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| Gazzetta n. 283 del 2005-12-05 |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 20 dicembre 2004 |  | 1° Programma delle opere strategiche (legge n. 443/2001) Hub Portuale di Civitavecchia. (Deliberazione n. 103/04). |  | 
 |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vista  la  legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»), che,  all'art.  1,  ha  stabilito  che  le infrastrutture pubbliche e private  e  gli  insediamenti  strategici  e  di preminente interesse nazionale,  da  realizzare  per  la modernizzazione e lo sviluppo del Paese,  vengano  individuati  dal  Governo  attraverso  un  programma formulato  secondo  i  criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello  stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede  di  prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato  art. 1 della legge n. 443/2001 e a autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato,  prevede  che  gli  interventi  siano  compresi  in  Intese generali  quadro  tra  il  Governo e ogni singola regione o provincia autonoma,  al  fine del congiunto coordinamento e realizzazione delle opere medesime;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come  modificato  -  da  ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2002, n. 302;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  supplemento  ordinario),  con  la  quale questo Comitato, ai sensi  del richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il 1° Programma delle opere strategiche, che all'allegato 1 include, tra gli  Hub  portuali,  l'«Hub  portuale  di Civitavecchia» per un costo complessivo di 118,785 Meuro;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004),  con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico, e   deve  essere  utilizzato  nelle  banche  dati  dei  vari  sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture   e   dei   trasporti,   come  integrato  dal  decreto dell'8 giugno 2004, con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15,  comma  5,  del  decreto  legislativo  n.  190/2002  -  e'  stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Visto  il  Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2004-2007,  che,  in  apposito  allegato,  conferma l'intervento «Hub portuale   di   Civitavecchia»   tra   le  iniziative  potenzialmente attivabili nel periodo considerato;
 Vista  la  nota  2 agosto  2004,  n. 485, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  ha  trasmesso  la relazione istruttoria   sull'«Hub   portuale   di   Civitavecchia»,  proponendo l'approvazione,  con  prescrizioni,  dei  progetti  preliminari delle opere previste;
 Vista  la  nota  15 ottobre 2004, n. 583, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  ha  trasmesso  la  versione aggiornata della predetta relazione istruttoria;
 Vista  la  nota  n. COM/3001/1 del 5 novembre 2004, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Considerato che le opere di cui sopra figurano nell'Intesa generale quadro  tra  Governo  e regione Lazio, sottoscritta il 20 marzo 2002, nella   quale   e'   previsto   il   «potenziamento   del   porto  di Civitavecchia»;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti e, in particolare:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che  i progetti preliminari all'esame, predisposti dall'Autorita' portuale   di   Civitavecchia   riguardano   le   seguenti  opere  di potenziamento  del  porto di Civitavecchia, che l'Autorita' stessa ha indicato  di  importanza  strategica  per garantire la competitivita' della  struttura  portuale  e  per  assicurare condizioni di maggiore sostenibilita'  ambientale,  in  quanto  consentono di esternalizzare alla  citta' il traffico passeggeri e di completare la trasformazione del «porto storico» in luogo di grande valenza turistica e culturale:
 a) darsena    traghetti:   la   nuova   disposizione   risponde all'esigenza  di  minimizzare  i  tempi  di  ingresso ed ormeggio dei traghetti   in   servizio  fra  il  continente  e  la  Sardegna,  che attualmente  invece operano nella zona piu' lontana dall'imboccatura, e  l'intervento,  che include l'abbassamento dei fondali ad una quota minima  pari  a  -15,00  m s.l.mm., consentira' di disporre di aree a terra  per  complessivi  135.000  metri  quadri,  di  cui circa 6.500 destinati al sedime di edifici di servizio, mentre lo specchio acqueo protetto sara' di circa 170.000 metri quadri;
 b) darsena  servizio:  sara' dotata di uno scalo di alaggio per la  manutenzione  delle  imbarcazioni  e consentira' l'ormeggio delle imbarcazioni   delle  Autorita'  (n.  35  posti  barca  di  lunghezze diverse), dei pescherecci (n. 25 posti barca da 25 m, in doppia fila) e  di  alcuni  mezzi  di  servizio  (n.  10 posti per rimorchiatori e bettoline);
 c) prolungamento   antemurale   C.  Colombo:  il  prolungamento dell'antemurale  -  che  svolge  la doppia funzione di proteggere dal moto ondoso la darsena traghetti e di assicurare idonee condizioni di sicurezza  nelle fasi di ingresso e di uscita dal porto - consentira' di  limitare  il  numero degli ormeggi e delle banchine non operativi del bacino per traghetti e ridurra' la durata di non operativita' a 4 giorni/anno,    agevolando    altresi',    stante   la   disposizione planimetrica,  il transito in ingresso ed in uscita soprattutto delle navi da crociera che raggiungono notevoli dimensioni;
 d) prolungamento  banchina n. 13: rendera' disponibile un nuovo fronte  di  banchina  di  circa  500  m  per l'ormeggio delle navi da crociera in transito;
 e) nuovo  accesso  al  bacino storico: l'intervento - che sara' attuato   mediante   prolungamento  della  diga  foranea  verso  sud, demolizione  del  radicamento  a  terra  della  diga  stessa  per  la realizzazione  del  canale di accesso e regolarizzazione del fondale, ricostituzione   dei   fronti   di   banchina   e  rifacimento  delle pavimentazioni  -  consentira'  una  netta  separazione  tra il porto storico,  destinato ad imbarcazioni da diporto, e quello destinato al traffico   crocieristico,  passeggeri  e  commerciale,  operando  una differenziazione  dei  traffici  e  delle  destinazioni  d'uso  degli accosti;
 f) nuove banchine per l'area crocieristica e commerciale: oltre ad  ampliare i fronti di accosto, assolveranno anche alla funzione di vero  e  proprio  «cuscinetto»  tra il «porto storico», e le banchine utilizzate  per  il  traffico  commerciale,  migliorando nel contempo notevolmente le condizioni di navigabilita' interna al porto;
 g) ponte  mobile  di collegamento con l'antemurale traianeo: il progetto  prevede un ponte a unica campata avente luce complessiva di circa 25 m e costituita da due tratti mobili, che coprono una luce di circa 12,5 m, e dalle relative strutture di sostegno e mobilitazione, individuando  cosi'  una  soluzione che permette elevata velocita' di manovra  (esecuzione  delle  operazioni  di apertura e chiusura in un tempo  complessivo  non superiore a 10 minuti) e la realizzazione del ponte  consentira'  il  passaggio  di navi di medie dimensioni tra il bacino  storico  ed il bacino commerciale e crocieristico, garantendo la  possibilita'  di  collegamento tra i due porti, utile sia ai fini della   sicurezza   in   situazioni   di   emergenza   sia   ai  fini dell'utilizzazione  di  alcune  banchine  del  porto storico anche da parte  di  piccole  navi da crociera, mentre il previsto collegamento idraulico  tra  detti  due  porti assicurera', tra l'altro, una buona «vivificazione» delle acque interne;
 h) viabilita'  principale:  la  strada,  caratterizzata  da due carreggiate  a  doppia corsia e con tracciato pressoche' parallelo al confine   portuale,   ha   la  funzione  di  incanalare  il  traffico proveniente dall'entroterra alle calate portuali e si raccordera' con la  strada  programmata  dal  Comune  che,  sottopassando  la statale Aurelia  e  la  ferrovia,  si  inserisce  nella viabilita' principale esterna del porto, verra' realizzata in sopraelevato per eliminare le intersezioni con la ferrovia ed evitare il piu' possibile il transito di  automezzi  all'interno  delle  aree  portuali  e  sara' dotata di quattro  svincoli,  il  primo  dei  quali  a  servizio  del  piazzale polifunzionale,  il  secondo  ed  il  terzo  alle  spalle della nuova darsena  traghetti  ed  il quarto a servizio della programmata «nuova darsena energetico grandi masse»;
 i) riqualificazione   delle   banchine   del   bacino  storico: l'intervento   e'   finalizzato  a  garantire  idonee  condizioni  di sicurezza  per  la  stabilita'  e  la  fruizione  delle banchine ed a realizzare  un'unica  darsena tra il «molo del Lazzaretto» e il «molo Vespucci»;
 l)  molo  di  sottoflutto  «darsena grandi masse»: l'intervento costituisce  una  prima  fase  di realizzazione della «darsena grandi masse»,  il  cui  progetto e' in avanzata fase di approvazione, ed e' costituito  sia  dal  dragaggio  dei fondali fino a -18,0 m sul l.mm. nell'area  del  futuro  specchio  d'acqua  della  darsena,  sia dalla costruzione  di  una  vasca  di  colmata  ove  contenere il materiale proveniente dal dragaggio;
 che   sono  state  concordate  tra  le  varie  parti  interessate (regione,  provincia,  comune,  FS,  ANAS, Societa' autostrade e Enti gestori)  le infrastrutture viarie e ferroviarie di completamento del quadro delle opere portuali e che, in relazione ai lavori di apposito tavolo  istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e' in corso di definizione un protocollo di accordo per la realizzazione di dette infrastrutture;
 che  i primi tre dei sopra elencati progetti preliminari (darsena traghetti,  darsena  servizi  e  prolungamento antemurale C. Colombo) costituiscono  un primo lotto di interventi funzionali, come indicato dall'Autorita' portuale di Civitavecchia;
 che  per  tutti  i progetti preliminari in argomento il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio con nota 30 gennaio 2004, Gab/2004/842/B01, ha trasmesso il parere favorevole, con prescrizioni e  raccomandazioni,  espresso  dalla  Commissione  speciale V.I.A. il 20 dicembre 2003;
 che analogo parere favorevole e' stato espresso dal Ministero per i   beni   e   le  attivita'  culturali  con  nota  7 novembre  2003, ST/408/36859/2003,     subordinatamente     all'accoglimento    delle osservazioni  prodotte dalla Soprintendenza per i beni architettonici e   per   il  paesaggio,  per  il  patrimonio  storico,  artistico  e demoetnoantropologico  del  Lazio  e  dalla Soprintendenza per i beni archeologici   per  l'Etruria  meridionale,  riportate  nel  predetto parere;
 che  la  regione Lazio con nota del 21 luglio 2004, n. 255286, ai sensi  dell'art.  3, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002, ha espresso  parere favorevole in ordine alla localizzazione urbanistica delle  opere  previste,  sottolineando come il soggetto aggiudicatore abbia trasmesso al Dipartimento del territorio della Regione stessa i progetti  preliminari  in questione, dai quali si evince che le opere previste  non  mutano le linee essenziali del citato piano regolatore portuale;
 che   il   Consiglio  superiore  dei  lavori  pubblici  con  voto 19 dicembre   2003,   n.   185/2003,  si  e'  espresso  sui  progetti preliminari in argomento, formulando alcune prescrizioni;
 che  il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone le prescrizioni  e  raccomandazioni da formulare in sede di approvazione dei  progetti  preliminari in questione, sostanzialmente rilevando di recepire le osservazioni avanzate nella fase istruttoria;
 sotto l'aspetto attuativo:
 che il soggetto aggiudicatore ai sensi del decreto legislativo n. 190/2002 viene individuato nell'Autorita' portuale di Civitavecchia;
 che  la  modalita'  prevista  per  l'affidamento  dei  lavori  e' l'appalto integrato;
 che,   in   base   al  cronoprogramma  predisposto  dal  soggetto aggiudicatore,  per  il  primo  lotto  di  interventi  funzionali  e' previsto  un tempo di realizzazione di 38 mesi a decorrere dall'avvio dei   lavori   e   che  -  tenendo  conto  dei  tempi  necessari  per l'espletamento  delle  ulteriori  fasi  preliminari  all'apertura dei cantieri,   che  coinvolgono  la  competenza  di  una  pluralita'  di organismi - e' ipotizzata l'entrata in esercizio per il maggio 2009;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che  il  costo  complessivo  dell'intero  intervento  ammonta a 473.846.809,29 euro ed e' articolato come segue:
 
 ---->  Vedere tabella a pag. 71   <----
 
 che  in  particolare  il  costo  del  primo  lotto  di interventi funzionali,  come  sopra  individuato, ammonta a 186.425.822,75 euro, mentre l'importo dei restanti progetti preliminari e' quantificato in 287.420.986,54 euro;
 che  il Consiglio superiore dei lavori pubblici, nel citato voto, sottolinea  come il quadro economico non risulti conforme all'art. 17 del decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554, perche'  diverse  voci delle somme a disposizione non corrispondono a quelle  previste  dalla citata norma, e formula alcune considerazioni sul  riparto  del  fondo  di  cui all'art. 18 della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modifiche ed integrazioni;
 che    l'analisi    costi-benefici,   effettuata   dal   soggetto aggiudicatore,  testimonia  l'elevata  redditivita' economico-sociale dell'intervento evidenziando un VANE (Valore attuale netto economico) di  667.475.000  euro  e  uno  SRIE  (Saggio  di  rendimento  interno economico) del 15,57%;
 Delibera: 1. Approvazione progetti preliminari.
 1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, sono approvati, con le prescrizioni e le raccomandazioni proposte  dal  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti, i progetti  preliminari delle opere di potenziamento dell'«Hub portuale di Civitavecchia» specificate nella «presa d'atto», anche ai fini del riconoscimento della compatibilita' ambientale delle opere stesse.
 Ai  sensi  dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n.  327/2001, come modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, e' apposto  il  vincolo  preordinato  all'esproprio per i beni ricadenti nelle aree interessate.
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione delle opere.
 1.2.  Ai  sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n.  190/2002,  gli  importi  relativi ai singoli progetti preliminari indicati  nella  «presa  d'atto»  costituiscono il limite di spesa di ciascuno degli interventi da realizzare.
 1.3.  Le  prescrizioni  di cui al punto 1.1, proposte dal Ministero delle  infrastrutture e dei trasporti nella relazione istruttoria, da sviluppare  nel  progetto  definitivo  e alle quali resta subordinata l'approvazione   dei  progetti,  sono  riportate  nella  prima  parte dell'allegato 1, che forma parte integrante della presente delibera.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal  citato Ministero sono riportate nella seconda parte del suddetto allegato. Il soggetto aggiudicatore, qualora  ritenga  di  non  poter  dar  seguito  a  qualcuna  di dette raccomandazioni, fornira' al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire  al  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti di esprimere  le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 2. Copertura finanziaria.
 La   copertura   finanziaria,  che  la  documentazione  istruttoria ipotizza  a  completo  carico  della  legge  n. 166/2002 e successivi rifinanziamenti,  sara'  individuata  in  sede  di esame del progetto definitivo,  fermo restando che l'onere a valere sulle citate risorse potra'  superare  quello  indicato  nella  delibera  n. 121/2001 solo previa  compensazione  con  quello relativo ad altra opera insistente nella  medesima regione. In sede di predisposizione di detto progetto il  soggetto  aggiudicatore, per quanto concerne il quadro economico, terra'  conto  delle  richiamate osservazioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici. 3. Assegnazione del codice unico di progetto (CUP).
 L'approvazione  dei  progetti  preliminari  di  cui al punto 1.1 e' subordinata  all'assegnazione del CUP (codice unico di progetto), che il  soggetto  aggiudicatore  e'  tenuto  a  richiedere,  per  ciascun progetto,  entro  trenta  giorni  dalla  pubblicazione della presente delibera.
 Il  CUP  assegnato, ai sensi della delibera n. 24/2004 citata nelle premesse,  dovra'  essere  evidenziato  in  tutta  la  documentazione amministrativa e contabile riguardante la singola opera. 4. Clausole finali.
 4.1.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti i progetti preliminari delle sopraelencate opere di  potenziamento dell'«Hub portuale di Civitavecchia», approvati con la presente delibera.
 4.2.  In  sede  di  esame  dei  progetti  definitivi,  il  predetto Ministero provvedera' alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni che,  ai  sensi  del precedente punto 1.1, debbono essere recepite in detta fase progettuale.
 4.3.  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di approvazione dei progetti   definitivi  delle  opere  e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo   -   tra  l'altro  -  l'acquisizione  delle  informazioni antimafia  anche  nei  confronti  degli  eventuali  sub-appaltatori e sub-affidatari,  indipendentemente  dall'importo  dei lavori, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione degli stessi.
 4.4.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' a  svolgere  le  attivita'  di  supporto intese a consentire a questo Comitato  di  espletare  i  compiti  di vigilanza sulla realizzazione delle  opere  ad  esso  assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 Roma, 20 dicembre 2004
 Il presidente delegato
 Siniscalco
 Il segretario del CIPE
 Baldassarri Registrato alla Corte dei conti il 28 novembre 2005 Ufficio  controllo  Ministeri  economico-finanziari,  registro  n.  6 Economia e finanze, foglio n. 28
 |  | Allegato HUB INTERPORTUALE DI CIVITAVECCHIA Prescrizioni   e   raccomandazioni   proposte   dal  Ministero  delle
 infrastrutture e dei trasporti Parte prima - Prescrizioni.
 Il progetto definitivo deve:
 sviluppare   gli  interventi  di  mitigazione  e  le  opere  di compensazione,  cosi' come proposti nello Studio d'impatto ambientale esaminato   e   le   sue   integrazioni,  alla  luce  delle  presenti prescrizioni,  dettagliandone  la  localizzazione,  la  tipologia, le modalita' di esecuzione e i costi analitici;
 anticipare  nel  programma  lavori,  per  quanto  possibile, la realizzazione  delle  opere di mitigazione e compensazione ambientale rispetto alla realizzazione delle opere in progetto;
 inserire   nei   documenti   progettuali  relativi  agli  oneri contrattuali    dell'appaltatore    dell'infrastruttura   (capitolati d'appalto) le prescrizioni relative alla mitigazione degli impatti in fase di conduzione delle attivita' di cantiere;
 predisporre quanto necessario per adottare, prima della data di consegna  dei  lavori, un Sistema di gestione ambientale dei cantieri secondo  criteri  di  cui  alla  norma  ISO  14001  o al Sistema EMAS (regolamento CE 761/2001);
 predisporre  un piano di circolazione dei mezzi d'opera durante la fase di costruzione, che abbia valenza contrattuale e che contenga i dettagli operativi in termini di:
 percorsi impegnati;
 tipo di mezzi;
 volume  di  traffico,  velocita' di percorrenza, calendario e orari di transito;
 percorsi  alternativi  in caso di inagibilita' temporanea dei percorsi programmati;
 percorsi di attraversamento delle aree urbanizzate;
 messa  in evidenza delle misure di salvaguardia degli edifici sensibili;
 prevedere  l'adozione  delle  migliori tecnologie per contenere gli  impatti  dovuti  alle  attivita'  di  dragaggio  e  riempimento; definire  un  piano  di  analisi  dei sedimenti da dragare secondo le indicazioni delle norme vigenti;
 prevedere la realizzazione del prolungamento della diga foranea antemurale  Colombo  prima  degli  interventi  relativi  alla darsena traghetti e alla darsena servizi;
 prevedere  il  trasporto  via mare dei massi artificiali per la costruzione  della mantellata esterna di protezione del nuovo molo di accesso  al  bacino  storico,  qualora il cantiere di stoccaggio e di prefabbricazione degli stessi fosse posizionato nell'area retrostante la nuova darsena traghetti;
 contenere   una  verifica  aggiornata  dell'operativita'  della sicurezza  e  del  dimensionamento  delle  opere foranee e interne in relazione   ai   valori   di  altezza  d'onda  che  discendono  dalle valutazioni effettuate nelle condizioni meteomarine piu' gravose;
 dimensionare  il piano dei parcheggi in base all'entita' e alla tipologia del traffico navale previsto;
 essere  accompagnato  da  coerenti  progetti definitivi, con le relative approvazioni, delle opere di collegamento stradale (Passante Civitavecchia  -  A12  - Porto e bretella di Collegamento Trasversale Nord   -   Piastra   Logistica  -  Porto,  compresa  la  sistemazione dell'intersezione  Aurelia  -  A12)  e  delle  opere di adeguamento e riconfigurazione dei collegamenti ferroviari;
 contenere  una  modellazione  dei livelli di qualita' dell'aria che   consideri   i  contributi  emissivi  complessivi  del  traffico marittimo  e  terrestre  nelle  condizioni piu' gravose di esercizio, anche ai fini della ottimizzazione dei collegamenti e dei parcheggi;
 comprendere, in relazione al tombamento del fosso della Darsena Traghetti,  uno  studio  idraulico  delle  condizioni di deflusso del fosso  interrato  dal  bacino idrografico dei Fossi del Prete e della Fiumaretta basato sui dati pluviometrici aggiornati e finalizzato sia alla  riduzione  del  rischio  idraulico  sia  alla  riqualificazione ambientale dei fossi;
 prevedere  che,  in  considerazione della riduzione complessiva dell'habitat  determinata  anche  da  interventi pregressi, l'area di riempimento  della  prateria a Posidonia oceanica sia incrementata di un   ulteriore   ettaro   rispetto   all'estensione   prevista  nelle prescrizioni  del  decreto  ministeriale  n. 6923/2002, garantendo il mantenimento  delle condizioni ecologiche specifiche delle praterie a Posidonia oceanica nelle aree di trapianto;
 delineare,  prima dell'inizio dei lavori, lo stato attuale e la consistenza  delle  prateria  di  Posidonia  oceanica,  sia nell'area interessata  direttamente  dal  progetto,  sia  nell'area  che verra' destinata al riempimento;
 sviluppare  le  opere  di  sistemazione  a verde, di ripristino ambientale  e  di  rinaturazione  previste in progetto, applicando le tecniche dell'ingegneria naturalistica, assumendo come riferimento:
 «Linee  guida  per  capitolati  speciali  per  interventi  di ingegneria  naturalistica  e  lavori  di opere a verde» del Ministero dell'ambiente,   servizio   VIA, settembre   1997   e  altri  manuali qualificati, quali, ad esempio:
 «Manuali  di ingegneria naturalistica» della regione Lazio, 2001 e 2003;
 «Quaderno  delle  opere  tipo  di ingegneria naturalistica» della regione Lombardia, 2000;
 «Atlante   delle   opere   di  sistemazione  dei  versanti» dell'APAT, 2002;
 prevedere la tutela della diversita' biologica negli interventi di   ripristino   della  vegetazione,  tramite  l'impiego  di  specie appartenenti alle seri autoctone;
 contenere,  relativamente alle opere di mitigazione a verde, la seguente cartografia aggiornata:
 carta  fisionomico-strutturale  delle tipologie vegetazionali presenti in scala 1:25.000 per l'area vasta;
 carta  fisionomico-strutturale  delle tipologie vegetazionali reali  presenti  in scala 1:5.000 per una congrua fascia intorno alle opere di progetto;
 carta  degli  ecosistemi reali presenti in scala 1:25.000 per l'area vasta;
 carta  degli  ecosistemi  reali presenti in scala 1:5.000 per una congrua fascia intorno alle opere di progetto;
 definire  gli  interventi  di  verde  di  arredo  per  le  aree all'interno  delle  pertinenze  del  porto  e le fasce di vegetazione autoctona  erbacea,  arbustiva  ed  arborea nelle aree residuali e di rispetto  al  contorno delle aree portuali, nonche' gli interventi di riqualificazione ambientale dei fossi;
 porre  particolare  attenzione alla qualita' architettonica del viadotto e degli altri manufatti;
 contenere   lo   studio   archeologico,  comprensivo  anche  di ricognizioni  subacquee  e accertare la reale estensione delle aere a potenzialita'   archeologica   con  scavi  sotto  sorveglianza  della competente  Soprintendenza;  i  controlli  dovranno  essere fatti sia preliminarmente  sia in corso d'opera. Dovranno essere ottemperate le prescrizioni   della   Sovrintendenza   archeologica   per  l'Etruria Meridionale, di cui alla nota prot. n. 4847 del 25 luglio 2003;
 definire  gli  interventi e le misure di mitigazione volti alla tutela   e   alla   fruizione   delle   preesistenze  e  dei  reperti archeologici,   sia  durante  la  fase  di  cantiere  che  in  quella d'esercizio, con particolare riguardo al posizionamento degli appoggi del viadotto;
 valutare  l'impatto  acustico  nella  fase di costruzione delle opere strategiche, estendendo l'analisi lungo la viabilita' impegnata dalla movimentazione dei mezzi di cantiere;
 specificare  la  localizzazione, la tipologia e le modalita' di realizzazione  delle opere di mitigazione acustica sia per la fase di costruzione  sia per quella di esercizio, assicurandone l'inserimento paesaggistico;
 elaborare  un  Progetto  di  monitoraggio ambientale secondo le Linee guida predisposte dalla Commissione speciale VIA. Tale progetto deve  comprendere  l'analisi  dei parametri meteomarini all'interno e all'esterno del porto;
 prevedere  la  raccolta  delle  acque  di  scarico  dei natanti attraccati  alle  banchine  e  il  relativo  smaltimento garantendone l'integrazione con il sistema esistente;
 considerare la massima efficienza nella scelta dei componenti e dei sistemi di costruzione negli edifici da realizzare;
 per  quanto  riguarda  l'intervento  I - Riqualificazione delle banchine  del bacino storico, tali opere dovranno essere verificate a seguito  di  una  campagna  di  indagini  volta ad accertare la reale consistenza delle strutture antiche alle quali si sono sovrapposte le attuali  strutture  portuali  post  belliche  che  hanno stravolto il rapporto   della  citta'  con  il  mare  e  cancellato  significative testimonianze   architettoniche   (vedi  ad  esempio  l'arsenale  del Bernini,  la  zona tra la Porta Livorno e la Rocca, la lunga banchina frontestante  il muraglione di Urbano VIII, il Molo del Bicchiere, il Molo del Lazzaretto).
 A seguito delle risultanze delle indagini richieste, l'intervento di  riqualificazione  del  bacino  storico  dovra' essere presentato, nella fase progettuale successiva, alla verifica ed autorizzazione di questa Soprintendenza»:
 dovranno realizzarsi i seguenti scavi:
 scavo    archeologico    stratigrafico    in   corrispondenza dell'insenatura   all'estremita'   nord   della   Mattonara   per  la documentazione di tutte le caratteristiche dell'insediamento costiero della  prima  eta'  del  Ferro, che i lavori in progetto occulteranno definitivamente;
 scavo  per  la  documentazione  completa delle due tombe gia' segnalate e posizionate in localita' Mattonara;
 rilevamento  e  scavo  subacqueo  lungo  la  fascia  costiera compresa   tra  l'attuale  porto  romano  e  la  localita'  di  Torre Valdaliga,   a   completamento   delle   numerose   segnalazioni   di preesistenze  giacenti  nelle  acque  antistanti  tale  settore della costa,   (cfr.  G.  Schmiedt,  Il livello  antico  del  Mar  Tirreno. Testimonianze  dei  resti  archeologici,  1972;  M. Sonno, in AA.VV., Caere e il suo territorio, da Agylla a Centumcellae, 1990);
 si  prescrive  che  le  prove  di navigabilita' all'imboccatura portuale  vengano  nuovamente  effettuate,  prima della redazione del progetto definitivo, utilizzando simulatori di manovra del tipo «real time»  con  visione  tridimensionale degli ostacoli che tengono conto della risposta umana dei navigatore;
 il  progetto  definitivo  delle  Darsene, dell'Antimurale e del Canale  di  accesso  al porto dovra' tenere conto dei risultati delle prove,  risultati  che  potrebbero  dare l'opportunita' di migliorare oltre  che  le condizioni di navigabilita', all'imboccatura portuale, anche l'operativita' delle banchine delle Darsene Traghetti;
 per  quanto  attiene  al  prolungamento della banchina n. 13 si prescrive   di   effettuare,   prima  della  redazione  del  progetto definitivo,  apposite  prove  su  modello  fisico  per ottimizzare la sezione  dell'opera  di  difesa  dal  moto  ondoso  che  minimizzi la tracimazione  del muro paraonde: il progetto definitivo dovra' tenere conto dei risultati delle prove;
 prima  della  redazione  del progetto definitivo sono necessari ulteriori  approfondimenti  sugli  aspetti  geologici  e  geotecnici, soprattutto  nel caso del prolungamento dell'Antemurale e nel caso di strutture  impegnative quali ad esempio quelle che prevedono l'uso di pali di grande diametro;
 nella  redazione  dei progetti definitivi, vanno sviluppati gli aspetti  impiantistici: reti antincendio, via corse delle gru, arredi di banchine, fognature, ecc;
 il    progetto    definitivo   dovra'   contenere   lo   studio pianificatorio  delle utilizzazioni ottimali del materiale di escavo; definendo  il  reimpiego dei materiali dragati, ubicando le eventuali vasche di colmata; inoltre il progetto definitivo dovra' contenere il bilancio  generale  dei  movimenti di materia con l'indicazione della provenienza   dei   materiali  di  cava  e  l'ubicazione  delle  cave autorizzate per quantita' e qualita';
 nel  progetto  definitivo  del Ponte mobile di collegamento con l'Antimurale  si dovra' tener conto dei «rischi connessi ai possibili disservizi  che  possono  rendere inservibile la via di fuga verso la terraferma»;
 il  valore  dell'attuazione  delle  Prescrizioni e delle misure compensative dovra' essere inserito nel quadro economico del progetto definitivo.
 Parte seconda - Raccomandazioni.
 Si raccomanda che:
 ci  si assicuri che l'appaltatore dell'infrastruttura possegga, o  in  mancanza  acquisisca,  dopo  la consegna dei lavori e nel piu' breve   tempo,   la   Certificazione   ambientale   ASO  14001  o  la Registrazione  di  cui  al  Regolamento  CE  76112001  (EMAS)  per le attivita' di cantiere;
 siano   scelte   le   caratteristiche  di  ciascuna  misura  di mitigazione   verificandone   gli  effetti  su  tutte  le  componenti ambientali;
 sia previsto il massimo ricorso possibile al trasporto via mare per  l'approvvigionamento  dei  materiali  da  costruzione  (cemento, prefabbricati, ecc.).
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