Gazzetta n. 109 del 12 maggio 2006 (vai al sommario) |
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |
DELIBERAZIONE 2 dicembre 2005 |
Legge n. 443/2001 - Primo programma delle opere strategiche - Sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale elettrodotto a 380 KV in semplice terna «Matera-S. Sofia» variante nei comuni di Rapolla, Melfi e Rionero in Vulture, in provincia di Potenza. (Deliberazione n. 143/05). |
|
|
IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Visto il regio decreto 11 dicembre 1933 n. 1775, «testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici»; Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo») e successive modifiche e integrazioni, che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001; Visto il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, ed in particolare: l'art. 2 che attribuisce, tra l'altro, la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione», e l'art. 13 relativo agli insediamenti produttivi ed alle infrastrutture private strategiche per l'approvvigionamento energetico, che prevede che tali attivita' vengano svolte di concerto con il Ministero delle attivita' produttive; Visto l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un codice unico di progetto (CUP); Visto il decreto legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, e successive modifiche ed integrazioni, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilita'; Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 supplemento ordinario), con la quale questo Comitato, ai sensi del richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il primo programma delle opere strategiche, che include, nell'allegato 4, tra i collegamenti per potenziare il sistema di trasmissione nazionale la linea 380 kV Matera-S. Sofia; Viste le delibere 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003) e 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con le quali questo Comitato, ai sensi dell'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, ha, rispettivamente, definito il sistema per l'attribuzione del CUP ed ha stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili relativi a progetti d'investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati interessate ai suddetti progetti; Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche; Vista la sentenza n. 303, del 25 settembre 2003 con la quale la Corte costituzionale, nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001 ed ai decreti legislativi attuativi, si richiama all'imprescindibilita' dell'intesa tra Stato e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa anche essere successiva ad un'individuazione effettuata unilateralmente dal Governo; Vista la nota n. 458, del 18 ottobre 2005, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, nell'ambito degli interventi per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, la relazione istruttoria relativa alla «Variante della linea a 380 kV in semplice terna, Matera-S. Sofia, nei comuni di Rapolla, Melfi e Rionero in Vulture, in provincia di Potenza», con la proposta dell'approvazione del progetto per l'autorizzazione alla realizzazione ed esercizio dell'elettrodotto in questione, con le prescrizioni, raccomandazioni e programma interferenze; Vista la nota n. 0017393, del 24 ottobre 2005, con la quale il Ministero delle attivita' produttive comunica di condividere gli esiti istruttori del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; Vista la nota n. 60 del 2 dicembre 2005, con la quale il presidente della regione Basilicata ha rilasciato, relativamente alla variante all'elettrodotto Matera-S. Sofia, parere favorevole, anche ai fini dell'intesa generale quadro con il Governo; Su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze; Prende atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare che: sotto l'aspetto tecnico ed infrastrutturale: l'intervento consiste nella realizzazione di una variante dell'elettrodotto a 380 kV Matera-S. Sofia, interessante i comuni di Rapolla, Melfi e Rionero in Vulture, della lunghezza di 26,600 km circa; il tratto di variante sara' costituito, come l'elettrodotto gia' realizzato, da una palificazione a semplice terna di tipo unificato ENEL, armata con nove conduttori di energia e due corde di guardia; la realizzazione della variante consentira' la demolizione di un tratto di linea, per una lunghezza di 16,7 km circa e di 31 sostegni, con relative fondazioni, gia' realizzati; le caratteristiche generali dell'opera sono le seguenti: Frequenza nominale 50 Hz Tensione nominale 380 kV Intensita' di corrente nominale 1500 A Potenza nominale 1000 MVA sotto l'aspetto procedurale e amministrativo: l'intervento e' compreso nel «Programma triennale di sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale 2003-2005» deliberato dal Consiglio di amministrazione del Gestore della rete di trasmissione nazionale S.p.a. il 29 gennaio 2003 ed inviato al Ministero delle attivita' produttive in data 30 gennaio 2003; la variante e' stata oggetto di un Accordo di programma tra: Ministero delle attivita' produttive, regione Basilicata, provincia di Potenza, comuni di Melfi, Rapolla, Rionero in Vulture e GRTN S.p.a., che hanno concordato sul tracciato della variante stessa; la Terna S.p.a., in qualita' di soggetto aggiudicatore, ai sensi dell'art. 13 del decreto legislativo n. 190/2002, ha trasmesso, con nota del 26 novembre 2004, copia del progetto per l'autorizzazione alla costruzione ed esercizio delle opere della variante dell'elettrodotto in esame alla Struttura tecnica di missione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed al Ministero delle attivita' produttive. Nel corso delle attivita' di istruttoria sono state acquisite dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti alcune integrazioni sugli aspetti tecnici; il soggetto aggiudicatore ha provveduto, in data 23 giugno 2005, alla comunicazione di avvio del procedimento ai fini della dichiarazione di pubblica utilita' ai sensi dell'art. 13 del decreto legislativo n. 190/2002 e, con nota 2 agosto 2005, ha comunicato che nel termine previsto di trenta giorni non sono pervenute osservazioni; ai sensi dell'art. 13 del decreto legislativo n. 190/2002, e' stata indetta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti una Conferenza di servizi a carattere istruttorio, tenutasi in data 14 gennaio 2005, di cui e' stato redatto apposito verbale (Ministero infrastrutture e trasporti prot. n. GC/STM/952, del 13 maggio 2003) e nella quale sono stati acquisiti una serie di pareri e specifici documenti; il progetto dell'opera in esame ha acquisito i seguenti pareri e autorizzazioni: ai fini della compatibilita' ambientale, l'intervento e' stato sottoposto alla V.I.A. ai sensi dell'art. 20 del decreto legislativo n. 190/2002 e la Commissione speciale per la valutazione dell'impatto ambientale, con nota del 28 giugno 2005, ha espresso parere favorevole con prescrizioni e raccomandazioni recepite nell'allegato 1 della relazione istruttoria; ai fini della compatibilita' paesaggistica ed archeologica, il Ministero per i beni e le attivita' culturali - Direzione generale per i beni architettonici ed il paesaggio, con nota del 14 ottobre 2005 ha espresso parere favorevole con prescrizioni recepite nell'allegato 1; sono stati acquisiti anche i pareri e/o consensi e/o prescrizioni degli altri enti e amministrazioni interessate; per quanto riguarda le interferenze, seguendo la procedura prevista dall'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002, il soggetto aggiudicatore, con note del 20 settembre 2005 e del 17 ottobre 2005 ha accettato tutte le condizioni relative alle modalita' di progettazione, esecuzione ed esercizio degli impianti elettrici in questione, fatta eccezione per due prescrizioni proposte da Snam Rete gas, con nota del 13 gennaio 2005 e da ANAS, con nota del 10 gennaio 2005. Con riferimento a quest'ultima nota, lo stesso soggetto aggiudicatore ha specificato di aver seguito i dettami del decreto ministeriale n. 449/1988 nel posizionamento dei sostegni; sotto l'aspetto attuativo: il soggetto aggiudicatore, ai sensi del decreto legislativo n. 190/2002, e' la societa' Terna Rete Elettrica Nazionale S.p.a. ai sensi della delibera n. 143/2002, al progetto in argomento e' stato assegnato il CUP H85J05000000007; sono state predisposte dal Ministero delle infrastrutture e trasporti le prescrizioni, raccomandazioni e programma interferenze di cui all'allegato 1; sotto l'aspetto finanziario: il costo dell'intervento e' stimato in 12 milioni di euro; l'elettrodotto in questione si configura come una infrastruttura strategica per l'approvvigionamento energetico ed i costi di realizzazione sono finanziati mediante la tariffa sulla rete di trasporto dell'energia elettrica, come da normativa specifica di settore; l'elettrodotto in questione si configura come una infrastruttura strategica per l'approvvigionamento energetico ed i costi di realizzazione sono finanziati mediante la tariffa sulla rete di trasporto dell'energia elettrica, come da normativa specifica di settore; Delibera: 1. Approvazione progetto. 1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 13 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi del disposto degli articoli 10, 12 e 52-quater del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, e successive modificazioni e integrazioni, e' approvato - con le prescrizioni, raccomandazioni e programma delle interferenze proposti dal Ministero delle infrastrutture e trasporti; di concerto con il Ministero delle attivita' produttive - anche ai fini del riconoscimento della compatibilita' ambientale dell'opera, dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio nonche' ai fini della dichiarazione di pubblica utilita', inamovibilita', indifferibilita' ed urgenza, il progetto per l'autorizzazione alla realizzazione ed esercizio dell'elettrodotto a 380 kV, in semplice terna, «Matera-S. Sofia», variante nei comuni di Rapolla, Melfi e Rionero in Vulture. E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera stessa. 1.2. Le prescrizioni citate al punto 1.1, cui e' condizionata l'approvazione del progetto, sono riportate nell'allegato 1, che forma parte integrante della presente delibera. Le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministero delle attivita' produttive, sono riportate nel medesimo allegato 1. 1.3. E' altresi' approvato il programma della risoluzione delle interferenze, con le prescrizioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministero delle attivita' produttive, riportate nel sopra citato allegato 1. 2. Clausole finali. 2.1. Il soggetto aggiudicatore e' individuato nella societa' Terna Rete Elettrica Nazionale S.p.a. 2.2. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione di tutta la documentazione afferente il progetto approvato con la presente delibera. 2.3. Il soggetto aggiudicatore provvedera', prima dell'esecuzione dei lavori, a fornire assicurazioni al predetto Ministero e al Ministero delle attivita' produttive sull'avvenuto recepimento, nel progetto esecutivo, delle prescrizioni riportate nel menzionato allegato 1, nonche' sul rispetto delle altre indicazioni di cui allo stesso. 2.4. La verifica delle restanti prescrizioni, ove non diversamente specificato nelle stesse, sara' effettuata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministero delle attivita' produttive. 2.5. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' a svolgere, di concerto con il Ministero delle attivita' produttive, le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, anche tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata. 2.6. Il codice unico di progetto (CUP) H85J05000000007, assegnato al progetto in argomento, ai sensi della delibera CIPE n. 24/2004, dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento in esame. Roma, 2 dicembre 2005
Il presidente delegato Tremonti Il segretario del CIPE Molgora
Registrata alla Corte dei conti il 4 maggio 2006 Ufficio di controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 2 Economia e finanze, foglio n. 366 |
| Allegato 1 Prescrizioni, Raccomandazioni, Programma interferenze Elettrodotto a 380 kV, in semplice terna, «Matera-S. Sofia», variante nei comuni di Rapolla, Melfi e Rionero in Vulture, in provincia di Potenza. PRESCRIZIONI. Prescrizioni ambientali. In sede di redazione del progetto esecutivo. 1) Prima dell'inizio dei lavori, l'affidatario alla realizzazione manutenzione ed esercizio, dovra' provvedere alla richiesta di perfezionamento della regolarizzazione dell'autorizzazione idraulica, ai sensi del decreto rettorale 25 luglio 1904, n. 523, per gli attraversamenti dei corsi d'acqua indicati nell'elaborato progettuale «Elenco attraversamenti» documento RE 21344G1 B FR 10232, nonche' al pagamento dei conseguenti canoni dovuti. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Regione. 2) Gli attraversamenti dei corsi d'acqua dovranno essere effettuati senza infissione di pali nell'alveo. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Regione. 3) Le opere non dovranno causare il restringimento delle sezioni idrauliche, produrre alterazioni al corso ordinario delle acque, ne' arrecare in alcun modo danno alle proprieta' altrui sia pubbliche che private, agli opifici legittimamente costruiti ed ai diritti dei terzi in generale, mentre gli impianti dovranno essere muniti di ogni opera a tutela delle persone e delle cose. Eventuali danni saranno di esclusiva responsabilita' del concessionario. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Regione. 4) Il progetto delle eventuali piste di servizio da realizzare sara' trasmesso all'Ufficio foreste e tutela del territorio della regione Basilicata. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Regione. 5) Verranno quantificate le superfici con copertura vegetale da trasformare al fine di consentire la predisposizione del progetto di compensazione ambientale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Regione. 6) A lavori ultimati sara' prevista la realizzazione di opere di ripristino dei luoghi e di recupero ambientale delle aree dismesse. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Regione. 7) I lavori di realizzazione dell'intervento e delle relative opere accessorie dovranno essere conformi a quanto indicato nella documentazione progettuale, nel rispetto degli impegni assunti nella stessa e depositata agli atti dell'Ufficio geologico della Regione dovranno, altresi', attenersi alle prescrizioni riportate nella relazione geologica avendo cura di adottare tutte le misure piu' idonee a garantire la non interferenza con la locale circolazione delle acque sotterranee ed il naturale mantenimento dello stato dei luoghi. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Regione. 8) Nelle fasi di progettazione esecutiva verranno effettuate, per le singole opere in progetto, verifiche di stabilita' del pendio post-intervento, anche in condizioni sismiche, con morfologia dei luoghi e carichi cosi' come determinati dall'intervento. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura dell'Autorita' di Bacino della Puglia. 9) Le opere non dovranno in ogni caso essere interessate dall'evoluzione dei fenomeni franosi e non creare situazioni di potenziale instabilita' delle aree. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura dell'Autorita' di Bacino della Puglia. 10) Il progetto esecutivo dovra' essere sviluppato adottando il piano tecnico delle opere comprensivo delle modifiche progettuali inserite nei documenti integrativi richiesti dal Gruppo istruttore della Commissione speciale VIA del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e presentati dal Proponente in data 15 maggio 2005. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 11) Nella considerazione che l'area interessata dall'opera e' soggetta a fenomeni di soliflusso, sulla base di specifiche indagini geognostiche, con prove in sito ed in laboratorio, il progetto esecutivo dovra' definire le caratteristiche geologiche, geotecniche ed idrogeologiche dei terreni interessati da ogni singolo sostegno, al fine di garantire la stabilita' locale del pendio. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 12) Il progetto esecutivo dovra' definire, relativamente alla vulnerabilita' degli acquiferi, tutte le tecniche atte ad impedire, specie in corrispondenza di fondazioni, l'eventuale contatto tra falde sovrapposte e il potenziale ingresso di inquinanti negli acquiferi sottostanti, garantendo l'inalterabilita' delle caratteristiche organolettiche dell'acqua. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 13) Il progetto esecutivo dovra' verificare la compatibilita' idraulica degli interventi posti in aree golenali. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 14) Per le attivita' ricadenti nelle aree a vulnerabilita' alta nel Bacino idrominerario del Vulture, il progetto esecutivo dovra' seguire le norme di cui al Vincolo idrominerario legge Regione n. 9 del 1984. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 15) Il progetto esecutivo dovra', in particolar modo per gli ambiti naturali di significativo valore naturalistico: effettuare dei rilievi floristici puntuali nei siti di ubicazione dei tralicci; collocare i sostegni in radure a copertura vegetazionale scarsa, salvaguardando al massimo la funzione stabilizzante delle piante, con eventuale espianto di specie floristiche di pregio e reimpianto in siti vicini coerenti ecologicamente; predisporre apposite campagne di monitoraggio. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 16) Il progetto esecutivo dovra' dettagliare gli interventi mitigativi per le aree dei sostegni e delle piste di accesso ai cantieri operativi utilizzando l'impiego di specie autoctone coerenti con il contesto vegetazionale, e impiegare, ove possibile, nelle sistemazioni antierosive, le tecniche di ingegneria naturalistica. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 17) Oltre alle azioni gia' individuate nello studio di impatto ambientale, ai fini di ridurre la collisione ed elettrocuzione dell'avifauna con la linea elettrica, il progetto esecutivo dovra' prevedere il posizionamento di sagome di rapaci sulla sommita' dei tralicci. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 18) Il progetto esecutivo dovra' integrare lo studio con una relazione archeologica dell'area, al fine di definire una eventuale campagna di indagine per limitare le potenziali interferenze con presenze archeologiche, d'intesa con la Soprintendenza ai beni archeologici. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dei beni e delle attivita' culturali. 19) Il progetto esecutivo dovra' definire un progetto di compensazione ambientale, in cui sia specificata nel dettaglio la scelta ed il dimensionamento degli interventi, tenuto conto delle condizioni del mosaico ambientale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 20) Ove possibile nel programma dei lavori, la realizzazione delle opere di mitigazione e compensazione ambientale dovra' essere anticipata rispetto alla realizzazione delle opere in progetto. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 21) Il progetto esecutivo dovra' sviluppare le opere di sistemazione a verde, di ripristino ambientale e di rinaturazione previste, assumendo come riferimento: «Linee guida per capitolati speciali per interventi di ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde» del Ministero dell'ambiente, Servizio VIA, settembre 1997, e altri manuali qualificati quali, ad esempio: Atlante delle opere di sistemazione dei versanti» dell'APAT, 2002; «Quaderno delle opere tipo di ingegneria naturalistica» della regione Lombardia, 2000; «Manuale di ingegneria naturalistica» della regione Lazio, 2001. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 22) Al fine della dismissione dell'elettrodotto gia' realizzato, il progetto esecutivo dovra' programmare, contestualmente all'inizio della realizzazione del nuovo elettrodotto, i lavori di smantellamento e di ripristino ambientale dei luoghi che comunque dovranno aver termine con l'inizio dell'esercizio dell'elettrodotto in oggetto. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 23) Al fine delle verifiche di cui all'art. 20, comma 4, del decreto legislativo n. 190/2002, sara' necessario integrare il progetto esecutivo con delle tavole dettagliate, nelle quali vengano indicate ed evidenziate le opere, le particolarita' progettuali, le misure mitigatrici e compensative con le quali sono state ottemperate le prescrizioni espresse nel parere della Commissione Speciale VIA del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, e con una relazione descrittiva specifica. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 24) Il progetto esecutivo dovra' contenere il Progetto di monitoraggio ambientale, redatto secondo le Linee guida della Commissione Speciale VIA e coordinato con i piani di monitoraggio degli Enti dei parchi coinvolti, prevedendone i relativi costi nel quadro economico dell'opera. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 25) Gli elaborati, anche successivi al progetto esecutivo, dovranno essere redatti in conformita' alle specifiche del Sistema cartografico di riferimento. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 26) Il progetto esecutivo dovra' sviluppare gli interventi di mitigazione, secondo le indicazioni presenti nello Studio d'impatto ambientale esaminato ed integrarli alla luce delle prescrizioni di cui ai punti 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24 e 25, riprese dal parere VIA, dettagliandone la localizzazione, la tipologia, le modalita' di esecuzione e i costi analitici. Dovranno, inoltre, essere esplicitate le relazioni e rapporti con eventuali indicazioni di tutela della pianificazione vigente. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 27) Saranno effettuati, con oneri a carico della Terna S.p.A., saggi preventivi in tutti i siti di ubicazione dei tralicci e con modalita' di sorveglianza archeologica, nelle forme di seguito specificate: a) la societa' appaltante individuera', prima dell'inizio dei lavori, una ditta specializzata in possesso dell'iscrizione SOA per la categoria OS 25, il cui curriculum dovra' essere preventivamente sottoposto alla Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata per il nulla-osta; b) per assicurare la sorveglianza archeologica la ditta di cui al punto a, fornira' archeologi, il cui curriculum dovra' essere preventivamente sottoposto alla Soprintendenza per i Beni archeologici della Basilicata, e operai specializzati; c) nel corso di eventuali lavori di movimento terra, non coincidenti con la realizzazione dei tralicci, per ogni scavatore sara' assicurata la presenza contestuale di un archeologo e di un operaio specializzato, di cui ai punti a) e b); d) la Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata assumera' la direzione scientifica degli interventi e disporra' le modalita' di esecuzione dei saggi archeologici e degli eventuali ulteriori scavi archeologici che dovessero rendersi necessari e i cui oneri saranno sempre a carico di Terna S.p.A.; e) a conclusione degli interventi di verifica archeologica, la Societa' appaltante apportera' tutte le eventuali modifiche al progetto che dovessero rendersi necessarie per assicurare adeguatamente la tutela archeologica dell'area; f) sara' dato un preavviso di almeno trenta giorni dall'inizio dei lavori, al fine di organizzare la relativa attivita' di tutela. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dei beni e delle attivita' culturali. Nella fase di realizzazione delle opere. 28) La societa' Terna S.p.A. dovra' preventivamente comunicare all'Ufficio geologico ed attivita' estrattive del Dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilita', per le finalita' di cui all'art. 6 della legge regionale n. 9/1984, la data di inizio lavori unitamente ad una dichiarazione della Direzione lavori nella quale si attesti che non siano intervenute modificazioni dello stato dei luoghi rispetto a quanto descritto nella documentazione progettuale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Regione. 29) Qualora nel corso dei lavori si verifichino situazioni di criticita' di natura geomorfologica e/o idrogeologica dovra' esserne data tempestiva comunicazione all'Ufficio geologico ed attivita' estrattive del Dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilita', procedendo altresi' alla sospensione immediata dei lavori stessi ed alla messa in atto di interventi urgenti di salvaguardia e ripristino dei luoghi. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Regione. 30) I movimenti di terra e l'abbattimento delle piante verranno eseguiti secondo le direttive dell'Ufficio foreste e tutela del territorio. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Regione. 31) Non dovranno essere accumulati materiali di scavo sui versanti e nei pressi delle sponde. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura dell'Autorita' di Bacino della Puglia. 32) A fine lavori, entro sessanta giorni, dovra' essere trasmessa all'Ufficio geologico ed attivita' estrattive del Dipartimento ambiente, territorio, politiche della sostenibilita' una relazione tecnica a firma del Direttore dei lavori con la descrizione puntuale dei lavori e delle evidenze di natura geologica, geomorfologica ed idrogeologica emerse nel corso dell'intervento, con particolare riferimento agli accorgimenti adottati per le norme di tutela e salvaguardia del Bacino idrominerario del Vulture (legge regionale n. 9/1984) nonche' per la non interferenza con la risorsa idromineraria (legge reginale n. 43/1996, e successive modifiche ed integrazioni). A tal fine, detta relazione dovra' comunque contenere: 1. planimetria aerofotogrammetrica in scala adeguata, con l'effettiva ubicazione dei sostegni e delle opere accessorie; 2. descrizione delle fasi di realizzazione dei lavori, degli interventi di sistemazione e delle opere di ripristino e rinaturalizzazione; 3. indicazione delle effettive dimensioni, delle profondita' e della tipologia delle fondazioni adottate, nonche' dei metodi di scavo e/o perforazione, con riferimento a quanto previsto nella documentazione progettuale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Regione. prescrizioni tecniche. In sede di redazione del progetto esecutivo. 33) Tutte le opere dovranno essere realizzate in conformita' alle norme tecniche di settore, in particolare a quanto riportato al decreto del Ministero lavori pubblici 21 marzo 1988, n. 449, e successive modifiche ed integrazioni, alle prescrizioni tecnico-costruttive specificate dal Consiglio superiore dei lavori pubblici nel voto n. 457/1998 in data 17 dicembre 1998, nonche' in osservanza delle disposizioni di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003 e delle norme vigenti in materia di elettrodotti. Nella fase di realizzazione delle opere. 34) Entro il termine di nove mesi, decorrenti dalla data di efficacia della delibera di approvazione, la societa' TERNA S.p.A. si impegna a completare i lavori. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero delle attivita' produttive. RACCOMANDAZIONI Raccomandazioni ambientali. In sede di redazione del progetto esecutivo. 35) Si raccomanda di predisporre quanto necessario per adottare, prima della data di consegna dei lavori, un Sistema di gestione ambientale dei cantieri secondo i criteri di cui alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE 761/2001). PROGRAMMA INTERFERENZE. 36) La TERNA spa dovra' inviare il progetto esecutivo, al fine di dare corso alla risoluzione delle interferenze con le opere esistenti, ai seguenti enti: Amministrazione provinciale di Potenza; Amministrazioni dei seguenti comuni: Rapolla, Melfi, Rionero in Vulture; ENEL Distribuzione S.p.A.; ANAS S.p.A.; Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.; SNAM Rete Gas S.p.A.; E.N.A.C. - Ente Nazionale dell'Aviazione Civile; E.N.A.V. - Ente Nazionale di Assistenza al Volo S.p.A. Gli attraversamenti saranno regolamentati secondo la vigente normativa tecnica di settore. 37) Il progetto esecutivo, con l'esatto riferimento delle chilometriche interessate dalle s.s. di competenza ANAS, dovra' essere inviato ad ANAS S.p.A. 38) Le interferenze con le opere di competenza RFI saranno regolate mediante stipula di apposita convenzione con la Societa' Federservizi S.p.A., come da nota RFI-DMA-DIBA-A0011/P/2005/0000079 dell'11 gennaio 2005. 39) In riferimento alle interferenze con il metanodotto di proprieta' SNAM dovranno essere osservate le seguenti prescrizioni: - In fase di progettazione esecutiva la societa' TERNA S.p.A. contattera' il Centro Snam Rete Gas di Matera al fine di precisare in campo la posizione esatta delle condotte Snam ed evidenziare eventuali interferenze e valutare eventuali sistemi di protezione per distanze dei tralicci inferiori a 40 metri dall'asse delle condotte. All'interno della fascia asservita (22 metri coassiale al metanodotto), nessun lavoro ne' transito di mezzi pesanti potra' essere intrapreso senza la presenza dei tecnici del Centro Snam Rete Gas di Matera per definire le fasi di lavoro, presenziare al picchettamento delle condotte e sottoscrivere il relativo «Verbale» di cui, tra l'altro, e' previsto il nominativo dell'impresa esecutrice dei lavori e quello della compagnia assicuratrice. 40) In riferimento alle interferenze con le strade statali s.p. 110, s.p. ex s.s. 93, s.p. 111, s.p. 9, s.p. Melfi-S. Nicola, s.p. Melfi-Otranto, s.p. ex s.s. 401, i lavori potranno iniziare solo dopo il rilascio di apposita concessione, come da nota prot. n. 10714/04 del 12 gennaio 2005 della provincia di Potenza. 41) L'elettrodotto dovra' essere realizzato in ottemperanza alle vigenti norme in materia di distanze (decreto ministeriale LL.PP. n. 28 del 21 marzo 1988, e successive modificazioni). |
|
|
|