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| Gazzetta n. 263 del 2005-11-11 |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 29 luglio 2005 |  | Primo   programma   delle  opere  strategiche  (legge  n.  443/2001). Collegamento  autostradale  di  connessione tra le citta' di Milano e Brescia. (Deliberazione n. 93/2005). |  | 
 |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
 Vista  la  legge 11 febbraio 1994, n. 109, recante la «Legge quadro in materia di lavori pubblici»;
 Vista  la  legge  21 dicembre  2001,  n.  443,  che, all'art. 1, ha stabilito   che   le   infrastrutture   pubbliche  e  private  e  gli insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale, da realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come  modificato  -  da  ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato  art.  1  della  legge  n.  443/2001,  ha  approvato il 1° Programma  delle  opere  strategiche,  che  riporta  all'allegato 1 - nell'ambito  del «Sistema plurimodale padano», tra i sistemi stradali ed  autostradali  -  la  infrastruttura denominata «Asse autostradale medio  padano  Brescia-Milano  -  Passante di Mestre» con un costo di 2.737,222  Meuro,  e  che  all'allegato  2, nella parte relativa alla regione  Lombardia,  tra i «Corridoi autostradali e stradali» risulta citato il «Collegamento autostradale Milano-Brescia (BreBeMi)»;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004),  con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico, e   deve  essere  utilizzato  nelle  banche  dati  dei  vari  sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Vista  la  sentenza  del 25 settembre 2003, n. 303, con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Visto  il  documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2004-2007, che inserisce l'intervento «Asse autostradale medio padano Brescia-Milano - Passante di Mestre» tra le iniziative potenzialmente attivabili nel periodo considerato;
 Vista  la delibera del 5 dicembre 2003, n. 120, con la quale questo Comitato  ha approvato il progetto preliminare, con le prescrizioni e raccomandazioni  proposte  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti, della «Linea AV/AC Milano-Verona»;
 Visto il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze emanato di  concerto  il  Ministro  delle  infrastrutture e dei trasporti, il 24 novembre   2004,   registrato   dalla  Corte  dei  conti  in  data 1° dicembre  2004,  n.  002173,  con  il  quale  sono state estese le previsioni del decreto n. 117248 del 23 dicembre 2003;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, come integrato dai successivo decreto dell'8 giugno 2004, con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15,  comma  5,  del  decreto  legislativo  n.  190/2002  -  e'  stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  nota  5 novembre  2004,  n.  COM/3001/1, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Vista  la  nota  22 luglio  2005, n. 348, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  ha  trasmesso  la relazione istruttoria  sul  «Collegamento  autostradale  di  connessione tra le citta'   di  Brescia  e  Milano»,  proponendone  l'approvazione,  con prescrizioni, del progetto preliminare;
 Considerato  che  l'«Asse autostradale medio padano Milano-Brescia» e'  compreso tra le «infrastrutture di preminente interesse nazionale a  carattere interregionale» individuate nell'Intesa generale quadro, stipulata tra il Governo e la regione Lombardia l'11 aprile 2003;
 Considerato  che,  a seguito dell'avviso pubblicato da ANAS S.p.a., la  societa' Brebemi S.p.a., in data 28 giugno 2001, ha presentato la proposta  per  la  costruzione  della  nuova  autostrada  in «project finacing»  e  che  tale  proposta e' stata sottoposta a valutazione e decretata  di pubblico interesse secondo l'art. 37-ter della legge n. 109/1994   sicche'   la  Societa'  proponente  e'  stata  formalmente individuata quale promotore ai sensi di legge;
 Considerato  che  la  successiva  gara e la procedura negoziata, ai sensi dell'art. 37-quater, lettera b), della legge n. 109/1994, si e' conclusa  il  18 aprile 2003 con l'aggiudicazione provvisoria all'ATI Brebemi  S.p.a.  ed  altri  e  che  l'aggiudicazione definitiva della concessione  e'  successivamente  intervenuta  con  disposizione  del Presidente dell'ANAS n. 100 del 10 giugno 2003;
 Considerato  che la Convenzione di concessione tra l'A.T.I. Brebemi S.p.a.  ed  altri  mandataria Brebemi S.p.a. e l'ANAS S.p.a. e' stata stipulata  il  24 luglio  2003  ed  e'  stato  approvata  con decreto interministeriale del 16 ottobre 2003 ed e' divenuta efficace in data 18 ottobre   2004,   data   della  comunicazione  da  parte  di  ANAS dell'avvenuta registrazione da parte della Corte dei conti;
 Considerato  che  il  costo  del  raccordo  autostradale, nel piano finanziario posto a base della gara per la scelta del concessionario, e'  quantificato in 679,548 Meuro, al lordo delle spese generali e al netto dei presumibili ribassi, pari al 25% sui lavori a base d'asta e al 10% sulle spese generali;
 Considerato  che l'intervento e' altresi' compreso nel Contratto di programma  ANAS  S.p.a.  2003-2005,  sul  quale  questo  Comitato  ha espresso parere favorevole con delibera 27 maggio 2005, n. 77, per un importo di «progetto», al lordo cioe' dei presumibili ribassi d'asta, di 866,185 Meuro;
 Considerato   che   l'intervento  in  questione  e'  riportato  nel Documento  di  programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2006-2009, sul  quale questo Comitato ha espresso una valutazione positiva nella seduta  del  15 luglio 2005, e piu' specificatamente e' incluso tra i progetti   allora   in   istruttoria   presso   il   Ministero  delle infrastrutture  e  dei  trasporti  con  un  costo aggiornato di 1.480 Meuro, che tiene conto di incrementi nel frattempo realizzatisi;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che il «Collegamento autostradale di connessione tra le citta' di Milano  e  Brescia»  fa  parte  del  piu' ampio programma dei sistemi stradali  e  autostradali  compresi nel «Sistema plurimodale padano», tra   le   infrastrutture   dell'«Asse   autostradale   medio  padano Brescia-Milano»;
 che  il  suddetto  intervento  contribuisce a ridurre il traffico della  congestionata  A4  poiche'  fornisce  una parziale risposta al problema  degli  spostamenti  tra  le  citta'  di  Brescia  e Milano, interagendo  con  altri  tre  progetti  compresi  nel  Programma:  il collegamento  autostradale  Ospitaletto-Montichiari  (il cui progetto definitivo  e'  stato  approvato  da questo Comitato nella seduta del 18 marzo 2005), la linea ferroviaria AC Milano-Verona, la tangenziale est  esterna  di  Milano,  che  vanno  complessivamente  a  delineare l'adeguamento infrastrutturale del quadrante ovest della regione;
 che  il collegamento diretto autostradale a pagamento tra le aree metropolitane  di  Milano  e  di  Brescia  rappresenta  un contributo sostanziale  al  decongestionamento  della rete stradale ordinaria ed autostradale  lungo  la  direttrice  Milano-Bergamo-Brescia. Il nuovo raccordo  autostradale,  infatti,  dovra'  rispondere  alle  notevoli pressioni  dei  volumi  di  traffico  che  interessano  il  corridoio infrastrutturale provenienti sia dal traffico di lunga percorrenza da ovest di Milano diretto verso il Nord-Est d'Italia, sia dai bacini di utenza  locali che insistono sui sistemi metropolitani di Milano e di Brescia;
 che il suddetto intervento prende avvio dal raccordo autostradale Ospitaletto-Montichiari   (la   futura  tangenziale  sud  esterna  di Brescia) e termina in provincia di Milano all'altezza di Melzo con un percorso  di  km  49,772,  dei  quali  27,150  in rilevato, 16,860 in trincea,  4,475  in viadotto, 1,280 in galleria artificiale; che sono previsti  2  barriere e 6 caselli, che assicurano le relazioni con la fitta rete viaria statale e provinciale;
 che  e'  altresi'  prevista la realizzazione di opere connesse di viabilita'  ordinaria  per  circa  50 km complessivi, di cui 26 km di adeguamento  in  sede  e  circa  24  km  di  nuove  varianti e che in particolare sono previsti i seguenti interventi:
 variante  alla  SS  11  a  partire  dall'innesto  del  raccordo autostradale  sulla  SP  19  (Ospitaletto-Montechiari) fino alla zona «Ippodromo»  di Brescia, denominata in progetto «Raccordo tangenziale sud di Brescia» per uno sviluppo di circa 8,6 km;
 variante  alla  SP 17  (dalla  SS 11 alla SS 573) nei territori comunali di Chiari e di Cologne, per uno sviluppo di circa 4,9 km, in alternativa  alla strada provinciale che attualmente attraversa i due centri abitati;
 variante  alla  SS  591  nelle  province  di  Cremona e Bergamo (collegamento  casello  Romano  di  Lombardia  con  Camisano)  a  Sud dell'arteria  autostradale  di  progetto. Si tratta del raccordo, con uno  sviluppo  di  circa 4,4 km, tra il previsto casello di Romano di Lombardia e la SP 12 presso Camisano;
 variante  alla  SS  591  nei territori comunali di Bariano e di Morengo   (Collegamento  casello  di  Bariano  con  la  SP  129)  che costituisce  il  raccordo  tra  il  previsto  casello di Bariano e la SP 129   ha   uno   sviluppo   di   circa   2,2   km  in  alternativa all'attraversamento dei centri abitati;
 variante   alla   SS   472   in   corrispondenza  di  Treviglio (Collegamento  casello  di  Treviglio  con  la  SS 11). Si tratta del raccordo  tra  il previsto casella di Treviglio ovest e la SS 11, tra Cassano d'Adda e Treviglio, per uno sviluppo di circa 2,1 km;
 riqualificazione  della  SP  103  «Cassanese»  in  sede  tra il previsto  svincolo  di Pozzuolo Martesana fino ad ovest di Pioltello, in provincia di Milano, per uno sviluppo di circa 10,2 km;
 riqualificazione   della  SP 14  «Rivoltana»,  comprendente  il collegamento  tra  la SP 103 a Est di Pozzuolo Martesana e la SP 104, tra   Allignano   e   Truccazzano,   per   uno  sviluppo  complessivo d'intervento   pari   a   circa  18,7  km,  dei  quali  12,5  km,  di riqualificazione in sede della SP 14, tra Truccazzano e la SP 121;
 che  con  nota  del  3 maggio  2004,  n.  3806, l'ANAS S.p.a., in qualita'   di   soggetto  aggiudicatore,  ha  trasmesso  il  progetto preliminare al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
 che  con  la  stessa  nota, il predetto soggetto aggiudicatore ha trasmesso il progetto preliminare in esame alla regione Lombardia, al Ministero  dell'ambiente  e della tutela del territorio, al Ministero per i beni e le attivita' culturali, dandone altresi' avviso (in data 6 maggio 2004) sui giornali quotidiani locali e nazionali;
 che  con  delibera  5 agosto  2004, n. VII/18656, la giunta della regione  Lombardia  ha  espresso  il  parere  positivo di competenza, subordinato alle prescrizioni e condizioni contenute negli allegati A («Valutazione  tecnica  del  progetto»),  B  «Valutazione  di impatto ambientale»   dell'atto   deliberativo   e   C  («Relazione  ai  fini dell'intesa Stato-regione sulla localizzazione delle opere»);
 che  con  nota  26 maggio  2005,  n.  prot. GAB/2005/4715/B05, il Ministero  dell'ambiente  e della tutela del territorio, ha trasmesso il  parere  positivo,  condizionato all'ottemperanza di prescrizioni, della Commissione Speciale VIA;
 che  con nota 26 luglio 2005, n. DIP 07.08.407/9604, il Ministero per  i beni e le attivita' culturali, recependo le osservazioni delle locali  Soprintendenze ha espresso parere favorevole con prescrizioni e raccomandazioni;
 che  il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone le prescrizioni  e  raccomandazioni da formulare in sede di approvazione del progetto preliminare dell'opera, esponendo le motivazioni in caso di   mancato  recepimento  delle  osservazioni  avanzate  nella  fase istruttoria;
 sotto l'aspetto attuativo:
 che il soggetto aggiudicatore e' l'ANAS S.p.a.;
 che  la societa' Brebemi con la convenzione citata in premessa e' concessionaria   per   la  costruzione  e  l'esercizio  del  raccordo autostradale Brescia-Milano;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che  il  costo  complessivo  dall'opera  in  oggetto,  cosi' come risulta  evidenziato  nella  nota  ANAS  del 3 maggio 2004, e' pari a 866.185.262,91  euro,  al lordo dei presumibili ribassi d'asta, cosi' articolato:
 lavori a base di gara: 656.258 Meuro;
 adeguamento sottoservizi: 44.989 Meuro;
 espropriazioni: 59.464 Meuro;
 indennizzi e spese varie: 25.434 Meuro;
 spese generali: 78.040 Meuro;
 che   l'importo   di  cui  sopra  comprende  le  opere  e  misure compensative  dell'impatto territoriale e sociale per un ammontare di 173.554.368 euro;
 che  con  nota  24 giugno  2005, n. 5141, l'ANAS ha trasmesso una documentazione  integrativa  che  - tenuto conto degli oneri connessi all'affiancamento  alla  linea ferroviaria AV/AC Milano-Verona, delle richieste/prescrizioni della Commissione speciale VIA e della regione Lombardia,  nonche'  dei  maggiori oneri derivanti dall'aggiornamento normativo  e  dei  costi  dei  materiali di costruzione - comporta un aumento del costo complessivo dell'opera di circa 714 Meuro;
 che conseguentemente il costo complessivo dell'intervento e' pari a circa 1.580 Meuro, dei quali:
 circa 1.059 Meuro per lavori;
 circa 521 Meuro per somme a disposizione;
 che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dichiara di assumere,  in via prudenziale, i predetti extra-costi, riservandosi - tra  l'altro  -  di  analizzare  quali  attengono alla risoluzione di interferenze  con  la  citata  linea  AV/AC  e possono essere posti a carico della TAV;
 Delibera: 1. Approvazione progetto preliminare.
 1.1  Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato dal decreto legislativo n.  330/2004,  e'  approvato  -  con  le  prescrizioni  proposte  dal Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  -  anche ai fini dell'attestazione di compatibilita' ambientale e dell'apposizione del vincolo   preordinato   all'esproprio  il  progetto  preliminare  del «collegamento  autostradale di connessione tra le citta' di Brescia e di Milano».
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera.
 1.2 Ai sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 190/2002,  l'importo  di  1.580  Meuro, di cui alla precedente «presa d'atto»,  costituisce  il  limite  di  spesa stimato dell'intervento: detto   importo   e'  superiore  a  quello  riportato  nei  documenti programmatici citati in premessa, perche' e' al lordo dei presumibili ribassi  d'asta sulle voci a base d'appalto ed e' comprensivo - oltre che  delle  opere  compensative indicate nel quadro economico - anche dei   sovraccosti   assunti   prudenzialmente   dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti nell'importo complessivo di 714 Meuro.
 1.3  Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1,  cui e' condizionata l'approvazione  del  progetto  e da recepire in sede di redazione del progetto  definitivo, sono riportate nella prima parte dell'allegato, che forma parte integrante della presente delibera.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  sono  riportate nella seconda parte dell'allegato: il soggetto  aggiudicatore,  qualora  ritenga di non poter dar seguito a qualcuna  di  dette  raccomandazioni, fornira', al riguardo, puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie  valutazioni  e  di  proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 2. Ulteriori adempimenti istruttori.
 Il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con la regione  Lombardia,  entro  il  mese di settembre 2005, sottoporra' a questo  Comitato  una  relazione istruttoria nella quale, nell'ambito del  limite  di  spesa  di  cui  al  precedente  punto  1.2, esporra' dettagliatamente  le  categorie  di  sovraccosti  di  cui alla «presa d'atto», precisando in particolare:
 la recepibilita' delle richieste avanzate in sede istruttoria dai vari  soggetti  istituzionali  e  dalla  concessionaria in termini di compatiblita' con la vigente normativa;
 la differibilita' di alcuni interventi e di alcune delle misure proposte.
 In  particolare  il predetto Ministero, giusta la riserva formulata nella relazione istruttoria, effettuera' - in contraddittorio con RFI S.p.a.  e  ANAS S.p.a. - un'analisi piu' approfondita dei sovraccosti concernenti    l'affiancamento    della   linea   ferroviaria   AV/AC «Milano-Verona»,  individuando  le  opere  relative  alla risoluzione delle  interferenze  con  detta  linea  da considerare ricomprese nel progetto  della  medesima  e quindi incluse nel finanziamento posto a carico  di  lnfrastrutture  S.p.a.  con  il decreto interministeriale 24 novembre 2004, meglio specificato in premessa.
 Il   predetto   Ministero,   d'intesa  con  la  regione  Lombardia, verifichera'  inoltre  quali, tra le opere viabilistiche accessorie e tra le altre misure ricomprese nel progetto complessivo approvato con la  presente  delibera e da considerare improcrastinabili, presentino un'autonomia che ne consenta la attuazione a cura di soggetto diverso dalla  concessionaria,  individuando  lo  strumento  dell'Accordo  di programma  quale  modalita'  a  garanzia dell'effettiva realizzazione delle stesse.
 Il   Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  valutera' d'intesa  con  la  regione  interessata  le possibili alternative per fronteggiare  le  spese  aggiuntive  di  cui  sopra  e  formulera' le conseguenti  proposte.  Le  soluzioni  sottoposte  a  questo Comitato dovranno  essere  coerenti  con  la normativa comunitaria e nazionale vigente in materia.
 In   particolare,   per  gli  oneri  relativi  ai  sovraccosti  che rimarranno  a  carico  della  concessionaria,  ai sensi dell'art. 19, comma  2-bis  della  legge n. 109/1994, e successive modificazioni ed integrazioni  occorrera'  assicurare l'equilibrio del piano economico finanziario  della concessione, a tal fine potendo anche utilizzarsi, nei  limiti consentiti dalle norme italiane e comunitarie, la proroga del  termine  di  scadenza  della  concessione,  gli incrementi delle tariffe  di  pedaggio,  ed  il  valore  di  rinnovo  a scadenza della concessione.  Il  nuovo piano economico finanziario sara' sottoposto, oltre  che  al  vaglio  del  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti  e  del  Ministero dell'economie e delle finanze anche alla valutazione  dell'Unita'  tecnica finanza di progetto, dell'Unita' di valutazione degli investimenti pubblici del Ministero dell'economia e delle  finanze,  nonche'  degli  advisors  della struttura tecnica di missione. 3. Clausole finali
 3.1  Il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto preliminare.
 3.2   Il   citato   Ministero,   in   sede  di  approvazione  della progettazione  definitiva,  provvedera' alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni di cui al precedente punto 1.3.
 3.3  Il  suddetto  Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 3.4  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di  approvazione del progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  Coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo  -  tra l'altro - lo svolgimento di accertamenti anche nei confronti  degli  eventuali  subcontraenti e subaffidatari e forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
 3.5  Il  codice  unico  di progetto (CUP), assegnato al progetto in argomento,   ai   sensi  della  delibera  n.  24/2004  dovra'  essere evidenziato  in  tutta  la  documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento di cui alla presente delibera.
 3.6  Gli  adempimenti  a  carico  del concessionario previsti dalla normativa  vigente e dalla convenzione stipulata con l'ANAS decorrono immediatamente   per   quanto  riguarda  la  redazione  del  progetto definitivo;   decorrono   invece   dai  successivi  provvedimenti  di copertura finanziaria dei sovraccosti di cui al punto 1.2. per quanto attiene ai rimanenti adempimenti.
 Roma, 29 luglio 2005
 Il Presidente: Berlusconi Il segretario del CIPE: Baldassarri Registrata alla Corte dei conti il 26 ottobre 2005 Ufficio di controllo atti Ministeri economico-finanziari, registro n. 5 Economia e finanze, foglio n. 258
 |  | Allegato PRESCRIZIONI   E   RACCOMANDAZIONI   PROPOSTE   DAL  MINISTERO  DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
 1ª Parte - PRESCRIZIONI
 Prescrizioni di carattere progettuale Intersezione con il collegamento autostradale Ospitaletto-Montechiari
 Si   dovra',   per   quanto  riguarda  l'intersezione  con  il collegamento   autostradale  Ospitaletto-Montichiari  nei  comuni  di Travagliato   e  Cazzago  San  Martino,  rispettare  il  mantenimento inalterato  della  quota  della  piattaforma  stabilita  dal progetto definitivo dell'autostrada sopra richiamata.
 Il  progetto  definitivo  della  Brescia-Milano  dovra', inoltre, garantire  la compatibilita' con tutte le opere previste dal progetto definitivo del collegamento autostradale Ospitaletto-Montichiari e lo svincolo   dovra',   infine,   prevedere   il  collegamento  da  nord (Valtrompia) verso est (Tangenziale sud di Brescia). Affiancamento  con  la linea AC Milano-Verona - Province di Brescia e Bergamo
 Tratto  in  affiancamento  con  la linea AC Milano-Verona nelle province di Brescia e di Bergamo:
 il  progetto  definitivo  del Collegamento autostradale diretto Brescia-Milano   dovra'   essere   coerente  con  le  modifiche  gia' ipotizzate  dalla  deliberazione  CIPE  n.  120 del 1° dicembre 2003, relativa  all'approvazione  del  progetto  preliminare della Linea AC Milano-Verona;
 dovra'  essere  sviluppato  in  modo  coordinato,  unitario  ed integrato con il progetto definitivo della ferrovia per garantire:
 la massima ottimizzazione tra i due progetti;
 la  definizione  puntuale  e  congruente  di  tutte  le opere principali,  connesse, complementari e di mitigazione ambientale e al fine di ridurre al massimo l'impatto territoriale e ambientale;
 la  continuita'  della  rete  viaria  provinciale, comunale e poderale (esistente e di progetto);
 l'accessibilita' ai fondi agricoli;
 la continuita' della rete irrigua;
 la   verifica  della  possibilita'  di  una  cantierizzazione integrata anche per ambiti territoriali omogenei.
 Dovranno  essere  determinati le livellette e profili altimetrici nei  progetti  definitivi dell'autostrada e della ferrovia gli stessi tenendo   conto   della   deliberazione  CIPE  n.  120/2003  e  degli approfondimenti e delle verifiche in corso con il coordinamento della regione  Lombardia  e  delle  province  di  Brescia e Bergamo e delle ottimizzazioni  gia'  emerse  ove condivise da tutti i soggetti sopra citati.
 Per  quanto  riguarda  il tratto in affiancamento con la linea AC Milano-Verona in provincia di Bergamo si prescrive quanto segue:
 il  coordinamento  progettuale  dei  progetti  definitivi della linea  ferroviaria  e  della autostrada dovra' consentire il migliore inserimento  ambientale  e  la  riduzione  al  minimo possibile della distanza tra gli assi delle stesse;
 il profilo altimetrico dell'autostrada deve prevedere la minore altezza  possibile  dei  rilevati  e  dei  viadotti  che non dovranno comunque risultare a quota maggiore di quelli della linea ferroviaria AC,  come  definita,  a  seguito  del  processo di ottimizzazione del tracciato,  nel  progetto  preliminare approvato con prescrizione dal CIPE;
 nel  progetto  definitivo  gli  svincoli  di accesso ai caselli devono   essere   conformati   e  localizzati  in  modo  da  limitare l'occupazione di territorio e da ridurre al minimo la larghezza della fascia   interclusa   tra   le  due  infrastrutture  (ferroviaria  ed autostradale). Intersezione con tangenziale est esterna di Milano
 Nel  tratto  in  provincia  di  Milano,  il  tracciato ottimale dell'autostrada  Milano-Brescia  e  l'ambito  di  intersezione con la tangenziale  est  esterna, si individua nell'alternativa A, soluzione da  sviluppare  nel  progetto  definitivo  (allegato  A  alla  D.G.R. (regione Lombardia) n. VII/18656 del 5 agosto 2004 - Tavole 3-3a)).
 Si  prescrive  rispetto  al  tracciato  del  progetto preliminare depositato dal Proponente:
 l'eliminazione  della  barriera  di Cassano d'Adda in quanto la Milano-Brescia  si  connettera'  con  un  altro  sistema  chiuso:  la tangenziale est esterna;
 l'eliminazione  del  casello  di  Cassano d'Adda che andrebbe a realizzare  un'efficace  alternativa alle infrastrutture autostradali con  l'effetto  di caricare la viabilita' locale e di penetrazione su Milano di traffico improprio;
 lo  spostamento/ottimizzazione  del  sedime  autostradale  come indicato  dello  schema  di  tavola  3  al  fine di ridurre gli spazi interclusi   tra   la   nuova   autostrada  e  la  linea  ferroviaria Bergamo-Treviglio in fase di potenziamento;
 la   ridefinizione   dello   svincolo   di  attestamento  sulla tangenziale  est  esterna  come  dallo  schema  delle  tavole 3 e 3.a (allegato A alla D.G.R. (regione Lombardia) n. VII/18656 del 5 agosto 2004).
 Per quanto concerne la relazione tra il collegamento autostradale Brescia-Milano  e  la  tangenziale  est esterna, si prescrive, che al momento  dell'avvio  dei  lavori  della  Brescia-Milano,  ANAS dovra' garantire la realizzazione anche dell'arco tangenziale di est esterna e  delle  opere  ad  esso  connesse.  Tale schema, con la Variante di Liscate,  e con la riqualificazione e il pontenziamento della SP 14 e SP  103,  sono  indispensabili  per  evitare pesantissimi fenomeni di congestione   derivanti   dal   recapito   della   nuova   autostrada Brescia-Milano sulla rete della viabilita' secondaria della provincia di Milano.
 ANAS   in   qualita'   di  concedente  dovra'  garantire  che  la prescrizione  sia posta in atto definendo modalita' realizzative e di gestione  dell'arco  di tangenziale che si dovesse rendere necessario anticipare,  rispetto  all'effettiva  attivazione  della  concessione della   Tangenziale,   al   fine   di   garantirne  la  contemporanea realizzazione con i lavori della Brescia-Milano.
 Si   dovra'  effettuare  la  denominazioni  dei  caselli  con  la finalita'  di  rendere meglio identificabile, l'ambito e/o gli ambiti territoriali sui quali recapita l'infrastruttura.
 Si  dovra',  per  quanto riguarda gli attraversamenti fluviali di Serio  e  Oglio,  redigere la revisione nel progetto definitivo degli attraversamenti  degli  alvei  dei  fiumi  Serio ed Oglio verificando l'adozione   della  scansione  delle  pile  a  m  60  e  il  relativo posizionamento    in   ombra   idraulica   rispetto   agli   omologhi attraversamenti   previsti   nel  progetto  definitivo,  in  fase  di redazione,  della  linea AC Milano-Verona. Inoltre la nuova soluzione dovra'   essere   oggetto   di   una  definitiva  verifica  idraulica complessiva  che  accerti  la  compatibilita'  della  stessa  con  le previsioni   del   progetto   della   nuova   linea   ferroviaria  in affiancamento.
 Analogamente  per  quanto  riguarda  gli attraversamento fluviale dell'Adda,  si  dovra', redigere la revisione nel progetto definitivo dell'attraversamento  dell'alveo  del  fiume  verificando  l'adozione della  scansione  delle pile dell'ordine di metri 50-60 e il relativo posizionamento    in   ombra   idraulica   rispetto   agli   omologhi attraversamenti  previsti  nel  progetto,  in  fase di redazione, del Quadruplicamento della linea ferroviaria Pioltello-Treviglio. Inoltre la  nuova  soluzione dovra' essere oggetto di una definitiva verifica idraulica  complessiva che accerti la compatibilita' della stessa con le previsioni del progetto della linea ferroviaria in affiancamento.
 Nel  tratto  in  provincia  di  Brescia  per  quanto  riguarda la tipologia sovrappassi il progetto definitivo dovra' prevedere:
 livelletta massima della rampa di raccordo inferiore al 5%;
 dovra'   essere   assicurata   lungo   tutta  l'estensione  del sovrappasso  la  distanza di visibilita' per l'arresto, come prevista dal decreto ministeriale 5 novembre 2001;
 adeguata risoluzione, con riferimento alle prenorme in corso di approvazione,  delle  intersezioni in corrispondenza dei capisaldi di sfioccamento delle rampe di' raccordo con il sovrappasso dall'attuale viabilita'   sottesa  mediante  loro  organizzazione  a  circolazione rotatoria  ovvero, ove le condizioni di visibilita' e di sicurezza lo consentano,   mediante  intersezioni  che  comunque  garantiscano  la precedenza   ai   flussi  di  traffico  transitanti  lungo  le  nuove piattaforme provinciali;
 su  ambo  i lati dell'impalcato, oltre la piattaforma stradale, marciapiedi  di  servizio,  di  larghezza  di  m  1,50 al netto della barriera guardrail e del parapetto.
 Nel  tratto  in  provincia  di  Brescia  per  quanto  riguarda la tipologia sovrappassi il progetto definitivo dovra' prevedere:
 livelletta massima delle rampe di raccordo inferiore al 5%;
 altezza  minima  dell'intradosso  dell'impalcato  da  ponte dal punto  piu'  elevato  della pavimentazione della strada sovrappassata dovra' essere di m 5,20;
 dovra' essere assicurata lungo tutta la tratta di sottopasso la distanza  di  visibilita'  per  l'arresto,  come prevista dal decreto ministeriale 5 novembre 2001;
 adeguata risoluzione, con riferimento alle prenorme in corso di approvazione,  delle  intersezioni in corrispondenza dei capisaldi di sfioccamento  delle  rampe di raccordo con il sottopasso dell'attuale viabilita'   sottesa  mediante  loro  organizzazione  a  circolazione rotatoria  ovvero, ove le condizioni di visibilita' e di sicurezza lo consentano,   mediante  intersezioni  che  comunque  garantiscano  la precedenza   ai   flussi  di  traffico  transitanti  lungo  le  nuove piattaforme provinciali;
 adeguati  sistemi  di  smaltimento  delle acque meteorologiche, preferibilmente   mediante   condotte   fognarie   a   gravita',  con conferimento in idonei ricettori superficiali; in alternativa, ove la stratigrafia  del  terreno  garantisca  una  idonea permeabilita', lo smaltimento potra' essere previsto mediante la realizzazione di pozzi disperdenti  ispezionabili,  planimetricamente  ubicati  ad  adeguata distanza dalla piattaforma stradale;
 l'installazione  di  un impianto semaforico per l'arresto della circolazione stradale in caso di allagamento;
 impianto di illuminazione del tratto di piattaforma stradale in corrispondenza del fornice di sottopasso;
 l'ottemperanza  ai  punti  primo,  terzo  e  quinto deve essere garantita,  pur  non  in  presenza  di  sottopasso, anche in tutte le situazioni  ove  e' previsto l'abbassamento della livelletta stradale al di sotto del piano di campagna.
 Nel  tratto  in provincia di Brescia per tutti gli interventi che interessano   la   viabilita'  provinciale  interessata  dalle  opere interferenti   con  il  collegamento  autostradale  si  prescrive  la seguente stratigrafia della sovrastruttura e pavimentazione stradale:
 manto d'usura cm 3;
 binder cm 6;
 base in misto bituminoso cm (6+6) = cm 12;
 strato in misto cementato cm 22;
 strato di fondazione cm 25. Opere connesse e misure di compensazione
 Si prescrive che nello sviluppo del progetto definitivo tutte le opere  connesse  alla  realizzazione  dell'asse principale abbiano il medesimo approfondimento progettuale di quest'ultimo.
 Le  aree  su  cui  insistono  le  attuali  strade  di  proprieta' provinciale e comunale destinate alla dismissione, se non destinate a sede  delle nuove infrastrutture, saranno ripristinate a cura e spese del  concessionario autostradale (e del concessionario TAV in ragione delle  specifiche  competenze)  e resteranno di proprieta' degli Enti medesimi.
 La  manutenzione  ordinaria  e  straordinaria dei piani viabili e della  segnaletica  relativa  alla viabilita' provinciale interessata rimarranno  in carico alle province, mentre la manutenzione ordinaria e   straordinaria  dei  sistemi  di  sicurezza  (parapetti,  barriere guardrail,   reti,   ecc.),   degli   appoggi,   dei   giunti,  delle impermeabilizzazioni,  delle  strutture  (pile,  spalle, impalcati da ponte,  muri andatori o di continuita' ecc.), impiantistica elettrica (illuminazione,  pompaggi,  semaforica,  ecc.)  sara' a totale carico della Societa' di gestione del nuovo collegamento autostradale. Tratto in provincia di Brescia
 SP 2 nei comuni di Urago d'Oglio e Rudiano si dovra' redigere il progetto  definitivo  del  cavalcavia  con  piattaforma  stradale  di categoria  C2 come definita dal decreto ministeriale 5 novembre 2001. L'interferenza  dovra'  essere  risolta  con  andamento del tracciato dell'asse  planimetrico della SP 2 coincidente con l'attuale. Al fine di  limitare  l'impatto  nei  confronti  dell'edificato esistente, si dovra'  valutare la possibilita' di utilizzare come opera di scavalco dell'autostrada un viadotto (un sottovia per la linea AC ), soluzione per altro da concertare con i comuni interessati.
 SP  18 nei comuni di Urago d'Oglio e Chiari si dovra' redigere il progetto  definitivo  del  cavalcavia  con  piattaforma  stradale  di categoria C2 come definita dal decreto ministeriale 5 novembre 2001.
 SP  72  in  comune  di  Chiari  si  dovra'  redigere  il progetto definitivo  del  cavalcavia  con  piattaforma stradale di categoria B (2+2  corsie)  come definita dal decreto ministeriale 5 novembre 2001 per  garantire  un  livello  di  servizio  adeguato in relazione alle previsioni del Piano della Viabilita' provinciale.
 SP  17  in  comune  di  Chiari  si  dovra'  redigere  il progetto definitivo  del  cavalcavia  con piattaforma stradale di categoria C1 come  definita dal decreto ministeriale 5 novembre 2001. L'intervento dovra'  essere  reso coerente con il progetto esecutivo ANAS relativo al  completamento  svincolo  ex SS 11/SP 17 mediante realizzazione di rotatoria sulla SP 17 in corrispondenza rampa bidirezionale sud-ovest sulla ex SS 11.
 SP  60  in  comune  di  Chiari  si  dovra'  redigere  il progetto definitivo  del  cavalcavia  con piattaforma stradale si prescrive la realizzazione  di  un  cavalcavia con piattaforma stradale che dovra' essere   prevista   di   categoria   C2  come  definita  dal  decreto ministeriale 5 novembre 2001.
 Ex  SS 11 - rampe di svincolo innesto in comune di Castrezzato si dovra' redigere il progetto definitivo con la piattaforma delle rampe con  piattaforma  stradale  di  m  6,50  (1,50+4,00+1,00). Inoltre si dovranno ricercare soluzioni progettuali che impediscano ai mezzi che percorrono   la   ex   SS   11   da  ovest  verso  est  di  inserirsi accidentalmente contromano sull'autostrada.
 SP 62 nei comuni di Castrezzato e di Rovato si dovra' redigere il progetto  definitivo  in modo tale che il collegamento tra la SP 62 e l'autostrada  deve  essere  garantito mediante intersezione a livelli sfalsati  con  circolazione  a  rotatoria  e  rampe  a  diamante.  La rotatoria   sara'   in   sovrappasso  rispetto  all'autostrada  e  la piattaforma  stradale  dovra'  essere  prevista  di categoria C2 come definita dal decreto ministeriale 5 novembre 2001.
 SP  16 in comune di Rovato dovra' redigere il progetto definitivo in  modo  tale  che  il collegamento tra la SP 16 e l'autostrada deve essere   garantito  mediante  intersezione  a  livelli  sfalsati  con circolazione  a  rotatoria  e rampe a diamante. La rotatoria sara' in sovrappasso  rispetto all'autostrada e la piattaforma stradale dovra' essere   prevista   di   categoria   C1  come  definita  dal  decreto ministeriale 5 novembre 2001.
 Per  quanto riguarda l'opera connessa Raccordo tangenziale sud di Brescia    che   va   dall'intersezione   Brescia-Milano/Collegamento autostradale  Ospitaletto-Montichiari,  SP 19 alla tangenziale sud di Brescia si prescrive che la piattaforma stradale deve essere prevista di  categoria  C1  come  definita dal decreto ministeriale 5 novembre 2001  con  predisposizione  delle  opere  d'arte per eventuale futuro raddoppio  della  carreggiata  a categoria A (2+2 corsie per senso di marcia). Inoltre:
 ad   est   dello  svincolo  con  il  Collegamento  autostradale Ospitaletto-Montichiari, SP 19, in comune di Castegnato dove la linea ferroviaria AC di progetto scavalca la ex SS 11 (Raccordo tangenziale sud  di Brescia) prevista in trincea si richiede, rispetto alla quota concordata,  un  ulteriore  abbassamento  di  2  m  della trincea del Raccordo  in  esame,  al  fine  di  permettere  il  superamento delle problematiche  ambientali  relative  alla  Chiesa del Lovernato. Tale abbassamento  consentira'  al tracciato ferroviario AC di disporsi in corrispondenza  della  Chiesa  in  trincea  ottimizzando  il  proprio inserimento nel territorio;
 lo  svincolo  di  «Travagliato est» deve essere orientato verso est, con viabilita' di arroccamento intestata su via Pianera, arteria di collegamento intercomunale Travagliato-Castegnato;
 si  segnala  che  e'  allo  studio  da parte della provincia di Brescia,  di  concerto con il comune di Roncadelle, la variante ovest del  centro  abitato,  che verra' ad insistere per buona tratta sulla viabilita'  intercomunale  per Castegnato a nord della cascina «Santa Giulia».  Si  prescrive,  pertanto,  al  fine  di  non inibire future possibilita'  di  adeguamento  di  tale infrastruttura verso nord, di prevedere  sulla  citata  viabilita' intercomunale, all'altezza della cascina «Rota», un manufatto in grado di contenere una piattaforma di categoria C2;
 l'ampliamento  del  corpo  stradale  della  tangenziale  sud di Brescia  deve  essere  previsto  secondo  le  linee  di progetto gia' predisposte  dalla provincia di Brescia provvedendo all'instradamento dei veicoli sulla carreggiata attuale mediante idonea segnaletica;
 dovra'  essere  garantita, considerato l'elevatissimo numero di veicoli  transitanti,  la  continuita' di esercizio della tangenziale sud  di  Brescia sulle due corsie per senso di marcia anche nel corso della  realizzazione  delle  opere  che vengono ad interessare la sua piattaforma  (svincolo  con  raccordo  per SP 19 e sottopasso cascina «Antezzate»).
 Si  prescrive  di  riqualificare i seguenti tratti di Tangenziale Sud  di  Brescia compresa tra il punto di innesto del raccordo con la SP  19  e  lo  svincolo  con  il  Casello di Brescia Centro della A4, secondo   le   ipotesi   progettuali   gia'   sviluppate   a  livello planoaltimetrico da parte dalla provincia di Brescia:
 dallo  svincolo  di  Roncadelle,  caposaldo  di  innesto  della variante  proveniente  dalla  SP 19, fino allo svincolo con la strada intercomunale Mandolossa/Roncadelle, svincolo compreso;
 dalla  ex SS 235 allo svincolo con il casello di Brescia Ovest, svincolo  e  manufatti di attraversamento della ex SS 235 e del fiume Mella compresi;
 dallo  svincolo  con  il casello di Brescia Ovest allo svincolo con  la  Tangenziale  Ovest  di  Brescia, esclusa la rampa complanare monodirezionale sud;
 si  prescrive  l'eliminazione  del «diapason» lungo la bretella per la localita' «Mandolossa», coerentemente con le conclusioni della Conferenza  dei  servizi  promossa dall'ANAS presso il Provveditorato alle   OO.PP.   della  regione  Lombardia  che  si  e'  conclusa  con l'autorizzazione  alla  realizzazione  dell'opera  n. 6514 III C1 del 12 giugno 2000;
 al   fine   di   consentire  il  transito  in  sicurezza  degli autoveicoli  da  e  per  la  confluente  ex SS 510 lungo la tratta di collegamento  tra  la tangenziale sud di Brescia e la localita' Metra in  comune  di  Rodengo Saiano, si dovra' provvedere alla separazione fisica  delle carreggiate della attuale piattaforma della ex statale, mediante   l'inserimento   di  elementi  longitudinali  invalicabili, provvedendo   nel  contempo  all'adeguamento  della  larghezza  delle corsie;
 si   prescrive   inoltre   la   realizzazione   della  bretella monodirezionale  di  collegamento  diretto tra la ex SS 11 e la ex SS 510,   in   corrispondenza   del   quadrante   nord-est  dell'attuale intersezione, per garantire una piu' completa funzionalita' del nodo, opera  gia'  a  suo  tempo richiesta dalla provincia di Brescia e dai comuni    di    Castegnato,    Gussago   e   Roncadelle   nell'ambito dell'istruttoria  della citata Conferenza di servizi promossa da ANAS presso  il  Provveditorato alle OO.PP. della regione Lombardia che si e'  conclusa  con  l'autorizzazione  alla realizzazione dell'opera n. 6514 III C1 del 12 giugno 2000.
 Per quanto riguarda l'opera connessa variante alla SP 17 dalla ex SS 11 alla ex SS 573 si prescrive quanto segue:
 il  caposaldo  sud  della  nuova  arteria deve attestarsi sulla nuova  viabilita'  in  corso  di realizzazione da parte del comune di Chiari  ad  ovest  al  centro  abitato.  Si  dovra'  valutare se tale intersezione  dovra'  essere  realizzata  a livelli sfalsati. Inoltre dovra' essere compatibile con le opere comunali programmate;
 in  comune  di  Chiari  deve  essere  traslata  a  sud,  su via Palazzolo,   la   circolazione   rotatoria   prevista   nel  progetto preliminare   all'altezza  della  Cascina  Barbaresi,  prevedendo  la contestuale   realizzazione   di   un  sottopasso  alla  variante  in corrispondenza  di  via  Belve. In alternativa, si dovra' valutare la fattibilita' del collegamento tra la via Belve e la citata rotatoria, mediante viabilita' complanare di arroccamento;
 in  comune  di Cologne deve essere salvaguardata l'intersezione diretta  tra  via  Picca  e  via  Francesca,  in  posizione  comunque compatibile  con  il  variato  andamento  altimetrico di quest'ultima viabilita';
 la  variante  deve  prevedere  una  intersezione a circolazione rotatoria all'altezza della cascina «Peschiera» in comune di Cologne, in  grado  di  relazionare  la  ipotizzata viabilita' di «gronda sud» degli abitati di Coccaglio e di Cologne con la nuova arteria;
 in  comune  di  Cologne l'andamento planimetrico della variante deve  essere  spostato  leggermente  ad  est,  cosi'  da  inserire il tracciato  d'asse nel corridoio compreso tra la cava «ex Sebino» e la cabina del metanodotto;
 si  deve prevedere un innalzamento della livelletta della nuova arteria  rispetto  al  piano  di  campagna  all'altezza della cascina «Mirandola»,  in  quanto,  fatti  salvi  i  necessari approfondimenti geologici  ed  idraulici,  la  presenza  della  roggia Fusia potrebbe inibire  la  possibilita' di abbassamento in trincea della viabilita' d'argine;
 va studiato con particolare attenzione l'innesto della variante sulla  attuale  circolazione  rotatoria  della  ex  SS 573, anche per quanto   attiene   il   preesistente   collegamento  con  la  cascina «Mirandola».
 La  piattaforma  stradale  dovra' essere prevista di categoria C1 come definita dal decreto ministeriale 5 novembre 2001. Tratto in provincia di Bergamo
 Progetto  definitivo  della nuova autostrada dovra' tener conto delle  opere connesse alla realizzazione della linea AC Milano-Verona previste  nella  citata  delibera CIPE n. 120 del 1° dicembre 2003 di seguito elencate.
 Interventi posti a carico di TAV, riguardano:
 1) variante alla ex SS 472 da Arzago d'Adda al nuovo casello di Treviglio;
 2) tangenziale ovest di Caravaggio;
 3) adeguamento della ex SS l 1 in corrispondenza di Mozzanica;
 4)  adeguamento in sede delle ex SS 498 e ex SS 11 in comune di Antegnate;
 5)  ex  SS 591 variante di Bariano e Morengo - da SP l29 a nord di Morengo;
 6) ex SS 11 variante all'abitato di Sola e Isso;
 7) ex SS 498 variante di Romano di Lombardia, dal nuovo casello di Romano fino a nord di Romano;
 8) ex SS 11 variante sud di Calcio.
 Nel   progetto   definitivo   le  opere  connesse  a  carico  del concessionario  autostradale,  siano esse nuove varianti riqualifiche e/o potenziamenti di viabilita' esistenti, dovranno essere progettate in  modo  coordinato con quelle previste a carico della TAV di cui al punto  precedente  e  secondo  le tavole dell'allegato «A» del D.G.R. (regione Lombardia) n. VII/18656 del 5 agosto 2004. In particolare:
 1)  la  variante  alla  ex  SS  11 - «Variante sud di Calcio la riqualifica  in  sede  della  SP 103, per il tratto che va dalla fine della  variante  alla ex SS 498 di Romano di Lombardia (a carico TAV) alla  variante  alla  ex  SS  11  a  Isso (a carico TAV), deve essere realizzata con svincolo sulla ex SS 11 a due livelli;
 2)  il  collegamento  tra il casello di Romano di Lombardia con Camisano (variante alla ex SS 591 «Cremasca»);
 3)  la  variante  alla ex SS 591 dal casello di Bariano alla SP l29;
 4) la connessione tra la tangenziale di Caravaggio (in carico a TAV) lo svincolo di Caravaggio e la ex SS 11;
 5)  la  variante  alla  ex  SS  472  «Collegamento  casello  di Treviglio con la ex SS 11».
 Dovra' essere garantito, contestualmente alla realizzazione delle due   nuove   infrastrutture   (ferroviaria   e   autostradale),   il mantenimento  della  continuita'  della  rete  viaria  provinciale  e comunale  interferita,  mediante  sovrappassi o sottopassi e adeguati raccordi.  In  particolare  per  le  strade  comunali  e  provinciali interferite,  localizzate  in  provincia  di  Bergamo, si indicano le categorie  da  assumere  ai sensi del decreto ministeriale 5 novembre 2001 e la necessita' di prevedere la pista ciclabile in affiancamento alla  carreggiata  stradale.  Nell'elenco che segue si fa riferimento alle  progressive  del  progetto preliminare depositato (elaborati da 3.3.3  a  3.3.8).  Pertanto  si  prescrive l'adeguamento del progetto definitivo riguardo a:
 1)  progr. km 40+500: SP variante alla ex SS 472 - categoria C1 - sottovia;
 2)  progr.  km 40+273: SC collegamento tra cascina Malossetta e cascina Malossa - categoria F1 - sottovia;
 3)  progr. km 38+635: SP ex SS 472 esistente - categoria C1 con pista ciclabile - cavalcavia (CVF1);
 4)  progr.  km  37+274:  SP  136  -  confermata nella posizione attuale  in  sottopasso  al  viadotto  ferroviario - categoria C1 con pista  ciclabile  -  cavalcavia.  Nel  progetto  definitivo si dovra' tenere  conto  anche  della  localizzazione  della  futura  rotatoria prevista dal P.R.G. di Calvenzano;
 5)  progr.  km  36+017:  SP  ex  SS 11 - categoria C1 con pista ciclabile - cavalcavia (CVF2);
 6)  progr. km 33+638: SP 132 - categoria C1 con pista ciclabile - sottovia (STP4) ma adeguare per pista ciclabile;
 7)  progr.  km  33+067: SC Caravaggio-Brignano - categoria F1 - sottovia;
 8)  progr. km 32+767: SC Battisti - tracciato in variante posto ad est della roggia Basso - categoria F1 - sottovia;
 9)  progr.  km  31+723:  SC  Caravaggio-Masano - categoria F1 - cavalcavia (CVF5);
 10)  progr. km 31+226: SP 130 Caravaggio-Masano - sostituire il cavalcavia  con  strada  di connessione con la SC Caravaggio-Masano - categoria F1 - con collegamento ciclopedonale in sottovia alla progr. km 31+200 circa - categoria F1 (CVF6);
 11) progr. km 30+567: SC Vallicelle - categoria F1 - cavalcavia (CVF7);
 12)  progr.  km  29+031: SP ex SS. 591 - categoria C1 con pista ciclabile - cavalcavia;
 13)  progr.  km  26+000:  SC  di  Fana  Olivana  - prevedere il manufatto  per  garantire la continuita' della strada di collegamento con Sola - categoria F1 - sottovia;
 14)  progr.  km  24+443:  SP  103  -  categoria C1 - cavalcavia (CVF9);
 15)  progr.  km  24+000:  sottopasso carrabile 5\times 5 ad est della SP 103;
 16)  progr.  km  22+981:  SP  104  -  categoria C2 - cavalcavia (CVF10);
 17)  progr.  km  22+158: SP ex SS.498 - in corrispondenza della variante  predisposta dal comune di Antegnate ad ovest dell'abitato - categoria  C1  con pista ciclabile - cavalcavia (CVF11). L'intervento e' a carico di TAV;
 18)  progr. km 21+102: SC Saracinesca - categoria F2 - sottovia (STP12);
 19)  progr.  km  19+926:  SP  ex SS 11 - mantenere il tracciato attuale rettilineo della ex SS 11 - categoria C1 - sottovia (STP13);
 20)  progr.  km  17+815: SC Cantarana di Sotto - categoria F2 - sottovia in asse con l'esistente (STP14);
 21)  progr. km 17+670: SC cascina Ribolla - Cadevilla - 5\times 5 - sottovia;
 22)  progr.  km  da  definire:  SC  per  Fontanella - strada da collegare  a  sud  dell'autostrada con la SP l06 tramite la strada da riqualificare  da  azienda La Buca a Cascina Pollini - categoria F2 - sottovia;
 23) progr. km 15+927: SP 106 - categoria C1 - sottovia.
 Tutti gli altri manufatti di sottopasso carrabile di m 5 \times m 5 indicati nelle planimetrie di progetto riferiti a strade poderali o comunali  minori  e  indicati  a  progressive diverse da quelle sopra riportate  sono  da considerare confermati e, comunque, da coordinare con  le previsioni del progetto definitivo della linea ferroviaria AC Milano-Verona. Tratto in provincia di Cremona
 Per  quanto  riguarda  l'opera connessa denominata Collegamento casello  di Romano di Lombardia con Camisano (variante alla ex SS 591 «Cremasca»  in provincia di Cremona) si prescrive che detta opera sia progettata  nel definitivo secondo lo schema di tavola 7 allegato «A» alla  D.G.R.  (regione  Lombardia) n. VII/18656 del 5 agosto 2004 che prevede  la  variante dalla ex SS 11 in comune di Isso (Bergamo) sino alla SP 64 in comune di Ricengo (Cremona).
 La  piattaforma  stradale  dovra' essere prevista di categoria C1 come definita dal decreto ministeriale 5 novembre 2001.
 Il  progetto  definitivo  dovra' essere sviluppato considerando i parametri  e  gli  standard  progettuali  propri  della  provincia di Cremona  e  relativi  alle  caratteristiche geometriche delle sezioni tipo,  ai pacchetti della sovrastruttura stradale, ai manufatti, alle opere d'arte tipo ed alla segnaletica stradale.
 La variante dovra' essere realizzata con caratteristiche adeguate ai  transiti  dei  veicoli  con trasporti eccezionali ed ai volumi di traffico, soprattutto pesante.
 Infine  le  scelte  progettuali ed esecutive per la realizzazione dei corpi stradali e dei manufatti, delle ripe e dei canali di scolo, dei  ponti  e  dei  viadotti  e di quant'altro dovranno consentire il corretto  ed  adeguato  svolgimento  in  sicurezza delle attivita' di manutenzione delle opere stesse. Tratto in provincia di Milano Riqualificazione/potenziamento della SP 104 Rivoltana
 Si  prescrive  la  variante  all'abitato  di Liscate. La variante prende  avvio  dalla  Tangenziale Est esterna con la realizzazione di rampe  di  svincolo in prossimita' dei confini comunali di Trucazzano (Milano),  Comazzo  (Lodi)  e Liscate (Milano); prosegue in direzione sud-ovest  sino  alla  SP  161  ad  est  del Parco di Trenzanesio con sezione autostradale a due corsie piu' emergenza per senso di marcia. In territorio di Liscate e' prevista la realizzazione di una barriera di  esazione  che dovra' prevedere tutti gli accorgimenti tecnici per ridurre  al  minimo  l'utilizzo  di  suolo e l'impatto ambientale. Lo schema  della  variante  e' riportato in tavola 3a, allegato «A» alla D.G.R.  (regione  Lombardia) n. VII/l8656 del 5 agosto 2004. Dovranno essere previste rotatorie a due livelli all'intersezione con la SP 39 «Cerca»  e  all'innesto  con  la  SP  14  in  comune  di  Vignate. In particolare  quest'ultima  intersezione  dovra'  risolvere  anche  la connessione con la nuova alla SP 161.
 Il progetto definitivo della Variante di Liscate dovra' prevedere il  massimo  allontanamento  possibile  del  tracciato  dalla Cascina Guzzafame  e  dalla  Cascina  Nuova  e  valutare  la  possibilita' di mantenere in esercizio la stazione di servizio esistente sulla SP 39. Dovranno  inoltre essere ripristinati i collegamenti esistenti con le Cascine Belvedere, Di mezzo, Gardino, Besozza, Guzzafame.
 Si  prescrive  la  riorganizzazione  degli  incroci  in comune di Liscate  indicati  nella  tavola  3a  con  le lettere A, B e D con la finalita',  anche, di disincentivare l'attraversamento dell'abitato a favore   dell'utilizzo   delle   nuove   viabilita',   prevedendo  la salvaguardia degli attraversamenti ciclopedonali.
 Si prescrive altresi' di trovare adeguata soluzione per l'accesso alla  DHL  (lettera C della tavola 3a) in considerazione dei notevoli movimenti  di  mezzi  pesanti destinati ad incrementare ulteriormente con la realizzazione delle nuove autostrade.
 Dal  termine  della Variante di Liscate (in comune di Vignate) la SP  14  dovra'  essere  potenziata  a  due corsie per senso di marcia (categoria  B  -  decreto ministeriale 5 novembre 2001) sino ad ovest dello  svincolo  con  la  SP 15-bis  in  comune  di Segrate (il tutto secondo  lo  schema  delle  tavole 3b e 3c - allegato «A» alla D.G.R. (regione Lombardia) n. VII/l 8656 del 5 agosto 2004); si dovra' pero' verificare   l'opportunita'   di   modificare   la   categoria  della piattaforma stradale nell'attraversamento dei centri abitati.
 Lo  svincolo  tra  la SP 14 con la SP 15-bis in comune di Segrate dovra'  essere  previsto a tre livelli e dovra' essere coerente con i progetti  viabilistici approvati dalla Conferenza dei Servizi indetta dal comune di Segrate e conclusasi in data 26 gennaio 2004 e relativa alla  richiesta di autorizzazione commerciale per la realizzazione di un centro commerciale da parte della Societa' IBP.
 Sara'  da prevedere la realizzazione di una rotatoria all'altezza dell'attuale  accesso della frazione di Pobbiano all'intersezione con via Visconti di Modrone (comune di Rodano).
 Si   prescrive  la  realizzazione  di  rotatoria  a  due  livelli all'intersezione  con  la  SP  121 (in comune di Pioltello) sulla far confluire  anche la SP 182. Sempre su SP 14, in comune di Trucazzano, risulta  incoerente  la previsione dell'incrocio con la vecchia SP 39 «Cerca» perche' progettato in una zona industriale gia' attiva. Sara' da prevedere una soluzione dell'interferenza mediante rotatoria. Riqualificazione/potenziamento della SP 104 Cassanese
 Il  potenziamento/riqualifica  della  SP  103  «Cassanese» dovra' essere  previsto  tutto  a  2 corsie per senso di marcia (categoria B decreto ministeriale 5 novembre 2001).
 L'intervento prende avvio (ad ovest) da Pioltello realizzando una variante  all'attuale  provinciale.  Il  progetto  definitivo  dovra' essere  realizzato  come  da  schema  di  tavola 3c allegato «A» alla D.G.R.  (regione  Lombardia)  n.  VII/18656  del  5 agosto  2004). In particolare   si   segnala   che   l'accesso  alle  cascine  Croce  e Castelletto.
 Per  quanto  riguarda  la  galleria  di  Pioltello  questa dovra' garantire  minime  soluzioni  di  continuita'  dell'altimetria tra le parti sud e nord del territorio interessato dell'infrastruttura.
 Il  progetto definitivo dovra' verificare la coerenza delle quote della  livelletta  in  corrispondenza della Galleria di Pioltello con quelle  previste nel progetto Viabilita' speciale di Segrate Variante SP 103.
 Si  segnala  l'eccessiva  vicinanza  a  via Bengasi e al cimitero dell'area  di  cantiere  di  mq  20.000 prevista sulla «Cassanese» in territorio  di Pioltello e si dovra' verificare la possibilita' di un suo spostamento a sud.
 Il  progetto  definitivo  dovra'  prevedere  la realizzazione del collegamento  tra  ex  SS  11  e  la SP 103 nei comuni di Cassina de' Pecchi  e  Cernusco  sul  Naviglio come rappresentato nello schema di tavola   3b-c.  allegato  «A»  alla  D.G.R.  (regione  Lombardia)  n. VII/18656 del 5 agosto 2004).
 Il   progetto   definitivo   dovra'   prevedere  il  mantenimento dell'attuale sede della «Cassanese», nel tratto dei comuni di Vignate (ovest di Cascina Bianca) e Cassina de' Pecchi, come controstrada per garantire gli accessi esistenti. La controstrada sara' da prevedere a nord della viabilita' di progetto.
 Analogamente si dovra' prevedere a sud della nuova viabilita' una controstrada  nel  tratto compreso tra Cascina Bianca e la vecchia SP 161.
 L'accesso  alla  zona  industriale e commerciale di Vignate dalla carreggiata  nord  della  «Cassanese»  riqualificata  dovra' avvenire tramite   lo   svincolo   a  trombetta  esistente  (da  mantenere  ed eventualmente  adeguare)  e  la  realizzazione  di  un  nuovo  tratto stradale  connesso  alla  vecchia  SP 161. Il tutto come da schema di tavola  3b, allegato «A» alla D.G.R. (regione Lombardia) n. VII/l8656 del 5 agosto 2004).
 Lo  svincolo  previsto dal progetto preliminare in prossimita' di Cascina Rogolone (comune di Melzo) dovra' essere invece realizzato in prossimita' della nuova SP 161 e collegato con la viabilita' comunale proveniente  da  S.  Agata  Martesana  (comune di Cassina de' Pecchi) mediante  controstrada  posta a nord dell'intervento di progetto come da schema di tavola 3b.
 Gli insediamenti posti ad ovest della nuova SP 161 ed a sud della «Cassanese»  dovranno  essere serviti da apposta controstrada come da schema di tavola 3b.
 Dovra'  essere garantito l'accesso agli insediamenti posti a nord della  nuova  «Cassanese» mediante la realizzazione di una viabilita' indicata nello schema di tavola 3b.
 L'intervento   di   riqualifica   della  SP  103  «Cassanese»  di competenza  della  concessionaria  della  Brescia-Milano  termina  in corrispondenza  dell'incrocio  con la SP 13 e l'inizio della variante della  SP  103  stessa  che  la regione ha chiesto fosse inserito nel progetto  preliminare della Tangenziale Est esterna e che si sviluppa tra  i  comuni di Melzo, Gorgonzola e Pozzuolo Martesana lungo l'asse degli elettrodotti esistenti.
 Prescrizioni di carattere ambientale Elementi di carattere generale
 Il  progetto  definitivo dovra' rispettare le prescrizioni e le raccomandazioni contenute nella delibera CIPE in data 5 dicembre 2003 in  sede  di  approvazione del progetto preliminare della linea AV-AC Milano-Verona.  Il progetto dovra' essere redatto in stretta coerenza con   quello   delle   opere   relative   alla   citata  linea  AV-AC Milano-Verona, anche per quanto concerne la valutazione degli impatti cumulativi  delle  due infrastrutture e la definizione delle relative misure  mitigatrici,  sia nella fase di costruzione che di esercizio. Dovra' essere approfondita la reciproca disposizione planoaltimetrica dei  manufatti  della  linea AV-AC e di quelli del nuovo collegamento autostradale   anche   allo   scopo   di  definire  compiutamente  le interferenze  con infrastrutture e altri manufatti sul territorio. Il progetto  definitivo  dovra'  inoltre garantire la compatibilita' con tutte  le  opere  previste  dal  progetto definitivo del collegamento autostradale Ospitaletto-Montichiari.
 Il  progetto  definitivo  dovra'  sviluppare  gli  interventi  di mitigazione  e  le  opere di compensazione, cosi' come proposti nello studio  d'impatto  ambientale  esaminato e sue integrazioni, e dovra' adeguarli  alla  luce  delle presenti prescrizioni, dettagliandone la localizzazione,  la  tipologia,  le modalita' di esecuzione e i costi analitici.
 Il  progetto definitivo dovra' rispettare le prescrizioni dettate dagli  strumenti  di  tutela paesaggistica e naturalistica vigenti, e sviluppare   adeguatamente   tutti   i  dettagli  realizzativi  delle provvidenze per la mitigazione degli impatti.
 Il   progetto  definitivo  dovra'  ulteriormente  dettagliare  ed aggiornare  la  ricognizione dei siti di cava e discarica disponibili per   la  copertura  di  eventuale  fabbisogno  imprevisto  (sia  per approvvigionamento che per smaltimento materiali).
 Il progetto definitivo dovra' tenere conto delle previsioni degli strumenti   urbanistici   allestiti  dai  soggetti  istituzionalmente competenti  per la gestione dello sviluppo insediativo nelle fasce di territorio e di mitigazione degli impatti.
 Il  progetto  definitivo  dovra'  farsi  carico  di  un  piano di specifici interventi necessari per la mitigazione degli impatti lungo la  rete  viaria  locale  interessata da significative variazioni del tipo  e  volume di traffico veicolare causate dalla realizzazione del progetto,  con  particolare  attenzione  agli  aspetti  relativi alla sicurezza, soprattutto pedonale e ciclistica.
 Il   progetto  definitivo  dovra'  stabilire  con  precisione  le modalita'  di conduzione della fascia di territorio interclusa tra il tracciato  di  progetto  e  la  linea  AV-AC anche studiando forme di coinvolgimento  dei  conduttori  dei fondi limitrofi. Dovranno essere prodotti   specifici   elaborati  progettuali  di  dettaglio  con  le indicazioni delle aree interessate, degli interventi proposti e delle competenze  dei  soggetti  responsabili per la conduzione; i relativi oneri dovranno essere inseriti nel quadro economico del progetto.
 Qualora  fosse confermata la previsione di non allestire la terza corsia su tutto il tracciato, il progetto definitivo dovra' contenere la   rivisitazione   delle   scelte   progettuali   di   dettaglio  - contestualizzate  rispetto  all'affiancamento  con  la linea AV-AC ed alle  prescrizioni  del presente parere - volta a minimizzare i costi finanziari  dell'investimento  iniziale  e  i relativi impatti, fermo restando    il    mantenimento    della    condizione   di   semplice realizzabilita', in futuro, della terza corsia sull'intero percorso.
 Il  progetto  definitivo  dovra' prevedere un sistema informativo territoriale  integrato  per  realizzare  un  rapido interscambio dei flussi di traffico deviati dall'autostrada A4, al fine di valorizzare il  ruolo  della  nuova  autostrada nella gestione delle emergenze di traffico.
 Per  quanto concerne l'attraversamento dell'abitato di Liscate il progetto  definitivo  dovra' approfondire le criticita' evidensiatesi nello   studio  d'impatto  ed  individuare  le  possibili  misure  di mitigazione,  anche  prevedendo  soluzioni  in  variante di tracciato purche'  giustificate  da  raffronti  tecnici  e  ambientali  con  la soluzione di progetto.
 Il  progetto  definitivo  dovra'  dettagliare,  in armonia con le risultanze   dello   studio   di   traffico  e  con  le  esigenze  di minimizzazione  degli  impatti  di cui alle prescrizioni del presente parere,   le   soluzioni  progettuali  relative  all'adeguamento  del reticolo  viario  esistente  con  particolare  riferimento  ad alcuni punti/nodi  evidensiatisi  durante  l'istruttoria  quali: bretella di raccordo  con  la  superstrada  Rivoltana;  sistemi di esazione dello svincolo  di  Cassano;  interferenza con la nuova circonvallazione di Pozzuolo  Martesana; configurazione della rotatoria fra la SP 13 e SP 103; nodo stradale di Melzo; nodi di Vignale e Pioltello.
 Il  progetto  definitivo  dovra'  comprendere  gli  interventi di riorganizzazione  fondiaria,  di  ricomposizione  della maglia viaria minore e poderale, mitigazione e compensazione degli impatti definiti a seguito di apposito approfondimento delle indagini.
 Il  progetto  definitivo  dovra' contenere uno specifico progetto delle  attivita' di cantierizzazione sviluppato congiuntamente con il progetto  AV-AC  e  dettagliatamente  contestualizzato  nelle singole porzioni  di  territorio interessate dai vari siti di lavorazione con riferimento,   tra   l'altro:  al  cronoprogramma  dei  lavori;  alla quantificazione  analitica  dei  fabbisogni di materiali e dei volumi utilizzabili  provenienti dagli scavi alla collocazione delle aree di cantiere;  alle  modalita'  di  acquisizione  delle aree; alle cave e discariche;  al traffico indotto sulla rete viaria delle attivita' di cantiere. Dovranno essere valutati gli impatti cumulativi determinati sui  singoli  ricettori  identificati sul territorio e predisposte le misure  mitigatrici.  Dovra'  essere  previsto  che,  preliminarmente all'inizio  dei  lavori,  sia redatto un piano, da concordare con gli enti   interessati,   per   le  modifiche,  anche  temporanee,  della viabilita'  esistente e dei sensi di circolazione, al fine di ridurre gli   effetti   negativi  dei  mezzi  di  cantiere  sulla  viabilita' ordinaria.  In  tale  piano  saranno  altresi' indicati gli itinerari compiuti  dai  mezzi  di  cantiere,  il  tipo  e qualita' delle merci trasportate.   Tutti  gli  elementi  di  cui  sopra  dovranno  essere adeguatamente  inseriti  in  progetto  con  specifico  riferimento ai computi metrici estimativi e ai capitolati d'oneri.
 Gli  attraversamenti  dei  fiumi  Serio  e  Oglio dovranno essere modificati  adottando  uno  schema  costruttivo  coerente  con quello previsto  dalla  linea AC-AV (viadotti) con posizionamento delle pile in  «ombra  idraulica»  rispetto  a quelle dell'attraversamento della linea   AC/AV   verificando   inoltre   la  compatibilita'  idraulica complessiva   dei   due   attraversamenti,   coerentemente   con   le prescrizioni  degli strumenti di tutela paesaggistica, naturalistica, idraulica,  idrogeologica  ed  ambientale  in  generale  della fascia fluviale.
 Anche   per   l'attraversamento  del  fiume  Adda  dovra'  essere modificato  adottando  uno  schema  costruttivo  coerente  con quello previsto  dalla linea Quadruplicamento Pioltello-Treviglio (viadotti) con  posizionamento delle pile in «ombra idraulica» rispetto a quelle dell'attraversamento  della  linea ferroviaria verificando inoltre la compatibilita'   idraulica   complessiva   dei  due  attraversamenti, coerentemente   con   le   prescrizioni  degli  strumenti  di  tutela paesaggistica,  naturalistica, idraulica, idrogeologica ed ambientale in generale della fascia fluviale.
 Si  richiamano  i  contenuti del «Libro Azzurro della mobilita' e dell'ambiente»   redatto   dalla   regione   Lombardia  e  pubblicato nell'aprile  2003. Con questo strumento, tra le altre cose, la Giunta incentiva   il   rinnovo   degli   autoveicoli   ed  automezzi  verso combustibili  ecologici  ed alternativi. In tale quadro, si rileva la necessita' di superare l'attuale carenza di un adeguato sistema delle rete  distributiva del metano in particolare sulla rete autostradale. Si  dovra',  pertanto,  verificare  durante  lo sviluppo del progetto definitivo,   laddove   sussistano   le   condizioni  tecniche  e  di fattibilita'  economica,  prevedere  anche stazioni di rifornimento a metano.
 Le valutazioni ambientali e le conseguenti misure di mitigazione/ compensazione  da  progettare e porre in essere in tutta la tratta in cui  l'Autostrada  Bre.Be.Mi  corre in affiancamento con il tracciato della linea ferroviaria AC/AV Milano-Verona, dovranno essere definite in    modo    coordinato,   valutando   le   rispettive   interazioni Plano-altimetriche e perseguendo i seguenti obiettivi generali:
 massima integrazione delle due infrastrutture;
 progettazione  integrata  dei  manufatti  di attraversamento di corsi  d'acqua  e  specifico  progetto  di  inserimento e mitigazione ambientale delle opere previste;
 risoluzione   delle   criticita'   connesse   alla   viabilita' provinciale interferita;
 ottimizzazione    dell'inserimento    ambientale    delle   due infrastrutture,  con  particolare riferimento alle aree intercluse di risulta.   Per  tali  aree  dovra'  essere  redatto  un  progetto  di riqualificazione   ambientale,   in   ottemperanza   anche  a  quanto prescritto nei successivi paragrafi;
 coordinamento delle fasi di cantiere.
 Si  dovra'  redigere  il  SIA  relativo  al tracciato alternativo all'attraversamento dell'abitato di Liscate «Variante di Liscate» con le seguenti indicazioni:
 dovra'  essere  presentato  un  piano  particolareggiato  della cantierizzazione,  che individui le principali criticita' e definisca le  caratteristiche  dei  siti  prescelti,  le modalita' operative di approntamento  delle  aree,  la  tempistica,  il  recupero finale, la viabilita'  di accesso, il cronoprogramma dei lavori e la valutazione dei  potenziali  impatti  temporanei  sul  territorio  in  termini di durata.;
 dovranno essere valutati gli impatti sulla viabilita' ordinaria (anche  in termini positivi) e dei necessari interventi di ricucitura viabilistica, risolvendo le criticita' relative alle interferenze con la viabilita' locale durante le fasi di cantiere;
 dovranno  valutate  le  interferenze  con gli ambiti interni al perimetro del Parco Agricolo Sud Milano, individuando le modalita' di intervento  in  adiacenza  ed all'interno di tale ambito, in coerenza con quanto previsto dalle norme del PTC;
 dovranno  essere individuati i potenziali impatti e le connesse misure  di  mitigazione  nelle zone in cui e' prevedibile l'insorgere delle   principali   criticita',  con  particolare  riferimento  alla vicinanza  con  i  nuclei abitati sparsi, per i quali dovranno essere effettuate le seguenti indagini e sviluppate le conseguenti misure di mitigazione ambientale:
 analisi  degli  impatti  acustici,  in  termini di incremento delle  emissioni  dovute al traffico indotto e conseguente variazione dei   livelli   di   rumore  in  corrispondenza  dei  recettori,  con riferimento  ai criteri previsti dall'art. 5 della legge regionale n. 13/2001  e dettagliati nella d.g.r. n. VII/8313 dell'8 marzo 2002. In particolare, il Proponente dovra':
 individuare e censire i recettori presenti in una fascia di almeno 250 metri per lato dall'infrastruttura;
 precisare   distanza  ed  altezza  relativa  dei  recettori rispetto  all'infrastruttura  stradale, destinazione d'uso, altezza e numero dei piani degli edifici recettori;
 stimare puntualmente i livelli di rumore ante operam e post operam  in  corrispondenza di ciascuno dei recettori; nella stima dei livelli  di rumore si dovra' tener conto dell'altezza degli edifici e dei  vari  piani,  quindi  dovranno  essere  considerati  come  punti recettori  i  piani  degli  edifici; gli output delle modellizzazioni dovranno  essere  prodotti,  oltre  che  in forma di mappe di rumore, anche come valori puntuali in corrispondenza dei recettori;
 dimensionare   le   opere  necessarie  per  conseguire  gli obiettivi  di  mitigazione  di  cui  sopra,  la  cui efficacia andra' studiata  in  via  previsionale  con  modellizzazioni acustiche (post operam   con   mitigazioni)   che   forniscano   output  puntuali  in corrispondenza dei recettori;
 analisi   della   componente   «atmosfera»,   completa   di metodologia,  riguardante  sia  le  emissioni  sia, in funzione delle risultanze meteorologiche, le dispersioni degli inquinanti;
 dovra' essere effettuata una analisi geologica ed idrogeologica di dettaglio delle aree interessate dall'intervento;
 dovranno   essere  redatti  elaborati  specificamente  riferiti all'inserimento paesistico dell'opera;
 dovranno  essere  individuati  e  specificati gli interventi di ricucitura  del  paesaggio  agrario  e del reticolo idrico maggiore e minore;
 dovranno  essere  individuate  eventuali  specifiche  misure di compensazione ambientale.
 Alternativa  progettuale  relativa  all'innesto sulla Tangenziale Est Esterna di Milano:
 allegato  «A»  alla D.G.R. (regione Lombardia) n. VII/18656 del 5 agosto  2004,  sotto  il  profilo  ambientale, di tale variante, si dovra'  produrre,  nella  redazione  del progetto definitivo adeguata documentazione, in via generale riconducibile a:
 cantierizzazione del tratto in variante;
 ricucitura della viabilita' stradale interferita;
 aspetti  di  natura  idrogeologica/geologica e ripristino del reticolo idraulico;
 individuazione  dei  recettori  sensibili  per la valutazione dell'impatto acustico ed atmosferico;
 inserimento paesistico dell'infrastruttura rispetto ad ambiti giudicati «sensibili»;
 misure di compensazione ambientale.
 Opere  connesse:  dovra' essere elaborata un'accurata descrizione degli  impatti  derivanti  dalle  opere connesse, nuove o in variante rispetto  a  quelle  proposte  nel  progetto  depositato,  prescritte allegato «A»   alla  D.G.R.  (regione  Lombardia)  n.  VII/18656  del 5 agosto  2004  - Valutazione tecnica del progetto» individuando, ove non   possa  essere  perseguito  l'obiettivo  della  mitigazione,  le necessarie  misure  compensative.  Cio'  al  fine  di  disporre degli elementi   necessari   per   effettuare,  in  sede  di  progettazione definitiva, le necessarie verifiche di natura ambientale.
 Svincoli   e   bretelle  di  collegamento,  aree  intercluse:  la progettazione  definitiva,  da  redigersi  in  ottemperanza  a quanto prescritto  nell'allegato  «A»  -  Valutazione  tecnica del progetto» circa  la  loro  localizzazione/ottimizzazione  e  da completarsi con specifico  studio  di  inserimento  paesaggistico, dovra' tendere, in linea  generale,  alla  minimizzazione  delle  superfici  delle  aree intercluse  generate,  limitando  la  creazione di tare colturali non piu'  utilizzabili  e  la  creazione  di ambiti residuali non risolti sotto il profilo della qualita' dell'intervento.
 Dovranno   essere   progettate,   con  uno  specifico  studio  di inserimento  paesaggistico,  le previste aree di sosta e di servizio, verificandone  le possibilita' di valorizzazione ed utilizzo da parte delle  comunita'  locali,  quali  spazi  per  il  tempo  libero  e di informazione sulle opportunita' di fruizione turistica dei luoghi.
 I  previsti tunnels dovranno essere presidiati da un sistema di filtrazione   dell'aria   costituito  da  un  depolveratore  a  mezzo filtrante  (ipotizzato  in progetto come una delle soluzioni), il cui sbocco  in  atmosfera  dovra'  essere costruito e posizionato in modo tale  da  non provocare ulteriore sollevamento di polveri. Il sistema di captazione all'interno delle gallerie dovra' essere posizionato in luoghi idonei ad ottenere un equilibrio aspirante lungo l'intero asse principale delle gallerie.
 Per  il  tratto comprendente una galleria-tipo della lunghezza di 1.100  m,  le  scelte  di progettazione definitiva dovranno prevedere l'installazione di meccanismi per la dispersione e diluizione dei gas di scarico prodotti dai veicoli durante l'attraversamento del tunnel. Tale  strumenti, per una galleria della lunghezza di oltre i km, sono normati da ANAS (AIPCR 1995).
 Le  scarpate  dovranno  essere  modellate  ricorrendo  a pendenze limitate,  con  raccordi  piu'  morbidi  con il piano di campagna. Si dovra'  prevedere  l'utilizzo  di  materiale  vegetale  che,  oltre a consentire  una migliore mitigazione del tracciato stradale, permette un  buon  consolidamento  dei  pendii  e  consente  di assolvere alla funzione di filtro acustico.
 I  progetti  relativi  agli  attraversamenti dei principali corsi d'acqua  non  dovranno  in  nessun  caso  prevedere la realizzazione, nell'area  alluvionale,  di opere (rilevati, ecc.) che comportino una riduzione  della  sezione idraulica ed un ostacolo al libero deflusso delle acque in caso di piena.
 Le   opere   relative  agli  attraversamenti  dei  corsi  d'acqua costituenti  la rete minore non dovranno alterarne le caratteristiche geometriche   e  dovranno  presentare  sezioni  idrauliche  idonee  a consentire  l'ispezione  diretta  e  l'accesso  dei  mezzi  meccanici necessari per le periodiche operazioni di ordinaria manutenzione.
 Si  dovra'  dare  uniformita'  progettuale alla realizzazione del sistema  illuminante  anche  in  funzione  delle  indicazioni  di cui all'art.   35,   parte   V,  vol.  6  del  P.T.P.R.,  successivamente specificate   nella  legge  regionale  n.  17/2000  sull'inquinamento luminoso, per garantire da un lato una buona visibilita' viabilistica e  dall'altro  consentire  il  rispetto  di condizioni di luminosita' legate alle realta' agricole attraversate dall'autostrada. E' inoltre auspicabile   un  coordinamento  provinciale  dei  Piani  della  luce comunali  in  prossimita'  del  nuovo  asse,  al  fine  di uniformare interventi  e scelte progettuali. Nel tratto di attraversamento degli ambiti  a  Parco dovra' essere verificata, nel rispetto dei limiti di legge  ai  fini della sicurezza, la possibilita' di ridurre al minimo indispensabile  l'illuminazione,  onde  limitare l'impatto su flora e fauna.
 Per evitare casi di mortalita' dell'avifauna dovuti a collisione, si prescrive di dotare le eventuali nuove linee elettriche di spirali bianche  e  rosse  alternate  lungo i cavi (il bianco per gli uccelli notturni,  il  rosso per quelli diurni), mentre per evitare possibili fenomeni   di  elettrocuzione  si  prescrive  di  dotare  i  tralicci elettrici  di  dissuasori  posti  tra  i  conduttori elettrici e/o di posatoi alternativi.
 Particolare  attenzione  dovra' essere prestata alle modalita' di ricoprimento delle gallerie artificiali di attraversamento, dovendosi prevedere  la  messa  a  dimora  di nuclei misti arborei-arbustivi in grado  di  ripristinare  una  sorta di continuita' con la vegetazione delle  gallerie  naturali,  e  quindi di incrementare il carattere di naturalita' dell'area.
 Dovra'  prevedersi la ricostruzione ed implementazione della rete ecologica  maggiore  (valli  fluviali,  rete idrica maggiore, boschi, filari  e  siepi)  e  minore (fontanili, rete idrica minore e rete di siepi,  filari  e  macchie  erborate), mediante specifico progetto di riconnessione  ecologica  ed  idraulica  che  tenda  al miglioramento funzionale   degli   ecosistemi   ed  all'incremento  della  funzione ecologica,   della   biodiversita'  dei  corridoi  fluviali  e  della connettivita'  ecologica diffusa della rete idrica maggiore e minore. Tale progetto, da redigersi in collaborazione con gli Enti Parco ed i Consorzi  di  bonifica  eventualmente  coinvolti, dovra' prevedere la sostituzione  delle specie vegetali non autoctone con specie vegetali autoctone  dell'area,  assumendo  come  riferimento la rete ecologica delle   province  interessate.  Esso  dovra'  altresi'  contenere  un programma   di   manutenzione   degli   eventuali   nuovi   manufatti idraulico-irrigui    identificando,    se   possibile,   i   soggetti responsabili   sia   degli   interventi   di   manutenzione  che  del monitoraggio  della  funzionalita'  della  rete  ecologica.  In linea generale,  comunque,  le  opere in progetto non dovranno incidere sul corretto  deflusso  delle acque; per tutti gli interventi all'interno del  perimetro  del  Parco del Serio, si dovra' porre attenzione alla selezione   di   specie   vegetali  da  utilizzare,  con  particolare riferimento all'Allegato «C» al Piano Territoriale di Coordinamento.
 Dovra'  procedersi  all'individuazione  dei  percorsi  pedonali e ciclabili  intercettati,  definendo  gli interventi necessari al loro mantenimento ed eventuale implementazione, anche con riferimento alle previsioni dei P.T.C. provinciali. Atmosfera
 Il  progetto  definitivo  deve  contenere  la valutazione della qualita'  dell'aria  sul  territorio  in  cui, per motivi legati alle prevedibili  variazioni di traffico e dipendentemente dai fenomeni di diffusione   degli  inquinanti  in  atmosfera,  possono  determinarsi alterazioni   della   qualita'  dell'aria;  tale  valutazione  dovra' considerare,  oltre  alle  emissioni  da autoveicoli - coerenti con i dati di traffico presentati nelle integrazioni - anche le altre fonti di  emissione  di  inquinanti  in  atmosfera  (attivita' industriali, riscaldamento,   domestico,   produzione   di   energia,  et.  )  con riferimento  alla  situazione  a  quel momento esistente, conseguente alle  azioni  di cui al Piano di risanamento della qualita' dell'aria (PRQA)  e  degli  altri  strumenti  di tutela vigenti. La valutazione dovra'   essere  condotta  utilizzando  dati  metereologici  a  scale spaziali  e  temporali  congruenti  con i parametri descrittivi della qualita'  dell'aria assunti dalla normativa. Qualora si profilassero, nei  vari  scenari  temporali  previsti,  condizioni  della  qualita' dell'aria  incompatibili  con il quadro normativo e pianificatorio di riferimento,   dovranno   essere  indicate  le  azioni  correttive  o compensative  atte  a  garantire  la  coerenza dell'intervento con le previsioni  del PRQA e comunque il rispetto dei limiti indicati dalla normativa.  La  suddetta  attivita'  dovra'  essere  svolta  sotto la supervisione   tecnico-scientifica   dell'APAT/ARPAL,   dell'Istituto Superiore  di  Sanita',  o  di  altri soggetti di equivalente livello tecnico-scientifico    individuati    dalla    regione.   Le   azioni correttive/compensative   individuate   dovranno   trovare   adeguato riscontro nel quadro economico dell'opera.
 Il  progetto definitivo dovra' essere anche corredato dalle mappe di  simulazione  relative  alla  diffusione  di  tutti gli inquinanti significativamente    correlabili    alle   emissioni   da   traffico autoveicolare   con   una  dettagliata  e  adeguata  rappresentazione cartografica ed individuando i principali ricettori interessati dalle ricadute al suolo degli inquinanti.
 Si  dovranno  esaminare  anche  gli  aspetti  relativi  allo smog fotochimico ed ai prevedibili rischi per la salute prevedendo idonee, specifiche,  misure  mitigatrici.  Le attivita' di cui sopra dovranno essere estese anche a tutte le attivita' di cantiere.
 Dovranno  essere  condotte indagini mirate, mediante applicazione di   modello   specifico,   in   merito   all'influenza  della  nuova infrastruttura su episodi di inquinamento fotochimico.
 Dovranno  essere  analizzati e valutati gli effetti connessi alla realizzazione  dell'opera  in  particolari  tratti,  quali  quelli di interconnessione  con  altre infrastrutture, in termini di previsione dei  livelli  di concentrazione dei principali inquinanti, che prenda in  considerazione  le  infrastrutture esistenti ed in progetto in un ambito territoriale giudicato rappresentativo.
 Relativamente  alla  microcontaminazione  ambientale  da traffico veicolare, si dovranno integrare i dati con la rilevazione, oltre che del  PM10, anche di PM2,5, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) ed inquinanti  caratteristici  del  traffico veicolare leggero (benzene, toluene,  xileni,  etilbenzene,  metiltertbutil  etere),  al  fine di disporre  di tutti gli elementi di caratterizzazione di base e quindi procedere  alla  valutazione  prospettica  delle eventuali variazioni indotte  dalla  nuova  infrastruttura.  Tali  dati  dovranno  inoltre costituire   la   base  aggiornata  di  taratura  della  modellistica impiegata.  Dovranno pertanto essere acquisiti i dati attuali di tale microcontaminazione   ambientale   almeno  nelle  stagioni  estiva  e invernale  e,  successivamente, durante il periodo di esercizio nelle medesime  stagioni.  I punti di misura dovranno essere concordati con le  strutture  dell'A.R.P.A. territorialmente competente ed il numero delle misurazioni dovra' assicurare la rappresentativita' dei livelli rilevati. Ambiente idrico
 Dovranno essere condotte indagini mirate, mediante applicazione di   modello   specifico,   in   merito   all'influenza  della  nuova infrastruttura su episodi di inquinamento fotochimico.
 Il  progetto  definitivo dovra' sviluppare i dettagli progettuali relativi  alle  interferenze  con il reticolo idrografico minore allo scopo  di  evitare  alterazioni del deflusso delle acque e/o ristagni sul terreno.
 Il  progetto  definitivo dovra' prevedere il dimensionamento e le modalita'  di  gestione  dei  sistemi  di  trattamento delle acque di dilavamento  dalla  piattaforma  anche in relazione al verificarsi di condizioni accidentali di sversamento di inquinanti sulla piattaforma stradale e dovra' comprendere specifiche procedure d'emergenza, messa in sicurezza, caratterizzazione e bonifica delle aree interessate.
 Con  riferimento  alla  nuova  soluzione progettuale proposta per l'attraversamento  del  fiume  Adda  e del canale della Muzza, dovra' essere    verificata    la   compatibilita'   dell'intero   complesso infrastrutturale   (quadruplicamento  ferrovia  -autostrada)  con  le prescrizioni  dell'Autorita'  di Bacino e dovra' essere sviluppata la valutazione degli impatti ambientali complessivi.
 Il  progetto definitivo dovra' essere preceduto da un'indagine di dettaglio  per  meglio  definire  l'area di influenza dell'intervento (sia  in  fase di cantiere che di esercizio) relativamente alle acque superficiali,  alle  acque  sotterranee,  ai  pozzi  ed agli utilizzi idrici  identificati.  Il  progetto  dovra' definire gli accorgimenti specifici  da  adottare sia per la fase di cantiere che per quella di esercizio,  relativamente  alle  opere  in fondazione ed alle trincee sottofalda,  allo scopo di evitare rischi di inquinamento delle falde e/o  modifiche  al regime delle acque sotterranee tali da determinare danni  agli  edifici, alle colture, ai corpi idrici superficiali, nel rispetto delle vigenti disposizioni di tutela.
 La  progettazione di maggior dettaglio dei sistemi di trattamento degli  scarichi  dovra'  tenere conto sia delle indicazioni contenute nella  legge regionale n. 62/1985, per quanto non in contrasto con il decreto  legislativo n. 152/1999, sia dei gradi di vulnerabilita' dei territori ove se ne prevede la realizzazione.
 Il  sistema  di raccolta delle acque di piattaforma dovra' essere adeguato  al  contesto forestale ed agroecosistemico attraversato. E' pertanto oppor
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