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| Gazzetta n. 20 del 26 gennaio 2005 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 27 maggio 2004 |  | Legge n. 443/2001 - 1° programma delle opere strategiche. Asse viario Marche-Umbria  e quadrilatero di penetrazione interna. (Deliberazione n. 13/2004). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vista  la  legge  21 dicembre  2001,  n.  443,  che, all'art. 1, ha stabilito   che   le   infrastrutture   pubbliche  e  private  e  gli insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale, da realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato  art.  1  della  legge n. 443/2001, autorizza  limiti  di  impegno  quindicennali  per la progettazione e realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato  e  per  interventi  nel  settore  idrico  di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazioni per pubblica utilita', nella  stesura  conseguente  alle modifiche introdotte con il decreto legislativo 27 dicembre 2002, n. 302;
 Visto  l'art.  11  della  legge  16 gennaio  2003,  n.  3,  recante «Disposizioni  ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo  il  quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento  pubblico  deve  essere  dotato  di  un  codice unico di progetto (CUP);
 Vista la legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare:
 l'art.  4,  comma 134 e seguenti, ai sensi del quale la richiesta di  assegnazione  di risorse a questo Comitato, per le infrastrutture strategiche  che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla  gestione  e  che  non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie  e  nei  relativi  futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata    da    un'analisi    costi-benefici   e   da   un   piano economico-finanziario  redatto  secondo  lo  schema tipo approvato da questo Comitato;
 l'art. 4, comma 139, che demanda a questo Comitato di esercitare, con  il  supporto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la  funzione di vigilanza sulla realizzazione degli interventi di cui all'alinea    precedente,    anche    nell'interesse   dei   soggetti finanziatori;
 l'art.  4,  comma  176, che autorizza ulteriori limiti di impegno nel biennio 2005-2006 per la realizzazione delle opere strategiche di cui alle leggi citate ai punti precedenti;
 l'art.  4,  comma  177,  secondo  il  quale  i  limiti di impegno iscritti   nel   bilancio  dello  Stato  in  relazione  a  specifiche disposizioni legislative sono da intendere quale concorso dello Stato stesso  al pagamento di una quota degli oneri derivanti da mutui o da altre  operazioni  finanziarie  che  i  soggetti interessati, diversi dalle  pubbliche  amministrazioni  come definite secondo i criteri di contabilita'  nazionale SEC 95, sono autorizzati ad effettuare per la realizzazione di investimenti;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato  art.  1  della  legge  n.  443/2001,  ha  approvato il 1° programma delle opere strategiche, che include - nel sottosistema dei «Corridoi  trasversali  e  dorsale  appenninica»  - il progetto «Asse viario  Marche  Umbria  e  quadrilatero  di penetrazione interna» (di seguito indicato come «Quadrilatero»), per il quale viene indicato il costo complessivo di 1.807,599 Meuro;
 Vista  la  delibera  31 ottobre  2002, n. 93 (Gazzetta Ufficiale n. 30/2003),   con   la  quale  questo  Comitato  ha  preso  atto  della configurazione  infrastrutturale  del progetto «Quadrilatero» e delle caratteristiche    di   rilevante   innovativita'   sotto   l'aspetto finanziario  e  attuativo  che  esso presenta - tra cui la previsione dell'elaborazione  di  un «piano di area vasta» (PAV) quale strumento che,  oltre  a  regolare  l'intervento di infrastrutturazione viaria, organizza,  lungo  gli  assi  considerati,  la distribuzione spaziale degli  insediamenti  produttivi e dei nodi logistici - e con la quale questo  Comitato stesso ha invitato il Ministero delle infrastrutture e  dei trasporti a completare, con l'assistenza dell'Unita' tecnica - Finanza  di  progetto,  i  relativi approfondimenti, anche al fine di quantificare   l'entita'  di  risorse  alternative  ai  finanziamenti pubblici  da considerare disponibili, e ha delineato le scansioni del percorso  procedurale da seguire per pervenire all'approvazione della progettazione;
 Vista  la  delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003,  errata  corrige  in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale  questo  Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP,  che  deve  essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  delibera  in  data  odierna  n.  11  con la quale questo Comitato  ha  approvato lo schema tipo di piano economico-finanziario ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerarsi  inefficaci finche' l'intesa non si perfezioni;
 Visto  il  Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2003-2006,  che,  tra  l'altro,  evidenzia, all'interno del programma approvato con la citata delibera, gli interventi che, per dimensione, incisivita'  sul  territorio  e  rilevanza  su  scala internazionale, rappresentano  le  opere  chiave  dell'azione avviata dal Governo nel settore  infrastrutturale  e  tra  i  quali e' ricompreso il progetto «Quadrilatero»;
 Visto  il  Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2004-2007,  che,  in  ordine  al primo programma delle infrastrutture strategiche,  riporta  in  apposito  allegato  l'elenco  delle  opere potenzialmente  attivabili  nel periodo considerato e tra le quali e' incluso il progetto «Quadrilatero»;
 Vista  la  nota  informativa  del 19 dicembre 2003, con la quale il Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti,  in attuazione a quanto  previsto nella citata delibera n. 93/2002, ha relazionato sul grado  di  sviluppo  dell'attuazione  del  progetto  «Quadrilatero» a questo  Comitato, che ha preso atto di detta informativa nella seduta del  19  stesso  mese,  e  viste le considerazioni svolte al riguardo dalla regione Marche con nota 16 dicembre 2003, n. 10936/GAB;
 Vista  la  nota 1° marzo 2004, n. 115 - integrata con nota 12 marzo 2004,  n.  145 - con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti  ha  trasmesso,  tra  l'altro, la relazione istruttoria sul progetto  «Quadrilatero»,  proponendo  la  presa  d'atto del progetto generale,  la  presa  d'atto del maxilotto n. 2 e l'approvazione, con prescrizioni,  dei  progetti  definitivi della s.s. 76 «Val d'Esino», tratte  «Serra S. Quirico-Albacina» e «Cancelli - Fossato di Vico», e s.s.   318   di  «Valfabbrica»,  tratta  «Pianello-Valfabbrica»,  con l'assegnazione di 476 Meuro a valere sulle risorse dell'art. 13 della legge  n.  166/2002,  come rifinanziato dall'art. 4, comma 176, della legge n. 350/2004;
 Vista  la  circolare  del Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento  della ragioneria generale dello Stato 5 aprile 2004, n. 13  (Gazzetta  Ufficiale  n.  66/2004  S.O.),  nella quale sono state affrontate  le  tematiche  dei  limiti  di  impegno  ed e' stato, tra l'altro,  precisato  che  l'assunzione  dell'impegno contabile non e' necessariamente  correlata  alla  concessione di un eventuale mutuo o l'effettuazione di altre operazioni di finanziamento;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della delibera  n. 121/2001, riservandosi di procedere successivamente alla ricognizione  delle  diverse  fonti  di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato  che,  con  la  suddetta  delibera  n. 121/2001, questo Comitato  aveva demandato al Ministero dell'economia e delle finanze, d'intesa  con  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di selezionare  alcuni  progetti  su  cui  l'Unita' tecnica - Finanza di progetto,  istituita nell'ambito di questo Comitato dall'art. 7 della legge  17 maggio  1999,  n.  144, veniva chiamata ad effettuare studi pilota  al  fine  di  individuare  i  settori  e le opere in cui piu' significativo  puo' risultare l'apporto di capitali privati postulato dal DPEF 2002-2006;
 Considerato  che  con  nota  del  4 giugno  2002,  n.  2071/02,  il Ministero  dell'economia e delle finanze, ha comunicato alla suddetta Unita'  tecnica - Finanza di progetto la prima tranche di progetti su cui  effettuare  studi  pilota,  tra i quali figura incluso il citato progetto «Quadrilatero»;
 Considerato  che  in data 24 ottobre 2002 sono state stipulate, con le  regioni  Marche  e  Umbria, le intese previste dall'art. 13 della legge  n.  166/2002,  che  includono,  per  la  parte  di  rispettiva competenza  di  ciascuna regione, le opere facenti parte del progetto «Quadrilatero»  e  che  prevedono,  ad  integrazione funzionale degli interventi  di  cui  al programma approvato con la citata delibera n. 121/2001, altre infrastrutture viarie a questi interconnesse;
 Considerato    che    interventi   facenti   parte   del   progetto «Quadrilatero»  sono  ricompresi  nell'accordo  di  programma  quadro stipulato  tra Governo e regione Marche il 31 marzo 2003 e finanziati dalla regione per un ammontare di 93,968 Meuro a valere sui fondi per le  aree  sottoutilizzate  e  sugli stanziamenti della legge 30 marzo 1998,  n.  61,  e  che,  con  nota  n.  76228  del 13 maggio 2004, il Ministero  dell'economia  e  delle  finanze  -  Dipartimento  per  le politiche  di  sviluppo e di coesione ha comunicato che, in vista del rinnovo   dell'accordo  di  programma  quadro  «viabilita'  statale», sottoscritto  il 3 marzo 1999, la regione Umbria ha assunto l'impegno a contribuire al finanziamento di opere incluse in detto progetto per complessivi  45,9  Meuro  a  valere  sui  fondi della citata legge n. 61/1998;
 Considerato  che,  con  nota  27 febbraio 2004, n. 000103, l'Unita' tecnica  -  Finanza  di  progetto,  che  gia'  aveva  formulato prime valutazioni  sul  progetto in discorso nei documenti richiamati nella delibera  n.  93/2002,  ha  trasmesso le proprie considerazioni sullo studio  di  fattibilita'  del  PAV, sull'analisi costi-benefici e sul piano  finanziario  elaborato  della  Quadrilatero  S.p.a., rilevando l'opportunita'  di  ulteriori  approfondimenti  su  punti specifici e concludendo, in linea di massima, che detta documentazione mostra una generale  coerenza  delle  ipotesi che ispirano il PAV e che i valori finali  ottenuti dei principali indicatori di redditivita/liquidita', esposti  nel  piano finanziario, descrivono una struttura finanziaria soddisfacente;
 Considerato   che,  come  precisato  nella  piu'  volte  menzionata delibera   n.   93/2002,  la  progettazione  preliminare  ed  il  SIA dell'intera  opera  sono mirati a ricondurre a sistema gli interventi puntuali  indicati  nello  studio  di  fattibilita' e prefattibilita' ambientale   e   che  restano  ferme  le  progettazioni  gia'  allora effettuate  ed  indicate  nelle intese nonche' le risorse allocate ai singoli interventi;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti,    che    illustra   partitamente   anche   i   con-tenuti dell'istruttoria  svolta  in ordine al 1° maxilotto ed al 2° stralcio del  2°  maxilotto  proponendo,  in  particolare, l'approvazione, con prescrizioni e raccomandazioni:
 del  progetto  definitivo relativo alla s.s. 77 «Val di Chienti», tratta  «Collesentino  II-Pontelatrave», con l'assegnazione di 45,136 Meuro a valere sulle menzionate risorse;
 dei  progetti  preliminari  relativi alla medesima strada, tratta «Pontelatrave-Foligno», e dei relativi al-lacci e con assegnazione di 379 Meuro a valere sulle citate risorse;
 del  progetto  preliminare  delle  intervallive  di Macerata e di Tolentino-San Severino Marche;
 del  progetto  preliminare  della pedemontana marchigiana, tratta Fabriano-Sfercia-Muccia;
 Udite le considerazioni svolte dal presidente della regione Umbria, che  formula  l'intesa sulla localizzazione delle opere di cui sopra, conferma  il  cofinanziamento  regionale del progetto nella ricordata misura  di  45,9  Meuro  e  conferma, altresi', nel 15%-20% l'impegno massimo  del  territorio  alla  realizzazione  del  progetto  stesso, richiamandosi   all'innovativita'  del  modello  di  finanziamento  e sottolineando  l'opportunita'  di  forme  di garanzia e della diretta responsabilizzazione   degli  enti  locali  nella  definizione  delle modalita' di detto impegno;
 Udite  le  considerazioni  del presidente della regione Marche, che del  pari  formula l'intesa sulla localizzazione delle opere e tratta sostanzialmente analoghi aspetti, di carattere generale;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto delle   risultanze  della  istruttoria  svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
 1. Per quanto concerne le linee generali del progetto:
 sotto l'aspetto infrastrutturale:
 che  il progetto «Quadrilatero», come gia' esposto nella delibera n.  93/2002,  rappresenta un intervento integrato complesso, mirato a portare  la viabilita' delle aree interne delle regioni interessate a livello di rete e ad assicurare il raccordo con le piastre logistiche di  Foligno e Civitanova e con il centro internodale dell'alto Lazio, rimuovendo  cosi' il deficit infrastrutturale aggravato dal sisma del 1997;
 che  in  particolare  l'opera  e' costituita dalle due direttrici parallele  Ancona-Perugia,  che  si  sviluppa  lungo  la s.s. 76 «Val d'Esino»   e   prosegue   lungo   la  s.s. 318  Umbra,  e  Civitanova Marche-Foligno,  che  si  sviluppa lungo la s.s. 77 «Val di Chienti», direttrici  collegate  dalla  trasversale  Fabriano-Matelica-Muccia e dalle diramazioni della s.s. 77;
 che  il  progetto  generale  dell'opera risulta articolato in due maxilotti, di cui il 1° composto da tre stralci ed il 2° da due;
 sotto l'aspetto attuativo:
 che  il  soggetto aggiudicatore, ai sensi del decreto legislativo n. 190/2002, e' il «soggetto attuatore unico» di cui alla delibera n. 93/2002, cioe' la «Quadrilatero Marche-Umbria S.p.a.» il cui capitale e' ripartito tra ANAS S.p.a. (51%) e «Sviluppo Italia S.p.a.» (49%) e che  e'  stata  costituita  il 6 giugno 2003 quale societa' di scopo, avente   come   oggetto   sociale   la   realizzazione  del  progetto «Quadrilatero»;
 che la societa' e' aperta alla partecipazione di tutti i soggetti pubblici   e  privati  istituzionalmente  competenti  o  direttamente interessati  al  finanziamento ed alla realizzazione del progetto che possono  optare  per un aumento di capitale ovvero rilevare il valore nominaledi  parte  della  quota detenuta da «Sviluppo Italia S.p.a.», che  quest'ultima si e' impegnata a mettere a disposizione nei limiti del 30% complessivo;
 che,   come   previsto   nella   delibera   n.  93/2002,  per  la realizzazione  del progetto «Quadrilatero» e' in corso di stipula, ai sensi  della  legge 7 agosto 1990, n. 241, un protocollo d'intesa tra il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti, il Ministero dell'economia e delle finanze, l'ANAS S.p.a., Sviluppo Italia S.p.a., Quadrilatero  Marche-Umbria  S.p.a.,  le regioni Marche ed Umbria, le province  di  Macerata,  Perugia  ed  Ancona,  i  comuni interessati, Infrastrutture   S.p.a.,   le   camere  di  commercio,  industria  ed artigianato  di  Macerata,  Perugia ed Ancona, le Fondazioni Cassa di Risparmio di Macerata, Jesi, Foligno, Fabriano e Cupramontana;
 che  la  societa'  medesima  provvedera',  a  mezzo di licitazione privata, all'affidamento dell'opera a contraenti generali;
 che  l'avvio  dei  lavori e' previsto al 2005 e la conclusione al 2009, mentre il collaudo dovrebbe avvenire nel 2010;
 che  dal  momento  del  collaudo  l'infrastrutture  viaria verra' gestita,  per le tratte di rispettiva competenza, dagli enti locali e dall'ANAS,   che   ne   cureranno   la   manutenzione   ordinaria   e straordinaria;
 sotto l'aspetto finanziario:
 che il costo complessivo del progetto ammonta a 2.156,7 Meuro, di cui:
 63,2  per acquisizione, con procedura di esproprio per pubblica utilita'  o tramite accordo bonario, dei terreni su cui impiantare le attivita' leader (c.d. «aree leader») e che si configurano quali poli di eccellenza volti a sviluppare un valore aggiunto per il territorio in cui si allocano tanto da divenire, nel tempo, attrattori economici a livello di macroscala;
 2.093,5  per  la  realizzazione  delle  opere  viarie, al netto dell'IVA,  come  risulta  dal  prospetto  che  segue,  nel quale sono riepilogati gli interventi ricompresi nel progetto «Quadrilatero» con l'indicazione  del costo in cifra arrotondata, dello sviluppo lineare e dello stato della progettazione;
 
 ---->  Vedere tabella di pag. 34   <----
 
 (*) Suddivisa tra i 2 lotti funzionali che compongono il 2° stralcio.
 che  in  particolare  il costo arrotondato del 1° maxilotto e' di 1.296  Meuro,  di  cui  1.164  a  base  di  appalto e 132 per somme a disposizione;
 che  il  costo  arrotondato  del 2° maxilotto, che include - come accennato  -  gli  interventi sulle s.s. 76 e 318 e sulla pedemontana marchigiana, e' stato quantificato in 798 Meuro, di cui 716,85 a base d'appalto e 81,15 per somme a disposizione;
 che  sono gia' disponibili complessivamente 166,723 Meuro, di cui 26,855  per  la  s.s. 76 a valere sul piano triennale ANAS 2002-2004; 45,9  ex  lege  n.  61/1998, di cui all'impegno della regione Umbria, assunto  in  vista  del  rinnovo  dell'accordo  di  programma  quadro «viabilita'   statale»,  e  93,968  per  la  pedemontana  marchigiana previsti  nell'accordo  di programma con le Marche a carico dei fondi per le aree depresse e della citata legge n. 61/1998;
 che  il cofinanziamento previsto a carico delle risorse destinate all'attuazione  del  programma  delle  infrastrutture  strategiche e' ipotizzato  in  complessivi  1.557,508 Meuro, pari a circa il 70% del costo  complessivo,  e  che  piu'  specificatamente  1.494,308  Meuro rappresentano  il  cofinanziamento  richiesto  per  le  opere viarie, mentre  i  residui  63,2 Meuro coprono il costo di acquisizione delle menzionate «aree leader»;
 che  vengono  computati, tra le fonti di copertura del costo, gli introiti  provenienti  dalla  utilizzazione e/o vendita del materiale pregiato  (di  tipo calcareo), proveniente dagli scavi delle gallerie da eseguire sulle tratte del progetto «Quadrilatero», quantificati in oltre 40,2 Meuro;
 che  la copertura del costo residuo viene assicurata dal capitale sociale  (stimato,  a regime, in 50 Meuro) e dall'accensione di mutui da  parte  del soggetto aggiudicatore, il cui ripianamento - in conto capitale  ed  interessi  -  viene  garantito  dal  PAV,  per  la  cui attuazione   le   amministrazioni   interessate  hanno  in  corso  di formalizzazione  l'impegno  programmatico  con il protocollo d'intesa sopra  citato  e  che  viene  individuato quale strumento non solo di pianificazione  territoriale,  ma  anche  di  sviluppo  economico nel presupposto  che  al  miglioramento  dell'accessibilita' consegua una maggior crescita economico-produttiva;
 che  detto PAV in particolare ipotizza un insediamento produttivo graduale  nell'arco  di  15  anni (2005-2019), sino al raggiungimento della  saturazione  delle aree, ed evidenzia, in un arco temporale di contribuzione  di  30  anni  (2005-2034),  proventi (c.d. proventi da «cattura   di   valore»)   per   342,228   Meuro   che,  fatti  salvi approfondimenti  connessi alla definizione delle ricordate intese tra i vari soggetti istituzionali coinvolti, sono rappresentati:
 dai  contributi  degli  enti  territoriali connessi ai benefici economici   derivanti   dalla   implementazione  del  «Progetto»  sul territorio  e  determinati  con la monetizzazione dei benefici stessi (eventuali   quote   aggiuntive   ICI,  riscosse  dagli  insediamenti produttivi  sorti  nelle  zone  strettamente  interconnesse agli assi viari costituenti il «Quadrilatero», ed oneri di infrastrutturazione, mentre  gli  oneri  di urbanizzazione primaria non vengono ricompresi nel  meccanismo di «cattura del valore», in quanto indispensabili per i comuni al fine di garantire un adeguato sviluppo economico) che gli enti stessi si impegnano a pagare mediante sottoscrizione di apposito accordo  di  programma  e  sotto condizione sospensiva dell'effettiva realizzazione dell'opera;
 dai  canoni di concessione delle aree leader (da affidare ad un concessionario,  sulla base di bando di gara per ogni «area leader»), e  da  quelli  rinvenibili  da  altre  attivita'  poste in essere sul territorio;
 dai  contributi  provenienti  dalle  camere  di  commercio, che garantiscono   comunque   un   livello   minimo   di   contribuzione, indipendentemente   dallo   sviluppo   generato  dalla  realizzazione dell'opera,  legato  al gettito dell'aumento della tassa pagata dalle imprese esistenti;
 che  la completa realizzazione del PAV e' prevista nel 2034 e che l'analisi fonti/impieghi mostra come utilizzo ottimale l'impiego, per i  primi  stralci  di  interventi,  di risorse assegnate a carico dei fondi  destinati  all'attuazione  del  programma delle infrastrutture strategiche,  posto  che gia' tale realizzazione e' idonea a generare parte  dei  proventi  da  cattura  di  valore  del  PAV e consente di procrastinare l'accensione della 1ª tranche del debito da parte della «Quadrilatero»  S.p.a.  al 2007, con miglioramento della bancabilita' del  progetto, mentre i lavori successivi verranno finanziati tramite la  quota  restante  di  contributo  statale,  gli  altri  contributi pubblici e risorse provenienti dal territorio;
 che  e' stata condotta l'analisi costi-benefici, calcolando - tra l'altro  -  le previsioni di sviluppo della domanda di trasporto sino al  2040 e valutando i benefici di ordine ambientale, e che l'analisi di  redditivita'  del  progetto  evidenzia un TIR del 6% ed un VAN di 28.050  Meuro  per  l'intero  progetto  e un TIR del 7% ed un VAN del 21.774 Meuro del capitale investito;
 2. Per quanto concerne, in particolare, il 1° maxilotto:
 2.1  che  il  1°  stralcio,  per il quale viene sottoposto a questo Comitato il progetto definitivo, e' rappresentato dall'ammodernamento in  nuova sede e dall'adeguamento alla tipologia B delle nuove norme, di  cui al decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in  data  5 novembre  2001 della s.s. 77 «Val di Chienti», nel tratto compreso  tra Collesentino II e Pontelatrave nel comune di Camerino e che  la  nuova infrastruttura si configura quale variante all'attuale s.s. 77  che,  nel tratto suddetto, corre in affiancamento al lago di Polverina  prima  per  poi  attraversare  la  localita'  Le  Fratte e Pontelatrave;
 che  il  progetto  definitivo, il cui iter e' stato avviato prima dell'emanazione  della  delibera  n. 121/2001, e' stato trasmesso dal soggetto  aggiudicatore  al  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti in data 12 dicembre 2003;
 che   la   tratta  citata  aveva  gia'  conseguito  la  VIA,  con prescrizioni;
 che  il  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio ha effettuato  la  verifica  di  ottemperanza  del  progetto al relativo provvedimento  (DEC/VIA/5274  del  5  agosto  2000)  con parere prot. DSA/04/09345  del 20 aprile 2004 e, anche a seguito della valutazione positiva espressa dalla regione Marche, ha espresso giudizio positivo circa   la  compatibilita'  ambientale  del  progetto  definitivo  su richiamato,  formulando  prescrizioni  da  risolvere nelle successive fasi di progettazione e di esecuzione;
 che  anche  il Ministero dei beni culturali e ambientali, tramite le  soprintendenze  interessate,  ha  espresso  parere  positivo, con prescrizioni, in ordine alla verifica di ottemperanza;
 che  hanno  formulato  le  proprie  osservazioni  anche  gli enti interferiti;
 che   e'  stata  attivata  la  procedura  di  comunicazione  agli interessati  della suddetta verifica di ottemperanza e dell'avvio del procedimento   della  dichiarazione  di  pubblica  utilita'  mediante pubblicazione  su  due  quotidiani,  in  data  18 dicembre  2003, con deposito  del  progetto  presso  i  competenti  uffici  della regione Marche;
 che,  ai  sensi  dell'art. 4, comma 3, del decreto legislativo n. 190/2002,  e'  stata  convocata apposita Conferenza di servizi per il 21 aprile  2004 e che i pareri resi dai soggetti interessati, in tale ambito,   sono   tutti  favorevoli,  con  prescrizioni  da  risolvere nell'ambito del progetto esecutivo;
 che, con delibera di giunta n. 449 del 27 aprile 2004, la regione Marche,  assentita  dal comune interessato (Camerino), si e' espressa favorevolmente, ai fini della localizzazione urbanistica, richiamando comunque,  le  prescrizioni  e le osservazioni sul progetto di cui al decreto dirigenziale n. 34 del 25 marzo 2004;
 che il costo dell'opera e' quantificato in 45,136 Meuro, al netto dell'IVA, di cui 39,048 per lavori e 6,088 per somme a disposizione;
 che,  a  motivo  della  sfasatura  tra  la  realizzazione  del 1° stralcio  del  maxilotto e l'implementazione del PAV, viene richiesto l'integrale  finanziamento  dell'intervento a valere sulle risorse di cui all'art. 13 della legge n. 166/2002;
 2.2  che  la s.s. 77 «Val di Chienti», tratta Pontelatrave-Foligno, ed  i  collegamenti  di  detta  strada con la s.s. 3 e con la s.s. 16 costituiscono parte del 2° stralcio del maxilotto n. 1 e che per essi vengono sottoposti a questo Comitato i progetti preliminari;
 che le opere, in particolare, consistono:
 nell'ammodernamento  in  nuova  sede  e  nell'adeguamento  alla tipologia  B delle citate norme della s.s. 77 nel tratto compreso tra Foligno, in Umbria, e la localita' Pontelatrave, nei pressi di Muccia nelle  Marche, cioe' del tratto che riguarda il valico dell'Appennino e  sul  quale  il traffico risulta ora fortemente penalizzato a causa dell'estrema inadeguatezza del tracciato e delle sedi stradali;
 nella  realizzazione  dell'allaccio  della s.s. 77 alla s.s. 3, ricadente  interamente  nell'area  di  Foligno  ed  incluso  tra  gli interventi  di  adeguamento della viabilita' locale previsti da detto comune  per  servire  l'incremento di traffico derivante dall'innesto della  nuova  s.s. 77 sulla s.s. 3 senza impegnare la rete urbana per il   raggiungimento   delle   zone   industriali  poste  a  sud-ovest dell'abitato,  e piu' specificatamente nella realizzazione del tratto di  «variante  intermedia  sud»  dall'intersezione  con  la  s.s. 316 all'innesto  nella  «circonvallazione  esterna  sud»  e del tratto di quest'ultima  dall'intersezione  con  la «variante intermedia sud» al termine  dell'intervento  con  innesto,  tramite rotatoria, sul nuovo innesto della s.s. 3;
 nell'allaccio   della   s.s. 77   con   la   s.s. 16  ricadente interamente   nell'area   di   Civitanova   Marche   e  che  consiste nell'ammodernamento  dell'attuale  innesto  a raso tra le due arterie nel  citato  comune  al  fine di consentire la separazione del flusso veicolare  della  s.s. 16  dai  traffici da/per il centro cittadino e lungo la costa transitante sulla s.s. 77;
 che,  in  data  18 dicembre  2003, il soggetto aggiudicatore ha trasmesso  al  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti il progetto preliminare per gli interventi suddetti e che, in pari data, e'  stata attivata la comunicazione agli interessati dell'avvio della procedura  mediante pubblicazione su tre quotidiani, con deposito del progetto presso i competenti uffici delle regioni interessate;
 che   con  parere  inviato  con  prot.  CS  VIA/2004/0000834  del 21 maggio  2004  la  Commissione  speciale  VIA,  istituita presso il Ministero   dell'ambiente,   si   e'   espressa  favorevolmente,  con prescrizioni   e   raccomandazioni,  sulla  tratta  della  s.s. 77  e sull'allaccio s.s. 77 - s.s. 3;
 che   sulle   3   opere  si  sono  espresse  favorevolmente,  con prescrizioni,  le  competenti  soprintendenze, in parte formulando il loro parere nell'ambito delle Conferenze dei servizi regionali;
 che,  con  deliberazione  di Giunta n. 606 del 18 maggio 2004, la regione  Umbria  ha  espresso parere favorevole in ordine ai progetti preliminari in istruttoria, con prescrizioni e raccomandazioni, anche ai  fini della compatibilita' ambientale ed ai fini dell'intesa sulla localizzazione;
 che  analogo parere ha espresso il Servizio progettazione OO.PP., VIA, attivita' estrattive della regione Marche nel D.D. n. 42/POP del 14 aprile  2004,  che  riporta  -  tra l'altro - le valutazioni delle province   e   degli  enti  interessati  espresse  nell'ambito  della Conferenza  dei  servizi regionale tenutasi il 10 febbraio e 18 marzo 2004;
 che  prescrizioni  ha formulato anche il Servizio aree naturali e protette e ciclo dei rifiuti della suddetta regione;
 che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti illustra le prescrizioni   e   raccomandazioni  formulate,  indicando  quelle  da accogliere  ed  esponendo i motivi in caso di mancato recepimento per le altre;
 che il costo delle opere, al netto dell'IVA, e' il seguente:
 
 (Meuro) =====================================================================
 Intervento        |Costo lavori|Somme a disposizione| Totale ===================================================================== S.S. 77 tratta           |            |                    | Foligno-Pontelatrave.... |    996,869 |            101,142 |1.098,011 --------------------------------------------------------------------- Allaccio S.S. 77 - S.S.  |            |                    | 3....                    |      9,428 |              2,312 |   11,740 --------------------------------------------------------------------- Allaccio S.S. 77 -       |            |                    | S.S. 16....              |     16,455 |              6,215 |   22,670 ---------------------------------------------------------------------
 Totale . . .          |  1.022,752 |            109,669 |1.132,421
 
 che,  ai  fini  del  finanziamento, e' stato individuato un lotto funzionale  (costituito  dall'allaccio  S.S. 77  -  S.S. 3,  allaccio S.S. 77  - S.S. 16 e dalle due tratte funzionali Foligno - Valmenotre e  Galleria  Muccia-Pontelatrave della S.S. 77 Foligno-Pontelatrave), del  costo  di 424,9 Meuro e che la parziale copertura di detto costo e'  assicurata  dal  finanziamento  di  45,9 Meuro di cui all'impegno della  regione  Umbria  citato  in  premessa  e  riferito alla tratta «Pontelatrave-Foligno» della S.S. 77, mentre, a motivo della rilevata sfasatura tra la realizzazione di detto lotto e l'implementazione del PAV,  viene  richiesto  il  completamento del finanziamento del lotto stesso,  per  un  importo di 379 Meuro in cifra arrotondata, a valere sulle risorse di cui all'art. 13 della legge n. 166/2002;
 2.3  che  le  intervallive  di Macerata e di Tolentino-San Severino Marche     costituiscono,     unitamente    alla    tratta    residua Foligno-Pontelatrave,  il  2° lotto funzionale del 2° stralcio e che, per  le  medesime,  vengono  sottoposte  a questo comitato i progetti preliminari;
 che  in  particolare per l'intervalliva di Macerata, che completa il  nuovo  collegamento  di  riammagliamento tra le vallate del fiume Potenza    e    del    fiume    Chienti   sulla   direttirice   Villa Potenza-Macerata-Sforza costa e' compresa nel progetto «Quadrilatero» la  tratta  compresa  tra  Villa Costa e lo svincolo della S.S. 77 in localita'  Sforza  Costa  e  che la nuova viabilita' e' progettata in categoria   C1  («extraurbana  secondaria»)  del  menzionato  decreto ministeriale 5 novembre 2001;
 che  l'intervalliva  Tolentino-San  Severino  Marche  realizza il riammagliamento  tra  la  S.S. 361  (sulla  quale  insistono  le aree industriale  di  Tolentino e Treia) e la S.S. 77, attualmente servite da  due  strade provinciali (la «murattiana» e la 127) che presentano tracciati  tortuosi  ed  interessati dall'attraversamento di numerosi centri  abitati  e  che  la  nuova  viabilita'  e'  progettata  sulla menzionata categoria C1;
 che il soggetto aggiudicatore ha trasmesso i progetti preliminari al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in data 18 dicembre 2003;
 che  hanno  espresso  parere  favorevole,  con  prescrizioni,  le competenti  Soprintendenze,  della  regione Marche, parere confermato dal  rappresentante del Ministero per i beni e le attivita' culturali nel corso dell'odierna seduta;
 che  si  sono  pronunziati  favorevolmente,  con  prescrizioni  e richieste  di  approfondimenti,  i servizi della regione Marche sopra citati,   richiamando   anche  i  pareri  espressi  nelle  menzionate conferenze  di  servizi  regionali  tenutesi  il  10 febbraio  ed  il 18 marzo 2004;
 che degli enti locali interessati si e' pronunziato negativamente solo il comune di Pollenza;
 che   il  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  ha illustrato  le  prescrizioni  e  raccomandazioni formulate, indicando quelle  di  cui  proporre  l'accoglimento  ed  esponendo i motivi del mancato recepimento delle altre;
 che   per   gli  interventi  considerati  e'  stata  attivata  la comunicazione  agli  interessati  dell'avvio della procedura mediante pubblicazione  su  tre  quotidiani dal 18 dicembre 2003, con deposito del progetto presso i competenti uffici delle regioni interessate;
 che il costo delle due opere, al netto dell'IVA, e' il seguente:
 
 (Meuro) =====================================================================
 Intervento         |Costo lavori|Somme a disposizione|Totale ===================================================================== Intervallativa di           |            |                    | Macerata....                |     12,248 |              1,976 |14,224 --------------------------------------------------------------------- Intervallativa di           |            |                    | Tolentino-S. Severino....   |     36,874 |              6,139 |43,013 ---------------------------------------------------------------------
 Totale . . .             |     49,122 |              8,115 |57,237
 
 che per le predette opere del 2° lotto funzionale del 2° stralcio non  risultano  attualmente  disponibilita' e che non vengono, per il momento,  richiesti finanziamenti a carico dei fondi recati dall'art. 13  della  legge n. 166/2002 per concentrare le risorse su altri piu' rilevanti interventi del progetto;
 3. per quanto concerne, in particolare, il 2° maxilotto
 3.1  che  le  tratte  «Serra  S.  Quirico-Albacina»  e  «Fossato di Vico-Cancelli» della S.S. 76 e la tratta «Pianello-Valfabbrica» della S.S. 318 costituiscono il 1° stralcio;
 che  il  soggetto  aggiudicatore  ha trasmesso al Ministero delle infrastrutture  e  dei  trasporti,  il  12 dicembre  2003, i progetti definitivi  relativi  alle  citate  tratte  della S.S. 76, nonche' il progetto     definitivo     relativo     alla     S.S. 318     tratta «Pianello-Valfabbrica»   e   che  e'  stato  comunicato  l'avvio  del procedimento  per  le  dichiarazioni  di  pubblica  utilita' mediante pubblicazione,  avvenuta  il  18 dicembre  2003,  su tre quotidiani e tramite  deposito  del  progetto  presso  gli uffici competenti delle regioni interessate;
 che  gli  interventi di cui ai citati progetti definitivi avevano gia'  conseguito  la VIA, con prescrizioni, e che, in particolare, il Ministero  dell'ambiente,  di  concerto  con  il Ministero per i beni culturali,  con  decreto  VIA  20 aprile 2000 n. 4787, aveva espresso giudizio  positivo  circa  la  compatibilita' ambientale del progetto definitivo   relativo   alla   S.S. 318   «di   Valfabbrica»,  tratta «Pianello-Valfabbrica», con prescrizioni da risolvere nell'ambito del progetto esecutivo;
 che  le  citate  tratte della S.S. 76 avevano formato oggetto del decreto  VIA  n.  6086  dell'8 maggio  2001,  che  -  tra  l'altro  - prescriveva  l'adeguamento  alle  norme CNR tipo III, e che l'analisi del  tracciato  della sede esistente ha evidenziato che per la tratta «Fossato  di  Vico-Cancelli»,  a  causa  di  problemi  topografici  e orografici, tale adeguamento richiedeva una variante di tracciato, il che  ha  indotto il soggetto aggiudicatore ad una nuova pubblicazione dei  progetti  definitivi  ed  alla trasmissione dei progetti stessi, corredati  da  un  documento  integrativo del SIA, per la verifica di ottemperanza;
 che  la  Commissione  speciale VIA, istituita presso il Ministero dell'ambiente  e  della  tutela  del territorio, con nota 13 febbraio 2004   n.   CSVIA/NT/76  ha  esposto  gli  esiti  della  verifica  di ottemperanza  dei  progetti definitivi, relativi alle suddette tratte della  S.S. 76 «Val d'Esino», al citato decreto VIA 8 maggio 2001, n. 6086,  ed  ha  espresso  giudizio  positivo  circa  la compatibilita' ambientale   dei   progetti   definitivi   medesimi,  confermando  le prescrizioni  residue  del  predetto decreto VIA n. 6086, pertanto da risolvere nell'ambito del progetto esecutivo
 che  nell'ambito  della Conferenza di servizi, convocata ai sensi dell'art. 4, comma 3, del decreto legislativo n. 190/2002, e tenutasi il  5 febbraio  2004,  i  soggetti interessati hanno formulato parere favorevole  -  con prescrizioni da risolvere nell'ambito del progetto esecutivo   -   e   che,   in   particolare,   le   prescrizioni  e/o raccomandazioni espresse ai fini della compatibilita' ambientale sono riconducibili  per contenuti ed individuazione a quelle riportate nei decreti VIA numeri 4787 e 6086;
 che la regione Marche, assentita dai comuni interessati Fabriano, Genga,  Serra  S. Quirico, con delibera di Giunta 3 febbraio 2004, n. 88  ha,  anche  ai  fini  della  localizzazione urbanistica, espresso parere  favorevole, con prescrizioni, per i progetti definitivi delle citate tratte della S.S. n. 76;
 che  la  regione Umbria, assentita dai comuni interessati Fossato di  Vico,  Perugia, Assisi e Valfabbrica, ha del pari espresso parere favorevole,   con  prescrizioni  e  raccomandazioni,  ai  fini  della localizzazione, con delibera di Giunta 11 febbraio 2004, n. 91 per il progetto     definitivo    S.S. 318    «di    Valfabbrica»,    tratta «Pianello-Valfabbrica»,  e  con delibera di Giunta n. 92 in pari data per  il  progetto  definitivo  relativo  alla  S.S. 76 «Val d'Esino», tratta  «Fossato  di  Vico-Cancelli»,  per  la porzione del tracciato ricadente in territorio umbro;
 che  si  e'  espressa  favorevolmente,  con  prescrizioni,  anche l'Autorita' di bacino e che hanno rilasciato i pareri di competenza - tra  gli  altri  - l'Agenzia regionale per la protezione ambientale - Dipartimento  di  Ancona, l'Autorita' di ambito territoriale ottimale n. 2 e le comunita' montane interessate;
 che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha proposto le   prescrizioni   e   raccomandazioni   da  formulare  in  sede  di approvazione  del  progetto,  illustrando  le  motivazioni di caso di mancato   recepimento  delle  prescrizioni  e  delle  raccomandazioni espresse dagli enti e dalle amministrazioni interessate;
 che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha proposto le  prescrizioni  finalizzate alla risoluzione delle interferenze, in relazione  alle  osservazioni  pervenute  al  programma  delle stesse interferenze dai relativi enti gestori;
 che,  secondo  il programma di esecuzione delle opere predisposto dal   soggetto  aggiudicatore,  la  realizzazione  del  2°  maxilotto dovrebbe   essere   affidata   ad   unico  contraente  generale,  con possibilita'  di  eseguire  il  1°  stralcio  dopo  la  redazione del progetto  esecutivo  ed  in  un  secondo  tempo  redigere il progetto definitivo ed esecutivo ed effettuare i lavori del 2° stralcio;
 che,  a  motivo della relativa sfasatura tra la realizzazione del 1°  stralcio  del  2°  maxilotto  e  l'implementazione del PAV, viene richiesto a questo comitato per il finanziamento di detto stralcio un contributo  di  476  Meuro,  in  cifra  arrotondata,  pari  al  costo complessivo  di  503  Meuro,  al  netto  dei  fondi  gia' disponibili (menzionati   26,855   Meuro   imputati   sul  piano  triennale  ANAS 2002-2004);
 3.2 che la Pedemontana marchigiana rappresenta, come sopra esposto, la  direttrice  nord-sud  del «progetto», si collega con la S.S. 76 a Fabriano  e  con  la  S.S. 77  a Muccia e Sfercia e costituisce il 2° stralcio, per il quale viene sottoposto a questo Comitato il progetto preliminare;
 che  l'intervento  e'  suddiviso  in  5  lotti funzionali, di cui l'ultimo  e'  costituito  dalla  bretella di collegamento alla citata S.S. 77  e  alla  S.S. 209  «Valnerina»,  mentre  un 6° comprende gli svincoli  relativi al tratto di infrastruttura che interessa il lotto 1, da Fabriano a Matelica;
 che la progettazione e' riferita alla realizzazione di una strada a scorrimento veloce nel tratto compreso tra Fabriano e Camerino, con tracciato  in  sede  autonoma  rispetto  alla  strada provinciale 256 «Muccese»  e svincoli a livelli sfalsati per raccordare la viabilita' di  collegamento  ai centri abitati e/o alle aree industriali, mentre e' previsto l'adeguamento, con rettifiche di tracciato di parte della citata strada provinciale;
 che  il  soggetto aggiudicatore ha trasmesso, in data 18 dicembre 2003,  al  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  detto progetto;
 che  anche  per  tale  opera  e'  stato  comunicato  ai  soggetti interessati  l'avvio  della  procedura  mediante pubblicazione su tre quotidiani  del  18 dicembre 2003, con deposito del progetto presso i competenti uffici della regione Marche;
 che  la  commissione  speciale VIA, istituita presso il Ministero dell'ambiente,  ha  anticipato  via fax il 21 maggio 2004, il proprio parere favorevole con prescrizioni e raccomandazioni;
 che  si e' pronunziata favorevolmente, con prescrizioni, anche la Soprintendenza  della  Marche nell'ambito della menzionata Conferenza di  servizi  regionale  del  10 febbraio  2004, parere confermato dal rappresentante  del Ministero per i beni e le attivita' culturali nel corso dell'odierna seduta;
 che  hanno  formulato  avviso  favorevole,  con  prescrizioni  ed osservazioni, anche il suddetto «Servizio progettazioni OO.PP., VIA e attivita'  estrattive»  della  regione  Marche  con decreto n. 40 del 7 aprile  2004,  richiamando  i  pareri espressi dalle province e dai comuni  e  dagli  altri enti interessati - tra l'altro - in occasione della  suddetta Conferenza dei servizi regionale del 10 febbraio 2004 e  della  successiva  riunione del 18 marzo 2004, e il «Servizio aree naturali e protette e ciclo dei rifiuti» della medesima regione;
 che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha preso in esame  tutte  le  prescrizioni e raccomandazione formulate, indicando quelle  che  ritiene  di  proporre  per l'accoglimento ed esponendo i motivi del mancato recepimento per le altre;
 che  il  costo  dell'intervento,  al  netto  dell'IVA,  ammonta a 295,354  Meuro,  di  cui 260,456 per lavori e spese tecniche e 34,898 per somme a disposizione;
 che, come sopra esposto, sono disponibili finanziamenti regionali per  93,968  Meuro  che  verranno concentrati sul 1° lotto funzionale composto  dai  lotti 1 (allaccio S.S. 76-Matelica ovest), 5 (Camerino sud-Muccia) e 6, mentre il 2° lotto del costo residuo di 201,03 Meuro sara'  realizzato  con  successivi  finanziamenti  statali  e  con le risorse provenienti dal territorio;
 Delibera:
 1. Progetto generale.
 1.1.  Il  comitato  ritiene  condivisibili  le  linee  generali del progetto  «Quadrilatero»,  costituito  dagli  interventi  stradali ed infrastrutturali  ricompresi nei due maxilotti precisati nella «presa d'atto»   e  dalle  attivita'  previste  dal  PAV  per  progettazione urbanistico-territoriale,  gestione  delle  «aree leader» e marketing territoriale ai fini della promozione dello sviluppo locale.
 Il  piano  finanziario  relativo,  i  cui  contenuti  sono del pari sintetizzati  nella  «presa  d'atto»,  evidenzia un costo complessivo aggiornato  di  2.156,708  Meuro  al netto dell'IVA ed al lordo delle disponibilita' (2.157 Meuro in cifra arrotondata).
 Il cofinanziamento a carico delle risorse recate dall'art. 13 della legge  n.  166/2002,  come rifinanziato dall'art. 4, comma 176, della legge n. 350/2003, e' quantificato in complessivi 1.557,508 Meuro.
 1.2. Il soggetto aggiudicatore, ai sensi del decreto legislativo n. 190/2002, e' la «Quadrilatero Marche-Umbria S.p.a.».
 1.3.   L'innovativita'   del   modello  di  finanziamento,  tramite l'individuazione  di risorse provenienti dal territorio, richiede una sistematica  attivita'  di  verifica  anche  al  fine  di individuare eventuali adeguamenti nel corso di realizzazione del progetto.
 2. Maxilotto n. 1.
 2.1. 1° stralcio.
 2.1.1.  Ai  sensi  e per gli effetti dell'art. 4 e dell'art. 16 del decreto  legislativo  n.  190/2002,  nonche'  ai  sensi del combinato disposto  degli  articoli 10  e  12  del decreto del Presidente della Repubblica  n.  327/2001,  come modificato dal decreto legislativo n. 302/2002,  e'  approvato, con le prescrizioni formulate dal Ministero delle  infrastrutture e dei trasporti, anche ai fini dell'apposizione del   vincolo   preordinato  all'esproprio,  della  dichiarazione  di pubblica  utilita'  e  della  localizzazione  dell'opera, il progetto definitivo   relativo   alla   S.S. 77   «Val   di  Chienti»,  tratta «Collesentino  II  -  Pontelatrave», del costo di 45,136 Meuro, ed e' riconosciuta la compatibilita' ambientale dell'opera.
 L'approvazione  sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e  parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le opere e attivita' previste nel progetto approvato.
 I  terreni  e  gli  edifici  interessati  dall'espropriazione  sono indicati nell'elenco elaborato di progetto RTP 197 ES-RE 07-R1.
 2.1.2.  Le  prescrizioni citate al punto 2.1.1, cui e' condizionata l'approvazione  del  progetto,  sono  riportate  nell'allegato 1, che forma  parte integrante della presente delibera, e sono suddivise tra prescrizioni   da   attuare   in  sede  di  progettazione  esecutiva, prescrizioni  da  attuare  nella  fase  di cantiere e prescrizioni da attuare nella fase di esercizio.
 2.1.3.  E'  altresi'  approvato,  con le prescrizioni riportate nel sopra   citato   allegato,   il  programma  della  risoluzione  delle interferenze,  predisposto  dal  soggetto  aggiudicatore in relazione alle osservazioni pervenute dai relativi enti gestori.
 2.2. 2° stralcio
 2.2.1   Ai  sensi  e  per  gli  effetti  dell'art.  3  del  decreto legislativo  n.  190/2002  sono  approvati,  con le prescrizioni e le raccomandazioni  formulate  dal  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,  anche  ai  fini  del  riconoscimento della compatibilita' ambientale  dell'opera, i progetti preliminari relativi alla S.S. 77, tratta   «Pontelatrave-Foligno»,   del   costo   di  1.098  Meuro  ed all'allaccio  della suddetta strada - rispettivamente - con la S.S. 3 (Foligno)  e  con  la  S.S. 16 (Civitanova), del costo complessivo di 34,4 Meuro.
 Ai  sensi  dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n.  327/2001, come modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, e' apposto  il  vincolo  preordinato  all'esproprio per i beni ricadenti nelle aree interessate.
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio,  l'intesa  Stato-regione  sulla  localizzazione delle opere suddette.
 Le  prescrizioni di cui al comma primo del presente punto, proposte dal  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti  e cui resta subordinata l'approvazione del progetto, sono riportate nell'allegato 2,  che  forma  parte  integrante  della  presente  delibera,  e sono suddivise  tra  prescrizioni  di  ordine  generale, in parte riferite anche  solo  ai  singoli  interventi,  e  prescrizioni specifiche per l'allaccio della S.S. 77 alla S.S. 16 in localita' Civitanova Marche. Le   raccomandazioni   sono  riportate  nella  parte B  del  medesimo allegato. Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dar seguito  a  qualcuna  di  dette raccomandazioni, fornira' al riguardo puntuale  motivazione  in  modo  da  consentire  al  Ministero  delle infrastrutture  di  esprimere  le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative.
 2.2.2.  Ai  sensi  e  per  gli  effetti  dell'art.  3  del  decreto legislativo  n.  190/2002,  nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del  Presidente  della  Repubblica n. 327/2001 sono approvati, con le prescrizioni   e   raccomandazioni   formulate  dal  Ministero  delle infrastrutture  e  dei  trasporti,  anche  ai fini del riconoscimento della  compatibilita'  ambientale  dell'opera  e dell'apposizione del vincolo  preordinato  all'esproprio,  i progetti preliminari relativi all'intervalliva  di  Macerata  del  costo  di 14,224 Meuro, al netto dell'IVA,  e  dell'intervalliva  «Tolentino-San  Severino Marche» del costo di 43,013 Meuro, sempre al netto dell'IVA.
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio,  l'intesa  Stato-regione  sulla  localizzazione delle opere suddette.
 Le  prescrizioni  citate  al  comma  1  del  presente punto, cui e' condizionata    l'approvazione    del    progetto,   sono   riportate nell'allegato  3, che forma parte integrante della presente delibera, e sono suddivise tra prescrizioni da attuare in sede di progettazione definitiva,   prescrizioni  da  attuare  nella  fase  di  cantiere  e prescrizioni da attuare nella fase di esercizio.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti,  con  riferimento  alle  due infrastrutture viarie in discorso,  sono  riportate  nella  parte  B  del  citato allegato. Il soggetto  aggiudicatore,  qualora  ritenga di non poter dar seguito a qualcuna  di  dette  raccomandazioni,  fornira'  al riguardo puntuale motivazione  in  modo da consentire al Ministero delle infrastrutture di  esprimere le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative.
 2.2.3. Ai sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n.   190/2002,   l'importo   sopra  indicato  per  ciascuno  progetto costituisce  il limite di spesa dell'intervento previsto nel progetto stesso   ed  e'  inclusivo  degli  oneri  per  opere  di  mitigazione ambientale.
 2.3. Assegnazione contributi.
 Per  la  realizzazione  dei lavori previsti dal progetto definitivo approvato  al  punto  2.1  della  presente  delibera  e  dai progetti preliminari  di cui al punto 2.2.1 ricompresi nel 1° lotto funzionale del   secondo   stralcio,   viene   attribuito   alla   «Quadrilatero Marche-Umbria S.p.a.» un contributo massimo pluriennale pari a 38,817 Meuro  per 15 anni, cui si provvede mediante riduzione di 4,131 Meuro del quarto impegno quindicennale previsto dall'art. 13 della legge n. 166/2002,  come  rifinanziato  dall'art. 4, comma 176, della legge n. 350/2003,  e  decorrente dal 2005 e di 34,686 Meuro del quinto limite di  impegno  quindicennale  previsto  dalla  citata norma a decorrere dall'anno 2006.
 2.4. Attribuzione CUP.
 Agli  interventi  ricompresi  nel  maxilotto  n. 1 e' assegnato, ai sensi  della  delibera n. 143/2002, il codice unico di progetto (CUP) F12C03000050010.
 3. Maxilotto n. 2.
 3.1. 1° stralcio.
 3.1.1.  Ai  sensi  e per gli effetti dell'art. 4 e dell'art. 16 del decreto  legislativo  n.  190/2002,  nonche'  ai  sensi del combinato disposto  degli  articoli 10  e  12  del decreto del Presidente della Repubblica    n.    327/2001,   sono   approvati,   anche   ai   fini dell'apposizione   del   vincolo   preordinato   all'esproprio  della dichiarazione di pubblica utilita' e della localizzazione dell'opera, con le prescrizioni e le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture  e  dei trasporti, i progetti definitivi della S.S. 76 «Val d'Esino», tratte «Serra S. Quirico-Albacina» e «Cancelli-Fossato di  Vico»,  del  costo di 373,661 Meuro - al netto - dell'IVA - e del progetto   definitivo   della   S.S. 318   di  «Valfabbrica»,  tratta «Pianello-Valfabbrica»,  del  costo di 128,970 Meuro, sempre al netto dell'IVA.  Inoltre e' riconosciuta la compatibilita' ambientale delle opere  suddette.  I  terreni  ed  gli  edifici  di  cui  e'  previsto l'esproprio  sono indicati negli «elenchi ditte», che costituiscono - rispettivamente  -  l'elaborato  di  progetto 9/4 per le tratte della S.S. 76 e l'elaborato di progetto I-E/04 per la tratta dalla S.S. 318 sopra considerata.
 L'approvazione  sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e  parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attivita' previste nei progetti approvati.
 3.1.2. Le  prescrizioni  citate  al  comma  1,  cui e' condizionata l'approvazione  dei  progetti,  sono  riportate  nell'allegato 4, che forma   parte   integrante   della  presente  delibera,  e  che,  per completezza,  specifica  le prescrizioni dei decreti VIA n. 4787/00 e 6086/01 che risultano gia' assolte: dette prescrizioni sono suddivise tra  prescrizioni  relative alla S.S. 318 (parte A) e quelle relative alla  S.S. 76  (parte  B)  e,  nell'ambito  di  ciascun  gruppo, sono ripartite  tra  prescrizioni  da  attuare  in  sede  di progettazione esecutiva e prescrizioni da attuare nella fase di cantiere, nonche' - per il 1° gruppo - prescrizioni da attuare nella fase di esercizio.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti,  con  riferimento  alle  due infrastrutture viarie in discorso,  sono  riportate in calce, rispettivamente, alla parte A ed alla  parte  B  del  citato  allegato  4.  Il soggetto aggiudicatore, qualora  ritenga  di  non  poter  dar  seguito  a  qualcuna  di dette raccomandazioni,  fornira'  al riguardo puntuale motivazione, in modo da  consentire  al  menzionato  Ministero  di  esprimere  le  proprie valutazioni  e  di  proporre  a  questo Comitato, se del caso, misure alternative.
 3.1.3.  E'  altresi' approvato, con le prescrizioni riportate nella parte  C  del  sopra  citato allegato, il programma della risoluzione delle   interferenze,   predisposto  dal  soggetto  aggiudicatore  in relazione alle osservazioni pervenute dai relativi enti gestori e che costituisce l'allegato C della relazione istruttoria. Le prescrizioni concernono, in particolare, le interferenze con le linee RFI.
 3.2. Assegnazione contributo.
 Per  la  realizzazione  dei lavori di cui al punto precedente viene attribuito  alla  «Quadrilatero  Marche-Umbria  S.p.a.» un contributo massimo  pluriennale  di  43,564  Meuro  per 15 anni, cui si provvede mediante riduzione:
 di  14,659  Meuro  del  secondo  impegno  quindicennale  previsto dall'art. 13 della legge n. 166/2002 e decorrente dal 2003;
 di  8,679  Meuro  del  quarto  limite  di  impegno  quindicennale previsto  dalla  citata  norma,  come rifinanziata dall'art. 4, comma 176, della legge n. 350/2003 e a decorrere dall'anno 2005;
 di  20,226 del quinto limite di impegno quindicennale di cui alla disposizione rifinanziata e decorrente dal 2006.
 3.3. 2° stralcio.
 3.3.1.  Ai  sensi  e  per  gli  effetti  dell'art.  3  del  decreto legislativo   n.  190/2002,  e'  approvato,  con  le  prescrizioni  e raccomandazione  formulate  dal  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti,  anche  ai  fini  del  riconoscimento della compatibilita' ambientale  dell'opera,  il  progetto  preliminare  della Pedemontana marchigiana,  tratta  Fabriano-Sfercia-Muccia,  del  costo di 295,354 Meuro al netto dell'IVA.
 Ai  sensi  dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n.  327/2001, come modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, e' apposto  il  vincolo  preordinato  all'esproprio per i beni ricadenti nelle aree interessate.
 E'  conseguentemente  perfezionata,  ad  ogni  fine  urbanistico ed edilizio,  l'intesa  Stato-regione  sulla  localizzazione delle opere suddette.
 3.3.2. Ai sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n.   190/2002,   l'importo   sopra  indicato  per  ciascuno  progetto costituisce  il  limite di spesa all'intervento previsto nel progetto stesso   e   e'  inclusivo  degli  oneri  per  opere  di  mitigazione ambientale.
 3.3.3.  Le  prescrizioni citate al punto 3.3.1, cui e' condizionata l'approvazione   del   progetto,   sono   riportate   nella  parte  A dell'allegato  5, che forma parte integrante della presente delibera, e  sono  suddivise  tra prescrizioni da attuare nelle successive fasi della progettazione e prescrizioni da attuare nella fase di cantiere.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti sono riportate nella parte B del citato allegato 5. Il soggetto  aggiudicatore,  qualora  ritenga di non poter dar seguito a qualcuna  di  dette  raccomandazioni,  fornira'  al riguardo puntuale motivazione,  in  modo  da  consentire  al  menzionato  Ministero  di esprimere  le proprie valutazioni e di proporre a questo comitato, se del caso, misure alternative.
 3.4. Attribuzione CUP.
 Agli   interventi  ricompresi  nel  maxilotto  n.  2  del  progetto «Quadrilatero»  viene assegnato, ai sensi della delibera n. 143/2002, il codice unico di progetto (CUP) F12C03000050020.
 4. Clausole finali.
 4.1. I contributi di cui ai punti 2.3 e 3.2 della presente delibera sono   quantificati  includendo  nel  costo  di  realizzazione  degli investimenti  anche  gli  oneri  derivanti da eventuali finanziamenti necessari  e  rappresentano  il  contributo  massimo  concedibile per l'opera  considerata  a carico delle risorse di cui all'art. 13 della legge  n.  166/2002.  Il  Ministero  dell'economia  e  delle  finanze provvedera'  a  fornire  al  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei trasporti  ed  al soggetto aggiudicatore le eventuali indicazioni che riterra'  opportune per una piu' puntuale definizione delle modalita' di attribuzione e di erogazione del contributo.
 4.2.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti i progetti approvati con la presente delibera.
 4.3. Per gli interventi di cui ai progetti preliminari approvati ai punti  2.2  e  3.3.  della  presente  delibera  il predetto Ministero provvedera',  in sede di esame dei progetti definitivi, alla verifica di  ottemperanza alle prescrizioni che, secondo quanto indicato negli allegati,  debbono  essere recepite prima di detta fase progettuale o in tale sede, nonche' al rispetto delle altre indicazioni.
 Detto  Ministero  provvedera' altresi' a verificare che, nelle fasi successive  all'approvazione dei progetti definitivi, vengano attuate le altre prescrizioni di cui ai citati allegati.
 4.4.  Il  soggetto aggiudicatore provvedera', prima dell'inizio dei lavori  previsti  nei  progetti  definitivi di cui al punto 2.1 e 3.1 della   presente   delibera,  a  fornire  assicurazioni  al  predetto Ministero  sull'avvenuto  recepimento,  nei progetti esecutivi, delle prescrizioni  riportate  nei  relativi allegati, nonche' sul rispetto delle  altre  indicazioni  di  cui  agli  allegati  stessi: il citato Ministero  procedera',  a sua volta, a dare comunicazione al riguardo alla segreteria di questo Comitato.
 4.5.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' a  svolgere  le  attivita'  di  supporto intese a consentire a questo Comitato  di  espletare  i  compiti  di vigilanza sulla realizzazione delle  opere  ad  esso  assegnati dalla normativa citata in premessa, anche tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 4.6.  Il codice unico di progetto (CUP) attribuito ai due maxilotti di  cui  alla presente delibera dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile relativa a detti maxilotti.
 Roma, 27 maggio 2004 Il segretario del CIPE: Baldassarri
 Il Presidente delegato: Tremonti Registrato alla Corte dei conti il 30 dicembre 2004 Ufficio  di controllo atti Ministeri economico-finanziari Registro n. 6 Economia e finanze, foglio n. 307
 |  |  |  | Allegato 1 ASSE VIARIO MARCHE-UMBRIA E
 QUADRILATERO DI PENETRAZIONE INTERNA
 PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI
 PROPOSTE DAL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE
 E DEI TRASPORTI
 1° Maxilotto - 1° stralcio
 (Progetto definitivo) S.S. 77 «Val di Chienti» - tratta «Collesentino II - Pontelatrave»
 Vista la disamina delle prescrizioni e osservazioni riportate nel DEC  VIA  5274/00  e  dei pareri espressi nella Conferenza di servizi convocata  ai  sensi  e per gli effetti di cui all'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002, si prescrive:
 che in fase di redazione del progetto esecutivo:
 1)  dovranno  essere inserite nel Capitolato speciale d'appalto le  descrizioni  delle  misure  di cautela da applicarsi ai lavori di realizzazione  delle  opere di perforazione, della messa in opera dei pali  dei  viadotti  e  dei  ponti,  dei  getti  di calcestruzzo, che dovranno  essere  condotti con tutte le cautele necessarie ad evitare sversamenti  e  dispersioni  di  sostanze inquinanti, accidentalmente provenienti  dalle  macchine  operatrici  e  dagli  automezzi,  dalle betoniere   e  dalle  casseformi  per  calcestruzzo,  nel  suolo  nel sottosuolo  e nelle acque. In particolare, la perforazione di ammassi molto permeabili in cui sia accertata la presenza di falde idriche di interesse dovra' essere eseguita con impianti a secco o con fanghi ed additivi  inerti,  i  getti di calcestruzzo in prossimita' o sotto la superficie  delle  falde  idriche  sotterranee  di  maggior interesse dovranno  essere  effettuati  a  seguito  di preventivo intubamento o isolamento  del  cavo  al fine di evitare la dispersione in acqua del cemento  e degli eventuali additivi, in presenza delle predette falde la  perforazione  delle gallerie dovra' essere effettuata utilizzando tecniche    che    consentano    l'impermeabilizzazione    del   foro contestualmente allo scavo;
 2)   dovranno   essere   esplicitate  modalita'  tipologiche  e tecnologiche  nonche'  l'ubicazione  dei recettori di depurazione e/o sedimentazione  provvisori da installare nei cantieri per la raccolta e  la depurazione delle acque nere delle installazioni logistiche, di quelle  di  lavaggio  delle  autobetoniere  e  di  supero di getti di calcestruzzo,  di  quelle  provenienti  dai lavori in sotterraneo e a cielo  aperto,  di  quelle  provenienti  dalle  aree  di  sosta delle macchine  operatrici  e  degli  automezzi.  Le  aree  dovranno essere impermeabilizzate;
 3)  dovra'  essere effettuato un approfondimento delle indagini geologiche,  geomorfologiche  e  geotecniche  condotte  ai  sensi del decreto  ministeriale  LL.PP.  dell'11 marzo  1988  che  integrino  i risultati  raggiunti  con  il progetto definitivo in ordine all'unico movimento  franoso  che  interessa  la  strada in progetto, frana per scivolamento  quiescente  censita  nel  PAI con codice identificativo F-19-1543 e classificata con grado di rischio moderato (R1) e livello di  pericolosita'  medio (P2). La verifica e' demandata all'Autorita' di bacino della regione Marche;
 4)  si dovranno implementare e studiare nel dettaglio i temi di miglioramento  del  paesaggio  gia' progettati in sede di definitivo, con   particolare  attenzione  al  rimodellamento  dei  versanti,  al ripristino    botanico    vegetazionale,   indicando   le   opportune piantagioni,  nonche'  le  zone  di  rispetto  dei  ripristini  e dei restauri paesistici;
 5)  per ciascun attraversamento, anche quelli relativi ai fossi minori, dovra' essere richiesto il nulla osta idraulico e la relativa concessione  demaniale  ai  sensi  dell'art.  98 del regio decreto n. 53/1904.   Nei  casi  in  cui  l'attraversamento  comporti  anche  la deviazione del fosso dovra' essere dimostrato, anche con il raffronto dei  profili  idrometrici,  che  la  deviazione  a  monte  e  a valle dell'attraversamento non peggiori le attuali condizioni di deflusso;
 6)  dovranno  essere  forniti  i  codici CER, la tipologia e la quantita'   presumibile   di   rifiuti   prodotti  dall'attivita'  di cantierizzazione;
 7)  dovranno  essere  forniti  i  codici CER, la tipologia e la quantita'  presumibile  dei  rifiuti  recuperati.  Le  operazioni  di recupero  dovranno  avvenire  secondo  le  disposizioni  del  decreto legislativo n. 22/1997;
 8)  dovranno  essere  indicati per i rifiuti non recuperabili e destinati  allo smaltimento, oltre alla tipologia ed ai codici CER, i luoghi di conferimento;
 9)  dovranno  essere specificate nell'eventualita' di stoccaggi temporanei  dei rifiuti le modalita' di tali operazioni e le relative cautele in rapporto alla tipologia dei rifiuti;
 10)  dovra' essere redatto il bilancio preventivo del movimento di  materie evidenziando il rapporto percentuale tra nuovi apporti di materiale vergine e il materiale da recupero.
 che in fase di esecuzione del progetto esecutivo:
 1)  dovra'  essere  garantita  assistenza  tecnica  continua di specialisti,  sotto  la direzione della Sopraintendenza archeologica, ai  lavori che comportino movimenti di terra, essendo il tracciato in area  di  potenzialita'  archeologica. Tale assistenza sara' a carico del soggetto aggiudicatore;
 2)  il  materiale  inerte  dovra'  essere  stoccato  nelle cave esaurite  piu'  vicine  in  modo da limitare il percorso dei mezzi di trasporto, al fine di contenere la quantita' delle emissioni;
 3) dovra' essere evitato l'intorbidamento delle acque dei fossi e dei fiumi nella movimentazione delle terre;
 4)   nella   scelta  del  sito  del  cantiere  dovranno  essere utilizzati contesti territoriali gia' destinati ad uso industriale;
 5)  si dovra' verificare che l'opera in fase di realizzazione e di  esercizio non vada ad interferire con risorse idriche sotterranee e/o  superficiali sfruttate a scopo idropotabile, rispettando le aree di salvaguardia eventualmente presenti lungo il tracciato;
 6)  dovra'  essere stipulato, prima della richiesta dei decreti di esproprio e/o dell'ordinanza di occupazione temporanea, un accordo tra  il  soggetto  aggiudicatore  e  la  societa' ENEL GREENPOWER che disciplini  i  rispettivi  obblighi  e responsabilita' in merito alla realizzazione  delle  varianti della vecchia 77 fronteggianti il lago di Polverina;
 7)  dovranno  essere  implementate nei cantieri le attivita' di cui  alle  prescrizioni n. 1 e n. 2 da assolvere in fase di redazione del progetto esecutivo.
 che in fase di esercizio:
 si  dovra'  prevedere  una  specifica  campagna di monitoraggio dell'inquinamento acustico in corrispondenza ai recettori individuati dal  SIA,  finalizzata  a verificare 1'affidabilita' delle previsioni modellistiche  che  hanno  portato  a  dimensionare  l'intervento  di mitigazione.  Nel  caso  si verificassero sensibili scostamenti tra i valori   rilevati  e  quelli  stimati,  dovranno  essere  predisposti specifici interventi di adeguamento delle mitigazioni.
 |  |  |  | Allegato 2 ASSE VIARIO MARCHE-UMBRIA E
 QUADRILATERO DI PENETRAZIONE INTERNA
 PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI
 PROPOSTE DAL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE
 E DEI TRASPORTI
 1° Maxilotto - 2° stralcio - 1ª parte
 S.S. 77, tratta «Foligno-Pontelatrave»,
 e allacci con la S.S. 3 e la S.S. 16
 (Progetti preliminari) Parte A -- Prescrizioni:
 Tratta  Foligno  Pontelatrave  della  S.S. 77  «Val di Chienti» e allaccio S.S. 77 - S.S. 3.
 Di ordine generale:
 1) di   recepire  e  sviluppare  le  misure  di  mitigazione  e compensazione, puntuali e di carattere generale, previste negli studi d'impatto   ambientale   ed   integrarli  alla  luce  delle  presenti prescrizioni,  dettagliandone  la  localizzazione,  la  tipologia, le modalita' di esecuzione ed i costi analitici; prevedere compensazioni per un importo almeno pari al 2% dell'importo dei lavori;
 2) di  elaborare un progetto di monitoraggio ambientale secondo le  Linee  guida  predisposte dalla Commissione speciale VIA; i costi dell'attuazione  del monitoraggio dovranno essere indicati nel quadro economico del progetto definitivo;
 3) di  inserire  nei  documenti progettuali relativi agli oneri contrattuali   dell'appaltatore   delle   infrastrutture  (capitolati d'appalto) le prescrizioni relative alla mitigazione degli impatti in fase di costruzione e quelle relative alla conduzione delle attivita' di cantiere;
 4) di anticipare nel programma lavori, per quanto possibile, la realizzazione  delle  opere di mitigazione e compensazione ambientale rispetto alla realizzazione delle opere in progetto;
 5) di  predisporre  quanto necessario per adottare, prima della data  di  consegna  dei lavori, un sistema di gestione ambientale dei cantieri  secondo  i criteri di cui alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE n. 761/2001).
 Di aspetto ambientale: flora e fauna:
 6) di  prevedere,  per  quanto  riguarda  il  ripristino  della vegetazione,  l'impiego  di specie appartenenti alle serie autoctone, in  ragione  del  quadruplo  delle  specie  espiantate,  raccogliendo eventualmente in loco il materiale per la loro propagazione (sementi, talee,   ecc.)   al   fine  di  rispettare  la  diversita'  biologica (soprattutto  in  prossimita'  di  aree  protette) e di consentire la produzione di materiale vivaistico;
 7) di   sviluppare   le  opere  di  sistemazione  a  verde,  di ripristino   ambientale   e  di  maturazione  previste  in  progetto, applicando  le  tecniche dell'ingegneria naturalistica; assumere come riferimento:
 - «Linee  guida  per  capitolati  speciali  per  interventi  di ingegneria  naturalistica  e  lavori  di opere a verde» del Ministero dell'ambiente,   servizio   VIA, settembre   1997,  e  altri  manuali qualificati quali, ad esempio;
 - «Atlante delle opere di sistemazione dei versanti» dell'APAT, 2002;
 - «Quaderno delle opere tipo di ingegneria naturalistica» della regione Lombardia, 2000;
 - «Manuale  di  ingegneria  naturalistica» della regione Lazio, 2001;
 8)   di  approfondire  la  caratterizzazione  dello  stato  del paesaggio  nell'ambito  del  monitoraggio  ante  operam, anche con un rilievo  fotografico  esteso  ad una fascia profonda almeno 100 metri dai limiti delle aree:
 - di particolare sensibilita' paesaggistica;
 - di cantiere da ripristinare;
 - interessate da misure mitigatrici;
 - interessate da eventuali opere da dimettere;
 9) di  approfondire l'analisi degli impatti, almeno sulla fauna omeoterma  sulla  base  delle  carte  faunistiche  di  nidificazione, alimentazione  e  rifugio  con le quali interferiscono gli interventi proposti  in  progetto  e  le alternative considerate e di assicurare corridoi  protetti di attraversamento della fauna, in numero, forma e dimensioni adeguati;
 10)  le  opere  a verde da prevedersi per tutti i lotti avranno carattere  permanente,  pertanto si chiede che il progetto definitivo contenga un piano almeno quinquennale post-collaudo di manutenzione e cura   dell'arredo  verde  con  i  relativi  costi,  con  particolare riferimento alla componente arborea e arbustiva.
 Il  progetto  definitivo  della  «S.S. 77 Val di Chienti: Foligno Pontelatrave» dovra', inoltre:
 11)   quantificare   ed  attuare  le  misure  di  compensazione attribuite  al  parco  regionale di Colfiorito e ai SIC e alle ZPS di Colfiorito e di Sasso di Pale per mettere in atto azioni migliorative tali  da  compensare gli eventuali impatti residui nell'ambito del 2% dell'importo dei lavori stabilito nella prescrizione n. 1.
 Relative all'atmosfera ed all'inquinamento acustico:
 12) di approfondire la valutazione degli impatti sull'atmosfera causati   dall'emissione   di   polveri   e  degli  altri  principali inquinanti,  sia  nella  fase di cantiere sia in quella di esercizio, applicando   modelli  matematici  per  la  stima  previsionale  delle concentrazioni  al  suolo  ed  in  atmosfera,  ed  utilizzando i dati meteoclimatici     significativi     ricavabili     dalle    stazioni meteorologiche;
 13) di  approfondire  e  verificare  l'analisi previsionale del rumore  in  fase  di esercizio e di cantiere, verificandone i livelli sui ricettori nelle condizioni piu' critiche, assicurando il rispetto dei limiti normativi;
 14) di   specificare  la  localizzazione,  la  tipologia  e  le modalita'  di  realizzazione  delle  opere  di  mitigazione acustica, illuminotecnica e termica assicurandone l'inserimento paesaggistico e privilegiando l'adozione di barriere acustiche integrate;
 15) di   approfondire   l'elaborazione   degli   interventi  di mitigazione  delle  vibrazioni  cosi'  da  garantire  il rispetto dei limiti delle norme UNI 9614.
 Il  progetto  definitivo  dell'«Allaccio S.S. 77 - S.S. 3» dovra' inoltre:
 16) effettuare,  per quanto riguarda il ponte sul fiume Topino, una  analisi  puntuale  del  rumore  e  inserire  nelle  strutture le eventuali  opere  di  protezione;  piu'  in  generale  approfondire e verificare  l'analisi  previsionale del rumore in fase di esercizio e di  cantiere  nelle condizioni piu' critiche, verificandone i livelli sui  ricettori  residenziali  e  sul  nuovo ospedale, dettagliando le misure  di  mitigazione sia di tipo diretto sia eventualmente di tipo indiretto  volte  a  garantire  il  rispetto dei limiti normativi nel periodo diurno e notturno;
 Relative alla gestione del territorio:
 17) di   dettagliare  qualitativamente  e  quantitativamente  i materiali  derivanti  dalle  attivita'  di  cantiere  e  indicarne le modalita'  di  smaltimento; fornire i codici CER dei rifiuti prodotti dall'attivita'  di  cantierizzazione,  dei  rifiuti  recuperati e dei rifiuti non recuperabili e destinati allo smaltimento;
 18)  di  dettagliare  i  quantitativi  e le caratteristiche dei materiali di scavo; per lo smaltimento di quelli di esubero, definire il  piano  di  deposito  temporaneo e di smaltimento, individuando le aree   di   stoccaggio   definitivo;   prevedere   le   modalita'  di conservazione della coltre vegetale derivante dagli scavi nel caso se ne preveda il riutilizzo;
 19)  di  valutare, per quanto riguarda l'approvvigionamento dei materiali  occorrenti  per  la  realizzazione delle opere previste in progetto,  i  materiali utilizzati mediante una stima percentuale dei materiali recuperati in rapporto all'utilizzo del materiale vergine;
 20) di predisporre i progetti di coltivazione e di recupero per le  cave  di prestito e deposito, in accordo alla normativa nazionale ed a quella regionale;
 21)  di  definire  la  dislocazione  delle  aree operative e la relativa  logistica,  privilegiando  aree  interstiziali  o  prive di vincoli  e  riducendo  comunque  al  minimo  l'occupazione di aree di pregio  ambientale  ed  inoltre definire i cronoprogrammi dei singoli interventi  e  dei  singoli  cantieri  in  maniera  da minimizzare le problematiche  di  traffico locale e/o di sensibilita' alle emissioni acustiche,  sia in termini di durata complessiva, che di operativita' diurno/notturna, che di sovrapposizioni cumulative degli effetti;
 22)  per ottimizzare l'accessibilita' locale, siano prodotte le necessarie   verifiche  in  rapporto  alle  relazioni  con  i  flussi interessanti  la  rete  viaria  locale  individuando  gli  interventi compensativi   sugli   impatti  che  in  particolare  siano  volti  a potenziare   la   viabilita'  di  adduzione  ai  poli  produttivi,  i parcheggi, ecc.;
 23)  di  predisporre un piano di circolazione dei mezzi d'opera in fase di costruzione, che abbia valenza contrattuale e che contenga i dettagli operativi di quest'attivita' in termini di:
 - percorsi impegnati;
 - tipo di mezzi;
 - volume  di  traffico,  velocita' di percorrenza, calendario e orari di transito;
 - percorsi  alternativi  in caso di inagibilita' temporanea dei percorsi programmati;
 - percorsi di attraversamento delle aree urbanizzate;
 - messa  in evidenza, se del caso, delle misure di salvaguardia degli edifici sensibili.
 Relative ad acquiferi, idrogeologia, idraulica:
 24) di  dettagliare  le  misure  proposte  per  evitare  che la realizzazione   e   l'esercizio  della  infrastruttura  in  argomento influisca in modo non percepibile:
 - sulla qualita' delle acque superficiali e sotterranee;
 - sul regime idraulico;
 - sull'ecosistema   proprio   della   porzione   del   reticolo idrografico interessato.
 25)   di  approfondire  la  caratterizzazione  degli  acquiferi interferiti   dall'opera   di  progetto  con  indagini  geologiche  e geognostiche,  anche di tipo geofisico che permettano di conoscere le condizioni  di  infiltrazione,  circolazione ed emergenza delle acque sotterranee. Inoltre:
 - di  prospettare  le  misure di compensazione ambientale degli eventuali abbassamenti della falda;
 - di  adottare, ove possibile, tutti gli accorgimenti idonei ad evitare  che,  in  fase  di scavo e nelle fasi successive, si possano verificare   abbassamenti   della   falda   che   provochino  impatti sull'ambiente esterno;
 - in  particolare dovra' essere verificato, con ulteriori studi approfonditi,  l'impatto  sulle  risorse  idriche  sotterranee  della galleria  di  Cupigliolo  e speciale attenzione dovra' essere rivolta alla  valutazione  di  eventuali  interferenze  del  tracciato con il sistema carsico di Colfiorito e con l'omonima Palude;
 - di   garantire   l'approvvigionamento   idrico   delle   aree interessate   approntando   un  piano  di  approvvigionamento  idrico alternativo  nel  rispetto  della  legge n. 36/1994 - Disposizioni in materia di risorse idriche;
 26)  di effettuare una valutazione quantitativa analitica o con modellazione numerica (da ripetere ante, durante e post operam):
 - degli  effetti  sulle  emergenze  naturali e sulle captazioni esistenti;
 - delle  modalita'  realizzative e degli effetti delle opere di mitigazione e compenso ambientale;
 - delle  configurazioni piezometriche, naturali e indotte dalla realizzazione delle opere di tracciato;
 - dei volumi drenati;
 - dei parametri idrodinamici sperimentali;
 - del bilancio idrogeologico e della qualita' delle acque;
 27)  di  dettagliare  la qualita' e quantita' degli scarichi in fase  di  cantierizzazione  e  le  misure  proposte  per  evitare  il superamento dei limiti previsti dalla normativa vigente;
 28)  di  progettare, per l'impiego in fase di cantiere, sistemi di  sedimentazione  (per  es.  bacini  in  parallelo)  per  i  fluidi contenenti  materiali sospesi: saranno usati per le acque di lavaggio delle  rocce, di percolazione, per le acque di abbattimento polveri e di  consolidamento  idraulico; tali sistemi saranno usati inoltre per le  acque  delle  apparecchiature  di  scavo, che saranno eliminate a mezzo  di  pompe  o  a  gravita'  e saranno infine usati per le acque meteoriche  di  dilavamento  dei materiali estratti grezzi ed esausti accantonati in aree aperte.
 Il  progetto  definitivo  della  «S.S. 77 Val di Chienti: Foligno Pontelatrave» dovra' inoltre:
 29)  approfondire la caratterizzazione idrogeologica al fine di definire  le  eventuali  interferenze  e  le modalita' di scavo delle gallerie  di  progetto  con  le acque sotterranee e superficiali, con particolare    riferimento   alla   galleria   «Sostino»   (possibile interferenza  con  Fonti  del  Clitunno),  alla galleria «Cupigliolo» (possibile   interferenza   con   Fonte   Mattegaia),  alla  galleria Colfiorito  (possibile  interferenza  con sorgenti di Rasiglia), alle gallerie «Varano» «Serravalle» e «Muccia» (possibile interferenza con le  falde  drenate  dal  fiume  Clienti  e  sorgente Valzacchera), al sistema carsico di Colfiorito e alla omonima palude.
 Il  progetto  definitivo  dell'«Allaccio S.S. 77 - S.S. 3» dovra' inoltre:
 30)  effettuare  la verifica idraulica del ponte nel tratto del fiume  Topino  dove  verra'  inserita  l'infrastruttura  al  fine  di minimizzare le alterazioni dinamiche, di rotta e/o di piena fluviale.
 Il  progetto  definitivo  della  «S.S. 77 Val di Chienti: Foligno Pontelatrave»   dovra',   inoltre,   per   la  tratta  in  territorio marchigiano:
 31)   presentare  per  ciascun  attraversamento,  anche  quelli relativi   ai  fossi  minori,  un  progetto  adeguato,  corredato  di planimetria    e    sezioni,   stralcio   corografico   e   catastale (indispensabile  per  il  rilascio  della  concessione  demaniale)  e verifica idraulica con la portata centennale;
 32)  rivedere  la  posizione  delle  pile in alveo dei Viadotti Chienti  e  Chienti  2, prevedendo adeguate campate che consentano la localizzazione delle pile fuori alveo;
 33)  progettare  la  deviazione  del  fosso  esistente  tra  il viadotto  Muccia  e  la  galleria  della «Rocchetta» sulla base della verifica  idraulica  con portata duecentennale e nell'ipotesi di moto permanente,  evitando  quanto  piu'  possibile le brusche deviazioni. Dovra'  essere  seguite  la  procedura  di  cui all'art. 60 del regio decreto n. 523/1904;
 34)  introdurre  come misura di salvaguardia della capacita' di laminazione della piena del fiume Chienti di Gelagna la realizzazione di   viadotti   o  in  subordine  la  realizzazione  di  un  rilevato «trasparente»   tramite   idonee   aperture   di   collegamento,   in corrispondenza dello svincolo Serravalle «Bavareto» - attraversamento Fosso  Baronciano in localita' Taverne - svincolo «Colfiorito» e ramo di  collegamento  i  cui allacci alla viabilita' cittadina ricadono e lambiscono  le  aree  a  rischio  idraulico  individuate dallo studio idraulico.
 Relative ad aspetti geologici e geotecnici:
 35)   di   prevedere,  per  i  tratti  di  strada  in  progetto interessati  dai  movimenti  franosi, ai fini dell'ottemperanza della norma  statale  e,  di conseguenza, a quanto stabilito dalle norme di attuazione  del  PAI,  l'approfondimento  delle  indagini geologiche, geomorfologiche   e   geotecniche;  in  particolare  dovranno  essere eseguite  apposite indagini geognostiche ed analisi di laboratorio al fine   di   stabilire   per   ogni   dissesto   rilevato  o  elemento geomorfologico che puo' generarlo:
 a) la   delimitazione  dell'area  interessata,  l'indicazione della tipologia del fenomeno e opportune documentazione fotografica;
 b) i parametri geotecnici di picco e residui;
 c) l'andamento  piezometrico  locale  e  la  sua oscillazione stagionale;
 d) le  verifiche  di  stabilita'  per ogni taglio stradale da effettuarsi considerando l'eventuale presenza di falde acquifere;
 e) la  progettazione  di  eventuali opere di mitigazione e di compensazione.
 Relative ad aspetti tecnologici:
 36)   di   prevedere   nel  progetto  dei  tratti  di  gallerie artificiali  la  messa in opera di elementi drenanti che garantiscano nel  tempo  la stabilizzazione dei livelli piezometrici, riducendo al minimo le soluzioni di continuita' degli acquiferi;
 37) di prevedere per la fase di scavo delle gallerie:
 f) la  verifica  puntuale  della  stabilita'  delle  zone  di imbocco  con particolare riguardo agli effetti provocati da eventuali depressioni   e/o   escursioni   del  livello  delle  falde  in  esse localizzate;
 g) la predisposizione, allo sbocco delle gallerie, di un sito per la misurazione delle acque eventualmente drenate;
 h) la  redazione  di  un protocollo procedurale relativo alla gestione delle emergenze dovute alla captazione delle acque;
 i) un  sistema di collettamento delle acque inquinate da oli, carburanti  e  altri inquinanti dai cantieri di scavo delle gallerie, al fine di non inquinare le eventuali venute d'acqua di falda;
 38)  di prevedere per la fase di realizzazione dei viadotti e/o laddove siano presenti falde superficiali, che:
 j) le   attivita'  di  perforazione  e  di  esecuzione  delle fondazioni  di  pile e spalle non determinino l'insorgere del rischio di   diffusione   delle  sostanze  inquinanti  dovute  ai  fluidi  di perforazione;
 k) l'utilizzazione  dei  fanghi di perforazione non riduca la permeabilita' nelle formazioni litologiche interessate.
 Aspetti relativi alla localizzazione urbanistica:
 Il  progetto  definitivo  della  «S.S. 77 Val di Chienti: Foligno Pontelatrave» dovra':
 39)
 a) a   partire  dal  viadotto  «Pale»,  progr.  circa  4+950, raccordarsi  alla  VARIANTE  1  proseguendola sino all'innesto con il tracciato  di  progetto  selezionato  all'altezza  del  viadotto  «La Franca», progressiva circa 10+200;
 b) proseguire  con  il tracciato di progetto sino all'altezza dello sbocco della Galleria «Cupigliolo», progr. circa 15+700; da qui raccordarsi al tracciato Alternativa 2 sino a rientrare sul tracciato di   progetto   in   corrispondenza   dello   sbocco  della  galleria «Colfiorito»,  progr.  circa  16+500;  proseguire con il tracciato di progetto selezionato;
 c) dato  che la tratta Foligno-Svincolo di Colfiorito per una estesa  di  circa  18  km  non presenta la possibilita' di realizzare svincoli   di   allaccio  alla  viabilita'  esistente  essendo  stato soppresso   quello  di  Val  Menotre,  studiare  la  possibilita'  di realizzare   un   raccordo   alla  viabilita'  esistente  almeno  per necessita' di interventi di soccorso;
 d) relativamente  allo  svincolo  di Colfiorito sopprimere la bretella  di collegamento tra la s.p. 441 e la S.S. 77 ed adeguare il tratto di strada provinciale fino all'innesto con la vecchia 77;
 e) la  soppressione  dello  svincolo  di  Val  Menotre impone l'esercizio  della vecchia S.S. 77 per il servizio locale tra Foligno e Colfiorito.
 Il   progetto  definitivo  dell'allaccio  S.S. 77  -  S.S.  3  in localita' Foligno dovra':
 40)  realizzare, per il raccordo tra la tangenziale sud-ovest e lo  svincolo  sulla  S.S.  3 Flaminia, la soluzione denominata, negli elaborati   progettuali,  «Alternativa  B».  Inoltre,  dovra'  essere modificato  il tracciato dal picchetto D7 ai picchetti E8-E14 in modo da non interferire con il centro abitato di Sterpete.
 Di rilevanza paesaggistico-ambientale:
 41)  approfondire  l'analisi  dell'intervisibilita'  dell'opera riferendola  ai  gruppi  di percettori piu' significativi (residenti, transitanti  sulle  infrastrutture di trasporto, fruitori degli spazi agricoli,     spazi    panoramici)    per    consentire    l'adeguata integrazione/modifica delle misure mitigatrici previste in progetto;
 42)  esaminare  attentamente  la  possibilita'  di un ulteriore abbassamento del viadotto «San Lorenzo» al fine di mitigare l'impatto visivo   di   tale  opera,  compatibilmente  con  le  caratteristiche plano-altimetriche del tracciato;
 43)  esaminare  attentamente la possibilita' di un abbassamento di  2-3  metri  della  livelletta  del  rilevato esistente nel tratto Colfiorito-Taverne. In alternativa, dato che la viabilita' secondaria nei  punti  di  intersezione  con  l'infrastruttura  in  progetto  e' prevista  a  raso,  verificare  se e' meno impattante, in luogo di un significativo rilevato nell'altipiano di Colfiorito, la realizzazione delle  intersezioni  della  viabilita'  ordinaria  in sottovia previa verifica   di   fattibilita'  tecnica.  In  ogni  caso  prevedere  la trasparenza ambientale del rilevato;
 44)   esaminare  attentamente  gli  svincoli  di  Muccia  e  di Serravalle al fine della individuazione di soluzioni di minor impatto negli svincoli, nei viadotti, nelle rotatorie;
 45)    per    il    generale   miglioramento   dell'inserimento paesaggistico-ambientale del ponte sul fiume Topino:
 - studiare    l'adozione   di   soluzioni   architettoniche   e costruttive che consentano di conferire alla struttura la funzione di un segno sul territorio;
 - definire con particolare cura il disegno delle spalle e della loro rinaturalizzazione.
 Di rilevanza archeologica:
 46)  realizzare una serie di indagini archeologiche preliminari che  comprendano  ricognizioni  di superficie, analisi di foto aeree, carotaggi  e  trincee  di  verifica  al  cui  esito  dovranno  essere subordinati  l'eventuale esecuzione di saggi e/o scavi stratigrafici; realizzare  inoltre una relazione archeologica specifica ed una carta della distribuzione dei siti archeologici;
 47)  dar  corso  in  sede  di  progettazione definitiva, per il versante umbro, ad una completa indagine archeologica che permetta di individuare   correttamente   il  rapporto  di  interferenza  tra  la viabilita'  in  progetto,  con  particolare  riguardo  al  tratto  in attraversamento   della  piana  di  Pale,  i  cantieri,  le  aree  di discarica,  le  cave  e  le preesistenze archeologiche denunciate, in modo da poter affrontare e risolvere adeguatamente tale problematica;
 48) fornire, per le porzioni di tracciato classificate ad «alto e  medio rischio», la costante assistenza archeologica ad ogni lavoro che  comporti  scavi  e  sterri  (comprese le opere cantierabili e di servizio in genere) da parte di operatori e/o imprese specializzate i cui oneri saranno a carico del soggetto aggiudicatore.
 Per  le  porzioni  di  tracciato  definite  a  rischio  «basso  e moderato»  sara'  sufficiente  un  preavviso  di  trenta  giorni alle competenti   Sopraintendenze   archeologiche   onde   permettere   la predisposizione  della  sorveglianza dei lavori da parte di personale dell'ufficio.
 S.S.  77  «Val  di  Chienti»  -  S.S. 16 «Adriatica» in localita' Civitanova Marche.
 Relative ad acquiferi, idrogeologia, idraulica e geologia:
 49)  studiare  in  maniera  piu'  dettagliata la deviazione del fosso   Trabocco,   individuando   un  tracciato  che  eviti  brusche deviazioni.  Il  progetto  cosi'  rielaborato dovra' essere corredato dalla  verifica  idraulica  con portate duecentennali nell'ipotesi di moto  permanente.  Si  dovra' raffrontare il profilo attuale del pelo libero  con  quello  risultante  dal  progetto.  Occorrera', inoltre, verificare  che  il  tratto  tombato  a  monte  della  deviazione sia compatibile con le opere di progetto. Verificare la deviazione con il piano  particolareggiato  approvato  e  convenzionato  da  parte  dei privati, in quanto interessa un lotto edificabile;
 50)  prevedere  opere  dirette  alla  salvaguardia  del  suolo, sottosuolo  e  delle acque, garantendo il rispetto delle normative di sicurezza vigenti;
 51)   dimostrare   l'impossibilita'   tecnica   di  variare  la dislocazione  della  rotatoria  di  innesto  al  traffico cittadino e definire  le  misure  idonee  ad evitare al massimo esondazione sulla rotatoria;
 52)  siano individuate eventuali cave di prestito necessarie in relazione  a  quanto  previsto  nel piano provinciale delle attivita' estrattive.
 Relative ad emissioni acustiche e/o atmosferiche:
 53)  valutare  la  criticita' acustica, atmosferica, termica ed illuminotecnica  allo  scopo  di  individuare  le  idonee  misure  di mitigazione  quali  preferibilmente: 1) superfici verdi bio-massa; 2) uso  di  terrapieni,  dune  o  terre  armate  rinverdite;  3) schermi acustici trasparenti, ecc.;
 54)  dovranno  essere adottate barriere antirumore in vicinanza delle zone urbanizzate;
 Di gestione del territorio:
 55) produrre le necessarie verifiche in rapporto alle relazioni con  i  flussi  interessanti  la  rete viaria locale individuando gli interventi  compensativi sugli impatti che in particolare siano volti a  potenziare  la  viabilita'  di  adduzione  ai  poli  produttivi, i parcheggi, in modo da ottimizzare l'accessibilita' locale.
 56) individuare le aree di cantiere e viabilita' associata e le interferenze con la viabilita' esistente.
 57)  la progettazione dovra' tener conto delle interferenze con urbanizzazioni  e  lottizzazioni  gia' in atto o in avanzato stato di progettazione, trovando possibili soluzioni di coerenza.
 58)  dovra'  essere  data soluzione ai problemi di interferenza con le infrastrutture e i servizi a rete presenti sul territorio o in progetto.
 Di rilevanza paesaggistico-ambientale:
 59)  per  ridurre  l'impatto  visivo del viadotto dovra' essere adottato  un impalcato a basso spessore, inoltre la livelletta dovra' essere la piu' bassa possibile compatibilmente con i franchi.
 Di rilevanza archeologica:
 60)  dare, dell'inizio dei lavori che comportino scavi e sterri (comprese  le  opere cantieristiche e di servizio in genere), congruo preavviso    (almeno    trenta    giorni   prima)   alla   competente Sopraintendenza  onde  consentirle di predisporre la sorveglianza dei lavori stessi da parte del personale dell'ufficio.
 Aspetti relativi alla localizzazione urbanistica:
 61)  relativamente  alla  richiesta  del  comune  di Civitanova Marche  di  collegare  il  viadotto  con  due  rampe, una in uscita e l'altra in entrata, alla S.S. 16, risulta evidente che tale richiesta e'  in  netto contrasto con la necessita' di ridurre l'impatto visivo del   viadotto.  Tale  richiesta  e'  motivata  dalla  necessita'  di utilizzare  il  viadotto  in  caso di emergenza inondazione, quando i sottopassi  della  ferrovia sono allagati ed impraticabili. Pertanto, in  luogo  delle  rampe che sono inattuabili, si dovra' prevedere nel progetto  definitivo  la  possibilita'  che, a mezzo di un cavalcavia sulla  S.S.  77  a  monte  della  rotatoria  di  svincolo,  i veicoli provenienti  dal  viadotto  in uscita da Civitanova Marche e/o quelli provenienti  dalla  S.S. 16 in direzione Foligno possano invertire la direzione di marcia, in modo da consentire a questi ultimi di entrare in  citta'  utilizzando il nuovo viadotto ed ai primi di imboccare la S.S. 16.
 Parte B -- Raccomandazioni:
 A) Assicurarsi  che l'appaltatore dell'infrastruttura possegga o, in  mancanza acquisisca, dopo la consegna dei lavori e nel piu' breve tempo,  la  Certificazione Ambientale ISO 14001 o la Registrazione di cui al Regolamento CE 761/2001 (EMAS) per le attivita' di cantiere.
 B) Avvalersi  per  il  monitoraggio  ambientale  del  supporto di competenze    specialistiche   qualificate,   anche   attraverso   la definizione  di specifici protocolli e/o convenzioni; cio' anche allo scopo   di   promuovere  la  costituzione  di  centri  di  ricerca  e formazione,  funzionali  sia  alla realizzazione dell'infrastruttura, sia all'ampliamento delle conoscenze scientifiche, sia alla creazione di nuove professionalita' nel settore.
 C) Scegliere le caratteristiche di ciascuna misura di mitigazione verificandone gli effetti su tutte le componenti ambientali.
 D) Per     il     generale     miglioramento     dell'inserimento paesaggistico-ambientale dei ponti e dei viadotti:
 preferire l'adozione di strutture continue, a sezione variabile e con forme arrotondate;
 verificare  la  possibilita' di inserire le opere di protezione dal rumore nelle strutture portanti, ad esempio adottando impalcati a via inferiore;
 definire  con  particolare  cura il disegno delle forme e delle superfici  delle  pile  e  delle spalle e della loro naturalizzazione (piantumazioni e mascheramenti);
 verificare  ed  omogeneizzare  le  sezioni delle pile dei ponti anche  al  fine di minimizzare le alterazioni dinamiche, di rotta e/o di piena fluviale.
 E) Per  il  generale miglioramento dell'inserimento paesaggistico ambientale dell'infrastruttura:
 prevedere  che le opere di sostegno siano a paramento inclinato con  coronamento  continuo e rivestimento in pietra locale tagliata a mano;
 conformare  gli imbocchi delle gallerie secondo le pendenze del versante  attraversato  e  raccordarli  con continuita' alle opere di sostegno all'aperto.
 Per il versante Umbro della S.S. 77 - Foligno-Pontelatrave Suolo e sottosuolo.
 F)  Si  raccomanda  che  i parametri geotecnici da utilizzare nei calcoli  siano sperimentali e ricavati puntualmente per ciascun sito. A  questo  scopo  dovra' essere elaborato un programma puntuale delle indagini  geognostiche  e delle prove di laboratorio. Dovranno essere progettate,  per  ciascuna  situazione  di criticita' geomorfologica, specifiche opere di mitigazione.
 G) Considerando che negli elaborati presentati sono indicati come coni  detritici  quelli  che  in realta' sono conoidi di deiezione, i quali   possono   rappresentare,  sotto  determinate  condizioni,  un pericolo  per  il manufatto stradale e per gli automezzi in transito; si ritiene opportuno che sia quantificato in modo adeguato il rischio caso  per caso, che sia determinato il bacino imbrifero e i volumi di materiale  mobilizzabile  e  che  siano  previste  adeguate  opere di mitigazione/protezione  al  fine  di mettere in assoluta sicurezza il tracciato.
 H)  Si  segnala che i recenti studi ed indagini di microzonazione sismica  effettuati  dalla  regione Umbria individuano in alcune aree interessate    dal    tracciato   progettuale   zone   di   possibile amplificazione  al  moto sismico; pertanto, si suggerisce di eseguire puntuali indagini al fine di tenere opportunamente conto di eventuali parametri  di  amplificazione  sismica  da  applicare nel calcolo dei manufatti ad incremento delle azioni sismiche di progetto. Vegetazione flora e fauna.
 I)  Opportuno  che  vengano  previsti corridoi di attraversamento idonei alla fauna locale, tra loro distanti non piu' km 1,5.
 L)  E' opportuno che le barriere verdi, le opere di rinverdimento e  le schermature del tracciato siano realizzate con specie arboree e arbustive   appartenenti  alla  vegetazione  autoctona,  evitando  in particolare   specie   infestanti   come   la  Robinia  pseudoacacia, l'Ailantus  glandulosa  e, anche se non considerate infestanti, tutte le Cupressaceae. Gestione rifiuti.
 M)  Il  progetto  preliminare  prevede la realizzazione di alcuni piccoli  impianti  di  fitodepurazione  a  valle  degli  impianti  di trattamento  delle  acque  di  cantiere e due analoghi impianti, piu' grandi,  a  valle  delle  vasche  di  prima pioggia ubicate in aree a particolare    sensibilita'    ambientale.    Considerando   che   la fitodepurazione  in zone poste a quote elevate (800-850 m s.l.m.) non e'   in   grado   di   assicurare   un  significativo  contributo  al miglioramento  della qualita' delle acque per almeno 5-6 mesi l'anno, si  ritiene  opportuno  che  in  sede  di  progetto  vengano presi in considerazione anche altri sistemi alternativi di «affinamento» della depurazione  i  quali  andranno  realizzati  solo  se  effettivamente necessari mentre, di contro, dovranno essere fornite assicurazioni di una  corretta gestione dei trattamenti depurativi previsti in fase di cantiere. Atmosfera.
 N)  Si  raccomanda  di  porre  in  essere misure opportune per la riduzione di emissioni rumorose, e missioni in atmosfera e produzione di vibrazioni durante la fase di costruzione, ricorrendo a macchinari e  attrezzature  di  tecnologia  moderna  nonche'  a  schermature dei cantieri  posti  in  prossimita'  di aree sensibili e degli eventuali impianti  fissi  destinati  alla  costruzione  stessa,  privilegiando interventi  di ingegneria naturalistica nonche' prevedendo anche, nel piano  di cantiere, un adeguato programma di manutenzione per i mezzi d'opera,  per  gli  impianti  di  betonaggio  ed altri impianti fissi eventualmente previsti.
 O)  Si  raccomanda  che vengano impiantate, prima dell'inizio dei lavori,  attorno  al cantiere principale e ai cantieri in prossimita' di  SIC  e  ZPS,  fasce  boscate  costituite da essenze autoctone (di altezza  minima  al  momento  dell'impianto di 1,5 mt e privilegiando specie autoctone ad accrescimento veloce) con funzione di schermatura per  polveri, rumori e inquinanti. Tali schermature vegetali potranno essere lasciate in loco dopo la fine dei lavori. Acque.
 P)  E'  opportuno  che  nei  piani  di sicurezza del cantiere sia prevista   una   sezione,   da   sviluppare   possibilmente   con  il coinvolgimento  dell'A.R.P.A.  UMBRIA,  specificatamente rivolta alla prevenzione  e  alla  gestione  di  potenziali  incidenti che possano coinvolgere  sia  i  mezzi  e  le  attrezzature  di cantiere, sia gli automezzi  e veicoli esterni, con conseguente sversamento accidentale di liquidi pericolosi.
 Q)  E' opportuno che nel piano di cantiere siano approfonditi gli aspetti  legati  agli  attingimenti  idrici  complessivi,  compresi i pompaggi  necessari per l'abbassamento della superficie piezometrica, e  gli  scarichi  previsti  durante  le  attivita'  di  cantiere, con indicazione   delle  fonti  di  approvvigionamento  individuate,  dei relativi   quantitativi   emunti,   nonche'   dei  punti  di  scarico utilizzati;  tali informazioni potranno anche essere finalizzate alla predisposizione  di  un  programma  di  monitoraggio in corso d'opera dell'ambiente idrico sotterraneo da concordare con l'A.R.P.A. UMBRIA.
 R)  Si  raccomanda  che  nelle  aree  di cantiere e lungo la sede stradale tutte le sostanze potenzialmente inquinanti vengano stoccate in   luoghi   appositamente   predisposti  e  attrezzati  con  platee impermeabilizzate,  sistemi  di  contenimento,  pozzetti di raccolta, tettoie, etc.
 Si  raccomanda  che nelle aree di cantiere tutte le operazioni di manutenzione  e  lavaggio  delle  attrezzature  e  macchinari vengano svolte   dove   siano   previste  apposite  platee  impermeabilizzate attrezzate come al punto precedente. Controlli e monitoraggi.
 S)  Considerando  che  i lavori di posa in opera delle fondazioni profonde  possono  determinare  la possibilita' di inquinamento della falda,  e'  opportuno  che venga predisposto un approfondito piano di monitoraggio delle acque profonde, il quale dovra' essere attivato un anno   prima   dell'inizio   dei  lavori.  La  scelta  dei  punti  di campionamento  e/o  controllo,  delle  frequenze  e  dei parametri da monitorare  andranno concordati con A.R.P.A. UMBRIA e con U.S.L. n. 3 (Foligno),  per  le  rispettive competenze. Si ritiene opportuno che, almeno  per  tutta  la fase dei lavori, i controlli analitici, di cui sopra,  abbiano  cadenza  mensile  per  il parametro «Ossidabilita» o «TOC»,  cioe'  per  il  parametro  che meglio di altri e' in grado di evidenziare  un'eventuale contaminazione di tipo organico nelle acque di falda.
 T)  Si  ritiene  opportuno,  ai  fini delle misure atte a rendere minimo  l'impatto su falde acquifere e sorgenti, onde evitare in ogni caso  il  depauperamento e/o l'inquinamento delle risorse idriche, in condizioni  non  perturbate  prima  della  realizzazione  dell'opera, procedere a:
 avviare   il   censimento  e  caratterizzazione  tipologica  ed idrogeologica  dei  punti  d'acqua  presenti  in una fascia di 6 km a cavallo  del  tracciato, con misura delle portate delle sorgenti, sia puntuali  che  lineari,  e  dei  livelli  idrici  nei pozzi a cadenza mensile;
 per  le  sorgenti  e  pozzi utilizzati a fini idropotabili, sia pubblici  che  privati,  effettuare  almeno  due  volte  all'anno  la determinazione    dei   principali   parametri   chimico   fisici   e batteriologici delle acque;
 acquisizione  del  database delle sorgenti presenti nell'area e insistenti  nelle  stesse  strutture  idrogeologiche  interessate dal tracciato  stradale  monitorate  nell'ambito  della rete di controllo regione Umbria-A.R.P.A. UMBRIA.
 Per l'Allaccio S.S. 77 - S.S. 16
 U)  Si  raccomanda  di  valutare  attentamente e puntualmente gli impatti  prodotti  dalle  opere  per  la  creazione di coni visivi in corrispondenze di beni di valore storico, architettonico, ambientale, ecc.
 V)  Si  raccomanda,  allo  scopo  di  compensare la perdita degli esemplari di piante protette, che in fase di progettazione definitiva vengano previste, lungo il tracciato delle opere, aree ove effettuare la  compensazione  ambientale  del  materiale  vegetale  sacrificato, consistente nella piantumazione del quadruplo delle specie abbattute. Le  opere  a  verde da prevedersi per tutti i lotti avranno carattere permanente,   pertanto  si  raccomanda  che  il  progetto  definitivo contenga un piano almeno quinquennale post-collaudo di manutenzione e cura   dell'arredo  verde  con  i  relativi  costi,  con  particolare riferimento alla componente arborea e arbustiva. Raccomandazioni in fase di costruzione e di esercizio.
 Si  raccomanda  che ogni movimentazione e trasporto del materiale sia effettuata in maniera tale da abbattere la produzione di polveri; a  tale  scopo  dovra'  essere  previsto,  nei piani di cantiere, uno specifico  programma operativo per l'umidificazione o stabilizzazione della  viabilita'  di  cantiere  e dei depositi preliminari di terre, inerti  o  materie  prime  per  l'attivita'  di costruzione. Dovranno inoltre  essere  previsti  l'utilizzo di mezzi di trasporto dotati di sistemi  di copertura nonche' la predisposizione di un sistema per il lavaggio dei pneumatici dei mezzi in uscita dalle aree di cantiere.
 Si  raccomanda,  ai  fini  delle  misure  atte  a  rendere minimo l'impatto su falde acquifere e sorgenti, onde evitare in ogni caso il depauperamento  e/o  l'inquinamento delle risorse idriche, in fase di esecuzione dei lavori procedere a:
 misura  delle  portate  delle sorgenti e dei livelli idrici nei pozzi  con  cadenza almeno quindicinale ed aggiornamento del database relativo  alla  rete di controllo regione Umbria-A.R.P.A. UMBRIA. Per le  sorgenti e pozzi utilizzati a fini idropotabili, sia pubblici che privati,   effettuare   almeno   mensilmente  la  determinazione  dei principali parametri chimico fisici e batteriologici delle acque;
 installazione  di  misuratori  di  portata  in  continuo per la misura di eventuali deflussi idrici durante le fasi di scavo;
 sulla  base  dei  dati  ottenuti  e  tramite  l'applicazione di metodologie  inerenti  l'accertamento  di  valutazione degli impatti, dovranno  essere  ulteriormente  verificate  le  opere di mitigazione ambientale   interessanti   l'ambito  delle  acque  sotterranee  come progettate prima dell'avvio dei lavori.
 Si  raccomanda  che  nei  primi  anni  di esercizio dell'opera si effettuino:
 misure  piezometriche  in  continuo  nei piezometri e misure di portata delle acque drenate dalle opere connesse alle gallerie;
 misura  delle  portate  delle sorgenti e dei livelli idrici nei pozzi  con  cadenza bimestrale ed aggiornamento del database relativo alla rete di controllo regione Umbria-A.R.P.A. UMBRIA;
 per  le  sorgenti  e  pozzi utilizzati a fini idropotabili, sia pubblici  che  privati, effettuare due volte l'anno la determinazione dei principali parametri chimico fisici e batteriologici delle acque;
 accertamento   dell'efficienza   delle   opere  di  mitigazione ambientale  adottate  nel caso che le opere realizzate abbiano creato interferenza con i sistemi di circolazione idrica sotterranea.
 Si raccomanda una volta definita nei piani di cantiere, per tutto quanto  in essi attiene alla viabilita', di concordare con l'A.R.P.A. UMBRIA  un  programma  di  monitoraggio  in corso d'opera dei livelli delle polveri aerodisperse.
 Si raccomanda di concordare con l'A.R.P.A. UMBRIA un programma di monitoraggio  del  livello  del rumore ambientale per le attivita' di cantiere.
 Si raccomanda di concordare con l'A.R.P.A. UMBRIA un programma di monitoraggio  del  livello  del  rumore  ambientale  durante il primo periodo  di  messa  in  esercizio  della  infrastruttura,  volto alla verifica delle ipotesi di impatto acustico dell'opera descritta nello studio di impatto ambientale.
 Si   raccomanda,   nell'eventualita'  che  in  sede  di  progetto definitivo  una  o  piu' aree di cantiere dovessero essere ubicate in prossimita'  di zone abitate, di predisporre un piano di monitoraggio per polveri e rumore, da concordare con A.R.P.A. UMBRIA; il controllo dovra'   iniziare  prima  dell'avvio  dell'attivita'  di  cantiere  e proseguire  sino a quando i cantieri citati saranno stati smantellati e riambientati.
 |  |  |  | Allegato 3 ASSE VIARIO MARCHE-UMBRIA
 E QUADRILATERO DI PENETRAZIONE INTERNA
 PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI
 PROPOSTE DAL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE
 E DEI TRASPORTI
 1° Maxilotto - 2° stralcio: 2ª parte
 Intervallive di Macerata e di Tolentino
 - San Severino Marche
 (Progetti preliminari) Parte A -- Prescrizioni: Comuni alle due infrastrutture.
 1)   Prevedere   il  restauro  paesaggistico  del  territorio,  a bilanciamento  del  danno  che  sotto questo profilo l'opera rechera' comunque a un territorio con forte sedimentazione storica. I relativi interventi  compensativi e mitigativi siano progettati con l'utilizzo appropriato  di  fasce di ambientazione (in particolare nelle aree di sfrido)  ad  incremento delle dotazioni ecologiche del territorio, di fasce  boscate per mantenere e potenziare la continuita' dei corridoi ecologici  (in corrispondenza dei corsi d'acqua), con la creazione di coni   visivi   in   corrispondenze   di   beni  di  valore  storico, architettonico, ambientale, ecc.
 2)  Produrre  le  necessarie verifiche in rapporto alle relazioni con  i  flussi  interessanti  la  rete viaria locale individuando gli interventi  compensativi sugli impatti che in particolare siano volti a  potenziare  la  viabilita'  di  adduzione  ai  poli  produttivi, i parcheggi, ecc.
 3)  Individuare e quantificare i materiali inerti derivanti dalla realizzazione  delle gallerie e loro destinazione (reimpiego in loco, recuperi  ambientali  ai  sensi  del  decreto  legislativo n. 22/1997 ecc.).
 Devono  essere  forniti  i  codici  CER  delle varie tipologie di materiali.
 4) Individuare eventuali cave di prestito necessarie in relazione a quanto previsto nel piano provinciale delle attivita' estrattive.
 5)  Individuare  le  aree di cantiere e viabilita' associata e le interferenze con la viabilita' esistente.
 6)  Valutare  la  criticita'  acustica,  atmosferica,  termica ed illuminotecnica  allo  scopo  di  individuare  le  idonee  misure  di mitigazione  quali  preferibilmente superfici verdi bio-massa, uso di terrapieni,   dune   o  terre  armate  rinverdite,  schermi  acustici trasparenti.
 7)  Prevedere  opere  dirette  alla  salvaguardia  del suolo, del sottosuolo  e  delle acque, garantendo il rispetto delle normative di sicurezza vigenti.
 8) Valutare le interferenze con le risorse idriche in particolare con  le zone di ricarica delle eventuali sorgenti captate. Verificare le  interferenze  con le reti acquedottistiche, in particolare quelle con l'acquedotto del Nera.
 9)  Individuare  i  fattori  d'impatto  a carico delle biocenosi, specie   della  componente  faunistica  omeoterma  (polveri,  rumori, sottrazione  di  habitat, frammentazione e creazione di barriere). In particolare  redigere l'analisi sulla base delle carte faunistiche di riproduzione,  alimentazione e rifugio. Redigere inoltre le misure di mitigazione e compensazione.
 10)  Quantiflcare,  in  fase  di esecuzione dei lavori, le piante isolate  o  in  piccoli gruppi appartenenti alla flora protetta dalla legge  regionale  n.  7/1985  e  successive  modificazioni  di cui si prevede   l'abbattimento   a  seguito  dell'esecuzione  delle  opere. Redigere  in  fase  di  progetto  definitivo specifiche relative alle misure compensative. Specifiche per il progetto intervalliva di Macerata.
 11)  Per la realizzazione dei tratti in trincea individuare degli interventi  mirati  di  ingegneria  naturalistica in sostituzione dei previsti  muri di contenimento in C.A. o il rivestimento degli stessi muri con blocchi di pietra naturale.
 12)  Adottare soluzioni piu' semplici e lineari e a minor impatto ambientale  per  la  struttura  di attraversamento del fiume Chienti. Pertanto  in  fase di progettazione definitiva dovra' essere studiato un ponte a grande luce che minimizzi l'impatto visivo.
 13)  Sviluppare  in sede di progetto definitivo la soluzione B di minor impatto ambientale (stesso parere espresso dalla Soprintendenza beni  architettonici  e  del  paesaggio  delle  Marche), in quanto si sviluppa prevalentemente a raso e si raccorda alla strada Carrareccia tramite semplice rotatoria.
 14)  Progettare il riammagliamento della viabilita' secondaria al tracciato,  in  particolare  nella  frazione  di  Villa Potenza e nel tratto Mattei-Pieve.
 15)  Modificare  lo  svincolo  in localita' Corridonia in modo da consentire  l'allaccio  alla  s.p. 28 Corridonia-Colbuccaro. Inserire barriere fonoassorbenti in presenza di recettori sensibili.
 16) Redigere, per il ponte sul fiume Chienti, lo studio di cui al decreto  ministeriale LL.PP. 4 maggio 1990, art. 24, comma 3, in modo da  evitare di dover realizzare in futuro soglie di fondo e traverse, studiando le deviazioni dei filoni di corrente, allo scopo di evitare erosioni spondali. Specifiche  per  il  progetto intervalliva di Tolentino - S. Severino Marche.
 17)  Adottare  tutti  gli  accorgimenti  atti a ridurre l'impatto della  nuova infrastruttura, privilegiando in ogni caso interventi di ingegneria  naturalistica  e  l'applicazione  di  tutte  le misure di mitigazione  degli  impatti, in conformita' alla normative vigente in materia di opere pubbliche.
 18)  Integrare  la  documentazione trasmessa ai fini archeologici con  una  ricerca  d'archivio  ed eventuale ricognizione sul terreno, fermo  restando  che saranno comunque necessari sondaggi archeologici preventivi nelle zone a maggior rischio (per esempio localita' Casone di Tolentino-MC e Ponte di Berta presso S. Severino Marche-MC).
 19)  Adottare  il  tracciato  «C». Verificare in sede di progetto definitivo  la possibilita' di utilizzare, prevedendo un raccordo con rotatoria,  la  sede  dell'attuale  s.p.  «Gioacchino  Murat»  previo adeguamento  alle  caratteristiche  di  progetto, a partire dall'area sbocco  della  Galleria  «Gentiloni»  -  viadotto  «Conti»  sino alla rotatoria B rotatoria con Murattiana).
 20)  Individuare  le  eventuali  interferenze  con  il costruendo acquedotto del Nera in comune di Treia ed ottimizzare le soluzioni.
 21)  Redigere  i  calcoli idraulici dei corsi d'acqua e dei fossi interessati  dal  progetto. In particolare relativamente al ponte sul Fosso Rambona.
 22)  Le  spalle  dei  viadotti  e dei ponti dovranno essere poste fuori  dall'alveo  dei  fiumi.  Per  le pile in alveo dovranno essere redatti  gli  studi  speciali  di  cui al decreto ministeriale LL.PP. 4 maggio 1990, art. 24, comma 3.
 23)  Redigere lo studio geotecnico dettagliato relativamente alla frana  con codice identificativo F16-0249 e classificata con grado di rischio  moderato  (R1) e livello di pericolosita' elevato (P3) ed al dissesto   di   tipo   soliflusso,   censito   nel   PAI  con  codice identificativo F-19-1109 e classificato con grado di rischio moderato (R1) e livello di pericolosita' moderato (P1).
 24) Approfondire soluzioni progettuali anche in ordine ai profili idraulici  per  l'attraversamento  del  fiume  Potenza,  adeguando il profilo  della strada in virtu' della reale morfologia del territorio (ponte  sul  fiume  Potenza  che sembra sovrastimato), allo studio di inserimento  paesaggistico  e la possibilita' di alzare la livelletta all'uscita della galleria Menichelli.
 Parte B -- Raccomandazioni:
 Preservare  gli  importanti  filari di querce che sembrano essere interessati  dal  tracciato  della  intervalliva  di  Macerata, verso Macerata.
 |  |  |  | Allegato 4 ASSE VIARIO MARCHE-UMBRIA
 E QUADRILATERO DI PENETRAZIONE INTERNA
 PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI
 PROPOSTE DAL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE
 E DEI TRASPORTI
 2° Maxilotto - 1° stralcio
 S.S. 76 tratte «Serra S. Quirico - Albacina»
 e «Cancelli - Fossato di Vico»
 S.S. 318, tratta «Pianello-Valfabbrica» Parte A -- S.S. 318 «di Valfabbrica» - tratta «Pianello-Valfabbrica». Premessa.
 Relativamente alle prescrizioni contenute nel DEC VIA n. 4787/00, considerata altresi' la nota DSA/2004/04161 si rileva che il progetto definitivo in istruttoria ha gia assolto i punti seguenti:
 a) la  prescrizione  e'  inserita  nel  fascicolo «Disciplinare descrittivo e prestazionale»;
 b) b)il  viadotto e' stato prolungato passando da m 180 a m 203 per la carreggiata dx (Tav. I-05/04D) e a m 223 per la carreggiata sx (Tav. I-05/04S);
 c) c)la galleria («Della Donna») e' stata prolungata da m 305 a m 393  per  la  carreggiata  dx  (TAV.  I-05/05D)  e  a  m 356 per la carreggiata sx (TAV. I-05/05S);
 f) le  vasche  per  sversamenti  accidentali  e  acque di prima pioggia  sono  previste  in  progetto  in  numero  adeguato,  come e' illustrato nella «Relazione idrologica e idraulica» e nelle Tavole. I - 11/xx e II - 17/xx;
 g) il  progetto  ha recepito integralmente le indicazioni dello studio  (Tav. I-30/01 e fascicoli I-30/02 e II-21, per le piantagioni e sistemazioni ambientali, e Tav. R/01 e fascicoli R/02, R/03, per il rumore);  i  costi  sono  interamente  previsti  nel «Computo metrico estimativo» (volumi. 1° e 3°);
 h-a) si  e'  provveduto  (Tavole  I-10/01,  I-30/01 e fascicolo I-30/02);
 h-b) non  sono  previste  berme;  nei  rilevati  si e' adottata invece una doppia pendenza (Tavole I-06 e II-06), come illustrato nel precedente paragrafo 5.2;
 h-c) la  recinzione  e'  raccordata  alle spalle dei viadotti e ponti ed ai muri andatori o d'ala dei sottopassi;
 h-d) nel  tronco  in  oggetto non vi sono scarpate con pendenze superiori ai 35°;
 h-e) per  i  fossi  canalizzati si sono adottati materassi tipo Reno (Tavole I-11/xx e II-17);
 i) tutte  le  opere conseguenti agli interventi sopra descritti sono  conteggiate  nelle  somme a base d'asta e comprese nel «Computo metrico estimativo»;
 l) prescrizioni della regione Umbria:
 il  corpo di frana insistente tra «La Sorbella» e «La Vigna», nell'intorno  del  km 13, e' stato attentamente studiato e sono stati previsti  interventi  per  mantenere la stabilita'; per i dettagli si vedano  la  «Relazione  geologica» e la «Relazione geotecnica» del II tronco e la Tav. II-23;
 m) prescrizioni del Ministero beni culturali:
 la  piantagione  degli  arbusti  e' stata prevista irregolare (fascicoli I-30/02 e I-21);
 la  piantagione  di  alberi  e' stata prevista in modo da non interferire  con  le coltivazioni agricole delle aree limitrofe (Tav. I-30/01 e i fascicoli I-30/02 e II-21).
 Ai  fini  di  un  corretto  inserimento  nell'ambiente  si  sono, inoltre,   confermati   l'uso  dei  materiali  e  le  caratteristiche costruttive   dei   diversi   elementi  gia'  previsti  nel  progetto sottoposto a V.I.A. In particolare:
 le spalle dei ponti e dei viadotti ed i muri di controripa sono rivestiti  con  muratura  di  pietrame  locale  in  vista,  a  filari irregolari;
 le  pile  dei  ponti  e  viadotti  sono circolari con pulvini a superficie   arrotondata,  ad  esclusione  delle  pile  del  viadotto Valfabbrica che sono a fungo con doppia curvatura;
 i  muri  di sottoscarpa, peraltro molto limitati, sono previsti in terra rinforzata.
 Per  le piantagioni si e' fatto riferimento alle specie autoctone indicate  nello  studio  di  inserimento ambientale effettuato per la V.I.A.
 La  presenza dei viadotti, degli scatolari e di tombini di grande diametro assicura la continuita' territoriale per la fauna essendo la distanza  massima  tra  due  attraversamenti, nelle zone agricole o a bosco, inferiore a m 400.
 Pertanto,  visto  anche  che  la  regione  Umbria con delibera di giunta  n.  91  dell'11 febbraio  2004  ha espresso il proprio parere favorevole     al     progetto     definitivo    della    S.S.    318 Pianello-Valfabbrica,  confermando  le  prescrizioni  gia'  riportate nella  determinazione  dirigenziale  n.  7000 del 17 settembre 1999 e integralmente  recepite  dal  DEC/V.I.A.  n. 4787 del 20 aprile 2000, visti  gli  esiti della Conferenza di servizi svoltasi ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002.
 Viste,  inoltre,  le  prescrizioni  della Autorita' di bacino del fiume Tevere, inviate con nota prot. 999/SG 27.7 del 7 aprile 2004.
 Osservando  che,  per  quanto  attiene la richiesta relativa allo spostamento  del  tracciato dall'imbocco est della galleria Di Donna, peraltro   gia'   prolungata  in  artificiale  in  ottemperanza  alle prescrizioni  del DEC VIA 4787/00, tale spostamento risulta altamente problematico date le geometrie del tracciato anche per la presenza di un  corpo  di  frana  prospiciente  l'imbocco  ovest della successiva galleria,  si ritengono adeguate le proposte progettuali compensative che   prevedono   il  rifacimento  completo  delle  opere  insistenti sull'area in occupazione temporanea.
 Si prescrive:
 che in fase di redazione del progetto esecutivo:
 si  provveda all'adeguamento dello studio idraulico, il quale dovra' inoltre prevedere l'approfondimento delle valutazioni relative agli  effetti  indotti  dalle opere interferenti sul profilo di piena anche in concomitanza con il rapido svaso della diga di Valfabbrica;
 si  proceda  all'ampliamento  del viadotto Ca Ruspetto 2 e in funzione   dell'adeguamento   dello   studio   idraulico   anche  del Ca Ruspetto  1, al fine di ridurre le variazioni di piena ante e post operam  ed  evitare  cospicui  allargamenti delle aree di esondazione rispetto alle condizioni esistenti;
 si   proceda   al   contenimento  ed  eventuale  eliminazione del-l'area di rinterro a monte del viadotto Ca Ruspetto 1;
 i  progetti  esecutivi  cosi' adeguati saranno sottoposti per l'approvazione  ai  soli  fini  idraulici  alla  autorita' competente provincia di Perugia;
 che in fase di realizzazione del progetto esecutivo:
 a) i   lavori   per  la  realizzazione  delle  opere,  ed  in particolare le perforazioni, la messa in opera dei pali di viadotto e dei  ponti,  i  getti  di  calcestruzzo, dovranno essere condotti con tutte  le cautele necessarie ad evitare sversamenti e dispersioni sul suolo,   nel   sottosuolo  e  nelle  acque  di  sostanze  inquinanti, accidentalmente   provenienti   dalle  macchine  operatrici  e  dagli automezzi, dalle betoniere e dalle casseformi di calcestruzzo e dalle installazioni  logistiche  di  cantiere.  Dovra'  essere predisposta, inoltre,  la  raccolta  e  la  depurazione  delle  acque  nere  delle installazioni  logistiche  di  cantiere,  di quelle di lavaggio delle betoniere  e  di  supero  dei getti di calcestruzzo. Le aree di sosta delle  macchine  operatrici  e  degli  automezzi di cantiere dovranno essere impermeabilizzate e dotate di appositi sistemi di raccolta dei liquidi provenienti da sversamento accidentale e delle acque di prima pioggia.
 Le  perforazioni di rocce molto permeabili e in cui sia accertata la  presenza  delle  falde  idriche sotterranee di interesse dovranno avvenire con impianti a secco o con uso di fanghi e additivi inerti.
 I  getti  in  calcestruzzo  in  prossimita' o sotto la superficie delle  falde  idriche  sotterranee  di  maggiore  interesse  dovranno avvenire  a  seguito di preventivo intubamento ed isolamento del cavo al  fine  di  evitare  la  dispersione  in  acqua del cemento e degli eventuali additivi;
 b) si  dovranno  prevedere idonee campagne di rilevamento dei livelli   di   concentrazione   degli   inquinanti  durante  le  fasi costruttive  dell'opera  ed  all'apertura  del  traffico  della nuova viabilita' presso i ricettori piu' sensibili. Gli inquinanti, oggetto di  monitoraggio, saranno presentati dal monossido di carbonio, dagli ossidi  di  azoto,  dal  particolato,  dagli  idrocarburi policiclici aromatici, dal benzene e PTS (PM 10);
 c) i  lavori  di  scavo  dovranno  essere  eseguiti  sotto la sorveglianza della competente Soprintendenza archeologica.
 Che in fase di esercizio:
 il gestore della strada dovra' prevedere una specifica campagna di  monitoraggio  dell'inquinamento  acustico  in  corrispondenza dei recettori individuati nello studio di impatto ambientale, finalizzato a verificare l'affidabilita' delle previsioni modellistiche che hanno portato  a  dimensionare  gli  interventi di mitigazione. Nel caso si verificassero  sensibili  scostamenti  fra i valori rilevati e quelli stimati,   dovranno   essere   predisposti  specifici  interventi  di adeguamento delle mitigazioni.
 Raccomanda che in fase di esecuzione dei lavori:
 1) tutti  i  materiali  provenienti dagli scavi della galleria, ritenuti  idonei,  vadano  riutilizzati  nei  lavori,  per  quelli in esubero  si individuino siti, cave dismesse o in fase di ripristino o trasportati in discariche autorizzate;
 2) vadano  evitate  interferenze,  con  ostruzioni  di  sezioni idrauliche, dei corsi d'acqua superficiali principali e secondari;
 3) vadano  evitate  interferenze  con sistemi idrogeologici con falde profonde. B -- S.S.  76  «Val  D'Esino  «Tratte  Cancelli  - Fossato di Vico ed Albacina - Serra S. Quirico. Premessa.
 Relativamente  al  DEC  VIA  n.  6086 dell'8 maggio 2001 con nota prot. n. CSVIA/NT/76 del 13 febbraio 2004 la Commissione speciale VIA ha  provveduto  ad  una  puntuale  verifica  delle  prescrizioni  ivi riportate,  verificando  che il progetto definitivo in istruttoria ha assolto alle seguenti prescrizioni:
 Prescrizioni di cui al primo punto della lettera a): ottemperate
 Prescrizioni  di  cui  al secondo punto della lettera a): con una nuova   disposizione  e  un  modificato  disegno  dello  svincolo  di Camponocecchio in funzione della nuova unidirezionalita' si ottempera alla  prescrizione; la fattibilita' di un percorso tra lo svincolo di Valtreara  e  Camponocecchio e' stata verificata, si ritiene tuttavia necessario  che  in  fase di progettazione esecutiva vengano valutate alternative  che  utilizzino  per  quanto possibile le infrastrutture gia' esistenti.
 Prescrizioni  di  cui  al  primo  punto  della  lettera b): si e' ottemperato.
 Prescrizioni  di  cui  al  secondo  punto  della  lettera  b): le prescrizioni relative a tale punto sono state tutte ottemperate.
 Prescrizioni  di  cui  al  terzo  punto  della  lettera  c): tale prescrizione e' stata ottemperata.
 Prescrizioni  di  cui  al  punto  d):  sono  state opportunamente progettate e ubicate le vasche di sicurezza idraulica conformemente a quanto richiesto dalla prescrizione.
 Prescrizioni di cui al primo e secondo punto della lettera e): le azioni  previste  dalle  due prescrizioni richiedono l'accordo con le regioni  e  con  gli  altri  enti  locali,  che  dovranno verificarne l'ottemperanza in fase di progettazione esecutiva.
 Prescrizioni di cui al primo, secondo e terzo punto della lettera f): l'ottemperanza di queste prescrizioni dovra' essere verificata in sede  di  progetto  esecutivo  con il loro inserimento nel capitolato speciale  di  appalto.  Si richiama tuttavia il fatto che le opere di sistemazione  a  verde e di consolidamento con tecniche di ingegneria naturalistica sono attualmente previste negli allegati dell'elaborato A1  dell'integrazione al SIA emesso in data 13 novembre 2003. In tale allegato sono riportate le sezioni tipo delle opere a verde.
 Prescrizioni di cui al quarto punto della lettera f): il progetto definitivo ha ottemperato a questa prescrizione.
 Prescrizioni di cui al quinto punto della lettera f): il progetto definitivo ha ottemperato.
 Quanto  sopra  rilevato, visto altresi' il DEC VIA n. 6086 dell'8 maggio  2001  ed  il  parere  della  Commissione  speciale VIA del 13 febbraio  2004  prot. CSVIA/NT/76,visto il parere del Ministero per i beni  e  le  attivita' culturali, visti gli esiti della Conferenza di servizi costituitasi il 5 febbraio 2004 ai sensi e per gli effetti di cui al decreto legislativo n. 190/2002.
 Si prescrive che in fase di redazione del progetto esecutivo:
 a) sia redatto uno studio geologico e idrologico:
 tenuto  conto  delle  possibili  interferenze  dei  tratti in galleria  con l'idrogeologia del complesso carbonatico di Gorgovivo e della  Scaglia  Rossa,  dovra'  essere  effettuato un accurato studio idrogeologico   dell'area  delle  gallerie,  considerando  anche  gli eventuali  recapiti  delle  falde  nelle  aste  fluviali,  al fine di stabilire tutte le misure precauzionali di interferenza con la falda, o   con  le  falde  laddove  multiacquifero;  dovra'  essere  inoltre elaborato il conseguente programma di monitoraggio, sia delle portate che  della  qualita'  delle  acque,  che  dovra' essere protratto per almeno  due anni dopo l'entrata in esercizio. Relativamente alle aree con  i  maggiori  corpi  di frana interessati dal tracciato, dovranno essere  realizzate  apposite  indagini per disegnarne la geometria ed individuarne  la  profondita'  dei  distacchi. Dovra' essere valutata l'interferenza  dell'opera  con  il movimento franoso, sia in fase di realizzazione  che  in  fase  di  esercizio,  anche  a  seguito delle eventuali  modifiche  degli schemi idrici superficiali e sotterranei. Lo  studio  geologico  ed idrogeologico deve essere presentato, prima dell'inizio  dei  lavori, al Servizio VIA del Ministero dell'ambiente per verifica ottemperanza.
 Relativamente alla tratta Umbra della S.S. 76:
 nel  documento di integrazione al SIA i progettisti individuano un'area  ad  alta  sensibilita'  idrogeologica da intendersi area con elevata   vulnerabilita',   interessata   dall'attuale  tracciato  di progetto:  dovranno  essere approfondite adeguatamente le indagini in quella  zona, individuata la potenzialita' e le caratteristiche della risorsa   idrica   e   prese   idonee   misure  atte  ad  evitare  il depauperamento  e/o  l'inquinamento  delle  risorse idriche; dovranno anche essere adottate tutte le misure atte ad evitare le interferenze dell'opera in progetto con la falda acquifera nei tratti in galleria; a  tale  scopo  il  progetto  esecutivo dovra' prevedere l'isolamento completo nei tratti in galleria dalle acque di falda onde evitarne il drenaggio,  se  cio'  e'  possibile,  o  in alternativa progettare un sistema   per  raccogliere  tutte  le  acque  drenate  e  recapitarle idoneamente  per  usi  civili;  dovranno  essere  realizzati appositi sistemi  di raccolta e vasche di decantazione delle acque di lavaggio delle  gallerie  per  raccogliere i liquidi provenienti dal periodico lavaggio  delle stesse; analoghe misure saranno prese per la raccolta e  il  trattamento  delle  acque  di  prima  pioggia  provenienti dal dilavamento  del  manto stradale; si dovranno prevedere, in relazione all'andamento  altimetrico  delle  carreggiate in progetto, vasche di sicurezza  adeguate  per  numero  e  posizione al fine di raccogliere eventuali  carburanti ed altri liquidi inquinanti sversati in caso di incidente.
 Per  ogni singolo dissesto rilevato, in atto o potenziale (frane, conoidi  di  deiezione,  coltri detritiche, ecc.), e per ogni singola opera   di   progetto   (galleria,   scavo,   rilevato,  il  muro  di contenimento,   ecc.)   dovranno   essere   effettuate  verifiche  di stabilita', anche in fase sismica e considerando l'eventuale presenza di falde acquifere, con o senza sovraccarichi. Rischio sismico.
 Tutte  le opere dovranno uniformarsi alle specifiche normative di settore  vigenti  ed agli studi ed indagini di microzonazione sismica speditivi  approvati  con DGR n. 4363 del 31 luglio 1998 e DGR n. 561 del 21 aprile 1999.
 b) Piano dei cantieri e bilancio di materiali:
 dovra' essere approntato e concordato, con la regione Marche, un  piano dei cantieri che preveda la localizzazione dei siti in aree non  sensibili  (escludendo  le  aree  golenali)  e  tutte  le azioni necessarie  a  contenere  le interferenze delle attivita' di cantiere con  i  centri  abitati  e  la  viabilita',  nonche'  le attivita' di ripristino.
 Per  quanto  riguarda  il  reperimento  degli  inerti, dev'essere attuata un'apposita programmazione delle attivita' di scavo e riporto con  individuazione  delle  cave di prestito, dei siti di discarica e dei  siti  di  stoccaggio,  in coordinamento con il progetto FS della nuova linea ferroviaria. Tale programmazione dovra' essere concordata con  le  competenti  regioni.  Per  quanto riguarda in particolare la sistemazione  a  discarica  del  materiale di risulta, non idoneo per lavorazioni  stradali,  nei due siti di cava dismessi individuati dal SIA all'interno del Parco della Gola della Rossa, i relativi progetti di   sistemazione  ambientale,  da  predisporre  in  fase  esecutiva, dovranno  essere  sottoposti  alle  approvazioni  degli enti locali e dell'Ente Parco.
 Dovra'  essere  approntato  e concordato con la regione Umbria un piano dei cantieri che preveda per ciascun cantiere:
 la  sua  precisa  localizzazione  che  dovra'  essere  il  piu' possibile lontana da aree sensibili da un punto di vista ambientale;
 una planimetria dell'area di cantiere;
 una planimetria in cui venga altresi' individuata la viabilita' utilizzata dai mezzi da e per il cantiere in esame;
 il bilancio delle terre;
 le  discariche, le cave di prestito ed i siti di stoccaggio del materiale scavato che risulti riutilizzabile;
 le   azioni   necessarie  a  contenere  le  interferenze  delle attivita'  di  cantiere con i centri abitati e la viabilita', nonche' le attivita' di ripristino.
 c) Interventi  di mitigazione, ingegneria naturalistica e opere a verde:
 dovranno essere sviluppati tutti gli interventi di ripristino e  mitigazione  previsti  nello  studio di impatto ambientale e nella successiva  documentazione  integrativa  (incluso il capitolato delle opere in verde che dovra' prevedere, tra l'altro, i capitoli relativi alla qualita' e provenienza dei materiali, le modalita' di esecuzione dei  lavori,  la  manutenzione  delle  opere  a  verde,  le  fonti di approvvigionamento d'acqua) nonche' la quantificazione dei costi.
 Per  quanto  riguarda  le  opere  di  mitigazione e di ingegneria naturalistica,  si  deve  fare riferimento al documento del Ministero dell'ambiente  «Linee guida per capitolati speciali per interventi di ingegneria  naturalistica  e  lavori  di opere a verde» del settembre 1997.  In  particolare,  in tutti gli interventi di sostegno in terra rinforzata  o  in  muro  cellulare, vanno obbligatoriamente inserite, durante  la  costruzione,  specie arbustive autoctone in radice o per talea.  Poiche'  tale  arredo  deve  essere  permanente.  in  fase di progettazione  esecutiva  dovra'  essere  dettagliato un piano almeno quinquennale  post-collaudo  di manutenzione e cura dell'arredo verde con  i relativi costi, con particolare riferimento all'arredo arboreo e arbustivo previsto.
 Si  da'  comunque  atto che le opere di sistemazione a verde e di consolidamento   con   tecniche   di  ingegneria  naturalistica  sono attualmente     previste    negli    allegati    dell'elaborato    A1 dell'integrazione  al  SIA  emesso  in data 13 novembre 2003. In tale allegato sono riportate le sezioni tipo delle opere a verde.
 d) Inquinamento acustico:
 dovra'  essere  elaborato  un  apposito documento progettuale sull'inquinamento  acustico,  quale  stralcio  anticipativo del piano degli  interventi di contenimento e abbattimento del rumore di cui al decreto    Ministero    dell'ambiente    20 novembre    2000.   Prima dell'approvazione  del  progetto  esecutivo, il documento progettuale dovra'  essere  sottoposto  ad  una  verifica  da parte delle regioni interessate  relativa al livello di mitigazione e tutela dell'impatto acustico garantiti dagli interventi di progetto.
 In  particolare  l'elaborato  progettuale  dovra' documentare gli impatti puntuali attuali e futuri in termini di:
 valore  assoluto  dei  livelli  sonori  attesi  nella fascia di interferenza potenziale dell'infrastruttura;
 variazioni   attese   dei  livelli  sonori  nel  confronto  tra situazione attuale e situazione futura;
 caratterizzazione  delle  aree  esposte  ad impatto acustico in ordine alle attivita' presenti, con particolare riguardo al numero di recettori  sensibili  (edifici  residenziali,  servizi  residenziali, servizi sanitari e scolastici, ecc.).
 Gli  interventi  di mitigazione, che dovranno essere progettati e realizzati  in sede di progetto esecutivo, dovranno garantire livelli sonori  compatibili  con  gli  usi  attuali  e  previsti del suolo in corrispondenza di tutti i recettori individuati.
 e) Localizzazione:
 relativamente  allo  svincolo  Campodiegoli  Cancelli  dovra' prevedersi  l'accesso  diretto alla pista Roma Ancona della strada in istruttoria,  in  modo  da  evitare  che  il  traffico  pesante passi all'interno del centro abitato di Cancelli. Tale variante progettuale seguira' ai fini approvativi l'iter ordinario.
 f) Aspetti idraulici:
 le aree di cantiere a valle e a monte dello svincolo di Borgo Tufico  ricadono  all'interno  dell'area golenale del fiume Esino. In particolare,  quella  di  valle ricade parzialmente all'interno della perimetrazione  PAI  con  codice identificativo E-12-0022 e quella di monte all'interno della zona golenale del fiume, definita esondabile. Pertanto risulta necessario lo spostamento delle aree di cantiere sia principali  che  secondarie  in  aree  non  interessate da potenziale pericolo di esondazione.
 I  progettisti potrebbero valutare la possibilita' di localizzare entrambi   i   cantieri  in  un'unica  zona  a  monte  del  tracciato ferroviario Orte-Falconara.
 In  linea  generale  nel  progetto  esecutivo non dovranno essere previste, nelle aree caratterizzate da rischio idraulico, occupazioni temporanee  con materiali e opere, se queste riducono la capacita' di portata  dell'alveo  di piena. Si dovra' comunque evitare di arrecare danno o pregiudizio alla pubblica incolumita' in caso di piena.
 Dovra'  essere  redatto  uno  studio idraulico che accerti che la sezione  del  Fosso  Rigo  a  valle  della nuova canalizzazione abbia sezione  sufficiente  a  contenere  la  portata di piena con tempo di ritorno duecentennale. Per quest'ultimo aspetto il progetto esecutivo adeguato  sara'  sottoposto per l'approvazione ai soli fini idraulici alla autorita' competente provincia di Perugia.
 Che in fase di realizzazione del progetto esecutivo:
 in  fase  esecutiva  dei  lavori  lo  scavo  delle  gallerie in progetto  dovra'  essere  eseguito mediante tecniche che garantiscano l'impermeabilizzazione  ed  il  drenaggio  per  la salvaguardia delle falde;  inoltre  dovra' essere realizzato un sistema fognario atto ad allontanare  le  acque  inquinate  dal  bacino di alimentazione delle sorgenti.  Tale  prescrizione  dovra'  essere inserita nel capitolato speciale di appalto.
 Le  perforazioni  di rocce molto permeabili e in cui e' accertata la  presenza  di  falde  idriche  sotterranee  di  maggiore interesse dovranno avvenire con impianti a secco o con uso di fanghi e additivi inerti.  Lo scavo delle gallerie dovra' essere effettuato utilizzando tecniche    che    prevedano    l'impermeabilizzazione    del    foro contestualmente  allo scavo. I getti in calcestruzzo in prossimita' o sotto  la  superficie di falde idriche di maggiore interesse dovranno avvenire  a  seguito di preventivo intubamento ed isolamento del cavo al  fine  di  evitare  la  dispersione  in  acqua del cemento e degli eventuali  additivi.  Tale  prescrizione  dovra'  essere inserita nel capitolato speciale d'appalto.
 Considerata   la   notevole  importanza  naturalistica  dell'area interessata,  in fase di esecuzione dell'opera dovra' essere posta la massima  attenzione al fine di non compromettere le condizioni locali del  reticolo  idrografico  ed  evitare  sottrazioni  delle coperture vegetali;  sara'  inoltre necessario prevedere un'attenta mitigazione degli  impatti  al  fine di arrecare il minor disturbo possibile alle componenti  biotiche  presenti  nell'area.  Al riguardo dovra' essere previsto  il potenziamento e la ricostruzione di fasce di vegetazione ripariale  interessata  dalle  opere,  il ripristino mediante messa a dimora  di  essenze  arbustive autoctone delle aree in recluse, delle aree  di  cantiere,  delle  aree di svincolo e delle zone adiacenti i lati  della  strada,  concordando tali interventi con gli enti locali interessati e con l'Ente Parco della Gola della Rossa e Frasassi.
 Per la tratta Albacina Serra S.Quirico:
 - per  il sublotto 1 («rischio archeologico» non elevato) che per ogni   opera   di   scavi   o  sterri  sia  data  comunicazione  alla Soprintendenza con preavviso di almeno trenta giorni onde predisporre idonea sorveglianza;
 - invece per i lotti 2 e 3, che appaiono fortemente indiziati per presenze   archeologiche   gia'   attestate,  dovra'  essere  fornita assistenza  costante  ai  lavori  che comportino scavi, sterri ecc. a cura di personale specializzato nel settore archeologico che operera' secondo   le   indicazioni   e   la   direzione   scientifica   della Soprintendenza,   con   oneri  che  saranno  a  carico  del  soggetto aggiudicatore.
 Per  la  tratta  Cancelli  - Fossato di Vico si prescrive che sia data  comunicazione  alla relativa Soprintendenza con quindici giorni di  anticipo  l'inizio  dei  lavori lungo il tratto riferito al Ponte Romano di S. Giovanni ed al tracciato della Flaminia antica.
 Raccomanda:
 al  soggetto  aggiudicatore  di  dar  corso al censimento ed al monitoraggio delle sorgenti acquifere senza attendere gli esiti della gara  per contraente generale, in modo da poter disporre di una serie di  rilevamenti protratta nel tempo dello stato quo ante, concordando tale  intervento  con  la  societa' Gorgovivo S.p.a., attuale gestore della  captazione  e  distribuzione  della risorsa idrica delle fonti Gorgovivo;
 di  prevedere  l'impermeabilizzazione delle aree di cantiere al fine  di  contenere eventuali dilavamenti o infiltrazioni che possano inquinare le acque di falda e le acque superficiali vicine;
 che   nelle   fasi   di  realizzazione  delle  gallerie,  venga controllata  la litografia e le eventuali fessurazioni comprese nella zona di lavoro, che possano rappresentare un rischio per la falda che alimenta le sorgenti presenti nell'area di cantiere;
 la valutazione di possibili soluzioni alternative al percorso tra lo  svincolo  di  Valtreara  e  Camponocecchio, in modo da utilizzare infrastrutture esistenti;
 di   verificare  in  progetto  esecutivo,  la  possibilita'  di aumentare  i collegamenti che garantiscano il passaggio della piccola fauna;
 di condurre approfondite indagini secondo quanto previsto dalla sezione  G del decreto ministeriale LL.PP. 11 marzo 1988, dato che lo svincolo  di  Cancelli  interessa  il  piede  della  frana  complessa quiescente  censita  nel  PAI  con codice identificativo F- 12-1909 e classificata,  in  base alla metodologia di piano adottata, con grado di  rischio  R2 e livello di pericolosita' P2, per tale area e per un suo intorno geomorfologico significativo;
 di  adottare  come misura di mitigazione la realizzazione di un rilevato  «trasparente» tramite idonee aperture di collegamento, dato che,  per  quanto  riguarda  le aree a rischio idraulico il tracciato stradale  interferisce  nelle  localita'  Borgo Tufico, Grotte Alta e Case  Fossaccio  con l'area a rischio esondazione individuata nel PAI con  codice  identificativo  E-12-0022  e  classificata  con grado di rischio  R2  e  in  localita'  Camponocecchio  e  «svincolo Serra San Quirico»,   l'intervento  ricade  rispettivamente  all'interno  della perimetrazione  E-12-0018  e E-12-0017 classificata dal PAI con grado di  rischio  R4,  l'impatto  dell'opera  comporta  la riduzione della capacita' di portata dell'alveo di piena del fiume Esino ad opera dei rilevati stradali;
 di   verificare   la   possibilita'   per   quanto  attiene  la commercializzazione  dei  materiali  pregiati  di risulta dagli scavi delle  gallerie  che  vi  sia  ricaduta  economica sugli enti locali, almeno  in  proporzione  a  quanto stabilito dalla legge regionale n. 71/97 sulle attivita' estrattive. Parte C -- Per quanto attiene alle interferenze con le linee RFI:
 1.  Interferenze  con l'attuale tracciato della linea ferroviaria Orte-Falconara.
 Si prescrive:
 per quanto riguarda l'attuale tracciato della linea ferroviaria Orte-Falconara  che  gli  elaborati  relativi  a  tutte  le  opere in attraversamento   della  sede  ferroviaria  (ponti,  sottovia,  ecc.) dovranno essere preventivamente esaminati ed approvati da RFI.
 Si raccomanda:
 per  quanto riguarda i tratti in avvicinamento tra il tracciato stradale  e quello ferroviario un preliminare confronto tra i tecnici di   RFI   e   quelli   del   soggetto  aggiudicatore  per  esaminare congiuntamente le eventuali necessita' di dettaglio.
 2. Interferenze con il futuro tracciato RFI.
 Si raccomanda:
 un  preliminare  confronto  tra  i  tecnici di RFI e quelli del soggetto  aggiudicatore  per  esaminare  congiuntamente  le eventuali necessita'   di   dettaglio   da  inserire  nel  progetto  esecutivo, relativamente alle sottoindicate interferenze segnalate da RFI:
 -  interferenza  tra  l'imbocco  delle  nuove gallerie stradali Collalto  con  le  nuove gallerie ferroviarie Fossato (km 0+575 circa della  carreggiata  nord),  in  quanto dall'analisi comparata dei due progetti risulta una distanza minima altimetrica tra le gallerie pari a  circa  15 m  (essendo la ferrovia piu' in basso rispetto alla S.S. 76);
 -  interferenza tra la galleria stradale di valico con le nuove gallerie  ferroviarie  Fossato  (km  5+200  e  km  6+300  circa della carreggiata nord). Area di deposito dello smarino.
 Si  raccomanda  che  l'area prevista nella cava dismessa di Ponte Chiaradovo  per il deposito del materiale di scavo di ottima qualita' in eccedenza dai riutilizzi, il cui successivo reimpiego e/o cessione a  terzi  avverra' durante un periodo probabilmente anche superiore a quello  previsto  per  il  completamento dei lavori, non interessi il tracciato  dalla  futura  linea  ferroviaria (nel tratto compreso tra l'uscita  della  galleria  Ponte  Chiaradovo,  il  viadotto Esino 5 e l'ingresso  della  galleria  della  Rossa  II)  e  dalla  piazzola di emergenza  (con  elisuperficie)  a  servizio  delle  future  gallerie ferroviarie.
 |  |  |  | Allegato 5 ASSE VIARIO MARCHE-UMBRIA E
 QUADRILATERO DI PENETRAZIONE INTERNA
 PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI
 PROPOSTE DAL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE
 E DEI TRASPORTI
 2° Maxilotto - 2° stralcio
 Pedemontana marchigiana
 (Progetto preliminare) Parte A -- Prescrizioni: Di ordine generale:
 1.   Recepire   e   sviluppare   le   misure   di  mitigazione  e compensazione, puntuali e di carattere generale, previste negli Studi d'impatto   ambientale   ed   integrarli  alla  luce  delle  presenti prescrizioni,  dettagliandone  la  localizzazione,  la  tipologia, le modalita' di esecuzione ed i costi analitici; prevedere compensazioni per un importo almeno pari al 2% dell'importo dei lavori.
 2.  Elaborare  un  progetto di Monitoraggio ambientale secondo le Linee  guida  predisposte  dalla  Commissione  speciale  VIA; i costi dell'attuazione  del monitoraggio dovranno essere indicati nel quadro economico  del  progetto  definitivo  e  saranno  compresi  nei costi previsti al punto 1.
 3.   Inserire  nei  documenti  progettuali  relativi  agli  oneri contrattuali   dell'  appaltatore  delle  infrastrutture  (capitolati d'appalto) le prescrizioni relative alla mitigazione degli impatti in fase di costruzione e quelle relative alla conduzione delle attivita' di cantiere.
 4.  Anticipare  nel  programma  lavori,  per quanto possibile, la realizzazione  delle  opere di mitigazione e compensazione ambientale rispetto alla realizzazione delle opere in progetto.
 5.  Predisporre  quanto necessario per adottare, prima della data di  consegna  dei  lavori,  un  Sistema  di  gestione  ambientale dei cantieri  secondo  i criteri di cui alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE 761/2001); Aspetto ambientale: flora e fauna:
 6.   Prevedere,   per   quanto   riguarda   il  ripristino  della vegetazione,  l'impiego  di specie appartenenti alle serie autoctone, raccogliendo   eventualmente   in  loco  il  materiale  per  la  loro propagazione   (sementi,  talee,  ecc.)  al  fine  di  rispettare  la diversita'  biologica (soprattutto in prossimita' di aree protette) e di consentire la produzione di materiale vivaistico locale.
 7.  Sviluppare  le  opere  di sistemazione a verde, di ripristino ambientale  e  di  maturazione  previste  in  progetto, applicando le tecniche dell'ingegneria naturalistica; assumere come riferimento:
 «Linee   guida   per  capitolati  speciali  per  interventi  di ingegneria  naturalistica  e  lavori  di opere a verde» del Ministero dell'ambiente   Servizio   VIA,   settembre  1997,  e  altri  manuali qualificati quali, ad esempio:
 «Atlante  delle  opere di sistemazione dei versanti» dell'APAT, 2002;
 «Quaderno  delle  opere tipo di ingegneria naturalistica» della regione Lombardia, 2000;
 «Manuale  di  ingegneria  naturalistica»  della  regione Lazio, 2001.
 8.  Approfondire  la  caratterizzazione dello stato del paesaggio nell'ambito  del  monitoraggio  ante  operam,  anche  con  un rilievo fotografico esteso ad una fascia profonda almeno 100 metri dai limiti delle aree:
 di particolare sensibilita' paesaggistica,
 di cantiere da ripristinare,
 interessate da misure mitigatrici,
 interessate da eventuali opere da dimettere.
 9.  Assicurare  corridoi protetti di attraversamento della fauna, in numero, forma e dimensioni adeguati.
 10.  Riportare nelle cartografie di progetto i corridoi ecologici e  le aree di collegamento individuando le specie animali interessate cosi' come indicati nei PTC di Ancona e Macerata.
 11.  Individuare gli impatti e le mitigazioni sulla base di carte faunistiche  dei siti di riproduzione, alimentazione e rifugio, anche elaborate sulla base della bibliografia esistente e documentata.
 12.  Dettagliare  un  piano  tipologico  post-collaudo  di durata almeno  quinquennale per la manutenzione e cura dell'arredo verde con i relativi costi stimati, con particolare riferimento alla componente arborea e arbustiva prevista. Gestione del territorio:
 13.  Dettagliare qualitativamente e quantitativamente i materiali derivanti  dalle  attivita'  di  cantiere e indicarne le modalita' di smaltimento;V fornire i relativi codici CER.
 14. Dettagliare i quantitativi e le caratteristiche dei materiali di  scavo; per lo smaltimento di quelli di esubero, definire il Piano di  deposito  temporaneo  e  di  smaltimento, individuando le aree di stoccaggio  definitivo; prevedere le modalita' di conservazione della coltre  vegetale  derivante  dagli  scavi  nel  caso se ne preveda il riutilizzo; fornire i relativi codici CER.
 15.   Valutare   i   materiali   utilizzati  mediante  una  stima percentuale  dei  materiali  recuperati  in rapporto all'utilizzo del materiale  vergine relativamente all'approvvigionamento dei materiali occorrenti per la realizzazione delle opere previste in progetto.
 16.  Predisporre  i progetti di coltivazione e di recupero per le cave di prestito e deposito, in accordo alla normativa nazionale ed a quella regionale.
 17.  Definire  la dislocazione delle aree operative e la relativa logistica,  privilegiando  aree  interstiziali  o  prive di vincoli e riducendo   comunque  al  minimo  l'occupazione  di  aree  di  pregio ambientale   ed   inoltre   definire  i  cronoprogrammi  dei  singoli interventi  e  dei  singoli  cantieri  in  maniera  da minimizzare le problematiche  di  traffico locale e/o di sensibilita' alle emissioni acustiche,  sia in termini di durata complessiva, che di operativita' diurno/notturna, che di sovrapposizioni cumulative degli effetti.
 18.  Predisporre  un  piano  di circolazione dei mezzi d'opera in fase  di costruzione, che abbia valenza contrattuale e che contenga i dettagli operativi di quest'attivita' in termini di:
 percorsi impegnati;
 tipo di mezzi;
 volume  di  traffico,  velocita'  di  percorrenza, calendario e orari di transito;
 percorsi  alternativi  in  caso  di inagibilita' temporanea dei percorsi programmati;
 percorsi di attraversamento delle aree urbanizzate;
 messa  in  evidenza,  se del caso, delle misure di salvaguardia degli edifici sensibili. Acquiferi, idrogeologia, idraulica:
 19.   Dettagliare   le   misure   proposte  per  evitare  che  la realizzazione   e   l'esercizio  della  infrastruttura  in  argomento influisca in modo non percepibile:
 a) sulla qualita' delle acque superficiali e sotterranee;
 b sul regime idraulico;
 c)   sull'ecosistema   proprio   della  porzione  del  reticolo idrografico interessato;
 20. Approfondire la caratterizzazione degli acquiferi interferiti dall'opera  di progetto con indagini geologiche e geognostiche, anche di  tipo  geofisico  che  permettano  di  conoscere  le condizioni di infiltrazione,  circolazione  ed  emergenza  delle acque sotterranee. Inoltre:
 prospettare   le   misure  di  compensazione  ambientale  degli eventuali abbassamenti della falda;
 adottare,  ove  possibile,  tutti  gli  accorgimenti  idonei ad evitare  che,  in  fase  di scavo e nelle fasi successive, si possano verificare   abbassamenti   della   falda   che   provochino  impatti sull'ambiente esterno;
 garantire  l'approvvigionamento  idrico  delle aree interessate approntando  un  piano  di  approvvigionamento idrico alternativo nel rispetto  della legge n. 36/1994 - Disposizioni in materia di risorse idriche.
 21. Dettagliare la qualita' e quantita' degli scarichi in fase di cantierizzazione  e le misure proposte per evitare il superamento dei limiti previsti dalla normativa vigente.
 22.  I  tombini  dovranno  essere  posizionati in asse secondo il fosso  ed  in  modo  tale da non modificare il naturale andamento del corso d'acqua.
 I   manufatti   e   gli   scavi,   salvo   pile  e  spalle  degli attraversamenti, dovranno essere realizzati ad una distanza di almeno metri 10 dal piede esterno degli argini o dalla sommita' delle sponde di tutti i corsi d'acqua.
 Per i rilevati, purche' non sorretti da opere di sostegno, dovra' essere rispettata la distanza di metri 4. Si ricorda che si tratta di divieti assoluti imposti dal R.D. n. 523/1904, art. 96, lett. F).
 23.  Posizionare  le  spalle dei ponti e dei viadotti al di fuori dell'alveo.
 Per  ciascuno  scarico,  in qualunque corso d'acqua dovra' essere presentato  un  progetto completo includente fra l'altro la sezione e lo stralcio planimetrico e catastale e prevedente le opere necessarie ad evitare erosioni.
 24. Valutare le possibili interferenze con la galleria drenante e le  altre  opere di drenaggio che alimentano l'acquedotto comunale di Matelica.
 25.  Realizzare  all'altezza  dello svincolo di Cerreto d'Esi, un rilevato  «trasparente»  tramite idonee aperture di collegamento dato che  il  tracciato  interferisce  con  un'area  a  rischio  idraulico individuata  nel  PAI  con codice identificativo E-12-0025 e grado di rischio R1.
 26.  Prevedere, ai fini del bilancio idrico e del deflusso minimo vitale, lungo i tratti del tracciato a mezzacosta e in trincea in cui viene  intercettata  la  falda topografica, la realizzazione di opere drenanti  che raccolgano le acque e le restituiscano ai corsi d'acqua principali.
 27.  Dimostrare analiticamente l'efficienza idraulica dei sistemi drenanti  previsti  nel progetto di consolidamento del pendio sia per quanto  riguarda  interasse  e  profondita'  che gli effetti drenanti delle  opere  da  realizzare (profondita' di abbattimento della falda idrica scaturita della verifiche di stabilita).
 28.  Dimensionare analiticamente le verifiche idrauliche di tutti gli   attraversamenti   dei   corsi  d'acqua  per  tempi  di  ritorno duecentennali.
 29.  Concordare  con  il  gestore  del  servizio idrico le scelte progettuali  di  spostamento  e  costruzione delle infrastrutture del servizio  idrico, al fine di superare le interferenze tra il progetto e le infrastrutture esistenti.
 30. Valutare, qualora lo studio mettesse in evidenza un rilevante impatto  sulle falde esistenti, le caratteristiche idrogeologiche del sito  mediante  il  prelievo  di  campioni  e  di  analisi chimiche e prevedere  un  monitoraggio  delle  portate delle sorgenti in fase di esecuzione e adottare di conseguenza le soluzioni progettuali idonee. Geologia e geotecnica:
 31. Prevedere, per i tratti di strada in progetto interessati dai movimenti  franosi,  ai fini dell'ottemperanza della norma statale e, di conseguenza, a quanto stabilito dalle norme di attuazione del PAI, l'approfondimento   delle   indagini  geologiche,  geomorfologiche  e geotecniche;   in   particolare  dovranno  essere  eseguite  apposite indagini  geognostiche ed analisi di laboratorio al fine di stabilire per  ogni  dissesto  rilevato  o  elemento  geomorfologico  che  puo' generarlo:
 a)  la delimitazione dell'area interessata, l'indicazione della tipologia del fenomeno e opportuna documentazione fotografica;
 b) i parametri geotecnici di picco e residui;
 c)  l'andamento  piezometrico  locale  e  la  sua  oscillazione stagionale;
 d)  le  verifiche  di  stabilita'  per  ogni taglio stradale da effettuarsi considerando l'eventuale presenza di falde acquifere;
 e)  la  progettazione  di  eventuali  opere di mitigazione e di compensazione.
 32. Spostare il cantiere base del Lotto IV° progressiva 4+000 che e'  ubicato  in  parte  in una zona in frana individuata dallo studio geologico   come   attiva   «superficiale»  e  in  parte  in  un'area individuata nel PAI con codice F-19-1682 (R1-P3). Si indica che nella porzione  di  territorio  immediatamente  a  est  dell'area  cantiere individuata  e'  presente una zona stabile, si propone di valutare la possibilita' dello spostamento del cantiere in tale area. Tecnologico:
 33.  Prevedere nel progetto dei tratti di gallerie artificiali la messa  in  opera  di  elementi drenanti che garantiscano nel tempo la stabilizzazione  dei  livelli  piezometrici,  riducendo  al minimo le soluzioni di continuita' degli acquiferi;
 34. Prevedere per la fase di scavo delle gallerie:
 a)  la verifica puntuale della stabilita' delle zone di imbocco con   particolare   riguardo  agli  effetti  provocati  da  eventuali depressioni   e/o   escursioni   del  livello  delle  falde  in  esse localizzate;
 b)  la  predisposizione, allo sbocco delle gallerie, di un sito per la misurazione delle acque eventualmente drenate;
 c)  la  redazione  di  un  protocollo procedurale relativo alla gestione delle emergenze dovute alla captazione delle acque;
 d)  un  sistema  di collettamento delle acque inquinate da oli, carburanti  e  altri inquinanti dai cantieri di scavo delle gallerie, al fine di non inquinare le eventuali venute d'acqua di falda;
 35.  Prevedere  per  la  fase  di  realizzazione dei viadotti e/o laddove siano presenti falde superficiali, che:
 a)   le   attivita'  di  perforazione  e  di  esecuzione  delle fondazioni  di  pile e spalle non determinino l'insorgere del rischio di   diffusione   delle  sostanze  inquinanti  dovute  ai  fluidi  di perforazione;
 b)  l'utilizzazione  dei  fanghi  di perforazione non riduca la permeabilita' nelle formazioni litologiche interessate. Paesaggistico - ambientale:
 36.   Approfondire   l'analisi  dell'intervisibilita'  dell'opera riferendola  ai  gruppi  di percettori piu' significativi (residenti, transitanti  sulle  infrastrutture di trasporto, fruitori degli spazi agricoli,     spazi    panoramici)    per    consentire    l'adeguata integrazione/modifica delle misure mitigatrici previste in progetto. Archeologico:
 37. Realizzare una carta di distribuzione dei siti archeologici e redigere   la   corrispondente  relazione  archeologica:  fornire  la costante  assistenza archeologica ad ogni lavoro che comporti scavi e sterri  nelle  aree  indiziate  (comprese  le opere cantierabili e di servizio  in genere) da parte di operatori e/o imprese specializzate, i cui oneri saranno a carico del soggetto aggiudicatore. Localizzativi:
 38.   Elaborare  nel  progetto  definitivo  una  soluzione  base, corrispondente  a quella progettata nel presente progetto preliminare che si propone per la localizzazione, ed una variante progettuale che definisca  lo  spostamento  dello  svincolo  della Pedemontana con la viabilita'  ordinaria  in  prossimita'  della  SS.77  in localita' C. Bordelli.
 39.  Traslare la strada di collegamento Della Rena nella gola nel cui fondo valle e' ubicato il cimitero in localita' Madonna di Varano al fine di limitare la pendenza della strada proposta.
 40.   Realizzare  un  sottovia  che  eviti  l'interferenza  della Pedemontana con la strada pedonale di servizio al cimitero.
 41.  Eseguire  un  ulteriore approfondimento dello svincolo nella zona  di  collegamento  con  la  S.S. 76 con particolare riguardo gli effettivi  flussi di traffico previsti e alle esigenze di separare la mobilita'  locale  da quella a lunga percorrenza anche in relazione a quanto  in  fase di progettazione e realizzazione da parte del comune di Fabriano.
 42.   Elaborare  nel  progetto  definitivo  una  soluzione  base, corrispondente  a quella progettata nel presente progetto preliminare che si propone per la localizzazione, ed una variante progettuale che utilizzi  le aree indicate dal comune di Cerreto d'Esi nella variante al piano regolatore.
 43.  Progettare  un collegamento (sottovia carrabile) al km 0+750 per consentire il raggiungimento del canile comunale. In fase di esecuzione dei lavori:
 44.  Individuare  e cartografare piante e vegetazione protetta ai sensi  della  legge  n.  7/1985,  verificando  soluzioni  alternative all'abbattimento  e,  se  del  caso,  attestando  l'impossibilita' di soluzioni  tecnologicamente  valide  e  diverse da quelle comportanti l'eventuale abbattimento di vegetazione protetta.
 45.  Richiedere apposita autorizzazione alla Comunita' montana di Camerino   per  quanto  riguarda  gli  interventi  che  incidono  con l'assetto forestale ricadente nel territorio di sua competenza.
 46. Prevedere, lungo il tracciato dell'opera, aree ove effettuare la  compensazione  ambientale  del  materiale  vegetale  sacrificato, consistente  nella  piantumazione  compensativa  del  quadruplo delle specie abbattute. Parte B - Raccomandazioni
 A)  Assicurarsi che l'appaltatore dell'infrastruttura possegga o, in  mancanza acquisisca, dopo la consegna dei lavori e nel piu' breve tempo,  la  certificazione ambientale ISO 14001 o la registrazione di cui al Regolamento CE 761/2001 (EMAS) per le attivita' di cantiere.
 B)  Avvalersi  per  il  monitoraggio  ambientale  del supporto di competenze    specialistiche   qualificate,   anche   attraverso   la definizione  di specifici protocolli e/o convenzioni; cio' anche allo scopo   di   promuovere  la  costituzione  di  centri  di  ricerca  e formazione, funzionali sia alla realizzazione dell'infrastruttura sia all'ampliamento  delle conoscenze scientifiche, sia alla creazione di nuove professionalita' nel settore.
 C) Scegliere le caratteristiche di ciascuna misura di mitigazione verificandone gli effetti su tutte le componenti ambientali.
 D)     Per    il    generale    miglioramento    dell'inserimento paesaggistico-ambientale dei ponti e dei viadotti:
 preferire l'adozione di strutture continue, a sezione variabile e con forme arrotondate;
 verificare  la  possibilita' di inserire le opere di protezione dal rumore nelle strutture portanti, ad esempio adottando impalcati a via inferiore;
 definire  con  particolare  cura il disegno delle forme e delle superfici  delle  pile  e  delle spalle e della loro naturalizzazione (piantumazioni e mascheramenti);
 verificare  ed  omogeneizzare  le  sezioni delle pile dei ponti anche  al  fine di minimizzare le alterazioni dinamiche, di rotta e/o di piena fluviale.
 E)  Per  il generale miglioramento dell'inserimento paesaggistico ambientale dell'infrastruttura:
 prevedere  che le opere di sostegno siano a paramento inclinato con  coronamento  continuo e rivestimento in pietra locale tagliata a mano;
 conformare  gli imbocchi delle gallerie secondo le pendenze del versante  attraversato  e  raccordarli  con continuita' alle opere di sostegno all'aperto.
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