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| Gazzetta n. 220 del 2005-09-21 |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 20 dicembre 2004 |  | Legge  n. 443/2001 - Primo programma delle opere strategiche - Schemi idrici  regione  Sicilia  -  Acquedotto  Montescuro  ovest - Progetto preliminare. (Deliberazione n. 114/2004). |  | 
 |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 Vista la legge 21 dicembre 2001 n. 443 c.d. «legge obiettivo», che, all'art.  1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli  insediamenti  strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare  limiti d'impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato  e  per  interventi  nel  settore  idrico  di competenza del Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti,  prevede che gli interventi  medesimi  siano compresi in intese generali quadro tra il Governo  e  ogni  singola  regione  o provincia autonoma, al fine del congiunto coordinamento e realizzazione delle opere;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificata dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto  legislativo n. 190/2002 che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazioni per pubblica utilita', nella  stesura  conseguente  alle modifiche introdotte con il decreto legislativo 27 dicembre 2002, n. 302;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Visto  l'art.  4  della  legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare:
 il  comma  134  e  seguenti,  ai  sensi dei quali la richiesta di assegnazione  di  risorse  a  questo  Comitato, per le infrastrutture strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla  gestione  e  che  non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie  e  nei  relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata    da    un'analisi    costi-benefici   e   da   un   piano economico-finanziario  redatto  secondo  lo  schema tipo approvato da questo Comitato;
 il  comma  176,  che  autorizza  ulteriori  limiti di impegno nel biennio 2005-2006 per la realizzazione delle opere strategiche di cui alle leggi citate ai punti precedenti;
 il  comma  177  -  come  sostituito  dall'art.  1,  comma 13, del decreto-legge   12 luglio   2004,  n.  168,  convertito  nella  legge 31 luglio 2004, n. 191 - che reca precisazioni in merito ai limiti di impegno  iscritti  nel bilancio dello Stato in relazione a specifiche disposizioni legislative;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato  art.  1  della  legge  n. 443/2001, ha approvato il primo programma   delle  infrastrutture  strategiche,  che  all'allegato  3 include,  nell'ambito  degli  interventi per l'emergenza idrica nella regione Sicilia, l'«Acquedotto Montescuro ovest»;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003, errata corrige Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale questo  Comitato  ha  definito il sistema per l'attribuzione del CUP, che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004),  con  la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di  piano economico-finanziario ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004),  con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico, e   deve  essere  utilizzato  nelle  banche  dati  dei  vari  sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'Intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa,  anche,  essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente  dal  Governo  e  precisando che l'attivita' posta in essere non vincola la regione fin quando l'intesa non venga raggiunta e  che  i  finanziamenti  concessi  all'opera  sono  da  considerarsi inefficaci finche' l'intesa non si perfezioni;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture  e  dei trasporti, come integrato dal decreto 8 giugno 2004,  con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Visto  il decreto interministeriale 20 marzo 2003, n. 5279, emanato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministero  dell'economia  e  delle  finanze,  con il quale sono stati individuati  i soggetti autorizzati a contrarre mutui e ad effettuare le  altre operazioni finanziarie, definite le modalita' di erogazione delle   somme   dovute  dagli  istituti  finanziari  ai  mutuatari  e quantificate   le   quote   da   utilizzare   per   le  attivita'  di progettazione, istruttoria e monitoraggio;
 Vista  la  nota 18 novembre 2004, n. 657, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e  dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, la relazione  istruttoria sull'«Acquedotto Montescuro ovest», proponendo l'approvazione  in linea tecnica del progetto preliminare dell'opera, con    prescrizioni   e   raccomandazioni,   e   l'assegnazione   del finanziamento  a  carico  delle  risorse stanziate dall'art. 13 della legge n. 166/2002, come rifinanziato dalla legge n. 350/2003;
 Vista  la  nota  n. COM/3001/1 del 5 novembre 2004, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Considerato  che  l'opera  di cui sopra non e' compresa nell'Intesa generale  quadro  tra il Governo e la regione Siciliana, sottoscritta il 14 ottobre 2003;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato   che   all'intervento   e'   stato  assegnato  il  CUP J15F04000050004;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 
 Prende atto:
 
 1)  delle  risultanze  dell'istruttoria  svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che   l'intervento   in   esame  consiste  nella  realizzazione dell'«Acquedotto Montescuro ovest»;
 che  le  caratteristiche  tecniche  delle  principali  opere da realizzare sono in sintesi le seguenti:
 ricostruzione   dell'acquedotto   esistente   dalle  sorgenti Montescuro  fino a Salemi per 69,3 km di condotte in acciaio DN 250 - 500 mm;
 costruzione  della  nuova adduttrice «Montescuro ovest basso» dal nodo di Menfi a Trapani per 71 km di condotte in acciaio DN 400 - 800 mm;
 ricostruzione  delle  adduttrici  dalle  sorgenti Montescuro, Madonna  della  Scala,  Fontana  Grande e Grancio verso il Montescuro Ovest per circa 13 km di condotte in acciaio DN 250 mm;
 ricostruzione  delle  principale  diramazioni  verso i comuni serviti per 63 km di condotte in acciaio DN 100 - 400 mm;
 costruzione  di  partitori, scarichi, vasche di sconnessione, impianti   di  sollevamento,  opere  di  attraversamento,  protezione catodica ed altre opere minori;
 manutenzione straordinaria delle varie opere;
 predisposizione  di  un  sistema di telecontrollo sull'intero acquedotto;
 che  l'acquedotto  servira'  24 comuni per un totale di 441.060 abitanti, residenti e fluttuanti;
 che  il  soggetto  aggiudicatore  ha  inviato  il progetto alle amministrazioni  ed  enti  interessati  acquisendone i vari pareri di osservazioni;
 che  si  sono  tenute  due  sedute a carattere di conferenze di servizi consultive in data 24 settembre 2003 ed 8 ottobre 2003;
 che  il  soggetto  aggiudicatore  ha  acquisito  i  pareri, con prescrizioni,  di  tutti  i  comuni  interessati  e  su  tale base il presidente  della regione Siciliana, ai sensi dell'art. 3 del decreto legislativo  n.  190/2002,  ha  espresso  il  consenso  ai fini della localizzazione  dell'opera con nota n. 2581-ll.pp.A2/1 del 18 ottobre 2004;
 che   l'Assessorato   territorio   e   ambiente  della  regione Siciliana,  con  nota  del  14 ottobre  2004,  n. 66698, ha formulato parere favorevole, con prescrizioni;
 che  gli  uffici  provinciali interessati del Dipartimento beni culturali  e ambientali della regione Siciliana hanno espresso parere favorevole,   con   prescrizioni,  per  i  caratteri:  naturalistico, paesaggistico ed archeologico;
 che  hanno  espresso pareri sulle interferenze: ANAS, SNAM, RFI ed ENEL;
 che  la  Commissione  regionale  lavori pubblici ha espresso il parere n. 14/2003;
 che  il  Commissario delegato per l'emergenza idrica in Sicilia si  e' espresso favorevolmente, con prescrizioni, con decreto n. 1461 del 18 ottobre 2004;
 sotto l'aspetto attuativo:
 che  il  presidente  della  giunta  regionale  della Sicilia ha individuato  il  soggetto  aggiudicatore nel Commissario delegato per l'emergenza idrica in Sicilia con nota n. 4642 del 6 dicembre 2002;
 che sono state predisposte dal Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  le prescrizioni e raccomandazioni di cui all'allegato n. 1;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che  il  costo  complessivo  dell'intervento  proposto  per  il finanziamento e' di 82.120.232 euro, di cui 7.572.621 euro per IVA;
 che  la  scheda  di  sintesi  del  piano  economico-finanziario allegata    alla    relazione   istruttoria   del   Ministero   delle infrastrutture  e  dei trasporti evidenzia, per l'opera in argomento, un   potenziale   ritorno  economico  derivante  dalla  gestione,  in considerazione delle caratteristiche tecniche e normative del settore e delle specificita' dell'opera;
 che risultano gia' disponibili i seguenti finanziamenti:
 42.989.799  euro  a  valere  sui fondi della delibera CIPE n. 36/2002;
 18.592.448 euro a valere sui fondi privati, risulta   pertanto   necessario   un   finanziamento  integrativo  di 20.537.985 euro;
 2) delle considerazioni sui profili finanziari svolte dal Ministero dell'economia e delle finanze:
 che  il  Dipartimento  per le politiche di sviluppo e di coesione del  Ministero  dell'economia e delle finanze rileva che la scheda di sintesi  del  citato  piano  economico-finanziario  non  permette una valutazione  compiuta  delle conseguenze, sull'equilibrio finanziario del  progetto,  di  una  quota  minore  di  contributo pubblico; tale valutazione  sarebbe  resa  possibile  dall'esame del piano economico finanziario  predisposto  secondo  lo  schema  analitico  di cui alla citata delibera CIPE n. 11/2004, punto 2, secondo capoverso;
 
 Delibera:
 
 1. Approvazione progetto preliminare.
 1.1  Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della  Repubblica n. 327/2001,come modificato dal decreto legislativo n.  302/2002,  e'  approvato  - con le prescrizioni e raccomandazioni proposti  dal  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - anche ai fini del riconoscimento della compatibilita' ambientale dell'opera e  dell'apposizione  del vincolo preordinato all'esproprio per i beni ricadenti   nelle   aree   interessate,   il   progetto   preliminare dell'«Acquedotto Montescuro ovest» per un importo di 82.120.232 euro.
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio,  l'Intesa  Stato-regione  sulla  localizzazione  dell'opera stessa.
 1.2  Ai sensi del citato art. 3, comma 3 del decreto legislativo n. 190/2002,  l'importo di 82.120.232 euro sopra indicato costituisce il limite di spesa dell'intervento.
 1.3  Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1,  cui  e' subordinata l'approvazione   del  progetto,  sono  riportate  nella  prima  parte dell'allegato,  che forma parte integrante della presente delibera, e sono  suddivise  tra prescrizioni da attuare in sede di progettazione definitiva e prescrizioni da attuare nella fase di cantiere.
 Le  raccomandazioni sono riportate nella seconda parte del suddetto allegato. Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dar seguito  ad  alcune  di  dette  raccomandazioni, fornira' al riguardo puntuale  motivazione  in  modo  da  consentire  al  Ministero  delle infrastrutture  e dei trasporti di esprimere le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 2. Concessione contributo.
 2.1   E'   assegnato  al  Commissario  per  l'emergenza  idrica  un contributo, in termini di volume di investimenti, di 20.537.985 euro. Detto  importo rappresenta il limite massimo di spesa da finanziare a carico  delle  risorse  recate  dall'art. 13 della legge n. 166/2002, come  rifinanziato  dalla  legge  n. 350/2003. L'onere relativo viene imputato  sul  limite  di  impegno quindicennale di cui alle predette norme  decorrente  dall'anno  2006.  La quota annua di contributo non potra' comunque superare l'importo di 1.834.316 euro.
 2.2   La   determinazione   del   contributo  e'  subordinata  alla presentazione  da  parte  del  soggetto  aggiudicatore,  in  sede  di approvazione  del  progetto  definitivo, di una versione aggiornata e piu'  articolata del piano economico finanziario, in grado di offrire elementi  di maggiore dettaglio sulle determinanti della redditivita' del  progetto,  utilizzando  a  tale scopo lo schema analitico di cui alla parte II dell'allegato alla delibera CIPE n. 11/2004.
 2.3  L'assegnazione  del contributo e' subordinata al perfezionarsi dell'intesa  con  la  regione  Siciliana  relativamente  all'opera in ogetto   cosi'  come  previsto  dalla  citata  sentenza  della  Corte costituzionale n. 303/2003. 3. Clausole finali.
 3.1  Il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti  attinenti al progetto preliminare dell'intervento relativo all'«Acquedotto Montescuro ovest» approvato con la presente delibera.
 3.2  Il predetto Ministero provvedera' ad accertare che il progetto definitivo  recepisca  le  prescrizioni  che, secondo quanto indicato nell'allegato,  debbono  essere recepite in tale fase progettuale. Il soggetto   aggiudicatore  verifichera'  che,  nelle  fasi  successive all'approvazione  del  progetto  definitivo, vengano attuate le altre prescrizioni  di  cui  al  citato  allegato, dandone assicurazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
 3.3  Il  citato  Ministero  provvedera'  a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 3.4  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di  approvazione del progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo   -   tra  l'altro  -  l'acquisizione  delle  informazioni antimafia  anche  nei  confronti  degli  eventuali  sub-appaltatori e sub-affidatari,  indipendentemente  dall'importo  dei lavori, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione degli stessi.
 3.5  Il codice unico di progetto (CUP) J15F04000050004 assegnato al progetto  in  argomento,  ai sensi della delibera n. 143/2002, dovra' essere  evidenziato  in  tutta  la  documentazione  amministrativa  e contabile riguardante l'intervento in esame.
 Roma, 20 dicembre 2004
 
 Il Presidente: Siniscalco
 
 Il segretario del CIPE: Baldassarri
 
 Registrato alla Corte dei conti il 6 settembre 2005 Ufficio di controllo atti Ministeri economico-finanziari, registro n. 4 Economia e finanze, foglio n. 393
 |  | Allegato 1 
 ACQUEDOTTO MONTESCURO OVEST
 PROGETTO PRELIMINARE
 Prescrizioni e raccomandazioni
 
 Prescrizioni.
 1)  La  Regione  valutera',  tenuto  conto  dell'integrazione  di finanziamento  di  cui  alla  presente  delibera  e  delle  eventuali variazioni  dei costi di gestione corrispondenti, l'aggiornamento del quadro  economico  della  Convenzione  di  affidamento  degli  schemi acquedottistici  della  Sicilia e del relativo servizio di erogazione di  acqua  per  uso  idropotabile,  in  cui  e' compreso l'acquedotto Montescuro ovest. Ambientali. In sede di redazione del progetto definitivo.
 2)  Dovra'  essere  effettuata  una verifica puntuale di tutto il tracciato  con  le indicazioni o prescrizioni contenute nell'apposita carta  dei  rischi  di  cui  al  decreto  dell'Assessorato  regionale territorio  e  ambiente  n.  289/41  del  4 luglio  2000 e successive modifiche,   che   approva   il  Piano  straordinario  per  l'assetto idrogeologico.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Regione.
 3)    Il    progetto    definitivo,   dovra'   essere   trasmesso all'Assessorato  territorio  ed  ambiente  -  Dipartimento  regionale territorio  ed  ambiente  della  regione  Sicilia,  corredato  da  un apposito  studio  di  incidenza,  per  le  tratte  di  acquedotto che lambiscono o attraversano i siti della Rete Natura 2000:
 SIC ITA 0100 10 Monte S. Giuliano;
 SIC ITA 0100 22 Complesso Monti di S. Ninfa, Gibellina e Grotte di S. Ninfa;
 SIC/ZPS ITA 0200 25 Bosco di Sant'Adriano;
 SIC  ITA  0200  31  Monte  Dinisi  Montagna  dei  Cavalli Pizzo Potorio;
 SIC ITA 0200 35 Monte Genuardo e S. Maria del Bosco;
 SIC/ZPS ITA 0200 36 Monte Triona e Monte Colomba.
 Lo  studio  di  incidenza terra' conto soprattutto dell'influenza che la fase di cantiere, potrebbe avere sugli habitat e le specie per i  quali  i  siti  della  Rete  Natura  2000  in argomento sono stati designati,  come  riportato  nei  formulari  Natura  2000 relativi ai singoli siti. Lo studio dovra', altresi', individuare tutte le misure di  mitigazione  e compensazione eventualmente necessarie a ridurre o annullare  i  possibili  impatti.  La  verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 4)  Nel  caso  in cui gli scavi interessino aree su cui insistono habitat  e/o  specie  vegetali,  di cui alla direttiva 92/43/CEE, e/o formazioni  riferibili  alla  macchia  mediterranea  e/o  a boschi di specie  autoctone,  va  preventivamente  vagliata  la possibilita' di spostare lo scavo in aree adiacenti coltivate e/o lungo le piste, ivi comprese   le  fasce  tagliafuoco,  gia'  presenti.  La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 5)  Gli  attraversamenti  di  torrenti  e valloni, realizzati per tutto  il  tratto  della  condotta  con tubazione sub-alveo, anche se posti  a  profondita' compatibili onde evitare fenomeni di erosione e interventi  di risezionamento dell'alveo, dovranno essere verificati, analizzando  tutta  la  rete idrografica interessata e la definizione fisionomica  del  sistema,  al  fine  di  comprendere l'entita' della trasformazione  antropica  esercitata  dalla  condotta  in  esame. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 6)  Per  quanto  riguarda  la  vegetazione dei tratti interessati dalla  condotta  e dai lavori ad essa correlati, si dovra' nella fase esecutiva  attenzionare la persistenza dell'equilibrio dinamico delle comunita'  vegetali,  con  ricostituzione  delle formazioni ripariali degradate,  nel  rispetto  delle  caratteristiche  delle  vegetazioni locali,  si  dovra'  inoltre  verificare  il  tratto  di condotta che interagisce  con  l'area  boscata  del  «Magaggiaro».  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 7)  Al  fine di valutare il rischio archeologico di alcuni ambiti interessati  dalla  condotta,  e' opportuno che prima della redazione del  progetto definitivo, vengano effettuati sopralluoghi di verifica archeologica,  specificatamente  in  prossimita'  dei  comuni  di  S. Margherita  Belice,  Montevago  e Menfi, in quanto, in dette aree, il tracciato   interferisce  con  aree  di  interesse  archeologico.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 8)  Il  tracciato  che  va  dal  punto 97 al punto 101 dell'Elab. PL-01,  tav.  9/24  (comune  di  Montevago)  dovra' essere variato in quanto  attraversa l'area archeologica di «Mastro Agostino», in corso di  demanializzazione  e dove sono state messe in luce i resti di una villa  romana.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 9)  Nel  quadro  economico  del progetto sara' opportuno inserire somme a disposizione per scavi archeologici e collaborazioni esterne. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 10)  Dovranno  essere  concordate  e  predisposte con il Servizio archeologico,  secondo modalita' e tempi da stabilire congiuntamente, le  opportune  verifiche  archeologiche  nel  tratto  a  valle  della Montagna  dei  Cavalli  in  territorio  di  Prizzi.  La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura della Regione.
 11) In relazione all'aspetto archeologico, in fase di stesura del progetto definitivo verra' posta particolare attenzione alle opere in zona  Castellacelo  nel  territorio  comunale  di  Santa  Ninfa, alla zonaMadonna  della  Libera e Case Tagliavia nel territorio del comune di  Partanna,  e  alla  zona  di  Monte  Castellacelo  nel territorio comunale  di  Poggioreale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 12)  Negli  attraversamenti  di  corsi  d'acqua  principali o nei valloni  vincolati  ai sensi del decreto legislativo n. 490/1999, li' dove  sono  previste condotte di diametro maggiore o uguale a 400 mm, questi  dovranno  essere  previsti  con  ponti  tubo.  La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. In fase di realizzazione.
 13)   Dovra'   essere  posta  particolare  cura  nell'evitare  di abbattere  essenze  vegetali arboree e/o arbustive, prevenendone, ove cio'   non   risultasse   fattibile,   il   reimpianto   e  curandone l'attecchimento.  La  verifica  di  ottemperanza  sara' svolta a cura della regione.
 14)  Le  aree  di  cantiere  dovranno  essere sistemate come ante operam,  attraverso  interventi  di  inerbimento  e  piantumazione di specie    vegetali   autoctone   delle   quali   si   dovra'   curare l'attecchimento. Le specie vegetali da utilizzarsi dovranno pervenire da germoplasma prelevato in sito costituendo, se necessario, appositi vivai  temporanei destinati alla propagazione del materiale vegetale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 15)  In  tutte  le  fasce  fluviali,  a  prescindere  dal tipo di attraversamento  utilizzato,  dovranno  essere  limitati al massimo i movimenti  di  terra,  eccetto  che per motivi legati ad attivita' di recupero  ambientale in alveo o manutenzione delle fasce spondali, od attuare   interventi  che  modifichino  il  regime,  il  corso  o  la composizione  delle acque. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione. Prescrizioni tecniche. In sede di redazione del progetto definitivo.
 16)  In  fase  di  redazione  del progetto definitivo si dovranno effettuare  le  opportune  verifiche  riguardanti  l'interfacciamento dell'acquedotto Montescuro ovest e l'acquedotto Nubia (dissalatore di Trapani)  in  una  eventuale  logica  di funzionamento interconnesso, anche  temporaneo.  La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 17)   In  fase  di  redazione  del  progetto  definitivo  saranno acquisiti  ulteriori  dati  relativi  alla  potenzialita'  dei gruppi sorgentizi  previsti  fra  le  diverse  fonti  di approvviggionamento dell'acquedotto.  La  verifica  di  ottemperanza  sara' svolta a cura della regione.
 18)  Le  istanze  di  concessione  per  l'uso dell'acqua dovranno essere  riformulate in coerenza con l'individuazione delle portate da addurre  e  dovranno  altresi'  essere  avanzate le istanze di inizio anticipato  delle  opere  ai  sensi  dell'art.  13 del testo unico n. 1775/1933.  La  verifica  di  ottemperanza  sara' svolta a cura della regione.
 19)  In  relazione agli attraversamenti di corsi d'acqua naturali si terra' conto delle indicazioni di seguito riportate:
 attraversamenti aerei:
 la  quota  di  progetto  prevista  per  la condotta, rispetto all'alveo  di  ciascun  corso  d'acqua, dovra' essere fissata in modo tale  che,  determinata  la  portata di massima piena per un tempo di ritorno  di  almeno  100 anni, venga garantito, tra la condotta ed il pelo  libero  dell'alveo,  un  franco  sufficiente a consentire anche l'eventuale   passaggio  di  materiali  e/o  vegetazione  trasportati dall'acqua,  ed  in  ogni  caso  mai  inferiore a m. 1,00. Per quanto concerne  i  manufatti  di  ancoraggio  delle  condotte,  gli  stessi dovranno essere posizionati, ove possibile, al di fuori della sezione dell'alveo  occupata  dalla  portata  di  massima  piena. Qualora gli stessi ricadano in alveo dovranno comunque essere posizionati in modo tale da non costituire ostacolo al libero deflusso delle acque;
 attraversamenti in subalveo:
 la   quota   di   posa  della  condotta,  rispetto  al  fondo dell'alveo,  dovra'  essere fissata in funzione delle caratteristiche geologico  -  geotecniche  del materiale di sedime. Piu' precisamente dovra'  essere  effettuato, nell'ipotesi di transito della portata di massima  piena, calcolata per un tempo di ritorno di almeno 100 anni, lo  studio del trasporto solido verificando che la condotta non venga scalzata, cosi' come il materiale posto a protezione della stessa. In tale  studio si dovra' tenere conto anche della presenza del parziale impedimento  al  libero  deflusso delle acque di subalveo dovuto alla presenza  delle  opere  di  sottosuolo  in alveo (pali, soglie, travi portatubo, ecc.).
 La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 20)  Dovra'  essere  verificata,  in  comune  di Santa Margherita Belice,  la  posizione  del  punto  di consegna (serbatoio) per Santa Margherita   Belice   (indicato   nella   tavola  5/24  del  progetto preliminare)  poiche'  non corrisponde al serbatoio reale attualmente in uso per il comune. Posto che in atto la consegna avviene presso il serbatoio comunale di S. Calogero, nel caso in cui progettualmente si decidesse  di  mantenere  il  punto  di  consegna come indicato nella tavola sopra citata, si verifichera' la possibilita' di realizzare un punto  di disconnessione con le necessarie opere di sollevamento e di collegamento  con  il  serbatoio  di  S.  Calogero.  La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 21)  Sara'  verificata  e  valutata la possibilita', in relazione alla  natura  dei terreni, di realizzare la derivazione per Gibellina in polietilene. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione
 22)  Sara' valutata la possibilita' di assicurare l'alimentazione idropotabile  del  vecchio  centro  di  Gibellina, in quanto luogo ad elevata valenza turistica per la presenza dell'opera Cretto di Burri, compatibilmente  al carattere di sovrambito dell'acquedotto in esame. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 23)  Sara'  valutata e verificata, in comune di Buseto Palizzolo, la   possibilita'  tecnica  nonche'  l'ammissibilita'  amministrativa relativa  all'intero rifacimento della condotta di sollevamento dalla Centrale   di   Ballata   al  Serbatoio  di  Luziano,  piuttosto  che limitatamente alla sola tratta prevista in progetto (Centrale Ballata -  Serbatoio  Tangi), verificandone inoltre la sufficienza idraulica, compatibilmente  al carattere di sovrambito dell'acquedotto in esame. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 24)  Sara'  valutata e verificata, in comune di Buseto Palizzolo, la   possibilita'  tecnica  nonche'  l'ammissibilita'  amministrativa relativa al miglioramento delle condizioni della Centrale di Ballata, troppe  volte  andata  fuori  servizio a causa della fatiscenza delle pompe  di  sollevamento,  compatibilmente  al carattere di sovrambito dell'acquedotto  in esame. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 25)  Sara'  valutata  e  verificata, in comune di Santa Ninfa, la possibilita' di effettuare le variazioni al tracciato dell'acquedotto secondo  le  indicazioni  si  seguito  riportate  e  contenute  nello stralcio  planimetrico  ufficializzato  dal  comune con nota n. 12874 dell'8 ottobre 2003:
 realizzare  il  tratto  dell'acquedotto  che  interseca  l'area artigianale-commerciale  del comune di Santa Ninfa lungo la strada di separazione tra le predette aree in modo da non interessarne i lotti;
 mantenere  il  tracciato  originario  esistente per il punto di appresamento  al  canale  di  adduzione  al serbatoio Molo, in quanto quello da progetto ricade su area urbanizzata gia' suddivisa in lotti edificabili residenziali;
 venga   spostato   il   punto  di  consegna  EAS,  in  progetto individuato  come  Ninfa  1,  in  prossimita'  del  nodo  122,  e  di conseguenza  il  percorso  dell'adduttrice esterna verso il serbatoio Crespella;
 il   nodo   125   (derivazione   per   Nuova  Gibellina)  venga opportunamente posizionato in funzione della deviazione richiesta per il  tratto  compreso  tra  i  nodi  124  e  125, e in ogni caso venga posizionato fuori dall'area commerciale.
 La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 26)  Sara'  valutata  e  verificata,  in  comune  di  Trapani, la possibilita'  di assicurare l'approvvigionamento idrico alla frazione di  Baglio  Nuovo  e  di  una parte della frazione di Fulgatore, gia' connessi  alla  vecchia  rete  di  adduzione  del  Montescuro  e, nei successivi  livelli  di  progettazione,  avere  contezza piu' precisa dell'interconnessione  della nuova rete di adduzione con l'acquedotto Bresciana, compatibilmente al carattere di sovrambito dell'acquedotto in  esame.  La  verifica  di  ottemperanza  sara' svolta a cura della regione.
 27)  Sara'  verificata,  in comune di Santa Margherita Belice, la posizione  planimetrica della nuova condotta in DN 400 e il tratto di condotta  indicato  come  A-B,  nell'allegato planimetrico consegnato all'Ufficio  del  Commissario  delegato  per l'emergenza idrica nella seduta   dell'8 ottobre   2003,   sara'   spostato  nel  tratto  C-D, all'interno   della   sede   stradale   esistente.   La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 28)  Sara'  valutata  e  verificata,  in  comune di Montevago, la possibilita' di spostare il tracciato del nuovo acquedotto ubicandolo in  adiacenza  al tracciato dell'acquedotto esistente. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 29)   Nel   comune  di  Valderice,  per  motivi  di  opportunita' territoriale  (progettazioni  turistiche, abitazioni e nuova strada), il  tracciato  della  nuova  condotta  che  parte  dal  serbatoio  di Caposcale,  sara'  modificto  in  modo da renderlo compatibile con le opere   di   urbanizzazione  previste  dal  comune.  La  verifica  di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 30)  Nel  corso  dei  lavori  si  dovra' garantire il servizio di erogazione  idrica  all'abitato  del  comune  di Vita. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 31) Per la redazione del Piano di Sicurezza, bisognera' riferirsi al  decreto  del Presidente della Repubblica n. 222 del 3 luglio 2003 recante  «Regolamento sui contenuti minimi dei piani si sicurezza nei cantieri  temporanei  e  mobili», in attuazione dell'art. 31, comma 1 della  legge  11  febbraio  1994, n. 109. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 32)  Il  quadro  economico dovra' prevedere gli accantonamenti ex art.  26,  comma  4  della legge n. 109/1994, nel testo vigente nella regione  Siciliana  (prezzo chiuso); inoltre dovra' essere eliminata, ove  non necessaria, la somma ora prevista per «Spese per Commissione aggiudicatrice».  La  verifica  di  ottemperanza  sara' svolta a cura della regione. Raccomandazioni   tecniche.   In   sede  di  redazione  del  progetto definitivo.
 33)  Per  ridurre al minimo gli attraversamenti, si suggerisce di valutare  in sede di progetto definitivo l'opportunita' di spostare a monte  della  strada  provinciale  Partanna  Castelvetrano  il tratto corrispondente  ai picchetti 62, e tratto 82-86 (tavole geologiche 10 e 11).
 34) Nella prospettiva di realizzare la vasca di disconnessione n. 116  (tavola  12/24), ricadente in zona territoriale omogenea «C» del PRG  del  comune di Partanna, si raccomanda di verificarne la precisa ubicazione   anche   in   considerazione   della  densita'  abitativa esistente.
 35)  Si raccomanda di porre particolare attenzione al rifacimento di  una  tratta  che  attraversa  il  costone Monterosa, in comune di Salemi, in quanto attualmente monitorato per dissesto idrogeologico. In fase di realizzazione.
 36)   In  fase  di  progetto  esecutivo  e'  auspicabile  che  il tracciato,  all'interno  del demanio forestale, possa privilegiare un percorso lungo i viali parafuoco e/o lungo le stradelle di servizio.
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