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| Gazzetta n. 271 del 2005-11-21 |  | MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI |  | COMUNICATO |  | Proposta  di  riconoscimento  della  indicazione  geografica protetta «Mela di Valtellina» |  | 
 |  | Il  Ministero  delle  politiche agricole e forestali esaminata la domanda intesa ad ottenere la protezione della denominazione «Mela di Valtellina»   come  indicazione  geografica  protetta  ai  sensi  del regolamento (CEE) n. 2081/92, presentata dal Consorzio Tutela Mele di Valtellina  con  sede  in  Tovo  di S. Agata (Sondrio), via Roma, 80, esprime   parere   favorevole   sulla  stessa  e  sulla  proposta  di disciplinare di produzione nel testo appresso indicato. Le  eventuali  osservazioni,  relative  alla  presente  proposta, adeguatamente  motivate,  dovranno  essere  presentate  dai  soggetti interessati,  nel  rispetto  della disciplina fissata dal decreto del Presidente  della  Repubblica  26 ottobre  1972,  n.  642 «disciplina dell'imposta  di  bollo»  e  successive modifiche, al Ministero delle politiche  agricole  e  forestali  -  Dipartimento delle politiche di sviluppo   Direzione   generale   per   la   qualita'   dei  prodotti agroalimentari  -  Divisione  QPA III - via XX Settembre n. 20, 00187 Roma,  entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale  della Repubblica italiana della presente proposta. Decorso tale  termine,  in assenza delle predette osservazioni o dopo la loro valutazione ove pervenute, la predetta proposta sara' notificata, per la  registrazione  ai  sensi  dell'art.  5  del  regolamento (CEE) n. 2081/92, ai competenti Organi comunitari. Proposta  di  disciplinare di produzione della indicazione geografica protetta «mela di valtellina»
 Art. 1.
 Nome del prodotto
 
 L'indicazione   geografica   protetta  «Mela  di  Valtellina»  e' riservata  ai  frutti  che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.
 |  | Art. 2. Descrizione del prodotto
 
 2.1 Le varieta'.
 L'indicazione   geografica   protetta  «Mela  di  Valtellina»  e' riservata  ai  frutti  provenienti  dai  meleti  coltivati nella zona delimitata  al successivo art. 3 e costituiti dalle seguenti varieta' e loro cloni:
 a) Red Delicious;
 b) Golden Delicious;
 c) Gala.
 2.2 Caratteristiche del prodotto.
 La  «Mela  di Valtellina» si contraddistingue per colore e sapore particolarmente accentuati, polpa compatta ed alta conservabilita'.
 Al  momento  dell'immissione  al  consumo  i frutti devono essere interi,  di  aspetto  fresco,  puliti  ed  in  possesso dei requisiti stabiliti,  per i frutti delle categorie di qualita' extra e I, dalle norme  di  qualita' per i prodotti ortofrutticoli e agrumari definite sulla base della normativa comunitaria vigente.
 Inoltre devono possedere le seguenti caratteristiche:
 gruppo Red Delicious:
 epicarpo:  spesso,  poco  ceroso,  di  colore  rosso  intenso brillante,  con  estensione  del sovraccolore superiore all'80% della superficie,  liscio, esente da rugginosita' ed untuosita', resistente alle manipolazioni;
 forma:  tronco-conica  oblunga,  con  i caratteristici cinque lobi e profilo equatoriale pentagonale;
 calibro: diametro minimo 65 mm;
 tenore zuccherino minimo: superiore a 10° brix;
 polpa:   bianco-crema,   fine,   fondente,   succosa,   molto aromatica, poco acidula;
 gruppo Golden Delicious:
 epicarpo:   poco   ceroso,   di   colore   giallo  intenso  a maturazione,  talora  con  sfaccettatura  rosa nella parte esposta al sole, a volte soggetto a rugginosita', sensibile alle manipolazioni;
 forma:   sferoidale   o  tronco-conica  oblunga,  leggermente costoluta in sezione trasversale;
 calibro: diametro minimo 65 mm;
 tenore zuccherino minimo: superiore a 11.5° brix;
 polpa:  giallina, fine e soda, compatta, croccante e succosa, gradevolmente aromatica, di eccellenti qualita' gustative;
 gruppo Gala:
 epicarpo:  rosso  brillante,  con estensione del sovraccolore rosso, minimo sul 30% della superficie per la Gala standard e sul 65% nei cloni migliorativi;
 forma:   tronco-conica  breve,  con  i  cinque  lobi  apicali abbastanza pronunciati;
 calibro: diametro minimo 65 mm;
 tenore zuccherino minimo: superiore a 11° brix;
 polpa:   bianca,  croccante,  molto  succosa,  dolce  e  poco acidula.
 |  | Art. 3. Zona di produzione
 
 La  zona  di  produzione  e  di  confezionamento  della  «Mela di Valtellina» comprende i seguenti comuni della provincia di Sondrio:
 Albosaggia, Andalo Valtellino, Ardenno, Berbenno di Valtellina, Bianzone,  Buglio  in  Monte,  Caiolo,  Castello dell'Acqua, Castione Andevenno,   Cedrasco,   Cercino,   Chiavenna,  Chiuro,  Cino,  Civo, Colorina, Cosio Valtellino, Dazio, Delebio, Dubino, Faedo Valtellino, Forcola,  Fusine,  Gordona, Grosio, Grosotto, Lovero, Mantello, Mazzo di   Valtellina,  Menarola,  Mese,  Mello,  Montagna  in  Valtellina, Morbegno,  Novate  Mezzola,  Piateda,  Piantedo, Piuro, Poggiridenti, Ponte   in   Valtellina,   Postalesio,  Prata  Camportaccio,  Rogolo, Samolaco,  San  Giacomo  Filippo,  Sernio, Sondalo, Sondrio, Spriana, Talamona,  Teglio,  Tirano, Torre di Santa Maria, Tovo di Sant'Agata, Traona,  Tresivio,  Verceia,  Vervio,  Villa  di  Chiavenna, Villa di Tirano.
 |  | Art. 4. Prova dell'origine
 
 Ogni   fase  del  processo  produttivo  deve  essere  monitorata, documentando  per  ognuna  gli  input  e gli output. In questo modo e attraverso l'iscrizione in appositi elenchi gestiti dall'organismo di controllo,  dei  produttori,  delle  particelle catastali sulle quali avviene  la  coltivazione, dei confezionatori, nonche' attraverso una dichiarazione  tempestiva alla struttura di controllo delle quantita' prodotte,  e'  garantita la tracciabilita' e la rintracciabilita' del prodotto.  Tutte  le  persone,  fisiche  o  giuridiche,  iscritte nei relativi   elenchi,   saranno  assoggettate  al  controllo  da  parte dell'organismo di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo.
 |  | Art. 5. Metodo di ottenimento
 
 5.1 Il sistema di produzione.
 Le  forme  di  allevamento impiegate sono: spindelbush, palmetta, vaso tradizionale, a V e a doppia V.
 Per favorire coltivazioni rispettose dell'ambiente e della salute dell'uomo,  si  utilizzano  tecniche  di  produzione  a basso impatto ambientale, come la produzione integrata e la produzione biologica.
 5.2 Densita' d'impianto.
 I  terreni su cui si coltiva la «Mela di Valtellina» sono situati nelle vallate che si estendono ad un'altitudine compresa tra i 200 ed i 900 m s.l.m.
 La  densita' d'impianto e le forme d'allevamento sono finalizzate a   massimizzare   la  permeabilita'  della  chioma  alla  radiazione luminosa,  al  fine  di  ottenere un'ottimale colorazione dei frutti. L'ampiezza  degli  interfilari  non e' in ogni caso inferiore ai 3 m, con  disposizione  su  fila  unica o doppia, mentre la distanza degli alberi  sulla  fila non e' inferiore a 0,5 m. La densita' massima non deve comunque superare i 4000 alberi/ettaro.
 5.3 Fertilizzazione e gestione del terreno.
 La    fertilizzazione   e'   effettuata   attraverso   interventi localizzati,   al  massimo  due  volte  l'anno,  seguendo  i  criteri dell'agricoltura  ecocompatibile.  E'  consentita  la  pratica  della fertilizzazione   fogliare   e   della   calcitazione,   quest'ultima utilizzata come correttivo dei terreni acidi.
 E'    ammessa    la    pratica    dell'inerbimento    controllato dell'interfilare,  che  garantisce  il  corretto  mantenimento  della sostanza organica nel terreno.
 5.4 Controllo della produzione.
 Per  creare  condizioni  favorevoli alla qualita' dei frutti sono applicati  interventi di potatura in primavera-estate sul verde ed in inverno   sul   secco,   che   garantiscano  il  corretto  equilibrio vegeto-produttivo della pianta e l'ottimale esposizione dei frutti.
 Il diradamento dei frutti viene effettuato in funzione del carico produttivo  presente,  al fine di mantenere sulla pianta la quantita' ottimale per ciascuna varieta'.
 La  produzione  di  mele  non deve essere comunque superiore, per ogni singola varieta', alle seguenti quantita':
 Red Delicious: 65 tonn./ha;
 Golden Delicious: 68 tonn./ha;
 Gala: 65 tonn./ha.
 5.5 Irrigazione.
 L'irrigazione dev'essere effettuata con i sistemi tradizionali «a scorrimento»  oppure  con  tecniche  piu' recenti, quali l'aspersione soprachioma o l'irrigazione localizzata.
 La  frequenza  e  gli  apporti  degli  adacquamenti devono essere finalizzati   a   ripristinare   il   bilancio  idrico  del  terreno, restituendo  l'acqua persa per evapotraspirazione della coltura o per infiltrazione profonda.
 In  ogni  caso, ai fini di massimizzare la qualita' della polpa e la  serbevolezza  della  «Mela  di  Valtellina», ogni pratica irrigua dev'essere sospesa 8 giorni prima della raccolta.
 5.6 Raccolta.
 L'inizio  del  periodo di raccolta coincide con il momento in cui la  mela raggiunge la maturazione ottimale stabilita con i criteri di cui  all'art. 2 del presente disciplinare; i frutti delle varieta' di cui  all'art. 2 devono inoltre avere un valore di durezza della polpa non inferiore a 5 kg/cm2.
 Per  ottenere  la  qualita'  e  la conservabilita' ottimale delle diverse varieta', la raccolta e' eseguita mediante un accurato stacco manuale delle mele e secondo il seguente calendario:
 Red  Delicious:  seconda  decade di settembre-seconda decade di ottobre;
 Golden Delicious: seconda decade di settembre-fine ottobre;
 Gala: seconda decade di agosto-seconda decade di settembre.
 5.7 Conservazione.
 La conservazione della «Mela di Valtellina» avviene attraverso la tecnica della refrigerazione normale (AC), low oxigen (LO), ultra low oxigen (ULO).
 In particolare:
 la  temperatura  delle celle destinate alla conservazione delle mele e' compresa, secondo le varieta', tra 0,2 0C e 2 0C;
 il contenuto di O2 tra 1% e 3%;
 il contenuto di CO2 tra 1,2% e 3%;
 l'umidita' relativa tra 90% e 98%.
 La  conservazione  della «Mela di Valtellina» deve avvenire nella zona  di  produzione delimitata per garantire la rintracciabilita' ed il controllo.
 Il  periodo  di  conservazione  della  «Mela  di  Valtellina» non dev'essere superiore a quanto sotto indicato per singola varieta':
 Red   Delicious:   dalla   raccolta   a  fine luglio  dell'anno successivo;
 Golden   Delicious:  dalla  raccolta  a  fine agosto  dell'anno successivo;
 Gala: dalla raccolta a fine aprile dell'anno successivo.
 5.8 Confezionamento.
 Il confezionamento della «Mela di Valtellina» deve avvenire nella zona  di produzione delimitata, per garantire la rintracciabilita' ed il  controllo;  gli  imballaggi o le confezioni debbono consentire la chiara identificazione del prodotto.
 La  «Mela di Valtellina» viene immessa al consumo utilizzando una delle seguenti confezioni in cartone, legno o materiale plastico:
 bins alveolari;
 plateaux in cartone;
 cartone telescopico (traypak);
 cassetta in legno;
 cassetta riutilizzabile in materiale plastico;
 confezioni   sigillate  con  piu'  frutti  (vassoi,  cartoni  e sacchetti).
 |  | Art. 6. Legame con l'ambiente
 
 Nei  secoli  scorsi,  nei  giardini  e  tra  i  filari della vite trovavano  posto  alberi di melo e di altri frutti, la cui produzione era  destinata  in  massima  parte all'autoconsumo e in piccola parte alla commercializzazione nei mercati cittadini e nelle grandi fiere.
 Negli  anni  '20 si ebbe un primo approccio produttivistico verso la  melicoltura,  che  da  quel  momento non e' piu' una coltivazione sporadica  e  destinata  al  consumo  familiare,  ma  acquista un suo specifico interesse come coltura da commercializzare.
 Fu  pero'  soprattutto  nel secondo dopoguerra che la melicoltura conobbe un notevole impulso tanto da modificare fortemente il sistema agricolo e il paesaggio agrario locale.
 La  produzione  di  mele  e' andata aumentando negli anni, fino a raggiungere  le  attuali  35.000  tonnellate di produzione annua, che corrispondono all'l,5% della produzione melicola nazionale.
 La  superficie interessata da questa coltura e' di circa 1.000 ha e  la produzione e' rappresentata perlopiu' da varieta' a maturazione autunno-invernale con attitudine alla lunga conservazione.
 Con queste cifre e queste peculiarita' la melicoltura rappresenta la  migliore  espressione  dell'arboricoltura da frutto della regione Lombardia,  non  solo  per  il  settore  in se', ma per l'indotto che riesce ad originare e per il ruolo di stimolo che copre nell'economia della  vallata; basti pensare a questo proposito a tutte le attivita' connesse,    quali    la    meccanizzazione,    l'impiantistica   per l'irrigazione,  i  fornitori  di  mezzi  tecnici,  i  servizi  per la commercializzazione,  il  comparto  del  packaging,  il  sistema  dei trasporti, etc.
 L'areale  di  produzione  della  «Mela  di Valtellina» risulta di particolare  vocazionalita'  per conferire alti contenuti qualitativi alla mela.
 La  Valtellina  e'  infatti  orientata  est-ovest  ed  a  nord e' protetta  dalle  Alpi  Retiche.  Il  clima  di cui gode la vallata e' dunque molto mite. Questa esposizione e' favorevole alla coltivazione della  mela, che si concentra soprattutto sul versante esposto a sud. La  pendenza  media  e'  dello  0,5%, mentre i conoidi hanno pendenze medie del 10-15% con punte che arrivano anche al 30%.
 La  zona di coltivazione ha un'altimetria che parte dai 200 metri e  giunge fino a 900 metri sul livello del mare; i frutteti godono di una buona illuminazione e ventilazione.
 Il  clima  e' mite: la minima assoluta degli ultimi anni e' stata di  -9 °C  (registrata in gennaio) mentre la massima e' stata di 31,5 °C (registrata in agosto).
 La  piovosita'  ha una media annua che si attesta intorno ai 1000 mm.
 La  ventilazione e' particolare, infatti risente del fenomeno del Fhen,  un vento caldo e secco che causa impennate della temperatura e cali   dell'umidita'  dell'aria.  A  livello  climatico  sono  infine importanti  le  brezze  (di  monte  e  di  valle), fenomeni legati al diverso riscaldamento dei versanti.
 La morfologia pedologica attuale della vallata e' il risultato di una  serie  di trasformazioni che hanno portato alla formazione della piana alluvionale dell'Adda: i depositi alluvionali predominano sulle altre tipologie; si tratta di sedimenti recenti.
 I  frutteti  sono  ubicati  soprattutto  sui  conoidi  di origine alluvionale,  caratterizzati  da  un'elevata  presenza  di  scheletro grossolano,  permeabili,  dove  il  ristagno  idrico  e' praticamente assente e la reazione del terreno e' subacida o acida.
 Il   territorio   valtellinese   e'   dotato  di  caratteristiche pedoclimatiche  particolari,  quali  l'altitudine, la latitudine e la conformazione orografica, che rappresentano elementi essenziali nella determinazione  delle particolari condizioni di intensita' e qualita' della    radiazione    luminosa,   dell'alternanza   dei   cicli   di bagnatura/asciugatura  dell'epicarpo  dei  frutti  e  dell'escursione termica giornaliera.
 L'insieme  dei fattori ambientali rende esclusivo il rapporto con la  qualita'  della  mela:  questi  peculiari  fattori,  insieme alla secolare  attivita'  dell'uomo,  alle  sue capacita' culturali e alla messa  a  punto  di  pratiche  di  salvaguardia dell'ambiente e della tradizione  socio-produttiva,  (ivi  compresi  il  mantenimento delle tecniche di coltivazione della mela nel rispetto e nella tutela delle vallate  e  delle montagne), contribuiscono a conferire alla «Mela di Valtellina»    caratteristiche   uniche,   riconosciute   sia   dalla letteratura  tecnico-scientifica  specifica  sia dalla valorizzazione commerciale.
 La  reputazione della «Mela di Valtellina» e' stata crescente fin dagli  anni  60. Allo scopo di meglio valorizzare il prodotto, nacque infatti   nel   1961  il  Consorzio  Valtellinese  delle  Cooperative Ortofrutticole,  che  concorse alla definizione del «sistema melo» in Valtellina.  Questo  fu  possibile  anche  grazie alla collaborazione scientifica di istituti universitari specializzati nella melicoltura, che  hanno  contribuito  a  consolidare  la  fisionomia della moderna frutticoltura valtellinese.
 Dal 1982, proprio in virtu' delle specificita' del territorio, la mela  di Valtellina viene valorizzata dal Consorzio di Tutela Mele di Valtellina,  che  ha  contribuito  alla  diffusione  della  «Mela  di Valtellina»  presso  i  consumatori italiani ed esteri, attraverso le molteplici campagne di comunicazione realizzate nel corso degli anni. Oggi  la «Mela di Valtellina» e' considerata un prodotto al top della qualita'  ed  e'  per  questo  inserita  presso i punti vendita della moderna  distribuzione  e  dei  negozi  specializzati, posizionandosi nella fascia di mercato di maggior valore.
 |  | Art. 7. Controlli
 
 Il  controllo  sara'  effettuato  da  una struttura conforme alle disposizioni dell'art. 10 del regolamento CE n. 2081/92 del Consiglio del 14 luglio 1992.
 |  | Art. 8. Etichettatura
 
 L'identificazione del prodotto IGP deve avvenire nelle confezioni sigillate o sui singoli frutti in cui deve apparire la dicitura «Mela di Valtellina» indicazione geografica protetta o il suo acronimo IGP, in  modo  chiaro e perfettamente leggibile, con dimensione prevalente su ogni altra dicitura presente.
 Laddove  sia  presente la bollinatura dei singoli frutti essa non puo' interessare meno del 70% dei frutti presenti in confezione.
 Qualora  non  sia  presente  la  bollinatura  dei  singoli frutti dovranno essere utilizzate confezioni chiuse e sigillate.
 E'   consentito   in   abbinamento  alla  indicazione  geografica protetta,  l'utilizzo di indicazioni e/o simboli grafici che facciano riferimento  a  nomi  o  ragioni sociali o marchi collettivi o marchi d'azienda  individuali,  purche'  non abbiano significato laudativo o tali da trarre in inganno l'acquirente.
 Il  logo  e'  rappresentato  dalla  dicitura «Mela di Valtellina» indicazione  geografica  protetta.  Gli  indici  colorimetrici sono i seguenti: Rosso (pantone red 032), Verde (pantone 355) e Nero (100%). Il carattere da utilizzare e' il Futura Bold.
 
 ---->   Vedere Logo a pag. 40  <----
 |  | Art. 9. Prodotti trasformati
 
 I  prodotti per la cui preparazione e' utilizzata la IGP «Mela di Valtellina»,  anche  a  seguito  di  processi  di  elaborazione  e di trasformazione,  possono  essere  immessi  al  consumo  in confezioni recanti  il  riferimento alla detta denominazione senza l'apposizione del logo Comunitario a condizione che:
 il  prodotto  a  denominazione protetta, certificato come tale, costituisca  il  componente esclusivo della categoria merceologica di appartenenza;
 gli  utilizzatori  del  prodotto a denominazione protetta siano autorizzati  dai  titolari  del  diritto  di proprieta' intellettuale conferito  dalla  registrazione  della  I.G.P.  riuniti  in Consorzio incaricato  alla  tutela  dal  Ministero  delle  politiche agricole e forestali.  Lo  stesso  Consorzio  incaricato  provvedera'  anche  ad iscriverli  in appositi registri ed a vigilare sul corretto uso della denominazione protetta.
 In  assenza  di  un  Consorzio  di tutela incaricato, le suddette funzioni  saranno  svolte  dal  MIPAF  in  quanto autorita' nazionale preposta all'attuazione del regolamento (CEE) 2081/92.
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