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| Gazzetta n. 109 del 12 maggio 2006 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 2 dicembre 2005 |  | Legge  n.  443/2001  -  Primo  programma  delle  opere  strategiche - Sviluppo  della  rete  elettrica  di  trasmissione  nazionale  «Nuovo collegamento  sottomarino  a  500  kV  in  corrente  continua  SAPEI» (Sardegna - Penisola italiana). (Deliberazione n. 144/2005). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Visto  il  regio  decreto  11 dicembre  1933, n. 1775, «Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,  e  successive modifiche ed integrazioni, recante il testo unico delle   disposizioni   legislative  e  regolamentari  in  materia  di espropriazioni per pubblica utilita';
 Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»), e successive  modiche e integrazioni, che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di   preminente   interesse   nazionale,   da   realizzare   per   la modernizzazione  e  lo  sviluppo  del  Paese, vengano individuati dal Governo  attraverso  un  programma  formulato  secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo  Comitato  di  approvare,  in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002,  n.  190,  ed  in particolare:    l'art.   2   che   attribuisce,   tra   l'altro,   la responsabilita'  dell'istruttoria  e  la  funzione  di  supporto alle attivita'  di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,  che  puo'  in  proposito avvalersi di apposita «Struttura tecnica   di  missione»,  e  l'art.  13  relativo  agli  insediamenti produttivi   ed   alle   infrastrutture   private   strategiche   per l'approvvigionamento  energetico,  che  prevede  che  tali  attivita' vengano   svolte   di  concerto  con  il  Ministero  delle  attivita' produttive;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16  gennaio  2003,  n.  3, recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  Codice Unico di Progetto (CUP);
 Visto  il  decreto  legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  supplemento  ordinario),  con  la  quale questo Comitato, ai sensi  del richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il primo  programma  delle opere strategiche, che include, nell'allegato 4,  tra  i  collegamenti  per  potenziare  il sistema di trasmissione nazionale,  il  «Nuovo  collegamento sottomarino in corrente continua SAPEI» (Sardegna - Penisola italiana);
 Viste  le  delibere 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003) e 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con  le  quali  questo  Comitato,  ai  sensi dell'art. 11 della legge 16 gennaio  2003,  n. 3, ha, rispettivamente, definito il sistema per l'attribuzione  del  CUP  ed  ha  stabilito  che  il  CUP deve essere riportato  su tutti i documenti amministrativi e contabili relativi a progetti  d'investimento  pubblico,  e  deve  essere utilizzato nelle banche dati interessate ai suddetti progetti;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  sentenza  n.  303, del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola Regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo;
 Vista  la  nota  n.  510,  del  26 ottobre  2005,  con  la quale il Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti ha trasmesso, tra l'altro,  nell'ambito  degli  interventi  per  lo sviluppo della rete elettrica   di   trasmissione  nazionale,  la  relazione  istruttoria relativa  al  «Nuovo  collegamento  sottomarino  in corrente continua SAPEI»,   con   la   proposta   dell'approvazione  del  progetto  per l'autorizzazione  alla  realizzazione  ed  esercizio del collegamento sottomarino   in   questione,  con  prescrizioni,  raccomandazioni  e programma interferenze;
 Vista  la  nota  n.  0017862,  del 28 ottobre 2005, con la quale il Ministero  delle  attivita'  produttive  comunica  di condividere gli esiti istruttori del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
 Vista  la  nota  D2/207496,  del  29 novembre 2005, con la quale il Presidente   della   regione   Lazio   ha  rilasciato,  relativamente all'elettrodotto  SAPEI, parere favorevole, anche ai fini dell'intesa generale quadro con il Governo;
 Vista  la  nota  7693/gab,  del  2 dicembre  2005,  con la quale il Presidente   della  regione  Sardegna  ha  rilasciato,  relativamente all'elettrodotto  SAPEI, parere favorevole, anche ai fini dell'intesa generale quadro con il Governo;
 Su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze; Prende  atto  delle  risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare che:
 sotto l'aspetto tecnico ed infrastrutturale:
 l'intervento  consiste  nella  realizzazione  di  un collegamento sottomarino  ad  altissima tensione in corrente continua a = 500 kVcc di  potenza nominale 1000 MW, tra le due stazioni elettriche di Fiume Santo  (Sassari)  e  Latina e consentira' il mutuo scambio di energia tra  le  reti  elettriche  a  380  kV della Sardegna e della Penisola italiana.
 Lo   schema,  bipolare,  comprende  due  stazioni  di  conversione, costituite da due moduli di conversione da 500 MW, collegate mediante 2  linee  di  polo,  in  cavo,  a  =  500 kVcc. Il collegamento sara' costituito da:
 due  stazioni di conversione alternata/continua: una in Sardegna, adiacente  alla  stazione  RTN 380/150 kV di Fiume Santo; l'altra nel Lazio  adiacente  alla  stazione  RTN  380/150 kV di Latina. Entrambe saranno collegate alle esistenti stazioni RTN adiacenti;
 due  linee di polo in cavo a = 500 kV, realizzate parte in terra, per  complessivi  15 km circa e parte in mare, per complessivi 420 km circa ciascuna;
 una linea di collegamento all'esistente elettrodo marino (anodo), in  cavo  media  tensione,  in  Sardegna, localita' Punta Tramontana, parte in terra e parte in mare per complessivi 32 km circa;
 una  linea di collegamento all'elettrodo marino (catodo), in cavo media tensione, nel Lazio, a circa 5 km dalla costa, parte in terra e parte in mare per complessivi 20 km circa.
 L'opera si sviluppa nella regione Sardegna interessando i comuni di Sassari,   Porto   Torres   e   Castelsardo  e  nella  regione  Lazio interessando i comuni di Nettuno e Latina;
 sotto l'aspetto procedurale e amministrativo:
 l'intervento  in  esame gia' compreso nel programma 2001-2003, e' stato  riconfermato  nel  «Piano  di sviluppo della rete elettrica di trasmissione    nazionale   2005»   deliberato   dal   consiglio   di amministrazione  del  Gestore  della  Rete  di Trasmissione Nazionale S.p.A. (GRTN) ed approvato dal Ministero delle attivita' produttive;
 il  GRTN  con  nota  prot.  AD/P2005000063 del 12 aprile 2005, ha inviato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Struttura tecnica  di missione, nonche' al Ministero delle attivita' produttive copia del progetto per l'autorizzazione alla costruzione ed esercizio delle opere di collegamento sottomarino in esame e successivamente il progetto e' stato integrato dal GRTN con note del 18 luglio 2005, del 30 agosto 2005 e del 3 ottobre 2005;
 in  accordo  alle  previsioni  del  decreto  del  Presidente  del Consiglio  dei Ministri dell'11 maggio 2004, il GRTN S.p.a. ha ceduto alla  Terna  S.p.a.  il  ramo  d'azienda  relativo  alle attivita' di trasmissione e dispacciamento, a decorrere dal 1° novembre 2005, e la nuova  societa'  ha  assunto la denominazione di Terna Rete Elettrica Nazionale S.p.a.;
 a  seguito  di  tale  trasformazione il soggetto aggiudicatore e' individuato nella societa' Terna Rete Elettrica Nazionale S.p.a.;
 sono  stati  acquisiti  una  serie di pareri, sia nel corso della Conferenza  di  servizi  a  carattere istruttorio tenutasi in data 31 maggio 2005, sia mediante specifici documenti;
 il GRTN, al termine dell'istruttoria, ha rilasciato, con nota del 18 ottobre  2005,  accettazione delle prescrizioni, raccomandazioni e risoluzione delle interferenze;
 il progetto dell'opera in esame ha acquisito i seguenti pareri ed autorizzazioni:
 in relazione alla compatibilita' ambientale:
 a) le  opere previste nella regione Lazio, interessando siti di importanza  comunitaria  (SIC),  con  nota  del 19 ottobre 2005 hanno ricevuto dalla Regione stessa parere favorevole, con prescrizioni, in relazione alla loro incidenza sui predetti SIC;
 b) il Ministero per i beni e le attivita' culturali - Direzione generale  per  i  beni  architettonici ed il paesaggio, ha comunicato parere favorevole con prescrizioni;
 c) la  regione  Lazio, con nota del 19 ottobre 2005 ha espresso parere favorevole con prescrizioni;
 d) la  regione  Sardegna,  con  nota  del 14 settembre 2005, ha espresso parere favorevole,
 la  regione  Sardegna,  con  nota  del 14 settembre 2005 e la regione Lazio, con nota del 19 ottobre 2005, hanno espresso parere di conformita'  in  relazione  alla localizzazione delle opere, ai sensi del richiamato decreto legislativo n. 190/2002;
 in  relazione alle operazioni per la posa dei cavi marini, ai sensi  del  decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, e del decreto ministeriale  24 gennaio  1996,  il  Ministero  dell'ambiente e della tutela  del territorio - Direzione per la Protezione della natura, la regione   Lazio,   la   regione   Sardegna,  l'Ente  Parco  Nazionale dell'Arcipelago  di La Maddalena, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Capitanerie di porto di Porto Torres, di La Maddalena e di Roma, hanno espresso parere favorevole, con prescrizioni;
 nel  corso  dell'istruttoria  sono  stati  acquisiti i pareri e/o consensi   e/o   prescrizioni  degli  altri  Enti  e  Amministrazioni interessate;
 il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha proposto le prescrizioni  e  raccomandazioni da formulare in sede di approvazione del  progetto,  nonche'  le prescrizioni finalizzate alla risoluzione delle  interferenze,  per  le  quali  e'  stata  seguita la procedura prevista  dall'art. 13, commi 2 e seguenti del decreto legislativo n. 190/2002;
 il  soggetto  aggiudicatore ha provveduto, in data 4 maggio 2005, alla   comunicazione   di   avvio  del  procedimento  ai  fini  della dichiarazione di pubblica utilita', ai sensi dell'art. 13 del decreto legislativo   n.  190/2002,  e  con  nota  del  18 ottobre  2005,  ha comunicato  che  nel termine previsto di 30 giorni non sono pervenute osservazioni;
 sotto l'aspetto attuativo:
 il  soggetto  aggiudicatore,  ai sensi del decreto legislativo n. 190/2002, e' la Terna Rete Elettrica Nazionale S.p.a.;
 ai  sensi della delibera n. 143/2002, al progetto in argomento e' stato assegnato il Cup D59E04000040004;
 sono  state  predisposte  dal  Ministero  delle  infrastrutture e trasporti   le  prescrizioni,  raccomandazioni  e  risoluzione  delle interferenze di cui all'allegato 1;
 sotto l'aspetto finanziario:
 il costo dell'intervento e' stimato in 520 milioni di euro;
 l'elettrodotto  in questione si configura come una infrastruttura privata  strategica per l'approvvigionamento energetico ed i costi di realizzazione sono finanziati con mezzi autonomamente reperiti, sulla base  della remunerazione mediante la tariffa elettrica sulla rete di trasporto  dell'energia  elettrica,  come  da  normativa specifica di settore;
 il progetto ha altresi' usufruito di un contributo da parte della commissione  Europea  pari  a  700  mila  euro  nell'ambito del Trans European  Network  (TEN)  essendo  riconosciuto  come  infrastruttura strategica per lo sviluppo della rete elettrica europea.
 Delibera: 1. Approvazione progetto.
 1.1.   Ai  sensi  e  per  gli  effetti  dell'art.  13  del  decreto legislativo   n.  190/2002,  nonche'  ai  sensi  del  disposto  degli articoli 10,   12  e  52-quater  del  decreto  del  Presidente  della Repubblica n. 327/2001, e successive modificazioni e integrazioni, e' approvato  -  con  le  prescrizioni,  raccomandazioni  e il programma interferenze  proposti  dal  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti,  di concerto con il Ministero delle attivita' produttive - anche  ai  fini  del  riconoscimento  della compatibilita' ambientale dell'opera,  dell'apposizione  del vincolo preordinato all'esproprio, nonche'   ai   fini   della   dichiarazione   di  pubblica  utilita', inamovibilita',  indifferibilita' ed urgenza delle opere, il progetto per  l'autorizzazione  alla realizzazione ed all'esercizio del «Nuovo collegamento  sottomarino  a  500  kV  in  corrente  continua  SAPEI» (Sardegna - Penisola italiana).
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio,  l'intesa  Stato-regioni  sulla  localizzazione  dell'opera stessa.
 1.2.  Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1, cui e' condizionata l'approvazione  del  progetto,  sono  riportate  nell'allegato 1, che forma  parte  integrante  della presente delibera. Le raccomandazioni proposte  dal  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti, di concerto  con  il Ministero delle attivita' produttive sono riportate nel medesimo allegato 1.
 1.3.  E'  altresi'  approvato  il programma della risoluzione delle interferenze,  con  le  prescrizioni  proposte  dal  Ministero  delle infrastrutture  e  dei  trasporti, di concerto con il Ministero delle attivita' produttive, riportate nel sopra citato allegato 1. 2. Clausole finali.
 2.1.  Il soggetto aggiudicatore e' individuato nella societa' Terna Rete Elettrica Nazionale S.p.A.
 2.2.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di  questo Comitato, la conservazione di tutta  la  documentazione  afferente  il  progetto  approvato  con la presente delibera.
 2.3.  Il  soggetto aggiudicatore provvedera', prima dell'esecuzione dei  lavori,  a  fornire  assicurazioni  al  predetto  Ministero e al Ministero  delle  attivita' produttive sull'avvenuto recepimento, nel progetto  esecutivo,  delle  prescrizioni  riportate  nel  menzionato allegato  1, nonche' sul rispetto delle altre indicazioni di cui allo stesso.
 2.4.  La verifica delle restanti prescrizioni, ove non diversamente specificato  nelle  stesse,  sara'  effettuata  dal  Ministero  delle infrastrutture  e  dei  trasporti, di concerto con il Ministero delle attivita' produttive.
 2.5.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' a  svolgere, di concerto con il Ministero delle attivita' produttive, le  attivita'  di  supporto  intese a consentire a questo Comitato di espletare  i  compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso  assegnati  dalla  normativa  citata  in premessa, anche tenendo conto  delle  indicazioni  di  cui  alla  delibera  n.  63/2003 sopra richiamata.
 2.6. Il CUP D59E04000040004, assegnato al progetto in argomento, ai sensi  della  delibera  CIPE n. 24/2004, dovra' essere evidenziato in tutta   la  documentazione  amministrativa  e  contabile  riguardante l'intervento in esame.
 Roma, 2 dicembre 2005
 
 Il presidente delegato
 Tremonti Il segretario del CIPE         Molgora
 
 Registrata alla Corte dei conti il 4 maggio 2006 Ufficio  di  controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 2 Economia e finanze, foglio n. 367
 |  |  |  | Allegato 1 Prescrizioni, Raccomandazioni, Programma interferenze Collegamento    sottomarino   denominato   SAPEI   (Sardegna-Penisola italiana)  500 kVcc S.E. Fiume Santo (Sardegna) - S.E. Latina (Lazio) ed opere accessorie. PRESCRIZIONI. Prescrizioni ambientali. In sede di redazione del progetto esecutivo.
 1.  Il  soggetto  aggiudicatore dovra' trasmettere all'Ente Parco Nazionale  dell'Arcipelago  di  La  Maddalena  l'indagine  marina  di dettaglio  del  progetto  esecutivo  per  la  parte  di interesse. La verifica   di  ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  dell'Ente  Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena.
 2.  Il  soggetto  aggiudicatore dovra' trasmettere all'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena una mappa in scala 1:25.000 con   la   distribuzione   delle  praterie  a  Posidonia  oceanica  e l'eventuale  incidenza  su tale habitat conseguente ai lavori in atto per la parte di interesse. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura dell'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena.
 3.   Saranno   osservate   le  norme  di  cui  al  P.T.P.  (Piano Territoriale Paesistico Ambito Territoriale) della provincia di Roma. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della amministrazione provinciale di Roma.
 4.  Siano  messi  in  atto  tutti  gli  accorgimenti tecnici e di bioingegneria    per   salvaguardare   la   stabilita'   del   suolo, regolamentare  il regime delle acque superficiali ed evitare fenomeni di  inquinamento  delle  falde  idriche.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della amministrazione provinciale di Roma.
 5.  Gli  interventi  nel territorio della provincia di Latina non interferiscano  con  il  paesaggio  circostante  sia  per gli aspetti ambientali che paesistici. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della amministrazione provinciale di Latina.
 6.  All'interno  del  poligono  militare di Nettuno dovra' essere ristabilito  lo  stato  originale  e naturale dei luoghi, compreso il ripristino  della  strada  sterrata  in  terra battuta, escludendo il proposto  manto  d'asfalto, in quanto la superficie pavimentata della strada  comporterebbe  l'alterazione  delle  naturali  condizioni  di deflusso  delle  acque  pluviali  nel  terreno,  in  contrasto con le esigenze  di  tutela  ambientale  e  paesaggistica.  La  verifica  di ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  del  Ministero  per i beni e le attivita' culturali. Nella fase di realizzazione delle opere.
 7.  Il  soggetto  aggiudicatore  nella  realizzazione  dell'opera dovra'   seguire  le  caratteristiche  tecniche  e  le  modalita'  di esecuzione  presentate  nel  progetto  esecutivo  e  nella  relazione ambientale, con particolare attenzione alla direzione del tracciato e alle   modalita'   di  realizzazione  dello  scavo.  La  verifica  di ottemperanza  sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 8.  Tutte  le  attivita' necessarie alla realizzazione dell'opera dovranno   essere  effettuate  nel  pieno  e  totale  rispetto  delle normative  vigenti  in materia di tutela e salvaguardia dell'ambiente marino  utilizzando  le  migliori  tecnologie disponibili per ridurre quanto piu' possibile le interferenze con l'ambiente, con particolare attenzione  a  fenomeni  di  torbidita'  e dispersione dei sedimenti, evitando  un eventuale rilascio di contaminanti nell'ambiente marino. La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 9. Per le opere a mare il materiale risultante dagli scavi dovra' essere  riutilizzato  per  la  copertura  della  trincea ed eventuali materiali  di  risulta  non  riutilizzabili  nell'ambito  dei  lavori dovranno  essere  smaltiti  presso  idonea  discarica autorizzata che dovra'  essere  individuata prima dell'inizio dei lavori. La verifica di  ottemperanza  sara'  svolta  a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 10. Il soggetto aggiudicatore dovra' dare informativa al comitato di  pilotaggio  del  santuario  dei mammiferi marini del Mediterraneo rispetto  al  livello di rumore alla sorgente SPL per quanto riguarda la  frequenza tra 20 e 200 Hz nell'area all'interno del santuario dei mammiferi  marini del Mediterraneo. La verifica di ottemperanza sara' svolta  a  cura  del  Ministero  dell'ambiente  e  della  tutela  del territorio   e   dell'Ente  Parco  Nazionale  dell'Arcipelago  di  La Maddalena.
 11.  In tutte le aree marine nelle quali l'indagine ambientale ha evidenziato  la presenza di Posidonia oceanica, il cavo dovra' essere semplicemente adagiato sul fondale mediante l'ausilio di sommozzatori specializzati,  senza  procedere  ad  alcuna  attivita'  di  scavo ed interramento.  Il  cavo  dovra' essere fissato sul fondo posizionando degli  appropriati dispositivi di ancoraggio e avendo cura di evitare ogni  perturbazione  alla  Posidonia  oceanica medesima e al connesso ecosistema.  La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 12. Il soggetto aggiudicatore fara' elaborare in sede di progetto ed  attuare  da  un istituto scientifico pubblico o universitario con oneri a proprio carico, un piano di monitoraggio ambientale nell'area marina   in   esame.  Tale  monitoraggio,  finalizzato  al  controllo dell'area  marina  interessata  dal passaggio del cavo, dovra' essere effettuato  con  cadenza quadrimestrale e dovra' avere una durata non inferiore ai ventiquattro mesi. Durante l'indagine dovra' essere data particolare attenzione alle zone interessate da prateria di Posidonia oceanica  anche  ai  fini  del  recupero  della  prateria  stessa  da situazioni   di  stress  ambientale.  I  risultati  del  monitoraggio dovranno  essere  inviati  con  cadenza  quadrimestrale  alla Regione autonoma  della  Sardegna  - Assessorato della difesa dell'ambiente e alla  regione  Lazio  -  Direzione  regionale  ambiente  e protezione civile,  al  fine  della pianificazione di misure di compensazione in caso  di  eventuale  impatto ambientale, al Ministero dell'ambiente e tutela  del  territorio  - Divisione per la protezione della natura e all'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena. La verifica di  ottemperanza  sara'  svolta  a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 13.  Per  le  opere  a  mare,  qualsiasi  variazione  si rendesse necessaria  durante  la  fase  di  realizzazione rispetto al progetto presentato,  dovra'  essere  preventivamente  comunicata al Ministero dell'ambiente  e  della  tutela  del  territorio  -  Direzione per la protezione  della  natura  e  ai  capi  dei  compartimenti  marittimi interessati.  La  verifica  di  ottemperanza  sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 14.  Nella realizzazione delle opere marine dovranno essere messe in   atto   tutte   le   azioni   necessarie   volte   al  ripristino dell'esistente.  La  verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 15.  Il  soggetto  aggiudicatore  e'  tenuto  a  collaborare  e a realizzare qualsivoglia iniziativa venisse considerata necessaria dal Ministero  dell'ambiente  e  della  tutela  del  territorio,  Regione autonoma   della  Sardegna,  dalla  regione  Lazio  e  dai  capi  dei compartimenti   marittimi   interessati,   ai   fini   della   tutela dell'ambiente marino, interessato dalla realizzazione delle opere. La verifica   di   ottemperanza   sara'  svolta  a  cura  del  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 16.  Per  le  opere  a mare il soggetto aggiudicatore e' tenuto a sostenere  le spese relative all'attivita' di controllo cosi' come le spese   per   eventuali  misure  di  compensazione.  La  verifica  di ottemperanza  sara' svolta a cura del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
 17.  Nelle  aree  boscate  del  sito  SIC Bosco del Foglino e del Cerreto  Crocetta  il  tracciato dovra' essere realizzato all'interno della  strada  di  servizio, limitatamente alla fascia necessaria per l'esecuzione  degli  scavi  e  per  il  transito  dei  mezzi d'opera, preservando  il  piu'  possibile  le  alberature  esistenti ed i loro apparati  radicali.  La  verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero per i beni e le attivita' culturali.
 18. Lungo il tratto che affianca la strada Nettuno-Acciarella, il tracciato   della   trincea  dovra'  essere  realizzato,  cosi'  come previsto,  marginalmente alla pista sterrata al fine di salvaguardare i vicini apparati radicali dei pini secolari presenti. La verifica di ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  del  Ministero  per i beni e le attivita' culturali.
 19.  Considerato  che  il  tracciato  di scavo attraversa zone di interesse  archeologico  solo  parzialmente  conosciute, il limitrofo tracciato  della  via Severiana e l'area di interesse archeologico di Astura,  si  richiede  l'assistenza  archeologica  allo  scavo per la redazione  di  documentazione  archeologica della trincea di posa dei cavi  ad  alta tensione e dei possibili ritrovamenti di beni tutelati dal  codice  dei  beni  culturali, decreto legislativo n. 42/2004. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero per i beni e le attivita' culturali.
 20.   Ai   fini   della  salvaguardia  delle  zone  di  interesse archeologico,  si dovra' seguire con particolare attenzione i lavori, sia   per   quanto  attiene  alla  realizzazione  della  stazione  di conversione,   sia  per  gli  scavi  delle  trincee,  affidandone  il controllo  quotidiano a personale specializzato nel campo delle faune fossili  di Fiume Santo. Il soggetto aggiudicatore fomira' la massima collaborazione  al  fine  di ottenere i migliori risultati col minimo dispendio  di  risorse  possibile.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero per i beni e le attivita' culturali.
 21.  Saranno rispettate le pertinenti disposizioni della legge n. 963/1965   («Disciplina   della  pesca  Marittima»)  e  del  relativo regolamento  di esecuzione decreto del Presidente della Repubblica n. 1639/1968  e  successive modifiche. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero delle politiche agricole e forestali.
 22.  Si  minimizzera'  al  massimo la torbidita' ed i fenomeni di dispersione  dei  sedimenti  durante  le  operazioni di posa dei cavi marini nell'area di competenza della regione Sardegna. La verifica di ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  della  Regione  autonoma  della Sardegna.
 23.  Si  limitera'  la  durata  delle  attivita' di posa dei cavi marini  e  dei  volumi  di  materiale  da  movimentare  nell'area  di competenza  della regione Sardegna. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Regione autonoma della Sardegna.
 24.  Non si effettueranno attivita' di movimentazione del fondale marino  nell'area  di  competenza  della  regione Sardegna durante il periodo  estivo, corrispondente al periodo riproduttivo della maggior parte  delle specie ittiche che popolano le praterie di Posidonia. La verifica  di  ottemperanza sara' svolta a cura della Regione autonoma della Sardegna.
 25.  Nell'area  di competenza della regione Sardegna si eseguira' un  monitoraggio  ambientale  al  termine delle attivita' di posa dei cavi  marini,  nell'area  in  esame per i parametri gia' indagati nel rapporto  d'indagine ambientale, con particolare riferimento all'area della  prateria di Posidonia in cui sono state ubicate le stazioni di monitoraggio  e  i  relativi  risultati  dovranno essere trasmessi al servizio tutela delle acque della Regione autonoma della Sardegna. La verifica  di  ottemperanza sara' svolta a cura della Regione autonoma della Sardegna.
 26.  Per  quanto riguarda gli interventi all'interno del SIC cod. IT6030047 «Bosco di Foglino»: i lavori non devono essere eseguiti nel periodo  compreso  tra  il  1° marzo ed il 31 luglio; il taglio della vegetazione   arborea  sia  limitato  allo  stretto  necessario  alle esigenze dell'intervento e, ove possibile, spiantando e reimpiantando gli  esemplari arborei con specifico riferimento a quelli di Farnetto (Quercus frainetto); sia adottata ogni cautela per non danneggiare il piccolo  stagno  riscontrato nelle vicinanze al sito d'intervento; il previsto  argine  da realizzare a ridosso dello stagno deve essere di piccole  dimensioni  (non  piu'  di  50  cm  di  altezza)  e non deve interessare  l'intera  circonferenza  (max.  la  meta' della stessa), evitando  quanto  piu'  possibile  la circolazione di mezzi meccanici intorno  allo stagno medesimo; a lavori ultimati, il tratto di strada interessato  dai  lavori  dovra'  preferibilmente  rimanere  sterrato evitando  di  asfaltarlo;  la parte fertile delle terre di scavo deve essere  riutilizzata  sul  posto mentre quella sterile non utilizzata per  il  reinterro, deve essere smaltita a norma di legge; non devono essere  realizzate  aree  di  cantiere  o  stoccaggio  materiali.  Su indicazioni  della  regione  Lazio, la verifica di ottemperanza sara' svolta  a  cura  dei  coordinamenti  provinciali del CFS di Roma e di Latina,  che devono assicurare tramite il loro personale una continua sorveglianza  sul  rispetto  delle  prescrizioni  indicate  e  devono garantire che, in caso di imprevedibili e non descritti disturbi alla fauna  selvatica  o agli habitat dei SIC in argomento, siano adottate immediate  ed  idonee  misure  per interrompere o ridurre il disturbo derivante dalla gestione del cantiere.
 27.  Per  quanto riguarda gli interventi all'interno del SIC Cod. IT6030049 «Zone umide ad ovest del Fiume Astura»: i lavori non devono essere eseguiti nel periodo compreso tra il 1° marzo ed il 31 luglio; la  parte  fertile  delle terre di scavo deve essere riutilizzata sul posto  mentre  quella  sterile  non utilizzata per il reinterro, deve essere  smaltita  a norma di legge; non devono essere realizzate aree di  cantiere  o  stoccaggio  materiali.  Su indicazioni della regione Lazio,   la   verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  dei coordinamenti  Provinciali  del  CFS  di Roma e di Latina, che devono assicurare  tramite  il  loro personale una continua sorveglianza sul rispetto  delle prescrizioni indicate e devono garantire che, in caso di imprevedibili e non descritti disturbi alla fauna selvatica o agli habitat  dei  SIC  in  argomento,  siano adottate immediate ed idonee misure  per  interrompere  o  ridurre  il  disturbo  derivante  dalla gestione del cantiere.
 28.  Nel  territorio  della  provincia  di  Roma  il materiale di risulta  sia  sistemato  in  loco  in maniera tale da non alterare il preesistente  profilo del terreno ne' l'idrografia naturale, e quello in esubero sia ricollocato in altro sito nel rispetto della normativa vigente  in  materia. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della amministrazione provinciale di Roma.
 29. Nel territorio della provincia di Roma le eventuali superfici nude   conseguenti  ai  lavori  siano  sistemate  in  modo  adeguato, rinverdite  mediante  inerbimento  e/o cespugliamento. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della amministrazione provinciale di Roma.
 30.   Nel   territorio   della  provincia  di  Roma  il  soggetto aggiudicatore  si  impegni  a realizzare tutte le opere necessarie al riassetto  del  suolo  che gli verranno imposte, qualora si dovessero ravvisare  situazioni di turbativa all'ambiente, per cio' che attiene l'assetto  idrogeologico.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della amministrazione provinciale di Roma. Prescrizioni Tecniche. In sede di redazione del progetto esecutivo.
 31.  Le distanze di sicurezza da elementi pericolosi, situati sia all'interno   che  all'esterno  dell'area  interessata  dalle  opere, vengano  individuate  dal  soggetto  aggiudicatore  a  seguito di una valutazione  approfondita  del  rischio  incendio  e della successiva valutazione  delle  conseguenze, con l'obiettivo di evitare eventuali effetti  domino con conseguenze non prevedibili. Si fa presente a tal proposito  che  in  localita'  Borgo Sabotino (regione Lazio) e Fiume Santo  (regione  Sardegna),  luogo  dove dovranno sorgere le centrali elettriche,   risultano  rispettivamente  posizionate  l'ex  centrale nucleare,  attualmente  in  fase di dismissione a cura della societa' SOGIN,  e  la  centrale termoelettrica di Fiume Santo. La verifica di ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  del  Ministero  dell'interno  - Dipartimento  Vigili  del  Fuoco,  soccorso  pubblico  e della difesa civile - Area rischi industriali.
 32. Nelle stazioni di conversione siano adottate idonee misure di prevenzione  e  protezione  antincendi, in relazione alla presenza di sostanze  combustibili  e/o infiammabili e all'esistenza di possibili sorgenti   di   innesco.   In   particolare   per  quanto  attiene  i provvedimenti   di   protezione  antincendio,  si  ritiene  opportuno segnalare  la necessita' che i medesimi siano progettati e realizzati con  l'obiettivo  non  solo  di limitare i danni connessi a probabili incendi,  ma  anche  di  garantire  la  sicurezza  delle  squadre  di intervento.  A tal proposito e in particolare per quanto riguarda gli impianti  di  protezione  attiva,  si  ritiene  opportuno  che  venga esaminata  la  possibilita',  previa  dettagliata analisi del rischio incendio  secondo  le  indicazioni riportate nel decreto ministeriale 10 marzo  1998,  di  realizzare a protezione dell'opera e in aggiunta agli  impianti  gia'  previsti in progetto, ove necessari, impianti a saturazione  d'ambiente  e  rete  idrica  antincendio.  Nel  progetto esecutivo  da presentare al comando, ai sensi dell'art. 2 del decreto del  Presidente della Repubblica n. 37/1998, dovranno essere indicate tutte  le  attivita'  che  ricadano  nell'elenco  allegato al decreto ministeriale  16 febbraio  1982,  redigendo la documentazione tecnica prevista   (relazione  tecnica  ed  elaborati  grafici)  dal  decreto ministeriale  4 maggio 1998. La verifica di ottemperanza sara' svolta a  cura  del  Ministero dell'interno - Dipartimento Vigili del Fuoco, soccorso pubblico e della difesa civile - Area rischi industriali.
 33.  Per  le opere a mare si dovra' tener conto della presenza di cavi  e condotte sottomarini lungo tutta la zona delle operazioni. La verifica   di   ottemperanza   sara'   svolta  a  cura  dell'Istituto idrografico della marina.
 34.  Saranno  comunicate all'Istituto idrografico della marina le valutazioni  di  eventuali  variazioni  di  campo magnetico terrestre nella  zona  di transito dei cavi marini. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura dell'Istituto idrografico della marina.
 35.  Il  dispersore (catodo), in prossimita' della costa laziale, sara'  spostato  in  idonea zona in direzione Ovest Sud Ovest come da nota  del  soggetto  aggiudicatore  prot. AD/2005000099 del 21 giugno 2005.  La  verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del Ministero della difesa - Direzione generale degli armamenti terrestri.
 36.  La  pista interessata dal cavidotto nel poligono militare di Nettuno  sara'  asfaltata  lungo  tutto  il percorso, escluse le zone all'interno  dei  boschi  e  le aree SIC. La verifica di ottemperanza sara'  svolta  a cura del Ministero della difesa - Direzione generale degli armamenti terrestri.
 37.  Lungo  il percorso in affiancamento all'esistente recinzione perimetrale  del  poligono  militare  di Nettuno sara' realizzata una nuova  recinzione tipo industriale (costituita da cordolo e basamento in  cemento armato, griglia in ferro zincato e corda in ferro spinato al limite superiore). La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del  Ministero  della  difesa  -  Direzione  generale degli armamenti terrestri.
 38.  Nella  zona  antistante  il litorale della regione Lazio, la collocazione dei cavi, del dispersore (catodo) e di quanto necessario per  il  funzionamento della linea non dovra' interferire, in sede di progetto  esecutivo,  ne' direttamente ne' indirettamente, tramite le aree  di  rispetto,  con le attivita' estrattive previste all'interno delle  aree di interesse indicate in allegato C2 e D1 alla nota della regione  Lazio  prot.  D2/177005  del 19 ottobre 2005. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione Lazio.
 39.   Il   soggetto  aggiudicatore,  nel  corso  delle  attivita' propedeutiche  alla  posa  dei  cavi  marini nella zona di competenza della   regione  Lazio,  dovra'  eseguire  quelle  indagini  ritenute necessarie   dalla  regione  Lazio  per  la  definizione  delle  aree estrattive all'interno delle aree di interesse C2 e D1 che potrebbero subire  interferenze  con  la  posa dell'elettrodotto. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione Lazio.
 40.   Il   soggetto   aggiudicatore   dovra'   tenere   informata l'amministrazione regionale del Lazio sulle scelte esecutive adottate e  su  eventuali  aggiornamenti  apportati  al progetto nella zona di competenza  della  regione  Lazio.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione Lazio.
 41.   Si  dovra'  formalizzare  l'attraversamento  dei  fossi  di competenza  della  provincia di Roma, facendo pervenire al servizio 2 del   Dip.to   IV  dell'amministrazione  provinciale  di  Roma  e  al competente  consorzio di bonifica una distinta dei fossi attraversati con  la  specifica  relativa  al  foglio  e  particella catastale. La verifica  di  ottemperanza  sara' svolta a cura della amministrazione provinciale di Roma.
 42.  Nel  territorio  della  provincia  di  Latina si preservi il sistema  artificiale  del  bacino  di  scolo gestito dall'idrovora di Valmontorio.  La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura della amministrazione provinciale di Latina.
 43.  Per  le  opere nel comune di Castelsardo sara' presentata la dichiarazione  del direttore e dell'esecutore dei lavori prevista dal procedimento  di  concessione  edilizia.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del comune di Castelsardo.
 44.  Gli  elaborati  grafici  saranno  firmati  da  un  ingegnere abilitato   ed   iscritto   all'albo,  come  previsto  dalla  vigente normativa,  al  fine  dell'assunzione di responsabilita' sulle scelte tecniche le verifiche di protezione degli impianti, dei cavi, ecc. La verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a cura del Ministero delle infrastrutture  e  trasporti  -  SIIT  per  il  Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna.
 45.  Sara'  dato corso alla formalizzazione della concessione sul demanio  marittimo.  La  verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del   Ministero  delle  infrastrutture  e  trasporti  -  Dipartimento navigazione   Marittima  ed  interna  -  Direzione  generale  per  le infrastrutture della navigazione marittima ed interna. Nella fase di realizzazione delle opere.
 46. Sara' osservato quanto previsto dall'art. 10 legge 2 febbraio 1960,  n.  68 («Norme sulla cartografia ufficiale dello Stato e sulla disciplina   della   produzione   e   dei   rilevamenti  terrestri  e idrografici»).  La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a cura dell'Istituto idrografico della marina.
 47.  Dovra'  essere  comunicato  all'Istituto  idrografico  della marina  il  periodo  effettivo  di  esecuzione dei lavori in mare. La verifica   di   ottemperanza   sara'   svolta  a  cura  dell'Istituto idrografico della marina.
 48.  Al  termine  dei  lavori  saranno  fornite  indicazioni  del tracciato   marino   all'Istituto   idrografico   della   marina  per aggiornamento  della cartografia nautica. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura dell'Istituto idrografico della marina.
 49.  L'opera  dovra'  essere  integrata  dagli  interventi che il soggetto  aggiudicatore  si e' impegnato ad effettuare con nota prot. AD/2005000099  del  21 giugno 2005. La verifica di ottemperanza sara' svolta  a  cura  del  Ministero della difesa - Comando militare della capitale.
 50.  Le  operazioni  di consegna e ripresa delle aree interessate dall'opera   nel   poligono   militare  di  Nettuno  dovranno  essere effettuate  dall'8°  Reparto  infrastrutture  che  seguira' tutti gli sviluppi   fino   al   computo   degli  indennizzi  da  corrispondere all'Agenzia  del  demanio  per  l'occupazione  e  l'imposizione della servitu'  creatasi.  La  verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del  Ministero  della  difesa - Dipartimento militare marittimo dello Jonio e del Canale d'Otranto.
 51.  Si  dovra'  dare  preventiva  notifica  di  cinque giorni al Dipartimento  militare  marittimo  dello Jonio e del Canale d'Otranto delle  date di effettivo inizio/fine delle attivita' nella rispettiva area  di  giurisdizione  (da punto 41° 27.2N - 012°19.5E al punto 41° 25.00N  -  012°  19.5E)  onde  garantire  la regolare emissione degli avvisi  ai naviganti. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura del  Ministero  della  difesa - Dipartimento militare marittimo dello Ionio e del Canale d'Otranto.
 52.  Si  dovra'  fornire al Dipartimento militare marittimo dello Jonio  e  del  Canale  d'Otranto,  al termine dei lavori in mare, una planimetria  dello  stato  dei  luoghi, affinche' il Comando militare marittimo   autonomo  della  capitale  possa  interessare  l'Istituto idrografico   della  marina  per  l'aggiornamento  della  cartografia nautica.  La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  del Ministero  della difesa - Dipartimento militare marittimo dello Ionio e del Canale d'Otranto.
 53.  L'area  demaniale di competenza dell'ufficio delle dogane di Sassari  sara'  utilizzata esclusivamente per eseguire e mantenere le opere necessarie alla realizzazione dell'elettrodotto. La verifica di ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  dell'ufficio  delle  dogane  di Sassari.
 54.  Saranno  comunicate  le  date  di avvio e di conclusione dei lavori alle competenti capitanerie di porto, al fine di regolamentare lo svolgimento degli stessi con un'ordinanza di polizia marittima. La verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  delle  competenti Capitanerie di porto.
 55.   Il   soggetto   aggiudicatore   dovra'   tenere   informata l'amministrazione  regionale  del  Lazio  sulle  attivita'  marine in corso,  consentendo  al  personale della stessa regione di effettuare verifiche  e  controlli  sul  posizionamento  dei cavi marini e delle attrezzature  connesse.  La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura della regione Lazio.
 56.  Le  opere a mare nell'area di competenza della regione Lazio dovranno  essere eseguite nei termini temporali previsti dal progetto per  l'autorizzazione  alla  costruzione ed esercizio. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione Lazio.
 57. Il soggetto aggiudicatore e' tenuto, al termine dei lavori in mare  nell'area  di competenza della regione Lazio, a presentare alla regione   Lazio  -  Dipartimento  territorio  -  Direzione  regionale ambiente  e  cooperazione  tra  i  popoli - Area difesa del suolo una relazione  sull'andamento  degli  stessi  ed  a  comunicare  i  nuovi elementi   di  conoscenza  acquisiti  in  relazione  alle  operazioni effettuate.  La  verifica  di  ottemperanza sara' svolta a cura della regione Lazio.
 58.  I lavori per l'attraversamento dei fossi di competenza della provincia  di  Roma verranno eseguiti durante il periodo di magra dei fossi.  La  verifica  di  ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  della amministrazione provinciale di Roma.
 59.  Nell'attraversamento dei fossi di competenza della provincia di  Roma i materiali di risulta verranno allontanati e trasportati in discarica.  La  verifica  di  ottemperanza  sara' svolta a cura della amministrazione provinciale di Roma.
 60.  Nell'attraversamento dei fossi di competenza della provincia di  Roma,  nei  lavori  di  sistemazione  in fregio al fosso, saranno rispettate  le  specifiche  indicazioni  di  cui  al regio decreto n. 523/1904  e  n.  368/1904. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della amministrazione provinciale di Roma.
 61.  Nel  territorio  della  provincia di Roma saranno realizzate nelle  varie  fasi dei lavori tutte le opere provvisorie e definitive atte  a  garantire  la stabilita' del suolo, non lasciando scarpate o fronti  di  scavi  privi  di  opere  a  protezione  e  prevedendo  la realizzazione   di   idonee   opere   provvisionali  e  definitive  a contenimento.  La  verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della amministrazione provinciale di Roma.
 62.  Nel  territorio  della  provincia  di Roma i lavori di scavo strettamente  necessari saranno eseguiti nei luoghi e nelle quantita' previste  negli  elaborati  del  progetto  per  l'autorizzazione alla costruzione  ed esercizio. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della amministrazione provinciale di Roma.
 63.  Venga  verificata  nel  tempo,  in  fase di realizzazione ed esercizio,  l'affidabilita'  dei materiali utilizzati sia per l'anodo di   Punta  Tramontana,  in  Sardegna  che  per  il  catodo  previsto posizionato  a  largo della costa laziale, in particolare il progetto esecutivo dovra' verificare:
 che  i  materiali  utilizzati per l'anodo ed il catodo dovranno assicurare  le  caratteristiche  di progetto nel tempo, attraverso un adeguato  piano di gestione, che dovra' essere consegnato agli uffici competenti per i controlli;
 lo  stato  di  fatto degli elettrodi esistenti in Sardegna e la verifica  dell'anodo con 1'implementamento degli ulteriori elettrodi, comunicandolo  al  Ministero  delle infrastrutture e trasporti - SIIT per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna;
 effettiva  misurazione  in  sito  della resistivita' dell'acqua marina  in  relazione  alle  ipotesi di progetto, nonche' prima della messa  in esercizio dell'impianto, la verifica strumentale del valore del  campo elettrico sia in prossimita' dell'anodo che del catodo, al fine  di  accertarne  la  sicurezza  per l'eventuale stazionamento di subacquei,   con   un   piano  dei  controlli  e  misurazioni  almeno semestrale.
 La  verifica  di  ottemperanza  sara' svolta a cura del Ministero delle  infrastrutture e trasporti - SIIT per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna. Nelle fase di esercizio.
 64.  L'area  demaniale di competenza dell'ufficio delle dogane di Sassari  sara'  utilizzata esclusivamente per eseguire e mantenere le opere necessarie alla realizzazione dell'elettrodotto. La verifica di ottemperanza  sara'  svolta  a  cura  dell'ufficio  delle  dogane  di Sassari. RACCOMANDAZIONI. Raccomandazioni ambientali. In sede di redazione del progetto esecutivo.
 65.   Si   consiglia   che   il   rivestimento  dell'edificio  di sezionamento  nel  comune  di Castelsardo venga realizzato con pietra locale. PROGRAMMA INTERFERENZE.
 66.   Il   soggetto  aggiudicatore  dovra'  inviare  il  progetto esecutivo,  al fine di dare corso alla risoluzione delle interferenze con le opere esistenti, ai seguenti enti:
 Ministero  delle  comunicazioni  -  Direzione  generale  per  i servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione;
 amministrazione provinciale di Roma;
 amministrazione provinciale di Latina;
 amministrazione provinciale di Sassari;
 comuni di: Sassari, Porto Torres, Castelsardo, Latina, Nettuno;
 Enel distribuzione S.p.a.;
 consorzio di bonifica Agro Pontino;
 consorzio di bonifica Pratica di Mare;
 Poste   Italiane   -   Divisione   corrispondenza  -  Direzione comunicazioni elettroniche;
 Telecom Italia - Direzione regionale Lazio;
 Telecom Italia SPARKLE.
 Le  interferenze saranno regolate secondo la vigente normativa di settore.
 67.    In   relazione   alle   interferenze   con   impianti   di telecomunicazione,  in  accordo  a  quanto  sottoscritto dal soggetto aggiudicatore  con dichiarazione d'impegno prot. GRTN/P2005014848 del 1° agosto 2005, il Ministero delle comunicazioni - Direzione generale per  i  servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione, ai sensi  della «Procedura per il rilascio dei consensi alla costruzione ed  esercizio  relativi  agli elettrodotti di 3ª classe», di cui alla nota  del Ministero delle comunicazioni prot. 0029455 del 26 novembre 2003  e successive modifiche ed integrazioni, fara' emanare, da parte del  soggetto aggiudicatore, la documentazione ufficiale dei progetti esecutivi,    di    eventuali    interferenze   con   le   linee   di telecomunicazioni    delle   relative   societa'   licenziatarie   e, successivamente,  comunicazione di fine lavori per poter programmare, con  i funzionari preposti dall'Ispettorato in indirizzo, la prevista verifica  tecnica.  Si  dovra'  tenere  conto, compatibilmente con la dichiarazione d'impegno citata dei seguenti aspetti:
 presenza,  nella  tratta  del mar Tirreno interessata dai nuovi impianti,   di  numerosi  cavi  telegrafici  e  telefonici  da  tempo inattivi;  si  raccomanda  la  massima  prudenza onde evitare danni a persone o cose;
 si  evidenzia  la  necessita' di mantenere, per gli impianti di Telecom  Italia S.p.a., qualora presenti, razionali ed irrinunciabili condizioni, da considerare sia in fase di organizzazione dei cantieri sia  in  fase  di  realizzazione  delle opere, che ne garantiscano la funzionalita',  l'integrita' e la continuita' del servizio, anche, se necessario,   con   adeguamenti   e/o   spostamenti   provvisori  e/o definitivi;   gli   oneri  derivanti  per  gli  eventuali  lavori  di spostamento  e/o  adeguamento  degli  impianti di TLC, correlati alla realizzazione  delle opere in oggetto, saranno addebitati al soggetto aggiudicatore;   saranno   redatti,   dopo  eventuale  determinazione congiunta  e  puntuale  degli  interventi  da  effettuare,  opportuni preventivi;
 con riferimento agli attraversamenti di cavi telefonici marini, sara'  effettuato,  da  parte dei tecnici del soggetto aggiudicatore, uno  studio in merito alle sovrapposizioni tra i diversi tipi di cavi che  escluda la possibilita' che i cavi elettrici possano schiacciare i  cavi  telefonici,  notevolmente piu' leggeri dei primi; a tal fine sara'  stipulato  un  accordo cosiddetto di incrocio volto a definire l'ampiezza  delle  aree  di rischio relative ai punti di intersezione nonche'  le  modalita'  di intervento per la riparazione di eventuali guasti di entrambi i tipi di cavi.
 68.  In  relazione  alle  interferenze con la sede stradale della s.p. Nettuno-Acciarella dal km 2+600 al km 3+200:
 lo scavo verra' realizzato a tratti di circa m 100 di lunghezza massima, salvo casi particolari, e si procedera' ad eseguire il nuovo tratto  solo dopo aver ultimato il tratto precedente, esclusa la posa in  opera  del  manto  di  usura che verra' eseguito dopo il completo rinterro di tutto lo scavo;
 la   profondita'   dello   scavo,  misurata  dalla  generatrice superiore  del  tubo  o dell'estradosso del manufatto protettivo, non dovra'  essere  inferiore  a  m 1,00 per gli scavi paralleli all'asse stradale e non inferiore a m 1,20 per quelli trasversali;
 lo  scavo  sara'  a  sezione  obbligata  con  adeguate opere di sostegno  delle pareti anche per evitare la deformazione laterale del terreno;
 al  termine dello scavo si procedera' alla regolarizzazione del piano di posa, i materiali degli scavi dovranno essere immediatamente allontanati  dal  cantiere  e  portati  a  rifiuto  a  cura  e  spese dell'impresa in discariche autorizzate;
 il riempimento sara' effettuato con impasto misto costituito da breccia, sabbione e kg 100 di cemento per mc. di impasto, ovvero, con materiale  betonabile  (tipo  Geomix  o similari) avente resistenza a compressione  a  24  h  non  inferiore  a  2  daN/cmq  e a 28 gg. non inferiore  a  15  daN/cmq;  il  riempimento in misto cementato dovra' essere   eseguito  a  strati  successivi,  di  30  cm,  singolarmente compattati;
 la  pavimentazione  sara'  eseguita  con  cm 15 di conglomerato bituminoso  (binder)  da  porsi in opera entro la fine della giornata lavorativa  in  modo tale da rendere agibile e transitabile il tratto di  strada manomesso; lo strato di binder dovra' comprendere le fasce laterali dello scavo aventi ciascuna una larghezza di cm 40;
 il ripristino del tappeto di usura sara' eseguito sul 50% della carreggiata  e, nel caso di scavi eseguiti su pavimentazioni recenti, sul  100%,  mediante  uno  strato  di conglomerato bituminoso siliceo dello  spessore  finito  di  cm 4, steso con macchina vibrofinitrice, previa  fresatura  e  curando tutti i raccordi con la pavimentazione, resta  inteso  che  se  venisse  danneggiata od invasa dagli scavi la restante  meta'  della  carreggiata, il ripristino del manto di usura dovra' interessare l'intera sede stradale;
 i  pozzetti  dovranno  essere muniti di soletta in calcestruzzo armato;  il chiusino a norma UNI-EN 124 dovra' essere posto a livello della pavimentazione;
 il  soggetto aggiudicatore sara' tenuto, al termine dei lavori, al  ripristino  delle  cordolature,  dei canaletti laterali di scolo, delle caditoie, dei marciapiedi e delle banchine, se necessario anche mediante   la   completa  ricostruzione  delle  opere  e  delle  loro caratteristiche  strutturali, alla rettifica delle pertinenze secondo quanto   ordinato  sul  posto  ed  al  ripristino  della  segnaletica orizzontale  e  verticale; prima dell'inizio dei lavori dovra' essere formalizzata l'autorizzazione ai sensi del Codice della strada previa presentazione della modulistica in uso debitamente compilata completa della   documentazione   tecnica   e   dei  versamenti  previsti  dal regolamento provinciale.
 69.  In  relazione  alle  interferenze con la sede stradale delle strade provinciali in provincia di Latina:
 saranno presentati gli appositi elaborati progettuali esecutivi ai  fini della formalizzazione della concessione per l'occupazione di suolo pubblico;
 sara'  prodotta  una  documentazione  integrativa  dalla  quale risultino  in  dettaglio,  lungo  una sezione trasversale quotata sia altimetricamente    che    planimetricamente,    le    tipologie   di attraversamento,  le interferenze con la sezione idraulica dei canali e le misure atte a ridurne l'impatto;
 non  si  realizzino  opere  che possano aumentare il livello di incidentalita'  stradale sulle due arterie di competenza provinciale, gia'  caratterizzate  da  una  pericolosita'  elevata  e per le quali l'amministrazione  provinciale  di Latina sta programmando interventi finalizzati  ad  aumentare  lo  standard  di  sicurezza;  in  fase di esecuzione  dei lavori saranno adottate le necessarie misure previste dal Codice della strada;
 venga  consentito  il  libero  deflusso  delle  acque  lungo le cunette  ed  i  fossi  di  guardia,  ubicati  ai  lati  delle  strade provinciali;
 le  aree  di  pertinenza, con particolare attenzione alle fasce frangivento,  siano conservate a verde, mediante la conservazione del manto   vegetale   esistente   nonche'  vengano  adottati  tutti  gli interventi  di pulizia e manutenzione, atti a prevenire i pericoli di incendio,  cosi'  come previsto dalla normativa nazionale e regionale vigente  (legge  21 novembre 2000, n. 353, legge regionale 28 ottobre 2002, n. 39 e regolamento regionale 18 aprile 2005, n. 7).
 70.  In  relazione alle interferenze con linee elettriche di Enel distribuzione S.p.a.:
 e'  necessario  il fuori servizio cautelativo delle linee media tensione  situate  nelle  immediate vicinanze dei lavori di scavo, da richiedere con congruo anticipo.
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