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| Gazzetta n. 218 del 2005-09-19 |  | MINISTERO DELL'INTERNO |  | DECRETO 2 agosto 2005 |  | Regole  tecniche  e  di  sicurezza  per  la  redazione  dei  piani di sicurezza comunali per la gestione delle postazioni di emissione CIE, in  attuazione  del  comma 2  dell'articolo 7-vicies  ter della legge 31 marzo 2005, n. 43. |  | 
 |  | IL MINISTRO DELL'INTERNO 
 Visti  il  regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 ed il regio decreto 6 maggio 1940, n. 635;
 Visto  l'art. 2 della legge 15 maggio 1997, n. 127, come modificato dall'art. 2, comma 4, della legge 16 giugno 1998, n. 191;
 Visto   il  decreto  del  Presidente  del  Consiglio  dei  Ministri 22 ottobre 1999, n. 437;
 Visto  il  decreto del Ministro dell'interno in data 19 luglio 2000 concernente  regole  tecniche  e  di  sicurezza  relative  alla carta d'identita' e al documento d'identita' elettronici;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445;
 Visto il decreto-legge 23 gennaio 2000, n. 10;
 Visto il decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196;
 Visto il decreto-legge 7 marzo 2005, n. 82;
 Vista la legge 31 marzo 2005, n. 43;
 Vista la legge 31 maggio 2005, n. 88;
 Visto  il  comma 2, art. 7-vicies ter della legge 31 marzo 2005, n. 43, che stabilisce che i comuni che non vi abbiano ancora ottemperato provvedano   entro   il  31 ottobre  2005  alla  predisposizione  dei necessari  collegamenti  all'Indice  Nazionale  delle  Anagrafi (INA) presso  il  Centro  Nazionale per i Servizi Demografici (C.N.S.D.) ed alla   redazione  del  piano  di  sicurezza  per  la  gestione  delle postazioni  di  emissione  secondo  le  regole  tecniche  fornite dal Ministero dell'Interno;
 Considerato  che  il  Piano  di  sicurezza comunale per la carta di identita'  elettronica  «Piano  di sicurezza comunale per la carta di identita' elettronica: linee guida e metodologia per la redazione del piano»,   e'   stato   sperimentato   sul   campo   presso   3 comuni rappresentativi  delle  tipologie  di  grande,  di medio e di piccolo Comune;
 Decreta:
 
 Art. 1.
 D e f i n i z i o n i
 
 1. Ai sensi del presente decreto si intende:
 a) per  «D.P.C.M.»:  il  decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 ottobre 1999, n. 437;
 b) per  «documento»:  la  carta  d'identita'  elettronica  e/o il documento  d'identita'  elettronico di cui all'art. 2 del decreto del Presidente  del  Consiglio  dei  Ministri costituito dall'insieme del supporto fisico e dei supporti informatici;
 c) per  «dati»:  i  dati  identificativi  della  persona  di  cui all'art.  1, comma 1, lettera d) e gli altri elementi di cui all'art. 3,  comma 1,  lettere  da  b)  ad  h), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri;
 d) per  «S.S.C.E.»:  il  Sistema  di  sicurezza  del  circuito di emissione dei documenti di identita' elettronica;
 e) per  «C.N.S.D.»:  il  Centro Nazionale dei Servizi Demografici del  Ministero  dell'Interno  costituito  con il decreto del Ministro dell'interno del 23 aprile 2002;
 f) per  «I.N.A.»: l'Indice Nazionale delle Anagrafi istituito con legge 28 febbraio 2001, n. 26, sostituita dalla legge 31 maggio 2005, n.  88,  per la fornitura dei servizi di convalida anagrafica durante l'emissione e l'uso del documento;
 g) per   Backbone   C.N.S.D.:   la   dorsale   di   sicurezza   e certificazione  del C.N.S.D. per l'accesso ai servizi applicativi del C.N.S.D.;
 h) per  «Porta di accesso ai domini applicativi del C.N.S.D.»: la Porta  di  accesso,  attraverso  il Backbone C.N.S.D., ai servizi del C.N.S.D. secondo standard «busta di e-gov» di SPC;
 i) per  «Porta  di  accesso»:  una  «Porta  di  accesso ai domini applicativi del C.N.S.D.»;
 l) per  «Porta  di  accesso  del Comune»: la «Porta di accesso ai domini applicativi del C.N.S.D.» situata presso il comune;
 m) per  «Porta  di  accesso  della  Prefettura-UTG»: la «Porta di accesso  ai  domini  applicativi  del  C.N.S.D.»  situata  presso  la prefettura-UTG;
 n) per  «Porta di accesso del centro di allestimento periferico»: la  «Porta  di  accesso  ai  domini applicativi del C.N.S.D.» situata presso un centro di allestimento periferico;
 o) per  «Busta  di  e-gov»: il formato comune di interscambio tra porte di dominio di enti diversi;
 p) per «sito»: il sito Web della Direzione Centrale per i Servizi Demografici,         accedibile         all'indirizzo        internet www.servizidemografici.interno.it;
 q) per  «quantita'  di sicurezza, certificazione ed attivazione»: le  credenziali  digitali  e  i software di sicurezza, monitoraggio e allarmi forniti dal Ministero dell'interno;
 r) per  SPC:  il  Sistema  pubblico  di  connettivita'  di cui al decreto legislativo n. 42 del 28 febbraio 2005;
 s) per  «domini  applicativi»: i domini applicativi del C.N.S.D., ovvero  l'insieme  dei  servizi applicativi riferiti ad un'area (INA, AIRE, Stato civile ...);
 t) per  «servizi  applicativi»: i servizi applicativi dei singoli domini applicativi del C.N.S.D.;
 u) per  «Protocollo  XML-Soap»:  il protocollo di trasporto della «busta  di  e-gov del C.N.S.D.» che uniforma i messaggi scambiati con la Porta di accesso;
 v) per busta di e-gov del C.N.S.D.: la busta di e-gov relativa ai domini applicativi del C.N.S.D.;
 aa) per  «Protocollo post http XML»: la trasmissione di un evento in formato XML alla Porta di accesso;
 ab) per «C.I.E.»: Carta di identita' elettronica;
 ac) per «AIRE»: Anagrafe italiani residenti all'estero;
 ad) per allegato A si intende il «Piano di sicurezza comunale per la  carta  di identita' elettronica: linee guida e metodologia per la redazione  del piano». Per allegato B «Regole tecniche e di sicurezza per l'accesso ai domini applicativi del C.N.S.D.».
 |  | Art. 2. A d e m p i m e n t i
 
 1. I Comuni devono, entro il 31 ottobre 2005, provvedere a redigere il  piano  di sicurezza per la gestione delle postazioni di emissione secondo  le  regole  tecniche  fornite dal Ministero dell'Interno, in applicazione  dell'art.  7-vicies ter, comma 2, della legge n. 43 del 31 marzo 2005.
 |  | Art. 3. A l l e g a t i
 
 1. L'allegato A  «Piano  di  sicurezza  comunale  per  la  carta di identita' elettronica: linee guida e metodologia per la redazione del piano»  e  l'allegato B «Regole tecniche e di sicurezza per l'accesso ai  domini  applicativi  del  C.N.S.D.»  formano  parte  integrante e sostanziale del presente decreto.
 |  | Art. 4. Funzioni dei comuni
 
 1. I  Comuni,  nel rispetto delle regole tecniche e di sicurezza di cui  all'allegato A,  devono  redigere il Piano di sicurezza comunale per la carta di identita' elettronica.
 2. I  Comuni,  nel rispetto delle regole tecniche e di sicurezza di cui  all'allegato B,  devono  predisporre  i  necessari  collegamenti all'Indice  Nazionale delle Anagrafi (INA) presso il Centro Nazionale per  i  Servizi  Demografici  tramite  porta  di  accesso  ai  domini applicativi del C.N.S.D., entro il 31 ottobre 2005.
 |  | Art. 5. Redazione del piano di sicurezza comunale
 
 1. I  Comuni, ai fini della redazione del piano di sicurezza per la gestione  delle  postazioni  di  emissione  della  carta di identita' elettronica, attuano la seguente procedura operativa:
 a) nomina  del  responsabile  comunale  per  la  sicurezza  degli accessi al C.N.S.D.;
 b) redazione del Piano di sicurezza comunale per la C.I.E.;
 c) il  Piano  di  sicurezza  comunale  per  la C.I.E. deve essere sottoposto all'approvazione della Prefettura-UTG.
 |  | Art. 6. Collegamento al C.N.S.D.
 
 1. Le  amministrazioni  e  gli  enti  che, ai sensi della normativa vigente,  esercitano  funzioni  e  svolgono compiti nell'ambito delle procedure di produzione, trasmissione, formazione, rilascio, rinnovo, aggiornamento  e  relativa  verifica  della  C.I.E.  si connettono al Centro  Nazionale per i Servizi Demografici tramite apposita porta di accesso,   secondo   le   regole  tecniche  e  di  sicurezza  di  cui all'allegato B   al   presente   decreto.   Per   l'attivazione   del collegamento al C.N.S.D., le amministrazioni di cui al presente comma attuano la seguente procedura operativa:
 a) attivazione   e   gestione   delle  «quantita'  di  sicurezza, certificazione ed attivazione» fornite dal Ministero dell'Interno;
 b) predisposizione ed attivazione della porta di accesso;
 c) predisposizione   ed  attivazione  dei  sistemi  comunali  per l'accesso ai servizi applicativi del C.N.S.D.;
 d) attivazione del collegamento all'INA tramite porta di accesso;
 e) attivazione  del  collegamento  tramite  porta  di accesso per l'emissione C.I.E.
 |  | Art. 7. Nomina  del  responsabile  comunale per la sicurezza degli accessi al C.N.S.D.
 
 1. Il  Sindaco  e'  il Responsabile comunale per la sicurezza degli accessi  al  C.N.S.D. e puo' delegare formalmente tale incarico ad un funzionario comunale ritenuto idoneo ai sensi dell'art. 2 del decreto del  Presidente  della  Repubblica  30 maggio 1989, n. 223. L'atto di nomina  e' trasmesso al Ministero dell'Interno e alla Prefettura-UTG, secondo le modalita' indicate sul sito, entro il 31 agosto 2005.
 2. Per  i comuni che hanno provveduto alla nomina del «responsabile del comune autorizzato all'attivazione del servizio di connessione al backbone  applicativo  Indice  Nazionale  Anagrafi» si intende che lo stesso  assume  anche  il  ruolo  di  responsabile  comunale  per  la sicurezza  degli  accessi al C.N.S.D. a meno che non venga comunicato dal Sindaco un diverso nominativo entro il 31 agosto 2005.
 3. All'atto  della nomina il responsabile comunale per la sicurezza degli accessi al C.N.S.D. firma l'impegno alla riservatezza.
 4. Il   sindaco   vigila   sull'attivita'   del  delegato  inviando semestralmente  una  relazione sull'operato del responsabile comunale per la sicurezza alla Prefettura-UTG.
 5. Il  Ministero  dell'Interno  provvede  ad  inviare al Sindaco le «quantita' di sicurezza, certificazione ed attivazione» necessarie a:
 a) abilitare la porta di accesso del Comune;
 b) predisporre  ed  attivare  i sistemi comunali per l'accesso ai servizi applicativi del C.N.S.D.;
 c) attivare  il collegamento all'INA tramite porta di accesso del Comune;
 d) attivare  il collegamento per l'emissione C.I.E. tramite porta di accesso del Comune.
 6. Il  Sindaco  consegna  al responsabile comunale per la sicurezza degli  accessi al C.N.S.D. le «quantita' di sicurezza, certificazione ed attivazione» per gli adempimenti di competenza.
 7. Il  responsabile  comunale  per  la  sicurezza  degli accessi al C.N.S.D.,  ricevute  le  «quantita'  di  sicurezza, certificazione ed attivazione»,  e' responsabile della corretta attivazione della porta di  accesso  del Comune e di tutti i sistemi comunali che accedono ai servizi  applicativi del C.N.S.D. (sistemi per i servizi INA, sistemi per emissione C.I.E., etc.).
 |  | Art. 8. Redazione piano di sicurezza comunale
 
 1. Il   piano   di  sicurezza  comunale  deve  essere  redatto,  in conformita'   alle   regole   tecniche   e   di   sicurezza   di  cui all'allegato A,  ed  inviato, in formato digitale e cartaceo, ai fini della  approvazione,  alla  Prefettura-UTG  entro il 31 ottobre 2005. Successivamente il piano di sicurezza comunale deve essere aggiornato con cadenza semestrale.
 |  | Art. 9. Approvazione piano di sicurezza comunale
 
 1. Il  piano  di  sicurezza  comunale e' emanato dal Sindaco che e' responsabile della sua applicazione e della sua custodia in sicurezza presso  la propria «segreteria atti riservati». Il piano di sicurezza viene trasmesso alla Prefettura-UTG, tramite CD-ROM, recante la firma indelebile  del  Sindaco e creato secondo le modalita' previste dalla «quantita'  di  sicurezza,  attivazione  e  certificazione», in busta sigillata  tramite  ceralacca  del  Comune  e consegnato per mezzo di messo comunale.
 2. La Prefettura-UTG valuta, entro trenta giorni dalla consegna, il Piano  di  sicurezza comunale per la C.I.E. secondo i criteri forniti dal  Ministero, con apposita verifica, ed esprime un parere, che puo' essere:
 a) di approvazione totale;
 b) di   approvazione   parziale:   la  Prefettura-UTG  indica  le modifiche da apportare al piano della sicurezza;
 c) di non approvazione.
 3. In caso di approvazione parziale, il Comune e' tenuto a rivedere il  piano  di  sicurezza  in  base alle osservazioni effettuate dalla Prefettura-UTG.  Il  piano  di  sicurezza con le modifiche effettuate deve  essere  quindi  nuovamente  sottoposto alla Prefettura-UTG, con allegata  la  lista  di  verifica  delle  modifiche  effettuate,  per l'approvazione.
 4. In  caso  di mancata approvazione il Comune e' tenuto a rivedere il  piano  di  sicurezza  in  base alle osservazioni effettuate dalla Prefettura-UTG  e completare le eventuali parti mancanti. Il piano di sicurezza  con  le modifiche effettuate deve essere quindi nuovamente sottoposto alla Prefettura-UTG per l'approvazione.
 5. Qualora  il  piano  di  sicurezza comunale non venga redatto nei termini  stabiliti dal presente decreto o non sia riveduto in caso di approvazione parziale, il prefetto, previa diffida, esercita i poteri sostitutivi previsti dalla normativa vigente.
 6. La  Prefettura-UTG custodisce i piani di sicurezza comunali e ne trasmette  una  copia  al  C.N.S.D.,  in formato digitale, tramite la porta di accesso della prefettura-UTG.
 7. la  Prefettura-UTG  svolge  funzioni di vigilanza sulla corretta applicazione  del  piano  di  sicurezza.  A  tal  fine  devono essere pianificate apposite visite ispettive.
 8. Il Comune, ai fini dell'emissione C.I.E., deve rendere operativo il  Piano di sicurezza comunale per la carta di identita' elettronica approvato dalla Prefettura-UTG entro e non oltre il 31 dicembre 2005.
 9. Il  Comune  aggiorna,  ogni  sei  mesi,  il  piano  di sicurezza comunale  e  invia  le variazioni alla Prefettura-UTG unitamente alla lista  di  verifica delle modifiche effettuate per l'approvazione. La Prefettura-UTG  trasmette  gli  aggiornamenti  al C.N.S.D. tramite la porta di accesso della Prefettura-UTG.
 10. Al  fine di verificare la piena corrispondenza con le dotazioni autorizzate  dal  Ministero dell'Interno, prima della attivazione del piano  di  sicurezza  il  sindaco fa l'inventario delle «quantita' di sicurezza,  attivazione  e  certificazione»,  della  porta di accesso comunale e delle postazioni C.I.E. con i relativi software, redigendo apposito  verbale  che,  costituendo  parte  integrante  del piano di sicurezza,    verra'    trasmesso   unitamente   allo   stesso   alla Prefettura-UTG.
 11. Eventuali   interventi   modificativi   o   integrativi   delle componenti  software  e hardware di cui al precedente comma, dovranno essere preventivamente autorizzati dal Ministero.
 12. Le   richieste   di  modifica  o  integrazione  e  le  relative autorizzazioni  devono  essere  conservate  in  originale  secondo le modalita' del successivo art. 10.
 |  | Art. 10. Quantita' di sicurezza, attivazione e certificazione
 
 1. Le  «quantita'  di sicurezza, attivazione e certificazione» sono fornite   dal   Ministero   dell'Interno,   protette   da   opportune credenziali,   al  Sindaco  su  supporto  tecnologico-informatico  di archiviazione che contiene i seguenti elementi:
 a) credenziali digitali per l'identificazione univoca del Comune;
 b) strumenti  di  sicurezza  (agenti  di controllo monitoraggio e allarme,  certificati  digitali, dotazioni di servizio) richiesti per l'attivazione della porta di accesso;
 c) strumenti  di  sicurezza  (certificati  digitali, dotazioni di servizio)  richiesti  per  l'attivazione  delle  postazioni  comunali autorizzate  all'accesso  ai servizi applicativi del C.N.S.D. tramite porta di accesso;
 d) strumenti  di  sicurezza  (agenti  di controllo monitoraggio e allarme,  certificati  digitali, dotazioni di servizio) richiesti per l'attivazione delle postazioni C.I.E.
 2. Il   Comune,   prese  in  carico  le  «quantita'  di  sicurezza, attivazione  e certificazione», deve provvedere alla loro custodia in sicurezza,  in  coerenza  con  il  Piano di sicurezza comunale per la C.I.E.
 3. Il  responsabile  comunale  per  la  sicurezza  degli accessi al C.N.S.D.,   dopo  apposita  denuncia  alle  competenti  autorita'  di polizia,  deve  immediatamente  comunicare  alla Prefettura-UTG ed al Ministero  dell'Interno  qualsiasi  avvenimento  che  comprometta  la sicurezza    delle    «quantita'    di   sicurezza,   attivazione   e certificazione», quali smarrimento, furto o manomissione del relativo supporto  tecnologico-informatico di archiviazione, tramite immediata comunicazione al call center del C.N.S.D.
 |  | Art. 11. Attivazione della porta di accesso ai domini applicativi del C.N.S.D. 
 1. La  porta  di  accesso  del  Comune  ai  domini  applicativi del C.N.S.D.  identifica il punto di accesso autorizzato, presente presso la  struttura  comunale,  che  consente la fruizione in sicurezza dei servizi  erogati  dal  C.N.S.D. stesso. La porta di accesso certifica quindi   il   punto  di  origine  delle  comunicazioni,  individuando univocamente  il  Comune che, tramite la porta di accesso, si collega al  C.N.S.D.  Nessuna  altra  modalita'  di  comunicazione  e' quindi possibile  tra  Comune  e  C.N.S.D. Ciascun Comune deve dichiarare la porta  di  accesso che utilizza per le comunicazioni con il C.N.S.D., con  modalita'  telematiche  che  saranno  pubblicate  sul  sito  del Ministero.
 2. La  procedura di attivazione di una porta di accesso deve essere effettuata  dal  responsabile comunale per la sicurezza degli accessi al  C.N.S.D. utilizzando le credenziali e le «quantita' di sicurezza, attivazione  e certificazione» fornite dal Ministero dell'Interno. La procedura operativa si articola nelle seguenti fasi:
 -  messa  a  disposizione delle componenti hardware conformi alle regole  tecniche  e  di  sicurezza  indicate dal Ministero, riportate nell'allegato B al presente decreto, e pubblicate nel sito;
 -  configurazione dell'infrastruttura di rete comunale secondo le regole  tecniche  e  di  sicurezza  indicate dal Ministero, riportate nell'allegato B al presente decreto, e pubblicate nel sito;
 -  attivazione,  a  cura  del responsabile della sicurezza, e nel rispetto  delle  regole  di  sicurezza  del  C.N.S.D., della porta di accesso. L'attivazione consta delle seguenti fasi:
 a) abilitazione  della  porta  di accesso tramite «quantita' di sicurezza,  attivazione  e  certificazione»,  attivazione  del canale Backbone   del   C.N.S.D.,  attivazione  degli  agenti  di  controllo monitoraggio  e  allarme,  predisposizione  del  certificato digitale server  per  il  colloquio secondo standard SSL (Secure Socket Layer) con i sistemi comunali;
 b) registrazione,  presso  il  C.N.S.D., della porta di accesso tramite «quantita' di sicurezza, attivazione e certificazione»;
 c) verifica,  sulla  base della lista fornita con le «quantita' di  sicurezza,  attivazione  e  certificazione»,  che  sulla porta di accesso sia presente tutto il software autorizzato e necessario e che non sia presente software non necessario e non autorizzato. A seguito della  verifica  viene  compilato  il  verbale  di  cui  al  comma 10 dell'art.  9.  A garanzia del funzionamento in sicurezza della porta, il  software  autorizzato  viene firmato tramite certificati digitali forniti con le «quantita' di sicurezza, attivazione e certificazione» al  fine  di  impedirne  qualsiasi manomissione. Una porta su cui sia presente  software  non  autorizzato  non viene considerata abilitata alle sue funzioni e quindi qualsiasi operazione effettuata tramite la stessa  e'  da  considerare  a tutti gli effetti una violazione della sicurezza;
 d) prova  di  comunicazione,  effettuata  tramite  dotazione di servizio fornita, della porta di accesso in termini di sicurezza e di dimensionamento dei flussi di comunicazione con il C.N.S.D.
 3. Alla conclusione delle suddette fasi il Ministero dell'Interno - C.N.S.D.  certifica  la  porta  di  accesso in funzione dei risultati della   prova   di   cui  al  punto  precedente.  Fara'  seguito  una comunicazione   di  certificazione  che  perverra'  al  Comune  sulla medesima porta di accesso.
 4. Alla  corretta  conclusione delle fasi sopra descritte, la porta di  accesso  si  ritiene  attivata e, quindi, e' ritenuta un punto di accesso  al C.N.S.D. riconosciuto ed autorizzato. La porta di accesso rappresenta   il   punto  di  presa  in  carico  delle  comunicazioni provenienti  dal  Comune relative ai flussi di aggiornamento INA e di emissione  della C.I.E. e trasmissione al C.N.S.D., tramite Backbone, di tali comunicazioni in apposita «busta di e-gov» creata dalla porta stessa secondo le specifiche del Sistema Pubblico di Connettivita'.
 5. Il  responsabile  comunale  per  la  sicurezza  degli accessi al C.N.S.D.  deve  controllare  la  corretta  attivazione della porta di accesso,  secondo  le  regole  tecniche  e di sicurezza riportate nel presente decreto.
 6. Presso  ogni  Comune,  entro  il  30 settembre 2005, deve essere attivata  una  porta  di accesso del Comune. Per i piccoli comuni, se l'unica  postazione  presente  e' la postazione attualmente usata per l'invio  dei  dati  AIRE  su  Backbone  AIRE,  la  stessa deve essere utilizzata,  previa  attivazione  secondo  la procedura descritta nel presente  articolo, come porta di accesso del Comune mantenendo anche le attuali funzioni svolte per l'AIRE.
 7. La  porta  di accesso della Prefettura-UTG ai domini applicativi del  C.N.S.D.  identifica  il  punto di accesso autorizzato, presente presso  la  Prefettura-UTG,  che consente l'accesso, in sicurezza, ai servizi  erogati  dal  C.N.S.D.  stesso.  Presso ogni Prefettura-UTG, entro  il  31 ottobre 2005, deve essere attivata una porta di accesso della Prefettura-UTG.
 |  | Art. 12. Abilitazione  dei  sistemi anagrafici comunali ai servizi applicativi del C.N.S.D.
 
 1. I  sistemi  comunali  devono  accedere  ai  servizi del C.N.S.D. esclusivamente   tramite  la  porta  di  accesso.  La  procedura  per l'attivazione di un sistema anagrafico comunale e' la seguente:
 a) abilitazione  e  registrazione del sistema comunale alla porta di accesso per lo specifico servizio applicativo del C.N.S.D. tramite «quantita'  di sicurezza, attivazione e certificazione»: dal supporto tecnologico-informatico,  di  cui  all'art.  8, fornito dal Ministero dell'Interno  vengono  scaricati  sul  sistema comunale i certificati digitali   client  forniti  per  l'abilitazione  alla  comunicazione, secondo  standard  SSL,  del  sistema comunale stesso con la porta di accesso;
 b) prova   di  comunicazione,  effettuata  tramite  dotazione  di servizio   fornita,   relativa   alla   corretta   configurazione   e funzionamento dei canali di comunicazione.
 Le  relative  regole  tecniche  e  di  sicurezza  di dettaglio sono riportate nell'allegato B al presente decreto.
 2. Al  termine  delle  fasi sopra descritte, il sistema comunale si ritiene attivato e, quindi, e' autorizzato ad inviare le informazioni (secondo  protocollo  XML SOAP o Post HTTP XML) alla porta di accesso che  crea  la  busta di e-gov e la trasmette automaticamente, tramite Backbone,  al  servizio  applicativo  del  C.N.S.D.  per cui e' stata effettuata l'attivazione.
 3. I  formati XML per la comunicazione tra sistema comunale e porta di accesso sono forniti dal Ministero dell'Interno.
 4. I  sistemi  comunali che accedono ai servizi del C.N.S.D. devono essere registrati presso la porta di accesso.
 5. Il  responsabile  comunale  per  la  sicurezza  degli accessi al C.N.S.D.   ha   il   compito   di   controllare  l'attivazione  e  la registrazione dei sistemi comunali, secondo le reali esigenze.
 6. I  livelli  di sicurezza relativi ai sistemi e ai prodotti della porta   di  accesso  sono  certificati,  sulla  base  degli  standard internazionali, dal Ministero dell'Interno.
 |  | Art. 13. Attivazione del collegamento all'INA
 
 1. I  sistemi  comunali  utilizzati  per  l'accesso all'INA, devono essere  attivati  per l'accesso al servizio INA del C.N.S.D., tramite porta di accesso, entro e non oltre il 31 ottobre 2005, coerentemente con il disposto dell'art. 7-vicies ter della legge n. 43 del 31 marzo 2005.
 2. I  formati  XML  che  devono  essere  utilizzati  per inviare le interrogazioni INA e gli aggiornamenti INA, sono forniti e pubblicati dal Ministero dell'Interno sul sito.
 |  | Art. 14 
 Emissione CIE
 
 1. Le  postazioni C.I.E. devono accedere ai servizi del C.N.S.D. e, attraverso questo, a SSCE esclusivamente tramite porta di accesso. Le postazioni C.I.E. possono essere:
 a) postazioni  C.I.E. di «Front office» deputate all'acquisizione dei  dati  anagrafici  dei  richiedenti e alla consegna e attivazione della C.I.E.;
 b) postazioni  C.I.E.  di  Back  Office  per l'allestimento della C.I.E.  deputate  alla  predisposizione  e stampa dei supporti C.I.E. sulla base dei dati anagrafici acquisiti al Front office;
 c) postazioni  C.I.E.  di  Back  Office  per  l'elaborazione e le comunicazioni  di  informazioni con il C.N.S.D. e, attraverso questo, con il SSCE;
 d) postazioni  C.I.E.  che  integrino  due o piu' delle tipologie precedenti.
 2. Per qualsiasi tipologia di postazione C.I.E. deve essere seguita la seguente procedura di attivazione:
 a) abilitazione  della  postazione  C.I.E.  tramite «quantita' di sicurezza, attivazione e certificazione»;
 b) registrazione,  da  effettuarsi  prima della installazione del software  di emissione C.I.E., della postazione C.I.E. sulla porta di accesso    tramite    «quantita'    di   sicurezza,   attivazione   e certificazione»;  a  seguito  di  tale  registrazione viene assegnato automaticamente   un   identificativo   univoco  alla  postazione  di emissione  che  la  abilita  all'emissione  della  C.I.E. e che viene utilizzato  per  tutte le comunicazioni con il Ministero dell'Interno ed il circuito di emissione della C.I.E.;
 c) attivazione  degli agenti di controllo, monitoraggio e allarme forniti  dal  Ministero  dell'Interno  e  del  software  di emissione C.I.E.;
 d) installazione e attivazione del software di emissione C.I.E.;
 e) verifica,  sulla base della lista fornita con le «quantita' di sicurezza, attivazione e certificazione», che sulla postazione C.I.E. sia presente tutto il software autorizzato e necessario e che non sia presente  software  non necessario e non autorizzato. A seguito della verifica viene compilato il verbale di cui al comma 10 dell'art. 9. A garanzia  del  funzionamento in sicurezza della postazione C.I.E., il software  autorizzato  viene  firmato  tramite  certificati  digitali forniti con le «quantita' di sicurezza, attivazione e certificazione» al fine di impedirne qualsiasi manomissione. Una postazione C.I.E. su cui  sia  presente  software  non  autorizzato  non viene considerata abilitata  alle sue funzioni e quindi qualsiasi operazione effettuata tramite  la  stessa  e'  da  considerare  a  tutti  gli  effetti  una violazione della sicurezza;
 f) prova, effettuata tramite dotazione di servizio fornita, della corretta configurazione dei canali di comunicazione.
 Le  relative  regole  tecniche  e  di  sicurezza  di dettaglio sono riportate nell'allegato B al presente decreto.
 3. Al  termine  delle fasi sopra descritte, la postazione C.I.E. si ritiene  attivata  e,  quindi,  e'  autorizzata  ad  inviare i flussi relativi all'emissione C.I.E. alla porta di accesso. Tramite porta di accesso  sono  garantiti  i  servizi  di  sicurezza  per l'accesso ai sistemi distribuiti di verifica dello stato dei certificati C.I.E.
 4. Le  regole tecniche e di sicurezza di cui agli allegati A e B al presente  decreto  devono  essere  rispettate  anche  dagli eventuali centri  di  allestimento  periferici che potrebbero essere costituiti per la stampa della C.I.E.
 I  Sindaci dei Comuni presso i quali saranno costituiti i centri di allestimento   dovranno   nominare  il  responsabile  del  centro  di allestimento per la sicurezza degli accessi al C.N.S.D.
 5. Il  Ministero  dell'Interno controlla e verifica il rispetto dei vincoli di sicurezza relativi all'intero processo di emissione C.I.E. avvalendosi   anche  delle  proprie  infrastrutture  tecnologiche  di controllo, monitoraggio e allarme.
 6. Il  responsabile  comunale  per  la  sicurezza  degli accessi al C.N.S.D.,   ha   il   compito   di  controllare  l'attivazione  e  la registrazione delle postazioni C.I.E.
 7. I  livelli  di  sicurezza  relativi ai sistemi e ai prodotti del circuito di emissione della C.I.E. sono certificati, sulla base degli standard internazionali, dal Ministero dell'Interno.
 Roma, 2 agosto 2005
 Il Ministro: Pisanu
 |  | Allegato A 
 LINEE GUIDA E METODOLOGIA PER LA REDAZIONE DEL PIANO
 
 INDICE
 
 1. Scopo e campo di applicazione  pag. 17
 2. Riferimenti  pag. 18
 3. Definizioni e acronimi  pag. 19
 4. Introduzione  pag. 20
 5. Obiettivi  pag. 21
 6. Principi generali  pag. 21
 6.1. Responsabilita  pag. 22
 6.2. Revisione ed adeguamento del piano  pag. 22
 6.3. Vincoli  pag. 22
 7. Uso degli allegati e risultati attesi  pag. 22
 8. La  metodologia  utilizzata  per  l'attuazione  del  piano della sicurezza  pag. 23
 
 Allegato 1 - RIFERIMENTI NORMATIVI E REGOLAMENTARI
 
 1. Descrizione delle norme relative alla «sicurezza»  pag. 27
 1.1. Ambiti relativi alla sicurezza  pag. 27
 1.2.  La sicurezza nell'ITC (Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione)  pag. 27
 1.3. Il contesto internazionale  pag. 28
 1.3.1. Applicare le BS7799  pag. 29
 1.3.2. Composizione delle norme BS7799  pag. 29
 1.4. Il contesto nazionale  pag. 30
 1.5.   Prospetto  sintetico  delle  norme  e  degli  standard  di riferimento  pag. 31
 
 Allegato 2 - POLITICHE DI SICUREZZA E METODOLOGIA DI ATTUAZIONE DEL PIANO DELLA SICUREZZA
 
 1.    Ambito    di   applicazione   del   piano   della   sicurezza comunale  pag. 35
 2. Attuazione del piano della sicurezza comunale  pag. 35
 2.1. Definizione piano di sicurezza versione alfa  pag. 35
 3. Descrizione dei macroprocessi di emissione ed uso CIE  pag. 37
 3.1. Macroprocesso di caricamento dell'INA  pag. 39
 3.2. Macroprocesso di emissione della CIE  pag. 40
 3.3. Macroprocesso di uso della CIE  pag. 44
 4. Politiche di sicurezza  pag. 45
 4.1. Politica e standard di sicurezza (Security Policy)  pag. 46
 4.2.     Organizzazione     per     la     sicurezza    (Security Organization)  pag. 47
 4.3.   Classificazione   e   Controllo   delle   risorse   (Asset Classification and Control)  pag. 47
 4.3.1. Inventario delle risorse  pag. 48
 4.4. Sicurezza del personale (Personnel Security)  pag. 48
 4.5. Sicurezza materiale e ambientale (Physical and Environmental Security)  pag. 48
 4.6.  Gestione  dei  sistemi  e  delle reti (Computer and Network Management)  pag. 48
 4.7. Controllo degli accessi (System Access Control)  pag. 49
 4.8.  Sviluppo e manutenzione dei sistemi (System Development and Maintenance)  pag. 50
 4.9. Gestione della continuita' del servizio (Business Continuity Management)  pag. 50
 4.10. Conformita' (Compliance)  pag. 52
 
 Allegato  3 - REDAZIONE  DEL  PIANO  DI  SICUREZZA  VERSIONE  ALFA: DEFINIZIONE STRUTTURA DI RIFERIMENTO, ANALISI E CLASSIFICAZIONE DELLE PROCEDURE OPERATIVE
 
 1. Introduzione  pag. 55
 2. Come si utilizza questo allegato  pag. 55
 2.1. Descrizione   della  struttura  organizzativa,  logistica  e tecnologica di riferimento per l'emissione e l'uso della CIE  pag. 56
 2.2.   Descrizione   dei   macroprocessi   di  emissione  ed  uso CIE  pag. 56
 3. Struttura   generale,   modalita'   organizzativa   e  struttura logistica di riferimento per l'emissione e l'uso della CIE  pag. 57
 3.1. Presentazione del Comune  pag. 57
 3.2.  Descrizione  dei  Macroprocessi  di  emissione ed uso della CIE  pag. 57
 3.3. Descrizione degli uffici e dei servizi  pag. 57
 3.4.  Ruoli  e figure professionali per l'emissione e l'uso della CIE  pag. 59
 3.5. Descrizione dei dispositivi installati  pag. 61
 3.6. Altre Informazioni sensibili per la sicurezza  pag. 62
 3.6.1.   Ubicazione  dei  servizi  e  degli  uffici  CIE  negli immobili  pag. 62
 3.6.2. Descrizione dell'infrastruttura di sicurezza per ciascun immobile rilevante ai fini della sicurezza CIE  pag. 63
 3.6.3.   Elenco   del   personale   e   sua  assegnazione  agli uffici  pag. 64
 4.  Macroprocessi e relativi flussi informativi di emissione ed uso CIE  pag. 65
 4.1. Il macroprocesso di caricamento dell'INA  pag. 65
 4.1.1.  Acquisizione delle «quantita' di sicurezza, attivazione e certificazione»  pag. 65
 4.1.2.  Predisposizione  Porta di Accesso ai Domini applicativi del CNSD  pag. 70
 4.1.3. Predisposizione  ed attivazione dei sistemi comunali per l'accesso ai servizi applicativi INA del CNSD  pag. 75
 4.1.4.   Allineamento   dei  codici  fiscali  con  gli  archivi dell'Anagrafe Tributaria  pag. 78
 4.1.5.    Primo   caricamento   dell'Indice   Nazionale   delle Anagrafi  pag. 84
 4.1.6.   Aggiornamento  continuo  dell'Indice  Nazionale  delle Anagrafi  pag. 87
 4.2. Il macroprocesso di emissione CIE  pag. 90
 4.2.1. Nomina del responsabile della sicurezza CIE  pag. 91
 4.2.2. Predisposizione delle Postazioni di Emissione  pag. 92
 4.2.3.  Attivazione  delle  Postazioni  di Emissione ai servizi applicativi di emissione CIE del CNSD  pag. 93
 4.2.4. Acquisizione delle quantita' di sicurezza  pag. 95
 4.2.5. Acquisizione delle CIE inizializzate  pag. 98
 4.2.6. Rilascio CIE ai cittadini  pag. 100
 4.3. Il macroprocesso di uso della CIE  pag. 109
 4.3.1. Abilitazione    di   una   postazione   di   lavoro   al riconoscimento  in  rete  dei  cittadini  che accedono tramite CIE ai servizi comunali  pag. 110
 4.3.2. Abilitazione di un server comunale per l'identificazione in rete dei cittadini che accedono tramite CIE ai servizi in rete del Comune  pag. 111
 
 Allegato  4 - SCHEDE  DI  ATTUAZIONE  DELLA VERSIONE ALFA DEL PIANO SICUREZZA  DEI  COMUNI:  CLASSIFICAZIONE  MINACCE,  VULNERABILITA'  E VALUTAZIONE DEL RISCHIO
 
 1. Introduzione  pag. 115
 2.    Schede    di    classificazione   delle   minacce   e   delle vulnerabilita  pag. 115
 3. Minacce e vulnerabilita  pag. 170
 3.1. Minacce  pag. 170
 3.2. Vulnerabilita  pag. 173
 4. Valutazione del rischio  pag. 176
 4.1.   Modalita'   di   compilazione  ed  uso  della  tabella  di valutazione del rischio  pag. 176
 5. Trattamento del rischio  pag. 178
 6. Attuazione dei trattamenti  pag. 180
 7. Definizione delle procedure operative  pag. 180
 7.1.   Modulo   di  definizione  e  descrizione  delle  procedure operative  pag. 181
 7.2. Procedure operative obbligatorie  pag. 182
 
 Allegato 5 - MONITORAGGIO E VALIDAZIONE DEL PIANO
 
 1. Introduzione  pag. 187
 2. Schede  di  attuazione,  monitoraggio e validazione del piano di sicurezza  pag. 187
 2.1. Schede di attuazione  pag. 187
 2.2. Schede di monitoraggio e validazione  pag. 189
 
 Allegato 6 - MANUTENZIONE ED EVOLUZIONE DEL PIANO
 
 1. Descrizione delle attivita  pag. 193
 1.1.   Variazioni  della  struttura  organizzativa,  logistica  e tecnica  pag. 193
 1.2. Analisi e classificazione dei processi interessati  pag. 194
 1.3.  Classificazione  minacce,  vulnerabilita' e valutazione del rischio  pag. 195
 1.4. Variazioni delle procedure operative  pag. 197
 
 Allegato  7 - DOCUMENTO  OPERATIVO  PER  I  COMUNI  AI  FINI  DELLA COMPILAZIONE DEL PIANO DI SICUREZZA
 
 1. Introduzione  pag. 201
 2. Indice Piano di Sicurezza  pag. 201
 
 ---->   Vedere allegato da pag. 17 a pag. 112  <----
 
 ---->   Vedere allegato da pag. 113 a pag. 195  <----
 |  | Allegato B 
 REGOLE  TECNICHE  E  DI SICUREZZA PER L'ACCESSO AI DOMINI APPLICATIVI
 DEL CNSD
 
 INDICE
 
 1. Introduzione pag. 201 2. Attivazione  Porta  di accesso ai domini applicativi del CNSD pag. 202
 2.1. Requisiti hardware e software di base pag. 203
 2.2. Requisiti  di  connettivita'  della Porta di accesso ai domini applicativi del CNSD pag. 204 3. Accesso al dominio applicativo INA del CNSD pag. 207
 3.1. Accesso  al  dominio  applicativo  INA del CNSD - Requisiti di connettivita'  tra  sistemi  comunali  e  Porta  di accesso ai domini applicativi del CNSD pag. 208 4. Accesso al dominio applicativo CIE del CNSD pag. 209
 4.1. Accesso  al  dominio  applicativo  CIE del CNSD - Requisiti di sicurezza  e  connettivita'  tra  sistemi  CIE  e Porta di accesso ai domini applicativi del CNSD pag. 211
 
 ---->   Vedere allegato da pag. 201 a pag. 212  <----
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