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| Gazzetta n. 148 del 28 giugno 2005 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 20 dicembre 2004 |  | Primo  programma  delle  opere  strategiche  (legge  n. 443/2001) Hub portuale  di  Trieste - Piattaforma logistica tra lo scalo legnami ed il punto franco oli minerali. (Deliberazione n. 99/04). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 Vista  la  legge  21 dicembre  2001,  n.  443,  che, all'art. 1, ha stabilito   che   le   infrastrutture   pubbliche  e  private  e  gli insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale, da realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato,  prevede, in particolare, che gli interventi medesimi siano compresi  in  intese  generali  quadro  tra il Governo e ogni singola regione  o  provincia autonoma, al fine del congiunto coordinamento e realizzazione delle opere;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come  modificato  -  da  ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2002, n. 302;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato  art.  1  della  legge  n.  443/2001,  ha  approvato il 1° Programma  delle opere strategiche, che riporta all'allegato 1, sotto la  voce «Hub portuali», l'intervento «Trieste piattaforma logistica» per il quale si indica un costo complessivo di 414,198 Meuro;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003, errata corrige nella Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004),  con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei  ed informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico e   deve  essere  utilizzato  nelle  banche  dati  dei  vari  sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture  e  dei  trasporti,  con  il  quale  - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e'   stato   costituito  il  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Visto  il  Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2004-2007,  che,  in  apposito  allegato,  conferma l'intervento «Hub portuale  di Trieste» tra le iniziative potenzialmente attivabili nel periodo considerato;
 Vista  la  nota  n. COM/3001/1 del 5 novembre 2004, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Vista  la  nota 12 novembre 2004, n. 646, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  ha  trasmesso  la relazione istruttoria  sul  progetto  preliminare  relativo alla realizzazione, nell'ambito   dell'Hub   portuale   di  Trieste,  della  «Piattaforma logistica  tra  lo  scalo  legnami  ed il punto franco oli minerali», proponendone   l'approvazione,   con   prescrizioni,   ai  soli  fini procedurali;
 Considerato  che  l'opera  di  cui  sopra  e'  compresa nell'intesa generale quadro tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e  la  regione  Friuli-Venezia  Giulia,  sottoscritta il 20 settembre 2002, tra le «infrastrutture di preminente interesse nazionale»;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato   che   al   progetto   e'   stato   assegnato  il  CUP C21B03000060001;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 
 PRENDE ATTO
 
 delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
 - sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che  l'intervento  sottoposto  a  questo  Comitato si colloca nel processo di riequilibrio modale inteso a sviluppare - in linea con le indicazioni   comunitarie   gia'  presenti  nel  «libro  bianco»  sui trasporti e con i contenuti del «Piano generale dei trasporti e della logistica»,  approvato  con  decreto  del Presidente della Repubblica 14 marzo 2001 - modalita' alternative alla strada al fine di superare i  pericoli  connessi  ai  problemi  di congestione nel settore della mobilita',  che  rischiano  di minare la competitivita' dell'economia europea,  e al fine di assicurare forme piu' sostenibili dal punto di vista sociale-ambientale ed economico;
 che,  nella prospettiva descritta, il predetto intervento si pone in  funzione attuativa del progetto «autostrade del mare», che figura inserito  nella  lista dei progetti prioritari nell'ambito della rete transeuropea   dei   trasporti  (TEN-T)  di  cui  alla  decisione  n. 884/2004/CE,   e   rappresenta   un'occasione  di  potenziamento  del Corridoio 5, il cui sviluppo (integrato con una rete multimodale Nord italiano-Sud   francese)   consentirebbe   di   ribaltare   l'attuale svantaggio  competitivo  delle  regioni  italiane, poste in posizione periferica rispetto al Centro Europa, e di rilanciare le opportunita' collegate  alla localizzazione dell'Italia nel Mediterraneo quale via naturale   per  i  collegamenti  via  mare,  con  forti  opportunita' economiche per l'intera penisola;
 che  la  realizzazione  della  piattaforma  logistica  di Trieste risponde  all'esigenza di nuovi interventi di infrastrutturazione che consentano  a  detto  porto  - scalo marittimo di rilevanza economica internazionale,  riconosciuto  dell'Unione europea quale porto franco comunitario,  e  perno  del sistema portuale dell'Alto Adriatico - di garantire  lo  sviluppo  di traffici previsto dal piano strategico in atto,  posto  che, stante le attuali percentuali di capacita' residua del  porto  stesso,  e'  prevedibile  che  entro  il 2010 parte delle strutture portuali pervenga alla saturazione;
 che detta piattaforma logistica, prevista nell'area tra lo «scalo legnami»  e  le  aree  ex  Italsider, rappresenta il primo nucleo del futuro   modello  di  sviluppo  del  porto  in  direzione  Sud-Est  e costituisce,  inoltre,  il  primo  passo per delineare un percorso di recupero  e  riutilizzo  di  tutte  le  aree del porto industriale di Trieste, le cui attivita' primarie (raffinerie, impianti industriali, ecc,) in parte sono state progressivamente dismesse o riconvertite;
 che  l'intervento consentira' di recuperare all'utilizzo portuale un'area  complessiva  di  250.000  metri  quadri,  dei  quali 140.000 ricavati  da  aree  attualmente  occupate dal mare mediante rettifica artificiale  della linea della costa esistente e realizzazione di una piattaforma  su  sedime  marino con un banchinamento pensile a pali e piastre,  soluzione  che  -  rispetto  alle alternative prospettate - presenta  il  pregio  di  garantire tempi piu' brevi e certi sotto il profilo  dell'esecuzione  e  la  possibilita'  di impiego della parte sottostante  quale  zona  di colmata per lo smaltimento dei fanghi di scarto di altri progetti portuali e di drenaggio;
 che,   per  assicurare  la  piena  funzionalita'  dell'opera,  il progetto  prevede anche la realizzazione di nuovi raccordi stradali e ferroviari;   un   adeguato   impianto  di  smaltimento  delle  acque superficiali e sotterranee reflue con idonei impianti di depurazione, adeguati   impianti   elettrici   e   speciali,   impianti  idrici  e antincendio,  la  realizzazione di 2 magazzini portuali su un'area di 24.000  metri  quadri,  la  costruzione di gru da banchina e un nuovo attracco per navi Ro-Ro, eventualmente raddoppiabile;
 che   l'intera   area   interessata   dalla  realizzazione  della piattaforma  e'  di  proprieta'  demaniale  e  non  e' interessata da occupazioni in forza di atti formali pluriennali;
 che  l'Autorita'  portuale  di  Trieste,  indicata quale soggetto aggiudicatore   della   piattaforma   dalla  regione  nella  delibera 14 novembre  2002  n.  3854,  ha  trasmesso,  con le modalita' di cui all'art.   3   del  decreto  legislativo  n.  190/2002,  il  progetto preliminare, corredato dallo studio di prefattibilita' ambientale, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
 che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, con nota  8 maggio  2003,  n.  5116/VIA, ha ritenuto non assoggettabili a procedura di VIA gli interventi previsti dal progetto preliminare, in quanto  non  costituiscono  variante  al  piano  regolatore  portuale approvato,  pur  formulando prescrizioni in ragione degli impatti che si generano in fase di realizzazione e di esercizio dell'opera;
 che  il  Ministero  per i beni e le attivita' culturali, con nota 4 agosto  2003,  prot.  ST/101/27078,  ha espresso parere favorevole, raccomandando   all'Autorita'   portuale   di   concordare   con   la Soprintendenza   competente   un   progetto   di  riqualificazione  e valorizzazione dell'area relativa al «Porto Vecchio», in previsione e a  seguito  del  trasferimento  delle funzioni commerciali alla nuova piattaforma;
 che  il  Consiglio  superiore  dei  lavori  pubblici, chiamato ad esprimersi  sulla  fattibilita'  tecnica d'insieme dell'opera e sulla prosecuzione   dell'iter  approvativo  del  progetto,  con  atto  del 9 luglio  2004,  n.  356, ha emanato il proprio parere favorevole con prescrizioni e raccomandazioni;
 che  la  regione  Friuli-Venezia  Giulia,  con delibera di giunta 10 ottobre   2004,   n.  3076,  ha  espresso  parere  favorevole  con prescrizioni   sul   progetto,   richiamando   -  tra  l'altro  -  le osservazioni  di  cui alla delibera del Consiglio comunale di Trieste 23 settembre  2003,  n.  71,  e  formulando  la  propria  valutazione positiva  sulla  localizzazione  dell'opera,  e  che  la  medesima ha fornito,  con  successiva  delibera  6 febbraio 2004, precisazioni in merito  all'obbligo di allaccio alla «grande viabilita' triestina» in precedenza  indicato  e  da  riferire  alla progettazione preliminare della  seconda  fase  progettuale  o al momento in cui siano comunque disponibili le aree necessarie;
 che  parere  positivo  e'  stato  espresso sia dall'ANAS con nota 21 febbraio  2003,  n.  4195,  che  da  RFI con nota 5 marzo 2003, n. DITS/SOT.OC 02/695;
 che  le  opere  previste  risultano  rispondenti  alle previsioni urbanistiche  di  cui  al  piano  regolatore  generale  del comune di Trieste;
 che  il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone le prescrizioni  e  raccomandazioni da formulare in sede di approvazione del  progetto,  sostanzialmente recependo le osservazioni avanzate in fase  istruttoria  ed  in  particolare sottolineando che - essendo il porto  di  Trieste  ricompreso  tra  i  siti  inquinati  di interesse nazionale  e  perimetrato  con  decreto  del Ministro dell'ambiente e della  tutela  del  territorio in data 24 febbraio 2003 - il soggetto aggiudicatore,  alla  data  di presentazione del progetto definitivo, dovra'  aver  effettuato le indagini e analisi previste dal «piano di caratterizzazione  ambientale»  e  aver  ottenuto  l'approvazione, da parte  del  suddetto  Ministero,  del  relativo  progetto di bonifica ambientale;
 - sotto l'aspetto attuativo:
 che il soggetto aggiudicatore ai sensi del decreto legislativo n. 190/2002 e' individuato nell'Autorita' portuale di Trieste;
 che  l'affidamento  dei lavori avverra' tramite concessione o con ricorso alla figura del contraente generale;
 che  si  prevede che la piattaforma logistica venga realizzata in cinque  anni  dall'avvio  dei  lavori  e  che la realizzazione stessa avverra'  in  due  lotti  consecutivi, di cui il primo lotto dedicato alla realizzazione della parte del molo in modo da consentire, gia' a partire  dal  terzo  anno,  lo  svolgimento  delle attivita' previste (traffico  merci  convenzionali,  traffico  Ro-Ro e servizi logistici integrati);
 che  il  suddetto  cronoprogramma dovra' essere reso compatibile, ove  necessario,  con  i  tempi  e le procedure della citata bonifica ambientale;
 - sotto l'aspetto finanziario:
 che  il  costo  dell'intervento  all'esame,  secondo  il  quadro economico  di  cui  alla relazione istruttoria, ammonta a 272.000.000 euro  di  cui  233.806.000 per lavori a base d'asta e 38.194.000 euro per somme a disposizione;
 che  il  Consiglio superiore dei lavori pubblici ha rappresentato la   necessita'   di  predisporre  il  quadro  economico  in  stretta correlazione  con  le disposizioni di cui all'art. 17 del decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554, ed ha formulato considerazioni sulle somme a disposizione e sul fondo di cui all'art. 18  della  legge  11 febbraio  1994, n. 109, e successive modifiche e integrazioni;
 che  il citato quadro economico di cui alla relazione istruttoria include, rispetto a quello esaminato dal predetto Consiglio, anche il costo delle operazioni di bonifica e l'IVA sull'onere di acquisizione delle  gru,  rideterminando  di  conseguenza  - in relazione al nuovo valore  dei  lavori  a  base  d'appalto  -  alcune voci delle somme a disposizione;
 che,  secondo  la relazione istruttoria, l'analisi costi-benefici evidenzia  un  tasso  di rendimento interno economico dell'iniziativa progettuale  pari  all'8% in caso di recupero degli immobili da tempo dismessi  e al 7% in caso contrario e un valore netto attualizzato di 97,3 Meuro nella 1ª delle ipotesi considerate e 65,9 nella 2ª;
 che  il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone di rinviare   alla   fase   di   approvazione  del  progetto  definitivo l'assegnazione di risorse a carico dei fondi destinati all'attuazione del   1°   Programma   delle   opere  strategiche,  essendo  previsti approfondimenti tecnici e amministrativi;
 
 Delibera:
 
 1. Approvazione progetto preliminare.
 1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato dal decreto legislativo n.  302/2002,  e' approvato, con le prescrizioni e le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche ai fini     dell'attestazione     di    compatiblita'    ambientale    e dell'approvazione  del  vincolo preordinato all'esproprio il progetto preliminare  del «Hub portuale di Trieste - Piattaforma logistica tra lo scalo legnami e il punto franco oli minerali».
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regioni nella localizzazione dell'opera.
 1.2. Ai sensi del citato art. 3, comma 3 del decreto legislativo n. 190/2002  l'importo  di  272,00  Meuro,  di cui alla precedente presa d'atto, costituisce il limite di spesa dell'intervento.
 1.3.  Le  prescrizioni  citate al punto 1.1., a cui e' condizionata l'approvazione  del  progetto  e da recepire in sede di redazione del progetto definitivo, sono riportate nella 1ª parte dell'allegato, che forma  parte  integrante,  della  presente  delibera.  Detto progetto definitivo  potra'  essere sottoposto a questo Comitato solo dopo che il  soggetto aggiudicatore avra' effettuato le indagini e analisi del «piano di caratterizzazione ambientale» citato nella «presa d'atto» e dopo  che  il  Ministero  dell'ambiente e della tutela del territorio avra' approvato il relativo progetto di bonifica ambientale.
 1.4. Le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono riportate nella 2ª parte del citato allegato. Il soggetto  aggiudicatore,  qualora ritenga di non poter dar seguito ad alcune  di  dette  raccomandazioni,  fornira'  al  riguardo  puntuale motivazione  in modo da consentire al predetto Ministero di esprimere le  proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 2. Copertura finanziaria.
 La  individuazione  della copertura finanziaria sara' effettuata in sede  di  esame del progetto definitivo, in relazione alla previsione dei citati approfondimenti tecnici.
 In  occasione  della  presentazione  di detto progetto - che dovra' essere redatto tenendo conto, per quanto attiene al quadro economico, anche delle osservazioni formulate dal Consiglio superiore dei lavori pubblici   -   il   soggetto   aggiudicatore,  con  riferimento  alle indicazioni  riportate  nella  relazione  istruttoria,  fornira' piu' puntuali   elementi   sui   motivi   e   sui  termini  della  diversa distribuzione  dei  fondi  statali  gia' assentiti ed originariamente destinati dal medesimo soggetto aggiudicatore all'opera. 3. Clausole finali.
 3.1.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti   componenti  il  progetto  preliminare  approvato  con  la presente delibera.
 3.2. Il predetto Ministero provvedera' ad accertare che il progetto definitivo  recepisca  le  prescrizioni  che, secondo quanto indicato nell'allegato,  debbono  essere recepite in tale fase progettuale. Il soggetto   aggiudicatore  verifichera'  che,  nelle  fasi  successive all'approvazione  del  progetto  definitivo, vengano attuate le altre prescrizioni  di  cui  al  citato  allegato, dandone assicurazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
 3.3.  Il  citato  Ministero  provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 3.4.  Questo  Comitato  si  riserva,  in  fase  di approvazione del progetto   definitivo   dell'opera   e  in  adesione  alle  richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo  -  tra l'altro - lo svolgimento di accertamenti anche nei confronti  degli  eventuali  subcontraenti e subaffidatari e forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
 3.5.  Il  codice  unico di progetto (CUP), assegnato al progetto in argomento,   ai  sensi  della  delibera  n.  24/2004,  dovra'  essere evidenziato  in  tutta  la  documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento di cui alla presente delibera.
 Roma, 20 dicembre 2004
 Il presidente delegato
 Siniscalco Il segretario del CIPE
 Baldassarri
 
 Registrato alla Corte dei conti il 20 giugno 2005 Ufficio di controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 3 Economia e finanze, foglio n. 318
 |  |  |  | Allegato 
 HUB PORTUALE DI TRIESTE
 
 PRESCRIZIONI   E   RACCOMANDAZIONI   PROPOSTE   DAL  MINISTERO  DELLE
 INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
 
 1. PRESCRIZIONI. 1.1. Prescrizioni   da   recepirsi   nel  corso  della  realizzazione dell'opera e/o dell'esercizio della piattaforma:
 - al  fine  di  evitare  l'inquinamento  delle  acque marine e di superficie  sia  in  corso  di  realizzazione  che di esercizio della piattaforma,  dovranno  essere  attuate  tutte  le idonee misure gia' previste  nella  documentazione  inviata; altresi', in considerazione delle operazioni previste sulla piattaforma e dei movimenti dei mezzi pesanti,  si  dovranno  prevedere  oltre  ai sistemi di raccolta gia' ipotizzati,   anche   idonei   sistemi   di   sezionamento  idraulico all'interno degli stessi sistemi;
 - nel   corso   della   realizzazione   dell'opera,   considerato l'inquinamento  dei  fondali, di cui ancora non si conosce l'entita', si  dovra'  verificare  se  gli  interventi per il confinamento degli inquinanti  siano idonei ad annullare il rischio di contaminazione; i competenti  uffici regionali, in particolare l'ARPA, sulla base delle risultanze  delle  analisi  e  dei  dati  del  monitoraggio, dovranno predisporre   un   abaco  delle  attivita'  e  definire  i  tempi  di realizzazione;  in  caso  di  superamento  di  soglie di torpidita' e inquinamento,  deve  prevedersi  anche  la  sospensione o la modifica delle  operazioni  di  cantiere;  in  particolare  le  operazioni  di realizzazione  dovranno  essere  svolte,  possibilmente,  nei periodi invernale   e  primaverile,  periodi  di  sufficiente  idrodinamismo; proprio  in  relazione  alle  problematiche legate all'idrodinamismo, dovranno  essere, altresi', studiati ed attuati idonei interventi per la vivificazione delle acque;
 - con  riferimento  all'inquinamento da rumore dovra' assicurarsi il  rispetto  dei  limiti  di  legge,  prevedendosi  sia  in  fase di realizzazione  che  in  fase  di  esercizio,  le  opportune misure di mitigazione,  da  verificare  altresi'  in  efficacia  da parte delle competenti strutture regionali;
 - si dovra' prevedere una gestione della piattaforma logistica il piu' possibile attraverso movimenti via ferro, al fine di limitare le emissioni di gas e di polveri sottili;
 - si  dovranno  prevedere  le  azioni  idonee  ed  i piani per la sicurezza delle operazioni di carico/scarico e stoccaggio, in ragione altresi' delle tipologie di merci movimentate;
 - per  quanto  riguarda  la  bonifica dell'area della ferriera si dovra'  procedere  secondo quanto previsto dalle vigenti normative in materia;
 - per  quanto  concerne  la  viabilita'  di  allaccio alla Grande Viabilita'  Triestina  dovra' studiarsi una soluzione progettuale che riduca  l'impatto  sulla viabilita' stradale della zona, prevedendosi un  raccordo  diretto  della  Piattaforma  logistica  con  la  Grande Viabilita'  Triestina,  attraverso  le opportune modifiche alle rampe esistenti ovvero la creazione di nuovi innesti. La prescrizione e' da riferirsi  temporalmente alla progettazione preliminare della seconda fase  progettuale,  momento  in cui potranno essere usufruite le aree necessarie alla realizzazione di tale collegamento in zona portuale;
 - per quanto concerne il nuovo collegamento ferroviario:
 - prima  dell'entrata in esercizio della piattaforma logistica, specialmente   in  previsione  dei  nuovi  traffici  merci,  dovranno risolversi   le   problematiche  afferenti  al  passaggio  a  livello incustodito situato all'ingresso della Via Alti Forni;
 - dovra'  procedersi alla rimozione dei vincoli che attualmente penalizzano  l'accesso  ferroviario allo Scalo Legnami, sia riducendo la  pendenza lungo la linea «bassa» dallo Scalo Legnami alla Scalo di Servola, sia estendendo i binari dello scalo di Servola. 1.2. Prescrizioni da recepirsi nel progetto definitivo
 - dovra'  essere  eseguito un lieve adeguamento funzionale per lo spostamento  della linea di banchina a filo di quella esistente della Ferriera   di   Servola,   come   osservato   dallo  stesso  soggetto aggiudicatore  nella  relazione  generale  illustrativa  allegata  al progetto in esame;
 - dovra'   essere   condotta,   anche  con  speditive  verifiche, l'idoneita'   del   dimensionamento  degli  elementi  strutturali  in relazione ad una assegnata schematizzazione delle azioni di progetto, tenuto  anche  conto delle recenti norme introdotte in tema di azioni sismiche;
 - dovranno  essere  implementate specifiche misure per assicurare sufficiente  durabilita' all'opera nel tempo di vita utile assegnato, alla  luce  dell'aggressivita'  dell'ambiente nel quale le progettate strutture  sono  inserite.  Cio'  anche  al fine del contenimento dei costi di manutenzione programmata;
 - deve essere tenuta nella dovuta considerazione la necessita' di adottare  materiali  particolarmente  adatti  a  ridurre  quanto piu' possibile  gli  effetti  dell'aggressione  marina.  Utile riferimento potra'  essere  individuato  nelle  «Linee  guida per il calcestruzzo strutturale»,  emanate  dal  Servizio tecnico centrale del Cons. sup. lav. pubblici;
 - per  il  prevedibile comportamento disomogeneo dei diversi tipi di  fondazione  dovra'  affinarsi  la soluzione statica per i cassoni gia' realizzati in particolare dovra' essere chiarita la funzione dei pali aggiuntivi al sistema di fondazione su colonne di jet-grouting;
 - i  trasformatori  distributore/rete  portuale  dovranno  essere dotati  di  avvolgimenti  primari  idonei  a  ricevere  sia l'attuale tensione  di  27,5 kV che la tensione unificata di 20 kV con semplice disconnessione dei morsetti di alimentazione, in quanto il livello di 27,5  kV  non  e'  nello  standard  nazionale e quindi destinato, nel prossimo futuro, ad essere dismesso;
 - le  cabine  di  trasformazione  secondarie  Ovest,  Est  e  Sud dovranno  essere  previste  a livello del piazzale ovvero leggermente rialzate;
 - per  l'elevata  probabilita'  di presenza e permanenza di acqua nei  cunicoli  di  distribuzione  dei  cavi,  il  numero di giunzioni elettriche  dovra'  essere  ridotto al minimo ed esse dovranno essere comunque   dotate   di   guaina   esterna  protettiva  nei  confronti dell'acqua;
 - stante  la presenza di numerose torrifaro, alte circa 36 m e di gru  elettromeccaniche, dovra' essere condotto uno studio preliminare secondo  CEI  81 per quanto riguarda la protezione contro le scariche atmosferiche in coordinamento con la rete di terra;
 - dovra'  essere  condotto  uno  studio  illuminotecnico  per  la determinazione del numero e la dislocazione delle torrifaro;
 - il  progetto dovra' considerare i calcoli idraulici delle varie reti, accompagnati da disegni d'insieme e da particolari appropriati;
 - dovra'  essere  considerato  l'aumento  del diametro della rete antincendio, ora fissato a Ø100, e la possibilita' che alcuni idranti siano del tipo fuori terra;
 - il quadro economico dell'intervento dovra' essere reso conforme a   quanto   previsto  dall'art.  17  decreto  del  Presidente  della Repubblica  n.  554/1999;  occorre  fornire  giustificazioni  il piu' possibile  analitiche  in  merito  alla  determinazione degli importi delle somme a disposizione.
 
 2. RACCOMANDAZIONI.
 
 - L'Autorita'  portuale  e  la  Sopraintendenza competente per il territorio    e'    opportuno   che   concordino   un   progetto   di riqualificazione e valorizzazione dell'area relativa al Porto Vecchio in   previsione   ed  a  seguito  del  trasferimento  delle  funzioni commerciali nella nuova piattaforma.
 - E' opportuno che la realizzazione della proposta opera comporti l'effettivo  trasferimento  delle  attivita'  operative residuali dal cosiddetto «Porto Vecchio».
 - Ai  fini poi del funzionamento dell'opera come cassa di colmata (una  volta  definitivamente  bonificato  il  sedime), occorre che la progettazione  sia  opportunamente  integrata  con  la previsione del necessario corredo di dispositivi e misure.
 - Occorrera' preventivamente definire:
 -  modalita'  di deposito del materiale scavato all'interno dei pali di grande diametro durante la fase esecutiva;
 - modalita'  di  riempimento  e  di  spandimento  del materiale dragato  (sia  in  corso  d'opera  che  ad  opera  realizzata  e gia' operativa   ai   fini   portuali,  anche  se  per  eventuali  stralci funzionali);  modalita'  di gestione della cassa di colmata nel tempo di vita utile dell'opera, tenuto anche conto delle eventuali esigenze di  compattazione dei fanghi di dragaggio (al fine di massimizzare la capacita' utile della cassa) e di mitigare l'impatto dei fanghi sulle componenti ambientali.
 - Sara'  opportuno  integrare,  con i dovuti approfondimenti, gli aspetti geotecnici del progetto del banchinamento.
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