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| Gazzetta n. 164 del 17 luglio 2006 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 2 dicembre 2005 |  | Legge  n. 443/2001 - Primo programma delle opere strategiche - Schemi idrici regione Molise - Irrigazione del basso Molise con le acque dei Fiumi   Biferno  e  Fortore  -  1°  intervento  progetto  definitivo. (Deliberazione n. 153/05). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 Vista  la legge 21 dicembre 2001, n. 443, c.d. «legge obiettivo», e successive  modifiche  ed integrazioni, che, all'art. 1, ha stabilito che   le  infrastrutture  pubbliche  e  private  e  gli  insediamenti strategici  e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione  e  lo  sviluppo  del  Paese, vengano individuati dal Governo  attraverso  un  programma  formulato  secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo  Comitato  di  approvare,  in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Visto  il  decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, e successive modifiche  ed  integrazioni,  attuativo  dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,  e  successive modifiche ed integrazioni, recante il testo unico delle   disposizioni   legislative  e  regolamentari  in  materia  di espropriazioni per pubblica utilita';
 Vista  la legge 27 dicembre 2002, n. 289 (finanziaria per il 2003), che,   agli   articoli 60  e  61,  istituisce,  presso  il  Ministero dell'economia  e  delle finanze, il Fondo aree sottoutilizzate (FAS), da ripartire a cura di questo Comitato con apposite delibere adottate sulla  base  dei criteri specificati al comma 3 dello stesso art. 61, prevedendo  la possibilita' di una diversa allocazione delle relative risorse;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Visto  l'art.  4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, (finanziaria per il 2004) e visti in particolare:
 il comma 128 che rifinanzia il FAS;
 il  comma 130 che, a parziale modifica del citato art. 60 della legge  n.  289/2002,  al fine di accelerare la spesa e dare impulso e sostegno  all'andamento  del ciclo economico del Mezzogiorno, dispone che possa essere effettuata una diversa allocazione delle risorse per le  aree  sottoutilizzate, anche tramite lo spostamento di risorse da interventi  con  capacita' di spesa diluita nel tempo a interventi in grado di produrre un'anticipazione della stessa;
 i  commi 134  e  seguenti,  ai sensi dei quali, la richiesta di assegnazione  di  risorse  a  questo  Comitato, per le infrastrutture strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla  gestione  e  che  non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie  e  nei  relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata    da    un'analisi    costi-benefici   e   da   un   piano economico-finanziario  redatto  secondo  lo  schema tipo approvato da questo Comitato;
 Visti  gli  articoli 5,  comma 1,  e  8, comma 6, del decreto-legge 14 marzo  2005,  n.  35,  convertito,  con modificazioni, dalla legge 14 maggio  2005,  n.  80,  in  base ai quali questo Comitato finanzia prioritariamente   gli   interventi  inclusi  nel  programma  per  le infrastrutture  strategiche,  selezionati secondo i principi adottati nella propria delibera 29 settembre 2004, n. 21;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture  e  dei trasporti, come integrato dal decreto 8 giugno 2004,  con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  supplemento  ordinario),  con  la  quale questo Comitato, ai sensi  del  piu'  volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato  il  primo  programma delle infrastrutture strategiche, che all'allegato  3 include, nell'ambito degli interventi per l'emergenza idrica  nella  regione Molise, «l'irrigazione del Basso Molise con le acque dei fiumi Biferno e Fortore»;
 Viste  le  delibere 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003) e 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con  le  quali  questo  Comitato,  ai  sensi dell'art. 11 della legge 16 gennaio  2003,  n. 3, ha, rispettivamente, definito il sistema per l'attribuzione  del  CUP  ed  ha  stabilito  che  il  CUP deve essere riportato  su tutti i documenti amministrativi e contabili relativi a progetti  d'investimento  pubblico,  e  deve  essere utilizzato nelle banche dati interessate ai suddetti progetti;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  fa  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004),  con  la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di  piano  economico-finanziario  ai  sensi  del  richiamato  art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 19 (Gazzetta Ufficiale n. 254/2004),  con  la quale questo Comitato ha ripartito le risorse per le   aree  sottoutilizzate  recate  dalla  legge  n.  350/2003  (come modificata dal decreto-legge 12 luglio 2004, n. 168, convertito nella legge  30 luglio  2004,  n.  191)  riservando,  al  punto F.2.1 della «tabella impieghi», 1.130 Meuro all'accelerazione del programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 21 (Gazzetta Ufficiale n. 275/2004),  con fa quale questo Comitato ha finalizzato i 1.130 Meuro di cui al menzionato punto F.2.1 della delibera n. 19/2004 - al netto di  23  Meuro  destinati  alla  premialita' - ed ulteriori 200 Meuro, posti  a  disposizione  dal  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti  a  valere  sulle  risorse recate dalla legge n. 350/2003 a rifinanziamento   dell'art.   13   della   legge   n.   166/2002,  al finanziamento,  secondo  l'ordine  di  graduatoria,  degli interventi inclusi  nell'allegato  elenco A, stabilendo altresi' che, per quanto attiene  all'intervento Biferno Fortore, collocato al numero 10 della graduatoria,  su  richiesta  del Ministero delle politiche agricole e forestali,  prima  della  delibera  di  assegnazione delle risorse ai sensi   della   legge   n.   443/2001,  si  dovra'  procedere  ad  un approfondimento   dell'istruttoria  tecnica  che  tenga  conto  delle interconnessioni degli schemi idrici;
 Vista  la  delibera  29 luglio  2005  n.  98 (Gazzetta Ufficiale n. 245/2005),  la  quale  ha, tra l'altro, finalizzato le disponibilita' residue  ex  delibera  n.  21/2004,  prevedendo,  al  punto  2.4, che «l'intervento  irrigazione  del  basso  Molise con le acque dei fiumi Biferno  e  Fortore  verra'  sottoposto  a  questo  Comitato entro il 31 ottobre 2005, a condizione che nello stesso termine siano recepite nel  progetto esecutivo le prescrizioni formulate dal Ministero delle politiche  agricole  e forestali» e che «in caso contrario le risorse saranno  automaticamente  attribuite  al  complesso  degli interventi finanziati  con la presente manovra secondo l'ordine di graduatoria», e stabilendo inoltre, al punto 4, che l'assegnazione delle risorse ai singoli  interventi  venga  disposta  da questo Comitato con delibere adottate  ai  sensi  della  legge  n.  443/2001, che definiscano, tra l'altro,  il termine massimo per l'aggiudicazione dei favori, decorso il   quale  l'intervento  s'intende  definanziato,  nonche'  tempi  e modalita' delle erogazioni;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa,  anche,  essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerarsi  inefficaci finche' l'intesa non si perfezioni;
 Vista  la  nota  n. COM/3001/1 del 5 novembre 2004, con fa quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  e  linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Viste le note n. 213 del 14 marzo 2004, n. 458, del 18 ottobre 2005 e  n.  510  del  26 ottobre  2005,  con  le  quali il Ministero delle infrastrutture  e  dei  trasporti  ha trasmesso, tra l'altro, per gli schemi  idrici  della  regione  Molise,  la relazione istruttoria sul progetto  definitivo  «Irrigazione  del Basso Molise con le acque dei fiumi  Biferno e Fortore», proponendo l'approvazione in linea tecnica del  progetto  dell'opera,  con  prescrizioni  e  l'assegnazione  del finanziamento  a  carico  delle  disponibilita' del Fondo per le aree sottoutilizzate;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato  che  l'opera  di  cui  sopra  e'  compresa nell'intesa generale  quadro  tra il Governo e la regione Molise, sottoscritta il 3 giugno 2004;
 Considerato  che  l'opera  di cui sopra e' riportata al n. 10 della graduatoria di cui al citato allegato A della delibera n. 21/2004;
 Considerato   che   la   propria   delibera  n.  98/2005,  ai  fini dell'ammissione  al  finanziamento  FAS  del  progetto  in questione, prevede  che  le prescrizioni formulate dal Ministero delle politiche agricole  e  forestali siano recepite nel progetto esecutivo entro il 31 ottobre 2005;
 Ritenuto pertanto di dover procedere solo all'approvazione in linea tecnica  del  progetto  definitivo,  ai sensi dell'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 
 Prende atto
 
 1.  Delle  risultanze  dell'istruttoria  svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare che: sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 verranno realizzati:
 il  manufatto  di  presa e di derivazione, il complesso sifone di presa-pozzo  piezometrico,  l'impianto  di  sollevamento, la condotta premente,  la  vasca  piezometrica  e  la  parte  della  condotta  di adduzione  che  si estende dalla vasca piezometrica al nodo da cui si diparte la diramazione al distretto n. 3 di Ururi e S. Martino Basso; la  rete  di  distribuzione  con  le  relative vasche di accumulo dei distretti n. 2 e 3 del Comprensorio di Ururi S. Martino (1748,23 ha); e  l'alimentazione  dei  distretti n. 1 e 2 del Comprensorio di piane Alte e Cigno e n. 4 e 5 del comprensorio di Ururi S. Martino (2889,30 ha), con le seguenti caratteristiche tecniche:
 - condotta sifone Biferno: acciaio DN 2000 lunghezza 827,00 m;
 -  condotta  premente Biferno: acciaio DN 2000 lunghezza 750,00 m;
 - condotta  adduttrice  Biferno: acciaio DN 2400-1600 lunghezza 17.954,00 m;
 - condotte  di  diramazione  alle  vasche:  acciaio DN 1000-600 sviluppo 6.393,00 m;
 - condotte derivanti dalle vasche: acciaio DN 1000-300 sviluppo 24.274,00 m;
 - condotte  comiziali:  PVC  DE  315-125  sviluppo 19.268 m con limitati tratti in acciaio;
 - n.  3  vasche  piezometriche  e  di  compenso per un accumulo totale di 38.970,00 metri cubi;
 - impianto  di sollevamento Biferno: dislivello geodetico medio di  121  m;  8 elettropompe ad asse verticale con potenza di 500Kw; 1 cabina di trasformazione da 5000 KVA;
 - impianti di telerilevamento, telecontrollo e telecomando.
 Il  volume  totale  annuo  derivato  da Ponte Liscione sara' pari a 14,47 Mm cubi/anno;
 l'intervento  e'  stato escluso dalla procedura di valutazione di impatto  ambientale  e  sottoposto  a  screening ambientale, ai sensi dell'art.  9  della  legge  regionale  n. 21/2000; il relativo parere favorevole   e'   stato  emesso  dall'Assessorato  all'ambiente,  con determinazione    dirigenziale    del   responsabile   del   Servizio conservazione  della  natura e valutazione di impatto ambientale n. 3 del 9 febbraio 2004;
 la  regione Molise ha espresso parere positivo, con prescrizioni, alla  realizzazione  dell'intervento,  ai  sensi  dell'art.  151  del decreto legislativo n. 490/1999;
 il  Corpo  forestale  dello  Stato - Coordinamento provinciale di Campobasso  ha  emesso nulla osta alla realizzazione dell'intervento, con nota prot. 7838 del 16 luglio 2003;
 la  Soprintendenza ai beni archeologici della regione Molise, con nota    12 gennaio    2004,    ha    espresso    parere    favorevole all'attraversamento  dei suoli tratturali, subordinatamente ad alcune osservazioni e prescrizioni;
 il presidente della regione Molise, con nota n. 222 del 9 gennaio 2004,  sentiti i comuni interessati, ha espresso parere favorevole ai fini  dell'intesa  sulla  localizzazione,  ai  sensi  dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002;
 in  data  12 gennaio  2004  e'  stata effettuata la Conferenza di servizi, di cui all'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002;
 gli  enti  gestori  delle  interferenze hanno rilasciato il nulla osta alla realizzazione dell'intervento;
 il  responsabile  unico  del  procedimento,  con  nota n. 136 del 6 febbraio  2004,  ha comunicato che il procedimento di dichiarazione di pubblica utilita', avviato in data 4 dicembre 2003, si e' concluso con   la   scadenza  dei  termini  di  legge,  senza  osservazioni  e opposizioni;
 il  CTAR,  nella  seduta  del 28 gennaio 2004, ha espresso parere favorevole  sul progetto definitivo dell'intervento per un importo di 77.470.000,00 euro, subordinatamente ad alcune prescrizioni;
 il  Direttore  generale Reti del Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti ed il Commissario ad acta per la gestione attivita' ex Agensud  del  Ministero delle politiche agricole e forestali, in data 20 luglio 2005, hanno convenuto che:
 -   l'intervento   in   argomento  e'  coerente  con  l'attuale programmazione del Ministero delle politiche agricole e forestali;
 - in  riguardo  alle  osservazioni gia' formulate dal Ministero delle  politiche  agricole e forestali, la regione Molise provvedera' ad  ottemperare all'esame degli approfondimenti tecnici necessari, in sede   di   progettazione   esecutiva,   con   particolare   riguardo all'ottenimento di possibili economie gestionali;
 - la  regione  Molise  dovra'  costituire un'adeguata struttura tecnico  amministrativa  di  supporto  al  soggetto aggiudicatore per tutto l'iter procedurale;
 il  Ministero  delle  politiche agricole e forestali ha formulato una   serie   di  prescrizioni,  riportate  nella  nota  n.  877  del 15 settembre 2005; sotto l'aspetto attuativo:
 che il soggetto aggiudicatore e' individuato nel Consorzio Bonifica Integrale Larinese;
 che,  ai sensi della delibera n. 143/2002, al progetto in argomento e' stato assegnato il CUP D57H04000080001;
 che  sono  state predisposte dal Ministero delle infrastrutture e trasporti le prescrizioni di cui agli allegati 1 e 1-bis; sotto l'aspetto finanziario:
 che   il   costo   complessivo   dell'intervento   proposto  e'  di 77.470.000,00 euro (comprensivo di IVA);
 che  la scheda di sintesi del piano economico-finanziario, allegata alla  relazione  istruttoria del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,  pur  evidenziando per l'opera in argomento un «potenziale ritorno economico», rileva una scarsa redditivita' della gestione;
 2. Delle   considerazioni   sui   profili   finanziari  svolte  dal Dipartimento   politiche   di   sviluppo  e  coesione  del  Ministero dell'economia  e  delle  finanze,  il  quale  osserva  che  il  Piano economico-finanziario appare incompleto;
 
 Delibera:
 
 1. Approvazione progetto definitivo.
 1.1  Ai  sensi  e per gli effetti degli articoli 4 e 16 del decreto legislativo  n. 190/2002, nonche' ai sensi degli articoli 10 e 12 del decreto  del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato dal   decreto   legislativo  n.  302/2002,  e'  approvato  -  con  le prescrizioni  proposte  dal  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti  -  anche  ai  fini del riconoscimento della compatibilita' ambientale   dell'opera,  dell'apposizione  del  vincolo  preordinato all'esproprio  per  i  beni  ricadenti nelle aree interessate e della dichiarazione   di   pubblica   utilita',   il   progetto  definitivo «irrigazione  del  Basso  Molise  con  le  acque  dei fiumi Biferno e Fortore - 1° intervento».
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio,  l'intesa  Stato-regione  sulla  localizzazione  dell'opera stessa.
 1.2  L'importo di 77.470.000,00 euro costituisce il limite di spesa dell'intervento da realizzare.
 1.3  Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1,  cui  e' subordinata l'approvazione del progetto, sono riportate negli allegati 1 e 1-bis, che   formano  parte  integrante  della  presente  delibera,  e  sono suddivise  tra  prescrizioni  da  attuare  in  sede  di progettazione esecutiva e prescrizioni da attuare nella fase di realizzazione. 2. Clausole finali.
 2.1  Il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti    attinenti   al   progetto   definitivo   dell'intervento «Irrigazione  del  Basso  Molise  con  le  acque  dei fiumi Biferno e Fortore - 1° intervento», approvato con la presente delibera.
 2.2  Il  soggetto  aggiudicatore provvedera', prima dell'inizio dei lavori,  a  fornire assicurazioni al predetto Ministero sull'avvenuto recepimento, nel progetto esecutivo, delle prescrizioni riportate nei menzionati allegati n. 1 e 1-bis. La regione Molise dovra' costituire un'adeguata     struttura    tecnico-amministrativa,    formata    da rappresentanti    della   stessa   regione,   del   Ministero   delle infrastrutture  e  dei  trasporti  e  del  Ministero  delle politiche agricole  e  forestali,  che  dovra'  fungere da supporto al soggetto aggiudicatore, per la puntuale verifica, in primis, dell'ottemperanza del   progetto   esecutivo  alle  osservazioni  del  Ministero  delle politiche  agricole e forestali e, successivamente, per assicurare il regolare  svolgimento  dell'iter procedurale relativo all'affidamento ed all'esecuzione delle opere.
 2.3  Il  predetto  Ministero  delle  infrastrutture e dei trasporti provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo   Comitato   di   espletare   i  compiti  di  vigilanza  sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa,  tenendo  conto  delle  indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003  sopra  richiamata.  In  particolare,  relazionera'  a questo Comitato  sul  recepimento  nel progetto esecutivo delle prescrizioni formulate dal Ministero delle politiche agricole e forestali.
 2.4  In  relazione  alle  linee guida esposte nella citata nota del coordinatore  del  Comitato  di coordinamento per l'alta sorveglianza delle  grandi  opere,  il  bando  di  gara  per  l'affidamento  della progettazione  esecutiva  e  della  realizzazione  dell'opera  dovra' contenere    una    clausola   che   -   fermo   restando   l'obbligo dell'appaltatore  di  comunicare  alla  stazione  appaltante  i  dati relativi  a  tutti  i  subcontratti, stabilito dall'art. 18, comma 12 della   legge  19 marzo  1990,  n.  55,  e  successive  modifiche  ed integrazioni - ponga adempimenti ulteriori rispetto alle prescrizioni di  cui  all'art.  10  del  decreto  del  Presidente della Repubblica 3 giugno  1998,  n.  252,  e  intesi  a  rendere  piu'  stringenti le verifiche  antimafia, prevedendo - tra l'altro - l'acquisizione delle informazioni   antimafia   anche   nei   confronti   degli  eventuali sub-appaltatori   e   sub-affidatari,  indipendentemente  dai  limiti d'importo  fissati dal citato decreto del Presidente della Repubblica n.  252/1998,  nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione degli   stessi:  i  contenuti  di  detta  clausola  sono  specificati nell'allegato  2,  che del pari forma parte integrante della presente delibera.
 2.5  Il  CUP  D57H0400008000 assegnato al progetto in argomento, ai sensi  della  delibera n. 24/2004, dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento in esame.
 Roma, 2 dicembre 2005
 Il Presidente: Tremonti
 
 Il segretario del CIPE: Molgora
 
 Registrato alla Corte dei conti il 3 luglio 2006 Ufficio  di  controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 4 Economia e finanze, foglio n. 322
 |  |  |  | Allegato 1 
 PRESCRIZIONI
 
 1. Generali.
 In sede di redazione del progetto esecutivo:
 dovra'  essere  approfondito  l'aspetto inerente la sottensione che  di  fatto  l'impianto  opera  su  derivazioni  in atto per scopi irriguo-industriali   ed   idroelettrici   e  ne  andra'  quantizzato l'indennizzo  da  corrispondere ai legittimi titolari di concessione, in accordo alla normativa vigente;
 l'importo  «Spese  generali»  pari a Euro 5.820.461,40 previsto nel  quadro economico del progetto definitivo dovra' intendersi quale limite  massimo  di  spesa.  Il  responsabile del procedimento dovra' aggiornare  l'importo previsto, motivandolo mediante la produzione di vari  preventivi  di spesa, spettanti alle varie figure professionali che   concorreranno  alla  realizzazione  dell'opera.  La  previsione aggiornata sara' inviata per approvazione al C.T.A.R.;
 gli  importi  IVA,  complessivamente  pari a Euro 12.249.653,71 dovranno intendersi quale limite massimo e gli importi finali saranno determinati, in sede di gara, relativamente alle aliquote vigenti per le varie tipologie delle voci di spesa.
 Nella fase di esercizio:
 l'utilizzo  per  fini  diversi da quelli inerenti l'irrigazione dei  comprensori  del Basso Molise dai fiumi Biferno e Fortore dovra' essere sottoposta all'attenzione degli Organi istituzionali regionali del Molise. 2. Ambientali.
 In sede di redazione del progetto esecutivo:
 nell'area   del  comune  di  Larino,  la  sistemazione  esterna dell'impianto  di  sollevamento,  verra' progettata con una riduzione dei  muri  di  sostegno, e la modellazione del territorio circostante verra'  effettuata,  con  i  rilevati che si renderanno necessari, in modo da riprodurre le morfologie del luogo;
 nell'area  dei comuni di Larino, di San Martino in Pensilis, di Ururi,   di  Rotello,  di  Santa  Croce  di  Magliano,  dovra'  porsi particolare   impegno   e   cura  nella  ricostituzione  dell'attuale situazione  morfologica e agronomico-forestale delle aree interessate dai  lavori  con particolare riguardo ai ripristino della vegetazione spondale  dei  corsi  d'acqua,  del manto erboso del tratturo e della rete sentieristica attraversata;
 nell'area  dei  comuni di Ururi, di Rotello e di Santa Croce di Magliano,  dovranno  essere effettuati adeguati studi, che propongano anche     la     valorizzazione    ambientale    e    la    fruizione turistico-ricreativa  delle  aree,  al fine di limitare la percezione delle vasche esclusivamente come opere tecnologiche;
 nell'area  del comune di Santa Croce di Magliano, dovra' essere posto  particolare  impegno  e  cura  alle  aree  indicate  dal Piano paesistico;
 nell'area  dei  progetto  esistono  zone  che possono rivestire interesse  archeologico, in particolare in localita' Piano Palazzo in agro Rotello, in localita' Melanico in agro Santa Croce di Magliano e in  localita'  Colle  Pizzuto in agro Larino. La Soprintendenza per i beni   archeologici  del  Molise  esercitera'  sorveglianza  continua durante  la realizzazione dei lavori e sara' autorizzata a richiedere saggi preventivi;
 gli effetti presunti sulle componenti della flora e della fauna degli habitat attraversati, oltre che temporanei e solo localmente di qualche   entita',   andranno  opportunamente  mitigati  in  fase  di progettazione esecutiva;
 In fase di realizzazione delle opere:
 per  i  lavori  previsti  in  fase  di cantiere che interessano superfici  ricadenti  all'interno  di  aree SIC, e gli habitat di cui alla direttiva 92/43/CEE, si adotti una pista di accesso ristretta ed aree  di  lavoro dimensionate allo scopo di risparmiare l'uso di tali superfici.  Si  eviti  la  formazione  di piazzole di stoccaggio e di deposito di materiale e si provveda ad eseguire i lavori per lotti di modesta entita' in modo da proseguire rapidamente sia i lavori che le operazioni  di  ripristino  previste a seguire e nel piu' breve tempo possibile;
 per le opere da realizzare in aree che ricadono all'interno dei SIC   e   che  interessano,  anche  solo  marginalmente,  un  habitat prioritario,  in  ragione  di  rapporti  di prossimita' o di rapporti ecologici,  si  proceda  alle  lavorazioni utilizzando una tempistica elaborata  per  recare  il  minor  disturbo possibile; si provveda ad eseguire  i lavori per lotti di modesta entita' in modo da proseguire rapidamente  sia  i lavori che le operazioni di ripristino previste a seguire e nel piu' breve tempo possibile;
 durante  i  movimenti di terra, i getti di CLS e le lavorazioni nei  pressi  di  ricettori  sensibili,  cosi'  come  nelle pertinenze idrauliche,  dovranno  essere  predisposti  accorgimenti  tali da non provocare  alterazioni  dei  luoghi;  dovranno essere adottati idonei sistemi  di deviazione delle acque in modo da evitare che il naturale deflusso  sia  vettore  verso  valle  del materiale rimaneggiato, dei rilasci  di  materiale  o  di  malte  cementizie o di altri eventuali inquinanti  presenti  per  necessita' di lavoro in quei luoghi. Resta inteso il divieto di utilizzare le superfici in alveo e le pertinenze immediatamente prossime all'alveo per gli accantonamenti di materiali che possano alterare lo stato originario delle acque di quei luoghi;
 prima  dell'inizio di lavori dovra' essere elaborato in accordo con  le competenti autorita' (ARPA, Corpo forestale dello Stato, ...) un progetto complessivo di monitoraggio, ricerca e gestione di durata almeno  quinquennale  per la verifica evolutiva dei sistemi derivanti dagli  interventi  di  ripristino relativi: alla evoluzione dei suoli allo  sviluppo  della  vegetazione  ed  alla dinamica evolutiva degli stadi  delle serie di vegetazione, ai dinamismi faunistici per gruppi significativi  della  specie  prioritaria  di  cui  e'  segnalata  la presenza;
 in  corrispondenza  dei  ricettori  sensibili  siano  allestite idonee   barriere  provvisionali  per  limitare  la  propagazione  di polveri, acque dilavanti, rumori;
 sia  assicurata la regimazione delle acque superficiali in modo tale  che  le  acque  provenienti dalle aree a monte del cantiere non dilavino le aree di lavorazione stoccaggio e/o deposito materiale;
 nei  tratti  che interessano habitat umidi si dovranno adottare opportuni   metodi   di   scavo   e  riempimento  che  assicurino  la conservazione  delle  condizioni  di  idromorfia  dei  terreni  anche utilizzando opportune opere di impermeabilizzazione del terreno. 3. Tecniche.
 In sede di redazione del progetto esecutivo:
 le  condizioni  di  stabilita'  dell'area  posta  a valle, lato destro,  dello  sbarramento  «Ponte  Liscione»  saranno adeguatamente approfondite,  mediante  specifiche  indagini e studi e le necessarie verifiche a carattere geologico e geotecnico;
 dovra'  essere verificata, rispetto alla scelta di tubazioni in pvc,  la convenienza tecnico-economica di utilizzazione di altri tipi di tubazioni quali il PEAD;
 dovranno essere approfondite le indagini e le analisi sia nelle zone  delle  opere d'arte che lungo la condotta, per meglio stabilire anche la sagoma degli scavi provvisori;
 dovra'  essere  incrementato  il  franco  tra massimo livello e bordo  vasca  di  compenso,  in  particolare nella vasca piezometrica Biferno;
 dovra'   essere   riesaminato   il  guscio  interno  del  pozzo piezometrico  (strutturalmente non solidale con la struttura esterna) tenendo   conto  di  possibili  carichi  esterni  dovuti  alle  acque d'infiltrazione  tra le due strutture. Dovranno essere prodotti anche i  particolari  delle  armature  con  una  corretta  attenzione  alle sovrapposizioni specie nelle zone d'angolo;
 dovranno  essere  adeguatamente  giustificate  le problematiche riguardanti  la  protezione  catodica, le gallerie ispezionabili e la destinazione dei materiali di risulta degli scavi;
 per quanto riguarda il sollevamento lato Biferno, dovra' essere adeguatamente   verificata  la  scelta  delle  elettropompe  ad  asse verticale  confrontandole  con  quelle  ad  asse orizzontale poste ai piedi  del  pozzo  piezometrico,  con  possibilita' di estrazione per manutenzione  dalla  sovrastante  camera  di comando. Dovra' altresi' essere    approfondito   l'aspetto   del   moto   vario,   esaminando l'opportunita'  di  inserire  casse  d'aria  sulla mandata, atteso il beneficio  che  se  ne  avrebbe  in  caso  di'  distacco dell'energia elettrica a fronte di un modesto costo;
 prima  dell'affidamento dei lavori, l'elenco dei prezzi unitari andra' integrato e maggiormente dettagliato.
 |  |  |  | Allegato 1-bis 
 Prescrizioni  integrative  all'Allegato 1 delle relazione istruttoria
 marzo 2004
 
 «Irrigazione  del  Basso  Molise  con  le  acque dei fiumi Bferno e Fortore» - Progetto definitivo. Prescrizioni tecniche. In sede di redazione del progetto esecutivo.
 In  relazione  alla  natura  delle  superfici  di progetto, vanno indicate le «superfici irrigabili». A tal fine:
 - il Consorzio deve certificare le superfici catastali al netto delle  grandi tare aziendali (case, aie, ecc.), risultanti dai propri ruoli contributivi;
 - la  superficie  irrigabile  da  considerare  e'  il 92% della catastale   secondo  i  ruoli  del  Consorzio  (8%  di  piccole  tare aziendali).
 La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 Il  fabbisogno  annuo  va ricondotto a 2810 m3/hairrigabile anno, considerando    il    fabbisogno    medio    cereali-ortaggi    (4322 m3/hairrigabile anno) e adottando un coefficiente di parzializzazione di  0,65  (in  conformita'  a  scelte generali della regione Molise). Torna infatti 4322 \times 0,65 = 2810.
 La  dotazione di punta continua nelle 24 h va ricondotta a d24=37 l/s  \times  hairrigabile con riferimento al mese dei massimi consumi (luglio)  e attribuendo al mese stesso un fabbisogno non superiore al 35% del totale annuo.
 Torna  infatti  d24= 0,35 \times 2810 \times 1000/(31*86400)=0,37 1/s \times hairrigabile.
 Il dimensionamento di progetto delle portate, esuberante rispetto ai  fabbisogni  irrigui locali, potrebbe risultare ragionevole in una strategia  di  predisposizione  della  condotta  all'uso  plurimo, ad esempio per servizio di estremita' in periodo invernale.
 La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 Lo  schema  di sollevamento va ricondotto a soluzione «classica», con  aspirazione  a valle delle turbine e premente tradizionale verso la  vasca  di  testata.  Prevalenza  e  diametro della premente vanno ottimizzati,  in  riferimento  ad  oggettive  condizioni di fornitura dell'energia  (costo  kwh  dimostrato)  e  delle tubazioni di acciaio (listini, al netto di sconti).
 La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 In   generale,   la   scelta   delle  tubazioni  (soprattutto  in riferimento ai medi e grandi DN) va dimostrata con elementi oggettivi di  mercato,  analizzando  i costi in opera dei diversi materiali. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 I  tubi  di grande diametro devono essere verificati staticamente con  criteri  appropriati  (tubazioni  flessibili), tenendo conto dei carichi   ovalizzanti   e  delle  variazioni  di  temperatura,  e  in riferimento a molteplici condizioni (in esercizio compresi moti vari; in prova a giunti scoperti; a tubazione vuota; a depressione interna; all'instabilita'   elastica,   ecc.).   Nel   caso  dell'acciaio,  va preventivamente scelto il tipo (510, 410 ?), stabilendo eventualmente dei sovraspessori contro la corrosione.
 La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 La  condotta  principale  va dimensionata ottimizzando i diametri commerciali  (metodo  di Labye o simili), in relazione ad un campo di velocita'  di  0,5-2,0 m/s, e dei coefficienti di scabrezza ottimali, tenendo altresi' conto dei prezzi di Elenco (una volta scelto il tipo di  tubazione  piu'  conveniente, con le analisi del punto precedente relativo   alla   scelta   delle   tubazioni).   L'ottimizzazione  va parametrizzata  in funzione di varie quote delle vasche e della quota minima   eventualmente  necessaria  all'estremita'  per  il  servizio Fortore.
 Anche  le  reti  di distribuzione vanno ottimizzate con lo stesso metodo,  sempre  assumendo come parametri la quota delle vasche. Alla fine si adottera' il dimensionamento e le quote vasche corrispondenti al  minimo  costo  totale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 Va  definita la regolazione della condotta, sia in relazione allo svuotamento  conseguente all'arresto delle pompe, sia in relazione al controllo   delle   portate  derivate  dalle  vasche.  Lo  studio  di regolazione   va   accompagnato   anche  da  un  profilo  schematico, riportante  i  campi  di  oscillazione della piezometrica e i carichi massimi  e  minimi  sulla condotta principale. Va definita la sezione tipo  di  posa  dei  grandi  diametri, con indicazione delle fasce di esproprio   e  dell'eventuale  pista  di  servizio.  La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 Vanno discussi gli apparecchi di linea della condotta principale, prevedendo  e  dimensionando  clapet  di  rientrata d'aria e scarichi «principali» con relativi fugatori. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 Va  definita  la  sezione  tipo  di posa dei grandi diametri, con indicazione  delle  fasce  di  esproprio  e  dell'eventuale  pista di servizio.  La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta a cura della regione.
 Per quanto riguarda la distribuzione:
 - l'orario   irriguo   va  fissato  chiaramente  (possibilmente 16h/24,  e  non  14  o  12/24),  adeguando  di conseguenza il calcolo probabilistico delle portate circolanti;
 - va  stabilito  il principio della suddivisione preventiva dei comprensori  in fasce altimetriche, alle quali correlare strettamente la quota delle vasche ed i tracciati delle distributrici (inserimento di  rompicarico),  in  modo  tale  da  contenere  i  carichi  massimi possibilmente  entro  le 7-8 atm. Le fasce soggiacenti ai fondi vasca per  meno  di  35  m  devono  avere un'incidenza modesta, non potendo essere servite con pressioni adeguate;
 - va  chiarito  il  criterio  di  tariffazione e distribuzione, individuando  punti di consegna aziendali, a valle dei quali il corpo d'acqua resta inalterato (idranti liberi);
 - le   consegne   aziendali  vanno  organizzate  nel  senso  di contenere entro valori accettabili il «grado di liberta» a valle. Non si  puo',  cioe',  assegnare  un  modulo  «a  domanda» a ogni piccolo proprietario;
 - va  drasticamente  ridotto il numero di apparecchiature sugli idranti,   stralciando   in  particolare  la  saracinesca  di  radice (sezionamenti da concentrare in testa alle distributrici o nei gruppi di  consegna  aziendali) e lo sfiato (aria evacuata attraverso le ali mobili,  secondo  costante  prassi  tecnica).  Saranno dettagliate le specifiche e le funzioni dell'«idrometro».
 La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
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