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| Gazzetta n. 75 del 30 marzo 2006 (vai al sommario) |  | MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI |  | COMUNICATO |  | Proposta  di  riconoscimento  della denominazione di origine protetta «Pagnotta del Dittaino» |  | 
 |  |  |  | Il  Ministero  delle  politiche  agricole  e  forestali esaminata l'istanza  intesa  ad  ottenere  la protezione della denominazione di origine  protetta  «Pagnotta  del Dittaino», ai sensi del regolamento (CEE)  2081/92  del  Consiglio  del  14 luglio 1992, presentata dalla Cooperativa  Agricola  Valle del Dittaino soc. coop. a r.l., con sede in  Catania,  via  V. Giuffrida,  202,  esprime  parere  favorevole e formula  la  proposta  di  disciplinare  di  produzione  nel testo di seguito riportato. Le  eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, relative alla presente  proposta  dovranno  essere  presentate,  nel rispetto della disciplina  fissata  dal  decreto  del Presidente della Repubblica 26 ottobre  1972, n. 642 «Disciplina dell'imposta di bollo» e successive modifiche,  al  Ministero  delle  politiche  agricole  e  forestali - Dipartimento  delle politiche di sviluppo - Direzione generale per la qualita'  dei  prodotti agroalimentari - QPA III, via XX Settembre n. 20  -  00187  Roma,  entro  trenta giorni dalla data di pubblicazione nella  Gazzetta  Ufficiale  della  Repubblica italiana della presente proposta,   dai  soggetti  interessati  e  costituiranno  oggetto  di opportuna  valutazione  da  parte del predetto Ministero, prima della trasmissione   della   suddetta   proposta   di  riconoscimento  alla Commissione Europea.
 Decorso  tale  termine,  in assenza delle suddette osservazioni o dopo  la  loro  valutazione ove pervenute, la predetta proposta sara' notificata, per la registrazione ai sensi dell'art. 5 del regolamento (CEE) n. 2081/92, ai competenti organi comunitari.
 |  |  |  | PROPOSTA DI DISCIPLINARE DI PRODUZIONE «PAGNOTTA DEL DITTAINO» DOP 
 Art. 1.
 
 Denominazione
 
 La  Denominazione  di origine protetta «Pagnotta del Dittaino» e' riservata  al pane che risponde alle condizioni ed ai requisiti posti dal  regolamento CEE 2081/92 e stabiliti nel presente disciplinare di produzione.
 
 Art. 2.
 
 Descrizione e caratteristiche al consumo
 
 All'atto   dell'immissione   al  consumo  la  dop  «Pagnotta  del Dittaino»  si  presenta  nella  tradizionale  forma  rotonda  con una pezzatura  compresa  tra  500  e  1.100 gr ovvero come mezza pagnotta affettata e possiede le seguenti caratteristiche sensoriali:
 1. crosta dello spessore compreso tra 3 e 4 mm;
 2. tenacita' della crosta media;
 3.  mollica di colore giallo tenue ed alveolatura a grana fine, compatta ed uniforme;
 4.  elasticita'  della mollica (espressa come tempo di recupero del  volume  originario  una  volta  rimossa la pressione delle dita) elevata con recupero veloce e totale;
 5. umidita' del prodotto non oltre il 38%;
 6.   mantenimento   delle  caratteristiche  sensoriali  (odore, sapore,  freschezza  protratte  fino  a  cinque  giorni dalla data di produzione).
 
 Art. 3.
 
 Zona di produzione
 
 La zona di produzione della DOP «Pagnotta del Dittaino» interessa i  comuni  di  Agira,  Aidone,  Assoro,  Calascibetta, Enna, Gagliano Castelferrato,   Leonforte,   Nicosia,   Nissoria,  Piazza  Armerina, Regalbuto, Sperlinga, Valguarnera Caropepe, Villarosa in provincia di Enna  ed i comuni di Castel di Iudica, Raddusa e Ramacca in provincia di Catania.
 
 Art. 4.
 
 Prova dell'origine
 
 Ogni   fase   del  processo  produttivo  deve  essere  monitorata documentando  per  ognuna  gli  input  e gli output. In questo modo e attraverso  l'iscrizione  in appositi elenchi, gestiti dall'organismo di  controllo,  delle  particelle  catastali  sulle  quali avviene la coltivazione  del  grano, dei produttori, dei confezionatori, nonche' attraverso  la  dichiarazione  tempestiva alla struttura di controllo delle   quantita'   prodotte,  e'  garantita  la  tracciabilita'  del prodotto.  Tutte  le  persone,  fisiche  o  giuridiche,  iscritte nei relativi   elenchi,   saranno  assoggettate  al  controllo  da  parte dell'organismo  di controllo secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo.
 
 Art. 5.
 
 Metodo di elaborazione e ottenimento
 
 La  Denominazione  di origine protetta «Pagnotta del Dittaino» e' propria  del  pane  ottenuto  mediante  il  particolare  processo  di lavorazione  che prevede l'impiego del lievito naturale, della semola rimacinata di grano duro ottenuto nel territorio di cui all'art. 3.
 Le  caratteristiche  qualitative  della  semola  devono essere in linea con i seguenti parametri.
 La  materia prima utilizzata nella produzione della «Pagnotta del Dittaino»  e'  la  semola  rimacinata di grano duro proveniente dalla molitura  del grano duro, prodotto nell'areale di coltivazione di cui all'art.  3,  appartenente  alle  varieta' Simeto, Duilio, Arcangelo, Mongibello,  Ciccio,  Colosseo, presenti per almeno il 70% sul totale dello  sfarinato  utilizzato.  Non  e'  ammessa  semola  derivante da organismi geneticamente modificati.
 Il  grano  duro  da  impiegare  nel  processo di produzione della semola deve rispondere ai seguenti requisiti minimi qualitativi:
 
 Parametro                       Valore ---------                       ------ Peso elettrolitico            > 78 kg/hl Proteine (N tot. X 5,70)      > 12% su s.s. Umidità                       < 12,5% Glutine                       >  8% su s.s. Indice di giallo              > 17 b minolta
 
 Il   grano  duro  raccolto  nell'areale  delimitato  deve  essere sottoposto  a trattamenti di prepulitura e, quindi, stoccato in silos e  conservato  senza  l'ausilio  di  pesticidi  e prodotti chimici di sintesi.  La  macinazione  deve essere effettuata mediante tecniche e fasi  del  tutto  analoghe  a  quelle  attualmente in uso nell'areale delimitato e qui di seguito descritte.
 Il  grano  duro  viene  sottoposto a vari trattamenti di pulitura attraverso  passaggi  forzati in macchinari che, mediante aspirazione delle  parti  piu'  leggere  e  cernita con vibrosetacci, lo liberano dalle  impurita',  da  eventuali  corpi  estranei  e dalle cariossidi striminzite  o  con peso specifico molto basso. Alla pulitura seguono due  trattamenti di bagnatura alternati da due periodi di riposo, per complessive  24  ore,  per  favorire  un'efficace  imbibizione  della cariosside   al   fine   di  agevolare  la  svestizione  delle  parti tegumentali  della  cariosside  ed evitare la bruciatura delle semole durante  la  macinazione.  L'umidita'  massima  della  cariosside  al secondo riposo deve essere del 17,5%.
 Alla  fase  della  bagnatura  segue  la  macinazione ad opera dei laminatoi,  che  provvedono  a  frantumare  le cariossidi e quindi la cernita  dei  frammenti  ad opera dei setacci dei plansichter e delle semolatrici  che  provvedono  a  deviare  i  vari  frammenti in altri laminatoi,  in  base  alla  granulometria  degli stessi. La semola da impiegare  nel  processo  di  produzione  del  pane deve possedere le seguenti caratteristiche minime:
 Parametro                      Valore
 ---------                      ------ Umidità                             < 15,5% Ceneri                           0,70-0,90% s.s. Glutine                             > 10% su s.s. Indice di giallo                    > 23 b minolta Proteine                            > 10,50% su s.s. Indice di caduta F.N.               < 480 sec. Assorbimento                        >  60% Tempo di sviluppo                      2 min. Stabilità                           >  5 min. Grado di rammollimento a 12 min.     < 65 U.F.
 La  DOP «Pagnotta del Dittaino» si ottiene dalla cottura completa di una pasta convenientemente lievitata preparata con semola di grano duro,  acqua,  lievito  naturale  e sale nelle percentuali di seguito stabilite:
 
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 Ingredienti Quantita'          | =====================================================================
 Semola                 |           100 kg
 Acqua                  |          58-70 l*
 Lievito naturale            |         15-18 kg**
 Sale                  |           1,7 kg
 
 *  Varia  al variare del contenuto in glutine e della percentuale di umidita' della semola.
 ** Varia al variare della temperatura ambiente.
 
 Il  lievito  naturale  utilizzato  per  la  produzione  della DOP «Pagnotta  del  Dittaino» deriva da un «lievito madre» opportunamente rinnovato.  I  rinnovi si effettuano con la seguente cadenza: ogni 24 ore  una  parte di «lievito madre» si impasta con due parti di semola ed  una  di acqua al fine di ottenere, dopo 10 minuti di impasto, una massa dalla quale si ricavano quattro masse lievitanti. Di queste una verra'  utilizzata  come «madre», e quindi rinnovata dopo 24 ore e le rimanenti  3  parti  verranno  aggiunte  negli impasti, come «lievito naturale», dopo almeno 5 ore di maturazione.
 Tutti  gli  ingredienti  sopra menzionati (semola, acqua, lievito naturale  e  sale)  devono rispettare le normative igienico-sanitarie prescritte dalla legislazione vigente.
 L'impasto  si  effettua  a  mezzo  di  un'impastatrice  a braccia tuffanti  per  un  tempo  di 12 minuti. L'impasto appena formato deve possedere le seguenti caratteristiche:
 
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 Parametro              |             Valore =====================================================================
 Temperatura             |            26-27 °C
 Acidita'              |            5-5,3 pH
 
 L'impasto riposa in vasca per 15 minuti e quindi si provvede alla formatura  dei  pani  in  pasta  di  peso di Kg 1,200 þ 20 e di forma sferica  che  puo'  avvenire  manualmente  ovvero  con  l'ausilio  di macchine  arrotondatici.  Le  forme  in pasta sono quindi disposte su pianali   aventi   una   superficie   liscia,  uniforme,  lavabile  e sanificabile  al  fine  di  evitare, durante la fase di lievitazione, contaminazioni  indesiderate  di  lieviti  e  batteri  ubiquitari che potrebbero alterare il regolare processo di lievitazione condotto dai lieviti naturali.
 La  fase della lievitazione si articola secondo quanto di seguito riportato:
 
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 Parametro             |              Valore =====================================================================
 Tempo               |           170-180 min
 Temperatura            |             30-32 °C
 Umidita'             |              58-63%
 
 Raggiunta  l'ottimale  lievitazione le forme in pasta entrano nel forno  di  cottura,  sia  esso  a  legna  o  a  gas,  a riscaldamento indiretto.
 La  fase  della  cottura  si  articola  secondo quanto di seguito riportato:
 
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 Parametro              |            Valore =====================================================================
 Tempo                |            60 min
 Temperatura             |            230 °C
 
 All'ingresso  del  forno  di  cottura le forme in pasta lievitate sono  investite  da un getto di vapore sulla superficie per conferire la  particolare  colorazione  alla crosta. Alla cottura segue la fase del raffreddamento.
 Le   operazioni  di  coltivazione  e  raccolta  del  grano  e  le operazioni  di  produzione  e confezionamento della DOP «Pagnotta del Dittaino»  devono  avvenire  all'interno  dell'areale  di  produzione definito  all'art.  3  al  fine  di garantire la tracciabilita' ed il controllo e per non alterare la qualita' del prodotto.
 
 Art. 6.
 
 Legame con l'ambiente
 
 La  DOP «Pagnotta del Dittaino» si distingue dagli altri prodotti appartenenti alla stessa categoria merceologica in particolare per la consistenza  della crosta e per il colore giallo tenue ed alveolatura a  grana  fine  compatta ed uniforme della mollica. Altra particolare caratteristica  della  DOP «Pagnotta del Dittaino» e' la capacita' di mantenere   inalterate  per  ben  cinque  giorni  le  caratteristiche sensoriali quali odore, sapore e freschezza.
 Tali  particolari caratteristiche sono indubbiamente riferibili e quindi  strettamente  correlate  al  grano  duro  che interviene come materia  prima principale e predominante nel processo di produzione e che  grazie  alle  caratteristiche  pedoclimatiche  del territorio di riferimento assume valori qualitativi elevati.
 I terreni sui quali si effettua la coltivazione del grano duro si presentano   con   un  impasto  mediamente  argilloso.  Il  clima  e' tipicamente  mediterraneo,  caratterizzato da un regime pluviometrico fortemente  irregolare  durante  l'arco dell'anno, con concentrazione delle  precipitazioni nel periodo autunno-vernino e valori medi annui di circa 500 mm, e da temperature medie mensili piu' elevate nei mesi di luglio  e  agosto,  mentre  quelle minime si registrano in gennaio e febbraio  con  valori  che,  solo in casi eccezionali, si abbassano fino  a  raggiungere  valori tali (0 0C) da poter arrecare danni alla coltivazione.
 I  parametri  pedologici e metereologici individuati concorrono a definire  l'unicita' dell'ambiente in cui si effettua la coltivazione del grano duro al punto da ottenere un prodotto dalle caratteristiche qualitative  e  sanitarie eccellenti (esenti da micotossine) in grado di   esaltare  nella  DOP  «Pagnotta  del  Dittaino»  caratteristiche sensoriali uniche.
 Il  grano  duro,  come  dimostrano  le testimonianze storiche, e' stato  da  sempre  utilizzato  per  la panificazione, a differenza di altre  zone d'Italia dove veniva e viene impiegata la farina di grano tenero,  in  grado di ottenere un prodotto che mantenesse per un arco temporale di una settimana le principali caratteristiche sensoriali.
 L'origine  della  «Pagnotta  del Dittaino» e' da rinvenirsi nella lunga  tradizione  storica  e  culturale che ha caratterizzato l'area comprendente  il  territorio  di gran parte della provincia di Enna e della  provincia di Catania. Come si evince dallo studio di Corradini Federico II ad Enna, urbs inespugnabilis: risvolti storici, politici, economici la tradizione cerealicola ennese produceva un pane ottenuto dalla  semola rimacinata di grano duro. «... Enna era ricca di acque, di  boschi,  di  cereali  (non  bisogna dimenticare che la citta' fin dalla  notte  dei  tempi  fu la sede del culto di Demetra-Cerere, dea delle   messi).  La  pastorizia  era  largamente  praticata,  con  il vantaggio  della ricca produzione di latte e derivati (cado, ricotta) nonche'  la lana, le pelli, la carne. Il pane, la «pagnotta», era uno degli  alimenti  base  realizzata  con  farina  di  frumento ...». Da sempre, quindi, la coltivazione del grano duro nell'area comprendente alcuni  comuni  di Enna e di Catania ha rappresentato uno dei cardini principali  del  locale  sistema  economico  rivestendo  una notevole valenza  sia  sociale  che ambientale e culturale. Secondo il mito le ragioni   di   una   vocazione   cerealicola   cosi'   intensa  trova giustificazione   nel   fatto   che   proprio  nell'area  ennese,  in particolare in corrispondenza del lago di Pergusa, si apriva la porta degli  Inferi dalla quale la dea Demetra/Cerere usciva portando sulla terra  per  quattro mesi all'anno il vigoroso rigoglio vegetativo che le valse appunto l'appellativo di «dea delle messi».
 Da  una  credenza  cosi lontana nel tempo si e' giunti, ai giorni nostri  ad  una  realta'  che  vede  nell'area attraversata dal fiume Dittaino,  affluente  del  Simeto,  la  culla di una cultura del pane talmente  radicata che, come il Barberis riporta: «... se il Piave e' il  fiume sacro alla Patria - come non manca di ricordare il cartello a  chi imbocca il fatidico ponte in direzione di Trieste - Enna e' la citta'  sacra  al  pane  e  il  suo  comune  potrebbe  opportunamente segnalarlo ai turisti».
 La  coltivazione del grano duro nelle aree interne della Sicilia, comprendenti  i  comuni  della provincia di Enna e Catania, occupa un posto   di  rilievo  non  solo  per  quanto  riguarda  la  superficie investita,  ma  anche  perche'  interessa  contrade  tradizionalmente coltivate  a  grano duro in asciutto. Proprio in tali comuni, sia per le  condizioni  pedologiche  che  climatiche,  l'unica coltura che e' stata  in  grado, nel corso degli anni, di garantire alla popolazione agricola locale occupazione ed equi redditi e' stata il grano duro.
 
 Art. 7.
 
 Controlli
 
 Il  controllo  sulla  conformita' del prodotto al disciplinare e' svolto, conformemente a quanto stabilito dall'art. 10 del regolamento CEE 2081/92.
 
 Art. 8
 
 Etichettatura e logo
 
 La  DOP  «Pagnotta  del  Dittaino» viene confezionata con un film plastico microforato ovvero in atmosfera modificata tale da garantire l'aspetto    igienico-sanitario    consentendo,   al   contempo,   la traspirazione  del  prodotto confezionato. In etichetta devono essere riportate le seguenti diciture:
 1. il logo della denominazione «Pagnotta del Dittaino»;
 2. l'elenco degli ingredienti;
 3. il peso;
 4. il nome, indirizzo e logo della ditta di produzione;
 5. la data di scadenza.
 E'   vietata   l'aggiunta   di   qualsiasi   qualificazione   non espressamente prevista. E' tuttavia ammesso l'utilizzo di indicazioni che facciano riferimento a marchi privati, purche' questi non abbiano significato   laudativo   o  siano  tali  da  trarre  in  inganno  il consumatore.
 Il  logo  della denominazione, di forma rettangolare (base 8 cm X altezza  4,8  cm, con bordo trilineo), si compone in basso a sinistra di  due spighe di grano duro che, disposte in maniera perpendicolare, delimitano uno spazio nel quale si collocano due pagnotte di cui, una di  forma  intera  sormontata  da  una seconda di forma dimezzata. In basso  a  destra e' riportato il logo comunitario della dop. In alto, al  centro  di  un  rettangolo  compare  su  un unico allineamento la scritta  orizzontale  «Pagnotta  del  Dittaino»  Dop (Carattere Felix Titling, Dimensione 17, Stile normale, Effetto maiuscoletto).
 
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 Indici colorimetrici.
 Giallo: 100% pantone yellow 109 cv;
 Blu: 100% pantone blue reflex;
 nero: 100% pantone black.
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