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| Gazzetta n. 149 del 29 giugno 2006 (vai al sommario) |  | PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI |  | DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15 giugno 2006 |  | Delega  di  funzoni  del  Presidente  del  Consiglio dei Ministri, in materia  di  politiche  europee,  al  Ministro  senza portafoglio on. dott.ssa Emma Bonino. |  | 
 |  |  |  | IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica in data 17 maggio 2006, con il quale l'on. Emma Bonino e' stata nominata Ministro senza portafoglio;
 Visto  il  proprio  decreto in data 18 maggio 2006, con il quale al predetto  Ministro  e'  stato  conferito  l'incarico per le politiche europee;
 Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400;
 Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303;
 Ritenuto  opportuno delegare funzioni specifiche al Ministro per le politiche europee;
 Sentito il Consiglio dei Ministri;
 Decreta:
 Art. 1.
 A  decorrere  dal  18 maggio  2006,  il  Ministro  per le politiche europee,  on. Emma Bonino, salve le competenze attribuite dalla legge al  Ministro  degli  affari  esteri,  e'  delegato  ad  esercitare le funzioni e le attribuzioni di competenza del Presidente del Consiglio dei  Ministri  dirette  ad  assicurare  la partecipazione dell'Italia all'Unione europea ed in particolare quelle relative:
 a) alle   attivita'   inerenti   all'attuazione  delle  politiche comunitarie   di   carattere   generale   o  per  specifici  settori, assicurandone   coerenza  e  tempestivita',  nonche'  alle  attivita' inerenti  alla partecipazione dello Stato italiano alla formazione di atti e normative comunitari;
 b) all'attuazione  della  legge  16 aprile  1987, n. 183, e della legge  4 febbraio  2005, n. 11, in particolare per quanto concerne la predisposizione,  sulla  base delle indicazioni delle amministrazioni interessate,  degli  indirizzi  del  Parlamento  e  del  parere della Conferenza  permanente  per  i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province  autonome  di  Trento  e  di  Bolzano,  del disegno di legge comunitaria,  seguendone anche il relativo iter parlamentare, nonche' all'attuazione di questa ultima legge;
 c) all'armonizzazione  fra  legislazione  nazionale  e  normative comunitarie,  individuando nella citata legge comunitaria annuale gli strumenti   idonei  a  recepire  nell'ordinamento  interno  gli  atti comunitari cne implicano i provvedimenti di attuazione ed assicurando l'adempimento degli obblighi comunitari;
 d)  alle  riunioni del Consiglio dei Ministri dell'Unione europea competitivita',   rappresentando   l'Italia   con   riferimento  agli argomenti  posti  all'ordine  del giorno relativi al mercato interno, nonche'  alle  altre  riunioni del Consiglio dei Ministri dell'Unione europea,  con  esclusione  del  Consiglio affari generali e relazioni esterne,  relative a singole questioni per le quali occorra garantire la  presenza  del Governo il cui oggetto non rientri nelle competenze di  altri  Dicasteri,  in  collaborazione,  ave  occorra,  con  altri Ministri interessati agli argomenti in discussione;
 e) all'adeguamento  coerente  e  tempestivo delle amministrazioni pubbliche  agli  atti  comunitari,  nonche'  alla  conformita' e alla tempestivita'   delle   azioni   volte  a  prevenire  l'insorgere  di contenzioso  e  ad adempiere le pronunce degli Organi giurisdizionali comunitari;
 f)  alla  decisione  sull'opportunita' di presentare ricorsi alla Corte di giustizia per la tutela di situazioni di rilevante interesse nazionale  e  alla  decisione di intervenire in procedimenti in corso nei quali siano in discussione questioni di rilievo nazionale;
 g) alla  presidenza  del  comitato  consultivo di cui all'art. 4, comma 1, della legge 16 aprile 1987, n. 183;
 h) alla  formazione  di  operatori pubblici e privati, al dialogo interculturale  con  riferimento  ai temi ed ai problemi europei e ad altre  iniziative  di  sostegno alle politiche europee, sia a livello nazionale  che,  d'intesa  con  il Ministero degli affari esteri, dei Paesi  candidati  e  terzi  a  vocazione  europea, proniuovendo anche strumenti di formazione a distanza e gemellaggi, nonche' l'azione del comitato di cui all'art. 58 della legge 22 febbraio 1994, n. 146;
 i) alla  diffusione,  con  i  mezzi piu' opportuni, delle notizie relative  ai  provvedimenti  di  adeguamento dell'ordinamento interno all'ordinamento  comunitario  che  conferiscono  diritti ai cittadini dell'Unione europea, o ne agevolano l'esercizio, in materia di libera circolazione delle persone e dei servizi;
 l)   al   coordinamento,  nella  fase  di  predisposizione  della normativa  comunitaria,  delle amministrazioni dello Stato competenti per  settore,  delle  regioni,  degli operatori privati e delle parti sociali  interessate,  ai  fini  della  definizione  della  posizione italiana da sostenere, di intesa con il Ministro degli affari esteri, in sede di Unione europea;
 m) alla  convocazione e presidenza del Comitato interministeriale per  gli  affari  comunitari  europei (CIACE) di cui all'art. 2 della legge 4 febbraio 2005, n. 11;
 n) alla   convocazione,   sentito  il  Ministro  per  gli  affari regionali  e le autonomie locali, ed alla copresidenza della sessione comunitaria  della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le  regioni  e  le  province  autonome di Trento e di Bolzano, di cui all'art.  17  della  legge  4 febbraio  2005, n. 11, e all'art. 5 del decreto  legislativo 28 agosto 1997, n. 281, al fine di raccordare le linee  della  politica nazionale relative all'elaborazione degli atti comunitari    con   le   esigenze   rappresentate   dalle   autonomie territoriali;
 o) alla  convocazione,  sentito il Ministro dell'interno, ed alla copresidenza della sessione speciale della Conferenza Stato-citta' ed autonomie  locali  dedicata  alla  trattazione  degli  aspetti  delle politiche  comunitarie di interesse degli enti locali di cui all'art. 18 della legge 4 febbraio 2005, n. 11;
 p) al  coordinamento  delle  azioni  che  l'Italia e' chiamata ad adottare  in  attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione,  curando  la preparazione, la redazione e l'attuazione del  Programma  nazionale  di  riforma  e  di  ogni altro adempimento previsto nell'ambito della stessa Strategia di Lisbona;
 q) alla  presentazione,  previo  parere  della Commissione per il coordinamento  delle  politiche economiche nazionali con le politiche comunitarie,  dei progetti da finanziare con il fondo di cui all'art. 357 della legge 23 dicembre 2005, n. 266;
 r) al    coordinamento   in   ambito   nazionale   dell'attivita' conseguente ai lavori delle agenzie europee di regolamentazione;
 s) alla   promozione,   in   collaborazione  con  le  istituzioni comunitarie,  le amministrazioni pubbliche competenti per settore, le regioni e gli altri enti territoriali, le parti sociali interessate e le  organizzazioni  non  governative  interessate,  della  diffusione dell'informazione  sulle  attivita'  della  Unione  europea  e  delle iniziative   volte  a  rafforzare  la  coscienza  della  cittadinanza dell'Unione;
 t) alla  proposta  delle candidature di cittadini italiani presso le istituzioni, gli enti e le agenzie comunitarie;
 u) alla  rappresentanza della Repubblica italiana nell'ambito del Centro nazionale di informazione e documentazione europea - C.I.D.E.;
 v) alle  attivita' inerenti alla partecipazione del Parlamento al processo  di  formazione  della  normativa  comunitaria e dell'Unione europea, di cui alla legge 4 febbraio 2005, n. 11;
 z) alle  attivita'  inerenti alla predisposizione della relazione annuale  al  Parlamento  di'  cui  all'art. 15 della legge 4 febbraio 2005, n. 11.
 |  |  |  | Art. 2. Il Ministro e' altresi' delegato a:
 a) designare  rappresentanti  della  Presidenza del Consiglio dei Ministri  in organi, commissioni, comitati, gruppi di lavoro ed altri organismi  di  studio, tecnico-amministrativi e consultivi, operanti, nelle   materie   oggetto   del   presente   decreto,   presso  altre amministrazioni ed istituzioni;
 b) costituire  commissioni  di  studio  e  consulenza e gruppi di lavoro nelle materie oggetto del presente decreto;
 c) provvedere,  nelle  predette  materie, ad intese e concerti di competenza  della Presidenza del Consiglio dei Ministri necessari per le iniziative, anche normative, di altre amministrazioni;
 d) promuovere  e  predisporre  tutti gli strumenti di consulenza, formativi  e  applicativi che aiutino le amministrazioni dello Stato, le regioni, le province, gli altri enti locali, gli operatori privati e  le  organizzazioni  non  governative  al  fine  di  utilizzare gli strumenti  e  le  risorse  dei  fondi strutturali dell'Unione europea nella misura piu' celere e corretta.
 Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica  italiana,  previa  registrazione da parte della Corte dei conti.
 
 Roma, 15 giugno 2006
 
 Il Presidente: Prodi
 
 Registrato alla Corte dei conti il 24 giugno 2006.
 
 Ministeri  istituzionali  -  Presidenza  del  Consiglio dei Ministri, registro n. 9, foglio n. 7
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