Gazzetta n. 197 del 25 agosto 2006 (vai al sommario) |
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |
DELIBERAZIONE 29 marzo 2006 |
Primo programma delle opere strategiche (legge n. 443/2001) - Schemi idrici regione Sicilia - Acquedotto Montescuro ovest - Progetto definitivo. (Deliberazione n. 88/06). |
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IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443, c.d. «legge obiettivo», e successive modifiche ed integrazioni, che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001; Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare modifiche al menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 autorizza limiti d'impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione delle opere incluse nel programma approvato da questo Comitato; Visto il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, e successive modifiche ed integrazioni, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001; Visti, in particolare, l'art. 1 della citata legge n. 443/2001, come modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002 che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»; Visto l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un codice unico di progetto (CUP); Visto l'art 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare: - i commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali la richiesta di assegnazione di risorse a questo Comitato, per le infrastrutture strategiche che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato; - il comma 176, che autorizza ulteriori limiti di impegno nel biennio 2005-2006 per la realizzazione delle opere strategiche di cui alle leggi citate ai punti precedenti; - il comma 177, e successive modifiche ed integrazioni, che reca precisazioni in merito ai limiti di impegno iscritti nel bilancio dello Stato in relazione a specifiche disposizioni legislative; Visto il decreto legislativo 17 agosto 2005, n. 189, recante modifiche e integrazioni al decreto legislativo n. 190/2002; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327 e successive modifiche ed integrazioni, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilita'; Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, come integrato dal decreto 8 giugno 2004, con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere; Visto il decreto interministerlale 20 marzo 2003, n. 5279, emanato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il quale sono stati individuati i soggetti autorizzati a contrarre mutui e ad effettuare le altre operazioni finanziarie, definite le modalita' di erogazione delle somme dovute dagli istituti finanziari ai mutuatari e quantificate le quote da utilizzare per le attivita' di progettazione, istruttoria e monitoraggio; Visto il decreto interministeriale 1° dicembre 2005, emanato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il quale la quota di limite di impegno di 35,150 milioni di euro, gia' destinata ad attivita' di progettazione con il citato decreto n. 5279/2003, viene finalizzata all'esecuzione di lavori; Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 supplemento ordinario), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il primo programma delle infrastrutture strategiche, che all'allegato 3 include, nell'ambito degli interventi per l'emergenza idrica nella regione Sicilia, l'«Acquedotto Montescuro ovest»; Viste le delibere 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003) e 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con le quali questo Comitato, ai sensi dell'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, ha, rispettivamente, definito il sistema per l'attribuzione del CUP ed ha stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili relativi a progetti d'investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati interessate ai suddetti progetti; Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche; Vista la delibera 27 maggio 2004, n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004), con la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di piano economico-finanziario ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003; Vista la delibera 20 dicembre 2004, n. 114 (Gazzetta Ufficiale n. 220/2005), con la quale questo Comitato ha approvato il progetto preliminare dell'Acquedotto Montescuro ovest, assegnando un contributo, in termini di volume d'investimento, di 20.537.985 euro, e prevedendo, al punto 2.2, la presentazione da parte del soggetto aggiudicatore, in sede di approvazione del progetto definitivo, di una versione aggiornata e piu' articolata del piano economico finanziario, in grado di offrire elementi di maggiore dettaglio sulle determinanti della redditivita' del progetto, utilizzando a tale scopo lo schema analitico di cui alla parte II dell'allegato alla propria delibera n. 11/2004; Vista la sentenza n. 303 del 25 settembre 2003 con la quale la Corte costituzionale, nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001 ed ai decreti legislativi attuativi, si richiama all'imprescindibilita' dell'intesa tra Stato e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa, anche, essere successiva ad un'individuazione effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che l'attivita' posta in essere non vincola la regione fin quando l'intesa non venga raggiunta e che i finanziamenti concessi all'opera sono da considerarsi inefficaci finche' l'intesa non si perfezioni; Vista la nota n. COM/3001/1 del 5 novembre 2004, con la quale il coordinatore del predetto Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere espone le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004; Vista la deliberazione della giunta regionale della regione Siciliana n. 489 del 26 ottobre 2005, avente ad oggetto «Infrastrutture strategiche. Intesa generale Quadro - 2ª fase. Schema concordato con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti», con la quale si e' preso atto dell'elenco degli interventi redatto secondo lo schema concordato con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nel quale e' inserito, tra gli schemi idrici, l'Acquedotto Montescuro ovest; Vista la nota n. 143 del 22 febbraio 2006, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, la relazione istruttoria sul progetto definitivo dell'«Acquedotto Montescuro ovest», proponendo l'approvazione del progetto definitivo dell'opera, con prescrizioni, raccomandazioni e programma interferenze, con la rideterminazione a 20.410.252,62 euro del finanziamento assegnato dalla citata delibera n. 114/2004 a carico delle risorse stanziate dall'art. 13 della legge n. 166/2002, come rifinanziato dalla legge n. 350/2003; Vista la nota n. 183 dell'8 marzo 2006, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso il parere dell'Unita' tecnica finanza di progetto sul piano economico-finanziario predisposto dal soggetto aggiudicatore, dal quale risulta che i livelli di redditivita' del progetto sono tali da rendere necessaria la contribuzione pubblica a fondo perduto; Vista la nota n. 194 del 14 marzo 2006, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso lo schema analitico del piano economico-finanziario di cui alla parte II dell'allegato alla delibera n. 11/2004; Considerato che questo Comitato ha conferito carattere programmatico al quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta delibera n. 121/2001, riservandosi di procedere successivamente alla ricognizione delle diverse fonti di finanziamento disponibili per ciascun intervento; Udita la relazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze;
Prende atto
1. delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare che: - sotto l'aspetto tecnico-procedurale: l'intervento in esame consiste nella realizzazione dell'Acquedotto Montescuro Ovest; le caratteristiche tecniche delle principali opere da realizzare sono in sintesi le seguenti: - ricostruzione dell'acquedotto esistente dalle sorgenti Montescuro fino a Salemi per 69,3 Km di condotte in acciaio con diametri variabili dal DN 250 al DN 500 mm; - costruzione della nuova adduttrice «Montescuro ovest Basso» dal nodo di Menfi a Trapani per 71 Km di condotte in acciaio con diametri variabili dal DN 400 al DN 800 mm; - ricostruzione delle adduttrici dalle sorgenti Montescuro, Madonna della Scala, Fontana Grande e Grancio verso il Montescuro ovest per circa 13 Km di condotte in acciaio DN 250 mm; - ricostruzione delle principali diramazioni verso i comuni serviti per 63 Km di condotte in acciaio con diametri varibili dal DN 100 al DN 400 mm; - costruzione di partitori, scarichi, vasche di disconnessione, impianti di sollevamento, opere di attraversamento, protezione catodica ed altre opere minori necessarie per il funzionamento; - manutenzione straordinaria delle varie opere; - predisposizione di un sistema di telecontrollo sull'intero acquedotto; l'acquedotto servira' 24 comuni per un totale di 441.060 abitanti, residenti e fluttuanti; il progettista ha attestato la rispondenza del progetto definitivo dell'Acquedotto Montescuro Ovest al progetto preliminare ed alle prescrizioni dettate in sede di approvazione dello stesso, con particolare riferimento alla compatibilita' ambientale ed alla localizzazione dell'opera; il soggetto aggiudicatore ha provveduto a far pubblicare, in data 20 luglio 2005, sui quotidiani «La Stampa» e «Giornale di Sicilia» avviso di avvio del procedimento di dichiarazione di pubblica utilita'; l'Ispettorato ripartimentale delle foreste della regione Siciliana competente per la provincia di Trapani, con nota 8722 del 18 ottobre 2005, ha rilasciato nulla osta ai fini del vincolo idrogeologico; gli ispettorati ripartimentali delle foreste della regione Siciliana competenti per le province di Palermo e di Agrigento hanno rilasciato nulla osta ai fini del vincolo idrogeologico nel corso delle sedute di Conferenza di servizi a carattere consultivo; e' stata convocata, ai sensi dell'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002, la seduta della Conferenza di servizi per la data del 24 ottobre 2005; il commissario delegato per l'emergenza idrica, in concomitanza con la Conferenza di servizi di cui all'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002, ha indetto tre sedute di conferenze di servizi a carattere consultivo, tenutesi nelle date del 21 settembre, 10 novembre e 21 dicembre 2005; le risultanze delle conferenze consultive sono raccolte nel parere n. 54 della Commissione regionale dei lavori pubblici; entro i termini di legge di scadenza della Conferenza sono pervenuti una serie di pareri, alcuni dei quali emessi anche prima della convocazione; la Soprintendenza di Agrigento, con nota 772 del 3 novembre 2005, ha espresso parere favorevole con prescrizioni; le Soprintendenze di Palermo e Trapani hanno rilasciato parere favorevole nel corso delle sedute di Conferenza di servizi a carattere consultivo; i soggetti interferenti sono stati coinvolti, ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto legislativo n. 190/2002, con la trasmissione del progetto da parte del soggetto aggiudicatore e la convocazione alla Conferenza di servizi; i comuni di Bisacquino, Mazzara del Vallo, Paceco, Partanna e Trapani, coinvolti per la risoluzione delle interferenze, non hanno fatto pervenire osservazioni; il commissario delegato per l'emergenza idrica in Sicilia ha approvato il progetto definitivo; - sotto l'aspetto attuativo: il Presidente della giunta regionale della Sicilia ha individuato il soggetto aggiudicatore nel commissario delegato per l'emergenza idrica in Sicilia con nota n. 4642 del 6 dicembre 2002; sono state predisposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti le prescrizioni, raccomandazioni ed il programma di risoluzione delle interferenze di cui all'allegato n. 1; - sotto l'aspetto finanziario: - il costo complessivo dell'intervento e' di 86.203.404,32 euro, superiore di 4.083.170,85 euro rispetto al costo indicato nella delibera di approvazione del progetto preliminare; - la suddetta differenza e' dovuta essenzialmente all'inserimento all'interno del nuovo quadro economico di una somma, pari a 4.210.904,33 euro, per costi di progettazione e indagini, reperita autonomamente dal proponente e non inclusa nel quadro economico del progetto preliminare approvato; - sul progetto definitivo, con parere n. 54 - adunanze del 21 settembre, 10 novembre e 21 dicembre 2005 - si e' espressa in linea tecnica ed economica la Commissione regionale dei lavori pubblici, con parere favorevole e la formulazione di alcune prescrizioni, dovute essenzialmente all'accoglimento delle osservazioni avanzate dagli enti interessati, che hanno comportato la rimodulazione del quadro economico; - risultano gia' disponibili i seguenti finanziamenti: - 42.989.799,00 euro a valere sui fondi della delibera CIPE n. 36/2002; - 18.592.448,37 euro a valere sui fondi privati; - 4.210.904,33 euro a valere sui fondi del decreto legislativo n. 96/1993; - l'importo da finanziare, a valere sulle risorse di cui all'art. 13 della legge n. 166/2002, risulta essere ora di 20.410.252,62 euro; - e' stato presentato lo schema analitico del piano economico-finanziario, dal quale risulta che i livelli di redditivita' del progetto sono tali da rendere necessaria la contribuzione pubblica a fondo perduto; Delibera:
1 Approvazione progetto definitivo. 1.1 Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi dell'art. 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, e successive modifiche ed integrazioni, e' approvato - con le prescrizioni, le raccomandazioni ed il programma di risoluzione delle interferenze proposti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche ai fini della dichiarazione di pubblica utilita', il progetto definitivo dell'«Acquedotto Montescuro ovest», per un importo di 86.203.404,32 euro. Conseguentemente l'importo di 86.203.404,32 euro sopra indicato costituisce il limite di spesa dell'intervento da realizzare, modificando il precedente limite di spesa stabilito nella sopra indicata delibera n. 114/2004. 1.2 Le prescrizioni citate al punto 1.1, cui e' condizionata l'approvazione del progetto, sono riportate nell'allegato 1, che forma parte integrante della presente delibera. Le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono riportate nel medesimo allegato 1. Il programma di risoluzione delle interferenze, con le prescrizioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, e' riportato nel sopra citato allegato 1. 2 Concessione contributo. 2.1 Il contributo, in termini di volume d'investimento, di 20.537.985,00 euro, a valere sulle risorse recate dall'art. 13 della legge n. 166/2002, come rifinanziato dalla legge n. 350/2003, assegnato al commissario delegato per l'emergenza idrica con la precedente delibera n. 114/2004, e' rideterminato in 20.410.252,62 euro. L'onere relativo resta imputato sul limite d'impegno quindicennale, di cui alle predette norme, decorrente dall'anno 2006. La quota annua di contributo da non potersi superare, determinata con la suddetta delibera n. 114/2004 in 1,834 Meuro, viene conseguentemente rideterminata in 1,823 Meuro. 3 Clausole finali. 3.1 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti attinenti al progetto defintivo dell'intervento relativo all'«Acquedotto Montescuro ovest» approvato con la presente delibera. 3.2 Il predetto Ministero provvedera' ad accertare che il progetto esecutivo recepisca le prescrizioni che, secondo quanto indicato nell'allegato, debbono essere recepite in tale fase progettuale. Il soggetto aggiudicatore verifichera' che, nelle fasi successive all'approvazione del progetto esecutivo, vengano attuate le altre prescrizioni di cui al citato allegato, dandone assicurazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. 3.3 Il medesimo Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata. 3.4 In relazione alle linee guida esposte nella citata nota del coordinatore del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, il bando di gara per l'affidamento della progettazione esecutiva e della realizzazione dell'opera dovra' contenere una clausola che - fermo restando l'obbligo dell'appaltatore di comunicare alla stazione appaltante i dati relativi a tutti i sub-contratti, stabilito dall'art. 18, comma 12 della legge 19 marzo 1990, n. 55, e successive modifiche ed integrazioni - ponga adempimenti ulteriori rispetto alle prescrizioni di cui all'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, e intesi a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo - tra l'altro - l'acquisizione delle informazioni antimafia anche nei confronti degli eventuali sub-appaltatori e sub-affidatari, indipendentemente dai limiti d'importo fissati dal citato decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione degli stessi: i contenuti di detta clausola sono specificati nell'allegato 2, che del pari forma parte integrante della presente delibera. 3.5 Il codice unico di progetto (CUP) J15F04000050004 assegnato al progetto in argomento, ai sensi delle delibere n. 143/2002 e n. 24/2004, dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento in esame. Roma, 29 marzo 2006
Il Presidente Berlusconi
Il segretario del CIPE Baldassarri
Registrata alla Corte dei conti il 24 luglio 2006 Ufficio di controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 5 Economia e finanze, foglio n. 126 |
| Allegato 1
PRESCRIZIONI, RACCOMANDAZIONI PROGRAMMA INTERFERENZE
Prescrizioni. 1) Le previsioni di progetto sui volumi assegnati, non potranno costituire obbligo o vincolo alcuno per l'ATO di Palermo e per il gestore del S.I.I. in corso di individuazione, potendo quest'ultimo in futuro individuare configurazioni a lui piu' favorevoli per la gestione della risorsa idrica nei comuni che saranno serviti dall'acquedotto Montescuro ovest di prossima realizzazione. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Provincia di Palermo. 2) L'importo complessivo delle opere finanziate con fondi pubblici sara' opportunamente tenuto in conto nell'ambito degli affidamenti della gestione di servizi idrici. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. Prescrizioni ambientali. In sede di redazione del progetto esecutivo. 3) Relativamente alle opere in progetto ricadenti all'interno della R.N.O. «Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco» dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni: gli scavi, ove possibile, dovranno realizzarsi lungo strade o piste esistenti; la condotta dovra' essere totalmente interrata, con sezioni di scavo eseguite preferibilmente a mano o con l'uso di piccoli mezzi tipo «bobcat» i quali dovranno operare esclusivamente e strettamente all'interno delle aree d'intervento; eventuali opere fuori la quota del terreno non previste in progetto, in area di riserva, dovranno essere preventivamente autorizzate dall'Assessorato regionale agricoltura e foreste - Azienda regionale foreste demaniali; non dovranno essere modificate le attuali caratteristiche planoaltimetriche, tipologiche e formali delle strade, piste o sentieri eventualmente interessati dagli interventi, ne' determinare ampliamenti, anche parziali, delle sedi attuali; si esclude l'abbattimento di essenze arboree di tipo forestale eventualmente presenti lungo il tracciato; i terreni ove saranno effettuati eventuali scavi esterni a strade o piste esistenti dovranno essere ripristinati con ricostituzione dell'originario manto vegetale; in ambito di riserva e' esclusa qualsiasi forma di captazione di acque sotterranee e/o superficiali o qualsiasi intervento che possa modificare il regime idrico dell'area protetta. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 4) Per la realizzazione degli interventi si dovra' cercare di utilizzare la viabilita' esistente; l'apertura, ove strettamente necessaria, di piste di servizio dovra' effettuarsi secondo i metodi e le tecniche di ingegneria naturalistica, evitando di interferire con la vegetazione autoctona. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 5) Tutti i lavori e il deposito dei materiali dovranno interessare esclusivamente le aree di sedime delle opere da realizzare senza interferire con l'ambiente circostante. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 6) Al fine di non interferire con gli habitat e le specie tutelate nel SIC ITA 010022 «Complesso Monti di S. Ninfa, Gibellina e Grotta di S. Ninfa», gli scavi per l'interramento della condotta dovranno essere realizzati, una volta redatti gli elaborati del progetto esecutivo, ai margini della strada, al di fuori del suddetto sito. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 7) Negli interventi di mitigazione e/o restauro dovranno essere utilizzate esclusivamente essenze afferenti alla vegetazione naturale potenziale dei siti di intervento. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 8) In tutti gli attraversamenti aerei degli alvei caratterizzati dalla presenza di pile in alveo, a difesa dell'eventuale erosione delle strutture dovranno essere realizzate opere di difesa ispirate esclusivamente alle tecniche proprie dell'ingegneria naturalistica (quali gabbioni in pietrame e materassi in pietrame tipo «Reno»). La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 9) In tutti gli attraversamenti in sub-alveo di nuova costruzione, le opere di protezione dovranno essere realizzate, adottando esclusivamente tecniche proprie dell'ingegneria naturalistica al fine di prestare particolare attenzione a non turbare il deflusso idrico superficiale e sotterraneo (evitando l'effetto barriera), ed a mantenere inalterate le caratteristiche chimico-fisiche delle acque. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 10) Nei rifacimenti degli attraversamenti in sub-alveo, gia' esistenti, qualora fosse possibile dovranno essere impiegate soluzioni ispirate alle tecniche proprie dell'ingegneria naturalistica. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 11) E' fatto divieto di appresare nuove sorgenti e di aumentare l'attuale emungimento; nel caso in cui risultasse necessario effettuare nuovi appresamenti, il progetto dovra' essere inviato al Dipartimento territorio e ambiente per le opportune valutazioni. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 12) Si dovra' predisporre ogni possibile misura mitigativa per contenere al massimo l'impatto visivo dei locali tecnici mediante schermature con specie afferenti alla vegetazione naturale potenziale dei siti interessati. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 13) Il committente dovra' comunicare al Servizio 2 V.A.S. - V.I.A., all'ente gestore della RNO ed ai distaccamenti forestali competenti per territorio la data d'inizio e di fine dei lavori. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 14) Relativamente all'interazione del tracciato con aree a rischio individuate negli stralci del p.a.i.: Aspetti geomorfologici: comune di Montevago: la condotta attraversa un dissesto caratterizzato da pericolosita' P3. La stessa potra' essere realizzata all'interno dell'area soggetta a dissesto purche' vengano previsti tutti gli accorgimenti necessari alla salvaguardia dell'opera, senza aggravare le condizioni di instabilita' e pericolosita' ad essa connesse; comuni di Erice e Valderice: la condotta attraversa 3 aree a pericolosita' P3. La soluzione dell'interrimento prevista dal progetto dovrebbe assicurare in fase di esercizio l'isolamento dell'opera da eventuali fenomeni di crollo, verificando comunque che la stessa profondita' di interrimento sia tale che l'eventuale impatto di blocchi crollati non comporti effetti alla quota di progetto. In fase esecutiva pero' occorre prevedere la messa in opera di tutti quegli accorgimenti che assicurino la sicurezza del cantiere e degli operai che vi lavorano. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 15) Relativamente all'interazione del tracciato con aree a rischio individuate nell'ambito di revisioni del piano straordinario: comune di Calatafimi: nell'ambito del territorio la condotta attraversa un'area a pericolosita' P4, la porzione di valle di detta area e' caratterizzata da un livello di rischio R3. La soluzione dell'interrimento prevista dal progetto dovrebbe assicurare in fase di esercizio l'isolamento dell'opera da eventuali fenomeni di crollo, verificando comunque che la stessa profondita' di interrimento sia tale che l'eventuale impatto di blocchi crollati non comporti effetti alla quota di progetto. In fase esecutiva pero' occorre prevedere la messa in opera di tutti quegli accorgimenti che assicurino la sicurezza del cantiere e degli operai che vi lavorano; comune di Salemi: nell'ambito del territorio il serbatoio Monterose esistente ricade in area a rischio R4 per fenomeno crolli, cosi' come anche la condotta a servizio del serbatoio per un tratto di circa m 70. La soluzione dell'interrimento prevista dal progetto dovrebbe assicurare in fase di esercizio l'isolamento dell'opera da eventuali fenomeni di crollo, verificando comunque che la stessa profondita' di interrimento sia tale che l'eventuale impatto di blocchi crollati non comporti effetti alla quota di progetto. In fase esecutiva pero' occorre prevedere la messa in opera di tutti quegli accorgimenti che assicurino la sicurezza del cantiere e degli operai che vi lavorano; comune di Palazzo Adriano: nell'ambito del territorio comunale la sorgente Fontana Grande ricade in una zona a rischio R4 per fenomeni di colamento attivo, cosi' come la condotta di collegamento alla predetta sorgente per un tratto di m 40. Ai sensi del comma I dell'art. 7 del decreto n. 543 del 25 maggio 2002, nell'area non e' consentita la realizzazione di acquedotti, pertanto si ritiene necessario prevedere la revisione del tracciato da realizzare in modo da evitare la zona a rischio R4. Qualora l'attraversamento dell'area a rischio R4 sia indispensabile e privo di alternative o non sia possibile individuare soluzioni progettuali che configurino l'intervento come fra quelli previsti dall'art. 7 comma 1/d del D.D.G. n. 543, si dovra' avere cura di porre in essere tutti gli accorgimenti tecnici finalizzati ad assicurare la stabilita' dell'opera di progetto e contestualmente a non aggravare le condizioni di dissesto in atto garantendo altresi' la stabilita' di tutte le strutture circostanti. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 16) Prima dell'esecuzione delle opere dovranno essere richiesti, agli uffici del competente Genio civile, i nulla osta, per ciascun attraversamento e per tutte le opere da eseguirsi in prossimita' degli alvei dei corsi d'acqua, allegando, per ciascuno degli interventi, tutti gli elaborati necessari ad una completa visione delle opere. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 17) Relativamente alle portate che si intendono edurre dalle fonti ricadenti in territorio della provincia di Palermo, le quantita' d'acqua da utilizzare dovranno rimanere nei limiti previsti dai provvedimenti citati nel parere n. 22429 del 10 novembre 2005 del capo del Genio civile di Palermo. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 18) Dovranno essere verificate le condizioni locali del soprasuolo forestale in tutte le aree demaniali, prestando particolari attenzioni alle aree di valenza naturalistica al fine di ridurre i tagli. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura degli uffici provinciali dell'Azienda foreste demaniali. 19) Relativamente alle aree di competenza dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Agrigento dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni: il movimento di terra deve essere limitato alle effettive esigenze progettuali e prontamente si dovra' colmare e rassodare i vuoti formatisi nel terreno, in conseguenza degli scavi eseguiti, al fine di evitare il dilavamento e lo scoscendimento del terreno stesso che, a lavori effettuati, dovra' risultare stabile e non proclivo a franamenti; a fine lavori il terreno smosso dovra' essere compattato e consolidato in modo tale da non innescare fenomeni di smottamento e frane ed a lavori effettuati l'area dovra' risultare stabile; nei tratti con forte pendenza dovra' essere posta particolare attenzione alla posa della condotta corredandola di idonee opere drenanti atte a salvaguardare l'area di sedime ed allontanare eventuali acque infiltranti; tutte le opere in alveo devono comunque assicurare il regolare deflusso delle acque. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 20) Relativamente alle aree di competenza dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Trapani dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni: che i lavori siano eseguiti con tutti gli accorgimenti necessari ad evitare l'instabilita' delle pendici e l'alterazione del normale regime delle acque; che il terreno proveniente dagli scavi non utilizzato nell'ambito del cantiere venga conferito in pubblica discarica; che per tutte le aree soggette a vincolo idrogeologico ed in particolare per quelle boscate in cui sara' necessario l'abbattimento di alberi, dovranno essere osservate le Prescrizioni di massima di Polizia forestale di cui al regolamento n. 1126/26 articoli 19 e 20 vigenti nella provincia di Trapani. L'inizio dei lavori e' subordinato all'acquisizione di tutti i pareri ed autorizzazioni previsti per legge; dello stesso dovra' darsi tempestiva comunicazione all'Ispettorato ripartimentale delle foreste. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 21) Relativamente alle aree di competenza dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Palermo dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni: il movimento di terreno dovra' essere ridotto al minimo indispensabile a quello delle opere, evitando di alterare l'equilibrio dei luoghi; colmare e rassodare i vuoti formatisi nel terreno in conseguenza degli scavi eseguiti, per evitare fenomeni di dilavamento, di scoscendimento e la modifica dell'assetto idrologico di superficie, le eventuali scarpate con pendenza superiore al 25% dovranno essere rinsaldate con la messa in opera di graticciate e/o muretti a secco; convogliare le acque meteoriche nei luoghi di normale deflusso naturale, avendo cura di non modificare il naturale deflusso delle acque, ne' prima, ne' dopo gli interventi, realizzando ove necessario, nel contempo, le opere di regimazione idrauliche; il materiale terroso di risulta dagli scavi, dovra' essere utilizzato in loco, e in ogni caso e' vietato abbandonare disordinatamente lo stesso, cosi' da non determinare possibili dissesti idrogeologici; in corrispondenza degli attraversamenti aerei, ove presente vegetazione di macchia di tipo mediterranea fluviale, si raccomanda di ridurre al minimo l'esbosco o il taglio di essenze arboree; prima dell'inizio dei lavori, dovra' essere presentato all'ispettorato ripartimentale delle foreste di Palermo un piano particolareggiato esecutivo inerente le piste di accesso, le aree di lavoro e tutte le pertinenze necessarie all'attivita' di cantiere, sul quale l'Ispettorato si riserva di dettare le relative prescrizioni; ultimati i lavori, tutte le strutture temporanee attinenti le attivita' di cantiere e derivati, dovranno essere rimosse, ripristinando lo stato dei luoghi e utilizzando, ove necessario tecniche di ingegneria naturalistica; L'inizio dei lavori dovra' essere tempestivamente comunicato al distaccamento forestale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 22) Relativamente alle aree di competenza della Soprintendenza dei BB.CC.AA. di Agrigento dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni: le scarpate dovranno essere risolte applicando le tecniche dell'ingegneria naturalistica, al fine di ricondurre anche ad un sufficiente livello di stabilita' ecologica e di naturalita' gli ambiti modificati; nel corso dei lavori, dovra' aversi cura della salvaguardia della vegetazione arborea ripariale; i materiali di risulta vengano allontanati dal sito degli scavi e trasportati a pubblica discarica; i lavori di scavo, compresi nei tratti di condotta in prossimita' dei comuni di Santa Margherita di Belice, Montevago e Menfi, precisamente dalla «casa Azzara alla casa Gianbalvo» compresa la diramazione per Santa Margherita di Belice; dalla diramazione per il serbatoio di Montevago al fiume Belice; dal fiume Belice a Menfi dovranno essere eseguiti alla presenza di personale del servizio archeologico, pertanto la data d'inizio dei lavori dovra' essere comunicata alla Soprintendenza almeno quindici giorni prima. Inoltre, nel progetto esecutivo dovranno essere previste somme per eventuali saggi archeologici, da effettuarsi a mano, che potranno essere richiesti nei corso dei lavori dal personale dell'ufficio; il progetto approvato dovra' essere realizzato nei particolari, nelle quote e dimensioni conformemente ai grafici allegati, le aree libere non interessate dai lavori, dovranno essere reintegrate negli aspetti e valori paesaggistici originari. Ogni eventuale variante al progetto dovra' essere preventivamente approvata dalla Soprintendenza per non incorrere nelle sanzioni previste a carico dei trasgressori dall'art. 160 del decreto legislativo n. 42/2004; dovra' essere fatto salvo l'art. 90 del codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo n. 42/2004, sui ritrovamenti archeologici nel corso dei lavori. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Agrigento. 23) Relativamente alle aree di competenza della Soprintendenza dei BB.CC.AA. di Palermo dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni: la direzione lavori dovra' comunicare al servizio per i beni archeologici della Soprintendenza, con adeguato anticipo, la data di inizio lavori in prossimita' delle aree di interesse archeologico al fine di predisporre eventuale sorveglianza delle opere di scavo; in fase di cantiere dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti idonei a mitigare gli impatti sull'ambiente; tutti i lavori e il deposito dei materiali dovranno interessare esclusivamente le aree di sedime delle opere da realizzare senza interferire con l'ambiente circostante; dovra' essere posta particolare cura nell'evitare di abbattere essenze arboree e/o arbustive autoctone, prevedendone, ove cio' non risultasse possibile, il reimpianto e curandone l'attecchimento; e' fatto divieto di impiantare essenze vegetali estranee alla vegetazione naturale potenziale del sito d'intervento; la scelta delle specie vegetali da impiantare dovra' essere fatta nel rispetto delle effettive caratteristiche edafiche delle stazioni interessate; per limitare al massimo il disturbo a carico della componente faunistica si dovra' concentrare la maggior parte dei lavori nel periodo dell'anno non interessato dalle riproduzioni; prima dell'inizio dei lavori dovranno essere predisposte le opportune piazzole, scelte in prossimita' del tracciato, per il deposito provvisorio dei materiali di cantiere, avendo cura di scegliere terreni incolti e privi di vegetazione arborea; in relazione alle diverse caratteristiche del territorio attraversato, la realizzazione delle opere deve comprendere tutti gli interventi di mitigazione ambientale e paesaggistica atti a minimizzare eventuali impatti sulle componenti ambientali interessate. In particolare, dovranno essere eseguiti interventi di ripristino immediatamente dopo la realizzazione delle opere allo scopo di riportare allo stato originario, nel piu' breve tempo possibile, le aree interessate dagli interventi e, nello stesso tempo, impedire lo sviluppo di dissesti idrogeologici non compatibili con la sicurezza delle stesse opere. La realizzazione degli interventi dovra' quindi essere effettuata tenendo conto della necessita' primaria di ripristinare gli equilibri originari preesistenti; negli attraversamenti delle aste fluviali e torrentizie non si dovra' prevedere in alcun caso una benche' minima riduzione delle sezioni idrauliche esistenti, tutti gli interventi di ripristino dovranno consistere nel consolidamento delle sponde, mediante l'esecuzione di opere di ingegneria naturalistica, in grado di ripristinare le caratteristiche idrauliche del corso d'acqua e la sua rinaturalizzazione, attraverso inerbimenti e messa a dimora di specie arbustive ed arboree igrofile; eventuali materiali di risulta provenienti dagli scavi per la posa delle tubazioni, non riutilizzabili nell'ambito dei lavori, dovranno essere smaltiti presso discariche autorizzate; alla fine dei lavori dovra' essere prodotta idonea documentazione fotografica delle opere realizzate. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Palermo. 24) Relativamente alle aree di competenza della Soprintendenza dei beni cultuali ed ambientali di Trapani dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni: per quanto riguarda le aree di interesse archeologico gia' individuate, la direzione dei lavori informi con congruo anticipo la competente sezione archeologica della data di inizio dei lavori che dovranno essere condotti sotto il controllo e le direttive del personale tecnico della Soprintendenza. A tal proposito, in considerazione dell'entita' e della lunghezza della condotta da realizzare e per facilitare la proficua programmazione dei lavori e ogni raccordo operativo, si rende necessario che le comunicazioni riguardanti i vari territori vengano effettuati in relazione a ciascun comune interessato della provincia, in modo che si possa intervenire, non solo nelle aree archeologiche gia' individuate, ma anche in quelle aree di recente individuazione e in tutte quelle che la ricerca in itinere, nelle more dell'effettiva realizzazione dell'opera, potra' evidenziare e che interessino l'attraversamento dell'acquedotto. Qualora in corso d'opera ne venisse accertata la necessita' e laddove i rinvenimenti si riferiscano ad emergenze di particolare rilevanza, saranno svolti a cura e a spese della ditta appaltatrice, saggi di scavo e approfondimenti. Si suggerisce, in tal senso, che, per quest'opera, la direzione dei lavori si avvalga, a proprie spese, di un archeologo che possa seguire l'intera realizzazione e che procedera' in accordo con la competente Soprintendenza. Restano in ogni caso salvi gli obblighi dell'art. 90 del codice legislativo n. 42/2004 riguardante i vincoli in caso di rinvenimento fortuito. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Trapani. In fase di realizzazione. 25) Durante la fase di cantiere si dovra' procedere allo smaltimento dei materiali provenienti dagli sbancamenti, verificando preventivamente la possibilita' di riutilizzare gli stessi nell'ambito dei lavori in argomento, conferendo gli eventuali residui eccedenti presso discariche regolarmente autorizzate, previa verifica della ricettivita' delle stesse in relazione ai quantitativi ed alla qualita' dei materiali da conferire. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 26) In fase di cantiere dovra' essere predisposta ogni possibile misura mitigativa per limitare gli impatti relativi alla produzione di polveri, che potranno essere ridotte utilizzando opportune precauzioni (lavaggio delle aree, copertura degli inerti, copertura dei mezzi di trasporto del materiale di risulta), all'inquinamento atmosferico causato dalle macchine da cantiere e dai mezzi di trasporto utilizzati, sia, infine, a quelli provocati dall'emissione di rumore dovuto alle attivita' di cantiere ed ai mezzi di trasporto impiegati. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 27) In fase di cantiere particolare cura dovra' essere posta nell'evitare sversamenti di materiale inquinante. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 28) Il progetto esecutivo dell'opera dovra' essere inviato al Dipartimento territorio e ambiente. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 29) A lavori ultimati dovranno essere particolarmente curate le opere di risanamento e di recupero ambientale di tutte le aree interessate dai lavori in argomento, ripristinando lo stato ante operam. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. Prescrizioni tecniche. In sede di redazione del progetto esecutivo. 30) Relativamente agli attraversamenti su strade di competenza della provincia regionale di Trapani dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni: i pozzetti d'ispezione siano collocati a raso con il piano di campagna e a una distanza non inferiore a metri 3 (tre) dalla cunetta-banchina; gli attraversamenti, ove la situazione dei luoghi lo consentono o l'importanza della strada, per il tipo di collegamento che realizza, lo impongono, siano previsti con il metodo spingitubo; individuato il sito esatto dell'attraversamento, di concerto con l'Ufficio tecnico provinciale sia verificata l'eventuale interferenza con opere d'arte interrate; in sede di progettazione esecutiva vengano previsti tutti gli accorgimenti atti a ridurre il disagio al traffico veicolare e pedonale; prima dell'esecuzione di qualunque tipo di lavoro lungo le strade Provinciali, ai fini dell'occupazione del suolo e sottosuolo, sia presentata formale richiesta di autorizzazione/concessione all'Ufficio concessioni anche ai fini della quantificazione del deposito cauzionale previsto dal regolamento provinciale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della provincia di Trapani. 31) Relativamente agli attraversamenti su strade di competenza della provincia regionale di Agrigento dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni: i tratti di eventuale costeggiamento della condotta vengano effettuati, ove e' possibile, esclusivamente nella pertinenza stradale (scarpata e/o banchina), mentre dove la condotta dovra' essere collocata necessariamente sulla sede stradale, gli scavi ed i ripristini dovranno essere eseguiti con le seguenti modalita': i bordi dello scavo siano effettuati con apparecchiatura taglia asfalto; lo scavo abbia la profondita' prevista in progetto; dopo la posa della condotta, il ricolmo dello scavo venga effettuato con materiale arido selezionato proveniente da cave di prestito ben costipato, dello spessore tale da raggiungere il cassonetto stradale; successivamente venga effettuato un getto di conglomerato cementizio, dello spessore di cm 30, con dosaggio minimo di Kg 250 di cemento/mc e griglia elettrosaldata del diametro di mm. 8; il ripristino della pavimentazione stradale venga effettuato con tre strati di conglomerato bituminoso a caldo, tipo strato di base cm 10, strato di collegamento cm 7, strato d'usura cm 3, quest'ultimo steso con vibrofinitrice e rullo compressore e dovra' coprire una superficie di almeno la mezzeria della carreggiata stradale; il ripristino delle pertinenze stradali, banchine e cunette a perfetta regola d'arte, qualora venissero danneggiate durante l'esecuzione dei lavori; venga formalizzata la richiesta di concessione per l'attraversamento ed il costeggiamento della sede stradale, allegando alla stessa elaborati grafici particolareggiati in scala adeguata (1/1000-1/2000) che indichino l'esatta ubicazione planimetrica (georeferenziata) e le quote dei tratti di condotta che interessino la proprieta' dell'Ente, nonche' sulle modalita' di esecuzione dei lavori, per i quali viene fissato fin da ora una cauzione da versare anche mediante polizza fidejussoria di Euro 10.000,00; durante l'esecuzione dei lavori non dovra' interrompersi il transito veicolare sulla viabilita' provinciale e dovra' essere collocata la necessaria segnaletica prevista dal vigente codice della strada, sui cantieri stradali. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della provincia di Agrigento. 32) Si valutera' la possibilita' che la portata derivata dai pozzi di C/da Bresciana sia utilizzata dal Comune di Castelvetrano per essere eventualmente immessa nel partitore previsto a Castelvetrano. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura dell'amministrazione comunale di Castelvetrano. 33) La quota di acqua prelevata dall'invaso Garcia, collegato quest'ultimo con l'invaso Arancio che alimenta la rete irrigua del comprensorio Basso Belice-Carboy, non dovra' pregiudicare i quantitativi erogati per il fabbisogno agricolo ed attualmente immessi nella rete irrigua esistente. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 34) Relativamente alle opere ricadenti all'interno del territorio del comune di Sambuca di Sicilia: il nuovo tracciato dovra' costeggiare, ove possibile, il vecchio acquedotto; dovra' valutarsi la possibilita' di traslare il nuovo tracciato, nell'ambito della stessa particella ed a richiesta motivata del relativo proprietario, in modo da non compromettere l'utilizzazione dello stesso terreno e/o le colture ivi esistenti; il tracciato eviti l'attraversamento di fabbricati e/o relative pertinenze di fatto esistenti alla data odierna anche se non indicati negli elaborati progettuali e/o aerofotografici; in particolare si invita ad attenzionare gli immobili della localita' di villeggiatura «Adragna»; nell'eseguire i lavori di attraversamento della localita' di villeggiatura Adragna, considerata la frammentazione catastale dei lotti di terreno e la antropizzazione dei luoghi, questi siano eseguiti riducendo al massimo le aree di ingombro e l'uso di mezzi d'opera aventi ridotta mole (tipo bob-cat etc.); venga salvaguardato il patrimonio arboreo di pregio esistente lungo il tracciato e nelle relative aree di ingombro quali alberi d'alto fusto a lenta crescita (noci, querce, carrubi, etc.); vengano evitate e/o alleviate tutte le situazioni di disagio generate e generabili ai proprietari dei terreni interessati dal tracciato nonche', soprattutto, vengano categoricamente evitate situazioni anche di potenziale pericolo alle persone e cose (un esempio: in caso di rottura della condotta le acque non invadano i fabbricati e/o pertinenze di essi); venga informato con congruo anticipo l'Ufficio Tecnico Comunale, che provvedera' a nominare specificatamente un proprio membro, nonche' i proprietari dei terreni interessati dal nuovo tracciato, per assistere congiuntamente al personale dell'impresa esecutrice alle operazioni di verifica di consistenza ed immissione in possesso dei terreni stessi. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura dell'amministrazione comunale di Sambuca di Sicilia. 35) Dovranno essere presi particolari accorgimenti da porre in essere nei punti di congiunzione delle tubazioni che devono garantire le esigenze igieniche ed assicurare la tenuta nel tempo contro possibili fessurazioni che consentirebbero la possibilita' di passaggio di materiale inquinante; inoltre tutte le tubature interrate dovranno essere collocate alla profondita' di almeno 1-2 metri per essere protette da brusche variazioni termiche e dalle vibrazioni del suolo conseguenti al traffico stradale e dalle radici degli alberi. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 36) Relativamente agli attraversamenti delle aree ricadenti entro il comprensorio irriguo e nelle vicinanze delle opere consortili del Consorzio di bonifica 1 Trapani, la direzione dei lavori dovra' informare, con congruo anticipo, l'Amministrazione consortile della data di inizio dei lavori che dovranno essere condotti sotto il controllo del personale tecnico del Consorzio. Inoltre si raccomanda di prevedere nel cronoprogramma dei lavori che l'esecuzione degli stessi avvenga possibilmente da ottobre ad aprile ed in ogni caso, qualora non possibile, garantire la continuita' idraulica di tutte le opere consortili. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 37) Relativamente agli attraversamenti delle aree ricadenti entro il comprensorio irriguo e nelle vicinanze delle opere consortili del Consorzio di bonifica 1 Trapani, in fase di esecuzione si dovranno poter effettuare piccole variazioni del tracciato, sia planimetriche che altimetriche, per non interferire con le opere consortili esistenti. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. In fase di realizzazione. 38) in sede esecutiva dovra' preventivamente essere richiesta la concessione, a titolo oneroso, per la realizzazione di ogni singolo attraversamento su strade di competenza della provincia regionale di Palermo. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della provincia di Palermo. 39) Relativamente agli attraversamenti dei corsi d'acqua ed alle strutture in c.a., all'atto esecutivo, dovranno essere richieste le autorizzazioni all'Ufficio del genio civile competente, corredando le singole domande di tutta la documentazione progettuale di rito. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 40) Relativamente agli attraversamenti delle aree ricadenti entro il comprensorio irriguo e nelle vicinanze delle opere consortili del Consorzio di bonifica 1 Trapani dovranno essere ripristinate le opere che venissero eventualmente danneggiate durante l'esecuzione dei lavori. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 41) Relativamente alle aree ricadenti nel Comune di Montevago, in fase esecutiva nei nuovi tracciati la condotta, ove possibile, dovra' essere spostata ai margini delle particelle interessate all'occupazione permanente. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del comune di Montevago. 42) Dovranno essere effettuate le procedure di cui all'art. 5 del decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996, recepito con l'art. 91 della legge regionale n. 6/2001, ovvero, se l'O.P.C.M. n. 3252/2002 lo prevede, si potra' derogare alla procedura di VIA secondo quanto previsto dall'art. 2, comma 3 della direttiva 85/337/CEE, come modificata dalla direttiva 97/11/CEE. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 43) In corrispondenza dei Siti «Natura 2000» interessati direttamente dal progetto, nonche' delle zone a maggiore naturalita' presenti lungo il tracciato, ancorche' prive di vincoli di tutela, si dovra' cercare di effettuare le fasi di cantiere al di fuori dei periodi di riproduzione e allevamento della componente faunistica ed in particolare nel periodo da maggio a luglio. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 44) Tutti gli scavi per l'interramento delle condotte dovranno essere limitati al minimo indispensabile e colmati in tempi rapidi. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 45) Nell'area interessata dal tracciato dovra' essere posta particolare cura nell'evitare di abbattere le essenze arboree ed arbustive autoctone; qualora cio' risultasse necessario, dovranno essere reintrodotte, a lavori ultimati, le essenze autoctone espiantate. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 46) Alla fine delle operazioni di scavo e posa in opera dovra' essere interamente ricostituito il cotico vegetale asportato con il materiale naturale scavato e accantonato. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. 47) Relativamente all'aspetto igienico-sanitario si raccomanda il rispetto della conformita' dei requisiti di cui alla vigente normativa di settore (allegato n. 3 della delibera del CITAI del 4 febbraio 1977 e decreto ministeriale del 26 marzo 1991, allegato n. 2). Inoltre dovranno essere prodotti specifici disegni inerenti le eventuali interferenze tra le reti idropotabili e reti fognanti. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. Raccomandazioni tecniche. In sede di redazione del progetto esecutivo. 48) Si suggerisce, in corrispondenza dei picchetti n. 1070 (zona Gulfa) e n. 1150 (zona Giacheria) di inserire delle saracinesche di linea o comunque dei punti di erogazione a servizio delle attivita' artigianali ed industriali presenti nelle due zone sopra indicate. 49) Si suggerisce, nelle vicinanze del picchetto n. 1150, di prevedere la possibilita' di fare passare la condotta agganciata al viadotto esistente e cio' per evitare interferenze con i sottoservizi che risultano concentrati nella sede stradale. 50) In fase esecutiva si suggerisce che vengano salvaguardati i fabbricati esistenti, di conseguenza, qualora necessario, che venga garantito lo spostamento della condotta laddove vi sia una interferenza con fabbricati. Programma interferenze. 51) Il Soggetto aggiudicatore dovra' inviare il progetto esecutivo, al fine di dare corso alla risoluzione delle interferenze delle condotte, con servizi e viabilita', ai seguenti enti: province reginali di Agrigento, Palermo e Trapani; amministrazioni comunali di: Prizzi, Gibellina, Castelvetrano, Custonaci, Calatafimi, Trapani, Palazzo Adriano, Chiusa Sclafani, S. Margherita Belice, Menfi, Montevago, Partanna, Salemi, Paceco, Erice, Valderice, Vita, Santa Ninfa, Giuliana, Sambuca di Sicilia, Bisacquino, Buseto Palizzolo, Marsala, Mazzara del Vallo; - A.U.S.L. Agrigento, A.U.S.L. Palermo, A.U.S.L. Trapani; - A.T.O. Agrigento, A.T.O. Palermo, A.T.O. Trapani; - Consorzio di Bonifica 1 Trapani; - ANAS; - R.F.I.; - SNAM; - ENEL. Gli attraversamenti saranno regolamentati secondo la vigente normativa tecnica di settore. 52) Relativamente alle interferenze con strade di competenza dell'ANAS dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni: Per gli attraversamenti trasversali sotterranei: devono essere posizionati in appositi manufatti o in cunicoli, idonei a proteggere gli impianti in essi collocati ed assorbire le sollecitazioni derivanti dalla circolazione stradale; devono essere realizzati con la tecnica dello spingitubo; devono essere sezionabili con n. 2 pozzetti muniti di valvola di chiusura a monte e di pompa di scarico a valle; i pozzetti devono essere realizzati al di fuori della fascia di pertinenza ANAS ed in ogni caso ad una distanza non inferiore a 3 metri dal confine stradale; la profondita', rispetto al piano viabile di rotolamento, dell'estradosso dei manufatti protettivi non deve essere inferiore a m. 1,50. Per le occupazioni longitudinali sotterranee (parallelismi della condotta): - devono essere realizzate al di fuori della fascia di pertinenza dell'ANAS. Prima della fase esecutiva dei lavori dovranno essere presentate le richieste, debitamente corredate degli elaborati grafici progettuali, per il rilascio delle prescritte concessioni. 53) In corrispondenza dei punti in cui l'acquedotto Montescuro ovest incrocia i metanodotti SNAM in esercizio, le condotte in acciaio potranno attraversarli ortogonalmente in sottopasso e la distanza minima da osservare, misurata in senso verticale tra le due superfici affacciate, non dovra' essere inferiore a m. 1,50; inoltre nei punti d'incrocio tra i due servizi dovranno essere collocate delle beole in c.a. dello spessore di cm 20, di larghezza pari a 1 metro, coassiale ai metanodotti, e di lunghezza pari a m. 1,50. Dette beole dovranno essere collocate una fra i due servizi e l'altra sopra il metanodotto ad una distanza non inferiore a m. 0,50 dalla generatrice superiore a protezione di entrambe le condotte. 54) Per poter realizzare le previste interferenze ferroviarie, dovra' attendersi il rilascio dell'autorizzazione definitiva che sara' concessa dopo che l'Ente gestore dell'acquedotto avra' avanzato specifica richiesta per ogni singola interferenza, avra' inviato i progetti di dettaglio degli attraversamenti ferroviari, in cinque copie per ciascuna localita', e dopo che sara' stata stipulata apposita convenzione per regolare i rapporti conseguenti alla realizzazione di tali interferenze. 55) Agli eventuali costi derivanti dallo spostamento di linee elettriche AT/MT/BT interferenti con l'opera in progetto si dovra' far fronte con impiego parziale delle somme per imprevisti inserite nel quadro economico tra le somme a disposizione. 56) Relativamente alle particelle numeri 136, 138, 147, 143, 157, 128, del foglio di mappa 5, comprese all'interno del territorio del comune di Giuliana, attraversate da una strada interpoderale non evidenziata nella planimetria di progetto, si valutera' la possibilita' di spostare il tracciato lungo il confine che costeggia la medesima strada, compatibilmente con le esigenze tecniche e di natura espropriativa connesse alla realizzazione dell'opera. 57) Relativamente alle particelle numeri 213, 214, 259 del foglio di mappa 9, comprese all'interno del territorio del comune di Giuliana, si valutera' la possibilita' di spostare il tracciato al di fuori delle particelle sopraelencate e possibilmente lungo la strada che costeggia le medesime, non evidenziata negli elaborati progettuali, compatibilmente con le esigenze tecniche e di natura espropriativa connesse alla realizzazione dell'opera. |
| Allegato 2
SCHEMI IDRICI REGIONE SICILIA ACQUEDOTTO MONTESCURO OVEST PROGETTO DEFINITIVO
Contenuti della clausola antimafia, da inserire nel bando di gara, indicati dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere di cui ai DD.II. 14 marzo 2003 e 8 giugno 2004. L'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, prevede l'acquisizione di informazioni antimafia, oltre che nei confronti del soggetto appaltatore, anche nei confronti dei subcontraenti quando l'importo del subappalto superi i limiti di valore precisati al comma 1 dello stesso art. 10, mentre l'art. 18, comma 12, della legge 19 marzo 1990, n. 55, come successivamente modificato e integrato, pone a carico dell'appaltatore l'obbligo di comunicare alla stazione appaltante i dati relativi a tutti i sub-contratti. La necessita' di analoga estensione delle verifiche preventive antimafia, ad esse applicando le piu' rigorose informazioni del prefetto, deriva dalla constatazione della particolare pericolosita', sotto il profilo del rischio di infiltrazione criminale, dei sub-appalti e dei cottimi, nonche' di talune tipologie esecutive attinenti a una serie di prestazioni (trasporto e movimento terra, noli a caldo e a freddo, ecc.) comunque ricorrenti nella fase realizzativa a prescindere dalla finalizzazione dell'intervento (di tipo viario, ferroviario, acquedottistico, ecc.). Pertanto nel bando di gara per l'appalto dei lavori di cui al progetto defintivo approvato con la presente delibera dovra' essere inserita apposita clausola che, oltre all'obbligo di conferimento dei dati relativi a tutti i sub-contratti di cui al citato art. 18 della legge n. 55/1990, preveda che: 1) tutti gli affidamenti a valle dell'aggiudicazione principale siano subordinati all'espletamento delle informazioni antimafia e sottoposti a clausola risolutiva espressa, in maniera da procedere alla revoca dell'autorizzazione del sub-contratto e alla automatica risoluzione del vincolo, con conseguente estromissione dell'impresa, in caso di informazioni positive. A fini di accelerazione potra' prevedersi che per i sub-contratti oggetto dell'estensione, vale a dire di importo inferiore a quello indicato nel richiamato art. 10, comma 1, lettera c) del decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998, l'autorizzazione di cui all'art. 18 della legge, n. 55/1990 possa essere rilasciata previa esibizione del certificato camerale con l'apposita dicitura antimafia, ferma restando la successiva acquisizione delle informazioni prefettizie con gli eventuali effetti rescissori sopra indicati. Tenuto conto dell'ulteriore estensione di tali verifiche anche a tipologie di prestazioni non inquadrabili nel sub-appalto, ai sensi del menzionato art. 18 della legge n. 55/1990, si potra' inoltre prevedere una fascia di esenzione dall'espletamento delle verifiche antimafia per gli acquisti di materiale di pronto reperimento fino all'importo di 50 mila euro (fermo restando l'obbligo di conferimento dei dati del fornitore); 2) nel caso di attivazione della clausola risolutiva espressa, l'appaltatore principale applichi, quale ulteriore deterrente, una penale, a titolo di liquidazione fortettaria dei danni, pari al 10% del valore del sub-contratto, salvo il maggior danno; 3) il soggetto aggiudicatore valuti le cd. informazioni supplementari atipiche - di cui all'art. 1-septies del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito nella legge 12 ottobre 1982, n. 726, e successive integrazioni - ai fini del gradimento dell'impresa sub-affidataria, per gli effetti di cui all'art. 11, comma 3, del richiamato decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998; 4) vengano previste apposite misure di monitoraggio relative alla fase di cantierizzazione dell'opera dirette a: a) controllare gli assetti societari delle imprese sub-affidatarie, fino a completamento dell'esecuzione dell'opera stessa, fermo restando che, in caso di variazioni, dovranno essere aggiornati i dati gia' forniti in attuazione dell'obbligo di comunicazione di cui si e' detto; b) assicurare, anche attraverso apposite sanzioni che possono arrivare fino alla revoca degli affidamenti, che i tentativi di pressione criminale sull'impresa affidataria e su quelle sub-affidatarie, nella fase di cantierizzazione (illecite richieste di denaro, «offerta di protezione», ecc.), vengano immediatamente comunicati alla Prefettura, fermo restando l'obbligo di denuncia alla Autorita' giudiziaria. |
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