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| Gazzetta n. 19 del 25 gennaio 2005 (vai al sommario) |  | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA |  | DELIBERAZIONE 27 maggio 2004 |  | Legge n. 443/2001 - Primo programma delle opere strategiche. Raccordo autostradale  tra  l'autostrada A4 e la Valtrompia. (Deliberazione n. 12/2004). |  | 
 |  |  |  | IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vista  la  legge  21 dicembre  2001,  n.  443,  che, all'art. 1, ha stabilito   che   le   infrastrutture   pubbliche  e  private  e  gli insediamenti  strategici  e  di  preminente  interesse  nazionale, da realizzare  per  la  modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati  dal  Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando   a  questo  Comitato  di  approvare,  in  sede  di  prima applicazione  della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
 Vista  la  legge  1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare  modifiche  al  menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione  delle  opere incluse nel programma approvato da questo Comitato,  prevede  che  gli  interventi  medesimi  siano compresi in intese  generali  quadro  tra  il  Governo  e  ogni singola regione o provincia   autonoma,   al   fine   del   congiunto  coordinamento  e realizzazione delle opere;
 Visto  il  decreto  legislativo  20 agosto  2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
 Visti,  in  particolare,  l'art.  1 della citata legge n. 443/2001, come  modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria  e  la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato  al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
 Visto  il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,   recante  il  testo  unico  delle  disposizioni  legislative  e regolamentari  in  materia  di  espropriazione per pubblica utilita', nella  stesura risultante dalle modifiche apportate - da ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2002, n. 302;
 Vista  la  delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002  -  supplemento  ordinario), con la quale questo Comitato, ai sensi  del  piu'  volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato  il  primo  programma  delle opere strategiche, che include all'allegato  2,  ai soli fini procedurali, nell'ambito dei «Corridoi stradali  ed  autostradali» della regione Lombardia, il «collegamento autostradale Brescia-Lumezzane»;
 Vista  la  delibera  25 luglio  2003,  n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003),  con  la  quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere  ai  fini  della  vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche;
 Vista  la  sentenza  n.  303  del 25 settembre 2003 con la quale la Corte  costituzionale,  nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001   ed   ai   decreti   legislativi   attuativi,  si  richiama all'imprescindibilita'  dell'intesa  tra  Stato  e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa   anche   essere  successiva  ad  un'individuazione  effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera  sono  da  considerare  inefficaci  finche' l'intesa non si perfezioni;
 Vista  la  nota  del  23 febbraio  2004,  n. 95, integrata con note 27 febbraio  2004,  n.  107, e 31 marzo 2004, n. 207, con la quale il Ministero  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti ha trasmesso, tra l'altro,   la  relazione  istruttoria  sul  progetto  definitivo  del «Raccordo   autostradale   tra  l'autostrada  A4  e  la  Valtrompia», proponendone  l'approvazione,  con raccomandazioni e prescrizioni, ai soli fini procedurali;
 Vista  la nota del 27 maggio 2004, n. A1.2004.0028072, con la quale la  regione  Lombardia  conferma  il  proprio  assenso  in  ordine al progetto predetto, anche ai fini della localizzazione dell'opera;
 Considerato    che   questo   Comitato   ha   conferito   carattere programmatico  al  quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta    delibera   n.   121/2001,   riservandosi   di   procedere successivamente    alla   ricognizione   delle   diverse   fonti   di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
 Considerato  che  il  collegamento  autostradale  Brescia-Lumezzane figura  tra  gli  interventi inseriti nell'Intesa generale quadro tra Governo   e   regione   Lombardia,   sottoscritta  l'11 aprile  2003, nell'ambito dei «Corridoi autostradali e stradali»;
 Udita   la  relazione  del  Ministro  delle  infrastrutture  e  dei trasporti;
 Acquisita  in  seduta  l'intesa  del Ministro dell'economia e delle finanze;
 Prende atto delle   risultanze   dell'istruttoria   svolta  dal  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare: sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
 che   l'intervento   consiste   nella  realizzazione  del  raccordo autostradale  di collegamento dell'autostrada A4 alla Valtrompia, per uno  sviluppo  complessivo  di  circa  37 km, articolato nei seguenti tratti distinti:
 Ospitaletto-Concesio  (12,6 km), in cui e' previsto l'adeguamento dell'attuale  strada provinciale 19 e di tutte le intersezioni con la viabilita' esistente;
 Concesio-Lumezzane con lo svincolo di Sarezzo (11,6 km + 2,2 km), di nuova realizzazione e a pedaggio, caratterizzato da un susseguirsi di  gallerie  e  viadotti riconducibili alla conformazione orografica della zona, tra l'altro fortemente antropizzata;
 Concesio-Stocchetta (4,9 km), in cui e' prevista la realizzazione di una viabilita' superficiale a servizio urbano e di una sotterranea di scorrimento da e per la Valtrompia;
 Caserma  Papa  (2,6  km),  ove  e'  previsto l'ammodernamento del tracciato  della  tangenziale  ovest  di  Brescia  in  corrispondenza appunto  della  Caserma  ed il conseguente adeguamento degli svincoli esistenti;
 che   l'infrastruttura   e'   al  servizio  di  un'area  fortemente urbanizzata  e  caratterizzata dalla presenza di circa 8.000 imprese, che impiegano oltre 40.000 addetti;
 che  l'infrastruttura  stessa  e'  inclusa  nel protocollo d'intesa della grande viabilita' relativa all'area metropolitana bresciana per l'interconnessione   funzionale   fra   i   sistemi   tangenziale  ed autostradale  di  Brescia, protocollo sottoscritto il 4 dicembre 1998 dalla  regione  Lombardia,  dalla provincia di Brescia, dal comune di Brescia,   dalla  «Autostrada  Brescia-Verona-Vicenza-Padova  S.p.a.» (concessionaria   per   la  costruzione  e  l'esercizio  dell'omonima autostrada,   A4,   e   delle   relative   opere  di  ammodernamento, potenziamento  e  completamento)  e  dalla  «Autostrade Centro padane S.p.a.»;
 che   l'intervento   e'  inserito  nel  vigente  piano  finanziario 1999-2024  della  «Autostrada  Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.a.», allegato  alla  convenzione  stipulata  dalla  medesima  Societa' con l'ANAS  il  7 dicembre  1999  ed  approvata  dal  Ministro dei lavori pubblici,  di  concerto  con  il  Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica;
 che  l'opera  figura  altresi'  nell'Accordo di programma quadro su «riqualificazione  e  potenziamento  del sistema autostradale e della grande  viabilita'  della  regione  Lombardia», stipulato il 3 aprile 2000  tra  il Ministero dei lavori pubblici, il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, la regione Lombardia e le province di Milano, Brescia, Cremona, Mantova e Pavia;
 che  la  realizzazione  dell'opera  e'  altresi' prevista nel piano straordinario  per  lo  sviluppo  delle  infrastrutture,  allegato al documento di programmazione economico-finanziaria regionale approvato dal consiglio regionale con delibera n. VII/620 del 22 ottobre 2002;
 che  il progetto definitivo che viene sottoposto a questo Comitato, approvato  dal  consiglio  di  amministrazione  dell'ANAS  S.p.a.  il 20 marzo  2003  per  l'importo  complessivo  di Euro 739.401.600 - da sostenere  in  autofinanziamento  -  e presentato dall'ANAS stessa il 18 aprile  2003  al  Ministero  delle infrastrutture e dei trasporti, costituisce  la  versione  aggiornata  di  un  precedente  elaborato, redatto  nel  2000  dalla  «Autostrada  Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.a.»  e  oggetto  del decreto interministeriale VIA del 22 ottobre 2002,  con  il  quale  il  Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio  ed il Ministero per i beni e le attivita' culturali hanno espresso parere favorevole con prescrizioni;
 che  l'aggiornamento del progetto definitivo - concluso nel gennaio 2003  e  che  tiene  conto,  oltre  che delle criticita' territoriali emerse  nella  fase  precedente,  anche dei piu' recenti orientamenti della  normativa  tecnica stradale soprattutto in tema di sicurezza - recepisce  in  particolare le prescrizioni di pertinenza di tale fase progettuale  formulate  nel  citato decreto VIA del 22 ottobre 2002 e tiene  conto  delle  altre  osservazioni  pervenute nell'ambito della procedura  di  cui  alla  legge  7 agosto 1990, n. 241, avviata dalla suddetta societa' l'11 aprile 2001;
 che  il progetto definitivo in argomento e' stato trasmesso a tutte le  amministrazioni  a vario titolo interessate e che sul medesimo la struttura  tecnica del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha  indetto  apposita  Conferenza di servizi, svoltasi il 29 luglio e 1° settembre  2003,  secondo  la  procedura  prevista dall'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002;
 che,  ai  sensi  dell'art.  4,  comma 2, del decreto legislativo n. 190/2002,  l'ANAS  in  data  12 giugno 2003 ha comunicato l'avvio del procedimento  per  la  dichiarazione  di  pubblica  utilita'  a mezzo annuncio su tre quotidiani, due dei quali a diffusione nazionale;
 che  il  Ministero  dell'ambiente  e della tutela del territorio ha proceduto  alla  verifica di ottemperanza alle prescrizioni impartite con  il  piu'  volte  citato  decreto  VIA,  esprimendosi  di massima positivamente,   ma  segnalando  che  detta  verifica  dovra'  essere completata  in  sede  di progettazione esecutiva come da prescrizioni riportate  in  note  del  28 luglio  e  del  1° settembre  2003,  che includono  altresi'  prescrizioni  da  attivare nelle successive fasi della costruzione e dell'esercizio;
 che  analoga  verifica  di  ottemperanza  e'  stata  effettuata dal Ministero per i beni e le attivita' culturali, che ha prescritto che, in  fase  di  progettazione esecutiva, vengano particolarmente curati l'inserimento  ambientale  della  barriera  di esazione e la qualita' progettuale dei singoli manufatti previsti nell'area;
 che  la regione, con delibera 8 agosto 2003, n. 14097, ha formulato parere  favorevole,  con  prescrizioni,  sul  progetto,  tra  l'altro richiedendo  che  il piano di cantierizzazione venga concordato con i comuni  interessati  anche al fine di definire modalita' e tempistica per   l'utilizzo  delle  strade  urbane  e  indicando  le  misure  di compensazione,  ed  ha  altresi'  manifestato  favorevole volonta' di intesa sulla localizzazione dell'opera, dei pari con prescrizioni;
 che hanno espresso i loro pareri, tra gli altri, anche il Ministero della  difesa,  la  provincia di Brescia, la comunita' montana di Val Trompia,  l'ARPA  - Dipartimento di Brescia, l'Agenzia interregionale per il fiume Po (AIPO), l'Autorita' di bacino per il Po, il comune di Brescia ed altri comuni interessati;
 che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha proposto le   prescrizioni   e   raccomandazioni   da  formulare  in  sede  di approvazione  del  progetto,  illustrando  le  motivazioni in caso di mancato  recepimento  delle  prescrizioni  e raccomandazioni espresse dagli enti e dalle amministrazioni interessate;
 che  il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha proposto le  prescrizioni  finalizzate alla risoluzione delle interferenze, in relazione  alle  osservazioni  pervenute  al  programma  delle stesse interferenze dai relativi enti gestori; sotto l'aspetto attuativo:
 che  il  soggetto aggiudicatore ai sensi del decreto legislativo n. 190/2002 e' l'ANAS S.p.a.;
 che  la  concessionaria  procedera'  all'appalto  dei  lavori,  nel rispetto della normativa vigente;
 che  la  data,  indicata  in  via  orientativa,  per  la  messa  in esercizio,  e'  l'anno  2008  e  che  l'ultimazione  dei lavori e' in correlazione  alla  successione  con  cui  saranno  appaltati i lotti funzionali che compongono l'opera; sotto l'aspetto finanziario:
 che,  nel  citato  piano  finanziario allegato alla convenzione del 7 dicembre   1999,   l'opera   figurava   inclusa  con  un  costo  di L. 524.180.000.000, pari a Euro 270.716.377;
 che   il   costo   ha  subito  una  prima  sensibile  lievitazione, attestandosi  sul  menzionato importo di 739.401.600 euro, in fase di aggiornamento  del  progetto  originario  a  seguito  delle migliorie introdotte in termini di sicurezza (al fine soprattutto di assicurare protezione contro i rischi in sotterraneo, svolgendosi il percorso in gran  parte  in  galleria),  nonche'  in  termini di funzionalita' ed inserimento nel territorio;
 che    il    costo   complessivo   dell'intervento   proposto   per l'approvazione,  a  seguito  dell'aggiornamento  del quadro economico comunicato   dalla   societa'   concessionaria   al  Ministero  delle infrastrutture  e  dei  trasporti con nota del 3 dicembre 2003, e' di 769.318.709  euro  ed  include le integrazioni di costo per ulteriori lavori  da  effettuare  in  economia,  con  riferimento ai preventivi acquisiti   dagli   enti   gestori   dei  servizi  ed  infrastrutture interferite,  nonche'  i maggiori oneri per l'acquisizione di aree ed immobili, riferiti all'elenco aggiornato dei proprietari;
 che  il  nuovo  quadro finanziario e' stato condiviso dall'ANAS con nota  20 febbraio  2004,  n.  1598,  e  che  la copertura finanziaria dell'opera,  per il suddetto importo complessivo di 769.318.709 euro, sara'  integralmente  assicurata dalla societa' concessionaria, senza l'apporto   di   risorse  pubbliche  aggiuntive,  come  rappresentato dall'ANAS stessa - da ultimo - con la nota citata;
 che  l'unica tratta soggetta a pedaggio, indicato quale forfettario e  tipo  sistema  aperto,  e'  -  come  sopra  esposto  -  la  tratta Concesio-Lumezzane   ove   e'   prevista   una   barriera   altamente automatizzata  unita  ad  un  Centro servizi ubicato allo svincolo di Concesio  e ove transitano solo i flussi di traffico con destinazione e  provenienza  nord,  mentre  restano  esentate  da pedaggiamento le connessioni  con  Brescia  e  Ospitaletto,  in  quanto interessate da lavori di mera riqualificazione di tratti esistenti;
 che   le  modalita'  della  copertura  finanziaria  dell'opera,  in relazione  all'incremento di costo rispetto alle previsioni del piano economico-finanziario  vigente, saranno ridefinite in occasione della revisione  quinquennale  del  piano  medesimo, prevista per l'anno in corso;
 Delibera: 1. Approvazione progetto definitivo.
 1.1.  Ai  sensi  e  per  gli effetti dell'art. 4 e dell'art. 16 del decreto  legislativo  n.  190/2002,  nonche'  ai  sensi del combinato disposto  degli  articoli 10  e  12  del decreto del Presidente della Repubblica  n.  327/2001,  come modificato dal decreto legislativo n. 302/2002,  e'  approvato  -  con le prescrizioni e le raccomandazioni proposte  dal  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - anche ai fini dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio, della dichiarazione di pubblica utilita' e della localizzazione dell'opera, il progetto definitivo del «Raccordo autostradale tra l'autostrada A4 e  la  Valtrompia»  ed  e'  riconosciuta la compatibilita' ambientale dell'opera.  L'approvazione  sostituisce  ogni  altra autorizzazione, approvazione e parere comunque denominato e consente la realizzazione di  tutte  le  opere  (prestazioni  e attivita) previste nel progetto approvato.
 1.2.  Le  prescrizioni  citate  al  punto  1.1, cui e' condizionata l'approvazione   del   progetto,   sono   riportate   nella  parte  I dell'allegato  1, che forma parte integrante della presente delibera, e sono suddivise tra prescrizioni da attuare in sede di progettazione esecutiva,   prescrizioni   da  attuare  nella  fase  di  cantiere  e prescrizioni da attuare nella fase di esercizio.
 Le  raccomandazioni  proposte  dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono riportate nella parte II del citato allegato 1. Il soggetto  aggiudicatore,  qualora  ritenga di non poter dar seguito a qualcuna  di  dette  raccomandazioni,  fornira'  al riguardo puntuale motivazione,  in  modo  da  consentire  al  menzionato  Ministero  di esprimere  le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative.
 1.3. E' altresi' approvato, con le prescrizioni riportate nel sopra citato  allegato,  il programma della risoluzione delle interferenze, predisposto dal soggetto aggiudicatore in relazione alle osservazioni pervenute dai relativi enti gestori.
 1.4.  I  terreni  e gli edifici di cui e' prevista l'espropriazione sono  indicati  nell'elaborato  del  progetto  definitivo  denominato «elenco  ditte  ed  espropri»,  AD  1851, suddiviso - in relazione ai comuni interessati - nei sottofascicoli indicati nell'allegato 2, che forma parte integrante della presente delibera. 2. Copertura finanziaria.
 In considerazione dell'incremento di costo rispetto alle previsioni del piano economico-finanziario vigente, le modalita' della copertura finanziaria  dell'opera,  che  sara'  integralmente  assicurata dalla societa'   concessionaria,  saranno  ridefinite  in  occasione  della revisione  quinquennale  dei  piano  medesimo, prevista per l'anno in corso.  L'atto  aggiuntivo  alla  vigente  convenzione,  con il quale verra'  concordata tra le parti detta revisione, verra' approvato con decreto  del  Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con  il  Ministro  dell'economia  e  delle  finanze,  ai  sensi della normativa vigente in materia. 3. Clausole finali.
 3.1.  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad  assicurare,  per  conto  di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto definitivo dell'intervento «Raccordo autostradale  tra  l'autostrada  A4 e la Valtrompia» approvato con la presente delibera.
 3.2.  Il  soggetto aggiudicatore provvedera', prima dell'inizio dei lavori,  a  fornire assicurazioni al predetto Ministero sull'avvenuto recepimento,  nel  progetto  esecutivo, delle prescrizioni riportate, con  riferimento  a  detta fase progettuate, nel menzionato allegato, nonche'  sul  rispetto  delle  altre  indicazioni di cui all'allegato stesso:   il  citato  Ministero  procedera',  a  sua  volta,  a  dare comunicazione al riguardo alla segreteria di questo Comitato.
 3.3.  Il  medesimo Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di  vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa  citata  in premessa, anche tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
 Roma, 27 maggio 2004
 Il presidente delegato Tremonti
 Il segretario del CIPE Baldassarri Registrato   alla  Corte  dei  conti  l'11 gennaio  2005  Ufficio  di controllo  Ministeri economico-finanziari, registro n. 1 Eco  nomia e finanze, foglio n. 4
 |  |  |  | Allegato 1 PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI PROPOSTE DAL MINISTERO
 DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
 Parte I
 PRESCRIZIONI 1.1. Prescrizioni da sviluppare in sede di progettazione esecutiva.
 Prescrizioni di carattere tecnico
 La   progettazione   esecutiva   di   tutti  gli  interventi  che interessano  la  viabilita' comunale di Brescia o strutture comunali, comprese  le  opere  di  mitigazione  ambientale  dovra'  avvenire in stretta  collaborazione  con  i competenti uffici comunali al fine di utilizzare  criteri  progettuali  omogenei  con quelli adottati dalla stessa amministrazione comunale;
 in comune di Rodendo Saiano dovra' essere previsto un marciapiede lungo il lato est del sottopasso di via Brescia, rialzato rispetto al livello  della carreggiata stradale, avente larghezza minima di m 1,5 e relativo impianto di illuminazione pubblica;
 nella  rotatoria  nei  pressi  del  casello di Ospitaletto dovra' essere verificato l'ingombro dinamico dei veicoli (definiti dall'art. 61  del  codice  della  strada)  in transito con le loro dimensioni e masse  (art.  62  del  codice della strada) al fine di determinare la larghezza minima di corsia nella rotatoria stessa;
 nel  comune di Sarezzo, in corrispondenza della confluenza tra il fiume  Mella  e  il  torrente Gobbia (Faidana), dovra' essere risolto adeguatamente   il   problema  della  interferenza  tra  il  raccordo autostradale di progetto e il collettore fognario di Valle e la pista ciclabile sovracomunale;
 con  riferimento  al  comune  di  Villa  Carcina, la rotatoria di Carcina,  all'altezza della intersezione con la s.p. 345 in localita' Stra,  dovra'  essere  armonizzata  con  la  strada comunale di nuova realizzazione,   come   da  progetto  di  fattibilita'  inviato  alla provincia  di  Brescia  e  con la zona a parcheggio sul lato est, che rimarrebbe altrimenti interclusa;
 in  comune  di  Brescia, si prescrive la sostituzione della nuova bretella  di  svincolo  di via Volturno con due rotatorie di diametro contenuto  (circa 40 m) da ubicarsi in asse alla via Volturno stessa, in  corrispondenza degli innesti delle preesistenti piste di svincolo sulla   tangenziale   ovest.  Si  prescrive  altresi'  l'allungamento dell'esistente corsia di manovra sul lato orientale della tangenziale ovest. Per l'individuazione della localizzazione delle predette opere in variante si rimanda all'allegato cartografico «1»;
 la rotatoria sull'incrocio Crotte, Oberdan, Franchi, in comune di Brescia, nonche' il raddoppio del ponte sul fiume Mella di via Crotte dovranno essere attentamente dimensionati e la viabilita' organizzata anche  in  funzione  dei  collegamenti  ciclopedonali  tra  citta' ed Oltremella;
 in  comune  di  Brescia,  nel  prendere  atto  della sopravvenuta impossibilita' di realizzare l'area di servizio prevista dal progetto definitivo,  in  quanto  la  stessa  e'  gia' in fase realizzativa su autorizzazione  dell'amministrazione  comunale di Brescia, si dispone che  il concessionario dovra' prevedere lo stralcio dell'intervento e farsi   carico,   nell'ambito   della  progettazione  esecutiva,  del sottopasso ciclopedonale chiesto dallo stesso comune;
 con  riferimento  allo  svincolo  di  Concesio  dovra'  studiarsi un'ulteriore  riduzione  dell'interferenza dei manufatti autostradali con le prime pendici del monte Scapia;
 in   comune   di   Concesio   si   dovranno  rispettare  le  aree pertinenziali  della  piscina,  riducendo l'interferenza del raccordo con  detta  struttura  realizzata  durante  i  tempi  di  redazione e approvazione del progetto in parola;
 in   comune   di   Concesio   si   dovra'   prevedere  una  nuova localizzazione  per l'Isola di igiene urbana, individuata in sinistra orografica  del  fiume  Mella,  in  adiacenza diretta alla viabilita' esistente come da elaborato cartografico «2» che si allega;
 con  riferimento  svincolo  di  Stocchetta, in comune di Brescia, andra'  verificata  nella  fase  successiva, mediante stralci a scala adeguata,  l'opera  di  tutela  del  corso  d'acqua  del fiume Mella, effettivamente necessaria;
 in  riferimento  al  comune di Brescia ed in particolare al ponte sul  fiume  Mella  in  corrispondenza  di  via  Capretti  (cavalcavia Collebeato),  poiche'  lo  stesso  verra'  sostituito  da  una  nuova struttura  con  una  sezione  di  9,20  m,  si  dovra'  realizzare un impalcato  opportunamente  ampliato  in modo da dare continuita' alla pista  ciclabile  che  in corrispondenza del ponte passa dalla sponda destra alla sponda sinistra dei fiume Mella;
 in comune di Castegnato, in riferimento allo svincolo tra la s.s. 510 e la s.p. 45 (localita' Mandolossa), si dovra' prevedere, in sede di  stesura  del progetto esecutivo, di mantenere la massima distanza possibile  tra lo svincolo summenzionato e i fabbricati siti ad ovest dello svincolo medesimo;
 in comune di Castegnato si dovra' prevedere nello svincolo tra la s.s.  510  e  la  s.p.  45  (localita' Mandolossa), sul lato ovest la compatibilita'  del progetto con la formazione di una pista ciclabile avente larghezza di almeno 2 m;
 si  dovra'  realizzare  un  tratto  di galleria artificiale della lunghezza di circa 180 m tra il cavalcavia di Collebeato e la sezione stradale  43  in  luogo  del  corrispondente  tratto  di  trincea con occupazione degli stessi sedimi;
 dovranno  prevedersi  sufficienti  accessi al servizio ristorante «La  Selva»  in comune di Concesio, nonche' individuare idonea area a parcheggio     di    pertinenza.    Dovra'    altresi'    provvedersi all'installazione    di    adeguata    segnaletica   di   riferimento relativamente alla localizzazione del ristorante in questione;
 dovra' essere verificata la viabilita' di collegamento tra la via Campagnole  (Concesio)  e  il  comune  di  Collebeato (ponte Cembre). Inoltre  dovranno  essere recuperati gli attuali parcheggi esistenti, di   proprieta'   della  Societa'  Pedrini  PPL,  in  area  adiacente all'attivita' produttiva;
 l'attraversamento  del  fiume  Mella  nel  comune  di Concesio, a confine  con  il  comune  di  Villa Carcina, dovra' avvenire a corsie molto  ravvicinate, in modo tale da interferire il meno possibile con il fiume Mella e con il Torrente Codigolo;
 dovra'  essere  predisposta una soluzione progettuale relativa al nuovo  ponte sul fiume Mella (via Crotte), conforme alle disposizioni impartite  dal  P.S.F.F.  circa i criteri di compatibilita' idraulica delle   infrastrutture  pubbliche  all'interno  delle  fasce  A  e  B (Direttiva  Ponte-allegato  alla deliberazione n. 2 in data 1° maggio 1999 dell'Autorita' di bacino);
 dovranno  essere  sviluppati  studi  e simulazioni comparative al fine  di  scegliere lo svincolo (o gli svincoli) il cui completamento garantisca  la  massima  efficacia, comprendenti sistemi di esazione, politiche tariffarie e agevolazioni per il traffico locale nonche' il quadro  delle  misure  di  accompagnamento  che dovranno essere prese sulla  viabilita'  locale.  Tali  studi dovranno essere presentati al Ministero  dell'ambiente  e della tutela del territorio unitamente al progetto  degli  svincoli  oggetto  di completamento per la opportuna verifica;
 il  proponente  dovra'  progettare  e realizzare il completamento funzionale di almeno uno svincolo con tutte le diramazioni di entrata e  di uscita, nel tratto compreso tra Codolazza e Sarezzo, e comunque di  tutti  quelli  necessari  a  massimizzare l'efficacia della nuova infrastruttura  nell'alleggerire il traffico locale nelle tratte piu' critiche   della   viabilita'   ordinaria   e  in  particolare  negli attraversamenti urbani;
 si  dovra'  tenere  conto  delle  soluzioni  progettuali proposte dall'AIPO relativamente al Ponte Mella sud - Ponte Mella nord - Ponte comunale  di Concesio; si dovra' assicurare, altresi', la continuita' di transito lungo i tratti arginati mediante la formazione di rampe a monte  ed  a  valle  dei  viadotti e dovranno essere stabilizzate, in corrispondenza  dei  detti  manufatti  stradali,  le  sezioni d'alveo mediante la formazione di presidi spondali di massi calcarei;
 le  nuove  opere  idrauliche  che  modificano l'assetto del corso d'acqua  del  fiume Mella, dovranno essere progettate con riferimento all'intera  asta  fluviale, al fine di garantire l'assenza di effetti negativi  sulla  stabilita'  e sull'efficienza dei sistemi difensivi, sulla  sicurezza  delle  aree  adiacenti  al corso d'acqua e sull'uso delle risorse in atto;
 si   dovra',  di  concerto  con  il  comune  di  Rodendo  Saiano, realizzare  l'impianto di illuminazione pubblica per il sottopasso di via Colombaia, zona cimitero;
 in  comune di Rodengo Saiano, al fine di migliorare le condizioni di sicurezza del transito pedonale, si dovra' elaborare una soluzione progettuale  per  la  realizzazione,  in  prossimita'  dello svincolo s.p. 19 - s.p. 46 (sottopasso via Brescia) di un marciapiede lungo il lato  est del sottopasso di via Brescia, rialzato rispetto al livello della  carreggiata  stradale, avente larghezza minima di 1,5 m; dette soluzioni   progettuali  dovranno  essere  sottoposte  al  preventivo benestare comunale;
 la  rotatoria  di  Carcina,  all'altezza dell'intersezione con la strada  provinciale  n.  345  in  localita'  Stra,  dovra'  risultare armonizzata  con  la  strada comunale di nuova realizzazione, come da progetto  di  fattibilita'  gia' inviato alla provincia di Brescia in data  17 marzo  2003, protocollo n. 4169 e con la zona a parcheggio a lato est, che rimarrebbe altrimenti interclusa;
 in  comune di Villa Carcina, dovra' essere approfondito lo studio dello  spostamento  della  sede  dello  scarico  montano  dato che in passato,  in  presenza  di violente precipitazioni, ha creato danni e disagi all'abitato;
 si  dovranno  ripristinare i passi carrai di accesso alla caserma Papa situata in Brescia in corrispondenza della sezione stradale 26;
 si  dovra'  predisporre  un passo carraio in corrispondenza della sezione stradale 30 all'altezza del numero civico 72 di via Oberdan a Brescia;
 in  comune  di Brescia, dovra' essere allontanata ad una distanza non  inferiore  a  20  m,  la  piazzola di sosta posta tra le sezioni stradali 31 e 32 lungo la via Oberdan;
 con  riferimento  al  raccordo con la s.p. 3 per Lumezzane dovra' svilupparsi   un   ulteriore  dettaglio  progettuale  per  verificare l'effettiva interferenza con il corso d'acqua;
 per  il sistema di illuminazione dei nodi si dovra' perseguire un aspetto  curato  e  composto,  che  tra  l'altro,  nel perseguire gli obiettivi tecnici operativi e di sicurezza della circolazione, adotti tecnologie   di   massima   efficienza   energetica  e  soluzioni  di schermatura  che  ne  eliminino  quanto piu' possibile le dispersioni verso l'alto e verso le aree limitrofe e l'intorno territoriale;
 con  riferimento  al comune di Collebeato, dovra' essere studiata l'adozione  di  ulteriori  opere  di mitigazione tese ad una maggiore ottimizzazione  e  riduzione  degli  impatti  dovuti all'inquinamento acustico  e  visivo,  poiche'  il  tratto di raccordo autostradale e' prospiciente le zone residenziali dello stesso comune;
 il   progetto  dovra'  comprendere  gli  interventi  necessari  a garantire continuita' ad un percorso ciclopedonale a destra del Mella lungo il tratto compreso fra Brescia e S. Vigilio;
 dovranno   essere  verificate  con  le  competenti  autorita'  le condizioni di sicurezza stradale nella esistente galleria di Ronco di Gussago  con particolare riferimento alla sua sezione trasversale; si dovra'  prevedere altresi' l'ampliamento della piattaforma con corsie di 3,75 m;
 poiche'  nella  zona  sono presenti numerose aziende a rischio di incidente  rilevante,  dovra'  essere  condotta  una  verifica  circa l'interferenza  con  il  tracciato ai fini degli adempimenti previsti dal decreto legislativo n. 334/1999 (art. 14);
 raccordo   con  la  s.p. 19  in  corrispondenza  del  casello  di Ospitaletto:  dovra'  essere  previsto,  in  accordo  con la societa' concessionaria   della   tangenziale   sud  esterna  di  Brescia,  la riqualificazione ed il potenziamento del sovrappasso autostradale che collega le due arterie.
 Prescrizioni di carattere ambientale Rumore e vibrazioni.
 Gli   interventi   di   mitigazione   dell'impatto   acustico  in corrispondenza  dei  recettori  individuati in fregio alla direttrice autostradale   dovranno   essere  aggiornati  in  considerazione  dei seguenti criteri:
 all'interno  della  fascia  autostradale dovra' comunque essere garantito  il  rispetto  dei  valori  limite  di  65  (diurno)  e  55 (notturno)  dBA.  Qualora  tale  obiettivo  non fosse ragionevolmente conseguibile  ovvero  in  presenza  di  edifici  isolati, si dovranno comunque  prevedere  adeguati  interventi  di  isolamento dei singoli recettori,  interventi  che dovranno comunque garantire condizioni di comfort climatico in tutte le stagioni;
 gli  interventi  di  mitigazione  a  tutela  degli insediamenti presenti  al  di  fuori  della  fascia  di  rispetto, dovranno essere dimensionati  adottando  come  obiettivo  i valori di qualita' di cui all'art.  7  del  decreto  del  Presidente del Consiglio dei Ministri 14 novembre 1997; in assenza di zonizzazione acustica si procedera' a classificazione stralcio in accordo con le competenti amministrazioni comunali;
 relativamente   allo  svincolo  con  la  s.s.  510  in  localita' «Baitello»  in  comune  di  Castegnato,  il progetto esecutivo dovra' esaminare   la  possibilita'  di  distanziare  tale  svincolo  quanto possibile  dall'edificato  sito  ad  ovest;  dovranno comunque essere previste  sia idonee barriere fonoassorbenti a tutela delle emissioni sonore  e  da  traffico  che  mascheramenti  dell'infrastruttura  con piantumazioni ad alto fusto;
 con  riferimento  al comune di Collebeato, dovra' essere studiata l'adozione  di  ulteriori  opere  di mitigazione tese ad una maggiore ottimizzazione  e  riduzione  degli  impatti  dovuti all'inquinamento acustico  e  visivo,  poiche'  il  tratto di raccordo autostradale e' prospiciente le zone residenziali dello stesso comune;
 in comune di Rodendo Saiano, dovranno essere posizionate barriere fonoassorbenti  lungo la corsia di uscita dall'autostrada verso la ex s.s.  510  (direzione Iseo-Brescia) anche sul lato nord degli edifici che si trovano racchiusi nel nuovo sistema viario;
 si ritiene necessaria una verifica complessiva degli obiettivi di livello  di  rumore  da conseguire e degli interventi di mitigazione, alla   luce   della   prescrizione   ministeriale,   in   base   alla classificazione  acustica  vigente  o, quale ipotizzabile, in base ai criteri definiti dalla legge regionale n. 13/2001 e dettagliati nella D.G.R. VII/9776. In tal senso il proponente dovra':
 determinare,   in   funzione   della  classificazione  acustica (eventualmente  dello stralcio concordato con il comune in assenza di zonizzazione)  e  per  ogni  insediamento al di fuori della fascia di rispetto  autostradale  (prevista  dal  codice  della  strada  e  dal regolamento  di  attuazione ed esecuzione), i valori limite di rumore che,  secondo  quanto  prescritto  alla  lettera  e)  nel  decreto di pronuncia  di  compatibilita'  ambientale,  devono essere rispettati, cioe' i valori di qualita' per la classe attribuita all'area; in ogni caso l'attribuzione di classe acustica dovra' essere congruente con i criteri  definiti  dalla  regione  Lombardia  con  legge n. 13/2001 e dettagliati con D.G.R. VII/9776;
 adeguare   il   progetto   dimensionando   gli   interventi  di mitigazione  acustica in modo da conseguire gli obiettivi suddetti; a tal  fine  dovranno  essere,  preliminarmente,  condotte le opportune simulazioni  modellistiche  con  le  nuove configurazioni di barriere dimensionate   ad   hoc,   al   fine  di  valutarne  previsionalmente l'efficacia;
 per  quanto  riguarda  gli  interventi al recettore, al fine di conseguire   il   comfort  climatico  in  tutte  le  stagioni  andra' verificato  che  le finestre autoventilanti previste siano adeguate e se   non   debba   eventualmente   essere   abbinato  un  sistema  di condizionamento;
 in  comune  di  Castegnato,  si dovra' prevedere la formazione di idonee barriere fonoassorbenti in corrispondenza del lato ovest dello svincolo,  tra  la  s.s.  510  e la s.p. 45 (localita' Mandolossa), a tutela  dei  fabbricati  esistenti  in  zona  dalle  emissioni sonore prodotte  dal  traffico,  nonche'  dal relativo inquinamento mediante apposita piantumazione di essenze ad alto fusto;
 in   comune   di   rodendo   Saiano  dovra'  essere  previsto  il posizionamento  di  barriere fonoassorbenti lungo la corsia di uscita dall'autostrada  verso  la  ex s.s. 510 (direzione Iseo-Brescia), ora strada  provinciale,  e  sul  lato  nord del gruppo di edifici che si trovano racchiusi nel nuovo sistema viario. Qualita' dell'aria.
 Per  quanto  riguarda  l'impatto  sulla  qualita'  dell'aria,  il proponente  dovra'  concordare  con  l'ARPA Lombardia un programma di monitoraggio   in   corrispondenza   dei   recettori   significativi, finalizzato  a  verificare  l'effettivo rispetto dei valori limite di qualita'  dell'aria  determinati  dalle  normative  vigenti a livello regionale,  nazionale  ed  europeo;  laddove le misure evidenziassero situazioni   di   criticita',   la   societa'  concessionaria  dovra' concordare  con  ARPA  Lombardia  le  adeguate misure di gestione del traffico e della circolazione che consentano di rientrare al di sotto dei valori limite;
 dovranno  essere eseguite analisi sulla qualita' dell'aria, anche al  fine  di determinare le distanze dalla sede viaria oltre le quali non  si  risentira' dell'effetto del traffico autostradale. Stabilite tali  distanze  «di  tutela  per la salute pubblica», dovranno essere tracciate  ai  lati  della nuova arteria opportune fasce di tutela di pari profondita';
 ove  all'interno delle fasce di tutela per la salute pubblica, da individuare   lungo  l'infrastruttura,  ricadessero  siti  sensibili, dovranno   essere   previsti  monitoraggi  specifici  della  qualita' dell'aria,  indicativi  di  esposizione  all'inquinamento  aereo  dei residenti, con analisi di parametri e cadenza da concordarsi con ARPA territorialmente  competente.  Sulla base dei risultati delle analisi di  cui  sopra  dovranno  altresi'  essere posti in opera i necessari interventi di mitigazione;
 i  comuni  dovranno  adeguare le previsioni dei vigenti strumenti urbanistici   comunali   in   relazione  alla  presenza  della  nuova infrastruttura quale fonte inquinante;
 il  sistema  di  ventilazione dovra' garantire, in ogni posizione del  tracciato in galleria, un'ottimale aspirazione ed allontanamento dei gas di scarico evitando pericolosi accumuli inquinanti. Geologia, idrogeologia ed acque superficiali.
 La  progettazione  dovra'  assicurare, sia per quanto concerne le opere   stradali   che   relativamente  all'ubicazione  dei  previsti cantieri,  la salvaguardia qualitativa delle falde acquifere captate, ed  in  particolare dei pozzi pubblici (pozzi comunali di Collebeato, Concesio,  Gussago,  Villa  Carcina e Rodengo) e privati destinati ad uso  idropotabile  esistenti  nel  territorio.  A  tale  scopo dovra' comunque  essere  predisposta  una precisa indagine idrogeologica che valuti  le  eventuali  interferenze  dell'opera  in  questione  con i predetti  pozzi,  situati  nelle  immediate  adiacenze  del tracciato stradale;
 la  progettazione  delle  opere  stradali all'interno delle fasce fluviali A  e  B  e  della fascia C del fiume Mella, delimitata dalla presenza  di  un  limite  di  progetto  con  la  fascia  B  (frazione «Campagnola»   del  comune  di  Concesio)  nel  «Piano  stralcio  per l'assetto idrogeologico del bacino idrografico del fiume Po (PAI), se non altrimenti localizzabili, dovra' risultare conforme alle norme di attuazione  del piano stesso, ed in particolare dell'art. 38, commi 1 e 3;
 la   progettazione   esecutiva   dovra'   altresi'  prevedere  la valutazione   di   compatibilita'  idraulica  delle  nuove  opere  di attraversamento,  con  luce  netta complessiva superiore a 6 m, degli elementi  del reticolo idrografico non oggetto di delimitazione delle fasce  fluviali  nel  PAI (torrenti Vaila e Gandovere) e del reticolo idrografico  minore,  individuato  dai  comuni  in  ottemperanza alle disposizioni  di  cui all'allegato B della D.G.R. 25 gennaio 2002, n. 7/77868.  Tale  valutazione  dovra'  essere  redatta conformemente ai contenuti  della  sopra citata «Direttiva contenente i criteri per la valutazione   della  compatibilita'  idraulica  delle  infrastrutture pubbliche  e di interesse pubblico all'interno delle fasce A e B», in ottemperanza  alle  disposizioni del PAI riportate all'art. 19, primo comma,  delle  N.T.A.  e  secondo  le metodologie di studio contenute negli allegati 3 e 4 alla D.G.R. 29 ottobre 2001, n. 7/6645;
 le  opere stradali ed i cantieri ubicati parzialmente all'interno del  conoide  del Torrente Valpiana dovranno essere compatibili con i contenuti  dello  studio:  «Verifica  idraulica  delle  condizioni di deflusso  delle  portate  di  piena  nella zona urbana della frazione Costorio»  in  ottemperanza  delle  disposizioni  dell'art.  6  della delibera di adozione del piano stralcio assetto idrogeologico, tenuto conto  in  particolare che l'opera ed i predetti cantieri interessano unicamente  l'area  a  bassa pericolosita' H2 del conoide individuato con il suddetto studio idraulico;
 dovra'  essere  predisposto uno studio geologico ed idrogeologico finalizzato  all'individuazione  delle reali condizioni di stabilita' del   versante  a  monte  del  viadotto  denominato  Val  Gobbia,  in territorio  del  comune  di  Sarezzo,  in quanto l'Atlante dei rischi idraulici  ed  idrogeologici del PAI riporta sul versante medesimo la presenza di un'area di frana attiva non perimetrata;
 si   dovra'  redigere  un'indagine  idrogeologica  finalizzata  a determinare  i  valori  relativi  alla  massima escursione stagionale della  falda  freatica, riferiti all'ultimo quinquennio, nell'area in «frazione Costorio» del comune di Concesio, dove l'interramento delle opere potrebbe interferire con le acque sotterranee;
 dovranno  essere  previste  tutte  le  opere accessorie (cunette, tombinature,  vasche  di  raccolta)  atte a garantire la salvaguardia qualitativa  del paleoalveo del fiume Mella, che e' sede di acquiferi di  portate  anche  elevate  (superiori  a  20  l/s), captati per uso idropotabile  dai  comuni  (i filtri dei pozzi comunali di Concesio e Villa  Carcina  sono  posizionati  a  partire da profondita' di 40-50 metri dal p.c);
 dovra'  essere  condotta un'indagine idrogeologica finalizzata ad accertare  la  potenziale  influenza negativa che gli scavi, relativi alla  realizzazione  delle  gallerie  mediante  l'uso  di  esplosivo, possono   comportare   sulle  portate  idriche  delle  due  opere  di captazione del comune di Gussago e di quella del comune di Lumezzane, poste  immediatamente a monte del tracciato stradale, rispettivamente alle  distanze  di  50  e  100 m e 300 m. Si segnala la necessita' di salvaguardare  le  opere  di  presa esistenti, in quanto generalmente negli   ambiti  territoriali  montani  gli  acquiferi  appaiono  piu' limitati  e  meno  protetti naturalmente, e quindi risulta prevalente l'interesse pubblico finalizzato a garantire la loro tutela;
 in  ottemperanza  alle  disposizioni di cui all'art. 16, comma 4, della legge 11 febbraio 1994, n. 109, ed al decreto del Ministero dei lavori  pubblici  in  data  11 marzo  1988,  dovranno comunque essere effettuate  tutte  le  previste indagini geologiche, idrogeologiche e geotecniche  essenziali  per  verificare  la  validita' delle ipotesi progettuali  e  per  consentire la scelta delle migliori soluzioni da adottare in fase di esecuzione dei lavori;
 per   cio'  che  concerne  la  produzione  di  rifiuti  derivanti dall'attivita'  cantieristica, si rammentano gli obblighi di corretto deposito temporaneo ex art. 6 decreto legislativo n. 22/1997;
 si  dispone  che  in  sede  di progettazione esecutiva, si dovra' modificare la tipologia del nuovo ponte sul fiume Mella (via Crotte), individuando  una  soluzione  conforme  alle  disposizioni  segnalate dall'ente AIPO;
 le  nuove  opere  idrauliche  che  modificano l'assetto del corso d'acqua  del  fiume  Mella, debbono essere progettate con riferimento all'intera  asta  fluviale, al fine di garantire l'assenza di effetti negativi  sulla  stabilita'  e sull'efficienza dei sistemi difensivi, sulla  sicurezza  delle  aree  adiacenti  al corso d'acqua e sull'uso delle risorse in atto. Altre prescrizioni.
 In   fase   di   progettazione   esecutiva  si  dovranno  fornire indicazioni  sulle  modalita'  di  isolamento, laddove, nella fase di realizzazione   dell'opera,   si  accertino  episodi  accidentali  di contaminazione del materiale di scavo (es. perdite di olio mezzi);
 le  opere  di  compensazione ambientale dovranno applicarsi ad un territorio  piu' vasto di quello che comprende l'infrastruttura, e di massima prevedere:
 la  localizzazione  delle aree da rinaturalizzare, a seguito di valutazioni  intese  puntuali  con  gli  enti  territoriali  e  con i consorzi di bonifica;
 la   cronoprogrammazione  delle  misure  di  compensazione,  da ultimarsi prima dell'entrata in esercizio del raccordo autostradale;
 si    dovranno    realizzare    interventi   di   verde   lungo l'infrastruttura  in  grado di costituire un vero e proprio corridoio ecologico.  Tali  interventi consisteranno nell'impianto di filari di alberi  e  prati,  localizzati  in  misura  significativa  in  fregio all'infrastruttura;
 gli  interventi  di  ripristino degli elementi vegetazionali e le opere  di  inserimento a verde e di riqualificazione ecosistemica, in particolare   nell'ambito   fluviale   del  Mella,  siano  effettuati utilizzando  specie  vegetali  autoctone (D.G.R. 29 febbraio 2000, n. 6/48740) e che sia garantita la manutenzione delle aree rivegetate;
 si osserva che le superfici prossime a tali infrastrutture spesso possono  rappresentare luoghi favorevoli all'abbandono indiscriminato di  rifiuti,  con conseguente formazione di aree di degrado; pertanto si  raccomanda  di  individuare funzioni da assegnare - attraverso un piano  di utilizzo, riqualificazione e di manutenzione - a tali aree, anche in accordo con le amministrazioni comunali;
 la  concessionaria  dovra'  farsi  carico  di segnalare agli enti gestori   di  competenza,  le  linee  elettriche  ad  alta  tensione, interferite o di nuova realizzazione, le quali dovranno essere dotate di  accorgimenti  atti  a  limitare  i danni all'avifauna (ad esempio spirali  colorate),  in  particolare in prossimita' della rete idrica maggiore e degli elementi della rete idrica minore a maggiore valenza naturale;
 nel  tratto terminale dello svincolo di Sarezzo, che interessa il corso  del  torrente  Faidana,  si  dovranno attuare interventi volti all'inserimento di vegetazione igrofila;
 in    fase    di   progettazione   esecutiva,   dovranno   essere particolarmente  curati  l'inserimento  ambientale  dell'opera  e  la qualita'  progettuale  dei singoli manufatti (palazzina degli uffici, spazi  di  servizio  ed  accoglienza,  locali  tecnici,  barriera  di esazione, centro servizi invernali);
 in comune di Concesio, poiche' il collegamento della localita' S. Vigilio  di  Concesio  verso  Gussago e' previsto solo a pagamento si dovranno   conseguire   soluzioni,   in   accordo   con  il  soggetto aggiudicatore  ANAS,  condizioni di viabilita' gratuita, valide per i soli collegamenti suddetti;
 si   dovra'  tenere  conto  delle  prescrizioni  riportate  nella circolare  n.  146/394/4422  del  9 agosto  2000 dello Stato maggiore difesa  in tema di segnalazione delle opere costituenti ostacolo alla navigazione aerea a bassa quota;
 lo  spostamento e la nuova posa in opera dei pannelli a messaggio variabile, presenti attualmente nelle isole spartitraffico (inglobate nella  nuova  rotatoria  posta  di  fronte al casello di Ospitaletto) dovranno essere a cura e spese della societa' concessionaria;
 la  societa'  concessionaria dovra' approfondire, di concerto con il  competente  servizio  della  regione  Lombardia, in accordo con i Ministeri  delle  infrastrutture  e  dei  trasporti e dell'ambiente e della    tutela    del   territorio,   le   reali   possibilita'   di implementazione,  sul  raccordo in oggetto, di uno schema di esazione dinamica  innovativo,  con  l'obiettivo  di  ampliare  le  opzioni di utilizzo   del   raccordo  autostradale  orientando  la  domanda  con opportune  politiche tariffarie, funzionali fra l'altro all'obiettivo di  non  caricare  di  flussi  di traffico addizionali la tangenziale ovest di Brescia, gia' ora prossima alla saturazione;
 si  dovranno  adottare  soluzioni atte a consentire l'esonero dal pagamento del pedaggio per chi si immette nella autostrada provenendo dalla  frazione  San  Vigilio  di Concesio, limitatamente al traffico generato  dai  residenti  e  dalle  imprese insediate nella frazione, previ accordi con il soggetto aggiudicatore ANAS S.p.a.
 Prescrizioni connesse alle reti idriche
 Il  rapporto  tra  le  opere  che  si  andranno  a  realizzare  e l'ambiente  idrico circostante dovra' essere valutato con particolare riferimento ai seguenti elementi:
 interferenza delle opere con il reticolo idrografico principale e   verifica   del  corretto  inserimento  in  termini  idraulici  ed ambientali delle opere di attraversamento;
 interferenza  con  il reticolo idrografico minore, rapporti con gli   enti  gestori,  risoluzione  delle  problematiche  relative  al riordino    del    sistema    irriguo    e   di   colo,   valutazione quali-quantitativa delle caratteristiche dei corpi idrici ricettori e loro potenziale impiego quale recapito delle acque di dilavamento;
 individuazione  e dimensionamento, con verifica dell'efficienza idraulica, dei manufatti di scavalco ed attraversamento;
 analisi   di   dettaglio   delle   problematiche   relative  al trattamento  e smaltimento delle acque meteoriche e di prima pioggia, con  riferimento  alle  varie  componenti  del  tracciato  (rilevato, trincea, ecc.);
 per  cio'  che riguarda l'interferenza con il sistema irriguo, il progetto  esecutivo  dovra'  prevedere  il  mantenimento  della  rete idrografica,   irrigua  e  promiscua  esistente  secondo  i  seguenti criteri:
 nei  tratti di tracciato in cui il profilo risulta in rilevato, gli  attraversamenti  idraulici  dovranno  essere effettuati mediante sottopasso del corpo stradale. Nella definizione planimetrica di tali attraversamenti,  si  dovra'  aver cura di verificare che la distanza tra  il  cielo  del  manufatto di attraversamento e la livelletta del tracciato autostradale sia sempre maggiore di 1 m;
 nei  tratti  di tracciato in cui il profilo risulta in trincea, gli  attraversamenti  idraulici  dovranno  essere effettuati mediante sovrappasso  del corpo stradale prevedendo ponti-canale e/o ecodotti. Potra'  essere  previsto  l'attraversamento  «in  sifone»  del  corpo stradale  limitando  questa  soluzione  solo ai casi tecnicamente non risolvibili  con  sovrappassi.  In tal caso potra' essere prevista la concentrazione  degli attraversamenti, accorpando piu' corsi d'acqua, per  i  quali  dovra' essere ridefinito il tracciato immediatamente a monte  e riorganizzando la distribuzione a valle dell'attraversamento stesso.  Quando  la  differenza tra le quote del piano campagna e del nastro  autostradale  lo  consentono,  e'  preferibile  l'ecodotto al ponte-canale;
 dovra'   essere   redatto  uno  specifico  progetto  delle  opere idraulico-irrigue  necessarie  per  risolvere le interferenze causate dall'infrastruttura.  Tale  progetto, che dovra' soddisfare i criteri di  dimensionamento impartiti dalla D.G.R. 7/7868 del 25 gennaio 2002 e dall'Autorita' di bacino del fiume Po, dovra' prevedere:
 il  raccordo  delle  nuove  opere alla rete esistente, mediante rivestimento in cls dei tratti di canale in sede nuova;
 l'esclusione di manufatti a Botte-Sifone;
 una  viabilita'  accessoria  che  garantisca la possibilita' di ispezione  e manutenzione delle opere progettate e l'accesso ai fondi ed alla rete irrigua minore;
 la   realizzazione   di  sottopassi  o  sovrappassi  di  grandi dimensioni  associati  ai  manufatti  idraulici  piu' importanti, per costituire  passaggi  ecologici  e  collegamento  alla  viabilita' di servizio della rete irriguo-idraulica;
 l'irrigazione dei terreni frazionati;
 le nuove opere di colo dei terreni e di collegamento necessarie per evitare il ristagno delle acque;
 la   realizzazione   di   nuove   opere  pluvirrigue  per  quei comprensori  interessati dalla nuova linea in cui l'irrigazione viene effettuata   a   pioggia,  mediante  la  realizzazione  di  un  nuovo collettore  in  pressione a monte ed a valle della sede stradale, per ripristinare  i  collegamenti  con l'impianto principale e la rete in pressione  aziendale,  oltre  che  inibire  l'irrigazione  della sede stradale;
 le  necessarie  opere  di  ripiantumazione lungo gli argini dei nuovi   canali;  dovranno  essere  raccordate  alla  rete  esistente, mediante  rivestimento  da  estendersi  per  tutta la lunghezza della fascia di rispetto ferroviaria (50 m) sia a monte che a valle;
 dovranno  essere  previste  le  viabilita'  accessorie  per  le manovre, ispezioni e manutenzioni;
 dovranno  essere  previste,  a valle della nuova autostrada, le nuove  opere  irrigue  necessarie  per  garantire  l'irrigazione  dei terreni frazionati della nuova arteria, prevedendo il rivestimento in cls dei tratti di canale in sede nuova;
 dovranno  essere  previste,  a monte della nuova autostrada, le opere  di  colo dei terreni, e di collegamento necessarie per evitare il ristagno sui terreni frazionati della nuova arteria stradale;
 dovra' essere predisposto un piano delle manutenzioni dei nuovi manufatti  irriguo-idraulici  e  la relativa copertura finanziaria in carico alla societa' di gestione dell'autostrada;
 dovra'  essere  opportunamente valutato il forte impatto che la nuova  opera autostradale avra' sulle aziende agricole del territorio per  quanto  riguarda  la  problematica  della  ricomposizione  delle proprieta'  frammentate,  per conseguire la difesa della produzione e la  valorizzazione  economico  agraria del comprensorio, le eventuali misure di compensazione e/o indennizzo;
 in riferimento all'opera n. 3/22 «botte a sifone», si prescrive che,  durante  lo  sviluppo  della progettazione esecutiva stessa, la Concessionaria  dovra'  prendere  contatto  con  il/i  soggetto/i  di riferimento  al  fine  di orientare opportunamente le soluzioni sugli aspetti segnalati;
 in   riferimento  alla  richiesta  avanzata  dal  Consorzio  di bonifica  sinistra  Oglio,  relativamente  «al  costo  dovuto  per la manutenzione  e  lo spurgo delle nuove botti a sifone, a sostituzione degli  attuali  alvei  a cielo libero, nonche' le spese e gli onorari dovuti  ai  tecnici  ed  al  legale del Consorzio per gli incontri, i sopralluoghi,  l'esame  dei  progetti  comprensivi  di visura lavori, collaudo  consortile,  e  quant'altro  necessario  per  guardiania  e regolazione delle acque», la stessa dovra' essere oggetto di apposita convenzione  da stipulare tra la Concessionaria ed il/i soggetto/i di riferimento ai sensi della D.G.R. n. 7/7868 del 25 gennaio 2002 entro i tempi di realizzazione del raccordo;
 la  societa' concessionaria dovra' garantire la nuova servitu' di accesso  sia  al  dissabbiatore prima del sottopasso del fiume Mella, come al dissabbiatore prima del sottopasso autostradale;
 si  dovra' garantire il normale deflusso di acqua irrigua durante l'esecuzione  dei  lavori e a garanzia e copertura di eventuali danni la Societa' autostrade BS-PD dovra' produrre idonea fideiussione;
 dovra'  essere  costituita una nuova idonea servitu' a favore del Consorzio  fiume  Grande  Inferiore,  per  accedere  alla nuova presa consortile, passando sulla sommita' arginale del fiume Mella;
 dovranno    essere   affrontati   gli   aspetti   connessi   alla progettazione  delle  misure  di minimizzazione e compensazione degli impatti  generati  dalla  realizzazione  dell'opera.  A  tal  fine il proponente dovra':
 ridefinire,  in  forma coordinata, tipologie, quantita' e costi complessivi  (inclusa  la manutenzione e la gestione) delle misure di compensazione dei danni alle reti ecologiche, alle reti idrauliche ed alle proprieta' fondiarie;
 elaborare  un  progetto  di  adeguato  dettaglio delle suddette misure,  con  la  collaborazione  dei Consorzi di bonifica, per poter «ricucire»  reti ecologiche e idrauliche in modo idoneo al ripristino della piena efficienza funzionale;
 definire,  attraverso  specifici  capitolati,  le  modalita' di esecuzione, manutenzione e monitoraggio delle misure;
 le  interferenze  irrigue ed i frazionamenti dei mappali dovranno essere  identificati su supporto catastale oltre che restituiti nello stato   di   fatto   in  opportuna  scala  (rilievo  planimetrico  ed altimetrico);
 dovra'   essere   valutata,   di   concerto   con   i   Consorzi, l'opportunita'  di  convenzioni  che  disciplinino  le condizioni per raggiungere   le  successive  intese  necessarie  al  rilascio  delle concessioni  relative  alle interferenze di ordine idraulico, irriguo ed   ambientale  occorrenti  per  l'approvazione  del  progetto,  con riferimento  anche  alla  rete idrografica minore, nonche' alle varie reti irrigue collettive, anche di competenza di soggetti privatistici operanti  nel  settore dell'irrigazione, ed aziendali, per consentire il  ripristino  completo del sistema irriguo e di bonifica, oltre che alle problematiche afferenti all'irrigazione dei singoli appezzamenti sconvolti o frazionati dalle nuove opere.
 Prescrizioni connesse all'agricoltura
 Dovra'    essere    opportunamente    valutato    l'impatto   che l'infrastruttura  indurra'  sulle  aziende  agricole, con particolare riferimento  alla  ricomposizione  delle proprieta' frammentate, alla difesa  della produzione ed alla valorizzazione economico-agraria del comprensorio;
 in  comune  di Gussago, per le opere di adeguamento della s.p. 45 nel  tratto  fra  la s.s. 510 e «La Mandolossa» si dovra', al fine di compensare  la  frammentazione  degli  appezzamenti  e  mantenere  la continuita'  del  sistema  viabilistico  esistente (strade poderali), verificare  nel progetto esecutivo la necessita' di un maggior numero di  sottopassaggi  e  sovrappassaggi  destinati al transito dei mezzi agricoli  utilizzati  per  le  lavorazioni  dei  campi. A tal fine si suggerisce  di  prevedere,  laddove  possibile,  la  realizzazione di passaggi  da adattare e accomunare alle esigenze della rete ecologica (passaggi faunistici) e della rete idrica.
 1.2 Prescrizioni da sviluppare in sede di cantierizzazione.
 Alla    societa'   concessionaria,   tramite   un   accordo   con l'amministrazione  comunale  di  Brescia ed il soggetto aggiudicatore ANAS   S.p.a.,  spettera'  l'onere  della  manutenzione  ordinaria  e straordinaria  del  tratto  di  tangenziale  ovest  compreso  tra  la tangenziale   sud   e  lo  svincolo  della  Stocchetta,  a  far  data dall'inizio dei lavori di costruzione del raccordo autostradale;
 nella  programmazione  delle fasi esecutive delle varie strutture previste  lungo  la  tangenziale ovest, ed in particolare la galleria artificiale  Caserma  Papa  e  la galleria artificiale Stocchetta, si dovra'   operare  in  modo  da  mantenere  la  transitabilita'  della tangenziale  anche  solo  su  due  corsie  prevedendo nel progetto le eventuali opere provvisorie che si rendessero necessarie;
 data  l'alta frequenza di siti archeologici, si dovranno adottare tutte  le misure di controllo archeologico di tutte le opere di scavo e  di  sbancamento  anche  di  modesta  entita'  da eseguire sotto il costante controllo della Soprintendenza;
 si  dovra'  definire  uno specifico piano di cantierizzazione che risponda alle seguenti prescrizioni:
 definizione   dell'approntamento,   della   gestione   (rumore, polveri,  governo delle acque, impatti sugli ecosistemi all'intorno e della sistemazione finale delle aree da utilizzare);
 definizione del cronoprogramma dei lavori;
 individuazione   delle   strade   percorribili   in  base  alla localizzazione  del cantiere ed alle zone a destinazione residenziale eventualmente attraversate dai mezzi pesanti;
 adozione  di  appropriati sistemi di contenimento degli impatti generati;
 programmazione  dei  viaggi  dei  mezzi pesanti nell'arco della giornata  lavorativa,  tendente,  per  quanto  possibile,  ad evitare affollamenti  critici  di tali automezzi nelle ore in cui il traffico risulta essere gia' congestionato;
 individuazione  delle  modalita'  di  recupero  delle  aree  di cantiere  e  delle necessarie misure di mitigazione degli impatti, da pianificarsi   e  progettarsi  in  relazione  a  specifiche  esigenze territoriali;
 si  dovra'  verificare  che  i terreni occupati e movimentati dai cantieri  possano  essere restituiti all'utilizzo agricolo, previe le opportune  analisi nel determinare la conformita' ai limiti stabiliti dal decreto ministeriale n. 471/1999;
 il  piano  di  cantierizzazione  dovra'  essere  concordato con i comuni  interessati  ai  fini  di  definire, oltre agli aspetti sopra evidenziati,  anche le modalita' e la tempistica per l'utilizzo delle strade urbane;
 ai  fini  della  tutela  della  salute  dei  lavoratori  e  della popolazione   dovra'   essere  condotta  un'analisi  delle  emissioni previste  in termini di rumore, vibrazioni, polveri e gas di scarico, delle  conseguenti  misure  di  mitigazione  e  protezione  attive  e passive,  delle  possibili  sovrapposizioni  degli  effetti  di altri cantieri eventualmente operativi in contemporanea;
 dovranno essere identificati siepi e filari arborei da sopprimere temporaneamente  in  fase di cantierizzazione; a lavori terminati, la societa'  concessionaria  dovra'  farsi  carico  del loro ripristino, rispettando le ubicazioni originarie;
 al  fine di garantire la tutela di suolo e sottosuolo la societa' concessionaria  dovra'  assumere  precisi  impegni  circa la verifica dell'assenza  di  contaminazioni nei terreni occupati dai cantieri e, se  necessario,  al  termine dei lavori dovra' procedere a tempestiva bonifica, prima della sistemazione finale;
 per  quanto attiene alla necessita' di attingere ai corsi d'acqua superficiali  per  i  lavori  di  cantiere,  dovranno  essere  meglio esplicitati  i  sistemi di mitigazione che la societa' concessionaria intendera'  attivare in fase di cantiere per evitare il peggioramento delle    caratteristiche    di    qualita'    dei    corpi    d'acqua (indipendentemente   dalle   dimensioni)   in   corrispondenza  degli attraversamenti.  A tale riguardo dovranno essere localizzate le aree da  destinare a vasche di decantazione e le aree di stoccaggio di oli e carburanti;
 dovranno  essere  adottate  tutte  le  cautele  atte  a  mitigare l'insorgenza  d'episodi  di  molestia  arrecati  dalla  produzione di polveri e rumore;
 nel tratto terminale dello svincolo per Sarezzo, che interessa il corso del torrente Faidana, occorrera' prestare la massima attenzione alla  salvaguardia  dei  resti  archeologici  dell'acquedotto  romano presenti nell'area.
 1.3 Prescrizioni da sviluppare in fase di esercizio.
 Dovra' essere garantito un regolare sistema di pulizia della sede stradale,  che  riduca  al  minimo  la presenza di polveri soggette a dispersione eolica;
 si  dovra'  predisporre  una  rete  di rilevamento della qualita' dell'aria, la cui postazione dovra' essere preventivamente concordata con gli enti di controllo;
 il progetto esecutivo dovra' identificare i soggetti responsabili della  manutenzione  delle  opere previste per la minimizzazione e la compensazione  dei  danni all'infrastruttura idraulica, al territorio agro-forestale  e  all'ambiente naturale, nonche' per il monitoraggio della funzionalita' della rete ecologica;
 dovra' essere realizzato un monitoraggio post operam dell'impatto acustico,  successivamente  all'entrata  in  esercizio,  con adeguate rilevazioni  fonometriche,  al  fine  di  verificare  il rispetto dei limiti  di rumore (secondo quanto prescritto dal decreto di pronuncia di   compatibilita'   ambientale)  e  l'efficacia  delle  mitigazioni previste  (nonche',  ove  fosse  necessario,  la  correzione  di tali misure).  Il  programma  di  monitoraggio,  con  individuazione delle tempistiche,  dei  punti  dei  rilievi  e  delle modalita' di misura, dovra'  essere  inviato,  per  le opportune valutazioni, ai comuni ed alle  strutture  dell'ARPA  territorialmente  competenti. Agli stessi andranno  inviate le relazioni sull'attivita' di misura svolta, sulle eventuali   esigenze   di   mitigazione  ulteriori  che  risultassero dall'attivita'  di  monitoraggio e conseguenti previsioni progettuali di adeguamento delle mitigazioni;
 dovra'  essere  esplicitamente  previsto un piano di manutenzione delle  opere  di mitigazione acustica previste, in modo da assicurare il perdurare nel tempo dell'efficacia dell'azione mitigante.
 Parte II
 RACCOMANDAZIONI
 Si  raccomanda  che gli interventi di ripristino degli elementi vegetazionali e le opere di inserimento a verde e di riqualificazione ecosistemica,  in  particolare  nell'ambito fluviale del Mella, siano effettuati  utilizzando specie vegetali autoctone (D.G.R. 29 febbraio 2000,  n.  6/48740)  e  che  sia garantita la manutenzione delle aree rivegetate;
 si osserva che le superfici prossime a tali infrastrutture spesso possono  rappresentare luoghi favorevoli all'abbandono indiscriminato di  rifiuti,  con conseguente formazione di aree di degrado; pertanto si  raccomanda  di  individuare funzioni da assegnare - attraverso un piano  di utilizzo, riqualificazione e di manutenzione - a tali aree, anche in accordo con le amministrazioni comunali;
 la  concessionaria  dovra'  farsi  carico  di segnalare agli enti gestori   di  competenza,  le  linee  elettriche  ad  alta  tensione, interferite  o  di  nuova  realizzazione;  si  raccomanda  di  dotare opportuni  accorgimenti  atti  a  limitare  i  danni all'avifauna (ad esempio  spirali  colorate), in particolare in prossimita' della rete idrica  maggiore e degli elementi della rete idrica minore a maggiore valenza naturale;
 si  raccomanda  che  vengano esaurientemente valutati gli aspetti legati  alla  realizzazione  dei  passaggi  per  la  fauna selvatica, mediante  la  redazione  di  un  progetto  specifico  che identifichi tipologie,  dimensioni  e  numero  di detti passaggi, da definirsi in relazione   alle   specifiche   esigenze   di   tutela  degli  ambiti interferiti.   A  tal  proposito  si  raccomanda  che  i  criteri  di progettazione, dimensionamento e realizzazione dei manufatti, nonche' le  specifiche  tecniche  e  gli  accorgimenti  idonei ad assicurarne l'effettiva  fruizione  da  parte  delle  specie  interessate,  siano elaborati  in  coerenza  con  quanto  indicato  nella  «Direttiva sui passaggi  per la fauna selvatica» pubblicata in data 11 novembre 2001 dal  Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (ATEC) della Confederazione elvetica;
 in  relazione  al previsto spostamento del corso del fiume Mella, in  considerazione  della  natura  del vincolo ambientale, si segnala l'opportunita'  che  vengano condotti approfondimenti progettuali che consentano  di tendere il piu' possibile alla salvaguardia dell'alveo del corso d'acqua.
 |  |  |  | Allegato 2 ELABORATI DI PROGETTO
 Il  documento  che  indica  i  terreni  e  gli  edifici di cui e' previsto  l'esproprio  ed  avente  la seguente denominazione: «Elenco ditte ed espropri» e' suddiviso nei fascicoli sottoelencati:
 elenco comune di Passirano: AD1851/l;
 elenco comune di Paderno: AD1851/2;
 elenco comune di Rodengo Saiano: AD1851/3;
 elenco comune di Gussago: AD1851/4;
 elenco comune di Concesio: AD1851/5;
 elenco comune di Brescia: AD1851/6;
 elenco comune di Collebeato: AD1851/7;
 elenco comune di Villa Carcina: AD1851/8;
 elenco comune di Sarezzo: AD1851/9;
 elenco comune di Lumezzane: AD1851/10;
 elenco comune di Castegnato: AD1851/11.
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