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| Gazzetta n. 64 del 18 marzo 2005 (vai al sommario) |  | MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI |  | COMUNICATO |  | Proposta  di riconoscimento della indicazione geografica protetta del prodotto ortofrutticolo «Limone di Siracusa» |  | 
 |  |  |  | Il  Ministero  delle  politiche  agricole  e forestali, esaminata l'istanza  intesa  ad  ottenere  la protezione della denominazione di origine protetta per il prodotto ortofrutticolo «Limone di Siracusa», ai  sensi  del  Regolamento CEE 2081/92, presentata dal Consorzio del Limone di Siracusa, con sede in Siracusa c/o SOAT 30, viale Teracati, 39,  esprime  parere favorevole e formula la proposta di disciplinare di produzione nel testo appresso indicato. Le   eventuali  osservazioni,  adeguatamente  motivate,  dovranno essere  presentate  dai  soggetti  interessati,  nel  rispetto  della disciplina  fissata  dal  decreto  del  Presidente  della  Repubblica 26 ottobre   1972,  n.  642  «Disciplina  dell'imposta  di  bollo»  e successive   modifiche   al  Ministero  delle  politiche  agricole  e forestali - Dipartimento della qualita' dei prodotti agroalimentari e la  tutela  del  consumatore  - Ufficio tutela delle denominazioni di origine,  delle  indicazioni  geografiche  e  delle  attestazioni  di specificita',  via XX Settembre, 20 - 00187 Roma, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della presente proposta.
 Decorso  tale  termine,  in assenza delle suddette osservazioni o dopo  la  loro  valutazione ove pervenute, la predetta proposta sara' notificata, per la registrazione ai sensi dell'art. 5 del Regolamento CEE n. 2081/92, ai competenti organi comunitari.
 |  |  |  | PROPOSTA DI DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PER IL PRODOTTO ORTOFRUTTICOLO AD INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA «LIMONE DI SIRACUSA»
 
 Art. 1.
 
 Il prodotto
 
 L'Indicazione   geografica   protetta  «Limone  di  Siracusa»  e' riservata  ai  frutti  di limone che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare.
 
 Art. 2.
 
 Descrizione del prodotto
 
 L'Indicazione   geografica   protetta  «Limone  di  Siracusa»  e' riservata   alla   cultivar  popolazione  «Femminello  di  Siracusa», riferibile  alla specie botanica Citrus limon, (L) Burm. coltivata in impianti  specializzati  nel  territorio  della provincia di Siracusa definito  nel  successivo  art. 3, rispondenti ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare.
 In  particolare,  i dati caratterizzanti le tipologie di frutto a seconda delle epoche di raccolta, sono le seguenti:
 Primofiore  sono  i  frutti raccolti da settembre ad aprile che rispondono alle seguenti caratteristiche:
 colore della buccia: da verde chiaro a giallo citrino;
 forma: ellittica;
 pezzatura: da media a grossa;
 peso dei frutti: non inferiore a 100 gr;
 polpa: di colore verde chiaro o giallo citrino;
 succo:  di  colore  giallo citrino, con resa non inferiore al 25% e con acidita' > 5%.
 Bianchetto o Maiolino (o limone primaverile):
 colore della buccia: giallo chiaro;
 forma ellittica o ovoidale;
 pezzatura: grossa;
 peso frutti: non inferiore a 100 gr;
 polpa: di colore giallo;
 succo:  di  colore  giallo citrino, con resa non inferiore al 25% e con acidita' > 4,5%.
 Verdello (o limone d'estate):
 colore della buccia: verde chiaro;
 forma ellittica-sferoidale;
 pezzatura: medio-grossa;
 peso frutti: non inferiore a 100 gr;
 polpa: giallo citrino;
 succo:  di  colore  giallo citrino, con resa non inferiore al 20% e con acidita' > 4,5%.
 I  frutti  che  si  fregiano dell'Indicazione geografica protetta «Limone di Siracusa» devono essere commercializzati allo stato fresco nelle categorie Extra e Prima. I calibri ammessi sono: 3, 4, 5.
 
 Art. 3.
 
 La zona di produzione
 
 La zona di produzione e di confezionamento dell'I.G.P. «Limone di Siracusa» comprende, in provincia di Siracusa, in tutto o in parte il territorio  amministrativo  dei  comuni di: Augusta, Avola, Floridia, Melilli,   Noto,   Priolo  Gargallo,  Rosolini,  Siracusa,  Solarino, Sortino,  cosi' come descritto nella delimitazione che segue: la zona di  produzione  inizia  sul versante est nel Porto Grande di Siracusa prosegue   verso   ovest,   comprendendo   l'abitato   di  Belvedere, attraversando il territorio del comune di Priolo Gargallo, Melilli ed Augusta, sino a lambire il territorio di Sortino; a ovest interessa i comuni di Solarino, Floridia, Siracusa; a sud Avola, Noto e Rosolini.
 Confina  nel  suo  insieme  a  nord  con  parte del territorio di Augusta,  a est con parte del territorio di Augusta, Melilli e con il Mar  Ionio,  a  sud  con il territorio del comune di Pachino, a ovest risalendo  con  parte  del  territorio dei comuni di: Rosolini, Noto, Avola,  Siracusa,  Canicattini  Bagni,  Floridia,  Palazzolo Acreide, Solarino,  Sortino, Priolo Gargallo, Melilli, e Augusta. Partendo dal versante  nord-est,  l'area interessata alla coltivazione del «Limone di  Siracusa»,  inizia dallo sbocco sul Porto Grande di Siracusa, del Canale  Pisimotta  fino  all'intercettazione  della via Elorina (S.S. 115)  che  percorre  verso  nord  fino  all'incrocio con via Columba. Prosegue  verso nord su tale via fino ad immettersi nella S.S. n. 124 (in  direzione Floridia). La percorre fino all'incrocio con la strada provinciale  n.  77 Fusco-Tremilia-Grottone; la risale per 350 m fino ad   intercettare   il   canale  comunale  di  contrada  Canalicchio, percorrendola verso nord fino ad incontrare il canale Galermi.
 In  direzione  ovest  si  percorre  il  Canale  Galermi  fino  ad incontrare  la  S.P.  n.  46 Siracusa-Belvedere-Carancino all'altezza dell'incrocio  ubicato  a  quota  118.  Il  limite  percorre la SP in direzione  Belvedere,  supera l'ingresso al Castello Eurialo e svolta alla  prima carrabile sulla destra per Targia. La percorre verso est, fino  ad  intercettare  a  quota  + 109 le Mura di Dionisio, discende lungo  le  stesse fino ad incontrare a quota + 31, rispettivamente la carrabile predetta e la strada statale 114. Prosegue per la S.S. 114, fino  alla  stazione ferroviaria di Targia. Segue la linea ferrata in direzione  nord,  fino alla stazione di Castelluccio Siculo. Lasciata la  stazione,  il confine dell'area procede verso sud lungo la strada che partendo da quota + 36, arriva fino a quota + 94. Da questo punto svolta  ad  ovest  sulla  strada  Villasmundo-Brucoli-Arcile, fino ad intercettare la S.S. 114 al Km 125,500. Discende lungo la S.S. 114 in direzione    Siracusa,    fino   al   Km   135,   in   corrispondenza dell'intersezione con il Torrente Cantera, prosegue lungo il Torrente Cantera  fino  a  quota  + 29. Il confine dell'area delimitata risale verso   nord-ovest,   lungo   la  S.P.  96  Augusta-Melilli,  fino  a intercettare  la  S.P. 2 «S. Catrini-Passo di Ve», che viene percorsa in  direzione ovest, per tutto il suo tracciato fino all'incrocio con la S.P. 95 Lentini-Priolo. Quest'ultima viene percorsa fino al centro abitato  di  Priolo.  Si prosegue sulla S.P. 25 Priolo-Floridia, fino all'incrocio  con  la  S.P.  46 Siracusa-Belvedere-Carancino, dove si interseca con il Canale Galermi.
 La  linea di delimitazione segue il canale Galermi, nella vallata dell'Anapo,  fino  a  raggiungere  il suo limite estremo nel punto di intersezione col tracciato della ferrovia in disarmo Siracusa-Vizzini a  quota  + 138.  Discende  lungo il vecchio tracciato della suddetta ferrovia,  lungo  il fiume Anapo, fino a M. Isola Mola a quota + 115; percorre  quindi  la  strada carrabile che si collega con la SP n. 28 Solarino-Fusco-Sortino  a  quota  + 146  presso  le Case Don Vito. Si percorre  la  S.P. in direzione Solarino fino a quota + 152 nel punto di  intersezione  con  la linea di confine del Comune di Solarino. La linea  di  perimetrazione  continua  verso  ovest  lungo  il  confine comunale  di  Solarino fino alla quota + 205, prosegue sulla curia di livello   in   direzione   sud   fino  ad  incontrare  la  SP  n.  78 «Balatazza-Trigona»   che   percorre   in   direzione  Solarino  fino all'incrocio  con la SP n. 28 Solarino-Fusco-Sortino. Da questo punto discende    lungo    il   tracciato   in   disarmo   della   ferrovia «Siracusa-Fusco-Vizzini»  fino alla localita' «La Masseria», percorre la  strada  carrabile in direzione sud-ovest fino ad immettersi sulla S.S.  124. Prosegue in direzione Solarino lungo la stessa, oltrepassa il cimitero, svolta a sinistra costeggiando lo stesso, e risale lungo la  strada  carrabile  Macchiotta fino ad incontrare a quota + 150 il limite comunale di Floridia, coincidente con Cava Culatello - Cirino. Si  percorre  il  predetto  confine  fino  ad  intercettare  la  Cava Spampinato a quota + 201. La linea di perimetrazione ridiscende verso est  fino  ad  intercettare  a  sud l'acquedotto comunale di Solarino percorrendolo  fino al serbatoio in localita' Cozzo Su Cola, prosegue sull'acquedotto  in  direzione  di  Canicattini  Bagni, oltrepassa il confine  tra Siracusa e Floridia, segue la linea dell'acquedotto fino ad  intercettare  il  confine  tra  Siracusa  e  Canicattini Bagni in contrada  Passetti.  Prosegue  verso  sud  lungo  la linea di confine comunale  fino  ad  intercettare  la  S.P. n. 74 Floridia-Canicattini Bagni,  in contrada Monasteri. Si percorre la S.P. n. 74 in direzione Floridia  fino  ad  incontrare  la quota + 204 seguendo il crinale di Cugno Balio e Cugno Trappetazzo, fino ad incrocio con la strada «Dego Canicattini  Bagni»,  si  discende  fino al vallone Cavadonna, che si risale  per  un breve tratto (m 100 circa) fino al congiungimento con la  curia  di  livello  di  quota  + 154. La delimitazione procede in direzione  sud-est  fino  ad  intercettare  al  Km  12,500 la S.P. 14 «Fusco-Canicattini   Bagni-Passo   Ladro»,   prosegue   verso   ovest parallelamente ad essa fino al km. 12 per continuare verso sud fino a raggiungere  la  linea  di  confine  Siracusa-Noto presso il torrente Moscasanti.  Si  oltrepassa  il  fiume  Cassibile  di Cava Grande per ricongiungersi  al  vertice  dei confini comunali di Siracusa, Noto e Avola:  da  qui  svoltando  a  destra  si  segue  la  strada vicinale «Palazzetti»   fino   ad   incrociare  la  strada  vicinale  «Tangi»; successivamente  si  incontra la strada comunale Uzzo-Cugno di Fazio; da  qui, seguendo il confine tra il foglio di mappa catastale 10 e il foglio   di  mappa  catastale  20  si  arriva  a!la  strada  vicinale «Rosciola»  che  si  segue  attraversando  il fosso «Rosciola», «Cava l'Unica»  (o Cava dell'Umbra) fino ad arrivare alla «Cava Carrubeto». Attraversata la cava, si segue la strada vicinale «Carrubeto» fino al congiungimento con la strada vicinale «Mandala' - Petrara»; svoltando a  destra  si  prosegue  fino  ad  arrivare  alla «Cava Bugliola», ed oltrepassatola,  percorrendo  la  strada  vicinale  dei  «Mulini», si arriva  alla  strada  provinciale  n.  4  «Avola-Manghisi»  al  km 2. Svoltando  a  destra,  si percorre la S.P. n. 4 per km 1 in direzione Avola  Antica e si arriva alla prima curva a gomito. A sinistra ci si immette  nella  stradella  interpoderale  che  collega  la  S.P. 4 al Torrente  Pisciarello.  A questo punto si segue il corso del Torrente Pisciarello fino alla confluenza con il Torrente Talibelli. Si risale il corso del Torrente Talibelli fino ad incrociare la strada vicinale Cifaleo  e  giunti al bivio con la strada vicinale Seggio-Piano della Pace  si svolta a destra e dopo 0,4 km circa ci si immette nella S.P. n.  15 «Avola-Bochini-Noto». Si procede in direzione Noto per circa 3 km  e, dopo aver oltrepassato la strada per «Cozzo Meti», arrivati al punto quotato 135 m slm, ci si immette a destra nella strada vicinale Osciri.  Da  cui,  dopo  aver  attraversato  il  Torrente S. Giovanni (diventata  strada  comunale)  si  arriva  al centro abitato di Noto, giungendo  alla  S.S.  287.  Si svolta a destra e si procede lungo la S.S.  287  (via  dei  Mille)  in direzione S. Giovanni; arrivati alla circonvallazione  di  Noto,  si  svolta  a  sinistra percorrendola in direzione  della S.S. 115 Noto-Rosolini fino all'incrocio con la S.P. n.  64  «Noto  Antica-Burlo-S.  Maria  della Scala-Noto». Si svolta a destra  e  ci  si inoltra attraversando contrada S. Caterina, la Cava del  Ferraro, Case Hernandez (a valle della strada), si attraversa il fiume  Asinaro e si arriva all'incrocio con l'acquedotto di Pachino e la   strada  comunale  «Schifazzo-Mazzara».  Si  gira  a  sinistra  e percorrendo  la  strada comunale in direzione sud si arriva alla S.P. 24  «Noto-Testa dell'Acqua al km 25,2 si svolta a destra e si procede in  direzione  Palazzolo  Acreide  per circa km 1; quindi si svolta a sinistra  imboccando  la  strada comunale «Renna-Pantanello-Serra del Vento»  in direzione del Torrente Tre Fontane. Dopo aver attraversato il  Torrente  Tre  Fontane  e  il  Fiume  Gioi,  s'incrocia la strada consortile  Torresena;  si  svolta a sinistra e la si percorre fino a lambire  il Fiume Gioi, si gira a destra e si procede verso la strada comunale   Fontanelle-Molisena-Portelle.   Si   svolta   a   sinistra (imboccando   la  strada  comunale  Fontanelle-Molisena-Portelle)  in direzione  contrada  Valle  Vascelli;  si  procede sino alla S.S. 115 Noto-Rosolini  al  km  370,4.  Si  percorre  la S.S. 115 in direzione Rosolini  per  km  1,2  giungendo all'incrocio con la strada comunale Ponte  Vecchio  - Tre Maiali; girando a destra, si percorre la strada comunale    per    km   1,2   fino   ad   incrociare   la   S.P.   18 Giarratana-Castelluccio-Noto  al  km  0,6.  Si  svolta  a destra e si percorre  la S.P. 18 in direzione di Cozzo Cariulo per km 2 giungendo al  bivio con la strada consorziale Renna - Strada Cariulo; si svolta a  destra  e  percorrendo  la  strada consorziale, la strada comunale Renna  -  Pantanello  - Serra del Vento, ed infine la strada vicinale Renna  -  Sbriulia  arrivando  alla cava Lentini - Renna Alta (o Cava Bottali).  Seguendo la cava si ritorna sulla S.P. 18 e si prosegue in direzione Castelluccio per km 2,7 fino ad incrociare la Cava - Strada dell'Asino.  Si  gira  a  sinistra  e  si  percorre  la stradetta che delimita il foglio di mappa catastale 222 di Noto fino ad arrivare al Fiume  Tellaro.  Si  segue il corso del fiume (limite di comprensorio tra  il  territorio  di  Noto  e Rosolini) fino ad incrociare la cava Scorzone, e da qui si percorre la stradella interpoderale di modo che rimanga  a sinistra l'ex feudo del Prainito; si attraversa la S.P. 17 Ritillini  -  Favarotta e si prosegue fino alla cava del Prainito. Da questo  punto  si segue il confine amministrativo tra la provincia di Siracusa  e  Ragusa fino alla cava di Scalarancio prima e alla strada Carbonarella  poi (punto quotato 210 m slm). Si percorre detta strada in  direzione  Rosolini,  fino  alla  S.S. 115 all'altezza dell'Hotel Europa (km 362,2). Si svolta a destra lungo la S.S. 115 fino al Ponte Cipolla.  Da  qui si segue il confine amministrativo tra le provincie di  Siracusa  e  Ragusa  fino ad arrivare alla S.P. n. 56 Agliastro - Bimmisca  in  direzione  S.E.  fino  al  confine tra i fogli di mappa catastale  n. 396 e n. 403 di Noto. Si gira a sinistra percorrendo la S.P.  n.  56  e  poi  la strada comunale Bommiscuro-Agliastro fino ad incrociare  la  S.P. 26 Rosolini - Belliscala - Pachino al km 8,4; si svolta  a  destra  e  si  percorre la S.P. 26 Rosolini - Belliscala - Pachino  in  direzione  Pachino,  arrivando  alla  S.P.  n. 19 Noto - Pachino  al  km  16,9. Si gira a sinistra verso Noto fino al km 13,8, (al quadrivio S.P. 19, Strada comunale Baroni - Maccarri - S. Lorenzo Nuovo  e  la  Strada  Comunale  Scirbia  -  Terreni Nuovi - Reitani - Marzamemi),  si  svolta  a  destra,  e percorrendo la strada comunale Scirbia  - Terreni Nuovi - Reitani - Marzamemi in direzione nord-est, si  arriva  al  mare  Ionio.  Seguendo  la costa in direzione nord si chiude  la  zona  perimetrata  al  punto di inizio coincidente con il Porto Grande di Siracusa.
 
 Art. 4.
 
 Origine del prodotto in relazione alla zona geografica
 
 Ogni   fase   del  processo  produttivo  deve  essere  monitorata documentando  per  ognuna  il  prodotto  in  entrata ed in uscita. In questo  modo,  e attraverso l'iscrizione in appositi elenchi, gestiti dall'organismo   di   controllo,  dei  coltivatori-produttori  e  dei confezionatori,  nonche'  la  tenuta  di  registri  di  produzione  e confezionamento,    e'    garantita    la    tracciabilita'    e   la rintracciabilita'  (da valle a monte della filiera di produzione) del prodotto.  Tutte  le  persone,  fisiche  o  giuridiche,  iscritte nei relativi   elenchi,   saranno  assoggettate  al  controllo  da  parte dell'organismo di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di  produzione e dal relativo piano di controllo. Qualora l'organismo di  controllo verifichi delle non conformita', anche solo in una fase della   filiera   produttiva,   il   prodotto   non   potra'   essere commercializzato  con  l'Indicazione  geografica  protetta «Limone di Siracusa».
 
 Art. 5.
 
 Il sistema di coltivazione
 
 Il  sistema  di  coltivazione deve essere quello tradizionalmente adottato  nella zona. I sesti di impianto, le forme di allevamento ed i  sistemi  di  potatura  devono  essere  quelli  atti a mantenere un perfetto  equilibrio  e  sviluppo  della  pianta oltre ad una normale aerazione e soleggiamento della stessa.
 La  densita'  di piantagione massima e' di 400 piante per ettaro. Per  impianti  esistenti  ed  in fase di produttivita' decrescente e' ammessa una densita' fino ad un massimo di 500 piante per ettaro. Per i  sesti  dinamici  la  densita' massima ammessa e' di 850 piante per ettaro.
 I   portinnesti  sono  i  seguenti:  «Arancio  amaro»,  «Poncirus trifoliata»,   «Citrange   Troyer»,   «Citrange  Carrizo»  e  «Citrus macrophyilla», dotati di alta stabilita' genetica.
 Le  operazioni colturali, per la gestione tecnica convenzionale e le  modalita'  di  raccolta,  devono  essere  quelle  previste  dalla «Normale  buona  pratica  agricola».  Queste norme, per il limone, si riferiscono alla gestione del suolo, agli interventi di concimazione, all'irrigazione, alla difesa.
 La  produzione  dell'Indicazione  geografica  protetta «Limone di Siracusa»  puo'  avvenire  in  impianti  condotti  con  il  metodo di coltivazione:
 a) convenzionale:   che  e'  quello  in  uso  nella  zona,  con l'osservanza  delle  norme  di «Normale buona pratica agricola» della regione Siciliana;
 b) integrato:  con  produzione  ottenuta  mediante l'osservanza delle   norme   tecniche  previste  dal  Disciplinare  della  regione Siciliana   in   adozione   dei  Regolamenti  comunitari  in  materia agroambientale;
 c) biologico:  in  osservanza  del Reg. Ce 2092/91 e successive modifiche ed integrazioni.
 
 Art. 6.
 La raccolta
 
 La  raccolta  dei  frutti  dalla  pianta deve essere effettuata a mano.  Il distacco dei frutti deve essere effettuato con l'ausilio di forbicine  di  raccolta  per  il taglio del peduncolo. La raccolta va fatta  direttamente  dalla pianta secondo i metodi tradizionali ad un livello  di  sviluppo  dei frutti tale da garantire la buona qualita' organolettica  ed estetica degli stessi. E' ammesso che il colore dei frutti sia variabile in funzione delle condizioni pedo-climatiche, in funzione delle varie fioriture e della particolare epoca di raccolta. La  produzione massima consentita di limoni e fissata in q.li 550 per ettaro  per  l'intera campagna di produzione comprendente i frutti di tutte le fioriture.
 
 Art. 7.
 
 Legame con l'ambiente
 
 Il   limone,   che   in   inverno  subisce  soltanto  un  leggero rallentamento  del  suo  metabolismo,  e'  specie  molto sensibile al freddo,  mentre rispetto ad altri agrumi e' piuttosto resistente alle alte  temperature.  Per  questi  motivi la coltivazione del limone e' diffusa  lungo la fascia costiera della Sicilia ed in alcune limitate aree  comprese nelle valli dei corsi d'acqua che solcano la provincia di  Siracusa  dal Porcaria (a nord) fino al Tellaro, trovando le piu' favorevoli condizioni sui versanti esposti a sud.
 La  temperatura  e' il principale fattore climatico che limita la coltura   limonicola.   Dall'analisi  dei  valori  medi  annui  delle temperature  rilevate nella pianura costiera di Siracusa e' possibile evidenziare  che  l'ambiente  siracusano presenta condizioni di clima temperato  da  ottobre  a  marzo  ed  arido da aprile a settembre. La temperatura  media  annua  e' di 18-19° C, la media delle massime nel periodo  estivo  non  supera  la soglia di 31° C, mentre quella delle minime  dei  mesi  piu'  freddi (gennaio e febbraio) non scende al di sotto di 8-9° C.
 Dopo  la  temperatura,  l'acqua  e'  il  fattore  limitante  piu' importante  nei  riguardi  della  coltura  del limone. In effetti gli agrumi  si  sono estesi fuori della loro area naturale nelle zone ove l'inverno  non e' molto freddo ed anche con pluviometria inferiore ai 50    millimetri    annuali,    attraverso    l'intervento   costante dell'irrigazione.   Del   resto,   l'abbondanza  di  acqua  e'  stato sicuramente  l'elemento decisivo nella scelta di stanziarsi in questo territorio  fatto  dai  popoli  preistorici  e  dai Siculi prima, dai colonizzatori  greci  poi,  e  per ultimo, con un balzo di quasi 3000 anni,  dai  grandi  gruppi  industriali nel secolo scorso. L'umidita' atmosferica   ha  un  ruolo  importante  nella  determinazione  della qualita' dei frutti di limone: un'atmosfera mediamente umida consente di  ottenere frutti piu' succosi, di forma regolare e di buccia fine. Rispetto  al  suolo,  il  limone  nella costa ionica siracusana viene coltivato  principalmente in terreni appartenenti al gruppo dei suoli bruno-calcarei,  i  quali  poggiano su substrati di calcari e calcari dolomitici,  ed  al  gruppo  dei  suoli  alluvionali presenti lungo i depositi  alluvionali  dei  corsi  d'acqua. Infatti, nel siracusano i terreni sono dotati di ottima fertilita', sono piu' o meno profondi e ben dotati di elementi nutritivi e di sostanza organica.
 La  Sicilia  annovera  una  storica tradizione nella coltivazione degli   agrumi   ed   il  rispetto  delle  antiche  tradizioni  nella coltivazione   di   queste   piante,  tramandata  di  generazione  in generazione  continua  ancora  oggi nel siracusano, dando vita ad una vera  e  propria scuola di specialisti nella coltivazione del «Limone di  Siracusa».  Nelle  campagne  Iblee  si riservavano nuovi spazi ai giardini  delle  ville  in  costruzione,  concettualmente  diverse da quelli  delle  masserie,  nelle  quali  il  giardino,  esclusivamente produttivo,  era  posto  a lato e chiuso con un cancello e alte mura. Nei  piu'  raffinati  giardini delle ville suburbane di Siracusa e di Noto,  gli  aranci  ed  i  limoni  erano  valorizzati per le qualita' estetiche ed utilitaristiche. Dei numerosissimi «giardini di delizia» settecenteschi,  ormai  scomparsi,  resta  solo il ricordo di piccoli paradisi  orientali,  talora  nobilitati  dal  lavoro di ricerca e di interesse alle novita' botaniche dei colti proprietari.
 Per  questi  motivi  il «Limone di Siracusa» mantiene un profondo legame  con  l'ambiente  che  si  evidenzia  in  tutta la filiera del prodotto.
 
 Art. 8.
 
 Il confezionamento
 
 E'  obbligatorio  indicare  a  caratteri  leggibili e visibili su almeno  uno  dei  lati  dell'imballaggio, mediante stampatura diretta indelebile  o  mediante  etichetta  integrata nel collo o solidamente fissata  ad esso: varieta', origine, categoria, calibro, lotto. Nella fase  di  vendita al minuto, le indicazioni previste per la marcatura devono  essere  presentate in modo chiaro e leggibile. Per i prodotti presentati  in  imballaggi  preconfezionati  a  norma della direttiva 79/112/Ce  deve  essere  indicato  il  peso  netto,  oltre a tutte le menzioni  previste  dalle  norme.  Per  i  frutti  venduti a pezzo e' obbligatoria la bollinatura di almeno il 50% di essi.
 Gli  imballaggi  utilizzabili  devono  essere  nuovi. I materiali ammessi   sono:   cartone,  legno,  plastica.  E'  ammesso  l'uso  di imballaggi in plastica a noleggio, riciclabili. Le confezioni ammesse sono:  reti  e  borse  con  banda  plastica attaccata alla rete. Ogni imballaggio  ed  ogni confezione devono riportare il logo del «Limone di Siracuusa»..
 
 Art. 9.
 
 I controlli
 
 L'Indicazione  geografica  protetta  «Limone  di  Siracusa» sara' controllata da una struttura di controllo autorizzata, in conformita' all'art. 10 del Reg. Ce 2081/92.
 
 Art. 10.
 I prodotti trasformati
 
 I  prodotti  per  la  cui  preparazione  e'  utilizzata la I.G.P. «Limone  di  Siracusa», anche a seguito di processi di elaborazione e di  trasformazione,  possono  essere immessi al consumo in confezioni recanti  il  riferimento  alla  detta  Indicazione  geografica  senza l'apposizione del logo comunitario, a condizione che:
 il  prodotto  a  Indicazione  geografica  protetta  «Limone  di Siracusa»  certificato come tale, costituisca il componente esclusivo della categoria merceologica;
 gli utilizzatori del prodotto a Indicazione geografica protetta «Limone  di  Siracusa»  siano autorizzati dai titolari del diritto di proprieta',  intellettuale  conferito dalla registrazione dell'I.G.P. riuniti  in  Consorzio  incaricato  alla  tutela  dal Ministero delle politiche  agricole. Lo stesso consorzio incaricato provvedera' anche ad  iscriverli  in  appositi  registri ed a vigilare sul corretto uso della  Indicazione geografica protetta. In assenza di un Consorzio di tutela  incaricato  le  predette funzioni saranno svolte dal MIPAF in quanto  autorita'  nazionale  preposta  all'attuazione  del  Reg.  Ce 2081/92.
 
 Art. 11.
 
 Il logo e l'etichettatura
 
 Il  logo  consiste  in  un  ovale orizzontale con il bordo colore verde quadricromia contenente una raffigurazione in bianco e nero del Teatro  Greco  di  Siracusa nella cui cavea, nella parte destra, sono poggiati  due  limoni. Di questi uno e' intero, con una foglia, posto in  secondo  piano,  l'altro  e' in sezione e copre in parte il primo limone.
 Il limone con la foglia ha un peduncolo, e la foglia e' di colore verde  quadricromia. La foglia e' rivolta verso il centro del marchio e  copre  in  parte  il  limone  a cui e' attaccata col peduncolo. La buccia  dei due limoni e' di colore giallo quadricromia, la polpa del limone  in  sezione  e'  di  colore  giallo  quadricromia, la scritta «Limone  di  Siracusa»  e'  di  colore  nero,  font  Times  New Roman grassetto, alto 24; lo sfondo e' di colore bianco.
 
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