Gazzetta n. 19 del 25 gennaio 2005 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERAZIONE 27 maggio 2004
Legge n. 443/2001 - Primo programma delle opere strategiche. Raccordo autostradale tra l'autostrada A4 e la Valtrompia. (Deliberazione n. 12/2004).

IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443, che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare modifiche al menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione delle opere incluse nel programma approvato da questo Comitato, prevede che gli interventi medesimi siano compresi in intese generali quadro tra il Governo e ogni singola regione o provincia autonoma, al fine del congiunto coordinamento e realizzazione delle opere;
Visto il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
Visti, in particolare, l'art. 1 della citata legge n. 443/2001, come modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', nella stesura risultante dalle modifiche apportate - da ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2002, n. 302;
Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 - supplemento ordinario), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il primo programma delle opere strategiche, che include all'allegato 2, ai soli fini procedurali, nell'ambito dei «Corridoi stradali ed autostradali» della regione Lombardia, il «collegamento autostradale Brescia-Lumezzane»;
Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche;
Vista la sentenza n. 303 del 25 settembre 2003 con la quale la Corte costituzionale, nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001 ed ai decreti legislativi attuativi, si richiama all'imprescindibilita' dell'intesa tra Stato e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa anche essere successiva ad un'individuazione effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera sono da considerare inefficaci finche' l'intesa non si perfezioni;
Vista la nota del 23 febbraio 2004, n. 95, integrata con note 27 febbraio 2004, n. 107, e 31 marzo 2004, n. 207, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, la relazione istruttoria sul progetto definitivo del «Raccordo autostradale tra l'autostrada A4 e la Valtrompia», proponendone l'approvazione, con raccomandazioni e prescrizioni, ai soli fini procedurali;
Vista la nota del 27 maggio 2004, n. A1.2004.0028072, con la quale la regione Lombardia conferma il proprio assenso in ordine al progetto predetto, anche ai fini della localizzazione dell'opera;
Considerato che questo Comitato ha conferito carattere programmatico al quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta delibera n. 121/2001, riservandosi di procedere successivamente alla ricognizione delle diverse fonti di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
Considerato che il collegamento autostradale Brescia-Lumezzane figura tra gli interventi inseriti nell'Intesa generale quadro tra Governo e regione Lombardia, sottoscritta l'11 aprile 2003, nell'ambito dei «Corridoi autostradali e stradali»;
Udita la relazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze;
Prende atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare: sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
che l'intervento consiste nella realizzazione del raccordo autostradale di collegamento dell'autostrada A4 alla Valtrompia, per uno sviluppo complessivo di circa 37 km, articolato nei seguenti tratti distinti:
Ospitaletto-Concesio (12,6 km), in cui e' previsto l'adeguamento dell'attuale strada provinciale 19 e di tutte le intersezioni con la viabilita' esistente;
Concesio-Lumezzane con lo svincolo di Sarezzo (11,6 km + 2,2 km), di nuova realizzazione e a pedaggio, caratterizzato da un susseguirsi di gallerie e viadotti riconducibili alla conformazione orografica della zona, tra l'altro fortemente antropizzata;
Concesio-Stocchetta (4,9 km), in cui e' prevista la realizzazione di una viabilita' superficiale a servizio urbano e di una sotterranea di scorrimento da e per la Valtrompia;
Caserma Papa (2,6 km), ove e' previsto l'ammodernamento del tracciato della tangenziale ovest di Brescia in corrispondenza appunto della Caserma ed il conseguente adeguamento degli svincoli esistenti;
che l'infrastruttura e' al servizio di un'area fortemente urbanizzata e caratterizzata dalla presenza di circa 8.000 imprese, che impiegano oltre 40.000 addetti;
che l'infrastruttura stessa e' inclusa nel protocollo d'intesa della grande viabilita' relativa all'area metropolitana bresciana per l'interconnessione funzionale fra i sistemi tangenziale ed autostradale di Brescia, protocollo sottoscritto il 4 dicembre 1998 dalla regione Lombardia, dalla provincia di Brescia, dal comune di Brescia, dalla «Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.a.» (concessionaria per la costruzione e l'esercizio dell'omonima autostrada, A4, e delle relative opere di ammodernamento, potenziamento e completamento) e dalla «Autostrade Centro padane S.p.a.»;
che l'intervento e' inserito nel vigente piano finanziario 1999-2024 della «Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.a.», allegato alla convenzione stipulata dalla medesima Societa' con l'ANAS il 7 dicembre 1999 ed approvata dal Ministro dei lavori pubblici, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica;
che l'opera figura altresi' nell'Accordo di programma quadro su «riqualificazione e potenziamento del sistema autostradale e della grande viabilita' della regione Lombardia», stipulato il 3 aprile 2000 tra il Ministero dei lavori pubblici, il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, la regione Lombardia e le province di Milano, Brescia, Cremona, Mantova e Pavia;
che la realizzazione dell'opera e' altresi' prevista nel piano straordinario per lo sviluppo delle infrastrutture, allegato al documento di programmazione economico-finanziaria regionale approvato dal consiglio regionale con delibera n. VII/620 del 22 ottobre 2002;
che il progetto definitivo che viene sottoposto a questo Comitato, approvato dal consiglio di amministrazione dell'ANAS S.p.a. il 20 marzo 2003 per l'importo complessivo di Euro 739.401.600 - da sostenere in autofinanziamento - e presentato dall'ANAS stessa il 18 aprile 2003 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, costituisce la versione aggiornata di un precedente elaborato, redatto nel 2000 dalla «Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.a.» e oggetto del decreto interministeriale VIA del 22 ottobre 2002, con il quale il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio ed il Ministero per i beni e le attivita' culturali hanno espresso parere favorevole con prescrizioni;
che l'aggiornamento del progetto definitivo - concluso nel gennaio 2003 e che tiene conto, oltre che delle criticita' territoriali emerse nella fase precedente, anche dei piu' recenti orientamenti della normativa tecnica stradale soprattutto in tema di sicurezza - recepisce in particolare le prescrizioni di pertinenza di tale fase progettuale formulate nel citato decreto VIA del 22 ottobre 2002 e tiene conto delle altre osservazioni pervenute nell'ambito della procedura di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, avviata dalla suddetta societa' l'11 aprile 2001;
che il progetto definitivo in argomento e' stato trasmesso a tutte le amministrazioni a vario titolo interessate e che sul medesimo la struttura tecnica del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha indetto apposita Conferenza di servizi, svoltasi il 29 luglio e 1° settembre 2003, secondo la procedura prevista dall'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002;
che, ai sensi dell'art. 4, comma 2, del decreto legislativo n. 190/2002, l'ANAS in data 12 giugno 2003 ha comunicato l'avvio del procedimento per la dichiarazione di pubblica utilita' a mezzo annuncio su tre quotidiani, due dei quali a diffusione nazionale;
che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio ha proceduto alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni impartite con il piu' volte citato decreto VIA, esprimendosi di massima positivamente, ma segnalando che detta verifica dovra' essere completata in sede di progettazione esecutiva come da prescrizioni riportate in note del 28 luglio e del 1° settembre 2003, che includono altresi' prescrizioni da attivare nelle successive fasi della costruzione e dell'esercizio;
che analoga verifica di ottemperanza e' stata effettuata dal Ministero per i beni e le attivita' culturali, che ha prescritto che, in fase di progettazione esecutiva, vengano particolarmente curati l'inserimento ambientale della barriera di esazione e la qualita' progettuale dei singoli manufatti previsti nell'area;
che la regione, con delibera 8 agosto 2003, n. 14097, ha formulato parere favorevole, con prescrizioni, sul progetto, tra l'altro richiedendo che il piano di cantierizzazione venga concordato con i comuni interessati anche al fine di definire modalita' e tempistica per l'utilizzo delle strade urbane e indicando le misure di compensazione, ed ha altresi' manifestato favorevole volonta' di intesa sulla localizzazione dell'opera, dei pari con prescrizioni;
che hanno espresso i loro pareri, tra gli altri, anche il Ministero della difesa, la provincia di Brescia, la comunita' montana di Val Trompia, l'ARPA - Dipartimento di Brescia, l'Agenzia interregionale per il fiume Po (AIPO), l'Autorita' di bacino per il Po, il comune di Brescia ed altri comuni interessati;
che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha proposto le prescrizioni e raccomandazioni da formulare in sede di approvazione del progetto, illustrando le motivazioni in caso di mancato recepimento delle prescrizioni e raccomandazioni espresse dagli enti e dalle amministrazioni interessate;
che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha proposto le prescrizioni finalizzate alla risoluzione delle interferenze, in relazione alle osservazioni pervenute al programma delle stesse interferenze dai relativi enti gestori; sotto l'aspetto attuativo:
che il soggetto aggiudicatore ai sensi del decreto legislativo n. 190/2002 e' l'ANAS S.p.a.;
che la concessionaria procedera' all'appalto dei lavori, nel rispetto della normativa vigente;
che la data, indicata in via orientativa, per la messa in esercizio, e' l'anno 2008 e che l'ultimazione dei lavori e' in correlazione alla successione con cui saranno appaltati i lotti funzionali che compongono l'opera; sotto l'aspetto finanziario:
che, nel citato piano finanziario allegato alla convenzione del 7 dicembre 1999, l'opera figurava inclusa con un costo di L. 524.180.000.000, pari a Euro 270.716.377;
che il costo ha subito una prima sensibile lievitazione, attestandosi sul menzionato importo di 739.401.600 euro, in fase di aggiornamento del progetto originario a seguito delle migliorie introdotte in termini di sicurezza (al fine soprattutto di assicurare protezione contro i rischi in sotterraneo, svolgendosi il percorso in gran parte in galleria), nonche' in termini di funzionalita' ed inserimento nel territorio;
che il costo complessivo dell'intervento proposto per l'approvazione, a seguito dell'aggiornamento del quadro economico comunicato dalla societa' concessionaria al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con nota del 3 dicembre 2003, e' di 769.318.709 euro ed include le integrazioni di costo per ulteriori lavori da effettuare in economia, con riferimento ai preventivi acquisiti dagli enti gestori dei servizi ed infrastrutture interferite, nonche' i maggiori oneri per l'acquisizione di aree ed immobili, riferiti all'elenco aggiornato dei proprietari;
che il nuovo quadro finanziario e' stato condiviso dall'ANAS con nota 20 febbraio 2004, n. 1598, e che la copertura finanziaria dell'opera, per il suddetto importo complessivo di 769.318.709 euro, sara' integralmente assicurata dalla societa' concessionaria, senza l'apporto di risorse pubbliche aggiuntive, come rappresentato dall'ANAS stessa - da ultimo - con la nota citata;
che l'unica tratta soggetta a pedaggio, indicato quale forfettario e tipo sistema aperto, e' - come sopra esposto - la tratta Concesio-Lumezzane ove e' prevista una barriera altamente automatizzata unita ad un Centro servizi ubicato allo svincolo di Concesio e ove transitano solo i flussi di traffico con destinazione e provenienza nord, mentre restano esentate da pedaggiamento le connessioni con Brescia e Ospitaletto, in quanto interessate da lavori di mera riqualificazione di tratti esistenti;
che le modalita' della copertura finanziaria dell'opera, in relazione all'incremento di costo rispetto alle previsioni del piano economico-finanziario vigente, saranno ridefinite in occasione della revisione quinquennale del piano medesimo, prevista per l'anno in corso;
Delibera: 1. Approvazione progetto definitivo.
1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 e dell'art. 16 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi del combinato disposto degli articoli 10 e 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, e' approvato - con le prescrizioni e le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - anche ai fini dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio, della dichiarazione di pubblica utilita' e della localizzazione dell'opera, il progetto definitivo del «Raccordo autostradale tra l'autostrada A4 e la Valtrompia» ed e' riconosciuta la compatibilita' ambientale dell'opera. L'approvazione sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le opere (prestazioni e attivita) previste nel progetto approvato.
1.2. Le prescrizioni citate al punto 1.1, cui e' condizionata l'approvazione del progetto, sono riportate nella parte I dell'allegato 1, che forma parte integrante della presente delibera, e sono suddivise tra prescrizioni da attuare in sede di progettazione esecutiva, prescrizioni da attuare nella fase di cantiere e prescrizioni da attuare nella fase di esercizio.
Le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono riportate nella parte II del citato allegato 1. Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dar seguito a qualcuna di dette raccomandazioni, fornira' al riguardo puntuale motivazione, in modo da consentire al menzionato Ministero di esprimere le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative.
1.3. E' altresi' approvato, con le prescrizioni riportate nel sopra citato allegato, il programma della risoluzione delle interferenze, predisposto dal soggetto aggiudicatore in relazione alle osservazioni pervenute dai relativi enti gestori.
1.4. I terreni e gli edifici di cui e' prevista l'espropriazione sono indicati nell'elaborato del progetto definitivo denominato «elenco ditte ed espropri», AD 1851, suddiviso - in relazione ai comuni interessati - nei sottofascicoli indicati nell'allegato 2, che forma parte integrante della presente delibera. 2. Copertura finanziaria.
In considerazione dell'incremento di costo rispetto alle previsioni del piano economico-finanziario vigente, le modalita' della copertura finanziaria dell'opera, che sara' integralmente assicurata dalla societa' concessionaria, saranno ridefinite in occasione della revisione quinquennale dei piano medesimo, prevista per l'anno in corso. L'atto aggiuntivo alla vigente convenzione, con il quale verra' concordata tra le parti detta revisione, verra' approvato con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze, ai sensi della normativa vigente in materia. 3. Clausole finali.
3.1. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto definitivo dell'intervento «Raccordo autostradale tra l'autostrada A4 e la Valtrompia» approvato con la presente delibera.
3.2. Il soggetto aggiudicatore provvedera', prima dell'inizio dei lavori, a fornire assicurazioni al predetto Ministero sull'avvenuto recepimento, nel progetto esecutivo, delle prescrizioni riportate, con riferimento a detta fase progettuate, nel menzionato allegato, nonche' sul rispetto delle altre indicazioni di cui all'allegato stesso: il citato Ministero procedera', a sua volta, a dare comunicazione al riguardo alla segreteria di questo Comitato.
3.3. Il medesimo Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, anche tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
Roma, 27 maggio 2004
Il presidente delegato Tremonti
Il segretario del CIPE Baldassarri Registrato alla Corte dei conti l'11 gennaio 2005 Ufficio di controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 1 Eco nomia e finanze, foglio n. 4
 
Allegato 1
PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI PROPOSTE DAL MINISTERO
DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Parte I
PRESCRIZIONI 1.1. Prescrizioni da sviluppare in sede di progettazione esecutiva.
Prescrizioni di carattere tecnico
La progettazione esecutiva di tutti gli interventi che interessano la viabilita' comunale di Brescia o strutture comunali, comprese le opere di mitigazione ambientale dovra' avvenire in stretta collaborazione con i competenti uffici comunali al fine di utilizzare criteri progettuali omogenei con quelli adottati dalla stessa amministrazione comunale;
in comune di Rodendo Saiano dovra' essere previsto un marciapiede lungo il lato est del sottopasso di via Brescia, rialzato rispetto al livello della carreggiata stradale, avente larghezza minima di m 1,5 e relativo impianto di illuminazione pubblica;
nella rotatoria nei pressi del casello di Ospitaletto dovra' essere verificato l'ingombro dinamico dei veicoli (definiti dall'art. 61 del codice della strada) in transito con le loro dimensioni e masse (art. 62 del codice della strada) al fine di determinare la larghezza minima di corsia nella rotatoria stessa;
nel comune di Sarezzo, in corrispondenza della confluenza tra il fiume Mella e il torrente Gobbia (Faidana), dovra' essere risolto adeguatamente il problema della interferenza tra il raccordo autostradale di progetto e il collettore fognario di Valle e la pista ciclabile sovracomunale;
con riferimento al comune di Villa Carcina, la rotatoria di Carcina, all'altezza della intersezione con la s.p. 345 in localita' Stra, dovra' essere armonizzata con la strada comunale di nuova realizzazione, come da progetto di fattibilita' inviato alla provincia di Brescia e con la zona a parcheggio sul lato est, che rimarrebbe altrimenti interclusa;
in comune di Brescia, si prescrive la sostituzione della nuova bretella di svincolo di via Volturno con due rotatorie di diametro contenuto (circa 40 m) da ubicarsi in asse alla via Volturno stessa, in corrispondenza degli innesti delle preesistenti piste di svincolo sulla tangenziale ovest. Si prescrive altresi' l'allungamento dell'esistente corsia di manovra sul lato orientale della tangenziale ovest. Per l'individuazione della localizzazione delle predette opere in variante si rimanda all'allegato cartografico «1»;
la rotatoria sull'incrocio Crotte, Oberdan, Franchi, in comune di Brescia, nonche' il raddoppio del ponte sul fiume Mella di via Crotte dovranno essere attentamente dimensionati e la viabilita' organizzata anche in funzione dei collegamenti ciclopedonali tra citta' ed Oltremella;
in comune di Brescia, nel prendere atto della sopravvenuta impossibilita' di realizzare l'area di servizio prevista dal progetto definitivo, in quanto la stessa e' gia' in fase realizzativa su autorizzazione dell'amministrazione comunale di Brescia, si dispone che il concessionario dovra' prevedere lo stralcio dell'intervento e farsi carico, nell'ambito della progettazione esecutiva, del sottopasso ciclopedonale chiesto dallo stesso comune;
con riferimento allo svincolo di Concesio dovra' studiarsi un'ulteriore riduzione dell'interferenza dei manufatti autostradali con le prime pendici del monte Scapia;
in comune di Concesio si dovranno rispettare le aree pertinenziali della piscina, riducendo l'interferenza del raccordo con detta struttura realizzata durante i tempi di redazione e approvazione del progetto in parola;
in comune di Concesio si dovra' prevedere una nuova localizzazione per l'Isola di igiene urbana, individuata in sinistra orografica del fiume Mella, in adiacenza diretta alla viabilita' esistente come da elaborato cartografico «2» che si allega;
con riferimento svincolo di Stocchetta, in comune di Brescia, andra' verificata nella fase successiva, mediante stralci a scala adeguata, l'opera di tutela del corso d'acqua del fiume Mella, effettivamente necessaria;
in riferimento al comune di Brescia ed in particolare al ponte sul fiume Mella in corrispondenza di via Capretti (cavalcavia Collebeato), poiche' lo stesso verra' sostituito da una nuova struttura con una sezione di 9,20 m, si dovra' realizzare un impalcato opportunamente ampliato in modo da dare continuita' alla pista ciclabile che in corrispondenza del ponte passa dalla sponda destra alla sponda sinistra dei fiume Mella;
in comune di Castegnato, in riferimento allo svincolo tra la s.s. 510 e la s.p. 45 (localita' Mandolossa), si dovra' prevedere, in sede di stesura del progetto esecutivo, di mantenere la massima distanza possibile tra lo svincolo summenzionato e i fabbricati siti ad ovest dello svincolo medesimo;
in comune di Castegnato si dovra' prevedere nello svincolo tra la s.s. 510 e la s.p. 45 (localita' Mandolossa), sul lato ovest la compatibilita' del progetto con la formazione di una pista ciclabile avente larghezza di almeno 2 m;
si dovra' realizzare un tratto di galleria artificiale della lunghezza di circa 180 m tra il cavalcavia di Collebeato e la sezione stradale 43 in luogo del corrispondente tratto di trincea con occupazione degli stessi sedimi;
dovranno prevedersi sufficienti accessi al servizio ristorante «La Selva» in comune di Concesio, nonche' individuare idonea area a parcheggio di pertinenza. Dovra' altresi' provvedersi all'installazione di adeguata segnaletica di riferimento relativamente alla localizzazione del ristorante in questione;
dovra' essere verificata la viabilita' di collegamento tra la via Campagnole (Concesio) e il comune di Collebeato (ponte Cembre). Inoltre dovranno essere recuperati gli attuali parcheggi esistenti, di proprieta' della Societa' Pedrini PPL, in area adiacente all'attivita' produttiva;
l'attraversamento del fiume Mella nel comune di Concesio, a confine con il comune di Villa Carcina, dovra' avvenire a corsie molto ravvicinate, in modo tale da interferire il meno possibile con il fiume Mella e con il Torrente Codigolo;
dovra' essere predisposta una soluzione progettuale relativa al nuovo ponte sul fiume Mella (via Crotte), conforme alle disposizioni impartite dal P.S.F.F. circa i criteri di compatibilita' idraulica delle infrastrutture pubbliche all'interno delle fasce A e B (Direttiva Ponte-allegato alla deliberazione n. 2 in data 1° maggio 1999 dell'Autorita' di bacino);
dovranno essere sviluppati studi e simulazioni comparative al fine di scegliere lo svincolo (o gli svincoli) il cui completamento garantisca la massima efficacia, comprendenti sistemi di esazione, politiche tariffarie e agevolazioni per il traffico locale nonche' il quadro delle misure di accompagnamento che dovranno essere prese sulla viabilita' locale. Tali studi dovranno essere presentati al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio unitamente al progetto degli svincoli oggetto di completamento per la opportuna verifica;
il proponente dovra' progettare e realizzare il completamento funzionale di almeno uno svincolo con tutte le diramazioni di entrata e di uscita, nel tratto compreso tra Codolazza e Sarezzo, e comunque di tutti quelli necessari a massimizzare l'efficacia della nuova infrastruttura nell'alleggerire il traffico locale nelle tratte piu' critiche della viabilita' ordinaria e in particolare negli attraversamenti urbani;
si dovra' tenere conto delle soluzioni progettuali proposte dall'AIPO relativamente al Ponte Mella sud - Ponte Mella nord - Ponte comunale di Concesio; si dovra' assicurare, altresi', la continuita' di transito lungo i tratti arginati mediante la formazione di rampe a monte ed a valle dei viadotti e dovranno essere stabilizzate, in corrispondenza dei detti manufatti stradali, le sezioni d'alveo mediante la formazione di presidi spondali di massi calcarei;
le nuove opere idrauliche che modificano l'assetto del corso d'acqua del fiume Mella, dovranno essere progettate con riferimento all'intera asta fluviale, al fine di garantire l'assenza di effetti negativi sulla stabilita' e sull'efficienza dei sistemi difensivi, sulla sicurezza delle aree adiacenti al corso d'acqua e sull'uso delle risorse in atto;
si dovra', di concerto con il comune di Rodendo Saiano, realizzare l'impianto di illuminazione pubblica per il sottopasso di via Colombaia, zona cimitero;
in comune di Rodengo Saiano, al fine di migliorare le condizioni di sicurezza del transito pedonale, si dovra' elaborare una soluzione progettuale per la realizzazione, in prossimita' dello svincolo s.p. 19 - s.p. 46 (sottopasso via Brescia) di un marciapiede lungo il lato est del sottopasso di via Brescia, rialzato rispetto al livello della carreggiata stradale, avente larghezza minima di 1,5 m; dette soluzioni progettuali dovranno essere sottoposte al preventivo benestare comunale;
la rotatoria di Carcina, all'altezza dell'intersezione con la strada provinciale n. 345 in localita' Stra, dovra' risultare armonizzata con la strada comunale di nuova realizzazione, come da progetto di fattibilita' gia' inviato alla provincia di Brescia in data 17 marzo 2003, protocollo n. 4169 e con la zona a parcheggio a lato est, che rimarrebbe altrimenti interclusa;
in comune di Villa Carcina, dovra' essere approfondito lo studio dello spostamento della sede dello scarico montano dato che in passato, in presenza di violente precipitazioni, ha creato danni e disagi all'abitato;
si dovranno ripristinare i passi carrai di accesso alla caserma Papa situata in Brescia in corrispondenza della sezione stradale 26;
si dovra' predisporre un passo carraio in corrispondenza della sezione stradale 30 all'altezza del numero civico 72 di via Oberdan a Brescia;
in comune di Brescia, dovra' essere allontanata ad una distanza non inferiore a 20 m, la piazzola di sosta posta tra le sezioni stradali 31 e 32 lungo la via Oberdan;
con riferimento al raccordo con la s.p. 3 per Lumezzane dovra' svilupparsi un ulteriore dettaglio progettuale per verificare l'effettiva interferenza con il corso d'acqua;
per il sistema di illuminazione dei nodi si dovra' perseguire un aspetto curato e composto, che tra l'altro, nel perseguire gli obiettivi tecnici operativi e di sicurezza della circolazione, adotti tecnologie di massima efficienza energetica e soluzioni di schermatura che ne eliminino quanto piu' possibile le dispersioni verso l'alto e verso le aree limitrofe e l'intorno territoriale;
con riferimento al comune di Collebeato, dovra' essere studiata l'adozione di ulteriori opere di mitigazione tese ad una maggiore ottimizzazione e riduzione degli impatti dovuti all'inquinamento acustico e visivo, poiche' il tratto di raccordo autostradale e' prospiciente le zone residenziali dello stesso comune;
il progetto dovra' comprendere gli interventi necessari a garantire continuita' ad un percorso ciclopedonale a destra del Mella lungo il tratto compreso fra Brescia e S. Vigilio;
dovranno essere verificate con le competenti autorita' le condizioni di sicurezza stradale nella esistente galleria di Ronco di Gussago con particolare riferimento alla sua sezione trasversale; si dovra' prevedere altresi' l'ampliamento della piattaforma con corsie di 3,75 m;
poiche' nella zona sono presenti numerose aziende a rischio di incidente rilevante, dovra' essere condotta una verifica circa l'interferenza con il tracciato ai fini degli adempimenti previsti dal decreto legislativo n. 334/1999 (art. 14);
raccordo con la s.p. 19 in corrispondenza del casello di Ospitaletto: dovra' essere previsto, in accordo con la societa' concessionaria della tangenziale sud esterna di Brescia, la riqualificazione ed il potenziamento del sovrappasso autostradale che collega le due arterie.
Prescrizioni di carattere ambientale Rumore e vibrazioni.
Gli interventi di mitigazione dell'impatto acustico in corrispondenza dei recettori individuati in fregio alla direttrice autostradale dovranno essere aggiornati in considerazione dei seguenti criteri:
all'interno della fascia autostradale dovra' comunque essere garantito il rispetto dei valori limite di 65 (diurno) e 55 (notturno) dBA. Qualora tale obiettivo non fosse ragionevolmente conseguibile ovvero in presenza di edifici isolati, si dovranno comunque prevedere adeguati interventi di isolamento dei singoli recettori, interventi che dovranno comunque garantire condizioni di comfort climatico in tutte le stagioni;
gli interventi di mitigazione a tutela degli insediamenti presenti al di fuori della fascia di rispetto, dovranno essere dimensionati adottando come obiettivo i valori di qualita' di cui all'art. 7 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 novembre 1997; in assenza di zonizzazione acustica si procedera' a classificazione stralcio in accordo con le competenti amministrazioni comunali;
relativamente allo svincolo con la s.s. 510 in localita' «Baitello» in comune di Castegnato, il progetto esecutivo dovra' esaminare la possibilita' di distanziare tale svincolo quanto possibile dall'edificato sito ad ovest; dovranno comunque essere previste sia idonee barriere fonoassorbenti a tutela delle emissioni sonore e da traffico che mascheramenti dell'infrastruttura con piantumazioni ad alto fusto;
con riferimento al comune di Collebeato, dovra' essere studiata l'adozione di ulteriori opere di mitigazione tese ad una maggiore ottimizzazione e riduzione degli impatti dovuti all'inquinamento acustico e visivo, poiche' il tratto di raccordo autostradale e' prospiciente le zone residenziali dello stesso comune;
in comune di Rodendo Saiano, dovranno essere posizionate barriere fonoassorbenti lungo la corsia di uscita dall'autostrada verso la ex s.s. 510 (direzione Iseo-Brescia) anche sul lato nord degli edifici che si trovano racchiusi nel nuovo sistema viario;
si ritiene necessaria una verifica complessiva degli obiettivi di livello di rumore da conseguire e degli interventi di mitigazione, alla luce della prescrizione ministeriale, in base alla classificazione acustica vigente o, quale ipotizzabile, in base ai criteri definiti dalla legge regionale n. 13/2001 e dettagliati nella D.G.R. VII/9776. In tal senso il proponente dovra':
determinare, in funzione della classificazione acustica (eventualmente dello stralcio concordato con il comune in assenza di zonizzazione) e per ogni insediamento al di fuori della fascia di rispetto autostradale (prevista dal codice della strada e dal regolamento di attuazione ed esecuzione), i valori limite di rumore che, secondo quanto prescritto alla lettera e) nel decreto di pronuncia di compatibilita' ambientale, devono essere rispettati, cioe' i valori di qualita' per la classe attribuita all'area; in ogni caso l'attribuzione di classe acustica dovra' essere congruente con i criteri definiti dalla regione Lombardia con legge n. 13/2001 e dettagliati con D.G.R. VII/9776;
adeguare il progetto dimensionando gli interventi di mitigazione acustica in modo da conseguire gli obiettivi suddetti; a tal fine dovranno essere, preliminarmente, condotte le opportune simulazioni modellistiche con le nuove configurazioni di barriere dimensionate ad hoc, al fine di valutarne previsionalmente l'efficacia;
per quanto riguarda gli interventi al recettore, al fine di conseguire il comfort climatico in tutte le stagioni andra' verificato che le finestre autoventilanti previste siano adeguate e se non debba eventualmente essere abbinato un sistema di condizionamento;
in comune di Castegnato, si dovra' prevedere la formazione di idonee barriere fonoassorbenti in corrispondenza del lato ovest dello svincolo, tra la s.s. 510 e la s.p. 45 (localita' Mandolossa), a tutela dei fabbricati esistenti in zona dalle emissioni sonore prodotte dal traffico, nonche' dal relativo inquinamento mediante apposita piantumazione di essenze ad alto fusto;
in comune di rodendo Saiano dovra' essere previsto il posizionamento di barriere fonoassorbenti lungo la corsia di uscita dall'autostrada verso la ex s.s. 510 (direzione Iseo-Brescia), ora strada provinciale, e sul lato nord del gruppo di edifici che si trovano racchiusi nel nuovo sistema viario. Qualita' dell'aria.
Per quanto riguarda l'impatto sulla qualita' dell'aria, il proponente dovra' concordare con l'ARPA Lombardia un programma di monitoraggio in corrispondenza dei recettori significativi, finalizzato a verificare l'effettivo rispetto dei valori limite di qualita' dell'aria determinati dalle normative vigenti a livello regionale, nazionale ed europeo; laddove le misure evidenziassero situazioni di criticita', la societa' concessionaria dovra' concordare con ARPA Lombardia le adeguate misure di gestione del traffico e della circolazione che consentano di rientrare al di sotto dei valori limite;
dovranno essere eseguite analisi sulla qualita' dell'aria, anche al fine di determinare le distanze dalla sede viaria oltre le quali non si risentira' dell'effetto del traffico autostradale. Stabilite tali distanze «di tutela per la salute pubblica», dovranno essere tracciate ai lati della nuova arteria opportune fasce di tutela di pari profondita';
ove all'interno delle fasce di tutela per la salute pubblica, da individuare lungo l'infrastruttura, ricadessero siti sensibili, dovranno essere previsti monitoraggi specifici della qualita' dell'aria, indicativi di esposizione all'inquinamento aereo dei residenti, con analisi di parametri e cadenza da concordarsi con ARPA territorialmente competente. Sulla base dei risultati delle analisi di cui sopra dovranno altresi' essere posti in opera i necessari interventi di mitigazione;
i comuni dovranno adeguare le previsioni dei vigenti strumenti urbanistici comunali in relazione alla presenza della nuova infrastruttura quale fonte inquinante;
il sistema di ventilazione dovra' garantire, in ogni posizione del tracciato in galleria, un'ottimale aspirazione ed allontanamento dei gas di scarico evitando pericolosi accumuli inquinanti. Geologia, idrogeologia ed acque superficiali.
La progettazione dovra' assicurare, sia per quanto concerne le opere stradali che relativamente all'ubicazione dei previsti cantieri, la salvaguardia qualitativa delle falde acquifere captate, ed in particolare dei pozzi pubblici (pozzi comunali di Collebeato, Concesio, Gussago, Villa Carcina e Rodengo) e privati destinati ad uso idropotabile esistenti nel territorio. A tale scopo dovra' comunque essere predisposta una precisa indagine idrogeologica che valuti le eventuali interferenze dell'opera in questione con i predetti pozzi, situati nelle immediate adiacenze del tracciato stradale;
la progettazione delle opere stradali all'interno delle fasce fluviali A e B e della fascia C del fiume Mella, delimitata dalla presenza di un limite di progetto con la fascia B (frazione «Campagnola» del comune di Concesio) nel «Piano stralcio per l'assetto idrogeologico del bacino idrografico del fiume Po (PAI), se non altrimenti localizzabili, dovra' risultare conforme alle norme di attuazione del piano stesso, ed in particolare dell'art. 38, commi 1 e 3;
la progettazione esecutiva dovra' altresi' prevedere la valutazione di compatibilita' idraulica delle nuove opere di attraversamento, con luce netta complessiva superiore a 6 m, degli elementi del reticolo idrografico non oggetto di delimitazione delle fasce fluviali nel PAI (torrenti Vaila e Gandovere) e del reticolo idrografico minore, individuato dai comuni in ottemperanza alle disposizioni di cui all'allegato B della D.G.R. 25 gennaio 2002, n. 7/77868. Tale valutazione dovra' essere redatta conformemente ai contenuti della sopra citata «Direttiva contenente i criteri per la valutazione della compatibilita' idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all'interno delle fasce A e B», in ottemperanza alle disposizioni del PAI riportate all'art. 19, primo comma, delle N.T.A. e secondo le metodologie di studio contenute negli allegati 3 e 4 alla D.G.R. 29 ottobre 2001, n. 7/6645;
le opere stradali ed i cantieri ubicati parzialmente all'interno del conoide del Torrente Valpiana dovranno essere compatibili con i contenuti dello studio: «Verifica idraulica delle condizioni di deflusso delle portate di piena nella zona urbana della frazione Costorio» in ottemperanza delle disposizioni dell'art. 6 della delibera di adozione del piano stralcio assetto idrogeologico, tenuto conto in particolare che l'opera ed i predetti cantieri interessano unicamente l'area a bassa pericolosita' H2 del conoide individuato con il suddetto studio idraulico;
dovra' essere predisposto uno studio geologico ed idrogeologico finalizzato all'individuazione delle reali condizioni di stabilita' del versante a monte del viadotto denominato Val Gobbia, in territorio del comune di Sarezzo, in quanto l'Atlante dei rischi idraulici ed idrogeologici del PAI riporta sul versante medesimo la presenza di un'area di frana attiva non perimetrata;
si dovra' redigere un'indagine idrogeologica finalizzata a determinare i valori relativi alla massima escursione stagionale della falda freatica, riferiti all'ultimo quinquennio, nell'area in «frazione Costorio» del comune di Concesio, dove l'interramento delle opere potrebbe interferire con le acque sotterranee;
dovranno essere previste tutte le opere accessorie (cunette, tombinature, vasche di raccolta) atte a garantire la salvaguardia qualitativa del paleoalveo del fiume Mella, che e' sede di acquiferi di portate anche elevate (superiori a 20 l/s), captati per uso idropotabile dai comuni (i filtri dei pozzi comunali di Concesio e Villa Carcina sono posizionati a partire da profondita' di 40-50 metri dal p.c);
dovra' essere condotta un'indagine idrogeologica finalizzata ad accertare la potenziale influenza negativa che gli scavi, relativi alla realizzazione delle gallerie mediante l'uso di esplosivo, possono comportare sulle portate idriche delle due opere di captazione del comune di Gussago e di quella del comune di Lumezzane, poste immediatamente a monte del tracciato stradale, rispettivamente alle distanze di 50 e 100 m e 300 m. Si segnala la necessita' di salvaguardare le opere di presa esistenti, in quanto generalmente negli ambiti territoriali montani gli acquiferi appaiono piu' limitati e meno protetti naturalmente, e quindi risulta prevalente l'interesse pubblico finalizzato a garantire la loro tutela;
in ottemperanza alle disposizioni di cui all'art. 16, comma 4, della legge 11 febbraio 1994, n. 109, ed al decreto del Ministero dei lavori pubblici in data 11 marzo 1988, dovranno comunque essere effettuate tutte le previste indagini geologiche, idrogeologiche e geotecniche essenziali per verificare la validita' delle ipotesi progettuali e per consentire la scelta delle migliori soluzioni da adottare in fase di esecuzione dei lavori;
per cio' che concerne la produzione di rifiuti derivanti dall'attivita' cantieristica, si rammentano gli obblighi di corretto deposito temporaneo ex art. 6 decreto legislativo n. 22/1997;
si dispone che in sede di progettazione esecutiva, si dovra' modificare la tipologia del nuovo ponte sul fiume Mella (via Crotte), individuando una soluzione conforme alle disposizioni segnalate dall'ente AIPO;
le nuove opere idrauliche che modificano l'assetto del corso d'acqua del fiume Mella, debbono essere progettate con riferimento all'intera asta fluviale, al fine di garantire l'assenza di effetti negativi sulla stabilita' e sull'efficienza dei sistemi difensivi, sulla sicurezza delle aree adiacenti al corso d'acqua e sull'uso delle risorse in atto. Altre prescrizioni.
In fase di progettazione esecutiva si dovranno fornire indicazioni sulle modalita' di isolamento, laddove, nella fase di realizzazione dell'opera, si accertino episodi accidentali di contaminazione del materiale di scavo (es. perdite di olio mezzi);
le opere di compensazione ambientale dovranno applicarsi ad un territorio piu' vasto di quello che comprende l'infrastruttura, e di massima prevedere:
la localizzazione delle aree da rinaturalizzare, a seguito di valutazioni intese puntuali con gli enti territoriali e con i consorzi di bonifica;
la cronoprogrammazione delle misure di compensazione, da ultimarsi prima dell'entrata in esercizio del raccordo autostradale;
si dovranno realizzare interventi di verde lungo l'infrastruttura in grado di costituire un vero e proprio corridoio ecologico. Tali interventi consisteranno nell'impianto di filari di alberi e prati, localizzati in misura significativa in fregio all'infrastruttura;
gli interventi di ripristino degli elementi vegetazionali e le opere di inserimento a verde e di riqualificazione ecosistemica, in particolare nell'ambito fluviale del Mella, siano effettuati utilizzando specie vegetali autoctone (D.G.R. 29 febbraio 2000, n. 6/48740) e che sia garantita la manutenzione delle aree rivegetate;
si osserva che le superfici prossime a tali infrastrutture spesso possono rappresentare luoghi favorevoli all'abbandono indiscriminato di rifiuti, con conseguente formazione di aree di degrado; pertanto si raccomanda di individuare funzioni da assegnare - attraverso un piano di utilizzo, riqualificazione e di manutenzione - a tali aree, anche in accordo con le amministrazioni comunali;
la concessionaria dovra' farsi carico di segnalare agli enti gestori di competenza, le linee elettriche ad alta tensione, interferite o di nuova realizzazione, le quali dovranno essere dotate di accorgimenti atti a limitare i danni all'avifauna (ad esempio spirali colorate), in particolare in prossimita' della rete idrica maggiore e degli elementi della rete idrica minore a maggiore valenza naturale;
nel tratto terminale dello svincolo di Sarezzo, che interessa il corso del torrente Faidana, si dovranno attuare interventi volti all'inserimento di vegetazione igrofila;
in fase di progettazione esecutiva, dovranno essere particolarmente curati l'inserimento ambientale dell'opera e la qualita' progettuale dei singoli manufatti (palazzina degli uffici, spazi di servizio ed accoglienza, locali tecnici, barriera di esazione, centro servizi invernali);
in comune di Concesio, poiche' il collegamento della localita' S. Vigilio di Concesio verso Gussago e' previsto solo a pagamento si dovranno conseguire soluzioni, in accordo con il soggetto aggiudicatore ANAS, condizioni di viabilita' gratuita, valide per i soli collegamenti suddetti;
si dovra' tenere conto delle prescrizioni riportate nella circolare n. 146/394/4422 del 9 agosto 2000 dello Stato maggiore difesa in tema di segnalazione delle opere costituenti ostacolo alla navigazione aerea a bassa quota;
lo spostamento e la nuova posa in opera dei pannelli a messaggio variabile, presenti attualmente nelle isole spartitraffico (inglobate nella nuova rotatoria posta di fronte al casello di Ospitaletto) dovranno essere a cura e spese della societa' concessionaria;
la societa' concessionaria dovra' approfondire, di concerto con il competente servizio della regione Lombardia, in accordo con i Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'ambiente e della tutela del territorio, le reali possibilita' di implementazione, sul raccordo in oggetto, di uno schema di esazione dinamica innovativo, con l'obiettivo di ampliare le opzioni di utilizzo del raccordo autostradale orientando la domanda con opportune politiche tariffarie, funzionali fra l'altro all'obiettivo di non caricare di flussi di traffico addizionali la tangenziale ovest di Brescia, gia' ora prossima alla saturazione;
si dovranno adottare soluzioni atte a consentire l'esonero dal pagamento del pedaggio per chi si immette nella autostrada provenendo dalla frazione San Vigilio di Concesio, limitatamente al traffico generato dai residenti e dalle imprese insediate nella frazione, previ accordi con il soggetto aggiudicatore ANAS S.p.a.
Prescrizioni connesse alle reti idriche
Il rapporto tra le opere che si andranno a realizzare e l'ambiente idrico circostante dovra' essere valutato con particolare riferimento ai seguenti elementi:
interferenza delle opere con il reticolo idrografico principale e verifica del corretto inserimento in termini idraulici ed ambientali delle opere di attraversamento;
interferenza con il reticolo idrografico minore, rapporti con gli enti gestori, risoluzione delle problematiche relative al riordino del sistema irriguo e di colo, valutazione quali-quantitativa delle caratteristiche dei corpi idrici ricettori e loro potenziale impiego quale recapito delle acque di dilavamento;
individuazione e dimensionamento, con verifica dell'efficienza idraulica, dei manufatti di scavalco ed attraversamento;
analisi di dettaglio delle problematiche relative al trattamento e smaltimento delle acque meteoriche e di prima pioggia, con riferimento alle varie componenti del tracciato (rilevato, trincea, ecc.);
per cio' che riguarda l'interferenza con il sistema irriguo, il progetto esecutivo dovra' prevedere il mantenimento della rete idrografica, irrigua e promiscua esistente secondo i seguenti criteri:
nei tratti di tracciato in cui il profilo risulta in rilevato, gli attraversamenti idraulici dovranno essere effettuati mediante sottopasso del corpo stradale. Nella definizione planimetrica di tali attraversamenti, si dovra' aver cura di verificare che la distanza tra il cielo del manufatto di attraversamento e la livelletta del tracciato autostradale sia sempre maggiore di 1 m;
nei tratti di tracciato in cui il profilo risulta in trincea, gli attraversamenti idraulici dovranno essere effettuati mediante sovrappasso del corpo stradale prevedendo ponti-canale e/o ecodotti. Potra' essere previsto l'attraversamento «in sifone» del corpo stradale limitando questa soluzione solo ai casi tecnicamente non risolvibili con sovrappassi. In tal caso potra' essere prevista la concentrazione degli attraversamenti, accorpando piu' corsi d'acqua, per i quali dovra' essere ridefinito il tracciato immediatamente a monte e riorganizzando la distribuzione a valle dell'attraversamento stesso. Quando la differenza tra le quote del piano campagna e del nastro autostradale lo consentono, e' preferibile l'ecodotto al ponte-canale;
dovra' essere redatto uno specifico progetto delle opere idraulico-irrigue necessarie per risolvere le interferenze causate dall'infrastruttura. Tale progetto, che dovra' soddisfare i criteri di dimensionamento impartiti dalla D.G.R. 7/7868 del 25 gennaio 2002 e dall'Autorita' di bacino del fiume Po, dovra' prevedere:
il raccordo delle nuove opere alla rete esistente, mediante rivestimento in cls dei tratti di canale in sede nuova;
l'esclusione di manufatti a Botte-Sifone;
una viabilita' accessoria che garantisca la possibilita' di ispezione e manutenzione delle opere progettate e l'accesso ai fondi ed alla rete irrigua minore;
la realizzazione di sottopassi o sovrappassi di grandi dimensioni associati ai manufatti idraulici piu' importanti, per costituire passaggi ecologici e collegamento alla viabilita' di servizio della rete irriguo-idraulica;
l'irrigazione dei terreni frazionati;
le nuove opere di colo dei terreni e di collegamento necessarie per evitare il ristagno delle acque;
la realizzazione di nuove opere pluvirrigue per quei comprensori interessati dalla nuova linea in cui l'irrigazione viene effettuata a pioggia, mediante la realizzazione di un nuovo collettore in pressione a monte ed a valle della sede stradale, per ripristinare i collegamenti con l'impianto principale e la rete in pressione aziendale, oltre che inibire l'irrigazione della sede stradale;
le necessarie opere di ripiantumazione lungo gli argini dei nuovi canali; dovranno essere raccordate alla rete esistente, mediante rivestimento da estendersi per tutta la lunghezza della fascia di rispetto ferroviaria (50 m) sia a monte che a valle;
dovranno essere previste le viabilita' accessorie per le manovre, ispezioni e manutenzioni;
dovranno essere previste, a valle della nuova autostrada, le nuove opere irrigue necessarie per garantire l'irrigazione dei terreni frazionati della nuova arteria, prevedendo il rivestimento in cls dei tratti di canale in sede nuova;
dovranno essere previste, a monte della nuova autostrada, le opere di colo dei terreni, e di collegamento necessarie per evitare il ristagno sui terreni frazionati della nuova arteria stradale;
dovra' essere predisposto un piano delle manutenzioni dei nuovi manufatti irriguo-idraulici e la relativa copertura finanziaria in carico alla societa' di gestione dell'autostrada;
dovra' essere opportunamente valutato il forte impatto che la nuova opera autostradale avra' sulle aziende agricole del territorio per quanto riguarda la problematica della ricomposizione delle proprieta' frammentate, per conseguire la difesa della produzione e la valorizzazione economico agraria del comprensorio, le eventuali misure di compensazione e/o indennizzo;
in riferimento all'opera n. 3/22 «botte a sifone», si prescrive che, durante lo sviluppo della progettazione esecutiva stessa, la Concessionaria dovra' prendere contatto con il/i soggetto/i di riferimento al fine di orientare opportunamente le soluzioni sugli aspetti segnalati;
in riferimento alla richiesta avanzata dal Consorzio di bonifica sinistra Oglio, relativamente «al costo dovuto per la manutenzione e lo spurgo delle nuove botti a sifone, a sostituzione degli attuali alvei a cielo libero, nonche' le spese e gli onorari dovuti ai tecnici ed al legale del Consorzio per gli incontri, i sopralluoghi, l'esame dei progetti comprensivi di visura lavori, collaudo consortile, e quant'altro necessario per guardiania e regolazione delle acque», la stessa dovra' essere oggetto di apposita convenzione da stipulare tra la Concessionaria ed il/i soggetto/i di riferimento ai sensi della D.G.R. n. 7/7868 del 25 gennaio 2002 entro i tempi di realizzazione del raccordo;
la societa' concessionaria dovra' garantire la nuova servitu' di accesso sia al dissabbiatore prima del sottopasso del fiume Mella, come al dissabbiatore prima del sottopasso autostradale;
si dovra' garantire il normale deflusso di acqua irrigua durante l'esecuzione dei lavori e a garanzia e copertura di eventuali danni la Societa' autostrade BS-PD dovra' produrre idonea fideiussione;
dovra' essere costituita una nuova idonea servitu' a favore del Consorzio fiume Grande Inferiore, per accedere alla nuova presa consortile, passando sulla sommita' arginale del fiume Mella;
dovranno essere affrontati gli aspetti connessi alla progettazione delle misure di minimizzazione e compensazione degli impatti generati dalla realizzazione dell'opera. A tal fine il proponente dovra':
ridefinire, in forma coordinata, tipologie, quantita' e costi complessivi (inclusa la manutenzione e la gestione) delle misure di compensazione dei danni alle reti ecologiche, alle reti idrauliche ed alle proprieta' fondiarie;
elaborare un progetto di adeguato dettaglio delle suddette misure, con la collaborazione dei Consorzi di bonifica, per poter «ricucire» reti ecologiche e idrauliche in modo idoneo al ripristino della piena efficienza funzionale;
definire, attraverso specifici capitolati, le modalita' di esecuzione, manutenzione e monitoraggio delle misure;
le interferenze irrigue ed i frazionamenti dei mappali dovranno essere identificati su supporto catastale oltre che restituiti nello stato di fatto in opportuna scala (rilievo planimetrico ed altimetrico);
dovra' essere valutata, di concerto con i Consorzi, l'opportunita' di convenzioni che disciplinino le condizioni per raggiungere le successive intese necessarie al rilascio delle concessioni relative alle interferenze di ordine idraulico, irriguo ed ambientale occorrenti per l'approvazione del progetto, con riferimento anche alla rete idrografica minore, nonche' alle varie reti irrigue collettive, anche di competenza di soggetti privatistici operanti nel settore dell'irrigazione, ed aziendali, per consentire il ripristino completo del sistema irriguo e di bonifica, oltre che alle problematiche afferenti all'irrigazione dei singoli appezzamenti sconvolti o frazionati dalle nuove opere.
Prescrizioni connesse all'agricoltura
Dovra' essere opportunamente valutato l'impatto che l'infrastruttura indurra' sulle aziende agricole, con particolare riferimento alla ricomposizione delle proprieta' frammentate, alla difesa della produzione ed alla valorizzazione economico-agraria del comprensorio;
in comune di Gussago, per le opere di adeguamento della s.p. 45 nel tratto fra la s.s. 510 e «La Mandolossa» si dovra', al fine di compensare la frammentazione degli appezzamenti e mantenere la continuita' del sistema viabilistico esistente (strade poderali), verificare nel progetto esecutivo la necessita' di un maggior numero di sottopassaggi e sovrappassaggi destinati al transito dei mezzi agricoli utilizzati per le lavorazioni dei campi. A tal fine si suggerisce di prevedere, laddove possibile, la realizzazione di passaggi da adattare e accomunare alle esigenze della rete ecologica (passaggi faunistici) e della rete idrica.
1.2 Prescrizioni da sviluppare in sede di cantierizzazione.
Alla societa' concessionaria, tramite un accordo con l'amministrazione comunale di Brescia ed il soggetto aggiudicatore ANAS S.p.a., spettera' l'onere della manutenzione ordinaria e straordinaria del tratto di tangenziale ovest compreso tra la tangenziale sud e lo svincolo della Stocchetta, a far data dall'inizio dei lavori di costruzione del raccordo autostradale;
nella programmazione delle fasi esecutive delle varie strutture previste lungo la tangenziale ovest, ed in particolare la galleria artificiale Caserma Papa e la galleria artificiale Stocchetta, si dovra' operare in modo da mantenere la transitabilita' della tangenziale anche solo su due corsie prevedendo nel progetto le eventuali opere provvisorie che si rendessero necessarie;
data l'alta frequenza di siti archeologici, si dovranno adottare tutte le misure di controllo archeologico di tutte le opere di scavo e di sbancamento anche di modesta entita' da eseguire sotto il costante controllo della Soprintendenza;
si dovra' definire uno specifico piano di cantierizzazione che risponda alle seguenti prescrizioni:
definizione dell'approntamento, della gestione (rumore, polveri, governo delle acque, impatti sugli ecosistemi all'intorno e della sistemazione finale delle aree da utilizzare);
definizione del cronoprogramma dei lavori;
individuazione delle strade percorribili in base alla localizzazione del cantiere ed alle zone a destinazione residenziale eventualmente attraversate dai mezzi pesanti;
adozione di appropriati sistemi di contenimento degli impatti generati;
programmazione dei viaggi dei mezzi pesanti nell'arco della giornata lavorativa, tendente, per quanto possibile, ad evitare affollamenti critici di tali automezzi nelle ore in cui il traffico risulta essere gia' congestionato;
individuazione delle modalita' di recupero delle aree di cantiere e delle necessarie misure di mitigazione degli impatti, da pianificarsi e progettarsi in relazione a specifiche esigenze territoriali;
si dovra' verificare che i terreni occupati e movimentati dai cantieri possano essere restituiti all'utilizzo agricolo, previe le opportune analisi nel determinare la conformita' ai limiti stabiliti dal decreto ministeriale n. 471/1999;
il piano di cantierizzazione dovra' essere concordato con i comuni interessati ai fini di definire, oltre agli aspetti sopra evidenziati, anche le modalita' e la tempistica per l'utilizzo delle strade urbane;
ai fini della tutela della salute dei lavoratori e della popolazione dovra' essere condotta un'analisi delle emissioni previste in termini di rumore, vibrazioni, polveri e gas di scarico, delle conseguenti misure di mitigazione e protezione attive e passive, delle possibili sovrapposizioni degli effetti di altri cantieri eventualmente operativi in contemporanea;
dovranno essere identificati siepi e filari arborei da sopprimere temporaneamente in fase di cantierizzazione; a lavori terminati, la societa' concessionaria dovra' farsi carico del loro ripristino, rispettando le ubicazioni originarie;
al fine di garantire la tutela di suolo e sottosuolo la societa' concessionaria dovra' assumere precisi impegni circa la verifica dell'assenza di contaminazioni nei terreni occupati dai cantieri e, se necessario, al termine dei lavori dovra' procedere a tempestiva bonifica, prima della sistemazione finale;
per quanto attiene alla necessita' di attingere ai corsi d'acqua superficiali per i lavori di cantiere, dovranno essere meglio esplicitati i sistemi di mitigazione che la societa' concessionaria intendera' attivare in fase di cantiere per evitare il peggioramento delle caratteristiche di qualita' dei corpi d'acqua (indipendentemente dalle dimensioni) in corrispondenza degli attraversamenti. A tale riguardo dovranno essere localizzate le aree da destinare a vasche di decantazione e le aree di stoccaggio di oli e carburanti;
dovranno essere adottate tutte le cautele atte a mitigare l'insorgenza d'episodi di molestia arrecati dalla produzione di polveri e rumore;
nel tratto terminale dello svincolo per Sarezzo, che interessa il corso del torrente Faidana, occorrera' prestare la massima attenzione alla salvaguardia dei resti archeologici dell'acquedotto romano presenti nell'area.
1.3 Prescrizioni da sviluppare in fase di esercizio.
Dovra' essere garantito un regolare sistema di pulizia della sede stradale, che riduca al minimo la presenza di polveri soggette a dispersione eolica;
si dovra' predisporre una rete di rilevamento della qualita' dell'aria, la cui postazione dovra' essere preventivamente concordata con gli enti di controllo;
il progetto esecutivo dovra' identificare i soggetti responsabili della manutenzione delle opere previste per la minimizzazione e la compensazione dei danni all'infrastruttura idraulica, al territorio agro-forestale e all'ambiente naturale, nonche' per il monitoraggio della funzionalita' della rete ecologica;
dovra' essere realizzato un monitoraggio post operam dell'impatto acustico, successivamente all'entrata in esercizio, con adeguate rilevazioni fonometriche, al fine di verificare il rispetto dei limiti di rumore (secondo quanto prescritto dal decreto di pronuncia di compatibilita' ambientale) e l'efficacia delle mitigazioni previste (nonche', ove fosse necessario, la correzione di tali misure). Il programma di monitoraggio, con individuazione delle tempistiche, dei punti dei rilievi e delle modalita' di misura, dovra' essere inviato, per le opportune valutazioni, ai comuni ed alle strutture dell'ARPA territorialmente competenti. Agli stessi andranno inviate le relazioni sull'attivita' di misura svolta, sulle eventuali esigenze di mitigazione ulteriori che risultassero dall'attivita' di monitoraggio e conseguenti previsioni progettuali di adeguamento delle mitigazioni;
dovra' essere esplicitamente previsto un piano di manutenzione delle opere di mitigazione acustica previste, in modo da assicurare il perdurare nel tempo dell'efficacia dell'azione mitigante.
Parte II
RACCOMANDAZIONI
Si raccomanda che gli interventi di ripristino degli elementi vegetazionali e le opere di inserimento a verde e di riqualificazione ecosistemica, in particolare nell'ambito fluviale del Mella, siano effettuati utilizzando specie vegetali autoctone (D.G.R. 29 febbraio 2000, n. 6/48740) e che sia garantita la manutenzione delle aree rivegetate;
si osserva che le superfici prossime a tali infrastrutture spesso possono rappresentare luoghi favorevoli all'abbandono indiscriminato di rifiuti, con conseguente formazione di aree di degrado; pertanto si raccomanda di individuare funzioni da assegnare - attraverso un piano di utilizzo, riqualificazione e di manutenzione - a tali aree, anche in accordo con le amministrazioni comunali;
la concessionaria dovra' farsi carico di segnalare agli enti gestori di competenza, le linee elettriche ad alta tensione, interferite o di nuova realizzazione; si raccomanda di dotare opportuni accorgimenti atti a limitare i danni all'avifauna (ad esempio spirali colorate), in particolare in prossimita' della rete idrica maggiore e degli elementi della rete idrica minore a maggiore valenza naturale;
si raccomanda che vengano esaurientemente valutati gli aspetti legati alla realizzazione dei passaggi per la fauna selvatica, mediante la redazione di un progetto specifico che identifichi tipologie, dimensioni e numero di detti passaggi, da definirsi in relazione alle specifiche esigenze di tutela degli ambiti interferiti. A tal proposito si raccomanda che i criteri di progettazione, dimensionamento e realizzazione dei manufatti, nonche' le specifiche tecniche e gli accorgimenti idonei ad assicurarne l'effettiva fruizione da parte delle specie interessate, siano elaborati in coerenza con quanto indicato nella «Direttiva sui passaggi per la fauna selvatica» pubblicata in data 11 novembre 2001 dal Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (ATEC) della Confederazione elvetica;
in relazione al previsto spostamento del corso del fiume Mella, in considerazione della natura del vincolo ambientale, si segnala l'opportunita' che vengano condotti approfondimenti progettuali che consentano di tendere il piu' possibile alla salvaguardia dell'alveo del corso d'acqua.
 
Allegato 2
ELABORATI DI PROGETTO
Il documento che indica i terreni e gli edifici di cui e' previsto l'esproprio ed avente la seguente denominazione: «Elenco ditte ed espropri» e' suddiviso nei fascicoli sottoelencati:
elenco comune di Passirano: AD1851/l;
elenco comune di Paderno: AD1851/2;
elenco comune di Rodengo Saiano: AD1851/3;
elenco comune di Gussago: AD1851/4;
elenco comune di Concesio: AD1851/5;
elenco comune di Brescia: AD1851/6;
elenco comune di Collebeato: AD1851/7;
elenco comune di Villa Carcina: AD1851/8;
elenco comune di Sarezzo: AD1851/9;
elenco comune di Lumezzane: AD1851/10;
elenco comune di Castegnato: AD1851/11.
 
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