Gazzetta n. 38 del 15 febbraio 2006 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA |
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 26 gennaio 2006 |
Proroga dello scioglimento del consiglio comunale di Niscemi. |
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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto il proprio decreto, in data 27 aprile 2004, registrato alla Corte dei conti in data 5 maggio 2004, con il quale, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e' stato disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Niscemi (Caltanissetta) per la durata di diciotto mesi e la nomina di una commissione straordinaria per la provvisoria gestione dell'ente; Constatato che non risulta esaurita l'azione di recupero e risanamento complessivo dell'istituzione locale e della realta' sociale, ancora segnate dalla malavita organizzata; Ritenuto che le esigenze della collettivita' locale e la tutela degli interessi primari richiedono un ulteriore intervento dello Stato, che assicuri il ripristino dei principi democratici e di legalita' e restituisca efficienza e trasparenza all'azione amministrativa dell'ente; Visto l'art. 143, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 24 gennaio 2006, alla quale e' stato debitamente invitato il presidente della Regione siciliana; Decreta: La durata dello scioglimento del consiglio comunale di Niscemi (Caltanissetta), fissata in diciotto mesi, e' prorogata per il periodo di sei mesi. Dato a Roma, addi' 26 gennaio 2006 CIAMPI Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Pisanu, Ministro dell'interno Registrato alla Corte dei conti il 6 febbraio 2006 Ministeri istituzionali - Interno, registro n. 1, foglio n. 254 |
| Allegato Al Presidente della Repubblica Il consiglio comunale di Niscemi (Caltanissetta) e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 27 aprile 2004, registrato alla Corte dei conti in data 5 maggio 2004, per la durata di mesi diciotto, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalita' organizzata. Per effetto dell'avvenuto scioglimento, la gestione dell'ente e' stata affidata ad una commissione straordinaria che ha perseguito l'obiettivo del ripristino della legalita' operando in un ambiente che, a causa del grave degrado in cui ha versato per tanto tempo il territorio e della indotta disaffezione della popolazione verso la vita democratica e le istituzioni, stenta ad affrancarsi dal radicato sistema di diffusa arbitrarieta'. Infatti, come rilevato dal prefetto di Caltanissetta con relazione del 30 dicembre 2005, cui si rinvia integralmente, nonostante il notevole impegno profuso dall'organo commissariale per il recupero del prestigio e della credibilita' dell'istituzione comunale, il consolidato sistema d'influenza criminale e' ancora in grado di esprimere una capacita' di interferenza e di condizionamento, che rallenta l'azione protesa al completo recupero dell'amministrazione della cosa pubblica ai criteri di legalita' e di buon andamento. In particolare, a seguito di piu' recenti accertamenti, emergerebbe il permanere dei contatti tra esponenti della criminalita' organizzata ed appartenenti alla burocrazia comunale, nonche' un tentativo di riorganizzazione degli stessi soggetti in vista delle prossime consultazioni elettorali. Sono ancora al vaglio investigativo le indagini mirate ad accertare eventuali azioni strumentali finalizzate al controllo dell'ente locale da parte di soggetti estranei all'amministrazione comunale, ovvero a scongiurare il pericolo di episodi delittuosi, gia' accaduti in occasione delle precedenti elezioni amministrative. Nel difficile contesto delineato, la commissione ha dovuto peraltro fronteggiare il nodo pregiudiziale della permeabilita' dell'apparato burocratico dell'ente locale rispetto ai condizionamenti della criminalita' organizzata, adottando un'articolata strategia diretta, da un lato, alla sensibilizzazione del personale al rispetto delle regole di buona amministrazione e, dall'altro, ad assicurare, nei settori strategici, la collaborazione di elementi esterni, facendo ricorso alle procedure previste dall'art. 145 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. L'organo straordinario ha operato con particolare riguardo verso alcuni obiettivi fondamentali, quali l'affermazione di una cultura della legalita', il risanamento delle finanze e delle attivita' comunali, mediante la messa in opera di strumenti quali il Piano regolatore generale, il Piano di insediamenti produttivi ed il riassetto della disciplina della circolazione nell'abitato urbano. Fondamentali per l'attivita' amministrativa dell'ente, sono stati l'approvazione di essenziali modifiche al regolamento per l'erogazione di contributi, l'adozione del nuovo regolamento cimiteriale e del regolamento per il mercato ortofrutticolo, nonche' l'elaborazione del regolamento disciplinante l'affidamento di incarichi ai professionisti. Di particolare rilievo, sono le attivita' propulsive e realizzative intraprese per la concretizzazione dei progetti formativi, finanziati sia da questo Ministero che dalla Regione siciliana, come pure l'istituzione, ai sensi del gia' richiamato art. 145, della consulta cittadina nel cui ambito dibattere importanti questioni di interesse generale. La rilevanza e l'organicita' degli interventi posti in essere necessitano di adeguate garanzie connaturate alla gestione straordinaria e richiedono, per la loro complessita', per i connessi tempi tecnici di attuazione e per le cautele che si impongono per scongiurare il pericolo di possibili illecite interferenze, un ulteriore lasso di tempo. Affinche' venga completato il processo di recupero del consenso della cittadinanza verso una gestione amministrativa corretta e confacente ai bisogni della comunita', e' necessario che l'organo straordinario di gestione porti a compimento il programma di risanamento intrapreso con tutti gli aspetti vantaggiosi di immediata percettibilita' che esso comporta per la popolazione. Come evidenziato nella citata relazione prefettizia, anche alla luce degli ulteriori elementi acquisiti dagli organi investigativi-giudiziari, che configurano obiettivi aspetti di criticita' sul piano dell'ordine e della sicurezza pubblica, la situazione riscontrata nel comune di Niscemi richiede, per consolidare il buon andamento dell'amministrazione ed il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidati, l'applicazione dell'istituto della proroga della gestione commissariale, a garanzia degli interessi primari della comunita' locale e delle sue prerogative di libera determinazione e di rinnovamento al di fuori di condizionamenti malavitosi. La valutazione della situazione in concreto accertata in relazione alla persistenza dell'influenza criminale, forte del suo consolidato insediamento, nella prospettiva di evitare la riproposizione di iniziative tese ad incidere negativamente sull'imparzialita' ed il buon andamento dell'azione amministrativa del comune di Niscemi, rende necessario prorogare la gestione commissariale di ulteriori sei mesi. Ritenuto, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'applicazione dell'art. 143, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, viste la citata relazione del prefetto di Caltanissetta, che si intende qui integralmente richiamata, si formula rituale proposta per la proroga della durata dello scioglimento del consiglio comunale di Niscemi (Caltanissetta) per il periodo di sei mesi. Roma, 23 gennaio 2006 Il Ministro dell'interno: Pisanu |
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