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| Gazzetta n. 207 del 2005-09-06 |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 18 marzo 2005 |  | 1° programma delle opere strategiche (legge n. 443/2001), ampliamento autostrada  A4  da  Quarto  D'Altino  a  Villesse.  (Deliberazione n. 13/2005). |  | 
 |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 Vista  la  legge  21 dicembre  2001,  n.  443,  che, all'art. 1, ha stabilito   che   le   infrastrutture   pubbliche  e  private  e  gli insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale, da realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato,  prevede  che  gli  interventi  medesimi  siano compresi in intese  generali  quadro  tra  il  Governo  e  ogni singola regione o provincia   autonoma,   al   fine   del   congiunto  coordinamento  e realizzazione delle opere;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come  modificato  -  da  ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16  gennaio  2003,  n.  3, recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato  art.  1  della  legge  n.  443/2001,  ha  approvato il 1° Programma  delle  opere strategiche, che all'allegato 1 include, alla voce  «sistemi  stradali  e autostradali», il «completamento stradale corridoio 5»;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004),  con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei   ed   informatici,  relativi  a  progetti  di  investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Vista  la  sentenza  n.  303 del 25 settembre 2003, con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente  dal  Governo  e  precisando che l'attivita' posta in essere  non  vincola  la  regione  fino  a  quando l'intesa non venga raggiunta   e   che   i  finanziamenti  concessi  all'opera  sono  da considerare inefficaci finche' l'intesa stessa non si perfezioni;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture  e  dei trasporti, come integrato dal decreto 8 giugno 2004,  con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  nota  21 gennaio  2005, n. 29, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e  dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, la relazione   istruttoria  sul  progetto  preliminare  di  «Ampliamento dell'autostrada A4 con la terza corsia tra le progressive Km 11+650 e Km   106+150:   da   Quarto   d'Altino   a   Villesse»,  proponendone l'approvazione,  con  raccomandazioni  e  prescrizioni,  ai soli fini procedurali;
 Vista  la  nota  n. COM/3001/1 del 5 novembre 2004, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Considerato  che  l'intervento  di  cui  sopra  e' ricompreso nella Intesa  generale  quadro tra Governo e regione Friuli-Venezia Giulia, sottoscritta  il  20 settembre  2002,  alla  voce  «completamento del corridoio  autostradale  e  dei valichi confinari»; mentre non figura incluso  nell'Intesa  generale  quadro  tra Governo e regione Veneto, sottoscritta il 24 ottobre 2003;
 Considerato   che  nella  nota  integrativa  del  2°  Documento  di programmazione     economico-finanziaria     2005-2008,     approvato nell'odierna  seduta  con  delibera n. 3, la Conferenza unificata ha, tra   l'altro,   esaminato   la   serie   di  interventi  relativi  a miglioramenti  progettuali  di  opere  gia'  incluse nel 1° Programma delle   infrastrutture  strategiche,  confermando  -  nel  quadro  di realizzazione   del   corridoio   plurimodale   europeo  n.  5  -  il potenziamento,  con  la terza corsia, dell'autostrada A4 nella tratta veneta e nella tratta friulana, in autofinanziamento;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato  che  all'opera  e'  stato attribuito il CUP I 5 1 B 02 00000 000 7
 Considerato   che,   con  nota  31 gennaio  2005,  n.  58388/45.01, l'Assessore  alle  politiche  dell'ambiente  e  della mobilita' della regione  Veneto  ha  confermato,  in  vista della seduta preparatoria all'odierna  riunione,  il  parere  favorevole  espresso dalla Giunta regionale con delibera 29 ottobre 2004, n. 3378;
 Considerato  che,  con  nota  in  data odierna, il Presidente della predetta  regione  esprime  parere  favorevole  all'approvazione  del progetto all'esame;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che   la   realizzazione   della   terza   corsia   dell'A4   e l'ammodernamento del Nodo autostradale di Venezia, gia' avviato anche a seguito dell'approvazione del progetto preliminare del «passante di Mestre»  da parte di questo Comitato, mirano a dare una risposta alla richiesta di mobilita' di un volume di traffico di transito superiore alle  100.000  unita' giornaliere nei due sensi di marcia, che genera un   crescente   stato   di   sofferenza   con  livelli  di  servizio incompatibili  per  un'infrastruttura autostradale e che e' destinato ad  incrementarsi  nel  tempo con il rischio di portare a collasso, a breve,  l'intera  rete  dell'area interessata, con conseguente caduta verticale di detti livelli di servizio;
 che  il  progetto  originario - predisposto da «Autovie Venete» S.p.A.  nella  qualita' di concessionaria e approvato, con modifiche, dal  Consiglio  di Amministrazione dell'ANAS in data 17 aprile 2003 - prevedeva  l'adeguamento  dell'autostrada  A4, mediante realizzazione della  terza corsia per senso di marcia, nel tratto Quarto d'Altino - Sistiana,  con  uno  sviluppo  complessivo  di  km  112+446,50 tra le progressive km 11+650 e km 124+096,50;
 che   il  progetto  preliminare  e'  stato  trasmesso  in  data 20 maggio  2003,  n.  3628,  dal  soggetto aggiudicatore al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e successivamente, con ulteriore documentazione  integrativa,  alle altre Amministrazioni competenti e agli enti gestori delle interferenze;
 che  il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e la  regione  Veneto  formulavano  con  nota  -  rispettivamente - del 29 agosto  2003  e  del 27 ottobre 2003, richiesta di integrazione al progetto  con  l'inserimento  dello  svincolo  di Meolo, gia' incluso nell'atto  convenzionale  tra  ANAS  e «Autovie Venete S.p.A.» di cui appresso  per  il  quale, precedentemente, era stata gia' avviata una autonoma procedura VIA di carattere regionale;
 che  dell'avvio del procedimento e' stata data comunicazione su quotidiani   a   diffusione   nazionale  e  regionale;  comunicazione reiterata,  dopo  l'inserimento  -  in  progetto  - dello svincolo di Meolo,  mediante  avvisi pubblicati su quotidiani in data 14 novembre 2003;
 che  la  regione  Friuli-Venezia Giulia, con delibera 22 aprile 2004,  n.  1026,  ha  autorizzato  la  formulazione dell'intesa sulla localizzazione   dell'opera  e  ha  espresso  parere  favorevole  sul progetto, ma ha chiesto che la realizzazione della terza corsia venga effettuata  solo  sino  alla  sezione  di  Villesse, confermando tale posizione  nella  delibera 2 luglio 2004, n. 1700, trasmessa con nota 23 luglio 2004 e con la quale la Giunta si e' espressa positivamente, con prescrizioni, sulla compatibilita' ambientale del progetto;
 che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio ha trasmesso,   in  data  30 giugno  2004,  il  parere  favorevole,  con prescrizioni e raccomandazioni, della Commissione speciale VIA;
 che  la regione Veneto, in data 13 agosto 2004, ha trasmesso la delibera  18 giugno  2004,  n.  1740  - con la quale la Giunta, anche sulla scorta del parere n. 82 reso dalla Commissione regionale VIA il 14   dello   stesso  mese,  esprime  parere  favorevole  al  rilascio dell'attestazione   di   compatibilita'   ambientale   sul  progetto, subordinatamente  agli approfondimenti ed integrazioni indicati nella delibera stessa - e che la medesima regione, in data 9 novembre 2004, ha  trasmesso  la  delibera 29 ottobre 2004, n. 3378, con la quale la Giunta formula avviso favorevole alla localizzazione dell'intervento, con prescrizioni, raccomandazioni e considerazioni;
 che  anche il Ministero per i beni e le attivita' culturali, in data   23 dicembre   2004,   si   e'   espresso   favorevolmente  con prescrizioni,  anche  tenendo conto delle osservazioni avanzate dalle Soprintendenze competenti;
 che  il Ministero delle intrastrutture e dei trasporti riporta, in  apposito  allegato  alla relazione istruttoria, le prescrizioni e raccomandazioni  da  formulare  in  sede di approvazione del progetto preliminare;
 che  il  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, con  nota  del  14 gennaio  2005, ha espresso valutazioni comparative sulle  prescrizioni  formulate  dalla  regione  Friuli-Venezia Giulia nella  citata  delibera  n. 1700/2004, pervenuta alla Commissione VIA dopo l'espressione del parere favorevole;
 che   -  a  seguito  della  richiesta  avanzata  dalla  regione Friuli-Venezia   Giulia   sull'estensione  del  tracciato  e  che  il Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti ha recepito, come prescrizione,  anche  se  detta  regione si e' nel frattempo espressa anche  sull'adeguamento  della tratta Villesse-Gorizia - il tracciato stesso  presenta  uno sviluppo limitato a circa 94 km dei quali circa 54  km  ricadono  nella  regione  Veneto  e circa 40 km nella regione Friuli-Venezia   Giulia,  e  si  sviluppa  completamente  in  terreno pianeggiante,  ricomprendendo  al suo interno il nodo di Portogruaro, tramite il quale l'A4 si connette con la A28 per Pordenone, e il nodo di Palmanova, di connessione con la A23 per Udine;
 che  la sezione trasversale del progetto e' quella prevista dal decreto  del  Ministro delle infrastrutture edei trasporti 5 novembre 2001  per  la  categoria  A (autostrade), ambito extraurbano, con una larghezza  di m 32,50 (3 corsie di m 3,75 per carreggiata, affiancate all'esterno  da  una  banchina di sosta di emergenza di m 3,00, e con spartitraffico  da m 4) e con velocita' di progetto Vp compresa tra i 90 e i 140 km/h;
 che  il  progetto prevede la riconfigurazione di 7 svincoli e 1 nodo,   e   la   realizzazione  del  nuovo  svincolo  -  con  casello autostradale  -  di  Meolo  (compreso tra quello di Quarto d'Altino e quello  di  San  Dona'  di Piave) e del nuovo svincolo di Alvisopoli, nonche' la costruzione di 3 aree di servizio;
 che  le opere d'arte principali lungo il tracciato sono i ponti sui fiumi Sile, Piave e Tagliamento, progettati negli anni 60-70 e il cui calcolo   strutturale  era  stato  condotto  sulla  normativa  allora vigente,  con un carico piu' ridotto rispetto all'attuale, si' che se ne  prevede  la  totale  demolizione  con costruzione di nuovi ponti, considerato  che  qualsiasi  incremento  dei carichi trascinerebbe la situazione statica globale al di fuori dei limiti di ammissibilita';
 sotto l'aspetto attuativo:
 che il soggetto aggiudicatore e' ANAS SpA;
 che  la  Societa' Autovie Venete S.p.A. e' concessionaria delle autostrade   A4   Venezia-Trieste,  A23  Palmanova-Udine  Sud  e  A28 Portogruaro-Pordenone-Conegliano,    in   forza   della   Convenzione stipulata  con  l'ANAS  il  7 dicembre 1999, in sede di revisione dei precedenti  atti convenzionali effettuata ai sensi dell'art. 11 della legge  23 dicembre 1992, n. 498, e delle delibere attuative di questo Comitato;   Convenzione   approvata   con  decreto  interministeriale 21 dicembre 1999, n. 607/Segr.Dicoter;
 che  i  tempi per l'espletamento delle attivita' progettuali ed autorizzative  residue  da parte degli enti interferenti sono stimati in  24  mesi  e  che  e'  prevista  la  funzionalita'  di un 1° lotto dell'opera  per dicembre  2008,  mentre  il  termine  dei  lavori  e' previsto entro la fine del 2010;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che  l'importo  complessivo dell'opera, computato tenendo conto dell'estesa  come  sopra ridimensionata e delle indicazioni dell'ANAS sul contenimento delle spese generali nella misura dell'8%, e' pari a 746.851.842,12  euro  di  cui 577.430.187,89 per lavori ed il residuo per somme a disposizione;
 che  il  costo verra' sostenuto, in completo autofinanziamento, dalla concessionaria «Autovie Venete S.p.A», come confermato con nota del 21 gennaio 2005 dall'ANAS;
 che  e' stata effettuata un'analisi costi-benefici, dalla quale si   evince   che   i   costi  dell'investimento  sono  «socialmente» recuperabili   al  30°  anno  di  «vita»  dell'opera  e  che  l'esito dell'analisi  e'  positivo, anche a prescindere dai benefici connessi all'abbattimento   dei   livelli   di  incidentalita',  difficilmente quantificabili;
 Delibera: 1. Approvazione progetto preliminare.
 1.1  Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, e' approvato, con le prescrizioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche ai fini dell'attestazione della   compatibilita'  ambientale  e  dell'apposizione  del  vincolo preordinato  all'esproprio  il progetto preliminare dell'«Ampliamento dell'autostrada A4 con la terza corsia tra le progressive km 11+650 e km  106+150  da  Quarto  d'Altino  a  Villesse  e  del  nuovo casello autostradale  di  Meolo».  E'  conseguentemente perfezionata, ad ogni fine  urbanistico  ed  edilizio,  l'intesa  tra lo Stato e le regioni interessati sulla localizzazione dell'opera;
 1.2 Ai sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 190/2002,   l'importo   di   746.851.842,12   euro,  sopra  indicato, costituisce  il  limite  di spesa dell'intervento da realizzare ed e' inclusivo degli oneri per opere di mitigazione ambientale.
 1.3  Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1,  cui e' condizionata l'approvazione  del progetto e da sviluppare in sede di progettazione definitiva,  sono  riportate  nella parte 1ª dell'allegato, che forma parte integrante della presente delibera.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  sono riportate nella parte 2ª del citato allegato. Il soggetto  aggiudicatore,  qualora  ritenga di non poter dar seguito a qualcuna  di  dette  raccomandazioni,  fornira'  al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie  valutazioni  e  di  proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative.
 Le   considerazioni   sull'articolazione  del  sistema  di  pedaggi sviluppate  nel  penultimo comma della parte 2ª formeranno oggetto di valutazione  in  altra sede, posto che gli aspetti tariffari non sono rilevanti  ai  fini delle determinazioni di questo Comitato, limitate alla disamina degli aspetti tecnici e amministrativi.
 1.4 Il progetto definitivo inoltre sara' corredato, come prescritto dal  decreto  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti 22 aprile  2004,  da  una  specifica  relazione dalla quale risultino analizzati   gli  aspetti  connessi  con  le  esigenze  di  sicurezza attraverso  la dimostrazione che l'intervento previsto e' in grado di produrre anche un innalzamento del livello di sicurezza.
 1.5  L'efficacia  della  presente  delibera  resta  subordinata  al perfezionamento  dell'intesa  con  la  regione  Veneto  relativamente all'opera in questione, cosi' come previsto nella richiamata sentenza della  Corte  costituzionale n. 303/2003, mediante stipula di un atto integrativo della citata Intesa generale quadro. 2. Clausole finali.
 2.1  Il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti   componenti   il   progetto   preliminare  dell'intervento approvato con la presente delibera.
 2.2  In  sede  di esame della progettazione definitiva, il predetto Ministero provvedera' alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni di  cui  al  precedente punto 1.3, che progettuale, ferme restando le verifiche  di competenza della Commissione VIA. Provvedera' inoltre a verificare il rispetto della prescrizione di cui al punto 1.4.
 Il  soggetto aggiudicatore provvedera' a verificare che, nelle fasi successive,  vengano  attuate  le altre prescrizioni di cui al citato allegato, dando al riguardo assicurazioni al menzionato Ministero.
 2.3  Il  medesimo  Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 2.4  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di  approvazione del progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo   -   tra  l'altro  -  l'acquisizione  delle  informazioni antimafia  anche  nei  confronti  degli  eventuali  sub-appaltatori e sub-affidatari,  indipendentemente  dall'importo  dei lavori, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
 2.5  Il  codice  unico  di progetto (CUP), assegnato al progetto in argomento,   ai  sensi  della  delibera  n.  24/2004,  dovra'  essere evidenziato  in  tutta  la  documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento di cui alla presente delibera.
 Roma, 18 marzo 2005
 Il Presidente: Berlusconi Il segretario del CIPE
 Baldassarri
 
 Registrata alla Corte dei conti il 31 agosto 2005 Ufficio controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 4 Economia e finanze, foglio n. 354
 |  | Allegato PRESCRIZIONI   E   RACCOMANDAZIONI   PROPOSTE   DAL  MINISTERO  DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
 
 Parte 1ª - prescrizioni
 1. Prescrizioni da recepire nel progetto definitivo
 2. Prescrizioni da attuare in fase di cantiere Parte 2ª - Raccomandazioni I - Prescrizioni
 1.1 Nel progetto definitivo occorre
 Sviluppare   gli   interventi   di  mitigazione  e  le  opere  di compensazione,  cosi  come proposti nello Studio d'Impatto Ambientale esaminato  e sue integrazioni, alla luce delle presenti prescrizioni, dettagliandone  la  localizzazione,  la  tipologia,  le  modalita' di esecuzione e i costi analitici.
 Anticipare   nel  programma  lavori,  per  quanto  possibile,  la realizzazione  delle  opere di mitigazione e compensazione ambientale rispetto alla realizzazione delle opere in progetto.
 Corredare  il progetto delle opere di mitigazione e compensazione naturalistica,  con una relazione tecnica di ingegneria naturalistica redatta  da un professionista esperto e prevedere uno specifico piano per   la   manutenzione   delle   opere   a  verde  e  di  ingegneria naturalistica.
 Inserire   nei   documenti   progettuali   relativi   agli  oneri contrattuali    dell'appaltatore    dell'infrastruttura   (capitolati d'appalto) le prescrizioni relative alla mitigazione degli impatti in fase di costruzione e quelle relative alla conduzione delle attivita' di cantiere.
 Predisporre  quanto  necessario per adottare, prima della data di consegna  dei  lavori, un Sistema di Gestione Ambientale dei cantieri secondo  i  criteri  di  cui  alla  norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE 761/2001).
 Contenere la documentazione cartografica prevista dalla L. 109/94 e  redigere  gli elaborati in conformita' alle specifiche del Sistema Cartografico di Riferimento.
 Approfondire  il rapporto dell'opera con i piani dei trasporti di interesse  regionale  ed esplicitare la coerenza dell'opera anche con gli strumenti di pianificazione comunale, con particolare riferimento alla    viabilita'    secondaria   di   accesso/deflusso   alla/dalla infrastruttura autostradale.
 Prevedere,  in  corrispondenza  dei  caselli,  aree di parcheggio anche per mezzi pubblici idoneamente attrezzate con un congruo numero di posti macchina.
 Sviluppare  una soluzione dello svincolo e barriera di Palmanova, che valuti anche le problematiche poste dal Comune di Bagnaria Arsa.
 Adottare   per   l'attraversamento   del  Fiume  Tagliamento,  la soluzione  progettuale  che prevede un maggiore interasse tra le pile del viadotto di attraversamento.
 Adottare,  per  il  tratto  necessario ad evitare di intaccare la fascia  del  parco  di Villa Mocenigo presso Alvisopoli, la soluzione progettuale che prevede l'allargamento effettuato unilateralmente sul lato nord.
 Comprendere  anche  opere di mitigazione e compensazione relative alla realizzazione dello svincolo di Alvisopoli.
 Verificare  la  necessita'  del  potenziamento  dello svincolo di Meolo per adeguare la capacita' all'entita' dei flussi in transito.
 Adottare  soluzioni architettoniche di pregio per le opere d'arte quali sovrappassi, ponti e viadotti.
 Garantire  l'armonizzazione  dell'opera  con la linea ferroviaria AV/AC  Tratta Venezia-Ronchi dei Legionari, al fine di ottimizzare le interferenze  tra  le  due  opere,  con  particolare  attenzione alla realizzazione  dei  sovrappassi  e  dei  sottopassi  ed alle opere di mitigazione e compensazione.
 Dettagliare     la    cantierizzazione    tenendo    conto    che l'infrastruttura  sara'  utilizzata,  ancorche'  parzialmente,  anche durante la fase di costruzione.
 Sviluppare  le  opere  di  sistemazione  a  verde,  di ripristino ambientale  e  di  rinaturazione  previste in progetto, applicando le tecniche dell'ingegneria naturalistica, assumendo come riferimento:
 «Linee   guida   per  capitolati  speciali  per  interventi  di ingegneria  naturalistica  e  lavori  di opere a verde» del Ministero dell'Ambiente, Servizio VIA, settembre 1997;
 e altri manuali qualificati quali, ad esempio:
 «Manuali di ingegneria naturalistica» della Regione Lazio, 2001 e 2003;
 «Quaderno  delle  opere tipo di ingegneria naturalistica» della Regione Lombardia, 2000;
 «Atlante  delle  opere di sistemazione dei versanti» dell'APAT, 2002.
 Contenere  i  riferimenti dettagliati e precisi di tutte le opere di  mitigazione  sia nelle tipologie sia nella precisa localizzazione sul    territorio,    con    particolare    riferimento   all'aspetto naturalistico, producendo, tra l'altro:
 carta   dell'uso  del  suolo  e  fisionomico-strutturale  della vegetazione  naturale,  per una fascia di un km in asse al tracciato, in scala non inferiore a 1:25.000;
 carta  derivata dei valori della qualita' naturalistica su base vegetazionale  implementata con elementi faunistici per una fascia di un km in asse al tracciato, in scala non inferiore a 1:25.000.
 Indicare  in  forma  dettagliata  le prestazioni da garantire per l'efficacia di ogni singola opera di mitigazione.
 Individuare  le  tipologie delle opere di mitigazione in funzione dell'ottimizzazione   del   rapporto   costi   beneficio  ambientali, limitando  i  trapianti  degli  alberi  interferiti agli esemplari di pregio con esclusione delle specie esotiche.
 Indicare,   tra  le  opere  di  mitigazione  e  di  compensazione previste,   quali  possano  essere  anticipate  in  riferimento  alla ottimizzazione   delle   fasi  costruttive,  compatibilmente  con  le indicazioni impartite dagli Enti Locali.
 Ubicare  le opere di mitigazione e compensazione in accordo anche con gli enti Locali secondo il criterio generale di una distribuzione omogenea lungo tutto il percorso.
 Comprendere   un  progetto  di  Monitoraggio  Ambientale  redatto secondo le Linee Guida predisposte dalla Commissione Speciale VIA.
 Prevedere  che gli interventi sui corsi d'acqua siano condotti in modo  da  salvaguardare  la  biodiversita'  e la funzione di corridoi ecologici.
 Contenere  il progetto delle opere di riforestazione compensative dell'impatto  atmosferico  corredato  dei  riferimenti giustificativi dell'efficacia  delle  specie  impiegate  tenendo  conto  della  loro funzione di corridoio ecologico.
 Verificare il dimensionamento del sistema di gestione delle acque di   piattaforma,   anche   in   funzione   delle   diffuse  aree  di vulnerabilita'   presenti   lungo   il   tracciato,   prevedendo   la realizzazione di aree umide con funzione di ecosistemi filtro.
 Verificare  per  tutti i corsi d'acqua interferiti che le sezioni idrauliche siano in grado di smaltire le portate massime previste dai Piani di Bacino.
 Recepire   le   indicazioni   fornite   dai   Consorzi   Bonifica relativamente  alle  problematiche idrauliche degli attraversamenti e parallelismi.
 Approfondire   gli   effetti   determinati   dalla  realizzazione dell'opera  sulla  circolazione idrogeologica, soprattutto nelle aree dove la falda e' superficiale o affiorante.
 Prevedere  che  le  barriere  fonoassorbenti siano realizzate con tecniche   e   materiali   che   garantiscano   un  buon  inserimento paesaggistico,  impiegando,  per  quanto  possibili,  le  tecniche di ingegneria naturalistica.
 Approfondire  le  modalita' di individuazione dell'ubicazione dei siti  di  approvvigionamento  e  di  conferimento  dei  materiali  di risulta.
 Privilegiare   l'utilizzazione   di  materiale  risultante  dalla realizzazione  di altre opere sul territorio rispetto all'apertura di nuove cave di prestito e fornire indicazioni dettagliate.
 Prevedere  misurazioni  del clima acustico effettivo per ciascuno dei  cantieri previsti rispetto ai ricettori sensibili individuati in prossimita'  e,  eventualmente,  ampliare  i  sistemi di abbattimento dell'emissione acustica.
 Contenere  le  indicazioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica  n.  142/2004 relativo all'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare.
 Approfondire  l'analisi dell'inserimento paesaggistico dell'opera nei tratti piu' sensibili con particolare riferimento agli svincoli e alle zone di maggiore sensibilita' ambientale.
 In  prossimita' degli abitati dovranno essere realizzate apposite fasce  vegetazionali ed inserite adeguate barriere antirumore al fine di contenere gli impatti in particolare sui ricettori sensibili.
 In  corrispondenza  del  manufatto  n. 63 in Comune Teglio Veneto dovra'  essere  realizzato  un  sottopasso  ciclo-pedonale a servizio delle comunita' locali.
 Al  manufatto  n.  42  in  Comune  di  Portogruaro  dovra' essere aggiunta una campata per consentire la compatibilita' con le opere di viabilita' ordinaria in progetto.
 I  sovrapassi  numeri 49,  55,  59  in Comune di Roncade dovranno essere dotati di idonee piste ciclabili.
 Il  sottopasso  di  via Pesaro in Comune di Roncade dovra' essere portato  all'altezza netta almeno di 3,20 m per consentire un agevole transito dei mezzi leggeri.
 Il  sottopasso  sulla  S.P. Jesolana in Comune di Quarto d'Altino dovra' essere allargato o, in alternativa, dovranno essere realizzati due   tunnel   per   l'utilizzo  ciclo-pedonale;  contestualmente  va verificata   la   possibilita'  di  realizzare  lo  stesso  manufatto autostradale con un'altezza libera di almeno 4 m.
 La  strada campestre di affiancamento all'autostrada in Comune di S. Dona' di Piave dovra' essere asfaltata.
 La  piazzola  di  sosta  prevista  in Comune di S. Dona' di Piave dovra'  essere  opportunamente allontanata dagli attuali insediamenti abitativi.
 Dovra' essere mantenuto il collegamento stradale locale esistente tra  Annone  Veneto  e la frazione di Loncon in Comune di S. Stino di Livenza, interessato dalle opere di allargamento autostradali.
 Verificare  la  necessita'  di  spostare  l'attuale casello di S. Stino  di  Livenza  di circa 700/800 metri verso nord-est, al fine di consentire  l'allontanamento  della  viabilita'  di accesso ed uscita dell'autostrada  dal  centro  ed  eventualmente  presentare  variante progettuale.
 L'ampliamento   per  la  realizzazione  della  terza  corsia,  in corrispondenza del SIC «Paludi di Porpetto», dovra' essere realizzato evitando,  per  quanto  possibile,  di  interessare  l'area  umida in questione.
 Tutti  i ponti dovranno essere progettati arretrandone le spalle, per garantire il mantenimento delle sponde.
 L'ampliamento dell'infrastruttura dovra' evitare, dove possibile, di interessare direttamente specchi acquei lacustri o aree prossime a questi.
 Dovra' essere rivalutata la collocazione di infrastrutture a rete (elettrodotti,    gasdotti,    ecc.)    e    sostegni,    interessati dall'ampliamento,  per  un  loro  migliore  inserimento  nel contesto paesaggistico.
 Dovra'  essere predisposta - e consegnata alla Soprintendenza per i  Beni Archeologici per l'approvazione - un'analisi dell'impatto del progetto  sul patrimonio archeologico, contenente anche misure atte a limitare i danni al patrimonio stesso.
 In relazione agli impatti attesi dovranno essere approfondite nel prosieguo  della  progettazione  le seguenti misure di compensazione, richiedenti un'analisi territoriale piu' approfondita ed estesa ad un conveniente  intorno  e  finalizzata ad una proposta di miglioramento del  tessuto  extraurbano,  anche  con  il  recupero  di  parte della estensione delle superfici sottratte per la realizzazione dell'opera, attraverso:
 il ripristino ambientale di cave dismesse;
 la riqualificazione di aree industriali;
 interventi di ricomposizione naturalistica.
 Studiare  un'alternativa  tale  da  ridurre  l'interferenza dello svincolo con la citta' di Palmanova.
 Nel tratto in corrispondenza del «Bosco di Alvisopoli»:
 effettuare  uno  spostamento  dell'asse stradale a Nord in modo che  la  terza  corsia Sud non oltrepassi il limite dell'attuale sede stradale;
 realizzare adeguate protezioni antirumore;
 non   realizzare   aree  di  soste  nelle  immediate  vicinanze dell'area considerata.
 Rivedere  il  previsto  ampliamento dello Svincolo di S. Stino di Livenza  in  quanto  lo  stesso  interferisce  con un edificio rurale d'epoca   di  particolare  pregio  ambientale  e  paesaggistico,  che meriterebbe  di  essere  riconsiderato ai fini di una sua auspicabile conservazione.
 Rivedere  la  possibilita' di conservare l'edificio rurale di cui alla scheda 12 nel tratto 1 e quello in prossimita' del fiume Livenza in Comune di Cessalto.
 Eseguire  sopralluoghi e surveys nelle aree per le quali non sono ad oggi disponibili le Carte Archeologiche.
 Effettuare   sondaggi   stratigrafici  per  definire  l'effettiva estensione delle presenze archeologiche indicate in superficie.
 Condurre  verifiche  stratigrafiche e sopralluoghi nelle aree per le   quali   le   conoscenze  acquisite  possono  suggerire  presenze archeologiche sepolte.
 Sulla  base  dei  dati  raccolti  nei  sopralluoghi,  sondaggi  e verifiche  definire  i  siti  archeologici  da sottoporre ad indagine estensiva  con  le  eventuali modifiche progettuali che si rendessero necessarie per la stesura del progetto stesso.
 Resta inteso che:
 la  direzione  scientifica  degli  interventi di cui ai 4 punti precedenti sara' della Soprintendenza per i Beni Archeologici;
 l'esecuzione  di  tali  interventi  dovra' avvenire senza alcun aggravio   di   spesa  diretta  per  la  Soprintendenza  per  i  Beni Archeologici.
 Compatibilmente  con  le  condizioni geomorfologiche del terreno, effettuare preliminarmente prospezioni geofisiche.
 Aggiornare  i  dati  di  traffico relativi allo scenario di base, prendendo come anno di riferimento il 2003.
 Verificare la necessita' di opere di potenziamento del casello di Meolo ed eventualmente predisporre i relativi elaborati progettuali.
 Verificare  la  congruita'  delle  dimensioni  della rotatoria di connessione con la S.R. 89 ed eventualmente predisporre gli elaborati progettuali delle opere di potenziamento.
 Verificare  la  necessita'  di realizzare un parcheggio presso il nuovo  casello  di  Meolo,  nonche'  reperire  gli  spazi per veicoli pesanti; predisporre eventualmente i relativi elaborati progettuali.
 Prevedere  sistemi  che agevolino la percorrenza in autostrada in condizioni  di  nebbia,  con  dispositivi  luminosi, ottici o sonori, soprattutto   per   quei   tratti   che   notoriamente  sono  colpiti particolarmente da tale fenomeno.
 Allegare   tutti  i  nulla-osta  idraulici  e  le  autorizzazioni rilasciate dagli organi preposti. (Magistrato delle acque di Venezia, Autorita' di bacino, Consorzio di Bonifica, ecc.).
 Per  la parte relativa alle emissioni in atmosfera, presentare le integrazioni  ed  i  chiarimenti  richiesti  dalla  Regione  Veneto o comunque necessari.
 Per  la  parte  riguardante  l'impatto  sulla qualita' dell'aria, presentare  le  integrazioni ed i chiarimenti richiesti dalla Regione Veneto o comunque necessari.
 Nello   studio  d'impatto  ambientale,  integrare  i  riferimenti bibliografici e la documentazione di accompagnamento.
 Per  la  parte  riguardante  l'impatto  acustico, anche a seguito della   intervenuta  emanazione  del  decreto  del  Presidente  della Repubblica  30 marzo  2004,  n.  142, presentare le integrazioni ed i chiarimenti richiesti dalla Regione Veneto o comunque necessari.
 La  costituzione  di  nuove  aree di afforestazione relative alle misure di compensazione dovranno essere preferibilmente realizzate in punti concentrati anziche' in senso lineare.
 Attuare  la  misura di compensazione conseguente alla sottrazione dell'Area  di SIC/ZPS «Ambiti fluviali dei Fiumi Reghe e Lemene: Cave di  Cinto  Maggiore» con la costituzione di un'area boscata di idonee dimensioni, in congruita' con l'ambito tutelato.
 Gli  importi  delle  singole  categorie  di lavoro debbono essere riformulati, tenendo separati gli oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso d'asta.
 Le spese generali debbono essere contenute nella misura dell'8%.
 Il  tempo  di  esecuzione  deve  essere  contenuto  entro il mese di dicembre 2010 onde pervenire all'apertura al traffico con l'inizio dell'anno 2011.
 1.2 Per la fase di cantierizzazione si prescrive quanto segue
 Dovra' essere verificata la possibilita' di ubicare i cantieri in vani  di cave gia' esistenti e/o in aree industriali ancora in via di saturazione   e   quindi  gia'  serviti  da  viabilita'  al  fine  di minimizzare gli impatti.
 Dovranno  essere utilizzati esclusivamente automezzi con standard emissivi come da direttive europee (Euro 2 o Euro 3).
 Dovranno  essere  predisposti impianti a pioggia per bagnare aree di deposito inerti con disposizione razionale dei cumuli di scarico.
 Dovranno   essere  impiegate  pale  caricatrici  gommate  per  il caricamento e la movimentazione del materiale di scavo.
 Dovranno  essere utilizzati dispositivi lavaruote degli automezzi pesanti all'uscita di cantiere.
 Dovra'  essere  previsto  il  lavaggio periodico della viabilita' esterna interessata e delle aree interne per limitare il sollevamento di polvere dalle piste di cantiere.
 Dovranno essere utilizzati teli protettivi a chiusura del cassone degli autocarri in transito sulle strade.
 Dovranno essere predisposte idonee quinte verdi e/o posa in opera di  pannelli  di recinzione delle aree di cantiere a protezione delle aree abitate.
 In  riferimento  alla  Qualita' Biologica del Suolo (QBS), dovra' essere  prestata  particolare  attenzione alle modalita' di scotico e accumulo dei suoli ed al successivo ripristino delle aree interessate degli interventi.
 Ogni  lavoro di scavo o di altra natura che verra' eseguito nella realizzazione dell'opera in oggetto andra' effettuato sotto controllo archeologico.  Numero  degli  operatori,  tempi  e modalita' verranno successivamente   definiti   con   le  Autovie  Venete  S.p.A.  nella predisposizione del piano operativo di intervento.
 I  siti archeologici che dovessero venire alla luce nel corso dei lavori   di   realizzazione  della  terza  corsia  andranno  indagati estesamente.  Le  ditte  incaricate degli scavi archeologici dovranno essere  individuate  tra  quelle  di  comprovata  esperienza in campo archeologico.   Dovra'   inoltre   essere  realizzata  la  necessaria documentazione  di scavo, comprensiva di rilievi, fotografie e schede US.  Tale  materiale, alla fine degli scavi, dovra' essere consegnato alla competente Soprintendenza.
 Resta inteso che:
 la  direzione  scientifica  degli  interventi di cui ai 2 punti precedenti sara' della Soprintendenza per i Beni Archeologici;
 l'esecuzione  di  tali  interventi  dovra' avvenire senza alcun aggravio   di   spesa  diretta  per  la  Soprintendenza  per  i  Beni Archeologici;
 la  Societa'  Autovie  Venete S.p.A. dovra' - qualora nel corso dei  lavori  di  cui  al punto precedente dovessero emergere evidenze archeologiche  di  particolare rilevanza - studiare e mettere in atto forme di conservazione e/o valorizzazione delle evidenze «in situ».
 Effettuare, preventivamente alla apertura del cantiere e su tutto il  tragitto  della variante in progetto, un'accurata ricognizione di superficie.
 A  seguito  della  valutazione  dei  risultati  delle  operazioni preventive potranno essere richiesti sondaggi di accertamento in aree segnalate  ed eventuali scavi archeologici di preesistenze antiche in situ. La successiva apertura superficiale del tracciato, cosi' come i tratti  di  scavo  in  trincea, dovranno comunque essere definiti con assistenza  archeologica  con  previsione  di indagine di scavo delle strutture  antiche  eventualmente individuate. Resta inteso che tutte le   operazioni   di   verifica   preventiva  e  di  eventuale  scavo archeologico   saranno   effettuate   da  operatori  archeologici  di comprovata  fiducia,  esterni  all'Amministrazione,  con  onere non a carico  della  Soprintendenza per i Beni Archeologici, che si riserva la  direzione  scientifica  degli interventi archeologici, nonche' le disposizioni  di  tutela  ritenute necessarie sulla base di eventuali evidenze archeologiche in situ.
 II - Raccomandazioni e Considerazioni
 Assicurarsi  che  il realizzatore dell'infrastruttura possegga o, in  mancanza,  acquisisca, per le attivita' di cantiere anche dopo la consegna   dei   lavori   e   nel  piu'  breve  tempo  possibile,  la Certificazione  Ambientale  ISO 14001 o la registrazione ai sensi del Regolamento CEE 7761/2001 (EMAS).
 Scegliere  le  caratteristiche  di ciascuna misura di mitigazione verificandone gli effetti su tutte le componenti ambientali.
 Prevedere un impianto di misura della visibilita' con attivazione automatica  di  impianti  di  segnalazione in caso di riduzione della stessa.
 Appare  opportuno  addivenire  ad  un  Accordo  Quadro tra i vari soggetti   istituzionali   per   la   definizione   delle   procedure espropriative  da adottare, al fine di garantire un migliore rapporto con i cittadini interessati agli espropri.
 Dovra'  essere  garantita  la  funzionalita' idraulica della rete idrografica e di bonifica esistente.
 Dovra'  essere  valutata la previsione di realizzare una bretella di collegamento tra Alvisopoli e Teglio Veneto.
 Dovra'   essere   verificata   la   possibilita'   di   adeguare, aumentandone  la  sezione  del  sottopasso,  il  manufatto  n.  47 in localita' Portovecchio in Comune di Portogruaro.
 Dovra'  essere  verificata la possibilita' di ampliare la sezione trasversale  del  sottopasso  di  via  Vallio, nonche' di inserire un manufatto     ciclo-pedonale    sovrappassante    l'autostrada,    in corrispondenza della S.R. «Treviso Mare», in Comune di Meolo.
 La  realizzazione  del  parcheggio  in prossimita' del casello di Alvisopoli dovra' essere attentamente studiata sia per quanto attiene la sua localizzazione ed il suo inserimento paesaggistico, sia per il dimensionamento dello stesso.
 Sia  valutata  la  possibilita'  di  rialzare  i  ponti sui fiumi Musettre e Vallio in Comune di Roncade per consentire rispettivamente la   realizzazione   di   una   pista  ciclabile  e  di  un  percorso naturalistico sottostanti.
 Appare opportuno che il viadotto n. 46 in Comune di Roncade venga rettificato  verso  ovest e raccordato con via Pomodoro, dotandolo di pista ciclabile.
 Dovranno  essere  valutate  le  geometrie  di  tutti  i manufatti autostradali  in  relazione alle esigenze della viabilita' regionale, provinciale e comunale.
 Per il casello di Alvisopoli appare opportuno sia riportato anche il toponimo «Bibione».
 Appare  opportuno  venga verificata la possibilita' di introdurre un  sistema di pedaggi che consenta di adottare tariffe differenziate al  fine  di  agevolare i transiti locali e di reperire, altresi', le risorse  economiche  per  la  realizzazione delle opere necessarie al miglioramento  della viabilita' ordinaria di collegamento del casello Alvisopoli-Bibione con le spiagge.
 Che  venga  verificata,  ai  fini trasportistici la capacita' dei piazzali di accesso alle stazioni ed alle barriere.
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