Gazzetta n. 196 del 24 agosto 2006 (vai al sommario) |
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |
DELIBERAZIONE 2 dicembre 2005 |
Primo programma delle opere strategiche (legge n. 443/2001). Strada delle Tre Valli: tratto Eggi (Spoleto)-Acquasparta. (Deliberazione n. 146/05). |
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IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443, che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001; Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare modifiche al menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione delle opere incluse nel programma approvato da questo Comitato, prevede, in particolare, che gli interventi medesimi siano compresi in intese generali quadro tra il Governo e ogni singola regione o provincia autonoma, al fine del congiunto coordinamento e realizzazione delle opere; Visto il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001; Visti, in particolare, l'art. 1 della citata legge n. 443/2001, come modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', come modificato - da ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330; Visto l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un codice unico di progetto (CUP); Visto l'art. 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare i commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali la richiesta di assegnazione di risorse a questo Comitato, per le infrastrutture strategiche che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato; Visto il decreto legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002; Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002, supplemento ordinario), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il Primo programma delle opere strategiche, che riporta all'allegato 1, tra i «Sistemi stradali e autostradali», la «Strada Tre Valli» con un costo complessivo di 196,254 Meuro; Vista la delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003, errata corrige in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale questo Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP, che deve essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa; Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel Pirmo programma delle infrastrutture strategiche; Vista la delibera 27 maggio 2004, n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004), con la quale questo Comitato, ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003, ha approvato lo schema tipo di piano economico-finanziario, stabilendo che di norma le richieste di finanziamento a carico delle risorse destinate all'attuazione del Programma vengano corredate dallo schema sintetico, ma prevedendo la redazione della versione analitica per le opere per le quali questo Comitato stesso richieda supplementi di istruttoria; Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004) con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti; Vista la sentenza n. 303 del 25 settembre 2003, con la quale la Corte costituzionale, nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001 ed ai decreti legislativi attuativi, si richiama all'imprescindibilita' dell'intesa tra Stato e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sotolineando come l'intesa possa anche essere successiva ad un'individuazione effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera sono da considerare inefficaci finche' l'intesa non si perfezioni; Visto il Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2004-2007, che, in apposito allegato, conferma l'intervento «Asse stradale Tre Valli - Perugia - Tratto Eggi-Acquasparta» tra le iniziative potenzialmente attivabili nel periodo considerato; Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, come integrato con decreti 8 giugno 2004 e 24 giugno 2005, con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere; Vista la nota 5 novembre 2004, n. COM/3001/1, con la quale il coordinatore del predetto Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere espone le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004; Vista la relazione istruttoria sul progetto preliminare dell'intervento «Strada delle Tre Valli: tratto Eggi (Spoleto)-Acquasparta», trasmessa dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con nota 3 novembre 2005, n. 521, ed il cui testo aggiornato e' consegnato in seduta, relazione nella quale si propone l'approvazione, con prescrizioni e raccomandazioni, del progetto stesso ai soli fini procedurali; Considerato che questo Comitato ha conferito carattere programmatico al quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta delibera n. 121/2001, riservandosi di procedere successivamente alla ricognizione delle diverse fonti di finanziamento disponibili per ciascun intervento; Considerato che l'opera di cui sopra e' compresa nell'Intesa generale quadro tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la regione Umbria, sottoscritta il 24 ottobre 2002, che prevede sia il completamento sia il potenziamento da 2 a 4 corsie dell'arteria - necessari per dotare l'arteria stessa delle medesime caratteristiche della s.s. 77 Valdichienti e della s.s. Flaminia nel tratto Foligno-Spoleto - e che postula la riclassificazione dell'arteria stessa a strada statale, individuando, nelle more della nuova classificazione, quale soggetto attuatore detta regione, che puo' avvalersi dell'ANAS S.p.a. mediante apposita convenzione; Considerato che questo Comitato, con propria delibera 25 luglio 2003, n. 56, ha assegnato un contributo, in termini di volume di investimenti, di 14,564 Meuro al primo lotto dell'opera «Strada delle Tre Valli», da Eggi a S. Sabino, che la regione aveva ritenuto prioritario realizzare, nelle more dell'approvazione del progetto dell'intera arteria, per motivi di pianificazione del traffico e di sicurezza del nodo di Spoleto e che e' attualmente in fase di progettazione esecutiva; Udita la relazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze;
PRENDE ATTO
delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare: - sotto l'aspetto tecnico-procedurale: che obiettivo del progetto all'esame e' il completamento della strada delle «Tre Valli Umbre» di collegamento fra la S.S. 209 Valnerina e la SS. 3-bis Tiberina, per consentire lo sviluppo delle relazioni tra tre importanti regioni (Umbria, Marche, Lazio) e la riorganizzazione degli accessi alla citta' di Spoleto ed ai suoi servizi; che in particolare il progetto prevede: - la realizzazione a quattro corsie - due per ogni senso di marcia - del tratto da Eggi a S. Sabino; - il raddoppio a due corsie - del pari per ogni senso di marcia - nel tratto compreso tra S. Sabino e Madonna di Baiano tratto del quale sono gia' in esercizio le prime due corsie (per ogni senso di marcia); - la realizzazione, nel tratto Madonna di Baiano e Acquasparta, di due carreggiate, ciascuna a due corsie per senso di marcia; che, tra le varie alternative possibili, e' stata scelta l'opzione «A» sulla quale si sono espressi favorevolmente i comuni di Acquasparta e Spoleto; che il tracciato della Strada delle Tre Valli Umbre, nel tratto Eggi-Acquasparta, presenta una lunghezza complessiva di 20,893 Km - di cui 3,819 relativi al 1° lotto - e si sviluppa tra Io svincolo di Eggi sulla SS. 3 Flaminia e lo svincolo di collegamento alla Strada di grande comunicazione (SGC) Orte-Ravenna; che la strada in progetto e' riconducibile alla categoria B (strade extraurbane principali) secondo la classificazione prevista dal decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 5 novembre 2001 ed e' caratterizzata da due carreggiate separate da uno spartitraffico di larghezza 3,50 m, ciascuna costituita da due corsie di larghezza 3,75 m con banchina di larghezza 1,75 m; che le opere d'arte principali sono rappresentate da 6 gallerie, 2 ponti e 8 viadotti e incidono complessivamente per una lunghezza totale di circa 9.235 m pari al 44% dell'intero tracciato; che il progetto preliminare dell'opera, corredato dallo studio di impatto ambientale, e' stato trasmesso in data 10 marzo 2003 dalla regione Umbria, in qualita' di soggetto aggiudicatore, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, al Ministero per i beni e le attivita' culturali e agli Enti interferiti; che al procedimento finalizzato alla realizzazione dell'intervento «Tre Valli Umbre: tratto Eggi (Spoleto)-Acquasparta» e' stata data pubblicita' attraverso la pubblicazione di awiso di deposito, in libera visione al pubblico, degli elaborati progettuali su alcuni quotidiani locali e su un quotidiano a diffusione nazionale; che, come indicato nelle premesse, l'intervento di realizzazione delle prime due corsie del tratto Eggi-S. Sabino ha formato oggetto di precedente istruttoria in vista della concessione del contributo di cui alla richiamata delibera n. 56/2003 ed e' attualmente in procedura di appalto si' che questo Comitato e' chiamato a pronunziarsi sul progetto preliminare dell'intera arteria, al netto dell'intervento cosi' anticipato; che parere favorevole, con prescrizioni, sul progetto all'esame ha espresso il Ministero per i beni e le attivita' culturali in data 28 luglio 2003, con nota n. ST/407/26114; che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, con nota 23 ottobre 2003, n. GAB/2003/10760/B05, ha trasmesso al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il parere favorevole della Commissione speciale VIA, con prescrizioni, sul progetto preliminare dell'opera; che la regione Umbria con delibera di Giunta 25 febbraio 2004, n. 171, ha espresso parere favorevole, con prescrizioni, in merito alla compatibilita' ambientale ed ai fini dell'intesa sulla localizzazione urbanistica dell'opera; che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti riporta, in apposito allegato alla relazione istruttoria, le prescrizioni e raccomandazioni da formulare in sede di approvazione del progetto preliminare; - sotto l'aspetto attuativo: che il soggetto aggiudicatore viene individuato nella regione Umbria; che il tempo complessivo dall'espletamento delle attivita' progettuali ed autorizzative residue alla messa in esercizio dell'opera e' stimato in circa 87 mesi; - sotto l'aspetto finanziario: che il costo dell'intervento «Strada delle Tre Valli» e' quantificato nel progetto preliminare in 562 Meuro, cosi' articolati:
===================================================================== Voce | Importo ===================================================================== Importo dei lavori | 396.704.093,18 Somme a disposizione della stazione appaltante | 165.295.906,82
che il costo cosi' quantificato e' superiore a quello riportato nell'intesa generale quadro citata in premessa; che la regione Umbria richiede inoltre la realizzazione dell'opera complementare «Collegamento stradale tra lo svincolo Testaccio (variante SS. n. 3 via Flaminia-Spoleto Sud) ed il raccordo SS. Tre Valli (Spoleto Nord)», il cui costo e' stimato in 65 Meuro, di cui 46 Meuro, in cifra arrotondata, per importo dei lavori e circa 19 Meuro per somme a disposizione della stazione appaltante; che sulla base delle valutazioni specifiche condotte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono stati determinati in 3,45 Meuro i maggiori oneri connessi a ulteriori lavori e/o attivita' di cui alle integrazioni richieste dalla Commissione speciale VIA e che, pertanto, il costo dell'intervento, a seguito dell'accoglimento di prescrizioni, viene ad attestarsi a 630,45 Meuro; che parte di detto costo e piu' specificamente l'importo di 14.564.084,55 euro - indicato nella relativa relazione istruttoria a suo tempo trasmessa dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - e' imputabile al primo tratto, a due corsie, da Eggi a S. Sabino che con la citata delibera n. 56/2003 e' stato finanziato per un importo, in cifra arrotondata, pari a 14,564 Meuro; che pertanto il costo dell'approvando intervento all'esame e' pari a 615.885.915,45 euro; che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ritiene che occorra approfondire io studio del traffico - differenziando i volumi per singole tratte dell'itinerario e prevedendo almeno due diversi scenari di crescita, con coefficienti diversi per veicoli leggeri e pesanti - e propone quindi di disporre la rieiaborazione delle analisi relative alle componenti ambientali direttamente influenzate dal traffico, attuale e previsto, e di approfondire l'analisi costi/benefici, ai sensi dell'art. 4, comma 3, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 dicembre 1988, corredandola di un'adeguata analisi di sensivita'; che il citato Ministero conseguentemente propone di rinviare alla fase di approvazione del progetto definitivo l'assegnazione di risorse a carico dei fondi destinati all'attuazione del 1° Programma delle opere strategiche; Delibera: 1. Approvazione progetto preliminare. 1.1 Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n 190/2002, come modificato dal decreto legislativo n. 189/2005, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato - da ultimo - dal decreto legislativo n. 330/2004, e' approvato - con le prescrizioni e le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - anche ai fini dell'attestazione di compatibilita' ambientale e dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio il progetto preliminare dell'intervento «Strada delle Tre Valli: tratto Eggi (Spoleto)-Acquasparta» nei termini specificati nella «presa d'atto». E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera. 1.2 Ai sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 190/2002, l'importo di 615.885.915,45 euro, di cui alla precedente «presa d'atto», costituisce il limite di spesa dell'intervento. 1.3 Le prescrizioni citate al punto 1.1, cui e' condizionata l'approvazione del progetto sono riportate nella parte 1» dell'allegato, che forma parte integrante della presente delibera. Le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono riportate nella parte 2ª del citato allegato. Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dar seguito a qualcuna di dette raccomandazioni, fornira' al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 1.4 Il soggetto aggiudicatore provvedera' inoltre a sviluppare la progettazione definitiva dell'opera complementare «Collegamento stradale tra lo svincolo di Testaccio (variante SS. n. 3 via Flaminia-Spoleto Sud) ed il raccordo SS. Tre Valli (Spoleto Nord)»: il costo stimato dell'intervento e' di 65 Meuro. 2. Assegnazione CUP. L'approvazione del progetto preliminare di cui al punto 1.1 e' subordinata all'assegnazione del CUP che il soggetto aggiudicatore e' tenuto a richiedere entro trenta giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della presente delibera. Il CUP assegnato, ai sensi della delibera n. 24/2004 citata nelle premesse, va evidenziato nella documentazione amministrativa e contabile riguardante l'0pera approvata. 3. Copertura finanziaria. 3.1 La individuazione delta copertura finanziaria dell'intervento di cui ai punto 1.1 sara' effettuata in sede di esame del progetto definitivo, che terra' conto degli esiti degli approfondimenti proposti, come indicato nella «presa d'atto», e recepiti tra le prescrizioni di cui al punto 1.3 e riportera' il quadro aggiornato del costo entro il tetto massimo sopraindicato. A corredo dei progetto definitivo verra' trasmesso il piano economico-finanziario nella versione analitica prevista dalla delibera n. 11/2004, nonche' la scheda aggiornata di cui alla delibera n. 63/2003 che evidenzi eventuali disponibilita' sopravvenute e/o impegni al cofinanziamento a carico della regione. 3.2 Unitamente al progetto definitivo di cui sopra verra' sottoposto a questo Comitato, ai sensi dell'art. 16 del decreto legislativo n. 190/2002, come modificato dal decreto legislativo n. 189/2005, il progetto definitivo dell'opera complementare di cui al punto 1.4: nell'occasione il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti indichera' le fonti di copertura del costo relativo. 3.3 Resta comunque fermo che la quota complessiva a carico delle risorse destinate all'attuazione del Programma per l'intero progetto all'esame non potra' superare quella prevista nella delibera n. 121/2001, salvo compensazione con altra opera concernente la medesima regione. 4. Disposizioni finali. 4.1 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto preliminare approvato con la presente delibera. 4.2 La Commissione VIA procedera' - ai sensi dell'art. 20, comma 4, deI decreto legislativo n. 190/2002 - a verificare l'ottemperanza del progetto definitivo alle prescrizioni del provvedimento di compatibilita' ambientale e ad effettuare gli opportuni controlli sull'esatto adempimento dei contenuti e delle prescrizioni di detto provvedimento. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in sede di approvazione della progettazione definitiva, provvedera' alla verifica di ottemperanza alle altre prescrizioni che debbono essere recepite in tale fase. Il soggetto aggiudicatore procedera' alla verifica delle prescrizioni che debbono essere attuate nelle fasi successive, fornendo assicurazione al riguardo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. 4.3 Il suddetto Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata. 4.4 Questo Comitato si riserva, in fase di approvazione del progetto definitivo dell'opera e in adesione alle richieste rappresentate nella citata nota del coordinatore del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo - tra l'altro - lo svolgimento di accertamenti anche nei confronti degli eventuali subcontraenti e subaffidatari, indipendentemente dall'importo dei lavori, e forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori. Roma, 2 dicembre 2005
Il Presidente delegato Tremonti
Il segretario del CIPE Molgora
Registrata alla Corte dei conti il 31 luglio 2006 Ufficio di controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 5 Economia e finanze, foglio n. 160 |
| Allegato
Primo programma delle opere strategiche (legge n. 443/2001) Strada delle tre Valli: Tratto Eggi (Spoleto)-Acquasparta
PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI PROPOSTE DAL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Parte 1ª - PRESCRIZIONI 1. Prescrizioni da sviluppare in sede di progettazione definitiva 1.1 Prescrizioni di carattere progettuale 1.2 Prescrizioni di carattere ambientale 2. Prescrizioni in fase di cantiere 3. Prescrizioni in fase di esercizio Parte 2ª - RACCOMANDAZIONI
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Parte 1ª PRESCRIZIONI
1. Prescrizioni da sviluppare in sede di progettazione definitiva. 1.1 Prescrizioni di carattere progettuale. Opere connesse e misure compensative: dovra' essere abbassato il profilo altimetrico del tratto relativo al viadotto Fiorenzuola, al fine di ridurre al minimo l'altezza di detto viadotto dal piano di campagna, adottando le tecnologie piu' idonee al miglior inserimento dell'opera nel contesto territoriale; dovra' essere prospettata un'adeguata soluzione progettuale per sanare la criticita' dovuta alla presenza dei due svincoli ravvicinati in localita' S. Giovanni di Baiano. Dovra' essere, inoltre, aumentata la distanza tra la sede stradale e il torrente Maroggia (vedi progressiva 11,2 circa), con un allargamento non in asse ma lato corsia sud; dovra' essere prevista la realizzazione, come opera connessa, di un raccordo tra la strada delle Tre Valli e la strada statale Flaminia, per raggiungere alcune infrastrutture site nella citta' di Spoleto, a valenza regionale, evitando l'attraversamento del centro abitato ed in modo da permettere un piu' rapido collegamento della citta' di Spoleto con la A1 e con Roma; dovranno essere recepite nel tratto stradale di pertinenza, e ove appropriato nelle due restanti tratte stradali, le prescrizioni riportate nella determinazione dirigenziale n. 2470 del 22 marzo 2000 emessa dalla regione Umbria, avente come oggetto «giudizio di compatibilita' ambientale sul progetto di costruzione della Tre Valli Umbre, tratto compreso tra lo svincolo di Eggi e quello di S. Sabino in comune di Spoleto»; dovra' essere approfondito lo studio del traffico, differenziando i volumi per singole tratte dell'itinerario e prevedendo almeno due diversi scenari di crescita, con coefficienti diversi per veicoli leggeri e pesanti. Tale prescrizione comporta anche la rielaborazione delle analisi relative alle componenti ambientali direttamente influenzate dal traffico attuale e previsto; dovra' essere inoltre approfondita l'analisi costi/benefici, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 dicembre 1988, art. 4, comma 3, corredandola di un'adeguata analisi di sensitivita'. 1.2 Prescrizioni di carattere ambientale. Elementi di carattere generale: dovranno essere recepite e sviluppate le misure mitigative e compensative, puntuali e di carattere generale, previste nello studio di impatto ambientale (SIA) e sue successive integrazioni e di quanto oggetto delle presenti prescrizioni, dettagliandone la localizzazione, la tipologia, le modalita' di esecuzione ed i costi analitici; dovranno essere anticipate in questa fase progettuale (e non in sede di progetto esecutivo, come riportato nel SIA), le tecniche e le opere da utilizzare per preservare le qualita' ambientali e naturali dei siti interessati; si dovra' predisporre quanto necessario per adottare, entro la consegna dei lavori, un sistema di gestione ambientale dei cantieri secondo i criteri di cui alla norma ISO 14001 o al sistema EMAS (regolamento CEE 761/2001); si dovra' predisporre un progetto di monitoraggio ambientale, secondo le Linee Guida redatte dalla Commissione Speciale di VIA, a partire dalle informazioni riportate nello Studio di impatto ambientale e sue integrazioni. Atmosfera: per quanto riguarda gli impatti sull'atmosfera, il proponente dovra' approfondire lo studio effettuato tramite: - stima delle emissioni; - ricostruzione del quadro meteorologico locale a fini di utilizzo di modelli diffusivi; - simulazioni, con apposito modello di diffusione/trasporto/ricaduta, degli effetti delle emissioni sulla qualita' dell'aria (inclusi gli imbocchi ed i camini delle gallerie); - confronto con la situazione attuale e con i vigenti limiti di legge; - definizione delle eventuali misure mitigative da attuare; il progetto definitivo dovra' prevedere accorgimenti tecnici adeguati per la limitazione, ad opera ultimata, dei livelli di rumorosita' e vibrazioni derivanti dal traffico autoveicolare e pesante, in corrispondenza dei centri abitati posti nei pressi del tracciato stradale. A tale proposito dovra' essere fornita ai competenti servizi delle A.S.L. interessate, una relazione tecnica dettagliata che descriva gli accorgimenti tecnici previsti e contenga la previsione di quanto gli stessi siano in grado di abbattere i livelli di rumorosita' e vibrazioni; in fase di progettazione definitiva, si dovra' definire la scelta dei percorsi di cantiere e stimare nel dettaglio il traffico giomaliero di mezzi pesanti previsto su ciascuno di essi, nonche' la predisposizione di un programma di monitoraggio in corso d'opera del livello delle polveri aerodisperse, da sviluppare in collaborazione con l'ARPA. Paesaggio: si dovra' prevedere, per quanto riguarda il ripristino della vegetazione, l'impiego di specie appartenenti alle serie autoctone, prevedendo eventualmente la raccolta in loco di materiale per la propagazione (sementi, talee, etc.) al fine di rispettare la diversita' biologica (soprattutto in prossimita' di aree sensibili) e si preveda la produzione di materiale vivaistico presso vivai specializzati che ne assicurino l'idoneita' all'uso anche in condizioni ambientali difficili; le opere di mitigazione degli impatti ambientali e paesaggistici attenuabili con la vegetazione dovranno essere realizzate con essenze autoctone tipiche del luogo. Acque superficiali e sotterranee: dovranno essere dettagliate, a livello tecnico ed economico, le misure specifiche per evitare che la realizzazione e l'esercizio dell'infrastruttura di progetto influisca sulla qualita' delle acque, sul regime idraulico e sull'ecosistema proprio del reticolo idrografico interessato; in relazione alle escursioni della falda sotterranea negli acquiferi alluvionali presenti lungo il tracciato, si dovranno prevedere tutte le misure precauzionali per la tutela della falda stessa; in fase di progettazione definitiva dovranno essere approfonditi gli aspetti legati agli attingimenti idrici complessivi previsti durante le attivita' di cantiere, con indicazione di massima delle fonti di approvvigionamento individuate e dei relativi quantitativi emunti; si dovranno inoltre stimare i quantitativi complessivi delle acque drenate dalle attivita' di scavo delle gallerie, prevedendo in dettaglio le relative modalita' di gestione; tali informazioni dovranno essere utilizzate anche al fine di una ottimale predisposizione del programma di monitoraggio in corso d'opera previsto; lo scarico di tutte le acque- di cantiere dovra' in ogni caso essere effettuata nel rispetto della vigente normativa di settore. I risultati del monitoraggio ante-operam, da realizzarsi insieme alle indagini idrogeologiche previste per la fase di progettazione definitiva (con particolare riferimento a quelle sui tratti interessati dallo scavo delle gallerie), dovranno essere raccolti in una relazione di sintesi che permetta di definire con chiarezza la «situazione zero» per l'ambiente idrico; tale relazione, che potra' ricomprendere anche i dati ambientali gia' disponibili presso ARPA Umbria, dovra' essere utilizzata come base per la predisposizione di un programma di monitoraggio in corso d'opera da sviluppare con l'ARPA; dovranno essere approfonditi in fase di progettazione definitiva il dimensionamento, la localizzazione nonche' le procedure di gestione delle vasche di raccolta e trattamento delle acque di dilavamento della sede stradale e raccolta degli sversamenti accidentali gia' previste nel progetto preliminare. Suolo e sottosuolo: onde evitare dissesti e cedimenti dei terreni in corrispondenza degli attraversamenti in galleria, si dovra' prevedere, durante la fase di scavo, la verifica puntuale della stabilita' dei terreni; per il territorio interessato dal progetto, si dovra' tenere conto della nuova classificazione sismica per la Regione dell'Umbria, in base all'ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003; dovranno essere progettati nel dettaglio, in fase di progettazione esecutiva, gli eventuali interventi di riambientamento dei siti di cava che si prevede realizzare in corso d'opera con il materiale di scavo. Rumore e vibrazioni: dovranno essere analizzate le ripercussioni relative alla componente rumore e vibrazioni, in conseguenza dello studio del traffico; inoltre le opere di mitigazione relative alla componente rumore, devono garantire il rispetto dei limiti stabiliti dalle normative vigenti in ogni ricettore identificato nel SIA e sue successive integrazioni; laddove il tracciato, per prossimita' alle abitazioni o a siti ambientalmente sensibili, determini la necessita' di contenere l'impatto acustico mediante barriere fonoassorbenti, si dovra' prevedere l'utilizzo di barriere acustiche dotate di opportune opere a verde di mascheramento, al fine di mitigarne l'impatto visivo. Archeologia: ogni intervento di scavo dovra' essere concordato e seguito da personale tecnico scientifico di fiducia della Soprintendenza e il cui onere gravera' sul committente; la documentazione scientifica prodotta dovra' essere consegnata in originale alla Soprintendenza e copia potra' essere trattenuta dal committente ma l'utilizzo dovra' essere concordato con la Soprintendenza stessa; i reperti archeologici eventualmente rinvenuti, di proprieta' dello Stato ai sensi del decreto legislativo n. 490/1999, dovranno essere custoditi e consegnati al termine dei lavori e la direzione delle indagini spetta alla Soprintendenza; dovra' essere usato ogni accorgimento e cautela per evitare che i lavori di cantiere interessino superfici esterne a quelle necessarie per la sede stradale in progetto e copia delle riprese aerofotografiche realizzate per la redazione del progetto, possibilmente in formato digitale e georeferenziata, dovra' essere consegnata alla Soprintendenza per la conservazione agli atti. 2. Prescrizioni in fase di cantiere. Atmosfera: le numerose aree di cantiere costituiranno sicuramente fonti di inquinamento soprattutto per quanto riguarda polveri e rumore. Particolarmente critiche risultano essere le aree di cantiere nn. 4, 5, 9 e 10 in quanto ubicate in prossimita' di edifici residenziali e/o case sparse. Nella fase di allestimento ed esercizio dei cantieri dovranno quindi essere adottati tutti i provvedimenti necessari alla limitazione dei livelli di rumorosita', vibrazioni e polverosita' dell'aria. A tal fine si dovranno inoltre prevedere, per gli eventuali impianti di betonaggio e altri impianti fissi, sistemi di abbattimento per le polveri in corrispondenza degli sfiati da serbatoi e miscelatori durante il carico, lo scarico e la lavorazione nonche' l'acquisizione di tutte le autorizzazioni necessarie per le emissioni di inquinanti in atmosfera ai sensi della vigente normativa di settore. Per queste aree pertanto sara' opportuno predisporre un piano di monitoraggio per polveri e rumore, da concordare con ARPA; il controllo dovra' iniziare prima dell'inizio dell'attivita' di cantiere e proseguire sino a quando i cantieri citati saranno stati smantellati e riambientati; dovranno essere poste in essere misure opportune per la riduzione delle emissioni rumorose e della produzione di vibrazioni durante la fase di costruzione, ricorrendo a macchinari e attrezzature di tecnologia moderna nonche' a schermature dei cantieri posti in prossimita' di aree sensibili e degli eventuali impianti fissi destinati alla costruzione stessa, privilegiando interventi di ingegneria naturalistica; si dovra' procedere ad una depolverizzazione della rete viaria percorsa dai mezzi di cantiere (sia quella esistente, se non asfaltata, che quella da realizzare) limitatamente ai tratti prospicienti eventuali abitazioni poste in prossimita' della stessa; se necessario dovranno essere posizionate anche idonee barriere antirumore; ogni movimentazione e trasporto del materiale dovra' essere effettuata in maniera tale da abbattere la produzione di polveri; a tale scopo dovra' essere previsto, nei piani di cantiere, opportuno programma di umidificazione o stabilizzazione della viabilita' di cantiere e dei depositi preliminari di terre, inerti o materie prime per l'attivita' di costruzione svolta in periodi particolarmente siccitosi e previsto l'utilizzo di mezzi di trasporto dotati di sistemi di copertura per percorsi di movimentazione di materiale che prevedono l'attraversamento di zone residenziali; dovra' essere realizzata la viabilita' alternativa prevista per l'attraversamento delle aree urbane di Acquasparta e dell'abitato di San Martino in Frignano. Acque: si dovranno adottare opportuni accorgimenti costruttivi di tipo idraulico per le vasche di raccolta di prima pioggia tali da assicurarne il costante svuotamento almeno dopo ogni evento piovoso significativo assicurando comunque il tempo necessario alla sedimentazione del materiale indisciolto; in riferimento agli scavi per la costruzione delle gallerie, soprattutto quella denominata Colle delle Rose, ed all'interferenza con il processo di infiltrazione delle acque verso la falda, con possibilita' di inquinamento della stessa, si dovra' predisporre un approfondito piano di monitoraggio delle acque profonde che dovra' essere attivato un anno prima dell'inizio dei lavori. La scelta dei punti di campionamento e/o controllo, delle frequenze e dei parametri da monitorare dovranno essere concordati con l'ARPA e, per quanto di competenza, con la ASL n. 3 e la ASL n. 4. Si ritiene tuttavia di suggerire che, almeno per-tutta la fase dei lavori, i controlli analitici abbiano cadenza mensile per il parametro «Ossidabilita» o «TOC», cioe' per il parametro che meglio di altri e' in grado di evidenziare un'eventuale contaminazione di tipo organico nelle acque di falda; si prescrive di adottare, nei piani di sicurezza previsti dalla vigente normativa in materia di sicurezza e igiene sui luoghi del lavoro, una sezione specificamente rivolta alla prevenzione e alla gestione di potenziali incidenti che possano coinvolgere sia i mezzi e le attrezzature di cantiere sia gli automezzi e i veicoli esterni, con conseguente sversamento accidentale di liquidi pericolosi, quali ad esempio segnaletica di sicurezza, procedure operative di stoccaggio e movimentazione delle sostanze pericolose, procedure operative di conduzione automezzi, piano di emergenza per la gestione di episodi di inquinamento delle matrici ambintali con relativa previsione di risorse e dotazioni allocate allo scopo; si prescrive che tale sezione dei piani di sicurezza sia sviluppata con il coinvolgimento dell'ARPA Umbria; si dovranno evitare nei cantieri operativi base e nei cantieri operativi depositi di carburanti, lubrificanti sia nuovi che usati o altre sostanze potenzialmente inquinanti che non vengano stoccati in luoghi appositamente predisposti e attrezzati con platee impermeabilizzate, sistemi di contenimento, pozzetti di raccolta, tettoie, etc; si dovranno evitare nei cantieri operativi base e nei cantieri operativi le operazioni di manutenzione e lavaggio delle attrezzature e macchinari, salvo che tali operazioni vengano svolte in apposite platee impermeabilizzate attrezzate come al punto precedente; le platee impermeabilizzate a tali scopi realizzate dovranno essere smantellate a lavori ultimati e dovra' essere ripristinato lo stato presente prima dell'inizio degli stessi; si dovranno individuare, per i cantieri operativi posti in prossimita' del torrente Marroggia nonche' per le attivita' di costruzione dei vari attraversamenti dei corsi d'acqua, opportuni accorgimenti volti ad evitare significativi rilasci in alveo di solidi sedimentabili e materiali grossolani o fuoriuscite di acqua mista a cemento, additivi e sostanze per il disarmo delle casseforme durante le fasi di getto in alveo; la costruzione dei viadotti dovra' in particolare essere gestita attraverso la predisposizione, in fase di progettazione esecutiva, di uno specifico piano di cantierizzazione, volto a minimizzare l'impatto sull'ecosistema fluviale. 3. Prescrizioni in fase di esercizio. Atmosfera: si prescrive un monitoraggio che consenta di valutare l'efficacia delle opere di mitigazione realizzate per la Scuola di S. Giovanni di Baiano e la Comunita' di recupero in loc. Madonna di Baiano ritenuti, tra i ricettori sensibili individuati, quelli che richiedono maggiore attenzione. Per la Comunita' di recupero si ritiene che tali opere dovranno garantire, per il periodo notturno, il rispetto della soglia- di 35dB all'interno degli edifici; si prescrive la predisposizione di un programma di monitoraggio del rumore ambientale durante il primo periodo di messa in esercizio della infrastruttura, volto alla verifica delle ipotesi di impatto acustico dell'opera descritte nel SIA da sviluppare in collaborazione con l'ARPA. Si prescrive infine che tale programma di monitoraggio preveda anche la verifica dei livelli di vibrazione indotto dai traffico sui ricettori piu' sensibili a questo tipo di disturbo, posti in prossimita' della infrastruttura, con particolare riferimento alla verifica dell'efficacia dell'intervento di mitigazione previsto nel SIA. Suolo e sottosuolo: per gli aspetti relativi alla prevenzione di fenomeni di inquinamento accidentale di suolo e sottosuolo vale quanto indicato per l'ambiente idrico; nel corso dell'esecuzione delle opere e degli scavi all'aperto si raccomanda di segnalare tempestivamente all'ARPA l'eventuale rinvenimento di rifiuti, scorie o piu' in generale di materiale di riporto di incerta origine nonche' di eventuali reti tecnologiche dismesse di origine industriale (condotte, sistemi di scarico, serbatoi interrati, etc); i rifiuti prodotti durante la fase di costruzione e rimozione dei cantieri dovranno essere gestiti nel rispetto delle norme vigenti, con particolare attenzione agli oli usati e alle sostanze pericolose, e ai fanghi dei sistemi di depurazione delle acque di cantiere, individuando i rifiuti pericolosi e non pericolosi attraverso gli opportuni codici CER; si raccomanda inoltre, per eventuali depositi preliminari di rifiuti presso le aree di cantiere, l'adozione delle misure tecniche previste dalla vigente normativa di settore; il previsto utilizzo della discarica di Acquasparta presso il cantiere operativo n. 1 dovra' essere subordinato all'acquisizione dell'autorizzazione di legge; le terre e rocce di scavo destinate sia al riutilizzo per le attivita' di cantiere sia al riambientamento di siti oggetto di attivita' estrattive pregresse o in essere dovranno essere caratterizzate secondo quanto previsto dall'art 1, commi 17, 18 e 19 della legge 21 dicembre 2001, n. 443.
Parte 2ª RACCOMANDAZIONI
Si raccomanda di: avvalersi del supporto di competenze specialistiche qualificate, anche attraverso la definizione di specifici protocolli e/o convenzioni; cio' anche allo scopo di promuovere la costituzione di centri di ricerca e formazione, funzionali sia alla realizzazione dell'opera che all'ampliamento delle conoscenze scientifiche ed alla creazione di nuove professionalita' nel settore; assicurarsi che il realizzatore dell'infrastruttura possegga o in mancanza acquisisca, per le attivita' di cantiere, dopo la consegna dei lavori e nel piu' breve tempo, la certificazione ambientale ISO 14001 o la registrazione di cui al regolamento CEE 761/2001 (EMAS); scegliere le caratteristiche di ciascuna misura di mitigazione dell'impatto ambientale coordinando la tutela della componente ambientale, cui essa e' prioritariamente destinata, con la tutela delle altre componenti ambientali; considerare l'aspetto visivo a breve e lunga distanza dell'opera al fine di attenuare al massimo la visibilita', eventualmente riducendo l'altezza dei viadotti e, in ogni caso, dovranno essere intensificate al massimo le mitigazioni e le compensazioni le quali dovranno essere eseguite con essenze autoctone e tipiche del paesaggio. |
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