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| Gazzetta n. 300 del 2005-12-27 |  | MINISTERO DELLA DIFESA |  | DECRETO 5 dicembre 2005 |  | Direttiva  tecnica  riguardante  l'accertamento  delle imperfezioni e delle  infermita'  che  sono  causa  di  non  idoneita'  al  servizio militare. |  | 
 |  | IL DIRETTORE GENERALE della sanita' militare
 
 Visto  il decreto 4 aprile 2000, n. 114, concernente «Regolamento recante  norme  in materia di accertamento dell'idoneita' al servizio militare»,  adottato  in  attuazione all'art. 1, comma 5, della legge 20 ottobre 1999, n. 380;
 Considerata la necessita' di aggiornare i criteri di accertamento e  le  indicazioni  diagnostiche  relative  alle  patologie  previste dall'Elenco  delle  imperfezioni  e  delle  infermita',  dei  seguito denominato   Elenco,   di   cui  all'art.  2,  comma  3,  del  citato Regolamento;
 Decreta:
 
 E'  approvata  la  direttiva  tecnica  riguardante l'accertamento delle imperfezioni e delle infermita' che sono causa di non idoneita' al servizio militare, allegata al presente decreto.
 Il  presente  decreto  sara'  pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
 Roma, 5 dicembre 2005
 Il direttore generale: Donvito
 |  | Allegato 
 DIRETTIVA TECNICA PER L'APPLICAZIONE DELL'ELENCO
 DELLE IMPERFEZIONI E DELLE INFERMITA' CHE SONO CAUSA
 DI NON IDONEITA' AL SERVIZIO MILITARE
 AVVERTENZE
 
 1.   La   presente  Direttiva  Tecnica  riporta  le  modalita'  di applicazione  dell'Elenco  e  fornisce  indicazioni  relative ad ogni singolo  articolo,  con particolare riguardo alle imperfezioni e alle infermita' di piu' frequente riscontro o di maggior rilevanza.
 2. Per il personale militare di carriera gia' in servizio l'Elenco costituisce  solo  una  guida di orientamento; per detto personale il giudizio  di  idoneita' dovra' essere espresso in relazione all'eta', al  grado,  alla categoria ed agli incarichi nonche' alle particolari norme che ne regolano la posizione e lo stato.
 3.  Per  i militari alle armi il giudizio di inabilita' permanente che determina il provvedimento di riforma viene adottato anche quando la   patologia,   ritenuta  sanabile,  permanga  nonostante  le  cure richieste dal caso ed il periodo necessario di temporanea inabilita'.
 4.  L'osservazione prevista dal presente elenco e' la procedura di accertamento  clinico-diagnostico  con  finalita'  medico-legale.  Va praticata  negli  stabilimenti  sanitari militari provvisti di organi medico-legali  nei  casi in cui risulti necessario un approfondimento diagnostico,  eventualmente  anche con ricovero. Qualora non sussista tale  necessita' i militari sono inviati presso le medesime strutture sanitarie   per   effettuare   gli   accertamenti  specialistici  non eseguibili  presso le Infermerie di Corpo; a tal fine, se necessario, i  militari  potranno  essere  aggregati  temporaneamente  al reparto servizi  delle predette strutture sanitarie ed adibiti a mansioni che non  comportino  rischio,  con esclusione dei servizi di guardia e di assistenza ai ricoverati.
 5. Nel presente elenco vengono utilizzate espressioni quali lieve, medio,  grave,  che  sono  intese  ad indicare la rilevanza clinica e medico-legale dell'affezione. L'espressione rilevante, invece, indica quell'incidenza  attribuibile ad un'affezione che, anche se lieve sul piano clinico, sotto il profilo medico-legale costituisce impedimento all'espletamento del servizio militare.
 6.    La    documentazione   sanitaria   rilasciata   con   debita autenticazione da strutture sanitarie pubbliche puo' essere acquisita e  considerata,  se  ritenuta esauriente, quale unico riferimento per l'emanazione del giudizio medico-legale.
 7.  Per le patologie non specificate nell'Elenco o nella Direttiva si  applica  l'articolo riguardante l'apparato od organo interessato, utilizzando  il  criterio  dell'analogia  o  dell'equivalenza  con le imperfezioni e le infermita' elencate.
 8. La presente Direttiva in alcuni casi indica gli esami clinici e strumentali   ritenuti   utili   ed  i  parametri  necessari  per  la formulazione  della  diagnosi  e  del  relativo  provvedimento medico legale.
 9.  Il  personale  femminile,  all'atto  di presentazione a visita medica,  considerata  la  necessita'  di effettuare il previsto esame radiografico  del  torace,  ai fini della tutela della salute, potra' esibire  il  referto  del  test  di  gravidanza,  eseguito  presso un laboratorio  analisi  pubblico  o  privato,  con data di rilascio non anteriore  a  giorni  cinque  rispetto  alla  data di presentazione a visita.
 L'organo   medico-legale   competente   effettuera'   il  test  di gravidanza   su  campione  di  urine  qualora  la  candidata  dovesse sollevare dubbi sullo stato di gravidanza o non abbia prodotto idoneo referto ovvero nel caso in cui emergessero motivi di opportunita'.
 L'eventuale  positivita'  del  test  comporta  l'impossibilita'  a proseguire gli accertamenti per temporaneo impedimento.
 10.  Per quanto non espressamente previsto da queste avvertenze si applicano  i  vigenti  Regolamenti sul Servizio Sanitario Militare di ciascuna Forza Armata.
 11.  Per  il  personale  di  leva,  ove  necessario  ed  in quanto compatibile,   continuano   a   trovare  applicazione  le  Avvertenze contenute  nella  Direttiva  Tecnica  della  Direzione Generale della Sanita'  Militare datata 19 aprile 2000 (pubblicata sulla G.U. n. 127 S.G. del 2 giugno 2000).
 Articolo 1
 MORFOLOGIA GENERALE
 
 Le  disarmonie  somatiche  e  le distrofie costituzionali di grado rilevante;   trascorso,   ove   occorra,  il  periodo  di  inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo articolo:
 - l'obesita';
 - la gracilita' di costituzione;
 - le gravi disarmonie e distrofie costituzionali.
 Per  la  valutazione  delle disarmonie somatiche e delle distrofie costituzionali si considerano i seguenti caratteri esteriori (pallore della  cute,  scarsezza  del  pannicolo adiposo, ipotrofia muscolare, spalle  spioventi,  torace  scarno,  appiattito o cilindrico, scapole alate,  esilita' degli arti, masse adipose esuberanti ed abnormemente distribuite,  perimetro  addominale,  etc.) indicativi di gracilita', obesita',  di  uno  stato morboso latente, di un soggetto a rischio o comunque  non  adatto  a  sopportare  l'impegno  fisico  del servizio militare.
 Per la valutazione della costituzione somatica sono da considerare i seguenti parametri:
 1. statura  (h):  valutata  in  metri  mediante  antropometro con esaminando  in  posizione  di  attenti,  a  capo  eretto,  con  piano orbito-auricolare  orizzontale,  con  l'occipite, il segmento dorsale della  colonna  vertebrale  ed  i  talloni a contatto con il montante dell'antropometro;
 2. peso corporeo (p): valutato in chilogrammi (Kg);
 3. indice  di  massa  corporea (J.M.C.): si intende per indice di massa corporea il rapporto tra il peso corporeo (p ) in chilogrammi e l'altezza  (h)  in  metri  elevata  al  quadrato  secondo la seguente formula: I.M.C = p / (h x h).
 Per  un'agevole  ed  immediata  valutazione dei parametri rilevati puo'   essere  utilizzata  la  tabella  antropometrica  riportata  di seguito, dove sono elencati il peso massimo (I.M.C. = 28 per le donne / 30 per gli uomini) ed il peso minimo (I.M,C. = 18 per le donne / 20 per gli uomini), rapportati all'altezza.
 
 MORFOLOGIA GENERALE
 UOMINI                            DONNE
 
 ===================================================================== I.M.C. MAX 30 |I.M.C. MIN 20 |       | I.M.C. MAX 28 | I.M.C. MIN 18
 PESO MAX   |   PESO MIN   |ALTEZZA|   PESO MAX    |   PESO MIN =====================================================================
 132      |      88      | 2.10  |      123      |      79 ---------------------------------------------------------------------
 129      |      86      | 2.08  |      121      |      78 ---------------------------------------------------------------------
 127      |      84      | 2.06  |      118      |      76 ---------------------------------------------------------------------
 125      |      83      | 2.04  |      116      |      75 ---------------------------------------------------------------------
 122      |      82      | 2.02  |      114      |      73 ---------------------------------------------------------------------
 120      |      80      | 2.00  |      112      |      72 ---------------------------------------------------------------------
 118      |      78      | 1.98  |      109      |      71 ---------------------------------------------------------------------
 115      |      77      | 1.96  |      107      |      69 ---------------------------------------------------------------------
 113      |      75      | 1.94  |      105      |      68 ---------------------------------------------------------------------
 111      |      74      | 1.92  |      103      |      66 ---------------------------------------------------------------------
 108      |      72      | 1.90  |      101      |      65 ---------------------------------------------------------------------
 106      |      71      | 1.88  |      99       |      64 ---------------------------------------------------------------------
 104      |      69      | 1,86  |      96       |      62 ---------------------------------------------------------------------
 102      |      68      | 1,84  |      94       |      61 ---------------------------------------------------------------------
 99      |      66      | 1,82  |      92       |      60 ---------------------------------------------------------------------
 97      |      65      | 1,80  |      90       |      58 ---------------------------------------------------------------------
 95      |      63      | 1,78  |      88       |      57 ---------------------------------------------------------------------
 93      |      62      | 1,76  |      86       |      56 ---------------------------------------------------------------------
 91      |      61      | 1,74  |      84       |      54 ---------------------------------------------------------------------
 89      |      59      | 1,72  |      82       |      53 ---------------------------------------------------------------------
 87      |      58      | 1,70  |      80       |      52 ---------------------------------------------------------------------
 85      |      56      | 1,68  |      79       |      51 ---------------------------------------------------------------------
 83      |      55      | 1,66  |      77       |      50 ---------------------------------------------------------------------
 81      |      54      | 1,64  |      75       |      48 ---------------------------------------------------------------------
 79      |      52      | 1,62  |      73       |      47 ---------------------------------------------------------------------
 77      |      51      | 1,60  |      71       |      46 ---------------------------------------------------------------------
 75      |      50      | 1,58  |      69       |      45 ---------------------------------------------------------------------
 73      |      49      | 1,56  |      68       |      44 ---------------------------------------------------------------------
 71      |      47      | 1,54  |      66       |      43 ---------------------------------------------------------------------
 69      |      46      | 1,52  |      64       |      42 ---------------------------------------------------------------------
 68      |      45      | 1,50  |      63       |      41
 
 Viene giudicato permanentemente inabile il soggetto:
 - di sesso maschile con I.M.C. maggiore di 30 e minore di 20;
 - di sesso femminile con I.M.G. maggiore di 28 e minore di 18.
 Puo'  essere  giudicato idoneo il soggetto con I.M.C. superiore ai limiti  sopra  indicati, in cui l'eccesso ponderale e' da attribuirsi prevalentemente  alla  massa  muscolare  e non ad un eccesso di massa grassa.
 Articolo 2
 DISENDOCRINIE, DISMETABOLISMI ED ENZIMOPATIE
 
 a) I  difetti  del  metabolismo  glicidico,  lipidico o protidico; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano tra i difetti del metabolismo glicidico:
 - diabete mellito di tipo 1 e 2;
 - ridotta tolleranza glucidica;
 - glicosurie   normoglicemiche   (la   glicosuria   deve   essere riscontrata in piu' determinazioni).
 Sono indicativi di diabete mellito:
 - valori di glicemia eguali o superiori a 126 mg/dl in almeno due determinazioni,  effettuate  al  mattino dopo 12 ore di digiuno ed in assenza di altre condizioni interferenti;
 - emoglobina glicosilata con valori superiori al 6%;
 - nella  valutazione dei difetti del metabolismo glicidico potra' essere utilizzata la metodica della curva da carico orale di glucosio (da  non  effettuare  se  la  glicemia  a  digiuno e' superiore a 126 mg/dl),  con  pasto standard di 75 grammi di glucosio. Al 120° minuto se  la  glicemia  e'  superiore  a 200 mg/dl, sara' posta diagnosi di diabete;  se la glicemia e' compresa tra 126 e 200 mg/dl, sara' posta diagnosi di ridotta tolleranza glicidica.
 Rientrano tra i difetti del metabolismo lipidico:
 - ipercolesterolemie   primitive   (forma   poligenica   e  forma familiare);
 - ipertrigliceridemie;
 - iperlipidemie miste.
 Nella    valutazione    delle   dislipidemie   si   terra'   conto orientativamente   dei   valori   di   laboratorio   (colesterolo   o trigliceridi  superiori a 250 mg/dl) e dei criteri clinici aggiuntivi (presenza di xantomi, xantelasmi dell'arco corneale, steatosi epatica etc.).
 Rientrano tra i difetti del metabolismo proteico:
 - fenilchetonuria;
 - alcaptonuria;
 - omocistinuria;
 - altri.
 b) La mucoviscidosi.
 c)  Le  endocrinopatie;  trascorso,  ove  occorra,  il  periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano nel presente comma:
 - malattie del sistema ipotalamo - ipofisario;
 - ipogonadismo  primitivo  (sindrome  di Klinefelter, sindrome di Turner,   sindrome   di   Down,   etc.)   e  secondario  (deficit  di gonadotropine);
 - malattie  del  corticosurrene (m. di Addison, m. Cushing, m. di Conn);
 - malattie  della  tiroide  (m.  di Flajani-Graves-Basedow, gozzo multinodulare, ipotiroidismi);
 - feocromocitoma e paraganglioma;
 - malattie delle paratiroidi.
 d)  I  difetti quantitativi o qualitativi degli enzimi; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano nel presente comma:
 - sindrome di Gilbert;
 - la  iperbilirubinemia  indiretta  superiore a 4 mg/dl in almeno due determinazioni effettuate al mattino dopo 12 ore di riposo;
 - deficit di G6PDH, anche se parziale;
 - diabete insipido;
 - porfirie;
 - glicogenosi;
 - tesaurismosi lipidiche e mucopolisaccaridiche;
 - sindrome di Ehlers-Danlos;
 - sindrome di Marfan.
 Articolo 3
 MALATTIE DA AGENTI INFETTIVI E DA PARASSITI
 
 Le  malattie da agenti infettivi e da parassiti che siano causa di rilevanti limitazioni funzionali oppure siano accompagnate da grave e persistente  compromissione  delle  condizioni generali o della crasi ematica   o   che   abbiano   caratteristiche   di  cronicita'  o  di evolutivita';  trascorso,  ove  occorra,  il  periodo  di  inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo articolo:
 - la  tubercolosi polmonare ed extrapolmonare ed i suoi esiti. Il complesso primario non e' causa di inabilita' al servizio militare;
 - il morbo di Hansen;
 - la sifilide;
 - la  positivita' per l'antigene dell'HBV, la positivita' per gli anticorpi  per HCV, confermata con i saggi di immunoblotting o con la ricerca  del genoma virale mediante la metodica PCR (Polymerase Chain Reaction);
 - la  positivita'  per  gli  anticorpi HIV determinati con metodo ELISA, confermata con Western Blot o PCR.
 Articolo 4
 EMATOLOGIA
 
 a. Le malattie primitive del sangue e degli organi emopoietici.
 Rientrano in questo comma:
 - le malattie ematologiche primitive.
 La microcitemia costituzionale o trait talassemico non e' causa di inabilita'   al   servizio   militare  quando  presenta  le  seguenti caratteristiche:
 - Hb maggiore di 11 gr/dl per i maschi e 10 gr/dl per le femmine;
 - regolare sviluppo somatico;
 - assenza di splenomegalia;
 - assenza di segni di emolisi;
 - sideremia e ferritina normali o aumentate.
 b.  Le  malattie secondarie del sangue e degli organi emopoietici; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 La  splenectomia  post-traumatica  senza  alterazioni  della crasi ematica non e' causa di inabilita'.
 Articolo 5
 IMMUNOALLERGOLOGIA
 
 a. L'asma bronchiale allergico e le altre gravi allergie, anche in fase  asintomatica,  trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 - i   soggetti   che   presentino  alle  prove  di  funzionalita' respiratoria  (PFR)  valori  di Volume Espiratorio Massimo al Secondo minore di 80% teorico;
 - i  soggetti con prove di funzionalita' respiratoria negative ma con  test  di stimolazione bronchiale positivo (BPT) con PD 20% FEV 1 minore di 800 microgrammi di metacolina;
 - i  soggetti allergici stagionali con negativita' alle PFR ed al BPT  e  positivita' ai prick test cutanei o alla determinazione delle IgE  specifiche  del  siero  (con  metodica  RAST  o immunoenzimatica ELISA),  che  risultino  al  BPT,  praticato  durante  la stagione di pollinazione,  positivi con PD 20% FEV 1 minore di 800 microgrammi di metacolina;
 - la rinite con spirometria basale nella norma ed iperreattivita' bronchiale  aspecifica  nel range degli asmatici (PD 20% FEV 1 minore di 800 microgrammi di metacolina).
 b.  Le  gravi  intolleranze ed idiosincrasie a farmaci od alimenti anche  in  fase  asintomatica,  accertate  con  gli appropriati esami specialistico-strumentali;  trascorso,  ove  occorra,  il  periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 - le allergie e le intolleranze ad alimenti di abituale consumo;
 - le reazioni da farmaci di uso corrente e non sostituibili;
 - l'allergia a veleno di imenotteri.
 Sono utili per il giudizio diagnostico:
 - esame  emocromocitometrico con formula leucocitaria (aumento di eosinofili);
 - prove di funzionalita' epatica (transaminasi, bilirubina totale e frazionata, etc.);
 - elettroforesi delle proteine (picco delle gamma);
 - dosaggio delle IgE totali (PRIST);
 - test  cutanei  per  puntura  (skin prick test) o determinazione delle IgE specifiche nel siero con metodiche RAST o immunoenzimatiche ELISA.
 Puo' essere inoltre utile l'esecuzione del test prick by prick.
 Sono  da considerarsi esami di approfondimento quelli che indagano la  funzione  del  complemento  e  gli immunocomplessi circolanti; in presenza  di  manifestazioni  gastroenteriche  e' utile l'esame delle feci  ed accertamenti diagnostici del tratto digerente superiore (RX; endoscopia).
 c.  Le  sindromi  da immunodeficienza, anche in fase asintomatica, accertate   con   gli  appropriati  esami  specialistico-strumentali; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 - le sindromi da immunodeficienza primitive:
 - agammaglobulinemia;
 - ipogammaglobulinemia;
 - difetti  di  singole  classi  e  sottoclassi anticorpali, tra i quali i difetti delle IgA;
 - difetti dell'immunita' cellulare specifica e aspecifica;
 - difetti del complemento.
 Le diagnosi di cui sopra saranno formulate previa esecuzione di:
 - dosaggio  delle  IgA  sieriche per le sindromi da deficit delle immunoglobuline;
 -   analisi   fenotipica   e   funzionale   delle   popolazioni  e sottopopolazioni linfocitarie;
 analisi quantitativa e funzionale dei fattori del complemento;
 - analisi della funzione fagocitaria,
 d. Le connettiviti sistemiche.
 Rientrano in questo comma:
 - il lupus eritematoso sistemico;
 - l'artrite reumatoide;
 - la sindrome di Sjogren;
 - la panarterite nodosa;
 - la dermatomiosite, la polimiosite e la connettivite mista.
 Articolo 6
 TOSSICOLOGIA
 
 Lo  stato  di intossicazione cronica da piombo o da altri metalli; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Articolo 7
 NEOPLASIE
 
 a. I tumori maligni.
 b.  I  tumori  benigni  ed  i loro esiti, quando per sede, volume, estensione   o   numero   siano   deturpanti  o  producano  rilevanti alterazioni strutturali o funzionali.
 Articolo 8
 CRANIO
 
 a.  Le  malformazioni craniche congenite con evidenti deformita' o rilevanti disturbi funzionali.
 b. Le alterazioni morfologiche acquisite delle ossa del cranio che determinano evidenti deformita' o rilevanti disturbi funzionali o che interessano la teca interna.
 Articolo 9
 COMPLESSO MAXILLO FACCIALE
 
 a.  Le  malformazioni  e  gli  esiti  di patologie o lesioni delle labbra,  della  lingua  e dei tessuti molli della bocca che producano gravi  disturbi  funzionali;  trascorso,  ove  occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 b.  Le  malformazioni,  gli  esiti  di  lesioni  o  di  interventi chirurgici  correttivi, le patologie del complesso maxillo-facciale e le  alterazioni dell'articolarita' temporo-mandibolare causa di gravi alterazioni   funzionali;  trascorso,  ove  occorra,  il  periodo  di inabilita' temporanea.
 c.  Le  malformazioni  e  gli  esiti  di  patologie  dell'apparato masticatorio   che   determinano   rilevanti   disturbi   funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 - la   mancanza  o  l'inefficienza  (per  carie  destruente,  per parodontopatia o per anomalie dentarie) del maggior numero di denti o di almeno otto tra incisivi e canini.
 La  dicitura  "del  maggior  numero  di  denti" va interpretata in relazione ad un massimo teorico di 28 elementi dentari; gli eventuali terzi  molari  presenti  andranno  conteggiati  solo  nel  caso siano efficienti  nella  funzione  masticatoria  in  sostituzione  di altri elementi dentari mancanti;
 - le  malocclusioni  dentali  con  segni clinici o radiologici di patologia   dentale  o  paradentale.  Il  concetto  di  insufficienza masticatoria  non e' vincolato al numero di' denti presenti in bocca, bensi'  alla  loro funzione; a tal fine viene considerata sufficiente la  masticazione  quando  siano presenti o due coppie di molari o tre coppie tra molari e premolari, purche' in ingranaggio in occlusione.
 Le  malocclusioni dentarie che, pur in presenza del maggior numero dei denti, non permettano un corretto ingranaggio occlusale di almeno 2  coppie  di  molari  o  3  coppie  di  molari  e premolari, vengono considerate causa di "insufficienza masticatoria".
 La   protesi  efficiente  va  considerata  sostitutiva  del  dente mancante.
 •  gli  estesi impianti dentali con segni clinici e radiologici di perimplantite.
 L'impianto   dentario  viene  considerato  sostitutivo  del  dente mancante  solo  se  non  presenta  segni  clinici  e  radiologici  di perimplantite ed inefficienza.
 Articolo 10
 APPARATO CARDIOVASCOLARE
 
 a. Le malformazioni del cuore e dei grossi vasi.
 Rientrano in questo comma:
 - la destrocardia;
 - le cardiopatie congenite ed i loro esiti.
 b.  Le  malattie  dell'endocardio,  del  miocardio,  dell'apparato valvolare,   del  pericardio,  dei  grossi  vasi  ed  i  loro  esiti; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 - il  trapianto  di  cuore,  le  protesi  vascolari, gli esiti di intervento riparativo sulle strutture valvolari e dei grossi vasi con alterazioni funzionali;
 - gli esiti di pericardite, miocardite ed endocardite;
 - la stenosi e la insufficienza valvolare;
 - le  anomalie biometriche ecocardiografiche non correlate con la superficie corporea;
 - il    prolasso   valvolare   con   rigurgito   emodinamicamente significativo;
 - la pregressa pericardite, miocardite ed endocardite anche senza esiti.
 c.  Le  gravi  turbe  del  ritmo  cardiaco e le gravi anomalie del sistema  specifico  di conduzione; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 - blocco  atrioventricolare di I° grado che non regredisce con lo sforzo fisico adeguato;
 - blocco atrioventricolare di II° e III° grado;
 - sindrome di Wolf Parkinson White;
 - blocco di branca sinistra;
 - extrasistolia ventricolare frequente (superiore a 100/h.);
 - sindrome ipercinetica cardiaca;
 - il  ritardo di attivazione intraventricolare anteriore sinistro a  QRS  stretto, associato a ritardo di attivazione intraventricolare destro, stabili;
 - la  conduzione  A-V  accelerata,  espressione  di  anomalie del sistema specifico di conduzione.
 d.  L'ipertensione  arteriosa persistente; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea; dopo osservazione.
 Rientra in questo comma:
 - l'ipertensione  arteriosa  persistente  di confine (border-line secondo l'O.M.S.).
 Per   l'accertamento   della  ipertensione  arteriosa  persistente occorre effettuare:
 possibilmente monitoraggio pressorio dinamico delle 24 h.;
 in  alternativa almeno tre rilevamenti, praticati in condizioni di riposo psicofisico, che presentino valori della pressione sistolica > 150 mm Hg e della pressione diastolica > 90 mm Hg.
 e. Gli aneurismi, le angiodisplasie e le fistole arterovenose.
 f.  Le  altre  patologie  delle arterie e quelle dei capillari con disturbi  trofici o funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientra in questo comma:
 - il morbo di Raynaud primitivo.
 g.  Le  ectasie  venose  estese  con  incontinenza  valvolare  o i disturbi del circolo venoso profondo.
 h.  Le  flebiti  e le altre patologie del circolo venoso ed i loro esiti  con  disturbi trofici e funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 i.  Le  patologie  gravi dei vasi e dei gangli linfatici ed i loro esiti; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientra in questo comma:
 - la  linfostasi  costituzionale  piede  -  gamba  con  rilevanti disturbi funzionali.
 Articolo 11
 APPARATO RESPIRATORIO
 
 a. Le  malattie croniche dei bronchi e dei polmoni; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 b. Le  malattie delle pleure ed i loro esiti rilevanti; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 c. I  dismorfismi della gabbia toracica con alterazioni funzionali respiratorie.
 Rientrano in questo articolo:
 - le bronchiectasie, le bronchiti croniche, l'enfisema;
 - il pneumotorace;
 - gli  esiti  lievi  di  pleurite non tubercolare con alterazioni funzionali;
 - gli   esiti   di  obliterazione  del  seno  costofrenico  e  di scissurite aspecifica con lievi alterazioni funzionali;
 - le  alterazioni funzionali respiratorie da pectus excavatum, da pectus carenatum, da cifosi e da scoliosi;
 - gli esiti di traumatismi toracici con alterazioni funzionali.
 Articolo 12
 APPARATO DIGERENTE
 
 a. Le  malformazioni  e le malattie croniche delle ghiandole e dei dotti  salivari  che  producono gravi disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 b. Le  malformazioni,  le  anomalie di posizione, le patologie o i loro esiti del tubo digerente, del fegato e vie biliari, del pancreas e  del  peritoneo  che,  per natura, sede e grado producano rilevanti disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 c. Le ernie viscerali.
 d. Gli  esiti  di  intervento  chirurgico  con  perdita  totale  o parziale di un viscere.
 Rientrano in questo articolo:
 - tutte le ernie viscerali, compresa l'ernia iatale con esofagite o disturbi funzionali di notevole grado;
 L'ernia inguinale allo stato di punta non e' causa di inabilita'.
 - le   stenosi,   le   distopie,   il  "mesenterium  comune",  le splancnoptosi, il dolicocolon;
 - le   fistole   anali   e   perianali  sottomucose  con  flogosi ricorrenti.
 Gli  esiti di appendicectomia e di colecistectomia senza rilevanti disturbi funzionali non costituiscono motivo di inabilita'.
 Articolo 13
 MAMMELLA
 
 Le  patologie  ed  i loro esiti della ghiandola mammaria che siano causa  di  rilevanti  disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo articolo:
 - la mancanza congenita od acquisita anche di una sola mammella;
 - i processi flogistici o displastici ed i loro esiti di notevole entita';
 - gli  esiti di mastoplastica riduttiva con rilevanti limitazioni funzionali;
 - la  ginecomastia  voluminosa  dell'uomo che comporti un aspetto ginoide anche in assenza di endocrinopatie.
 La protesi mammaria non e' causa di inabilita' quando e' applicata con   mezzi   di  ultima  generazione  e  qualitativamente  adeguati, garantiti dall'azienda costruttrice e regolarmente testati, con buona riuscita   tecnica   ed  estetica  dell'impianto  ed  in  assenza  di complicanze anatomo-funzionali (ad es. capsulite retraente, etc.).
 La  megalomastia  e'  causa  di inabilita' solo quando costituisce impaccio motorio o grave disarmonia somatica.
 Articolo 14
 APPARATO UROGENITALE
 
 a.  Le malformazioni, le malposizioni, le patologie o i loro esiti del  rene, della pelvi, dell'uretere, della vescica e dell'uretra che sono  causa  di  rilevanti  alterazioni  funzionali;  trascorso,  ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo articolo:
 RENE
 
 - le anomalie di numero: l'agenesia renale e quelle in cui, oltre alla   presenza   dei   due   reni  ortotopici  metanefrici,  i  reni soprannumerari  presentino  vascolarizzazione  ed  apparato escretore propri;
 - le  anomalie  di  forma:  rene  a  ferro  di  cavallo,  il rene multicistico, il rene a spugna;
 - le  anomalie  di  sede:  l'ectopia pelvica congenita e la ptosi renale di 3° grado;
 - malattie  croniche:  nefrolitiasi,  nefropatie  congenite (rene policistico), glomerulonefrite e pielonefriti croniche.
 
 PELVI ED URETERE
 - Le anomalie di numero, di forma, di sede e le malattie croniche che  determinino  ostruzione  al  deflusso urinario con dilatazione a monte o alterazione della clearance della creatinina.
 
 VESCICA
 - Le  malformazioni  e  le  malattie  della  vescica  escluse  le semplici forme batteriche e parassitarie senza esiti.
 
 URETRA
 - Le  malformazioni,  le  stenosi  e  le dilatazioni con disturbi manifesti della minzione.
 b.  Le malformazioni, le malposizioni, le patologie o i loro esiti dell'apparato   genitale   maschile   che  sono  causa  di  rilevanti alterazioni   funzionali;  trascorso,  ove  occorra,  il  periodo  di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 
 URETRA
 - le fistole uretrali a sbocco penieno;
 - l'epispadia;
 - l'ipospadia oltre il solco balano-prepuziale.
 
 PROSTATA
 - le prostatiti croniche batteriche.
 
 PENE
 - le malformazioni gravi del pene;
 - la perdita anche parziale del pene.
 
 SCROTO E STRUTTURE ENDOSCROTALI
 - ipoplasia   o   mancanza   anche  di  un  solo  testicolo,  con alterazioni anatomofunzionali del controlaterale;
 - ritenzione od ectopia di entrambi i testicoli;
 - ritenzione   testicolare   unilaterale   addominale,   in  sede intramurale o sottocutanea;
 - esiti  di  intervento  di orchidopessi con testicolo fisso alla radice dello scroto, anche se con lievi disturbi funzionali;
 - idrocele molto voluminoso e sotto tensione;
 - idrocele comunicante;
 - varicocele  di  III°  grado  permagno  con  deformazione  molto evidente dello scroto;
 - cisti endoscrotale molto voluminosa e sotto tensione.
 c. Le malformazioni, le malposizioni, le patologie o i loro esiti, dell'apparato   genitale   femminile  che  sono  causa  di  rilevanti alterazioni   funzionali;  trascorso,  ove  occorra,  il  periodo  di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 - la mancanza di ambedue le ovaie;
 - l'aplasia completa dell'utero e della vagina;
 - i prolassi urogenitali di qualunque grado;
 - le fistole genitali di qualunque natura;
 - le  malformazioni  e  cisti vulvari che sono causa di rilevanti alterazioni funzionali.
 Per  il  giudizio  diagnostico e' necessaria l'effettuazione della ecografia pelvica.
 Articolo 15
 NEUROLOGIA
 
 a.  Le  malattie  del  sistema nervoso centrale e i loro esiti che siano  causa  di  rilevanti  alterazioni  funzionali;  trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma
 - le   malattie   di  natura  malformativa,  vascolare,  tossica, infettiva, parassitaria, autoimmune e degenerativa.
 Rientrano altresi' in questo comma:
 - le   cefalee   primarie  con  marcata  sintomatologia  (deficit neurologici,  intensi fenomeni neurovegetativi, restrizioni del campo visivo, intensa foto- e fonofobia, etc);
 - la nevralgia del trigemino in profilassi farmacologica.
 - tutte  le  altre  malattie  del  S.N.C.  che presentino un dato obiettivo  stabilizzato  ed  invalidante (paralisi spastica, paralisi flaccida, atrofia muscolare polidistrettuale, atassia grave, etc.).
 b.  Le  malattie del sistema nervoso periferico e i loro esiti che siano  causa  di  rilevanti  alterazioni  funzionali;  trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea:
 Per  alterazione  funzionale  rilevante  si intende la presenza di marcata ipostenia o ipotrofia valutata elettromiograficamente.
 c.   Le   miopatie  causa  di  rilevanti  alterazioni  funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 - le distrofie muscolari, le miotonie, le miastenie, etc.
 d.  Le epilessie; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma
 - tutte le sindromi epilettiche, anche se pregresse.
 e.  Gli  esiti  di  traumi  encefalici  e  midollari con rilevante limitazione   funzionale;  trascorso,  ove  occorra,  il  periodo  di inabilita' temporanea.
 Per   limitazione   funzionale   rilevante   si   intende   quella caratterizzata  da  alterazioni  dell'esame  obiettivo  neurologico o dell'esame  neuroradiologico  o  da  marcate  alterazioni  dell'esame elettroencefalografico.
 Non e' causa di inabilita' il singolo episodio convulsivo in epoca precedente  gli  ultimi  cinque anni purche' chiaramente correlato ad una   causa   non   ricorrente   e   dopo  valutazione  specialistica neurologica.
 Articolo 16
 PSICHIATRIA
 
 a.  Il  ritardo  mentale,  di  qualsiasi  livello, purche' tale da pregiudicare il rapporto di realta' o le capacita' relazionali.
 Rientra in questo comma
 - il  ritardo mentale con QI minore di 70. Il ritardo mentale con QI tra 70 e 80 e' da valutare globalmente.
 Sono necessari per il giudizio diagnostico:
 - ritardo mentale grave e moderato: colloquio clinico;
 - ritardo mentale lieve: colloquio clinico e test di livello.
 b. i disturbi del controllo degli impulsi;
 c. i disturbi dell'adattamento;
 d. i disturbi della comunicazione;
 e. i disturbi da tic;
 f. i disturbi delle funzioni evacuative;
 g. i disturbi del sonno;
 h. i disturbi della condotta alimentare;
 i. le parafilie e i disturbi della identita' di genere;
 Il  comportamento  omosessuale  rientra  nel precedente comma solo quando   determina   una   condizione  di  disagio  soggettivo  o  di disfunzionamento  relazionale  o  sociale  (disadattamento,  disturbi d'ansia, distimici, etc.).
 Nei  casi  in  cui  il  comportamento  omosessuale sia espressione sintomatica  di  disturbi  psichiatrici  primari, si applica il comma relativo al disturbo accertato.
 l.   i   disturbi   correlati  all'uso  di  sostanze  psicoattive; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Sono necessari per il giudizio diagnostico:
 - ricerca   dei   cataboliti   urinari  (cannabinoidi,  oppiacei, cocaina, anfetamine etc.);
 - colloquio   clinico   mirato   a   valutare   la  struttura  di personalita';
 - eventuali test psicodiagnostici;
 - eventuali prove di funzionalita' epatica.
 m. I disturbi mentali dovuti ad una patologia organica; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 - i  disturbi  mentali  correlati  a causa organica (es: esiti di traumi cranici, processi infiammatori del SNC, epilessia, etc.).
 Sono necessari per il giudizio diagnostico:
 - documentazione  attestante  l'esistenza  di un fattore organico etiologicamente correlato al disturbo;
 - eventuali controlli clinici e strumentali;
 - colloquio clinico;
 - eventuali test psicodiagnostici.
 n.  I disturbi di personalita'; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 - la personalita' border-line, sociopatica, impulsiva, etc;
 - le   personalita'   immature,  insicure,  labili,  emotivamente ipersensibili, con conflittualita' nevrotica, etc.
 Sono necessari per il giudizio diagnostico:
 - eventuali test psicodiagnostici;
 - colloquio  clinico, teso ad evidenziare l'esistenza di costanti caratteristiche    psicologiche   abnormi   che   rendano   difficile l'adattamento  ai  normali  impegni della vita quotidiana e alla vita sociale e di relazione;
 - valutazione dell'eventuale terapia effettuata o in atto.
 o.  I  disturbi  nevrotici e reattivi; i disturbi dell'umore senza sintomi  psicotici,  i disturbi d'ansia (attacchi di panico, disturbo ossessivo-compulsivo,  disturbo  post-traumatico  da  stress, etc), i disturbi  somatoformi  e da conversione, le sindromi marginali, etc.; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Sono necessari per il giudizio diagnostico:
 - colloquio clinico;
 - eventuali test psicodiagnostici;
 - valutazione dell'eventuale terapia effettuata o in atto;
 - esame  di eventuale documentazione clinica redatta da strutture specialistiche pubbliche.
 p.  I  disturbi  psicotici,  anche  se  in  fase  di compenso o di remissione  clinica; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 - la   schizofrenia,   il   disturbo   delirante,   il   disturbo schizoaffettivo;
 - il disturbo psicotico breve;
 - il disturbo dell'umore associato a sintomi psicotici;
 - i disturbi bipolari etc.
 Sono necessari per il giudizio diagnostico:
 - colloquio clinico;
 - eventuali test psicodiagnostici;
 - valutazione della eventuale terapia effettuata o in atto.
 Articolo 17
 OFTALMOLOGIA
 
 a.  Le  malformazioni, le disfunzioni, le patologie o gli esiti di lesioni  delle  palpebre  e delle ciglia, anche se limitate a un solo occhio,   quando   siano  causa  di  rilevanti  disturbi  funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 b.  Le  malformazioni, le malattie croniche e gli esiti di lesioni delle  ghiandole  e  delle  vie  lacrimali,  quando  siano  causa  di rilevanti  disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 c.  I  disturbi  della  motilita'  del globo oculare, quando siano causa  di diplopia o deficit visivi previsti dal successivo comma g.) o    qualora   producano   alterazioni   della   visione   binoculare (soppressione);  trascorso,  ove  occorra,  il  periodo di inabilita' temporanea.
 Sono necessari per il giudizio diagnostico:
 - cover  test  con  eventuale valutazione del senso stereoscopico mediante test idoneo;
 - test di Worth: per la valutazione della soppressione.
 d. Le gravi discromatopsie,
 Rientrano in questo comma:
 - le distrofie maculari;
 - le   maculopatie   con  alterazioni  delle  membrane  profonde, eventualmente  accompagnate  da  nistagmo, con discromatopsie che non consentono la visione dei colori fondamentali.
 Sono necessari per il giudizio diagnostico il test delle matassine di  lana  colorate  o,  se  non  sufficiente, quello con le tavole di Ishihara; ove ritenuto necessario test di Farnsworth.
 e.  La  anoftalmia;  le  malformazioni, le malattie croniche e gli esiti  di  lesioni dell'orbita, del bulbo oculare e degli annessi con rilevanti   alterazioni   anatomiche  o  funzionali;  trascorso,  ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 - il cheratocono di' qualsiasi grado;
 le gravi distrofie corneali a qualsiasi stadio;
 le uveiti e le infiammazioni dei tessuti e dei vasi retinici anche in fase di quiescenza;
 - le  degenerazioni  vitroretiniche  regmatogene,  anche  se gia' sottoposte  a  specifico trattamento. Per il giudizio diagnostico del cheratocono  occorre  l'oftalmometria  e,  ove  necessario,  la mappa corneale.
 f.  Il  glaucoma  e  le  disfunzioni  dell'idrodinamica endoculare potenzialmente  glaucomatogene; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 g.  I  vizi  di  refrazione  che,  corretti,  comportano  un visus inferiore agli 8/10 complessivi o inferiore ai 2/10 in un occhio.
 h.  I  difetti  del  campo  visivo, anche monoculari, che riducano sensibilmente la visione superiore o laterale o inferiore.
 E'  necessaria per il giudizio diagnostico la perimetria statica o quella dinamica o computerizzata.
 i. L'emeralopia.
 L'emeralopia   e  le  distrofie  tapeto-retiniche  sono  causa  di inidoneita'  anche  quando  non  si associano ad alterazioni evidenti delle membrane profonde dell'occhio.
 Per   il   giudizio   diagnostico   sono   necessari   gli   esami elettrofunzionali.
 l.  La  miopia  o  l'ipermetropia,  senza  o con astigmatismo, che superi  in  ciascun  occhio,  rispettivamente,  le 8 e le 7 diottrie, anche in un solo meridiano.
 m.  L'astigmatismo  misto  in  cui  la  somma tra i due meridiani, miopico e ipermetropico, superi le 5 diottrie.
 n.  Le  anisometropie  in  cui  la differenza tra i meridiani piu' ametropi  dei  due  occhi  superi  le  5  diottrie  o  che comportino alterazione della visione binoculare.
 Articolo 18
 OTORINOLARINGOIATRIA
 
 a.   Le   malformazioni  ed  alterazioni  congenite  ed  acquisite dell'orecchio  esterno,  dell'orecchio  medio, dell'orecchio interno, quando  siano  deturpanti  o  causa di rilevanti disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 - Le  gravi  malformazioni ed alterazioni acquisite dell'orecchio esterno   (mancanza   totale  ed  esiti  deturpanti  di  lesioni  del padiglione  auricolare,  macro  e microtia di notevole grado, atresia del  condotto, etc.);1'anotia, l'atresia auris congenita, sindrome di Goldenhar, sindrome di Franceschetti, micro e macrotia con padiglione modificato per dimensione, di misura superiore al 50%.
 Nei  casi  di  disturbi  funzionali  e' necessario per il giudizio diagnostico l'esame audiometrico tonale di base.
 - L'otite    media   cronica   colesteatomatosa,   l'iperplastica granulomatosa  o  con  segni  di  carie  ossea, la purulenta semplice secernente; l'otite cronica iperplastica polipoide;
 - gli   esiti   di   ossiculoplastica  e  di  terapia  chirurgica dell'otosclerosi;
 - gli esiti di interventi chirurgici sull'orecchio interno;
 - i processi flogistici cronici su esiti di timpanoplastica ed in esito ad interventi chirurgici sull'orecchio medio.
 Sono   compatibili   con   un   giudizio   di  idoneita':  l'otite mucogelatinosa cronica, la media catarrale cronica, la sclero adesiva e  gli esiti cicatriziali e di pregresse flogosi dell'orecchio medio, le perforazioni timpaniche non secernenti nonche' l'otorrea tubarica.
 Si  formula  un  giudizio  di  inabilita'  nel  caso  di  processi flogistici  cronici  in  esito ad interventi chirurgici sull'orecchio medio. La valutazione deve essere comunque anatomica e funzionale.
 Sono necessari per il giudizio diagnostico:
 - esame audiometrico tonale di base;
 - esame impedenzometrico (in assenza di controindicazioni).
 - L'otosclerosi e le osteodistrofie del labirinto;
 - le  affezioni  organiche o funzionali dell'apparato vestibolare periferico o centrale;
 - le  sindromi vestibolari dovute a malattia di Meniere, a tumori dell'VIII° nervo cranico, ad otosclerosi e ad affezioni organiche del sistema nervoso centrale;
 - le  sindromi  vestibolari  periferiche  di  altra  natura senza compenso o con compenso incompleto;
 - l'areflessia bilaterale persistente.
 Sono   necessari   per   il   giudizio   diagnostico   gli   esami otofunzionali.
 b.  Le ipoacusie monolaterali con perdita uditiva, calcolata sulla medie  delle quattro frequenze fondamentali (500 - 1000 - 2000 - 3000 Hz)  maggiore  di  65  dB;  trascorso,  ove  occorra,  il  periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano nel presente comma:
 - le  ipoacusie  monolaterali pari all'entita' sopraindicata Sono necessari per il giudizio diagnostico gli esami otofunzionali.
 c.  Le  ipoacusie  bilaterali  con  percentuale  totale di perdita uditiva (P.P.T.) maggiore del 40%; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano nel presente comma:
 - il sordomutismo;
 - le  ipoacusie bilaterali dell'entita' sopra indicata con P.P.T. calcolata  secondo  i  criteri  indicati  nella  tabella  di  seguito riportata:
 
 CALCOLO DELLA PERCENTUALE DI PERDITA UDITIVA BILATERALE
 TABELLA =====================================================================
 |       |   500   |  1000   |  2000  |  3000  |     V.O.C. =====================================================================
 %   |   0   |    0    |    0    |   0    |   0    |a metri 20
 %   |   5   |  1.25   |  1.75   |   1    |   1    |a metri 10
 %   |  10   |  2.50   |  3.50   |   2    |   2    |a metri 8
 %   |  15   |  3.75   |  5.25   |   3    |   3    |a metri 7
 %   |  20   |    5    |    7    |   4    |   4    |a metri 6
 %   |  25   |  6.25   |  8.75   |   5    |   5    |a metri 5
 %   |  30   |  7.50   |  10.50  |   6    |   6    |a metri 4
 %   |  35   |  8.75   |  12.25  |   7    |   7    |a metri 3
 %   |  40   |   10    |   14    |   8    |   8    |a metri 2.5
 %   |  45   |  11.25  |  15.75  |   9    |   9    |a metri 2
 %   |  50   |  12.50  |  17.50  |   10   |   10   |a metri 1.5
 %   |  55   |  13.75  |  19.25  |   11   |   11   |a metri 1
 %   |  60   |   15    |   21    |   12   |   12   |a metri 0.5
 %   |  65   |  16.25  |  22.75  |   13   |   13   |a metri 0.5
 %   |  70   |  17.50  |  24.50  |   14   |   14   |a metri 0.25
 %   |  75   |  18.75  |  26.25  |   15   |   15   |a metri 0.25
 %   |  80   |   20    |   28    |   16   |   16   |ad concham
 
 Sono  necessari  per  il  giudizio  diagnostico  gli  stessi esami indicati al comma b. per l'ipoacusia monolaterale.
 
 AVVERTENZA
 La   P.P.T.   (perdita   percentuale  totale)  biauricolare  sulle frequenze  500,  1000, 2000, 3000 e 4000 Hz, si determina mediante la seguente formula:
 (orecchio migliore x 7 + orecchio peggiore)
 8                       + valore ponderale del 4000 Hz
 dove  il  valore ponderale e' 4000 Hz, prendendo in considerazione solo il valore piu' grave tra i due orecchi e cosi' definito:
 5 per perdite in dB comprese fra 25 e 34
 8 per perdite in dB comprese tra 35 e 59
 12 per perdite in dB oltre i 60
 La perdita uditiva monolaterale e bilaterale e' determinata con le modalita' indicate nei precedenti commi b. e c.
 d. Le malformazioni e le alterazioni acquisite del naso e dei seni paranasali,  quando  siano  causa  di  rilevanti disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano nel presente comma:
 - le   malformazioni,  le  alterazioni  acquisite,  le  affezioni croniche,  le  notevoli  deformazioni  della  piramide  e delle fosse nasali:  l'atresia  delle  narici, l'atresia coanale, la mancanza del naso,  la  stenosi nasale da malformazione o deviazione del setto, le cisti  e  fistole con flogosi recidivanti, il rinoscleroma, la rinite ozenatosa,  il  polipo sanguinante delle fosse nasali e il papillomma invertito etc.;
 - le gravi stenosi nasali.
 E'  necessario per il giudizio diagnostico della stenosi nasale la rinomanometria   anteriore   attiva   (di   base,   posizionale   con stimolazioni   aspecifiche,   trasporto  mucociliare).  E'  causa  di inabilita'   un   grading   della  ostruzione  nasale  rilevato  alla rinometria  in  rapporto  al  parametro  "somma  di  flusso" di grado elevato  [da  0  a  300  centimetri  cubi/s  elevata  alla meno 1 (35 centimetri cubi/s elevata alla meno 1)].
 - l'ozena e le affezioni granulomatose e croniche;
 - le  sinusiti  croniche  purulente,  iperplastiche,  polipose  o ulceronecrotiche.
 - gli esiti di lesioni traumatiche o di interventi chirurgici sui seni   paranasali   che  producano  scompaginamento  delle  strutture anatomiche    (distruzione   del   pavimento   dell'orbita,   fistole cribromeningee, alterazioni della lamina cribrosa, etc.).
 e.  Le  malformazioni  e  le  alterazioni acquisite della faringe, della  laringe  e  della  trachea,  quando  siano  causa di rilevanti disturbi funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 - le  flogosi faringotonsillari croniche con presenza nel tampone faringeo di streptococco beta-emolitico gruppo A e rilievi clinico-si erologici ad essa correlati;
 - le tonsilliti croniche specifiche;
 - l'ipertrofia tonsillare di grado notevole con gravi alterazioni funzionali;
 le  malformazioni,  gli  esiti  di  lesioni e le malattie croniche della  faringe,  con  importanti  alterazioni  funzionali;  l'ascesso ossifluente  da  morbo  di Pott cervicale, la malattia di Isanbert, i gozzi tiroidei linguali, gli esiti di processi specifici faringei con gravi   disturbi  funzionali,  gli  adenomi  ipofisari  extrasellari, fibroma  giovanile,  cisti  disembriogenetiche e cisti di ritenzione, fibromixoma faringeo.
 Nella  nevralgia del glosso faringeo bisogna escludere l'esistenza di  patologie  primitive  di  cui  la nevralgia e' sintomo (neoplasie dell'angolo  ponto-cerebellare,  aneurisma  della  carotide,  abnorme lunghezza del processo stiloideo, etc).
 - Le  malformazioni,  gli esiti di lesioni e le malattie croniche della  laringe e della trachea con importanti alterazioni funzionali; il  diaframma  congenito,  il  laringocele  congenito e non, le cisti appendicolari,     l'epiglottide     bifida,     l'agenesia    totale dell'epiglottide,  gli  esiti  di  lesione  di origine traumatica con significativo impegno anatomofunzionale, la leucoplasia, gli esiti di processi   flogistici  con  ampie  mutilazioni  delle  strutture,  la granulomatosi  di Wegener a localizzazione laringea, la papillomatosi laringea  giovanile  estesa;  le  stenosi tracheali (post-traumatica, postinfiammatoria,   postoperatoria)   indipendentemente  dalla  loro estensione;
 - i gravi disturbi della favella.
 Sono necessari per il giudizio diagnostico:
 per le patologie faringee:
 - laringoscopia indiretta ed ipo-faringoscopia con fibre ottiche per via nasale e transorale; radiogramma in proiezione laterale.
 per le patologie laringo-tracheali:
 - fibroscopia rigida o flessibile;
 - fibrostroboscopia;
 - stratigrafia laringea in fonazione ed in respirazione;
 - stratigrafia del mediastino.
 Articolo 19
 DERMATOLOGIA
 
 Le alterazioni congenite ed acquisite, croniche della cute e degli annessi,  estese  o  gravi  o  che,  per  sede, determinino rilevanti alterazioni  funzionali  o  fisiognomiche; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo articolo:
 - le  malattie  infettive cutanee e tutte le dermatiti croniche o recidivanti di origine flogistica od immunitaria che per la loro sede ed   estensione   determinino   rilevanti   disturbi  fisiognomici  o funzionali;
 - dermatite atopica e dermatite da contatto;
 - orticaria cronica;
 - psoriasi;
 - alopecia arcata;
 - acne, iperidrosi e ittioli;
 - nevi congeniti giganti;
 - epidermolisi bollosa.
 Articolo 20
 APPARATO LOCOMOTORE
 
 a.  Le  patologie  ed  i  loro  esiti, anche di natura traumatica, dell'apparato    scheletrico,    dei    muscoli,    delle   strutture capsulo-legamentose,  tendinee, aponeurotiche e delle borse sinoviali causa  di evidenti dismorfismi o di rilevanti limitazioni funzionali; trascorso, ove occorra, il periodo di inabilita' temporanea.
 Rientrano in questo comma:
 - le      malattie      infiammatorie,     endocrino-metaboliche, osteodistrofiche, osteocctndrosiche, sistemiche e l'osteonecrosi;
 - scoliosi  con angolo di Lippman Cobb superiore a 25°, la schisi ampia  di  almeno due archi vertebrali e le altre malformazioni causa di rilevanti limitazioni funzionali;
 - esiti   funzionali  di  trattamento  chirurgico  della  colonna vertebrale;
 - le ernie discali ed i loro esiti chirurgici;
 - le  discopatie  e  le protrusioni quando sono associate a segni clinici (o elettromiografici) di sofferenza radicolare.;
 - le   sinostosi,   emispondilo,   spina   bifida,  spondilolisi, spondilolistesi,   stenosi  spinali  congenite  ed  acquisite,  costa cervicale con sintomi nervosi o vascolari, cifosi dorsale superiore a 60°, etc.,
 - le  endoprotesi  ed  artroprotesi  delle  grandi  articolazioni (spalla, gomito, anca, ginocchio e caviglia);
 - gli esiti di fratture articolari con residua presenza dei mezzi di  sintesi  o  con  alterazioni  delle  superfici  articolari  e con possibile evoluzione artrosica;
 - le  patologie  croniche e gli esiti di lesioni delle aponeurosi (fibromatosi palmare o plantare, retrazioni, ernie muscolari, etc.);
 - le  malformazioni, le patologie croniche e gli esiti di lesioni dei  muscoli  (miopatie  congenite,  agenesie,  atrofie,  contratture permanenti, miositi, etc.);
 - le  ipotrofie  muscolari  degli arti con differenza perimetrica superiore a 2 cm. e con significativo impegno funzionale;
 - le  patologie  croniche  e  gli  esiti di lesioni dei tendini e delle   borse   (tendinopatie,  lussazioni  tendinee,  disinserzioni, patologie congenite tendinee, etc.);
 - le  osteocondriti  dissecanti  di  importanti  articolazioni di carico (anca, ginocchio, tibiotarsica);
 - le   lussazioni   inveterate   e   recidivanti   delle   grandi articolazioni.
 b. La mancanza anatomica o la perdita funzionale permanente almeno di:
 1. un dito di una mano;
 2. falangi ungueali delle ultime quattro dita di una mano;
 3.  falangi  ungueali  di  cinque  dita  fra le due mani, escluse quelle dei pollici.
 4. un alluce;
 5. due dita di un piede.
 c. Le deformita' gravi congenite ed acquisite degli arti.
 Rientrano in questo comma:
 - la dismetria superiore a 3 centimetri tra gli arti inferiori;
 - il ginocchio valgo con distanza intermalleolare superiore a cm. 6;
 - il ginocchio varo con distanza intercondiloidea superiore a cm. 8;
 - il cubito varo o valgo con deviazione superiore a 20°;
 - la sinostosi tarsale e radioulnare;
 - il piede piatto valgo bilaterale e il piede cavo bilaterale con angolo di Costa Bertani > 140° o di Moreau > 160°;
 - il piede torto;
 - l'alluce   valgo,   il   dito   a  martello  con  sublussazione metatarso-falangea e le dita sovrannumerarie.
 Per  le  patologie congenite ed acquisite dei piedi sono necessari per  il  giudizio diagnostico la podoscopia ed esami comparati RX dei piedi sotto carico.
 Articolo 21
 ALTRE CAUSE DI NON IDONEITA'
 
 a.  Le  imperfezioni  o le infermita' non specificate nel presente elenco  ma che rendano palesemente il soggetto non idoneo al servizio militare. Dopo osservazione.
 Rientrano  in  questo  comma  quelle  patologie  alle quali non e' possibile attribuire alcun articolo dell'elenco stesso.
 b.  Il  complesso  di imperfezioni o infermita' che, specificate o non nell'elenco, non raggiungono, considerate singolarmente, il grado richiesto  per  la  riforma  ma che, in concorso tra loro, rendano il soggetto   palesemente   non   idoneo   al  servizio  militare.  Dopo osservazione.
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