Gazzetta n. 149 del 29 giugno 2006 (vai al sommario)
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 15 giugno 2006
Delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, in materia di politiche per la famiglia, al Ministro senza portafoglio on. dott.ssa Rosaria Bindi, detta Rosy.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 17 maggio 2006, con il quale l'on. dott.ssa Rosaria Bindi, detta Rosy, e' stata nominata Ministro senza portafoglio;
Visto il proprio decreto in data 18 maggio 2006, con il quale al predetto Ministro senza portafoglio e' stato conferito l'incarico delle politiche per la famiglia;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 18 maggio 2006, con il quale la prof.ssa Maria Chiara Acciarini e' stata nominata Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri;
Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303;
Sentito il Consiglio dei Ministri;
Decreta:
Art. 1.
A decorrere dal 18 maggio 2006, il Ministro senza portafoglio delle politiche per la famiglia on. dott.ssa Rosaria Bindi, detta Rosy, e' delegato ad esercitare le funzioni di coordinamento, di indirizzo, di promozione di iniziative, anche normative, di vigilanza e verifica, nonche' ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei Ministri, relativamente alla materia delle politiche per la famiglia.
In particolare, salve le competenze attribuite dalla legge ai singoli Ministri, il Ministro delle politiche per la famiglia e' delegato:
a) a promuovere e coordinare le azioni di Governo volte a garantire la tutela dei diritti della famiglia in tutte le sue componenti e le sue problematiche generazionali, nonche' ad assicurare l'attuazione delle politiche in favore della famiglia in ogni ambito;
b) ad adottare le iniziative necessarie per la programmazione, l'indirizzo, il coordinamento ed il monitoraggio delle misure di sostegno alla famiglia;
c) a promuovere e coordinare la comunicazione istituzionale in materia di politiche della famiglia;
d) a promuovere e coordinare le azioni di Governo in materia di regime giuridico delle relazioni familiari e a cooperare esprimendo l'intesa sulle azioni del Ministro per i diritti e le pari opportunita' in materia di diritti, prerogative e facolta' delle persone che prendono parte ad unioni di fatto;
e) a promuovere e coordinare le azioni di Governo dirette a contrastare la crisi demografica;
f) a promuovere e coordinare le azioni di Governo in materia di interventi per il sostegno della maternita' e della paternita'; misure volte a favorire la conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia; misure di sostegno alla famiglia, alla genitorialita' e alla natalita';
g) a promuovere e coordinare le attivita' di Governo in materia di consultori familiari, ferme restando le competenze di carattere sanitario del Ministro della salute.
 
Art. 2.
Il Ministro delle politiche per la famiglia e' delegato ad esercitare le funzioni di indirizzo e coordinamento nella materia delle adozioni dei minori italiani e strameri, nonche' quelle attribuite al Presidente del Consiglio dei Ministri nell'ambito della Commissione istituita dalla legge 31 dicembre 1998, n. 476, operante presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
 
Art. 3.
Il Ministro delle politiche per la famiglia coordina l'attivita' del Governo nell'ambito dell'Osservatorio nazionale sulla famiglia.
Il Ministro e', inoltre, delegato a coordinare l'attivita' del Governo in materia di Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile di cui all'art. 17, comma 1-bis, della legge 3 agosto 1998, n. 269.
Il Ministro esercita le funzioni attribuite alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in relazione all'attivita' dell'Osservatorio nazionale per l'infanzia e del Centro nazionale di documentazione e analisi dell'infanzia e dell'adolescenza di cui agli articoli 2 e 3 della legge 23 dicembre 1997, n. 451.
 
Art. 4.
Il Ministro delle politiche per la famiglia assiste il Presidente del Consiglio dei Ministri ai fini dell'esercizio del potere di nomina alla presidenza di enti, istituti o aziende di carattere nazionale, di competenza dell'amministrazione statale ai sensi dell'art. 3, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400.
Il Ministro delle politiche per la famiglia rappresenta il Governo italiano in tutti gli organismi internazionali e comunitari aventi competenza in materia di tutela della famiglia, anche ai fini della formazione e dell'attuazione della normativa comunitaria.
 
Art. 5.
Nelle materie oggetto del presente decreto, il Ministro delle politiche per la famiglia e' altresi' delegato:
a) a nominare esperti, a costituire organi di studio, commissioni e gruppi di lavoro, nonche' a designare rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri in organismi analoghi operanti presso altre amministrazioni o istituzioni;
b) a provvedere ad intese e concerti di competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, necessari per le iniziative, anche normative, di altre amministrazioni;
c) a curare il coordinamento tra le amministrazioni competenti per l'attuazione dei progetti nazionali e locali, nonche' tra gli organismi nazionali operanti nelle materie oggetto della delega.
 
Art. 6.
Le funzioni oggetto del presente decreto possono essere esercitate anche per il tramite del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri prof.ssa Maria Chiara Acciarini.
Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, previa registrazione da parte della Corte dei conti.

Roma, 15 giugno 2006

Il Presidente: Prodi

Registrato alla Corte dei conti il 24 giugno 2006

Ministeri istituzionali - Presidenza del Consiglio dei Ministri, registro n. 9, foglio n. 9
 
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