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| Gazzetta n. 148 del 28 giugno 2005 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 20 dicembre 2004 |  | Primo  programma  delle  opere  strategiche (legge n. 443/2001) Nuova conca di accesso al porto di Cremona. (Deliberazione n. 100/04). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 Vista  la  legge  21 dicembre  2001,  n.  443,  che, all'art. 1, ha stabilito   che   le   infrastrutture   pubbliche  e  private  e  gli insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale, da realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato,  prevede,  in  particolare,  che  le  opere  medesime siano comprese  in  intese  generali  quadro  tra il Governo e ogni singola regione  o  provincia autonoma, al fine del congiunto coordinamento e realizzazione degli interventi;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come  modificato  -  da  ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2002, n. 302;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  supplemento  ordinario),  con  la  quale questo Comitato, ai sensi  del  piu'  volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato  il  1°  Programma  delle  opere  strategiche,  che riporta all'allegato  1, tra gli «Hub interportuali», l'intervento denominato «Conca  di  accesso  e  attrezzature  porto  di  Cremona»,  del costo complessivo di 57,843 milioni di euro;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004)  con  la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei  ed informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico e   deve  essere  utilizzato  nelle  banche  dati  dei  vari  sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture  e  dei trasporti, come integrato dal decreto 8 giugno 2004,  con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Vista  la  nota  2 agosto  2004,  n. 485, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e  dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, la relazione  istruttoria  concernente  il  progetto  preliminare  della «Nuova   conca   di   accesso  al  porto  di  Cremona»,  proponendone l'approvazione in linea tecnica;
 Vista  la  nota  n. COM/3001/1 del 5 novembre 2004, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato  che  nell'Intesa generale quadro tra Governo e regione Lombardia,  sottoscritta  l'11 aprile 2003, figura, nell'ambito degli «Hub  interportuali»,  l'intervento  denominato  «Conca  di accesso e attrezzature al porto di Cremona»;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 
 Prende atto
 
 delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
 - sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che  il  progetto  sottoposto  a  questo  Comitato  prevede  la costruzione  di  una  nuova  conca  di  accesso  al porto di Cremona, indispensabile  per assicurare la funzionalita' del porto stesso, che rappresenta  anche l'accesso al canale navigabile Milano-Cremona-Po e che costituisce il fulcro di un centro intermodale, unico in Italia a disporre  anche  della  modalita'  d'acqua,  e  importante  punto  di riferimento  per  quelle  imprese che intendono insediarsi in un'area fortemente  sviluppata,  quale  quella padana, e sfruttare condizioni logistiche ottimali;
 che  la  necessita'  della  costruzione  di  una nuova conca e' conseguente  al progressivo abbassamento dell'alveo del Po, che rende inutilizzabile,  per  periodi sempre piu' lunghi nel corso dell'anno, l'attuale  conca  (costituita  dalla conca originaria, risalente agli anni  `60,  e  dalla relativa avanconca, entrata in servizio nel 1981 per  ovviare agli iniziali succitati abbassamenti), precludendo cosi' anche l'accesso al canale navigabile Milano-Cremona-Po;
 che  tale  indispensabilita'  e'  emersa  anche  da un apposito studio,   commissionato   nel   1994   dal   Consorzio   del   canale Milano-Cremona,  per  valutare, tra l'altro, l'evoluzione dei fondali del Po a Cremona;
 che  il  suddetto  Consorzio ha affidato in data 27 maggio 1997 l'incarico  di predisporre il progetto preliminare della nuova conca, progetto  che  e'  stato  rimesso  al  committente il 5 agosto 1999 e approvato   definitivamente,   il   25 gennaio  2000,  dal  Consiglio d'amministrazione del Consorzio stesso;
 che  l'intervento  previsto  include  opere  che  riguardano la struttura  della  conca vera e propria ed opere di rimodellamento dei canali di accesso di monte e di valle (c.d. «mandracchi») e interessa un'area  notevolmente estesa e adiacente al Po e che, in particolare, il   progetto   prevede  anche  opere  elettromeccaniche  e  impianti elettrici,  nonche'  la  realizzazione  di  un  impianto  idrovoro di sollevamento  dell'acqua,  destinato  anche ad assolvere alla duplice funzione   di  attingere  acqua  dal  fiume,  alimentando  il  bacino artificiale  del  porto  in  caso  di  carenza  delle  altre fonti di approvvigionamento  idrico,  e di far defluire l'acqua in eccesso dal medesimo bacino portuale in caso di emergenza; mentre, per consentire la  funzionalita'  del  porto anche durante la fase di esecuzione dei lavori,  e'  prevista  la  realizzazione  di  una conca posta davanti all'avanconca esistente e denominata, pertanto, pre-avanconca;
 che l'intervento stesso, unico in Italia per le caratteristiche costruttive  ed  operative,  va  considerato anche dal punto di vista della  promozione  e  della  divulgazione  della navigazione interna, rendendo  l'opera  disponibile  all'accesso del pubblico per le parti piu' significative ed interessanti dal punto di vista ingegneristico;
 che  l'Azienda  regionale  per  i  porti  fluviali di Cremona e Mantova,  istituita  con  legge  regionale  22 febbraio 1980, n. 21 - modificata con legge regionale 4 gennaio 1983, n. 1 - e subentrata al predetto  Consorzio, ha acquisito il progetto esistente e si e' fatta carico  di  proseguire  l'iter  procedurale  per giungere al progetto esecutivo ed al successivo appalto dei lavori;
 che  il  progetto trasmesso al Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  e'  corredato  dallo  studio  d'impatto  ambientale e prevede  un'ipotesi  di variante, denominata «variante gennaio 2003», che  in  realta'  -  come  rileva  il  Consiglio superiore dei lavori pubblici  nel  voto  n. 22, reso in data 11 giugno 2004 - rappresenta una  proposta  di  aggiornamento  progettuale,  che  tiene  conto dei mutamenti intervenuti nel quadro di riferimento rispetto all'epoca di redazione  del  progetto iniziale e che mira a limitare l'impegno dei suoli  interessati dagli interventi, evitando cosi' di coinvolgere le aree sensibili;
 che  l'adozione  della  suddetta  «variante gennaio  2003»  non altera   sostanzialmente   il   progetto   in   quanto  a  finalita', localizzazione  e  strutture  essenziali  delle  opere  previste,  ed individua, quali cambiamenti:
 la riduzione da 200 a 120 m delle dimensioni della conca, che -  mentre  nel  progetto  e'  organizzata in due vasche di differenti dimensioni  -  figura  ora  formata da un'unica vasca che viene posta sulla destra idrografica della conca esistente, con la conseguenza di conservare   inalterati   sia   l'argine   maestro  di  sinistra  che l'avanconca e la banchina di approdo;
 l'innalzamento  della  soglia  di  fondo della nuova conca da 20,40 a 22,24 m slm (da definire meglio nel progetto definitivo);
 l'adeguamento  del  mandracchio  con  opere di sostegno delle sponde  in previsione di un suo progressivo abbassamento in relazione all'andamento   dei  fondali  del  Po,  senza  modifiche  alla  bocca d'ingresso  e di conseguenza senza interessamento delle aree comprese nel S.I.C.(sito d'importanza comunitaria);
 la  realizzazione di un maggior numero di posti di attesa e/o sosta per le navi in transito;
 che la suddetta Azienda ha trasmesso la domanda di pronuncia di compatibilita'  ambientale  al Ministero dell'ambiente e della tutela del  territorio  ed al Ministero per i beni e le attivita' culturali, inviando  copia  del  progetto  preliminare  e dello studio d'impatto ambientale anche alle altre Amministrazioni ed Enti interessati;
 che il Ministero delle attivita' produttive, con nota n. 813374 del 14 aprile 2003, ha inviato il proprio parere favorevole;
 che  la  regione Lombardia, con delibera di Giunta n. VII/13823 del  25 luglio  2003,  ha  formulato  parere  favorevole in merito al progetto preliminare dell'opera in esame, nonche' alla compatibilita' ambientale ed alla localizzazione dell'opera stessa, subordinatamente al  recepimento  di prescrizioni ed indicazioni, che dovranno trovare riscontro  in  sede  di progetto definitivo e per le quali la regione «procedera'  ad una specifica verifica di ottemperanza e riservandosi -  in  ogni  caso  - di formulare, in quella stessa sede, proposte di varianti migliorative non essenziali, finalizzate alla minimizzazione degli impatti»;
 che  con nota n. 27 del 23 gennaio 2004 il progetto preliminare e'  stato trasmesso al Consiglio superiore dei lavori pubblici per la valutazione  circa  la fattibilita' tecnica d'insieme dell'opera e la prosecuzione  dell'iter  approvativo  del  progetto e che il suddetto Consiglio,  con  il  citato  voto  n.  22/04  dell'11 giugno 2004, ha comunicato come il progetto stesso, previo adeguamento all'ipotesi di «variante gennaio  2003», sia suscettibile di sviluppo nei successivi livelli  di approfondimento progettuale previsti dalle norme vigenti, con   le  prescrizioni,  raccomandazioni  ed  osservazioni  nel  voto riportate;
 che,  in  merito  al  progetto  preliminare  in questione ed al relativo studio d'impatto ambientale, l'Autorita' di bacino del fiume Po,  con  nota  n.  2004/PU  del 29 marzo 2004, ha espresso parere di compatibilita' con la vigente pianificazione di bacino, formulando la richiesta  che,  in  sede di progettazione definitiva, la quota della soglia  di  fondo  della  conca  venga  determinata  sulla  base  dei prevedibili trend evolutivi del fondo;
 che  il Ministero per i beni e le attivita' culturali, con nota n.  ST/408/14545  del 23 aprile 2004, ha espresso parere positivo sul progetto   preliminare   dell'opera,  con  prescrizioni  fra  cui  la richiesta  di  realizzazione di una conca di dimensioni ridotte, come previsto   nella   gia'  citata  ipotesi  di  variante,  al  fine  di salvaguardare l'integrita' della citata area S.I.C.;
 che  il  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, con  nota  n.  GAB/2004/4844/805  del 19 maggio 2004, ha trasmesso il parere   della   Commissione   speciale   VIA,  che  si  e'  espressa positivamente  con  prescrizioni  e  raccomandazioni,  ivi inclusa la prescrizione   concernente   l'adeguamento  del  progetto  definitivo all'ipotesi  di «variante 2003», come definita nello studio d'impatto ambientale;
 che  il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  - sostanzialmente   recependo   le  indicazioni  di  cui  sopra  ed  in particolare  condividendo l'opportunita' di tener conto dei contenuti della  c.d. «ipotesi di variante 2003» - propone le prescrizioni e le raccomandazioni da formulare in sede di approvazione del progetto;
 - sotto l'aspetto attuativo:
 che  il  soggetto  aggiudicatore viene individuato nell'Azienda regionale  per  i porti fluviali di Cremona e Mantova, ente regionale di diritto pubblico;
 che  la durata delle fasi preliminari all'apertura dei cantieri e'  stimata  in  17  mesi dall'approvazione del progetto preliminare, tenendo    conto   della   complessita'   dell'iter   progettuale   e amministrativo  di  competenza  delle varie Amministrazioni, e che il tempo  di  realizzazione delle opere e' indicato in quattro anni, si' che  la funzionalita' dell'opera e' prevista per la seconda meta' del 2010;
 che il CUP del progetto e' F51B04000130007;
 - sotto l'aspetto finanziario:
 che  l'importo  complessivo  dell'opera,  come  individuato nel progetto  preliminare redatto nel 1999, ammonta a 61.251.788,23 euro, di  cui  45.448.207,12  euro  per lavori a base d'asta - compresi gli oneri  per sicurezza - e 15.803.581,11 euro per somme a disposizione, comprensive  -  tra  l'altro  -  dei  costi per IVA, spese tecniche e collaudi, indagini, allacciamenti e bandi;
 che  l'analisi  costi-benefici  ha  rilevato possibili tassi di rendimento collocabili nell'intervallo tra il 10,9 ed il 5,1%;
 che  l'adozione  dell'ipotesi di variante, secondo il Consiglio superiore  dei  lavori  pubblici,  consentira' la riduzione del costo dell'opera a circa 47.000.000 euro e la possibilita' di definire, con il  risparmio  realizzato, mitigazioni e compensazioni ambientali non previste  dal  progetto 1999 - per il quale il committente aveva solo l'onere  della  progettazione schematica e costruttiva del progetto - ma  richieste  dal  decreto  legislativo n. 190/2002 e sinteticamente elencate nel menzionato voto;
 che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone di  rinviare  alla  fase  di  approvazione  del  progetto  definitivo l'assegnazione di risorse a carico dei fondi destinati all'attuazione del  1°  Programma  delle  opere  strategiche, essendo previsto - tra l'altro -  il  concorso  finanziario  della regione Lombardia, la cui entita'  e'  da definire in sede di valutazione dello stesso progetto definitivo;
 
 Delibera:
 
 1. Approvazione progetto preliminare
 1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato dal decreto legislativo n.  302/2002,  e'  approvato  - con le prescrizioni e raccomandazioni proposte  dal  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - anche ai    fini   dell'attestazione   di   compatibilita'   ambientale   e dell'apposizione  del  vincolo preordinato all'esproprio, il progetto preliminare della «Nuova conca di accesso al porto di Cremona».
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera.
 1.2.  Ai  sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n.  190/2002, l'importo di 61.251.788,23 euro, di cui alla precedente presa  d'atto,  costituisce  il limite di spesa dell'intervento ed e' comprensivo   del   costo  delle  opere  e  misure  di  compensazione ambientale.
 1.3.  Le  prescrizioni  e le raccomandazioni citate al punto 1.1, a cui e' condizionata l'approvazione del progetto e da recepire in sede di  redazione  del  progetto  definitivo  e/o  di realizzazione delle opere, sono riportate nell'allegato, che forma parte integrante della presente delibera.
 Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dar seguito ad  alcune  di  dette  raccomandazioni, fornira' al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire al Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  di  esprimere  le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 2. Copertura finanziaria.
 2.1.  In  sede  di  redazione  del  progetto definitivo il soggetto aggiudicatore  provvedera'  a  predisporre  il nuovo quadro economico dell'opera  che  riportera', separatamente, il costo dell'intervento, come  ridefinito  a seguito dell'accoglimento della «variante gennaio 2003»  e  delle  prescrizioni  di cui al precedente punto 1.3., ed il costo  delle  opere di mitigazione e compensazione ambientale: a tale fine  il  soggetto  aggiudicatore  terra'  conto  anche,  per  quanto concerne   la   quantificazione   del  costo  dell'intervento,  delle indicazioni  del  Consiglio  superiore  dei lavori pubblici in ordine alle  ulteriori  voci  da considerare ai sensi dell'art. 17, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554, recante il regolamento di attuazione della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modifiche ed integrazioni.
 2.2. In sede di esame del progetto definitivo, si procedera' ad una puntuale  ricognizione  delle  disponibilita'  esistenti  e, anche in relazione   all'entita'  del  contributo  che  la  regione  Lombardia indichera'  in  apposita  delibera  di  Giunta,  verra' affrontato il problema   del   completamento  della  copertura  finanziaria,  fermo restando  che  la  quota  da  porre  a carico delle risorse destinate all'attuazione  del 1° Programma delle infrastrutture strategiche non potra' superare - salvo compensazione - quella indicata nell'allegato 1 alla delibera n. 121/2001. 3. Clausole finali
 3.1.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti  componenti  il progetto preliminare dell'intervento «Nuova conca  di  accesso  al  porto  di Cremona», approvato con la presente delibera.
 3.2.  La  Commissione VIA procedera' - ai sensi dell'art. 20, comma 4,  del decreto legislativo n. 190/2002 - a verificare l'ottemperanza del  progetto  definitivo  alle  prescrizioni  del  provvedimento  di compatibilita'  ambientale  e  ad  effettuare gli opportuni controlli sull'esatto  adempimento  dei contenuti e delle prescrizioni di detto provvedimento.
 Il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti, in sede di approvazione   della   progettazione   definitiva,  provvedera'  alla verifica  di  ottemperanza  alle altre prescrizioni che, ai sensi del precedente  punto  1.3.,  debbono essere recepite in tale fase, anche avvalendosi  degli  esiti  dell'attivita'  di verifica che la regione Lombardia   si   e'   riservata  di  effettuare  sul  rispetto  delle prescrizioni dalla medesima formulate.
 Il  soggetto  aggiudicatore verifichera' che, nelle fasi successive all'approvazione  del  progetto  definitivo, vengano attuate le altre prescrizioni  di  cui  al  citato  allegato, dandone assicurazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
 3.3.  Il  suddetto Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 3.4.  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di approvazione del progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  Coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo   -   tra  l'altro  -  l'acquisizione  delle  informazioni antimafia  anche  nei  confronti  degli  eventuali  sub-appaltatori e sub-affidatari,  indipendentemente  dall'importo  dei lavori, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione degli stessi.
 3.5.  Il  codice  unico di progetto (CUP), assegnato al progetto in argomento,   ai  sensi  della  delibera  n.  24/2004,  dovra'  essere evidenziato  in  tutta  la  documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento di cui alla presente delibera.
 Roma, 20 dicembre 2004
 Il presidente delegato
 Siniscalco Il segretario del CIPE
 Baldassarri
 
 Registrato alla Corte dei conti il 17 giugno 2005 Ufficio controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 3 Economia e finanza, foglio n. 316
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 1. Prescrizioni e raccomandazioni di carattere generale.
 
 Di  seguito si riportano le prescrizioni e le raccomandazioni che dovranno  essere  recepite  dal  Soggetto  Aggiudicatore  e  dovranno trovare puntuale riscontro in sede di progettazione definitiva e/o di realizzazione delle opere. 1.1. Prescrizioni:
 - aggiornare  il Progetto definitivo in base ai contenuti tecnici prefigurati nella cosiddetta «Ipotesi di Variante 2003» come definita nella SIA e cioe':
 - ridefinire  la  nave  e  il convoglio tipo di progetto per il Sistema Idroviario Padano-Veneto;
 - utilizzare  le  risultanze  di  nuovi  studi sulla evoluzione morfologica   dell'alveo   del   Po,   che  hanno  ridotto  la  stima dell'entita'  dell'erosione  del  fondo da circa 10 cm/anno a circa 5 cm/anno;
 - ridimensionare la lunghezza della conca da 200 m a 120 m, con conseguente sensibile contrazione dei costi di costruzione;
 - innalzare  la quota della soglia di fondo della vasca, la cui entita' andra' individuata successivamente sulla base degli ulteriori studi  di evoluzione morfologica attualmente in corso di elaborazione per  conto  dell'Autorita'  di  Bacino  del fiume Po ed alla luce del prevedibile  effetto prodotto dalla sistemazione dell'alveo di magra. (Pertanto,  la determinazione di detto parametro e' condizionante per lo   sviluppo   della   progettazione   definitiva  e  dovra'  essere documentato nel Progetto definitivo);
 - sistemare  il mandracchio con l'individuazione di un posto di attesa per le navi in transito e di banchine adatte al carico/scarico delle merci nel caso di un fermo conca prolungato;
 - per  quanto  riguarda l'alimentazione dello specchio acqueo del porto   di   Cremona,  verificare  gli  ulteriori  aspetti  idraulici riguardanti in particolare:
 - la potenza elettrica dell'impianto di sollevamento;
 - le  fasi  realizzative  dell'impianto  sulla base delle reali necessita';
 - la  possibilita' di utilizzare la conca esistente come «vasca di risparmio»;
 - per   quanto   attiene  gli  aspetti  idraulici  dovra'  essere effettuata   una   valutazione  comparativa  dei  costi  relativa  al superamento del dislivello;
 - per  quanto  riguarda  gli  aspetti strutturali si prescrive di subordinare la tensione da assegnare a ciascun tirante ad un piano di verifiche sperimentali prescritte in sede di progetto definitivo.
 - il  valore  dell'attuazione  delle  prescrizioni e delle misure compensative dovra' essere inserito nel quadro economico del progetto definitivo. 1.2. Raccomandazioni:
 - si  raccomanda che sia il progettista a definire il piano delle indagini  geotecniche,  alla  luce  delle  scelte tipologiche e delle modalita' costruttive delle opere da realizzare;
 - si  raccomanda  di  verificare  gli  aspetti  impiantistici  ed elettromeccanici riguardanti in particolare:
 - quelli dei dati esposti sull'impegno di potenza;
 - progettazione  di  tutti gli apparati di alimentazione per 20 kV.  In  particolare,  il  primario  dei  trasformatori dovra' essere realizzato  con  doppia  tensione  di  imput  e  cambio  con semplice spostamento  delle connessioni dei cavi, lato rete, senza alcun costo aggiuntivo;
 - l'alimentazione   degli  apparati  di  sicurezza  e  gestione dell'impianto e' da preferirsi un sistema ridondato di UPS;
 - prevedere  per  la supervisione del sistema una consolle con monitor   a   colori   e   sistemi  di  visualizzazione  dello  stato dell'impianto   con  telecamere  per  la  visione  diretta  dell'area interessata del canale di accesso alla conca;
 - verificare  anche  nelle  condizioni  presenza  di  nebbia la possibilita' di usare una torrefaro con lampade a vapore di sodio;
 - per  quanto  attiene  la  configurazione dell'impianto per le pompe  di  sollevamento,  verificare  che  la  scelta  dei motori sia effettuata  in  base  al  confronto  economico-prestazionale, tenendo anche  conto  della  presenza  di  un  motore  sincrono per sfruttare appieno  la  possibilita'  di  rifasamento  offerto da questo tipo di macchine;
 - duplicazione   delle   elettrovalvole   di   pilotaggio   dei distributori di manovra;
 - adozione  di  pompe  ad ingranaggi con pressioni di esercizio inferiori ai 100 bar. 2. Prescrizioni e raccomandazioni del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. 2.1. Prescrizioni in fase di progettazione definitiva:
 - reperire  tutte  le  misure  di  mitigazione  degli  impatti  e sviluppare  tutti gli interventi di compensazione ambientale previsti nello studio di impatto ambientale, dettagliandone la localizzazione, la tipologia e i costi analitici;
 - definire  e sviluppare in dettaglio il progetto di mantenimento conservativo  e  riutilizzo  della  conca  esistente e delle opere di regolazione  delle acque, tenendo conto dell'importanza dei manufatti quale testimonianza archeo-industriale;
 - predisporre  ed  allegare al progetto definitivo il progetto di Monitoraggio   ambientale   secondo  le  Linee  guida  redatte  dalla Commissione speciale VIA;
 - per  le  opere di sistemazione a verde, ripristino ambientale e rinaturazione   previste,  fare  ricorso  a  tecniche  di  ingegneria naturalistica,  adottando le «Linee guida per capitolati speciali per interventi di ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde» del Ministero  dell'ambiente, Servizio VIA, settembre 1997; ai fini della progettazione   definitiva   si  puo'  inoltre  fare  riferimento  al «Quaderno  opere  tipo  di  ingegneria  naturalistica»  della regione Lombardia  e  al  «Manuale di ingegneria naturalistica» della regione Lazio, o ad altri manuali qualificati;
 - nel   progetto  dei  manufatti  curare  che  gli  stessi  siano espressione  di un linguaggio architettonico che richiami la funzione delle infrastrutture portuali;
 - commisurare  il  tirante  d'acqua  minimo  in  conca  a  quello rinvenibile   nel   fiume   per  valore  della  Q340  (portata  media riscontrabile almeno 340 giorni/anno) da assumersi non sulla base dei dati   oggi   disponibili  ma  nell'ipotesi  che  sia  nel  frattempo completata  la  sistemazione  a  corrente  libera  del  fiume  e  sia incrementato il servizio di dragaggio;
 - presentare  una  specifica  relazione che confermi l'assenza di effetti  delle opere nel pSIC/ZPS IT 4010018 ai sensi della direttiva Ce 43192. 2.2. Prescrizioni in fase di realizzazione delle opere:
 - sviluppare  in dettaglio le modalita' di esecuzione degli scavi attraverso  setti successivi e realizzazione di tappi di fondo scavo, al  fine  di  minimizzare  gli  effetti delle operazioni di pompaggio delle  acque  di  falda  necessarie  per  garantire  la sicurezza dei lavori, adottando eventuali migliori tecnologie disponibili;
 - predisporre  quanto  necessario per adottare, entro la consegna dei lavori, un Sistema di gestione ambientale conforme alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE 761/2001). 2.3. Raccomandazioni in fase di progettazione definitiva:
 - approfondire   la   valutazione   degli   effetti  sulla  fauna dell'utilizzazione  come  attracco  di  imbarcazioni  da  diporto del tratto di riva compreso tra la foce del Riglio e l'imbocco del porto. 2.4. Raccomandazioni in fase di realizzazione delle opere:
 - assicurarsi  che il realizzatore dell'infrastruttura possegga o in  mancanza  acquisisca,  per  le  attivita'  di  cantiere,  dopo la consegna dei lavori nel piu' breve tempo possibile, la certificazione ambientale  ISP  14000  o  la  Registrazione di cui al Regolamento CE 761/2001 (EMAS);
 - stimare  in  dettaglio  le  emissioni  in atmosfera e il rumore durante  la  fase di esercizio, dovute al previsto aumento dei flussi di traffico in/out del porto di Cremona. 3. Prescrizioni  e  raccomandazioni  del  Ministero  per  i beni e le attivita' culturali: 3.1. Prescrizioni in fase di progettazione definitiva:
 - dovra'  essere  realizzata ed estesa l'area di riqualificazione della  fascia  spondale  del fiume Po, con rimboschimenti, oggetto di specifica  progettazione  di  dettaglio da sottoporre al parere della competente  Soprintendenza,  al  fine di costituire un filtro visuale sulle   opere  previste  dai  principali  coni  ottici  e  panoramici all'intorno;
 - i nuovi manufatti architettonici e le aree pavimentate dovranno essere  oggetto di specifica progettazione di dettaglio da sottoporre al  parere  della  competente  Soprintendenza,  che, nella scelta del linguaggio  architettonico,  dei materiali e delle colorazioni, punti alla  massima  integrazione  con il contesto e mitigazione della loro visibilita'. 3.2. Prescrizioni in fase di realizzazione delle opere:
 - dovra'  essere  garantita la realizzazione, in concomitanza con l'esecuzione  dell'opera  principale,  di  tutti  gli  interventi  di mitigazione e compensazione, che dovranno essere oggetto di specifica progettazione  di  dettaglio  in  fase  di progettazione esecutiva da sottoporre al parere della competente Soprintendenza;
 - tutte  le  attivita'  di  scavo dovranno essere condotte con la sorveglianza  di una ditta specializzata nel settore archeologico che operera'  sotto  la  direzione  della competente Soprintendenza per i beni archeologici. 4. Prescrizioni e raccomandazioni della regione Lombardia. 4.1 Prescrizioni in fase di progettazione definitiva:
 - nel  progetto  definitivo  e'  da  ritenersi accettabile che il tirante  d'acqua minimo in conca sia commisurato a quello rinvenibile nel  fiume  per valori della Q340 (portata media riscontrabile almeno 340  giorni/anno);  quest'ultimo e' da assumersi cautelativamente non sulla  base  dei  dati  oggi  disponibili ma nell'ipotesi che sia nel frattempo  completata  la  sistemazione a corrente libera del fiume e sia incrementato il servizio di dragaggio;
 - si  raccomanda che le opere di compensazione siano circoscritte a  quelle  migliorative  della  viabilita'  ciclo pedonale e stradale nell'immediato interno del mandracchio, ed al completamento di quelle esistenti, nel tratto compreso tra il fiume Po e il porto;
 - la  portata  del  nuovo  impianto  «reversibile»  di pompaggio, prevista  in  1.00  mc/sec,  dovra'  tenere  conto, in caso di piena, dell'eventuale adduzione di acqua proveniente dai coli che alimentano il canale navigabile;
 - le  opere  per la raccolta delle acque di sentina e dei rifiuti liquidi  e solidi dovranno essere adeguate all'incremento di traffico previsto;
 - la  risposta  ad eventuali incidenti che possono comportar e il rilascio  di  sostanze  in  acqua dovrebbe comunque essere adeguata a tutte  le  tipologie  di  merci  trasportate  piu' frequentemente sul sistema idroviario considerato;
 - l'illuminazione  dell'area  dovra'  rispettare  le  indicazioni della legge regionale n. 17/00;
 - dovranno   essere   meglio  dettagliate,  dal  punto  di  vista acustico,  le  informazioni  sulle modalita' di esercizio della nuova conca. 4.2. Raccomandazioni in fase di progettazione definitiva:
 - e'   raccomandato   che   il   progetto  definitivo  prenda  in considerazione il recupero e il riutilizzo ad attivita' complementari di  quelle  attinenti la navigazione degli spazi attualmente occupati dalla  avanconca  esistente,  che  e' destinata ad essere messa fuori servizio con l'entrata in funzione della nuova opera;
 - e'   raccomandato  un  approfondimento  circa  il  mantenimento conservativo  della  conca  esistente  (che  rappresenta  comunque un esempio di archeologia industriale) anziche' la sua parziale o totale demolizione.  Ulteriori  considerazioni possono essere compiute circa il  riutilizzo  quale  bacino di carenaggio. In tal senso il progetto dovra'  compiere una valutazione comparata dei costi di demolizione o di mantenimento o di riconversione della conca esistente. 4.3. Prescrizioni  e  raccomandazioni  in fase di realizzazione delle opere:
 - dovra'      essere      prestata     particolare     attenzione nell'individuazione  del  sito  per  l'ammasso  degli  inerti  e  dei percorsi stradali per il loro allontanamento;
 - in  fase  di predisposizione del cantiere si dovranno prevedere tutti  gli  accorgimenti  necessari  ad  evitare  che  sia i fenomeni atmosferici  di  particolare  intensita',  sia  le  piene  del fiume, possano  causare  inquinamenti  dell'area,  a  causa  dei depositi di sostanze  o prodotti attinenti alle attivita' di cantiere quali olii, idrocarburi, batterie, rifiuti, ecc.;
 - dovranno  essere  utilizzati  mezzi  di trasporto con capacita' differenziata, in modo da ottimizzare i carichi sfruttando al massimo la  capacita'  degli  stessi.  Per  il  materiale sfuso dovra' essere privilegiato  l'impiego  di  mezzi  di  grande  capacita'  al fine di ridurre  il numero di veicoli in circolazione nelle zone limitrofe al cantiere;
 - in uscita dal cantiere dovra' essere prevista una postazione di lavaggio  delle  ruote  e  della  carrozzeria  dei mezzi, per evitare dispersioni di materiale polveroso lungo i percorsi stradali;
 - i riempimenti dovranno essere fatti privilegiando il riutilizzo del materiale derivante dagli scavi e dalle eventuali demolizioni;
 - cemento,  calce,  intonaci  ed altri materiali da cantiere allo stato   solido  polverulento  dovranno  essere  stoccati  in  sili  e movimentati  tramite  trasporti  pneumatici  presidiati  da opportuni filtri  in  grado  di  garantire  valori  d'emissione di 10 mg/Nmc. I filtri dovranno essere dotati di sistemi di controllo dell'efficienza (pressostati con dispositivo d'allarme);
 - il  materiale  di  pezzatura  grossolana,  stoccato  in cumuli, dovra'  essere  opportunamente umidificato in caso di vento superiore ai  5 m/s. In zone non protette dovranno essere installati sistemi di rilevazione della direzione e velocita' del vento;
 - eventuali  tramogge o nastri trasportatori di materiale sfaso o secco,   di   ridotte  dimensioni  granulometriche,  dovranno  essere opportunamente dotate di carter;
 - dovranno  essere  minimizzate le interferenze impattanti tra il cantiere e la viabilita' esistente;
 - dovra'  essere  prevista  l'adozione  di  sistemi di carico del carburante  in  circuito  chiuso  dall'autocisterna  al  serbatoio di stoccaggio,  mentre durante la fase di riempimento dei serbatoi degli automezzi  dovranno  essere utilizzati sistemi d'erogazione dotati di tenuta  sui serbatoi con contemporanea aspirazione e abbattimento dei vapori con impianto a carboni attivi, visto l'elevato numero di mezzi previsti e di movimentazione degli stessi utilizzati durante tutta la fase di cantierizzazione;
 - dovranno  essere  utilizzati  gruppi  elettrogeni  e  gruppi di produzione di calore con caratteristiche progettuali tali da ottenere le   massime  prestazioni  energetiche  al  fine  di  minimizzare  le emissioni in atmosfera;
 - in fase di realizzazione dell'intervento, nel caso di eventuale riutilizzo  di  materiali  litoidi  di  risulta,  il  loro asporto e' subordinato  a  denuncia di prelievo e trasporto, da presentarsi alla provincia  ed al comune di Cremona da parte del titolare del cantiere o  del proprietario suo delegato, con l'indicazione dei volumi di cui si  prevede  la movimentazione, luogo di prelievo e di collocazione o di  deposito,  ai  sensi  dei  commi  2  e 3 dell'art. 35 della legge regionale n. 14/98 in materia di cave;
 - la realizzazione di eventuali manufatti per lo stoccaggio delle merci  quali  silos, container, ecc., e/o per la movimentazione quali carri-ponte,  gru,  ecc.  dovra'  essere  progettata  avendo  cura di limitare   al   massimo   l'interferenza   visiva  dei  medesimi  (in particolare dai principali punti di visuale pubblica);
 - particolare   cura  dovra'  essere  posta  nella  progettazione dell'architettura  dei  manufatti in modo che gli stessi siano chiara espressione  di  un  «linguaggio  architettonico» che per significato anche  simbolico richiami la funzione delle infrastrutture navigabili e dei porti e possa anche costituirsi quale immagine riconoscibile di un nuovo riferimento paesistico-ambientale;
 - il   dimensionamento   e  la  «finitura»  dei  piazzali  dovra' garantire  un'adeguata  dotazione  di  suoli  permeabili,  in modo da evitare  l'effetto  di  «desolanti  piazzali»  ed  avendo cura che la progettazione  consegua  un  equilibrato  rapporto  fra  le  aree  di stoccaggio ed aree pertinenziali a verde;
 - dovra'  essere riservata un'adeguata attenzione alla necessita' di ampie piantumazioni, di essenze arboree autoctone di medio ed alto fusto  da porre a dimora a gruppi e macchie lungo le sponde del Fiume Po, a monte ed a valle del canale;
 - qualora  si  prevedesse il funzionamento, soprattutto notturno, di pompe o altri impianti di servizio rumorosi, dovra' essere stimato quantitativamente il loro effetto sui livelli di immissione di rumore in  corrispondenza dei recettori esposti. Sulla base delle risultanze dell'analisi dovra' quindi essere valutata l'opportunita' di adottare eventuali misure mitigative per contenere il disturbo;
 - per quanto riguarda le emissioni rumorose della conca dovute al traffico  delle imbarcazioni, pur non essendo stato ancora emanato il decreto  del Presidente della Repubblica, previsto dall'art. 11 della legge  n.  447/1995,  finalizzato  alla  disciplina dell'inquinamento acustico  avente  origine  da  natanti  e  imbarcazioni,  si  ritiene comunque  che  possano essere assunti come riferimento i limiti della classificazione acustica comunale, a condizione che essa sia conforme ai  criteri  definiti  dall'art.  2  della legge regionale n. 13/02 e dettagliati dalla DGR VII/9776;
 - i  parcheggi  degli  automezzi,  se  di  nuova costruzione o in ristrutturazione, dovranno possibilmente essere progettati in modo da ridurre  le  evaporazioni  dei  COV  (composti organici volatili) dai serbatoi adottando schermi frangisole o sistemi ombreggianti;
 - dovra'   essere  presentato  un  piano  di  monitoraggio  della qualita' dell'aria nella fase di cantiere per il controllo dei valori riferiti ai principali inquinanti atmosferici prodotti.
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