Gazzetta n. 165 del 18 luglio 2006 (vai al sommario) |
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |
DELIBERAZIONE 2 dicembre 2005 |
Legge n. 443/2001 - Primo programma delle opere strategiche - Schemi idrici regione Calabria - Completamento dello schema idrico sulla diga del torrente Menta - Centrale idroelettrica e condotta forzata - Opere a valle centrale idroelettrica - Opere di adduzione dall'invaso sul torrente Menta - Progetto preliminare. (Deliberazione n. 154/2005). |
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IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vista la legge 21 dicembre 2001 n. 443, c.d. «legge obiettivo», e successive modifiche ed integrazioni, che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001; Visto il decreto legislativo 20 agosto 2002 n. 190, e successive modifiche ed integrazioni, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001; Visti, in particolare, l'art. 1 della citata legge n. 443/2001, come modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002 che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327 e successive modifiche ed integrazioni, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilita'; Vista la legge 27 dicembre 2002, n. 289 (finanziaria per il 2003), che, agli articoli 60 e 61, istituisce, presso il Ministero dell'economia e delle finanze, il Fondo aree sottoutilizzate (FAS), da ripartire a cura di questo Comitato con apposite delibere adottate sulla base dei criteri specificati al comma 3 dello stesso art. 61, prevedendo la possibilita' di una diversa allocazione delle relative risorse; Visto l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un codice unico di progetto (CUP); Visto l'art. 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, (finanziaria per il 2004) e visti in particolare: \bullet il comma 128 che rifinanzia il FAS; \bullet il comma 130 che, a parziale modifica del citato art. 60 della legge n. 289/2002, al fine di accelerare la spesa e dare impulso e sostegno all'andamento del ciclo economico del Mezzogiorno, dispone che possa essere effettuata una diversa allocazione delle risorse per le aree sottoutilizzate, anche tramite lo spostamento di risorse da interventi con capacita' di spesa diluita nel tempo a interventi in grado di produrre un'anticipazione della stessa; \bullet i commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali, la richiesta di assegnazione di risorse a questo Comitato, per le infrastrutture strategiche che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato; Visti gli articoli 5, comma 1, e 8, comma 6, del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, in base ai quali questo Comitato finanzia prioritariamente gli interventi inclusi nel programma per le infrastrutture strategiche, selezionati secondo i principi adottati nella propria delibera 29 settembre 2004, n. 21; Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, come integrato dal decreto 8 giugno 2004, con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere; Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 supplemento ordinario), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il primo programma delle infrastrutture strategiche, che all'allegato 3 include, nell'ambito degli interventi per l'emergenza idrica nella regione Calabria, il «Completamento dello schema idrico sulla diga sul torrente Menta»; Viste le delibere 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003) e 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con le quali questo Comitato, ai sensi dell'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, ha, rispettivamente, definito il sistema per l'attribuzione del CUP ed ha stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili relativi a progetti d'investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati interessate ai suddetti progetti; Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche; Vista la delibera 27 maggio 2004, n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004), con la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di piano economico-finanziario ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003; Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 19 (Gazzetta Ufficiale n. 254/2004), con la quale questo Comitato ha ripartito le risorse per le aree sottoutilizzate recate dalla citata legge n. 350/2003 e successive modifiche e integrazioni, riservando, al punto F.2.1 della «tabella impieghi», 1.130 Meuro all'accelerazione del programma delle infrastrutture strategiche; Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 21 (Gazzetta Ufficiale n. 275/2004), con la quale questo Comitato ha finalizzato i 1.130 Meuro di cui al menzionato punto F.2.1 della delibera n. 19/2004 - al netto di 23 Meuro destinati alla premialita' - ed ulteriori 200 Meuro, posti a disposizione dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a valere sulle risorse recate dalla legge n. 350/2003 per il rifinanziamento dell'art. 13 della legge n. 166/2002, a copertura degli interventi inclusi nell'allegato elenco A secondo l'ordine di graduatoria, che comprende al punto 12 l'intervento «Completamento dello schema idrico sulla diga del torrente Menta: condotte di distribuzione e di potabilizzazione 3° lotto»; Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 49 (Gazzetta Ufficiale n. 58/2005) con la quale questo Comitato, ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 e dell'art. 16 del decreto legislativo n. 190/2002, ha approvato il progetto esecutivo del «Completamento dello schema idrico della diga sul Menta - 1° lotto - Opere di presa, galleria di derivazione e pozzo piezometrico», per un importo di 23.240.560,00 euro, assegnando alla regione Calabria un importo complessivo di 23.240.560,00 euro in termini di volume d'investimento e stabilendo altresi' che il Piano economico finanziario riguardante i lotti successivi, dovra' tener conto dei rientri dell'intero schema idrico del Menta, compreso l'impianto idroelettrico; Vista la delibera 29 luglio 2005 n. 98, la quale ha finalizzato le disponibilita' residue ex delibera 21/2004 al finanziamento degli interventi collocati nelle posizioni successive alla undicesima dell'allegato A della suddetta delibera 21/2004, stabilendo, altresi', al punto 2.2, che la sottoposizione a questo Comitato avvenga entro il mese di ottobre 2005, a pena di perdita delle disponibilita' finanziarie, e prevedendo che l'assegnazione delle risorse ai singoli interventi venga disposta da questo Comitato con delibere adottate ai sensi della legge n. 443/2001, che definiscano, tra l'altro, il termine massimo per l'aggiudicazione dei lavori, decorso il quale l'intervento s'intende definanziato, nonche' tempi e modalita' delle erogazioni; Vista la sentenza n. 303 del 25 settembre 2003 con la quale la Corte costituzionale, nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001 ed ai decreti legislativi attuativi, si richiama all'imprescindibilita' dell'Intesa tra Stato e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa, anche, essere successiva ad un'individuazione effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera sono da considerarsi inefficaci finche' l'Intesa non si perfezioni; Vista la nota n. COM/3001/1 del 5 novembre 2004, con la quale il coordinatore del predetto Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere espone le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004; Vista la nota n. 510 del 26 ottobre 2005, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, per gli schemi idrici della regione Calabria, la relazione istruttoria sul progetto preliminare «Completamento dello schema idrico sulla diga del torrente Menta - Centrale idroelettrica e condotta forzata - opere a valle della centrale idroelettrica - opere di adduzione dall'invaso sul torrente Menta», corredata del Piano economico finanziario relativo all'intero schema idrico del Menta, proponendo l'approvazione in linea tecnica del progetto dell'opera, con prescrizioni e raccomandazioni, e l'assegnazione del finanziamento a carico delle disponibilita' del Fondo per le aree sottoutilizzate, per la parte corrispondente alle opere di adduzione per l'importo di euro 79.654.657,76 IVA inclusa; Considerato che questo Comitato ha conferito carattere programmatico al quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta delibera n. 121/2001, riservandosi di procedere successivamente alla ricognizione delle diverse fonti di finanziamento disponibili per ciascun intervento; Considerato che l'opera di cui sopra e' compresa nell'Intesa generale quadro tra Governo e regione Calabria, sottoscritta il 16 maggio 2002; Considerato che il «profilo di spesa» riportato, per l'intervento in questione, nel citato allegato A della delibera n. 21/2004 deve essere aggiornato al fine di consentire una adeguata applicazione della riserva premiale; Tenuto conto che il profilo di spesa dell'intervento in questione e' stato aggiornato, come risulta dall'istruttoria tecnica effettuata dall'UVER, acquisita ai fini della determinazione adottata nella seduta del 21 luglio 2005 dal Comitato tecnico interministeriale per l'accelerazione, ex delibera n. 21/2004, punto 2; Udita la relazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze; Prende atto 1) delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare che: sotto l'aspetto tecnico-procedurale: verranno realizzati in particolare: una condotta forzata della lunghezza di 9.260 m, dei quali 440 m posati in galleria ed il resto posata in trincea. La condotta tutta in acciaio, avra' nel tratto in galleria un DN 1.400 con spessore di 7 mm, nel tratto interrato sono previsti circa 6.000 m del DN 900 con di 8,8 mm e circa 2.800 m del DN 800 con spessore di 22,2 mm. Tecnicamente e' possibile anche una soluzione alternativa, con minore impatto ambientale e risparmio economico sugli espropri, che prevede, alla progressiva 8.374,70, un pozzo verticale del diametro interno di 2,00 m. ad altezza di circa 400 m., all'interno del quale inserire la condotta in acciaio del DN 800 inglobata in un getto di calcestruzzo di rivestimento. Al piede del pozzo la condotta prosegue per circa 700 m. posata in galleria; una centrale idroelettrica che ospitera' una turbina Pelton a due getti, con portata massima di 2,5 metri cubi al secondo e potenza di 22,6 MW, con relativi quadri e servizi. Nel locale macchine sono previste le valvole dissipatrici che, attraverso un canale a pelo libero, scaricheranno in una vasca, dotata di uno sfioratore, dalla quale partira' la tubazione adduttrice fino al bacino di demodulazione. Per il collegamento alla rete elettrica e' previsto di elevare la tensione di macchine alla tensione di rete mediante un trasformatore trifase della potenza di 25 MVA ed il collegamento sara' effettuato alla soprastante linea a 150 KV; le opere di adduzione sono costituite da: a) un serbatoio di demodulazione della capacita' di 50.000 metri cubi, con la funzione di assicurare le erogazioni degli usi potabili; b) un impianto di potabilizzazione, dimensionato per trattare una portata media di 1.200 l/sec., con a valle un serbatoio della capacita' di 10.000 metri cubi per lo stoccaggio dell'acqua trattata; c) la condotta di adduzione principale, che raggiunge un partitore dal quale si diramano altre due adduttrici principali: adduttrice nord, con serbatoio terminale a Villa San Giovanni, ed adduttrice sud fino ad un serbatoio al confine meridionale del comune di Reggio Calabria per complessivi 35 km. Dalle adduttrici principali si diramano le condotte di distribuzione, per complessivi 30 km, che alimentano alcuni serbatoi a servizio delle diverse zone del territorio. In proposito si prevede la costruzione di tre serbatoi nuovi oltre l'alimentazione di serbatoi gia' esistenti, con necessita' per alcuni di lavori di ripristino. Tutte le condotte sono previste in ghisa sferoidale con diametri variabili dal DN 1.400 al DN 400. la Commissione speciale VIA in data 10 maggio 2005 ha espresso parere positivo con prescrizioni; il Coordinamento provinciale di Reggio Calabria del Corpo forestale dello Stato ha espresso parere favorevole con nota 5930 del 24 settembre 2005; il Ministero dei beni e le attivita' culturali - Soprintendenza di Cosenza ha espresso parere favorevole con nota 3265/P del 24 gennaio 2005; il presidente della regione Calabria, acquisiti i pareri dei comuni di Reggio Calabria e di Campo Calabro interessati alle opere a valle della centrale idroelettrica, ha espresso parere favorevole sulla localizzazione, ai sensi dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002; il presidente della regione Calabria, acquisiti i pareri dei comuni di Reggio Calabria e di Cardeto interessati alle opere della condotta forzata e della centrale idroelettrica, ha espresso parere favorevole sulla localizzazione, ai sensi dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002; sono state censite le seguenti interferenze: Telecom, SCM, Anas, Enel Distribuzione, comuni di Reggio Calabria, Campo Calabro e Cardato e provincia di Reggio Calabria; il Dipartimento lavori pubblici della regione Calabria, con nota 1296 del 18 ottobre 2005, ha comunicato che nella seduta del 28 settembre 2005 il COTER ha ritenuto il progetto meritevole di approvazione, senza prescrizioni; sotto l'aspetto attuativo: il soggetto aggiudicatore e' individuato, con nota della regione Calabria n. 271 S.P. del 11 novembre 2002, nel Dipartimento 6° lavori pubblici ed acque - Gestione intergrata risorse idriche della stessa regione; ai sensi della delibera n. 143/2002, al progetto in argomento e' stato assegnato il CUP J94E04000010001; sono state predisposte dal Ministero delle infrastrutture e trasporti le prescrizioni e raccomandazioni di cui all'allegato 1; sotto l'aspetto finanziario: il costo complessivo dell'intervento proposto e' di 100.194.245,28 euro (comprensivo di IVA), di cui 20.539.587,52 euro (comprensivo di IVA) per le opere della centrale idroelettrica e della condotta forzata e 79.654.657,76 euro (comprensivo di IVA) per le opere di adduzione; la regione Calabria ha affidato la gestione e la realizzazione delle opere idriche di interesse regionale alla Sorical S.p.a.; nel contesto della Convenzione regione-Sorical, ed in particolare della delibera di giunta regionale 91/2005 che ha approvato il Piano degli investimenti e corrispettivi - Primo programma 2005-2009, la quota a carico della Sorical, nell'ambito dello schema del Menta, corrisponde al costo di realizzazione della centrale idroelettrica e della condotta forzata, previsto nel Piano economico finanziario per l'importo di 20.539.587,52 euro; la quota corrispondente alla realizzazione delle opere di adduzione a valle della centrale, pari a 79.654.657,76 euro, e' stata prevista a carico della finanza pubblica; la scheda di sintesi del piano economico-finanziario, allegata alla relazione istruttoria del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, pur evidenziando per l'opera in argomento un «potenziale ritorno economico», rileva una scarsa redditivita' della gestione ed una limitata possibilita' di attrarre finanziamenti privati; 2) delle considerazioni sui profili finanziari svolte dal Dipartimento politiche di sviluppo e coesione del Ministero dell'economia e delle finanze, il quale osserva che: la richiesta di finanziamento non risulta esaurientemente definita per una valutazione soddisfacente della richiesta di finanziamento, reputando, pertanto, utile ed opportuna la redazione di un Piano economico-finanziario piu' articolato; Delibera: 1. Approvazione progetto preliminare 1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, e' approvato - con le prescrizioni e raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - anche ai fini del riconoscimento della compatibilita' ambientale dell'opera e dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio per i beni ricadenti nelle aree interessate, il progetto preliminare del «Completamento dello schema idrico sulla diga del torrente Menta», articolato in «Opere a valle della centrale idroelettrica» e «Condotta forzata e centrale idroelettrica», per un importo complessivo di 100.194.245,28 euro (comprensivo di IVA), di cui 20.539.587,52 euro (comprensivo di IVA) per le opere della condotta forzata e della centrale idroelettrica, a carico del soggetto aggiudicatore, e 79.654.657,76 euro (comprensivo di IVA) per le opere di adduzione a valle della centrale, a carico della finanza pubblica. E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine urbanistico ed edilizio, l'Intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera stessa. 1.2. Ai sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 190/2002, l'importo di 100.194.245,28 euro sopra indicato costituisce il limite di spesa dell'intervento da realizzare. 1.3. Le prescrizioni citate al punto 1.1, cui e' subordinata l'approvazione del progetto, sono riportate nella 1ª parte dell'allegato 1, che forma parte integrante della presente delibera, e sono suddivise tra prescrizioni da attuare in sede di progettazione definitiva e prescrizioni da attuare nelle fasi di realizzazione e di esercizio. Le raccomandazioni citate al punto 1.1 sono riportate nella 2ª parte del suddetto allegato 1, che forma parte integrante della presente delibera. Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dar seguito ad alcune di dette raccomandazioni, fornira' al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di esprimere le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 2. Concessione contributo 2.1. Per la realizzazione dell'opera di cui al punto 1.1 viene assegnato alla regione Calabria un contributo massimo di 79.654.657,76 euro, comprensivo di IVA, a valere sulle disponibilita' del Fondo per le aree sottoutilizzate come segue: 22.874.657,76 euro a valere sulle disponibilita' relative al 2006; 56.780.000,00 euro a valere sulle disponibilita' relative al 2007. 2.2. Il contributo definitivo verra' determinato, entro l'importo massimo indicato al punto 2.1, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in relazione agli esiti della gara per l'affidamento dell'esecuzione degli interventi. Al tal fine il soggetto aggiudicatore provvedera' a trasmettere al suddetto Ministero, entro 15 giorni dalla data di aggiudicazione definitiva dei lavori, il nuovo quadro economico. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' a comunicare a questo Comitato l'entita' del contributo come sopra quantificato. Le economie realizzate sul contributo a carico del FAS verranno destinate da questo Comitato al finanziamento degli interventi inclusi nell'allegato 1 della delibera n. 98/2005 e con le modalita' previste al punto 3 della medesima. 2.3. Il soggetto aggiudicatore, utilizzando lo schema analitico previsto dalla parte II dell'allegato alla propria delibera n. 11/2004, presentera', in sede di approvazione del progetto definitivo, una versione aggiornata e piu' articolata del Piano economico - finanziario, che sara' valutato da questo Comitato per la conferma o la rideterminazione del contributo massimo di cui al punto 2.1. 2.4. Il termine massimo per l'approvazione del progetto definitivo, tenendo conto del tempo intercorso dalla presentazione della relazione dell'UVER citata in premessa, e' fissato in 6 mesi dalla data della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della presente delibera. Inoltre il termine massimo per l'aggiudicazione definitiva dei lavori, tenendo conto del sopraindicato periodo temporale, e' fissato in quattro mesi dalla data della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della delibera di approvazione del progetto definitivo. In caso di mancato rispetto di tali termini l'intervento s'intende definanziato. 2.5. Il contributo di cui al precedente punto 2.2 sara' corrisposto al soggetto aggiudicatore, compatibilmente con le disponibilita' di cassa e nei limiti degli importi annui specificati al punto richiamato, secondo le seguenti modalita': 20% quale anticipazione all'atto dell'affidamento dei lavori, punto 1.1.4 della citata delibera n. 21/2004; 25% su dichiarazione del responsabile unico del procedimento (RUP) dell'avvenuta utilizzazione dell'80% di quanto anticipato; 25% su dichiarazione del RUP dell'avvenuta utilizzazione dell'80% di quanto anticipato con le precedenti due rate; 25% su dichiarazione del RUP dell'avvenuta utilizzazione dell'80% di quanto anticipato con le precedenti tre rate; 5% su dichiarazione del RUP dell'avvenuta ultimazione dei lavori ivi comprese le operazioni di collaudo dell'opera. 3. Clausole finali 3.1. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti attinenti al progetto preliminare dell'intervento «Completamento dello schema idrico sulla diga del torrente Menta - Centrale idroelettrica e condotta forzata - opere a valle della centrale idroelettrica - opere di adduzione dall'invaso sul torrente Menta» approvato con la presente delibera. 3.2. Il predetto Ministero provvedera' ad accertare che il progetto definitivo recepisca le prescrizioni che, secondo quanto indicato nell'allegato, debbono essere recepite in tale fase progettuale. Il soggetto aggiudicatore verifichera' che, nelle fasi successive all'approvazione del progetto definitivo, vengano attuate le altre prescrizioni di cui al citato allegato, dandone assicurazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. 3.3. Il predetto Ministero assicurera' che il progetto definitivo includa, tra gli elementi informativi resi disponibili, lo sviluppo di un Piano economico-finanziario completo dell'iniziativa, redatto secondo i criteri metodologici e i prospetti di calcolo approvati da questo Comitato nella seduta del 27 maggio 2004, e riportati in allegato alla delibera CIPE n. 11/2004. 3.4. Il medesimo Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata. 3.5. Questo Comitato si riserva, in fase di approvazione del progetto definitivo dell'opera e in adesione alle richieste rappresentate nella citata nota del coordinatore del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo - tra l'altro - l'acquisizione delle informazioni antimafia anche nei confronti degli eventuali sub-appaltatori e sub-affidatari, indipendentemente dall'importo dei lavori, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione degli stessi. 3.6. Ai fini dell'applicazione della riserva premiale, prevista dalla delibera n. 21/2004, il profilo di spesa viene aggiornato nel seguente modo: 2006: 21.000.000 euro; 2007: 20.000.000 euro. 3.7. Eventuali ritardi e criticita' nella realizzazione dell'opera saranno evidenziati nella relazione periodica che l'UVER, sulla base delle informazioni fornite dalla menzionata struttura tecnica di missione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e di altre informazioni acquisite autonomamente, trasmette al Comitato tecnico ex punto 2 della delibera n. 21/2004 che semestralmente relaziona al CIPE ai sensi del punto 6.1 della delibera n. 98/2005. 3.8. Il CUP J94E04000010001 assegnato al progetto in argomento, ai sensi della delibera n. 24/2004, dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento in esame. Roma, 2 dicembre 2005 Il presidente: Tremonti Il segretario del CIPE: Molgora
Registrato alla Corte dei conti il 3 luglio 2006 Ufficio di controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 4 Economia e finanze, foglio n. 323 |
| Allegato 1 Prescrizioni, raccomandazioni
PROGETTO PRELIMINARE COMPLETAMENTO DELLO SCHEMA IDRICO SULLA DIGA DEL TORRENTE MENTA - «OPERE A VALLE DELLA CENTRALE IDROELETTRICA» E «CONDOTTA FORZATA E CENTRALE IDROELETTRICA»
PRESCRIZIONI. Prescrizioni ambientali. In sede di redazione del progetto definitivo. 1. Tutte le opere e gli interventi di mitigazione indicati nello studio d'impatto ambientale del 1999 e in tutte le successive integrazioni, dovranno essere formalizzati in maniera organica e scientificamente documentata, sotto forma di «Programma organico dettagliato» corredato dai progetti definitivi di tutte le opere previste; detta documentazione dovra' essere presentata contestualmente alla presentazione del progetto definito «Opere di adduzione delle acque dell'invaso sul torrente Menta - secondo lotto - opere a valle della centrale idroelettrica». La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 2. Il proponente dovra' predisporre il Progetto generale di monitoraggio ambientale secondo le linee guida redatte dalla Commissione speciale VIA ed attuarlo immediatamente per le parti influenzate dalle opere gia' realizzate. Il Progetto generale di monitoraggio ambientale, unitamente ai primi esiti delle attivita' di monitoraggio ambientale gia' svolte, dovra' essere presentato con il progetto definitivo delle opere di secondo lotto. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 3. Relativamente alla galleria di derivazione, gia' scavata, dovranno essere approfonditi coerentemente con il livello di progettazione delle opere di completamento, e previo apposito specifico studio idrogeologico, i seguenti aspetti: delimitazione delle aree interessate dalla modificazione del profilo delle falde; eventuali provvedimenti di compensazione, tutela e utilizzo delle acque provenienti dai drenaggi; tecniche di impermeabilizzazione della galleria. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 4. Dovranno essere approfondite le valutazione d'incidenza per i SIC gia' individuati nello studio, incorporando gli esiti di questi ulteriori approfondimenti nella predisposizione del «Programma organico» di cui al punto 1 del presente allegato prescrizioni, nella progettazione degli interventi di mitigazione, per le opere gia' realizzate, e nella progettazione definitiva delle opere da realizzarsi. In particolare dovranno approfondirsi gli aspetti relativi alle unita' ecosistemiche, alle specie protette, alla frammentazione della continuita' ecologica ed alle modificazioni del microclima conseguenti alla formazione dell'invaso. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 5. Il ripristino della vegetazione dovra' essere previsto, oltreche' in base a quanto indicato nello studio d'impatto, in base ai seguenti criteri: rispettare la diversita' biologica delle aree interessate; prevedere la produzione di materiale vivaistico di qualita' presso vivai specializzati, che assicuri l'idoneita' all'uso in condizioni ambientali difficili (terreni di riporto di scadente qualita', ecc.) e il successo dell'impianto. In alternativa dovranno essere individuati eventuali siti per la raccolta di materiale di propagazione da utilizzare per produrre materiale vivaistico idoneo alle condizioni operative ed ecologiche locali. La verifica' di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 6. Per le opere di sistemazione a verde, ripristino ambientale e rinaturazione previste, fare ricorso prevalentemente a tecniche di ingegneria naturalistica, adottando le «Linee guida per capitolati speciali per interventi di ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde» del Ministero dell'ambiente, servizio VIA, settembre 1997 e/o il «Manuale di ingegneria naturalistica» della regione Lazio. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 7. Anticipare, per quanto possibile, la realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione ambientale rispetto al completamento dell'infrastruttura. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 8. La realizzazione degli interventi di ingegneria naturalistica destinati alla mitigazione degli impatti relativi al deposito dei materiali di scavo della galleria dovra' prevedere il mantenimento delle banchine (soluzione A); al fine di aumentare la stabilita' del materiale, fatte salve le necessarie verifiche di ingegneria geotecnica, e' necessario ridurre la pendenza delle scarpate dal 65-70% al 50% intervallando le stesse - ogni 8 metri di quota - con un gradone avente pendenza del 18-20% in modo da ridurre l'effetto artificiale della sistemazione. Si dovranno inoltre prevedere cunettoni in pietra e legname lungo la linea di massima pendenza dove convogliare i drenaggi superficiali a spina di pesce che dovranno essere realizzati ogni tre metri di dislivello, in modo da evitare fenomeni di ruscellamento ed erosione. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 9. Considerato il limitato apporto ricavabile delle previste prese sul Catacino e Vinazola, tenuto conto delle incertezze relative ai reali fabbisogni attuali e futuri del bacino d'utenza e tenuto ancora conto della risorsa idrica ricavabile dal drenaggio della galleria, si prescrive di non realizzare le succitate opere di presa, anche in relazione alla scarsa compatibilita' ambientale dei manufatti da realizzare, ricadenti entro i confini del Parco. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 10. Nei livelli successivi di progettazione della condotta forzata e della centrale idroelettrica dovra' essere sviluppata, con il supporto delle opportune indagini geognostiche, anche la soluzione che preveda la realizzazione in galleria dell'ultimo tratto della condotta a forte pendenza, ed eventualmente anche della stessa centrale, dettagliando sia gli aspetti tecnico realizzativi che i corrispondenti scenari d'impatto ambientale. Dovranno inoltre essere approfonditi gli impatti delle opere di connessione alla rete elettrica esistente. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territono. 11. Dovra' essere presentata a corredo del progetto definitivo la cartografica del mosaico degli strumenti urbanistici comunali aggiornato, allo scopo di armonizzare, per quanto possibile, il tracciato delle condotte, la collocazione delle opere, le modalita' realizzative e le modalita' di ripristino dei luoghi ai disposti degli strumenti urbanistici medesimi. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 12. Dovranno essere dettagliate nel progetto definitivo le provvidenze adottate per l'inserimento delle opere nelle zone maggiormente soggette a fenomeni di erosione, frana, esondazione, etc. come segnalato nella documentazione di progetto e dello studio d'impatto e con riferimento a quanto indicato nella zonizzazione del PAI Calabria. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 13. Il progetto definitivo delle opere di secondo lotto «a valle della centrale idroelettrica» dovra' evidenziare la coerenza del cronoprogramma dei lavori con la tempistica vincolante inerente la realizzazione delle opere di utilizzazione idroelettrica, che condizionano la continuita' idraulica del sistema e quindi la disponibilita' della risorsa per le opere di secondo lotto. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 14. Il progetto definitivo delle opere di secondo lotto «a valle della centrale idroelettrica» dovra' indicare la soluzione definitiva per l'attraversamento della fiumara S. Agata, previo approfondimento dell'analisi delle due soluzioni, dettagliando sia gli aspetti tecnico realizzativi che i corrispondenti scenari d'impatto ambientale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 15. Il progetto definitivo delle opere di secondo lotto «a valle della centrale idroelettrica» dovra' contenere un'appropriata campagna di indagini geognostiche e prevedere in dettaglio, per ciascun tratto dei tracciato delle condotte, le modalita' esecutive dei lavori e gli interventi di stabilizzazione attiva e passiva. In particolare dovra' sviluppare lo studio di un'alternativa di tracciato per l'attraversamento della zona cosiddetta Collina di Pentimele che non interferisca con i SIC e con le aree di potenziale instabilita' geomorfologica dettagliando sia gli aspetti tecnico realizzativi che i corrispondenti scenari d'impatto ambientale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 16. Nell'esecuzione degli scavi in presenza di manufatti di tipo tradizionale (muretti a secco, etc.) dovra' essere prescritto in capitolato l'utilizzo di mezzi idonei di limitate dimensioni, l'eventuale accurato smontaggio del manufatto, con numerazione delle sue parti ed il suo riassemblaggio ad opera completata. Tale modalita' operativa dovra' essere applicata sulla base delle indicazioni delle autorita' competenti per la tutela dei beni. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero per i beni e le attivita' culturali. 17. Dovranno prevedersi durante l'esecuzione dei lavori tutte le precauzioni necessarie al fine di evitare l'inquinamento di falde e corpi idrici con fanghi di perforazione o con sostanze disperse dalle attivita' di cantiere. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 18. Il progetto definitivo delle opere di secondo lotto «a valle della centrale idroelettrica» dovra' contenere un dettagliato programma di organizzazione delle attivita' di cantiere anche con specifico riguardo al traffico dei mezzi d'opera lungo la viabilita' interessata e con definizione di tutti quegli aspetti (regolazione dei flussi, segnaletica, limiti di velocita', percorsi alternativi, etc.) atti a garantire il mantenimento di accettabili condizioni di transito autoveicolare lungo i tracciati interessati. Le prescrizioni relative alla mitigazione degli impatti in fase di costruzione, ed ai conseguenti condizionamenti delle attivita' di cantiere, dovranno trovare esplicita ed esaustiva menzione nei documenti progettuali relativi agli oneri contrattuali dell'appaltatore della costruzione dell'opera (capitolato d'oneri, capitolato speciale d'appalto, etc.). La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 19. Per quanto riguarda gli impatti all'atmosfera in fase di cantiere, nell'ambito del progetto definitivo dovranno svilupparsi stime previsionali mediante applicazione di modello di diffusione in atmosfera, allo scopo di individuare eventuali ricettori critici per i quali si configuri la necessita' di appropriati interventi di mitigazione in fase di costruzione. Dovranno essere utilizzati i valori di transito autoveicolare previsti in base alla reale organizzazione dei cantieri. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 20. Dovranno predisporsi adeguati sistemi di raccolta e trattamento dei reflui provenienti dalle attivita' di cantiere. Particolare attenzione dovra' essere rivolta ai reflui provenienti dagli alloggiamenti del personale, dalle officine e dalle lavorazioni ed alla torbidita' proveniente dal dilavamento di aree e piazzali. Questi sistemi dovranno essere correttamente individuati e dimensionati nella progettazione definitiva mentre apposite clausole di capitolato ne garantiranno il corretto esercizio in fase di costruzione e la adeguata dismissione al termine dei lavori. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 21. Dovranno adottarsi tutti gli accorgimenti affinche' i tracciati delle condotte non interferiscano con i beni e gli impianti fondiari, privilegiando l'uso delle aree di confine e della viabilita' aziendale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 22. Il progetto definitivo dovra' procedere al completo svolgimento della progettazione acustica delle opere di mitigazione prevedendo, principalmente per la fase di cantiere, l'attivita' da svolgersi secondo le vigenti normative. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 23. Il progetto definitivo dovra' procedere al completo svolgimento degli impatti relativi alle vibrazioni indotte sia in fase di costruzione che di esercizio, con particolare riferimento all'esercizio della centrale, ed alle attivita' di cantiere, soprattutto nelle vicinanze di emergenze architettoniche (ad esempio il «Complesso Basiliano») mediante individuazione/caratterizzazione dei ricettori sensibili nella fascia di potenziale disturbo e individuazione delle eventuali misure mitigatrici (adozione di appropriate tecniche di scavo, dispositivi di isolamento, etc.). La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 24. Il progetto definitivo dovra' contenere un progetto di restauro, valorizzazione e separazione «visiva» dell'insediamento Basiliano, rinvenuto nella zona impianti, dai manufatti impiantistici. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 25. Nel progetto definitivo si dovra' approfondire la descrizione delle interferenze e la stima degli impatti paesaggistici legati alla realizzazione ed alla futura presenza della centrale idroelettrica, zona impianti, viadotto di attraversamento della fiumara S. Agata, strada di servizio. Dovranno anche essere effettuate adeguate analisi di intervisibilita' tra opere e punti di visuale sensibile, da cui far discendere gli interventi di mitigazione visiva (collocazione schermature vegetazionali o di vegetazione con funzione mimeticasi). La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 26. Predisporre quanto necessario per adottare, entro la data di consegna dei lavori, un Sistema di gestione ambientale conforme alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE n. 761/2001). La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 27. Si dovranno redigere gli elaborati, anche successivi al progetto definitivo, in conformita' alle specifiche del Sistema cartografico di riferimento. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 28. Sara' necessario eseguire un sopralluogo congiunto con la Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria sul margine settenttrionale del pianoro di S. Giovanni, al fine di valutare se le opere possano o meno intercettare ruderi di interesse storico/architettonico. In particolare, per quanto attiene all'insediamento nell'area impianti del serbatoio di demodulazione e dell'impianto di potabilizzazione ubicati sul al disopra della fiumara S. Agata, si dovranno effettuare opportune verifiche congiunte con la Soprintendenze di settore competenti per territorio, propedeutiche alla fase di progettazione esecutiva, al fine di valutare opportuni interventi di mitigazione necessari a salvaguardare i ruderi del complesso basiliano di epoca altomedioevale di S.Maria di Trapezomata, anche in funzione di una futura valorizzazione dei medesimi. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria. Nella fase di realizzazione delle opere. 29. In fase di esecuzione dei lavori di scavo, relativamente alle localita' Bocale I e Bocale II, Fiumara di Lume, Quattronari, Macellara e Casa Ospedale, Croce Valanidi ed Oliveto, Condera, Botte, Feo, Gallico Superiore e S.ta Domenica, Musala' in Comune di Campo Calabro, si dovra' inviare di volta in volta alla Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria avvisi preventivi circa la data d'inizio dei lavori medesimi, onde consentire il potenziamento dei tecnici della suddetta Soprintendenza al fine di poter sollecitamente intervenire nell'eventualita' di ritrovamenti di interesse. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria. Nella fase di esercizio. 30. La gestione delle opere facenti parte del sistema idrico, ed in particolare l'inizio delle operazioni di invaso del serbatoio, e' subordinata all'avvenuta escuzione delle opere di mitigazione previste in progetto relativamente all'area della diga e dell'invaso. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 31. Le operazioni di gestione dovranno essere condotte nel rispetto delle risultanze emerse dal monitoraggio ambientale, soprattutto per quanto concerne il rilascio ecologico, le variazioni dei livelli nell'invaso e le modalita' di controllo degli accessi alla pista circumlacuale i cui criteri di gestione dovranno comunque rispettare quanto gia' indicato nello studio d'impatto. In particolare, i valori del DMV indicati nello studio d'impatto dovranno essere: integralmente inseriti nei protocolli operativi del sistema idrico; sottoposti a misura in continuo; supportati da appositi campagne di monitoraggio sulle aste fluviali interessate da compiersi secondo le moderne metodologie dei microhabitat o equivalenti e da specificare nel Progetto di monitoraggio ambientale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 32. Dovranno essere in particolare monitorate le sponde del lago, soprattutto in occasione di manovre di svaso rapido, e predisposti adeguati accorgimenti per il contenimento degli eventuali smottamenti localizzati, anche mediante utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 33. Dovranno essere in particolare monitorati gli eventuali fenomeni erosivi a carico del T. Amendolea in relazione alla diminuzione del trasporto solido determinata dall'entrata in esercizio del serbatoio. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. RACCOMANDAZIONI. Raccomandazioni ambientali. Nella fase di esercizio. 34. Si raccomanda di assicurarsi che il realizzatore dell'infrastrutture possegga o, in mancanza, acquisisca, per le attivita' di cantiere anche dopo la data di consegna dei lavori e nel piu' breve tempo possibile, la Certificazione ambientale 14001 o la registrazione ai sensi del regolamento CEE n. 761/2001 (EMAS). |
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