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| Gazzetta n. 181 del 5 agosto 2005 (vai al sommario) |  | MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI |  | DECRETO 8 giugno 2005 |  | Concessione  o  proroga del trattamento straordinario di integrazione salariale,  previsto  dall'articolo 1,  comma  155,  della  legge  30 dicembre  2004,  n.  155,  in  favore dei lavoratori dipendenti delle imprese  artigiane  e  delle  imprese  industriali  fino  a  quindici dipendenti  del  settore  tessile,  abbigliamento  e  calzature della regione Puglia. |  | 
 |  |  |  | IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con
 IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
 Visto  l'art.  3  della  legge 14 gennaio 1994, n. 20, e successive modificazioni ed integrazioni.;
 Vista  la  legge 23 luglio 1991, n. 223, e successive modificazioni ed integrazioni;
 Visto  l'art.  3  della  legge  24 dicembre  2003,  n.  350,  ed in particolare il comma 137;
 Visto  l'art.  1,  comma 155, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, come  modificato dall'art. 13, comma 2, lettera b), del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35;
 Visto  il  decreto  direttoriale  n. 76 del 10 gennaio 2005, con il quale   sono   stati  individuati  Euro 310  milioni  sul  fondo  per l'occupazione  ai sensi dell'art 1, comma 155 della legge 30 dicembre 2004,  n.  311,  di  cui  Euro 299.453.973,40 sulla competenza 2005 e Euro 10.546.026,60  quale residuo, impegnato nel 2004 per le medesime finalita' e non utilizzato;
 Visto  l'accordo  di programma per il rilancio del settore tessile, abbigliamento  e calzaturiero della Puglia concluso presso la regione in data 23 luglio 2004;
 Visto  l'accordo di programma per il consolidamento del settore del mobile  della  Puglia  concluso presso la regione in data 24 dicembre 2004;
 Visto  il  verbale  di  accordo in data 31 marzo 2005, stipulato ai sensi  dell'art.  1, comma 155, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, come  modificato dall'art. 13, comma 2, lettera b), del decreto-legge 14 marzo  2005,  n.  35,  presso  il  Ministero  del  lavoro  e delle politiche  sociali,  alla  presenza  del Sottosegretario di Stato on. Pasquale   Viespoli,  tra  la  regione  Puglia  e  le  organizzazioni datoriali  e  le  organizzazioni  sindacali  dei  lavoratori, in cui, considerato  l'aggravarsi dello stato di crisi del settore del mobile e  il  permanere  del grave stato di difficolta' del settore tessile, abbigliamento e calzaturiero, che colpiscono le aziende ubicate nella regione Puglia, viene prevista la concessione o la proroga, in deroga alla  normativa  ordinaria  vigente,  del trattamento di integrazione salariale e dell'indennita' di mobilita', per i lavoratori dei citati settori;
 Visto  il limite di spesa di 50 milioni di euro fissato nel verbale del 31 marzo 2005;
 Ritenuto,   per   quanto  precede,  di  concedere  o  prorogare  il trattamento  straordinario  di  integrazione salariale e di mobilita' alle  condizioni  riportate  nel  soprarichiamato  verbale di accordo ministeriale  del  31 marzo  2005  che prevede per i lavoratori delle imprese dei due settori ubicate sul territorio della regione:
 a) l'erogazione  o la proroga al 31 dicembre 2006 del trattamento di  integrazione  salariale  in  favore  dei dipendenti delle imprese artigiane  che  non  rientrano  nelle  discipline di cui all'art. 12, commi  1)  e  2)  della legge n. 223/1991 o delle imprese industriali fino a quindici dipendenti dei settori indicati nelle premesse;
 b) la  proroga  o  la  concessione  fino  al 31 dicembre 2006 del trattamento   di   integrazione   salariale  straordinario  anche  ai dipendenti  di  imprese  industriali con piu' di quindici dipendenti, qualora  le  medesime  non possano ricorrere alla CIGS ai sensi della vigente normativa;
 c) la  proroga  o  la  concessione  fino  al 31 dicembre 2006 del trattamento   di   mobilita'  ai  lavoratori  licenziati  da  imprese artigiane  o  da  imprese industriali fino a quindici dipendenti o ai lavoratori di imprese industriali con piu' di quindici dipendenti, il cui trattamento sia scaduto entro il 31 dicembre 2005;
 Decreta:
 Art. 1.
 Ai  sensi  dell'art. 1, comma 155, della legge 30 dicembre 2004, n. 311,   come   modificato  dall'art.  13,  comma 2,  lettera  b),  del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, e sulla base di quanto concordato nel  verbale  di accordo ministeriale stipulato in data 31 marzo 2005 che  ha  recepito  gli  accordi di programma del 23 luglio 2004 e del 24 dicembre   2004,   di  cui  alle  premesse,  che  diventano  parte integrante del presente provvedimento, e' concesso, o prorogato, fino al  31 dicembre  2006,  il  trattamento straordinario di integrazione salariale,  nei  confronti  dei  lavoratori  dipendenti delle imprese artigiane,  che  non  rientrano  nella disciplina di cui all'art. 12, commi  1)  e  2) della legge n. 223/1991, e delle imprese industriali fino a quindici dipendenti operanti nei settori regionali di cui alle premesse.
 |  |  |  | Art. 2. Il  trattamento di integrazione salariale straordinario puo' essere altresi'  concesso  o  prorogato  fino  al 31 dicembre 2006, anche ai dipendenti  di  imprese  industriali con piu' di quindici dipendenti, appartenenti  ai  settori  di  cui  all'art.  1,  qualora le medesime imprese  non  possano  ricorrere  alla  CIGS  ai  sensi della vigente normativa.
 |  |  |  | Art. 3. I   lavoratori  destinatari  dei  trattamenti  CIGS  ai  sensi  dei precedenti  articoli 1  e 2 devono avere novanta giorni di anzianita' presso l'impresa che procede alle sospensioni.
 |  |  |  | Art. 4. Ai   lavoratori  licenziati  da  imprese  artigiane  o  da  imprese industriali  fino a quindici dipendenti o ai lavoratori delle imprese con  piu'  di quindici dipendenti il cui trattamento di mobilita' sia scaduto  o  scadra'  entro il 31 dicembre 2005 puo' essere concesso o prorogato il trattamento medesimo fino al 31 dicembre 2006.
 |  |  |  | Art. 5. I trattamenti di cui agli articoli 1, 2, 4 sono disposti nel limite massimo  complessivo  di spesa di 50 milioni di euro, ivi inclusi gli oneri  per  il  riconoscimento  della  contribuzione,  secondo quanto previsto dalla normativa vigente e gli oneri per A.N.F.
 |  |  |  | Art. 6. L'erogazione  del  trattamento  di  CIGS  o  di  mobilita' ai sensi dell'art.  1,  comma  155,  della  legge  n.  311/2004  e  successive modificazioni  e'  incompatibile con ogni trattamento previdenziale o assistenziale  connesso  alla sospensione o cessazione dell'attivita' lavorativa, anche se con oneri a carico della regione.
 |  |  |  | Art. 7. Le  aziende  i  cui  lavoratori  sono  beneficiari  delle misure di sostegno  al  reddito  di  cui  al  presente  decreto,  sono tenute a versare,  durante l'utilizzo dei trattamenti in questione, e comunque non  oltre  il  31 dicembre  2006,  la  contribuzione  prevista dalle disposizioni vigenti in materia.
 |  |  |  | Art. 8. L'onere   complessivo,  pari  ad  Euro 50.000.000,00  gravera'  sul capitolo  7202  della UPB 3.2.3.1 Occupazione sui fondi impegnati con decreto direttoriale n. 76 del 10 gennaio 2005.
 |  |  |  | Art. 9. Le  imprese  beneficiarie  sono  tenute  a  presentare  mensilmente all'INPS  comunicazioni  sull'effettivo utilizzo degli ammortizzatori concessi.
 |  |  |  | Art. 10. Ai  fini  del rispetto del limite delle disponibilita' finanziarie, individuato  dall'art.  5, l'INPS e' tenuto a controllare i flussi di spesa  afferenti alla avvenuta erogazione delle prestazioni di cui al presente provvedimento, anche avvalendosi delle comunicazioni mensili di   cui   all'articolo   precedente  oltre  che  dei  dati  e  delle informazioni forniti dalle amministrazioni coinvolte nei procedimenti di  concessione  dei  trattamenti  medesimi,  e  a darne riscontro al Ministro   del  lavoro  e  delle  politiche  sociali  e  al  Ministro dell'economia e delle finanze.
 Il  presente  decreto  sara'  trasmesso alla Corte dei conti per il visto e la registrazione.
 Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
 Roma, 8 giugno 2005
 Il Ministro del lavoro
 e delle politiche sociali
 Maroni
 Il Ministro dell'economia
 e delle finanze
 Siniscalco Registrato alla Corte dei conti il 3 luglio 2005 Ufficio  di  controllo  preventivo  sui  Ministeri  dei  servizi alla persona e dei beni culturali, registro n. 4, foglio n. 351
 |  |  |  | Allegato VERBALE DI ACCORDO
 In  data 31 marzo 2005, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali,  alla  presenza  del  Sottosegretario on. Pasquale Viespoli, assistito  dalle  direzioni generali della tutela delle condizioni di lavoro  e degli ammortizzatori sociali, si e' tenuta una riunione per l'esame   della   situazione   del  settore  tessile,  abbigliamento, calzaturiero e del settore del mobile della regione Puglia.
 Hanno partecipato:
 regione Puglia;
 Confindustria Puglia;
 CNA Puglia;
 Confapi Puglia;
 CGIL Puglia;
 CISL Puglia;
 UIL Puglia;
 Direzione regionale del lavoro;
 I.N.P.S. direzione centrale;
 I.N.P.S. direzione regionale;
 Italia Lavoro.
 Considerati  l'aggravarsi  dello  stato  di crisi del settore del mobile  e  il  permanere  della  grave  situazione di difficolta' del settore  tessile,  abbigliamento  e  calzaturiero  che  colpiscono le aziende   ubicate   nella   regione   Puglia,  con  pesanti  ricadute sull'occupazione;
 Considerati gli effetti positivi raggiunti nel 2004 ai fini della riduzione  dell'impatto  sociale  ed  occupazionale  della  crisi del settore  tessile, abbigliamento e calzaturiero con l'estensione degli ammortizzatori   sociali   alle   imprese   artigiane,  alle  imprese industriali  fino  a  quindici dipendenti ed alle imprese industriali con  piu'  di  quindici  dipendenti  che  non potevano ricorrere agli ammortizzatori sociali medesimi in base alla normativa vigente;
 Considerata  la  necessita'  di  proseguire  nell'attuazione  del programma   di   politiche   attive   del   lavoro,  in  applicazione dell'accordo  di  programma  per  il  rilancio  del  settore tessile, abbigliamento  e  calzaturiero  della  Puglia, sottoscritto presso la regione Puglia in data 23 luglio 2004;
 Considerata,  altresi',  la necessita' di supportare l'accordo di programma  per il consolidamento del settore del mobile della Puglia, sottoscritto presso la regione Puglia in data 21 dicembre 2004;
 Ritenuto  applicabile l'art. 1, comma 155 della legge 30 dicembre 2004,  n. 311, come modificato dall'art. 13, comma 2, lettera b), del decreto-legge n. 35/2005 ai fini:
 della  concessione  e/o della proroga dei trattamenti CIGS alle imprese   artigiane,   alle   imprese  industriali  fino  a  quindici dipendenti   ed   alle  imprese  industriali  con  piu'  di  quindici dipendenti  che  non  possono  ricorrere  agli ammortizzatori sociali medesimi in base alla normativa vigente;
 della  concessione o della proroga dell'indennita' di mobilita' ai   lavoratori   licenziati   da  imprese  artigiane  o  da  imprese industriali  fino a quindici dipendenti o ai lavoratori delle imprese industriali  con  piu'  di quindici dipendenti il cui trattamento sia scaduto entro il 31 dicembre 2005.
 Le parti concordano quanto segue:
 1)  il trattamento di integrazione salariale straordinaria puo' essere  erogato  o  prorogato  fino al 31 dicembre 2006 in favore dei dipendenti  (operai,  impiegati,  intermedi,  quadri)  delle  imprese artigiane  (che  non  rientrano  nella disciplina di cui all'art. 12, commi  1  e 2,  della  legge n. 223/1991) o delle imprese industriali fino   a   quindici   dipendenti  ubicate  nella  regione  Puglia  ed appartenenti ai settori di cui in premessa;
 2)  il trattamento di integrazione salariale straordinario puo' essere  altresi'  concesso o prorogato fino al 31 dicembre 2006 anche ai dipendenti di imprese industriali con piu' di quindici dipendenti, appartenenti  ai  settori  di  cui alle premesse, qualora le medesime imprese  non  possano  ricorrere  alla  CIGS  ai  sensi della vigente normativa;
 3)  i  lavoratori destinatari dei trattamenti CIGS ai sensi del presente  verbale  devono  avere  novanta giorni di anzianita' presso l'impresa che procede alle sospensioni;
 4)  ai  lavoratori licenziati da imprese artigiane o da imprese industriali  fino a quindici dipendenti o ai lavoratori delle imprese industriali  con  piu'  di  quindici dipendenti il cui trattamento di mobilita' sia scaduto o scadra' entro il 31 dicembre 2005 puo' essere concesso  o  prorogato  il  trattamento  medesimo fino al 31 dicembre 2006;
 5)  i  trattamenti  di  cui  ai punti 1), 2), 4) possono essere concessi nel limite di spesa di 50 milioni di euro;
 6)  il  numero  dei  lavoratori  destinatari  dei  trattamenti, l'utilizzo  temporale  dei  trattamenti  medesimi ed il riparto tra i settori  saranno definiti e modulati in base alle esigenze verificate dalle parti sociali d'intesa con la regione Puglia;
 7)  ai  fini  del  perfezionamento dell'iter di concessione del trattamento di CIGS, le imprese di cui ai punti 1) e 2) applicheranno la   procedura  prevista  dall'art.  5  della  legge  n.  164/1975  e successive modificazioni ed integrazioni;
 8)  le  domande di CIGS, unitamente al verbale di consultazione sindacale,  saranno  inoltrate  alla  direzione  regionale del lavoro della  Puglia,  che  procedera',  previa  verifica  delle  condizioni individuate  nel  presente verbale, alla concessione dei trattamenti. Le  imprese  beneficiarie  comunicheranno  mensilmente alla direzione regionale   del   lavoro   e   all'INPS  territorialmente  competente l'effettivo utilizzo dell'ammortizzatore sociale concesso;
 9)  le  istanze  dei  trattamenti  di  mobilita'  devono essere presentate dagli interessati alla direzione regionale del lavoro;
 10)  la  direzione  regionale  del lavoro della Puglia e l'INPS direzione  regionale  dovranno  costantemente  verificare l'andamento della   spesa   complessiva,   che  non  potra'  superare  il  limite complessivo di 50 milioni di euro;
 11)  l'erogazione  del  trattamento  di  CIGS o di mobilita' ai sensi   dell'art.   1,   comma   155,  della  legge  n.  311/2004  e' incompatibile  con  ogni  trattamento  previdenziale  o assistenziale connesso  alla  sospensione  o  cessazione dell'attivita' lavorativa, anche se con oneri a carico della regione;
 12)   il   Ministero  del  lavoro  e  delle  politiche  sociali garantisce,  nel  limite di 50 milioni di euro a valere sul Fondo per l'occupazione,  la  copertura  finanziaria  dell'intervento di cui al presente accordo.
 Il Sottosegretario on. Pasquale Viespoli ritiene, alla luce delle previsioni   dell'art.  1,  comma  155  della  legge  n.  311/2004  e successive  modificazioni,  che quanto sopra concordato risponda alle esigenze  occupazionali del territorio e sia funzionale a contribuire al  superamento  dell'attuale  situazione di crisi dei settori di cui alle premesse.
 Letto, confermato, sottoscritto.
 REGIONE PUGLIA
 TAVOLO DI LAVORO TAC
 Accordo di programma per il rilancio del settore
 tessile abbigliamento e calzaturiero della Puglia
 Bari, 23 luglio 2004
 Premesso che:
 il  settore  produttivo  riveste  un  ruolo  strategico  per lo sviluppo  economico  della  Puglia  e le imprese del settore tessile, abbigliamento  e  calzaturiero  costituiscono una parte rilevante del tessuto industriale pugliese, rappresentando:
 il 20% delle esportazioni della regione;
 il 31% del PIL dell'intero settore manifatturiero;
 il 23% delle imprese pugliesi;
 i  principali fattori di criticita' evidenziati per il comparto tessile, abbigliamento e calzaturiero sono:
 scarsa  competitivita' produttiva nei confronti di produzioni a basso costo di manodopera;
 eliminazione  a  partire  dal 1° gennaio 2005 del sistema dei contingenti all'importazione;
 rapporto euro/dollaro;
 necessita' di riposizionamento del prodotto;
 difficolta'  di  accesso  al  credito  anche  in funzione dei futuri vincoli dettati da Basilea II;
 scarsa capacita' in innovazione di prodotto e di processo;
 scarsa patrimonializzazione delle imprese;
 scarsa notorieta' dei marchi aziendali;
 esportazioni legate alle private label ed alle social label;
 scarsa   dimensione  aziendale  per  realizzare  processi  di radicamento sui mercati esteri;
 le  leve  su  cui innescare il processo di rilancio del settore possono essere offerte da:
 mantenimento della capacita' e della base produttiva;
 miglioramento  della  gestione  economica e finanziaria delle imprese;
 innalzamento  del  livello  qualitativo  e  stilistico  delle produzioni ed ampliamento della gamma;
 avvio  e  consolidamento di processi di commercializzazione a marchio proprio a chiusura di filiera;
 sostenere l'immagine e la notorieta' dei marchi aziendali;
 sostenere azioni di innovazioni di processo e di prodotto;
 promuovere e sostenere il radicamento nei mercati esteri;
 la   politica  industriale  deve  perseguire  la  strategia  di condividere  azioni integrate finalizzate a sostenere e promuovere lo sviluppo   e   la   competitivita'   delle   imprese,  attraverso  il coinvolgimento   di  livelli  istituzionali  e  delle  rappresentanze economico e sociali a diversa scala territoriale;
 la  politica  economica per il settore tessile, abbigliamento e calzaturiero  deve  trovare coerenza con le decisioni e i regolamenti di  orientamento  e  disciplina  degli  aiuti  di  Stato  a finalita' regionale  a  favore  delle  imprese  e  dell'occupazione dell'Unione europea.
 Considerato  che  gli  ambiti  di  riferimento territoriali delle principali  aree  a  vocazione  produttiva  tessile,  abbigliamento e calzaturiero  della  Puglia  sono rappresentate dal Salento, dal Nord Barese e dalla Valle d'Itria.
 Visto che:
 gli  orientamenti del Governo nazionale riconoscono, in linea con i principi comunitari, che la politica industriale:
 e'  orizzontale per natura e mira ad assicurare le condizioni generali favorevoli alla competitivita' dell'industria;
 ha bisogno di tener conto delle necessita' specifiche e delle peculiarita' di ogni settore;
 unisce una base orizzontale e applicazioni settoriali;
 e' un gioco di squadra, cui contribuiscono vari Ministeri;
 a  fronte  dei citati orientamenti il Ministero delle attivita' produttive  si  e'  dato  come  obiettivo  quello  di  curare  alcune applicazioni  settoriali  tra  le  quali  quelle del settore tessile, abbigliamento e calzaturiero.
 Gli orientamenti del Governo regionale riconoscono quale esigenza prioritaria   del   sistema  economico-imprenditoriale  regionale  la necessita'  di  promuovere  strumenti  di  intervento, di finalizzare risorse  adeguate  al  rafforzamento  delle  imprese pugliesi, in una logica  di  integrazione  delle  diverse  azioni strategiche. In tale ottica  va  sviluppata  la  coesione  delle  variegate  suscettivita' territoriali, perseguendo la logica della qualita' totale. Tutto cio' al  fine  di  rafforzare  il  posizionamento  competitivo del sistema produttivo pugliese.
 Tutto  cio'  premesso,  considerato e visto tra la Presidenza del Consiglio  dei Ministri, il Ministero dell'economia, il Ministero per le  attivita'  produttive,  il Ministero del lavoro e delle politiche sociali,  la  regione  Puglia,  Sviluppo  Italia  S.p.a.,  le  OO.SS. regionali,  confederali  e  categoriali  CGIL,  CISL,  UIL, CISAL, la Confindustria   della   Puglia,   la   CONFAPI   della   Puglia,   la Confartigianato  della  Puglia,  la  CNA della Puglia, la CLAAI della Puglia.
 Si  conviene  sugli  obiettivi  da  raggiungere,  sulle azioni da realizzare  e  sugli  impegni da assumere ed a tal fine si stipula il presente
 ACCORDO DI PROGRAMMA
 Art. 1.
 P r e m e s s e
 Le  premesse,  come  sopra  esposte,  formano  parte integrante e sostanziale del presente accordo di programma.
 Art. 2.
 F i n a l i t a'
 Obiettivo prioritario del presente accordo di programma e' quello di   promuovere   e   favorire   il  rilancio  del  settore  tessile, abbigliamento  e  calzaturiero  della  Puglia,  attraverso una azione sinergica  per  l'attuazione  di  un  programma  di  consolidamento e sviluppo  delle  attivita'  produttive  esistenti  ed  economicamente sostenibili,   mediante  l'attivazione  di  strumenti  disponibili  o implementabili,   anche   attraverso  la  promulgazione  di  norme  e dispositivi regolamentari ed attuativi.
 Art. 3.
 Le linee strategiche
 Il  presente  accordo  di  programma  individua  la necessita' di intervenire  sui  fattori  strutturali  del comparto attraverso linee strategiche capaci di impattare su tre aspetti:
 patrimonializzazione e sostegno agli investimenti;
 competitivita' delle imprese;
 innovazione e ricerca.
 Art. 4.
 Azioni operative
 A  fine  di  perseguire  le  finalita'  e le strategie come sopra definite, il presente accordo di programma prevede di: 1. Linea  strategica  n.  1:  Patrimonializzazione  e  sostegno  agli investimenti.
 Azione  operativa  A):  Consolidamento  imprenditoriale e risorse umane.
 A.1) Incentivare piani di sviluppo aziendali con ristrutturazione del  debito  a  breve,  anche  mediante la finalizzazione di fondi di garanzia  regionale,  tesi a favorire investimenti per l'innovazione, la   qualificazione   dei   prodotti   e  programmi  di  penetrazione commerciale all'estero, attraverso l'attivazione delle misure del POR oltre che del Fondo unico regionale mediante l'attuazione dell'art. 9 della  legge  regionale  n. 3/2001, cosi' come modificata dalla legge regionale n. 23/2001.
 A.2)  Migliorare  le  performances economiche e finanziarie delle imprese  esistenti,  anche  mediante  la  negoziazione  di  aiuti  al funzionamento   finalizzati   a   garantire  nel  tempo  l'equilibrio economico-finanziario e contestualmente assicurando il mantenimento e la  qualificazione  dell'occupazione. Tali interventi potranno essere realizzati  anche  attraverso nuovi strumenti oggetto di negoziazione con  il  Ministero  del  lavoro  e  con  il  Ministero dell'economia, finalizzati  a  conseguire  una  riduzione degli oneri sociali per le imprese  con  conseguente  drenaggio  di  tali risorse verso un fondo aziendale  per  un rafforzamento patrimoniale delle imprese pugliesi. L'obiettivo  e'  consolidare  i  livelli occupazionali e implementare nuovi  programmi  di  sviluppo  aziendale.  Tali  interventi dovranno essere  oggetto  o  di apposita norma legislativa, anche di copertura finanziaria,  oppure  quali  aiuti  di  stato per la ristrutturazione delle imprese.
 Azione operativa B): Sostegno agli investimenti.
 B.1)   Sostenere   programmi  di  investimento  finalizzati  alla integrazione  verticale  della  filiera, con particolare attenzione a facilitare  lo  sbocco  commerciale  verso  il  consumatore finale da realizzare attraverso l'acquisizione di servizi reali e l'apertura di punti vendita. Tali interventi saranno realizzati attraverso il Fondo unico  regionale  mediante  l'attivazione  di  strumenti  di  finanza tradizionale,  la finalizzazione dei fondi del POR, nonche' azioni di finanza  innovativa  discendenti  dall'attuazione  dell'art.  9 della legge   regionale  n.  3/2001,  cosi'  come  modificata  dalla  legge regionale n. 23/2001. 2. Linea strategica n. 2: Competitivita' delle imprese.
 Azione  operativa  A): Gestire il cambiamento: promuovere reti di cooperazione e accrescere la presenza diretta sui mercati.
 A.1)  Promuovere  l'integrazione  della  filiera,  attraverso  la nascita  e  lo  sviluppo  di  nuove imprese e consorzi di imprese. Le iniziative   imprenditoriali   dovranno   essere   caratterizzate  da contenuti  di innovazione. Tali interventi potranno essere realizzati attraverso  l'attivazione  dei Pacchetti Integrati di Agevolazione di cui  al  POR  Puglia e degli strumenti di programmazione territoriale quali i PIT.
 A.2)  Aumentare  le  risorse  destinate al Fondo unico ai fini di incentivare  l'attivita'  di  consorzi  export  tra  piccole  e medie imprese prevista dalla legge n. 83/1989. Tale dotazione dovra' essere perseguita  anche attraverso azioni regionali e nazionali finalizzate ad aumentare le risorse finanziarie disponibili ai consorzi export.
 A.3)  Sostenere  e  promuovere  un  marchio di tracciabilita' che permetta   di   individuare  l'ambito  territoriale  specifico  delle produzioni.   L'individuazione  del  marchio  dovra'  caratterizzarsi attraverso  specifici  parametri  qualitativi e localizzativi. Devono prevedersi azioni, a regia regionale, finalizzate alla promozione del marchio ed alla informazione ai consumatori. Tali interventi dovranno essere   realizzati  attraverso  le  azioni  poste  in  essere  dalla finanziaria 2004 nell'ambito della misura «Made in ltaly».
 A.4)  Facilitare lo sbocco commerciale delle imprese pugliese del settore, attraverso indagini di mercato, programmi di comunicazione e promozione  dei  marchi, nonche' la creazione di punti vendita o reti di  franchising,  mediante  l'implementazione  di  due  tipologie  di strumenti:
 partecipazioni  finanziarie  al capitale di imprese industriali del    settore    in    forme    innovative    per    programmi    di internazionalizzazione;
 sostegno  alla  nascita  di  nuova imprenditorialita' giovanile nell'ambito  di  un  processo di accreditamento come Franchisor delle imprese pugliesi.
 Tali  iniziative  dovranno  prevedere  l'impegno  istituzionale e finanziario di Sviluppo Italia.
 A.5) Attivita' di monitoraggio degli andamenti congiunturali e di mercato  del  settore  ai  fini  del posizionamento delle produzioni, attraverso   l'osservatorio   banche-imprese-regione   Puglia.   Tale attivita' puo' trovare copertura nel bilancio della regione Puglia.
 A.6)  Sostenere  la  realizzazione  di accordi interregionali tra aziende e/o tra aziende, enti ed istituzioni per facilitare il flusso e lo scambio di servizi ed informazioni.
 Azione  operativa B): Attrazione di nuovi investimenti e sostegno alla diversificazione.
 B.1)  Favorire l'attrazione di investimenti esterni per sostenere lo  sviluppo  del settore verso prodotti/mercati a maggiore contenuto di  conoscenza  e  di  innovazione, nonche' sostenere le strategie di diversificazione   produttiva.   Tali   interventi   potranno  essere realizzati  anche  attraverso  l'attivazione degli strumenti previsti dalla legge n. 181/1989.
 B.2)  Favorire  e facilitare l'accesso ai finanziamenti nazionali per  le  piccole  e  medie  imprese  ed  imprese  artigiane rivolti a sostenere  i  percorsi  di  internazionalizzazione  di  lungo periodo comprendenti   la   realizzazione   di   investimenti   produttivi  e commerciali  nei paesi al di fuori dell'Unione europea previsti dalla legge  n.  100/1990.  A  tal  fine,  la regione Puglia sottoscrivera' apposite convenzioni.
 B.3)  Formazione, qualificazione e riqualificazione del personale che  opera  nel  settore,  adoperandosi  per  sostenere  processi  di crescita  professionale  dei lavoratori del sistema TAC gia' operanti nelle  aziende, nonche' formare nuove figure professionali ad elevata specializzazione  con  particolare  riferimento  all'area  marketing, styling,  responsabili  di  prodotto,  controllo  qualita', finanza e controllo  di gestione. Tali interventi dovranno essere sostenuti dal FSE di livello nazionale e regionale.
 B.4)   Applicare   il   trattamento   di  integrazione  salariale straordinaria  in  favore  di  operai,  impiegati, intermedi, quadri, delle  imprese  artigiane  e  industriali fino a quindici dipendenti. Tale  intervento  dovra' essere sostenuto dal Fondo per l'occupazione del  Ministero  del  lavoro, in virtu' dell'applicazione dell'art. 3, comma 137, della legge n. 350/2003.
 B.5)  Abbattimento dell'IRAP per professionalita' di alto profilo presenti  nelle  imprese  e  dedicato  alle  funzioni  di  ricerca  e sviluppo,   innovazione   di   prodotto  e  di  processo,  marketing, internazionalizzazione e finanza.
 L'abbattimento  in questione dovra' essere attuato con intervento governativo all'interno della prossima finanziaria. 3. Linea strategica n. 3: Innovazione e ricerca.
 Azione   operativa  A):  Programmi  per  il  rafforzamento  della competitivita' e la diversificazione.
 Incentivare  gli  investimenti finalizzati ad agevolare programmi di  innovazione  di prodotto e di processo in grado di recare fattori di  vantaggio  competitivo attraverso lo sviluppo di nuove conoscenze scientifiche  e  tecnologiche  nel settore e nei settori strettamente connessi. Tali interventi potranno essere realizzati anche attraverso modifiche  alla  legge  regionale n. 3 del 4 gennaio 2001, cosi' come modificata  dalla  legge  regionale  n.  23  del  10 agosto  2001. In particolare, tali modifiche promuoveranno:
 A.1)  L'acquisizione di nuove conoscenze finalizzate alla messa a  punto  di nuovi prodotti, nuovi materiali ivi inclusa la creazione di  collezioni,  processi  produttivi  o  servizi, ovvero al notevole miglioramento di prodotti e processi produttivi esistenti;
 A.2) La conseguente concretizzazione delle conoscenze, mediante le  fasi  di  progettazione  e  realizzazione  di  progetti  pilota e dimostrativi,    nonche'   di   prototipi   non   commercializzabili, finalizzate  a nuovi prodotti, processi o servizi ovvero ad apportare modifiche  sostanziali  a  prodotti,  linee  di produzione e processi produttivi purche' tali interventi comportino sensibili miglioramenti delle tecnologie esistenti.
 Inoltre,   va   perseguita  un'azione  operativa,  peraltro  gia' avviata,   di   supporto  alla  creazione  di  un  «sistema  moda  di eccellenza» attraverso il sostegno al consolidamento ed allo sviluppo delle  attivita'  di  formazione  mirata  e  specialistica nonche' di commercializzazione  e  internazionalizzazione  di  «imprese leader». Tale azione comporta il coinvolgimento del Ministero per il commercio estero, della regione Puglia, delle associazioni di categoria e delle imprese  nonche'  dei comuni interessati e dovra' essere collocata in un contesto di cooperazione con altri poli produttivi di eccellenza a livello nazionale.
 Art. 5.
 Gli impegni del governo nazionale
 Il  governo  nazionale, con il coordinamento della presidenza del Consiglio  dei Ministri e attraverso i Ministeri competenti attivera' tutti  gli strumenti di programmazione ed incentivazione utilizzabili per il consolidamento e lo sviluppo del settore e per la salvaguardia dell'occupazione.
 In  particolare,  il  governo  nazionale di intesa con la regione Puglia si impegna a:
 sostenere l'applicazione della legge n. 181/1989;
 predisporre   nuovi  strumenti  finalizzati  a  conseguire  una riduzione  degli  oneri  sociali  per le imprese con conseguente loro patrimonializzazione,  con  l'attivazione istituzionale e finanziaria dei Ministeri del lavoro e dell'economia;
 destinare    risorse   finanziare,   tramite   il   Fondo   per l'Occupazione  del Ministero del lavoro, per sostenere l'applicazione della CIG ad imprese con meno di quindici dipendenti;
 finanziare  attraverso  il  fondo  «Made  in  ltaly»  le azioni necessarie  alla  costituzione  di  un  marchio  di tracciabilita' in funzione di un processo di internazionalizzazione delle imprese;
 impartire  a  Sviluppo Italia indirizzi atti a costituire linee di   finanziamento  dedicate  alla  partecipazione  al  capitale  per programmi  di  commercializzazione  e  per  la  costituzione  di reti commerciali in franchising;
 destinare  quota  parte  delle  risorse attivabili sul F.S.E. a beneficio dei programmi formazione, qualificazione e riqualificazione della base occupazionale esistenti;
 destinare  risorse finanziare aggiuntive e facilitare l'accesso ai  fondi  previsti  per  il  sostegno  ai  programmi di penetrazione commerciale  all'estero  (ex  legge  n.  394/1981), alle attivita' di promozione del consorzio export tra piccole e medie imprese (ex legge n. 83/1989) ed ai percorsi di internazionalizzazione di lungo periodo (ex legge n. 100/1990);
 impartire   all'Istituto  nazionale  per  il  commercio  estero indirizzi  atti a dedicare risorse finanziarie aggiuntive finalizzate all'erogazione di servizi per il radicamento sui mercati esteri delle piccole e medie imprese.
 Art. 6.
 Gli impegni del governo regionale
 La giunta regionale nell'ambito delle sue competenze e' impegnata attivamente  a  portare avanti, d'intesa con il governo nazionale, un piano  articolato di interventi per il raggiungimento degli obiettivi del presente accordo.
 Con  riferimento  alle  azioni  individuate, la regione Puglia si impegna:
 a  destinare  quota  parte  delle  risorse  del  POR 2000-2006, previste  per  l'attivazione  dei Pacchetti Integrati di Agevolazioni anche all'interno dei PIT, ad iniziative imprenditoriali di settore;
 a  modificare  la legge regionale n. 3 del 4 gennaio 2001 cosi' come  modificata  dalla  legge  regionale  n.  23 del 10 agosto 2001, rendendo  cosi'  possibili  interventi  agevolativi  nei confronti di programmi di innovazione tecnologica e ricerca;
 ad  attivare  nell'ambito  della  misura 4.19 del POR 2000-2006 azioni  di  ingegneria finanziaria finalizzate: al consolidamento dei debiti  a  breve  per  l'attuazione  di  programmi  di  sviluppo  e a facilitare lo sblocco commerciale a marchio proprio delle imprese;
 finalizzazione   dei  Fondi  POR  destinati  al  consolidamento patrimoniale  delle  imprese  e  alla  realizzazione  di  progetti di internazionalizzazione anche mediante convenzioni con la SIMEST;
 a  ridurre,  attraverso  apposita  norma,  l'aliquota IRAP, per quelle imprese che hanno professionalita' di alto profilo in funzioni strategiche di sviluppo aziendale;
 a  destinare,  al settore, quota parte delle risorse attivabili sul  F.S.E.  a  beneficio  dei programmi formazione, qualificazione e riqualificazione  della  base  occupazionale  esistente  e  di  nuovi occupati;
 svolgere    attivita'    di    monitoraggio   degli   andamenti congiunturali e di mercato, attraverso l'osservatorio banche-imprese.
 Art. 7.
 Gli impegni delle imprese
 Le  associazioni  di categoria firmatarie del presente accordo in rappresentanza delle imprese, si impegnano a creare le condizioni per rafforzare le proprie attivita' industriali nel quadro dei rispettivi piani  strategici. Su tali basi si impegnano a favorire i processi di valorizzazione   delle  filiere  esistenti  anche  nell'ottica  della valorizzazione dell'imprenditoria locale.
 In particolare in rapporto alle specifiche situazioni industriali proprie di ciascuna azienda, si fara' riferimento a:
 investimenti  di rafforzamento produttivo delle filiere e degli impianti esistenti;
 iniziative  che  vedano  coinvolte  imprese  locali  ed imprese esterne all'area (partnership industriali e/o commerciali);
 cofinanziamento   delle  iniziative  imprenditoriali  agevolate attraverso fondi regionali, nazionali e/o comunitari, nel rispetto di quanto   previsto   dall'Unione   europea  nella  Carta  degli  aiuti regionali.
 Per  gli investimenti proposti dalle imprese, saranno individuate ed  attivate opportune forme di finanziamento agevolato, in base agli impegni assunti dalle altre parti firmatarie del presente accordo.
 Il presente accordo di programma, potra' essere esteso a tutte le aziende  ed  i soggetti pubblici e privati che possono avere un ruolo atto  allo  sviluppo  del  settore  ed  al  mantenimento  della  base occupazionale.
 Art. 8.
 Il coordinamento operativo dell'accordo
 I  soggetti  firmatari  del  presente  accordo,  provvederanno  a designare  nei  trenta  giorni  successivi  alla sottoscrizione dello stesso, propri rappresentanti in seno ad un comitato tecnico chiamato a  monitorare  l'attuazione  dell'accordo,  e  ad  esprimere tutte le azioni  utili  per  la  piu' rapida esecuzione degli impegni assunti, nonche'  a  consentire  le  modifiche che si rendessero necessarie od opportune  in  sede di realizzazione degli interventi e a definire le interpretazioni autentiche in caso di dissenso.
 Il  comitato  sara'  convocato  in  via  ordinaria  dalla regione Puglia, almeno con cadenza trimestrale.
 Art. 9.
 Il coordinamento istituzionale dell'accordo
 Per  la definizione del programma degli interventi di attivazione degli  strumenti  della  programmazione  sopra  delineati, il Governo istituisce un tavolo nazionale di lavoro.
 Il  tavolo, d'intesa con il Ministero per le Attivita' produttive con  la partecipazione del Ministero dell'economia, del Ministero del lavoro,  della  regione Puglia, delle parti sociali, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha il compito di:
 monitorare  la  fase di avvio della realizzazione dell'accordo, con  particolare  riferimento  alla  salvaguardia e al consolidamento delle   produzioni   esistenti   e   all'avvio   di  un  processo  di consolidamento  e  sviluppo in una logica di filiera. In tale sede si procedera'   inoltre   alla   valutazione  ed  all'individuazione  di possibili  percorsi  operativi,  attivabili  da  parte  dei  soggetti imprenditoriali  interessati,  all'interno  dei  progetti di sviluppo definiti  nell'ambito  degli strumenti previsti per il raggiungimento delle finalita' del presente accordo;
 gestire  le  emergenze  ed  individuare  le opportune soluzioni occupazionali  ed  industriali.  Le  parti  firmatarie  del  presente accordo    di    programma   si   impegnano,   pertanto,   apportare, preventivamente,  al  tavolo  i  programmi di attivita' che dovessero comportare  sostanziali  modifiche  dei  livelli  di  occupazione  in essere, per l'analisi dei medesimi.
 Art. 10.
 Disposizioni finali
 Il   presente   accordo   e'  vincolante  per  tutti  i  soggetti sottoscrittori.
 L'accordo a durata fino al completamento degli interventi in esso precisati,  e'  prorogabile  e puo' essere modificato o integrato per concorde   volonta'   dei   partecipanti  ed  attuato  con  specifici protocolli aggiuntivi.
 Bari, .................................
 
 Regione Puglia                             |(firmato) Confindustria Puglia                       |(firmato) Confapi Puglia                             |(firmato) Confartigianato Puglia                     |(firmato) C.N.A. Puglia                              |(firmato) Segreteria regionale CGIL                  |(firmato) Segreteria regionale CISL                  |(firmato) Segreteria regionale UIL                   |(firmato) Segreteria regionale CISAL                 |(firmato)
 
 REGIONE PUGLIA
 TAVOLO DI LAVORO SUL SETTORE DEL MOBILE
 Accordo di programma per il consolidamento
 del settore del mobile della Puglia
 Premesso  che la filiera pugliese del mobile e' una delle colonne portanti  dell'industria  del  mobile  italiano.  Infatti nel sistema Legno  Arredo  la  regione  Puglia  e'  prima  fra  le regioni centro meridionali e quinta a livello nazionale.
 In  particolare,  nel  comparto del «mobile imbottito» la regione Puglia  registra  il  piu' elevato numero di addetti, 11.073, pari al 25%  del  totale  nazionale, e delle imprese, 801, pari al 24,5%. Con tali  numeri  l'area economico produttiva pugliese si afferma come il maggior  produttore mondiale di divani in pelle coprendo circa il 16% della produzione mondiale di mobili imbottiti in pelle.
 Si  tratta,  pertanto,  di  settore  articolato  e vitale, che ha registrato  importanti  e  continui  tassi di crescita, e che da anni offre  un  solido  contributo alla crescita economica e sociale della nostra  regione. All'interno di questo sistema operano aziende leader a livello mondiale, come la Natuzzi, ed un tessuto di medie e piccole imprese  attive  nell'intero ciclo di produzione e nell'indotto della filiera.
 Tali  performance,  costruite  e  consolidatesi  negli  anni,  si debbono   ad   una   lungimirante  strategia  imprenditoriale  basata fondamentalmente su:
 innovative   ed   originali  sistemi  di  lavorazione  che  pur mantenendo  caratteristiche  labour  intensive ed artigianali si sono organizzati  in  processi industriali efficaci ed efficienti, tali da consentire un competitivo rapporto qualita/prezzo;
 continua  innovazione di prodotto e di nuovi materiali con cio' contribuendo   a   rafforzare   nei  mercati  mondiali  una  positiva considerazione del prodotto proveniente dall'area pugliese;
 forte  orientamento alla penetrazione nei mercati esteri, senza peraltro  una  connotazione di marca, dove e' distribuita l'80% della produzione (segnatamente negli Stati Uniti ed in Canada);
 controllo diretto della intera filiera produttiva nelle aziende piu'   grandi,   con   forti  e  positive  ricadute  sui  fattori  di competitivita'  e  qualitativi,  e  diffusione di un indotto vivace e professionale   che   ha   rappresentato   un  elemento  di  forza  e flessibilita' per l'intero sistema.
 Il  rapido  evolversi  dello  scenario  competitivo mondiale oggi minaccia  questo  settore che per consolidare la propria leadership e continuare nello sviluppo deve profondamente ripensarsi;
 Il   cambiamento   del   mercato  e'  determinato  da  fattori congiunturali, profondi e di non facile reversibilita', cosi' come da dinamiche strutturali.
 I fattori congiunturali sono:
 stagnazione  dell'economia  mondiale,  erosione del risparmio e della  fiducia  dei  consumatori che si riflette fondamentalmente sui beni di non prima necessita';
 apprezzamento  dell'euro  sul  dollaro,  pari  ad  oltre il 20% rispetto  alla media del 2002 e conseguente perdita di competitivita' verso  le  produzioni  dell'area  dollaro  (Cina compresa per il noto accordo di parificazione dello yuan con il dollaro americano);
 dinamiche commerciali fortemente condizionate dal prezzo.
 I fattori strutturali sono:
 perdita  di  competitivita' del sistema manifatturiero italiano ed  europeo  rispetto  alle economie dei paesi emergenti. Nel mercato statunitense  dove si concentra gran parte dell'export made in Italy, le  importazioni  di imbottito dalla Cina sono cresciute, nel periodo 1996-2002,  alla  media del 58,1% ogni anno. Le principali ragioni di questa scalata dei Paesi emergenti sono:
 basse  barriere  d'accesso  tipiche del manifatturiero labour intensive come quello del mobile imbottito;
 notevole  disponibilita'  di  materie prime e semi lavorati a basso costo;
 elevata  disponibilita'  di  mano  d'opera a basso costo, con elevata produttivita' e legislazione del lavoro molto flessibile;
 assenza   di  ogni  tutela  della  proprieta'  creativita'  e stilistica;
 contributi alla produzione ed agevolazioni fiscali;
 il  venir  meno  degli  sgravi  degli  oneri fiscali che per il settore  del  mobile  imbottito ha rappresentato, da solo, un aumento del  costo del lavoro rispetto agli anni scorsi di circa il 20% a cui va   aggiunta,   dal   1998,   un'ulteriore   penalizzazione  fiscale determinata dall'IRAP;
 un  sistema  di  aziende  prevalentemente product oriented alla lunga  non  in  grado di resistere alla competizione sul prezzo e con forti  vincoli  a  ripensare  una  strategia  d'impresa  basata sulla necessita'  di  riqualificare  l'offerta  in termini d'innovazione di prodotto,  stilistica  e qualitativa, tale da smarcarsi rispetto alla competizione basata sul prezzo;
 un  sistema di aziende che, fatta eccezione per le realta' piu' grosse,   non  e'  in  grado  per  modesta  struttura  finanziaria  e manageriale,  e  per  le  difficolta' di accesso al credito, di saper innovare  l'organizzazione  dei  processi,  di  puntare  a  forme  di commercializzazione  diretta  sui mercati esteri attraverso politiche di  marca  e  forme  moderne  di  distribuzione controllata; in altre parole  che  faticano  a  gestire la necessaria evoluzione da aziende produttive  ad  aziende  market  oriented, per di piu' in un contesto necessariamente internazionale.
 Le leve su cui innescare il processo di consolidamento e rilancio del settore possono essere offerte da:
 processi  di  riqualificazione  dei processi e delle competenze attraverso   investimenti   tecnologici,  organizzativi  e  formativi idonei;
 strutturazione  di  attivita'  e  competenze  tali da garantire l'innovazione   e   ricerca  di  nuovi  prodotti  qualitativamente  e stilisticamente piu' evoluti;
 miglioramento  della  gestione  economica  e  finanziaria delle imprese;
 avvio  e  consolidamento  di  processi di commercializzazione a marchio  proprio  a chiusura di filiera, anche attraverso progetti di aggregazione,   anche  nella  sola  fase  commerciale,  in  grado  di consentire anche alle medie e piccole aziende l'opportunita' di stare sulla scena internazionale;
 sostegno  all'immagine  e  alla notorieta' dei marchi aziendali legato al made in Italy;
 azioni  di  promozione  e sostegno al radicamento, produttivo e commerciale, nei mercati esteri.
 La   politica   industriale   deve  perseguire  la  strategia  di condividere  azioni integrate finalizzate a sostenere e promuovere lo sviluppo   e   la   competitivita'   delle   imprese,  attraverso  il coinvolgimento   di  livelli  istituzionali  e  delle  rappresentanze economico e sociali a diversa scala territoriale.
 La  politica  economica  per  il  settore del mobile deve trovare coerenza   con  le  decisioni  e  i  regolamenti  di  orientamento  e disciplina  degli aiuti di stato a finalita' regionale a favore delle imprese  e  dell'occupazione  dell'Unione  europea all'interno di una sostenibilita'  sociale  dello  sviluppo  occupazionale, ambientale e della sicurezza.
 Considerato   che   gli  ambiti  territoriali  nei  quali  si  e' sviluppata  la  filiera  del  mobile  abbracciano tutto il territorio della   regione  mentre  il  comparto  del  mobile  imbottito  si  e' sviluppato  inizialmente  nell'area Murgiana, nei comuni di Santeramo in Colle, Altamura e Gravina, per poi estendersi all'intera provincia di  Bari  e recentemente a quella di Taranto, con gli insediamenti di Ginosa e Laterza, e a quella di Foggia.
 Visto  che gli orientamenti del governo nazionale riconoscono, in linea con i principi comunitari, che la politica industriale:
 e'  orizzontale  per  natura e mira ad assicurare le condizioni generali favorevoli alla competitivita' dell'industria;
 ha  bisogno  di tener conto delle necessita' specifiche e delle peculiarita' di ogni settore;
 unisce una base orizzontale e applicazioni settoriali;
 e' un gioco di squadra, cui contribuiscono vari Ministeri.
 A  fronte  dei  citati  orientamenti il Ministero delle attivita' produttive  si  e'  dato  come  obiettivo  quello  di  curare  alcune applicazioni  settoriali  tra  le quali quelle del settore del mobile imbottito.
 Gli orientamenti del governo regionale riconoscono quale esigenza prioritaria   del   sistema  economico-imprenditoriale  regionale  la necessita'  di  promuovere  strumenti  di  intervento, di finalizzare risorse  adeguate  al  rafforzamento  delle  imprese pugliesi, in una logica  di  integrazione  delle  diverse  azioni strategiche. In tale ottica  va  sviluppata  la  coesione  delle  variegate  suscettivita' territoriali, perseguendo la logica della qualita' totale. Tutto cio' al  fine  di  rafforzare  il  posizionamento  competitivo del sistema produttivo pugliese.
 Tutto  cio'  premesso,  considerato e visto tra la Presidenza del Consiglio  dei Ministri, il Ministero dell'economia, il Ministero per le  attivita'  produttive,  il Ministero del lavoro e delle politiche sociali,  la  regione  Puglia,  Sviluppo  Italia  S.p.a.,  le  OO.SS. confederali,  regionali  e  categoriali  CGIL  CISL,  UIL,  CISAL, la Confindustria   della   Puglia,   la   CONFAPI   della   Puglia,   la Confartigianato  della  Puglia,  la  CNA della Puglia, la CLAAI della Puglia.
 Si  conviene  sugli  obiettivi  da  raggiungere,  sulle azioni da realizzare  e  sugli  impegni da assumere ed a tal fine si stipula il presente;
 ACCORDO DI PROGRAMMA
 Art. 1.
 P r e m e s s e
 Le  premesse,  come  sopra  esposte,  formano  parte integrante e sostanziale del presente accordo di programma.
 Art. 2.
 F i n a l i t a'
 Obiettivo prioritario del presente accordo di programma e' quello di  sostenere  il  settore  del  mobile, ed in particolare del mobile imbottito,  della  Puglia.  Tale  obiettivo  e' perseguito attraverso interventi   articolati   e   sinergici   idonei  al  mantenimento  e consolidamento,  riqualificazione e sviluppo, delle realta' esistenti ed economicamente sostenibili.
 Art. 3.
 Le linee strategiche
 Il  presente  accordo  di  programma  individua  la necessita' di intervenire   sui   fattori  strutturali  del  comparto  al  fine  di accrescere il complessivo livello di competitivita' delle imprese. La competitivita' delle imprese si rafforza attraverso le seguenti linee strategiche d'intervento:
 sostegno     agli     investimenti     ed     alla    struttura economico-finanziaria delle imprese;
 sostegno        alla       commercializzazione       ed all'internazionalizzazione;
 sostegno alla innovazione ed alla ricerca;
 sostegno alla formazione ed alla riqualificazione;
 sostegno  agli  interventi  per  il  completamento  della  rete infrastrutturale.
 Art. 4.
 Azioni operative
 Al  fine  di  perseguire  le  finalita' e le strategie come sopra definite, il presente accordo di programma prevede di: 1. Linea   strategica  n.  1:  Sostegno  agli  investimenti  ed  alla struttura economico-finanziaria delle imprese.
 Azione  operativa  A):  Consolidamento  imprenditoriale e risorse umane.
 A.1) Incentivare piani di sviluppo aziendali con ristrutturazione del  debito  a  breve,  anche  mediante la finalizzazione di fondi di garanzia  regionali,  tesi a favorire investimenti per l'innovazione, la   qualificazione   dei   prodotti   e  programmi  di  penetrazione commerciale all'estero, attraverso l'attivazione delle misure del POR oltre  che  del  Fondo  unico  regionale  mediante l'attuazione delle disposizioni contenute nella legge regionale 29 giugno 2004, n. 10.
 A.2)  Migliorare  le  performances economiche e finanziarie delle imprese  esistenti,  anche  mediante  la  negoziazione  di  aiuti  al funzionamento   finalizzati   a   garantire  nel  tempo  l'equilibrio economico-finanziario e contestualmente assicurando il mantenimento e la  qualificazione  dell'occupazione. Tali interventi potranno essere realizzati  anche  attraverso nuovi strumenti oggetto di negoziazione con  il  Ministero  del  lavoro  e  con  il  Ministero dell'economia, finalizzati  a  conseguire  una  riduzione degli oneri sociali per le imprese  con  conseguente  drenaggio  di  tali risorse verso un fondo aziendale  per  un rafforzamento patrimoniale delle imprese pugliesi. L'obiettivo  e'  consolidare  i  livelli occupazionali e implementare nuovi  programmi  di  sviluppo  aziendale.  Tali  interventi dovranno essere  oggetto  o  di apposita norma legislativa, anche di copertura finanziaria,  oppure  quali  aiuti  di  stato per la ristrutturazione delle imprese.
 A2.1)  All'interno  di  tale  ambito, si specificano le peculiari aree   d'intervento   per  le  quali  possono  essere  attivate  leve articolate ed aggiuntive.
 La  natura oggettivamente artigianale della produzione del mobile imbottito  e  la  necessita'  di  un  elevato  livello  qualitativo a supporto della peculiarita' del «made in Italy» che evidenzia il made in  Puglia  o  meglio  del  «made in Puglia» necessita di un ciclo di sviluppo  delle  professionalita' che si dovra' realizzare attraverso l'applicazione delle norme contrattuali.
 Lavoratori  impegnati  nella  ricerca,  sviluppo e nei sistemi di qualita'  dei  prodotti.  Per le aziende e' vitale dotarsi di risorse umane  qualificate  in  grado di garantire la continua innovazione di processi  e  prodotti.  Per  questi lavoratori e' opportuno prevedere delle    defiscalizzazioni    degli   oneri   sociali   per   tramite dell'abbattimento  dell'IRAP  e/o della doppia deducibilita' del loro costo.
 Lavoratori    addetti    alla   comunicazione   e   marketing   e progettazione,  realizzazione  e gestione di punti vendita, in Italia ed estero, nonche' di tutti coloro impegnati in attivita' commerciali estere  e nell'allestimento e presidio di fiere all'estero. Anche per tali  lavoratori,  di  norma  ad  elevata professionalita' e costo e' opportuno  prevedere  delle defiscalizzazioni degli oneri sociali per tramite  dell'abbattimento  dell'IRAP  e/o della doppia deducibilita' del loro costo.
 A.3)   Applicare   il   trattamento   di  integrazione  salariale straordinaria  in  favore  di  operai,  impiegati, intermedi, quadri, delle  imprese  artigiane  e  industriali fino a quindici dipendenti. Tale  intervento  dovra' essere sostenuto dal Fondo per l'occupazione del  Ministero  del  lavoro, in virtu' dell'applicazione dell'art. 3, comma 137, della legge n. 350/2003.
 A.4)  In deroga alla normativa fiscale in materia di IVA, per gli esercizi  2004  e 2005 concedere ai fornitori che effettuano cessioni di beni ad esportatori, ai sensi della lettera c), dell'art. 8, comma 1, decreto del Presidente della Repubblica n. 633/1972 la facolta' di acquistare  beni  e  servizi  senza  pagamento  dell'imposta e con le modalita'  previste  dal  comma  2  del  richiamato art. 8. Altresi', sempre  in  tema  di  IVA,  che  la  finanziaria  possa  prevedere la deducibilita'   delle   spese  sostenute  dalle  nuove  famiglie  per l'arredamento  e  l'applicazione di aliquote IVA agevolate cosi' come previsto  dalla direttiva 2002/92/CE per i settori ad alta intensita' di lavoro.
 Azione operativa B): Sostegno agli investimenti.
 B.1) Sostenere programmi di investimento finalizzati al:
 miglioramento della tecnologia di processo;
 realizzazione di piattaforme logistiche estere;
 realizzazione di progetti di ricerca e sperimentazione di nuovi materiali, meccanismi e prodotti;
 sostegno della internazionalizzazione delle imprese, in special modo  sostenendo  quegli investimenti (come, ad esempio, acquisizione di  servizi  reali,  campagne  di  comunicazione,  apertura  di punti vendita)  tesi  a  facilitare  il rapporto diretto con il consumatore estero.  Tali interventi saranno realizzati attraverso il Fondo unico regionale    mediante   l'attivazione   di   strumenti   di   finanza tradizionale,  la finalizzazione dei fondi del POR, nonche' azioni di finanza  innovativa  discendenti  dall'attuazione  delle disposizioni contenute nella legge regionale 29 giugno 2004, n. 10. 2. Linea      strategica     n.     2:     Commercializzazione     ed internazionalizzazione.
 Azione  operativa  A): Gestire il cambiamento: promuovere reti di cooperazione e accrescere la presenza diretta sui mercati.
 A.1)  Aumentare  le  risorse  destinate al Fondo unico ai fini di incentivare  l'attivita'  dei  consorzi  export  tra  piccole e medie imprese prevista dalla legge n. 83/1989. Tale dotazione dovra' essere perseguita  anche attraverso azioni regionali e nazionali finalizzate ad aumentare le risorse finanziarie disponibili ai consorzi export.
 A.2)  Sostenere  i  programmi  di  comunicazione e promozione dei marchi,  sia  a  livello aziendale che di territorio. Tali interventi dovranno essere realizzati attraverso le azioni poste in essere dalla finanziaria 2004 nell'ambito della misura «made in Italy».
 A.3)  Facilitare lo sbocco commerciale delle imprese pugliesi del settore, attraverso indagini di mercato, programmi di comunicazione e promozione  dei  marchi, nonche' la creazione di punti vendita o reti di  franchising,  mediante  l'implementazione  di  due  tipologie  di strumenti:
 partecipazioni  finanziarie  al capitale di imprese del settore in forme innovative per programmi di internazionalizzazione;
 sostegno  alla  nascita  di  nuova imprenditorialita' giovanile nell'ambito  di  un  processo di accreditamento come Franchisor delle imprese pugliesi.
 Tali  iniziative  dovranno  prevedere  l'impegno  istituzionale e finanziario di Sviluppo Italia.
 A.4) Attivita' di monitoraggio degli andamenti congiunturali e di mercato  del  settore  ai  fini  del posizionamento delle produzioni, attraverso   l'Osservatorio   banche-imprese-regione   Puglia.   Tale attivita' puo' trovare copertura nel bilancio della regione Puglia.
 A.5)  Agevolazione alla partecipazione alle piu' importanti fiere estere del settore.
 A.6)  Favorire  e facilitare l'accesso ai finanziamenti nazionali per  le  piccole  e  medie  imprese  ed  imprese  artigiane rivolti a sostenere  i  percorsi di internazionalizzazione di lungo periodo nei paesi  al  di  fuori  dell'Unione  europea  previsti  dalla  legge n. 100/1990.  A  tal  fine,  la  regione  Puglia sottoscrivera' apposite convenzioni. 3. Linea strategica n. 3: Innovazione e ricerca.
 Azione  operativa  A): Sostegno ai programmi ed alle attivita' di innovazione e diversificazione.
 Incentivare    i    programmi    e   le   attivita'   finalizzati all'innovazione di prodotto e di processo, all'individuazione di aree di   diversificazione   produttiva   sinergici  con  i  processi,  le competenze  e  le  produzioni  base,  in  grado  di recare fattori di vantaggio competitivo.
 Tali  interventi  potranno  essere  realizzati in base alla legge regionale  n.  10  del 29 giugno 2004 ovvero attraverso il ricorso ad altri  strumenti  agevolativi  gestiti  e/o  finanziati dalla regione Puglia.   In  particolare,  tali  interventi  saranno  finalizzati  a promuovere:
 A.1)  L'acquisizione di nuove conoscenze finalizzate alla messa a  punto  di nuovi prodotti, nuovi materiali ivi inclusa la creazione di  collezioni,  processi  produttivi  o  servizi, ovvero al notevole miglioramento di prodotti e processi produttivi esistenti.
 A.2) La conseguente concretizzazione delle conoscenze, mediante le  fasi  di  progettazione  e  realizzazione  di  progetti  pilota e dimostrativi,    nonche'   di   prototipi   non   commercializzabili, finalizzate  a nuovi prodotti, processi o servizi ovvero ad apportare modifiche  sostanziali  a  prodotti,  linee  di produzione e processi produttivi purche' tali interventi comportino sensibili miglioramenti delle tecnologie esistenti.
 Inoltre,   va   perseguita  un'azione  operativa,  peraltro  gia' avviata,  di  supporto  alla  creazione  di  un  «sistema  mobile  di eccellenza» attraverso il sostegno al consolidamento ed allo sviluppo delle  attivita'  di  formazione  mirata  e  specialistica nonche' di commercializzazione  e  internazionalizzazione  di  «imprese leader». Tale azione comporta il coinvolgimento del Ministero per il commercio estero, della regione Puglia, delle associazioni di categoria e delle imprese  nonche'  dei comuni interessati e dovra' essere collocata in un contesto di cooperazione con altri poli produttivi di eccellenza a livello nazionale. 4. Linea strategica n. 4: Formazione e riqualificazione.
 Nell'attuale  fase  di  cambiamento  degli  scenari competitivi e commerciali  e, conseguentemente, dei modelli operativi delle aziende la  necessita'  di  avviare  processi  di cambiamento organizzativo e gestionale  diventano  vitali.  Le  attivita' di managerializzazione, formazione e riqualificazione assumono valenza strategica.
 Azione operativa A): Sostegno ai programmi di change management.
 Supportare tutti quei programmi finalizzati a:
 ricerca  di  manager  di  elevata  professionalita'  nelle aree marketing, commerciale e comunicazione, ricerca e sviluppo, controllo e  pianificazione ed in genere di tutte le nuove figure professionali della filiera (interior decorator, visual merchandising, category and retail specialist, etc.);
 acquisizione  di  servizi  reali  e  formativi per facilitare i processi  di  crescita  di  cultura  aziendale ed in specie di quella orientata   allo   sviluppo  dell'orientamento  al  cliente  ed  alle problematiche legate alla internazionalizzazione.
 Azione  operativa  B):  Sostegno  ai  programmi  di  formazione e riqualificazione.
 Le    attivita'    formative    sotto    elencate   rappresentano indispensabili  strumenti  di  formazione  e  di  riqualificazione di personale in aree nuove e/o critiche:
 attivita' tese a migliorare la qualita' del prodotto;
 attivita'  tese a formare cultura tecnologica, informatica e di certificazione prodotto e processi;
 attivita' tese all'acquisizione di conoscenze linguistiche;
 attivita' tese alla formazione di consulenti di vendita e store manager;
 attivita' tese all'acquisizione di competenze retail;
 attivita'   tese  all'acquisizione  di  competenze  nel  design industriale, nell'arredamento d'interni e nel merchandising.
 Le  attivita'  di  cui  alle  Azioni  operative  A e B troveranno copertura   nei   fondi   del   FSE  e  nazionali  e  regionali  gia' istituzionalmente  dedicati  alla  formazione.  Al  fine  di  rendere effettivamente   erogabili  tali  sostegni  si  potra'  provvedere  a specifici   aggiornamenti   dei   testi   normativi  e/o  regolamenti applicativi  al fine di comprendere le peculiarita' di una formazione realizzabile,  per  lo  piu',  sul  campo,  attraverso  le competenze maturate all'interno dell'azienda stessa.
 La  strategicita'  e  complessita'  dei  processi  di cambiamento suggeriscono  di  affiancare  a  queste  attivita'  di  formazione da realizzarsi  nel  breve  periodo,  iniziative  di  piu' ampio respiro finalizzate  alla  creazione di un bacino professionale qualificato e funzionale al settore.
 Azione  operativa  C):  Realizzazione  di un centro di eccellenza erogatore di servizi e formazione all'impresa.
 Deve  essere  promossa la creazione di un centro di eccellenza di formazione  e  servizi,  aperto  alla  partecipazione  delle aziende, organizzazioni  imprenditoriali  e sindacali, governo nazionale, enti locali,   Istituti   universitari  e  di  ricerca,  con  le  seguenti principali finalita':
 promozione di una scuola internazionale di design per il mobile imbottito ed i complementi di arredo;
 promozione di un corso specialistico per la gestione dei negozi e del processo di vendita;
 individuazione  dei  trend  culturali  e  di  mercato  in  area marketing, retail, e gestionale e promozione di occasioni di incontro fra consulenza internazionale e le imprese del territorio;
 fornire   supporto   alle   imprese   nel   progettare  servizi territoriali  per attivita' non distintive o concorrenziali quali, ad esempio:  studi di settore, attivita' di certificazione, monitoraggio sanitario ed antinfortunistico, trasporti;
 l'assistenza alle attivita' di ricerca, sviluppo ed innovazione tecnologica delle imprese operanti nella filiera del mobile. 5. Linea   strategica   n.   5:   Sostegno  agli  interventi  per  il completamento della rete infrastrutturale.
 Devono   essere   realizzati   quegli   interventi   necessari  a completare,   potenziare  e  razionalizzare  le  infrastrutture,  con particolare riferimento alla rete viaria e portuale.
 Particolare rilevanza rivestono:
 la  realizzazione  di  una  struttura  interportuale  nell'area murgiana;
 il  raddoppio  totale  in entrambe le carreggiate della s.s. 96 fra Bari ed Altamura e della s.s. 99 nel tratto Altamura-Matera;
 lo  sviluppo  ed  il  potenziamento della viabilita' di accesso alle aree dei porti pugliesi (con particolare riferimento al porto di Taranto).
 Art. 5.
 Gli impegni del governo nazionale
 Il  governo  nazionale, con il coordinamento della Presidenza del Consiglio  dei  Ministri  e attraverso i Ministeri competenti, dovra' provvedere  all'attivazione  di tutti gli strumenti di programmazione ed  incentivazione utilizzabili per gli interventi di completamento e potenziamento   delle   infrastrutture,   per   il   rilancio   della competitivita' del settore e per la salvaguardia dell'occupazione.
 In  particolare,  il  governo  nazionale  d'intesa con la regione Puglia si impegna a:
 sostenere l'applicazione della legge n. 181/1989;
 procedere  al  finanziamento ed alla rapida cantierizzazione di opere infrastrutturali di rilevante interesse per l'area murgiana;
 predisporre   nuovi  strumenti  finalizzati  a  conseguire  una riduzione degli oneri sociali ed un contenimento del costo del lavoro per   le  imprese  con  conseguente  loro  patrimonializzazione,  con l'attivazione  istituzionale e finanziaria dei Ministeri del lavoro e dell'economia;
 destinare   risorse   finanziarie,   tramite   il   Fondo   per l'occupazione  del Ministero del lavoro, per sostenere l'applicazione della CIG ad imprese con meno di quindici dipendenti, per assecondare il  processo  di  riorganizzazione  complessivo  del  settore,  anche attraverso  forme  di  sostegno al reddito dei lavoratori di tutte le imprese  della  filiera,  con  particolare  riferimento  alle piccole imprese,  tra  le  prime  ad  avvertire  le pesanti conseguenze della situazione in atto;
 finanziare  attraverso  il  fondo  «made  in  Italy»  le azioni necessarie  alla  costituzione  di  un  marchio  di tracciabilita' in funzione di un processo di internazionalizzazione delle imprese;
 impartire  a  Sviluppo Italia indirizzi atti a costituire linee di   finanziamento  dedicate  alla  partecipazione  al  capitale  per programmi  di  commercializzazione  e  per  la  costituzione  di reti commerciali in franchising;
 destinare  quota  parte  delle  risorse attivabili sul F.S.E. a beneficio    dei    programmi   di   formazione,   qualificazione   e riqualificazione  della  base  occupazionale  esistenti, orientandoli verso figure professionali nuove, di difficile reperibilita';
 destinare  risorse finanziare aggiuntive e facilitare l'accesso ai  fondi  previsti  per  il  sostegno  ai  programmi di penetrazione commerciale  all'estero  (ex  legge  n.  394/1981), alle attivita' di promozione  dei consorzi export tra piccole e medie imprese (ex legge n. 83/1989) ed ai percorsi di internazionalizzazione di lungo periodo (ex legge n. 100/1990);
 impartire   all'Istituto  nazionale  per  il  commercio  estero indirizzi  atti a dedicare risorse finanziarie aggiuntive finalizzate all'erogazione di servizi per il radicamento sui mercati esteri delle piccole e medie imprese;
 a  ridurre,  attraverso  apposita norma da inserire nella legge finanziaria,   l'aliquota   IRAP,   per   quelle  imprese  che  hanno professionalita'  di alto profilo in funzioni strategiche di sviluppo aziendale;
 sostenere  l'intera filiera attraverso misura di natura fiscale (modificando  alcune  disposizioni  in  materia  di  IVA) in grado di migliorare  la posizione finanziaria strutturalmente deficitaria e di sostenere la competitivita' in una fase congiunturale sfavorevole.
 Art. 6.
 Gli impegni del governo regionale
 La  giunta  regionale  nell'ambito  delle  sue  competenze dovra' assumere  l'impegno  a  portare  avanti  attivamente, d'intesa con il governo  nazionale, un piano articolato di interventi per il rilancio della competitivita' del settore del mobile in Puglia.
 In particolare, la regione Puglia si impegna:
 a  destinare  quota  parte  delle  risorse  del  POR 2000-2006, previste  per  l'attivazione  dei Pacchetti Integrati di Agevolazioni anche all'interno dei PIT, ad iniziative imprenditoriali di settore;
 a   dotare  di  risorse  finanziarie  adeguate  gli  interventi previsti  dalla  recente  legge  n. 10 del 29 giugno 2004 a favore di programmi di innovazione tecnologica e ricerca;
 a  prevedere  nell'ambito  della suddetta legge n. 10 e del POR 2000-2006   interventi  finanziari  a  supporto  dell'innovazione  di processo  e  prodotto  e  per la creazione e lo sviluppo del marchio, sostenendo  le  imprese  nello  sforzo  di  riqualificazione verso la produzione di prodotti di «marca», anche attraverso forme di sostegno alle  attivita'  finalizzate alla qualificazione e certificazione del prodotto e del processo;
 finalizzazione   dei  Fondi  POR  destinati  al  consolidamento patrimoniale  delle  imprese  e  alla  realizzazione  di  progetti di internazionalizzazione anche mediante convenzioni con la SIMEST;
 a  destinare,  al settore, quota parte delle risorse attivabili sul  F.S.E.  a  beneficio  dei programmi formazione, qualificazione e riqualificazione  della  base  occupazionale  esistente  e  di  nuovi occupati;
 svolgere    attivita'    di    monitoraggio   degli   andamenti congiunturali e di mercato, attraverso l'Osservatorio banche-imprese;
 verificare,  di  concerto  con  gli enti locali interessati, la fattibilita'  di  un  Centro  di eccellenza di formazione e servizi e dello  stile,  inteso  come  centro  di  eccellenza  nazionale per la formazione  di  figure  professionali (attraverso la creazione di una Scuola  del  design  e  dello  stile)  da immettere nella filiera del mobile,  nonche'  per  lo  scouting  tecnologico  e l'assistenza alle attivita'  di  ricerca,  sviluppo  ed  innovazione  tecnologica delle imprese operanti nella filiera del mobile;
 verificare,   attraverso   uno   studio   di  fattibilita',  la possibilita'  di  potenziare  il  traffico  commerciale  del porto di Taranto  a  sostegno  del sistema produttivo pugliese e delle regioni limitrofe.
 Art. 7.
 Gli impegni delle imprese
 Le associazioni di categoria, in rappresentanza delle imprese, si impegnano  a creare le condizioni per rafforzare le proprie attivita' industriali  nel quadro dei rispettivi piani strategici. Su tali basi si  impegnano  a  favorire i processi di valorizzazione delle filiere esistenti  anche  nell'ottica della valorizzazione dell'imprenditoria locale.
 In particolare in rapporto alle specifiche situazioni industriali proprie di ciascuna azienda, si fara' riferimento a:
 investimenti  di rafforzamento produttivo delle filiere e degli impianti esistenti;
 iniziative  che  vedano  coinvolte  imprese  locali  ed imprese esterne  all'area  (partnership industriali e/o commerciali), come ad esempio consorzi e/o gruppi di acquisto;
 cofinanziamento   delle  iniziative  imprenditoriali  agevolate attraverso fondi regionali, nazionali e/o comunitari, nel rispetto di quanto   previsto   dall'Unione   europea  nella  Carta  degli  aiuti regionali.
 Per  gli investimenti proposti dalle imprese, saranno individuate ed attivate opportune forme di finanziamento agevolato.
 Il  presente accordo di programma potra' essere esteso a tutte le aziende  ed  i soggetti pubblici e privati che possono avere un ruolo atto  allo  sviluppo  del  settore  ed  al  mantenimento  della  base occupazionale.
 Art. 8.
 Il coordinamento operativo dell'accordo
 I   soggetti  firmatari  del  presente  accordo  provvederanno  a designare  nei  trenta  giorni  successivi  alla sottoscrizione dello stesso  propri rappresentanti in seno ad un comitato tecnico chiamato a  monitorare  l'attuazione  dell'accordo,  e  ad  esprimere tutte le azioni  utili  per  la  piu' rapida esecuzione degli impegni assunti, nonche'  a  consentire  le  modifiche che si rendessero necessarie od opportune  in  sede di realizzazione degli interventi e a definire le interpretazioni autentiche in caso di dissenso.
 Il  comitato  sara'  convocato  in  via  ordinaria  dalla regione Puglia, almeno con cadenza trimestrale.
 Art. 9.
 Il coordinamento istituzionale dell'accordo
 Per  la definizione del programma degli interventi di attivazione degli  strumenti  della  programmazione  sopra  delineati, il Governo istituisce un tavolo nazionale di lavoro.
 Il  tavolo, d'intesa con il Ministero per le attivita' produttive con  la partecipazione del Ministero dell'economia, del Ministero del lavoro,  della  regione  Puglia,  delle  parti  economiche e sociali, istituito  presso  la  Presidenza  del  Consiglio dei Ministri, ha il compito di:
 monitorare  la  fase di avvio della realizzazione dell'accordo, con  particolare  riferimento  alla  salvaguardia e al consolidamento delle   produzioni   esistenti   e   all'avvio   di  un  processo  di consolidamento  e  sviluppo in una logica di filiera. In tale sede si procedera'   inoltre   alla   valutazione  ed  all'individuazione  di possibili  percorsi  operativi,  attivabili  da  parte  dei  soggetti imprenditoriali  interessati,  all'interno  dei  progetti di sviluppo definiti  nell'ambito  degli strumenti previsti per il raggiungimento delle finalita' del presente accordo;
 gestire  le  emergenze  ed  individuare  le opportune soluzioni occupazionali  ed  industriali.  Le  parti  firmatarie  del  presente accordo   di   programma   si   impegnano,   pertanto,   a   portare, preventivamente  al  tavolo,  i  programmi di attivita' che dovessero comportare  sostanziali  modifiche  dei  livelli  di  occupazione  in essere, per l'analisi dei medesimi.
 Art. 10.
 Disposizioni finali
 Il   presente   accordo   e'  vincolante  per  tutti  i  soggetti sottoscrittori.
 L'accordo  ha  durata  fino  al completamento degli interventi in esso  precisati,  e' prorogabile e puo' essere modificato o integrato per  concorde  volonta'  dei  partecipanti  ed  attuato con specifici protocolli aggiuntivi.
 Bari, 21 dicembre 2004
 
 Regione Puglia                             |(firmato) Confindustria Puglia                       |(firmato) Confapi Puglia                             |(firmato) Confartigianato Puglia                     |(firmato) C.N.A. Puglia                              |(firmato) Segreteria regionale CGIL                  |(firmato) Segreteria regionale CISL                  |(firmato) Segreteria regionale UIL                   |(firmato) Segreteria regionale CISAL                 |(firmato)
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