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| Gazzetta n. 120 del 25 maggio 2005 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 20 dicembre 2004 |  | 1°  Programma delle opere strategiche (legge n. 443/2001) adeguamento s.s. 28. (Deliberazione n. 93/2004). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
 
 Vista  la  legge  21 dicembre  2001,  n.  443,  che, all'art. 1, ha stabilito   che   le   infrastrutture   pubbliche  e  private  e  gli insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale, da realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato,  prevede  che  gli  interventi  medesimi  siano compresi in intese  generali  quadro  tra  il  Governo  e  ogni singola regione o provincia   autonoma,   al   fine   del   congiunto  coordinamento  e realizzazione delle opere;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come modificato, da ultimo, dal decreto legislativo 27 dicembre 2002, n. 302;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  Codice unico di progetto (CUP);
 Visto  l'art.  4  della  legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare:
 il  comma  134  e  seguenti,  ai  sensi dei quali la richiesta di assegnazione  di  risorse  a  questo  Comitato, per le infrastrutture strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla  gestione  e  che  non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie  e  nei  relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata    da    un'analisi    costi-benefici   e   da   un   piano economico-finanziario  redatto  secondo  lo  schema tipo approvato da questo Comitato;
 il  comma  176,  che  autorizza  ulteriori  limiti di impegno nel biennio 2005-2006 per la realizzazione delle opere strategiche di cui alle leggi citate ai punti precedenti;
 il  comma  177,  che  reca  precisazioni  sui  limiti  di impegno iscritti   nel   bilancio  dello  Stato  in  relazione  a  specifiche disposizioni legislative;
 Visto l'art. 1, comma 13, del decreto-legge 12 luglio 2004, n. 168, convertito nella legge 30 luglio 2004, n. 191, che sostituisce l'art. 4, comma 177, della legge n. 350/2003, specificando, tra l'altro, che i  limiti di impegno iscritti nel bilancio dello Stato in relazione a specifiche   disposizioni   legislative   sono   da  intendere  quale contributo   pluriennale   per   la  realizzazione  di  investimenti, includendo  nel  costo  degli  stessi anche gli oneri derivanti dagli eventuali  finanziamenti necessari, ovvero quale concorso dello Stato al  pagamento  di  una  quota  degli oneri derivanti da mutui o altre operazioni  finanziarie  che  i  soggetti  interessati, diversi dalle pubbliche   amministrazioni   come  definite  secondo  i  criteri  di contabilita'  nazionale SEC 95, sono autorizzati ad effettuare per la realizzazione di investimenti;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato  art.  1  della  legge  n.  443/2001,  ha  approvato il 1° Programma  delle opere strategiche, che riporta all'allegato 1, nella sezione  «Corridoio plurimodale Tirrenico-Nord Europa» tra i «Sistemi stradali  e autostradali», la voce «s.s. 28» con un costo complessivo di 278,887 Meuro ed una disponibilita' di 72,304 Meuro;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004),  con  la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di  piano economico-finanziario ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003;
 Vista  la  delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004),  con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere  riportato  su  tutti  i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico, e   deve  essere  utilizzato  nelle  banche  dati  dei  vari  sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle inirastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di  concerto  con  il  Ministro  della  giustizia e il Ministro delle infrastrutture   e   dei   trasporti,   come  integrato  dal  decreto dell'8 giugno  2004, con il quale, in relazione al disposto dell'art. 15,  comma 5 del decreto legislativo n. 190/2002, e' stato costituito il  Comitato  di  coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
 Visto  il decreto interministeriale 20 marzo 2003, n. 5279, emanato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministero  dell'economia  e  delle  finanze,  con il quale sono stati individuati  i soggetti autorizzati a contrarre mutui e ad effettuare le  altre operazioni finanziarie, definite le modalita' di erogazione delle   somme   dovute  dagli  istituti  finanziari  ai  mutuatari  e quantificate   le   quote   da   utilizzare   per   le  attivita'  di progettazione, istruttoria e monitoraggio;
 Viste  le  note  6 ottobre 2004, n. 560, e 14 ottobre 2004, n. 579, con  le  quali  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso,  rispettivamente,  le  relazioni  istruttorie  relative ai progetti  preliminari delle opere «adeguamento s.s. 28 Colle di Nava: variante  Pieve  di  Teco-Ormea con traforo di valico Armo-Cantarana» e «variante  all'abitato  di  Imperia  -  Aurelia  bis», proponendone l'approvazione   con   prescrizioni  e  raccomandazioni,  nonche'  il finanziamento della progettazione definitiva delle opere;
 Vista  la  richiamata nota 14 ottobre 2004, n. 579, con la quale il Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso altresi' le  schede  ex  delibera  n.  63/2003  per  il primo degli interventi citati;
 Vista  la  nota  n. COM/3001/1 del 5 novembre 2004, con la quale il coordinatore  del  predetto  Comitato  di  coordinamento  per  l'alta sorveglianza  delle  grandi  opere  espone  le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
 Considerato  che  l'opera  di  cui  sopra  e'  compresa nell'intesa generale quadro tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la regione Liguria, sottoscritta il 6 marzo 2002;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato  che,  alle  opere  afferenti  la  s.s.  28, sono stati attribuiti  i seguenti CUP: F82C03000050001 per l'intervento Pieve di Teco-Cantarana e F82C03000060001 per la variante Imperia-Aurelia bis;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
 1. In linea generale:
 che  la s.s. 28, collegando la citta' di Imperia con la provincia di  Cuneo,  rappresenta  una  strategica  via di comunicazione tra la Liguria  e  il  basso  Piemonte assicurando un tramite diretto fra il porto di Imperia e le industrie piemontesi;
 che   i   progetti   preliminari  sottoposti  a  questo  Comitato configurano una strada extraurbana secondaria di categoria C1 con due corsie di m 3,75 e banchine di m 1,50;
 che il soggetto aggiudicatore e' individuato in A.N.A.S. S.p.a.;
 che  i  progetti definitivi saranno redatti dallo stesso soggetto aggiudicatore e che l'ultimazione dell'opera e' prevista per il 2010;
 che  i  piani economico-finanziari sintetici presentati a corredo delle  relazioni istruttorie evidenziano la mancanza di un potenziale ritorno  economico  derivante  dalla  gestione, trattandosi di strada extraurbana secondaria per la quale non e' prevista l'applicazione di tariffe;
 che  la  copertura  finanziaria  degli interventi e' ipotizzata a totale carico pubblico;
 2. Per quanto concerne la variante tra Pieve di Teco e Ormea:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che  la  tratta  tra  Pieve  di Teco e Ormea assume particolare rilevanza  ai  fini  di  un'integrale  valorizzazione  della s.s. 28, ponendosi  quale  percorso alternativo all'autostrada Savona-Torino e all'autostrada dei Fiori;
 che  il tracciato della variante ha uno sviluppo complessivo di circa  9.296  m, e che sul medesimo insistono quattro gallerie per un totale di m 6.362, tre viadotti e tre svincoli;
 che  il  progetto  preliminare e' stato trasmesso, il 18 maggio 2003,  dal soggetto aggiudicatore al Ministero delle infrastrutture e dei   trasporti,   alle   altre   amministrazioni  e  agli  organismi competenti,  alle  regioni  interessate  e  agli  enti  gestori delle interferenze;
 che  e' stata data notizia dell'avvio del procedimento mediante avviso  pubblicato  su  un  quotidiano  a  diffusione  nazionale e su quotidiani a diffusione regionale;
 che  il  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, con  nota  del  31  luglio  2003,  in  merito all'iter procedurale da seguire  per  la valutazione di impatto ambientale ai sensi dell'art. 18  del  decreto  legislativo  n.  190/2002,  ha  comunicato  che  la competenza, stante la tipologia dell'opera, e' regionale ai sensi del decreto  del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto 1988, n. 377;
 che la regione Liguria, con delibera n. 867 del 25 luglio 2003, ha  espresso  parere  favorevole  ai  fini  della localizzazione, con prescrizioni  di  carattere  ambientale  ed urbanistico-territoriale, alle  quali  il soggetto aggiudicatore dovra' attenersi nella fase di progettazione definitiva;
 che la regione Piemonte, con delibera n. 13-12320 del 19 aprile 2004,  ha,  del  pari,  espresso  parere  favorevole  ai  fini  della localizzazione,  con  prescnzioni  da  recepire  nella  progettazione definitiva,  proponendo,  tra l'altro, di valutare la possibilita' di eliminare  in  localita'  Cantarana lo svincolo a livelli sfalsati in prossimita'  della  galleria mediante costruzione di una rotatoria o, in  subordine,  di  adottare  l'ipotesi  definita «alternativa 3» nel verbale  della  Conferenza  di  servizi,  tenuta il 16 febbraio 2004, nell'ambito dell'istruttoria tecnico-regionale;
 che  il  Ministero per i beni e le attivita' culturali, in data 14 aprile  2004,  ha espresso parere favorevole, condizionatamente al rispetto delle prescrizioni indicate dalle soprintendenze competenti;
 che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone le  prescrizioni  da  formulare  in sede di approvazione del progetto preliminare,  esponendo  i  motivi  in caso di mancato recepimento di osservazioni formulate nella fase istruttoria;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che  il costo complessivo dell'intervento ammonta a 200.673.600 euro  di  cui  144.000.000  per  lavori  e  56.673.600  per  somme  a disposizione;
 che   viene   richiesta   l'assegnazione   di  risorse  per  la progettazione  definitiva,  il  cui costo viene quantificato in 4,781 Meuro;
 3. Per  quanto  concerne la variante all'abitato di Imperia-Aurelia bis:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che    la   realizzazione   della   variante   alla   s.s.   28 «Imperia-Aurelia  bis»  mira  a migliorare la qualita' della vita dei residenti,   consentendo  di  evitare  l'attraversamento  del  centro cittadino,   diminuendo   l'inquinamento   acustico   e   assicurando l'interconnessione  della  s.s.  28  con  i caselli di Imperia est ed Imperia  ovest,  con  la  s.p. n. 1 Aurelia e con la viabilita' verso l'hinterland;
 che  l'opera ha uno sviluppo complessivo di 11.380 m, con sette svincoli,   tre  ponti,  otto  viadotti,  un  ponte/viadotto  e  nove gallerie;
 che  il progetto preliminare, corredato dalla studio di impatto ambientale,  e'  stato  trasmesso,  il  5 maggio  2003,  dal soggetto aggiudicatore al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, alle altre amministrazioni e enti interessati, alla regione Liguria e agli enti gestori delle interferenze;
 che  il  Ministero per i beni e le attivita' culturali, in data 27 maggio 2004, ha espresso parere favorevole con prescrizioni;
 che la regione Liguria, con delibera n. 869 del 25 luglio 2003, ha   espresso   parere  favorevole,  con  prescrizioni  di  carattere ambientale   ed   urbanistico-territoriale  alle  quali  il  soggetto aggiudicatore dovra' attenersi nella fase di progetto definitivo;
 che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone le  prescrizioni  da  formulare in sede di approvazione del progetto, esponendo  i  motivi  in  caso di mancato recepimento di osservazioni formulate sulla base istruttoria;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che    il   costo   complessivo   dell'intervento   ammonta   a 213.848.400,00  euro  al  lordo  dell'IVA,  di cui 150.157.000,00 per lavori e 63.691.400,00 per somme a disposizione;
 che   viene   richiesta   l'assegnazione   di  risorse  per  la progettazione  definitiva  il  cui  costo viene quantificato in 4,985 Meuro;
 Delibera: 1. Approvazione progetto preliminare.
 1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, sono approvati, con le prescrizioni e le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche ai fini    della    attestazione    di   compatibilita'   ambientale   e dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio:
 a) il  progetto  preliminare  dell'«adeguamento  s.s. 28 Colle di Nava:   variante   Pieve   di   Teco-Ormea   con  traforo  di  valico Armo-Cantarana»;
 b) il  progetto  preliminare della «s.s. 28: variante all'abitato di Imperia-Aurelia bis».
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione delle opere.
 1.2.  Ai  sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n.   190/2002,   l'importo   di  cui  alla  precedente  presa  d'atto costituisce il limite di spesa di ciascuno degli interventi di cui al punto precedente.
 1.3.  Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1, cui e' condizionata l'approvazione  dei  progetti, sono riportate, rispettivamente, nella prima  parte degli allegati 1 e 2, che formano parte integrante della presente delibera.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  sono riportate nella seconda parte di detti allegati. Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dar seguito a qualcuna  di  dette  raccomandazioni, fornira', al riguardo, puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie  valutazioni  al riguardo e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 2. Concessione contributo.
 2.1. E'  assegnato  all'ANAS S.p.a. un finanziamento, in termini di volume di investimento, di:
 4,781   Meuro   per   la   progettazione   definitiva  dell'opera «adeguamento  s.s. 28 Colle di Nava: variante Pieve di Teco-Ormea con traforo di valico Armo-Cantarana»;
 4,985  Meuro  per  la  progettazione  definitiva  della «s.s. 28: variante all'abitato di Imperia-Aurelia bis».
 Gli  oneri  relativi  sono  imputati  sul  quarto limite di impegno quindicennale  di  cui  all'art.  13  della  legge  n. 166/2002, come rifinanziato dalla legge n. 350/2003, decorrente dal 2005.
 La quota annua di contributo non potra' comunque superare l'importo di 0,427 Meuro per il primo intervento e di 0,445 per il secondo. 3. Clausole finali.
 3.1.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti   componenti   i   progetti  preliminari  degli  interventi approvati con la presente delibera.
 3.2.  Il predetto Ministero provvedera' ad accertare che i progetti definitivi  recepiscano  le prescrizioni che, secondo quanto indicato negli   allegati,   debbono  essere  recepite  prima  di  detta  fase progettuale o in tale sede.
 Il  soggetto  aggiudicatore verifichera' che, nelle fasi successive all'approvazione  del  progetto  definitivo, vengano attuate le altre prescrizioni  di  cui  al  citato  allegato, dandone assicurazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
 3.3.  Il  citato  Ministero  delle  infrastrutture  e dei trasporti provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo   Comitato   di   espletare   i  compiti  di  vigilanza  sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa,  tenendo  conto  delle  indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 3.4.  In  fase  di approvazione dei progetti definitivi delle opere considerate   questo   Comitato   procedera'  valutare  le  eventuali richieste   di   assegnazione   a   carico  delle  risorse  destinate all'attuazione  del  1°  Programma  delle  infrastrutture strategiche tenendo   conto   che  la  quota  complessiva,  riferita  a  tutti  i sub-interventi   relativi   all'arteria   in  questione,  non  potra' superare,  salvo  compensazione,  quella  indicata  nella  richiamata delibera n. 121/2001.
 3.5.   Questo   Comitato   si   riserva,  nella  suddetta  fase  di approvazione  dei  progetti  definitivi  e in adesione alle richieste rappresentate  nella  citata  nota  del  coordinatore del Comitato di coordinamento  per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo,  tra l'altro, l'acquisizione delle informazioni antimafia anche nei confronti degli eventuali sub-appaltatori e sub-affidatari, indipendentemente   dall'importo   dei   lavori,   nonche'  forme  di monitoraggio durante la realizzazione degli stessi.
 3.6.  Il  Codice  unico  di  progetto  (CUP),  assegnato  a ciascun progetto  in  argomento,  ai  sensi della delibera n. 24/2004, dovra' essere  evidenziato  in  tutta  la  documentazione  amministrativa  e contabile riguardante l'intervento di cui alla presente delibera.
 Roma, 20 dicembre 2004
 
 Il Presidente delegato
 Siniscalco Il segretario del CIPE
 Baldassarri
 
 Registrato alla Corte dei conti il 18 maggio 2005 Ufficio di controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 2 Economia e finanze, foglio n. 338
 |  |  |  | Allegato 1 s.s.  28 «Colle di Nava» variante Pieve di Teco-Ormea, con traforo di valico Arno-Cantarana
 
 PRESCRIZIONI   E   RACCOMANDAZIONI   PROPOSTE   DAL  MINISTERO  DELLE
 INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
 
 PARTE I
 Prescrizioni
 
 1.1. Prescrizioni da sviluppare nel progetto definitivo.
 Prescrizioni di carattere tecnico.
 Le soluzioni progettuali dovranno essere sviluppate prevedendo la massima  pulizia  formale delle opere relative ai tratti stradali non in  galleria, con particolare riferimento agli interventi previsti in corrispondenza   degli   assetti  morfologici  vallivi  di  contenuta dimensione,  ccn  conseguente minimizzazione dei movimenti di terra e dei riempimenti in oggi previsti.
 Dovra'   essere   prevista   l'uniformita'   delle  opere  d'arte necessarie  ed  in  particolare  dei  viadotti,  evidenziando  quindi l'unicita' dell'intervento che dovra' espressa con la pulizia formale delle strutture, da rendere il piu' leggere possibile con la costante riproposizione  di fiancate arrotondate e/o smussate e con interposta scalmanatura  orizzontale  per  accentuare  la snellezza, nonche' con pile  a sezione per quanto possibile lenticolare o al piu' circolare; si dovra' anche valutare la possibilita' di colorazione dei manufatti in  c.a.  con  l'uso  di  pigmenti  in  impasto al fine di migliorare l'inserimento  paesaggistico  (con  particolare  riferimento a quelle realta'   ambientali  ancora  non  pesantemente  trasformate  in  cui predomina la componente naturale).
 Dovra' essere curata la continuita' formale degli interventi ed i raccordi   con   le   preesistenze   morfologiche,   soprattutto   in corrispondenza   degli   imbocchi  dei  viadotti  e  delle  gallerie, approfondendo  in particolare le problematiche che si evidenziano nei punti di contatto al suolo e sui contrafforti montuosi.
 Le  opere  di  sistemazione  dei suoli dovranno essere improntate all'insegna  del  massimo  mimetismo  e  con  la riproposizione delle stesse  modalita'  esecutive delle opere di contenimento preesistenti sul   territorio,   favorendo   l'uso   di   tecniche  di  ingegneria naturalistica  per  i  versanti dei rilevati e per le trincee, con la riproposizione  di sistemazioni ricorrenti a fascia e ciglione o muro in pietra, evitando l'utilizzo di materiali prefabbricati o incongrui alla realta' ligure. Nei casi in cui e' necessario prevedere muri con altezza  superiore  a  quattro  metri,  gli  stessi  dovranno  essere scalettati  al  fine  di  ridurre l'impatto percettivo; dovra' essere prevista   la  realizzazione  di  muri  di  altezza  piu'  contenuta, inclinati  di  10° sulla verticale con interposta fascia di terreno a scarpata  opportunamente  piantumata  con  specie arboree tipiche dei luoghi.
 La   redazione   del   progetto  definitivo  dovra'  valutare  la possibilita' di eliminare lo svincolo di Cantarana a livelli sfalsati in  prossimita'  della galleria realizzando tale svincolo mediante la costruzione  di una rotatoria in corrispondenza dell'intersezione tra la  nuova  infrastruttura e la sede attuale della s.s. 28; qualora la citata  soluzione  non  fosse  percorribile, lo svincolo di Cantarana dovra'  essere  riconfigurato  sulla base di quanto emerso in sede di istruttoria  e  riassunto  nell'ipotesi  chiamata alternativa tre nel verbale   della   Conferenza   di  servizi  dell'istruttoria  tecnica regionale del 16 febbraio 2004 (vedi grafico).
 Nello specifico la progettazione dello svincolo dovra':
 limitare  eccessivi  elementi  di  rigidita' e geometrizzazione prediligendo   soluzioni   di   svincolo  che  comportino  la  minima compromissione del versante;
 realizzare  i  rami  di  svincolo  e  le corsie specializzate di accelerazione  e decelerazione in conformita' al decreto ministeriale 5 novembre 2001.
 L'immissione   alla   s.s.   28   della   corrente   di  traffico CantaranaOrmea,  dovra'  avvenire  in  modo  indiretto,  mediante  la realizzazione  di un innesto del tipo «a salto di montone» o mediante la realizzazione di un sottopasso.
 I  manufatti  previsti  (in  particolare il viadotto sul Tanaro e l'imbocco  della  galleria)  dovranno  essere progettati quali «opere d'arte»   prestando  particolare  attenzione  alla  qualita'  formale dell'intervento, alla finitura e al raccordo con le aree interessate.
 Si  ritiene  opportuno valutare la possibilita' di ridimensionare il  viadotto  sul  fiume  Tanaro,  riducendo al minimo la lunghezza e progettando  la  nuova  struttura in sintonia per materiali, tecniche costruttive e disegno di insieme con il contesto paesaggistico in cui si inserisce.
 Le pile del viadotto dovranno essere riprogettate ridimensionando i pulvini proposti, sovradimensionati rispetto all'altezza delle pile stesse  e poco coerenti con la soluzione adottata per l'impalcato del ponte.
 Le  opere murarie di contenimento del tracciato stradale dovranno essere  particolarmente  curate  dal  punto  di  vista  realizzativo, adoperando   rigorosamente   pietra   di  provenienza  locale  o  con cromatismi  coerenti  con  l'ambito di riferimento; i giunti dovranno essere a vista e dovra' essere curata la tessitura del rivestimento.
 Si  dovra'  studiare  una  soluzione  alternativa  che  eviti  la formazione  del nuovo svincolo di Acquatico, utilizzando al meglio la rotatoria gia' approvata nella medesima localita'. Prescrizioni di carattere ambientale
 Compensazione e mitigazione.
 Dovra'  essere  redatto  un  piano  di  monitoraggio ambientale a corredo  del  progetto  definitivo,  concordato con ARPA Piemonte, al fine  di definire nel dettaglio i parametri da rilevare, l'ubicazione dei  punti  di campionamento, la frequenza dei rilievi da effettuare, la durata dei campionamenti, la strumentazione ed i metodi di analisi da   impiegare,   l'identificazione  di  soglie  di  riferimento  per l'individuazione  di  situazioni  anomale e critiche, le modalita' di restituzione dei dati del monitoraggio.
 Le barriere antirumore previste dovranno essere ove possibile e a parita' di efficacia del tipo a barriera vegetale.
 Dovra' essere curata la riprofilatura delle scarpate e la messa a dimora  di  vegetazione  al fine di garantire una migliore ricucitura con la morfologia esistente e con il contesto naturale.
 Dovra'   essere   chiarita,   con   adeguati  elaborati  grafici, l'effettiva  entita'  dei  movimenti di terra previsti e di eventuali opere di contenimento.
 Per quanto riguarda l'ecosistema boscato interferito dai tratti a mezza  costa  e  dalle spalle del viadotto, nonche' dal nuovo innesto per   il  traffico  proveniente  da  Ponte  di  Nava,  dovra'  essere predisposto    un    intervento    di   reimpianto   di   vegetazione arboreo-arbustiva,  coerente  con  la  vegetazione autoctona, tramite adeguato rilievo della vegetazione interferita.
 I  tratti  in  rilevato ed in galleria dovranno essere realizzati con  la  massima attenzione curando particolarmente il raccordo delle scarpate  con  il terreno circostante e l'inserimento armonioso delle strutture degli imbocchi delle gallerie con il paesaggio.
 Il nuovo tratto di strada lungo la sponda destra del fiume Tanaro dovra'  essere  mascherato piantando cespugli e soprattutto alberi ad alto  fusto simili a quelli esistenti nel bosco limitrofo, cosi' come le  barriere  antirumore  dovra'  essere  mimetizzate con vegetazione locale.
 Il  terreno  agrario  ottenuto dalle operazioni di scotico dovra' essere   adeguatamente   accantonato,   mantenuto   e  dovra'  essere utilizzato nelle operazioni di ripristino ambientale.
 Il   piano   di  ripristino  ambientale  dovra'  essere  definito massimizzando l'impiego delle tecniche di ingegneria naturalistica.
 Dovranno  essere  previsti  interventi a compensazione delle aree disboscate non piu' recuperabili.
 Dovra'   essere  prodotta  una  caratterizzazione  faunistica  di maggior   dettaglio  ai  fini  del  monitoraggio  ante,  in  corso  e post-opera.
 I  tratti  in  viadotto  dovranno  essere  progettati nelle varie componenti (pile, impalcato, ecc.) usando accorgimenti di alto valore architettonico  in  modo  da  consentire  l'inserimento nell'ambiente naturale  e  la  sua  integrazione  con  le  componenti  naturali  in corrispondenza degli attacchi a terra.
 I  materiali  provenienti  dallo  scavo  delle  gallerie potranno essere   utilizzati   per   formare   terrazzamenti   da  rimodellare coerentemente  con l'andamento naturale del terreno e da trattare con vegetazione del tipo esistente.
 I tratti di strada dimessi dovranno, qualora non siano utilizzati come  collegamenti locali, essere demoliti e si dovra' procedere alla ricostruzione  ambientale  dei  luoghi  di giacitura e dell'immediato intorno.
 Di  valutare  la  possibilita'  di prolungare il viadotto sul Rio Tanelle  e  di  limitare quindi il rilevato nella zona corrispondente dello  svincolo  di Armo onde evitare il riempimento della valle e la formazione  del vasto ripiano destinato alla realizzazione della zona servizi   che   muterebbe   radicalmente  i  caratteri  paesaggistici dell'area. Atmosfera.
 Per  la  definizione  delle  mitigazioni dell'impatto atmosferico dovra'  essere  meglio  analizzata  la  prevedibile concentrazione di inquinanti  in  particolare  in  corrispondenza  dello  sbocco  della galleria con particolare riferimento ai periodi di flusso di traffico piu' intenso. Rumore e vibrazioni.
 Dovra'  essere  approfonditamente analizzata e risolto in sede di progetto   definitivo   l'effetto  rombo  all'uscita  della  galleria rispetto ai ricettori sensibili.
 Nel caso gli approfondimenti sull'impatto acustico individuassero la  necessita'  di collocare barriere acustiche, si dovra' verificare l'impatto visivo soprattutto se localizzate sul viadotto. Geologia, idrogeologia ed acque superficiali.
 Il   progetto   dovra'   essere   integrato   sotto   il  profilo idrogeologico, con particolare riferimento a:
 verifiche di stabilita';
 valutazione  del  grado  di  carsismo  ed eventuale presenza di organismi   carsici   di  valenza  speleologica  per  i  settori  che interessano calcari dolomitici;
 indicazione del tracciato degli oleodotti presenti nella fascia interessata dal progetto;
 approfondimenti  di  carattere  idraulico  ed idrogeologico per ogni  opera  prevista  da  attuarsi  in  conformita'  ai  disposti ed indicazioni tecniche desunte dai piani di bacino stralcio approvati;
 attuazione    puntuale    e    completa    delle    fonti    di approviggionamento  alternativo  per coprire i bacini di utenza delle opere  di  captazione  idropotabile  e  l'elaborazione  dei  progetti relativi    alle   varie   ipotesi   di   approviggionamento   idrico idropotabile.
 Dovra'  essere  approfondito lo studio geologico e geomorfologico dell'area  di  interesse  del  tracciato in territorio piemontese con descrizione  e  caratterizzazione  anche delle coperture detritiche e delle aree in dissesto (frane, conoidi, aree esondabili).
 Dovra'  essere  approfondito  lo  studio sull'acquifero contenuto nelle rocce carbonatiche pervenendo alla delimitazione dell'acquifero e  del  bacino  imbrifero  di  alimentazione;  alla definizione della frequenza  e  delle  dimensioni delle cavita' carsiche lungo le quali avviene  la circolazione idrica; rilievo della presenza di sorgenti e loro  caratterizzazione;  misure  di portata delle acque intercettate dal foro pilota, perlomeno delle portate massime; stima della portata presumibilmente intercettata dall'allargamento in galleria.
 Dovranno  essere progettate le opere di collettamento delle acque intercettate   dalla   galleria,  al  fine  di  separarle  da  quelle provenienti  dalla  garreggiata  e di renderne possibile un utilizzo, anche  se  futuro,  a  favore  delle  comunita' locali piemontesi con modalita' da concordarsi con il gestore del Servizio idrico integrato ambito  territoriale  ottimale  n.  4 cuneese, il quale indichera' le opportune soluzioni operative.
 Dovra'   essere   fornita   la   caratterizzazione   geomeccanica dell'ammasso  roccioso  delle  rocce attraversate dalla galleria e la caratterizzazione  geotecnica/geomeccanica  dei versanti coinvolti in scavo riporti e dei materiali utilizzati per i rilevati; verifiche di stabilita' di scavi e riporti.
 Dovra' essere svolto lo studio idrologico-idraulico delle aree di fondovalle  Tanaro  con analisi degli effetti sulla dinamica fluviale dell'opera  in  progetto in relazione alla possibile interferenza con manufatti esistenti.
 Dovranno  essere  analizzate le possibili interferenze dell'opera con il conoide del Rio di Prale e con la dinamica torrentizia.
 Dovra'  essere svolta una verifica per individuare eventuali cavi irrigui  a  seguito  della  quale,  e, se necessario, dovranno essere individuate  le soluzioni piu' idonee per assicurare la continuita' e la funzionalita' dei cavi irrigui minori per consentire le operazioni di manutenzione agevolmente ed in sicurezza.
 Dovranno   essere  individuati  presidi  di  tutela  per  evitare contaminazioni  delle  acque  utilizzate  anche  a scopo irriguo, sia durante  la  fase di cantiere, sia durante la fase di esercizio della strada.
 In  corrispondenza  dello  svincolo  per  Cantarana, i sottopassi idraulici del rio Prale e del rio della Rocca, oltre che dal punto di vista  idraulico,  dovranno  anche garantire le esigenze di passaggio della fauna vertebrata mediante la collocazione di banchine laterali, i   cui   criteri   costruttivi   dovranno   essere   concordati  con l'Osservatorio regionale sulla fauna selvatica - Direzione territorio rurale.
 La  progettazione  definitiva dovra' verificare e documentare nel dettaglio  le  arginature  previste  lungo il Tanaro con planimetrie, sezioni e prospetti significativi e relativi particolari costruttivi. Prescrizioni  di  carattere  archeologico      Per le caratteristiche delle  opere  si  richiede  che  venga  elaborato con l'ufficio della Soprintendenza  per i beni archeologici del Piemonte e della Liguria, un  programma  di  indagini  archeologiche  di  tipo  ricognitivo con eventuali  accertamenti  archeologici.  Tali adempimenti serviranno a valutare  appieno  l'impatto dell'opera sul patrimonio archeologico e orienteranno la progettazione definitiva.
 Si  dovra'  prevedere  un'assistenza costante in corso d'opera da parte   di   operatori   specializzati   sotto   il  controllo  della Soprintendenza   di   competenza,   al   fine  di  evitare  possibili danneggiamenti    e   consentire   l'immediata   identificazione   di rinvenimenti occasionali.
 Si  dovra'  eseguire una ricognizione archeologica preventiva che dovra'  comportare  prima  lo  spoglio  bibliografico sotto l'aspetto archeologico  del territorio preso in esame, integrato da ricerche di archivio  nonche'  dall'esame  della  cartografia  storica e tematica moderna  e  dall'acquisizione ed interpretazione delle foto aeree, e, successivamente,  una  seconda  parte  di  indagine sul campo di tipo intensivo  su  tutto  il  territorio  soggetto  agli  interventi  con particolare  attenzione  alle  aree  gia'  note  archeologicamente  o maggiormente  indiziate.  Si segnala la necessita' di comprendere tra le  aree da sottoporre a questa verifica anche quelle di deposito per il conferimento degli inerti di risulta dallo scavo delle gallerie. Prescrizioni  da ottemperare nella fase di cantiere     La viabilita' e  le  aree  di  cantiere  dovranno  essere realizzate con il massimo adattamento   plano   altimetrico   allo   stato   dei   suoli,   con minimizzazione  di  scavi  e  riporti operando sulla pendenza e sulla lunghezza dei tracciati e sulla localizzazione delle aree a piazzale. Si dovra' altresi' provvedere alla mitigazione delle opere fisse, che dovranno    essere   sviluppate   secondo   criteri   di   ingegneria naturalistica e con la realizzazione di opportuni schermi vegetali.
 Il  progetto  definitivo  dovra'  prevedere  un  quadro  relativo all'approviggionamento   dei   materiali   di   cava   che  prevedeva l'ottimizzazione  dell'impiego  delle risorse derivanti dal cantiere; dovranno   essere  definiti  i  volumi  di  materiali/rifiuti  inerti prodotti  e  movimentati,  le  modalita'  operative  con  particolare riferimento al trasporto di tali materiali/rifiuti inerti, ed al loro eventuale stoccaggio provvisorio a alla destinazione finale.
 Per  tutte  le  lavorazioni che saranno realizzate in prossimita' dei  corsi  d'acqua  dovranno  essere  adottati tutti i provvedimenti necessari  per  evitare  intorbidamenti  delle  acque  e  sversamenti accidentali  di materiali, in modo da eliminare tutte le possibilita' d'inquinamento  delle  acque  che,  nei settori piu' a valle, possono essere utilizzate a scopo irriguo.
 Dovra'  essere  definito  un  mirato  monitoraggio per le aree di cantiere.
 
 ----> vedere PLANIMETRIA a pag. 50 della G.U. <----
 
 PARTE II
 Raccomandazioni
 
 La  verifica di eventuale esecuzione di prospezioni archeologiche «non  distruttive» di tipo geofisico con impiego combinato del metodo magnetometrico,   di   quello   geo-elettrico  e  del  geo-radar  con particolare  attenzione  a  quelle  zone  individuate  come a rischio archeologico,     eventualmente    da    integrarsi    con    analisi micromorfologiche,     suscettibilita'    magnetica    e    datazioni radiometriche;
 La  valutazione di eventuale esecuzione di verifiche di controllo archeologico  tramite  sondaggi  e  saggi di scavo, comprensivi della documentazione  grafica  e  cartografica,  dello  studio  di  tutti i reperti   e  delle  strutture  eventualmente  rinvenute,  di  analisi paleobotaniche  e micromorfologiche, da attuarsi in quelle zone sulle quali   si   siano   rilevate  tracce  di  strutture  o  stratigrafie archeologiche.
 |  |  |  | Allegato 2 S.S. 28 «Colle di Nava»
 
 Variante all'abitato di Imperia Aurelia-bis
 
 PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI PROPOSTE DAL
 MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
 
 PARTE I
 Prescrizioni
 
 1.1. Prescrizioni da sviluppare nel progetto definitivo. Prescrizioni  di  carattere  tecnico      In  riferimento al ponte di progetto  sul torrente Prino, si dovranno adottare soluzioni in grado di  ridurre  e quindi ottimizzare l'impatto visivo valutando altresi' la   possibilita'  di  un  attraversamento  ortogonale  dello  stesso torrente.
 In  prossimita' dell'innesto nella s.s. 1 e allo svincolo Aurelia Ovest,  si  dovra'  valutare la possibilita' di eliminare il rilevato quantomeno  nella parte iniziale, adattandolo maggiormente alle quote attuali,  ovvero,  laddove  non  fosse perseguibile tale proposta, si dovranno  verificare  soluzioni  progettuali  atte  a  consentire una adeguata  integrazione  tra  muro d'argine e rilevato, anche mediante l'utilizzo di piste ciclabili e pedonali.
 In  prossimita'  dello  svincolo  n. 3 in localita' Caramagna, al fine  di  alleggerire  e ottimizzare l'impatto paesistico dell'opera, relativamente  al  salto  di quota tra il tracciato dell'Aurelia e la quota  del terreno attuale, si dovra' valutare la possibilita' di una diversa soluzione che definisca le corsie di innesto e di uscita, sia in  termini  planimetrici,  sia altimetrici, nonche' l'inserimento di bucature  in  corrispondenza  della  viabilita'  locale, del Torrente Caramagna e delle parti murarie piu' rilevanti.
 Relativamente  agli svincoli n. 4 di Artallo e n. 5 di Baite', si dovranno  adottare  soluzioni progettuali piu' semplificate di quelle proposte al fine di ottimizzare gli impatti visivi con il paesaggio.
 In  fase  di  progettazione  definitiva,  gli  elaborati  grafici dovranno  essere  modificati  in modo da contenere tutti gli elementi atti  ad  evidenziare  l'adeguatezza in termini di innesti e sensi di marcia,  il  raccordo  con  il tracciato della s.s. 28. Dovra' essere inoltre  eliminato  dalla  tav.  di  confronto con la zonizzazione di Piano la deviazione verso la strada a tornanti in zona BC3D.
 Riguardo  lo  svincolo n. 6 in corrispondenza del tracciato della S.S.  28  del  Colle  di  Nava,  nella fase di redazione del progetto definitivo  al  fine  di  ottimizzare  l'impatto  dell'opera  con  il paesaggio,  dovra'  essere valutata la possibilita' di traslare verso monte  il  tracciato dell'Aurelia-bis verificando leggermente i raggi di  curvatura  ed abbassandolo al fine di adattarsi maggiormente alle curve di livello.
 Relativamente  al  viadotto  Rio  Lagoni/Ciapasso  e Rio Mortola, nella  fase  di  redazione  del  progetto  definitivo  gli  elaborati dovranno  specificare  e  chiarire  l'incongruenza  rilevata  tra  la sezione  81  che  indica  un  tratto  in rilevato e le planimetrie di progetto che segnalano un viadotto.
 Relativamente  al  tratto compreso tra la galleria Calderina e lo svincolo  n.  8  di  San  Pietro,  al  fine  di ottimizzare l'impatto dell'opera  con il paesaggio, si dovranno valutare diverse soluzioni, rispetto   a   quella  attualmente  prefigurata  (in  rilevato),  che prevedano  una  quota  piu' bassa o a raso, o ancora una soluzione in parte  in  trincea e con rilevati laterali aventi funzione di schermo visivo  ed  acustico, con conseguente riduzione della quota percepita di   rilevato   e  cavalcavia,  in  corrispondenza  della  viabilita' esistente.
 Relativamente  al  tratto  compreso  tra  lo svincolo n. 8 di San Pietro e la S.P. Aurelia Est, si ritiene che la soluzione progettuale presentata debba essere oggetto degli approfondimenti richiesti dalla regione  Liguria,  nonche'  dal  Ministero  per i beni e le attivita' culturali.  Si  propone  pertanto  lo  stralcio  di  tale tratto e la riproposizione   dello   stesso  unitamente  al  progetto  definitivo dell'intera  infrastruttura,  al  fine  di  consentire  gli opportuni approfondimenti  progettuali  riguardanti la tutela e la salvaguardia dei    siti    archeologici    presenti    nonche'   il   superamento dell'interferenza con la esistente linea ferroviaria.
 Laddove  il  progetto  preveda  la demolizione di immobili dovra' essere  prevista  la  rilocalizzazione  o  soluzioni  alternative che garantiscono la fattibilita' dell'intervento.
 La  scelta progettuale proposta, e' finalizzata alla salvaguardia dell'area  in sponda sinistra. In fase di progettazione definitiva si dovranno  comunque  adottare  soluzioni  finalizzate  ad  ottimizzare l'impatto del ponte sul torrente Prino con il paesaggio della valle.
 Nella  fase  di  redazione  del  progetto  definitivo  si  dovra' ottimizzare  la  soluzione  progettuale  relativa  al  previsto nuovo viadotto  sul  torrente  Impero,  al fine di tutelare e salvaguardare quanto  piu'  possibile l'arcata residua del ponte medioevale situato nella zona;
 Riguardo  lo  svincolo n. 6 in corrispondenza del tracciato della strada  statale  n.  28  del  Colle  di Nava, relativamente al tratto sopraelevato  rispetto  alla  quota  del  terreno,  si  prescrive  di svolgere  tutti gli opportuni approfondimenti progettuali, al fine di ridurre ed ottimizzare l'impatto con il paesaggio.
 Riguardo  il  tratto corrispondente allo svincolo Imperia Est, si dovra'  valutare  ogni  possibile accorgimento atto ad ottimizzare la soluzione  progettuale prescelta al fine della minore incidenza della stessa sul paesaggio.
 Relativamente  al  tratto compreso tra la galleria Calderina e lo svincolo  n.  8  di  San  Pietro,  al  fine  di ottimizzare l'impatto dell'opera  con il paesaggio, si dovranno valutare diverse soluzioni, rispetto   a   quella  attualmente  prefigurata  (in  rilevato),  che prevedano  una  quota  piu' bassa o a raso, o ancora una soluzione in parte  in  trincea e con rilevati laterali aventi funzione di schermo visivo  ed  acustico, con conseguente riduzione della quota percepita di   rilevato   e  cavalcavia,  in  corrispondenza  della  viabilita' esistente.
 Relativamente  al  tratto  compreso  tra  lo svincolo n. 8 di San Pietro e la strada provinciale Aurelia Est, si propone lo stralcio di tale  tratto  e la riproposizione dello stesso unitamente al progetto definitivo  dell'intera  infrastruttura,  al  fine  di consentire gli opportuni  approfondimenti  progettuali  riguardanti  la  tutela e la salvaguardia  dei  siti  archeologici presenti nonche' il superamento dell'interferenza con la esistente linea ferroviaria. Prescrizioni di carattere ambientale Compensazione e mitigazione.
 In  prossimita'  dell'innesto  nella  s.s.  n.  1 e allo svincolo Aurelia Ovest, in merito alla adiacenza della sede stradale alla zona residenziale  BS  e  alla  struttura  ricettiva  all'aria  aperta, si dovranno  elaborare adeguate soluzioni circa le opere di mitigazione, vista la vicinanza della sede stradale con detti volumi. Rumore e vibrazioni.
 Dovranno  essere  effettuati  degli  approfondimenti sul comparto rumore per meglio definire tutti i recettori effettivamente impattati e gli interventi mitigativi da allestire presso di essi. Geologia, idrogeologia ed acque superficiali.
 Si dovra' elaborare un programma di riuso degli inerti sulla base degli  litotipi  estratti,  al  fine  di  verificare  la  percentuale recuperabile  e riutilizzabile in altro sito e la percentuale oggetto di  discarica,  indicando  altresi'  se a tal fine vengano utilizzati siti  preferenziali, quali aree di cava, aree che richiedono recupero ambientale o riqualificazione di vecchi siti di discariche. Alla luce delle risultanze di tale programma dovra':
 3)   essere  previsto  il  recupero  della  maggiore  quantita' possibile  dei  materiali  di  risulta costituiti da terre e rocce di scavo e da inerti di sbancamento;
 4)  essere  prevista  e  garantita  la  destinazione finale dei rifiuti  inerti  prodotti che superano la quantita' di 50000 mc, come previsto  ai  sensi  dell'art.  36, comma 6, della legge regionale n. 18/1999,  da  definire  attraverso  una apposita intesa con regione e comuni.
 Nella  fase  di  studio  puntuale  che  anticipera'  il  progetto definitivo  del previsto tracciato stradale, dovra' essere attuato un preciso  confronto  con le indicazioni tecnico-normative dei Piani di bacino  stralcio  in  vigore, al fine di rendere tutti gli interventi infrastrutturali  pienamente  compatibili  con  i  Piani  stessi, con particolare  riferimento agli interventi di tipo idraulici prioritari del torrente Prino.
 Dovranno  essere  previsti  tutti gli opportuni ed indispensabili monitoraggi  nelle  aree direttamente interessate dal progetto di che trattasi,  nonche'  in  un significativi intorno, al fine di avere un sufficiente  sistema di controllo sulle eventuali ripercussioni delle opere   previste   su   tutti  i  principali  parametri  territoriali (geologici, idrogeologici, idraulici).
 In merito all'elevato numero di attraversamenti dei corsi d'acqua proposti,  che  rappresentano  sempre  una  interferenza  in  termini idraulico-ambientali con il corso d'acqua e il suo deflusso naturale, si  dovra'  verificare  che tali opere non aumentino le situazioni di rischio.
 Relativamente   all'interferenza   del   tracciato  con  le  aree inondabili, dovra' essere elaborata una valutazione complessiva della compatibilita'  idraulica dell'intervento che permetta la valutazione di   tutte  le  conseguenze  in  termini  idraulico-ambientali  della realizzazione  dell'opera.  Si dovra' altresi' verificare la coerenza delle  previsioni progettuali della viabilita' con interventi di tipo idraulico prioritari previsti nel Piano di bacino del torrente Prino.
 Qualora   nel  corso  dei  lavori  di  scavo  delle  gallerie  si verificassero  intercettazioni di falde, dovranno essere adottati gli accorgimenti  atti  a garantire la sicurezza ed il mantenimento delle condizioni  naturali  dell'acquifero. Inoltre tali soluzioni dovranno prevedere  l'impermeabilizzazione  dello  scavo  delle gallerie ed il drenaggio,  il  coinvolgimento  delle  acque  verso  l'esterno per la ridistribuzione  delle  stesse a quanti ne hanno subito danno, oppure per la destinazione futura a nuovi utenti. Prescrizioni  di  carattere  archeologico  e  tutela  del  patrimonio storico-artistico   ed  architettonico      Si  dovra'  eseguire  una ricognizione  archeologica  preventiva che dovra' comportare dapprima lo  spoglio bibliografico sotto l'aspetto archeologico del territorio preso   in   esame,  integrato  da  ricerche  d'archivio  relative  a documentazione e/o ritrovamenti, nonche' dall'esame della cartografia storica  e  tematica  moderna  e dall'acquisizione ed interpretazione delle  foto  aeree.  Dovra' seguire poi una seconda parte di indagine diretta  sul  campo  mediante  «  field wolking» di tipo intensivo su tutto  il  territorio  soggetto ad interventi, compresa una fascia di rispetto   da   determinarsi  secondo  circostanze,  con  particolare attenzione  alle  aree  gia'  note  archeologicamente  o maggiormente indiziate  per  il  convergere  di  dati desunti dalla toponomastica, dalla   geomorfologia   e  dalla  cartografia  storica.  Si  dovranno comprendere  tra le aree da sottoporre a questa verifica anche quelle di  deposito  per il conferimento degli inerti di risulta dallo scavo delle  gallerie.  Al  termine  di  questa  fase  si  dovra' procedere all'individuazione  delle diverse gradualita' di rischio archeologico e  all'elaborazione  di  carte  tematiche  con una georeferenziazione puntuale dei dati archeologici.
 Si   dovra'   valutare   l'eventuale  esecuzione  di  prospezioni archeologiche  «non  distruttive»  di tipo geo-fisico con impiego del combinato  del  metodo  magnetometrico, di quello geo-elettrico e del geo-radar con particolare attenzione a quelle zone individuate come a rischio   geologico,   eventualmente   da   integrarsi   con  analisi micromorfologiche,     suscettibilita'    magnetica    e    datazioni radiometriche.
 Si   dovra'  valutare  l'eventuale  esecuzione  di  verifiche  di controllo archeologico tramite sondaggi e saggi di scavo, comprensivi della  documentazione grafica e cartografica, dello studio di tutti i reperti   e  delle  strutture  eventualmente  rinvenute,  di  analisi paleobotaniche  e  micromorfologiche,  da attuarsi particolarmente in quelle   zone   che   a   seguito  delle  attivita'  di  ricognizione archeologica   e  di  prospezioni  archeologiche  «non  distruttive», abbiano    restituito    tracce   di   strutture   o   stratigrafiche archeologiche, oppure risultino essere particolarmente indiziate come aree di possibile reperimento delle stesse.
 Nel  corso  della  realizzazione della galleria che attraversa la collina  di  Castelvecchio, relativa al tratto stradale a levante del torrente   Impero,   si  dovranno  adottare  tutti  gli  accorgimenti necessari  al  fine  di  tutelare i complessi monumentali storici del castello medioevale, il cimitero antico, l'Oratorio dell'Immacolata e il  Santuario  di  Santa  Maria  Maggiore; tali accorgimenti dovranno essere concordati con le soprintendenze di competenza. 1.2. Prescrizioni da ottemperare in fase di cantiere.
 Relativamente   all'area   di  cantierizzazione  1,  prevista  in prossimita'  del  casello autostradale di Imperia Ovest, compresa tra lo  stesso  ed  il  tornante  dello  svincolo autostradale, si dovra' valutare  la  possibilita'  di un utilizzo maggiore della porzione di area  piu'  a  monte  (  zona di P.R.G.) riducendo l'estensione della parte piu' a valle.
 In  alternativa  alla  individuata  area  di  cantierizzazione 2, costituita  dall'attuale  zona  di  sosta  accessibile dallo svincolo autostradale  che  dall'adiacente  area  in  oggi  olivata, si dovra' verificare la possibilita' di utilizzare lo spazio ricompresso tra il secondo  tornante  di  discesa  dello svincolo autostradale riducendo cosi' oltre l'impatto visivo anche i necessari movimenti di terreno.
 PARTE II
 Raccomandazioni
 Nel tratto compreso tra la via Aurelia e lo svincolo autostradale di  Imperia,  siano adottate soluzioni atte ad evitare trasformazioni della strada per Poggi.
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