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| Gazzetta n. 168 del 21 luglio 2006 (vai al sommario) |  | PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |  | DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 7 luglio 2006 |  | Scioglimento   del  consiglio  comunale  di  Plati'  e  nomina  della commissione straordinaria. |  | 
 |  |  |  | IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 
 Considerato  che  nel  comune di Plati', i cui organi elettivi sono stati  rinnovati  nelle  consultazioni  amministrative  del 13 giugno 2004,  sussistono  forme di ingerenza della criminalita' organizzata, rilevate dai competenti organi investigativi;
 Constatato  che tali ingerenze espongono l'amministrazione stessa a pressanti  condizionamenti,  compromettendo  la libera determinazione degli  organi  ed  il  buon  andamento  della  gestione del comune di Plati';
 Rilevato,    altresi',    che   la   permeabilita'   dell'ente   ai condizionamenti  esterni  della  organizzazione  mafiosa arreca grave pregiudizio  allo  stato  della  sicurezza  pubblica  e  determina lo svilimento   delle  istituzioni  e  la  perdita  di  prestigio  e  di credibilita' degli organi istituzionali;
 Ritenuto  che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e  deterioramento  dell'amministrazione comunale, si rende necessario far  luogo  allo  scioglimento  degli  organi  ordinari del comune di Plati',  per  il  ripristino  dei  principi democratici e di liberta' collettiva;
 Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
 Vista  la  proposta  del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
 Vista  la  deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 23 giugno 2006;
 Decreta:
 Art. 1.
 Il consiglio comunale di Plati' (Reggio Calabria) e' sciolto per la durata di diciotto mesi.
 |  |  |  | Art. 2. La gestione del comune di Plati' (Reggio Calabria) e' affidata alla commissione straordinaria composta da:
 dott.ssa Paola Galeone - viceprefetto;
 dott. Filippo Romano - viceprefetto aggiunto;
 dott. Giuseppe Chiofalo - dirigente amministrativo contabile.
 |  |  |  | Art. 3. La  commissione  straordinaria  per la gestione dell'ente esercita, fino  all'insediamento  degli  organi  ordinari  a norma di legge, le attribuzioni  spettanti  al  consiglio  comunale,  alla  giunta ed al sindaco  nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
 
 Dato a Roma, addi' 7 luglio 2006
 
 NAPOLITANO
 
 Prodi,  Presidente  del  Consiglio  dei
 Ministri
 Amato, Ministro dell'interno
 
 Registrato alla Corte dei conti il 12 luglio 2006 Ministeri istituzionali, registro n. 9 Interno, foglio n. 127
 |  |  |  | Allegato Al Presidente della Repubblica
 
 Il comune di Plati' (Reggio Calabria), i cui organi elettivi sono stati  rinnovati  nelle  consultazioni  amministrative  del 13 giugno 2004,  presenta  forme  di  ingerenza  da  parte  della  criminalita' organizzata   che  compromettono  l'imparzialita'  della  gestione  e pregiudicano  il  buon  andamento dell'amministrazione ed il regolare funzionamento dei servizi.
 Il  territorio  di  Plati'  insiste  in  un  contesto  geografico caratterizzato  da una radicata presenza di cosche mafiose che, anche con  gravi  azioni  delittuose,  hanno  esteso, nel tempo, il proprio controllo  sul  tessuto economico e sociale. Il grado di penetrazione della   `ndrangheta   e'   attestato   dall'esito   di   un'attivita' investigativa,  nel  corso  della  quale,  durante  il 2002, e' stata scoperta  una  fitta  rete di cunicoli sotterranei che collegavano le case  dei  maflosi  latitanti  e  che  consentivano  una  fuga rapida all'esterno del comune in caso di controlli.
 A conclusione di altra operazione contro la `ndrangheta, condotta nel  comune,  nel  novembre del 2003 sono state portate ad esecuzione 102  ordinanze  di  custodia  cautelare  in  carcere  per  i reati di associazione   mafiosa,   traffico  internazionale  di  stupefacenti, corruzione e turbativa d'asta.
 Dall'evidenza  del  fenomeno  e  dall'attivita'  di  monitoraggio avviata,  atteso  il coinvolgimento nella citata operazione di alcuni amministratori  e  dipendenti,  e'  emersa  la necessita' di svolgere mirati accertamenti volti a verificare la sussistenza di tentativi di infiltrazione  nella  gestione  dell'ente  o di condizionamento degli organi  elettivi da parte della criminalita' organizzata e, pertanto, il prefetto di Reggio Calabria, con decreto in data 18 novembre 2005, ha  disposto l'accesso presso il comune di Plati', ai sensi dell'art. 1,  comma  4,  del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito dalla  legge  12  ottobre 1982, n. 726, e successive modificazioni ed integrazioni, per gli accertamenti di rito.
 Le   risultanze   dell'attivita'   di  accesso,  confluite  nella relazione  redatta  dalla  commissione  all'uopo  incaricata,  cui si rinvia  integralmente,  hanno evidenziato la sussistenza di obiettivi fattori  di  inquinamento dell'azione amministrativa dell'ente locale per  l'influenza  della  criminalita'  organizzata che si e' ingerita nella  gestione  del  comune  e  ne  ha  strumentalizzato  le  scelte operative.
 Il  rilievo  non  viene  sminuito  nella sua significativita' dal proscioglimento di quegli amministratori e dipendenti coinvolti nella citata  attivita'  giudiziaria ove si consideri l'assetto complessivo dell'ente contrassegnato, da un lato, da una comprovata fitta rete di legami  parentali, amicizie e frequentazioni di alcuni amministratori e  dipendenti  con  esponenti  della  locale cosca, dall'altro, dalla assoluta precarieta' dei servizi e dalla carenze funzionali.
 Alla   riscontrata   inidoneita'  dell'azione  amministrativa  si associa  l'instabilita'  politica  che ha contraddistinto la gestione del comune in relazione alla vicenda del sindaco, che ha ricoperto la medesima    carica    nella    precedente    consiliatura   terminata anticipatamente  a  seguito della dichiarazione di nullita' della sua elezione  dopo  una  condanna  per  abuso  di ufficio riportata prima dell'assunzione  della  carica.  In  conseguenza della revoca di tale condanna per la sopravvenuta modifica dell'art. 323 c.p., il predetto si  e'  ricandidato  ed e' stato rieletto, nelle consultazioni del 13 giugno 2004, alla carica apicale.
 La  strumentalizzazione del ruolo istituzionale in funzione degli interessi  della criminalita' emerge con chiara evidenza dall'analisi della  gestione  del settore degli appalti, fortemente caratterizzato da  gravi  anomalie  ed  irregolarita',  che lasciano ragionevolmente ipotizzare  un  disegno finalizzato all'obiettivo di dirottare le pur esigue  risorse  finanziarie  verso  imprese selezionate, contigue ad esponenti  mafiosi.  Rileva,  a  tal  riguardo,  la circostanza che i contratti  esaminati dall'organo ispettivo sono di valore inferiore a quello  per il quale e' richiesta l'acquisizione della certificazione antimafia  e  che in due anni, dal 2004 al 2005, risulta richiesto un solo  certificato.  Cio'  lascia intendere un aggiramento sistematico della  normativa  antimafia  che  viene attuata anche con il continuo ricorso  al frazionamento della spesa, al fine di abbattere le soglie richieste dalla vigente legislazione.
 E'  sintomatica,  in  proposito,  la  vicenda dell'appalto per il servizio  di  refezione scolastica nelle scuole materne, elementari e medie  aggiudicato,  a  seguito di asta pubblica, ad una ditta, unica offerente,  il  cui titolare e' legato da stretti legami di affinita' al  capo  indiscusso  della  cosca  mafiosa locale che a sua volta e' parente di un componente della giunta.
 La  possibile  esposizione  a  rischio inquinante si evince anche dalle  circostanze  che  il  titolare  della  ditta aggiudicataria di lavori  per  opere  di  risanamento  nel  centro  di  Plati' e' stato denunciato   nell'agosto  2005  per  subappalto  non  autorizzato  ed associazione  a  delinquere, e che il direttore dei lavori, nel 1999, ha assunto alle proprie dipendenze una persona deferita all'autorita' giudiziaria,  tra  l'altro,  per  associazione  mafiosa,  traffico di stupefacenti  e  sequestro  di  persona,  ritenuta  vicina alla cosca mafiosa di Africo.
 Per   i   lavori  di  riqualificazione  della  frazione  Cirella, finanziati  a  seguito di convenzione con l'Ente Parco di Aspromonte, e' stato accertato che nei confronti della ditta aggiudicataria, che, pur   all'atto   della   partecipazione  alla  gara,  aveva  prodotto certificazione camerale con nulla osta ai sensi della legge 31 maggio 1965,  n.  575,  e' stata emessa certificazione interdittiva da parte della competente prefettura.
 Dalle   verifiche   effettuate   sull'appalto  per  i  lavori  di completamento  interventi  prevenzione  rischi e frane, sono emersi i rapporti  parentali  fra  l'amministratrice unica e socia della ditta aggiudicataria  ed un soggetto deferito all'autorita' giudiziaria per gravi  reati.  Altra  socia  della  stessa ditta e' affine a soggetto sottoposto,  nel  2005,  per  due anni, alla sorveglianza speciale di pubblica  sicurezza,  con  precedenti  penali  per gravi reati, fra i quali omicidio, favoreggiamento di latitanti e violazione delle norme sul  controllo  delle armi. Indagini eseguite dalle forze dell'ordine hanno  accertato  che  proprio  i suddetti pregiudicati gestiscono di fatto l'azienda.
 Espressione  di una possibile compromissione dell'amministrazione e'  la circostanza che per la fornitura di beni il comune abbia fatto ricorso   in   piu'  occasioni  a  ditte  collegate  direttamente  od indirettamente  alla criminalita' organizzata. In via esemplificativa si  citano i seguenti casi riscontrati. Un contratto per la fornitura di materiale edile stipulato con una ditta nel cui assetto societario figura un soggetto, ritenuto a capo della consorteria mafiosa locale, rinviato  a  giudizio  per  associazione  di  tipo mafioso. Per altra fornitura, e' emerso che i soci della ditta contraente sono legati da rapporti  di  parentela ad un soggetto ritenuto elemento di spicco di una famiglia mafiosa.
 E'   condizione   significativamente   pregiudizievole   per   la credibilita'  dell'amministrazione  comunale  il  fatto che la scuola materna  sia  allocata  in  stabili  di  proprieta'  di  una  stretta congiunta di soggetto condannato all'ergastolo.
 L'alterata  funzionalita'  amministrativa  e' riscontrabile anche nel  disposto affidamento del servizio di rifornimento carburante per i  mezzi  comunali:  e' stata, infatti, prescelta, tramite trattativa privata,  quale  unica offerente, una stazione di servizio che non e' la  piu'  vicina  al  comune,  il cui titolare e' legato per rapporti parentali ad un soggetto gravato da pregiudizi penali, tra cui rileva il  reato  di  associazione  mafiosa.  Inoltre,  per  il  lavaggio  e l'ingrassaggio  degli stessi mezzi, l'ente si e' avvalso di una ditta gestita da un congiunto di un noto capo cosca.
 Gli  accertamenti  istruttori  hanno  messo  in luce uno spaccato allarmante di inefficienza gestionale e di scarso livello qualitativo nell'attivita'  amministrativa,  suffragato  dalla  lunga assenza del segretario  comunale, per indisponibilita' di tutti gli interpellati, dalla   carenza   della  struttura  organizzativa  che  presenta  una insufficiente dotazione organica, altresi' sottodimensionata a fronte dell'entita' demografica, nonche' dalla mancanza di personale in aree strategiche, quali quelle delle attivita' produttive e dei tributi.
 Inefficaci  sono risultati anche gli essenziali servizi pubblici: la rete idrica e' fatiscente, l'impianto di depurazione non e' ancora funzionante sebbene i lavori siano stati consegnati nel 1997, la rete viaria e' in condizione precaria ed e' insufficiente il riscaldamento nelle  scuole.  L'analisi  della  situazione economico-finanziaria ha messo  in  evidenza  l'estrema  esiguita' delle entrate tributarie, a fronte  delle  quali  il  comune  non  ha  posto  in essere attivita' risolutive  per  il  recupero  dei  crediti attraverso l'iscrizione a ruolo  dei  contribuenti morosi. La principale fonte delle entrate e' rappresentata,  pertanto, dagli stanziamenti dello Stato e degli enti pubblici.
 Sulla  base  degli  elementi  emersi e' possibile asserire che la vicinanza  tra  l'amministrazione  e  la  criminalita' organizzata ha sensibilmente  alterato  il  ruolo che la legge assegna al comune, di ente  esponenziale  della  comunita'  di  cittadini,  portatore della rappresentanza  generale  dei loro interessi, e configura un concreto pericolo   di   sviamento   dell'attivita'  dal  perseguimento  delle finalita' pubbliche.
 Il  delineato  sistema  di  interferenze  e di fattori esterni al quadro  degli  interessi  locali,  l'inosservanza  del  principio  di legalita'  nella  gestione  dell'ente e l'uso distorto delle funzioni pubbliche  hanno  pregiudicato le fondamentali garanzie democratiche, hanno  minato ogni principio di salvaguardia della sicurezza pubblica e  compromesso  le  legittime  aspettative della popolazione ad esser garantita   nella  fruizione  di  diritti  fondamentali,  ingenerando sfiducia nella legge e nelle istituzioni da parte dei cittadini.
 La  descritta  condizione esige un intervento risolutore mirato a rimuovere  i  legami  tra  l'amministrazione locale e la criminalita' organizzata  che arrecano grave e perdurante pregiudizio per lo stato generale dell'ordine e della sicurezza pubblica.
 Pertanto,  il  prefetto  di  Reggio Calabria, con rapporto del 22 marzo  2006,  che  si  intende  integralmente richiamato, ha proposto l'applicazione  della  misura  di  rigore  prevista dall'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
 Per   le   suesposte   considerazioni,   si   ritiene  necessario provvedere,  con  urgenza,  ad  eliminare  ogni  ulteriore  motivo di deterioramento   e   di  inquinamento  della  vita  amministrativa  e democratica dell'ente, mediante provvedimenti incisivi a salvaguardia degli  interessi  della  comunita'  locale  e  per  il recupero della struttura pubblica al servizio dei suoi fini istituzionali.
 La  valutazione  della  situazione  in  concreto  riscontrata, in relazione  alla  presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, rende  necessario  che  la  durata  della  gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
 Ritenuto,   per  quanto  esposto,  che  ricorrano  le  condizioni indicate  nell'art.  143  del  decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,  per  lo  scioglimento  del consiglio comunale di Plati' (Reggio Calabria), si formula rituale proposta per l'adozione della misura di rigore.
 
 Roma, 14 giugno 2006
 
 Il Ministro dell'interno: Amato
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