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| Gazzetta n. 57 del 9 marzo 2006 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 29 luglio 2005 |  | 1° programma delle opere strategiche (legge n. 443/2001) Collegamento Orte-Falconara   con   la   linea  Adriatica  -  Nodo  di  Falconara. (Deliberazione n. 96/05). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 Vista  la  legge  21 dicembre  2001,  n.  443,  che, all'art. 1, ha stabilito   che   le   infrastrutture   pubbliche  e  private  e  gli insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale, da realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato  e  per  interventi  nel  settore  idrico  di competenza del Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti,  prevede che gli interventi medesimi siano ricompresi in intese generali quadro tra il Governo  e  ogni  singola  Regione  o  Provincia autonoma al fine del congiunto coordinamento e realizzazione delle opere;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come  modificato  -  da  ultimo - del decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16  gennaio  2003,  n.  3, recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato  art.  1  della  legge  n.  443/2001,  ha  approvato il 1° Programma  delle opere strategiche, che include nell'allegato 1 - nel «Corridoio plurimodale adriatico», tra i sistemi ferroviari - l'«asse ferroviario  Bologna-Bari-Lecce»,  per  il  quale  indica un costo di 742,149  Meuro,  mentre  nell'allegato  2,  nella parte relativa alla regione  Marche,  riporta  -  tra  i corridoi ferroviari - la «Tratta marchigiana Bologna-Lecce (compreso il by-pass ferroviario area API);
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP  (codice  unico  di  progetto),  che  deve  essere  richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004),  con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei   ed   informatici,  relativi  a  progetti  di  investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola Regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Visto  il  Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2004-2007,  che,  in  ordine  al  1°  Programma  delle infrastrutture strategiche,  riporta  in  apposito  allegato  l'elenco  delle  opere potenzialmente  attivabili  nel  periodo considerato, tra le quali e' inclusa la «trasversale ferroviaria Orte-Falconara»;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture   e   dei   trasporti,   come  integrato  dal  decreto dell'8 giugno 2004, con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15,  comma  5,  del  decreto  legislativo  n.  190/2002  -  e'  stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  nota  5 novembre  2004,  n.  COM/3001/1, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Vista  la  nota  22 luglio  2005, n. 348, con la quale il Ministero delle  infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso - tra l'altro - la relazione   istruttoria   relativa   alla  «Collegamento  ferroviario Orte-Falconara  -  nodo  di  Falconara»,  relazione  la  cui edizione aggiornata e' stata consegnata in seduta;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato  che l'intervento e' compreso tra le «infrastrutture di preminente  interesse  nazionale» incluse nell'intesa generale quadro tra Governo e regione Marche, sottoscritta il 24 ottobre 2002;
 Considerato  che  l'intervento  «Nodo  ferroviario  di  Falconara e collegamento  con  la  linea adriatica» e' riportato, con un costo di 210 Meuro, nella ricognizione degli interventi in fase istruttoria di cui  al  «Documento  di  programmazione  economica  e  finanziaria  - Programmare  il  territorio, le infrastrutture, le risorse», allegato al  DPEF  2006-2009, sul quale questo Comitato con delibera 15 luglio 2005,  n.  79,  ha  espresso parere favorevole, riservandosi pero' di esprimere  le  proprie  definitive  determinazioni  sull'elenco degli interventi  integrativi  in  esso  previsti alla luce - tra l'altro - dell'intesa  che  sarebbe  stata  raggiunta  in  sede  di  Conferenza unificata e che non e' ancora intervenuta;
 Considerato  che  l'intervento  oggetto  della presente delibera si inserisce  nel  contesto  infrastrutturale  delle  linee  ferroviarie Bologna-Bari e Orte-Falconara;
 Considerato   che,  con  riferimento  a  quest'ultima,  l'asset  di riferimento  del  progetto in esame e' rappresentato, in particolare, dal  progetto «raddoppio Spoleto-Terni e nodo Falconara», incluso tra i  progetti  di  investimento  relativi  alla  rete  fondamentale del Contratto   di   programma   2001-2005,  intercorrente  tra  l'allora Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti e Rete Ferroviaria Italiana (RFI) S.p.A.;
 Considerato   che  il  progetto  «raddoppio  Spoleto-Terni  e  nodo Falconara»  e'  altresi'  incluso  nel  Piano  delle  priorita' degli interventi  ferroviari  (PPI)  -  edizione aprile  2004,  che  questo Comitato,  con  delibera  20 dicembre  2004,  n. 91, ha approvato per l'anno  2005  e,  in  via  programmatica,  per gli anni successivi, e considerato  in  particolare che il progetto stesso e' ricompreso tra gli  interventi  per i quali sono state richieste maggiori risorse in sede  di  quantificazione del fabbisogno 2005, giusta indicazioni che trovano  esplicitazione  nel  4°  addendum  al  citato  Contratto  di programma, esaminato in data odierna dal Comitato;
 Considerato,  in  particolare,  che  per  il  medesimo  progetto le tabelle  del  PPI  -  edizione aprile  2004 riportano un costo a vita intera  di  799,9  Meuro  per  il  quale risultano disponibili 69,7 a carico  della legge finanziaria 2001, mentre 526,2 Meuro sono inclusi nel  fabbisogno  2005 di cui all'alinea precedente, e che pertanto il fabbisogno  residuo  da  finanziare  per  il  progetto complessivo in questione e' pari a 204 Meuro;
 Considerato  che  questo  Comitato, con delibera 27 maggio 2005, n. 68,    ha    approvato,    con    prescrizioni,    ai    soli    fini tecnico-amministrativi,  il  progetto  preliminare  della «Direttrice Orte-Falconara  -  raddoppio della tratta ferroviaria Spoleto-Terni», incluso   nella   citata   infrastruttura   strategica   «trasversale ferroviaria Orte-Falconara»;
 Considerato  che  gli altri progetti di investimento che concorrono alla  realizzazione  del potenziamento e del raddoppio completo della trasversale   ferroviaria   Orte-Falconara   sono  il  «potenziamento infrastrutturale  Orte-Falconara»,  del  pari  inserito  nel suddetto Contratto  di programma, nonche' il «raddoppio Foligno-Fabriano» e il «raddoppio  PM 228-Castelplanio», entrambi ricompresi, tra i progetti ex lege n. 443/2001, nella citata edizione del PPI;
 Considerato  che  il  CUP  assegnato  al  progetto  e' il seguente: J31J05000030011;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto
 
 delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che  l'intervento  sottoposto  a questo Comitato si colloca nella piu'  ampia  previsione  di  raddoppio,  gia' in parte attuato, della linea  Orte-Falconara,  sulla  quale,  come esposto in premessa, sono previsti  altri  interventi per un costo complessivo stimato in oltre 3.500  Meuro  e  che,  nella configurazione finale, diventera' l'asse portante  del  collegamento  plurimodale  che collega il nord-est con Gioa Tauro;
 che  l'opera all'esame riguarda la realizzazione del collegamento diretto   tra  la  linea  adriatica  e  la  linea  Orte-Falconara  in prossimita'  del nodo di Falconara attraverso una serie di interventi che ne hanno rideterminato l'assetto complessivo;
 che   l'interconnessione   tra  le  suddette  linee  consente  di semplificare  il collegamento diretto tra le linee costiere adriatica e  tirrenica  attraverso il superamento del nodo di Falconara e rende attivabile  concretamente  una  seconda  direttrice  di  collegamento Roma-regioni  del  nord,  alternativa alla dorsale Milano-Roma con un vantaggio,  in  termini  di  percorrenza  globale,  dell'ordine di 30 minuti;
 che, inoltre, l'intervento consente:
 di  eliminare  il  tratto  di  linea  ferroviaria  adriatica ad elevato  rischio  che attraversa la raffineria API tra le stazioni di Montemarciano e Falconara;
 di  rendere  disponibili,  con  evidenti  benefici ambientali e urbanistici,  i  siti  degli  scali  merci  dismessi  a seguito della delocalizzazione   delle   operazioni   di   smistamento   nel  nuovo scalo-interporto di Jesi;
 che  in particolare il progetto, nella soluzione prescelta tra le due alternative esaminate, e' costituito dai seguenti interventi:
 costruzione  di  una  variante  a  doppio  binario  alla  linea adriatica  tra  le  stazioni  di  Falconara marittima e Montemarciano della lunghezza di circa 4,4 km;
 costruzione  di  una  bretella  a  semplice  binario  -  ma con possibilita'  di  raddoppio  quando  il  raddoppio  dell'intera linea Orte-Falconara   sara'  completo  -  di  collegamento  tra  la  linea adriatica e la linea Orte-Falconara, della lunghezza di circa 1,7 km;
 costruzione  di  una  nuova stazione merci di smistamento nelle adiacenze   dell'interporto   di   Jesi   e  contestuale  dismissione dell'attuale scalo merci di Falconara marittima;
 riallocazione dell'attuale SSE di Falconara marittima;
 trasformazione  in fermata dell'attuale stazione di Chiaravalle sulla  linea  Orte-Falconara  e  contestuale  dismissione dello scalo merci esistente;
 spostamento piu' a nord della stazione di Montemarciano;
 che  il  tracciato  della  variante si sviluppa in buona parte in viadotto,  per superare le numerose interferenze con la rete stradale e  idrografica  di  superficie, e che, in particolare, e' previsto un viadotto   di   1.310   m  a  50  campate,  che  comprende  anche  lo scavalcamento del fiume Esino;
 che  le  altre  opere  d'arte  principali  sono  costituite da un viadotto  stradale  della lunghezza di 216 m per il superamento della interferenza  con la s.s. Adriatica al km 0+743, e da due ponti e due sottovia veicolari;
 che,  tra  gli altri, ed alla luce degli eventi sismici del 1997, e'  stato condotto uno studio particolareggiato sulle caratteristiche litologico-tecniche  e  sismiche  dei terreni interessati, al fine di disporre di una prima valutazione delle problematiche relative a tali aspetti  e  che  dovranno  essere  considerate  per  la progettazione esecutiva;
 che  al procedimento finalizzato alla realizzazione dell'opera e' stata  data  pubblicita'  attraverso  l'avviso  di deposito in libera visione  al pubblico degli elaborati progettuali su due quotidiani; e che  sono  pervenute in merito osservazioni di cittadini, comitati di cittadini e del comune di Falconara;
 che  il  progetto  preliminare  dell'opera e' stato trasmesso dal soggetto  aggiudicatore,  R.F.I.  S.p.A.,  alla  regione Marche, alle Amministrazioni competenti ed agli enti gestori delle interferenze;
 che  la  regione Marche, con delibera di Giunta 1° dicembre 2003, n.  1673,  come integrata dalla delibera 17 febbraio 2004, n. 147, ha espresso  parere  favorevole,  con prescrizioni e raccomandazioni, in merito    al    perfezionamento   dell'intesa   Stato-Regione,   alla localizzazione  urbanistica dell'opera ed alla procedura VIA, sentiti i   comuni   di   Jesi,   Falconara,   Chiaravalle,   Monte  S. Vito, Montemarciano,  Monsano,  che,  con  eccezione di quest'ultimo, hanno espresso  parere  favorevole  con osservazioni e condizioni, e tenuto conto  dei pareri espressi dal «Dipartimento territorio e ambiente» e dal «Servizio LL.PP. e urbanistica» della medesima Regione;
 che  il  Ministero  dell'ambiente e della tutela del territorio - Commissione  speciale  VIA  in data 22 giugno 2004 ha espresso parere favorevole,   con   prescrizioni   e  raccomandazioni,  sul  progetto preliminare dell'opera;
 che  parere  favorevole,  con  prescrizioni,  alla  richiesta  di pronuncia  di  compatibilita'  ambientale  ha  espresso  altresi'  il Ministero  per  i  beni  e  le  attivita'  culturali  con nota dei 30 dicembre  2004,  n.  0708407/2113/2004,  sulla  base del parere della Direzione   generale  per  i  beni  architettonici  e  paesaggistici, recependo  le indicazioni delle competenti Soprintendenze e il parere istruttorio  della  Direzione  generale  per  i  beni  archeologici e formulando ulteriori osservazioni;
 che  il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone le prescrizioni   e   le   raccomandazioni   da  formulare  in  sede  di approvazione  del  progetto  preliminare, esponendo le motivazioni in caso  di  mancato  recepimento  di  osservazioni  avanzate nella fase istruttoria;
 sotto l'aspetto attuativo:
 che il soggetto aggiudicatore viene individuato in RFI S.p.a.;
 che  il  cronoprogramma  di  cui alla relazione, secondo il quale l'opera avrebbe dovuto essere completata entro luglio 2011, non tiene conto  dello  slittamento  dei  tempi  di  istruttoria  del  progetto preliminare di circa 17 mesi;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che  il  costo complessivo dell'intervento e' quantificato in 210 Meuro di cui 179,5 di valutazione tecnica dell'investimento;
 che  le  prescrizioni  formulate  in  sede  istruttoria  non sono esposte  con  il  costo previsto, e vengono considerate dal Ministero delle  infrastrutture e dei trasporti piuttosto quali linee guida cui il soggetto aggiudicatore dovra' uniformarsi in sede di progettazione definitiva si' che il Ministero stesso ritiene che gli oneri relativi -   che  definisce  non  significativi  -  possono  trovare  capienza nell'ambito   dei  margini  di  tolleranza  con  cui  e'  esposta  la valutazione delle opere progettate;
 che  il  margine operativo lordo a regime e' di 76 k-euro, il VAN di progetto e' pari a 140.956 k-euro ed il VAN del capitale investito e' pari a 138.236 k-euro, mentre il TIR non e' determinato;
 che  il suddetto Ministero non reputa di proporre, nella presente fase  procedurale,  l'assegnazione  di  risorse  finanziarie a favore dell'intervento in questione;
 Delibera:
 
 1. Approvazione progetto preliminare.
 1.1  Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della  Repubblica  n.  327/2001,  come  modificato  - da ultimo - dal decreto legislativo n. 330/2004, e' approvato - con le prescrizioni e le  raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti   -  anche  ai  fini  dell'attestazione  di  compatibilita' ambientale  e  dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio il progetto preliminare del «Collegamento Orte-Falconara con la linea adriatica - Nodo di Falconara».
 E  'conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera.
 1.2 Ai sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 190/2002,  l'importo  di  210.000.000  euro,  di  cui alla precedente «presa d'atto», costituisce il limite di spesa dell'intervento.
 1.3  Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1 a cui e' condizionata l'approvazione   del   progetto,   sono   riportate  nella  1ª  parte dell'allegato, che forma parte integrante della presente delibera.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  sono  riportate  nella  2ª  parte  dell'allegato:  il soggetto  aggiudicatore,  qualora  ritenga di non poter dar seguito a qualcuna  di  dette  raccomandazioni, fornira', al riguardo, puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie  valutazioni  e  di  proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative.
 2. Copertura finanziaria.
 Il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti, in sede di sottoposizione del progetto definitivo a questo Comitato, provvedera' a  riportare  in  apposito  prospetto  il  riepilogo  delle  fonti di copertura   finanziaria   dell'opera,  fermo  restando  che,  qualora necessaria,  la  quota  complessiva  da  porre a carico delle risorse destinate   all'attuazione  del  1°  programma  delle  infrastrutture strategiche non potra' superare - salva compensazione con altra opera relativa  alla  stessa  regione  -  quella  indicata nella richiamata delibera n. 121/2001.
 3. Disposizioni finali.
 3.1  Il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti   componenti  il  progetto  preliminare  approvato  con  la presente delibera.
 3.2 La Commissione VIA procedera' - ai sensi dell'art. 20, comma 4, del decreto legislativo n. 190/2002 - a verificare l'ottemperanza del progetto   definitivo   alle   prescrizioni   del   provvedimento  di compatibilita'  ambientale  e  ad  effettuare gli opportuni controlli sull'esatto  adempimento  dei contenuti e delle prescrizioni di detto provvedimento.
 Il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti, in sede di approvazione   della   progettazione   definitiva,  provvedera'  alla verifica   di  ottemperanza  alle  prescrizioni  che  debbono  essere recepite in tale fase.
 Il   soggetto   aggiudicatore   procedera'   alla   verifica  delle prescrizioni  che  debbono  essere  attuate  nelle  fasi  successive, fornendo  assicurazione al riguardo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
 3.3  Il  suddetto  Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 3.4  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di  approvazione del progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo  -  tra l'altro - lo svolgimento di accertamenti anche nei confronti    degli    eventuali    subcontraenti   e   subaffidatari, indipendentemente  dall'importo  dei  lavori, e forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
 3.5  Il  codice  unico  di progetto (CUP), assegnato al progetto in argomento,  ai  sensi della delibera n. 24/2004, va evidenziato nella documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento di cui alla presente delibera.
 Roma 29 luglio 2005 Il Presidente: Berlusconi Il segretario del CIPE: Baldassarri Registrato alla Corte dei conti il 28 febbraio 2006 Ufficio   dicontrollo   Ministeri  economico-finanziari,  Economia  e finanze, registro n. 1, foglio n. 364
 |  |  |  | Allegato 
 PRESCRIZIONI   E   RACCOMANDAZIONI   PROPOSTE   DAL  MINISTERO  DELLE
 INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
 
 I Prescrizioni.
 Il  soggetto  aggiudicatore, in sede di progettazione definitiva ed esecutiva, dovra':
 1.  considerare  con  la  massima  attenzione, come riferimento generale,  le  osservazioni  ed  indicazioni  formulate  dai Consigli Comunali di Jesi, Falconara Marittima, Chiaravalle e Montemarciano;
 2.   effettuare   preliminarmente,   compatibilmente   con   le condizioni  geomorfologiche del terreno, prospezioni geofisiche, onde procedere successivamente ad indagini archeologiche mirate, a seguito della valutazione dei risultati;
 3.  elaborare un progetto di Monitoraggio Ambientale secondo le Linee Guida predisposte dalla Commissione Speciale VIA;
 4.  approfondire la caratterizzazione dello stato del paesaggio nell'ambito  del  monitoraggio  ante  operam,  anche  con  un rilievo fotografico esteso ad una fascia profonda almeno 100 metri dai limiti delle aree:
 di particolare sensibilita' paesaggistica;
 di cantiere da ripristinare;
 interessate da misure mitigatrici;
 interessate da eventuali opere da dimettere;
 5.   approfondire  l'analisi  dell'intervisibilita'  dell'opera riferendola  ai  gruppi  di percettori piu' significativi (residenti, transitanti  sulle  infrastrutture di trasporto, fruitori degli spazi agricoli,    spazi    panoramici)   per   consentire   una   adeguata integrazione/modifica delle misure mitigatrici da prevedersi;
 6.  rivisitare,  in  sede  di progetto definitivo, la soluzione dell'interferenza  con  la s.s. 16 Adriatica in modo da soddisfare le condizioni  previste  per  le sezioni stradali tipo C (60 - 100 km/h) dal   decreto   ministeriale  5 novembre  2001  ed,  in  particolare, prevedere,  tenuto  conto  della presenza di traffico pesante, che la pendenza  massima  assunta  non  sia  superiore al 4% in luogo del 7% considerata come pendenza limite ed adottata nell'ipotesi proposta;
 7.  sviluppare  gli  interventi  di  mitigazione  e le opere di compensazione, anche in fase di costruzione cosi' come proposti nello Studio    d'Impatto   Ambientale   proposto   e   sue   integrazioni, dettagliandone  la  localizzazione,  la  tipologia,  le  modalita' di esecuzione  e i costi analitici da inserire nei documenti progettuali relativi  agli  oneri contrattuali dell'appaltatore dell'infrastruttu ra (capitolati d'appalto);
 8.  anticipare  nel  programma lavori, per quanto possibile, la realizzazione  delle  opere di mitigazione e compensazione ambientale rispetto  alla  realizzazione  delle  opere  in  progetto, a tal fine predisponendo l'adozione, prima della data di consegna dei lavori, di un  Sistema  di Gestione Ambientale dei cantieri secondo i criteri di cui alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE 761/2001);
 9.  definire la dislocazione delle aree operative e la relativa logistica  del  cantiere, privilegiando aree interstiziali o prive di vincoli  e  riducendo  comunque  al  minimo  l'occupazione di aree di pregio ambientale;
 10.  predisporre  un piano di circolazione dei mezzi d'opera in fase  di  costruzione che abbia valenza contrattuale e che contenga i dettagli operativi di quest'attivita' in termini di:
 percorsi impegnati;
 tipo di mezzi;
 volume  di  traffico,  velocita' di percorrenza, calendario e orari di transito;
 percorsi  alternativi  in caso di inagibilita' temporanea dei percorsi programmati;
 percorsi di attraversamento delle aree urbanizzate;
 messa  in evidenza, se del caso, delle misure di salvaguardia degli edifici sensibili;
 11. dettagliare la qualita' e quantita' delle emissioni e degli scarichi  in  fase  di  cantierizzazione,  e  le  misure proposte per evitare il superamento dei limiti previsti dalla normativa vigente;
 12.  approfondire la valutazione sulla variazione del numero di veicoli  che  affluiscono  all'interporto, nella situazione attuale e futura  (senza  e  con  la realizzazione dell'opera) e delle relative emissioni di inquinanti in atmosfera; cio' al fine di dettagliare gli accorgimenti  ed  opere  di  mitigazione  da  adottare sia in fase di costmzione che di esercizio;
 13.  prevedere  la  realizzazione di tutte le opere necessarie, quali  l'attraversamento del corpo ferroviario e/o opere interferenti con la linea ferroviaria, per la predisposizione del collegamento tra la stazione Castelferretti e l'aeroporto di Falconara;
 14.  prevedere, per la fase di realizzazione delle opere d'arte e/o laddove siano presenti falde superficiali, che:
 le attivita' di perforazione e di esecuzione delle fondazioni di   pile  e  spalle  non  determinino  l'insorgere  del  rischio  di diffusione   delle   sostanze   inquinanti   dovute   ai   fluidi  di perforazione;
 l'utilizzazione  dei  fanghi  di  perforazione  non riduca la permeabilita' nelle formazioni litologiche interessate;
 15.  definire  compiutamente tutti gli interventi necessari per la  messa  in  sicurezza  e  la  salvaguardia  delle aree ferroviarie dismesse, nelle more della loro destinazione d'uso finale;
 16.   dettagliare  i  quantitativi  e  le  caratteristiche  dei materiali di scavo, di quelli derivanti dalla demolizione delle opere esistenti  nonche'  quelli  relativi  agli  armamenti  ferroviari  da dismettere;  per  lo  smaltimento  di  quelli di esubero, definire il Piano  di  deposito temporaneo e di smaltimento, individuando le aree di   stoccaggio   definitivo;  prevedere  altresi'  le  modalita'  di conservazione per la coltre vegetale da riutilizzare;
 17.  prevedere,  per  le  aree ferroviarie da dismettere (scalo merci  attuale  e  relativi  fasci  di  binari)  una riqualificazione urbanistica ed ambientale, in accordo con le previsioni del comune di Falconara  Marittima,  tale da compensare gli impatti residui indotti dalla   realizzazione   del   nuovo  tracciato  in  ambito  urbano  e perturbano;
 18. prevedere interventi atti al miglioramento degli accessi ai fondi e alle proprieta' private interrotti dalla linea ferroviaria su nuova sede, assicurandone la continuita' urbanistica e territoriale;
 19.   dettagliare   le  misure  proposte  per  evitare  che  la realizzazione   e   l'esercizio  della  infrastruttura  in  argomento influisca in modo percepibile:
 sulla qualita' delle acque superficiali e sotterranee;
 sul regime idraulico;
 sull'ecosistema   proprio   della   porzione   del   reticolo idrografico interessato;
 20.  assicurare  corridoi  protetti  di  attraversamento  della fauna, in numero, forma e dimensioni adeguati;
 21.   prevedere,   per  quanto  riguarda  il  ripristino  della vegetazione,  con particolare riferimento alla continuita' di relitti di   vegetazione   e  alla  rinaturalizzazione  di  aree  dismesse  o intercluse,  l'impiego  di  specie appartenenti alle serie autoctone, raccogliendo   eventualmente   in  loco  il  materiale  per  la  loro propagazione   (sementi,  talee,  ecc.)  al  fine  di  rispettare  la diversita'  biologica  e  di  consentire  la  produzione di materiale vivaistico;
 22.  sviluppare le opere di sistemazione a verde, di ripristino ambientale  e  di  maturazione  previste  in  progetto, applicando le tecniche dell'ingegneria naturalistica;
 23. procedere ad una attenta progettazione architettonica delle opere  d'arte  onde pervenire ad una armonizzazione dimensionale e ad una  omogeneizzazione  tipologica  delle loro componenti strutturali, integrata  da  un'opportuna scelta dei materiali: in particolare, per il  ponte sul fiume Esino, si prescrive specificamente l'eliminazione della  pila centrale in alveo anche in conseguenza della opportunita' di minimizzame l'interferenza in ambito fluviale;
 24.  improntare  a  criteri  di  massimo  mimetismo le opere di sistemazione  dei  suoli  attraverso  la  riproposizione di modalita' esecutive   di   analoghe   opere   gia'   presenti  sul  territorio, privilegiando le gia' citate tecniche naturalistiche;
 25.  specificare la localizzazione, la tipologia e le modalita' di  realizzazione  delle opere di mitigazione acustica, assicurandone l'inserimento  paesaggistico  e  privilegiando l'adozione di barriere acustiche    integrate   con   barriere   a   verde,   anche   previo approfondimento  del  modello  di analisi previsionale del rumore sui ricettori;
 26. approfondire l'elaborazione degli interventi di mitigazione delle  vibrazioni  cosi'  da  garantire  il rispetto dei limiti delle norme UNI 9614;
 27.  attivarsi,  in  sede  di  progettazione definitiva, con le competenti   Autorita'   (Ministero   della  difesa)  al  fine  della risoluzione della interferenza con la caserma Saracini;
 28.   verificare,  in  fase  di  progettazione  definitiva,  il coordinamento  dei  piani  di  ripristino  delle  aree  dismesse,  di riqualificazione  ambientale  - valorizzazione delle aree situate tra la  linea ferroviaria e la raffineria Api, di riqualificazione urbana delle aree e dei fabbricati coinvolti nella demolizione degli edifici lungo   viaNazionale   a  via  della  Repubblica,  in  ossequio  alle indicazioni  fornite  dagli Enti preposti, integrandole, se del caso, con  quanto  gia'  previsto nel preliminare, con assunzione a proprio canco  dei soli oneri esecutivi rientranti nell'ambito dell'ordinario ripristino delle aree interessate. II Raccomandazioni.
 Si   raccomanda   che  il  soggetto  aggiudicatore,  in  sede  di progettazione definitiva ed esecutiva, si adoperi per:
 1. assicurarsi che il realizzatore dell'infrastruttura possegga o,  in  mancanza, acquisisca, per le attivita' di cantiere anche dopo la  consegna  dei  lavori  e  nel  piu'  breve  tempo  possibile,  la Certificazione  Ambientale  14001  o  la  registrazione  ai sensi del Regolamento CEE 761/2001 (EMAS);
 2. privilegiare l'impianto di formazioni alberate di estensione adeguata per ripristinare la continuita' dei relitti di vegetazione e per rinaturalizzare le aree dismesse e quelle intercluse;
 3.   scegliere   le  caratteristiche  di  ciascuna  mitigazione verificandone gli effetti su tutte le componenti ambientali;
 4.    per    il    generale    miglioramento   dell'inserimento paesaggistico-ambientale dei ponti e dei viadotti:
 preferire   l'adozione   di  strutture  continue,  a  sezione variabile e con forme arrotondate;
 verificare la possibilita' di inserire le opere di protezione dal rumore nelle strutture portanti, ad esempio adottando impalcati a via inferiore;
 definire  con  particolare  cura il disegno delle forme delle superfici  delle  pile  e  delle spalle e della loro naturalizzazione (piantumazioni e mascheramenti);
 verificare  ed  omogenizzare  le sezioni delle pile dei ponti anche al fine di minimizzare le alterazioni dinamiche di rotta e/o di piena fluviale.
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