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 Indirizzi operativi per fronteggiare il rischio incendi boschivi.
 Nel  corso  degli ultimi due anni la piaga degli incendi boschivi e'  tornata  a  colpire con rinnovata intensita' gran parte dei Paesi del   sud   Europa,  riproponendo  anche  a  livello  comunitario  la necessita'   di  rafforzare  l'impegno  e  l'azione  delle  autorita' pubbliche in questo campo.
 Di  fronte  alla drammaticita' di molti incendi che anche durante lo  scorso  inverno  hanno interessato le regioni del nord del nostro Paese, quali Liguria e Valle d'Aosta, e tenuto conto delle condizioni meteorologiche che nei prossimi mesi estivi sono destinate a favorire l'intensificarsi  del  fenomeno  su  tutto  il  territorio nazionale, ritengo   doveroso  richiamare  all'attenzione  delle  SS.LL.  alcuni essenziali   «indirizzi  operativi»  che  vengono  emanati  ai  sensi dell'art.  5,  comma  2,  della  legge  9  novembre 2000, n. 401, nel contesto   delle  rilevanti  competenze  attribuite  alle  regioni  e province  autonome  dalla  legge  21 novembre 2000, n. 353, affinche' siano  adottate, in modo coordinato, tutte le iniziative ed attivita' necessarie  a  prevenire  e  fronteggiare  in  modo  risolutivo  ogni situazione di emergenza.
 In  tale  ambito  si  colloca  l'attivita'  di  previsione  delle condizioni  di  predisposizione  e  di  pericolosita'  degli  incendi boschivi,  organizzata e coordinata dal Dipartimento della protezione civile  attraverso  la  rete  dei  centri  funzionali,  di  cui  alla direttiva  emanata  il  27 febbraio 2004, che consente di attivare la fase  di  attuazione  in  tempi  utili  per  una  proficua  azione di contrasto degli eventi e dei potenziali fattori d'innesco.
 A  tal  fine  riveste  notevole importanza il coordinamento delle attivita'   dei   centri   funzionali,   istituiti  ed  in  corso  di istituzione, con quelle delle sale operative unificate permanenti.
 Pur  a  fronte  di una diversita' di situazioni e di possibilita' applicative  dei piani anticendio, mi auguro che l'impegnativo lavoro svolto  dalle  regioni dall'emanazione della legge-quadro n. 353/2000 possa  consentire  di giungere nelle migliori condizioni di capacita' organizzativa  ed  operativa  all'appuntamento  della campagna estiva contro  gli  incendi boschivi che, ai sensi dell'art. 1, comma 1, del decreto-legge  31  maggio 2005, n. 90, per quest'anno avra' inizio il 15  giugno  prossimo  e,  fatta  salva  la  possibilita'  di  proroga determinata  dall'evoluzione delle condizioni meteoclimatiche e dalla persistenza  delle  condizioni di rischio, terminera' il 30 settembre 2005.
 Il decreto-legge cui ho appena fatto riferimento reca tra l'altro ulteriori  norme  finalizzate  ad assicurare una sempre piu' efficace azione  della  flotta  aerea  di  Stato, che tuttavia non puo' essere considerata  in  alcun modo come la soluzione al problema della lotta agli  incendi boschivi nel nostro Paese. Il Governo, incrementando la flotta aerea ed adottando ogni possibile misura di propria competenza per mitigare quanto piu' possibile gli effetti di un fenomeno che non accenna ad esaurirsi, intende assicurare ogni possibile concorso alle molte  e  prioritarie  attivita'  che  la  legge-quadro  affida  alle autorita' regionali.
 Auspico   pertanto   che   anche  a  livello  territoriale  possa svilupparsi  la  giusta  ed opportuna sinergia fra le amministrazioni competenti,  secondo quanto stabilito dalla normativa vigente e dalle direttive  da  me  impartite in ripetute occasioni in modo da evitare duplicazioni,  carenza  di  coordinamento  e conflitti fra le diverse amministrazioni,  ognuna delle quali ai sensi della 353/2000 dovrebbe avere ormai gia' raggiunto un ottimo livello organizzativo.
 In  vista  della  campagna  estiva,  ritengo  comunque  di  dover rivolgere  un  particolare  invito  alle  SS.LL. perche' sia assunta, nell'ambito  delle  rispettive  competenze, ogni ulteriore iniziativa utile  in  vista  del fondamentale obiettivo di ridurre il rischio di incendi  boschivi  e  contenere  per quanto possibile i danni da essi causati,  nell'ottica  della  salvaguardia  delle persone, dei beni e dell'ambiente.
 In  particolare,  si  rappresentano  di  seguito alcuni indirizzi operativi  rivolti  ad un miglioramento dei risultati, pur buoni, che sono stati conseguiti in passato:
 provvedere  prontamente  ad  attivare  i  piani  di previsione, prevenzione  e  lotta  attiva  coerenti con le linee guida emanate in materia dal Governo e, comunque, adottare tutte le misure e le azioni necessarie in assenza di tali piani e ad anticipazione degli stessi;
 attivare   in   tempi   rapidi   le  sale  operative  unificate permanenti,  in  considerazione del ruolo decisivo che esse rivestono per  un  efficace coordinamento tra i diversi soggetti che concorrono alla  lotta  agli  incendi  boschivi,  nonche'  porre  in  atto  ogni iniziativa   utile  per  supportare  l'azione  dei  centri  operativi regionali, qualora le prime non siano ancora operative;
 definire  con  il  Corpo  forestale  dello Stato e con il Corpo nazionale  dei  vigili del fuoco specifiche intese ed accordi su base locale, nell'ambito dei quali non andra' trascurata l'esistenza delle significative    ed   in   alcuni   casi   preponderanti   componenti rappresentate da operai forestali e volontari;
 potenziare  i  sistemi  antincendio  regionali  e  locali anche nell'evidente    presupposto    che   qualsiasi   azione   incentrata sull'utilizzo   dei  mezzi  aerei  puo'  risultare  efficace  solo  a condizione  di essere affiancata ed integrata dall'impiego coordinato di  unita'  e  mezzi  in  grado  di assicurare la necessaria opera di contenimento e di contrasto a terra;
 provvedere  ad  informare tempestivamente il Dipartimento della protezione civile della situazione degli incendi in atto;
 assicurare  la tempestiva attuazione delle «Procedure operative per  la  richiesta  di  concorso  della  flotta  aerea dello Stato in occasione  di  incendi  boschivi»,  di  prossima  emanazione, ponendo particolare  attenzione  al  sistema  di allertamento dei mezzi aerei coordinati  dal  Dipartimento  della  protezione  civile,  al fine di assicurare  la  prontezza  e la proficuita' degli interventi evitando ritardi  e facendo si' che l'impiego delle diverse tipologie di mezzi aerei  disponibili  risulti  coerente  con  le  caratteristiche degli incendi e dei territori dagli stessi interessati;
 adottare  tutte le misure necessarie ad assicurare la sicurezza dell'attivita'  di  volo  della flotta aerea antincendio, provvedendo affinche'  impianti,  costruzioni,  piantagioni  ed opere che possono costituire  pericolo  per  il  volo  ed  intralcio  alle attivita' di spegnimento  degli  incendi  boschivi  in  atto  siano  provvisti  di segnalazioni sia a terra che aeree;
 provvedere  al  continuo  aggiornamento  delle  limitazioni dei punti  di  approvvigionamento idrico, con particolare attenzione alla presenza anche temporanea di ostacoli al volo ed al carico d'acqua;
 avviare nei confronti dei cittadini, e soprattutto dei giovani, un  sistema  di  comunicazione diretto a diffondere, nelle forme piu' opportune,  la  cultura  della  protezione  civile  ed in particolare l'informazione  relativa  agli  incendi  boschivi  e alle conseguenze sociali e ambientali che ne derivano.
 Confido  vivamente  che  gli  indirizzi  operativi  sopra forniti trovino  la  piu'  ampia  e sollecita attuazione affinche', a diverso titolo,  ma  con  assoluta  unitarieta'  di intenti, tutte le diverse componenti  istituzionali  operanti  nel settore concorrano alla piu' efficace azione di prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi.
 
 Roma, 3 giugno 2005
 
 Il Presidente: Berlusconi
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