita' di villeggiatura  Adragna,  considerata  la frammentazione catastale dei lotti  di  terreno  e  la  antropizzazione  dei  luoghi, questi siano eseguiti  riducendo  al  massimo le aree di ingombro e l'uso di mezzi d'opera aventi ridotta mole (tipo bob-cat etc.);
 venga  salvaguardato  il patrimonio arboreo di pregio esistente lungo  il  tracciato  e  nelle relative aree di ingombro quali alberi d'alto fusto a lenta crescita (noci, querce, carrubi, etc.);
 vengano  evitate  e/o  alleviate tutte le situazioni di disagio generate  e  generabili  ai  proprietari  dei terreni interessati dal tracciato   nonche',  soprattutto,  vengano  categoricamente  evitate situazioni  anche  di  potenziale  pericolo  alle  persone e cose (un esempio:  in  caso  di rottura della condotta le acque non invadano i fabbricati e/o pertinenze di essi);
 venga   informato   con   congruo  anticipo  l'Ufficio  Tecnico Comunale,  che  provvedera'  a  nominare  specificatamente un proprio membro,  nonche'  i  proprietari  dei  terreni  interessati dal nuovo tracciato,  per  assistere  congiuntamente  al personale dell'impresa esecutrice  alle  operazioni di verifica di consistenza ed immissione in possesso dei terreni stessi.
 La    verifica    di    ottemperanza    sara'   svolta   a   cura dell'amministrazione comunale di Sambuca di Sicilia.
 35)  Dovranno  essere  presi particolari accorgimenti da porre in essere nei punti di congiunzione delle tubazioni che devono garantire le  esigenze  igieniche  ed  assicurare  la  tenuta  nel tempo contro possibili   fessurazioni   che  consentirebbero  la  possibilita'  di passaggio   di   materiale  inquinante;  inoltre  tutte  le  tubature interrate  dovranno  essere  collocate alla profondita' di almeno 1-2 metri  per  essere  protette  da  brusche variazioni termiche e dalle vibrazioni  del suolo conseguenti al traffico stradale e dalle radici degli  alberi.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 36) Relativamente agli attraversamenti delle aree ricadenti entro il  comprensorio irriguo e nelle vicinanze delle opere consortili del Consorzio  di  bonifica  1  Trapani,  la  direzione dei lavori dovra' informare,  con  congruo anticipo, l'Amministrazione consortile della data  di  inizio  dei  lavori  che  dovranno essere condotti sotto il controllo  del personale tecnico del Consorzio. Inoltre si raccomanda di  prevedere  nel  cronoprogramma  dei lavori che l'esecuzione degli stessi  avvenga  possibilmente  da ottobre ad aprile ed in ogni caso, qualora non possibile, garantire la continuita' idraulica di tutte le opere  consortili.  La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 37) Relativamente agli attraversamenti delle aree ricadenti entro il  comprensorio irriguo e nelle vicinanze delle opere consortili del Consorzio  di  bonifica  1 Trapani, in fase di esecuzione si dovranno poter  effettuare piccole variazioni del tracciato, sia planimetriche che  altimetriche,  per  non  interferire  con  le  opere  consortili esistenti.  La  verifica  di  ottemperanza  sara' svolta a cura della regione. In fase di realizzazione.
 38)  in sede esecutiva dovra' preventivamente essere richiesta la concessione,  a  titolo oneroso, per la realizzazione di ogni singolo attraversamento  su strade di competenza della provincia regionale di Palermo.  La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a cura della provincia di Palermo.
 39)  Relativamente agli attraversamenti dei corsi d'acqua ed alle strutture  in  c.a., all'atto esecutivo, dovranno essere richieste le autorizzazioni all'Ufficio del genio civile competente, corredando le singole  domande  di  tutta la documentazione progettuale di rito. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 40) Relativamente agli attraversamenti delle aree ricadenti entro il  comprensorio irriguo e nelle vicinanze delle opere consortili del Consorzio di bonifica 1 Trapani dovranno essere ripristinate le opere che  venissero  eventualmente  danneggiate  durante  l'esecuzione dei lavori.  La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a  cura della regione.
 41) Relativamente alle aree ricadenti nel Comune di Montevago, in fase esecutiva nei nuovi tracciati la condotta, ove possibile, dovra' essere    spostata    ai   margini   delle   particelle   interessate all'occupazione  permanente. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del comune di Montevago.
 42) Dovranno essere effettuate le procedure di cui all'art. 5 del decreto  del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996, recepito con l'art.  91  della legge regionale n. 6/2001, ovvero, se l'O.P.C.M. n. 3252/2002  lo  prevede,  si  potra'  derogare  alla  procedura di VIA secondo   quanto   previsto  dall'art.  2,  comma 3  della  direttiva 85/337/CEE, come modificata dalla direttiva 97/11/CEE. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 43)   In   corrispondenza  dei  Siti  «Natura  2000»  interessati direttamente  dal progetto, nonche' delle zone a maggiore naturalita' presenti lungo il tracciato, ancorche' prive di vincoli di tutela, si dovra'  cercare  di  effettuare  le  fasi di cantiere al di fuori dei periodi  di riproduzione e allevamento della componente faunistica ed in  particolare  nel  periodo  da maggio  a  luglio.  La  verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 44)  Tutti  gli  scavi per l'interramento delle condotte dovranno essere  limitati  al minimo indispensabile e colmati in tempi rapidi. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 45)  Nell'area  interessata  dal  tracciato  dovra'  essere posta particolare  cura  nell'evitare  di  abbattere  le essenze arboree ed arbustive  autoctone;  qualora  cio'  risultasse necessario, dovranno essere   reintrodotte,   a  lavori  ultimati,  le  essenze  autoctone espiantate.  La  verifica  di  ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 46)  Alla  fine  delle operazioni di scavo e posa in opera dovra' essere  interamente  ricostituito il cotico vegetale asportato con il materiale naturale scavato e accantonato. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 47) Relativamente all'aspetto igienico-sanitario si raccomanda il rispetto   della  conformita'  dei  requisiti  di  cui  alla  vigente normativa  di  settore  (allegato  n.  3 della delibera del CITAI del 4 febbraio 1977 e decreto ministeriale del 26 marzo 1991, allegato n. 2).  Inoltre  dovranno  essere prodotti specifici disegni inerenti le eventuali  interferenze  tra le reti idropotabili e reti fognanti. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. Raccomandazioni tecniche. In sede di redazione del progetto esecutivo.
 48)  Si suggerisce, in corrispondenza dei picchetti n. 1070 (zona Gulfa)  e  n. 1150 (zona Giacheria) di inserire delle saracinesche di linea  o  comunque dei punti di erogazione a servizio delle attivita' artigianali ed industriali presenti nelle due zone sopra indicate.
 49)  Si  suggerisce,  nelle  vicinanze  del picchetto n. 1150, di prevedere  la  possibilita' di fare passare la condotta agganciata al viadotto esistente e cio' per evitare interferenze con i sottoservizi che risultano concentrati nella sede stradale.
 50)  In  fase esecutiva si suggerisce che vengano salvaguardati i fabbricati  esistenti,  di conseguenza, qualora necessario, che venga garantito   lo   spostamento   della  condotta  laddove  vi  sia  una interferenza con fabbricati. Programma interferenze.
 51)   Il   Soggetto  aggiudicatore  dovra'  inviare  il  progetto esecutivo,  al fine di dare corso alla risoluzione delle interferenze delle condotte, con servizi e viabilita', ai seguenti enti:
 province reginali di Agrigento, Palermo e Trapani;
 amministrazioni comunali di:
 Prizzi,   Gibellina,  Castelvetrano,  Custonaci,  Calatafimi, Trapani,  Palazzo  Adriano,  Chiusa  Sclafani,  S. Margherita Belice, Menfi,  Montevago,  Partanna, Salemi, Paceco, Erice, Valderice, Vita, Santa   Ninfa,  Giuliana,  Sambuca  di  Sicilia,  Bisacquino,  Buseto Palizzolo, Marsala, Mazzara del Vallo;
 - A.U.S.L. Agrigento, A.U.S.L. Palermo, A.U.S.L. Trapani;
 - A.T.O. Agrigento, A.T.O. Palermo, A.T.O. Trapani;
 - Consorzio di Bonifica 1 Trapani;
 - ANAS;
 - R.F.I.;
 - SNAM;
 - ENEL.
 Gli  attraversamenti  saranno  regolamentati  secondo  la vigente normativa tecnica di settore.
 52)  Relativamente  alle  interferenze  con  strade di competenza dell'ANAS dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni:
 Per gli attraversamenti trasversali sotterranei:
 devono  essere posizionati in appositi manufatti o in cunicoli, idonei  a  proteggere  gli impianti in essi collocati ed assorbire le sollecitazioni derivanti dalla circolazione stradale;
 devono essere realizzati con la tecnica dello spingitubo;
 devono  essere  sezionabili con n. 2 pozzetti muniti di valvola di chiusura a monte e di pompa di scarico a valle;
 i pozzetti devono essere realizzati al di fuori della fascia di pertinenza  ANAS  ed  in  ogni caso ad una distanza non inferiore a 3 metri dal confine stradale;
 la  profondita',  rispetto  al  piano  viabile  di rotolamento, dell'estradosso  dei manufatti protettivi non deve essere inferiore a m. 1,50.
 Per  le occupazioni longitudinali sotterranee (parallelismi della condotta):
 - devono   essere  realizzate  al  di  fuori  della  fascia  di pertinenza dell'ANAS.
 Prima  della fase esecutiva dei lavori dovranno essere presentate le   richieste,   debitamente   corredate   degli  elaborati  grafici progettuali, per il rilascio delle prescritte concessioni.
 53)  In  corrispondenza  dei punti in cui l'acquedotto Montescuro ovest  incrocia  i  metanodotti  SNAM  in  esercizio,  le condotte in acciaio  potranno  attraversarli  ortogonalmente  in  sottopasso e la distanza  minima da osservare, misurata in senso verticale tra le due superfici  affacciate, non dovra' essere inferiore a m. 1,50; inoltre nei  punti  d'incrocio  tra  i  due servizi dovranno essere collocate delle  beole  in  c.a. dello spessore di cm 20, di larghezza pari a 1 metro, coassiale ai metanodotti, e di lunghezza pari a m. 1,50. Dette beole dovranno essere collocate una fra i due servizi e l'altra sopra il  metanodotto  ad  una  distanza  non  inferiore  a  m.  0,50 dalla generatrice superiore a protezione di entrambe le condotte.
 54)  Per  poter  realizzare le previste interferenze ferroviarie, dovra'  attendersi  il  rilascio  dell'autorizzazione  definitiva che sara' concessa dopo che l'Ente gestore dell'acquedotto avra' avanzato specifica  richiesta  per  ogni singola interferenza, avra' inviato i progetti  di  dettaglio  degli  attraversamenti ferroviari, in cinque copie  per  ciascuna  localita',  e  dopo  che  sara' stata stipulata apposita   convenzione  per  regolare  i  rapporti  conseguenti  alla realizzazione di tali interferenze.
 55)  Agli  eventuali  costi  derivanti dallo spostamento di linee elettriche  AT/MT/BT  interferenti  con l'opera in progetto si dovra' far  fronte  con impiego parziale delle somme per imprevisti inserite nel quadro economico tra le somme a disposizione.
 56) Relativamente alle particelle numeri 136, 138, 147, 143, 157, 128,  del  foglio di mappa 5, comprese all'interno del territorio del comune  di  Giuliana,  attraversate  da  una strada interpoderale non evidenziata   nella   planimetria   di   progetto,  si  valutera'  la possibilita'  di spostare il tracciato lungo il confine che costeggia la  medesima  strada,  compatibilmente  con le esigenze tecniche e di natura espropriativa connesse alla realizzazione dell'opera.
 57) Relativamente alle particelle numeri 213, 214, 259 del foglio di  mappa  9,  comprese  all'interno  del  territorio  del  comune di Giuliana, si valutera' la possibilita' di spostare il tracciato al di fuori  delle particelle sopraelencate e possibilmente lungo la strada che   costeggia   le   medesime,   non  evidenziata  negli  elaborati progettuali,  compatibilmente  con  le  esigenze tecniche e di natura espropriativa connesse alla realizzazione dell'opera.
 |  |  |  | Allegato 2 
 SCHEMI  IDRICI  REGIONE  SICILIA ACQUEDOTTO MONTESCURO OVEST PROGETTO
 DEFINITIVO
 
 Contenuti  della  clausola  antimafia,  da  inserire nel bando di gara,  indicati dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere di cui ai DD.II. 14 marzo 2003 e 8 giugno 2004.
 L'art.  10  del  decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, prevede l'acquisizione di informazioni antimafia, oltre che  nei  confronti del soggetto appaltatore, anche nei confronti dei subcontraenti  quando  l'importo  del  subappalto  superi i limiti di valore  precisati  al comma 1 dello stesso art. 10, mentre l'art. 18, comma 12,  della  legge  19 marzo  1990,  n. 55, come successivamente modificato  e  integrato, pone a carico dell'appaltatore l'obbligo di comunicare  alla  stazione  appaltante  i  dati  relativi  a  tutti i sub-contratti.
 La  necessita'  di  analoga estensione delle verifiche preventive antimafia,  ad  esse  applicando  le  piu'  rigorose informazioni del prefetto, deriva dalla constatazione della particolare pericolosita', sotto   il  profilo  del  rischio  di  infiltrazione  criminale,  dei sub-appalti  e  dei  cottimi,  nonche'  di talune tipologie esecutive attinenti  a  una  serie di prestazioni (trasporto e movimento terra, noli  a  caldo  e  a  freddo,  ecc.)  comunque  ricorrenti nella fase realizzativa  a  prescindere dalla finalizzazione dell'intervento (di tipo viario, ferroviario, acquedottistico, ecc.).
 Pertanto  nel  bando  di  gara per l'appalto dei lavori di cui al progetto  defintivo  approvato con la presente delibera dovra' essere inserita apposita clausola che, oltre all'obbligo di conferimento dei dati  relativi a tutti i sub-contratti di cui al citato art. 18 della legge n. 55/1990, preveda che:
 1) tutti gli affidamenti a valle dell'aggiudicazione principale siano  subordinati  all'espletamento  delle  informazioni antimafia e sottoposti  a  clausola  risolutiva espressa, in maniera da procedere alla  revoca  dell'autorizzazione del sub-contratto e alla automatica risoluzione  del vincolo, con conseguente estromissione dell'impresa, in  caso  di  informazioni  positive.  A fini di accelerazione potra' prevedersi  che  per  i sub-contratti oggetto dell'estensione, vale a dire  di  importo inferiore a quello indicato nel richiamato art. 10, comma 1,  lettera c)  del  decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998, l'autorizzazione di cui all'art. 18 della legge, n. 55/1990 possa  essere  rilasciata  previa esibizione del certificato camerale con  l'apposita  dicitura  antimafia,  ferma  restando  la successiva acquisizione delle informazioni prefettizie con gli eventuali effetti rescissori  sopra indicati. Tenuto conto dell'ulteriore estensione di tali  verifiche anche a tipologie di prestazioni non inquadrabili nel sub-appalto,  ai sensi del menzionato art. 18 della legge n. 55/1990, si potra' inoltre prevedere una fascia di esenzione dall'espletamento delle  verifiche  antimafia  per  gli acquisti di materiale di pronto reperimento   fino  all'importo  di  50  mila  euro  (fermo  restando l'obbligo di conferimento dei dati del fornitore);
 2)  nel caso di attivazione della clausola risolutiva espressa, l'appaltatore  principale  applichi,  quale ulteriore deterrente, una penale,  a  titolo di liquidazione fortettaria dei danni, pari al 10% del valore del sub-contratto, salvo il maggior danno;
 3)   il  soggetto  aggiudicatore  valuti  le  cd.  informazioni supplementari  atipiche - di cui all'art. 1-septies del decreto-legge 6 settembre  1982, n. 629, convertito nella legge 12 ottobre 1982, n. 726,  e successive integrazioni - ai fini del gradimento dell'impresa sub-affidataria,  per  gli  effetti  di cui all'art. 11, comma 3, del richiamato decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998;
 4)  vengano  previste  apposite misure di monitoraggio relative alla fase di cantierizzazione dell'opera dirette a:
 a) controllare    gli   assetti   societari   delle   imprese sub-affidatarie,  fino  a  completamento  dell'esecuzione  dell'opera stessa,  fermo  restando  che, in caso di variazioni, dovranno essere aggiornati   i  dati  gia'  forniti  in  attuazione  dell'obbligo  di comunicazione di cui si e' detto;
 b) assicurare, anche attraverso apposite sanzioni che possono arrivare  fino  alla  revoca  degli  affidamenti,  che i tentativi di pressione    criminale   sull'impresa   affidataria   e   su   quelle sub-affidatarie,  nella  fase di cantierizzazione (illecite richieste di  denaro,  «offerta  di  protezione», ecc.), vengano immediatamente comunicati alla Prefettura, fermo restando l'obbligo di denuncia alla Autorita' giudiziaria.
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