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| Gazzetta n. 285 del 2005-12-07 |  | MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI |  | COMUNICATO |  | Proposta  di  riconoscimento  della  indicazione  geografica protetta «Limone Interdonato Messina Jonica» |  | 
 |  | Il  Ministero  delle  politiche agricole e forestali esaminata la domanda  intesa ad ottenere la protezione della denominazione «Limone Interdonato  Messina  Jonica» come indicazione geografica protetta ai sensi  del regolamento (CEE) n. 2081/92, presentata dall'Associazione di  tutela limone interdonato di Sicilia con sede in Nizza di Sicilia (Messina),  via  Umberto  I  n. 229 - esprime parere favorevole sulla stessa  e  sulla  proposta  di  disciplinare  di produzione nel testo appresso indicato. Le  eventuali  osservazioni,  relative  alla  presente  proposta, adeguatamente  motivate,  dovranno  essere  presentate  dai  soggetti interessati,  nel  rispetto  della disciplina fissata dal decreto del Presidente  della  Repubblica  26 ottobre  1972,  n.  642 «disciplina dell'imposta  di  bollo»,  e successive modifiche, al Ministero delle politiche  agricole  e  forestali  -  Dipartimento delle politiche di sviluppo   -   Direzione   generale  per  la  qualita'  dei  prodotti agroalimentari  -  Divisione  QPA III, via XX settembre n. 20 - 00187 Roma,  entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale  della Repubblica italiana della presente proposta. Decorso tale  termine,  in assenza delle predette osservazioni o dopo la loro valutazione ove pervenute, la predetta proposta sara' notificata, per la  registrazione  ai  sensi  dell'art.  5  del  regolamento (CEE) n. 2081/92, ai competenti Organi comunitari.
 Proposta di disciplinare di produzione
 della indicazione geografica protetta
 «Limone Interdonato Messina Jonica»
 Art. 1.
 Denominazione
 L'indicazione  geografica  protetta  «Limone  Interdonato Messina Jonica»  e'  riservata  ai  frutti  di  limone  che  rispondono  alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal presente Disciplinare.
 |  | Art. 2. Descrizione del prodotto
 L'indicazione  geografica  protetta  «Limone  Interdonato Messina Jonica» e' riservata alla cultivar «Interdonato», ibrido naturale tra un  clone  di  cedro  e  un  clone  di limone, appartenente alla Fam; Rutacee; Gen: Citrus; Sp:C. limon.
 All'atto della sua immissione al consumo l'indicazione geografica protetta  «Limone  Interdonato  Messina  Jonica» presenta le seguenti caratteristiche:
 frutto:  (esperidio) di pezzatura medio-elevata compresa tra 80 e 350 gr.;
 forma: tipicamente ellittica con umbone pronunciato e cicatrice stilare poco depressa;
 epicarpo: sottile, poco rugoso con ghiandole oleifere distese;
 colore: ad inizio della maturazione commerciale verde opaco con viraggio  sul  giallo e alla maturazione fisiologica colore giallo ad eccezione  delle  estremita'  che  mantengono  una  colorazione verde opaco;
 polpa:  di  colore  giallo, tessitura media e deliquescente con semi rari o assenti.
 succo:  di colore giallo citrino, con resa non inferiore al 25% e acidita' totale inferiore al 5%.
 Possono  ottenere la denominazione IGP Limone Interdonato Messina Jonica  solo i limoni appartenenti alla categoria commerciale «Extra» e «I».
 |  | Art. 3. Zona di produzione
 La   zona   di  produzione  e  condizionamento  dell'IGP  «Limone Interdonato   Messina   Jonica»   comprende  interamente  i  seguenti territori comunali della provincia jonica messinese:
 Messina,  Scaletta  Zanclea,  Itala, Ali', Ali' Terme, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Fiumedinisi, Pagliara, Mandanici, Furci Siculo, S.  Teresa  di  Riva,  Letojanni,  S.  Alessio Siculo, Forza D'Agro', Taormina e Casalvecchio Siculo.
 |  | Art. 4. Origine del prodotto
 Ogni  fase  del processo produttivo viene monitorata documentando per  ognuna  gli  input  e  gli  output.  In questo modo e attraverso l'iscrizione   in   appositi   elenchi,   gestiti  dall'organismo  di controllo,   delle   particelle  catastali  sulle  quali  avviene  la coltivazione, dei produttori e dei confezionatori, nonche' attraverso la  denuncia tempestiva, alla struttura di controllo, delle quantita' prodotte,  e'  garantita  la  tracciabilita'  del  prodotto. Tutte le persone,  fisiche  e giuridiche iscritte nei relativi elenchi saranno assoggettate al controllo da parte della struttura di controllo.
 |  | Art. 5. Metodo di ottenimento
 La  produzione  della  IGP  «Limone  Interdonato  Messina Jonica» avviene in impianti condotti con il metodo di coltivazione:
 a) integrato: che e' quello in uso nella zona, con l'osservanza delle  norme  di  «Normale  buona  pratica  agricola»; previste dalla regione Siciliana in conformita' ai regolamenti comunitari in materia agroambientale;
 b) biologico:  in  conformita' al Reg. CE 2092/91, e successive modifiche ed integrazioni. Tecniche di allevamento
 Per  la  produzione della IGP «Limone Interdonato Messina Jonica» sono  utilizzate  due  tecniche di allevamento: costituzione di nuovi impianti  tramite  la messa a dimora di giovani piante da vivaio e la riconversione  varietale  di  agrumeti  gia'  esistenti  con  la  cv. Interdonato  tramite reinnesto. Entrambe le tecniche prevedono che il materiale  di  propagazione  utilizzato  (marze,  portinnesti, piante innestate) sia certificato. Nuovo impianto
 Il  sesto  adottato  deve  essere  tale  da consentire un'agevole esecuzione  delle principali operazioni colturali e il transito delle attrezzature agricole e al contempo garantire un equilibrato sviluppo vegeto-produttivo  delle piante. A tal fine la densita' d'impianto e' compresa tra 400 e 500 piante/Ha.
 La  messa a dimora viene effettuata dal 1° settembre al 30 giugno con  piante  di  uno  o  due  anni  e  punto di innesto ad un altezza compresa tra 50 e 60 cm avendo cura di lasciare parzialmente scoperto il colletto per prevenire l'insorgenza di fitopatie. Reinnesto
 La  tecnica  del  reinnesto  della  cv.  Interdonato si esegue su impianti   di   agrumeto  preesistenti  che  rispondano  ai  seguenti requisiti minimi:
 densita' e sesti d'impianto compresa tra 400 e 500 piante/ha;
 buone condizioni vegetative e fitosanitarie.
 I  reinnesti si effettuano nella stagione primaverile o autunnale adottando la tecnica «a penna» «a corona» o «a pezza».
 Il  reinnesto  deve essere preceduto da una energica potatura che induca   il  futuro  portainnesto  all'emissione  di  nuovo  apparato radicale e al contempo contenga lo sviluppo dell'apparato vegetativo.
 Il  soggetto  (portinnesto)  viene  sezionato  orizzontalmente ad un'altezza  compresa tra 50-100 cm e sul piano di sezione si eseguono piccole  incisioni  verticali  corticali  quante sono le marze che si desidera innestare (generalmente da 4 a 6).
 Le  marze  vengono  in precedenza preparate eseguendo una sezione trasversale e perfettamente liscia e vengono inserite sulle incisioni della  corteccia  avendo  cura  che  le  porzioni  del cambio siano a diretto  contatto.  Successivamente  la corona viene fasciata con del filo  elastico  per  mantenere  saldo  il  contatto tra le porzioni e successivamente  si  pennellano  i  punti  di innesto con del mastice medicato  adatto  all'uso.  Il reinnesto cosi' ottenuto viene coperto con  un  sacchetto  di  plastica,  per mantenere un tasso di umidita' ideale per l'attecchimento, che si attesta tra 70% e l'80%, ed uno di carta  per  impedire  l'azione termica del sole. Tale copertura viene rimossa  ad attecchimento avvenuto che si ottiene generalmente dopo 3 - 4 settimane. Gestione della flora spontanea
 Le  piante  infestanti  vanno  distrutte prima che producano semi attraverso   lavorazioni   superficiali   o  mediante  l'impiego  dei diserbanti. Nutrizione e concimazione
 Si distinguono due differenti tecniche a seconda che si adotti il metodo integrato o il metodo biologico:
 metodo  integrato:  la  concimazione  invernale  si  esegue con concimi  granulari  complessi organo-minerali o minerali che andranno interrati tramite una leggera lavorazione del terreno.
 Nel  periodo  primaverile-estivo,  nel  caso  in  cui lo stato di accrescimento  dei frutti non consenta di prevedere il raggiungimento delle  caratteristiche  di  cui all'art. 2 del presente disciplinare, potra' essere eseguita una concimazione azotata con concimi granulari da  distribuire  localmente  attorno  alle  piante o tramite prodotti idrosolubili da apportare in fertirrigazione;
 metodo  biologico:  la  concimazione  si  esegue  con  prodotti certificati  ai sensi del reg. UE 2092/91. Quella invernale si esegue con concimi organici o organo-minerali che andranno interrati tramite una   leggera   lavorazione   del  terreno  unitamente  ad  eventuali leguminose    da    sovescio    o    letame   maturo.   Nel   periodo primaverile-estivo  nel  caso  in  cui  lo stato di accrescimento dei frutti   non   consente   di   prevedere   il   raggiungimento  delle caratteristiche  di  cui all'art. 2 del presente disciplinare, potra' essere eseguita una fertirrigazione con concimi idrosolubili ammessi. Irrigazione
 L'irrigazione  viene  praticata  da aprile  ad ottobre al fine di garantire  un  apporto  idrico  ottimale in quanto la cv. Interdonato risulta  essere  particolarmente  soggetta a danni da stress idrico e termico.
 Le   tecniche  utilizzate  sono:  a  scorrimento,  ad  aspersione localizzata, a microirrigazione. Difesa fitosanitaria
 Negli  agrumeti  la prevenzione ed il controllo fitosanitario dai fitopatogeni,  insetti  e  acari  fitofagi,  si differenzia a seconda della  tecnica  di  produzione  attuata  in metodo integrato e metodo biologico.
 Metodo  integrato: e' attuata in conformita' alle «Norme di Buona Pratica  Agricola»  definite  nel  piano  di  sviluppo rurale regione Sicilia e periodicamente aggiornate.
 Metodo  biologico: e' attuata in conformita' al reg. UE 2091/92 e succ. Potatura
 Gli  interventi  di  potatura vengono eseguiti dal 15 febbraio al 15 settembre  e  devono  conseguire  l'apertura  di spazi all'interno della  chioma,  in  modo  da consentire il passaggio dell'aria, e per quanto  possibile, dei raggi solari. Si tratta, quindi, di operazioni di sfoltimento di branche superflue che occupano spazi gia' impegnati da altra vegetazione. Raccolta
 La  raccolta  avviene  dal  1° settembre  al  15 aprile e avviene manualmente  con l'utilizzo di forbici al fine di evitare il distacco della  porzione  calicina. La resa in prodotto fresco e' compresa tra 80-130 kg/pianta. Condizionamento
 Per i frutti non commercializzati immediatamente dopo la raccolta e'  permessa la conservazione a basse temperature. Si impiegano a tal fine celle frigorifere in cui l'umidita' relativa si mantiene elevata (75  -  95%),  per  mantenere  la  turgidita'  del  frutto, mentre va ricambiata l'aria (5 volte il volume della cella per 24 ore), al fine di  allontanare  l'anidride  carbonica  e l'etilene che si sviluppano durante  la  respirazione dei frutti. Le temperature di conservazione sono  comprese  tra  6 e 11 °C. I tempi di condizionamento non devono superare i trenta giorni dalla raccolta.
 |  | Art. 6. Legame con l'ambiente
 Il   «Limone   Interdonato   Messina  Jonica»  ha  colonizzato  e caratterizzato  in  modo  naturale  l'areale ionico messinese, che si contraddistingue  per  particolari  e  peculiari elementi pedologici, orografici, climatici ed ambientali. Grazie a tali caratteristiche il «Limone  Interdonato Messina Jonica» presenta un frutto invernale con un  ritmo di accrescimento molto elevato ed un periodo di maturazione molto  precoce,  che  consente  la  sua  immissione  al  consumo gia' da settembre  sfruttando  i vantaggi economici derivanti dall'assenza di offerta di prodotti sostituibili.
 Per  tale  motivo la coltivazione del «Limone Interdonato Messina Jonica»   riveste  tuttora  una  grandissima  importanza  sociale  ed economica per tutto il territorio.
 I  profili  pedologici  sono  in  prevalenza di tipo alluvionale, risultando  estremamente  fertili  sotto  il  profilo agricolo. Sotto l'aspetto  idrologico  e' da porre in evidenza la diffusa presenza di torrenti  di  cui  solo alcuni rivestono una certa importanza ai fini irrigui,   mentre  gli  altri  assumono  carattere  torrentizio  solo eccezionalmente  in  presenza  di  forti  precipitazioni. Il clima e' quello  tipico  temperato  con inverni miti ed estati siccitose e una particolare  rilevanza  assume  la ventosita' caratterizzata da venti dominanti di maestrale, libeccio e di scirocco.
 Il  limone  come  pianta  ornamentale  e per il consumo locale in Sicilia  ha  ormai  una  storia  millenaria,  la  sua presenza risale infatti al periodo bizantino-arabo.
 Si  puo'  cominciare  a  parlare  di limonicoltura, come comparto economico  vero  e proprio, solo dopo la meta' del sec. XVI, quando i prodotti     agricoli     siciliani    divennero    strategici    per l'approvvigionamento  delle  truppe di Carlo V, impegnato nella lunga guerra  per l'egemonia in Europa. La storia del «Limone Interdonato», ha   inizio  nel  1875  quando  l'eroe  dell'epopea  garibaldina,  il colonnello   Giovanni   Interdonato,  seleziono'  questa  particolare cultivar  i cui frutti si distinguevano per il periodo di maturazione precoce,  le  dimensioni  elevate,  forma allungata e cilindrica, con umbone  conico,  discreto  contenuto  in succo, buccia molto liscia e colore  giallo-chiaro, che gli valsero la denominazione anche «limone speciale»   o   «fino».  Cosi'  gia'  nel  XIX  sec.  e'  il  «Limone Interdonato»  a dare il proprio volto al paesaggio dell'intera fascia ionica  della  provincia  di Messina, che acquista la nomea di «terra dai   giardini   sempre   verdi»;   e   l'economia,   le   abitudini, influenzandone  la  composizione  sociale,  le vicende, la cultura, i riti, le tradizioni, i ritmi di vita.
 |  | Art. 7. Controlli e struttura di controllo
 Il   controllo   sulla   conformita'   del   prodotto  e'  svolto conformemente  a  quanto  stabilito  dall'art.  10  del  reg.  CEE n. 2081/92.
 |  | Art. 8. Etichettatura e logotipo Confezionamento
 L'IGP  «Limone  Interdonato Messina Jonica» e' immesso al consumo nei seguenti modi:
 1) in contenitori e/o vassoi di: legno, plastica e/o cartone;
 2) in sacchi retinati di peso massimo di 5 Kg;
 3) bins alveolari;
 4) allo stato sfuso.
 Le  confezioni,  i  sacchetti e i bins devono essere sigillati in modo  tale da impedire che il contenuto possa esser estratto senza la rottura del sigillo.
 Per   il  prodotto  venduto  allo  stato  sfuso  e'  prevista  la bollinatura del singolo frutto. Etichettatura
 La   confezioni   recano   obbligatoriamente  sulla  etichetta  a caratteri di stampa chiari e leggibili:
 1)  la  denominazione IGP «Limone Interdonato Messina Jonica» e il  Logo,  con  caratteri  superiori  a  quelli  delle altre diciture presenti in etichetta;
 2)  il  nome,  la  ragione  sociale,  l'indirizzo  dell'azienda produttrice e/o confezionatrice;
 3) la categoria commerciale di appartenenza «Extra» o «I».
 E'   vietata   l'aggiunta   di   qualsiasi   qualificazione   non espressamente prevista. E' tuttavia ammesso l'utilizzo di indicazioni che facciano riferimento a marchi privati, purche' questi non abbiano significato   laudativo   o  siano  tali  da  trarre  in  inganno  il consumatore,   dell'indicazione   del   nome   dell'azienda  dai  cui appezzamenti   il  prodotto  deriva,  nonche'  di  altri  riferimenti veritieri  e  documentabili  che  siano  consentiti  dalla  normativa vigente  e  non siano in contrasto con le finalita' e i contenuti del presente disciplinare. Logo
 Il logo risulta composto da due cerchi concentrici.
 All'interno  del primo cerchio lo sfondo verde richiama il colore del  limone  Interdonato  ad  inizio  maturazione che fa da base alla scritta:  LIMONE INTERDONATO, e alle due estremita' delle stesse sono raffigurate due foto dello stesso limone.
 Il  secondo  cerchio ha per sfondo il colore azzurro raffigurante il  mare  che lambisce le aree costiere ove la cultivar e' presente e racchiude i seguenti elementi:
 -  una  striscia  di  colore  azzurro raffigurante un orizzonte immaginario;
 -  una  effige  in  scala di grigio raffigurante l'immagine del Colonnello Interdonato selezionatore della omonima cultivar;
 -  nella  porzione centrale si rappresenta la Sicilia di colore giallo  paglierino  con  il  tratto  della  riviera  ionica messinese evidenziata in giallo piu' scuro;
 - la scritta: MESSINA JONICA che completa la denominazione IGP.
 -  il  logo  comunitario  di  indicazione  geografica  protetta sovrastato  dall'acronimo:  I.G.P.  Infine  sulla parte inferiore del logo   sovrapposta   ad   entrambi   i  cerchi,  compare  un'immagine fotografica   in   quadricromia  di  forma  ovale  che  raffigura  un particolare di albero di limone Interdonato con frutti e foglie
 
 ---->  Vedere logo a pag. 52  <----
 |  | Art 9. Prodotti trasformati
 I  prodotti  per  la  cui  preparazione  e'  utilizzata la I.G.P. «Limone  Interdonato  Messina  Jonica» anche a seguito di processi di elaborazione  e  di trasformazione, possono essere immessi al consumo in   confezioni   recanti   il  riferimento  alla  detta  Indicazione geografica,  protetta  senza  l'apposizione  del  logo comunitario, a condizione che: il prodotto a Indicazione geografica protetta «Limone Interdonato  Messina  Jonica»  certificato  come tale, costituisca il componente  esclusivo  della categoria merceologica; gli utilizzatori del  prodotto  a  Indicazione geografica protetta «Limone Interdonato Messina  Jonica»  siano  autorizzati  dai  titolari  del  diritto  di proprieta',  intellettuale conferito dalla registrazione della I.G.P. riuniti  in  Consorzio  di  Tutela  incaricato  dal  Ministero  delle politiche  agricole  e  forestali.  Lo  stesso  Consorzio  incaricato provvedera'  anche  ad  iscriverli in appositi registri ed a vigilare sul corretto uso della Indicazione geografica protetta. In assenza di un Consorzio di tutela incaricato le predette funzioni saranno svolte dal  MIPAF  in quanto autorita' nazionale preposta all'attuazione del reg. CE 2081/92.
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