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| Gazzetta n. 151 del 1 luglio 2005 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 29 settembre 2004 |  | 1°   programma   delle   opere  strategiche  (legge  n.  443/2001)  - Completamento  corridoio  tirrenico  meridionale A12-Appia e bretella autostradale Cisterna-Valmontone. (Deliberazione n. 50/2004). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 Vista  la  legge  21 dicembre  2001,  n.  443,  che, all'art. 1, ha stabilito   che   le   infrastrutture   pubbliche  e  private  e  gli insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale, da realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato  art.  1  della  legge n. 443/2001, autorizza  limiti  di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato  e  per  interventi  nel  settore  idrico  di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come  modificato  -  da  ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2002, n. 302;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Visto  l'art.  4  della  legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare:
 i  commi  134  e  seguenti,  ai  sensi  dei quali la richiesta di assegnazione  di  risorse  a  questo  Comitato, per le infrastrutture strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla  gestione  e  che  non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie  e  nei  relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata    da    un'analisi    costi-benefici   e   da   un   piano economico-finanziario  redatto  secondo  lo  schema tipo approvato da questo Comitato;
 il  comma  176,  che  autorizza  ulteriori  limiti di impegno nel biennio 2005-2006 per la realizzazione delle opere strategiche di cui alle leggi citate ai punti precedenti;
 il  comma  177,  che  reca  precisazioni  sui  limiti  di impegno iscritti   nel   bilancio  dello  Stato  in  relazione  a  specifiche disposizioni legislative;
 Visto l'art. 1, comma 13, del decreto-legge 12 luglio 2004, n. 168, convertito nella legge 30 luglio 2004, n. 191, che sostituisce l'art. 4, comma 177, della legge n. 350/2003, precisando - tra l'altro - che i  limiti di impegno iscritti nel bilancio dello Stato in relazione a specifiche   disposizioni   legislative   sono   da  intendere  quale contributo   pluriennale   per   la  realizzazione  di  investimenti, includendo  nel  costo  degli  stessi anche gli oneri derivanti dagli eventuali  finanziamenti necessari, ovvero quale concorso dello Stato al  pagamento  di  una  quota  degli oneri derivanti da mutui o altre operazioni  finanziarie  che  i  soggetti  interessati, diversi dalle pubbliche   amministrazioni   come  definite  secondo  i  criteri  di contabilita'  nazionale SEC 95, sono autorizzati ad effettuare per la realizzazione di investimenti;
 Visto il decreto 20 marzo 2003, n. 5279, emanato dal Ministro delle infrastrutture   e   dei   trasporti  di  concerto  con  il  Ministro dell'economia  e  delle finanze, con il quale in attuazione dell'art. 13  della  legge  n.  166/2002 - tra l'altro sono stati individuati i soggetti   autorizzati  a  contrarre  mutui  o  ad  effettuare  altre operazioni  finanziarie  e  definite  le  modalita' di erogazione dei finanziamenti;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato  art.  1  della  legge  n.  443/2001,  ha  approvato il 1° Programma  delle  opere  strategiche,  che  include  all'allegato  1, nell'ambito  dei  «Sistemi  stradali  ed  autostradali» del Corridoio Plurimodale    Tirrenico    -    Nord    europa,    i    collegamenti «Pontina-A12-Appia»,   con   un   costo   di   1.136,205   Meuro,   e «Cisterna-Valmontone», con un costo di 309,874 Meuro;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004), con la quale questo Comitatoha approvato lo schema tipo di piano  economico-finanziario  ai  sensi  del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003;
 Vista  la  delibera  in  data  odierna,  n. 24, con la quale questo Comitato  ha  stabilito  che  il CUP deve essere riportato su tutti i documenti   amministrativi  e  contabili,  cartacei  ed  informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle  banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  Costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Visto  il  Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2004-2007,  che,  tra  l'altro,  evidenzia, nell'ambito del programma approvato  con  la  citata  delibera,  gli  interventi  di potenziale attivazione  nel  triennio  di  riferimento,  tra i quali figurano le opere in argomento;
 Vista  la  nota  del  18 giugno  2004,  n. 386, del Ministero delle infrastrutture  e  dei  trasporti  e  le  relazioni  istruttorie  sul «Collegamento    A12    Fiumicino-Appia»    e    sul    «Collegamento Cisterna-Valmontone»,  con  le  quali  detto  Ministero propone - per quanto  concerne il 1° intervento - l'approvazione, con prescrizioni, del  progetto preliminare del 1° stralcio funzionale e l'assegnazione di  un finanziamento di 720 Meuro a carico delle risorse dell'art. 13 della legge n. 166/2002, come rifinanziato dalla legge n. 350/2003, e -  per  quanto  attiene al 2° intervento - l'approvazione, sempre con prescrizioni, del progetto preliminare e l'assegnazione, a valere sui fondi suddetti, di un finanziamento di 307,2 Meuro;
 Viste  le  note 2 agosto 2004, n. 485, e 28 settembre 2004, n. 541, con  le  quali  il  citato Ministero ha trasmesso - rispettivamente - copia  aggiornata  di entrambe le relazioni e ulteriore aggiornamento della  relazione  relativa  al 1° intervento, da ultimo proponendo la presa  d'atto  del  progetto  integrato  «Completamento del Corridoio Tirrenico  Meridionale  (dalla  A12  a  Formia)  e  connessa bretella trasversale  Cisterna Valmontone», con una previsione di contributo a carico  dello  Stato  mediamente pari al 40% del costo complessivo, e l'approvazione,    con    prescrizioni,   dei   menzionati   progetti preliminari,   nonche'   l'assegnazione   allo   stralcio  funzionale dell'A12,   fino   allo   svincolo   di   Sabaudia-Terracina,  di  un finanziamento   di  259,560  Meuro  a  carico  delle  citate  risorse stanziate ex lege n. 166/2002;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato  che l'«adeguamento della tratta della S.S. 148 Pontina fino  al  raccordo con la S.S. Appia come completamento del Corridoio Tirrenico  Meridionale»  e  la «bretella autostradale di collegamento fra  Cisterna  e  Valmontone  (con  svincolo su A2, S.S. Appia e S.S. 148)» sono compresi nell'intesa generale quadro tra Governo e regione Lazio,  sottoscritta  il  20 marzo  2002,  nell'ambito  dei «Corridoi autostradali e stradali»
 Considerato  che  le  pratiche  suddette sono state esaminate nella riunione  preparatoria  del 23 giugno 2004 sulla base delle relazioni in  precedenza  trasmesse  e che, nell'occasione, era stato formulato parere  favorevole  alla concessione di un finanziamento per entrambe le opere considerate;
 Ritenuto,  in  coerenza  con  tale indicazione, di procedere ad una prima assegnazione di risorse, a valere sul 40% del costo complessivo previsto a carico dello Stato per il progetto integrato di cui sopra, anche   al   collegamento   «Cisterna-Valmontone»,   con  riserva  di rideterminare  il  contributo  complessivo,  sempre  nei  limiti  del suddetto  40%,  allorche',  a  progettazione  definitiva disponibile, sara'  predisposto il piano economico-finanziario relativo all'intero intervento;
 Rilevato  che  al  «completamento Corridoio Tirrenico Meridionale - collegamento  A12 (Roma-Fiumicino)-Appia (Formia)» e' stato assegnato il  codice  unico  di progetto (CUP) F31B01000210008 e che al secondo dei   due  interventi  in  cui  si  articola  il  progetto  integrato («Collegamento  Cisterna di Latina-A1-Valmontone») e' stato assegnato il CUP F31B04000310008;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto
 
 delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
 1. per quanto concerne le linee generali del progetto:
 che  il  Corridoio  Tirrenico  e' costituito dall'insieme delle infrastrutture di trasporto intese ad assicurare efficienti e moderni collegamenti  lungo  la  costa  tirrenica  attualmente  servita da un sistema viario con caratteristiche disomogenee;
 che   la  realizzazione  del  Corridoio  risponde  a  interessi internazionali,   legati   alle   grandi   direttrici   dei  corridoi pan-europei  da Lisbona verso i Balcani e da Edimburgo verso Palermo, e a interessi piu' immediatamente nazionali, connessi all'adeguamento della  rete  autostradale  al  fine  di  decongestionare il corridoio appenninico   e   la  viabilita'  costiera  e  favorire  lo  sviluppo socio-economico delle aree piu' interne;
 che il conseguimento dei risultati attesi sara' possibile anche a   seguito   della  realizzazione  e  completamento  delle  bretelle trasversali di collegamento est-ovest che serviranno anche la dorsale appenninica e di cui quattro sono ubicate nel Lazio;
 che  il  progetto  integrato  sottoposto  a  questo Comitato e' costituito dal completamento del suddetto Corridoio, tra l'autostrada A12  (Roma-Fiumicino)  e  la S.S. Appia (Formia), con un collegamento autostradale  a pedaggio di caratteristiche conformi alla categoria A del  decreto  del  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti 5 novembre  2001, e dalla bretella trasversale Cisterna-Valmontone di collegamento  dell'area  pontina  all'A2 Roma-Napoli, che presenta le caratteristiche di strada extraurbana principale - tipo B - di cui al citato decreto ministeriale;
 che il suddetto progetto integrato ha un costo stimato di 3.218 Meuro,  al  netto  dell'I.V.A.,  corrispondente  alla somma del costo arrotondato delle due opere, sempre al netto dell'I.V.A.;
 che  per  entrambe le opere costituenti il progetto interessato e' prevista l'applicazione di pedaggi;
 che   le   relazioni   istruttorie   di giugno  2004,  riferite distintamente  alle  suddette  due  opere,  risultano corredate - tra l'altro - da un piano economico-finanziario sintetico, contenente una valutazione  congiunta  delle  stesse  e che, in relazione alla stima della  «domanda»  e  alla  «tariffa  unitaria»  da  applicare in modo uniforme  sulle  due  arterie,  evidenzia la possibilita' di parziale copertura  del  costo  di  costruzione con il flusso dei ricavi ed un fabbisogno  residuo,  da  porre  a  carico  delle  risorse  destinate all'attuazione  del 1° Programma delle infrastrutture strategiche, di 1.287 Meuro, pari al 40% del suddetto costo complessivo;
 che  la  regione  Lazio  e'  il soggetto aggiudicatore e che la regione  stessa  ha richiesto un cofinanziamento statale pari a circa il 40% del costo di cui sopra;
 2.   per   quanto   concerne,  in  particolare,  il  collegamento A12-Appia:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che  l'intervento  presenta un'importanza strategica, in quanto saldera'   la   cesura  esistente  sul  Corridoio  Tirrenico  tra  la Roma-Civitavecchia  e  il  confine  con  la  Campania, consentendo di alleggerire   il   traffico   veicolare,   particolarmente   intenso, insistente sulle strade «Pontina» e «Appia»;
 che l'intervento, che presenta uno sviluppo di circa 132 Km, si compone della tratta romana (di circa 20 Km in ambiti urbanizzati e/o densamente   popolati  e  morfologicamente  ondulati),  della  tratta pontina  (di circa 72 Km in ambiti agricoli e industriali, lungo aree prevalentemente  pianeggianti)  e della tratta di attraversamento del sistema montuoso-collinare appenninico dei Monti Aurunci e Ausoni;
 che,  con  nota  del  28 novembre 2003, la regione Lazio, nella qualita'  di  soggetto aggiudicatore, ha trasmesso al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il progetto preliminare, poi inoltrato anche agli altri Ministeri e soggetti interessati e oggetto di avviso pubblicato su giornali quotidiani nazionali e locali;
 che,  a  seguito  degli  esiti  della  consultazione dei Comuni interessati e di osservazioni formulate dal Ministero dell'ambiente e della  tutela  del  territorio  in  sede di istruttoria VIA, e' stato riformulato  il  progetto  e  sono state reiterate tutte le procedure previste;
 che  sul  suddetto  progetto  preliminare  il  Presidente della regione Lazio ha espresso parere favorevole, ai sensi dell'art. 3 del decreto  legislativo  n.  190/2002,  con  nota n. 232437 del 4 giugno 2004,  corredata dai pareri delle competenti Direzioni regionali, nei quali sono formulate prescrizioni sui vari profili;
 che  sul  medesimo  progetto  preliminare e' stato acquisito il parere  favorevole, con prescrizioni e raccomandazioni, del Ministero dell'ambiente  e  della tutela del territorio, che si e' espresso con nota   del   27 maggio   2004  sulla  base  della  valutazione  della Commissione  speciale  VIA, e del Ministero per i beni e le attivita' culturali, che si e' pronunziato in data 26 luglio 2004;
 che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - sulla base  della  disamina  dei  pareri  pervenuti  e  delle comunicazioni dell'ANAS,  principale  soggetto interferito - ha ritenuto, esponendo al  riguardo  le  motivazioni  di  ordine tecnico, che il progetto in istruttoria  presenti  due  tratte  in  cui il tracciato proposto non appare  accoglibile:  la  tratta  relativa  allo svincolo di allaccio dalla   progressiva   0+000   con   l'autostrada  «Roma-aeroporto  di Fiumicino»  e  la tratta compresa tra la chilometrica 100+000 circa e la fine del viadotto Terracina;
 che  il  predetto  Ministero  propone  quindi  di  approvare il progetto   preliminare   limitatamente   al  1°  stralcio  funzionale rappresentato  dalla tratta tra l'allaccio alla A12, modificato, e lo svincolo  di Sabaudia-Terracina per una lunghezza di circa 88 Km, cui il  Ministero  stesso prevede si aggiungano circa 7 Km per consentire l'allaccio  diretto  alla  A12  senza  interferenze  con l'autostrada «Roma-aeroporto di Fiumicino»;
 che  il  citato  Ministero  propone altresi' le prescrizioni da formulare  in  sede  di  approvazione del progetto preliminare del 1° stralcio funzionale sopra indicato;
 sotto l'aspetto attuativo:
 che l'entrata in esercizio del 1° lotto funzionale all'esame e' prevista al 2010;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che   il   costo  del  completamento  del  Corridoio  Tirrenico Meridionale  e'  stato  quantificato,  nel  progetto  preliminare, in 2.577.972.620  euro  al  netto dell'I.V.A. (3.093.567.144 euro I.V.A. inclusa)  e che, secondo il piano economico-finanziario sintetico, la copertura viene assicurata per il 60% dai ritorni di esercizio, sulla base di tariffe unitarie nette analoghe a quelle vigenti sulla tratta autostradale tirrenica Livorno-Rosignano, mentre il residuo 40% resta a carico della finanza pubblica;
 che  la  Cassa depositi e prestiti ha ritenuto complessivamente condivisibili le assunzioni poste a base del suddetto piano;
 che  il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti ha quantificato  il  costo  del  1° stralcio funzionale in 1.545.000.000 euro  (di  cui  1.228.000.000  per  lavori  e 317.000.000 per somme a disposizione) oltre a 309.000.000 euro per I.V.A.;
 che   detto   Ministero  ha  proposto  dapprima  di  attribuire all'opera  600  Meuro  (al  netto  dell'I.V.A.),  per  assicurare  un rapporto  lineare con la percentuale di finanziamento richiesta dalla Regione,  ed  ha poi ridimensionato la proposta di contributo statale in  259.560.000  euro,  nella  relazione del luglio 2004 riconducendo l'entita' cosi' fissata a indicazioni della Cassa depositi e prestiti -   che   peraltro   non  tengono  conto  della  redditivita'  attesa dall'intera  opera  che,  nella  parte  residua, e' caratterizzata da minori  flussi  di  traffico  - e nella relazione finale qualificando esplicitamente    detto    importo   quale   contributo   determinato provvisoriamente,    tra    l'altro   perche'   viene   prevista   la rielaborazione   del   piano   economico-finanziario   in   sede   di presentazione   del  progetto  definitivo  in  modo  da  tener  conto dell'incidenza economica delle prescrizioni, con particolare riguardo alla problematica inerente l'allaccio con la A12;
 3.   per   quanto   concerne,   in   particolare,   la   bretella Cisterna-Valmontone:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che  il  collegamento tra l'area pontina e l'A2 rappresenta «il collegamento  trasversale  mancante»  nella  regione  Lazio,  la  cui realizzazione  e'  stata  vivamente sollecitata sin dagli anni '70, e che  e'  inserito  in  tutti i principali documenti di pianificazione della regione;
 che  il  collegamento  e' stato originariamente concepito quale itinerario  in  parte  alternativo  e in parte complementare a quello radiale costituito dalla «Pontina» e dal Grande Raccordo Autostradale (G.R.A.)  e  vale  a  riunire  al  territorio  nazionale,  attraverso l'autostrada  A2,  una  vasta  porzione del Lazio a sud di Roma ed ad assicurare relazioni anche interne all'area stessa, necessarie per un rafforzamento del potenziale produttivo nel contesto del Paese;
 che  con  la programmazione del Corridoio Tirrenico Meridionale il collegamento in questione acquisisce anche la funzione di bretella di  raccordo  tra  il  sistema  autostradale centrale (Roma-Napoli) e quello tirrenico, consentendo l'aggiramento del polo di Roma ad ovest della  citta'  e  assolvendo  cosi'  ad una funzione analoga a quella svolta della bretella Fiano-San Cesareo ad est del citato G.R.A.;
 che  l'opera  e'  costituita da un asse stradale principale, di circa  34 Km, denominato «asse Casilina-Pontina» (asse n. 1), e da un asse complementare di 9 Km, denominato «Raccordo Valmontone» (asse n. 2),  inteso  ad  assicurare  l'integrazione  al  processo di sviluppo prodotto  dalla nuova infrastruttura anche per i comuni di Valmontone e Artena;
 che  l'asse  n. 1 origina sulla S.S. n. 6 in comune di Labico e termina  sulla  S.S.  n.  148 al confine tra i comuni di Aprilia e di Latina e che ad esso il Corridoio Tirrenico Meridionale si raccorda a circa 1,5 Km a nord della Pontina;
 che  l'opera,  dal  raccordo  con  l'A2  alla Pontina, viene al momento  classificata  tra  le  strade  extra  urbane principali, con caratteristiche  geometriche  conformi  alla  categoria  B del citato decreto  ministeriale  5 novembre  2001,  e  che  il  passaggio  alla categoria  superiore,  qualora  ne  venga  prevista  la  destinazione autostradale,  potra'  essere  realizzato  in  fase  di progettazione definitiva  con adeguamento della sezione tipo e degli altri elementi geometrici;
 che,  con  nota  del  20 novembre  2002,  la  regione Lazio, in qualita'  di soggetto aggiudicatore, ha presentato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il progetto preliminare, poi inoltrato alle altre Amministrazioni interessate e oggetto di avviso pubblicato su giornali quotidiani a diffusione nazionale e locale;
 che, anche a seguito del confronto con i comuni interessati, la regione  ha  riformulato  il  progetto  -  reiterando ogni necessaria procedura, tra cui la pubblicazione di apposito «avviso» sui giornali -  e  trasmesso  la  versione  aggiornata,  corredata  dalla  VIA, al Ministero   delle   infrastrutture  e  dei  trasporti  e  alle  altre Amministrazioni
 che  il  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, in data 26 maggio 2004, ha trasmesso il parere positivo sul progetto, con   prescrizioni   e   raccomandazioni,   formulato   dall'apposita Commissione VIA;
 che,  nel giugno  2004,  il  Presidente  della regione Lazio ha espresso   il   proprio   consenso  alla  localizzazione  dell'opera, trasmettendo i pareri delle competenti Direzioni regionali, nei quali sono   formulate   le  prescrizioni  cui  e'  subordinato  il  parere favorevole per i vari profili del progetto;
 che anche il Ministero per i beni e le attivita' culturali, con nota  del  21 luglio  2004,  si  e'  pronunziato  favorevolmente  sul progetto, con prescrizioni, chiedendo - tra l'altro - che il progetto definitivo   venga   sottoposto   alla   Soprintendenza  per  i  beni architettonici,  per  il paesaggio, il patrimonio storico-artistico e demoetnoantropologico del Lazio;
 che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone le  prescrizioni  da  formulare  in fase di approvazione del progetto preliminare, evidenziando i casi in cui osservazioni vengono recepite nella  diversa  forma  di  raccomandazione  ed  esponendo le relative motivazioni;
 sotto l'aspetto attuativo:
 che si prevede l'ultimazione dell'opera al 2010;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che il costo dell'opera e' stato quantificato in 639.807.576,73 euro  al  netto dell'IV.A. (741.632.107,10 al lordo dell'imposta), di cui  484.878.716,05  per  lavori  a  base d'asta e 154.928.860,68 per somme a disposizione;
 che  il  piano  economico-finanziario  sintetico  relativo alla singola   opera   all'esame,   allegato  alla  relazione  istruttoria del giugno   2004,   evidenzia   la   possibilita'   di  un  limitato autofinanziamento del costo di costruzione;
 che  il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti ha proposto  di  prevedere  la  ripresentazione  del  piano  in  sede di approvazione   del   progetto   definitivo,  con  approfondimenti  in relazione  anche  ai  contenuti  delle prescrizioni emerse nella fase istruttoria;
 Delibera:
 
 1. Progetto integrato.
 1.1  Il  Comitato  ritiene  condivisibili  le  linee generali del progetto integrato di cui al punto 1 della precedente «presa d'atto», costituito  dal  «completamento  del Corridoio Tirrenico Meridionale: tratta    A12-Formia   (Appia)»   e   dalla   «bretella   trasversale Cisterna-Valmontone».
 I  due interventi sono quindi da considerare unitariamente anche ai fini  della  valutazione  della coerenza dell'onere da porre a carico delle  risorse  destinate all'attuazione del 1° Programma delle opere strategiche con le indicazioni della delibera n. 121/2001.
 1.2  Il  soggetto aggiudicatore, ai sensi del decreto legislativo n. 190/2002, e' la regione Lazio.
 1.3  Il  costo  del  progetto  integrato  di  cui al punto 1.1 e' stimato  in  3.218 Meuro al netto dell'I.V.A. - pari alla somma degli importi  arrotondati  dei  due  interventi che compongono il progetto stesso,   sempre   al  netto  dell'I.V.A.  -  e  verra'  puntualmente quantificato in sede di presentazione del progetto preliminare del 2° stralcio  funzionale del Corridoio Tirrenico Meridionale, concernente la tratta dalla chilometrica 100+000 circa.
 Nell'occasione  il soggetto aggiudicatore provvedera' a redigere la stesura  definitiva  del  piano  economico-finanziario  del  progetto integrato,  fermo  restando  che  il  contributo  statale  non potra' superare  la percentuale del 40% del costo di costruzione dell'intera opera:   nelle   more  ed  al  fine  di  definire  l'onere  a  carico dell'erario,   nei   limiti   percentuali   indicati,   il   soggetto aggiudicatore procedera' ad approfondire, in relazione alle modalita' di  affidamento  dei lavori, la computabilita' o meno dell'I.V.A. nel costo complessivo da considerare in vista di detta definizione.
 2.  Completamento  Corridoio  Tirrenico  Meridionale  - 1° stralcio funzionale.
 2.1 Approvazione progetto preliminare:
 2.1.1  Ai  sensi  e  per  gli  effetti  dell'art. 3 del decreto legislativo  n.  190/2002,  nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del  Presidente  della  Repubblica  n.  327/2001, come modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, e' approvato - con le prescrizioni e raccomandazioni  proposte  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti  -  anche  ai  fini  dell'attestazione della compatibilita' ambientale  e  dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio il progetto preliminare del 1° stralcio funzionale del «Completamento Corridoio  Tirrenico Meridionale: collegamento A12 (Roma-Fiumicino) - Appia  (Formia)»  e,  piu'  specificatamente, la tratta «collegamento alla A12 (Roma-Civitavecchia) - svincolo di Sabaudia/Terracina».
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-Regione sulla localizzazione dell'opera.
 2.1.2  In  sede di progetto definitivo dovra' essere risolta la tematica   progettuale   del  collegamento  diretto  alla  A12,  come specificato nella presa d'atto.
 Le  altre  prescrizioni, cui - ai sensi del citato punto 2.1.1 - e' condizionata  l'approvazione  del  progetto,  sono riportate nella 1ª parte  dell'allegato  1  alla  presente  delibera,  di cui l'allegato stesso  forma  parte integrante, e sono suddivise tra prescrizioni da recepire  in sede di redazione del progetto definitivo e prescrizioni da attuare in fase di esecuzione dei lavori o in fase di esercizio.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  sono esposte nella parte 2ª del suddetto allegato. Il soggetto  aggudicatore,  qualora  ritenga  di non poter dar seguito a qualcuna  di  dette  raccomandazioni,  fornira'  al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie  valutazioni  e  di  proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative.
 2.1.3  Ai  sensi  del  citato  art.  3,  comma  3,  del decreto legislativo  n.  190/2002, l'importo di 1.545 Meuro al netto dell'IVA (1.854 del lordo dell'imposta) di cui alla presa d'atto, quantificato sulla  base di un'estesa complessiva di 95 km e comprensivo anche del costo  stimato  per  il collegamento diretto alla A12, costituisce il limite di spesa dell'intervento.
 2.2 Assegnazione contributo.
 Per  la  realizzazione del 1° stralcio funzionale di cui al punto 2.1  e'  assegnato  alla  Regione  Lazio un contributo, in termini di volume di investimento, di 259,560 Meuro.
 L'onere  relativo  viene  imputato  sul  quinto  limite  di impegno quindicennale   previsto  dal  richiamato  art.  13  della  legge  n. 166/2002, come rifinanziato dalla legge n. 350/2003, e decorrente dal 2006:  la  quota  annua  di  contributo  non potra' comunque superare l'importo di 23,755 Meuro.
 3. Bretella trasversale Cisterna-Valmontone.
 3.1 Approvazione progetto preliminare.
 3.1.1  Ai  sensi  e  per  gli  effetti  dell'art. 3 del decreto legislativo  n.  190/2002,  nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del  Presidente  della  Repubblica  n.  327/2001, come modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, e' approvato - con le prescrizioni e raccomandazioni  proposte  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti  -  anche  ai  fini  dell'attestazione della compatibilita' ambientale  e  dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio il  progetto  preliminare del «collegamento tra l'area pontina e l'A2 (Cisterna-Valmontone A2)».
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera.
 3.1.2  Ai  sensi  del  citato  art.  3,  comma  3,  del decreto legislativo   n.  190/2002,  l'importo  di  639.807.576,73  al  netto dell'I.V.A.  (741.632.107,10  al  lordo  dell'imposta) costituisce il limite di spesa dell'intervento.
 3.1.3   Le   prescrizioni   citate   al  punto  3.1.1,  cui  e' condizionata  l'approvazione  del  progetto,  sono riportate nella 1ª parte  dell'allegato  2,  che  forma  parte integrante della presente delibera.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  sono esposte nella parte 2ª del suddetto allegato. Il soggetto  aggiudicatore,  qualora  ritenga di non poter dar seguito a qualcuna  di  dette  raccomandazioni,  fornira'  al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie  valutazioni  e  di  proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative.
 3.2 Assegnazione contributo.
 Per  la  realizzazione  dell'intervento  di  cui  al  punto  3.1 e' assegnato  alla  Regione  Lazio  un  primo  contributo, in termini di volume di investimento, di 100 Meuro. L'onere relativo viene imputato -   in  quanto  a  Meuro  68,477  -  sul  quarto  limite  di  impegno quindicennale  previsto  dall'art.  13  della legge n. 166/2002, come rifinanziato dalla legge n. 350/2003, per l'anno 2005 e - in quanto a Meuro 31,523 - sul quinto limite di impegno quindicennale di cui alla richiamata   normativa,  decorrente  dal  2006:  la  quota  annua  di contributo non potra' comunque superare l'importo - rispettivamente - di  6,267  Meuro  per  il  limite di impegno decorrente dal 2005 e di ulteriori 2,885 Meuro per il limite decorrente dal 2006.
 Il  suddetto  contributo  verra' utilizzato per il cofinanziamento, nella  misura  massima del 40%, di uno stralcio funzionale che verra' puntualmente indicato in sede di progettazione definitiva.
 4. Clausole finali.
 4.1 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti   componenti   i   progetti  preliminari  degli  interventi approvati con la presente delibera.
 4.2 Il citato Ministero dara' attuazione ai punti 2.2 e 3.2 della presente   delibera   con   le   modalita'   stabilite   dal  decreto interministeriale  del 20 marzo 2003, emanato ai sensi del menzionato art. 13 della legge n. 166/2003.
 4.3  In considerazione della riconducibilita' degli interventi di cui  ai progetti preliminari approvati con la presente delibera ad un organico  disegno  unitario  e  nelle  more  dell'elaborazione  della stesura   definitiva   del  piano  economico-finanziario  di  cui  al precedente   punto  1.3,  il  soggetto  aggiudicatore  provvedera'  a presentare, a corredo dei progetti definitivi di detti interventi, un piano  economico-finanziario  sintetico complessivo, alla stregua del quale  rideterminare  l'entita'  del  contributo statale alla Regione Lazio  per  il  cofinanziamento  degli  interventi stessi, nel limite massimo del 40% del costo totale.
 4.4  In sede di esame della progettazione definitiva il Ministero delle  infrastrutture  e  dei  trasporti provvedera' alla verifica di ottemperanza  delle  prescrizioni  che, ai sensi dei precedenti punti 2.1.2 e 3.1.3, debbono essere recepite in tale fase progettuale.
 Il  soggetto aggiudicatore provvedera' a verificare che, nelle fasi successive  alla  progettazione  definitiva, vengano attuate le altre prescrizioni di cui agli allegati, dandone assicurazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
 4.5  Il suddetto Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di' cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 4.6  Il codice unico di' progetto (CUP), assegnato al progetto in argomento,   ai  sensi  della  delibera  n.  24/2004,  dovra'  essere evidenziato  in  tutta  la  documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento di cui alla presente delibera.
 Roma, 29 settembre 2004
 
 Il Presidente: Berlusconi
 
 Il segretario del CIPE: Baldassarri
 
 Registrato alla Corte dei conti il 21 giugno 2005
 
 Ufficio  di  controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 3 Economia e finanze, foglio n. 323
 |  |  |  | Allegato 1 
 PROGETTO  INTEGRATO  «COMPLETAMENTO  CORRIDOIO TIRRENICO MERIDIONALE:
 TRATTA A12-FORMIA E BRETELLA TRASVERSALE CISTERNA-VALMONTONE»
 
 Completamento corridoio tirrenico meridionale: 1° Stralcio funzionale PARTE 1ª - PRESCRIZIONI. 1.1 Prescrizioni da recepire nel progetto definitivo:
 1) sviluppare tutti gli interventi di carattere generale e locale indicati   dal   soggetto   aggiudicatore  nello  studio  di  impatto ambientale  e  nella  risposta  alla  richiesta di integrazioni fatta dalla commissione;
 2)  prevedere,  nei  documenti progettuali (capitolati d'appalto) degli  oneri  contrattuali  dell'appaltatore  dell'infrastruttura, le prescrizioni  relative  alla  mitigazione  degli  impatti  in fase di costruzione  e  quelle  relative  alla  conduzione delle attivita' di cantiere;
 3)  anticipare  nel  programma  lavori,  per quanto possibile, la realizzazione  delle  opere di mitigazione e compensazione ambientale rispetto alla realizzazione delle opere in progetto;
 4) definire la tempistica realizzativa dell'opera con riferimento all'effettiva      possibilita'     di     apertura     all'esercizio dell'infrastruttura  per  tronchi,  dando  la  priorita' a quelli che affiancheranno  i  tratti dell'attuale viabilita' ordinaria a maggior intensita' di traffico/incidentalita';
 5)  specificare la localizzazione, la tipologia e le modalita' di esecuzione  delle opere di compensazione per un importo almeno del 2% del costo per lavori;
 6) predisporre un progetto di monitoraggio ambientale, secondo le linee  guida  redatte dalla commissione speciale VIA, a partire dalle informazioni  riportate  nello  studio  di  impatto  ambientale e sue successive integrazioni;
 7) prevedere un idoneo piano di parcheggi in corrispondenza degli svincoli;
 8)  tutti  gli  svincoli dovranno essere realizzati contenendo al massimo l'utilizzo improduttivo del territorio;
 9)  deve  essere  integrato,  in  fase di progetto definitivo, lo studio   di   impatto  ambientale  con  una  compiuta  analisi  delle alternative  possibili  riferite allo stralcio funzionale determinato con  la presente istruttoria, con l'indicazione delle soluzioni utili alla  definizione  progettuale  delle  complanari  previste  lungo lo sviluppo  del  tracciato  ed alle interferenze dell'autostrada con le infrastrutture  esistenti  o di progetto, quali ad esempio la «gronda Merci  di  Roma»,  la  progettata  bretella «Cisterna-Valmontone», la linea  FM1  in direzione Fiumicino e le strutture previste a servizio della   Nuova   fiera   di  Roma,gli  sviluppi  previsti  nel  PRG  - Castelporziano.  Tale  integrazione  sara' anche riferita all'opzione zero  in modo da qualificare e quantificare le opere e gli interventi compensativi  sul  territorio,  sviluppando  un'attenta  analisi  dei benefici prodotti a fronte dei costi paesaggistici subiti;
 10)  si  dovra',  con  lo  studio  di  soluzioni alternative al tracciato proposto,specialmente per i tratti che interagiscono con le zone  di tutela ambientale di carattere archeologico, architettonico, paesaggistico,  valutare  la ottimale condizione di compatibilita' in modo  da  giustificare  la  scelta di tracciato attuata come idonea a minimizzare il costo che dovra' comunque essere pagato dal territorio per consentire la realizzazione dell'infrastruttura in istruttoria. Relative a flora, fauna e insediamenti agricoli:
 11)  sviluppare  gli  interventi  di  mitigazione  e  le opere di compensazione:
 a) secondo  quanto  indicato  nello studio d'impatto ambientale esaminato  e  nelle  sue  integrazioni, ed integrarli alla luce delle presenti   prescrizioni,   dettagliandone   la   localizzazione,   la tipologia,   le  modalita'  di  esecuzione  e  i  costi  analitici  e aggiornandoli   con   il  decreto  del  Presidente  della  Repubblica del marzo 2004 sul rumore relativo alle infrastrutture stradali;
 b) avvalendosi,   sia  in  fase  di  progetto  che  nella  fase antecedente all'apertura dei cantieri, dell'assistenza di specialisti per la protezione della flora e fauna significativa presente;
 c) scegliendo  tipologie  di  barriere  a «verde», fornendo per ciascun  tipo  i  valori dell'attenuazione (perdita di inserzione nei ricettori),   e   rappresentando  i  risultati  su  allegati  grafici planimetrici di sintesi;
 12)  prevedere un raccordo morfologico al terreno delle strutture in  c.a.  delle  spalle dei viadotti con idonea sistemazione a verde, secondo il manuale della Regione Lazio;
 13)  predisporre,  con  particolare  riguardo alle tratte interne alla  Riserva  di  Decima  Malafede,  la  realizzazione di corridoi a servizio della continuita' dei percorsi faunistici;
 14)   dovranno   essere   ripristinate   le  coperture  forestali danneggiate   in   fase   di  cantiere  (ricucitura  dei  soprassuoli preesistenti;
 15)  si dovra' prevedere l'impianto di nuove estensioni forestali in aree attualmente agricole che verranno frammentate dal tracciato;
 16) le specie arboree ed arbustive messe a dimora dovranno essere appartenenti  all'orizzonte  fitoclimatico  del luogo. Inoltre dovra' essere  assicurata  la  corretta  manutenzione  dell'impianto, per il buono stato vegetativo delle specie immesse. Nel SIC Sughereta di Castel di Decima si dovra' prevedere:
 17)  nel  tratto km 13 + 100 e 13 + 700, nonche' sulla deviazione della  «Pontina» tra il Km 13 + 300 e il Km 13 + 800 la frequenza dei sottopassi  sara'  uno  ogni  50  m,  a  prescindere dall'altezza del rilevato.   Ovvero  laddove  il  rilevato  e'  basso  si  disporranno sottopassi  di  dimensioni  tecnicamente  utilizzabili:  2m x 2m  con rilevato  alto  3  m; di dimensioni inferiori nei rilevati piu' bassi (la dimensione minima e 80 cm \times  80 cm);
 18) nel tratto interferito dal tracciato, sulla fascia di margine gia'  adiacente  alla  Pontina,  prevedere misure di ripristino delle coperture   sia   a   titolo   di  minimizzazione  sia  a  titolo  di compensazione  con  ricostruzione  di  habitat tramite piantagione di materiale vegetale reperito dal sito stesso;
 19)  realizzare recinzione perimetrale anti-fauna negli ambiti di maggior  sensibilita' aventi caratteristiche potenziate rispetto alla rete utilizzata nel resto del tracciato viario;
 20)  verificare  le  interferenze  del  tracciato con i perimetri delle aziende agricole e delle aree su cui sono previste attivita' di fruizione  per il parco di Decima Malafede, e adottare, anche in fase di  cantiere,  soluzioni  che  salvaguardino  quanto  piu'  possibile l'integrita' e la funzionalita' delle aziende stesse;
 21)   considerare   varianti  locali  al  tracciato  al  fine  di minimizzare  o rendere nullo l'impatto dello stesso in relazione alla dinamicita'  e  allo  sviluppo  delle  colture dell'Agro Pontino, con particolare riferimento alle colture specialistiche di pregio;
 22)  in  sede  di  progettazione  definitiva  dovra' essere «data dimostrazione di congruita' rispetto alla vincolistica ambientale»;
 23)   in   sede   di  progettazione  definitiva  dovranno  essere particolarmente approfonditi gli studi inerenti i punti critici:
 «Piana del Tevere»;
 «Attraversamento Parco di Decima»;
 24) prevedere in relazione alle lavorazioni ed opere in adiacenza ai SIC e nelle tratte interne alla riserva di Decima Malafede di:
 a) predisporre  i  progetti  delle  opere  atte  a mitigare gli impatti in corso e le azioni di ripristino. Relative ad inquinamento acustico ed atmosferico:
 25) realizzare le barriere antirumore mediante barriere miste con inserimenti  vegetazionali  o con filtri a griglia discontinua, o con un rilevato ai lati dell'infrastruttura e della barriera a verde;
 26)  definire  in  dettaglio la logistica delle aree di cantiere, privilegiando  l'uso  di  aree  interstiziali  o  prive  di vincoli e riducendo   comunque  al  minimo  l'occupazione  di  aree  di  pregio ambientale, ed inoltre:
 a) minimizzare   l'impatto   sui   nodi   urbani  con  maggiori problematiche  di  traffico locale e/o di sensibilita' alle emissioni acustiche,  sia in termini di durata complessiva, che di operativita' diurno/notturna, che di sovrapposizioni cumulative degli effetti;
 b) dettagliare  la  quantita' e la qualita' delle immissioni in atmosfera  e  le  misure  per evitare superamenti dei valori previsti dalla normativa vigente;
 27)  ubicare  i camini di espulsione dell'aria inquinata estratta da  gallerie  naturali  e artificiali lontani da recettori sensibili, anche al fine dell'impatto acustico. Relative a idraulica,idrogeologia, geologia:
 28) mantenere la continuita', il regime e la qualita' delle acque del reticolo idrografico;
 29) prevedere in relazione alle lavorazioni ed opere in adiacenza ai SIC e nelle tratte interne alla riserva di Decima Malafede di:
 a) integrare   lo  studio  geologico-strutturale  con  elementi complementari  di  dettaglio  e  implementare  la caratterizzazione e mappatura  delle sorgenti e delle captazioni d'acqua e la definizione di falde ed acquiferi;
 30) per le opere d'arte piu' significative, ed in particolare per il Ponte sul Fiume Tevere:
 a) dettagliare  puntualmente  il  dimensionamento e la verifica idraulica  delle  opere  di  attraversamento,  con analisi basate sui massimi valori dei tempi di ritorno delle portate idrauliche;
 31) prevedere, per la fase di scavo delle gallerie:
 a) l'effettuazione   di   una  campagna  di  misurazione  e  la catalogazione  delle  falde  eventualmente  intercettate  durante  lo scavo;
 b) la predisposizione allo sbocco delle gallerie di sistemi per la misurazione delle acque drenate;
 c) il  monitoraggio  qualitativo e quantitativo delle emergenze della falda basale;
 d) la  redazione  di  un  protocollo  procedurale relativo alla gestione  delle  emergenze  dovute  alla  captazione  delle acque nel rispetto del decreto legislativo n. 152/1999;
 32)  dovra'  essere  predisposto  un  piano di approvvigionamento idrico che indichi le fonti compatibili con le risorse disponibili;
 33) in merito ai corsi d'acqua naturali e artificiali si dovranno valutare  attentamente  le  caratteristiche di ciascun corso d'acqua, posizionando di conseguenza le opere d'arte (spalle e piloni) in modo da non restringere la luce utile del letto fluviale;
 34) distanziare il tracciato proposto nelle zone in cui, superata la  citta'  di  Latina,  interferisce  piu'  volte  con  la fascia di rispetto del fiume Sisto prevista dall'art. 142, comma 1, del decreto legislativo  22 gennaio  2004, n. 42 «Codice dei beni culturali e del paesaggio» e dal vigente P.T.P.;
 35)  per  la prevenzione degli impatti sulle acque e sul suolo si dovranno utilizzare metodologie differenti a seconda delle condizioni al  contorno  in  modo da evitare che la realizzazione delle opere di contenimento  debbano costituire a loro volto un elemento di impatto; in particolare, in corrispondenza dei viadotti e degli imbocchi delle gallerie  si  realizzeranno tratti piu' o meno lunghi di canalette di raccolta  che  dovranno  recapitare le acque nelle vasche di accumulo che saranno periodicamente svuotate e ripulite, cosi' da garantire la loro funzionalita' in occasione dei seguenti eventi meteorici;
 36)  le  scelte  progettuali  da  adottare  dovranno garantire la continuita'   idraulica   della   falda  ed  il  minimo  sovraccarico idraulico,  distribuito  nelle  variabili spazio-temporali. Ulteriori indagini  dovranno  essere  mirate  a  risolvere  puntualmente  ed in dettaglio tali problematiche;
 37)  nella  fase  di  escavo  delle gallerie in caso di eventuali intercettazioni  di falde dovra' essere previsto un intervento idoneo al  mantenimento  delle  caratteristiche  della  falda  stessa  prima dell'opera   onde   assicurare  il  ripristino  a  valle  del  flusso interrotto dall'opera in esecuzione;
 38)  lungo  tutto  il  percorso  della viabilita' dovranno essere adottate misure idonee alla regimazione e alla raccolta dell'acqua di prima  pioggia  e prima dell'immissione nei ricettori finali dovranno essere   predisposte  vasche  di  decantazione  che  dovranno  essere periodicamente mantenute;
 39)   che   in  sede  di  progettazione  definitiva  le  indagini geologiche  e geotecniche siano adeguate alla definizione delle opere da realizzare. Di carattere paesaggistico-architettonico:
 40) prevedere soluzioni integrate, paesaggistico-architettoniche, delle infrastrutture di progetto (sia rilevati che viadotti), tali da consentire il migliore inserimento dell'opera nel paesaggio;
 41) per le opere d'arte piu' significative, ed in particolare per il ponte sul fiume Tevere:
 a) utilizzare  impostazioni formali e strutturali adeguate alla ricerca  dei  migliori  rapporti  forma/funzione,  in  considerazione dell'alto  valore  formale  di  inserimento  di  una  nuova opera sul Tevere;
 b) prestare attenzione a che il manufatto, ove questo non abbia rilevanza    formale    particolarmente    significativa,    presenti caratteristiche di oggetto gia' metabolizzato dall'ambiente (presenza di  rampicanti,  cespugliature,  etc.)  per  minimizzare l'effetto di cesura nel territorio;
 c) prestare  particolare  cura  alle forme ed alle superfici di pile   e   spalle   ed  alla  loro  naturalizzazione  (piantumazioni, mascheramenti). Relative alla gestione del territorio:
 42)  definire  in  dettaglio la logistica delle aree di cantiere, privilegiando  l'uso  di  aree  interstiziali  o  prive  di vincoli e riducendo   comunque  al  minimo  l'occupazione  di  aree  di  pregio ambientale, ed inoltre:
 a) predisporre   un  piano  di  approvvigionamento  idrico  che indichi   le   relative   fonti,   compatibilmente   con  le  risorse disponibili;
 b) prevedere   un   sistema  di  collettamento  finalizzato  ad allontanare le acque inquinate da oli, carburanti ed altri inquinanti ed  il  loro  convogliamento  in appositi siti di trattamento, con le necessarie volumetrie di accumulo, per il loro corretto trattamento;
 c) specificare le aree destinate allo stoccaggio temporaneo del terreno  vegetale  e  le  procedure  atte  a  mantenerne nel tempo la vegetabilita';
 43) lo scotico accantonato prima delle operazione di scavo dovra' essere rimesso in opera ove previsto (gallerie artificiali, scarpate, etc.) previa messa in sito di adeguato spessore di terreno vegetale;
 44)  il  materiale  proveniente  dagli  scavi  in  relazione alle differenti  caratteristiche  meccaniche  dovra'  essere  riutilizzato lungo  il  sedime dell'opera mirando ad una compensazione complessiva del  bilancio  delle  terre,  il  materiale  eventualmente in esubero dovra' essere messo a dimora in una discarica autorizzata o meglio in via  ordinaria  dovra'  essere  utilizzato  per  il recupero dei siti interessati da attivita' estrattive dimesse;
 45)   nel   prevedere   dei   percorsi  alternativi  in  caso  di inagibilita' temporanea dei percorsi programmati si dovra' evitare di interferire  con  i  flussi  di  traffico  attualmente  in  essere  a discapito delle qualita' ambientale dei siti interessati;
 46)  definire  un  programma  che  definisca  la  continuita' del pubblico  servizio,in  particolare  laddove il tracciato si inserisce fra   i   due   rami  dell'esistente  SS  148  Pontina  o  sottopassa quest'ultima  tenendo  conto  della  notevole rigidita' sui flussi di traffico  derivante  da soluzioni che non consentono futuri ulteriori ampliamenti. Relative ad aspetti tecnici o tecnologici:
 47)  prevedere  che  gli  imbocchi  delle gallerie siano tagliati secondo  le  pendenze del terreno attraversato e siano raccordate con continuita' alle opere di sostegno all'aperto;
 48) prevedere, per la fase di scavo delle gallerie:
 a) la   sistemazione,   nella   realizzazione   delle  gallerie artificiali,  del  terreno  sovrastante  con  materiali  idonei,  con spessori   adeguati  a  garantire  il  successivo  utilizzo  agricolo dell'area;
 49)  prevedere,  nella fase di realizzazione dei viadotti e delle fondazioni indirette (pali):
 a) in   corrispondenza   delle   litologie   caratterizzate  da coefficienti  di  permeabilita'  piu' elevati e laddove sono presenti falde  superficiali, che le attivita' di perforazione e di esecuzione delle  fondazioni  di  pile  e spalle non determinino l'insorgere del rischio  di  diffusione delle sostanze inquinanti dovute ai fluidi di perforazione. Di carattere localizzativo:
 50)  definire il collegamento con la bretella Cisterna-Valmontone (Collegamento  tra l'area Pontina e l'A2), tenendo conto del progetto relativo a quest'ultima presentato ai Soggetti Istituzionali;
 51)  garantire l'armonizzazione dell'opera con il tracciato della Gronda  Merci  di  Roma, come risultante dal parere della commissione speciale  VIA,  nella zona compresa tra il Km 0 + 00 e il Km 10 + 00, al fine di minimizzare le interferenze tra le due opere;
 52)  delocalizzare lo svincolo con la SS «Pontina» previsto al Km 8 + 772  e  piu'  in  generale  riesaminare,  con il contributo delle indicazioni  fornite  dall'Osservatorio  ambientale  della  tenuta di Castelporziano,  il  tracciato  a ridosso della Tenuta dal Km 6 + 691 (inizio galleria artificiale Quartuccio) sino al Km 10 + 000. Di aspetto archeologico:
 53) dovra' essere dedicato ed individuato nel progetto un impegno finanziario   ed   un   programma   di   intervento   finalizzato  al completamento  del  quadro  conoscitivo dei dati archeologici, per le fasi di acquisizione dei dati, analisi, indagini dirette sul terreno, condiviso  e  coordinato dalle Soprintendenze per i beni archeologici del  Lazio,  di  Roma  e  di  Ostia,  ciascuna per i propri ambiti di competenza. 1.2  Prescrizioni  in  fase  di  esecuzione  dei  lavori o in fase di esercizio:
 54)  utilizzare  mezzi  d'opera  omologati per quanto riguarda le emissioni di rumore e di gas di scarico;
 55)  adottare  provvedimenti  atti  a mantenere l'emissione delle polveri  di  cantiere  entro  limiti  ammissibili anche provvedendo a stabilizzare la viabilita' provvisoria;
 56)   ad   integrazione  delle  mitigazioni  e  compensazioni  di carattere   specifico   gia'   previste   nel  SIA  si  eseguira'  un monitoraggio  degli  effetti  a  carico  delle componenti faunistiche durante  la  fase  di costruzione ed il primo anno di esercizio. Tale attivita'  di  monitoraggio  dovra'  riguardare  le  aree  interne  o prossimali a SIC e ZPS;
 57)  a  conclusione  dell'opera  dovranno  essere  monitorati gli insediamenti  contermini  alla struttura viaria al fine di assicurare livelli di clima acustico previsti dalla legge;
 58) predisporre quanto necessario per adottare, entro la consegna dei  lavori,  un Sistema di gestione ambientale dei cantieri conforme alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE n. 761/2001);
 59) nelle aree dei cantieri principali e nelle aree di stoccaggio materiali,  sia  in  fase  esecutiva  che  gestionale,  devono essere realizzate  tutte  le opere provvisorie e definitive atte a garantire la  sicurezza  dei  luoghi,  la  stabilita' del suolo, il buon regime delle  acque  di deflusso la protezione delle falde da agenti tossici ed  inquinanti,  con  particolare  attenzione  alle aree dei cantieri prossimali  ai  corsi d'acqua; nelle zone di sbancamenti stradali e/o allargamenti della sede viaria, da rilevati estradali e nelle aree di svincolo.
 
 PARTE 2ª - RACCOMANDAZIONI.
 Si raccomanda:
 a) di  attivare un coordinamento atto ad accogliere le esigenze di  mitigazione  necessarie alla massima conservazione del territorio interessato dalla Riserva naturale di Decima Malafede in ottemperanza con il Piano di assetto adottato dall'ente Regionale Roma Natura;
 b) di  prevedere  un  concorso di idee per la progettazione del ponte sul Fiume Tevere;
 c) che  il  realizzatore dell'infrastruttura acquisisca, per le attivita' di cantiere, dopo la consegna dei lavori, la Certificazione ambientale  ISO  14001 o la registrazione di cui al Regolamento CE n. 761/2001 (EMAS);
 d) che,  nel  caso  di interferenze con altre infrastrutture di corridoio,  ancorche'  in  previsione,  ci  si adoperi con la massima cura:
 per favorire lo scambio di informazioni, la cooperazione e il coordinamento reciproco;
 per  coordinare  le fasi di cantierizzazione, favorendo l'uso coordinato delle aree di cantiere, della viabilita', delle cave e dei siti di discarica;
 per  coordinare  la progettazione delle opere a verde e delle opere di mitigazione e di compensazione;
 per  favorire  l'inserimento  paesaggistico-ambientale  delle interferenze;
 e) che,   relativamente   agli   interventi  di  ottimizzazione dell'inserimento  nel  territorio  e  nell'ambiente,  si  adottino le migliori  tecniche disponibili per assicurare sempre l'ottimizzazione degli interventi di recupero delle aree di cantiere;
 f) lungo  i  corsi  d'acqua  soggetti  a  vincolo,  in  sede di progettazione  definitiva  e nella realizzazione delle opere, vengano quanto  piu'  possibile  mantenuti  integri  il  corso  d'acqua  e la vegetazione   ripariale   esistente,   prevedendo   inoltre  adeguata sistemazione  paesistica  coerente  con  i  caratteri  morfologici  e vegetazionali   dei  luoghi,  con  ripristini  ambientali,  opere  di ingegneria  naturalistica e adeguati interventi di mitigazione locale e generale;
 g) dovra'   essere   posta   particolare   cura   in   sede  di progettazione definitiva al patrimonio agricolo produttivo»;
 h) «In  sede  di  progettazione definitiva delle infrastrutture dovra'  verificarsi  sopratutto  in  prossimita' dei centri abitati e delle  zone  antropizzate  l'eventuale  adeguamento  della viabilita' locale»;
 i) in  linea  generale,  si ritiene opportuno che nella fase di progettazione  definitiva  i progettisti provvedano ad ottimizzare il tracciato  dal  punto  di  vista  paesaggistico  per  quanto riguarda soluzioni meno impattanti rispetto all'adozione di viadotti, rilevati e scavi a mezza costa;
 j) effettuare,  contestualmente  allo  sviluppo  del  tracciato preliminare approvato, una simulazione per verificare la possibilita' di  migliorare  in  misura piu' cospicua la permeazione (in atto gia' compromessa  ad  effetto della barriera rappresentata dalla esistente SS  Pontina-Asse  Mediano)  tra  la  fascia  costiera  e la citta' di Latina, a partire dal futuro svincolo con la Cisterna-Valmontone sino alla localita' di Borgo S. Michele.
 |  |  |  | Allegato 2 
 PROGETTO  INTEGRATO  «COMPLETAMENTO  CORRIDOIO TIRRENICO MERIDIONALE:
 TRATTA A12-FORMIA E BRETELLA TRASVERSALE CISTERNA-VALMONTONE»
 
 Bretella trasversale Cisterna-Valmontone PARTE 1ª - PRESCRIZIONI.
 Prescrizioni da risolvere nella redazione del progetto definitivo Carattere generale:
 1. Sviluppare la soluzione di progetto preliminare presentata per l'Asse  1, dall'uscita dell'Autostrada A2 allo svincolo con la SS 148 Pontina  (o  eventuale  Corridoio  Tirrenico  Meridionale) secondo lo schema  di  utilizzo  «aperto»  prescelto.  In  caso di variazione di ipotesi  progettuale  con trasformazione della viabilita' proposta da tipo  B  a  tipo  A (decreto ministeriale 5 novembre 2001), prevedere l'integrazione   dello   studio   di  impatto  ambientale  e  la  sua ripubblicazione;
 2. Eseguire tutte le indagini e gli studi di analisi previsti dal Proponente  nell'ambito  della  trattazione  dello  studio di impatto ambientale,  cosi'  come integrato, relativo al Progetto preliminare, secondo le modalita' descritte e volte alla determinazione di tutti i parametri  necessari  ad  una  adeguata  previsione  degli  impatti e determinazione delle relative opere di mitigazione;
 3.   Recepire   e   sviluppare   le   misure   di  mitigazione  e compensazione,  puntuali  e  di  carattere  generale,  previste nello studio  di  impatto  ambientale  e nelle successive integrazioni e di quanto   oggetto   delle  presenti  prescrizioni,  dettagliandone  la localizzazione,  la  tipologia, le modalita' di esecuzione ed i costi analitici;  prevedere  compensazioni per un importo almeno pari al 2% dei lavori;
 4.  Prevedere, nei capitolati d'appalto, le prescrizioni relative alla  mitigazione  degli  impatti  in  fase  di  costruzione e quelle relative alla conduzione delle attivita' di cantiere;
 5.  Acquisire,  preventivamente  alla  conclusione  del  progetto definitivo,  le  necessarie  autorizzazioni  per le opere interferite (Autosfrada Al - Autostrade per l'Italia S.p.a.), concordando i tempi e  modi  per  la  realizzazione dei due nuovi caschi e la dismissione dell'esistente;
 6. Predisporre il Progetto di monitoraggio ambientale, secondo le linee guida redatte dalla commissione speciale VIA;
 7.   Redigere   gli   elaborati,  anche  successivi  al  Progetto definitivo,  in  conformita' alle specifiche del Sistema cartografico di riferimento;
 8.  In  sede  di  progettazione  definitiva  dovra' essere « data dimostrazione di congruita' rispetto alla vincolistica ambientale».
 9.  Approfondire  e  completare  la definizione progettuale delle opere  di  collegamento  al  fine  di cogliere la portata reale delle previste  opere  di  scavo  e  riporto  e  quindi l'impatto reale sul paesaggio. Relative a flora, fauna e insediamenti agricoli:
 10.  Effettuare  ulteriori  indagini  al fine di una piu' attenta ricognizione delle coltivazioni (di pregio, biologiche, etc.) in atto e  con riferimento particolare ai processi di trasformazione agricola attualmente in corso, valutando la possibilita' di varianti locali di tracciato  al  fine  di  diminuire  gli  impatti  su  tali  attivita' agricole;
 11.   Dimensionare  gli  attraversamenti  faunistici  e  il  loro posizionamento  sulla  base  di  un'analisi  dei  principali corridoi potenziali  delle specie faunistiche, con specifico riguardo a quelle protette;
 12.  Data l'esigua distanza dalle aree di interesse naturalistico «Macchia  di  Giulianello»  e SIR «Lago di Giulianello», approfondire l'analisi  di incidenza dell'opera, dettagliando tutte le precauzioni necessarie  in  fase  di  esecuzione  ad evitare interferenze con gli stessi,  in  termini  di  impatti  sulla vegetazione, flora e fauna e sulle acque sotterranee; valutare un possibile leggero allontanamento del tracciato dagli stessi;
 13.  Anticipare,  per  quanto  possibile,  la realizzazione delle opere   di   mitigazione   e  compensazione  ambientale  rispetto  al completamento dell'infrastruttura;
 14.  Si dovra' provvedere, a fine lavori, alla rinaturalizzazione delle  aree  di  cantiere  attraverso  il ripristino delle condizioni geomorfologiche,  vegetazionali  e  del  regime idraulico delle acque superficiali,   al  fine  di  impedire  fenomeni  di  erosione  e  di impaludamento;
 15.  Su  tutti  i  rilevati stradali previsti dal progetto, siano realizzati  dei  sottopassi  di  opportune  dimensioni, finalizzati a consentire   lo   spostamento   della   fauna   selvatica,   per   la frequentazione  degli ambienti idonei allo svolgimento dei loro cicli biologici;
 16. Le specie arboree ed arbustive messe a dimora dovranno essere appartenenti  all'orizzonte  fitoclimatico  del luogo. Inoltre dovra' essere  assicurata  la  corretta  manutenzione  dell'impianto, per il buono stato vegetativo delle specie immesse. Relative ad inquinamento acustico ed atmosferico:
 16.  Effettuare  indagini ulteriori sulle stime previsionali, per quanto  riguarda  gli impatti sull'atmosfera derivanti dall'emissione di polveri (e altri inquinanti) in fase di realizzazione dell'opera e in  esercizio, in grado di rappresentare i piu' significativi fattori per  la  stima  delle  concentrazioni  al  suolo con riferimento alla normativa  applicabile,  e  con  particolare  attenzione agli effetti sulle coltivazioni in atto;
 17.  Integrare l'analisi della componente rumore, caratterizzando il clima acustico post-operam lungo tutta l'arteria in progetto e per una  zona piu' ampia della sola fascia di rispetto, laddove si sia la presenza   di   ricettori,  ipotizzando,  anche  in  assenza  di  una zonizzazione  acustica,  dei  limiti  di immissione che tengano conto delle indicazioni degli strumenti pianificatori locali (PRG);
 18.  Prevedere,  ai  fini  della riduzione del rumore alla fonte, particolarmente   in  presenza  di  ricettori,  la  realizzazione  di pavimentazioni   stradali  fonoassorbenti  anche  con  l'adozione  di soluzioni tecnologicamente innovative;
 19. Con riferimento alle barriere antirumore, da inserire secondo un  piano dettagliato conseguente all'analisi della componente rumore anche  a  seguito  dell'adozione  degli  accorgimenti di cui al punto precedente   per   la   pavimentazione   stradale,   sviluppare   una progettazione  adeguata ai luoghi attraversati; in corrispondenza dei rilevati   e   delle  parti  a  raso,  contenere  in  riferimento  ai dispositivi  di mitigazione acustica le parti trasparenti a favore di piu'   importanti,   e   continue,   formazioni   vegetali   di  tipo naturalistico   ovvero   apposite  sistemazioni  paesaggistiche;  con riferimento  ai  tratti in viadotto, ricercare soluzioni coerenti con le   scelte   progettuali   effettuate  per  gli  impalcati  evitando sovrapposizioni indifferenti al contesto;
 20.  Dovranno  essere  monitorati eventuali impatti relativi alle vibrazioni  indotte dall'opera in fase di costruzione e di esercizio, con   particolare   riguardo   alle  aree  interessate  da  emergenze architettoniche  e  previste  qualora  risultasse  necessario  idonee misure  mitigazione  (utilizzo di appropriati mezzi e idonee tecniche di scavo, dispositivi di isolamento, ecc); In fase di cantiere:
 21.  Utilizzare  mezzi  d'opera  omologati per quanto riguarda le emissioni di rumore e di gas di scarico;
 22.  Coordinare le attivita' con quelle previste per il corridoio Tirrenico  meridionale,  in  particolare per la zona sud del presente intervento,  valutandone  le  interazioni  in  fase  di cantiere, con particolare  riferimento  alla  movimentazione  di materie (eventuale bilanciamento  tra  i due interventi), ai siti di deposito materiale, ai  tempi  di  intervento  nella  zona  della  SS  148 Pontina, ecc., evitando, per quanto possibile, duplicazione di impatti;
 23.  Dovra'  essere  redatto un programma di cantierizzazione che assicuri   una   normalizzazione   delle   attivita'  particolarmente impattanti quale il rumore, il sollevamento delle polveri, in maniera tale   da   non   interferire   con   le   attivita'  residenziali  e socio-economici in essere prevedendo tutti gli accorgimenti necessari per  il  mantenimento dei livelli ammissibili della vigente normativa nonche'  attraverso  l'attuazione  di  azioni idonee alla mitigazione degli   effetti   e   al   ripristino  delle  condizioni  ante-operam (annaffiamento delle terre, contenimento delle polveri con teloni sui mezzi   di   trasporto,   lavaggio  della  viabilita'  e  dei  mezzi, interdizione di accesso a soggetti estranei all'attivita' edilizia). Relative a idraulica, idrogeologia, geologica:
 24.  Prevedere  tutte  le precauzioni necessarie in esecuzione al fine di evitare l'inquinamento della falda con fanghi di perforazione dei pali di fondazione dei viadotti e cavalcavia;
 25.  Le  acque di dilavamento della piattaforma stradale dovranno essere  convogliate in un sistema di raccolta e depurazione, adeguato alle  condizioni  meteoriche  dell'area  e tenendo conto di possibili sversamenti  di  inquinanti  a  causa  di  incidenti. Dovra' altresi' essere  predisposto un piano di manutenzione delle stesse, in modo da garantirne l'efficienza nel tempo;
 26.  Dovra'  essere verificata l'interferenza con la circolazione idrica   superficiale   e   sotterranea   lungo   l'intero  tracciato dell'opera;  in  particolare  per tutti i tratti in corrispondenza di gallerie  o di aree che risultino a rischio idrogeologico. A tal fine dovranno essere realizzate indagini idrogeologiche di dettaglio lungo tutto  il  tracciato, che evidenzino la presenza di sorgenti, pozzi e falde  potenzialmente  soggette a fenomeni di inquinamento durante la fase di cantiere e di esercizio;
 27.   Dovra'  essere  condotto  uno  studio  di  dettaglio  delle modalita'  realizzative  degli  attraversamenti dei corsi d'acqua che consenta  una minimizzazione delle modificazioni delle sponde e delle preesistenze  vegetazionali, mediante adeguate tecniche di ingegneria naturalistica per il ripristino della situazione ante-operam;
 28.  Lungo  i  corsi  d'acqua  soggetti  a  vincolo,  in  sede di progettazione  definitiva  e nella realizzazione delle opere, vengano quanto  piu'  possibile  mantenuti  integri  il  corso  d'acqua  e la vegetazione   ripariale   esistente,   prevedendo   inoltre  adeguata sistemazione  paesistica  coerente  con  i  caratteri  morfologici  e vegetazionali   dei  luoghi,  con  ripristini  ambientali,  opere  di ingegneria  naturalistica e adeguati interventi di mitigazione locale e generale;
 29.  I  dati  di  base  sui quali il progetto e' stato sviluppato corrispondono  alla  geologia  ed  alla  geotecnica  dei  luoghi,  si suggerisce,  pertanto,  che  in  sede  di progettazione definitiva le indagini  geologiche  e  geotecniche  siano adeguate alla definizione delle opere da realizzare. Carattere paesaggistico-architettonico:
 30.  Prevedere  la  realizzazione  di  sistemazioni  a  verde che abbiano  come  scopo precipuo l'integrazione ecosistemica della flora autoctona,   privilegiando,   pertanto,  l'impianto  di  specie,  che garantiscano  la  diversita'  biologica  e  l'integrazione dell'opera nell'ambiente   circostante,   tenendo   conto   delle  diverse  zone intercettate   dal  tracciato.  In  particolare,  siano  adottate  in generale   specie   vegetali  scelte  nelle  rispettive  serie  della vegetazione potenziale, segnatamente:
 Valle  del  Sacco:  serie  della rovella e del cerro; serie del carpino  nero;  serie  del cerro; serie dell'ontano nero dei salici e pioppi;
 Colli  Albani  -  Giulianello:  serie  del faggio e del carpino bianco;  serie  del cerro; serie della rovella e del cerro; serie del leccio;
 Agro  Pontino:  serie  del  cerro;  serie del leccio e sughera; serie   della   macchia;   serie   del  frassino  meridionale;  serie dell'ontano nero dei frassini e dei pioppi.
 A queste sono da aggiungere le specie vegetali che caratterizzano le  colture  e  le  sistemazioni  agrarie  tradizionali dei territori attraversati come nel caso degli eucalipti nella Piana Pontina;
 31.  Per  le  opere  di  sistemazione  a  verde  e  di ripristino ambientale   e   rinaturazione   previste,  occorrera'  fare  ricorso prevalentemente  a  tecniche  di  ingegneria naturalistica, adottando almeno  le  «Linee  guida per i capilolati speciali per interventi di ingegneria  naturalistica  e  lavori  di opere a verde» del Ministero dell'ambiente,   servizio  VIA,  settembre  1997  e  il  «Manuale  di ingegneria naturalistica» della Regione Lazio;
 32.  Bisognera'  contenere  adeguate analisi di inserimento delle opere  d'arte progettate nel contesto ambientale puntuale che tengano conto  delle  analisi  svolte  sulla  componente paesaggio, definendo altresi'  gli  eventuali  interventi  cromatici  proposti  raccordati all'ambiente,        in       una       progettazione       integrata paesaggistico-architettonica-strutturale.      Inoltre     bisognera' corredare  tale analisi di foto-inserimenti realistici per le diverse unita' paesaggistiche individuate;
 33.   Si  dovranno  definire  in  dettaglio  tutti  gli  elementi costruttivi  che  determinino  effetti di inserimento paesaggistico e visuale dei viadotti. Gestione del territorio:
 34.  Approfondire  lo  studio  della  cantierizzazione dell'opera fornendo la dettagliata localizzazione e configurazione delle aree di cantiere,  delle  attivita' in esse svolte, dei tempi previsti, delle misure  di  mitigazione  adottate,  del  piano  di approvvigionamento idrico, delle rmodalita' di raccolta e smaltimento delle acque reflue in tali aree nonche' una progettazione delle sistemazioni post-operam delle  stesse.  Ridurre  fortemente  il numero dei cantieri previsti, soprattutto  in  termini di campi base (minimo 3) tenendo conto della vocazione dell'area e del bacino della mano d'opera locale;
 35.  Dettagliare  la  localizzazione  delle  aree  di  stoccaggio provvisorio  delle terre di scavo e del terreno vegetale e delle aree di  smaltimento  dei  materiali  di  risulta,  predisponendo apposite progettazioni di dettaglio di sistemazione delle aree utilizzate; nel caso  di  utilizzo di tali materiali per progetti di riqualificazione ambientale  in  comuni  che ne abbiano fatto richiesta, sviluppare ed includere tali compensazioni nei tempi e costi del presente progetto;
 36.   In  presenza  di  insediamenti  residenziali  ed  attivita' agricole  con  termini al tracciato dovranno essere previste opere di mitigazione  e  di  compensazione  degli  eventuali  impatti  indotti dall'esercizio  dell'opera, differenziando la tipologia delle opere e dei    relativi   impianti   di   mitigazione   in   relazione   alle caratteristiche  territoriali,  ambientali  e paesaggistiche dei siti attraversati;
 37.  Sia  in  fase di esercizio che di cantierizzazione, dovranno essere  assicurati  gli  accessi  ai  fondi  agricoli interessati dal tracciato in progetto e dalle aree di cantiere. Carattere localizzativo:
 38.  Sviluppare  ipotesi progettuali alternative per la soluzione delle  intersezioni  che  comportino  minore  impatto  ambientale  in termini  di occupazione di suolo ed aree residue, tenendo conto della rilevanza  delle  viabilita'  interessate  e  dei relativi flussi. In particolare:
 per  lo  svincolo  1.3 di connessione con la strada provinciale Cori-Colleferro,  ridurre  lo  sviluppo  dello  svincolo  in oggetto, sviluppando  una  soluzione alternativa che eviti la realizzazione di uno  svincolo  invasivo  della  Valle  Fredda  (dalla  progressiva di tracciato  Km  11 + 000  a Km 13 + 000 circa), con una soluzione piu' contenuta   dal   punto   di   vista   territoriale,   ambientale   e paesaggistico;
 per  lo svincolo l.5/1B.1 con la S.S. Appia e la tangenziale di Cisterna,   verificare   la   presenza  di  eventuali  ridondanze  di connessione,  valutando  l'opportunita'  di una soluzione alternativa che  tenga  conto  della  futura  gerarchia  delle tre infrastrutture coinvolte nelle diverse direzioni di flusso;
 per  lo  svincolo 1.6, analizzare una soluzione alternativa che contenga l'ingombro e gli sviluppi di rampe, salvaguardando il Casale di Bonifica intercluso;
 ridisegnare  lo  svincolo 1.7, salvaguardando l'esistente viale alberato  di  accesso  all'Azienda  agricola  Fiammingo con riduzione dell'area   interessata   dallo   svincolo;   valutare   un'eventuale eliminazione del medesimo svincolo;
 per  lo  svincolo 2.1, analizzare una soluzione alternativa che contenga l'ingombro e gli sviluppi delle rampe;
 per  lo  svincolo  2.3,  tra  l'Asse  2  e  la  SS  6 Casilina, sviluppare  una soluzione alternativa che riduca l'impatto ambientale dell'intersezione e tenga conto della rilevanza della SS 6.
 39.  Sviluppare  la progettazione della viabilita' nel tratto del Polo   turistico   integrato   di   Valmontone  (svincolo  2.2),  con particolare riferimento alle rampe di raccordo ed alle rotatorie (che dovranno  essere  di  dimensioni  analoghe a quelle gia' previste nel Piano  del PTI) al fine di ridurre l'impatto territoriale della nuova infrastruttura,  anche  in  relazione al gia' consistente impatto del PTI.  Coordinare  tale  progettazione  con  le  previsioni  del Piano approvato;
 40.  Sviluppare la sistemazione dell'attuale casello autostradale di  Valmontone che deve essere dismesso e prevederne la realizzazione nei tempi e costi del presente progetto;
 41. Valutare le possibili variazioni altimetriche di tracciato al fine di ridurre l'utilizzo di viadotti e l'altezza dei rilevati;
 42.  Consentire,  come  previsto  dalle  norme  di cui al decreto ministeriale  5 novembre  2001, la possibilita' di attraversarnenti a raso,  ove  necessari  in  futuro,  per  i  tratti  di  viabilita' in categoria C1, senza imporre ulteriori limitazioni a tale viabilita';
 43.  Coordinare  la progettazione dell'interconnessione terminale sud  dell'Asse  1 con il progetto del Corridoio Tirrenico Meridionale che,  allo stato attuale, modifica la situazione della SS 148 Pontina nel  tratto di interesse, individuando anche i tempi di realizzazione dei relativi svincoli ed eventuali opere complementari. Aspetti tecnici e tecnologici:
 44.  Il  materiale  proveniente  dagli  scavi  in  relazione alle differenti  caratteristiche  meccaniche  dovra'  essere  riutilizzato lungo  il  sedime dell'opera mirando ad una compensazione complessiva del  bilancio  delle  terre,  il  materiale  eventualmente in esubero dovra' essere messo a dimora in una discarica autorizzata o meglio in via  ordinaria  dovra'  essere  utilizzato per il recupero delle cave dismesse;
 45.  L'eventuale approvvigionamento delle risorse naturali dovra' avvenire  nell'ambito  dei  limiti  delle  concessioni legittimamente vigenti nei diversi siti di cava;
 46.  Il  terreno vegetale asportato in fase di realizzazione e da riutilizzare  ai  fini del recupero ambientale delle aree interessate dalle opere in progetto, dovra' essere stoccato in cumuli di limitato spessore,  per  non  alterarne  le  caratteristiche fisico-chimiche e protetto con semine erbacee da fenomeni di erosione superficiale;
 47.  Gli  appoggi ed i ritegni sismici dovranno essere realizzati secondo  quanto  riportato  nella ordinanza n. 3274 del 20 marzo 2003 del  Presidente del Consiglio dei Ministri pubblicata sul supplemento ordinario n. 72 della Gazzetta Ufficiale n. 5 dell'8 maggio 2003. Di carattere archeologico:
 48.  Premesso  che il nuovo tracciato e le infrastrutture ad esso collegate  (svincoli, ecc.) interessano un territorio ad alto rischio archeologico  per  la  presenza di numerose preesistenze antiche, dal momento  che  non  e'  stato  prodotto  dai progettisti alcuno studio specifico,    si    ritiene    necessario    che   venga   effettuata preliminarmente, da parte di archeologi topografi, una ricognizione a tappeto  dei luoghi completata dallo spoglio dei dati bibliografici e di  archivio.  Alle  risultanze  ditale  lavoro, il cui coordinamento verra'  svolto  dai  funzionari  responsabili  delle  diverse zone di competenza,   sara'  subordinata  la  richiesta  di  eventuali  saggi esplorativi ovvero il rilascio del parere definitivo.
 49.  Per  quanto  riguarda  il Comune di Cisterna, invece, non si ravvedono  elementi  ostativi  al nuovo tracciato viario ad eccezione degli  svincoli  previsti in prossimita' della SS 7 «Appia» che, come e' noto, ricalca in questo tratto la strada romana. Pertanto, al fine di   salvaguardare   i   resti  della  strada  medesima  nonche'  gli insediamenti  antichi ad essa correlati, si reputa indispensabile far precedere  i  lavori da accurate indagini di scavo sotto la direzione della  scrivente a conclusione delle quali sara' possibile rilasciare l'autorizzazione di competenza ovvero richiedere eventuali varianti;
 50.  In  considerazione delle rilevanti valenze archeologiche che possono  interessare  alcune aree di progetto, dovra' essere dedicato ed  individuato  nel  progetto  un impegno finanziario finalizzato al completamento  del  quadro  conoscitivo dei dati archeologici, per le fasi di acquisizione dei dati, analisi, indagini dirette sul terreno, coordinato dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio;
 51. Il progetto preliminare sia sviluppato nella fase successiva, prevedendo  la  definizione  di tutte le opere complementari e i loro impatti, nonche' i dettagli degli studi effettuati posti a base delle scelte assunte, delle caratteristiche di tutte le nuove opere e degli interventi compensativi degli squilibri indotti nel paesaggio.
 52.  Si  prescrive  che tale progetto definitivo sia sottoposto a relativa  verifica  ed  autorizzazione da parte del1acompetenza della Soprintendenza  per  i  beni  architettonici  e per il paesaggio e il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico del Lazio. Il proponente dovra':
 predisporre quanto necessario per adottare, entro la consegna dei lavori,  un sistema di gestione ambientale dei cantieri conforme alla norma ISO 14001 o al sistema EMAS (Regolamento CE 761/2001).
 
 PARTE 2ª - RACCOMANDAZIONI.
 A.  In  sede  di  progettazione  definitiva  delle infrastrutture dovra'  verificarsi  soprattutto  in prossimita' dei centri abitati e delle  zone  antropizzate  l'eventuale  adeguamento  della viabilita' locale.
 B.   Verificare   la   possibilita'   tecnica  ed  ambientale  di un'alternativa, anche locale, di tracciato nella zona di Velletri che riduca  gli  impatti  sugli insediamenti presenti ma non interferisca con le aree protette (SIN di Torrecchia Vecchia ed aree boscate).
 C.  Occorre  dettagliare  la  progettazione  degli  impalcati  in acciaio-cls.,  in particolare di quelli in corrispondenza delle pile, valutando  le  problematiche derivanti dalle saldature degli elementi tubolari,  dell'assemblaggio,  del  trasporto  e  della posa in opera degli impalcati medesimi
 D.  Le  tipologie  strutturali adottate nella progettazione delle opere  d'arte  (impalcati  con  struttura  spaziale  in acciaio-cls.) dovranno  essere  supportate  da  dati  di economicita' in termini di realizzazione   e  di  manutenzione  (con  valutazione  di  soluzioni alternative)  e  da opportune verifiche delle problematiche derivanti dalle  saldature  degli  elementi  tubolari,  dell'assemblaggio,  del trasporto e della posa in opera degli impalcati medesimi
 E. Si suggerisce di valutare l'opportunita' di portare la sezione stradale  dell'asse  viario n. 2 (raccordo Valmontone) dell'estesa di circa  km.9 da «Strada extraurbana secondaria tipo C1» (n.2 corsie) a «Strada  extraurbana  principale  tipo  B»  (n.4 corsie) in quanto il tratto  stradale di cui trattasi dovrebbe essere soggetto almeno agli stessi  flussi e volumi di traffico dell'asse viario principale (asse n. 1).
 F. Si suggerisce di valutare l'opportunita' di portare la sezione stradale  dell'asse  viario  (di  modesto  sviluppo,  circa  km. 3,5) compreso  tra  l'intersezione  1.1  (km.0+000)  e  lo svincolo 1.1 da «Strada  extraurbana  secondaria  tipo  C1»  (n.2  corsie)  a «Strada extraurbana principale tipo B» (n.4 corsie) per evitare la variazione riduttiva della sezione stradale medesima.
 G.  Si  suggerisce  di  valutare  le  variazioni altimetriche del tracciato,  in modo da ridurre i viadotti ed i rilevati, con lo scopo del  riammagliamento  della  viabilita'  ordinaria e delle proprieta' eventualmente divise, trattandosi di autostrada regionale a pedaggio.
 H.  Con  riferimento  all'aspetto  territoriale  e paesaggistico, sara'  necessario effettuare approfondite indagini finalizzate ad una piu'  attenta  ricognizione  delle  coltivazioni  in atto (di pregio, biologiche,  ecc.)  valutando  la  possibilita' di varianti locali in tutti  i  comuni  interessati  dal  tracciato  stradale  in  modo  da diminuire gli impatti sulle attivita' agricole.
 I.  Valutare  la possibilita' di ridurre il numero degli svincoli previsti, al fine di le modificazioni negative dei territori agricoli di alto valore paesaggistico-ambientale.
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