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| Gazzetta n. 165 del 18 luglio 2006 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 2 dicembre 2005 |  | Legge  n. 443/2001 - Primo programma delle opere strategiche - Schemi idrici  regione  Calabria  -  Completamento dello schema idrico sulla diga del torrente Menta - Centrale idroelettrica e condotta forzata - Opere a valle centrale idroelettrica - Opere di adduzione dall'invaso sul   torrente   Menta  -  Progetto  preliminare.  (Deliberazione  n. 154/2005). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vista  la  legge 21 dicembre 2001 n. 443, c.d. «legge obiettivo», e successive  modifiche  ed integrazioni, che, all'art. 1, ha stabilito che   le  infrastrutture  pubbliche  e  private  e  gli  insediamenti strategici  e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione  e  lo  sviluppo  del  Paese, vengano individuati dal Governo  attraverso  un  programma  formulato  secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo  Comitato  di  approvare,  in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Visto  il  decreto  legislativo 20 agosto 2002 n. 190, e successive modifiche  ed  integrazioni,  attuativo  dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto  legislativo n. 190/2002 che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327  e  successive  modifiche ed integrazioni, recante il testo unico delle   disposizioni   legislative  e  regolamentari  in  materia  di espropriazioni per pubblica utilita';
 Vista  la legge 27 dicembre 2002, n. 289 (finanziaria per il 2003), che,   agli   articoli 60  e  61,  istituisce,  presso  il  Ministero dell'economia  e  delle finanze, il Fondo aree sottoutilizzate (FAS), da ripartire a cura di questo Comitato con apposite delibere adottate sulla  base  dei criteri specificati al comma 3 dello stesso art. 61, prevedendo  la possibilita' di una diversa allocazione delle relative risorse;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Visto  l'art.  4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, (finanziaria per il 2004) e visti in particolare:
 \bullet  il comma 128 che rifinanzia il FAS;
 \bullet  il comma 130 che, a parziale modifica del citato art. 60 della  legge  n.  289/2002,  al  fine  di  accelerare la spesa e dare impulso e sostegno all'andamento del ciclo economico del Mezzogiorno, dispone  che  possa  essere  effettuata una diversa allocazione delle risorse  per le aree sottoutilizzate, anche tramite lo spostamento di risorse  da  interventi  con  capacita'  di spesa diluita nel tempo a interventi in grado di produrre un'anticipazione della stessa;
 \bullet   i commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali, la richiesta di  assegnazione  di risorse a questo Comitato, per le infrastrutture strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla  gestione  e  che  non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie  e  nei  relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata    da    un'analisi    costi-benefici   e   da   un   piano economico-finanziario  redatto  secondo  lo  schema tipo approvato da questo Comitato;
 Visti  gli  articoli 5,  comma 1,  e  8, comma 6, del decreto-legge 14 marzo  2005,  n.  35,  convertito,  con modificazioni, dalla legge 14 maggio  2005,  n.  80,  in  base ai quali questo Comitato finanzia prioritariamente   gli   interventi  inclusi  nel  programma  per  le infrastrutture  strategiche,  selezionati secondo i principi adottati nella propria delibera 29 settembre 2004, n. 21;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture  e  dei trasporti, come integrato dal decreto 8 giugno 2004,  con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  supplemento  ordinario),  con  la  quale questo Comitato, ai sensi  del  piu'  volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato  il  primo  programma delle infrastrutture strategiche, che all'allegato  3 include, nell'ambito degli interventi per l'emergenza idrica  nella regione Calabria, il «Completamento dello schema idrico sulla diga sul torrente Menta»;
 Viste  le  delibere 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003) e 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con  le  quali  questo  Comitato,  ai  sensi dell'art. 11 della legge 16 gennaio  2003,  n. 3, ha, rispettivamente, definito il sistema per l'attribuzione  del  CUP  ed  ha  stabilito  che  il  CUP deve essere riportato  su tutti i documenti amministrativi e contabili relativi a progetti  d'investimento  pubblico,  e  deve  essere utilizzato nelle banche dati interessate ai suddetti progetti;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004),  con  la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di  piano  economico-finanziario  ai  sensi  del  richiamato  art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 19 (Gazzetta Ufficiale n. 254/2004),  con  la quale questo Comitato ha ripartito le risorse per le  aree  sottoutilizzate  recate  dalla  citata  legge n. 350/2003 e successive modifiche e integrazioni, riservando, al punto F.2.1 della «tabella impieghi», 1.130 Meuro all'accelerazione del programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 21 (Gazzetta Ufficiale n. 275/2004),  con la quale questo Comitato ha finalizzato i 1.130 Meuro di cui al menzionato punto F.2.1 della delibera n. 19/2004 - al netto di  23  Meuro  destinati  alla  premialita' - ed ulteriori 200 Meuro, posti  a  disposizione  dal  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti  a  valere sulle risorse recate dalla legge n. 350/2003 per il  rifinanziamento dell'art. 13 della legge n. 166/2002, a copertura degli  interventi  inclusi nell'allegato elenco A secondo l'ordine di graduatoria,  che  comprende  al punto 12 l'intervento «Completamento dello  schema  idrico  sulla  diga  del  torrente  Menta: condotte di distribuzione e di potabilizzazione 3° lotto»;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 49 (Gazzetta Ufficiale n. 58/2005)  con  la  quale  questo Comitato, ai sensi e per gli effetti dell'art.  4  e  dell'art. 16 del decreto legislativo n. 190/2002, ha approvato  il  progetto  esecutivo  del  «Completamento  dello schema idrico  della diga sul Menta - 1° lotto - Opere di presa, galleria di derivazione  e  pozzo  piezometrico», per un importo di 23.240.560,00 euro,  assegnando  alla  regione  Calabria  un importo complessivo di 23.240.560,00  euro  in termini di volume d'investimento e stabilendo altresi'  che  il  Piano  economico  finanziario  riguardante i lotti successivi,  dovra' tener conto dei rientri dell'intero schema idrico del Menta, compreso l'impianto idroelettrico;
 Vista  la delibera 29 luglio 2005 n. 98, la quale ha finalizzato le disponibilita'  residue  ex  delibera  21/2004 al finanziamento degli interventi  collocati  nelle  posizioni  successive  alla  undicesima dell'allegato   A   della   suddetta  delibera  21/2004,  stabilendo, altresi',  al  punto  2.2,  che  la  sottoposizione a questo Comitato avvenga  entro  il  mese  di ottobre  2005,  a  pena di perdita delle disponibilita'  finanziarie,  e  prevedendo  che l'assegnazione delle risorse  ai  singoli interventi venga disposta da questo Comitato con delibere  adottate ai sensi della legge n. 443/2001, che definiscano, tra  l'altro,  il  termine  massimo  per l'aggiudicazione dei lavori, decorso il quale l'intervento s'intende definanziato, nonche' tempi e modalita' delle erogazioni;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'Intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa,  anche,  essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerarsi  inefficaci finche' l'Intesa non si perfezioni;
 Vista  la  nota  n. COM/3001/1 del 5 novembre 2004, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Vista la nota n. 510 del 26 ottobre 2005, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, per gli  schemi  idrici  della regione Calabria, la relazione istruttoria sul  progetto  preliminare  «Completamento  dello schema idrico sulla diga del torrente Menta - Centrale idroelettrica e condotta forzata - opere  a  valle  della  centrale  idroelettrica  - opere di adduzione dall'invaso  sul  torrente  Menta»,  corredata  del  Piano  economico finanziario  relativo  all'intero schema idrico del Menta, proponendo l'approvazione   in   linea  tecnica  del  progetto  dell'opera,  con prescrizioni  e raccomandazioni, e l'assegnazione del finanziamento a carico  delle  disponibilita'  del Fondo per le aree sottoutilizzate, per  la parte corrispondente alle opere di adduzione per l'importo di euro 79.654.657,76 IVA inclusa;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato  che  l'opera  di  cui  sopra  e'  compresa nell'Intesa generale  quadro  tra  Governo  e  regione  Calabria, sottoscritta il 16 maggio 2002;
 Considerato  che  il «profilo di spesa» riportato, per l'intervento in  questione,  nel  citato allegato A della delibera n. 21/2004 deve essere  aggiornato  al  fine  di consentire una adeguata applicazione della riserva premiale;
 Tenuto  conto  che il profilo di spesa dell'intervento in questione e' stato aggiornato, come risulta dall'istruttoria tecnica effettuata dall'UVER,  acquisita  ai  fini  della  determinazione adottata nella seduta  del 21 luglio 2005 dal Comitato tecnico interministeriale per l'accelerazione, ex delibera n. 21/2004, punto 2;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto
 1) delle  risultanze  dell'istruttoria  svolta  dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare che:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 verranno realizzati in particolare:
 una  condotta forzata della lunghezza di 9.260 m, dei quali 440 m posati  in  galleria ed il resto posata in trincea. La condotta tutta in  acciaio, avra' nel tratto in galleria un DN 1.400 con spessore di 7 mm, nel tratto interrato sono previsti circa 6.000 m del DN 900 con di 8,8 mm e circa 2.800 m del DN 800 con spessore di 22,2 mm.
 Tecnicamente  e'  possibile  anche  una  soluzione alternativa, con minore  impatto  ambientale e risparmio economico sugli espropri, che prevede,  alla  progressiva 8.374,70, un pozzo verticale del diametro interno  di 2,00 m. ad altezza di circa 400 m., all'interno del quale inserire  la  condotta in acciaio del DN 800 inglobata in un getto di calcestruzzo di rivestimento. Al piede del pozzo la condotta prosegue per circa 700 m. posata in galleria;
 una centrale idroelettrica che ospitera' una turbina Pelton a due getti,  con portata massima di 2,5 metri cubi al secondo e potenza di 22,6  MW,  con  relativi  quadri  e servizi. Nel locale macchine sono previste  le  valvole  dissipatrici  che, attraverso un canale a pelo libero,  scaricheranno  in una vasca, dotata di uno sfioratore, dalla quale   partira'   la   tubazione   adduttrice   fino  al  bacino  di demodulazione. Per il collegamento alla rete elettrica e' previsto di elevare  la  tensione  di  macchine alla tensione di rete mediante un trasformatore  trifase  della  potenza  di  25 MVA ed il collegamento sara' effettuato alla soprastante linea a 150 KV;
 le opere di adduzione sono costituite da:
 a) un  serbatoio  di  demodulazione  della  capacita' di 50.000 metri  cubi,  con  la  funzione di assicurare le erogazioni degli usi potabili;
 b) un  impianto  di potabilizzazione, dimensionato per trattare una  portata  media  di  1.200 l/sec., con a valle un serbatoio della capacita' di 10.000 metri cubi per lo stoccaggio dell'acqua trattata;
 c) la  condotta  di  adduzione  principale,  che  raggiunge  un partitore  dal  quale  si  diramano  altre due adduttrici principali: adduttrice  nord,  con  serbatoio  terminale a Villa San Giovanni, ed adduttrice sud fino ad un serbatoio al confine meridionale del comune di Reggio Calabria per complessivi 35 km. Dalle adduttrici principali si  diramano le condotte di distribuzione, per complessivi 30 km, che alimentano   alcuni  serbatoi  a  servizio  delle  diverse  zone  del territorio.  In  proposito  si prevede la costruzione di tre serbatoi nuovi   oltre   l'alimentazione   di  serbatoi  gia'  esistenti,  con necessita' per alcuni di lavori di ripristino.
 Tutte  le  condotte  sono previste in ghisa sferoidale con diametri variabili dal DN 1.400 al DN 400.
 la  Commissione  speciale  VIA in data 10 maggio 2005 ha espresso parere positivo con prescrizioni;
 il   Coordinamento  provinciale  di  Reggio  Calabria  del  Corpo forestale dello Stato ha espresso parere favorevole con nota 5930 del 24 settembre 2005;
 il  Ministero  dei beni e le attivita' culturali - Soprintendenza di  Cosenza  ha  espresso  parere  favorevole  con  nota  3265/P  del 24 gennaio 2005;
 il  presidente  della  regione  Calabria,  acquisiti i pareri dei comuni di Reggio Calabria e di Campo Calabro interessati alle opere a valle  della  centrale  idroelettrica,  ha espresso parere favorevole sulla localizzazione, ai sensi dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002;
 il  presidente  della  regione  Calabria,  acquisiti i pareri dei comuni  di  Reggio Calabria e di Cardeto interessati alle opere della condotta  forzata  e della centrale idroelettrica, ha espresso parere favorevole  sulla  localizzazione,  ai  sensi dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002;
 sono  state censite le seguenti interferenze: Telecom, SCM, Anas, Enel  Distribuzione,  comuni  di  Reggio  Calabria,  Campo  Calabro e Cardato e provincia di Reggio Calabria;
 il  Dipartimento lavori pubblici della regione Calabria, con nota 1296  del  18 ottobre  2005,  ha  comunicato  che  nella  seduta  del 28 settembre  2005  il  COTER  ha  ritenuto il progetto meritevole di approvazione, senza prescrizioni; sotto l'aspetto attuativo:
 il  soggetto aggiudicatore e' individuato, con nota della regione Calabria n. 271 S.P. del 11 novembre 2002, nel Dipartimento 6° lavori pubblici  ed acque - Gestione intergrata risorse idriche della stessa regione;
 ai  sensi della delibera n. 143/2002, al progetto in argomento e' stato assegnato il CUP J94E04000010001;
 sono  state  predisposte  dal  Ministero  delle  infrastrutture e trasporti le prescrizioni e raccomandazioni di cui all'allegato 1; sotto l'aspetto finanziario:
 il    costo    complessivo   dell'intervento   proposto   e'   di 100.194.245,28  euro  (comprensivo di IVA), di cui 20.539.587,52 euro (comprensivo  di  IVA)  per  le  opere della centrale idroelettrica e della  condotta forzata e 79.654.657,76 euro (comprensivo di IVA) per le opere di adduzione;
 la  regione  Calabria  ha affidato la gestione e la realizzazione delle opere idriche di interesse regionale alla Sorical S.p.a.;
 nel contesto della Convenzione regione-Sorical, ed in particolare della  delibera di giunta regionale 91/2005 che ha approvato il Piano degli  investimenti  e  corrispettivi - Primo programma 2005-2009, la quota  a  carico  della  Sorical, nell'ambito dello schema del Menta, corrisponde  al costo di realizzazione della centrale idroelettrica e della  condotta forzata, previsto nel Piano economico finanziario per l'importo di 20.539.587,52 euro;
 la   quota  corrispondente  alla  realizzazione  delle  opere  di adduzione a valle della centrale, pari a 79.654.657,76 euro, e' stata prevista a carico della finanza pubblica;
 la  scheda  di  sintesi del piano economico-finanziario, allegata alla  relazione  istruttoria del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,  pur  evidenziando per l'opera in argomento un «potenziale ritorno  economico», rileva una scarsa redditivita' della gestione ed una limitata possibilita' di attrarre finanziamenti privati;
 2) delle   considerazioni   sui   profili   finanziari  svolte  dal Dipartimento   politiche   di   sviluppo  e  coesione  del  Ministero dell'economia e delle finanze, il quale osserva che:
 la   richiesta   di  finanziamento  non  risulta  esaurientemente definita   per  una  valutazione  soddisfacente  della  richiesta  di finanziamento,  reputando,  pertanto, utile ed opportuna la redazione di un Piano economico-finanziario piu' articolato;
 Delibera:
 1. Approvazione progetto preliminare
 1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato dal decreto legislativo n.  302/2002,  e'  approvato  - con le prescrizioni e raccomandazioni proposte  dal  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - anche ai fini del riconoscimento della compatibilita' ambientale dell'opera e  dell'apposizione  del vincolo preordinato all'esproprio per i beni ricadenti   nelle  aree  interessate,  il  progetto  preliminare  del «Completamento  dello  schema  idrico sulla diga del torrente Menta», articolato   in  «Opere  a  valle  della  centrale  idroelettrica»  e «Condotta   forzata   e   centrale  idroelettrica»,  per  un  importo complessivo  di  100.194.245,28  euro  (comprensivo  di  IVA), di cui 20.539.587,52  euro  (comprensivo di IVA) per le opere della condotta forzata  e  della  centrale  idroelettrica,  a  carico  del  soggetto aggiudicatore, e 79.654.657,76 euro (comprensivo di IVA) per le opere di adduzione a valle della centrale, a carico della finanza pubblica.
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio,  l'Intesa  Stato-regione  sulla  localizzazione  dell'opera stessa.
 1.2.  Ai  sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n.   190/2002,   l'importo  di  100.194.245,28  euro  sopra  indicato costituisce il limite di spesa dell'intervento da realizzare.
 1.3.  Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1,  cui e' subordinata l'approvazione   del   progetto,   sono   riportate  nella  1ª  parte dell'allegato  1, che forma parte integrante della presente delibera, e sono suddivise tra prescrizioni da attuare in sede di progettazione definitiva e prescrizioni da attuare nelle fasi di realizzazione e di esercizio.
 Le  raccomandazioni  citate  al  punto  1.1 sono riportate nella 2ª parte  del  suddetto  allegato  1,  che  forma parte integrante della presente  delibera. Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter  dar  seguito  ad  alcune di dette raccomandazioni, fornira' al riguardo  puntuale  motivazione  in  modo  da consentire al Ministero delle   infrastrutture  e  dei  trasporti  di  esprimere  le  proprie valutazioni  e  di  proporre  a  questo Comitato, se del caso, misure alternative.
 2. Concessione contributo
 2.1.  Per  la  realizzazione  dell'opera  di cui al punto 1.1 viene assegnato   alla   regione   Calabria   un   contributo   massimo  di 79.654.657,76 euro, comprensivo di IVA, a valere sulle disponibilita' del Fondo per le aree sottoutilizzate come segue:
 22.874.657,76 euro a valere sulle disponibilita' relative al 2006;
 56.780.000,00 euro a valere sulle disponibilita' relative al 2007.
 2.2.  Il  contributo definitivo verra' determinato, entro l'importo massimo  indicato  al punto 2.1, dal Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  in  relazione agli esiti della gara per l'affidamento dell'esecuzione   degli   interventi.   Al   tal   fine  il  soggetto aggiudicatore  provvedera' a trasmettere al suddetto Ministero, entro 15  giorni  dalla  data  di  aggiudicazione definitiva dei lavori, il nuovo  quadro  economico.  Il  Ministero  delle  infrastrutture e dei trasporti  provvedera'  a  comunicare a questo Comitato l'entita' del contributo come sopra quantificato.
 Le  economie  realizzate  sul  contributo a carico del FAS verranno destinate  da  questo  Comitato  al  finanziamento  degli  interventi inclusi  nell'allegato 1 della delibera n. 98/2005 e con le modalita' previste al punto 3 della medesima.
 2.3.  Il  soggetto  aggiudicatore,  utilizzando lo schema analitico previsto  dalla  parte  II  dell'allegato  alla  propria  delibera n. 11/2004,   presentera',   in   sede   di  approvazione  del  progetto definitivo,  una  versione  aggiornata  e  piu'  articolata del Piano economico - finanziario, che sara' valutato da questo Comitato per la conferma o la rideterminazione del contributo massimo di cui al punto 2.1.
 2.4. Il termine massimo per l'approvazione del progetto definitivo, tenendo   conto   del  tempo  intercorso  dalla  presentazione  della relazione  dell'UVER  citata  in premessa, e' fissato in 6 mesi dalla data  della  pubblicazione  nella  Gazzetta  Ufficiale della presente delibera.  Inoltre il termine massimo per l'aggiudicazione definitiva dei  lavori,  tenendo  conto  del sopraindicato periodo temporale, e' fissato in quattro mesi dalla data della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale  della delibera di approvazione del progetto definitivo. In caso  di  mancato  rispetto  di  tali  termini l'intervento s'intende definanziato.
 2.5. Il contributo di cui al precedente punto 2.2 sara' corrisposto al  soggetto  aggiudicatore, compatibilmente con le disponibilita' di cassa   e  nei  limiti  degli  importi  annui  specificati  al  punto richiamato, secondo le seguenti modalita':
 20%  quale  anticipazione  all'atto  dell'affidamento  dei lavori, punto 1.1.4 della citata delibera n. 21/2004;
 25% su dichiarazione del responsabile unico del procedimento (RUP) dell'avvenuta utilizzazione dell'80% di quanto anticipato;
 25%  su dichiarazione del RUP dell'avvenuta utilizzazione dell'80% di quanto anticipato con le precedenti due rate;
 25% su dichiarazione del RUP dell'avvenuta utilizzazione dell'80% di quanto anticipato con le precedenti tre rate;
 5%  su dichiarazione del RUP dell'avvenuta ultimazione dei lavori ivi comprese le operazioni di collaudo dell'opera.
 3. Clausole finali
 3.1.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti   attinenti   al   progetto   preliminare   dell'intervento «Completamento  dello  schema  idrico sulla diga del torrente Menta - Centrale  idroelettrica  e  condotta  forzata  -  opere a valle della centrale  idroelettrica - opere di adduzione dall'invaso sul torrente Menta» approvato con la presente delibera.
 3.2. Il predetto Ministero provvedera' ad accertare che il progetto definitivo  recepisca  le  prescrizioni  che, secondo quanto indicato nell'allegato,  debbono  essere recepite in tale fase progettuale. Il soggetto   aggiudicatore  verifichera'  che,  nelle  fasi  successive all'approvazione  del  progetto  definitivo, vengano attuate le altre prescrizioni  di  cui  al  citato  allegato, dandone assicurazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
 3.3.  Il  predetto Ministero assicurera' che il progetto definitivo includa,  tra  gli elementi informativi resi disponibili, lo sviluppo di  un  Piano economico-finanziario completo dell'iniziativa, redatto secondo  i criteri metodologici e i prospetti di calcolo approvati da questo  Comitato  nella  seduta  del  27 maggio  2004, e riportati in allegato alla delibera CIPE n. 11/2004.
 3.4.  Il  medesimo Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 3.5.  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di approvazione del progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo   -   tra  l'altro  -  l'acquisizione  delle  informazioni antimafia  anche  nei  confronti  degli  eventuali  sub-appaltatori e sub-affidatari,  indipendentemente  dall'importo  dei lavori, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione degli stessi.
 3.6.  Ai  fini  dell'applicazione  della riserva premiale, prevista dalla  delibera  n. 21/2004, il profilo di spesa viene aggiornato nel seguente modo:
 2006: 21.000.000 euro;
 2007: 20.000.000 euro.
 3.7.  Eventuali ritardi e criticita' nella realizzazione dell'opera saranno  evidenziati nella relazione periodica che l'UVER, sulla base delle  informazioni  fornite  dalla  menzionata  struttura tecnica di missione  del  Ministero  delle  infrastrutture  e dei trasporti e di altre  informazioni  acquisite  autonomamente,  trasmette al Comitato tecnico  ex  punto  2  della  delibera  n. 21/2004 che semestralmente relaziona al CIPE ai sensi del punto 6.1 della delibera n. 98/2005.
 3.8.  Il CUP J94E04000010001 assegnato al progetto in argomento, ai sensi  della  delibera n. 24/2004, dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento in esame.
 Roma, 2 dicembre 2005
 Il presidente: Tremonti Il segretario del CIPE: Molgora
 
 Registrato alla Corte dei conti il 3 luglio 2006 Ufficio di controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 4
 Economia e finanze, foglio n. 323
 |  |  |  | Allegato 1 Prescrizioni, raccomandazioni
 
 PROGETTO PRELIMINARE COMPLETAMENTO DELLO SCHEMA IDRICO SULLA DIGA DEL TORRENTE  MENTA  -  «OPERE  A  VALLE  DELLA CENTRALE IDROELETTRICA» E
 «CONDOTTA FORZATA E CENTRALE IDROELETTRICA»
 
 PRESCRIZIONI. Prescrizioni ambientali.
 In sede di redazione del progetto definitivo.
 1.  Tutte le opere e gli interventi di mitigazione indicati nello studio  d'impatto  ambientale  del  1999  e  in  tutte  le successive integrazioni,  dovranno  essere  formalizzati  in  maniera organica e scientificamente  documentata,  sotto  forma  di  «Programma organico dettagliato»  corredato  dai  progetti  definitivi  di tutte le opere previste;    detta    documentazione    dovra'    essere   presentata contestualmente  alla  presentazione  del progetto definito «Opere di adduzione  delle acque dell'invaso sul torrente Menta - secondo lotto -  opere  a  valle  della  centrale  idroelettrica».  La  verifica di ottemperanza  sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 2.  Il  proponente  dovra'  predisporre  il  Progetto generale di monitoraggio   ambientale   secondo  le  linee  guida  redatte  dalla Commissione  speciale  VIA  ed  attuarlo  immediatamente per le parti influenzate  dalle  opere  gia'  realizzate.  Il Progetto generale di monitoraggio ambientale, unitamente ai primi esiti delle attivita' di monitoraggio  ambientale gia' svolte, dovra' essere presentato con il progetto  definitivo  delle  opere  di  secondo lotto. La verifica di ottemperanza  sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 3.  Relativamente  alla  galleria  di  derivazione, gia' scavata, dovranno   essere   approfonditi  coerentemente  con  il  livello  di progettazione   delle  opere  di  completamento,  e  previo  apposito specifico  studio  idrogeologico,  i  seguenti aspetti: delimitazione delle  aree  interessate dalla modificazione del profilo delle falde; eventuali  provvedimenti  di  compensazione,  tutela e utilizzo delle acque  provenienti  dai  drenaggi;  tecniche  di impermeabilizzazione della  galleria.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 4.  Dovranno essere approfondite le valutazione d'incidenza per i SIC  gia'  individuati nello studio, incorporando gli esiti di questi ulteriori   approfondimenti   nella  predisposizione  del  «Programma organico» di cui al punto 1 del presente allegato prescrizioni, nella progettazione  degli  interventi  di  mitigazione,  per le opere gia' realizzate,   e   nella   progettazione  definitiva  delle  opere  da realizzarsi.   In  particolare  dovranno  approfondirsi  gli  aspetti relativi  alle  unita'  ecosistemiche,  alle  specie  protette,  alla frammentazione  della continuita' ecologica ed alle modificazioni del microclima  conseguenti  alla  formazione dell'invaso. La verifica di ottemperanza  sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 5.  Il  ripristino  della  vegetazione  dovra'  essere  previsto, oltreche'  in  base a quanto indicato nello studio d'impatto, in base ai  seguenti  criteri:  rispettare la diversita' biologica delle aree interessate;  prevedere  la  produzione  di  materiale  vivaistico di qualita' presso vivai specializzati, che assicuri l'idoneita' all'uso in  condizioni  ambientali  difficili (terreni di riporto di scadente qualita',  ecc.) e il successo dell'impianto. In alternativa dovranno essere  individuati  eventuali  siti  per la raccolta di materiale di propagazione  da  utilizzare per produrre materiale vivaistico idoneo alle  condizioni  operative  ed  ecologiche  locali.  La verifica' di ottemperanza  sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 6.  Per le opere di sistemazione a verde, ripristino ambientale e rinaturazione  previste,  fare  ricorso prevalentemente a tecniche di ingegneria  naturalistica,  adottando  le «Linee guida per capitolati speciali per interventi di ingegneria naturalistica e lavori di opere a  verde»  del  Ministero dell'ambiente, servizio VIA, settembre 1997 e/o  il «Manuale di ingegneria naturalistica» della regione Lazio. La verifica   di   ottemperanza   sara'  svolta  a  cura  del  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 7. Anticipare, per quanto possibile, la realizzazione delle opere di  mitigazione  e compensazione ambientale rispetto al completamento dell'infrastruttura.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 8.  La realizzazione degli interventi di ingegneria naturalistica destinati  alla  mitigazione  degli  impatti relativi al deposito dei materiali  di  scavo  della galleria dovra' prevedere il mantenimento delle  banchine (soluzione A); al fine di aumentare la stabilita' del materiale,   fatte   salve  le  necessarie  verifiche  di  ingegneria geotecnica,  e'  necessario  ridurre  la  pendenza delle scarpate dal 65-70%  al  50% intervallando le stesse - ogni 8 metri di quota - con un  gradone  avente  pendenza del 18-20% in modo da ridurre l'effetto artificiale   della   sistemazione.  Si  dovranno  inoltre  prevedere cunettoni in pietra e legname lungo la linea di massima pendenza dove convogliare  i  drenaggi  superficiali  a spina di pesce che dovranno essere  realizzati  ogni  tre metri di dislivello, in modo da evitare fenomeni  di  ruscellamento  ed erosione. La verifica di ottemperanza sara'  svolta  a  cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 9.  Considerato  il  limitato  apporto  ricavabile delle previste prese sul Catacino e Vinazola, tenuto conto delle incertezze relative ai  reali  fabbisogni  attuali  e futuri del bacino d'utenza e tenuto ancora  conto  della  risorsa  idrica  ricavabile dal drenaggio della galleria, si prescrive di non realizzare le succitate opere di presa, anche   in   relazione  alla  scarsa  compatibilita'  ambientale  dei manufatti  da  realizzare,  ricadenti  entro  i confini del Parco. La verifica   di   ottemperanza   sara'  svolta  a  cura  del  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 10.  Nei  livelli  successivi  di  progettazione  della  condotta forzata  e della centrale idroelettrica dovra' essere sviluppata, con il supporto delle opportune indagini geognostiche, anche la soluzione che  preveda  la  realizzazione  in galleria dell'ultimo tratto della condotta  a  forte  pendenza,  ed  eventualmente  anche  della stessa centrale,  dettagliando  sia  gli  aspetti tecnico realizzativi che i corrispondenti  scenari d'impatto ambientale. Dovranno inoltre essere approfonditi  gli  impatti  delle  opere  di  connessione  alla  rete elettrica  esistente. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territono.
 11. Dovra' essere presentata a corredo del progetto definitivo la cartografica   del   mosaico  degli  strumenti  urbanistici  comunali aggiornato,  allo  scopo  di  armonizzare,  per  quanto possibile, il tracciato  delle  condotte, la collocazione delle opere, le modalita' realizzative  e  le  modalita'  di  ripristino dei luoghi ai disposti degli  strumenti  urbanistici  medesimi.  La verifica di ottemperanza sara'  svolta  a  cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 12.  Dovranno  essere  dettagliate  nel  progetto  definitivo  le provvidenze   adottate  per  l'inserimento  delle  opere  nelle  zone maggiormente  soggette  a  fenomeni  di erosione, frana, esondazione, etc.  come  segnalato nella documentazione di progetto e dello studio d'impatto  e con riferimento a quanto indicato nella zonizzazione del PAI  Calabria.  La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 13.  Il progetto definitivo delle opere di secondo lotto «a valle della  centrale  idroelettrica»  dovra'  evidenziare  la coerenza del cronoprogramma  dei  lavori  con la tempistica vincolante inerente la realizzazione   delle   opere  di  utilizzazione  idroelettrica,  che condizionano  la  continuita'  idraulica  del  sistema  e  quindi  la disponibilita'  della  risorsa  per  le  opere  di  secondo lotto. La verifica   di   ottemperanza   sara'  svolta  a  cura  del  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 14.  Il progetto definitivo delle opere di secondo lotto «a valle della centrale idroelettrica» dovra' indicare la soluzione definitiva per  l'attraversamento della fiumara S. Agata, previo approfondimento dell'analisi  delle  due  soluzioni,  dettagliando  sia  gli  aspetti tecnico   realizzativi   che   i   corrispondenti  scenari  d'impatto ambientale.  La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 15.  Il progetto definitivo delle opere di secondo lotto «a valle della   centrale   idroelettrica»   dovra'  contenere  un'appropriata campagna  di  indagini  geognostiche  e  prevedere  in dettaglio, per ciascun  tratto  dei tracciato delle condotte, le modalita' esecutive dei  lavori  e gli interventi di stabilizzazione attiva e passiva. In particolare   dovra'   sviluppare  lo  studio  di  un'alternativa  di tracciato  per  l'attraversamento  della  zona  cosiddetta Collina di Pentimele  che non interferisca con i SIC e con le aree di potenziale instabilita'  geomorfologica  dettagliando  sia  gli  aspetti tecnico realizzativi  che  i  corrispondenti scenari d'impatto ambientale. La verifica   di   ottemperanza   sara'  svolta  a  cura  del  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 16.  Nell'esecuzione degli scavi in presenza di manufatti di tipo tradizionale  (muretti  a  secco,  etc.)  dovra' essere prescritto in capitolato   l'utilizzo  di  mezzi  idonei  di  limitate  dimensioni, l'eventuale  accurato smontaggio del manufatto, con numerazione delle sue  parti  ed  il  suo  riassemblaggio  ad  opera  completata.  Tale modalita'   operativa   dovra'  essere  applicata  sulla  base  delle indicazioni  delle  autorita'  competenti  per la tutela dei beni. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero per i beni e le attivita' culturali.
 17.  Dovranno prevedersi durante l'esecuzione dei lavori tutte le precauzioni  necessarie  al fine di evitare l'inquinamento di falde e corpi idrici con fanghi di perforazione o con sostanze disperse dalle attivita'  di  cantiere.  La  verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 18.  Il progetto definitivo delle opere di secondo lotto «a valle della   centrale   idroelettrica»  dovra'  contenere  un  dettagliato programma  di  organizzazione  delle  attivita' di cantiere anche con specifico  riguardo al traffico dei mezzi d'opera lungo la viabilita' interessata  e  con  definizione di tutti quegli aspetti (regolazione dei  flussi,  segnaletica, limiti di velocita', percorsi alternativi, etc.)  atti  a garantire il mantenimento di accettabili condizioni di transito autoveicolare lungo i tracciati interessati. Le prescrizioni relative alla mitigazione degli impatti in fase di costruzione, ed ai conseguenti  condizionamenti  delle  attivita'  di cantiere, dovranno trovare  esplicita  ed  esaustiva  menzione nei documenti progettuali relativi  agli  oneri contrattuali dell'appaltatore della costruzione dell'opera (capitolato d'oneri, capitolato speciale d'appalto, etc.). La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 19.  Per  quanto  riguarda  gli  impatti all'atmosfera in fase di cantiere,  nell'ambito  del  progetto definitivo dovranno svilupparsi stime  previsionali mediante applicazione di modello di diffusione in atmosfera,  allo scopo di individuare eventuali ricettori critici per i  quali  si  configuri  la  necessita'  di appropriati interventi di mitigazione  in  fase  di  costruzione.  Dovranno essere utilizzati i valori   di  transito  autoveicolare  previsti  in  base  alla  reale organizzazione dei cantieri. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 20.   Dovranno   predisporsi   adeguati  sistemi  di  raccolta  e trattamento  dei  reflui  provenienti  dalle  attivita'  di cantiere. Particolare  attenzione  dovra'  essere rivolta ai reflui provenienti dagli alloggiamenti del personale, dalle officine e dalle lavorazioni ed  alla  torbidita'  proveniente dal dilavamento di aree e piazzali. Questi   sistemi   dovranno   essere   correttamente   individuati  e dimensionati  nella progettazione definitiva mentre apposite clausole di  capitolato  ne  garantiranno  il  corretto  esercizio  in fase di costruzione  e  la  adeguata  dismissione  al  termine dei lavori. La verifica   di   ottemperanza   sara'  svolta  a  cura  del  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 21.   Dovranno  adottarsi  tutti  gli  accorgimenti  affinche'  i tracciati delle condotte non interferiscano con i beni e gli impianti fondiari,   privilegiando   l'uso  delle  aree  di  confine  e  della viabilita' aziendale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 22.   Il   progetto   definitivo  dovra'  procedere  al  completo svolgimento  della  progettazione acustica delle opere di mitigazione prevedendo,  principalmente  per  la fase di cantiere, l'attivita' da svolgersi  secondo  le vigenti normative. La verifica di ottemperanza sara'  svolta  a  cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 23.   Il   progetto   definitivo  dovra'  procedere  al  completo svolgimento  degli  impatti  relativi  alle vibrazioni indotte sia in fase  di  costruzione  che  di esercizio, con particolare riferimento all'esercizio   della   centrale,  ed  alle  attivita'  di  cantiere, soprattutto  nelle vicinanze di emergenze architettoniche (ad esempio il  «Complesso  Basiliano») mediante individuazione/caratterizzazione dei  ricettori  sensibili  nella  fascia  di  potenziale  disturbo  e individuazione   delle  eventuali  misure  mitigatrici  (adozione  di appropriate  tecniche  di scavo, dispositivi di isolamento, etc.). La verifica   di   ottemperanza   sara'  svolta  a  cura  del  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 24.  Il  progetto  definitivo  dovra'  contenere  un  progetto di restauro,  valorizzazione  e  separazione  «visiva» dell'insediamento Basiliano,    rinvenuto    nella   zona   impianti,   dai   manufatti impiantistici.  La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 25. Nel progetto definitivo si dovra' approfondire la descrizione delle interferenze e la stima degli impatti paesaggistici legati alla realizzazione  ed  alla futura presenza della centrale idroelettrica, zona  impianti,  viadotto  di attraversamento della fiumara S. Agata, strada di servizio. Dovranno anche essere effettuate adeguate analisi di  intervisibilita'  tra  opere e punti di visuale sensibile, da cui far  discendere  gli  interventi  di mitigazione visiva (collocazione schermature  vegetazionali o di vegetazione con funzione mimeticasi). La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 26.  Predisporre quanto necessario per adottare, entro la data di consegna  dei lavori, un Sistema di gestione ambientale conforme alla norma  ISO  14001  o al Sistema EMAS (Regolamento CE n. 761/2001). La verifica   di   ottemperanza   sara'  svolta  a  cura  del  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 27.  Si  dovranno  redigere  gli  elaborati,  anche successivi al progetto  definitivo,  in  conformita'  alle  specifiche  del Sistema cartografico di riferimento. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 28.  Sara'  necessario  eseguire  un sopralluogo congiunto con la Soprintendenza  per  i  beni  archeologici della Calabria sul margine settenttrionale del pianoro di S. Giovanni, al fine di valutare se le opere    possano    o   meno   intercettare   ruderi   di   interesse storico/architettonico.    In   particolare,   per   quanto   attiene all'insediamento  nell'area impianti del serbatoio di demodulazione e dell'impianto  di  potabilizzazione  ubicati  sul  al  disopra  della fiumara   S.   Agata,  si  dovranno  effettuare  opportune  verifiche congiunte con la Soprintendenze di settore competenti per territorio, propedeutiche  alla  fase  di  progettazione  esecutiva,  al  fine di valutare    opportuni   interventi   di   mitigazione   necessari   a salvaguardare   i   ruderi   del   complesso   basiliano   di   epoca altomedioevale  di  S.Maria  di Trapezomata, anche in funzione di una futura valorizzazione dei medesimi. La verifica di ottemperanza sara' svolta  a  cura  della  Soprintendenza  per i beni archeologici della Calabria.
 Nella fase di realizzazione delle opere.
 29. In fase di esecuzione dei lavori di scavo, relativamente alle localita'  Bocale  I  e  Bocale  II,  Fiumara  di  Lume, Quattronari, Macellara e Casa Ospedale, Croce Valanidi ed Oliveto, Condera, Botte, Feo,  Gallico  Superiore  e S.ta Domenica, Musala' in Comune di Campo Calabro,  si dovra' inviare di volta in volta alla Soprintendenza per i  beni  archeologici  della Calabria avvisi preventivi circa la data d'inizio  dei  lavori  medesimi, onde consentire il potenziamento dei tecnici della suddetta Soprintendenza al fine di poter sollecitamente intervenire   nell'eventualita'  di  ritrovamenti  di  interesse.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria.
 Nella fase di esercizio.
 30.  La gestione delle opere facenti parte del sistema idrico, ed in  particolare l'inizio delle operazioni di invaso del serbatoio, e' subordinata   all'avvenuta   escuzione  delle  opere  di  mitigazione previste in progetto relativamente all'area della diga e dell'invaso. La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 31.  Le  operazioni  di  gestione  dovranno  essere  condotte nel rispetto   delle   risultanze  emerse  dal  monitoraggio  ambientale, soprattutto  per quanto concerne il rilascio ecologico, le variazioni dei  livelli  nell'invaso  e  le modalita' di controllo degli accessi alla  pista circumlacuale i cui criteri di gestione dovranno comunque rispettare   quanto   gia'   indicato   nello  studio  d'impatto.  In particolare,  i  valori  del  DMV  indicati  nello  studio  d'impatto dovranno  essere: integralmente inseriti nei protocolli operativi del sistema  idrico;  sottoposti  a  misura  in  continuo;  supportati da appositi  campagne di monitoraggio sulle aste fluviali interessate da compiersi   secondo   le   moderne  metodologie  dei  microhabitat  o equivalenti e da specificare nel Progetto di monitoraggio ambientale. La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 32.  Dovranno  essere in particolare monitorate le sponde del lago, soprattutto  in  occasione  di manovre di svaso rapido, e predisposti adeguati accorgimenti per il contenimento degli eventuali smottamenti localizzati,  anche  mediante  utilizzo  di  tecniche  di  ingegneria naturalistica.  La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 33.  Dovranno  essere  in  particolare  monitorati  gli eventuali fenomeni  erosivi  a  carico  del  T.  Amendolea  in  relazione  alla diminuzione   del   trasporto   solido  determinata  dall'entrata  in esercizio  del  serbatoio. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 RACCOMANDAZIONI.
 Raccomandazioni ambientali.
 Nella fase di esercizio.
 34.   Si   raccomanda   di   assicurarsi   che   il  realizzatore dell'infrastrutture  possegga  o,  in  mancanza,  acquisisca,  per le attivita' di cantiere anche dopo la data di consegna dei lavori e nel piu'  breve  tempo possibile, la Certificazione ambientale 14001 o la registrazione ai sensi del regolamento CEE n. 761/2001 (EMAS).
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