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| Gazzetta n. 49 del 28 febbraio 2006 (vai al sommario) |  | MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI |  | DECRETO 22 dicembre 2005 |  | Modifica degli allegati I e II del decreto legislativo 14 marzo 2005, n.  65, in tema di requisiti specifici di stabilita' delle navi ro/ro da passeggeri. |  | 
 |  |  |  | IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE
 E DEI TRASPORTI
 Visto  il  decreto  legislativo  14 marzo  2005, n. 65, «Attuazione della   direttiva  2003/25/CE  relativa  ai  requisiti  specifici  di stabilita' per le navi ro-ro da passeggeri», ed in particolare l'art. 9  il quale prevede che con decreto del Ministro delle infrastrutture e  dei  trasporti sono apportate le modifiche agli allegati, adottate con la procedura di cui all'art. 11 della direttiva 2003/25/CE;
 Vista  la  direttiva  2005/12/CE  della Commissione del 18 febbraio 2005,  recante  modifica  degli  allegati  I  e  II  della  direttiva 2003/25/CE   del  Parlamento  europeo  e  del  Consiglio  concernente requisiti specifici di stabilita' per le navi ro-ro da passeggeri;
 Visto l'art. 13 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, che consente di dare  attuazione,  in  via amministrativa, alle direttive comunitarie che   modificano   modalita'  esecutive  e  caratteristiche  tecniche introdotte  con  direttive  gia'  recepite nell'ordinamento nazionale rispetto  alle  quali  le  modifiche  costituiscano  meri adeguamenti tecnici della disciplina in materia;
 Decreta:
 Art. 1.
 1.  L'allegato  I  del  decreto  legislativo  14 marzo 2005, n. 65, «Attuazione   della   direttiva   2003/25/CE  relativa  ai  requisiti specifici   di  stabilita'  per  le  navi  ro-ro  da  passeggeri»  e' modificato come segue:
 a) il paragrafo 2.3 e' sostituito dal seguente:
 «2.3  La  tenuta stagna delle paratie trasversali o longitudinali considerate  efficaci  per  contenere  il  volume  ipotetico di acqua marina  accumulata  nel  compartimento  in  questione sul ponte ro/ro danneggiato  deve  essere  commisurata al sistema di drenaggio e deve resistere  alla  pressione  idrostatica  in  accordo con i calcoli di avaria.  Tali  paratie  devono  avere un'altezza di almeno 4 metri, a meno  che  l'altezza  dell'acqua sia inferiore a 0,5 metri. In questi casi,  l'altezza  della paratia puo' essere calcolata con la seguente formula: Bh = 8 hw in cui:
 Bh indica l'altezza della paratia;
 hw indica l'altezza dell'acqua.
 In  ogni  caso,  l'altezza minima delle paratie non dovrebbe essere inferiore  a  2,2  metri.  Nel  caso  di  navi dotate di ponti garage sospesi,  tuttavia,  l'altezza  minima  della paratia non deve essere inferiore  a  quella dell'altezza libera del ponte sospeso, quando e' abbassato.».
 b) L'appendice  intitolata  «Prove  in  vasca»  e' sostituita dal testo di cui all'annesso I del presente decreto.
 2.  L'allegato  II del citato decreto legislativo 14 marzo 2005, n. 65 e' modificato come segue:
 a) la  parte  II,  intitolata  «Prove  in  vasca»,  e' sostituita integralmente dal testo di cui all'annesso II del presente decreto.
 Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
 Roma, 22 dicembre 2005
 Il Ministro: Lunardi Registrato alla Corte dei conti il 19 gennaio 2006 Ufficio  di  controllo atti Ministeri delle infrastrutture ed assetto
 del territorio, registro n. 1, foglio n. 18
 |  |  |  | ANNESSO I [articolo 1, comma 1, lettera b)]
 «Appendice
 Prove in vasca 1. Obiettivi.
 La  presente  versione  delle  prove  in  vasca  costituisce  una revisione   delle  prove  di  cui  all'appendice  all'allegato  della risoluzione  14  della  conferenza  SOLAS  del  1995. Dall'entrata in vigore  dell'accordo di Stoccolma sono state effettuate diverse prove in  vasca conformemente ai metodi di prova precedentemente in vigore. Durante  queste  prove sono stati individuati alcuni miglioramenti da apportare  alle procedure. Questa nuova versione delle prove in vasca mira   a   recepire  detti  miglioramenti  e,  unitamente  alle  note orientative  allegate,  proporre una procedura piu' affidabile per la valutazione    della    capacita'    di   mantenimento   dell'assetto («sopravvivenza»)  di  una  nave  ro/ro  da  passeggeri  a seguito di un'avaria  in  condizioni di mare increspato. Nell'ambito delle prove di  cui  al  paragrafo  1.4  dei  requisiti  di  stabilita' riportati all'allegato   I,  la  nave  deve  essere  capace  di  affrontare  le condizioni  di  mare  increspato definite al paragrafo 4, nel caso di avaria piu' grave previsto. 2. Definizioni.
 LBP lunghezza tra le perpendicolari;
 HS altezza d'onda significativa;
 B larghezza fuori ossatura della nave;
 TP periodo di picco;
 TZ periodo medio a livello zero (zero-crossing). 3. Modelli di nave.
 3.1.  Il modello deve rispecchiare sia l'effettiva configurazione esterna  della  nave  che  la  sua  suddivisione interna, soprattutto quella degli spazi danneggiati che possono influenzare il processo di allagamento  e di imbarco di acqua. Il tirante d'acqua (o pescaggio), l'assetto,  lo  sbandamento  e  la curva limite (KG) operativa devono essere  adeguati  al  peggior  caso  di  avaria.  Inoltre,  i casi da prendere  in  considerazione  devono  rappresentare  i casi di avaria peggiore   ipotizzabile  definiti  conformemente  alla  regola  SOLAS II-1/8.2.3.2  (SOLAS  90),  con  riferimento  all'area totale sottesa dalla  curva  positiva  GZ,  e il piano di simmetria della falla deve essere situato entro i seguenti valori:
 3.1.1. ± 35% LBP da meta' nave;
 3.1.2.  e' necessaria una prova supplementare nei casi piu' gravi di avaria entro ± 10 % LBP da meta' nave, se l'avaria di cui al punto 3.1 si situa al di fuori del ± 10% LBP .
 3.2. Il modello deve soddisfare i seguenti requisiti:
 3.2.1. lunghezza fra le perpendicolari (LBP) pari ad almeno 3 m o  corrispondente  a un modello in scala 1:40, a seconda di quale dei due  valori  sia  maggiore,  ed estensione verticale pari a 3 altezze standard di sovrastruttura al di sopra del ponte delle paratie (bordo libero);
 3.2.2. spessore dello scafo al livello degli spazi allagati non superiore a 4 mm;
 3.2.3.  sia  a  nave  integra  che  in condizioni di avaria, il modello deve soddisfare le scale di dislocamento e le marche di bordo libero  corrette  (TA,  TM,  TF,  a  dritta  e  a  sinistra)  con una tolleranza  massima di + 2 mm per qualsiasi marca di bordo libero. Le marche  di  bordo  libero  a  proravia e a poppavia dovrebbero essere collocate il piu' possibile vicino a FP e AP;
 3.2.4.  tutti  i  compartimenti  e  gli spazi ro/ro danneggiati devono   essere  riprodotti  nel  modello  con  le  permeabilita'  di superficie  e  di  volume corrette (valori e distribuzioni effettivi) per  assicurare  la  corretta rappresentazione della massa di acqua e della sua distribuzione;
 3.2.5.   le   caratteristiche  del  modello  devono  riprodurre fedelmente   le   caratteristiche  della  nave  reale  e  particolare attenzione  va  riservata alla tolleranza della distanza metacentrica in  condizioni  di  integrita'  e  ai  raggi di inerzia longitudinale (beccheggio)  e  trasversale (rollio). Entrambi i raggi devono essere misurati  fuori  dell'acqua e devono essere compresi tra 0,35B e 0,4B per   il   movimento  trasversale  e  0,2LOA  e  0,25LOA  per  quello longitudinale;
 3.2.6. i principali elementi strutturali, quali paratie stagne, prese  d'aria,  ecc.,  al  di  sopra  e  al  di sotto del ponte delle paratie,  che  possono determinare un allagamento asimmetrico, devono essere riprodotti correttamente nel modello in modo da rappresentare, per  quanto  possibile,  la  realta'; i dispositivi di ventilazione e bilanciamento  trasversale  devono  avere  una sezione trasversale di almeno 500 mm2.
 3.2.7. La falla deve avere la forma seguente:
 1)  profilo  trapezoidale  con  lato  inclinato  a  15° sulla verticale  e  estensione  longitudinale  alla linea di galleggiamento stabilita  conformemente  alla  regola  II-1/8.4.1  della convenzione SOLAS;
 2)  profilo  triangolare  isoscele  sul piano orizzontale con altezza  pari  a  B/5,  conformemente  alla  regola  II-1/8.4.2 della convenzione  SOLAS. Nel caso in cui siano sistemate casse laterali in B/5, la lunghezza dell'avaria lungo le casse laterali non puo' essere inferiore a 25 mm;
 3)  nonostante  le disposizioni dei precedenti sottoparagrafi 3.2.7.1  e 3.2.7.2, tutti i compartimenti considerati danneggiati nel calcolo  dell'avaria  piu'  grave,  di  cui  al paragrafo 3.1, devono essere allagati nelle prove su modello.
 3.3.  Il  modello  in  equilibrio  dopo l'allagamento deve essere inclinato di un angolo addizionale corrispondente a quello creato dal momento  di  sbandamento  Mh  =  max (Mpass; MIauflch) - Mwind, ma in nessun caso l'inclinazione finale puo' essere inferiore a 1° nel lato della   falla.  Mpass,  MIauflch  e  Mwind  sono  conformi  a  quanto specificato nella regola II-1/8.2.3.4 della convenzione SOLAS. Per le navi esistenti questo angolo puo' essere considerato pari a 1°.
 4. Svolgimento delle prove.
 4.1.  Il modello deve essere sottoposto a prove in vasca con moto ondoso  irregolare  a  creste  lunghe  (spettro  JONSWAP) con altezza d'onda  significativa HS, coefficiente di aumento del picco y = 3,3 e periodo  di picco Tp = 4 radice di Hs (TZ= TP/1,285). HS e' l'altezza d'onda  significativa  per  l'area di operazione, per la quale esiste una  probabilita'  di  superamento  annuo non superiore al 10%; detta altezza non puo' superare 4 m. Inoltre,
 4.1.1.  la  larghezza  del  bacino  deve consentire di evitare il contatto  o  qualsiasi  altra interazione del modello con i bordi del bacino (valore raccomandato non inferiore a LBP +2 m;
 4.1.2.  la  profondita' del bacino deve essere tale da consentire una modellizzazione adeguata dell'onda e comunque non dovrebbe essere inferiore a 1 m;
 4.1.3.  per  riprodurre  in  maniera rappresentativa una serie di onde,  le  misurazioni dovrebbero essere effettuate prima della prova in tre punti diversi nell'area di deriva;
 4.1.4.  il  sensore  per  la  misurazione  delle onde piu' vicino all'ondogeno  deve  essere  collocato  nel  punto  in cui si trova il modello all'inizio della prova;
 4.1.5.  la variazione dei valori HS e TP non deve variare piu' di ± 5% nei tre punti; e
 4.1.6.  durante  le prove di omologazione, deve essere consentita una tolleranza di + 2,5% per HS, ± 2,5 % per TP e ± 5 % per TZ per il sensore di misurazione piu' vicino all'ondogeno.
 4.2.  Il  modello  deve  poter  andare alla deriva liberamente ed essere  posto  in  mare al traverso (prua 90°) con la falla orientata verso  le  onde  in arrivo e non legato a nessun sistema di ormeggio. Per  mantenere una direzione di circa 90° in mare al traverso durante la prova devono essere soddisfatti i seguenti requisiti:
 4.2.1. le linee di controllo della prua, destinate a effettuare piccole  correzioni,  devono essere posizionate nell'asse prua-poppa, in   modo   simmetrico,  tra  la  posizione  di  KG  e  la  linea  di galleggiamento dopo l'avaria; e
 4.2.2.  la  velocita'  del  carrello  deve  essere  uguale alla velocita' di deriva vera del modello, con adeguamenti della velocita' ove necessario.
 4.3.  Devono  essere  realizzate  almeno  10  prove. La durata di ciascuna  prova  deve essere sufficiente per permettere al modello di raggiungere  uno stato stazionario e in ogni caso non dovrebbe essere inferiore  a un periodo corrispondente a 30 minuti per la nave reale. Per ciascuna prova deve essere utilizzata una serie di onde diversa. 5. Criteri di sopravvivenza.
 Si deve considerare il modello sopravvissuto, se giunge a uno stato stazionario  nella  serie di prove successive di cui al punto 4.3. Si deve  considerare  il  modello capovolto, in caso di angoli di rollio superiori   a   30°  rispetto  all'asse  verticale  o  di  angolo  di sbandamento  costante (medio) superiore a 20° per un periodo di oltre 3 minuti nella nave reale, anche se il modello ha raggiunto uno stato stazionario. 6. Documentazione relativa alle prove.
 6.1.  Il  programma  di  prove  in  vasca  deve  essere approvato preventivamente  dall'amministrazione, sentito un ente tecnico per le navi straniere e l'ente tecnico della nave per le navi italiane.
 6.2.  Le prove devono essere documentate da un'apposita relazione e  da  registrazione  su supporto video, anche di tipo informatico (o altra   registrazione   visiva)   contenenti   tutte   le  necessarie informazioni  sul  modello  e  sui  risultati delle prove, che devono essere  approvati  dall'amministrazione,  I  dati  devono comprendere almeno   gli   spettri   d'onda  teorici  e  misurati  (HS,  TP,  TZ) dell'altezza d'onda nei tre diversi punti del bacino per ottenere una serie  rappresentativa  di  onde  e,  per le prove in vasca, le serie temporali  delle  principali  statistiche  sull'elevazione  dell'onda misurata  vicino  all'ondogeno  e  le  registrazioni dei movimenti di rollio, sussulto e beccheggio del modello, nonche' della velocita' di deriva.».
 |  |  |  | ANNESSO II (art. 1, comma 2)
 «Parte II
 Linee guida per le prove in vasca
 Scopo  delle presenti linee guida e' assicurare l'uniformita' dei metodi  impiegati  per  costruire  e  verificare  il modello, nonche' svolgere  e  analizzare  le  prove  mediante  il  commento  ad alcuni paragrafi dell'appendice «Prove in vasca» dell'allegato I. Paragrafo 3 - Modelli di nave.
 3.1.  Il  materiale  impiegato per costruire il modello non e' di per  se'  importante,  purche' il modello risulti, sia a nave integra che in condizioni di avaria, sufficientemente rigido da garantire che le  proprieta' idrostatiche siano identiche a quelle della nave reale e  che  la  flessione  dello  scafo  al  contatto  con  le  onde  sia trascurabile.
 E'  inoltre  importante garantire che i compartimenti danneggiati siano  ricostruiti  nel  modello nel modo piu' accurato possibile, in modo che il volume d'acqua rappresentato sia corretto.
 Poiche'  la  penetrazione  di  acqua  (anche in quantita' minime) nelle  parti  intatte del modello ne influenzerebbe il comportamento, occorre adottare le necessarie misure perche' cio' non si verifichi.
 Nelle  prove  in  vasca riguardanti le avarie piu' gravi previste dalla  convenzione  SOLAS  vicino  alle  estremita' della nave, si e' osservato  che  l'allagamento  progressivo  non era possibile a causa della  tendenza dell'acqua sul ponte ad accumularsi vicino alla falla e quindi a defluire verso l'esterno.
 Questi  modelli  sono riusciti a sopravvivere in condizioni di mare molto  agitato,  ma  si  sono  capovolti  in  condizioni di mare meno agitato,  dopo aver subito avarie meno gravi di quelle previste dalla convenzione  SOLAS,  lontano  dalle  estremita'.  Per  evitare questa situazione e' stato introdotto il limite di ± 35%.
 Ricerche  approfondite,  volte all'elaborazione di criteri adeguati per   le   navi   nuove,  hanno  chiaramente  dimostrato  che,  oltre all'altezza   metacentrica   e  al  bordo  libero,  per  valutare  le possibilita'  di  sopravvivenza  delle  navi passeggeri e' importante tenere  conto  anche  dell'area  sottesa  dalla  curva di stabilita'. Pertanto,  il  caso  di  avaria piu' grave previsto dalla convenzione SOLAS,  da considerare per soddisfare i requisiti di cui al paragrafo 3.1,  deve  essere  quello  in  cui  l'area  sottesa  dalla  curva di stabilita' residua risulta minima.
 3.2. Dettagli del modello.
 3.2.1.  Visto  che  gli  effetti  di  scala  possono  influenzare notevolmente  il  comportamento  del  modello  durante  le  prove, e' opportuno  garantire  la minimizzazione di questi effetti. Il modello deve  essere  piu'  grande  possibile,  in  quanto  e'  piu'  agevole ricostruire  fedelmente  i  compartimenti danneggiati in modelli piu' grandi,   con  conseguente  riduzione  degli  effetti  di  scala.  Si raccomanda  pertanto  di  adottare  per  il  modello  una  scala  non inferiore  a  1:40 ovvero non inferiore a 3 m, a seconda di quale dei due valori e' maggiore.
 Durante  le  prove  e' stato rilevato che la dimensione verticale del  modello  puo'  influenzare i risultati delle prove dinamiche. E' pertanto  necessario  che l'altezza del modello al di sopra del ponte delle  paratie  (bordo  libero)  corrisponda  ad  almeno  tre altezze standard  di  una sovrastruttura, affinche' le onde piu' grosse della serie non possano infrangersi sul modello.
 3.2.2.  Nel  punto  dell'ipotetica avaria, il modello deve essere quanto  piu'  possibile  sottile  per  assicurare che la quantita' di acqua  penetrata  e  il  suo  centro  di gravita' siano correttamente rappresentati. Lo scafo deve avere uno spessore non superiore a 4 mm. Talvolta   potrebbe   risultare   impossibile  ricostruire,  in  modo sufficientemente  dettagliato, lo scafo del modello e gli elementi di compartimentazione  primaria e secondaria nel punto del danno, in tal caso  sarebbe  impossibile  calcolare  accuratamente la permeabilita' ipotizzata dello spazio.
 3.2.3.  E'  fondamentale  misurare  e verificare il pescaggio del modello non soltanto a nave integra ma anche in condizioni di avaria, per  confrontare  i  risultati  con quelli ottenuti con il calcolo di stabilita'  in  condizioni  di  avaria.  Per  ragioni  pratiche,  una tolleranza di + 2mm puo' essere accettata per i pescaggi.
 3.2.4.  Dopo  aver  misurato  il pescaggio in condizioni di avaria, puo'   risultare   necessario   modificare   la   permeabilita'   del compartimento   danneggiato,   aggiungendo   volumi  integri  o  pesi supplementari. Occorre inoltre fare in modo che il centro di gravita' dell'acqua  penetrata  sia rappresentato correttamente. Gli eventuali adeguamenti  devono  avere  per  effetto  di  aumentare  i margini di sicurezza.
 Se  il  modello  deve essere dotato di barriere sul ponte e se tali barriere  sono di altezza inferiore a quella indicata qui di seguito, il  modello  deve  essere  dotato di telecamere a circuito chiuso, in modo  che sia possibile tenere sotto controllo eventuali proiezioni e accumuli  di  acqua  nell'area non danneggiata del ponte. In tal caso questa   videoregistrazione   costituisce   parte   integrante  della documentazione di prova.
 L'altezza  delle  paratie  trasversali  o longitudinali giudicate efficaci per contenere il volume ipotetico di acqua marina accumulata nel  compartimento  in questione sul ponte ro/ro danneggiato dovrebbe essere  pari  ad  almeno 4 metri, a meno che l'altezza dell'acqua sia inferiore a 0,5 m. In questi casi l'altezza della paratia puo' essere calcolata con la seguente formula:
 Bh  =  8hw  in  cui  Bh  =  altezza  della paratia e hW altezza dell'acqua.
 In  ogni  caso,  le  paratie  devono  avere un'altezza minima non inferiore  2,2  m.  Nel  caso di navi dotate di ponti garage sospesi, tuttavia,  l'altezza minima della paratia non deve essere inferiore a quella dell'altezza libera del ponte sospeso, quando e' abbassato.
 3.2.5.  Per  garantire  che  le caratteristiche del movimento del modello  rispettino  quelle  della  nave  reale, e' importante che il modello  sia  sottoposto a test di inclinazione e rollio a condizioni di  nave  integra,  in  modo  che  l'altezza metacentrica (GM) a nave integra  e la distribuzione della massa possano essere verificati. La distribuzione   della   massa   deve  essere  misurata  al  di  fuori dell'acqua.  Il  raggio  di inerzia trasversale della nave reale deve essere  compreso  tra  0,35B e 0,4B e quello longitudinale tra 0,2L e 0,25L.
 3.2.6.   Si   presume   che   il   sistema  di  ventilazione  del compartimento danneggiato della nave reale sia tale da non ostacolare l'allagamento  ne'  il  movimento  dell'acqua imbarcata. Tuttavia, la riproduzione  su scala piu' piccola dei sistemi di ventilazione della nave  reale  potrebbe  comportare  effetti di scala indesiderati. Per evitare  tali  effetti,  si  raccomanda  di  costruire  il sistema di ventilazione  su  una  scala maggiore rispetto a quella impiegata nel modello, accertandosi che cio' non influenzi il flusso dell'acqua sul ponte garage.
 3.2.7.  Si  ritiene opportuno considerare un'avaria con una forma che   sia   rappresentativa  della  sezione  trasversale  della  nave speronante  nella  regione  di prua. L'angolo di 15° e' basato su uno studio della sezione trasversale a una distanza di B/5 dalla prua per una selezione rappresentativa di navi di tipo e dimensioni diversi.
 Il   profilo   triangolare   (isoscele)  della  falla  con  forma prismatica corrisponde al galleggiamento a pieno carico.
 Inoltre,  nel  caso in cui siano sistemate casse laterali interne di  larghezza  inferiore a B/5 e al fine di evitare eventuali effetti di scala, la lunghezza della falla non deve essere inferiore a 25 mm.
 3.3.  Nella prova in vasca originaria descritta nella risoluzione n.  14  della  conferenza  SOLAS  del  1995, l'effetto di sbandamento prodotto   dal   momento   massimo  derivante  dall'addensamento  dei passeggeri, dalla messa in mare dei mezzi di salvataggio, dal vento e dalla  rotazione  della  nave  non  e' stato preso in considerazione, sebbene  questi  fattori  siano  considerati dalla convenzione SOLAS. Tuttavia,  i  risultati  di  uno  studio hanno dimostrato che sarebbe prudente  tenere  conto  di  questi effetti e conservare, per ragioni pratiche,  un'inclinazione minima di 1° di sbandamento dal lato della falla. Occorre notare che lo sbandamento dovuto alla rotazione non e' stato ritenuto pertinente.
 3.4.  Nei casi in cui l'altezza metacentrica comporti un margine, nelle   condizioni  di  carico  reali,  rispetto  alla  curva  limite dell'altezza   metacentrica   (stabilita   dalla   norma  SOLAS  90), l'amministrazione  puo'  accettare  che detto margine sia usato nella prova   in  vasca.  In  questi  casi  la  curva  limite  dell'altezza metacentrica dovrebbe essere adattata secondo la seguente formula:
 
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 d = ds-0,6 (dS-dLS)
 in  cui:  dS  e'  il  pescaggio di compartimentazione e dLS e' il pescaggio della nave vacante.
 La curva modificata e' una linea retta tra l'altezza metacentrica usata  nella  prova  in  vasca all'immersione di compartimentazione e l'intersezione   della  curva  originaria  della  norma  SOLAS  90  e l'immersione d. Paragrafo 4 - Svolgimento delle prove.
 4.1. Spettro dell'onda.
 Deve  essere  utilizzato  lo  spettro JONSWAP, in quanto descrive condizioni di mare limitate in estensione e durata, che corrispondono alla  maggior  parte delle condizioni osservate a livello mondiale. A tal fine, e' importante verificare non solo il periodo di picco della serie  di  onde,  ma anche controllare che il periodo di passaggio al livello medio (zero-crossing) sia corretto.
 Lo  spettro  dell'onda  deve  essere registrato e documentato per ciascuna  serie  di prove. Le misurazioni devono essere effettuate in prossimita' del sensore piu' vicino all'ondogeno.
 Nota:  sul  modello  le  prove  di  inclinazione  e  di rollio in condizioni di avaria possono essere accettate quale prova di verifica della curva di stabilita' residua, ma tali prove non sono ammissibili in sostituzione di quelle a nave integra.
 Il  modello  deve essere inoltre dotato di sensori che permettano di  controllare e registrare tutti i suoi movimenti (rollio, sussulto e   beccheggio)  e  il  suo  comportamento  (angolo  di  sbandamento, immersione e assetto longitudinale) nel corso della prova.
 Si  e'  constatato  che  non  risulta  opportuno  fissare  limiti assoluti  per  le altezze d'onda significativa, il periodo di picco e il  periodo  per  il passaggio al livello medio (zero-crossing) degli spettri  dell'onda  del  modello.  E'  stato  pertanto  introdotto un margine accettabile.
 4.2.  Per  evitare  interferenze  tra il sistema di ormeggio e la dinamica della nave, il carrello da rimorchio (al quale e' fissato il sistema di ormeggio) deve seguire il modello alla sua reale velocita' di  deriva.  In  caso  di  mare  con onde irregolari, la velocita' di deriva   non   e'  costante;  una  velocita'  di  rimorchio  costante genererebbe  oscillazioni  di  deriva  di  bassa frequenza ed elevata ampiezza,   creando  cosi'  una  situazione  che  puo'  influire  sul comportamento del modello.
 4.3.  E'  necessario  eseguire un numero sufficiente di prove con serie  di  onde  diverse per garantire l'affidabilita' statistica dei risultati:  l'obiettivo  e'  determinare  con  un  elevato  grado  di certezza  che  una  nave  che non risponde ai criteri di sicurezza si capovolge  nelle  condizioni  scelte per le prove. Si ritiene che sia necessario un minimo di 10 prove per garantire un livello ragionevole di affidabilita'. Paragrafo 6 - Omologazione.
 Alla  relazione  presentata  all'amministrazione vanno allegati i seguenti documenti:
 a) calcoli   sulla   stabilita'   in   condizioni   di   avaria nell'ipotesi peggiore prevista dalla convenzione SOLAS e (se diverso) con avaria a centro nave;
 b) piani  generali  del  modello,  dettagli  di  costruzione  e informazioni sulla strumentazione;
 c) prova di inclinazione e misurazioni dei raggi di rotazione;
 d) spettri  d'onda  nominali  e misurati (nei tre punti diversi per  ottenere dati rappresentativi e, per le prove in vasca, rilevati al sensore piu' vicino all'ondogeno);
 e)    registrazione    rappresentativa   dei   movimenti,   del comportamento e della deriva del modello;
 f) videoregistrazioni pertinenti. Nota:
 Un  rappresentante  dell'ente  tecnico  della nave deve assistere a tutte le prove.».
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