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| Gazzetta n. 22 del 28 gennaio 2005 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 29 settembre 2004 |  | Primo    programma    delle    opere    strategiche:    potenziamento infrastrutturale  della  linea  ferroviaria  Bari-Taranto:  raddoppio della   tratta   Bari   S.   Andrea-Bitetto   (legge   n.  443/2001). (Deliberazione n. 46/04). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vista  la  legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»), che,  all'art.  1,  ha  stabilito  che  le infrastrutture pubbliche e private  e  gli  insediamenti  strategici  e  di preminente interesse nazionale,  da  realizzare  per  la modernizzazione e lo sviluppo del Paese,  vengano  individuati  dal  Governo  attraverso  un  programma formulato  secondo  i  criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello  stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede  di  prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato  art.  1  della  legge n. 443/2001, autorizza  limiti  di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato  e  per  interventi  nel  settore  idrico  di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attilbuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che puo', in proposito, avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Visto  l'art.  4  della  legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare:
 il  comma  134  e  seguenti,  ai  sensi dei quali la richiesta di assegnazione  di  risorse,  per  le  infrastrutture  strategiche  che presentano un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato;
 il  comma  176,  che  autorizza  ulteriori  limiti di impegno nel biennio 2005-2006 per la realizzazione delle opere strategiche di cui alle leggi citate ai punti precedenti;
 il  comma  177, secondo il quale i limiti di impegno iscritti nel bilancio   dello   Stato   in  relazione  a  specifiche  disposizioni legislative  sono  da  intendere quale concorso dello Stato stesso al pagamento  di  una  quota  degli oneri derivanti dai mutui o da altre operazioni  finanziarie  che  i  soggetti  interessati, diversi dalle pubbliche   amministrazioni   come  definite  secondo  i  criteri  di contabilita'  nazionale SEC 95, sono autorizzati ad effettuare per la realizzazione di investimenti;
 Visto l'art. 1, comma 13, del decreto-legge 12 luglio 2004, n. 168, convertito nella legge 31 luglio 2004, n. 191, che sostituisce l'art. 4, comma 177, della legge n. 350/2003, precisando - tra l'altro - che i  limiti di impegno iscritti nel bilancio dello Stato in relazione a specifiche   disposizioni   legislative   sono   da  intendere  quale contributo   pluriennale   per   la  realizzazione  di  investimenti, includendo  nel  costo  degli  stessi anche gli oneri derivanti dagli eventuali  finanziamenti necessari, ovvero quale concorso dello Stato al  pagamento  di  una  quota  degli oneri derivanti da mutui o altre operazioni  finanziarie  che  i  soggetti  interessati, diversi dalle pubbliche   amministrazioni   come  definite  secondo  i  criteri  di contabilita'  nazionale SEC 95, sono autorizzati ad effettuare per la realizzazione di investimenti;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', come  modificato  -  da  ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2002, n. 302;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  supplemento  ordinario),  con  la  quale questo Comitato, ai sensi  del richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il primo  programma  delle  opere  strategiche,  che,  nell'allegato  1, include - nell'ambito del «Corridoio plurimodale adriatico» alla voce «Sistemi        ferroviari»        -        l'«asse       ferroviario Bologna-Bari-Lecce-Taranto», per la quale indica un costo complessivo di  742,149  Meuro,  e,  nell'allegato  2,  riporta, tra le opere che interessano la regione Puglia, l'«asse ferroviario Bari-Taranto»;
 Vista  la  delibera  29 settembre  2002, n. 85, con la quale questo Comitato  ha  approvato  il  Piano delle priorita' degli investimenti ferroviari  (PPI)  - edizione settembre 2002 per l'anno 2003 e in via programmatica per gli anni successivi ed ha, tra l'altro, previsto un percorso  di  accelerazione  nella  realizzazione  di  7 progetti nel Mezzogiorno, tra i quali e' incluso il sottoprogetto «raddoppio della tratta Bari S. Andrea-Bitetto»;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  13 novembre  2003, n. 103, con la quale questo Comitato  ha approvato il PPI - edizione ottobre 2003 per l'anno 2004 e in via programmatica per gli anni successivi; piano che ricomprende il   progetto   «raddoppio  Bari-Taranto»  e,  nell'ambito  di  detto progetto, il menzionato sottoprogetto «potenziamento infrastrutturale della  linea ferroviaria Bari-Taranto: raddoppio della tratta Bari S. Andrea-Bitetto»,  per  il  quale e' previsto un importo aggiuntivo da corrispondere    all'appaltatore    in    caso    di   raggiungimento dell'obiettivo di una piu' celere attivazione degli impianti e che e' stato quantificato in 24 Meuro, compresi, per il momento, nel costo a vita intera riportato di seguito;
 Vista  la  delibera  27 maggio  2004,  n. 11 (Gazzetta Ufficiali n. 230/2004),  con  la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di  piano economico-finanziario ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003;
 Vista  la  delibera  in  data  odierna  n.  22, con la quale questo Comitato  ha  formulato  il  proprio  definitivo parere favorevole in merito alla bozza di 2° addendum al Contratto di programma 2001-2005, con  il  quale viene allocato l'ulteriore apporto al capitale sociale di  FS  S.p.A. previsto dalla legge finanziaria 2003 e che destina un finanziamento   di   153,463  Meuro  al  citato  progetto  «raddoppio Bari-Taranto»;
 Vista  la  delibera  in  data  odierna  n.  24, con la quale questo Comitato  ha  stabilito  che  il CUP deve essere riportato su tutti i documenti   amministrativi  e  contabili,  cartacei  ed  informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle  banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Vista  la  circolare  del Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento  della Ragioneria generale dello Stato 5 aprile 2004, n. 13 (Gazzetta Ufficiale n. 66/2004 supplemento ordinario), nella quale sono state affrontate le tematiche dei limiti di impegno ed e' stato, tra l'altro, precisato che l'assunzione dell'impegno contabile non e' necessariamente  correlata con la concessione di un eventuale mutuo o l'effettuazione di altre operazioni di finanziamento;
 Vista  la  nota  8 giugno  2004,  n. 367, con la quale il Ministero delle  infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso - tra l'altro - la relazione  istruttoria  sulla  «linea ferroviaria S. Andrea-Bitetto», proponendo  l'approvazione  del  progetto preliminare dell'opera, con prescrizioni;
 Vista  la nota 22 settembre 2004, n. 530, con la quale il Ministero delle   infrastrutture   e   dei  trasporti  ha  trasmesso  ulteriore documentazione in ordine alla predetta relazione istruttoria;
 Vista  la  nota  n.  543 in data odierna, con la quale il Ministero delle  infrastrutture  e  dei trasporti ha modificato la richiesta di assegnazione a carico delle risorse della legge obiettivo;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato  che  l'opera  di  cui  sopra  e'  compresa nell'intesa generale  quadro  tra  Governo  e  regione  Puglia,  sottoscritta  il 10 ottobre  2003,  tra  le  infrastrutture  ferroviarie  afferenti il «corridoio plurimodale adriatico»;
 Considerato che il dossier riferito alla intera linea Bari-Taranto, allegato  al  PPI  - edizione settembre 2002 e aggiornato nell'aprile 2004, reca per la tratta in questione un costo di 169,299 Meuro;
 Considerato  che l'opera e' direttamente ed indirettamente connessa ad  altri  progetti  ferroviari  quali il completamento del raddoppio della  linea Pescara-Bari, il completamento del raddoppio della linea Bari-Lecce,  la  sistemazione  del nodo di Bari e, in particolare, si allaccia  al  raddoppio della tratta Bari centrale-Bari S. Andrea, in corso di realizzazione;
 Considerato  che,  come  comunicato  dal  Ministero dell'economia e delle  finanze  -  Dipartimento del tesoro con nota 1° marzo 2004, n. 20661,  l'ISTAT,  alla  stregua dei criteri di contabilita' nazionale SEC  95,  ha  classificato  RFI  S.p.a.  quale  unita'  istituzionale pubblica «all'esterno delle amministrazioni pubbliche»;
 Considerato   che  il  piano  economico-finanziario  sintetico  non evidenzia  un  potenziale ritorno economico derivante dalla gestione, in   quanto   i  ricavi  calcolati  sulla  base  annuale  totale  non raggiungono il valore del 2% dell'investimento;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti e, in particolare:
 sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che  l'intervento  si  inquadra  nel  completamento del raddoppio della esistente linea ferroviaria Bari-Taranto;
 che  il  progetto,  che  si riferisce alla tratta compresa tra la stazione di Bari S. Andrea e la stazione di Bitetto e si sviluppa per una  estesa  di 10 km, prevede la realizzazione di un nuovo tratto di linea  a  doppio  binario  di  8  km  circa  in  variante rispetto al tracciato esistente, by-passando l'abitato di Modugno e sviluppandosi per  quasi  tutta la sua estensione in trincea profonda, mentre per i restanti   2   km   fino   alla   stazione  di  Bitetto  e'  prevista l'utilizzazione di un tratto di linea esistente;
 che il progetto comprende la realizzazione di due nuove fermate - Bari   Villaggio   dei   lavoratori   e  Modugno  -  e  un  posto  di comunicazione,   nonche'  numerose  interferenze  con  la  viabilita' esistente,   generalmente   risolte  con  brevi  tratti  in  galleria artificiale;
 che  il  progetto  preliminare  e'  stato  trasmesso dal soggetto aggiudicatore  al  Ministero  delle  infrastrutture e dei trasporti e agli altri organismi competenti;
 che  il  Ministero  dell'ambiente e della tutela del territorio - Commissione  speciale VIA, in data 28 agosto 2003, ha espresso parere favorevole,   con   prescrizioni,   sulla  compatibilita'  ambientale dell'opera;
 che  parere  favorevole,  con  prescrizioni, ha espresso anche il Ministero per i beni e le attivita' culturali in data 5 agosto 2003;
 che  la  regione  Puglia, con delibera della giunta regionale del 17 febbraio  2004,  n.  124,  ha  espresso  parere favorevole ai fini dell'intesa  sulla localizzazione ed ha confermato l'avviso positivo, gia'   in   precedenza   espresso,   sui  profili  di  compatibilita' ambientale;
 che  il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone le prescrizioni  da  formulare  in  sede  di  approvazione  del progetto preliminare,  esponendo le motivazioni in caso di mancato recepimento delle   indicazioni   formulate  dalle  amministrazioni  e  organismi interessati;
 sotto l'aspetto attuativo:
 che il soggetto aggiudicatore e' individuato in RFI S.p.a.;
 che,  ai  sensi  della citata delibera n. 143/2002 al progetto in argomento e' stato assegnato il CUP J71H92000030008;
 che   la   modalita'  di  affidamento  dei  lavori  e'  l'appalto integrato;
 che  l'ultimazione dei lavori e' prevista entro il mese di agosto 2009;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che  il  costo di investimento complessivo e' quantificato in 200 Meuro,  comprensivi  dell'importo  di  ulteriori  31  Meuro  ritenuti necessari   dal   Ministero   proponente   per  l'accoglimento  delle prescrizioni degli enti interessati, ed e' cosi' articolato:
 
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 | Descrizione voci  |Importo in Meuro|% sul totale ===================================================================== Valutazione        |                   |                | tecnica:           |                   |                | ---------------------------------------------------------------------
 |Opere ferroviarie  |         130,300|        65,2 ---------------------------------------------------------------------
 |Opere extralinea e |                |
 |di riambienta-     |                |
 |lizzazione         |          19,400|         9,7 ---------------------------------------------------------------------
 |Integrazione       |                |
 |prescrizioni enti  |          27,200|        13,6 --------------------------------------------------------------------- Altri oneri:       |                   |                | ---------------------------------------------------------------------
 |Servizi di         |                |
 |ingegneria e alta  |                |
 |sorveglianza       |          13,100|         6,5 ---------------------------------------------------------------------
 |Costi interni RFI  |                |
 |fino alla consegna |                |
 |dell'opera         |           6,000|         3,0 ---------------------------------------------------------------------
 |Spese generali del |                |
 |committente        |           4,000|         2,0 ---------------------------------------------------------------------
 |Totale . . .       |         200,000|       100,0
 
 che  risultano  disponibili  per la tratta in questione, a carico dei  fondi  afferenti al suddetto contratto di programma, 142 Meuro e che  RFI ha richiesto, per l'intero progetto di raddoppio della linea Bari-Taranto,  un  ulteriore finanziamento di 51,7 Meuro a carico dei fondi   FESR,   comprensivi   dell'importo   di   27  Meuro  relativi all'intervento  di  cui alla presente delibera;     che, pertanto, il costo  dell'intervento risulta coperto e che il fabbisogno residuo di cui  viene  richiesto  il  finanziamento a carico delle risorse della legge  obiettivo,  determinato esclusivamente dall'accoglimento delle ulteriori prescrizioni formulate dalle amministrazioni competenti nel corso della recente istruttoria, e' pari a 31 Meuro;
 Delibera: 1. Approvazione progetto preliminare.
 1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002 e' approvato, con le prescrizioni formulate dal Ministero delle  infrastrutture  e  dei  trasporti, il progetto preliminare del «Potenziamento infrastrutturale della linea ferroviaria Bari-Taranto: raddoppio  della tratta Bari S. Andrea-Bitetto» ed e' riconosciuta la compatibilita' ambientale dell'opera.
 Ai  sensi  dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n.  327/2001, come modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, e' apposto  il  vincolo  preordinato  all'esproprio per i beni ricadenti nelle aree interessate.
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizia, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera.
 1.2.  Ai  sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n.  190/2002,  l'importo  di  200 Meuro sopra indicato costituisce il limite  di  spesa dell'intervento da realizzare ed e' inclusivo degli oneri per opere di mitigazione ambientale.
 1.3.  Le  prescrizioni  di cui al punto 1.1, proposte dal Ministero delle  infrastrutture  e  dei trasporti nella relazione istruttoria e cui  resta  subordinata  la approvazione del progetto, sono riportate nell'allegato che forma parte integrante della presente delibera. 2. Concessione contributo.
 2.1.  Per  la  realizzazione  dell'opera  di cui al punto 1.1 viene attribuito a RFI un contributo massimo pluriennale pari a 2,837 Meuro per 15 anni, di cui:
 1,945  Meuro  a valere sul quarto limite di impegno quindicennale decorrente dall'anno 2005 di cui al-l'art. 13 della legge n. 166/2002 come rifinanziato all'art. 4, comma 176, della legge n. 350/2003;
 0,892  Meuro  a valere sul quinto limite di impegno quindicennale previsto dalla citata norma a decorrere dall'anno 2006.
 2.2.  Il  contributo  di  cui  al  punto precedente e' quantificato includendo  nel  costo  di realizzazione degli investimenti anche gli oneri  derivanti  da  eventuali finanziamenti necessari. Il Ministero dell'economia  e  delle  finanze  provvedera'  a fornire al Ministero delle  infrastrutture e dei trasporti ed al soggetto aggiudicatore le eventuali  indicazioni  che  riterra' opportune per una piu' puntuale definizione  delle  modalita'  di  attribuzione  e  di erogazione del contributo. 3. Clausole finali.
 3.1.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti   componenti   il   progetto   preliminare  dell'intervento «potenziamento infrastrutturale della linea ferroviaria Bari-Taranto: raddoppio  della  tratta  Bari  S.  Andrea-Bitetto», approvato con la presente delibera.
 3.2.  In  sede  di  esame  del  progetto  definitivo,  il  predetto Ministero provvedera' alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni che,  secondo  quanto indicato nell'allegato, debbono essere recepite prima di detta fase progettuale o in tale sede.
 Detto  Ministero  provvedera' altresi' a verificare che, nelle fasi successive  all'approvazione del progetto definitivo, vengano attuate le altre prescrizioni di cui al citato allegato.
 3.3.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in sede di esame  del  progetto  definitivo, provvedera' a riportare in apposito prospetto   il   riepilogo   delle  fonti  di  copertura  finanziaria dell'opera, fermo restando che la quota complessiva da porre a carico delle  risorse  destinate  all'attuazione  del  primo programma delle opere strategiche non potra' superare - salva compensazione con altra opera - quella indicata nella richiamata delibera n. 121/2001.
 3.4.  Il  codice  unico di progetto (CUP), assegnato al progetto in argomento,  ai  sensi  della  delibera  n.  143 del 27 dicembre 2002, dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento di cui alla presente delibera.
 Roma, 29 settembre 2004
 Il Presidente: Berlusconi Il segretario del CIPE: Baldassarri Registrato alla Corte dei conti il 17 gennaio 2005 Ufficio  controllo  Ministeri  economico-finanziari,  registro  n.  1 Economia e finanze, foglio n. 33
 |  |  |  | Allegato PRESCRIZIONI PROPOSTE DAL MINISTERO
 DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
 In  sede  di  progettazione definitiva dovranno essere recepiti e sviluppati  gli  interventi  di  mitigazione, puntuali e di carattere generale,  nonche'  le  opere  di  compensazione, cosi' come proposti nello  studio d'impatto ambientale ed integrati alla luce degli esiti della  progettazione  definitiva  e  di quanto oggetto delle presenti prescrizioni, dettagliando nel progetto definitivo la localizzazione, la tipologia le modalita' di esecuzione e i costi analitici.
 In sede di progettazione definitiva dovra' prevedersi, nelle aree di interesse archeologico segnalate dalla Soprintendenza l'impiego di mezzi d'opera a «potenza ridotta».
 In   sede   di   progettazione   definitiva   dovra'  provvedersi all'inserimento  nel  quadro economico degli oneri derivanti dall'uso di detti mezzi d'opera a «potenza ridotta».
 In   sede   di   progettazione   definitiva   dovra'  provvedersi all'inserimento  nel  quadro economico degli oneri di sorveglianza da parte degli archeologi.
 In  sede  di  progettazione  definitiva  dovra'  illustrarsi  con adeguato  dettaglio  il/i  modello/i d'esercizio (numero di convogli, tipologia   e   caratteristiche,   velocita'   di   transito,   etc.) orrispondente/i  alla domanda di traffico che l'opera, anno per anno, e'  chiamata  a  soddisfare  lungo  tutto l'arco della sua vita utile tenuto  conto  dell'entrata  in  esercizio degli interventi connessi. Sulla  base  di questo/i modello/i d'esercizio andranno adeguatamente aggiornate  tutte  le stime previsionali d'impatto gia' elaborate per ogni componente ambientale, integrando e modificando di conseguenza i contenuti del progetto.
 In sede di progettazione definitiva le prescrizioni relative alla mitigazione  degli  impatti in fase di costruzione, ed ai conseguenti condizionamenti   delle   attivita'  di  cantiere,  dovranno  trovare esplicita  ed  esaustiva  menzione nei documenti progettuali relativi agli oneri contrattuali dell'appaltatore della costruzione dell'opera (capitolato d'oneri, capitolato speciale d'appalto, etc.).
 In  sede  di  progettazione  definitiva,  per quanto riguarda gli impatti  sull'atmosfera  derivanti  dall'emissione  di  polveri (o di altri  inquinanti  in  fase  di  cantiere) dovranno svilupparsi stime previsionali   supportate   dall'acquisizione/elaborazione  dei  dati meteoclimatici    ricavabili   dalla/e   stazioni   meteorologica/che significativamente  utilizzabili  e  dall'applicazione  di criteri di calcolo in grado di rappresentare i piu' significativi fattori per la stima  delle  concentrazioni  al suolo con riferimento alla normativa applicabile.  Dovranno  conseguentemente  individuarsi  nel  progetto definitivo  le  opportune  riorganizzazioni  del  reticolo  idraulico superficiale atte a evitare/limitare questi fenomeni.
 In   sede   di   progettazione  definitiva  dovra'  condursi  una ricognizione   accurata   lungo   tutte   le  porzioni  del  reticolo idrografico  intercettate  dal  tracciato, ivi comprendendo anche gli scoli di minore importanza e/o percorsi dalle acque solo in occasione degli eventi meteorici.
 In   sede  di  progettazione  definitiva  dovra'  aggiornarsi  di conseguenza  la cartografia del reticolo idrografico identificando le zone    o   i   tratti   in   cui   le   attivita'   associate   alla costruzione/esercizio dell'opera possano determinare, anche in base a verifiche  idrauliche  dei deflussi in occasione di precipitazioni di breve   durata   ed  elevata  intensita',  alterazioni  dei  deflussi naturali,  accumuli  di  acque,  innesco  di  fenomeni  erosivi, etc. aggiornamento della cartografia del reticolo idrografico.
 In  sede  di  progettazione  definitiva dovranno conseguentemente individuarsi  nel  progetto  definitivo le opportune riorganizzazioni del  reticolo  idraulico  superficiale atte a evitare/limitare questi fenomeni.
 In  sede di progettazione definitiva dovranno prevedersi adeguati sistemi  di  controllo/trattamento delle acque prima del conferimento alla  Lama Sinata verificando in particolare le modalita' di gestione del  sistema  in  caso  di  incidenti  con  sversamenti  di  sostanze inquinanti.
 In  sede  di  progettazione definitiva dovranno condursi adeguate campagne  di  indagini  geognostiche ad integrazione delle conoscenze stratigrafiche  acquisite  nelle campagne precedenti anche allo scopo di fornire adeguato supporto conoscitivo alle seguenti problematiche:
 stato  di  fratturazione e carsismo nelle rocce carbonatiche in particolare nelle zone interessate da disturbi tettonici;
 conseguente   verifica   della  pendenza  dei  paramenti  delle trincee;
 conseguente  messa  a  punto  delle  tecniche per gli eventuali consolidamenti (zone di interferenza con la Lama Sinata, etc.).
 In sede di progettazione definitiva dovranno predisporsi apposite indagini,   e   introdurre   adeguati   provvedimenti   in  progetto, relativamente  alla possibilita' che, in occasione di eventi legati a precipitazioni meteoriche abbondanti:
 a) i settori di roccia intensamente fratturati possano fungere, in  corrispondenza  delle trincee, da vie d'acqua preferenziali verso le trincee stesse;
 b) le opere di recapito delle acque da trincee e rilevati verso il  torrente  Lama  Sinata  possano determinare anomale modifiche del sistema  di  deflusso  di  questo  torrente,  con innesco di fenomeni erosivi,   per  apporti  concentrati  di  acque  che,  in  condizioni naturali, verrebbero invece ad infiltrarsi verso la falda sotterranea attraverso i terreni carbonatici.
 In   sede  di  progettaziore  definitiva  dovra'  completarsi  la raccolta  di  alcuni  dati  d'interesse dei pozzi (es. uso del pozzo, stratigrafia,  posizione  filtri)  ad  integrazione delle «Schede dei punti  d'acqua» allegate al progetto preliminare, anche verificandone la  corretta  catalogazione. A causa della permeabilita' da media a/d elevata  per  carsismo e fratturazione dei terreni carbonatici, anche in  assenza  di interferenze dirette tra l'opera e le acque profonde, occorre   esaminare   la   potenziale  vulnerabilita'  dell'acquifero sotterraneo  (utilizzato anche per approvvigionamento idropotabile da un  pozzo  dell'Acquedotto Pugliese). Dovra' predisporsi un elaborato dettagliato  con  l'ubicazione  di  punti d'acqua che dovranno essere inseriti  in  una  rete  di monitoraggio dell'acquifero, evidenziando anche  i  dettagli  tecnici  di  ogni opera di captazione (tipo, uso, profondita', posizione filtri, ecc.).
 In  sede  di progettazione definitiva dovra' esplicitarsi l'esame del  rischio  sismico,  tenendo  presente che nel recente catalogo di classificazione  sismica  (2003)  i comuni in cui ricade l'opera sono stati  spostati  dalla  zona 4 (rischio pressoche' nullo) alla zona 3 (rischio    basso),    ed    apportando    le    opportune/necessarie modifiche/integrazioni al progetto.
 In  sede di progettazione definitiva dovra' aggiornarsi il quadro degli interventi di arredo vegetazionale gia' previsto nello studio e si   dovra'   procedere  alla  relativa  integrazione/modifica  degli elaborati  progettuali. Questo aggiornamento dovra' condursi puntando anche  ad  un  miglioramento complessivo della naturalita' dell'area, gia'  fortemente  antropizzata.  Le  previste  opere  di  mitigazione possono  quindi  essere  inserite  in un quadro piu' ampio che miri a ripristinare  i  collegamenti  ecologici  funzionali  col  territorio circostante  (rete  ecologica),  partendo da elementi caratterizzanti quali,  ad esempio, il reticolo idrografico ed in particolare la Lama Sinata.
 In  sede di progettazione definitiva, tra le misure di ripristino della   continuita'   ecosistemica   dovra'   attribuirsi   specifica importanza  alla  predisposizione  di  gallerie  artificiali  per  il ripristino  della continuita' del territorio (gia' citate a proposito della  componente  suolo),  indicando  le provvidenze piu' opportune, sotto  il  profilo  naturalistico,  per  il  riutilizzo  degli  spazi ricavati in corrispondenza delle gallerie artificiali medesime.
 In  sede  di  progettazione  definitiva dovra' essere previsto il ripristino  della  vegetazione,  oltreche'  in base a quanto indicato nello studio d'impatto, in base ai seguenti criteri:
 dovra'  essere  rispettata  la  diversita' biologica delle aree interessate;
 dovra'  prevedere  la  produzione  di  materiale  vivaistico di qualita'  presso vivai specializzati che assicuri l'idoneita' all'uso in  condizioni  ambientali  difficili (terreni di riporto di scadente qualita',  ecc.) e il successo dell'impianto. In alternativa dovranno essere  individuati  eventuali  siti  per la raccolta di materiale di propagazione  da  utilizzare per produrre materiale vivaistico idoneo alle condizioni operative ed ecologiche locali.
 In   sede  di  progettazione  definitiva  dovra'  completarsi  la valutazione  del clima acustico ante operam con l'individuazione e la caratterizzazione   delle   sorgenti   presenti   (strade,  ferrovia, attivita' industriali, etc.) ed, eventualmente, integrare in ossequio alla  normativa  vigente le attivita' di rilevamento fonometrico gia' svolte.
 In  sede di progettazione definitiva dovra' essere raffrontata la metodologia  di  studio della componente rumore con le norme ISO 9613 (parte  I  e  II)  e  UNI 9884 (mappe di rumore) e, ove opportuno, in relazione  alle  problematiche acustiche rilevate, dovranno adeguarsi le  procedure  metodologie  dello  studio alle succitate norme e alle norme di legge vigenti in materia.
 In sede di progettazione definitiva dovranno essere aggiornate le risultanze  dello  studio  d'impatto  relativamente  alla  componente rumore  e  vibrazioni  e  risultanze in base all'effettivo modello di esercizio  della  linea, dettagliatamente individuato relativamente a numero,   tipo,   composizione,   velocita'   di  transito  ed  altre caratteristiche  dei  convogli  in  transito  necessarie  a  definire compiutamente lo scenario delle emissioni sonore e di vibrazioni.
 In  sede  di progettazione definitiva dovranno identificarsi, con la   massima   precisione   consentita  dallo  stato  della  relativa programmazione,  gli  interventi di mitigazione del rumore sui tratti di linea storica adiacenti al tronco in oggetto o, comunque, soggetti a  significativo  aumento  del  traffico  in  relazione  al  proposto intervento.  Di  questi  interventi dovra' essere fornito il relativo programma d'attuazione.
 In sede di progettazione definitiva dovranno essere verificate le risultanze delle simulazioni modellistiche relative alle emissioni di rumore  condotte  nello  studio,  mediante applicazione di modello in grado  di  utilizzare  l'ampia  base  sperimentale  acquisita  da RFI relativamente   a   rotabili  ed  armamento  italiani,  eventualmente incorporando,  se  di  interesse  per  i futuri periodi di esercizio, standard   di   riferimento   europei.   Dovranno  utilizzarsi  nelle simulazioni  modellistiche  delle  emissioni  di  rumore  i valori di fonoassorbimento  delle barriere acustiche commerciali specificamente previste  in  progetto.  Dovra'  tenersi conto, in corrispondenza dei viadotti o di altre strutture similari, anche delle emissioni sonore, se significative, eventualmente determinate dal transito dei convogli sugli impalcati.
 In  sede  di  progettazione  definitiva  studio  della componente rumore  e  vibrazioni  dovra'  essere  esteso  anche  alle  emissioni associabili   alle   attivita'   di   cantiere.  Le  relative  misure mitigatrici   dovranno  essere  individuate  con  precisione  in  uno specifico  documento  da  inserire  nei  documenti  di progetto e del contratto d'appalto (capitolato d'oneri, etc.).
 In  sede  di  progettazione  definitiva,  per  quanto riguarda la componente  vibrazioni,  dovranno  individuarsi e caratterizzarsi con precisione    i   ricettori   presenti   all'interno   della   fascia potenzialmente interessata, definita con ampi margini conservativi in base  alle  situazioni  locali (geolitologia, morfologia, etc.) e per tali  ricettori,  facendo riferimento alla normativa UNI 9614, 9916 e ISO  2631/2,  dovra'  approfondirsi la metodologia di studio mediante rilevamenti  dello stato vibrazionale ante operam. Con riferimento ai medesimi  ricettori dovra', altresi', approfondirsi la metodologia di studio  mediante integrazione dei parametri acquisiti dai rilevamenti di   cui  sopra  nei  metodi  previsionali  applicati  nello  studio, adottando   eventualmente  metodi  piu'  precisi  ove  le  situazioni identificate  in  campo  lo  richiedessero,  facendo riferimento alla normativa UNI 9614, 9916 e ISO 2631/2.
 In  sede  di progettazione definitiva le misure mitigatrici delle vibrazioni  dovranno  prevedere  il  ricorso alle migliori tecnologie disponibili.   L'efficacia   di   questi   interventi  dovra'  essere debitamente  comprovata  da  adeguati  riscontri  tecnici,  anche  di letteratura,  come  ad esempio esiti di monitoraggi in casi similari, prove su modello, etc.
 In  sede  di  progettazione  definitiva  dovra'  essere  condotta un'apposita  analisi  dell'intervisibilita'  dell'opera  con  i  piu' significativi   gruppi   di  percettori  sul  territorio  (residenti, transitanti  sulle  infrastrutture  di  traporto, frequentatori degli spazi agricoli, etc.). Gli esiti di quest'analisi dovranno consentire l'adeguata integrazione/modifica delle misure mitigatrici previste in progetto.
 In  sede  di  progettazione definitiva dovranno essere introdotte tutte le provvidenze per rendere coerente con gli obiettivi di tutela propri  del  PUTT  la  realizzazione  della fermata del villaggio dei lavoratori   (collocata   interamente   in   ambito  B  del  PUTT)  e l'allestimento delle previste aree, di cantiere.
 In  sede di progettazione definitiva dovra' essere documentato lo stato  dei  luoghi  prima  dell'inizio delle attivita' di costruzione dovra'  essere  documentato mediante rilievo fotografico di dettaglio da estendersi ad una fascia di almeno 100 m dal limite degli espropri (permanenti  e  temporanei),  riportando su cartografia aggiornata in scala  adeguata,  la collocazione dei punti di ripresa. Le risultanze di questo rilievo dovranno essere, in particolare, utilizzate:
 per   l'adeguamento  delle  misure  mitigatrici  degli  impatti previste in progetto;
 per  la caratterizzazione dello stato del paesaggio nell'ambito del monitoraggio ante operam;
 per  la verifica del corretto ripristino dello stato dei luoghi (ove previsto per le aree di cantiere).
 In  sede  di  progettazione  definitiva,  per  quanto concerne la circolazione  dei mezzi d'opera in fase di costruzione, il progetto - sulla  base  delle indicazioni fornite nello studio d'impatto e degli aggiornamenti  introdotti  in  base  alle  presenti  prescrizioni del presente   parere   -  dovra'  contenere  un  documento,  di  valenza contrattuale,  riportante  i dettagli operativi di quest'attivita' in termini di:
 percorsi impegnati;
 tipo di mezzi;
 volume  di  traffico,  velocita'  di  percorrenza, calendario e orari di transito.
 In  sede  di progettazione definitiva dovra' fornirsi un piano di monitoraggio   ante   operam  di  durata  significativa  per  singola componente  ambientale  (almeno  un  anno  per vegetazione e ambiente idrico).
 In  sede  di  progettazione  definitiva  si dovra' procedere alla predisposizione  di  un progetto del monitoraggio ambientale, secondo le  linee guida predisposte dalla commissione speciale VIA, a partire dalle informazioni riportate nello studio di impatto ambientale.
 In sede di progettazione definitiva, relativamente alle attivita' di  cantiere,  si  dovra'  procedere  alla  predisposizione di quanto necessario  per adottare, entro la consegna dei lavori, un sistema di gestione  ambientale secondo i criteri di cui alla norma ISO 14001 (o regolamento CE 761/2000), ancorche' non certificato.
 In  sede  di  progettazione  definitiva  si dovra' considerare la problematica  dell'intenso  traffico  per  il trasporto a destino del materiale  proveniente  dagli scavi della trincea. Al riguardo dovra' provvedersi   a   impiegare   percorsi   alternativi  che  utilizzino viabilita'   non   statali   o   provinciali   che   dovranno  essere preventivamente adeguate e a fine lavori risistemate.
 In   sede   di  progettazione  definitiva  dovra'  prevedersi  lo smontaggio  dei  piccoli  «trulli»  intercettati  dal tracciato ed il rimontaggio in idonea collocazione nelle immediate adiacenze.
 In  sede  di  progettazione  definitiva  dovra'  provvedersi alla mitigazione  dell'interruzione  della  continuita' territoriale anche attraverso:
 l'identificazione  degli  usi attuali e previsti del territorio anche in base alle eventuali istanze dell'amministrazione comunale di Modugno;
 la  predisposizione  di idonee gallerie artificiali di adeguata lunghezza  lungo il tracciato per il ripristino della continuita' del territorio.  Questo  intervento dovra' interessare il tratto compreso tra  il  sottopasso  della  tangenziale  di Bari e la cava dimessa ex Cementir,  tratto  lungo  il  quale  dovra'  prevedersi uno specifico raffittimento in corrispondenza delle aree di espansione previste dal PRG   di   Modugno.   La   copertura   da  predisporre  al  di  sopra dell'estradosso   delle   gallerie   dovra'  permettere  il  corretto ripristino  di alcune attivita/usi elementari del territorio quali ad esempio:
 agricoltura, compreso l'impianto di esemplari arborei;
 infrastrutture stradali;
 usi ricreativi.
 In sede di progettazione definitiva dovranno individuarsi tutti i possibili  affinamenti  di  dettaglio  del  tracciato dell'opera che, compatibilmente  con le esigenze tecniche e di esercizio del traffico ferroviario,  permettano  di  ridurre le penalizzazioni inflitte alla fruizione  degli edifici posti nelle immediate vicinanze della linea. Questi  affinamenti  dovranno essere previsti in stretta sinergia con la  collocazione  delle  gallerie  artificiali  disposte a favore del ripristino  della  continuita'  del  territorio  e con le esigenze di conservazione    della    integrita/fruibilita'    delle    emergenze architettoniche,   archeologiche,  o  storico  culturali  in  genere, individuate attraverso lo studio della componente paesaggio.
 In  sede  di  progettazione  definitiva dovra' essere previsto il reimpianto  di  ogni  esemplare  di  ulivo di gran pregio (circa 1000 ulivi)   sacrificato  per  esigenze  costruttive.  Le  operazioni  di espianto   dovranno   essere   pianificate   in   apposito  documento identificando  preventivamente  le  aree  di  previsto reimpianto, le modalita' operative ed il calendario di attuazione.
 Il tracciato dovra' osservare una distanza minima di almeno 50 mt dai seguenti edifici:
 costruzione  a  trullo  indicata  con  il n. 38 nell'allegato B «Componente rumore» del SIA;
 immobili  n.  3 (SA34 Masseria Lamasinata), 5 (Masseria) e SA36 Casino  Massaro,  indicati  nella  tavola  11  «Carta  delle  valenze architettoniche» del SIA.
 In   sede  di  progettazione  definitiva,  con  riferimento  agli attraversamenti  della Lama Lamasinata, dovranno essere previsti, nel progetto  definitivo,  tutti  i  possibili  interventi di mitigazione dell'impatto  ambientale, quali la riduzione al massimo dei movimenti di  terra  e  delle alterazioni dei caratteri orografici del sito, da verificare  con  appositi  elaborati  grafici, il mantenimento e/o il ripristino,  al  termine  dei  lavori,  della  vegetazione tipica del luogo.
 In  fase  esecutiva,  con  particolare  riferimento  allo  studio archeologico  allegato  al  progetto,  i  lavori in progetto dovranno essere  effettuati  in tutta la loro estensione sotto la sorveglianza di  archeologi.  Nelle quattro aree a rischio, segnalate nello studio archeologico (Bari, zona industriale, stabilimento Alco; Bari, via S. Giorgio  Martire/torre  Massarelli;  Bari  -  Modugno, S. Maria della Grotta;  Modugno,  Sottomuro), i lavori debbono essere effettuati con particolare  cautela,  utilizzando  mezzi  di  potenza  ridotta,  che consentano  di  individuare e, al tempo stesso, salvaguardare i resti eventualmente  presenti.  Gli  oneri  derivanti  dalle prestazioni di archeologi  per  il  controllo  dei  lavori, nonche' quelli derivanti dall'esecuzione   di   eventuali   lavori   di   scavo   archeologico stratigrafico saranno posti a carico del soggetto aggiudicatore.
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