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| Gazzetta n. 207 del 2005-09-06 |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 20 dicembre 2004 |  | 1°  programma delle opere strategiche (legge n. 443/2001), sistema di trasporto  rapido  di massa a guida vincolata per la citta' di Parma. (Deliberazione n. 107/2004). |  | 
 |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 Vista  la  legge  21 dicembre  2001,  n.  443,  che, all'art. 1, ha stabilito   che   le   infrastrutture   pubbliche  e  private  e  gli insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale, da realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato,  prevede  che  gli  interventi  medesimi  siano compresi in intese  generali  quadro  tra  il  Governo  e  ogni singola regione o provincia   autonoma,   al   fine   del   congiunto  coordinamento  e realizzazione delle opere;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', nella  stesura risultante dalle modifiche apportate - da ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2002, n. 302;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Visto  l'art.  4  della  legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare:
 i  commi  134  e  seguenti,  ai  sensi  dei quali la richiesta di assegnazione  di  risorse  a  questo  Comitato, per le infrastrutture strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla  gestione  e  che  non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie  e  nei  relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata    da    un'analisi    costi-benefici   e   da   un   piano economico-finanziario  redatto  secondo  lo  schema tipo approvato da questo Comitato;
 il  comma  176,  che  autorizza  ulteriori  limiti di impegno nel biennio 2005-2006 per la realizzazione delle opere strategiche di cui alle leggi citate ai punti precedenti;
 il  comma  177  -  come  sostituito  dall'art.  1,  comma 13, del decreto-legge  12 luglio  2004,  n.  168,  convertito  nella legge 31 luglio  2004,  n.  191 - che reca precisazioni in merito ai limiti di impegno  iscritti  nel bilancio dello Stato in relazione a specifiche disposizioni legislative;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato  art.  1  della  legge  n.  443/2001,  ha  approvato il 1° Programma  delle  opere  strategiche, che, all'allegato 1, include la voce  «Allacciamenti  ferroviari  e stradali grandi hub aeroportuali» per un importo complessivo di 309,874 Meuro;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003, errata corrige nella Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n.  11,  con la quale questo Comitato  ha  approvato lo schema tipo di piano economico-finanziario ai  sensi  del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003, prevedendo che di norma, a corredo della richiesta di finanziamento a carico delle risorse dell'art. 13 della legge n. 166/2002, come sopra rifinanziato,  venga  presentato  il piano sintetico, ma esplicitando che   questo  Comitato  stesso,  in  sede  di  approfondimento,  puo' richiedere la presentazione del piano analitico completo;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004),  con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei   ed   informatici,  relativi  a  progetti  di  investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Vista  la  sentenza  n.  303 del 25 settembre 2003, con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Visto  il  Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2004-2007, che, alla voce «Allacciamenti ferroviari e stradali grandi hub   aeroportuali»,   inserisce  l'intervento  «Hub  aeroportuali  - allacciamenti   metro   Parma»   tra   le  iniziative  potenzialmente attivabili nel periodo considerato;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture  e dei trasporti, integrato dal decreto 8 giugno 2004, con  il  quale  - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto  legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  nota  n. COM/3001/1 del 5 novembre 2004, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Vista  la  nota 18 novembre 2004, n. 657, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  ha  trasmesso  la relazione istruttoria sul progetto preliminare del «Sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata per la citta' di Parma»;
 Vista  la  nota 17 dicembre 2004, n. 707, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  ha  trasmesso  la  versione aggiornata della predetta relazione istruttoria;
 Considerato  che  l'intervento  di  cui  sopra  e' ricompreso nella Intesa  generale  quadro  tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti  e  la  regione Emilia Romagna, sottoscritta il 19 dicembre 2003,  tra  le  infrastrutture  di  interesse  regionale per le quali concorre  l'interesse  nazionale, nella sezione «Sistemi urbani» alla voce «Progettazione e realizzazione del trasporto rapido a Parma»;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti,  che  specifica  in  modo  articolato  i  contenuti  della proposta  che  viene  sottoposta  a  questo Comitato - precisando che viene  richiesta  l'approvazione  del progetto preliminare dell'opera anche    ai    fini    della    localizzazione   dell'opera   stessa, dell'attestazione di compatibilita' ambientale e dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio - e che poi, in relazione all'esito del  dibattito  svoltosi in seduta, concorda di rinviare a successiva occasione  la  questione  dell'assegnazione di finanziamenti a carico delle  risorse  destinate all'attuazione del 1° Programma delle opere strategiche;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto:
 1)  delle  risultanze  dell'istruttoria  svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che  la  realizzazione  dell'opera  si  inserisce  nel programma di interventi  di  riqualificazione  delle  maggiori  infrastrutture  di servizio  e  di  accesso  all'area  urbana  di Parma concordato tra i soggetti  istituzionalmente  competenti  a seguito della scelta della citta'  quale sede dell'Autorita' europea per la sicurezza alimentare e  che  il  collegamento  con lo scalo aeroportuale e' esplicitamente citato   anche   nell'atto  aggiuntivo  alla  citata  Intesa  quadro, stipulato il 4 agosto 2004;
 che  il  progetto  dell'intervento  prevede  la realizzazione di un sistema  di  trasporto  a  guida  vincolata,  costituito da tre linee integrate  tra  loro,  di cui le prime due di metropolitana leggera e con  un  tracciato che si sviluppa in parte in galleria ed in parte a raso/trincea:
 la   linea   A,  che  realizza  il  collegamento  dal  parcheggio «Scambiatore  Nord»  (autostrada)  alla stazione F.S e fino al Campus universitario,  attraversando il centro storico in direzione nord-sud lungo il corridoio centrale, e che presenta una lunghezza dell'ordine di  circa  12 km, di cui circa 4 km in galleria, e n. 26 fermate, con una distanza interstazionale media dell'ordine di 450 m;
 la  linea  B, che collega la stazione FS all'ospedale Maggiore e, tramite  l'interconnessione a piazzale Barbieri, all'ospedale «Citta' di Parma»;
 la  linea  C,  che,  in  relazione  al previsto potenziamento del servizio  ferroviario  regionale  diretto  tra Parma e Salsomaggiore, dovrebbe   assicurare   il  collegamento  fra  la  stazione  FS  area aeroportuale/fieristica  di  Parma  -  utilizzando  per  circa  2  km l'esistente  linea FS, sulla quale e' prevista la realizzazione della nuova  fermata «aeroporto» - e realizzare cosi' l'allacciamento della linea  di  metropolitana  leggera  A  all'aeroporto stesso, oltre che ponendosi  a servizio delle esistenti limitrofe aree commerciali, sia a nord che a sud della linea;
 che  il  comune di Parma, in qualita' di soggetto aggiudicatore, ha trasmesso  il progetto preliminare dell'intervento al Ministero delle infrastrutture  e dei trasporti, che Io ha ricevuto in data 30 giugno 2003,  e  che  successivamente ha proceduto a rielaborare il progetto stesso,  comprensivo dello studio di impatto ambientale, inoltrandolo alla  regione Emilia Romagna, alla provincia, al predetto Ministero e agli  altri  Ministeri e Enti competenti, mentre comunicava agli Enti interferiti  che  la  trasmissione  effettuata dalla provincia era da intendere  effettuata,  per  proprio  conto, ai sensi dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002;
 che  il  comune di Parma - anche a seguito delle indicazioni emerse dai  soggetti  coinvolti  nella  procedura,  i  quali hanno richiesto ulteriori  specifici  approfondimenti  -  ha  ritenuto prioritaria la realizzazione delle linee A e C ed ha chiesto al Ministero istruttore di  sospendere  ogni  giudizio  relativamente  alla linea B, fornendo integrazioni,  richieste  soprattutto della provincia, per le altre 2 linee;
 che  il comune di Parma ha proceduto alla pubblicazione di apposito avviso  dell'avvenuto  deposito  del  progetto  preliminare e del SIA presso la regione Emilia Romagna e la provincia di Parma;
 che la provincia di Parma, con delibera 7 ottobre 2004, n. 1088, ha espresso  parere  favorevole,  con prescrizioni, per le linee A e C e negativo  per  la  linea B, per la quale il comune di Parma non aveva redatto integrazioni, appunto perche' considerato non prioritario;
 che  la  regione  Emilia Romagna, con delibera di giunta 18 ottobre 2004,  n.  2069,  si e' pronunziata favorevolmente, con prescrizioni, anche  ai  fini  della  localizzazione  dell'opera limitatamente alle linee   A  e  C  richiamando,  tra  l'altro,  e  facendo  proprie  le prescrizioni  dettate  dalla  provincia  e  allegando  il testo della citata  delibera  della  provincia medesima che indica quale soggetto competente  - ai sensi della legge regionale del 18 maggio 1999, n. 9 e  successive modifiche e integrazioni - ad esprimere il parere sotto il profilo della valutazione di impatto ambientale;
 che  il  comune  ha  inviato, tra l'ottobre ed il novembre 2004, al Ministero   delle   infrastrutture  e  dei  trasporti  documentazione integrativa,  tra  cui  le  planimetrie  relative  al  tracciato come modificato  a  seguito  del  recepimento di osservazioni pervenute da parte degli enti interessati e dalla cittadinanza;
 che  parere  favorevole, con prescrizioni per gli aspetti tecnici e ambientali, ha espresso anche la Commissione interministeriale per le metropolitane  di  cui  alla  legge n. 1042/1969 con voto n. 307/L.O. nella  seduta  del  25 novembre  2004,  riservandosi  un  esame  piu' puntuale  sugli aspetti economici in sede di valutazione del progetto definitivo;
 che,  in  relazione  al  ruolo  cardine per lo sviluppo urbanistico della   citta'  e  dei  trasporti  urbani  e  extraurbani,  e'  stata individuata una prima «tratta funzionale, costituita dalla parte nord della  linea A», da scambiatore Nord a Piazza Barbieri, e dalla linea C (collegamento stazione FS-aeroporto);
 che  il  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti propone le prescrizioni  da  formulare  in  sede  di  approvazione  del progetto preliminare;
 sotto l'aspetto attuativo:
 che il soggetto aggiudicatore e' il comune di Parma;
 che la modalita' prevista per l'affidamento dei lavori e' l'appalto integrato;
 che  nell'atto  aggiuntivo  del  4 agosto 2004 alla Intesa generale quadro  del  19 dicembre 2003 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,  la  regione  Emilia  Romagna,  la provincia di Parma e il comune  di  Parma  hanno  convenuto che il potenziamento della citata tratta  ferroviaria Parma - Fidenza - Salsomaggiore, parte integrante del   sistema  di  trasporto  metropolitano  e  connessa  allo  scalo aeroportuale,  sara' progettato e realizzato d'intesa fra provincia e comune di Parma, RFI e regione Emilia Romagna;
 che  i  tempi  di  predisposizione  del  progetto  definitivo  e di realizzazione  dell'intervento,  al netto di quelli necessari per gli espropri e per l'acquisizione del materiale rotabile, sono di massima indicati in 70 mesi;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che  il  costo complessivo delle linee A e C e' di 306.836.642 euro di  cui  268.648.660  per  infrastruttura,  37.887.982 per rotabili e 300.000 per somme a disposizione non soggette a IVA;
 che  il costo della sola prima tratta funzionale e' quantificato in 198.661.000 euro, di cui 17.876.000 per materiale rotabile;
 che la richiesta originaria di finanziamento a carico delle risorse destinate  all'attuazione del 1° Programma delle opere strategiche e' di 210.000.000 euro, pari al 68,5% del costo dell'opera (ripartito in 184.068.464  euro  per infrastrutture e 25.931.536 euro per materiale rotabile) e che il comune di Parma, con delibera di giunta 28 ottobre 2004,  n.  1259, si e' impegnato a presentare al proprio Consiglio la proposta  per  la  costituzione  di una societa' per la realizzazione dell'investimento  e  a  garantire,  attraverso  detta  societa',  la copertura  finanziaria residua (31,5%), ipotizzando il coinvolgimento di  capitali  privati  o  il ricorso al mercato finanziario garantito dalla gestione dell'opera;
 che,  secondo il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il finanziamento  del materiale rotabile puo' essere reso disponibile in tempo  successivo,  trattandosi di fornitura che entrera' in funzione ad  opera ultimata, e che pertanto la quota ipotizzata a carico dello Stato nella 1ª fase e' di 184.068.464 euro;
 che  la  Cassa depositi e prestiti con nota 28 ottobre 2004, n. 78, ha   espresso  parere  favorevole,  sottolineando  la  necessita'  di disciplinare  con  apposito  atto  di  concessione  amministrativa  i rapporti  con il gestore del servizio, rilevando come la capacita' di rimborso  dei  finanziamenti a titolo oneroso che contragga il Comune dipende  dall'idoneita'  finanziaria  del gestore a versare un canone per  la  disponibilita' dell'infrastruttura e formulando osservazioni specifiche  sul piano economico-finanziario, che hanno portato ad una parziale rivisitazione del medesimo;
 che   la   regione   interessata,  nella  menzionata  delibera  del 18 ottobre 2004, dichiara di far proprie le osservazioni della locale Agenzia  dei  trasporti  pubblici,  che  rappresenta  il  rischio  di eventuali perdite di quote di mercato del trasporto pubblico su ferro in   relazione  ad  un'applicazione  di  tariffa  media  per  viaggio superiore  del  28%  rispetto al valore attuale inflazionato al 2008, anno  di  entrata  in  esercizio  della prima tratta funzionale della linea A;
 2) delle considerazioni sui profili finanziari svolte dal Ministero dell'economia e delle finanze ed in particolare:
 che  l'Unita'  tecnica  -  Finanza  di progetto, istituita presso detto   Ministero,   ritiene  che  un'impostazione  dell'investimento secondo   schemi  diversi  da  quelli  sviluppati  nel  citato  piano economico-finanziario,  quale la previsione di un contributo comunale a  fondo  perduto,  consentirebbe  una  riduzione della contribuzione statale;
 che  anche  il  Dipartimento  per  le  politiche di sviluppo e di coesione  del  predetto  Dicastero  rileva  che l'iniziativa presenta un'elevata  redditivita'  del  capitale  investito,  ipotizzando, del pari,  il  ricorso  ad  altre  forme  di  finanziamento  che riducano l'entita' del contributo a fondo perduto richiesto a questo Comitato;
 Delibera:
 1. Approvazione progetto preliminare.
 1.1  Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato dal decreto legislativo n.  302/2002,  e'  approvato  -  con  le  prescrizioni  proposte  dal Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  -  anche ai fini dell'attestazione   della   compatibilita'  ambientale  dell'opera  e dell'apposizione  del  vincolo  preordinato all'esproprio il progetto preliminare  del  «Sistema  di  trasporto  rapido  di  massa  a guida vincolata per la citta' di Parma», limitatamente alle linee A e C.
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio,  l'intesa  Stato-regione  sulla  localizzazione  dell'opera stessa.
 1.2 Ai sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 190/2002, l'importo di 306.836.642 euro sopra indicato costituisce il limite di spesa dell'intervento.
 1.3  Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1,  cui e' condizionata l'approvazione  del progetto e da sviluppare in sede di progettazione definitiva,  sono riportate nell'allegato, che forma parte integrante della presente delibera.
 Il  soggetto  aggiudicatore,  in  relazione  alle preoccupazioni di segno  opposto espresse dai vari soggetti interessati, dovra' inoltre effettuare  uno  studio complessivo piu' approfondito sulla mobilita' nell'ambito  del  territorio provinciale e soprattutto comunale e sui benefici  dell'intervento  in  termini  di  attrazione  del trasporto privato  e di spostamento del trasporto pubblico su gomma a quello su rotaia,  nonche'  sull'elasticita'  della  domanda  al  variare delle tariffe:  in  particolare,  per la linea C dovranno essere sviluppati gli  scenari di traffico con le possibili evoluzioni della domanda di mobilita', le simulazioni modellistiche di utenza e la gestione delle coincidenze  con  il  trasporto  su  gomma necessarie a recapitare le utenze  all'aeroporto  e  alla  fiera.  In  tale contesto il soggetto aggiudicatore  approfondira'  la tematica dei rapporti con il gestore del  servizio  di trasporto segnalata dalla Cassa depositi e prestiti e,  in  relazione agli esiti degli approfondimenti di cui al presente comma,  valutera'  anche la proponibilita' di schemi di finanziamento che comportino una minore contribuzione statale.
 2. Copertura finanziaria.
 La  individuazione  della  copertura  finanziaria  sara' effettuata allorche'   sara'  disponibile  una  versione  aggiornata  del  piano economico-analitico che tenga conto degli esiti degli approfondimenti tecnici  di  cui alle prescrizioni contenute nel citato allegato, che potrebbero  anche  contenere  il  costo  dell'investimento,  e  degli ulteriori  approfondimenti  sui  vari  profili  economici  di  cui al precedente  punto  1.3:  in  detto piano verra' individuato il valore minimo di contributo, a carico delle risorse destinate all'attuazione del 1° Programma delle opere strategiche, che consenta al progetto di mantenere   indici   di   bancabilita'   compresi   entro  soglie  di accettabilita'  comunemente  utilizzati  nell'analisi  finanziaria di progetti della tipologia all'esame.
 Il  Ministero  delle  infrastrutture  e dei trasporti provvedera' a trasmettere  copia aggiornata della scheda prevista dalla delibera n. 63/2003,  che  riporti  tutti i subinterventi riconducibili alla voce «allacciamenti  ferroviari  e  stradali grandi hub aeroportuali» e la copertura  finanziaria  disponibile,  fermo  restando  che  la  quota complessiva  da porre a carico delle risorse destinate all'attuazione del  1°  Programma  delle  infrastrutture  strategiche  per  tutti  i subinterventi  di cui sopra non potra' superare - salva compensazione con  altro  intervento  relativo  alla  regione  interessata - quella indicata nella richiamata delibera n. 121/2001.
 3. Assegnazione del codice unico di progetto (CUP).
 L'approvazione  del  progetto  preliminare  di  cui al punto 1.1 e' subordinata  all'assegnazione  del  CUP  definitivo  (codice unico di progetto), che il soggetto aggiudicatore e' tenuto a richiedere entro 30 giorni dalla pubblicazione della presente delibera.
 Il  CUP  assegnato, ai sensi della delibera n. 24/2004 citata nelle premesse,  dovra'  essere  evidenziato  in  tutta  la  documentazione amministrativa e contabile riguardante la singola opera.
 4. Clausole finali.
 4.1  Il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto preliminare dell'intervento «Sistema di  trasporto  rapido  di  massa  a  guida vincolata per la citta' di Parma» approvato con la presente delibera.
 4.2  In  sede  di esame della progettazione definitiva, il predetto Ministero provvedera' alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni di cui al precedente punto 1.3.
 4.3  Il  medesimo  Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 4.4  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di  approvazione del progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo  -  tra l'altro - lo svolgimento di accertamenti anche nei confronti    degli    eventuali    subcontraenti    e   subaffidatari indipendentemente   dall'importo   dei   lavori,   nonche'  forme  di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
 Roma, 20 dicembre 2004
 
 Il Presidente delegato
 Siniscalco Il segretario del CIPE
 Baldassarri
 
 Registrata alla Corte dei conti il 29 agosto 2005 Ufficio controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 4 Economia e finanze, foglio n. 349
 |  | PRESCRIZIONI PROPOSTE DAL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
 
 Aspetti tecnici:
 individuare,  ove possibile ed in particolare per le tratte non interessate  dall'attraversamento  del centro storico, soluzioni piu' economiche anche per migliorare il rapporto costi-benefici;
 verificare il rispetto del decreto ministeriale 11 gennaio 1988 anche per gli aspetti impiantistici in presenza di tratte in galleria e stazioni interrate;
 prevedere  per la stazione «Barbieri» tutte le opere necessarie per  le  funzioni  di  capolinea,  poiche' la stazione risulta essere stazione terminale per la tratta funzionale proposta;
 integrare il sistema di segnalamento con un sistema in grado di controllare la velocita' dei convogli, in quanto la linea si sviluppa principalmente in galleria;
 definire  la  metodologia  di  scavo  della  galleria profonda; nell'attuale  progetto  e'  indicato  il  metodo  a  foro cieco o, in alternativa,  con  scudo,  mentre  nella quantificazione economica e' stato  preso in considerazione solo il costo dello scavo eseguito con lo scudo;
 sviluppare  prioritariamente  la  tratta  Sud  della linea A in quanto,  per  la  presenza  di  nuove  previsioni  urbanistiche e del Campus,  e'  quella  che  presenta  le  piu' elevate stime di carico, risolvendo,  nel  contempo,  le  problematiche  relative alla diversa collocazione del Deposito;
 sviluppare  l'ipotesi di riordino delle autolinee di superficie a  seguito  della  realizzazione della linea A proposta nel documento «integrazione dati su richiesta della regione Emilia Romagna»;
 aumentare   la  velocita'  commerciale  del  nuovo  sistema  di trasporto al fine di ridurre i tempi di viaggio, e rendere il sistema competitivo rispetto all'utilizzo dei mezzi privati; questo obiettivo si  puo'  raggiungere  migliorando le caratteristiche geometriche del tracciato  (raggi di curvatura) ed individuando percorsi piu' diretti e meno complessi;
 ridurre  il  tracciato  in  galleria  per  diminuire i costi di costruzione e per aumentare l'accessibilita' al sistema in termini di tempi di accesso ed incremento del numero di fermate;
 sviluppare  le  analisi  previste  dalla  direttiva «Criteri di valutazione   della  compatibilita'  idraulica  delle  infrastrutture pubbliche  e  di  interesse  pubblico all'interno della fascia A e B» (Deliberazione  di Comitato istituzionale n. 2 dell'11 maggio 2001) e le  valutazioni  di  rischio  idraulico  per  gli ambiti nei quali il tracciato ricade nelle fasce fluviali;
 sviluppare   gli   elaborati   tecnici   (relazioni,   norme  e cartografia   di   dettaglio)   atti   ad  evidenziare  le  modifiche urbanistiche   ai   vigenti  PSC  e  POC,  derivanti  dalla  presenza dell'opera   sul  territorio:  si  raccomanda  che,  unitamente  alla revisione  dello  strumento  urbanistico vigente, avvenga la messa in campo di azioni efficaci anche relativamente al trasporto merci;
 richiedere  tutte  le  autorizzazioni  necessarie, relative sia alla  fase  di  esercizio  che  a quella di cantiere, corredate dalle relative domande complete di tutti i necessari elaborati tecnici;
 ottemperare a quanto previsto dal decreto ministeriale 4 maggio 1998,  ai  sensi  di quanto indicato dal decreto del Presidente della Repubblica n. 37/1998, relativamente al parere da rilasciare da parte del Comando provinciale Vigili del fuoco di Parma;
 valutare  gli  eventuali  costi  relativi a: risarcimento danni causati,  nella  fase  di cantierizzazione, a beni mobili ed immobili presenti  nell'area  di  influenza dell'opera; risarcimenti per danni causati,  in  fase  di  esercizio, da vibrazioni e correnti vaganti e perizie   tecnico-giuridiche   e   procedurali   connesse.   Inoltre, verificata la concreta possibilita' di provocare danni sia in fase di cantierizzazione   che  di  esercizio  dell'opera,  si  prescrive  di prevedere  la  stipula  di una assicurazione e di riportarne il costo nel progetto definitivo;
 prevedere   la  possibilita'  di  trasposto  di  biciclette  al seguito;
 sviluppare   gli   elaborati   cartografici   utili   a  meglio comprendere  l'integrazione della parte Nord della Linea A e relative stazioni con il cosiddetto «Progetto Bohigas»;
 elencare  in  modo  dettagliato e preciso tutte le interferenze coi    diversi    sottoservizi:   tale   elenco   andra'   aggiornato preventivamente  alla  progettazione  di  dettaglio  delle opere, per consentire  di  valutare  attentamente  le  procedure  da attuare per ciascuna singola interferenza accertata;
 progettare   gli  interventi  necessari  alla  soluzione  delle interferenze con il coinvolgimento degli Enti interessati;
 indicare  nel  dettaglio le tecniche di perforazione adottate e valutare  come  le  stesse  possano  garantire  la  stabilita'  delle strutture   in   superficie   ed  impedire  l'insorgere  di  fenomeni fessurativi.
 Aspetti economici:
 verificare  i  prezzi  unitari  per  le  gallerie  naturali  ed artificiali  che  appaiono  leggermente  sottostimati  rispetto  alle attuali quotazioni di mercato.
 Aspetti di tutela paesaggistica, architettonica ed archeologica:
 individuare,   relativamente   alle   aree   verdi  di  pregio, attrezzate    per   la   fruizione   del   pubblico   per   attivita' ludico-ricreative,  completamente  o anche parzialmente rese non piu' fruibili,   soluzioni   compensative  di  almeno  pari  estensione  e fruibilita', possibilmente a scala locale;
 localizzare  tutti  i cantieri con planimetria con il dettaglio delle  tempistiche,  lavorazioni  svolte,  macchinari  usati, aree di stoccaggio,   parcheggio   ecc.   indispensabili   per  una  puntuale valutazione degli impatti indotti;
 valutare,  in  fase di cantierizzazione, l'aumento dei tempi di percorrenza,  aumento  km  percorsi  ecc.  nei  tratti  di viabilita' coinvolta   dalla  realizzazione  dell'opera;  valutare  in  fase  di esercizio, l'aumento dei tempi di percorrenza e/o aumento km percorsi ecc.  nei  tratti  di  viabilita'  intercettati  a raso dall'opera in progetto.  Inoltre,  il  progetto definitivo deve essere corredato da apposito  piano del traffico, relativo alla fase di cantierizzazione, con   indicazione   delle   possibili   azioni   di   mitigazione   e minimizzazione  degli  impatti ed anche di compensazione, soprattutto nell'evenienza  che  siano  impattati bersagli sensibili (es. scuole, ecc.);
 rappresentare  con  documentazione  fotografica  - per cio' che riguarda  la  costruzione  di  muri  andatori  lungo  i  tracciati in trincea,   di   rilevante   impatto  rispetto  al  reticolo  stradale preesistente  - le quinte architettoniche stradali ed i prospetti dei muri  andatori, completi delle eventuali reti di elettrificazione dei percorsi:  relativamente  all'attraversamento  in  superficie  del T. Baganza,  area  di rilevante interesse ambientale e paesaggistico, la predetta  rappresentazione deve definire i modi di connessione tra le spalle   del   ponte  e  le  arginature  del  torrente  ed  anche  la sistemazione delle aree circonvicine;
 dettagliare   con  appositi  elaborati  l'integrazione  fra  il piazzale  antistante  la  stazione  ferroviaria,  ove  e'  situato il monumento  a Bottego, ed il cosiddetto progetto Bohigas, considerando anche  la  fase  di  realizzazione,  e  tenendo conto dell'importante preesistenza   architettonica   storicizzata   (citato   monumento  a Bottego);
 individuare   in  appositi  elaborati  cartografici,  per  ogni cantiere,  le  reti  fognarie  e scolanti delle acque nere, bianche e grigie  eventualmente  presenti, oltre alla destinazione finale degli scarichi:  andra'  inoltre  presentata  una tabella riassuntiva nella quale  siano  indicati,  per  ognuno  di  essi, il corpo ricettore, i volumi  annuali scaricati, le stime delle portate massime e medie, ed il relativo trattamento;
 indicare la tipologia, i quantitativi, la gestione, i flussi ed i  relativi destini finali, relativamente ai rifiuti prodotti in fase di cantiere (sia liquidi che solidi);
 definire   le   schede   tecniche  delle  sostanze  tossiche  e radioattive,   da   stoccare,   manipolare   o   trasportare  per  la realizzazione  dell'opera  ed in particolare in quali fasi verrebbero impiegate;
 redigere  una  relazione  tecnica  in  cui vengano illustrati i sistemi   di   sicurezza   e   contenimento   rispetto  all'eventuale installazione di impianti e serbatoi contenenti carburanti, liquidi o sostanze pericolose per l'ambiente;
 definire  tipologie  di  interventi  di  bonifica o di messa in sicurezza  permanente  previsti  ai sensi del decreto ministeriale n. 471/1999, qualora si presentassero all'atto di esecuzione dei lavori, problematiche  inerenti  il  ritrovamento  di  terreni  e/o acque che configurino il sito come inquinato ai sensi del suddetto decreto;
 verificare,  preliminarmente  alla  fase di recupero delle aree utilizzate  come  cantieri, le situazioni di inquinamento di suolo ed acque  e  della  necessita'  di  bonifica  di  tali aree ai sensi del decreto ministeriale n. 471/1999;
 prevedere  la possibilita' di istituire Centri di assistenza al cittadino presso i quali sia possibile ottenere informazioni dirette;
 elaborare  il  Piano  di  monitoraggio  da  attuarsi  in  corso d'opera,  per la verifica dello stato delle costruzioni prossime alle linee  in  progetto  ed in particolare le indicazioni sulle modalita' esecutive e di gestione nonche' l'esplicitazione dei costi;
 evitare   o  ridurre  al  massimo  l'impatto  con  le  aree  di comprovato   interesse  archeologico:  si  prescrive  che  tutti  gli interventi  di scavo per la realizzazione dell'opera e quelli ad essa collegati,  anche  di  lieve entita', siano eseguiti alla presenza di archeologi  professionisti,  sotto  la  direzione  scientifica  della Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia-Romagna;
 prevedere  nella tempistica e cantierizzazione dell'opera anche i   tempi   necessari   all'esecuzione  di  piu'  scavi  archeologici stratigrafici  (inevitabili  in  corrispondenza dell'ubicazione delle stazioni di p.le della Pace e di p.zza Garibaldi) che dovranno essere realizzati  sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i beni  archeologici  dell'Emilia-Romagna  ed  essere appaltati a ditte strutturate   in   modo   tale  da  essere  in  grado  di  assicurare l'assistenza  archeologica  di  cantiere:  i  costi  di  tali scavi e dell'assistenza  archeologica  sono  a  totale  carico  del  soggetto aggiudicatore,  che  deve  impegnarsi  a  cercare soluzioni tecniche, anche  in  corso  d'opera,  per  valorizzare,  eventualmente in situ, strutture archeologiche portate in luce dagli scavi;
 in  fase  esecutiva  il proponente dovra' fornire magazzini, di cui  uno  non  inferiore  a  3000  mq,  per conservare in sicurezza i reperti  archeologici  recuperati  in  corso  d'opera:  questi ultimi andranno  di  mano  in mano lavati, siglati e restaurati da operatori specializzati,  sempre  a carico del proponente, secondo le direttive della  Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia-Romagna. Il proponente  dovra'  impegnarsi  a  supportare la Soprintendenza per i beni  archeologici  dell'Emilia-  Romagna  con  adeguati  mezzi nella divulgazione  dei  risultati  delle  ricerche  archeologiche  e nella valorizzazione dei reperti piu' significativi (es.: organizzazione di mostre, conferenze, pannellistica, pubblicazioni ecc.);
 relativamente  alle  stazioni  ubicate  in  centro  storico, in particolare  le stazioni di p.le della Pace e p.zza Garibaldi (per la realizzazione  delle  quali  si attraverseranno con ogni probabilita' gli  strati  archeologici  che  vanno  dal  periodo  romano  a quello medioevale)  occorrera'  -  caso  per  caso - valutare e scegliere le migliori  condizioni  per la salvaguardia, conservazione ed eventuale valorizzazione  dei reperti rinvenuti. Per le strutture di superficie delle stazioni di cui sopra, si dovra' prevedere strutture (ringhiere di  protezione, cartelli indicatori, pensiline di protezione, pali di illuminazione  ecc.)  connotate  da  uno  «stile minimalista» che non interferiscano  con i punti di vista privilegiati. A questo proposito il  progetto  deve  riportare  documentazione  relativa  ad  apposite simulazioni  dei contesti urbani ove si situano i complessi tutelati, allo scopo di permettere puntuale verifica della compatibilita' delle strutture  di  arredo  e  delle  singole  stazioni  di  risalita e di superficie;
 valutare  gli  impatti  dei  cantieri, i percorsi dei mezzi, la frequenza dei trasporti e la precisa definizione delle lavorazioni di cantiere;
 valutare  le immissioni di polveri in atmosfera ed una stima di come  vengono  modificate,  in  via  previsionale,  le  condizioni di concentrazione di PM10 nelle diverse condizioni atmosferiche, durante gli  anni  di  attivita'  dei cantieri: si prescrive comunque che, in fase  di cantiere, le attivita' di scavo e movimentazione terre siano interrotte  in  caso  di velocita' del vento superiore a 6 m/s e che, per questo, i cantieri siano dotati di anemometro a norma;
 elaborare   uno  specifico  apparato  sanzionatorio  che  renda efficaci  le  misure  da  adottare  per  la mitigazione degli impatti generati da polveri sui recettori circostanti le aree di cantiere, di cui  al  SIA  (Vol.  2C,  Capitolo  5  «Prescrizioni per la riduzione dell'inquinamento atmosferico dovuto ai cantieri»);
 redigere  la planimetria, in scala adeguata, dei cantieri dalla quale siano desumibili le posizioni - oltre che delle sorgenti sonore - anche gli edifici piu' vicini alle medesime, le mappe di isolivello sonoro  ed  una  tabella in formato numerico con l'individuazione dei recettori  potenzialmente  piu' esposti al rumore, la quantificazione del   livello  sonoro  diurno  e  notturno  cui  gli  stessi  saranno sottoposti:  inoltre,  il progetto definitivo deve contenere il piano di monitoraggio della matrice rumore in fase di cantiere, ante-operam ed in corso d'opera;
 individuare,  ove  possibile,  una  localizzazione dei cantieri tale  da evitare il ricorso alla procedura di deroga del rispetto dei limiti di emissione;
 redigere  la  progettazione  di  mitigazioni  acustiche  per  i recettori  che  lo  necessitino  in  base  ai  risultati del Piano di risanamento  che  il comune e' in procinto di intraprendere. Inoltre, si  prescrive  che  il progetto definitivo contenga l'elaborazione di una  nuova  simulazione  dello  stato  di  progetto  con  valutazioni previsionali  dei livelli equivalenti di lungo termine per intervalli significativi,  diurni  e  notturni,  indotti in corrispondenza delle infrastrutture stradali;
 localizzare  i  punti di estrazione dell'aria degli impianti di aspirazione  allo  scopo di ridurre al minimo l'effetto acustico e la diffusione di odori presso gli insediamenti circostanti;
 relativamente   alla   fornitura   dei  veicoli  ed  alle  loro caratteristiche  di emissione sonora, si raccomanda che il capitolato di gara sia formulato in termini prestazionali e non prescrittivi;
 redigere  un  Piano  di  monitoraggio  conforme  agli  standard italiani (UNI 9614, UNI 9670, UNI 9916 e UNI 11048) ed internazionali (ISO  2631,  ISO  4866,  ISO 5347 e ISO 5348) al fine di garantire la piena compatibilita' delle vibrazioni emesse, sia in fase di cantiere che  di  esercizio.  I contenuti del suddetto Piano dovranno essere i seguenti:
 il  Piano  dovra'  considerare, oltre agli effetti meccanici di disturbo  sul  corpo  umano  ed  agli effetti di danno alle strutture edilizie,  i  possibili  effetti  di disturbo generato dal rumore per conversione  d'energia  vibratoria che raggiunge le pareti dei locali di   abitazione.  Gli  spettri  di  accelerazione  da  rilevare,  con strumentazione adeguata, sono nella banda di frequenze:
 da  1  a  80  Hz,  per la valutazione del disturbo fisico sul corpo degli individui;
 da  1  a  160  Hz, per la valutazione di eventuali danni alle strutture;
 da  1 a 1000 Hz, per la valutazione del disturbo generato dal rumore per trasmissione via solida;
 i  rilievi,  nel  caso  di  ricettori rappresentati da edifici, dovranno  essere  effettuati  in locali opportunamente individuati al primo  ed all'ultimo piano dell'edificio e comunque in ogni locale in cui vengano segnalati problemi di disturbo;
 gli  standards  di  riferimento  cui  attenersi, a meno che non venga  esplicitamente  indicato  diversamente,  sono quelli riportati nella normativa tecnica vigente;
 dovra'  inoltre  essere  effettuata una caratterizzazione dello stato ante-operam relativamente alle vibrazioni;
 in   fase  di  monitoraggio  verranno  valutate  le  vibrazioni relative sia alla fase di cantierizzazione che a quella di esercizio, al  fine  di  individuare  superamento  degli standards, per il quale dovranno essere ricercate apposite soluzioni;
 in  fase  di  cantiere,  il  monitoraggio  dovra' riguardare le vibrazioni  immesse  negli  edifici  dalle  attivita'  di cantiere ed interessare  le zone limitrofe i cantieri ed il fronte di avanzamento lavori;
 in  fase  di  esercizio,  le  emissioni  di vibrazioni verranno monitorate  previa acquisizione di multispettri ascrivibili a ciascun evento  del  sistema  di  trasporto:  per  questo si rende necessario predisporre  un  idoneo  sistema  di  rilevamento  atto  a  segnalare tempestivamente il transito del convoglio;
 i valori relativi a ciascun transito serviranno per valutare:
 il  disturbo alle persone, secondo la UNI 11048, 71 dB (per i recettori particolarmente sensibili), 74 dB (per le ore notturne), 77 dB (per le ore diurne);
 i  possibili  danni  alle strutture, secondo la UNI 9916 (con particolare  riferimento  alla  velocita'  verticale  di  2  mm/s per strutture  di  particolare  pregio  a  di  5  mm/s per tutte le altre strutture);
 il  disturbo  da  rumore  per  conversione  delle  vibrazioni prodotte   dai   transiti  del  sistema  di  trasporto.  Quest'ultima valutazione  andra'  condotta  nel  caso  in  cui i livelli di rumore rilevati   all'interno   delle   abitazioni  a  finestre  chiuse  non rispettino  i limiti di rumore di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 142/2004. Cio' al fine di valutare i diversi contributi alla rumorosita' del luogo e predisporre le necessarie mitigazioni;
 prevedere  un  apposito monitoraggio con lo scopo di verificare l'efficacia degli eventuali interventi di mitigazione realizzati, sia per  cio'  che  riguarda  la  fase  di cantierizzazione che quella di esercizio;
 si  prescrive  che  anche  i  lavoratori  presso  il sistema di trasporto  di  massa  in  progetto,  esclusi  quelli specificatamente adibiti   dal   datore   di   lavoro   a   mansioni   che  riguardano contatto/vicinanza con emissioni elettriche a frequenza industriale o con  le emissioni radio/elettriche, siano assimilati alla popolazione sia  per  quanto  riguarda  gli obiettivi di qualita' statali che per quelli  regionali  e  sia  nei  riguardi  delle  medie che delle alte tensioni  esistenti  e  nuove, a servizio del sistema di trasporto di massa in progetto;
 verificare  l'ottemperanza  con quanto previsto dalla LR 10/93, con  riferimento  alle  cabine  di  trasformazione secondarie ed agli elettrodotti  ad  esse  afferenti  ed  afferenti  a media tensione, e verificare  che  le cabine di trasformazione MT/bt siano poste ad una distanza  tale da garantire il rispetto del valore di qualita' di 0,2 &greco;\  mT di esposizione di persone che stazionano per non meno di 4 ore giornaliere;
 quantificare il fabbisogno idrico, in fase di cantierizzazione, e  le  relative  fonti  di approvvigionamento ed anche, relativamente agli  additivi  utilizzati  per  lo  scavo della galleria profonda, i principi attivi dei prodotti utilizzati;
 operare  con la massima cautela nelle aree di rispetto di pozzi ad uso idropotabile;
 prevedere  la ristrutturazione del sistema fognario interferito considerata  la  criticita'  idraulica,  in caso di piogge di elevata intensita'  e breve durata, sia della rete fognaria che della rete di canali  interconnessa  e  la  vetusta'  ed  inefficienza  del sistema fognario;
 fornire  - con riferimento alla gestione delle terre e rocce da scavo  (sia  quelle  che si intende utilizzare sia quelle in esubero) derivanti  dalle  attivita' di realizzazione dell'opera in progetto - le seguenti informazioni:
 individuazione  delle tecniche di realizzazione delle diverse opere in progetto;
 indicazione  delle  aree  nelle  quali accantonare, in cumuli distinti,  i  materiali  di  risulta:  tali materiali dovranno essere depositati  in  maniera tale da essere mantenuti correlabili al Lotto funzionale/cantiere  di  provenienza,  al fine di isolare i materiali per i quali siano state adottate uguali tecniche di intervento;
 indicazione della dimensione dei cumuli di accantonamento;
 indicazione della metodologia della composizione del campione medio  da sottoporre ad analisi individuata per ciascuna tipologia di cumulo;
 indicazione dei parametri da ricercare per ciascuna tipologia di cumulo;
 destino finale dei materiali cosi' indagati, tenuto conto dei risultati delle analisi di cui sopra;
 elaborare,  per ogni matrice, un apposito Piano di monitoraggio ante-operam,  in  corso  d'opera e post-operam, relativo agli impatti del progetto (sia fase di cantierizzazione che esercizio);
 adottare  le  prescrizioni,  concordate  con accordo regionale, rilasciate  nell'ambito  dell'accordo TAV, nel caso siano predisposti cantieri che accolgono funzioni logistiche (servizi, mense ecc.);
 approfondire  le  condizioni di sicurezza stradale che evidenzi tutte  le  criticita'  della rete viaria locale e tutti gli eventuali interventi  necessari  a  sopportare l'incremento di traffico, dovuto alla  fase di cantierizzazione, in condizioni di sicurezza. Dovranno, inoltre,  essere  esaminate  ipotesi  di soluzioni compensative degli impatti  indotti  sulla  collettivita'  come  l'aumento  dei tempi di percorrenza  e  dei  km  percorsi  nei tratti di viabilita' coinvolta dalla realizzazione dell'opera.
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