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| Gazzetta n. 25 del 31 gennaio 2006 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 27 maggio 2005 |  | Primo programma delle opere strategiche (legge n. 443/2001). Raccordo Villesse-Gorizia:  adeguamento a sezione autostradale. (Deliberazione n. 61/05). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 Vista  la  legge  21 dicembre  2001,  n.  443,  che, all'art. 1, ha stabilito   che   le   infrastrutture   pubbliche  e  private  e  gli insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale, da realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato,  prevede  che  gli  interventi  medesimi  siano compresi in intese  generali  quadro  tra  il  Governo  e  ogni singola regione o provincia   autonoma   al   fine   del   congiunto   coordinamento  e realizzazione delle opere;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come  modificato  -  da  ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato  art.  1  della  legge  n.  443/2001,  ha  approvato il 1° Programma  delle  opere strategiche, che all'allegato 1 include, alla voce  «sistemi  stradali  e autostradali», il «completamento stradale corridoio   5»   cui   e'   riconducibile  l'«Adeguamento  a  sezione autostradale del raccordo Villesse-Gorizia»;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004),  con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei   ed   informatici,  relativi  a  progetti  di  investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Vista  la  sentenza  n.  303 del 25 settembre 2003, con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente  dal  Governo  e  precisando che l'attivita' posta in essere  non  vincola  la  regione  fino  a  quando l'intesa non venga raggiunta   e   che   i  finanziamenti  concessi  all'opera  sono  da considerare inefficaci finche' l'intesa stessa non si perfezioni;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture  e  dei trasporti, come integrato dal decreto 8 giugno 2004,  con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  nota  5 novembre  2004,  n.  COM/3001/1, con la quale il coordinatore  del  predetto  comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Vista  la  nota  17 febbraio 2005, n. 75, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e  dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, la relazione   istruttoria   sul   progetto  preliminare  del  «Raccordo Villesse-Gorizia:  adeguamento  a sezione autostradale», proponendone l'approvazione,  con  raccomandazioni  e  prescrizioni,  ai soli fini procedurali;
 Considerato  che  l'intervento  di  cui  sopra  e' ricompreso nella intesa  generale  quadro tra Governo e regione Friuli-Venezia Giulia, sottoscritta  il  20 settembre  2002,  alla  voce  «completamento del corridoio autostradale e dei valichi confinari»;
 Considerato    che   questo   comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che  l'adeguamento  del  raccordo in argomento, unitamente alla realizzazione  della  terza  corsia  dell'A4 e all'ammodernamento del nodo   autostradale   di   Venezia,  gia'  avviato  anche  a  seguito dell'approvazione  del  progetto preliminare del «passante di Mestre» da  parte  di  questo comitato, mirano a dare risposta alla crescente richiesta  di  mobilita'  da  e per l'Est europeo, assicurando idonei livelli  di  servizio,  in  termini  di  capacita'  di trasporto e di sicurezza,  del  complesso delle infrastrutture viarie interessate ed evitando  quindi  il  rischio  di collasso, a breve, dell'intera rete viaria dell'area di confine;
 che  in  particolare  il progetto preliminare in esame riguarda l'adeguamento  a  sezione  autostradale  dell'esistente  raccordo tra l'autostrada  A4, in comune di Villesse, ed il valico di S. Andrea al confine  con  la  Slovenia,  per  uno  sviluppo  di  circa  17  km in affiancamento alla S.S. 351 Cervignano-Gorizia;
 che  l'attuale  asse  di  collegamento  a  quattro  corsie, ora gestito  dall'ANAS,  e'  privo  in  vari  tratti dello spartitraffico centrale  ed  e'  del  tutto senza banchine di sosta d'emergenza, con alcuni punti a scarsa visibilita' e svincoli a geometria critica;
 che  la  sezione  trasversale  proposta  e' quella prevista dal decreto  del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 5 novembre 2001  per  la  categoria  A (autostrade), ambito extraurbano, con una larghezza  di m 25,00 (2 corsie di m 3,75 per carreggiata, affiancate all'esterno  da  una  banchina di sosta di emergenza di m 3,00, e con spartitraffico  da m 4) e con velocita' di progetto Vp compresa tra i 90 e i 140 km/h e livello di servizio B;
 che  il  progetto  prevede, in particolare, la realizzazione di quattro  svincoli  (Villesse,  Gradisca  d'Isonzo,  Farra  d'Isonzo e Gorizia)  e  di una barriera di stazione, nonche' la realizzazione di opere  complementari,  a  carico della regione Friuli-Venezia Giulia, che  riguardano,  tra  l'altro,  il  completamento  dello svincolo di Gorizia,  la  variante  alla  S.P.  n.  3  ed  il collegamento tra la rotatoria  dello  svincolo  di Gorizia sulla S.S. n. 305 e la S.S. n. 252;
 che  le  opere  d'arte  principali previste in progetto sono il sovrappasso  della variante alla S.P. n. 3, il viadotto e la galleria della  rotatoria di Villesse, il ponte sul fiume Isonzo e la galleria artificiale di Savogna;
 che  il  progetto preliminare - predisposto da «Autovie Venete» S.p.a.   nella   qualita'   di   concessionaria   e   approvato,  con raccomandazioni,  dal  consiglio di amministrazione dell'ANAS in data 17 aprile  2003  -  con ulteriore documentazione integrativa e' stato trasmesso  con  nota  20 maggio 2003, n. 3629, dall'ANAS al Ministero delle   infrastrutture   e   dei   trasporti  e  successivamente,  la concessionaria  ha  provveduto all'inoltro alle altre amministrazioni competenti e agli enti gestori delle interferenze;
 che  la  regione  Friuli-Venezia Giulia, con delibera di giunta 4 maggio  2004,  n.  1105,  ha  autorizzato il presidente a formulare l'intesa   sulla  localizzazione  dell'opera  e  ha  espresso  parere favorevole  sul  progetto, esprimendosi successivamente, con delibera 21 maggio 2004, n. 1277, positivamente, con prescrizioni, anche sulla compatibilita' ambientale del medesimo;
 che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio ha trasmesso,  con  nota  18 novembre  2003,  n.  GAB/2003/11740/B05, il parere favorevole, con prescrizioni e raccomandazioni, espresso dalla commissione  speciale  VIA il 21 ottobre precedente e che il medesimo successivamente,  con  nota  14 gennaio 2005, n. CSVIA/2005/00032, ha trasmesso   un   documento   redatto   dalla  stessa  commissione  di comparazione  fra  il suddetto parere e quello nel frattempo espresso dalla   regione   Friuli-Venezia   Giulia,   pervenendo   a  positive conclusioni in merito alle prescrizioni formulate;
 che anche il Ministero per i beni e le attivita' culturali, con nota  1° luglio  2004, n. ST/407/22783, ha espresso parere favorevole con  prescrizioni,  anche  tenendo  conto delle osservazioni avanzate dalle  soprintendenze  competenti,  parere  poi  confermato  con nota 19 gennaio 2005, n. Dip.0708.407/371/2005;
 che  il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti riporta, in  apposito  allegato  alla relazione istruttoria, le prescrizioni e raccomandazioni  da  formulare  in  sede di approvazione del progetto preliminare;
 sotto l'aspetto attuativo:
 che il soggetto aggiudicatore e' ANAS S.p.a.;
 che  la  societa' Autovie Venete S.p.a. e' concessionaria delle autostrade   A4   Venezia-Trieste,  A23  Palmanova-Udine  Sud  e  A28 Portogruaro-Pordenone-Conegliano,    in   forza   della   convenzione stipulata  con  l'ANAS  il 7 dicembre 1999 - in sede di revisione dei precedenti  atti convenzionali effettuata ai sensi dell'art. 11 della legge 23 dicembre 1992, n. 498 - e dell'atto aggiuntivo approvato con decreto interministeriale 21 dicembre 1999, n. 607/Segr.Dicoter;
 che il programma di investimenti della suddetta concessionaria, posto a base del piano finanziario vigente, comprende tra le opere da realizzare  anche  l'adeguamento  a sezione autostradale del raccordo Villesse-Gorizia,  con  il conseguente trasferimento delle competenze gestionali dall'ANAS alla societa' Autovie Venete S.p.a.;
 che  i  tempi per l'espletamento delle attivita' progettuali ed autorizzative residue sono stimati in ventidue mesi e che e' prevista la  funzionalita'  di  un  primo  lotto dell'opera per dicembre 2008, mentre il termine dei lavori e' previsto entro la fine del 2009;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che  l'importo  complessivo dell'opera, computato tenendo conto delle  indicazioni  dell'ANAS  sul  contenimento delle spese generali nella misura dell'8%, e' pari a 100.985.175,85 euro;
 che  di  tale  importo 86.383.658,25 euro (di cui 64.892.398,75 per  lavori  e  21.491.259,50  per somme a disposizione) attengono ad opere  di  competenza della concessionaria, mentre 14.601.517,60 euro (di   cui  11.246.269,27  per  lavori  e  3.355.248,33  per  somme  a disposizione)   sono   riferibili   alle   opere   il  cui  onere  di realizzazione resta a carico della regione;
 che  il costo dell'intervento verra' sostenuto, per la parte di competenza, dalla concessionaria «Autovie Venete S.p.a.», in completo autofinanziamento, come confermato dall'ANAS con nota del 15 febbraio 2005;
 che  e' stata effettuata un'analisi costi-benefici, dalla quale si  evince  che l'investimento, considerato isolatamente, non sarebbe finanziariamente  sostenibile  nell'arco temporale di concessione, ma trova   adeguata  compensazione  nell'ambito  del  piano  finanziario complessivo della societa' concessionaria;
 Delibera:
 1. Approvazione progetto preliminare.
 1.1  Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della  Repubblica  n.  327/2001,  come  modificato  - da ultimo - dal decreto  legislativo n. 330/2004, e' approvato, con le prescrizioni e raccomandazioni  proposte  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti,  anche  ai  fini  dell'attestazione  della  compatibilita' ambientale  e  dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio il progetto preliminare del «Raccordo Villesse-Gorizia: adeguamento a sezione autostradale».
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio,  l'intesa  tra  lo  Stato  e  la  regione interessata sulla localizzazione dell'opera.
 1.2 Ai sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 190/2002,   l'importo   di   100.985.175,85  euro  sopra  indicato  - comprensivo  delle  opere di competenza della societa' concessionaria Autovie  Venete  S.p.a.  (euro  86.383.658,25) e delle opere a carico della   regione  Friuli-Venezia  Giulia  (euro  14.601.517,60),  come precisato  nella  «presa  d'atto»  -  costituisce  il limite di spesa dell'intervento  da  realizzare ed e' inclusivo degli oneri per opere di mitigazione ambientale.
 1.3  Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1,  cui e' condizionata l'approvazione  del progetto e da sviluppare in sede di progettazione definitiva, sono riportate nella parte prima dell'allegato, che forma parte integrante della presente delibera.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono riportate nella parte seconda del citato allegato. Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dar seguito a qualcuna  di  dette  raccomandazioni,  fornira'  al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie  valutazioni  e  di  proporre a questo comitato, se del caso, misure alternative.
 1.4 Il progetto definitivo inoltre sara' corredato, come prescritto dal  decreto  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti 22 aprile  2004,  da  una  specifica  relazione dalla quale risultino analizzati   gli  aspetti  connessi  con  le  esigenze  di  sicurezza attraverso  la  dimostrazione che l'intervento, nel suo complesso, e' in  grado  di  produrre,  oltre che un miglioramento funzionale della circolazione, anche un innalzamento del livello di sicurezza.
 2. Assegnazione CUP.
 L'approvazione  del  progetto  preliminare  di  cui al punto 1.1 e' subordinata  all'assegnazione del CUP (codice unico di progetto), che il  soggetto aggiudicatore e' tenuto a richiedere entro trenta giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della presente delibera.
 Il  CUP  assegnato, ai sensi della delibera n. 24/2004 citata nelle premesse,   va  evidenziato  nella  documentazione  amministrativa  e contabile riguardante l'opera approvata.
 3. Clausole finali.
 3.1  Il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo comitato, la conservazione dei documenti   componenti   il   progetto   preliminare  dell'intervento approvato con la presente delibera.
 3.2  In  sede  di esame della progettazione definitiva, il predetto Ministero provvedera' alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni di  cui  al  precedente  punto  1.3,  ferme  restando le verifiche di competenza della commissione VIA. Provvedera' inoltre a verificare il rispetto della prescrizione di cui al punto 1.4.
 3.3  L'approvazione  del progetto definitivo sara' subordinata alla formalizzazione,   da  parte  della  regione  Friuli-Venezia  Giulia, dell'impegno  a  sostenere  il costo delle opere che in progetto sono previste a carico della regione medesima.
 3.4  Questo  comitato  si  riserva,  in  fase  di  approvazione del progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo   -   tra  l'altro  -  l'acquisizione  delle  informazioni antimafia  anche  nei  confronti  degli  eventuali  sub-appaltatori e sub-affidatari,  indipendentemente  dall'importo  dei lavori, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
 3.5 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' a svolgere  le  attivita'  di  supporto  intese  a  consentire a questo comitato  di  espletare  i  compiti  di vigilanza sulla realizzazione delle  opere  ad  esso  assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo  conto delle indicazioni di cui alla delibera n 63/2003 sopra richiamata.
 
 Roma, 27 maggio 2005
 
 Il Presidente delegato: Siniscalco
 
 Il segretario del CIPE: Baldassarri
 
 Registrata alla Corte dei conti il 23 gennaio 2006 Ufficio di controllo atti Ministeri economico-finanziari, registro n. 1 Economia e finanze, foglio n. 62
 |  |  |  | Allegato 
 PRESCRIZIONI   E   RACCOMANDAZIONI   PROPOSTE   DAL  MINISTERO  DELLE
 INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
 
 Parte Iª - Prescrizioni
 
 Per la fase di progettazione definitiva si prescrive quanto segue:
 siano  recepite e sviluppate le misure mitigative e compensative, puntuali  e  di carattere generale, previste nel SIA e sue successive integrazioni   e  di  quanto  oggetto  delle  presenti  prescrizioni, dettagliandone  la  localizzazione,  la  tipologia,  le  modalita' di esecuzione ed i costi analitici;
 predisporre  un  progetto  di monitoraggio ambientale, secondo le linee  guida  redatte dalla commissione speciale VIA, a partire dalle informazioni  riportate  nello  studio  di  impatto  ambientale e sue successive integrazioni;
 approfondire  il  modello di traffico estendendolo all'area vasta tenendo  conto,  per  il  tratto di progetto, non del solo casello di Villesse,  degli  altri  svincoli presenti lungo il tracciato e della pista di decelerazione in ingresso all'autoporto di Gorizia, ma anche del  definitivo  collegamento  con la rete autostradale slovena. Tale modello  dovra'  fare  riferimento  ad  un  approfondito  studio  del traffico,  differenziando i volumi per singole tratte dell'itinerario e  prevedendo  almeno  due  diversi  scenari  di  crescita  (minimo e massimo),  con  coefficienti  diversi  per  i veicoli leggeri e per i pesanti.    Tale    prescrizione   comporta   anche   l'aggiornamento dell'analisi  costi-benefici e delle analisi relative alle componenti ambientali direttamente influenzate dal traffico attuale e previsto;
 relativamente allo svincolo di Villesse:
 in  relazione  al collegamento del previsto centro commerciale, fra le varie soluzioni studiate dal proponente e, sia adottata quella individuata  come  «soluzione  variante  C»  che,  rispetto  a quella presentata  nel progetto preliminare, prevede il collegamento diretto con  lo  svincolo  di  Villesse  e  l'eliminazione della rotatoria in corrispondenza  della  variante  alla  S.P.  3 sovrapassandola (fermo restando il posizionamento del casello);
 in considerazione che la realizzazione del centro commerciale e della  variante  alla  S.P.  3 risultano essere, al momento del tutto potenziali,  le  relative  opere  complementari  e di collegamento ad oggi,  dovranno  essere  limitate  alla  sola  predisposizione per le future realizzazioni;
 adottare,  per  lo svincolo autostradale diretto all'autoporto di Gorizia  la soluzione progettuale che prevede la realizzazione di una carreggiata  destinata all'accumulo di autoarticolati della lunghezza di  almeno  500 metri, verificandone la capacita' nelle condizioni di massimo traffico previsto;
 effettuare  l'allargamento  della sede stradale preso il laghetto di  Farra  sul  lato  nord  al  fine  di  non produrre la distruzione dell'area boschiva, di elevato pregio ambientale, posta lungo il lato sud  e  non  mettere  in  pericolo  la  stabilita' della scarpata del laghetto stesso;
 relativamente  alla  realizzazione  delle  aree  di  servizio  in prossimita'  dei  laghetti di Farra, quella posta a sud del tracciato autostradale,  data  la  particolare rilevanza ambientale della zona, non  deve  prevedere  la  presenza di distributori di carburanti e di altre  strutture  al  di  fuori  di quella indispensabili per la sola fruizione  del  biotopo del laghetto di Farra, in stretta connessione con il laghetto stesso e con l'area a verde ad esso adiacente. L'area di  servizio  posta  lungo  il  lato nord dell'autostrada deve essere realizzata  con le stesse caratteristiche dell'area di sosta del lato sud.  Inoltre,  il  tratto  a  nord  deve  essere utilizzato per dare continuita'  al  relitto  di  vegetazione con la realizzazione di una fascia  boscata  continua  almeno  fino all'incrocio con la S.S. 351, avente  la  duplice  funzione di barriera antirumore e di inserimento paesaggistico;
 inserire  il  progetto  di riqualificazione e recupero ambientale dell'area  dei  Laghetti di Farra che preveda la sua valorizzazione e la possibilita' della piu' ampia fruizione da parte della popolazione del comune di Farra d'Isonzo;
 elaborare  il progetto di sistemazione ad area attrezzata a verde degli  attuali  svincoli di Gradisca d'Isonzo e di Farra d'Isonzo non piu' utilizzati;
 dettagliare la cantierizzazione:
 specificando  meglio  il  transitorio  nella considerazione che l'infrastruttura  sara'  utilizzata,  ancorche'  parzialmente,  anche durante la fase costruttiva;
 stimando  la  quantita'  e  la  qualita'  delle  immissioni  in atmosfera  degli  inquinanti  e delle polveri e le misure per evitare superamenti,  imputabili  alle  attivita'  di  cantiere,  dei  valori previsti dalla normativa vigente;
 analizzando   il   rumore  e  le  vibrazioni  dei  cantieri  ed individuando,  oltre  ai  livelli  di  emissione  anche  i livelli di immissione  che  il cantiere stesso produrra' nei ricettori sensibili siti nell'intorno dello stesso, con particolare riguardo al passaggio dei mezzi di cantiere, valutando inoltre la presenza delle componenti tonali,  a  bassa  frequenza  ed  impulsive  (allegato  A del decreto ministeriale 16 marzo 1998) qualora i cantieri si configurassero come sorgenti  fisse  e verificando nei ricettori sensibili piu' vicini al cantiere il rispetto dei limiti differenziali;
 considerando tutti i possibili fattori di impatto sull'ambiente derivanti  dal  passaggio  dei  mezzi  di  cantiere in prossimita' di centri  abitati e di aree di interesse naturalistico, con particolare riguardo al laghetto di Farra ed all'area circostante;
 definendo  con  maggiore  dettaglio  l'attivita'  cantieristica relativa  alla realizzazione del ponte sul fiume Isonzo tenendo conto dei potenziali impatti;
 specificando  le  aree destinate allo stoccaggio temporaneo del terreno  vegetale  e  le  procedure  atte  a  mantenerne nel tempo la vegetabilita';
 prevedere  il  recupero delle aree di cantiere, con interventi di ottimizzazione  del  loro inserimento nel territorio e nell'ambiente, adottando le migliori tecniche disponibili;
 fare  ricorso,  per  le opere di sistemazione a verde, ripristino ambientale   e  rinaturazione  previste,  a  tecniche  di  ingegneria naturalistica,  adottando le «Linee guida per capitolati speciali per interventi di ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde» del Ministero  dell'ambiente, Servizio VIA, settembre 1997; ai fini della progettazione   definitiva   si  puo'  inoltre  fare  riferimento  al «Quaderno  opere  tipo  di  ingegneria  naturalistica»  della regione Lombardia  e  al  «Manuale di ingegneria naturalistica» della regione Lazio, o ad altri manuali qualificati;
 gli  elaborati,  anche  successivi  al progetto definitivo, siano redatti  in  conformita'  alla specifiche del sistema cartografico di riferimento;
 approfondire   lo  studio  degli  effetti  diretti  ed  indiretti dell'opera autostradale sull'intero sistema idrografico e di bonifica dei bacini e sottobacini attraversati, prevedendo eventualmente l'uso di innovativi criteri di rinaturalizzazzione dei corsi d'acqua;
 estendere   il   monitoraggio  delle  acque  di  falda  anche  in prossimita'  del  campo  pozzi  idropotabili  C.A.F.O.  presso  Farra d'Isonzo;
 assicurare  corridoi protetti di attraversamento per la fauna, in numero, forma e dimensioni adeguati;
 utilizzare,  per quanto riguarda il ripristino della vegetazione, specie  appartenenti  alle serie autocotone, prevedendo eventualmente la raccolta in loco di materiale per la propagazione (sementi, talee, ecc.)  al  fine  di  rispettare  la  diversita' biologica. Prevedere, inoltre,   la   produzione   di  materiale  vivaistico  presso  vivai specializzati,   non   necessariamente   locali,  che  ne  assicurino l'idoneita'  all'uso  in  condizioni ambientali difficili (terreni di riporto di scadente qualita', ecc.);
 in   riferimento  alle  attuali  incompletezze  delle  conoscenze archeologiche  su  tutto  il  territorio  regionale,  segnalate dalla Soprintendenza  per  i  beni  archeologici  del Fiuli-Venezia Giulia, dovranno essere svolte preventive ricognizioni di superficie lungo la fascia  di territorio interessata dai lavori e dalle aree di cantiere al fine di programmare per tempo eventuali interventi di scavo, prima dell'avvio della fase esecutiva del progetto;
 al  fine di raccogliere indicazioni utili per la formulazione del progetto   definitivo   e  poter  predisporre  una  tempistica  degli interventi  e di eventuali lavori di scavo, si dovranno effettuare le seguenti azioni preliminari al progetto definitivo:
 eseguire  alcuni  sopralluoghi  e  surveys  in  quelle  aree  - interessate  dal progetto - per le quali non sono ad oggi disponibili strumenti conoscitivi, quale le carte archeologiche;
 eseguire  sondaggi  stratigrafici  preliminari  per definire la reale  ed  effettiva  estensione  delle  presenze archeologiche sopra elencate, gia' note ai margini del tracciato;
 verifiche stratigrafiche e sopralluoghi potranno inoltre essere condotti   in   quelle   aree   per   le   quali  le  caratteristiche geomorfologiche  e  le  conoscenze  acquisite  sul territorio possono suggerire l'esistenza di presenze sepolte;
 sulla  base  dei  dati  raccolti  nel  corso  delle  azioni sopra elencate  verranno  definiti  i  siti  archeologici  da sottoporre ad indagine   estensiva   ed  eventuali  modifiche  progettuali  che  si rendessero necessarie per la stesura del progetto definitivo;
 resta inteso che:
 la  direzione  scientifica degli interventi di cui ai due punti precedenti  sara'  della  Soprintendenza  per i beni archeologici del Friuli-Venezia Giulia;
 l'esecuzione  di  tali  interventi  dovra' avvenire senza alcun aggravio   di   spesa  diretta  per  la  Soprintendenza  per  i  beni archeologici del Friuli-Venezia Giulia;
 dovra'  essere adottata ogni utile iniziativa per mettere in atto dei  progetti  di riqualificazione ambientale nelle aree di rilevanza ambientale  prospicienti  al tracciato (aree limitrofe ai laghetti di Farra  nel  comune  di  Farra  d'Isonzo,  aree in vicinanza del fiume Isonzo);
 nella  sistemazione  delle  scarpate,  dei rilevati e di tutte le aree  movimentate dovra' essere privilealato il ricorso alle tecniche dell'ingegneria naturalistica;
 dovra'  essere  predisposto  un  piano  di monitoraggio dei corpi idrici   superficiali   e   sotterranei  interessati  finalizzato  in particolare  ad  individuare  le  eventuali  misure  di  controllo  e mitigazione degli impatti;
 per  la  protezione  del  terreno e falde ad opere ultimate ed in regime  di normale utilizzo dovra' essere prevista l'installazione di tutti   gli  accorgimenti  tecnologici  atti  a  prevenire  possibili inquinamenti  legati  sia alla dispersione delle acque meteoriche che bagneranno  la  sede  e che asporteranno quanto presente sulla stessa (sia in fase liquida che solida);
 dovra' essere prevista nel progetto definitivo l'installazione di un  sistema di analisi continue automatiche, nonche' di un sistema di allarme   per   parametri  di  qualita'  delle  acque  nei  punti  di collettamento e sollevamento delle acque raccolte verso l'impianto di depurazione   fisico-chimica.   L'allarme   dovra'   essere   inviato immediatamente  e  contemporaneamente  a  tutti  gli  uffici,  enti e societa' interessate;
 le  acque  superficiali raccolte lungo il percorso, dopo la prima fase  di depurazione di tipo fisico-chimico in impianto realizzato ad hoc,  potranno  essere riammesse nei corpi idrici solo a valle di una fase  di  fito-depurazione  in bacino con fondo impermeabilizzato nei quali  si  realizzi  il  piu'  lungo percorso possibile dell'acqua da depurare  in  rapporto alla geometria dell'area; non e' ammesso alcun altro tipo di infiltrazione nei corpi idrici;
 allegare,   ove   richiesto,   i   nulla-osta   idraulici   e  le autorizzazioni  rilasciate  dagli  organi  preposti (Magistrato delle Acque di Venezia, Autorita' di Bacino, Consorzio di Bonifica, ecc);
 il   raccordo  autostradale  dovra'  ottenere  la  certificazione ambientale ISO 14001 o EMAS;
 dovranno  essere previste barriere fonoassorbenti ovvero adeguate schermature   mediante  terrapieni  alberati  lungo  l'intero  fronte dell'abitato di Villesse, a protezione delle abitazioni di Savogna di Sotto (lato sud), a partire dall'uscita dalla galleria artificiale in direzione ponte d'Isonzo zona residenziale prevista sul lato nord del raccordo Villesse-Gorizia, nel tratto tra l'intersezione dello stesso con  la  ferrovia  e  l'entrata  nella galleria artificiale nel campo sportivo  di  Savogna  d'Isonzo,  con  la  piantumazione  di  essenze vegetali fonoassorbenti;
 dovra'   essere   eseguito   uno   studio  delle  vibrazioni  con strumentazione  doppia  sugli  edifici  di Savogna di Sotto situati a distanza  inferiore  di  50 m dal ciglio dell'allargamento previsto e sull'edificio  situato  in  prossimita'  al  sottopasso  della 56 bis (quartiere S. Andrea) nel comune di Gorizia, che con l'allargamento a sezione  autostradale  del  raccordo  si verra' a trovare di parecchi metri  piu'  vicino  alla  corsia  esterna di scorrimento dei veicoli pesanti;
 in  relazione ai beni soggetti a tutela paesaggistico-ambientale, per  quanto  riguarda  le  barriere  fonoassorbenti,  salvo diverse e dimostrate  esigenze,  dovranno  essere  preferite  le  soluzioni con terrapieno  e  quinte  vegetali  a  quelle  con pannelli in materiali diversi.  In  ogni  caso  dovranno  essere progettate con riguardo ai valori  formali  ed  uso di materiali di origine naturale e tipologia articolata nella composizione;
 dovra'   essere   predisposto  un  piano  di  monitoraggio  delle emissioni   gassose  (composti  di  ossidi  di  azoto,  monossido  di carbonio,  composti  organici  volatili,  particelle,  benzene etc.), finalizzato ad individuare in particolare la necessita' di attuare in proposito misure mitigative;
 nel  comune  di  Villesse si dovra' verificare la possibilita' di procedere  ad  un  abbassamento sia del raccordo, sia della rotatoria che potrebbe essere realizzata, almeno parzialmente, sotto il livello del  piano  di  campagna,  al  fine  di  mitigare,  almeno  in parte, l'impatto della struttura;
 per  la  rotatoria  di  collegamento con il nuovo tracciato della strada  provinciale  n. 4, al servizio della tangenziale e della Z.I. di  Romans,  si  dovra' verificare la possibilita' di allontanarla il piu'  possibile dal centro abitato di Villesse. In tal modo si potra' evitare la sovrapposizione e la concentrazione dell'impatto provocato dalle due strutture troppo vicine;
 si  dovra'  verificare  la  possibilita'  di realizzare una nuova viabilita'  di  accesso  al centro abitato di Vilesse che si raccordi con la statale 351 e con la nuova strada provinciale;
 si  dovra'  verificare la possibilita', nonche' la necessita', di realizzare  dovranno nuovi e piu' idonei sottopassi che consentano la movimentazione anche di mezzi pesanti;
 dovra'   essere  valutata  una  riduzione  dell'impatto  generale dell'arteria   viaria  nel  comune  di  Villesse  (altezza,  svincoli pericolosi, riduzione al minimo di occupazione di suolo comunale);
 dovra'  essere  valutato  il  ripristino  e  l'adeguamento  della viabilita' campestre con studiata fattibilita' di una pista ciclabile sui  vecchi percorsi storici di collegamento fra i comuni di Villesse e Romans d'Isonzo;
 dovra'   essere  prevista  l'esecuzione  del  sovrappasso,  prima dell'avvio dei lavori di allargamento della galleria artificiale, per il  collegamento  della strada comunale via Favetti - via Brunner nel comune di Savogna prevista per P.R.G.C.;
 dovra' essere verificata la fattibilita' di dotare tutte le opere di  scavalcamento e sottopasso con pista ciclabile; i marciapiedi per la  viabilita' pedonale doveranno essere previsti nelle zone prossime ai  centri  abitati,  e  dovranno  essere  facilmente  accessibili ai portatori di handicap;
 dovra'  essere  predisposta  una specifica progettazione relativa alla  fase  di  costruzione dell'opera con puntuale indicazione delle aree  di'  cantiere, della viabilita' di servizio, e delle specifiche misure   di  mitigazione  degli  impatti  connessi,  con  particolare riferimento ai centri abitati ed alle aree di valenza ambientale;
 dovranno  essere  concordate  con  il comune di Farra d'Isonzo le azioni  necessarie  per attuare tutti gli accorgimenti occorrenti, in modo da ridurre le ricadute ambientali nei confronti delle abitazioni poste a nord del tracciato della Villesse-Gorizia;
 gli  attraversamenti  dei corsi d'acqua vincolati dovranno essere realizzati con parapetti che favoriscano la visibilita' dell'ambiente fluviale;
 prevedere   le  opere  complementari  finalizzate  alla  pubblica fruizione  inerenti  al  collegamento  con  la prospettata zona HC di Villesse,  secondo  una  configurazione ed una tempistica subordinate alla realizzazione delle strutture connesse con la predetta zona HC;
 che   gli   importi  delle  singole  categorie  di  lavoro  siano riformulati, tenendo separati gli oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso d'asta;
 che  le  spese  generali  siano  contenute  nella misura dell'8%; conseguentemente    l'importo    complessivo   si   riduce   a   Euro 86.383.658.25;
 che  il  tempo  di  esecuzione  venga  contenuto  entro  il  mese di dicembre 2008 onde pervenire all'apertura al traffico con l'inizio dell'anno 2009. Per la fase di cantierizzazione si prescrive quanto segue:
 per quanto riguarda l'approvvigionamento dei materiali, attivarsi in  tempi  brevi  per  la  richiesta  delle autorizzazioni necessarie all'apertura  della  nuova  cava  (peraltro  gia'  individuate  nelle integrazioni  fornite) e contemporaneamente si coordini, se possibile (nel caso di realizzazione delle due opere in contemporanea), con RFI per  l'utilizzo del materiali proveniente dagli scavi in galleria tra Ronchi e Trieste privilegiando quest'ultima ipotesi;
 acquisire,  ove  necessario, le autorizzazioni da parte di RFI al fine  di  predisporre  un  piano di demolizione del ponte della linea ferroviaria dismessa Redipuglia Cormons e per l'utilizzo del percorso ferroviario quale pista di cantiere;
 predisporre  quanto necessario per adottare entro la consegna dei lavori,  un  sistema  di  gestione  ambientale dei cantieri secondo i criteri di cui alla norma ISO 14001 (o regolamento CEE 761/2001);
 anticipare, per quanto possibile, la realizzazione delle opere di mitigazione  e  compensazione  ambientale rispetto alla realizzazione dell'infrastruttura,  ove  queste non interferiscano con le attivita' di cantiere;
 ogni  lavoro  di  scavo  o  di altra natura che verra' effettuato nella  realizzazione  dell'opera  in  oggetto  andra'  eseguito sotto controllo  archeologico.  Numero  degli  operatori, tempi e modalita' verranno  successivamente definiti con le Autovie Venete S.p.a. nella predisposizione del piano operativo di intervento;
 i  siti archeologici che dovessero venire alla luce nel corso dei lavori andranno indagati estesamente. Le ditte incaricate degli scavi archeologici  dovranno  essere  individuate  tra quelle di comprovata esperienza in campo archeologico. Dovra' inoltre essere realizzata la necessaria   documentazione   di   scavo,   comprensiva  di  rilievi, fotografie  e schede US. Tale materiale, alla fine degli scavi dovra' essere consegnato alla competente soprintendenza;
 resta inteso che:
 la  direzione  scientifica degli interventi di cui ai due punti precedenti  sara'  della  Soprintendenza  per i beni archeologici del Friuli-Venezia Giulia;
 l'esecuzione  di  tali  interventi  dovra' avvenire senza alcun aggravio   di   spesa  diretta  per  la  Soprintendenza  per  i  beni archeologici del Friuli-Venezia Giulia;
 la  ditta  Autovie S.p.a. dovra' - qualora nel corso dei lavori di  cui al punto precedente dovessero emergere evidenze archeologiche di  particolare  rilevanza  -  studiare  e  mettere  in atto forme di conservazione e/o valorizzazione delle evidenze «in situ»;
 le  misure  di  mitigazione  naturalistico-paesaggistica andranno realizzate  secondo una tempistica correlata con la costruzione delle opere  stradali  in  modo  che siano operative alla data di esercizio dell'infrastruttura.  A  tale  scopo  le  aree  di esproprio dovranno comprendere,   ove   previsto,   anche   le  fasce  laterali  per  la piantumazione  di  essenze  ad  alto  fusto,  di  essenze  arboree  e arbustive;
 dovranno  essere ottimizzate le attivita' di cantiere per ridurre i  tempi  relativi e per mitigare il piu' possibile inerenti ricadute ambientali.
 Parte IIª - Raccomandazioni
 Acquisire,   per   le   attivita'   di  cantiere,  da  parte  del realizzatore  dell'infrastruttura,  entro  la consegna dei lavori, la certificazione  ambientale  14001  o  la  registrazione  ai sensi del Regolamento CEE 761/2001 (EMAS).
 Progettare  le barriere autirumore, tenendo conto del paesaggio e del valore storico-ambientale diffuso.
 Prevedere   un   impianto   di   controllo  delle  condizioni  di visibilita',  con  dispositivi  ad  alta tecnologia e con attivazione automatica in caso di riduzione della visibilita'.
 Realizzare,   ove   possibile   per   il   migliore   inserimento paesaggistico   delle   opere  d'arte,  una  progettazione  integrata paesaggistico-architettonica  delle  infrastrutture (rilevati, ponti, viadotti,  etc.)  tale  da  poter  permettere il migliori inserimento dell'opera  nel  paesaggio  e  mitigare  di  conseguenza l'effetto di cesura   territoriale.  In  particolare  si  raccomanda  di  prestare particolare  cura  alle  forme  ed alle superfici di pile e spalle ed alla loro naturalizzazione (piantumazioni, mascheramenti).
 Privilegiare  l'impianto  di  barriere alberate in armonia con il paesaggio in modo da realizzare, oltre che una mitigazione, anche una compensazione ambientale.
 Che  venga  verificata,  ai  fini trasportistici la capacita' dei piazzali di accesso alle stazioni dalle barriere.
 Dovra' essere effettuata una precisa localizzazione degli habitat naturali e stimata l'eventuale riduzione delle superfici previste, al fine  di individuare le misure di attenuazione, tenuto in particolare conto delle aree naturali interessate dal progetto situate entro o in prossimita' dei due siti di importanza nazionale (censiti nell'ambito del progetto Bioitaly) denominati IT3332006 «Confluenza Torre Isonzo» e IT3332007 «Isola presso Poggio Terza Armata e Golena di Savogna».
 In  sede  di  progettazione  definitiva  dovranno essere adottate tutte   le   misure   necessarie   a   garantire   il   proseguimento dell'attivita'  sul campo sportivo di Savogna soprastante il raccordo stradale.
 In  sede  di progettazione definitiva dovra' essere verificata la possibilita' di limitare la coltivazione delle cave gia' presenti sul territorio,   e   l'apertura   di   nuove  cave,  se  non  evitabile, accuratamente   motivata,   accompagnando   la  motivazione  con  gli opportuni studi di ripristino paesaggistico alla fine dei lavori.
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