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| Gazzetta n. 140 del 2006-06-19 |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 22 marzo 2006 |  | Piano della logistica. (Deliberazione n. 44/06). |  | 
 |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 Visto   il   «Piano  generale  dei  trasporti  e  della  logistica» (P.G.T.L.),   sul   quale   questo  comitato  si  e'  definitivamente pronunciato  con  delibera 1° febbraio 2001, n. 1 (Gazzetta Ufficiale n.  54/2001), che e' stato approvato con decreto del Presidente della Repubblica   14 marzo   2001   e   che   conferisce   centralita'  ad intermodalismo e logistica;
 Vista  la  legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»), che,  all'art.  1,  prevede  la predisposizione di un programma delle infrastrutture  e degli insediamenti strategici, da individuare anche secondo  finalita'  di  riequilibrio  socio-economico fra le aree del territorio  nazionale,  e che configura gli interventi trasportistici non inclusi nel P.G.T.L. quale integrazione del piano stesso;
 Vista  la legge 30 dicembre 2004, n. 311, che all'art. 1, commi 354 e  seguenti,  istituisce,  presso  la  gestione  separata della Cassa depositi e prestiti, il «Fondo rotativo per il sostegno alle imprese» finalizzato  alla  concessione di finanziamenti agevolati sotto forma di anticipazioni rimborsabili con piani di mutui pluriennali, ponendo parte  dell'onere,  nel testo risultante a seguito delle modifiche di cui  all'art.  11-ter della legge 14 maggio 2005, n. 80, a carico del fondo   per   le   aree  sottoutilizzate,  e  che  demanda  specifici adempimenti attuativi a questo Comitato;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 2004, n. 340, in materia di combinato terrestre;
 Visto  il  decreto-legge  14 marzo  2005,  n.  35, convertito nella citata  legge  n.  80/2005,  e  visto,  in particolare, l'art. 5-bis, secondo il quale:
 nell'ambito  degli  strumenti  finanziari  a disposizione, questo Comitato   e'   chiamato  a  finanziare  prioritariamente  le  misure necessarie  per  garantire la realizzazione di un adeguato sistema di servizi  intersettoriali  ed  intermodali  per  l'integrazione  delle infrastrutture  materiali  del  Paese  con  sistemi  tecnologici e di conoscenze,   in   funzione  dello  sviluppo  del  sistema  logistico nazionale;
 per    lo    sviluppo    di   efficaci   strumenti   a   sostegno dell'incentivazione  di un sistema nazionale della logistica, anche a valere sulle risorse del fondo rotativo di cui all'art. 1, comma 354, della  legge  n.  311/2004,  deve  essere  conferita  priorita'  alla realizzazione  di  piattaforme  tecnologiche e logistiche al servizio della piccola e media impresa, localizzate in aree strategiche per lo sviluppo  del  sistema  logistico  nazionale, a cominciare dalle aree sottoutilizzate;
 nell'ambito  degli  interventi  previsti ai sensi del comma 2 del medesimo  art.  5-bis, debbono essere adottate le misure necessarie a garantire  la  rivalutazione  del sistema portuale di dette aree e il sostegno   al   trasporto   ferroviario   e  all'intermodalita',  con l'adeguata  offerta dei servizi necessari per la realizzazione di una rete logistica ed intermodale interconnessa;
 Visti i decreti legislativi 21 novembre 2005, n. 284 e n. 286, che, in  attuazione  della  delega di cui alla legge 1° marzo 2005, n. 32, definiscono  il  processo  di  liberalizzazione  regolata del settore dell'autotrasporto,   disciplinando   nel  contempo  il  ruolo  della consulta  generale  per  l'autotrasporto  e la logistica e quello del comitato centrale per l'albo dell'autotrasporto;
 Visto  l'art.  1,  commi 103-111,  della legge 23 dicembre 2005, n. 266,  e  visto in particolare il comma 108, che, al fine di agevolare il   processo   di  riforma  del  settore  dell'autotrasporto  merci, istituisce, nello stato di previsione della spesa del Ministero delle infrastrutture   e   dei   trasporti,   un   «Fondo   per  misure  di accompagnamento  della  riforma  dell'autotrasporto di merci e per lo sviluppo della logistica»;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  S.O.), con la quale questo comitato, ai sensi del richiamato art.  1  della  legge n. 443/2001, ha approvato il 1° programma delle opere strategiche;
 Vista  la  delibera  18 marzo  2005,  n.  3  (Gazzetta Ufficiale n. 207/2005),  con la quale questo comitato ha integrato il programma di cui sopra;
 Vista  la  delibera  15 luglio  2005,  n. 76 (Gazzetta Ufficiale n. 246/2005),  con  la quale questo comitato ha dato attuazione all'art. 1, commi 354-361, della legge n. 311/2004;
 Vista  la  delibera  15 luglio  2005,  n.  79,  con la quale questo comitato  ha espresso parere favorevole sul documento predisposto dal Ministero   delle   infrastrutture   e  dei  trasporti  e  intitolato «Documento di programmazione economica e finanziaria - Programmare il territorio,  le  infrastrutture,  le  risorse»,  testo  trasmesso  in allegato   al   documento   di  programmazione  economico-finanziaria relativo agli anni 2006-2009 per l'ulteriore iter di legge;
 Vista  la  nota  9 marzo  2006,  n.  18444/2006/SP, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso il «Piano della logistica»;
 Considerato  che,  con  l'accordo  di Palazzo Chigi del 17 novembre 2005,  sono  stati definiti gli impegni del governo nei confronti del mondo  dell'autotrasporto  -  per quanto riguarda imprese, sicurezza, intermodalita',  fiscalita',  valichi alpini, carburante - allo scopo di consentire il passaggio ad un mercato liberalizzato;
 Considerato  che, al fine di orientare i processi di ottimizzazione logistica  nelle  sue  possibili  diverse stratificazioni, sono state impostate    politiche   di   filiera   che,   attraverso   programmi interministeriali di intervento prioritario, hanno consentito l'avvio di  cinque  progetti pilota riguardanti la distribuzione urbana delle merci,  la  filiera  logistica  del  farmaco  al servizio del settore ospedaliero,  la  filiera del settore agro-alimentare, la filiera dei rifiuti industriali riguardanti il settore degli elettrodomestici, la filiera delle merci pericolose;
 Considerato  che  la  richiamata  delibera n. 1/2001 ha impegnato i Ministri  interessati a predisporre, in coerenza con i principi dello «sviluppo  sostenibile»  e  nel  rispetto  delle  procedure  e  delle competenze  previste  dalla  vigente  normativa,  piani  settoriali o documenti  attuativi  del  P.G.T.L.  di  pari  livello, da sottoporre all'approvazione di questo comitato;
 Considerato  che  il  «Piano della logistica» e' riconducibile alla categoria di cui sopra;
 Prende atto
 
 che  la  politica  dei trasporti, in particolare dell'autotrasporto e della   logistica,  rappresenta  una  sfida  incentrata  su  4  punti fondamentali:
 infrastrutture,  allo  scopo  di recuperare il gap con i partners europei  e  i  Paesi  terzi,  sviluppando  in  particolare i temi dei valichi alpini e della portualita';
 sicurezza;
 intermodalita';
 regole e mercato;
 che,  in  tale  prospettiva,  il  «Piano  della  logistica» mira ad assicurare  un'armonizzazione  tra  l'offerta  infrastrutturale  e la domanda  di  trasporto,  individuando  alcune  linee  prioritarie  di intervento cosi' sintetizzabili:
 riequilibrare  il  sistema  modale  sulle  grandi  direttrici, in particolare per il traffico merci;
 riorganizzare la portualita' e l'areoportualita';
 alleggerire la mobilita' nelle grandi aree urbane;
 mettere in sicurezza il sistema trasportistico;
 ridurre il differenziale negativo nei confronti degli altri Paesi europei, in termini di competitivita';
 che  il  «Piano  della  logistica»  viene  a configurarsi, sotto il profilo   infrastrutturale,   quale   continuita'  programmatica  del menzionato   «Piano   generale  dei  trasporti  e  della  logistica», integrato - come previsto dall'art. 1 della legge n. 443/2001 - dagli interventi  trasportistici inclusi nel programma delle infrastrutture strategiche,  nonche' quale interazione programmatica coerente tra il suddetto  programma delle infrastrutture strategiche e le indicazioni della richiamata legge n. 80/2005 sulla competitivita';
 che  il  piano  si  pone  quindi  quale riferimento chiave per ogni azione  strategica nel comparto delle infrastrutture e del territorio e  costituira'  altresi' il riferimento portante per l'utilizzo delle risorse  relative  al fondo di cui all'art. 1, comma 108, della legge n. 266/2005;
 che  le  indicazioni  strategiche contenute nel piano hanno portato alla  identificazione  territoriale  delle  seguenti  «macro-aree  di interesse  logistico»,  macro-aree  che,  come  indicato  nel  citato documento     programmatico    del luglio    2005,    con    adeguata caratterizzazione   funzionale   possono   diventare  le  piattaforme logistiche del Paese:
 la piattaforma logistica del nord-ovest;
 la piattaforma logistica del nord-est;
 la piattaforma logistica tirrenico-adriatica del nord;
 la piattaforma logistica tirrenico-adriatica centrale;
 la piattaforma logistica tirrenico sud;
 la piattaforma logistica adriatica sud;
 la piattaforma logistica del Mediterraneo sud;
 che,  nel contesto macroterritoriale di cui sopra, la rete portante e' costituita da:
 nove grandi hub di attrazione per il combinato terrestre: Novara, Milano,   Verona  Quadrante  Europeo,  Padova,  Bologna,  Roma  Nord, Napoli-Marcianise,  Bari,  Catania;  hub che intercettano i flussi di traffico  sulle principali direttrici di trasporto e fungono da porte di  accesso  ad un sistema piu' complesso, costituito dal resto della rete  dei  terminali  ferroviari  intermodali, che completa - assieme alla   rete   degli   interporti,   della  retroportualita'  e  delle piattaforme di filiera - la struttura di distribuzione delle funzioni trasportistiche e logistiche;
 undici  poli  di  concentrazione  dei  traffici  per il combinato marittimo:       La      Spezia/Savona-Genova,      Venezia/Chioggia, Trieste/Monfalcone,  Ravenna,  Livorno/  Marina  di Carrara-Piombino, Civitavecchia-Olbia,     Ancona,    Napoli-Salerno,    Bari-Brindisi, Palermo-Trapani,   Catania/Augusta-Messina;   poli  rafforzati  dalle strutture  retroportuali  ed  interportuali,  che  fungono da polmone operativo  laddove la dimensione degli spazi portuali non sia tale da consentire  il  massimo  livello di integrazione con il territorio di influenza;
 sette hub portuali: Gioia Tauro, Taranto, Cagliari;
 due hub aeroportuali cargo: Milano Malpensa, Roma Fiumicino;
 che  detto  sistema  portante,  programmato  nella  logica  di  uno sviluppo diffuso del territorio, deve essere adeguatamente supportato sia  da una rete infrastrutturale, che migliori l'accessibilita' alle macro-aree  di  cui  sopra,  sia  da  una  rete telematica integrata, entrambe  finalizzate a migliorare i livelli di capacita' della rete, gli  standard degli operatori e la gestione delle imprese dei servizi di trasporto e logistica anche ai fini della sicurezza;
 che  il  rafforzamento  delle funzioni trasportistiche e logistiche deve essere accompagnato da un nuovo modello organizzativo attraverso l'offerta di servizi integrati;
 che,   in   particolare,   le  misure  di  politica  dei  trasporti identificate nel piano sono dirette a:
 favorire  la  crescita  dimensionale delle imprese, disegnando un percorso  di  progressiva riduzione degli aiuti all'autotrasporto, da attribuire  secondo  una formula premiale, e prevedendo l'istituzione di  un «fondo di garanzia» per l'accesso al credito, alimentato anche da contributi delle aziende;
 riequilibrare   la   competitivita'  delle  aziende  italiane  di autotrasporto  rispetto  alle  straniere,  tramite  la  riduzione del carico  fiscale  e  l'eventuale  revisione  della  tassa  di permesso annuale;
 assicurare  una  efficiente allocazione del traffico, prevedendo, tra l'altro, il passaggio alla «tariffazione di corridoio o di area», un   sistema   di  pedaggiamento  che  porti  alla  «separazione  del traffico»,  incentivi  al  traffico  marittimo  ro-ro  e al trasporto combinato;
 rinnovare il parco veicoli anche con incentivi alla rottamazione;
 definire misure di de-regolamentazione e de-legificazione in modo da abbattere qualsiasi barriera al mercato dell'autotrasporto;
 che  nell'odierna  relazione il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti  sottolinea come il «Piano della logistica», da considerare appunto naturale e necessario complemento della «legge obiettivo» per il  riposizionamento  dell'Italia  sul  piano  geoeconomico,  ponga i cardini  per  una intensificazione degli scambi con il nord Europa ed il  Mediterraneo e individui l'Italia stessa quale testa di ponte per i  traffici  transoceanici, permettendo cosi' di recuperare un gap di quattro  punti  percentuali  rispetto  alla media dei costi logistici europei;
 che  il  citato Ministro evidenzia altresi' come il piano definisca l'architettura   e   la   cornice  di  opportunita'  organizzative  e regolative, utili ad assicurare certezza programmatica agli operatori del settore, e sottolinea che, alla luce delle indicazioni del piano, sara' necessario a breve:
 garantire  la  piena  attuazione  dei  cinque progetti di filiera citati in premessa ed estendere l'iniziativa ad altri settori;
 definire  il  tema  dei  valichi  alpini,  per i quali sono stati analiticamente  imputati  i  maggiori  costi  di  attraversamento,  e realizzare una rete di monitoraggio sistematica;
 finanziare  i  centri  attrezzati  per  il  combinato terrestre e marittimo e le aree di sosta attrezzate per l'autotrasporto, anche ai fini   della  sicurezza,  nonche'  le  piattaforme  logistiche  e  la retroportualita' in attuazione della rete portante sopra specificata;
 dare  attuazione alle politiche per la logistica delle macro-aree come  sopra  individuate  attraverso  un'unita'  di  coordinamento  e pervenire  anche  alla  definizione  di accordi di programma tra nodi presenti all'interno dello stesso corridoio;
 implementare,  come sopra esposto, un sistema logistico integrato e  diffuso  in  termini  di  infrastrutture fisiche e di architettura telematica di supporto;
 Approva
 
 il «Piano della logistica» nella stesura sottoposta a questo Comitato nella  presente  seduta  ed  alla luce delle considerazioni formulate nelle premesse;
 Impegna
 
 il  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti ed il Ministro dell'economia  e  delle  finanze  ad  emettere,  ai  sensi  e  con la procedura  prevista  dal  citato  art.  1,  comma 108, della legge n. 266/2005, un regolamento interministeriale per stabilire le modalita' di accesso agli stanziamenti disposti per il 2006;
 Raccomanda
 
 che  l'azione  delle  pubbliche  amministrazioni,  sia  nella  prassi operativa  che  nell'attivita' normativa in materia di individuazione di  interventi  infrastrutturali  nel  comparto  della logistica o di politiche  di  settore,  si  adegui  ai  principi  ed  agli indirizzi tracciati  nel «Piano della logistica», con particolare riguardo alla coerenza   territoriale   ed   alla   zonizzazione  delle  scelte  di investimento.
 Roma, 22 marzo 2006
 
 Il Presidente: Berlusconi
 
 Il segretario del CIPE: Baldassari
 
 Registrata alla Corte dei conti il 7 giugno 2006
 
 Ufficio  di  controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 4
 Economia e finanze, foglio n. 128
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