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| Gazzetta n. 244 del 2005-10-19 |  | MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI |  | COMUNICATO |  | Proposta  di  riconoscimento  della  indicazione  geografica protetta «Panforte di Siena» |  | 
 |  | Il  Ministero  delle  politiche agricole e forestali esaminata la domanda   intesa   ad  ottenere  la  protezione  della  denominazione «Panforte di Siena» come indicazione geografica protetta ai sensi del regolamento  (CEE)  n. 2081/92, presentata dal comitato promotore per il riconoscimento I.G.P. del Panforte di Siena, con sede in Siena c/o CCIIAA  di  Siena,  piazza Matteotti n. 30, esprime parere favorevole sulla stessa e sulla proposta di disciplinare di produzione nel testo appresso indicato. Le  eventuali  osservazioni,  relative  alla  presente  proposta, adeguatamente  motivate,  dovranno  essere  presentate  dai  soggetti interessati,  nel  rispetto  della disciplina fissata dal decreto del Presidente  della  Repubblica  26 ottobre  1972,  n.  642 «disciplina dell'imposta  di  bollo»  e  successive modifiche, al Ministero delle politiche  agricole  e  forestali  -  Dipartimento delle politiche di sviluppo   -   Direzione   generale  per  la  qualita'  dei  prodotti agroalimentari  -  Divisione QPA III - via XX settembre n. 20 - 00187 Roma - entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale  della Repubblica italiana della presente proposta. Decorso tale  termine,  in assenza delle predette osservazioni o dopo la loro valutazione ove pervenute, la predetta proposta sara' notificata, per la  registrazione  ai  sensi  dell'art.  5  del  regolamento (CEE) n. 2081/92, ai competenti organi comunitari.
 |  | PROPOSTA DI DISCIPLINARE DI PRODUZIONE Panforte di Siena
 Art. 1.
 Denominazione del prodotto
 L'indicazione   geografica   protetta   «Panforte  di  Siena»  e' riservata  esclusivamente al prodotto che risponde alle condizioni ed ai requisiti del presente disciplinare di produzione.
 Art. 2.
 Descrizione del prodotto
 Il  «Panforte  di  Siena» e' il prodotto dolciario ottenuto dalla lavorazione  e  successiva  cottura  in forno di un impasto a base di farina,  frutta  candita,  frutta secca, miscela di zuccheri, miele e spezie.
 Al   momento   dell'immissione   al  consumo,  il  prodotto  puo' presentarsi in una duplice versione:
 versione bianca, se la copertura e' a base di zucchero a velo;
 versione nera, se la copertura e' a base di spezie.
 2.1. Caratteristiche fisiche.
 Forma: tonda o rettangolare se commercializzato intero; a spicchi o quadrelli se commercializzato al taglio.
 Dimensioni:  altezza  da 14 a 45 mm; per la forma tonda: diametro da 10 a 38 cm; per la forma rettangolare: da 10 a 20 cm (lato minore) e  da  20  a  40  cm  (lato maggiore); peso variabile a seconda delle dimensioni, compreso tra 33 gr e 6 kg.
 Consistenza: pastosa, moderatamente resistente al taglio.
 Aspetto esterno: la superficie e' mossa e irregolare;
 versione  bianca:  il  colore e' bianco per il velo di zucchero che  lo  ricopre;  lo  zucchero  a  velo puo' essere contenuto in una bustina ed essere cosparso sul prodotto al momento del consumo;
 versione  nera:  il  colore  e'  marrone scuro per la copertura della miscela di spezie.
 2.2. Caratteristiche chimiche.
 Umidita' massima: 15% sul prodotto finito.
 2.3. Caratteristiche organolettiche.
 Sapore:  dolce  con  retrogusto di frutta candita e mandorle e un sentore  di  spezie,  leggero  nella  versione bianca e molto intenso nella versione nera.
 Art. 3.
 Delimitazione dell'area di produzione
 La  zona  di  produzione  e  di confezionamento del «Pan forte di Siena»  comprende  l'intero territorio amministrativo della provincia di Siena.
 Art. 4.
 Origine del prodotto
 Ogni   fase  del  processo  produttivo  deve  essere  monitorata, documentando  per ognuna gli input (prodotti in entrata) e gli output (prodotti  in  uscita).  In  questo modo e attraverso l'iscrizione in appositi   elenchi,   gestiti   dalla  struttura  di  controllo,  dei produttori  e dei confezionatori, nonche' attraverso la dichiarazione tempestiva  alla  struttura di controllo delle quantita' prodotte, e' garantita  la tracciabilita' e la rintracciabilita' (da monte a valle della filiera di produzione) del prodotto.
 Tutti  gli  operatori, persone fisiche o giuridiche, iscritti nei relativi  elenchi  saranno  assoggettati  al controllo da parte della struttura  di  controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo.
 Art. 5.
 Metodo di ottenimento
 Le  condizioni  di  produzione  del  «Pan  forte di Siena» atte a conferire al prodotto le specifiche caratteristiche, devono essere le seguenti: 5.1. Ingredienti obbligatori.
 5.1.1. Versione bianca:
 farina di frumento tipo «0»: in quantita' compresa tra 14 e 18% dell'impasto;
 frutta  secca:  mandorle dolci intere e non pelate in quantita' non inferiore al 18% dell'impasto;
 frutta  candita:  cedro  candito tagliato a cubetti e scorze di arancia  candite  in quantita' compresa tra 35 e 45% dell'impasto; il cedro  candito  deve  costituire  almeno  il 25% della frutta candita impiegata;
 zuccheri:  a  scelta  tra  saccarosio,  sciroppo  di  glucosio, zucchero invertito, impiegati singolarmente o in miscela tra loro, in quantita' comprese tra 18 e 23% dell'impasto;
 miele:   miliefiori   in   quantita'   compresa   tra  2  e  5% dell'impasto;
 spezie:  noce  moscata  e  cannella  in dosi comprese tra 0,3 e 1,5%;
 altri   ingredienti:   zucchero   a   velo   impiegato  per  la spolverizzatura  del  dolce,  ostie  di amido impiegate come base del prodotto.
 5.1.2. Versione nera:
 farina  di frumento tipo «0»: in quantita' compresa tra 8 e 18% dell'impasto;
 frutta secca: mandorle dolci intere non pelate in quantita' non inferiore al 18% dell'impasto;
 frutta  candita:  melone candito tagliato a cubetti e scorze di arancia  candite  in quantita' compresa tra 35 e 45% dell'impasto; il melone  candito  deve  costituire  almeno il 40% della frutta candita impiegata;
 zuccheri:  a  scelta  tra  saccarosio,  sciroppo  di  glucosio, zucchero invertito, impiegati singolarmente o in miscela tra loro, in quantita' comprese tra 18 e 23% dell'impasto;
 spezie:  noce  moscata,  cannella e pepe dolce in dosi comprese tra 0,6 e 5%;
 altri  ingredienti:  miscela  delle  spezie  precedenti  per la spolverizzatura  del  dolce,  ostie  di amido impiegate come base del prodotto.
 5.2. Ingredienti facoltativi.
 5.2.1. Versione bianca:
 frutta  secca:  nocciole granulate in percentuale non superiore all'1,5% sul totale dell'impasto;
 frutta   candita:   melone   candito   tagliato  a  cubetti  in percentuale fino al 25% della frutta candita impiegata;
 spezie:  un  mix di macis, pepe, pimento, coriandoli, chiodi di garofano;
 aromi: vaniglia.
 Non   sono  ammessi  altri  ingredienti,  additivi,  coloranti  o conservanti.
 5.2.2. Versione nera:
 frutta candita: cedro candito tagliato a cubetti in percentuale fino  al  25%  della  frutta candita impiegata spezie: un mix di noci moscate,  coriandolo,  anice  stellato,  chiodi di garofano, zenzero, pepe garofanato, peperoncino;
 aromi: vaniglia;
 caramello: in quantita' non superiore al 2% dell'impasto;
 noci: in quantita' non superiore al 5% dell'impasto;
 miele: in quantita' non superiore al 5% dell'impasto;
 cacao per la spolveratura.
 Non   sono  ammessi  altri  ingredienti,  additivi,  coloranti  o conservanti.
 5.3. Lavorazione della materia prima e ingredienti. 5.3.1. Impastatura.
 Gli  zuccheri  sono  disciolti  in  acqua  e  portati  a cottura, miscelati  con la frutta candita tagliata a cubetti, fino ad ottenere un   composto   omogeneo.  Terminata  l'operazione,  l'impasto  viene travasato nell'impastatrice dove vengono aggiunte la frutta secca, la farina  e  le spezie. Si procede quindi alla mescola fino al completo amalgama degli ingredienti. 5.3.2. Porzionatura e modellatura.
 L'impasto viene prelevato dall'impastatrice e porzionato.
 Ogni  singola porzione viene pesata su bilance, adagiata su ostie di  amido  e  circondata  da  una  fascetta  di contenimento in carta alimentare.
 Si  procede quindi alla spianatura del prodotto e alla successiva immissione   nel   forno   di  cottura,  avendo  cura  di  effettuare preventivamente una spolveratura con un velo di farina.
 5.4. Cottura.
 La cottura del «Panforte di Siena» avviene in forno preriscaldato alla  temperatura  di 200-230 °C per una durata di tempo variabile da 13 a 45 minuti in base alla pezzatura del prodotto.
 Terminata  la  cottura,  il prodotto viene lasciato raffreddare a temperatura  ambiente o in cella di condizionamento. Si eliminano poi la  farina  in eccesso nonche' gli sfridi dell'ostia e della fascetta di  contenimento.  Il  prodotto  viene  quindi  spolverizzato  con un leggero  strato di zucchero a velo, nella versione bianca, oppure con la  miscela  di  spezie,  nella  versione  nera.  Lo  spolvero con lo zucchero a velo puo' avvenire anche al momento del consumo.
 Art. 6.
 Legame con l'ambiente
 Simbolo  della  gastronomia senese, il «Panforte di Siena» ha una lunga storia che risale all'epoca medioevale.
 Inizialmente  era chiamato con il nome Panpepato, per la presenza di pepe tra i suoi ingredienti e la sua lavorazione si afferma tra il XII e il XVI secolo.
 A quell'epoca, infatti, la citta' di Siena stava attraversando un momento  di  forte  espansione  economica  legato,  non  a  caso,  al commercio  delle  spezie.  Queste  erano inizialmente in possesso dei conventi  che le ricevevano in dono dai pellegrini e, successivamente in   mano   degli  speziali  senesi  che  le  commercializzavano  per molteplici  utilizzi:  dalla farmacopea alla colorazione dei tessuti. Le   prime   forme  di  «Panforte  di  Siena»  furono  elaborate  nei retrobottega  delle  spezierie,  le  antiche  farmacie  di  un tempo, favorite  in  questo  da  un'ordinanza che proibiva la produzione del dolce  fuori  dalle mura senesi. Tuttora nell'antica farmacia situata in  Piazza  del  Campo  a  Siena  e' possibile ammirare, sulle pareti antistanti  il  bancone,  preziosi dipinti e scritte in oro indicanti Panforti,  Ricciarelli ed altri prodotti caratteristici senesi. Molte di  queste vecchie farmacie senesi sono diventate, con il tempo, vere e proprie fabbriche di dolciumi ancora attive.
 I primi cenni bibliografici al «Panforte di Siena» sono riportati in  una  cronaca del 7 febbraio 1205 quando il prodotto viene citato, con  il  nome  di  Panpepato,  tra  i regali che servi e coloni erano obbligati   a   portare  alle  monache  dell'Abbazia  di  Montecelso, localita'  in provincia di Siena. Ritroviamo altri cenni al «Panforte di Siena» verso il 1280 nello statuto della Corporazione dei fornai e panettieri,  ma  bisogna giungere all'inizio del '500 per constatarne la fama. Il dolce si afferma quale prodotto raffinato in virtu' della presenza  delle  spezie  nel  suo impasto, ingrediente allora costoso perche'  raro;  e  per  tale  ragione  veniva servito nelle occasioni importanti,  come  il  Natale  ad  esempio, e confezionato in scatole riccamente ornate chiamate «tefanie».
 A contribuire alla rinomanza e diffusione del «Panforte di Siena» fuori  del  territorio  senese fu la via Francigena (XII secolo) che, passando  anche  per Siena, collegava Roma all'Abbazia di Canterbury: attraversata  da pellegrini e fedeli, l'arteria fu soprattutto via di scambio tra diverse culture grazie alla quale i prodotti tradizionali della gastronomia senese giungevano a Roma cosi' come presso le corti austriache:  sappiano  infatti che nel 1515 il Concistoro distribuiva il  dolce  ai partecipanti nelle occasioni solenni, e che nel 1493 fu servito  al banchetto organizzato ad lnnsbruck per le nozze di Bianca Maria Sforza.
 La  prima  versione  del  Panforte  bianco  e' relativamente piu' recente  e risale al 1879, quando fu realizzato per la prima volta in onore  della  Regina  Margherita  in  visita  a  Siena  per  il Palio d'agosto.   Il   dolce  fu  ribattezzato  Panforte  Margherita  e  si distingueva  dalla  precedente  versione nera per il minor impiego di spezie  e  il  sapore  piu' dolce e raffinato, giudicato adatto ad un pubblico  «femminile». La nuova versione contribui' immediatamente ad accrescere la rinomanza del dolce.
 Fin  dalle  origini  la preparazione del «Pantorte a Siena» aveva inizio nel mese di settembre per essere pronto in inverno e consumato durante  le  festivita'  natalizie: si riteneva, infatti, che in tale occasione  il corpo dovesse nobilitarsi assaporando cibi di lusso che lo  elevassero, per quanto piu' possibile, spiritualmente. A conferma di questa tradizione citiamo l'opera di Pellegrino Artusi «La scienza in  cucina  e  l'arte di mangiare bene», pubblicata nel 1891, dove, a conferma  della  notorieta'  raggiunta  dal prodotto, il «Panforte di Siena» e' segnalato tra i dolci del menu' natalizio.
 Art. 7.
 Struttura di controllo
 Il  controllo  sulla  conformita' del prodotto al disciplinare e' svolto, conformemente a quanto stabilito dall'art. 10 del regolamento CE 2081/92.
 Art. 8.
 Confezionamento ed etichettatura
 Il  prodotto  viene confezionato avvolto in confezioni di carta o cartoncino.  Puo'  essere presente un preincarto in materiale per uso alimentare.  Nel  caso  in  cui il prodotto venga commercializzato al taglio,  ciascuno  spicchio  o quadrello dovra' comprendere una parte della  fascetta  di  contenimento.  Per  salvaguardare  la  qualita', assicurare  la  rintracciabilita'  ed  il  controllo  del prodotto le operazioni   di   confezionamento  devono  avvenire  all'interno  del territorio indicato all'art. 3 del presente disciplinare.
 Sulla confezione e sulla fascetta di contenimento dovranno essere riportate  le  diciture «Panforte di Siena» e «Indicazione geografica protetta»  per  esteso  o  in  acronimo  (IGP),  nonche'  le seguenti ulteriori informazioni:
 il   nome,   la   ragione   sociale,  l'indirizzo  dell'azienda produttrice e confezionatrice;
 il  simbolo  grafico  del prodotto di cui al successivo art. 9, relativo  all'immagine  da utilizzare in abbinamento inscindibile con l'indicazione geografica protetta.
 E' facoltativamente ammessa l'aggiunta delle seguenti indicazioni rispettose della tradizione locale:
 «bianco» o «Margherita», per la versione bianca;
 «nero» o «Panpepato», per la versione nera.
 E'   vietata   l'aggiunta   di   qualsiasi   qualificazione   non espressamente prevista.
 E'  tuttavia  ammesso  l'utilizzo  di  indicazioni  che  facciano riferimento  a marchi privati, purche' questi non abbiano significato laudativo  o  siano tali da trarre in inganno il consumatore, nonche' di  altri  riferimenti veritieri e documentabili che siano consentiti dalla normativa vigente e che non siano in contrasto con le finalita' e i contenuti del presente disciplinare.
 La  designazione  «Panforte  di  Siena»  deve essere riportata in italiano.
 Art. 9.
 Logo
 Il  logotipo  del  prodotto  consiste, come da riproduzione sotto riportata,  in  una  balzana  (lo scudo di colore bianco, nella parte superiore,  e nero nella parte inferiore), circondata da un cartiglio giallo  Pantone  1205 (5%M/30%Y) che si ripiega su se stesso in alto. Il  cartiglio  reca  la  scritta  «Panforte  di  Siena»  in carattere tipografico  Gill  Extra  Bold  Condensed  di  colore  nero  e  segue l'andamento  dello  stesso; nell'angolo in basso a dividere la parola «Panforte»  da «di Siena», un fiore stilizzato nero con 5 petali. Nel fregio  giallo  oro  Pantone  117  (30C/40%M/70%Y) in alto la scritta «IGP»  in  carattere  tipografico Gill Extra Bold Condensed di colore nero, contornata di bianco sfondato con margine nero. Subito sotto la scritta  «Indicazione  geografica protetta» su tre righe in carattere tipografico Gill Extra Bold di colore nero.
 
 ----> Vedere Logo a pag. 57 della G.U. <----
 
 Il   logo   si   potra'  adattare  proporzionalmente  alle  varie declinazioni di utilizzo. Il limite massimo di riduzione e' di cm 1,4 in altezza.
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