| 
| Gazzetta n. 196 del 24 agosto 2006 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 2 dicembre 2005 |  | Primo  programma  delle opere strategiche (legge n. 443/2001). Strada delle Tre Valli: tratto Eggi (Spoleto)-Acquasparta. (Deliberazione n. 146/05). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vista  la  legge  21 dicembre  2001,  n.  443,  che, all'art. 1, ha stabilito   che   le   infrastrutture   pubbliche  e  private  e  gli insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale, da realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato,  prevede, in particolare, che gli interventi medesimi siano compresi  in  intese  generali  quadro  tra il Governo e ogni singola regione  o  provincia autonoma, al fine del congiunto coordinamento e realizzazione delle opere;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come  modificato  -  da  ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Visto  l'art.  4  della  legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare  i  commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali la richiesta di  assegnazione  di risorse a questo Comitato, per le infrastrutture strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla  gestione  e  che  non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie  e  nei  relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata    da    un'analisi    costi-benefici   e   da   un   piano economico-finanziario  redatto  secondo  lo  schema tipo approvato da questo Comitato;
 Visto  il  decreto  legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002,  supplemento  ordinario),  con  la quale questo Comitato, ai sensi  del  piu'  volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato  il  Primo  programma  delle opere strategiche, che riporta all'allegato  1,  tra i «Sistemi stradali e autostradali», la «Strada Tre Valli» con un costo complessivo di 196,254 Meuro;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel Pirmo programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004), con la quale questo Comitato, ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003, ha approvato lo schema tipo di piano  economico-finanziario, stabilendo che di norma le richieste di finanziamento  a  carico  delle  risorse destinate all'attuazione del Programma  vengano corredate dallo schema sintetico, ma prevedendo la redazione  della  versione analitica per le opere per le quali questo Comitato stesso richieda supplementi di istruttoria;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004)  con  la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei  ed informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico e   deve  essere  utilizzato  nelle  banche  dati  dei  vari  sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Vista  la  sentenza  n.  303 del 25 settembre 2003, con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti  il territorio di competenza, sotolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Visto  il  Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2004-2007,  che,  in  apposito  allegato, conferma l'intervento «Asse stradale  Tre  Valli  -  Perugia  -  Tratto  Eggi-Acquasparta» tra le iniziative potenzialmente attivabili nel periodo considerato;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture  e  dei trasporti, come integrato con decreti 8 giugno 2004  e  24 giugno  2005,  con  il  quale  - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  nota  5 novembre  2004,  n.  COM/3001/1, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Vista   la   relazione   istruttoria   sul   progetto   preliminare dell'intervento    «Strada    delle    Tre    Valli:    tratto   Eggi (Spoleto)-Acquasparta»,  trasmessa dal Ministero delle infrastrutture e  dei  trasporti  con  nota 3 novembre 2005, n. 521, ed il cui testo aggiornato  e' consegnato in seduta, relazione nella quale si propone l'approvazione,  con  prescrizioni  e  raccomandazioni,  del progetto stesso ai soli fini procedurali;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato  che  l'opera  di  cui  sopra  e'  compresa nell'Intesa generale quadro tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la regione Umbria, sottoscritta il 24 ottobre 2002, che prevede sia il  completamento sia il potenziamento da 2 a 4 corsie dell'arteria - necessari  per dotare l'arteria stessa delle medesime caratteristiche della   s.s.  77  Valdichienti  e  della  s.s.  Flaminia  nel  tratto Foligno-Spoleto  -  e  che  postula la riclassificazione dell'arteria stessa  a  strada  statale,  individuando,  nelle  more  della  nuova classificazione,  quale  soggetto  attuatore  detta regione, che puo' avvalersi dell'ANAS S.p.a. mediante apposita convenzione;
 Considerato  che  questo  Comitato,  con propria delibera 25 luglio 2003,  n.  56,  ha  assegnato  un contributo, in termini di volume di investimenti, di 14,564 Meuro al primo lotto dell'opera «Strada delle Tre  Valli»,  da  Eggi  a  S.  Sabino,  che la regione aveva ritenuto prioritario  realizzare,  nelle  more  dell'approvazione del progetto dell'intera  arteria,  per motivi di pianificazione del traffico e di sicurezza  del  nodo  di  Spoleto  e  che  e'  attualmente in fase di progettazione esecutiva;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 
 PRENDE ATTO
 
 delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare: - sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che  obiettivo  del  progetto  all'esame  e' il completamento della strada  delle  «Tre  Valli  Umbre»  di  collegamento  fra la S.S. 209 Valnerina  e  la SS. 3-bis Tiberina, per consentire lo sviluppo delle relazioni  tra  tre  importanti  regioni (Umbria, Marche, Lazio) e la riorganizzazione  degli  accessi  alla  citta'  di Spoleto ed ai suoi servizi;
 che in particolare il progetto prevede:
 - la  realizzazione  a  quattro  corsie  -  due per ogni senso di marcia - del tratto da Eggi a S. Sabino;
 - il raddoppio a due corsie - del pari per ogni senso di marcia - nel  tratto  compreso  tra  S.  Sabino e Madonna di Baiano tratto del quale  sono  gia' in esercizio le prime due corsie (per ogni senso di marcia);
 - la  realizzazione,  nel tratto Madonna di Baiano e Acquasparta, di due carreggiate, ciascuna a due corsie per senso di marcia;
 che,  tra le varie alternative possibili, e' stata scelta l'opzione «A»   sulla  quale  si  sono  espressi  favorevolmente  i  comuni  di Acquasparta e Spoleto;
 che  il  tracciato  della  Strada delle Tre Valli Umbre, nel tratto Eggi-Acquasparta,  presenta  una lunghezza complessiva di 20,893 Km - di  cui 3,819 relativi al 1° lotto - e si sviluppa tra Io svincolo di Eggi  sulla  SS. 3 Flaminia e lo svincolo di collegamento alla Strada di grande comunicazione (SGC) Orte-Ravenna;
 che la strada in progetto e' riconducibile alla categoria B (strade extraurbane  principali)  secondo  la  classificazione  prevista  dal decreto  del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 5 novembre 2001  ed  e'  caratterizzata  da  due  carreggiate  separate  da  uno spartitraffico di larghezza 3,50 m, ciascuna costituita da due corsie di larghezza 3,75 m con banchina di larghezza 1,75 m;
 che  le opere d'arte principali sono rappresentate da 6 gallerie, 2 ponti  e  8  viadotti  e  incidono complessivamente per una lunghezza totale di circa 9.235 m pari al 44% dell'intero tracciato;
 che  il  progetto preliminare dell'opera, corredato dallo studio di impatto  ambientale,  e'  stato trasmesso in data 10 marzo 2003 dalla regione  Umbria,  in qualita' di soggetto aggiudicatore, al Ministero delle  infrastrutture  e  dei trasporti, al Ministero dell'ambiente e della  tutela  del territorio, al Ministero per i beni e le attivita' culturali e agli Enti interferiti;
 che  al procedimento finalizzato alla realizzazione dell'intervento «Tre  Valli  Umbre:  tratto Eggi (Spoleto)-Acquasparta» e' stata data pubblicita'  attraverso  la  pubblicazione  di  awiso di deposito, in libera  visione  al  pubblico,  degli elaborati progettuali su alcuni quotidiani locali e su un quotidiano a diffusione nazionale;
 che,  come  indicato  nelle premesse, l'intervento di realizzazione delle  prime  due corsie del tratto Eggi-S. Sabino ha formato oggetto di  precedente  istruttoria in vista della concessione del contributo di  cui  alla  richiamata  delibera  n.  56/2003 ed e' attualmente in procedura   di   appalto  si'  che  questo  Comitato  e'  chiamato  a pronunziarsi  sul  progetto preliminare dell'intera arteria, al netto dell'intervento cosi' anticipato;
 che  parere favorevole, con prescrizioni, sul progetto all'esame ha espresso  il  Ministero  per  i beni e le attivita' culturali in data 28 luglio 2003, con nota n. ST/407/26114;
 che  il  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, con nota   23 ottobre   2003,  n.  GAB/2003/10760/B05,  ha  trasmesso  al Ministero  delle  infrastrutture e dei trasporti il parere favorevole della  Commissione  speciale  VIA,  con  prescrizioni,  sul  progetto preliminare dell'opera;
 che  la  regione Umbria con delibera di Giunta 25 febbraio 2004, n. 171,  ha espresso parere favorevole, con prescrizioni, in merito alla compatibilita' ambientale ed ai fini dell'intesa sulla localizzazione urbanistica dell'opera;
 che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti riporta, in apposito  allegato  alla  relazione  istruttoria,  le  prescrizioni e raccomandazioni  da  formulare  in  sede di approvazione del progetto preliminare; - sotto l'aspetto attuativo:
 che  il  soggetto  aggiudicatore  viene  individuato  nella regione Umbria;
 che   il   tempo   complessivo  dall'espletamento  delle  attivita' progettuali   ed   autorizzative  residue  alla  messa  in  esercizio dell'opera e' stimato in circa 87 mesi; - sotto l'aspetto finanziario:
 che   il   costo   dell'intervento  «Strada  delle  Tre  Valli»  e' quantificato nel progetto preliminare in 562 Meuro, cosi' articolati:
 
 =====================================================================
 Voce                       |     Importo ===================================================================== Importo dei lavori                                |    396.704.093,18 Somme a disposizione della stazione appaltante    |    165.295.906,82
 
 che  il  costo  cosi'  quantificato e' superiore a quello riportato nell'intesa generale quadro citata in premessa;
 che  la regione Umbria richiede inoltre la realizzazione dell'opera complementare   «Collegamento  stradale  tra  lo  svincolo  Testaccio (variante  SS.  n. 3 via Flaminia-Spoleto Sud) ed il raccordo SS. Tre Valli (Spoleto Nord)», il cui costo e' stimato in 65 Meuro, di cui 46 Meuro,  in cifra arrotondata, per importo dei lavori e circa 19 Meuro per somme a disposizione della stazione appaltante;
 che  sulla base delle valutazioni specifiche condotte dal Ministero delle  infrastrutture  e dei trasporti sono stati determinati in 3,45 Meuro  i  maggiori oneri connessi a ulteriori lavori e/o attivita' di cui alle integrazioni richieste dalla Commissione speciale VIA e che, pertanto,  il  costo  dell'intervento, a seguito dell'accoglimento di prescrizioni, viene ad attestarsi a 630,45 Meuro;
 che  parte  di  detto  costo  e  piu'  specificamente  l'importo di 14.564.084,55  euro - indicato nella relativa relazione istruttoria a suo   tempo  trasmessa  dal  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti - e' imputabile al primo tratto, a due corsie, da Eggi a S. Sabino  che con la citata delibera n. 56/2003 e' stato finanziato per un importo, in cifra arrotondata, pari a 14,564 Meuro;
 che  pertanto il costo dell'approvando intervento all'esame e' pari a 615.885.915,45 euro;
 che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ritiene che occorra approfondire io studio del traffico - differenziando i volumi per  singole  tratte  dell'itinerario e prevedendo almeno due diversi scenari  di  crescita, con coefficienti diversi per veicoli leggeri e pesanti  -  e  propone  quindi  di  disporre  la rieiaborazione delle analisi  relative alle componenti ambientali direttamente influenzate dal  traffico,  attuale  e  previsto,  e  di  approfondire  l'analisi costi/benefici,  ai  sensi  dell'art.  4,  comma 3,  del  decreto del Presidente  del Consiglio dei Ministri 27 dicembre 1988, corredandola di un'adeguata analisi di sensivita';
 che  il  citato Ministero conseguentemente propone di rinviare alla fase  di  approvazione  del  progetto  definitivo  l'assegnazione  di risorse  a carico dei fondi destinati all'attuazione del 1° Programma delle opere strategiche;
 Delibera: 1. Approvazione progetto preliminare.
 1.1  Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n  190/2002,  come  modificato  dal  decreto legislativo n. 189/2005, nonche'  ai  sensi  dell'art.  10  del  decreto  del Presidente della Repubblica  n.  327/2001,  come  modificato - da ultimo - dal decreto legislativo  n.  330/2004,  e'  approvato  - con le prescrizioni e le raccomandazioni  proposte  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti   -  anche  ai  fini  dell'attestazione  di  compatibilita' ambientale  e  dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio il  progetto  preliminare  dell'intervento  «Strada  delle Tre Valli: tratto  Eggi  (Spoleto)-Acquasparta»  nei  termini  specificati nella «presa d'atto».
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera.
 1.2 Ai sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 190/2002,  l'importo  di  615.885.915,45 euro, di cui alla precedente «presa d'atto», costituisce il limite di spesa dell'intervento.
 1.3  Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1,  cui e' condizionata l'approvazione   del   progetto   sono   riportate   nella  parte  1» dell'allegato, che forma parte integrante della presente delibera.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  sono riportate nella parte 2ª del citato allegato. Il soggetto  aggiudicatore,  qualora  ritenga di non poter dar seguito a qualcuna  di  dette  raccomandazioni,  fornira'  al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie  valutazioni  e  di  proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative.
 1.4  Il  soggetto aggiudicatore provvedera' inoltre a sviluppare la progettazione   definitiva   dell'opera  complementare  «Collegamento stradale  tra  lo  svincolo  di  Testaccio  (variante  SS.  n.  3 via Flaminia-Spoleto  Sud)  ed il raccordo SS. Tre Valli (Spoleto Nord)»: il costo stimato dell'intervento e' di 65 Meuro. 2. Assegnazione CUP.
 L'approvazione  del  progetto  preliminare  di  cui al punto 1.1 e' subordinata all'assegnazione del CUP che il soggetto aggiudicatore e' tenuto  a  richiedere  entro  trenta giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della presente delibera.
 Il  CUP  assegnato, ai sensi della delibera n. 24/2004 citata nelle premesse,   va  evidenziato  nella  documentazione  amministrativa  e contabile riguardante l'0pera approvata. 3. Copertura finanziaria.
 3.1  La  individuazione delta copertura finanziaria dell'intervento di  cui  ai  punto 1.1 sara' effettuata in sede di esame del progetto definitivo,  che  terra'  conto  degli  esiti  degli  approfondimenti proposti,  come  indicato  nella  «presa  d'atto»,  e recepiti tra le prescrizioni  di  cui  al punto 1.3 e riportera' il quadro aggiornato del costo entro il tetto massimo sopraindicato.
 A  corredo  dei  progetto  definitivo  verra'  trasmesso  il  piano economico-finanziario   nella   versione   analitica  prevista  dalla delibera  n.  11/2004,  nonche'  la  scheda  aggiornata  di  cui alla delibera   n.   63/2003   che   evidenzi   eventuali   disponibilita' sopravvenute e/o impegni al cofinanziamento a carico della regione.
 3.2   Unitamente   al  progetto  definitivo  di  cui  sopra  verra' sottoposto  a  questo  Comitato,  ai  sensi  dell'art. 16 del decreto legislativo  n.  190/2002, come modificato dal decreto legislativo n. 189/2005,  il  progetto definitivo dell'opera complementare di cui al punto  1.4:  nell'occasione  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti indichera' le fonti di copertura del costo relativo.
 3.3  Resta  comunque  fermo che la quota complessiva a carico delle risorse  destinate all'attuazione del Programma per l'intero progetto all'esame  non  potra'  superare  quella  prevista  nella delibera n. 121/2001, salvo compensazione con altra opera concernente la medesima regione. 4. Disposizioni finali.
 4.1  Il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti   componenti  il  progetto  preliminare  approvato  con  la presente delibera.
 4.2 La Commissione VIA procedera' - ai sensi dell'art. 20, comma 4, deI decreto legislativo n. 190/2002 - a verificare l'ottemperanza del progetto   definitivo   alle   prescrizioni   del   provvedimento  di compatibilita'  ambientale  e  ad  effettuare gli opportuni controlli sull'esatto  adempimento  dei contenuti e delle prescrizioni di detto provvedimento.
 Il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti, in sede di approvazione   della   progettazione   definitiva,  provvedera'  alla verifica  di  ottemperanza alle altre prescrizioni che debbono essere recepite in tale fase.
 Il   soggetto   aggiudicatore   procedera'   alla   verifica  delle prescrizioni  che  debbono  essere  attuate  nelle  fasi  successive, fornendo  assicurazione al riguardo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
 4.3  Il  suddetto  Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 4.4  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di  approvazione del progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo  -  tra l'altro - lo svolgimento di accertamenti anche nei confronti    degli    eventuali    subcontraenti   e   subaffidatari, indipendentemente  dall'importo  dei  lavori, e forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
 Roma, 2 dicembre 2005
 
 Il Presidente delegato
 Tremonti
 
 Il segretario del CIPE
 Molgora
 
 Registrata alla Corte dei conti il 31 luglio 2006 Ufficio  di  controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 5 Economia e finanze, foglio n. 160
 |  |  |  | Allegato 
 Primo programma delle opere strategiche (legge n. 443/2001)
 Strada delle tre Valli: Tratto Eggi (Spoleto)-Acquasparta
 
 PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI PROPOSTE DAL MINISTERO
 DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
 
 Parte 1ª - PRESCRIZIONI
 1. Prescrizioni da sviluppare in sede di progettazione definitiva
 1.1 Prescrizioni di carattere progettuale
 1.2 Prescrizioni di carattere ambientale
 2. Prescrizioni in fase di cantiere
 3. Prescrizioni in fase di esercizio Parte 2ª - RACCOMANDAZIONI
 
 ----
 
 Parte 1ª
 PRESCRIZIONI
 
 1. Prescrizioni da sviluppare in sede di progettazione definitiva. 1.1 Prescrizioni di carattere progettuale.
 Opere connesse e misure compensative:
 dovra'  essere  abbassato  il  profilo  altimetrico  del tratto relativo  al  viadotto  Fiorenzuola,  al  fine  di  ridurre al minimo l'altezza  di  detto  viadotto  dal  piano  di campagna, adottando le tecnologie piu' idonee al miglior inserimento dell'opera nel contesto territoriale;
 dovra' essere prospettata un'adeguata soluzione progettuale per sanare   la   criticita'   dovuta  alla  presenza  dei  due  svincoli ravvicinati  in  localita'  S.  Giovanni  di  Baiano.  Dovra' essere, inoltre,  aumentata  la  distanza  tra la sede stradale e il torrente Maroggia  (vedi  progressiva  11,2 circa), con un allargamento non in asse ma lato corsia sud;
 dovra'  essere  prevista la realizzazione, come opera connessa, di  un  raccordo  tra  la  strada delle Tre Valli e la strada statale Flaminia,  per raggiungere alcune infrastrutture site nella citta' di Spoleto,  a  valenza regionale, evitando l'attraversamento del centro abitato  ed  in  modo da permettere un piu' rapido collegamento della citta' di Spoleto con la A1 e con Roma;
 dovranno  essere  recepite nel tratto stradale di pertinenza, e ove  appropriato  nelle due restanti tratte stradali, le prescrizioni riportate nella determinazione dirigenziale n. 2470 del 22 marzo 2000 emessa  dalla  regione  Umbria,  avente  come  oggetto  «giudizio  di compatibilita' ambientale sul progetto di costruzione della Tre Valli Umbre,  tratto compreso tra lo svincolo di Eggi e quello di S. Sabino in comune di Spoleto»;
 dovra'    essere   approfondito   lo   studio   del   traffico, differenziando   i   volumi  per  singole  tratte  dell'itinerario  e prevedendo  almeno  due diversi scenari di crescita, con coefficienti diversi  per  veicoli  leggeri  e pesanti. Tale prescrizione comporta anche  la  rielaborazione  delle  analisi  relative  alle  componenti ambientali  direttamente influenzate dal traffico attuale e previsto; dovra' essere inoltre approfondita l'analisi costi/benefici, ai sensi del  decreto  del  Presidente  del Consiglio dei Ministri 27 dicembre 1988,  art.  4,  comma 3,  corredandola  di  un'adeguata  analisi  di sensitivita'. 1.2 Prescrizioni di carattere ambientale.
 Elementi di carattere generale:
 dovranno  essere  recepite  e sviluppate le misure mitigative e compensative, puntuali e di carattere generale, previste nello studio di impatto ambientale (SIA) e sue successive integrazioni e di quanto oggetto    delle    presenti    prescrizioni,    dettagliandone    la localizzazione,  la  tipologia, le modalita' di esecuzione ed i costi analitici;
 dovranno essere anticipate in questa fase progettuale (e non in sede di progetto esecutivo, come riportato nel SIA), le tecniche e le opere  da utilizzare per preservare le qualita' ambientali e naturali dei siti interessati;
 si  dovra' predisporre quanto necessario per adottare, entro la consegna  dei  lavori, un sistema di gestione ambientale dei cantieri secondo  i  criteri  di  cui  alla  norma ISO 14001 o al sistema EMAS (regolamento CEE 761/2001);
 si  dovra'  predisporre un progetto di monitoraggio ambientale, secondo  le  Linee Guida redatte dalla Commissione Speciale di VIA, a partire   dalle   informazioni  riportate  nello  Studio  di  impatto ambientale e sue integrazioni.
 Atmosfera:
 per  quanto  riguarda gli impatti sull'atmosfera, il proponente dovra' approfondire lo studio effettuato tramite:
 - stima delle emissioni;
 - ricostruzione  del  quadro  meteorologico  locale a fini di utilizzo di modelli diffusivi;
 - simulazioni,       con       apposito       modello      di diffusione/trasporto/ricaduta,  degli  effetti  delle emissioni sulla qualita' dell'aria (inclusi gli imbocchi ed i camini delle gallerie);
 - confronto  con la situazione attuale e con i vigenti limiti di legge;
 - definizione delle eventuali misure mitigative da attuare;
 il  progetto  definitivo  dovra' prevedere accorgimenti tecnici adeguati  per  la  limitazione,  ad  opera  ultimata,  dei livelli di rumorosita'  e  vibrazioni  derivanti  dal  traffico  autoveicolare e pesante,  in  corrispondenza  dei centri abitati posti nei pressi del tracciato  stradale.  A  tale  proposito  dovra'  essere  fornita  ai competenti  servizi  delle  A.S.L. interessate, una relazione tecnica dettagliata che descriva gli accorgimenti tecnici previsti e contenga la  previsione  di  quanto  gli  stessi siano in grado di abbattere i livelli di rumorosita' e vibrazioni;
 in  fase  di  progettazione  definitiva,  si dovra' definire la scelta  dei  percorsi di cantiere e stimare nel dettaglio il traffico giomaliero  di mezzi pesanti previsto su ciascuno di essi, nonche' la predisposizione  di un programma di monitoraggio in corso d'opera del livello  delle  polveri aerodisperse, da sviluppare in collaborazione con l'ARPA.
 Paesaggio:
 si  dovra'  prevedere,  per quanto riguarda il ripristino della vegetazione,  l'impiego  di specie appartenenti alle serie autoctone, prevedendo  eventualmente  la  raccolta  in  loco di materiale per la propagazione   (sementi,  talee,  etc.)  al  fine  di  rispettare  la diversita' biologica (soprattutto in prossimita' di aree sensibili) e si  preveda  la  produzione  di  materiale  vivaistico  presso  vivai specializzati   che   ne  assicurino  l'idoneita'  all'uso  anche  in condizioni ambientali difficili;
 le   opere   di   mitigazione   degli   impatti   ambientali  e paesaggistici   attenuabili   con   la  vegetazione  dovranno  essere realizzate con essenze autoctone tipiche del luogo.
 Acque superficiali e sotterranee:
 dovranno essere dettagliate, a livello tecnico ed economico, le misure  specifiche  per  evitare  che  la realizzazione e l'esercizio dell'infrastruttura di progetto influisca sulla qualita' delle acque, sul   regime   idraulico   e  sull'ecosistema  proprio  del  reticolo idrografico interessato;
 in  relazione  alle  escursioni  della  falda sotterranea negli acquiferi  alluvionali  presenti  lungo  il  tracciato,  si  dovranno prevedere  tutte  le  misure  precauzionali per la tutela della falda stessa;
 in   fase   di   progettazione   definitiva   dovranno   essere approfonditi  gli aspetti legati agli attingimenti idrici complessivi previsti durante le attivita' di cantiere, con indicazione di massima delle   fonti   di  approvvigionamento  individuate  e  dei  relativi quantitativi  emunti;  si  dovranno  inoltre  stimare  i quantitativi complessivi  delle  acque  drenate  dalle  attivita'  di  scavo delle gallerie,  prevedendo in dettaglio le relative modalita' di gestione; tali  informazioni  dovranno  essere  utilizzate anche al fine di una ottimale  predisposizione  del  programma  di  monitoraggio  in corso d'opera previsto; lo scarico di tutte le acque- di cantiere dovra' in ogni  caso  essere effettuata nel rispetto della vigente normativa di settore.  I  risultati  del  monitoraggio ante-operam, da realizzarsi insieme   alle  indagini  idrogeologiche  previste  per  la  fase  di progettazione  definitiva  (con  particolare riferimento a quelle sui tratti  interessati  dallo  scavo  delle  gallerie),  dovranno essere raccolti  in  una  relazione  di sintesi che permetta di definire con chiarezza la «situazione zero» per l'ambiente idrico; tale relazione, che  potra'  ricomprendere  anche  i dati ambientali gia' disponibili presso  ARPA  Umbria,  dovra'  essere  utilizzata  come  base  per la predisposizione  di  un programma di monitoraggio in corso d'opera da sviluppare con l'ARPA;
 dovranno   essere   approfonditi   in   fase  di  progettazione definitiva il dimensionamento, la localizzazione nonche' le procedure di  gestione  delle  vasche  di raccolta e trattamento delle acque di dilavamento   della   sede  stradale  e  raccolta  degli  sversamenti accidentali gia' previste nel progetto preliminare.
 Suolo e sottosuolo:
 onde evitare dissesti e cedimenti dei terreni in corrispondenza degli  attraversamenti  in  galleria, si dovra' prevedere, durante la fase di scavo, la verifica puntuale della stabilita' dei terreni;
 per  il  territorio  interessato dal progetto, si dovra' tenere conto della nuova classificazione sismica per la Regione dell'Umbria, in  base all'ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003;
 dovranno   essere   progettati   nel   dettaglio,  in  fase  di progettazione  esecutiva, gli eventuali interventi di riambientamento dei  siti  di  cava che si prevede realizzare in corso d'opera con il materiale di scavo.
 Rumore e vibrazioni:
 dovranno  essere  analizzate  le  ripercussioni  relative  alla componente  rumore  e  vibrazioni,  in  conseguenza  dello studio del traffico;  inoltre  le  opere di mitigazione relative alla componente rumore,  devono  garantire  il  rispetto  dei  limiti stabiliti dalle normative  vigenti  in  ogni  ricettore  identificato  nel  SIA e sue successive integrazioni;
 laddove  il tracciato, per prossimita' alle abitazioni o a siti ambientalmente   sensibili,  determini  la  necessita'  di  contenere l'impatto   acustico  mediante  barriere  fonoassorbenti,  si  dovra' prevedere  l'utilizzo di barriere acustiche dotate di opportune opere a verde di mascheramento, al fine di mitigarne l'impatto visivo.
 Archeologia:
 ogni  intervento di scavo dovra' essere concordato e seguito da personale  tecnico  scientifico  di fiducia della Soprintendenza e il cui onere gravera' sul committente;
 la documentazione scientifica prodotta dovra' essere consegnata in originale alla Soprintendenza e copia potra' essere trattenuta dal committente   ma   l'utilizzo   dovra'   essere   concordato  con  la Soprintendenza stessa;
 i  reperti  archeologici eventualmente rinvenuti, di proprieta' dello  Stato  ai  sensi del decreto legislativo n. 490/1999, dovranno essere  custoditi  e  consegnati al termine dei lavori e la direzione delle indagini spetta alla Soprintendenza;
 dovra' essere usato ogni accorgimento e cautela per evitare che i   lavori   di  cantiere  interessino  superfici  esterne  a  quelle necessarie  per  la  sede  stradale in progetto e copia delle riprese aerofotografiche   realizzate   per   la   redazione   del  progetto, possibilmente  in  formato  digitale e georeferenziata, dovra' essere consegnata alla Soprintendenza per la conservazione agli atti. 2. Prescrizioni in fase di cantiere.
 Atmosfera:
 le numerose aree di cantiere costituiranno sicuramente fonti di inquinamento  soprattutto  per  quanto  riguarda  polveri  e  rumore. Particolarmente  critiche risultano essere le aree di cantiere nn. 4, 5,  9  e  10 in quanto ubicate in prossimita' di edifici residenziali e/o case sparse. Nella fase di allestimento ed esercizio dei cantieri dovranno  quindi essere adottati tutti i provvedimenti necessari alla limitazione  dei  livelli  di  rumorosita', vibrazioni e polverosita' dell'aria.  A  tal  fine  si  dovranno  inoltre  prevedere,  per  gli eventuali  impianti  di betonaggio e altri impianti fissi, sistemi di abbattimento  per  le  polveri  in  corrispondenza  degli  sfiati  da serbatoi e miscelatori durante il carico, lo scarico e la lavorazione nonche'  l'acquisizione  di tutte le autorizzazioni necessarie per le emissioni di inquinanti in atmosfera ai sensi della vigente normativa di  settore.  Per queste aree pertanto sara' opportuno predisporre un piano  di  monitoraggio per polveri e rumore, da concordare con ARPA; il  controllo  dovra'  iniziare  prima  dell'inizio dell'attivita' di cantiere  e  proseguire sino a quando i cantieri citati saranno stati smantellati e riambientati;
 dovranno  essere  poste  in  essere  misure  opportune  per  la riduzione  delle  emissioni rumorose e della produzione di vibrazioni durante   la   fase   di   costruzione,  ricorrendo  a  macchinari  e attrezzature di tecnologia moderna nonche' a schermature dei cantieri posti  in  prossimita'  di  aree sensibili e degli eventuali impianti fissi  destinati alla costruzione stessa, privilegiando interventi di ingegneria naturalistica;
 si  dovra' procedere ad una depolverizzazione della rete viaria percorsa  dai  mezzi  di  cantiere  (sia  quella  esistente,  se  non asfaltata,   che   quella  da  realizzare)  limitatamente  ai  tratti prospicienti  eventuali abitazioni poste in prossimita' della stessa; se  necessario  dovranno  essere  posizionate  anche  idonee barriere antirumore;
 ogni  movimentazione  e  trasporto  del materiale dovra' essere effettuata  in  maniera tale da abbattere la produzione di polveri; a tale  scopo  dovra' essere previsto, nei piani di cantiere, opportuno programma  di  umidificazione  o  stabilizzazione della viabilita' di cantiere  e dei depositi preliminari di terre, inerti o materie prime per  l'attivita'  di  costruzione  svolta  in periodi particolarmente siccitosi  e  previsto  l'utilizzo  di  mezzi  di trasporto dotati di sistemi  di copertura per percorsi di movimentazione di materiale che prevedono  l'attraversamento  di  zone  residenziali;  dovra'  essere realizzata  la  viabilita' alternativa prevista per l'attraversamento delle  aree  urbane  di  Acquasparta e dell'abitato di San Martino in Frignano.
 Acque:
 si dovranno adottare opportuni accorgimenti costruttivi di tipo idraulico  per  le  vasche  di  raccolta  di  prima  pioggia  tali da assicurarne  il  costante svuotamento almeno dopo ogni evento piovoso significativo   assicurando   comunque   il   tempo  necessario  alla sedimentazione del materiale indisciolto;
 in  riferimento  agli  scavi per la costruzione delle gallerie, soprattutto  quella  denominata Colle delle Rose, ed all'interferenza con  il  processo  di  infiltrazione  delle acque verso la falda, con possibilita'  di  inquinamento della stessa, si dovra' predisporre un approfondito  piano  di  monitoraggio delle acque profonde che dovra' essere  attivato  un anno prima dell'inizio dei lavori. La scelta dei punti di campionamento e/o controllo, delle frequenze e dei parametri da  monitorare dovranno essere concordati con l'ARPA e, per quanto di competenza,  con  la  ASL  n. 3 e la ASL n. 4. Si ritiene tuttavia di suggerire  che,  almeno  per-tutta  la  fase  dei lavori, i controlli analitici  abbiano  cadenza mensile per il parametro «Ossidabilita» o «TOC»,  cioe'  per  il  parametro  che meglio di altri e' in grado di evidenziare  un'eventuale contaminazione di tipo organico nelle acque di falda;
 si prescrive di adottare, nei piani di sicurezza previsti dalla vigente  normativa  in  materia  di sicurezza e igiene sui luoghi del lavoro,  una  sezione  specificamente rivolta alla prevenzione e alla gestione  di potenziali incidenti che possano coinvolgere sia i mezzi e  le attrezzature di cantiere sia gli automezzi e i veicoli esterni, con  conseguente sversamento accidentale di liquidi pericolosi, quali ad   esempio   segnaletica   di  sicurezza,  procedure  operative  di stoccaggio  e  movimentazione  delle  sostanze  pericolose, procedure operative di conduzione automezzi, piano di emergenza per la gestione di  episodi  di  inquinamento  delle  matrici  ambintali con relativa previsione  di  risorse e dotazioni allocate allo scopo; si prescrive che  tale  sezione  dei  piani  di  sicurezza  sia  sviluppata con il coinvolgimento dell'ARPA Umbria;
 si  dovranno evitare nei cantieri operativi base e nei cantieri operativi  depositi di carburanti, lubrificanti sia nuovi che usati o altre  sostanze potenzialmente inquinanti che non vengano stoccati in luoghi    appositamente   predisposti   e   attrezzati   con   platee impermeabilizzate,  sistemi  di  contenimento,  pozzetti di raccolta, tettoie, etc;
 si  dovranno evitare nei cantieri operativi base e nei cantieri operativi le operazioni di manutenzione e lavaggio delle attrezzature e  macchinari,  salvo  che tali operazioni vengano svolte in apposite platee  impermeabilizzate  attrezzate  come  al  punto precedente; le platee  impermeabilizzate  a  tali  scopi  realizzate dovranno essere smantellate  a  lavori ultimati e dovra' essere ripristinato lo stato presente prima dell'inizio degli stessi;
 si  dovranno  individuare,  per  i  cantieri operativi posti in prossimita'  del  torrente  Marroggia  nonche'  per  le  attivita' di costruzione  dei  vari  attraversamenti  dei corsi d'acqua, opportuni accorgimenti  volti  ad  evitare  significativi  rilasci  in alveo di solidi  sedimentabili  e  materiali grossolani o fuoriuscite di acqua mista  a cemento, additivi e sostanze per il disarmo delle casseforme durante le fasi di getto in alveo; la costruzione dei viadotti dovra' in  particolare essere gestita attraverso la predisposizione, in fase di    progettazione    esecutiva,   di   uno   specifico   piano   di cantierizzazione,   volto  a  minimizzare  l'impatto  sull'ecosistema fluviale. 3. Prescrizioni in fase di esercizio.
 Atmosfera:
 si   prescrive   un   monitoraggio  che  consenta  di  valutare l'efficacia delle opere di mitigazione realizzate per la Scuola di S. Giovanni  di  Baiano  e  la  Comunita' di recupero in loc. Madonna di Baiano  ritenuti,  tra  i ricettori sensibili individuati, quelli che richiedono  maggiore  attenzione.  Per  la  Comunita'  di recupero si ritiene  che  tali opere dovranno garantire, per il periodo notturno, il rispetto della soglia- di 35dB all'interno degli edifici;
 si prescrive la predisposizione di un programma di monitoraggio del  rumore ambientale durante il primo periodo di messa in esercizio della  infrastruttura,  volto  alla verifica delle ipotesi di impatto acustico dell'opera descritte nel SIA da sviluppare in collaborazione con  l'ARPA.  Si  prescrive infine che tale programma di monitoraggio preveda  anche  la  verifica  dei  livelli  di vibrazione indotto dai traffico  sui  ricettori  piu'  sensibili  a questo tipo di disturbo, posti   in   prossimita'   della   infrastruttura,   con  particolare riferimento   alla   verifica   dell'efficacia   dell'intervento   di mitigazione previsto nel SIA.
 Suolo e sottosuolo:
 per  gli  aspetti  relativi  alla  prevenzione  di  fenomeni di inquinamento  accidentale  di suolo e sottosuolo vale quanto indicato per l'ambiente idrico;
 nel  corso dell'esecuzione delle opere e degli scavi all'aperto si  raccomanda  di  segnalare  tempestivamente  all'ARPA  l'eventuale rinvenimento  di  rifiuti,  scorie o piu' in generale di materiale di riporto  di  incerta  origine  nonche' di eventuali reti tecnologiche dismesse  di  origine  industriale  (condotte,  sistemi  di  scarico, serbatoi interrati, etc);
 i  rifiuti  prodotti durante la fase di costruzione e rimozione dei  cantieri  dovranno  essere  gestiti  nel  rispetto  delle  norme vigenti,  con  particolare  attenzione agli oli usati e alle sostanze pericolose,  e  ai  fanghi  dei sistemi di depurazione delle acque di cantiere,   individuando   i  rifiuti  pericolosi  e  non  pericolosi attraverso  gli  opportuni  codici  CER;  si  raccomanda inoltre, per eventuali depositi preliminari di rifiuti presso le aree di cantiere, l'adozione  delle misure tecniche previste dalla vigente normativa di settore;  il  previsto utilizzo della discarica di Acquasparta presso il cantiere operativo n. 1 dovra' essere subordinato all'acquisizione dell'autorizzazione di legge;
 le  terre  e  rocce di scavo destinate sia al riutilizzo per le attivita'  di  cantiere  sia  al  riambientamento  di siti oggetto di attivita'   estrattive   pregresse   o   in  essere  dovranno  essere caratterizzate  secondo quanto previsto dall'art 1, commi 17, 18 e 19 della legge 21 dicembre 2001, n. 443.
 
 Parte 2ª
 RACCOMANDAZIONI
 
 Si raccomanda di:
 avvalersi    del    supporto   di   competenze   specialistiche qualificate,  anche attraverso la definizione di specifici protocolli e/o  convenzioni; cio' anche allo scopo di promuovere la costituzione di  centri di ricerca e formazione, funzionali sia alla realizzazione dell'opera  che all'ampliamento delle conoscenze scientifiche ed alla creazione di nuove professionalita' nel settore;
 assicurarsi  che il realizzatore dell'infrastruttura possegga o in  mancanza  acquisisca,  per  le  attivita'  di  cantiere,  dopo la consegna  dei  lavori  e  nel  piu'  breve  tempo,  la certificazione ambientale  ISO  14001  o  la registrazione di cui al regolamento CEE 761/2001 (EMAS);
 scegliere  le caratteristiche di ciascuna misura di mitigazione dell'impatto   ambientale  coordinando  la  tutela  della  componente ambientale,  cui  essa  e'  prioritariamente destinata, con la tutela delle altre componenti ambientali;
 considerare   l'aspetto   visivo   a  breve  e  lunga  distanza dell'opera   al   fine   di  attenuare  al  massimo  la  visibilita', eventualmente  riducendo  l'altezza  dei  viadotti  e,  in ogni caso, dovranno   essere  intensificate  al  massimo  le  mitigazioni  e  le compensazioni le quali dovranno essere eseguite con essenze autoctone e tipiche del paesaggio.
 |  |  |  |  |