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| Gazzetta n. 197 del 25 agosto 2006 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 29 marzo 2006 |  | Primo  programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001) -  Itinerario  Ragusa-Catania:  ammodernamento a quattro corsie della s.s.  514 «di Chiaramonte» e della s.s. 194 «Ragusana» dallo svincolo con  la  s.s.  115  allo  svincolo con la s.s. 114. (Deliberazione n. 79/06). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 Vista  la  legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»), che,  all'art.  1,  ha  stabilito  che  le infrastrutture pubbliche e private  e  gli  insediamenti  strategici  e  di preminente interesse nazionale,  da  realizzare  per  la modernizzazione e lo sviluppo del Paese,  vengano  individuati  dal  Governo  attraverso  un  programma formulato  secondo  i  criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello  stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede  di  prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato  e  per  interventi  nel  settore  idrico  di competenza del Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti,  prevede che gli interventi medesimi siano ricompresi in intese generali quadro tra il Governo  e  ogni  singola  regione  o  provincia autonoma al fine del congiunto coordinamento e realizzazione delle opere;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come  modificato  -  da  ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Visto  l'art.  4  della  legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare  i  commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali la richiesta di  assegnazione  di risorse a questo Comitato, per le infrastrutture strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla  gestione  e  che  non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie  e  nei  relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata    da    un'analisi    costi-benefici   e   da   un   piano economico-finanziario  redatto  secondo  lo  schema tipo approvato da questo Comitato;
 Visto  il  decreto  legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002,  supplemento  ordinario),  con  la quale questo Comitato, ai sensi  del  piu'  volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il 1° Programma delle opere strategiche, che, nell'allegato 1,  include - nell'ambito del «Corridoio plurimodale tirrenico - nord Europa»,  alla  voce «Sistema stradale e autostradale» - l'intervento «Ragusa-Catania»;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del Cup,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25  luglio  2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004),  con  la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di  piano  economico-finanziario  ai  sensi  del  richiamato  art. 4, comma 140,  della  legge  n.  350/2003,  prevedendo  che di norma - a corredo  della  richiesta  di  finanziamento  a  carico delle risorse dell'art. 13 della legge n. 166/2002, come sopra rifinanziato - venga presentato  il  piano  sintetico, ma esplicitando che questo Comitato stesso,  in sede di approfondimento, puo' richiedere la presentazione del piano analitico completo;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004),  con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei   ed   informatici,  relativi  a  progetti  di  investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture   e  dei  trasporti,  e  successive  modificazioni  ed integrazioni,  con  il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stata costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  nota  5 novembre  2004,  a  COM/3001/1,  con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Visto  il  Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2004-2007  che inserisce l'intervento «Itinerario Ragusa-Catania» tra le iniziative potenzialmente attivabili nel periodo considerato;
 Vista  la  nota 15 dicembre 2005, n. 611 - integrata con successive note  19 dicembre  2005,  n. 632, 8 febbraio 2006, n. 100, e 28 marzo 2006,  n.  234 - con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti   ha  trasmesso,  tra  l'altro,  la  relazione  istruttoria relativa  all'«Itinerario  Ragusa-Catania,  ammodernamento  a quattro corsie  della  S.S.  514 «di Chiaramonte» e della S.S. 194 «Ragusana» dallo  svincolo  con  la  S.S.  115  allo  svincolo con la S.S. 114», proponendo  l'approvazione  in  linea  meramente tecnica del progetto preliminare;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Rilevato  che  l'opera  di cui sopra non e' esplicitamente compresa nell'Intesa  Generale  Quadro  tra il Governo e la regione Siciliana, sottoscritta il 14 ottobre 2003;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 
 Prende atto
 
 delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare: - sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che  la realizzazione dell'opera risponde all'esigenza di dotare le citta' di Ragusa e Catania di un collegamento piu' veloce e sicuro;
 che   il   progetto   sottoposto  a  questo  Comitato  riguarda  in particolare  l'ammodernamento  a  quattro  corsie  della  «SS  514 di Chiaramonte»  e  della «S.S. 194 Ragusana» nel tratto compreso fra lo svincolo  con  la  S.S.  514,  in  prossimita'  di Comiso, e il nuovo svincolo   di  Lentini  dell'asse  autostradale  Catania-Siracusa,  e conferisce   all'arteria   le   caratteristiche   della  categoria  B extraurbana  secondo  la  classifica  del decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 5 novembre 2001;
 che  il  progetto  prevede un tracciato di complessivi 68 km circa, che   solo  in  alcuni  tratti  riutilizza  il  tracciato  esistente, sviluppandosi  prevalentemente  in  sede  propria  non molto discosta dall'esistente,   e  definisce,  nella  prospettiva  di  risolvere  i problemi  di  rapporto  con  il  territorio  e di collegamento con la viabilita'  esistente,  un  sistema  di  viabilita'  complementare  e accessoria,  in  parte  di  nuova  costruzione  e in parte oggetto di adeguamento, per ulteriori 40 km circa;
 che  tra  le  principali opere d'arte sono comprese 19 gallerie, di cui  15  naturali  e  4 artificiali, 25 viadotti, 20 tra cavalcavia e sottovia  per gli attraversamenti dell'asse principale da parte della viabilita' interferente e 11 svincoli a livelli sfalsati;
 che  la  progettazione  e' stata sviluppata dal Compartimento della viabilita'  della Sicilia - Sezione compartimentale di Catania, sulla base   di  un  progetto  preliminare  del novembre  1998  nonche'  di documenti  relativi  ad  uno  studio  di  prefattibilita'  ambientale del giugno 2000;
 che  con nota 19 giugno 2000, n. 9123, e successiva nota 11 gennaio 2001,  n.  563, il predetto Compartimento ha comunicato l'avvio della procedura  di ottenimento delle autorizzazioni di cui agli articoli 6 e  7  della  legge regionale n. 65/1981, e succesive modificazioni ed integrazioni,  e  che  successivamente  ha  acquisito  i pareri della regione e dei comuni competenti per territorio;
 che la documentazione progettuale nel 2001 e' stata posta a base di gara per l'adeguamento ed il completamento del progetto preliminare e dello  studio di impatto ambientale sulla base della normativa di cui alla «legge obiettivo» indicata in premessa;
 che il progetto preliminare e' stato approvato dall'ANAS il 3 marzo 2004, con delibera n. 15, per l'importo di 1.268,6 milioni di euro;
 che  l'ANAS S.p.a., in qualita' di soggetto aggiudicatore, con nota 9 agosto  2004,  n.  004347,  ha  trasmesso  il  progetto preliminare dell'intervento  al  Ministero  dell'infrastrutture  e dei trasporti, nonche'  ai  competenti  Ministeri  ed  ai  Servizi  competenti della regione   Siciliana   e   che   al   procedimento   finalizzato  alla realizzazione  dell'intervento  e'  stata data pubblicita' attraverso avviso  pubblicato  su  due  quotidiani,  di  cui  uno  a  diffusione nazionale,  e con deposito del progetto presso la regione Siciliana - Assessorato territorio ed ambiente - Dipartimento affari urbanistici;
 che  con  nota  2 novembre  2004,  n.  4418, l'Assessorato dei beni culturali  e  ambientali e della pubblica istruzione - Soprintendenza per  i  beni  culturali  e  ambientali  di  Catania  -  Servizio beni archeologici ha espresso parere favorevole con prescrizioni;
 che  l'Assessorato dei beni culturali e ambientali e della pubblica istruzione  -  Soprintendenza  per  i  beni culturali e ambientali di Catania   -   Servizio   beni   archeologici,  paesistici,  naturali, naturalistici,  urbanistici, con nota 23 dicembre 2004, n 8364/04, ha espresso parere favorevole con prescrizioni;
 che  l'Assessorato dei beni culturali e ambientali e della pubblica istruzione  -  Soprintendenza  per  i  beni culturali e ambientali di Siracusa   -   Servizio   beni  archeologici,  paesistici,  naturali, naturalistici,  urbanistici,  con nota 1° settembre 2005, n. 6826, ha espresso parere favorevole con prescrizioni;
 che  il  Ministero  dell'ambiente  e  della tutela del territorio - Commissione   speciale   VIA,   con   nota   21 settembre   2005,  n. GAB/2005/7932/B05,  ha espresso parere favorevole, con prescrizioni e raccomandazioni, sul progetto preliminare dell'opera;
 che la presidenza della regione Siciliana, con nota 6 ottobre 2005, n.   3768/INFR   D/1,   ha  espresso  l'intesa  sulla  localizzazione dell'intervento  alle  condizioni e prescrizioni contenute nel parere del  Consiglio  regionale  per  l'urbanistica  reso con voto 7 luglio 2005, n. 450;
 che con nota 18 ottobre 2005, n. 3688, anche l'Assessorato dei beni culturali  e  ambientali e della pubblica istruzione - Soprintendenza per  i  beni  culturali  e  ambientali  di  Ragusa  -  Servizio  beni archeologici,  paesistici,  naturali,  naturalistici, urbanistici; IV unita' operativa si e' pronunziato favorevolmente con prescrizioni;
 che  con  nota  8 novembre  2005,  n.  1473, l'Assessorato dei beni culturali  e  ambientali e della pubblica istruzione - Soprintendenza per  i  beni  culturali  e  ambientali  di  Ragusa  -  Servizio  beni archeologici,  ha  preso  atto che l'ANAS effettuera' l'adeguamento a quattro  corsie  sul  lato  opposto all'area archeologica di Contrada Castiglione  -  sottoposta a tutela ai sensi dell'art. 21 della legge 1° giugno   1939,  n.  1089  -  ed  ha  espresso  parere  favorevole, modificando  in  tal  modo il precedente parere negativo espresso con nota 7 settembre 2005, n. 1282, limitatamente all'interferenza tra il tracciato della strada e l'area suddetta;
 che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti riporta, in apposito  allegato, le prescrizioni e le raccomandazioni da formulare in sede di approvazione del progetto preliminare; - sotto l'aspetto attuativo:
 che il soggetto aggiudicatore e' l'ANAS S.p.a.;
 che  il  tempo  complessivo  di esecuzione dei lavori e' stimato in 1640 giorni;
 che il CUP del progetto e' F12C03000000001; - sotto l'aspetto finanziario
 che   il  costo  complessivo  dell'intervento  e'  quantificato  in 1.268.583.842,33  euro,  di  cui  940.432.945,11  per  lavori  a base d'appalto e 328.150.897,22 per somme a disposizione;
 che detto costo e' stato computato dal soggetto aggiudicatore sulla base  dei prezzi unitari desunti dall'applicazione delle analisi ANAS per  il  Compartimento  per  la  viabilita'  della Sicilia aggiornati all'anno 2002 nonche' in relazione agli esiti di apposite analisi per alcuni  prezzi  necessari all'esecuzione delle opere, ma non compresi tra quelli citati;
 che il costo complessivo dell'opera, per effetto delle prescrizioni formulate  dal  Ministero dell'ambiente e relative ai primi 36 km del tracciato,  verra' compiutamente determinato all'atto della redazione del  progetto  definitivo  e  che il limite di spesa di cui sopra non sara' superato;
 che  la  parziale  copertura  finanziaria  del  progetto  e'  cosi' ripartita:
 
 ===================================================================== - ANAS S.p.A. (art. 11 legge n. 144/1999)        |49.207.118,97 euro ===================================================================== - regione Siciliana (delibera 29 settembre 2005, | a valere su risorse ex delibera CIPE n. 35/2005) |100.000.000,00 euro --------------------------------------------------------------------- Totale                                           |149.207.118,97 euro
 
 che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si riserva di richiedere il finanziamento necessario a completare la copertura, per 1.119.376.723,36  euro,  a  carico  della  legge  obiettivo, in tempo successivo;
 
 Delibera:
 
 1. Approvazione progetto preliminare
 1.1  Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n.  190/2002,  come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 189/2005,  nonche'  ai  sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della  Repubblica  n.  327/2001,  come  modificato  - da ultimo - dal decreto  legislativo  n.  330/2004, e' approvato, con le prescrizioni proposte  dal  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti, il progetto  preliminare  «Itinerario  Ragusa-Catania:  ammodernamento a quattro  corsie  della  S.S.  514  «di Chiariamonte» e della S.S. 194 «Ragusana».
 L'approvazione    vale   anche   ai   fini   dell'attestazione   di compatibilita'  ambientale e dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio  ad  eccezione  delle tratte oggetto di prescrizione di variante e specificate al punto 1 dell'allegato.
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio,  l'intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera nei limiti sopra indicati.
 1.2 Ai sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 190/2002,   l'importo   di   1.268.583.842,33   euro  sopra  indicato costituisce il limite di spesa dell'intervento.
 1.3  Le  prescrizioni  citate  al  punto 1.1, a cui e' condizionata l'approvazione  del progetto, sono riportate nell'allegato, che forma parte  integrante  della presente delibera e devono essere sviluppate in fase di progettazione definitiva.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  sono  riportate  nella  2ª parte del citato allegato. Qualora  il soggetto aggiudicatore ritenga di non poter dar seguito a qualcuna  di  dette  raccomandazioni, fornira', al riguardo, puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie  valutazioni  e  di  proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative.
 1.4  L'efficacia  della  presente  delibera  resta subordinata alla Stipula  di  atto  integrativo  con  la regione Siciliana che includa esplicitamente   l'opera  in  esame  tra  le  infrastrutture  oggetto dell'intesa   generale  quadro,  cosi'  come  previsto  dalla  citata sentenza della Corte costituzionale n. 303/2003. 2. Copertura finanziaria.
 La decisione sull'assegnazione di contributi a valere sulle risorse destinate  all'attuazione  del  Programma viene rinviata alla fase di esame del progetto definitivo, anche in relazione alle risultanze del piano   economico-finanziario   previsto  dall'art.  4,  comma 134  e seguenti, della legge n. 350/2003.
 Il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti provvedera' inoltre  a  trasmettere  copia aggiornata della scheda prevista dalla delibera   n.   63/2003,   che   esponga   la  copertura  finanziaria disponibile, anche alla luce degli approfondimenti sulle risorse ANAS di  cui  alla  relazione  istruttoria,  fermo  restando  che la quota complessiva  da porre a carico delle risorse destinate all'attuazione del 1° Programma delle infrastrutture strategiche non potra' superare -  salva  compensazione con altra opera della stessa regione - quella indicata nella richiamata delibera n. 121/2001. 3. Clausole finali.
 3.1  Il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti   componenti  il  progetto  preliminare  approvato  con  la presente delibera.
 3.2  In  sede  di esame della progettazione definitiva, il predetto Ministero provvedera' alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni di cui al precedente punto 1.3.
 3.3  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di  approvazione del progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo  -  tra l'altro - lo svolgimento di accertamenti anche nei confronti    degli    eventuali    subcontraenti   e   subaffidatari, indipendentemente  dall'importo  dei  lavori, e forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
 3.4  Il  medesimo  Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 3.5  Il  CUP  assegnato  al  progetto  in argomento, ai sensi della delibera  n.  24/2004,  va  evidenziato  in  tutta  la documentazione amministrativa  e  contabile  riguardante  l'intervento  di  cui alla presente delibera.
 Roma, 29 marzo 2006
 
 Il Presidente
 Berlusconi
 
 Il segretario del CIPE
 Baldassarri
 
 Registrata alla Corte dei conti il 31 luglio 2006 Ufficio  di  controllo  Ministeri  economico-finanziari, registo n. 5 Economia e finanze, foglio n. 163
 |  |  |  | Allegato 
 PRESCRIZIONI   E   RACCOMANDAZIONI   PROPOSTE   DAL  MINISTERO  DELLE
 INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
 
 Parte 1
 PRESCRIZIONI
 
 Il progetto definitivo deve:
 1. Proporre la revisione del tracciato e della relativa geometria della  piattaforma,  con  particolare  riferimento  ai tratti lungo i quali si sono evidenziate le maggiori criticita' ambientali, definiti dalle  progressive  prog. km da 1,500 al km 9,500, prog. km da 15,500 al km 16,500, prog. km da 18,000 al km 24,000, prog. km da 30,000, al km   36,000   nei  limiti  di  rispetto  delle  «Norme  funzionali  e geometriche  per la costruzione delle strade» per la strada di tipo B (decreto   ministeriale   5 novembre   2001).  In  linea  di  massima l'adeguamento geometrico deve conseguire il fine di adagiare il nuovo sedime  per  quanto piu' possibile in posizione adiacente alla strada esistente  e ridurre sostanzialmente l'incidenza sul territorio delle opere  d'arte maggiori, cercando di evitare gallerie parietali. Detta revisione dovra' essere corredata del relativo SIA.
 2.   Sviluppare   gli   interventi  di  mitigazione,  secondo  le indicazioni  presenti  nello Studio d'impatto ambientale esaminato ed integrarli alla luce delle presenti prescrizioni, in coerenza con gli ambiti  di  interesse  naturalistico/paesaggistico, dettagliandone la localizzazione,  la  tipologia,  le modalita' di esecuzione e i costi analitici.  Dovranno essere esplicitate le relazioni e i rapporti con eventuali indicazioni di tutela della pianificazione vigente.
 3.   Inserire  nei  documenti  progettuali  relativi  agli  oneri contrattuali    dell'appaltatore    dell'infrastruttura   (capitolati d'appalto) le prescrizioni relative alla mitigazione degli impatti in fase di costruzione e quelle relative alla conduzione delle attivita' di cantiere.
 4.  Anticipare  nel  programma  lavori,  per quanto possibile, la realizzazione  delle  opere di mitigazione e compensazione ambientale rispetto alla realizzazione delle opere in progetto.
 5. Perseguire l'obiettivo di assicurare soluzioni geometriche che minimizzino  il  consumo  di  suolo degli svincoli, ferma restando la necessita'   di   garantire   la   riconnessione  con  la  viabilita' secondaria.
 6.   Sviluppare   uno   studio   di   dettaglio  delle  modalita' realizzative dell'attraversamento del fiume San Leonardo, mirato alla minimiz-zazione  degli impatti in fase di cantiere e di esercizio sui deflussi  superficiali  e  sotterranei  accertando  che  i franchi al disotto delle campate di riva siano di altezza adeguata.
 7.  Aggiornare  la  ricognizione  dei  siti  di  cava e discarica disponibili,  dettagliando  l'effettiva  disponibilita' dei materiali nei siti di cava proposti.
 8.  Dettagliare i quantitativi e le caratteristiche dei materiali di  scavo; per lo smaltimento di quelli in esubero, definire il piano di  deposito  temporaneo  e  di  smaltimento, individuando le aree di stoccaggio  definitivo;  individuare  le  modalita'  di conservazione della coltre vegetale nel caso se ne preveda il riutilizzo.
 9.  Dettagliare  qualitativamente e quantitativamente i materiali derivanti   dalla   demolizione   dei   tratti  di  strada  esistente eventualmente dismessi ed indicarne le modalita' di smaltimento, e di rinaturalizzazione dei siti.
 10. Relativamente alla fase di cantiere:
 prevedere  il  ripristino  integrale delle aree utilizzate come aree di cantiere in accordo con gli Enti locali;
 approfondire  l'analisi  degli impatti, specificatamente per le componenti acustiche e vibrazionali;
 definire  la  dislocazione  delle  aree operative e la relativa logistica,  privilegiando  aree prive di vincoli e riducendo comunque al minimo l'occupazione di aree di pregio ambientale;
 predisporre  un piano di circolazione dei mezzi d'opera in fase di  costruzione,  che  abbia  valenza  contrattuale  e che contenga i dettagli operativi di quest'attivita' in termini di:
 - percorsi impegnati;
 - tipo  di  mezzi  e  caratterizzazione  delle  emissione  in atmosfera;
 - volume  di traffico, velocita' di percorrenza, calendario e orari  di  transito;  percorsi  alternativi  in  caso di inagibilita' temporanea dei percorsi programmati;
 - percorsi  di  attraversamento  delle  aree  urbanizzate con particolare  riferimento  all'abitato  di Francofonte per il quale si richiede  una  variante alternativa e/o il dettaglio degli interventi di mitigazione;
 - messa   in   evidenza,   se   del  caso,  delle  misure  di salvaguardia degli edifici sensibili;
 prevedere  in  dettaglio  gli  interventi  di  riorganizzazione fondiaria, di ricomposizione della maglia viaria minore e poderale.
 11.   Approfondire   con   appositi   studi   di   dettaglio   la compatibilita'   idraulica   degli   interventi   per   le  opere  di attraversamento  dei  corsi  d'acqua,  escludendo  i siti di cantiere ricadenti in aree golenali.
 12.  Prevedere,  relativamente  alle interferenze derivanti dalla realizzazione  di  consolidamenti  spondali,  in corrispondenza degli attraversamenti, la realizzazione di interventi di rinaturalizzazione da  attuare  attraverso  il  ripristino  ambientale  dei  luoghi e il raccordo con la vegetazione esistente.
 13.  Per la salvaguardia dei pozzi e degli acquiferi destinati al consumo  umano,  e  relative  zone  di  rispetto ai sensi del decreto legislativo n. 152/1999:
 aggiornare   il   censimento   dei  pozzi  pubblici  e  privati esistenti, specificandone la destinazione d'uso;
 verificare  eventuali interferenze del tracciato con le zone di salvaguardia dei pozzi;
 in  aggiunta  alle  gia'  previste vasche di prima pioggia, ove necessario    prevedere    accorgimenti    progettuali    riguardanti l'impermeabilizzazione  delle pavimentazioni stradali e il sistema di raccolta  e  allontanamento  delle  acque  di  piattaforma in modo da assicurare  il  convogliamento delle acque di dilavamento fuori dalle aree di salvaguardia dei pozzi.
 14.  Dettagliare, per le acque di piattaforma, il dimensionamento e  la  localizzazione  delle  opere di raccolta e canalizzazione, dei manufatti  di  separazione  e  trattamento e del sistema di trincee e pozzi  disperdenti  per  il  recapito finale, nonche' le modalita' di gestione  dei  sistemi  di  trattamento stessi, anche in relazione al verificarsi di condizioni accidentali di svernamento di inquinanti.
 15.    Approfondire    attraverso    indagini    geognostiche   e idrogeologiche,  prove  di  laboratorio e/o prove in situ estese alle zone  piu'  problematiche del tracciato, lo stato di conoscenza delle caratteristiche   meccaniche   e   idrogeologiche  dei  terreni,  con particolare attenzione:
 alle zone in condizioni di dissesto idrogeologico;
 ai   tratti   in  galleria  artificiale,  onde  dettagliare  le soluzioni tecniche adottate.
 16.  Verificare,  mediante  studi e indagini di dettaglio, che la realizzazione  di  gallerie  artificiali  e  di  scavi in trincea non interferisca  con  il  regime  delle falde acquifere (modifiche della circolazione  idrica sotterranea), prevedendo eventualmente opportuni accorgimenti che garantiscano nel tempo la continuita' della falda.
 17.  Prevedere per la fase di realizzazione dei ponti e/o laddove siano interessate falde acquifere, che:
 le  attivita'  di perforazione e di esecuzione delle fondazioni di  pile  e  spalle,  dei  diaframmi per le gallerie artificiali, non determinino  l'insorgere  del  rischio  di  diffusione delle sostanze inquinanti dovute ai fluidi di perforazione;
 l'utilizzazione  dei  fanghi  di  perforazione  non  riduca  la permeabilita' nelle formazioni litologiche interessate.
 18.  Approfondire lo studio della componente faunistica, cosi' da poter  assicurare  la  corretta progettazione di corridoi protetti di attraversamento della fauna in numero, forma e dimensioni adeguati.
 19.   Contenere   la  definizione  dell'effettiva  consistenza  e tipologia  ante-operam  del  patrimonio  avifaunistico presente nelle aree  protette;  il  programma  di monitoraggio dello stesso previsto durante  la  fase  di  cantiere  e  gli  interventi  di mitigazione e compensazione implementabili.
 20.  Approfondire,  con particolare riguardo alle tratte indicate da   revisionare,  l'analisi  previsionale  del  rumore  in  fase  di esercizio e ante-operam, verificando, previo censimento dei ricettori soprattutto quelli sensibili, i livelli di rumore nelle condizioni di traffico piu' critiche; specificare la localizzazione, la tipologia e le  modalita'  di  realizzazione delle opere di mitigazione acustica, assicurandone  l'inserimento paesaggistico e privilegiando l'adozione di barriere acustiche integrate con barriere a verde.
 21.  Approfondire,  con particolare riguardo alle tratte indicate da  revisionare,  l'analisi  delle  vibrazioni  generate dal traffico stradale  atteso  sulla  futura  opera,  mediante esame e valutazione puntuale  in  corrispondenza  dei  punti  di criticita'. Tale analisi andra'   condotta   prendendo   come  riferimento  la  generazione  e propagazione   delle   vibrazioni  in  relazione  alla  conformazione geologica  del  sottosuolo,  alle caratteristiche degli edifici, alla velocita'  di  transito ed al tipo di pavimentazione utilizzato nella realizzazione  dell'opera,  prevedendo  gli interventi di mitigazione delle  vibrazioni  cosi'  da  garantire  il rispetto dei limiti delle norme UNI 9614.
 22.  Fornire,  con  particolare  riguardo alle tratte indicate da revisionare, un numero adeguato di fotosimulazioni con le simulazioni ante  e post operam riferite alle opere d'arte principali ed ai punti di vista piu' significativi.
 23. Effettuare, laddove il tracciato interferira', direttamente o indirettamente,  con  le  aree di interesse archeologico, campagne di indagine   preventive   finalizzate   a   limitare   l'entita'  delle interferenze.
 24.  Contenere,  alfine  delle  verifiche  di  cui  all'ari.  20, comma 4, del decreto legislativo n. 190 del 20 agosto 2002, le tavole dettagliate  nelle quali vengano indicate ed evidenziate le opere, le particolarita'  progettuali, le misure mitigatrici e compensative con le  quali  sono state ottemperate le prescrizioni espresse nel parere CIPE, accompagnate da una relazione descrittiva specifica.
 25.  Contenere  il  Progetto  di  monitoraggio ambientale, il cui costo  deve  essere inserito nel Quadro economico, redatto secondo le Linee  Guida  della  Commissione speciale VIA; l'ambito da monitorare sara' esteso non solo all'area interessata direttamente dal progetto, ma  anche  alle  aree  adiacenti interessate dai corridoi ecologici e dalle aste fluviali.
 26.   Redigere   gli  elaborati,  anche  successivi  al  progetto definitivo,  in  conformita' alle specifiche del sistema cartografico di riferimento.
 27. Predisporre quanto necessario per adottare, entro la consegna dei lavori, un Sistema di gestione ambientale conforme alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE 761/2001).
 28.  Presentare  alla  Soprintendenza  per  i  beni  culturali  e ambientali di Ragusa, Servizio per i beni architettonici, paesistici, naturali,   naturalistici,   urbanistici  -  IV  unita'  operativa  - Patrimonio   paesistico   un   progetto  riguardante  la  tratta  tra progressive  1100  (sez.  23)  e  1500  (sez. 31) per la procedura di verifica  preventiva  dell'interesse  archeologico ai sensi dell'art. 2-quater del decreto legislativo 26 aprile 2005, n. 63.
 29.  Ove  strutturalmente  possibile  e  compatibilmente  con  le caratteristiche  planoaltimetriche  e ambientali del tracciato dovra' essere  privilegiato  l'impiego  di  viadotti  con campate della luce massima prevista in progetto.
 30.   Dovra'   indicare  la  trasformazione  delle  aree  residue inutilizzate   attraverso  la  loro  rinaturalizzazione;  nei  tratti scoscesi  con  la piantumazione di essenze tipiche come fico d'india, etc., o il loro riutilizzo come piazzole di sosta e/o belvedere.
 31.  Dovra'  essere  indicato  il  programma  di  inerbimento dei versanti e delle nuove scarpate con essenze tipiche locali.
 32.  Limitare  l'impiego  dei  muri di sostegno o di controscarpa dove  strettamente  necessari  e  ove  possibile  realizzare scarpate naturali  con  gabbionate  ricoperte  di  terreno e rinverdite, terre armate o opere di ingegnerie naturalistica.
 33.  Si dovra' effettuare l'adeguamento a quattro corsie sul lato opposto  all'area  archeologica,  delimitata  dal sedime dell'attuale SS 514.
 34.  Configurare  la  nuova  arteria  come  una  vera  e  propria «infrastruttura  verde»,  con  l'annessione  ove  possibile  di spazi demaniali  e  con  il recupero delle aree libere e residuali presenti lungo  il  tracciato e/o comunque di pertinenza dell'infrastruttura e la loro interconnessione attraverso elementi puntuali, areali e fasce alberate.  Queste  aree,  fatte  salve  le  distanze  minime'  libere prescritte  per  la  sicurezza,  dovranno essere trattate come zone a riforestazione   continua   in   cui   dovra'  essere  impiantata  la vegetazione  appartenente  a  quella potenziale, e quindi originaria, riscontrabile nei relitti di boscaglia ancora esistente e che vengono in  parte  intercettati  dalla  nuova  infrastruttura.  Le essenze da impiantare,     quindi,     dovranno    appartenere    alla    fascia dell'Oleo-Ceration  e del Quercion Ilicis compresa naturalmente tutta la  varieta' di arbusti, siepi e cespugli della macchia mediterranea, e  a  seconda  delle  condizioni  pedologiche e microclimatiche delle varie  zone e secondo regole morfologiche di tipo naturalistico e non geometrico.
 35.  Preferire  per i tratti in trincea una soluzione che preveda l'inserimento  tra i massi di sacche di terreno vegetale che ospitino idonea alberatura di alto fusto di tipo storicizzato o comunque ormai metabolizzato  all'interno  del  paesaggio  in  modo da ricercare gli effetti  di  un  paesaggio  che  controbilanci  con  saldo ambientale positivo l'intervento antropico.
 36.  Recuperare  gli  esemplari  arborei  di  pregio presenti sul tracciato   (ulivi,   mandorli   etc.)  tramite  appositi  macchinari escavatori    e   sollevatori   e   reimpiantarli   previa   apposita progettazione del paesaggio, negli appositi spazi di cui al punto 34.
 37.  Salvaguardare  nelle  aree  agrumetate ricadenti all'interno degli  spazi di pertinenza dell'infrastruttura la qualita' paesistica esistente garantendo la sopravvivenza dell'impianto con la previsione di  necessari  sistemi  di irrigazione e manutenzione; in alternativa dovra'  prevedersi  l'impianto  di  nuova  vegetazione tra un sesto e l'altro   in  modo  da  sostituire  gradualmente  l'agrumeto  con  la copertura arborea originaria dei luoghi.
 38.   Dovranno   essere   utilizzate   tecniche   di   ingegneria naturalistica.  Dovra'  essere  redatto per i punti 34), 35),36), 37) apposito schema progettuale da sottoporre alle valutazioni preventive di  questa  Soprintendenza  per  i  beni  culturali  e  ambientali di Siracusa -  Servizio per i beni architettonici, paesistici, naturali, naturalistici, urbanistici.
 39.  Prestare  particolare  cura  agli  attraversamenti dei corsi d'acqua le strutture di attraversamento dovranno limitare, per quanto possibile, l'occupazione degli alvei.
 40.  Che  le  eventuali  opere  in  c.a.,  ove possibile, vengano rivestite con pietra locale a contorno irregolare e giunto depresso.
 41. Tutte le attivita' di escavazione del sottosuolo interessanti i  comuni  di Vizzini e Licodia Eubea dovranno eseguirsi sotto l'alta sorveglianza   dell'Area   soprintendenza  per  i  beni  culturali  e ambientali  di  Catania  -  Servizio  beni  archeologici  che  potra' disporre  ogni  tipo di iniziativa per la salvaguardia e la tutela di beni archeologici che eventualmente venissero alla luce.
 42.  Rimodulare  lo  svincolo  di contrada Coffa come da proposta della  provincia  regionale  di  Ragusa,  gia'  depositato  presso il soggetto aggiudicatore.
 43.  Realizzare  due  bretelle  in uscita (dalla nuova arteria di progetto) da entrambe le direzioni Catania e Ragusa verso lo scalo di Vizzini  e la limitrofa zona ASI cosi' come evidenziato nell'allegato tecnico  prodotto  dal  comune  di Vizzini, gia' depositato presso il soggetto aggiudicatore.
 44. Realizzare un nuovo svincolo (tra lo svincolo n. 5 di Licodia Eubea  e  il  n.  6 di Grammichele) ubicato tra le intersezioni della S.P.  38 III e S.P. 75 con l'arteria di progetto, approssimativamente alla   progressiva   km.   27+500,   cosi'  come  meglio  evidenziato nell'allegato  tecnico  prodotto dalla provincia regionale di Catania ed  acquisito  dal comune di Licodia Eubea, gia' depositato presso il soggetto aggiudicatore.
 
 Parte 2ª
 RACCOMANDAZIONI
 
 Si raccomanda:
 a) che  il  realizzatore dell'infrastruttura acquisisca, per le attivita'  di  cantiere, anche dopo la consegna dei lavori e nel piu' breve tempo possibile, la certificazione ambientale di cui alla norma ISO 14001 o la registrazione ai sensi del regolamento CE 761/2001;
 b) nell'estensione  del  progetto  definitivo  si  persegua  la massima  coerenza con le richieste degli Enti amministrativi locali e di quelli di gestione delle aree protette interessate dal tracciato;
 c) in  fase  di  progettazione  definitiva  ed  esecutiva siano approfonditi  gli  aspetti  estetici  dei  manufatti  (riducendo  ove possibile  le dimensioni, studiando le sagome, i colori, i materiali, etc.)   e  vengano  adeguatamente  studiate  le  modalita'  del  loro inserimento  nel  paesaggio, privilegiando opere di finitura simili a quelle tradizionali;
 d) per il migliore inserimento paesaggistico delle opere d'arte si   deve   realizzare   una   progettazione   definitiva   integrata paesaggistico-architettonica delle infrastrutture (rilevati, trincee, ponti,   etc.)  tale  da  poter  permettere  il  miglior  inserimento dell'opera  nel  paesaggio  e  mitigarne  di conseguenza l'effetto di cesura   territoriale,  perseguendo  anzi  un  obiettivo  di  massima deframmentazione  delle  unita'  di paesaggio il tutto da documentare con opportune e numeramente adeguate foto simulazioni.
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