Gazzetta n. 245 del 18 ottobre 2004 (vai al sommario)
AUTORITA' PER L' ENERGIA ELETTRICA E IL GAS
DELIBERAZIONE 29 settembre 2004
Testo integrato delle disposizioni dell'Autorita' per l'energia e lettrica e il gas in materia di qualita' dei servizi di distribuzione, misura e vendita del gas. (Deliberazione n. 168/04).

L'AUTORITA' PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

Nella riunione del 29 settembre 2004

Visti:

- la legge 14 novembre 1995, n. 481 (di seguito: legge n. 481/95); - il decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164, - la direttiva 2003/55/CE del 26 giugno 2003; - la legge 23 agosto 2004, n. 239; - la deliberazione dell'Autorita' per l'energia elettrica e il gas
(di seguito l'Autorita) 30 maggio 1997, n. 61/97; - la delibera dell'Autorita' 18 dicembre 1998, n. 154/98; - la deliberazione dell'Autorita' 2 marzo 2000, n. 47/00, e
successive modifiche e integrazioni (di seguito: deliberazione n.
47/00); - la deliberazione dell'Autorita' 28 dicembre 2000, n. 236/00, e
successive modifiche e integrazioni (di seguito: deliberazione n.
236/00); - la deliberazione dell'Autorita' 28 dicembre 2000, n. 237/00 e
successive modifiche e integrazioni; - la deliberazione dell'Autorita' 21 dicembre 2001, n. 311/01; - la deliberazione dell'Autorita' 4 dicembre 2003, n. 138/03; - la deliberazione dell'Autorita' 18 marzo 2004, n. 40/04; - la deliberazione dell'Autorita' 6 maggio 2004, n. 70/04; - la deliberazione dell' Autorita' 29 luglio 2004, n. 138/04; - il documento per la consultazione 15 luglio 2004 recante
regolazione della qualita' dei servizi di distribuzione, misura e
vendita del gas (di seguito: documento per la consultazione).

Considerato che:

- l'articolo 1, comma 1, della legge n. 481/95 prevede che
l'Autorita' garantisca la promozione della concorrenza e
dell'efficienza nei servizi di pubblica utilita' del settore del
gas, nonche' adeguati livelli di qualita' nei servizi medesimi in
condizioni di economicita' e di redditivita', assicurandone la
fruibilita' e la diffusione sull'intero territorio nazionale,
promuovendo la tutela degli interessi di utenti e consumatori,
tenuto conto della normativa comunitaria e degli indirizzi di
politica generale formulati dal Governo; - l'articolo 2, comma 12, lettera g), della legge n. 481/95 prevede
che l'Autorita' controlli lo svolgimento dei servizi con poteri di
ispezione, di accesso, di acquisizione della documentazione e delle
notizie utili, determinando altresi' i casi di indennizzo
automatico da parte del soggetto esercente il servizio nei
confronti dell'utente ove il medesimo soggetto non rispetti le
clausole contrattuali o eroghi il servizio con livelli qualitativi
inferiori a quelli stabiliti nel regolamento di servizio; - l'articolo 2, comma 12, lettera h), della legge n. 481/95 prevede
che l'Autorita' emani direttive concernenti la produzione e
l'erogazione dei servizi da parte dei soggetti esercenti i servizi
medesimi, definendo in particolare i livelli generali e specifici
di qualita'; - l'articolo 2, comma 19, lettera a), della legge n. 481/95 prevede
che i parametri che l'Autorita' fissa per la determinazione della
tariffa con il metodo del pricecap, inteso come limite massimo
della variazione di prezzo vincolata per un periodo pluriennale,
tengano conto anche di altri elementi tra i quali il recupero di
qualita' del servizio rispetto a standard prefissati per un periodo
almeno triennale; - l'articolo 2, comma 20, lettera c), della legge n. 481/95, prevede
che l'Autorita', in caso di inosservanza dei propri provvedimenti
ovvero nel caso in cui le informazioni e i documenti acquisiti non
siano veritieri irroghi sanzioni amministrative pecuniarie; - l'articolo 2, comma 22, della legge n. 481/95, prevede che le
pubbliche amministrazioni e le imprese siano tenute a fornire
all'Autorita', oltre a notizie e informazioni, la collaborazione
per l'adempimento delle sue funzioni.

Considerati per la sicurezza e continuita' del servizio di distribuzione:

- gli effetti positivi derivanti dalla regolazione definita
dall'Autorita' con la deliberazione n. 236/00 ed in particolare.

a. l'aumento della tutela dei clienti finali sotto il profilo della
sicurezza derivante sia dall'introduzione dell'obbligo per il
distributore di effettuare il servizio di pronto intervento anche
a valle del punto di consegna del gas, nel caso di segnalazione di
dispersioni di gas, sia dal miglioramento nella tempestivita' di
effettuazione del servizio di pronto intervento da parte dei
distributori; b. una maggiore omogeneita' nelle modalita' di effettuazione delle
attivita' rilevanti ai fini della sicurezza tra i diversi
distributori operanti nel Paese, accompagnata da un aumento
significativo della quota annua delle reti sottoposte ad ispezione
programmata per l'individuazione delle dispersioni di gas; c. il raggiungimento di una maggiore uniformita' nella conoscenza dei
principali eventi di sicurezza e di continuita' del servizio
mediante l'introduzione di modalita' uniche nazionali di
registrazione dei principali parametri di sicurezza (chiamate
telefoniche per pronto intervento, dispersioni di gas, controlli
del grado di odorizzazione del gas, misure del potenziale di
protezione catodica) e di continuita' (numero delle interruzioni
nella fornitura di gas e clienti finali coinvolti); d. la predisposizione, su impulso dell'Autorita', di linee guida
sulle attivita' rilevanti per la sicurezza del servizio di
distribuzione del gas da parte del Comitato Italiano Gas (di
seguito: Cig) e delle associazioni tecniche del settore del gas
Atig e Apce, linee guida che hanno favorito la piena attuazione
della deliberazione n. 236/00, e. l'aumento della conoscenza degli incidenti da gas e delle
emergenze nel Paese a seguito dell'introduzione dell'obbligo per i
distributori di inviare comunicazione al Cig degli incidenti da
gas e delle emergenze che li avessero coinvolti;

- le criticita' evidenziate dall'attuazione della deliberazione n.
236/00 ed in particolare:

a. il perdurare presso un certo numero di distributori di modalita'
di gestione e di registrazione delle chiamate telefoniche per
pronto intervento disomogenee e non sempre adeguate; b. le differenti interpretazioni da parte dei distributori
relativamente agli obblighi di registrazione e di comunicazione
delle interruzioni nella fornitura di gas, con particolare
riferimento alle tipologie di interruzioni soggette ad obbligo di
comunicazione ed a quelle invece escluse; c. la graduale pubblicazione delle linee guida di cui sopra
accompagnata dal fatto che non tutti i distributori hanno compreso
che la deliberazione n. 236/00 ne rendeva obbligatoria
l'attuazione; d. la problematicita' dell'utilizzo dei punteggi introdotti, in
particolare per quelli di continuita', ai fini della comparazione
della sicurezza e della continuita' tra diversi impianti di
distribuzione.

Considerati per la qualita' commerciale dei servizi di distribuzione, misura e vendita di gas:

- gli effetti positivi derivanti dalla regolazione definita
dall'Autorita' con la deliberazione n. 47/00 ed in particolare:

a. la omogeneizzazione dei livelli di qualita' commerciale erogata
nel Paese a seguito della definizione, rispetto alla precedente
disciplina della Carta dei servizi, di livelli unici nazionali; b. il miglioramento dei tempi di effettuazione delle prestazioni piu'
frequentemente richieste dai clienti finali, mediamente inferiori
in misura significativa rispetto ai tempi massimi fissati
dall'Autorita'; c. il rilevante aumento dei rimborsi concessi ai clienti derivante
dall'introduzione del meccanismo automatico di indennizzo; d. il miglioramento nella tempestivita' di erogazione dell'indennizzo
automatico a seguito del meccanismo di aumento del valore
dell'indennizzo automatico in funzione del ritardo nella sua
erogazione al cliente.

- le criticita' evidenziate dall'attuazione della deliberazione n.
47/00 ed in particolare:

a. la frequenza dei casi nei quali il preventivo per l'esecuzione dei
lavori consegnato al cliente finale da parte del venditore non
contiene tutte le informazioni fornite dal distributore; b. l'assenza di un termine ultimo entro il quale sia il distributore
sia il venditore sono tenuti alla corresponsione degli indennizzi
automatici al cliente; c. la mancata definizione, in relazione alle verifiche del gruppo di
misura o della pressione di fornitura, di un importo massimo
dovuto dal cliente finale nel caso in cui l'esito della verifica
sia a sfavore del cliente finale stesso

Considerate le proposte contenute nel documento per la consultazione ed in particolare:

- in tema di regolazione della sicurezza e della continuita' del
servizio di distribuzione.

a. la maggiore attenzione riservata all'attivita' di pronto
intervento, ritenuta cruciale per la sicurezza del cliente
mediante:
(i) il miglioramento dell'attuale livello generale di pronto in-
tervento sull'impianto di distribuzione;
(ii) l'introduzione di un nuovo livello generale di pronto inter-
vento a valle del misuratore; (iii) la previsione di penalita' per mancato rispetto dei livelli
generali di pronto intervento;
(iv) l'introduzione di un nuovo indicatore che consenta il monito-
raggio della tempestivita' di messa in sicurezza dell'impianto
in presenza di dispersioni di gas su parti aeree degli allac-
ciamenti e sui gruppi di misura;

b. l'aumento del numero minimo dei controlli annui di odorizzazione
del gas, attivita' che, con il pronto intervento, risulta
fondamentale per assicurare adeguati livelli di sicurezza; c. la semplificazione degli obblighi di comunicazione relativi alla
continuita' e l'abolizione dei relativi punteggi; d. la previsione di un obbligo di sostituzione completa o di
risanamento completo delle tubazioni in ghisa nell'arco di 10
anni, tenuto conto che i dati comunicati dai distributori
all'Autorita' evidenziano la maggiore frequenza di dispersioni di
gas da reti con presenza di tali tubazioni;

- in tema di regolazione della qualita' commerciale del servizio di
distribuzione del gas:

a. la previsione di un unico livello soggetto ad indennizzo
automatico per la richiesta di preventivi per l'esecuzione sia di
lavori semplici sia di lavori complessi e il miglioramento dei
livelli relativi all'esecuzione di lavori semplici o complessi; b. la semplificazione della regolazione mediante la soppressione di
due livelli generali del servizio di distribuzione relativi ai
sopralluoghi per i preventivi e alle richieste di verifica della
pressione di fornitura; c. la previsione della sottoscrizione da parte del cliente finale di
un modulo in occasione dell'effettuazione di una delle prestazioni
soggette a livello specifico, quale riscontro della sua
esecuzione; d. la fissazione di un termine ultimo per il pagamento
dell'indennizzo automatico al cliente; e. la previsione di un importo massimo dovuto dal cliente finale nel
caso in cui l'esito della verifica del gruppo di misura o della
pressione di fornitura sia sfavorevole per il cliente finale
stesso;

- in tema di regolazione della qualita' commerciale del servizio di
vendita del gas:

a. l'introduzione dell'obbligo per il venditore di trasmettere
integralmente al cliente finale il preventivo ricevuto dal
distributore, eventualmente migliorato per quanto riguarda le
condizioni economiche praticate; b. la trasformazione dell'attuale livello generale relativo alla
richiesta di rettifica di fatturazione in livello specifico, per
assicurare una maggiore tutela dei clienti finali, in particolare
con riferimento al tempo di accredito delle somme erroneamente
fatturate; c. la previsione di suddividere i reclami scritti e le richieste
scritte di informazioni in cinque gruppi, con una comunicazione
trimestrale dei dati, al fine di consentire una pubblicazione
comparativa piu' puntuale e piu' tempestiva della qualita' erogata
dai venditori; d. la fissazione di un termine ultimo per il pagamento da parte del
venditore dell'indennizzo automatico al cliente finale sia per
prestazioni di propria competenza sia per gli indennizzi ricevuti
dal distributore;

- in tema di controllo dei dati di qualita' dei servizi gas:

a. la definizione di una metodologia semplificata di controllo, che
consenta l'effettuazione di un significativo numero di controlli
presso gli esercenti al fine di evitare i vantaggi indebiti che
deriverebbero ad alcuni esercenti per la mancata attuazione dei
provvedimenti dell'Autorita' in tema di qualita' dei servizi gas; b. l'adozione di un metodo statistico per stimare con metodi
probabilistici, a partire dall'esame di un campione di eventi di
sicurezza o di prestazioni di qualita' commerciale, gli eventi o
le prestazioni non pienamente conformi alla regolazione introdotta
dall'Autorita'; c. la definizione di penalita' da associare agli eventi di sicurezza
od alle prestazioni di qualita' commerciale stimati, al fine di
introdurre disincentivi alla inadeguatezza della qualita' erogata
dagli esercenti; d. la possibilita' data all'esercente di scegliere se accettare
l'esito dell'applicazione della metodologia semplificata e del
metodo statistico oppure se sottoporsi ad ulteriori accertamenti
sui dati di qualita' comunicati.

Considerate le osservazioni presentate dai soggetti all'interno del processo di consultazione ed in particolare le richieste:

- dei distributori di gas naturale e delle proprie associazioni di
categoria di:

a. mantenere un unico livello generale di pronto intervento al valore
attuale per non togliere la necessaria flessibilita' operativa ai
distributori nelle localita' meno favorite territorialmente, senza
introdurre il nuovo indicatore di messa in sicurezza
dell'impianto, ritenuto inefficace per un miglioramento del
servizio di pronto intervento; b. non prevedere penalita' per mancato rispetto del livello generale
di pronto intervento al fine di evitare il rischio che qualche
distributore possa scambiare il costo di tali penalita' con i
costi evitati per il potenziamento del servizio di pronto
intervento; c. semplificare ulteriormente gli obblighi di registrazione e
comunicazione relativi alle interruzioni di fornitura, in
particolare per le interruzioni brevi e con preavviso, tenuto
conto del ridotto numero di tali eventi; d. definire meccanismi di incentivazione della sicurezza, per
premiare i comportamenti virtuosi e riconoscere i costi di chi
eroga un servizio caratterizzato da maggiori livelli di sicurezza: e. non introdurre l'obbligo di sottoscrizione da parte del cliente
finale del modulo che attesta l'esecuzione della prestazione
richiesta, in quanto da una parte esistono gia' i riscontri
aziendali e, dall'altra, spesso il cliente finale non e' presente
all'effettuazione della prestazione richiesta; f. non ridurre i tempi massimi di effettuazione di alcune prestazioni
(in particolare degli allacciamenti) sulla base dei tempi medi
nazionali, poiche' da una parte i livelli attuali consentono al
distributore una adeguata flessibilita' sul territorio e,
dall'altra, sempre piu' spesso gli Enti Locali, a partire dai
livelli fissati dall'Autorita', chiedono un ulteriore
miglioramento per l'aggiudicazione del servizio; g. prevedere che tutte le richieste di prestazioni da parte dei
clienti transitino attraverso un venditore di gas al fine di
favorire recuperi di efficienza ed apportare una importante
semplificazione nei flussi tra i vari soggetti operanti a vario
titolo nel settore del gas; h. non assegnare penalita' sulla base di una stima delle
inadempienze, ma solo sulla base di riscontri oggettivi in sede di
controllo;

- dei venditori di gas naturale di non prevedere la suddivisione dei
reclami scritti e delle richieste scritte di informazioni in cinque
gruppi in quanto tale disposizione da una parte non e' utile per il
cliente finale, per il quale ai fini del cambio fornitore puo'
bastare il numero complessivo dei reclami stessi, e, dall'altra,
eeccessivamente onerosa per i venditori; - degli esercenti che forniscono gas di tipo diverso dal gas naturale
di prevedere per essi una attuazione semplificata della regolazione
dell'Autorita' che tenga in debito conto le condizioni in cui
operano (gestioni di piccole dimensioni e disperse su territori
lontani di norma dai principali centri urbani); - delle associazioni dei consumatori di ridurre la fascia di
puntualita' degli appuntamenti, prevedendo altresi' l'obbligo di
stima del tempo richiesto per l'effettuazione dell'intervento
richiesto (con riduzione conseguente dell'impegno di tempo per il
cliente finale), e di favorire la risposta tempestiva ed esaustiva
ai reclami inviati da parte dei clienti finali agli esercenti; - delle organizzazioni sindacali di non limitarsi alla regolazione
del tempo di arrivo sul luogo di chiamata telefonica per pronto
intervento, ma di monitorare adeguatamente anche la fase successiva
di messa in sicurezza degli impianti, al fine di evitare che sia
inviato con rapidita' personale che non sia in grado di assicurare
una tempestiva risoluzione della situazione di pericolo.

Ritenuto con riferimento alla regolazione della sicurezza e della continuita' del servizio di distribuzione che:

- sia opportuno in relazione al servizio di pronto intervento al fine
di favorire da una parte il raggiungimento di una maggiore
omogeneita' nella tempestivita' da parte di tutti i distributori e,
dall'altra, per ridurre i casi in cui il servizio non e' prestato
assicurando una tempestivita' minima:

a. mantenere un unico livello generale sia sull'impianto di
distribuzione sia per dispersioni riscontrate a valle del punto di
consegna, con un suo miglioramento mediante la previsione di un
tempo di arrivo sul luogo di chiamata entro 60 minuti per almeno
il 95% delle chiamate; b. confermare il meccanismo delle penalita' per mancato rispetto di
tale livello generale per incentivare i distributori con una
tempestivita' inadeguata del servizio ad un suo miglioramento; c. prevedere comunque la trasformazione dell'attuale livello generale
(arrivo sul luogo di chiamata entro 60 minuti per almeno il 90%
delle chiamate) in obbligo di servizio, sanzionabile in caso di
mancato rispetto; d. confermare l'introduzione dell'indicatore di messa in sicurezza
dell'impianto al fine di consentire all'Autorita' il monitoraggio
della tempestivita' nella rimozione del pericolo segnalato con la
chiamata telefonica di pronto intervento;

- non sia giustificabile un incremento del numero minimo annuo
obbligatorio di controlli del grado di odorizzazione del gas,
numero ritenuto adeguato, rinviando l'eventuale riconoscimento di
un maggiore impegno del distributore nel controllo
dell'odorizzazione ai futuri meccanismi incentivanti i recuperi di
sicurezza di cui alla successiva lettera e); - sia opportuna una ulteriore semplificazione degli obblighi di
registrazione e di comunicazione della continuita' del servizio al
fine di non distogliere i distributori dagli aspetti rilevanti di
sicurezza; - sia necessario introdurre l'obbligo di sostituzione o risanamento
delle tubazioni in ghisa, almeno per quelle con giunti canapa e
piombo, prevedendo il completamento del piano di sostituzione o
risanamento nell'arco di dieci anni, ritenuto compatibile con il
recupero dei relativi costi mediante le tariffe di distribuzione,
tenuto conto delle quantita' di tubazioni ancora da sostituire o
risanare; - sia necessario riconsiderare la possibilita' di introdurre
meccanismi incentivanti i recuperi di sicurezza; tuttavia, stante
la complessita' della materia, nonche' la possibilita' di diverse
alternative e di diversi impatti economici in funzione del
meccanismo prescelto, si ritiene necessario avviare una ulteriore
consultazione su tale tema per potere giungere nei minimi tempi
tecnici necessari all'individuazione delle possibili soluzioni.

Ritenuto che con riferimento alla regolazione della qualita' commerciale dei servizi gas siano da accogliere:

- le richieste dei distributori di gas naturale, in quanto
finalizzate ad una maggiore semplificazione della regolazione
definita dall'Autorita', ad eccezione di quanto evidenziato nel
successivo punto; - le richieste dei venditori di mantenere l'attuale regolazione dei
reclami scritti e delle richieste scritte di informazioni, in
quanto si ritiene che in questa fase di avvio della
liberalizzazione del mercato del gas sia opportuno evitare
l'introduzione di oneri di registrazione e comunicazione per i
venditori che non siano ritenuti indispensabili; - le richieste delle associazioni dei consumatori di riduzione della
fascia di puntualita', prevedendo peraltro tale riduzione solo per
gli appuntamenti personalizzati, per i quali il cliente finale ha
dimostrato una maggiore sensibilita' per l'impegno di tempo
richiesto.

Ritenuto che con riferimento alla regolazione della qualita' commerciale dei servizi gas non siano da accogliere le richieste dei distributori di gas naturale di:

- non migliorare il livello relativo alle richieste di
preventivazione per l'esecuzione di lavori semplici, poiche'
l'omogeneita' e standardizzazione di tali richieste rende
giustificabile la conferma di un significativo miglioramento del
relativo livello specifico, - fare transitare tutte le richieste di prestazioni attraverso un
venditore di gas, poiche', non essendo ancora sviluppata una piena
concorrenza tra venditori su tutto il territorio nazionale, si
correrebbe il rischio che il cliente finale, che voglia accedere al
servizio di distribuzione del gas, non riesca a trovare alcun
venditore al quale richiederlo; - di non fissare un importo massimo da addebitare al cliente finale
per le verifiche del gruppo di misura e della pressione di
fornitura in caso di esito negativo per il cliente finale stesso,
poiche' si ritiene che almeno per i clienti finali alimentati in
bassa pressione, che costituiscono la quasi totalita' degli
utilizzatori del servizio, si debba assicurare la possibilita' di
ottenere una verifica all'anno con costi mantenuti sotto un valore
massimo fissato a livello nazionale, evitando in tal modo da una
parte ingiustificate disparita' di trattamento da distributore a
distributore e, dall'altra, che un costo troppo elevato diventi un
disincentivo alla richiesta di verifica per il cliente finale.

Ritenuto altresi' che in merito al controllo dei dati di qualita' dei servizi gas sia necessario:

- confermare l'adozione di una metodologia semplificata di controllo
dei dati di qualita' e l'utilizzo del metodo statistico proposto,
poiche' solo in questo modo e' possibile avviare un significativo
numero di controlli, come richiesto da piu' soggetti consultati,
stante l'elevato numero di distributori e di venditori di gas da
sottoporre a controllo nonche' l'elevato numero di eventi di
sicurezza e di prestazioni di qualita' commerciale da verificare; - introdurre penalita' a carico dell'esercente per eventi di
sicurezza o prestazioni di qualita' commerciale stimati con il
metodo statistico di cui sopra sia riscontrati non validi o non
conformi a seguito dell'effettuazione di controlli sui dati di
qualita' comunicati dall'esercente; - prevedere, per gli esercenti che non accettino l'esito derivante
dall'applicazione della metodologia semplificata di controllo dei
dati di qualita' e del metodo statistico, la possibilita' di
richiedere un ulteriore controllo per verificare la piena
attuazione dei provvedimenti dell'Autorita' in tema di qualita' dei
servizi gas; - accogliere la richiesta dei soggetti consultati di prevedere un
periodo iniziale di sperimentazione della metodologia semplificata
e del metodo statistico, senza applicazione delle penalita', al
fine di verificarne l'adeguatezza e di apportare successivi
eventuali accorgimenti migliorativi, stante la novita' del metodo
proposto e la necessita' di mettere a disposizione degli esercenti
il programma di calcolo che implementa il metodo statistico e
permettere agli esercenti l'effettuazione di verifiche che simulino
gli eventuali controlli da parte dell'Autorita'.

Ritenuto che sia opportuno:

- accogliere le richieste degli esercenti che forniscono gas di tipo
diverso dal gas naturale, limitando l'applicazione della
regolazione della qualita' dei servizi gas definita dall'Autorita'
alle principali attivita' di sicurezza, intendendosi per tali
l'effettuazione del servizio di pronto intervento e dell'ispezione
programmata delle reti nonche' la predisposizione di adeguata
cartografia, al fine di favorire l'impegno di tali esercenti a
diffondere il servizio anche nelle zone del Paese che ne siano
ancora sprovviste; - prevedere disposizioni transitorie per l'anno 2005 finalizzate a
rendere piu' graduale l'attuazione delle modifiche apportate alla
regolazione della qualita' dei servizi gas, vigente fino al 2004,
ed a consentire a tutti i soggetti di approntare le opportune
modifiche nelle procedure aziendali e nei sistemi informativi; - avviare una ulteriore consultazione sul tema dei meccanismi
incentivanti i recuperi di sicurezza al fine di individuare, nei
minimi tempi tecnici necessari, le possibili soluzioni da adottare
con successivo provvedimento dell'Autorita'.

Ritenuto infine opportuno istituire presso la Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico un Conto, denominato Conto per la qualita' dei servizi gas:

- nel quale fare affluire gli importi provenienti dall'applicazione
delle penalita' a carico dell'esercente sia in caso di mancato
rispetto del livello generale di pronto intervento, per cause
riconducibili all'esercente medesimo, sia per eventi di sicurezza o
prestazioni di qualita' commerciale stimati o riscontrati non
validi o non conformi a seguito dell'effettuazione di controlli sui
dati di qualita' comunicati dall'esercente, - dal quale attingere gli importi necessari per alimentare i futuri
meccanismi incentivanti i recuperi di sicurezza

DELIBERA

1. di approvare il Testo integrato delle disposizioni dell'Autorita'
per l'energia elettrica e il gas (di seguito: Autorita) in materia
di qualita' dei servizi di distribuzione, misura e vendita del gas
(di seguito: Testo integrato), allegato alla presente
deliberazione di cui forma parte integrante e sostanziale
(Allegato A), 2. di svolgere, all'interno del procedimento di cui alla
deliberazione 6 maggio 2004, n. 70/04, una ulteriore consultazione
sul tema della definizione di meccanismi incentivanti i recuperi
di sicurezza da parte dei distributori di gas; 3. di prevedere che il presente provvedimento sia pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e nel sito internet
dell'Autorita' affinche' il Testo integrato entri in vigore dall'1
gennaio 2005

29 settembre 2004

Il Presidente A. Ortis
 
ALLEGATO A

TESTO INTEGRATO

DELLE DISPOSIZIONI DELL'AUTORITA' PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS IN MATERIA DI QUALITA' DEI SERVIZI DI DISTRIBUZIONE, MISURA E VENDITA
DEL GAS

PARTE I

DEFINIZIONI

Articolo 1
Definizioni

1.1 Ai fini del presente Testo integrato recante disposizioni
dell'Autorita' per l'energia elettrica e il gas in materia di
qualita' dei servizi di distribuzione, misura e vendita del gas,
si applicano, salvo diversa indicazione, le definizioni
dell'articolo 2 del decreto legislativo 23 maggio 2000, a 164, e
le seguenti definizioni:

- "accettazione del preventivo" e' l'accettazione da parte del
cliente delle condizioni esposte nel preventivo; le modalita' di
manifestazione di tale accettazione devono essere indicate nel
preventivo (per esempio ad avvenuto pagamento del contributo di
allacciamento, oppure con firma per accettazione del preventivo, o
altro); - "alta pressione" (AP) e' la pressione relativa del gas superiore a
5 bar (1a, 2a e 3a specie, definite dal decreto ministeriale 24
novembre 1984, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, Supplemento
ordinario n. 12 del 15 gennaio 1985 [di seguito: decreto
ministeriale 24 novembre 1984]); - "anno di riferimento" e' l'anno solare al quale si riferiscono i
dati di qualita'; - "appuntamento personalizzato" e' l'appuntamento fissato su
richiesta del cliente in data successiva a quella proposta dal
distributore; - "atti autorizzativi" sono le concessioni, autorizzazioni o servitu'
il cui ottenimento e' necessario per l'esecuzione della prestazione
da parte del distributore, escluse le concessioni, autorizzazioni o
servitu' la cui richiesta spetta al cliente; - "attivazione della fornitura" e' l'avvio dell'alimentazione del
punto di riconsegna, a seguito o di un nuovo contratto di
fornitura, o di modifica delle condizioni contrattuali, o di
subentro ad una fornitura preesistente disattivata, attraverso
interventi limitati al gruppo di misura, inclusa l'eventuale
installazione del gruppo di misura o sua sostituzione con gruppo di
misura che non comporti modifica dell'impianto di derivazione di
utenza; - "Autorita'" e' l'Autorita' per l'energia elettrica e il gas,
istituita ai sensi della legge 14 novembre 1995, n. 481; - "bassa pressione" (BP) e' la pressione relativa del gas, definita
per il gas naturale dal decreto ministeriale 24 novembre 1984 e per
i gas di petrolio liquefatti dalla norma UNI 9860 edizione
settembre 1998:
(i) non superiore a 0,04 bar (7a specie) nel caso in cui il gas di-
stribuito sia gas naturale o gas manifatturato, (ii) non superiore a 0,07 bar (7a specie) nel caso in cui il gas di-
stribuito sia gas di petrolio liquefatto;

- "cartografia" e' il sistema di documentazione dell'impianto di
distribuzione, esclusi gli impianti di derivazione di utenza e i
gruppi di misura, mediante una rappresentazione, almeno grafica,
che comprende indicazioni sul materiale delle condotte, il loro
diametro e la pressione di esercizio ed in scala almeno 1:2000; - "Cassa" e' la Cassa conguaglio per il settore elettrico; - "Cig" e' il Comitato Italiano Gas; - "cliente" e', ai fini del Testo integrato, il cliente finale
allacciato alla rete di distribuzione ed alimentato in bassa
pressione; e' altresi' il venditore che richiede al distributore,
per conto di un proprio cliente finale alimentato o da alimentarsi
in bassa pressione, l'esecuzione di una prestazione relativa ai
servizi gas o ogni altro soggetto che intendendo allacciarsi alla
rete di distribuzione, richiede al distributore il preventivo per
l'esecuzione di lavori semplici o complessi o la loro esecuzione; - "cliente finale" e' il consumatore che acquista gas per uso
proprio. - "completamento del lavoro richiesto" e' la realizzazione, a regola
d'arte, del lavoro richiesto, comprese l'installazione del gruppo
di misura e l'attivazione della fornitura ove richiesta
contestualmente; nel caso in cui siano richieste contestualmente
due prestazioni consistenti nell'esecuzione di lavori semplici o
complessi e nell'attivazione della fornitura, per completamento del
lavoro richiesto si intende:
(i) la realizzazione della parte di impianto di derivazione di
utenza mancante, fino al gruppo di misura sigillato o al sup-
porto o alla valvola di intercettazione, per la richiesta di
esecuzione di lavori semplici o complessi; nel caso in cui
l'effettuazione dei lavori richieda degli scavi, si intende
compreso il reinterro ed escluso il ripristino del manto stra-
dale, ove previsto; (ii) la posa in opera del gruppo di misura o la sua dissigillatura
al fine di dare l'avvio dell'alimentazione del punto di ricon-
segna, per la richiesta di attivazione della fornitura;

- "condotta" e' l'insieme di tubazioni, curve, raccordi ed accessori
uniti tra di loro per la distribuzione del gas; - "conferma della richiesta della verifica del gruppo di misura" e'
l'accettazione da parte del cliente degli eventuali oneri previsti
dal distributore per il caso in cui sia accertato che il
funzionamento del gruppo di misura e' conforme alla normativa
tecnica vigente. - "conferma della richiesta della verifica della pressione di
fornitura" e' l'accettazione da parte del cliente degli eventuali
oneri previsti dal distributore per il caso in cui sia accertato
che il valore della pressione di fornitura e' conforme alla
normativa tecnica vigente; - "controllo dei dati della qualita'" e' il controllo sui dati di
qualita' effettuata mediante l'applicazione della metodologia
definita dalla Parte IV del Testo integrato; - "data di comunicazione" e' la data di invio, quale risultante dal
protocollo dell'esercente o dalla ricevuta del fax, del documento
relativo alle prestazioni di cui ai successivi Articoli 36, 42, 43,
44 e 45 del Testo integrato, ovvero la data di comunicazione,
inserita nel sistema informativo dell'esercente, del medesimo
documento, ovvero la data di consegna del documento da parte
dell'esercente al cliente finale; - "data di comunicazione di ultimazione dei lavori da realizzarsi a
cura del cliente" e':
(i) per le comunicazioni scritte, la data risultante dal protocol-
lo del distributore;
(ii) per le comunicazioni trasmesse per via telefonica o telemati-
ca, la data di inserimento della comunicazione nel sistema in-
formativo del distributore; (iii) per le comunicazioni presentate presso sportelli, uffici peri-
ferici o sede centrale del distributore, la data riportata su
appositi moduli predisposti dal distributore ovvero la data di
inserimento della comunicazione nel sistema informativo del
distributore;

- "data di ricevimento" e':
(i) per le richieste e le conferme scritte, la data risultante dal
protocollo dell'esercente;
(ii) per le richieste e le conferme trasmesse per via telefonica o
telematica, la data di inserimento nel sistema informativo
dell'esercente; (iii) per le richieste e le conferme presentate presso sportelli,
uffici periferici o sede centrale dell'esercente, la data ri-
portata su appositi moduli predisposti dell'esercente ovvero
la data di inserimento della richiesta nel sistema informativo
dell'esercente;

- "dati di qualita'" sono i dati e le informazioni relativi alla
sicurezza e alla continuita' del servizio di distribuzione del gas
o alla qualita' commerciale dei servizi gas, comunicati dagli
esercenti all'Autorita' in attuazione del Testo integrato; - "deliberazione n. 311/01" e' la deliberazione dell'Autorita' 21
dicembre 2001, n. 311/01; - "deliberazione n. 40/04" e' la deliberazione dell'Autorita' 18
marzo 2004, n. 40/04, - "disattivazione della fornitura su richiesta del cliente finale" e'
la sospensione dell'alimentazione del punto di riconsegna a seguito
della disdetta del contratto da parte del cliente finale con
sigillatura o rimozione del gruppo di misura, - "dispersione" e' la fuoriuscita incontrollata di gas dall'impianto
di distribuzione; - "dispersione di classe A1" e' la dispersione di massima
pericolosita' che a giudizio del distributore ed in base alle norme
tecniche vigenti richiede una riparazione immediata e comunque
entro le 24 ore successive all'ora della sua localizzazione; - "dispersione di classe A2" e' la dispersione che a giudizio del
distributore ed in base alle norme tecniche vigenti puo' ammettere
una riparazione entro 7 giorni solari dalla sua localizzazione; - "dispersione di classe B" e' la dispersione che a giudizio del
distributore ed in base alle norme tecniche vigenti puo' ammettere
una riparazione entro 30 giorni solari dalla sua localizzazione; - "dispersione di classe C" e' la dispersione che a giudizio del
distributore ed in base alle norme tecniche vigenti puo' ammettere
una riparazione oltre i 30 giorni solari ed entro 9 mesi dalla sua
localizzazione; - "dispersione localizzata" e' la dispersione per la quale e' stata
individuata l'esatta ubicazione nell'impianto di distribuzione; - "distributore" e' l'esercente che esercita l'attivita' di
distribuzione del gas; fino a successivo provvedimento
dell'Autorita' esso esercita anche l'attivita' di misura del gas; - "distribuzione" e' l'attivita' di cui all'articolo 4, commi 4.7 e
4.11, della deliberazione n. 311/01; - "eliminazione della dispersione" e' l'intervento sulla parte di
impianto di distribuzione ove si e' originata la dispersione con il
quale si ripristina la tenuta della parte di impianto di
distribuzione interessata o viene fatta cessare la dispersione; - "esecuzione di lavori complessi" e' la realizzazione, modifica o
sostituzione a regola d'arte, su richiesta del cliente,
dell'allacciamento e/o di condotte, in tutti i casi non
riconducibili all'esecuzione di lavori semplici; - "esecuzione di lavori semplici" e':
(i) per i clienti allacciati o da allacciare alla rete di bassa
pressione, la realizzazione, modifica o sostituzione a regola
d'arte, su richiesta del cliente, dell'allacciamento in bassa
pressione, eseguita con un intervento limitato all'allaccia-
mento medesimo ed eventualmente al gruppo di misura; (ii) per i clienti allacciati o da allacciare alla rete di alta o
media pressione ed alimentati in bassa pressione, nel caso di
singoli clienti o di piu' clienti allacciati o da allacciare
mediante un'unica presa, e per i quali e' prevista l'installa-
zione di gruppi di misura fino alla classe G 6 compresa, la
realizzazione, modifica o sostituzione a regola d'arte, su ri-
chiesta del cliente, dell'allacciamento, eseguita con un inter-
vento limitato all'allacciamento medesimo ed eventualmente al
gruppo di misura;

- "esercente" e' il soggetto che eroga il servizio gas; - "giorno feriale" e' un giorno non festivo della settimana compreso
tra lunedi' e sabato inclusi; - "giorno lavorativo" e' un giorno non festivo della settimana
compreso tra lunedi' e venerdi' inclusi; - "gruppo di misura" e' la parte dell'impianto di alimentazione del
cliente finale che serve per l'intercettazione, per la misura del
gas e per il collegamento all'impianto interno del cliente finale;
e' comprensivo di un eventuale correttore dei volumi misurati; - "gruppo di riduzione" e' il complesso (assiemato) costituito da
regolatori di pressione, da apparecchi ausiliari, da tubazioni, da
raccordi e pezzi speciali, aventi la funzione di ridurre la
pressione del gas canalizzato da un valore di pressione in entrata
variabile a un valore di pressione in uscita predeterminato, fisso
o variabile; - "gruppo di riduzione finale" e':
(i) un gruppo di riduzione avente la funzione di ultima riduzione
della pressione per alimentare i clienti attraverso una rete di
bassa pressione; (ii) un gruppo di riduzione avente la funzione di riduzione della
pressione per alimentare una rete in media pressione che ali-
menta clienti alimentati singolarmente in bassa pressione;

- "gruppo di riduzione finale in antenna" e' un gruppo di riduzione
finale che costituisce l'unico punto di alimentazione della rete a
valle dello stesso gruppo; - "impianto di derivazione di utenza o allacciamento" e' il complesso
di tubazioni con dispositivi ed elementi accessori che
costituiscono le installazioni necessarie a fornire il gas al
cliente finale; l'impianto di derivazione di utenza o allacciamento
ha inizio dall'organo di presa (compreso) e si estende fino al
gruppo di misura (escluso) e comprende l'eventuale gruppo di
riduzione; in assenza del gruppo di misura, l'impianto di
derivazione di utenza o allacciamento si estende fino all'organo di
intercettazione terminale (incluso) della derivazione stessa; - "impianto di distribuzione" e' una rete di gasdotti locali,
integrati funzionalmente, per mezzo dei quali e' esercitata
l'attivita' di distribuzione; l'impianto di distribuzione e'
costituito dall'insieme dei punti di consegna e/o dei punti di
interconnessione, dalla stessa rete, dai gruppi di riduzione e/o
dai gruppi di riduzione finale, dagli impianti di derivazione di
utenza fino ai punti di riconsegna e dai gruppi di misura;
l'impianto di distribuzione e' gestito da un unico distributore; - "interruzione" e' l'evento che coinvolge uno o piu' clienti finali
e che ha come conseguenza l'interruzione dell'erogazione del gas ai
clienti finali medesimi, - "interruzione con preavviso" e' l'interruzione per la quale sia
stato comunicato a tutti i clienti coinvolti un preavviso di almeno
un giorno lavorativo; - "interruzione dell'erogazione del gas al cliente finale" e'
l'interruzione dell'erogazione del gas al cliente finale come
definita dalle norme tecniche vigenti, - "interruzione senza preavviso" e' l'interruzione che non ricade
nella definizione di interruzione con preavviso; - "legge n. 481/95" e' la legge 14 novembre 1995, n. 481; - "livello generale di qualita'" e' il livello di qualita' riferito
al complesso delle prestazioni; - "livello specifico di qualita'" e' il livello di qualita', riferito
alla singola prestazione, da garantire al cliente; ad ogni livello
specifico si applica la disciplina degli indennizzi automatici; - "localizzazione della dispersione" e' l'insieme delle operazioni
mediante le quali si individua la parte di impianto di
distribuzione dove si e' originata la dispersione; - "media pressione" (IVIP) e' la pressione relativa del gas, definita
per il gas naturale dal decreto ministeriale 24 novembre 1984 e per
i gas di petrolio liquefatti dalla norma UNI 9860 edizione
settembre 1998:
(i) superiore a 0,04 bar e non superiore a 5 bar (4a, 5a e 6a spe-
cie) nel caso in cui il gas distribuito sia gas naturale o gas
manifatturato; (ii) superiore a 0,07 bar e non superiore a 5 bar (4a, 5a e 6a spe-
cie) nel caso in cui il gas distribuito sia gas di petrolio li-
quefatto;

- "misura" e' l'attivita' di cui all'articolo 4, commi 4.8 e 4.9,
della deliberazione n. 311/01; - "organo di presa" e' la parte interrata di impianto di derivazione
di utenza con cui si realizza il collegamento alla condotta
stradale ed il prelievo del gas; - "periodo di avviamento" e' l'intervallo di tempo compreso tra la
data di attivazione dell'alimentazione del punto di riconsegna al
primo cliente finale servito dal distributore nel comune
considerato e il 31 dicembre del secondo anno solare successivo; - "periodo di gestione" e' il numero di mesi dell'anno di riferimento
nei quali il distributore ha gestito il servizio di distribuzione;
la frazione di mese maggiore di 15 giorni solari e' considerata
pari ad un mese di gestione; - "periodo di subentro" e' l'intervallo di tempo compreso tra la data
di subentro da parte del nuovo distributore nella gestione del
servizio di distribuzione e il 31 dicembre dell'anno solare
successivo; - "punto di consegna dell'impianto di distribuzione o punto di
consegna" e':
(i) per il gas naturale, il punto coincidente con il punto di ri-
consegna della rete di trasporto, dove viene reso disponibile
al distributore il gas naturale; (ii) per i gas diversi dal gas naturale, e' il punto di alimenta-
zione dell'impianto di distribuzione;

- "punto di interconnessione" e' il punto di interconnessione tra due
impianti di distribuzione gestiti da distributori diversi; - "punto di riconsegna dell'impianto di distribuzione o punto di
riconsegna" eil punto di confine tra l'impianto di distribuzione e
l'impianto del cliente finale, dove il distributore riconsegna il
gas per la fornitura al cliente finale; - "reclamo scritto" e' ogni comunicazione scritta fatta pervenire
all'esercente, anche per via telematica, con la quale il cliente
esprime lamentele circa la non coerenza del servizio gas ottenuto
con uno o piu' requisiti definiti da leggi o provvedimenti
amministrativi, dal contratto di fornitura sottoscritto, dal
regolamento di servizio, ovvero circa ogni altro aspetto relativo
ai rapporti tra esercente e cliente; - "rete" e' il sistema di condotte in generale interrate, posate su
suolo pubblico o privato che, partendo dai punti di consegna e/o
dai punti di interconnessione, consente la distribuzione del gas ai
clienti; la rete non comprende gli impianti di derivazione di
utenza; - "riattivazione della fornitura in seguito a sospensione per
morosita'" e' il ripristino dell'alimentazione del punto di
riconsegna che pone fine, a fronte del pagamento da parte del
cliente finale moroso delle somme dovute, alla sospensione della
fornitura effettuata dal distributore nel rispetto delle procedure
di preavviso previste dalla normativa vigente e dai provvedimenti
dell'Autorita' in particolare e dalle clausole contrattuali; - "richiesta di attivazione della fornitura" e' la richiesta di
attivazione della fornitura di gas; e' inviata al distributore da
un venditore per conto di un cliente finale, previa stipula del
contratto di fornitura tra quest'ultimo e il venditore che invia la
richiesta ed invio allo stesso venditore da parte del cliente
finale della eventuale comunicazione di cui all'Articolo 48, comma
48.4; - "richiesta di informazioni scritta" e' ogni comunicazione scritta,
fatta pervenire all'esercente, anche per via telematica, con la
quale il cliente formula una richiesta di informazioni in merito al
servizio gas ottenuto o alle caratteristiche del gas fornito; - "servizio gas" e' il servizio relativo ad una qualsiasi delle
attivita' di distribuzione, di misura e di vendita del gas a mezzo
di reti, o anche relativo a piu' di una di queste; - "telecontrollo" e' il sistema finalizzato alla supervisione a
distanza dei principali parametri di funzionamento di un punto di
consegna (almeno della portata del gas immesso, della pressione e
della temperatura del gas in uscita) che assolve anche alla
funzione di registrazione in modo automatico e continuo degli
eventi di superamento per ciascun parametro di soglie di
funzionamento normale e che invia allarmi di superamento di tali
soglie ad un servizio di reperibilita', attivo 24 ore su 24 per
tutto l'anno, in grado di intervenire tempestivamente per rimuovere
l'anomalia di funzionamento; - "tempo di eliminazione della dispersione" e' il tempo, misurato in
giorni solari, intercorrente tra la data di localizzazione della
dispersione e la data in cui viene completata la sua eliminazione; - "tempo per l'ottenimento degli atti autorizzativi" e' il tempo
intercorrente tra la data di richiesta dell'atto inviata per
ultima, quale essa risulta dal protocollo dell'esercente, e la data
di ricevimento dell'atto ricevuto per ultimo; - "tempo per l'ottenimento di ulteriore documentazione per
l'attivazione della fornitura" e' il tempo intercorrente tra la
data di comunicazione da parte del distributore della richiesta di
documentazione mancante al cliente, che gli ha fatto pervenire la
documentazione necessaria per l'attivazione della fornitura ai
sensi della deliberazione n. 40/04, e la data di ricevimento di
tale documentazione; - "terzi" sono le persone fisiche o giuridiche terze rispetto
all'esercente, escluse le imprese che operano su incarico o in
appalto per conto dell'esercente medesimo; - "Testo integrato" e' il presente Testo integrato recante le
disposizioni dell'Autorita' in materia di qualita' dei servizi di
distribuzione, misura e vendita del gas. - "tipologia di utenza" e' la tipologia di utenza in base alla classe
del gruppo di misura installato; ai fini del presente Testo
integrato sono previste tre tipologie:
(i) clienti finali per i quali sia installato un gruppo di misura
fino alla classe G 6 compresa,
(ii) clienti finali per i quali sia installato un gruppo di misura
dalla classe G 10 compresa e fino alla classe G 25 compresa; (iii) clienti finali per i quali sia installato un gruppo di misura
non inferiore alla classe G 40 compresa;

- "vendita" e' l'attivita' di cui all'articolo 4, comma 4.10, della
deliberazione n. 311/01; - "venditore" e' l'esercente che esercita l'attivita' di vendita del
gas; - "verifica del gruppo di misura" e' l'accertamento del corretto
funzionamento del contatore di gas con riferimento a quanto
previsto dalla normativa tecnica vigente emanata dall'Uni; - "verifica della pressione di fornitura" e' l'accertamento del
livello di pressione nel punto di riconsegna con riferimento a
quanto previsto dalla normativa tecnica vigente.

PARTE II

SICUREZZA E CONTINUITA' DEL SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE DEL GAS

Titolo I - Indicatori e obblighi di servizio di sicurezza del
servizio di distribuzione

Articolo 2
Ambito di applicazione

2.1 Fatto salvo quanto previsto da altre leggi e norme tecniche
vigenti, i distributori hanno l'obbligo di rispettare le
disposizioni contenute nella Parte II del Testo integrato per
ogni impianto di distribuzione; per i gas diversi dal gas
naturale, in deroga a quanto definito dall'Articolo 1, qualora il
distributore gestisca in uno stesso comune piu' impianti di
distribuzione, tali impianti vengono considerati un unico
impianto di distribuzione. 2.2 Tutti i distributori sono tenuti al rispetto di quanto disposto
alla Parte II del presente Testo integrato in tema di pronto
intervento. 2.3 Fatto salvo quanto indicato ai precedenti commi 2.1 e 2.2, i
distributori di gas diversi dal gas naturale attuano la Parte II
del Testo integrato limitatamente all'Articolo 11, commi 11.1 e
11.6, all'Articolo 27, all'Articolo 28 e all'Articolo 31. 2.4 I venditori hanno l'obbligo di rispettare le disposizioni
contenute nella Parte II del Testo integrato limitatamente a
quanto previsto all'Articolo 26, comma 26.2 2.5 Fatto salvo quanto indicato al precedente comma 2.2, la Parte II
del Testo integrato non si applica nei comuni nei quali e' in
corso il periodo di avviamento del servizio di distribuzione,
limitatamente a tale periodo

Articolo 3
Indicatori di sicurezza del servizio di distribuzione

3.1 Ai fini del presente Testo integrato si fa riferimento ai
seguenti indicatori di sicurezza:

- percentuale annua di rete in alta e media pressione sottoposta ad
ispezione; - percentuale annua di rete in bassa pressione sottoposta ad
ispezione; - numero annuo di dispersioni localizzate per chilometro di rete
ispezionata, - numero annuo di dispersioni localizzate su segnalazione di terzi
per chilometro di rete, - numero annuo convenzionale di misure del grado di odorizzazione del
gas per migliaio di clienti finali; - tempo di arrivo sul luogo di chiamata per pronto intervento; - tempo di messa in sicurezza dell'impianto di distribuzione.

Articolo 4
Percentuale annua di rete in alta e in media pressione sottoposta
ad ispezione

4.1 La percentuale annua di rete in alta e in media pressione
sottoposta ad ispezione e' calcolata, con troncamento al primo
decimale, mediante la formula:
LI(base APMP)
% AMP = ------------- X 100
L(base APMP)

dove:

- LI(base APMP) e' la somma delle lunghezze, misurate in metri, della
rete AP e della rete MP sottoposte ad ispezione nell'anno di
riferimento; - L(base APMP) e' la somma delle lunghezze, misurate in metri, della
rete AP e della rete MP in esercizio al 31 dicembre dell'anno
precedente a quello di riferimento.

4.2 Ai fini del calcolo dell'indicatore, un tratto di rete puo'
essere classificato come ispezionato a condizione che:

a) l'ispezione del tratto di rete sia stata eseguita in conformita' a
quanto previsto da norme tecniche vigenti in materia; b) il distributore abbia provveduto a redigere un rapporto di
ispezione dal quale sia identificabile in modo univoco il tratto
di rete ispezionato e l'esito dell'ispezione.

4.3 Ai fini del calcolo della lunghezza LI(APMP in pedice), uno
stesso tratto di rete ispezionato piu' volte deve essere
computato una sola volta nell'anno di riferimento.

Articolo 5 Percentuale annua di rete in bassa pressione sottoposta ad ispezione

5.1 La percentuale annua di rete in bassa pressione sottoposta ad
ispezione e' calcolata, con troncamento al primo decimale,
mediante la formula:
LI(base BP)
% BP = ------------- X 100
L(base BP)

dove:

- LI(base BP) e' la lunghezza in metri, della rete BP sottoposta ad
ispezione nell'anno di riferimento; - L(base BP) e' la lunghezza, misurate in metri, della rete BP in
esercizio al 31 dicembre dell'anno precedente a quello di
riferimento.

5.2 Ai fini del calcolo dell'indicatore vale quanto indicato
dall'articolo 4, comma 4.2. 5.3 Ai fini del calcolo della lunghezza LI(BP pedice), uno stesso
tratto di rete ispezionato piu' volte deve essere computato una
sola volta nell'anno di riferimento.

Articolo 6
Numero annuo di dispersioni localizzate per chilometro di rete
ispezionata

6.1 Il numero annuo di dispersioni localizzate per chilometro di rete
ispezionata e' calcolato, con troncamento al secondo decimale,
mediante la formula:
DI
NDI = --------------------------- X 1000
LI(base APMP) + LI(base BP)

dove:

- DI e' il numero totale di dispersioni, sulla rete e sulla parta
interrata degli impianti di derivazione di utenza, localizzate
nell'anno di riferimento a seguito della ispezione della rete; - LI(base APMP) e LI(base BP) sono definite rispettivamente
dall'articolo 5, comma 5.1.

6.2 La localizzazione della dispersione deve essere effettuata in
conformita' a quanto previsto dalle norme tecniche vigenti in
materia

Articolo 7 Numero annuo di dispersioni localizzate su segnalazione di terzi per
chilometro di rete

7.1 Il numero annuo di dispersioni localizzate su segnalazione di
terzi per chilometro di rete e' calcolato, con troncamento al
secondo decimale, mediante la formula:
DT
NDT = --------------------------- X 1000
L(base APMP) + L(base BP)

dove:

- DT e' il numero totale di dispersioni localizzate nell'anno di
riferimento sulla rete e sulla parte interrata degli impianti di
derivazione di utenza su segnalazione di terzi; il distributore
regista come segnalazioni di terzi le dispersioni che vengono
segnalate da personale da esso dipendente o da imprese che lavorano
per suo conto; - L(base APMP) e L(base BP) sono definite rispettivamente
all'articolo 4, comma 4.1, e dall'articolo 5, comma 5.1

7.2 Per la localizzazione della dispersione vale quanto indicato
dall'articolo 6, comma 6.2.

Articolo 8
Numero annuo convenzionale di misure del grado di odorizzazione del
gas per migliaio di clienti finali

8.1 Il grado di odorizzazione del gas e' pari alla quantita' di
odorizzante presente nell'unita' di volume del gas distribuito,
misurata in milligrammi per metro cubo alle condizioni standard
(mg/mc). 8.2 Il numero totale di misure del grado di odorizzazione del gas
effettuate e' calcolato mediante la formula:

----> Vedere a pag. 28 <----

dove:

- N(base OD) e' pari al numero totale dei punti i-esimi selezionati
n(base ODi) per le misure del grado di odorizzazione del gas
effettuate nell'anno di riferimento in punti codificati, riportati
sulle cartografie o individuati in altro modo (per esempio con il
recapito, il codice del gruppo di riduzione finale, o con altro),
per assicurare la loro rintracciabilita'; - f(base ODi) e' pari al numero di misure effettuate del grado di
odorizzazione nell'anno di riferimento in uno stesso punto i-esimo
selezionato n(base ODi).

Ai fini del computo del numero totale di misure effettuate del grado di odorizzazione del gas:

a) il punto selezionato n(base ODi) puo' essere conteggiato solo se
non e' in prossimita' di un punto di consegna; b) la misura del grado di odorizzazione, effettuata con i metodi
previsti dalle norme tecniche vigenti, puo' essere conteggiata
solo se il grado di odorizzazione del gas e' conforme alle norme
tecniche vigenti in materia; c) f(base ODi) deve essere minore o uguale a 2.

8.3 Il numero annuo convenzionale di misure del grado di
odorizzazione del gas per migliaio di clienti finali e'
calcolato, con troncamento al primo decimale, mediante la
formula:
N(base MISOD)
OD = -------------- X 1000
NU

dove NU e' il numero di clienti finali serviti dall'impianto di distribuzione al 31 dicembre dell'anno precedente a quello di riferimento.

8.4 Il distributore e' tenuto ad effettuare in ogni anno solare un
numero minimo di controlli del grado di odorizzazione del gas per
migliaio di clienti finali serviti, calcolato con troncamento al
secondo decimale, dato dalla formula:

----> Vedere a pag. 29 <----

dove (alfa), (beta) e (gamma), sono definiti nelle tabelle A e B.

Tabella A - Coefficienti ( e ( per il calcolo del numero
minimo di misure del grado di odorizzazione per
migliaio di clienti finali serviti ============================================================ (L(APMP) in pedice (alfa) (beta) + L(BP in pedice)) /NU ============================================================ minore o uguale a 5 0,005 0,08 ------------------------------------------------------------ maggiore di 5 e minore o uguale a 10 0,001 0,10 ------------------------------------------------------------ maggiore di 10 0,0005 0,12 ------------------------------------------------------------

Tabella B - Coefficiente (gamma) per il calcolo del numero
minimo di misure del grado di odorizzazione per
migliaio di clienti finali serviti

============================================================= Tipo di impianto di odorizzazione del gas distribuito (gamma) ============================================================= Impianti a dosaggio diretto dell'odorizzante in tutti 0,8 i punti di consegna con allarmi trasmessi mediante telecontrollo ------------------------------------------------------------- Altri tipi di impianto 1 -------------------------------------------------------------

8.5 Il numero minimo di misure del grado di odorizzazione, con
risultato conforme alle norme tecniche vigenti in materia, da
effettuare nell'anno di riferimento, approssimato per eccesso al
numero intero superiore, viene calcolato mediante la formula:
NU
NOD(base min) = OD(base min) x ----
1000 con

NOD(base min) > = 2

8.6 Il prelievo e le analisi dei campioni prelevati ai fini della
misura del grado di odorizzazione del gas devono essere eseguiti
in conformita' alle norme tecniche vigenti in materia. 8.7 Le misure del grado di odorizzazione del gas devono essere
effettuate in modo distribuito nel corso dell'anno nei punti
critici della rete in conformita' a quanto disposto dalle norme
tecniche vigenti in materia.

Articolo 9
Tempo di arrivo sul luogo di chiamata per pronto intervento

9.1 Il tempo di arrivo sul luogo di chiamata per pronto intervento e'
il tempo, misurato in minuti con arrotondamento al minuto
superiore, intercorrente tra l'inizio della chiamata telefonica
per pronto intervento e l'arrivo sul luogo di chiamata del
personale incaricato dal distributore per il pronto intervento. 9.2 La chiamata telefonica per pronto intervento e' la chiamata
telefonica effettuata per segnalare al distributore una delle
situazioni indicate al successivo comma 9.3 da parte di:

a) clienti finali; b) terzi, diversi dai clienti finali; c) personale del distributore; d) imprese che lavorano per conto del distributore.

9.3 La rilevazione del tempo di arrivo sul luogo di chiamata per
pronto intervento si effettua solo per le segnalazioni relative
alle seguenti situazioni:

a) dispersione di gas da rete di distribuzione, da impianti di
derivazione di utenza, da gruppi di misura; b) interruzione della fornitura di gas; c) irregolarita' della fornitura di gas; d) danneggiamento della rete di distribuzione, degli impianti di
derivazione di utenza e dei gruppi di misura, in assenza di
dispersioni; e) dispersione di gas a valle del punto di riconsegna e sulla
eventuale parte di impianto di derivazione di utenza che non e'
gestita dal distributore o di proprieta' di quest'ultimo.

Articolo 10
Tempo di messa in sicurezza dell'impianto di distribuzione

10.1 Il tempo di messa in sicurezza dell'impianto di distribuzione e'
il tempo, misurato in minuti, intercorrente tra l'ora di arrivo
sul luogo di chiamata del personale incaricato dal distributore
per il pronto intervento e l'ora di eliminazione della
dispersione. 10.2 La rilevazione del tempo di messa in sicurezza dell'impianto di
distribuzione si effettua solo per gli interventi di messa in
sicurezza relativi a dispersioni di gas di classe A1 o A2
localizzate su parti non interrate degli impianti di derivazione
di utenza e/o su gruppi di misura.

Articolo 11
Obblighi di servizio relativi alla sicurezza

11.1 Il distributore ha l'obbligo di:

a) dotare ogni punto di consegna di idoneo gruppo di misura del gas
immesso in rete in conformita' delle norme tecniche vigenti in
materia e garantirne il regolare funzionamento; b) predispone la cartografia, con aggiornamento della stessa entro
sei mesi da ogni modifica intervenuta o in termini di materiali di
condotte o in termini di diametri delle stesse o di pressioni di
esercizio o per l'aggiunta di parti di nuova realizzazione, con
esclusione degli impianti di derivazione di utenza e dei gruppi di
misura; c) predispone una cartografia provvisoria per le parti di impianto di
distribuzione di nuova realizzazione o per le modifiche degli
impianti esistenti, prima della loro messa in esercizio, con
esclusione degli impianti di distribuzione di utenza e dei gruppi
di misura, che non siano ancora stati riportati nella cartografia
di cui alla precedente lettera b).

11.2 Il distributore e' altresi' tenuto, salvo quanto disposto dal
successivo comma 11.3, al rispetto degli obblighi di servizio
relativi alla sicurezza indicati nella tabella C.

Tabella C - Obblighi di servizio relativi alla sicurezza ==================================================================
Indicatore Obbligo di servizio ================================================================== Percentuale annua di rete in alta minimo 30% e in media pressione sottoposta ad ispezione ------------------------------------------------------------------ Percentuale annua di rete in bassa minimo 20% Pressione sottoposta ad ispezione ------------------------------------------------------------------ Numero annuo di misure del grado di NOD(min in pedice) calcolato Odorizzazione del gas per migliaio secondo quanto disposto dal- di clienti finali l'Articolo 8, comma 8.5. ------------------------------------------------------------------ Percentuale minima di chiamate con minimo 90% tempo di arrivo sul luogo di chia- mata per pronto intervento entro il tempo massimo di 60 minuti ------------------------------------------------------------------

11.3 In deroga a quanto previsto al precedente comma 11.2 e fatto
salvo quanto previsto al successivo comma 11.6, il distributore,
con riferimento alla lunghezza totale del rete al 31 dicembre
dell'anno precedente a quello di riferimento, ottempera ai primi
due obblighi di servizio indicati nella tabella C:

a) purche' nel biennio costituito dall'anno di riferimento e da
quello ad esso precedente abbia eseguito l'ispezione su una
percentuale della rete maggiore di almeno il 10% del doppio della
percentuale indicata nella tabella C; b) purche' nel triennio costituito dall'anno di riferimento e dal
biennio ad esso precedente abbia eseguito l'ispezione su almeno il
95% della rete.

11.4 Nel caso in cui il distributore non gestisca l'impianto di
distribuzione per l'intero anno di riferimento, i primi tre
obblighi di servizio indicati nella tabella C vengono ridotti:

a) i primi due obblighi di servizio di tanti dodicesimi quanti sono i
mesi interi nei quali il distributore non ha gestito l'impianto di
distribuzione; b) il terzo obbligo di servizio della meta' nel caso in cui il
distributore ha gestito l'impianto per un periodo inferiore ai 6
mesi.

11.5 Ai fini del rispetto dell'obbligo di servizio di pronto
intervento indicato in tabella C non si tiene conto delle
chiamate telefoniche per pronto intervento per le quali il
distributore non abbia rispettato il tempo massimo per le cause
indicate all'Articolo 52, comma 52.1, lettere a) e b). Ai fini
della verifica del rispetto dell'obbligo di servizio di pronto
intervento, la percentuale di chiamate telefoniche per pronto
intervento per le quali il distributore e' giunto sul luogo di
chiamata entro 60 minuti si calcola mediante la formula indicata
dall'Articolo 23, comma 23.2. 11.6 Il distributore e' tenuto ad effettuare l'ispezione dell'intera
rete con le frequenze indicate nella tabella D.

Tabella D - Frequenza con cui deve essere effettuata l'ispezione
dell'intera rete ------------------------------------------ Gas naturale ogni 4 anni ------------------------------------------ Gas diversi dal gas naturale ogni 5 anni ------------------------------------------

11.7 Entro il 31 dicembre 2014 il distributore che gestisce reti con
condotte in ghisa con giunti canapa e piombo non ancora risanate
e' tenuto a provvedere alla loro completa sostituzione con
condotte in materiali conformi alle norme tecniche vigenti o al
loro completo risanamento. Entro il 31 dicembre 2008 il
distributore provvede alla sostituzione o al risanamento di tali
condotte nella misura minima del 30% con riferimento alla
lunghezza delle condotte in ghisa con giunti canapa e piombo in
esercizio al 31 dicembre 2003 e non ancora risanate di cui
all'Articolo 73, comma 73.4. Ai fini della individuazione della
priorita' degli interventi di sostituzione o risanamento di tali
condotte, il distributore utilizza la metodologia di valutazione
dei rischi di dispersioni di gas definita dal Cig ai sensi
dell'Articolo 29, comma 29.5. Fino alla pubblicazione da parte
del Cig di tale metodologia, il distributore definisce le
priorita' degli interventi di sostituzione o risanamento delle
condotte in ghisa con giunti canapa e piombo sulla base di una
propria metodologia, ove definita, e/o sulla base delle
informazioni in suo possesso.

Titolo II - Indicatori e obblighi di servizio di continuita' del
servizio di distribuzione

Articolo 12
Indicatori di continuita' del servizio di distribuzione

12.1 Ai fini del presente Testo integrato si fa riferimento ai
seguenti indicatori di continuita':

- percentuale di clienti finali con tempo di preavviso
dell'interruzione non inferiore a 3 giorni lavorativi; - durata complessiva convenzionale di interruzione lunga per migliaio
di clienti finali per interruzioni con preavviso; - durata complessiva convenzionale di interruzione lunga per migliaio
di clienti finali per interruzioni senza preavviso.

Articolo 13
Inizio dell'interruzione

13.1 Nel caso di interruzione con preavviso, l'inizio
dell'interruzione coincide con l'ora di inizio della
interruzione dell'erogazione del gas che il distributore deve
chiaramente indicare nella comunicazione di preavviso a tutti i
clienti finali coinvolti nell'interruzione con preavviso. 13.2 Nel caso di interruzione senza preavviso, l'inizio
dell'interruzione coincide con l'ora in cui si e' verificato
l'evento che ha provocato l'interruzione o con l'ora della prima
chiamata per interruzione della erogazione del gas da parte di
un cliente finale coinvolto nell'interruzione senza preavviso.

Articolo 14
Fine dell'interruzione

14.1 La fine dell'interruzione coincide con l'ora di riattivazione
dell'ultimo cliente finale coinvolto nell'interruzione e
riattivato al primo tentativo di riattivazione.

Articolo 15
Durata dell'interruzione

15.1 La durata dell'interruzione e' il tempo, misurato in minuti ed
approssimato per eccesso al minuto superiore, compreso tra
l'inizio dell'interruzione, come definito dall'Articolo 13, e la
fine dell'interruzione, come definita dall'Articolo 14. 15.2 Le interruzioni si suddividono in:

a) interruzioni brevi, se la durata dell'interruzione e' minore o
uguale a 120 minuti; b) interruzioni lunghe, se la durata dell'interruzione e' maggiore di
120 minuti.

Articolo 16
Durata effettiva dell'interruzione

16.1 La durata effettiva dell'interruzione dell'erogazione del gas al
cliente finale e' il tempo, misurato in minuti ed approssimato
per eccesso al minuto superiore, compreso tra l'inizio
dell'interruzione in cui e' coinvolto il cliente finale, come
definito dall'Articolo 13, e l'ora di riattivazione del cliente
finale medesimo.

Articolo 17
Durata convenzionale dell'interruzione

17.1 La durata convenzionale dell'interruzione dell'erogazione del
gas al cliente finale e' il valore in minuti attribuito in via
convenzionale alla durata dell'interruzione dell'erogazione del
gas al cliente finale. 17.2 All'interruzione dell'erogazione del gas al cliente finale viene
attribuita:

a) durata convenzionale pari a 60 minuti nel caso di durata effettiva
dell'interruzione dell'erogazione del gas al cliente finale minore
o uguale a 2 ore; b) durata convenzionale pari a 180 minuti nel caso di durata
effettiva dell'interruzione dell'erogazione del gas al cliente
finale maggiore di 2 ore e minore o uguale a 4 ore; c) durata convenzionale pari a 360 minuti nel caso di durata
effettiva dell'interruzione dell'erogazione del gas al cliente
finale maggiore di 4 ore e minore o uguale a 8 ore; d) durata convenzionale pari a 960 minuti nel caso di durata
effettiva dell'interruzione dell'erogazione del gas al cliente
finale maggiore di 8 ore.

Articolo 18 Tempo di preavviso al cliente finale dell'interruzione con preavviso

18.1 Il tempo di preavviso al cliente finale dell'interruzione con
preavviso e' il tempo, misurato in giorni lavorativi,
intercorrente tra la data di comunicazione al cliente finale
dell'interruzione e la data di inizio dell'interruzione stessa,
come indicata nella comunicazione di preavviso di cui
all'Articolo 13, comma 13.1; ai fini del computo del tempo di
preavviso non si tiene conto del giorno in cui avviene la
comunicazione. 18.2 Il distributore e' tenuto a dare un preavviso di almeno un
giorno lavorativo dell'interruzione ai clienti finali
interessati in tutti i casi in cui l'interruzione possa essere
programmata. 18.3 Il distributore indica nella comunicazione di preavviso ai
clienti finali coinvolti nell'interruzione con preavviso la data
e l'ora di inizio nonche' la durata presunta dell' interruzione
medesima.

Articolo 19 Clienti finali con tempo di preavviso dell'interruzione non inferiore
a 3 giorni lavorativi

19.1 La percentuale di clienti finali con tempo di preavviso dell'interruzione non inferiore a 3 giorni lavorativi %NU(tpr3 in pedice) e' calcolata, con troncamento al primo decimale, mediante la
seguente formula:
NU(base tpr3)
% NU(base tpr3) = --------------
NU(base tpr)

dove:

- NU(base tpr3) e' il numero totale dei clienti finali con tempo di
preavviso dell'interruzione non inferiore a 3 giorni lavorativi
coinvolti in interruzioni con preavviso provocate dalle cause
indicate dall'Articolo 21, comma 21.1, lettera c); - NU(base tpr) e' il numero totale dei clienti finali coinvolti in
interruzioni con preavviso provocate dalle cause indicate
dall'Articolo 21, comma 21.1, lettera c).

Articolo 20
Durata complessiva convenzionale di interruzione lunga per migliaio
di clienti finali

20.1 La durata complessiva convenzionale di interruzione lunga per
migliaio di clienti finali, misurata in minuti con
arrotondamento al numero intero, e' definita per mezzo della
seguente espressione:

----> Vedere a pag. 35 <----

dove.

- le sommatorie sono estese a tutte e solo le n interruzioni lunghe
accadute nell'anno di riferimento dovute alle cause indicate
dall'Articolo 21, comma 21.1, lettera c); - U(base i2) e' il numero totale di clienti finali coinvolti
nell'interruzione lunga i-esima e con durata convenzionale di
interruzione dell'erogazione del gas al cliente finale pari a 60
minuti; - U(base i4) e' il numero totale di clienti finali coinvolti
nell'interruzione lunga i-esima e con durata convenzionale di
interruzione dell'erogazione del gas al cliente finale pari a 180
minuti; - U(base i8) e' il numero totale di clienti finali coinvolti
nell'interruzione lunga i-esima e con durata convenzionale di
interruzione dell'erogazione del gas al cliente finale pari a 360
minuti; - U(base i 8) e' il numero totale di clienti finali coinvolti
nell'interruzione lunga i-esima e con durata convenzionale di
interruzione dell'erogazione del gas al cliente finale pari a 960
minuti; - NV e' definito dall'Articolo 8, comma 8.3.

20.2 Nel calcolo dell'indicatore D non vengono conteggiati i clienti
finali che non vengono riattivati all'atto del primo tentativo
di riattivazione.

Articolo 21
Cause delle interruzioni

21.1 Il distributore registra le cause delle interruzioni con
riferimento a:

a) cause di forza maggiore, intese come atti di autorita' pubblica,
eventi naturali eccezionali per i quali sia stato dichiarato lo
stato di calamita' dall'autorita' competente, scioperi, mancato
ottenimento di atti autorizzativi; b) cause esterne, intese come danni provocati da terzi, emergenza
come definita dall'Articolo 27, comma 27.1, incidente da gas come
definito dall'Articolo 28, comma 28.1, per fatti non imputabili al
distributore; c) altre cause, intese come tutte le altre cause non indicate alle
precedenti lettere a) e b), comprese le cause non accertate.

21.2 Per le interruzioni lunghe le cui cause rientrano nelle classi
di cui al precedente comma, lettere a) e b), il distributore
documenta la causa dell' interruzione.

Articolo 22
Obblighi di servizio relativi alla continuita'

22.1 Il distributore dota ogni gruppo di riduzione finale in antenna
di doppia linea in modo conforme a quanto previsto dalle norme
tecniche vigenti in materia. 22.2 In assenza di norme tecniche applicabili, il distributore dota
ogni gruppo di riduzione finale in antenna di doppia linea nei
casi in cui:

a) a valle del gruppo stesso esistano clienti finali particolari
(quali ad esempio ospedali, asili, case di riposo) che necessitano
di un'erogazione continua del gas; b) il gruppo di riduzione finale in antenna abbia una portata
nominale maggiore di kW 1.200 (milleduecento) con riferimento al
potere calorifico inferiore del gas fornito.

Titolo III - Livelli generali, livelli base, livelli di riferimento
e punteggi relativi agli indicatori di sicurezza

Articolo 23
Livelli generali, base e di riferimento
relativi agli indicatori di sicurezza

23.1 I livelli generali di sicurezza del servizio di distribuzione
sono definiti nella tabella E.

Tabella E - Livelli generali relativi ad indicatori di sicurezza ==================================================================
Indicatore Livello generale ================================================================== Percentuale minima di chiamate telefoniche 95% per pronto intervento con tempo di arrivo sul luogo di chiamata entro il tempo massimo di 60 minuti di cui all'Articolo 9 ------------------------------------------------------------------

23.2 Il livello generale di pronto intervento indicato in tabella E
si calcola mediante la seguente formula:
N(base PI)
%PI = ------------------------ x 100
N(base PI) + N(base PIFS)

dove:

- N(base PI) e' il numero di chiamate telefoniche per pronto
intervento per le quali il distributore e' giunto sul luogo di
chiamata entro 60 minuti; - N(base PIFS) e' il numero di chiamate telefoniche per pronto
intervento per le quali il distributore non e' giunto sul luogo di
chiamata entro 60 minuti per le cause indicate dall'Articolo 52,
comma 52.1, lettera c).

Il distributore documenta la causa del mancato rispetto per le chiamate telefoniche per le quali non e' giunto sul luogo di chiamata entro 60 minuti per le cause indicate dall'Articolo 52, comma 52.1, lettere a) e b).

23.3 Entro il 31 marzo dell'anno successivo all'anno di riferimento,
il distributore che non ha rispettato per l'anno di riferimento
il livello generale di pronto intervento indicato in tabella E
e' tenuto:

a) al pagamento alla Cassa, secondo le modalita' definite dalla Cassa
medesima, di una penalita' pari a euro 500,00 (cinquecento) per
ogni intervento effettuato a seguito di chiamata telefonica per
pronto intervento mancante al raggiungimento di tale livello
generale, da versare nel Conto per la qualita' dei servizi gas di
cui all'Articolo 77, comma 77.1; b) all'invio all'Autorita' di una comunicazione scritta con la quale
il distributore indica:
(i) l'avvenuto pagamento alla Cassa delle penalita' di cui alla
precedente lettera a);
(ii) l'ammontare totale pagato; (iii) gli estremi del pagamento;
(iv) l'impianto di distribuzione per il quale sono state pagate le
penalita'.

23.4 Per gli indicatori di sicurezza riportati nella tabella F viene
definito un punteggio di indicatore calcolato secondo quanto
indicato dall'Articolo 25, comma 25.1, che varia tra 0 (zero),
in corrispondenza del livello base, e 100 (cento), in
corrispondenza del livello di riferimento.

Tabella F - Livelli base e di riferimento relativi ad indicatori di
Sicurezza ====================================================================
indicatore Livello base Livello di
riferimento ==================================================================== percentuale annua di rete in LB(S1 in pedice) LR(S1 in pedice) alta e in media pressione = 30% = 90% sottoposta ad ispezione -------------------------------------------------------------------- percentuale annua di rete in LB(S2 in pedice) LR(S2 in pedice) bassa pressione sottoposta ad = 20% = 70% ispezione -------------------------------------------------------------------- numero annuo di dispersioni LB(S3 in pedice) LR(S3 in pedice) localizzate su segnalazione di = 0,8% = 0,1% terzi per chilometro di rete -------------------------------------------------------------------- numero annuo convenzionale LB(S4 in pedice)= LR(S4 in pedice) di misure del grado di OD(min, in pedice) = 0,5 odorizzazione del gas calcolato in base a per migliaio di clienti quanto indicato finali dall'Articolo 8,
comma 8.4 --------------------------------------------------------------------

Articolo 24
Calcolo del livello effettivo di indicatore di sicurezza per ogni
impianto di distribuzione

24.1 A partire dai dati di sicurezza comunicati dal distributore
l'Autorita' calcola, con troncamento al secondo decimale, per
ogni impianto di distribuzione il livello effettivo per ognuno
degli indicatori di sicurezza riportati in tabella F. 24.2 Ai fini della determinazione dei livelli effettivi di cui al
precedente comma l'Autorita':

a) calcola il livello effettivo per la percentuale annua di rete
sottoposta ad ispezione;
(i) come percentuale annua di rete ispezionata media nel biennio
costituito dall'anno di riferimento e dell'anno ad esso pre-
cedente, nel caso in cui il distributore si sia avvalso della
facolta' prevista dall'Articolo 11, comma 11.3, lettera a); (ii) come percentuale annua di rete ispezionata media nel triennio
costituito dall'anno di riferimento e dai due anni ad esso pre-
cedenti, nel caso in cui il distributore si sia avvalso della
facolta' prevista dall'Articolo 11, comma 11.3, lettera b);

b) non calcola il livello effettivo per la percentuale annua di rete
in alta e in media pressione sottoposta ad ispezione qualora
l'impianto di distribuzione sia costituito esclusivamente da rete
BP; c) non calcola il livello effettivo per la percentuale annua di rete
in bassa pressione sottoposta ad ispezione qualora l'impianto di
distribuzione sia costituito esclusivamente da rete in AP o MP; d) non calcola alcun livello effettivo qualora il distributore non
abbia gestito l'impianto di distribuzione per l'intero anno di
riferimento.

Articolo 25
Assegnazione del punteggio di indicatore per ogni impianto di
distribuzione

25.1 A partire dai livelli effettivi di cui all'Articolo 24, tenuto
conto di quanto indicato dall'Articolo 24, comma 24.2,
l'Autorita' assegna, per ogni impianto di distribuzione e per
ogni di indicatore di sicurezza, un punteggio calcolato secondo
la formula, con troncamento al primo decimale:
( LR-LE )
PI=( 1- ----- ) x 100
( LR-LB )

dove:

- LR e' il livello di riferimento definito per ogni indicatore
contenuto in tabella F; - LE e' il livello effettivo raggiunto nell'anno di riferimento dallo
stesso indicatore, - LB e' il livello base definito per lo stesso indicatore.

25.2 Nel caso in cui il punteggio di un indicatore di sicurezza
risulti inferiore a zero, l'Autorita' assegna a tale indicatore
un punteggio convenzionale pari a zero. 25.3 Nel caso in cui il punteggio di un indicatore di sicurezza
risulti maggiore di 100, l'Autorita' assegna a tale indicatore
un punteggio convenzionale pari a 100. 25.4 L'Autorita' provvedera' alla pubblicazione comparativa dei
punteggi assegnati ad ogni indicatore di sicurezza di cui alla
tabella F.

Titolo IV - Servizio di pronto intervento, emergenze e incidenti da
gas

Articolo 26
Servizio di pronto intervento

26.1 Il distributore:

a) deve disporre di adeguate risorse umane, materiali e tecnologiche
per fronteggiare con tempestivita' le richieste di pronto
intervento, in conformita' alle norme tecniche vigenti in materia; b) attiva uno o piu' recapiti telefonici dedicati esclusivamente al
servizio di pronto intervento, con passaggio diretto ad un
operatore di centralino di pronto intervento senza necessita' di
comporre altri numeri telefonici; c) comunica tempestivamente i recapiti telefonici per il servizio di
pronto intervento ed ogni loro eventuale variazione all'Autorita'
e ai venditori che svolgono l'attivita' di vendita sul suo
territorio per la dovuta informazione ai clienti finali; d) invia il personale da esso incaricato in seguito a chiamata
telefonica per pronto intervento relativa a segnalazione di una
delle situazioni indicate all'Articolo 9, comma 9.3; e) nel caso di dispersione a valle del punto di riconsegna, al fine
di garantire la pubblica incolumita' sospende la fornitura di gas
fino a quando non sia stata eliminata la dispersione di gas; f) si dota di strumenti, anche informatici, tali da assicurare la
registrazione in modo cronologicamente consequenziale e
inalterabile delle chiamate telefoniche per pronto intervento e
dell'ora di eliminazione delle dispersioni di cui all'Articolo 10.

26.2 Il venditore e' tenuto a:

a) fornire ai propri clienti finali i recapiti telefonici per le
chiamate per il pronto intervento che gli sono stati comunicati
dal distributore; b) riportare con evidenza in ogni bolletta la dicitura "Il pronto
intervento per segnalazione di fuga di gas, irregolarita' o
interruzione nella fornitura e' gratuito ed attivo 24 ore su 24
tutti i giorni dell'anno" seguita dai recapiti telefonici di cui
alla lettera precedente a).

Articolo 27
Emergenze

27.1 Ai fini dell'applicazione del Testo integrato si definisce come
emergenza un evento in grado di produrre effetti gravi e/o di
vaste proporzioni per la sicurezza e per la continuita' del
servizio di distribuzione o che provochi una o piu' delle
seguenti condizioni:

a) fuori servizio non programmato di punti di consegna o di punti di
interconnessione; b) fuori servizio non programmato di reti AP o MP o BP che provochi
l'interruzione senza preavviso dell'erogazione del gas ad almeno
250 clienti finali; c) dispersione di gas con interruzione senza preavviso
dell'erogazione del gas ad almeno 250 clienti finali; d) disservizio provocato da eccesso o difetto di pressione in rete
rispetto ai valori previsti dalle norme tecniche vigenti.

27.2 Il distributore deve disporre di una organizzazione, di
attrezzature e di procedure scritte che lo pongano in grado di
garantire una tempestiva ed efficace gestione delle emergenze in
coordinamento con le autorita' locali competenti e con le forze
di pubblica sicurezza in conformita' alle norme tecniche vigenti
in materia. Le procedure devono prevedere almeno:

a) l'individuazione di un responsabile della gestione dell'emergenza; b) un piano di emergenza con le misure da adottare per mettere in
sicurezza il complesso degli impianti interessati dall'emergenza e
garantire la continuita' del servizio di distribuzione; c) le modalita' di redazione del rapporto dell'emergenza.

27.3 Il distributore da' comunicazione al Cig, dell'emergenza entro 5
giorni di calendario dal suo insorgere; entro 30 giorni di
calendario dall'eliminazione dell'emergenza il distributore
manda al Cig un rapporto sulla stessa dal quale risultino almeno
le cause dell'emergenza, ove accertate, e le misure adottate dal
distributore per garantire la sicurezza e la continuita' del
servizio di distribuzione.

Articolo 28
Incidenti da gas

28.1 Ai fini dell'applicazione del Testo integrato si definisce come
incidente da gas un evento che coinvolga il gas distribuito a
mezzo di reti, che interessi una qualsiasi parte dell'impianto
di distribuzione e/o di impianti dei clienti finali, compresi
gli apparecchi di utilizzazione, e che provochi il decesso o
lesioni gravi di persone o danni a cose per un valore non
inferiore a 1.000 euro e che sia provocato da una delle seguenti
cause:

a) una dispersione di gas (volontaria o non); b) una combustione incontrollata in un apparecchio di utilizzo del
gas; c) una cattiva combustione in un apparecchio di utilizzo del gas,
compresa quella dovuta ad insufficiente aerazione; d) una inadeguata evacuazione dei prodotti della combustione in un
apparecchio di utilizzo del gas.

28.2 Ai fini dell'applicazione del Testo integrato, si definiscono
come lesioni gravi le ferite, l'intossicazione, le ustioni o
comunque i traumi alla persona che comportino il ricovero in
ospedale o il rilascio di certificazione medica con prognosi di
almeno 24 ore. 28.3 Il distributore deve disporre di una organizzazione, di
attrezzature e di procedure scritte che lo pongano in grado di
garantire una tempestiva ed efficace gestione degli incidenti da
gas in coordinamento con le autorita' locali competenti e con le
forze di pubblica sicurezza in conformita' alle norme tecniche
vigenti in materia. Le procedure devono prevedere almeno:

a) l'individuazione di un responsabile della gestione dell'incidente
da gas, b) un piano di gestione dell'incidente da gas con le modalita' di
intervento e le misure da adottare per mettere in sicurezza il
complesso degli impianti interessati, per ridurre i rischi per i
clienti e per gli addetti e per ripristinare la continuita' del
servizio di distribuzione; c) le modalita' di redazione del rapporto dell'incidente da gas.

28.4 Il distributore da' comunicazione al Cig dell'incidente da gas,
che lo coinvolga direttamente o di cui sia venuto a conoscenza,
entro 5 giorni di calendario dal suo accadimento; entro 30
giorni di calendario dalla data di accadimento dell'incidente da
gas, il distributore invia al Cig un rapporto sullo stesso dal
quale risultino almeno le cause dell'incidente, ove accertate, e
le misure adottate dal distributore per garantire la sicurezza e
la continuita' del servizio di distribuzione. 28.5 Entro il 31 marzo di ogni anno il Cig comunica all'Autorita'
l'elenco degli incidenti da gas di cui sia venuto a conoscenza,
accaduti nell'anno precedente a quello di comunicazione e
relativi a gas distribuito a mezzo di rete, indicando per
ciascuno di essi:

a) se l'incidente da gas ha interessato:
(i) solo l'impianto di distribuzione;
(ii) solo impianti di clienti finali; (iii) sia l'impianto di distribuzione sia impianti di clienti
finali;

b) l'impianto di distribuzione interessato dall'incidente da gas o al
quale erano allacciati gli impianti di clienti finali interessati
dall'incidente da gas; c) la ragione sociale del distributore che gestiva l'impianto di
distribuzione interessato dall'incidente da gas o al quale erano
allacciati gli impianti di clienti finali interessati
dall'incidente da gas; d) il comune e la data nel quale e' avvenuto l'incidente da gas; e) il tipo di gas coinvolto nell'incidente da gas, distinguendo tra
gas naturale e gas diverso dal gas naturale; f) la causa dell'incidente da gas, ove disponibile.

Titolo V - Norme tecniche per la sicurezza e la continuita' del
servizio di distribuzione

Articolo 29
Norme tecniche

29.1 Ai fini dell'attuazione del Testo integrato si applicano le
norme tecniche, le specifiche tecniche o i rapporti tecnici
vigenti Uni e Cei. 29.2 Nel caso in cui risultino mancanti norme tecniche, specifiche
tecniche o rapporti tecnici applicabili, vengono adottate linee
guida definite dagli organismi tecnici competenti Atig e Apce,
pubblicate dall'Uni. 29.3 Il distributore ha l'obbligo di rispettare le norme tecniche, le
specifiche tecniche, i rapporti tecnici e le linee guida di cui
ai precedenti commi 29.1 e 29.2, con particolare riguardo alla
compilazione dei rapporti previsti per ogni misura od intervento
effettuati. 29.4 Ai fini della compilazione del "Rapporto annuale dello stato
elettrico dell'impianto di distribuzione" previsto dalla
normativa vigente, Apce definisce una metodologia che consenta
di stabilire se un impianto di distribuzione e' sottoposto ad
un'adeguata protezione catodica secondo quanto previsto dalla
normativa tecnica vigente in materia. 29.5 Ai fini dell'attuazione di quanto previsto dall'Articolo 11,
comma 11.7, il Cig definisce una metodologia per la valutazione
dei rischi di dispersioni di gas su tubazioni in ghisa, in
acciaio non protetto catodicamente o in altro materiale non
previsto dalle norme tecniche vigenti finalizzata
all'individuazione delle priorita' degli interventi di
sostituzione o risanamento di tali tubazioni.

Titolo VI - Obblighi di registrazione e di comunicazione dei dati di
sicurezza e continuita'

Articolo 30
Registrazione di informazioni e di dati di sicurezza e continuita'

30.1 Il distributore predispone appropriati strumenti, anche su base
informatica, ai fine di registrare le informazioni e i dati
relativi alla sicurezza e continuita' del servizio di
distribuzione del gas regolati dalla Parte II del Testo
integrato. 30.2 Il distributore registra per ogni impianto di distribuzione:

a) il periodo di gestione; b) il codice univoco con cui il distributore identifica l'impianto di
distribuzione; c) il codice univoco e l'ubicazione dei punti di consegna,
suddividendo tra punti di consegna dotati e non dotati di
telecontrollo; d) il tipo di gas distribuito, suddividendo tra gas naturale, gas di
petrolio liquefatto, gas manifatturato e altro tipo di gas; e) il numero di sistemi di protezione catodica in cui e' stata
suddivisa la rete, f) il numero di posti di misura del potenziale di protezione catodica
della condotta; g) il numero totale dei punti selezionati per la misura del
potenziale di protezione catodica della condotta suddividendo tra:

(i) punti nei quali la misura e' effettuata in continuo e trasmessa
mediante telecontrollo; (ii) punti nei quali la misura non e' effettuata in continuo;

h) il numero totale delle misure di potenziale delle condotte in
acciaio non effettuate in continuo, assumendo un numero massimo di
12 misure di potenziale conforme alle norme tecniche vigenti per
ogni punto selezionato; i) l'avvenuta predisposizione del "Rapporto annuale dello stato
elettrico dell'impianto di distribuzione"; j) il tipo di odorizzante impiegato per l'odorizzazione del gas
distribuito, suddividendo tra THT, TBM e altro; k) la tipologia degli impianti di odorizzazione, suddividendo tra
impianti a dosaggio diretto dell'odorizzante con allarmi trasmessi
mediante telecontrollo e altro tipo di impianto; l) il quantitativo complessivo di odorizzante, misurato in
chilogrammi, se introdotto dal distributore nel gas distribuito; m) il numero totale dei punti selezionati per la misura del grado di
odorizzazione del gas distribuito; n) il numero totale delle misure del grado di odorizzazione del gas
distribuito; o) l'elenco dei comuni serviti dall'impianto di distribuzione al 31
dicembre dell'anno di riferimento; p) il numero di clienti finali serviti dall'impianto di distribuzione
al 31 dicembre dell'anno di riferimento; q) la lunghezza della rete, misurata in metri, al 31 dicembre
dell'anno precedente a quello di riferimento, suddividendo tra
rete AP/MP e rete BP e a sua volta in base al materiale delle
condotte in: (i) acciaio protetto catodicamente; (ii) acciaio non protetto
catodicamente; (iii) ghisa con giunti canapa e piombo; (iv)
ghisa con altre modalita' di giunzione; (v) polietilene; (vi)
altro.

r) la lunghezza della rete in ghisa con giunti canapa e piombo, in
acciaio non protetto catodicamente o in altro materiale non
previsto dalla normativa vigente, misurata in metri, risanata o
sostituita con altro materiale nell'anno di riferimento,
suddividendo tra rete AP/MP e rete BP, tra rete risanata e rete
sostituita e, per quest'ultima, in base al materiale delle nuove
condotte, distinguendo in:

(i) acciaio protetto catodicamente;
(ii) polietilene; (iii) altro materiale.

30.3 Per l'ispezione della rete il distributore registra:

a) il codice univoco dell'impianto di distribuzione al quale
appartiene la rete ispezionata; b) la lunghezza della rete ispezionata, misurata in metri,
suddividendo tra rete AP/MIP e rete BP; c) l'elenco delle vie o delle strade lungo le quali sono posati i
tratti di rete ispezionata e la data di effettuazione
dell'ispezione di ciascun tratto di rete; nel caso in cui tutta la
rete sia stata ispezionata, il distributore lo dichiara con
riferimento alla cartografia aggiornata ad una data non anteriore
al 31 dicembre dell'anno precedente a quello di riferimento.

30.4 Il distributore per ogni dispersione localizzata, comprese
quelle eliminate all'atto della localizzazione, registra:

a) il codice univoco dell'impianto di distribuzione sulla quale
insiste la dispersione localizzata; b) il codice univoco di identificazione della dispersione
localizzata; c) la data di localizzazione della dispersione; d) il luogo ove e' stata localizzata la dispersione con adeguati
riferimenti per la sua individuazione sulla cartografia; e) la classificazione della dispersione, suddividendo tra dispersione
di classe A1, di classe A2, di classe B e di classe C suddividendo
la dispersione localizzata in:

(i) dispersione localizzata a seguito della ricerca delle disper-
sioni sulla rete; (ii) dispersione localizzata a seguito di segnalazione di terzi; f) la tipologia del punto di impianto di distribuzione sul quale e'
stata localizzata la dispersione, distinguendo tra punto AP/MP e
BP e suddividendo a sua volta il punto in:

(i) rete;
(ii) impianto di derivazione di utenza parte interrata; (iii) impianto di derivazione di utenza parte aerea;
(iv) gruppo di misura; g) la data di eliminazione della dispersione.

30.5 Il distributore registra tutte le operazioni svolte a partire
dall'ispezione programmata o dalla segnalazione al servizio di
pronto intervento fino alla localizzazione ed eliminazione della
dispersione mediante i seguenti documenti operativi:

a) per le dispersioni localizzate a seguito di ispezioni programmate

(i) riepilogo della rete ispezionata nell'anno, suddividendo i me-
tri di rete ispezionata in BP e in AP/MP, nel quale devono es-
sere riportate le dispersioni prelocalizzate e localizzate,
ciascuna con il relativo codice univoco;
(ii) rapporto giornaliero o settimanale di effettuazione dell'ispe-
zione programmata, completo di indicazione delle strade ispe-
zionate e dei dati generali dell'attivita' di prelocalizza-
zione previsti dalla norme tecniche vigenti relative all'ese-
cuzione delle ispezioni programmate della rete, con riportate
le dispersioni prelocalizzate, individuate ciascuna dal pro-
prio codice univoco; (iii) per ciascuna delle dispersioni prelocalizzate, ciascuna indi-
viduata dal proprio codice univoco, il rapporto di prelocaliz-
zazione, contenente i dati previsti dalle norme tecniche vi-
genti relative all'esecuzione delle ispezioni programmate del-
la rete,
(iv) per ciascuna delle dispersioni localizzate, ciascuna indivi-
duata dal proprio codice univoco, il rapporto di localizzazio-
ne, contenente i dati previsti dalle norme tecniche vigenti
relative all'esecuzione delle ispezioni programmate della re-
te;
(v) ordine di lavoro o documento operativo, attestante l'elimina-
zione della dispersione, individuata dal proprio codice univo-
co, completo della data e dell'ora di eliminazione della di-
spersione;

b) per le dispersioni localizzate a seguito di segnalazione di terzi:
(i) riepilogo delle chiamate telefoniche per il pronto intervento
relative alla segnalazioni di dispersioni di gas sull'impianto
di distribuzione, ciascuna con il relativo codice univoco, lo-
calizzate nell'anno di riferimento a seguito di segnalazione
di terzi;
(ii) per ciascuna delle dispersioni localizzate dal servizio di
pronto intervento, ciascuna individuata dal proprio codice
univoco, il rapporto di pronto intervento e di localizzazione
contenente i dati previsti dalle norme tecniche vigenti rela-
tive all'esecuzione delle ispezioni programmate della rete,
con esclusione dei dati relativi all'attivita' di prelocaliz-
zazione della dispersione; (iii) ordine di lavoro o documento operativo attestante l'elimina-
zione della dispersione, individuata dal proprio codice univo-
co, completo della data e dell'ora di eliminazione della di-
spersione.

30.6 Per ogni misura del potenziale di protezione catodica della rete
in acciaio il distributore registra:

a) il codice univoco dell'impianto di distribuzione sul quale insiste
il punto di misura del potenziale di protezione catodica; b) il codice univoco del punto selezionato per la misura del
potenziale di protezione catodica; c) la data di effettuazione della misura del potenziale di protezione
catodica; d) l'esito del controllo del potenziale di protezione catodica,
suddividendo in conforme e non conforme alle norme tecniche
vigenti.

30.7 Per ogni misura del grado di odorizzazione il distributore
registra:

a) il codice univoco dell'impianto di distribuzione sul quale insiste
il punto di misura del grado di odorizzazione; b) il codice univoco del punto di misura del grado di odorizzazione; c) la data di effettuazione della misura del grado di odorizzazione; d) l'esito del controllo del grado di odorizzazione, suddividendo in
conforme e non conforme alle norme tecniche vigenti.

30.8 Per ogni richiesta di pronto intervento il distributore
registra:

a) il codice con cui il distributore individua la prestazione di
pronto intervento; b) il codice univoco con cui il distributore identifica la richiesta
di pronto intervento; c) la classificazione della richiesta di pronto intervento in base
alle situazioni indicate dall'Articolo 9, comma 9.3 del Testo
integrato; la classificazione della situazione alla quale riferire
la chiamata di pronto intervento avviene in base alle informazioni
raccolte dall'operatore del centralino di pronto intervento,
eventualmente corrette in base ai riscontri in loco; nel caso in
cui si tratti di un falso allarme, la chiamata viene classificata
in base alle informazioni raccolte dall'operatore del centralino
di pronto intervento; d) la data e l'ora di inizio della chiamata telefonica per pronto
intervento; e) la data e l'ora di arrivo sul luogo di chiamata del personale
incaricato dal distributore per il pronto intervento; f) limitatamente agli interventi relativi a dispersione di gas di
classe Al o A2 localizzata su parti non interrate di impianti di
derivazione di utenza o su gruppi di misura, la data e l'ora di
eliminazione della dispersione; g) il codice univoco dell'impianto di distribuzione alla quale si
riferisce la chiamata telefonica per pronto intervento.

30.9 Per ogni interruzione lunga il distributore registra:

a) il codice univoco dell'impianto di distribuzione al quale si
riferisce l'interruzione lunga dell'erogazione del gas; b) il codice univoco dell'interruzione lunga; c) il tipo di interruzione lunga distinguendo tra interruzione con
preavviso e senza preavviso; d) nel caso di interruzione lunga con preavviso, la data di
preavviso; e) la causa dell'interruzione lunga tra quelle previste dall'Articolo
21, comma 21.1; f) il numero dei clienti finali coinvolti, suddiviso in base alla
durata convenzionale dell'interruzione dell'erogazione della
fornitura per ciascuno di essi; g) la data e l'ora di inizio dell'interruzione lunga; h) la data e l'ora di fine dell'interruzione lunga; i) il numero dei clienti finali coinvolti nell'interruzione lunga e
non riattivati all'atto del primo tentativo di riattivazione.

30.10 Per ogni interruzione breve il distributore registra:

a) il codice univoco dell'impianto di distribuzione al quale si
riferisce l'interruzione breve; b) il codice univoco dell'interruzione breve; c) la causa dell'interruzione breve tra quelle previste dall'Articolo
21, comma 21.1; d) il numero dei clienti finali coinvolti nell'interruzione breve.

Dagli obblighi di registrazione sono escluse le interruzioni brevi dovute a sostituzione del gruppo di misura ad un solo cliente finale.

Articolo 31
Verificabilita' delle informazioni e dei dati registrati

31.1 Al fine di consentire l'effettuazione di controlli per accertare
la veridicita' delle informazioni e dei dati comunicati e
assicurare il rispetto delle disposizioni contenute nella Parte
II del Testo integrato, il distributore:

a) mantiene gli strumenti di cui all'Articolo 30, comma 30.1,
continuamente aggiornati con le informazioni e i dati richiesti; b) assicura la verificabilita' delle informazioni e dei dati
registrati mediante adeguati sistemi di collegamento, anche
informatici, tra archivi commerciali, archivi tecnici e mediante
ogni altra documentazione ritenuta necessaria; c) conserva in modo ordinato ed accessibile tutta la documentazione
necessaria per assicurare la verificabilita' delle informazioni e
dei dati registrati, per un periodo non inferiore a tre anni
solari successivi a quello della registrazione.

Articolo 32
Comunicazione del distributore all'Autorita' e pubblicazione delle
informazioni e dei dati forniti

32.1 Entro il 31 marzo di ogni anno, il distributore e' tenuto a
comunicare all'Autorita', per ciascun impianto di distribuzione,
individuato dal relativo codice, l'elenco dei comuni serviti al
31 dicembre dell'anno di riferimento precedente a quello di
comunicazione. Entro la stessa data e in modo contestuale, il
distributore e' altresi' tenuto a comunicare le informazioni e i
dati di cui ai commi da 32.2 a 32.8. I dati relativi ai comuni
per i quali e' in corso il periodo di subentro o di avviamento
nell'anno di riferimento non devono essere comunicati, ad
eccezione del numero di clienti finali allacciati ed alla
lunghezza delle reti, suddivise in AP/MP e BP, con riferimento
al 31 dicembre dell'anno di riferimento e al 31 dicembre
dell'anno precedente a quello di riferimento. 32.2 Per l'anno di riferimento precedente a quello di comunicazione
all'Autorita', il distributore e' tenuto a comunicare:

a) il numero di clienti finali serviti al 31 dicembre dell'anno
precedente a quello di riferimento; b) il numero di clienti finali serviti al 31 dicembre dell'anno di
riferimento; c) l'ubicazione dei punti di consegna suddividendo tra punti di
consegna dotati e non dotati di telecontrollo; d) i metri di rete in esercizio al 31 dicembre dell'anno precedente a
quello di riferimento, suddivisi per rete AP/MP e BP e
distinguendo a sua volta in:
(i) rete in acciaio protetta catodicamente;
(ii) rete in acciaio non protetta catodicamente; (iii) rete in polietilene;
(iv) rete in ghisa con giunto canapa e piombo;
(v) rete in ghisa con altro tipo di giunzione;
(vi) rete in altro materiale, e) i metri di rete ispezionata con ricerca programmata delle
dispersioni, suddivisi per rete AP/MP e BP; f) la lunghezza della rete in ghisa con giunti canapa e piombo, in
acciaio non protetto catodicamente o in altro materiale non
previsto dalla normativa vigente, misurata in metri, risanata o
sostituita con altro materiale nell'anno di riferimento,
suddividendo tra rete AP/MP e rete BP, tra rete risanata e rete
sostituita e, per quest'ultima, in base al materiale delle nuove
condotte, distinguendo in:

(i) acciaio protetto catodicamente;
(ii) polietilene; (iii) altro materiale. 32.3 Per l'anno di riferimento precedente a quello di comunicazione
all'Autorita', in relazione alle dispersioni di gas localizzate
il distributore e' tenuto a comunicare:

a) il numero di dispersioni localizzate in base alla ricerca
programmata delle dispersioni suddivise in classe A1, classe A2,
classe B e classe C, a sua volta distinguendo:

(i) su rete; ( ii) su impianto di derivazione di utenza parte interrata, (iii) su impianto di derivazione di utenza su parte aerea;
(iv) su gruppo di misura; b) il numero di dispersioni localizzate su segnalazione di terzi, con
esclusione di quelle dovute a danneggiamento delle tubazioni da
parte di terzi, suddivise in classe A1, classe A2, classe B e
classe C, a sua volta distinguendo:

(i) su rete;
(ii) su impianto di derivazione di utenza parte interrata; (iii) su impianto di derivazione di utenza su parte aerea;
(iv) su gruppo di misura; e) il numero di dispersioni localizzate di classe A2 distinguendo in:

(i) riparate entro 5 giorni solari successivi alla data di localiz-
zazione; (ii) oltre 5 giorni solari successivi alla data di localizzazione. 32.4 Per l'anno di riferimento precedente a quello di comunicazione
all'Autorita', in relazione alla protezione catodica il
distributore e' tenuto a comunicare:

a) il numero totale delle misure del potenziale della condotta in
acciaio effettuate non in continuo, assumendo un numero massimo di
12 misure di potenziale conforme alle norme tecniche vigenti per
ogni punto selezionato; b) il numero di sistemi di protezione catodica in cui e' suddivisa la
rete; c) il numero dei posti di rilievo del potenziale di protezione
catodica della condotta; d) il numero totale dei punti selezionati per la misura del
potenziale di protezione catodica della condotta suddividendo tra:

(i) punti nei quali la misura e' effettuata in continuo e trasmessa
mediante telecontrollo; (ii) punti nei quali la misura non e' effettuata in continuo

32.5 Per l'anno di riferimento precedente a quello di comunicazione
all'Autorita', in relazione all'odorizzazione del gas
distribuito il distributore e' tenuto a comunicare:

a) il numero totale di misure effettuate del grado di odorizzazione
del gas; b) il tipo di odorizzante utilizzato; c) la quantita' di gas immessa nell'impianto di distribuzione; d) la quantita' di odorizzante introdotto nel gas distribuito; e) se gli impianti di odorizzazione, ove previsti dalle norme
tecniche vigenti, sono a dosaggio diretto dell'odorizzante in
tutti i punti di consegna con allarmi trasmessi mediante
telecontrollo.

32.6 Per l'anno di riferimento precedente a quello di comunicazione
all'Autorita', in relazione alle interruzioni il distributore e'
tenuto a comunicare:

a) per le interruzioni con preavviso e senza preavviso separatamente:

(i) il numero delle interruzioni suddividendo tra brevi e lunghe e
distinguendo ulteriormente in base alle cause indicate dal-
l'Articolo 21, comma 21.1;
(ii) il numero dei clienti finali coinvolti nelle interruzioni sud-
dividendo tra quelli coinvolti in interruzioni brevi e lunghe
e distinguendo ulteriormente in base alle cause indicate dal-
l'Articolo 21, comma 21.1; (iii) il numero dei clienti finali coinvolti nelle interruzioni lun-
ghe, con esclusione di quelle provocate dalle cause indicate
dall'Articolo 21, comma 21.1, lettere a) e b), suddividendo in
base alla durata convenzionale dell'interruzione dell'eroga-
zione del gas al cliente finale tra durata convenzionale di 60
minuti, di 180 minuti, di 360 minuti e di 960 minuti;

b) per le sole interruzioni con preavviso, con esclusione di quelle
provocate dalle cause indicate dall'Articolo 21, comma 21.1,
lettere a) e b), il numero di clienti finali coinvolti
nell'interruzione distinguendo tra clienti finali con tempo di
preavviso maggiore o uguale a 3 giorni lavorativi e clienti finali
con tempo di preavviso minore di 3 giorni lavorativi.

Non devono essere comunicati i dati relativi alle interruzioni derivanti da:

a) richieste di prestazioni dei clienti finali; b) interventi conseguenti a chiamate telefoniche per pronto
intervento; c) sostituzione del gruppo di misura ad un solo cliente finale con
durata dell'interruzione dell'erogazione del gas inferiore a due
ore.

32.7 In relazione alle chiamate telefoniche per pronto intervento
pervenute nell'anno di riferimento precedente a quello in cui
avviene la comunicazione all'Autorita', il distributore
comunica:

a) il numero totale delle chiamate telefoniche per pronto intervento; b) il numero totale delle chiamate telefoniche per pronto intervento
per le quali il distributore non abbia rispettato il tempo massimo
di 60 minuti, suddividendo le chiamate in base alle cause di cui
all'Articolo 52; c) il tempo effettivo medio di esecuzione del pronto intervento
calcolato sulla base dei tempi effettivi di pronto intervento sia
delle chiamate telefoniche per pronto intervento per le quali sia
stato rispettato il tempo massimo di 60 minuti sia delle chiamate
per le quali tale tempo massimo non sia stato rispettato per le
cause di cui all'Articolo 52, comma 52.1 lettera c).

32.8 In relazione alle chiamate telefoniche per pronto intervento
pervenute nell'anno precedente a quello in cui avviene la
comunicazione all'Autorita' e relative a dispersioni di gas di
classe A1 o A2 localizzate su parti non interrate di impianti di
derivazione di utenza o su gruppi di misura, il distributore e'
tenuto a comunicare:

a) il numero totale di tali chiamate telefoniche per pronto
intervento; b) il tempo effettivo di messa in sicurezza, calcolato sulla base dei
tempi effettivi di eliminazione delle dispersioni di classe A1 e
A2 localizzate su parti non interrate di impianti di derivazione
di utenza o su gruppi di misura.

32.9 L'Autorita' puo' utilizzare le informazioni ed i dati di cui ai
commi precedenti ai fini della loro pubblicazione, anche
comparativa.

Titolo VII - Incentivi per recuperi di sicurezza del servizio di
distribuzione

Articolo 33
Calcolo degli incentivi per recuperi di sicurezza
del servizio di distribuzione

33.1 L'Autorita' determina con successivo provvedimento le modalita'
di calcolo degli incentivi per recuperi di sicurezza del
servizio di distribuzione.
PARTE III

QUALITA' COMMERCIALE DEI SERVIZI GAS

Titolo I - Indicatori di qualita' commerciale dei servizi gas

Articolo 34
Ambito di applicazione

34.1 Sono tenuti al rispetto delle disposizioni contenute nella Parte
III del Testo integrato

a) i distributori e i venditori di gas naturale con piu' di 5.000
clienti finali alimentati in bassa pressione, forniti o
allacciati; b) i distributori e i venditori di gas naturale con un numero di
clienti finali alimentati in bassa pressione minore o uguale a
5.000 e maggiore di 3.000, forniti o allacciati, limitatamente
alle prestazioni di cui agli Articoli 36, 37, 39, 40 e 41; a tali
esercenti non si applicano le disposizioni di cui agli Articoli
38, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 51, 58 e 59; c) i distributori e i venditori di gas naturale con un numero di
clienti finali alimentati in bassa pressione minore o uguale a
3.000, forniti o allacciati, limitatamente alle prestazioni di cui
agli Articoli 39 e 41; a tali esercenti non si applicano le
disposizioni di cui agli Articoli 36, 37, 38, 40, 42, 43, 44, 45,
46, 47, 51, 58 e 59.

Nel caso di superamento di una delle soglie sopra indicate, i corrispondenti obblighi di attuazione decorrono dall'1 gennaio dell'anno successivo a quello di superamento della soglia. Nel caso di rientro al di sotto di una delle soglie sopra indicate, la decadenza dei corrispondenti obblighi decorre dall'1 gennaio dell'anno successivo a quello di rientro al di sotto della soglia.

34.2 In presenza di un contratto di fornitura di gas stipulato tra un
venditore ed un cliente finale, quest'ultimo richiede le
prestazioni regolate dalla Parte III del Testo integrato
esclusivamente tramite il proprio venditore di gas, ad eccezione
dei reclami scritti e delle richieste scritte di informazioni di
cui all'Articolo 45 relativi al servizio di distribuzione, che
il cliente finale puo' inviare sia al proprio venditore sia al
distributore di gas. 34.3 La Parte III del Testo integrato non si applica nei comuni nei
quali sia in corso il periodo di avviamento o di subentro del
servizio di distribuzione, limitatamente a tale periodo.

Articolo 35
Indicatori di qualita' commerciale dei servizi gas

35.1 Al fine di definire gli obblighi di servizio e gli standard
specifici relativi alla qualita' commerciale del servizio di
distribuzione, nel presente Testo integrato si fa riferimento ai
seguenti indicatori.

- tempo di preventivazione per l'esecuzione di lavori di lavori
semplici; - tempo di preventivazione per l'esecuzione di lavori di lavori
complessi; - tempo di esecuzione di lavori semplici, - tempo di attivazione della fornitura; - tempo di disattivazione della fornitura su richiesta del cliente
finale; - tempo di riattivazione della fornitura in seguito a sospensione per
morosita'; - fascia di puntualita' per appuntamenti personalizzati.

35.2 Al fine di definire gli obblighi di servizio e gli standard
generali relativi alla qualita' commerciale del servizio di
distribuzione, nel presente Testo integrato si fa riferimento ai
seguenti indicatori:

- tempo di esecuzione di lavori complessi; - tempo per l'effettuazione della verifica del gruppo di misura su
richiesta del cliente finale; - tempo per l'effettuazione della verifica della pressione di
fornitura su richiesta del cliente finale; - tempo di risposta motivata a reclami scritti o a richieste scritte
di informazioni relativi al servizio di distribuzione.

35.3 Al fine di definire gli obblighi di servizio e gli standard
specifici relativi alla qualita' commerciale del servizio di
vendita, nel presente Testo integrato si fa riferimento al
seguente indicatore:

- tempo di rettifica di fatturazione.

35.4 Al fine di definire gli obblighi di servizio e gli standard
generali relativi alla qualita' commerciale del servizio di
vendita, nel presente Testo integrato si fa riferimento al
seguente indicatore:

- tempo di risposta motivata a reclami scritti e a richieste scritte
di informazioni relativi al servizio di vendita.

Articolo 36
Tempo di preventivazione per l'esecuzione di lavori

36.1 Il tempo di preventivazione per l'esecuzione di lavori e' il
tempo, misurato in giorni lavorativi, intercorrente tra la data
di ricevimento da parte del distributore della richiesta di
preventivo del cliente e la data di comunicazione del preventivo
al cliente. 36.2 Il preventivo per l'esecuzione di lavori viene predisposto dal
distributore e comunicato al cliente per ogni richiesta di
lavori indipendentemente dall'ammontare del contributo richiesto
dal distributore. Il preventivo contiene:

a) il codice univoco di cui all'Articolo 56, comma 56.2, lettera a); b) la data di ricevimento da parte del distributore della richiesta
di preventivo del cliente; c) la data di comunicazione del preventivo al cliente; d) la tipologia di utenza; e) il tempo massimo di esecuzione dei lavori per i quali e' stato
richiesto il preventivo (livello specifico per l'esecuzione dei
lavori semplici o livello generale per l'esecuzione dei lavori
complessi); f) limitatamente alle richieste di preventivo per l'esecuzione di
lavori semplici, la quantificazione dell'indennizzo automatico in
caso di mancato rispetto del livello specifico, per le cause
indicate all'Articolo 52, comma 52.1, lettera c); g) i corrispettivi previsti per l'esecuzione del lavoro richiesto
fino all'attivazione della fornitura, quest'ultima valorizzata
separatamente, ove richiesta; nel caso in cui il corrispettivo
debba essere determinato in modo analitico e non forfetario, il
preventivo deve riportare le differenti componenti di costo, ed in
particolare quelle relative alla manodopera e/o alle prestazioni
di terzi, ai materiali, alle forniture e alle spese generali; h) l'indicazione degli elementi necessari per l'esecuzione del lavoro
richiesto, compresi i lavori che eventualmente devono essere
realizzati a cura del cliente e le concessioni, autorizzazioni o
servitu' che eventualmente lo stesso cliente deve richiedere per
consentire l'esecuzione del lavoro, con adeguata documentazione
tecnica; i) l'indicazione della documentazione che, in caso di accettazione
del preventivo, il cliente deve presentare per l'attivazione della
fornitura, ove richiesta, precisando in tal caso che la richiesta
di attivazione deve essere presentata tramite un venditore; i) la stima dei tempi previsti per l'ottenimento degli atti
autorizzativi che sono eventualmente necessari per l'esecuzione
del lavoro richiesto; k) le motivazioni del rifiuto del distributore all'accesso alla rete
di distribuzione, nel caso in cui non sia possibile eseguire i
lavori richiesti, in alternativa alle lettere da e) a j).

36.3 Il distributore e' tenuto a predisporre e a comunicare al
cliente il preventivo per l'esecuzione di lavori anche nel caso
in cui il punto di riconsegna non sia ubicato su strade, vie,
piazze o altro luogo di passaggio, dove gia' esistono le
condotte. Anche in tale caso il distributore ha facolta' di
rispondere negativamente alla richiesta del cliente di accesso
alla rete di distribuzione, motivando l'impossibilita' di
eseguire il lavoro. Nel caso in cui sia possibile realizzare i
lavori richiesti, il distributore evidenzia nel preventivo in
modo separato i costi per l'estensione e/o i potenziamenti della
rete e i costi per l'esecuzione dell'impianto di derivazione di
utenza. Le prestazioni di cui al presente comma sono escluse dal
rispetto degli altri obblighi previsti dalla Parte III del Testo
integrato. 36.4 Nel caso di trasmissione informatica del preventivo da parte del
distributore al venditore, il venditore medesimo conferma per
via informatica al distributore la ricezione del preventivo. 36.5 Il venditore ha l'obbligo di fornire al cliente finale
un'offerta nella quale e' riportato integralmente il preventivo
predisposto dal distributore. 36.6 Il preventivo per l'esecuzione di lavori predisposto dal
distributore costituisce un'offerta irrevocabile con validita'
non inferiore a tre mesi. Nessun corrispettivo che non sia stato
indicato nel preventivo del distributore o nell'offerta del
venditore puo' essere successivamente preteso.

Articolo 37
Tempo di esecuzione di lavori semplici

37.1 Il tempo di esecuzione di lavori semplici e' il tempo, misurato
in giorni lavorativi, intercorrente tra la data di ricevimento
da parte del distributore dell'accettazione del preventivo
comunicata dal cliente e la data di completamento del lavoro
richiesto. 37.2 Il distributore, completato il lavoro richiesto, compila un
modulo, anche informatico, nel quale siano riportate almeno le
seguenti informazioni:

a) codice univoco di cui all'Articolo 56, comma 56.2, lettera a); b) data di ricevimento dell'accettazione del preventivo da parte del
cliente finale; c) tipologia di lavoro (semplice o complesso); d) calibro del gruppo di misura; e) data di completamento del lavoro richiesto.

Articolo 38
Tempo di esecuzione di lavori complessi

38.1 Il tempo di esecuzione di lavori complessi e' il tempo, misurato
in giorni lavorativi, intercorrente tra la data di ricevimento
da parte del distributore della accettazione del preventivo
comunicata dal cliente e la data di completamento del lavoro
richiesto. 38.2 Qualora entro il tempo massimo di sessanta giorni lavorativi il
distributore non completi il lavoro richiesto, il distributore
medesimo invia al cliente una comunicazione da cui risultino il
nominativo ed il recapito della persona responsabile per conto
del distributore per la richiesta di esecuzione di lavori
complessi, nonche' i tempi previsti per il completamento del
lavoro medesimo. 38.3 Per l'esecuzione di lavori complessi si applica quanto previsto
dall'Articolo 37, comma 37.2. 38.4 Il presente articolo non si applica ai lavori che richiedano
l'estensione e/o il potenziamento della rete o lo spostamento di
intere colonne montanti al servizio di almeno cinque clienti
finali.

Articolo 39
Tempo di attivazione della fornitura

39.1 Il tempo di attivazione della fornitura e' il tempo, misurato in
giorni lavorativi, intercorrente tra la data di ricevimento da
parte del distributore della richiesta di attivazione della
fornitura inviata dal venditore, e la data di attivazione della
fornitura. 39.2 La rilevazione del tempo di attivazione della fornitura non si
effettua:

a) nel caso in cui la fornitura sia stata riattivata in seguito a
sospensione per morosita' del cliente finale e nel caso in cui
siano intervenute variazioni nella titolarita' del contratto di
fornitura che non richiedono intervento di attivazione, quali
volture o subentri immediati; b) nel caso di clienti finali con consumo annuo maggiore o uguale a
50.000 metri cubi standard.

39.3 TI distributore, fatte salve le esclusioni di cui al precedente
comma 39.2, attivata la fornitura, compila un modulo, anche
informatico, nel quale siano riportate almeno le seguenti
informazioni:

a) codice univoco di cui all'Articolo 56, comma 56.2, lettera a); b) data di ricevimento della richiesta di attivazione della
fornitura; c) calibro del gruppo di misura, d) data di attivazione della fornitura.

Articolo 40
Tempo di disattivazione della fornitura su richiesta del cliente
finale

40.1 Il tempo di disattivazione della fornitura su richiesta del
cliente finale e' il tempo, misurato in giorni lavorativi,
intercorrente tra la data di ricevimento da parte del
distributore della richiesta di disattivazione della fornitura
inviata dal venditore, per conto del cliente finale che richiede
la disattivazione, e la data di disattivazione della fornitura
stessa. 40.2 La rilevazione del tempo di disattivazione della fornitura su
richiesta del cliente finale si effettua per tutti gli
interventi di disattivazione della fornitura su richiesta del
cliente finale, compresi quelli che comportano la rimozione del
gruppo di misura. Tale rilevazione non si effettua per le
richieste di disattivazione presentate contestualmente alle
richieste di riattivazione per variazioni nella titolarita' del
contratto di fornitura che non richiedono intervento di
disattivazione, quali volture o subentri immediati. 40.3 Il distributore, disattivata la fornitura, compila un modulo,
anche informatico, nel quale siano riportate almeno le seguenti
informazioni:

a) codice univoco di cui all'Articolo 56, comma 56.2, lettera a); b) data di ricevimento della richiesta di disattivazione della
fornitura su richiesta del cliente finale; c) calibro del gruppo di misura; d) data di disattivazione della fornitura.

Articolo 41
Tempo di riattivazione della fornitura in seguito a sospensione per
morosita'

41.1 Il tempo di riattivazione della fornitura in seguito a
sospensione per morosita' e' il tempo, misurato in giorni
feriali, intercorrente tra la data di ricevimento da parte del
distributore della richiesta di riattivazione della fornitura
del venditore e la data di riattivazione della fornitura. 41.2 Il venditore e' tenuto all'invio immediato al distributore,
mediante fax o per via telematica, della richiesta di
riattivazione della fornitura di un proprio cliente finale, al
quale la fornitura sia stata sospesa per morosita' dello stesso
cliente finale, a seguito del pagamento da parte del cliente
finale al venditore delle somme dovute ovvero di comunicazione
al venditore da parte del cliente finale, mediante idonea
documentazione, dell'avvenuto pagamento delle somme medesime. Il
venditore, prima di procedere all'invio al distributore della
richiesta di riattivazione della fornitura, puo' richiedere al
cliente finale l'esibizione del documento in originale da cui
risulti l'avvenuto pagamento delle somme dovute. 41.3 Il distributore, riattivata la fornitura, compila un modulo,
anche informatico, nel quale siano riportate almeno le seguenti
informazioni:

a) codice univoco di cui all'Articolo 56, comma 56.2, lettera a); b) data di ricevimento della richiesta di riattivazione della
fornitura da parte del venditore; c) calibro del gruppo di misura; d) data di riattivazione della fornitura.

Articolo 42
Tempo di rettifica di fatturazione

42.1 Il tempo di rettifica di fatturazione e' il tempo, misurato in
giorni solari, intercorrente tra la data di ricevimento da parte
del venditore della richiesta di rettifica inviata dal cliente
finale di un importo gia' pagato dal cliente finale stesso e la
data di accredito della somma non dovuta, anche in misura
diversa da quella richiesta, al netto dei tempi necessari per
l'effettuazione di eventuali verifiche tecniche richieste dal
cliente finale. Il venditore, su richiesta del cliente finale,
e' tenuto a fornire il dettaglio del calcolo effettuato per la
rettifica di fatturazione. 42.2 Per tempo di rettifica di fatturazione si intende anche il
tempo, misurato in giorni solari, intercorrente tra la data di
ricevimento da parte del venditore della richiesta di rettifica
inviata dal cliente finale di un importo gia' pagato dal cliente
finale stesso e la data di comunicazione del venditore, in
seguito alle verifiche effettuate, al cliente finale che non si
da' luogo a rettifica di fatturazione; in tali casi il venditore
motiva il rifiuto.

Articolo 43
Tempo per l'effettuazione della verifica del gruppo di misura su
richiesta del cliente finale

43.1 Il tempo per l'effettuazione della verifica del gruppo di misura
su richiesta del cliente finale e' il tempo, misurato in giorni
lavorativi, intercorrente tra la data di ricevimento da parte
del distributore della conferma della richiesta di verifica del
gruppo di misura inviata dal venditore e la data di
comunicazione al venditore del resoconto della verifica. 43.2 Ai fini della conferma della richiesta della verifica del gruppo
di misura il distributore determina i costi di verifica del
gruppo di misura per ogni tipologia di utenza, sia presso il
cliente finale sia in laboratorio, e li pubblica nel proprio
sito internet. Il venditore informa di tali costi il cliente
finale che richiede la verifica del gruppo di misura. 43.3 Il distributore e' tenuto ad effettuare la verifica del gruppo
di misura presso il cliente finale in tutti i casi nei quali
cio' sia tecnicamente possibile; nei casi di impossibilita' il
distributore riporta nel resoconto di verifica le cause della
prosecuzione della verifica presso un laboratorio qualificato. 43.4 Nei casi in cui, ai fini dell'effettuazione della verifica del
gruppo di misura, sia necessario l'invio dello stesso presso
laboratori qualificati, il distributore invia al venditore una
comunicazione, entro dieci giorni lavorativi dalla data di
ricevimento della conferma della richiesta di verifica del
gruppo di misura, da cui risultino il nominativo ed il recapito
della persona responsabile della verifica per conto del
distributore ed i tempi previsti per la sua effettuazione. 43.5 Qualora la verifica del gruppo di misura conduca
all'accertamento di errori superiori ai valori ammissibili
fissati dalla normativa tecnica vigente, il distributore
registra il tempo, espresso in giorni lavorativi, entro il quale
ha provveduto alla sostituzione del gruppo di misura. In tal
caso, il distributore non puo' addebitare alcun importo al
venditore per l'effettuazione della verifica del gruppo di
misura. 43.6 Se la verifica del gruppo di misura di cui al comma precedente
e' stata effettuata presso il cliente finale, il distributore
non puo' richiedere ulteriori verifiche dello stesso gruppo di
misura presso un laboratorio. 43.7 Qualora la verifica del gruppo di misura conduca
all'accertamento di errori nella misura non superiori ai valori
ammissibili fissati dalla normativa tecnica vigente, per la
verifica il distributore non puo' addebitare al venditore un
importo superiore a euro 40 (quaranta) se ricorrono entrambe le
seguenti condizioni

a) verifica effettuata presso il cliente finale di un gruppo di
misura fino alla classe G 6 compresa; b) verifica del gruppo di misura relativa allo stesso punto di
riconsegna effettuata da piu' di un anno solare.

Il distributore, nei casi in cui non sia stato possibile effettuare la verifica presso il cliente finale del gruppo di misura fino alla classe G 6 compresa, ne documenta le cause

43.8 Il distributore:

a) effettua la verifica del gruppo di misura secondo quanto previsto
dalla normativa tecnica vigente; b) comunica l'esito della verifica al venditore, trasmettendogli il
resoconto della verifica; c) registra l'esito della verifica.

43.9 Il venditore:

a) trasmette al cliente finale il resoconto della verifica ricevuto
dal distributore; b) non puo' addebitare al cliente finale un importo superiore a
quello addebitatogli dal distributore per la verifica del
misuratore.

Articolo 44 Tempo per l'effettuazione della verifica della pressione di fornitura
su richiesta del cliente finale

44.1 Il tempo per l'effettuazione della verifica della pressione di fornitura su richiesta del cliente finale e' il tempo, misurato in giorni lavorativi, intercorrente tra la data di ricevimento da parte del distributore della conferma della richiesta di verifica della pressione di fornitura inviata dal venditore e la data di
comunicazione al venditore del resoconto della verifica. 44.2 Qualora la verifica della pressione di fornitura conduca
all'accertamento di valori di pressione di fornitura non
compresi nel campo di variazione fissato dalla normativa tecnica
vigente, il distributore e' tenuto a registrare il tempo,
espresso in giorni lavorativi, entro cui sono stati realizzati
gli interventi per ripristinare valori corretti della pressione
di fornitura presso il cliente finale che ha richiesto la
verifica. In tal caso, il distributore non puo' addebitare alcun
importo al venditore per l'effettuazione della verifica della
pressione di fornitura ne', a sua volta, il venditore puo'
addebitare alcun importo al cliente finale che ha richiesto la
verifica. 44.3 Qualora la verifica della pressione di fornitura conduca
all'accertamento di valori di pressione di fornitura compresi
nel campo di variazione fissato dalla normativa tecnica vigente,
per la verifica il distributore non puo' addebitare al venditore
un importo superiore a euro 30 (trenta) se ricorrono entrambe le
seguenti condizioni.

a) verifica effettuata per un cliente alimentato in bassa pressione; b) verifica della pressione di fornitura relativa allo stesso punto
di riconsegna effettuata da piu' di un anno solare.

44.4 Il distributore:

a) effettua la verifica di pressione di fornitura secondo quanto
previsto dalla normativa tecnica vigente; b) comunica l'esito della verifica al venditore, trasmettendogli il
resoconto della verifica; c) registra l'esito della verifica.

44.5 Il venditore:

a) trasmette al cliente finale il resoconto della verifica ricevuto
dal distributore, b) non puo' addebitare al cliente finale un importo superiore a
quello addebitatogli dal distributore per la verifica della
pressione di fornitura.

Articolo 45
Tempo di risposta motivata a reclami scritti o a richieste scritte
di informazioni

45.1 Il tempo di risposta motivata a reclami scritti o a richieste
scritte di informazioni e':

a) per il distributore, il tempo, misurato in giorni lavorativi,
intercorrente tra la data di ricevimento del reclamo scritto o
della richiesta scritta di informazioni relativi al servizio di
distribuzione da parte del cliente e la data di comunicazione al
cliente della risposta motivata; b) per il venditore, il tempo, misurato in giorni lavorativi,
intercorrente tra la data di ricevimento del reclamo scritto o
della richiesta scritta di informazioni relativi al servizio di
vendita da parte del proprio cliente finale e la data di
comunicazione al cliente finale della risposta motivata.

45.2 La risposta motivata contiene il riferimento al reclamo scritto
o alla richiesta scritta di informazioni, nonche' l'indicazione
del nominativo e del recapito della persona incaricata
dall'esercente per fornire, ove necessario, eventuali ulteriori
chiarimenti. La risposta motivata contiene l'indicazione delle
eventuali cause di non coerenza del servizio per le quali e'
stato presentato il reclamo, nonche' la descrizione delle
eventuali azioni correttive poste in essere dall' esercente. 45.3 In occasione della presentazione di reclami scritti o di
richieste scritte di informazioni, il cliente puo' richiedere di
accedere, limitatamente ai dati che lo riguardano, alle
informazioni e ai dati di cui al successivo Articolo 56, comma
56.1. 45.4 Fatta salva la possibilita' per il cliente di inviare
all'esercente il reclamo scritto o la richiesta scritta di
informazioni in altra forma, l'esercente medesimo rende
disponibile nel proprio sito internet un modulo scaricabile che
deve contenere almeno i seguenti campi obbligatori:

a) con riferimento al cliente:

- nome e cognome; - indirizzo postale o telematico;

b) con riferimento all'esercente:

- indirizzo postale o telematico al quale inviare il reclamo o la
richiesta di informazioni.

Articolo 46
Fascia di puntualita' per gli appuntamenti con il cliente

46.1 La fascia di puntualita' per gli appuntamenti con il cliente e'
il periodo di tempo, misurato in ore, entro il quale
l'appuntamento puo' essere concordato con il cliente per
effettuare un sopralluogo o un intervento ai fini
dell'esecuzione delle prestazioni soggette a livelli specifici e
generali di qualita'. 46.2 La fascia di puntualita' per gli appuntamenti fissati dal
distributore con il cliente, che non siano personalizzati, non
puo' superare le tre ore. 46.3 Al momento di concordare un appuntamento con il cliente, il
distributore e' tenuto a fissare l'ora di inizio e l'ora di fine
della fascia di puntualita' per l'appuntamento concordato,
presentandosi nel luogo e nel periodo di tempo concordati con il
cliente. 46.4 Il cliente assicura la disponibilita', propria o di persona da
lui incaricata, a ricevere il distributore per tutta la fascia
di puntualita' concordata con il distributore medesimo.

Articolo 47
Appuntamenti personalizzati

47.1 Il distributore e' tenuto a fissare, qualora il cliente lo
richieda, un appuntamento personalizzato per l'effettuazione di
un sopralluogo ai fini dell'esecuzione della prestazione di cui
all'Articolo 36 e per l'effettuazione dell'intervento di
esecuzione delle prestazioni di cui agli Articoli 37, 39, 40 e
41. 47.2 Al momento di fissare un appuntamento personalizzato di cui al
comma precedente, il distributore comunica al cliente
interessato che, in caso di mancato rispetto di tale
appuntamento, e' dovuto un indennizzo automatico per mancata
puntualita' in sostituzione di quello dovuto per mancato
rispetto del tempo massimo di esecuzione della prestazione
richiesta come definito dal successivo Articolo 50, comma 501.
Il distributore comunica altresi' al cliente una stima
indicativa del tempo necessario per l'effettuazione della
prestazione richiesta. 47.3 Il distributore, limitatamente al caso di appuntamento
personalizzato, all'atto dell'esecuzione della prestazione o
dell'effettuazione del sopralluogo, fa sottoscrivere al cliente
o a persona da esso incaricata un modulo, da lasciare in copia
al cliente stesso o alla persona da esso incaricata, nel quale
siano riportate almeno le seguenti informazioni:

a) codice univoco di cui all'Articolo 56, comma 56.2, lettera a); b) calibro del gruppo di misura; c) data e fascia di puntualita' concordata; d) luogo dell'appuntamento; e) data e ora di inizio della prestazione o del sopralluogo; f) quantificazione dell'indennizzo automatico, da riconoscere al
cliente in caso di mancato rispetto della fascia di puntualita'
per le cause indicate dall'Articolo 52, comma 52.1, lettera c).

Nel caso di assenza del cliente, o della persona da esso incaricata, il distributore non compila il modulo.

Articolo 48 Computo dei tempi di esecuzione delle prestazioni soggette a livelli
specifici e generali di qualita'

48.1 Il tempo per l'esecuzione delle prestazioni soggette a livelli
specifici e generali di qualita' comprende i tempi necessari per
l'effettuazione di eventuali sopralluoghi che non richiedono la
presenza del cliente. 48.2 Il tempo per l'esecuzione delle prestazioni soggette a livelli
specifici e generali di qualita' comprende i tempi necessari per
l'effettuazione di eventuali sopralluoghi che richiedono la
presenza del cliente e per i quali il cliente non ha richiesto
un appuntamento personalizzato. 48.3 Nel caso in cui, ai fini dell'esecuzione delle prestazioni
soggette a livelli specifici' e generali di qualita', sia
necessaria l'effettuazione di un sopralluogo che richiede la
presenza del cliente, il tempo per l'esecuzione di dette
prestazioni decorre:

a) dalla data fissata per l'effettuazione del sopralluogo, qualora
l'appuntamento sia personalizzato; b) dalla nuova data concordata per l'effettuazione del sopralluogo,
qualora il sopralluogo medesimo non venga effettuato nella data
concordata con il cliente per una delle cause indicate dal
successivo Articolo 52, comma 52.1 lettere a) e b), e si sia
dovuto concordare una nuova data per l'effettuazione del
sopralluogo.

48.4 Nel caso in cui per l'esecuzione delle prestazioni di cui ai
precedenti Articoli 37 e 38 siano necessari lavori da
realizzarsi a cura del cliente e lo stesso debba richiedere atti
quali concessioni, autorizzazioni o servitu' e tali lavori e
atti siano stati tutti indicati nel preventivo di cui al
precedente articolo 36, il tempo per l'effettuazione di dette
prestazioni decorre dalla data di comunicazione di ultimazione
dei lavori e di consegna di detti atti. 48.5 Il tempo di effettuazione della prestazione di cui al precedente
Articolo 39 non comprende il tempo per l'ottenimento di
ulteriore documentazione per l'attivazione della fornitura. 48.6 Nel caso in cui per l'esecuzione delle prestazioni soggette a
livelli specifici e generali di qualita' siano necessari atti
autorizzativi, il tempo per l'esecuzione di dette prestazioni
non comprende il tempo per l'ottenimento di tali atti. 48.7 Nel caso in cui il cliente richieda un appuntamento
personalizzato di cui al precedente Articolo 47, comma 47.1, il
tempo di esecuzione della prestazione non deve essere computato. 48.8 Ai fini del computo dei tempi di esecuzione delle prestazioni
valgono altresi' le seguenti regole:

a) il distributore computa i tempi di esecuzione delle prestazioni di
sua competenza con riferimento al cliente che richiede la
prestazione direttamente al distributore medesimo; b) il venditore computa i tempi di esecuzione delle prestazioni di
sua competenza con riferimento al cliente finale che richiede la
prestazione al venditore medesimo; c) non si tiene conto del giorno di ricevimento della richiesta; d) il giorno della festa patronale del Comune nel quale e' ubicato il
punto di riconsegna si considera festivo.

Articolo 49
Qualita' dei servizi telefonici del venditore

49.1 Il tempo di attesa telefonica e', con riferimento ad una
chiamata telefonica da parte di un cliente finale che richiede
di parlare con un operatore del venditore, il tempo, espresso in
minuti, intercorrente tra l'inizio della risposta, anche se
effettuata attraverso l'ausilio di un risponditore automatico, e
l'inizio della conversazione con l'operatore o di conclusione
della chiamata in caso di rinuncia prima dell'inizio della
conversazione con l'operatore. 49.2 Il tempo medio di attesa telefonica e' la media aritmetica
annuale dei tempi di attesa telefonica delle chiamate dei
clienti finali che hanno iniziato la conversazione con
l'operatore pervenute al venditore. 49.3 Il tempo medio di rinuncia per eccessiva attesa telefonica e' la
media aritmetica annuale dei tempi di attesa telefonica delle
chiamate dei clienti finali che, pur avendo richiesto di parlare
con un operatore, sono terminate prima dell'inizio della
conversazione con l'operatore medesimo, pervenute al venditore. 49.4 Nel caso in cui il venditore svolga piu' servizi e non risulti
possibile stabilire a quale servizio si rivolga la chiamata
telefonica, i tempi di attesa telefonica dei clienti che hanno
richiesto di parlare con un operatore, concorrono al computo dei
tempi medi di cui ai commi precedenti indipendentemente dal
servizio. 49.5 Per i venditori dotati di centri di risposta alle chiamate
telefoniche che tracciano le chiamate telefoniche solo dopo
l'identificazione del chiamante attraverso la digitazione del
numero identificativo del cliente finale, il presente articolo
si applica alle sole chiamate con cliente identificato.

Titolo II - Livelli specifici e generali di qualita' commerciale dei
servizi gas

Articolo 50
Livelli specifici di qualita' commerciale

50.1 I livelli specifici di qualita' commerciale del servizio di
distribuzione definiti nella tabella G si applicano alle
richieste di prestazione con data di ricevimento da parte del
distributore a partire dall'1 gennaio 2006.

Tabella G - Livelli specifici di qualita' commerciale del servizio
di distribuzione ==================================================================== Indicatore Clienti finali con Clienti finali con
gruppo di misura fino gruppo di misura
alla classe G 25 dalla classe G 40 ==================================================================== Tempo massimo di pre- 15 giorni lavorativi ventivazione, di cui all'Articolo 36, per l'esecuzione di lavori semplici -------------------------------------------------------------------- Tempo massimo di pre- 40 giorni lavorativi ventivazione, di cui all'Articolo 36, per l'esecuzione di lavori complessi -------------------------------------------------------------------- Tempo massimo di ese- 10 giorni lavorativi 15 giorni lavorativi cuzione di lavori sem- plici di cui all'Arti- colo 37 -------------------------------------------------------------------- Tempo massimo di atti- 10 giorni lavorativi 15 giorni lavorativi vazione della fornitura di cui all'Articolo 39 -------------------------------------------------------------------- Tempo massimo di di- 5 giorni lavorativi 7 giorni lavorativi sattivazione della fornitura su richiesta del cliente di cui al- l'Articolo 40 -------------------------------------------------------------------- Tempo massimo di riatti- 2 giorni feriali 2 giorni feriali vazione della fornitura in seguito a sospensione per morosita' di cui al- l'Articolo 41 -------------------------------------------------------------------- Fascia di puntualita' 2 ore 2 ore per appuntamenti perso- nalizzati di cui al- l'Articolo 47 --------------------------------------------------------------------

50.2 I livelli specifici di qualita' commerciale del servizio di
vendita definiti nella tabella H si applicano alle richieste di
prestazione con data di ricevimento da parte del venditore a
partire dall'1 gennaio 2006.

Tabella H - Livelli specifici di qualita' commerciale del servizio
di vendita ==================================================================== Indicatore Clienti finali con Clienti finali con
gruppo di misura gruppo di misura
fino alla classe G 25 dalla classe G 40 ==================================================================== Tempo massimo di retti- 90 giorni solari 60 giorni solari fica di fatturazione di cui all'Articolo 42 --------------------------------------------------------------------

50.3 I livelli specifici di qualita' commerciale sono calcolati:

a) su base esercente, se l'esercente fornisce il servizio in un
territorio compreso in una sola provincia; b) su base provinciale, se l'esercente fornisce il servizio in un
territorio compreso da piu' province.

Articolo 51
Livelli generali di qualita' commerciale

51.1 I livelli generali di qualita' commerciale del servizio di
distribuzione definiti nella tabella I si applicano alle
richieste di prestazione con data di ricevimento da parte del
distributore a partire dall'1 gennaio 2006.

Tabella I - Livelli generali di qualita' commerciale del servizio di
Distribuzione ====================================================================
Indicatore Livello generale ==================================================================== Percentuale minima di richieste di esecuzione di 85% lavori complessi realizzati entro il tempo massimo di 60 giorni lavorativi di cui all'Articolo 38 -------------------------------------------------------------------- Percentuale minima di esiti di verifiche del 90% gruppo di misura su richiesta del cliente comuni- cati entro il tempo massimo di 10 giorni lavo- rativi di cui all'Articolo 43 -------------------------------------------------------------------- Percentuale minima di risposte motivate a reclami 90% scritti o a richieste scritte di informazioni relativi al servizio di distribuzione comunicate entro il tempo massimo di 20 giorni lavorativi di cui all'Articolo 45 --------------------------------------------------------------------

51.2 I livelli generali di qualita' commerciale del servizio di
vendita definiti nella tabella L si applicano alle richieste di
prestazione con data di ricevimento da parte del venditore a
partire dall'1 gennaio 2006.

Tabella L - Livelli generali di qualita' commerciale del servizio di
vendita ====================================================================
Indicatore Livello generale ==================================================================== Percentuale minima di risposte motivate a 90% reclami scritti e a richieste scritte di informazioni relativi al servizio di vendita, comunicate entro il tempo massimo di 20 giorni lavorativi di cui all'Articolo 45 --------------------------------------------------------------------

51.3 1 livelli generali di qualita' commerciale sono calcolati sulle
basi territoriali previste dal precedente Articolo 50, comma
50.3.

Articolo 52
Cause di mancato rispetto dei livelli specifici e generali di
qualita'

52.1 Le cause di mancato rispetto dei livelli specifici e generali di
qualita' sono classificate in:

a) cause di forza maggiore, intese come atti di autorita' pubblica,
eventi naturali eccezionali per i quali sia stato dichiarato lo
stato di calamita' dall'autorita' competente, scioperi, mancato
ottenimento di atti autorizzativi; b) cause imputabili al cliente o a terzi, quali la mancata presenza
del cliente ad un appuntamento concordato con l'esercente per
l'effettuazione di sopralluoghi necessari all'esecuzione della
prestazione richiesta o per l'esecuzione della prestazione stessa,
ovvero danni o impedimenti provocati da terzi; c) cause imputabili all'esercente, intese come tutte le altre cause
non indicate alle precedenti lettere a) e b).

52.2 Per le prestazioni le cui cause di mancato rispetto dei livelli
specifici e generali di qualita' rientrano nelle classi di cui
al precedente comma, lettere a) e b), l'esercente documenta la
causa del mancato rispetto.

Titolo III - indennizzi automatici

Articolo 53
Casi di indennizzo automatico

53.1 In caso di mancato rispetto dei livelli specifici di qualita'
definiti dal precedente Articolo 50, l'indennizzo automatico e'
corrisposto:

a) dal distributore al cliente che ha richiesto la prestazione al
distributore medesimo; b) dal venditore al cliente finale che ha richiesto la prestazione al
venditore medesimo.

53.2 Gli indennizzi automatici sono definiti, per ciascuna tipologia
di utenza, nella tabella M.

Tabella M - indennizzi automatici per mancato rispetto dei livelli
specifici di qualita' ====================================================================
Clienti finali Clienti finali Clienti finali
con gruppo di con gruppo di con gruppo di
misura fino misura dalla misura dalla
alla classe classe G 10 classe G 40
G 6 alla classe
G 25 ==================================================================== Mancato rispetto del E. 30,00 E. 60,00 E. 120,00 tempo massimo di pre- ventivazione, di cui all'Articolo 36, per l'esecuzione di lavori semplici -------------------------------------------------------------------- Mancato rispetto del E. 30,00 E. 60,00 E. 120,00 tempo massimo di pre- ventivazione, di cui all'Articolo 36, per l'esecuzione di lavori complessi -------------------------------------------------------------------- Mancato rispetto del E. 30,00 E. 60,00 E. 120,00 tempo massimo di ese- cuzione di lavori sem- plici di cui all'Arti- colo 37 -------------------------------------------------------------------- Mancato rispetto del E. 30,00 E. 60,00 E. 120,00 tempo massimo di atti- vazione della fornitura di cui all'Articolo 39 -------------------------------------------------------------------- Mancato rispetto del E. 30,00 E. 60,00 E. 120,00 tempo massimo di disat- tivazione della forni- tura su richiesta del cliente di cui all'Ar- ticolo 40 -------------------------------------------------------------------- Mancato rispetto del E. 30,00 E. 60,00 E. 120,00 tempo massimo di riat- tivazione della for- nitura in seguito a sospensione per moro- sita' di cui all'Ar- ticolo 41 -------------------------------------------------------------------- Mancato rispetto del E. 30,00 E. 60,00 E. 120,00 tempo massimo di ret- tifica di fatturazione di cui all'Articolo 42 -------------------------------------------------------------------- Mancato rispetto della E. 30,00 E. 60,00 E. 120,00 fascia di puntualita' per appuntamenti per- sonalizzati di cui all'Articolo 47 --------------------------------------------------------------------

Articolo 54
Casi di esclusione del diritto all'indennizzo automatico

54.1 L'esercente non e' tenuto a corrispondere gli indennizzi
automatici di cui al precedente Articolo 53 qualora il mancato
rispetto dei livelli specifici di qualita' definiti dal
precedente Articolo 50 sia riconducibile ad una delle cause di
cui al precedente Articolo 52, comma 52.1, lettere a) e b). 54.2 L'esercente non e' tenuto a corrispondere gli indennizzi
automatici di cui al precedente Articolo 53 qualora il cliente
non sia in regola con gli eventuali pagamenti dovuti
all'esercente per l'effettuazione della prestazione richiesta. 54.3 Qualora il cliente richieda un appuntamento personalizzato di
cui al precedente Articolo 47, comma 47.1, il distributore non
e' tenuto a corrispondere al cliente medesimo gli indennizzi
automatici previsti dal precedente Articolo 53 per il caso di
mancato rispetto del tempo massimo per l'esecuzione della
prestazione richiesta. 54.4 Qualora il cliente richieda che l'appuntamento personalizzato di
cui al precedente Articolo 47, comma 47.1, sia fissato in data
successiva di oltre sessanta giorni solari rispetto alla data di
richiesta della prestazione, il distributore non e' tenuto a
corrispondere l'indennizzo automatico previsto dal precedente
Articolo 53 nel caso di mancato rispetto della fascia di
puntualita'.

Articolo 55
Modalita' di corresponsione al cliente dell'indennizzo automatico

55.1 Gli indennizzi automatici di cui al precedente Articolo 53, ove
non esclusi ai sensi del precedente Articolo 54, sono
corrisposti:

a) dal distributore al venditore che gli ha richiesto la prestazione
per conto del cliente finale entro sessanta giorni solari dalla
scadenza del tempo massimo di cui al precedente Articolo 50, comma
50.1, per l'esecuzione della prestazione richiesta, ovvero entro
sessanta giorni solari dalla data dell'appuntamento personalizzato; b) dal distributore al cliente finale o al soggetto che, intendendo
allacciarsi alla rete di distribuzione, richiede al distributore il
preventivo per l'esecuzione di lavori semplici o complessi o la
loro esecuzione entro novanta giorni solari dalla scadenza del
tempo massimo di cui al precedente Articolo 50, comma 50.1, per
l'esecuzione della prestazione richiesta, ovvero entro novanta
giorni solari dalla data dell'appuntamento personalizzato; c) dal venditore al proprio cliente finale entro novanta giorni
solari dalla scadenza del tempo massimo di cui al precedente
Articolo 50, comma 50.2, per l'esecuzione della prestazione
richiesta, ovvero entro novanta giorni solari dalla data
dell'appuntamento personalizzato.

55.2 In caso di mancata corresponsione dell'indennizzo automatico
entro i termini indicati dal comma precedente, l'indennizzo e'
dovuto dall'esercente:

a) in misura pari al doppio degli importi previsti dal precedente
Articolo 53 se la corresponsione avviene entro un termine doppio
del tempo concesso per la corresponsione stessa: b) in misura pari al quintuplo degli importi previsti dal precedente
Articolo 53 se la corresponsione avviene oltre un termine doppio
del tempo concesso per la corresponsione stessa.

Limitatamente alle prestazioni di competenza dell'esercente, la corresponsione dell'indennizzo automatico, con le dovute maggiorazioni, deve comunque avvenire:

a) da parte del distributore:
(i) al venditore, che gli ha richiesto la prestazione per conto del
cliente finale, entro sette mesi dalla scadenza dei termini di
cui al precedente Articolo 50, comma 50.1; (ii) al cliente finale o al soggetto che, intendendo allacciarsi al-
la rete di distribuzione, richiede al distributore il preventi-
vo per l'esecuzione di lavori semplici o complessi o la loro
esecuzione, entro nove mesi dalla scadenza dei termini di cui
al precedente Articolo 50, comma 50.1;

b) da parte del venditore al proprio cliente finale, entro nove mesi
dalla scadenza dei termini di cui al precedente Articolo 50, comma
50.2.

55.3 Il venditore e' tenuto ad accreditare al cliente finale che gli
ha chiesto la prestazione per la quale il distributore non ha
rispettato il livello specifico per le cause indicate
dall'Articolo 52, comma 52.1c), l'indennizzo automatico ricevuto
dal distributore attraverso detrazione dall'importo addebitato
nella prima fatturazione utile e comunque, anche mediante
rimessa diretta, entro novanta giorni solari dalla data di
ricevimento dell'importo da parte del distributore. Nel caso in
cui l'importo della prima fatturazione addebitata al cliente
finale sia inferiore all'entita' dell'indennizzo automatico, la
fatturazione evidenzia un credito a favore del cliente, che deve
essere detratto dalle successive fatturazioni fino ad
esaurimento del credito, ovvero corrisposto mediante rimessa
diretta, nei termini di cui sopra. 55.4 Nel documento di fatturazione la causale della detrazione viene
indicata come "Indennizzo automatico per mancato rispetto dei
livelli specifici di qualita' definiti dall'Autorita' per
l'energia elettrica e il gas". Il medesimo documento indica che
"La corresponsione dell'indennizzo automatico non esclude la
possibilita' per il cliente di richiedere in sede
giurisdizionale il risarcimento dell'eventuale danno ulteriore
subito ".

Titolo IV - Obblighi di registrazione e di comunicazione a carico
dell'esercente

Articolo 56
Registrazione di informazioni
e di dati di qualita' commerciale

56.1 L'esercente predispone strumenti, anche informatici, al fine di
registrare le informazioni e i dati concernenti le prestazioni
di qualita' commerciale regolate dalla Parte III del Testo
Integrato. 56.2 Per ogni richiesta di prestazione di sua competenza l'esercente
registra:

a) il codice univoco con cui l'esercente identifica la richiesta di
prestazione o la conferma della richiesta delle verifiche di cui
ai precedenti Articoli 43 e 44; b) il codice con cui l'esercente individua la prestazione; c) la tipologia di utenza; d) la data di ricevimento della richiesta di prestazione o della
conferma della richiesta delle verifiche di cui ai precedenti
Articoli 43 e 44; e) le date di richiesta degli atti autorizzativi e le date di
ottenimento degli atti stessi; f) la data di esecuzione della prestazione; g) la causa, tra quelle indicate dal precedente Articolo 52,
dell'eventuale mancato rispetto del livello specifico di qualita'
previsto per la prestazione richiesta; h) il motivo e la data dell'eventuale venir meno dell'obbligo di dar
seguito alla richiesta di prestazione; i) il codice dell'eventuale appuntamento personalizzato di cui al
precedente Articolo 47, comma 47.1.

56.3 Per ogni appuntamento personalizzato di cui al precedente
Articolo 47, comma 47.1, il distributore registra:

a) il codice univoco con cui il distributore identifica
l'appuntamento; b) il codice univoco con cui il distributore identifica la richiesta
di prestazione o la conferma della richiesta delle verifiche di
cui ai precedenti Articoli 43 e 44, alla quale si riferisce
l'appuntamento; c) la data proposta dal distributore per l'appuntamento; d) la data, l'ora di inizio e l'ora di fine della fascia di
puntualita' ed il luogo dell'appuntamento; e) la data e l'ora di effettiva presentazione del distributore
all'appuntamento nel luogo concordato; f) l'eventuale assenza del cliente all'appuntamento durante la fascia
di puntualita' di cui alla precedente lettera d); g) la causa, tra quelle indicate dal precedente Articolo 52,
dell'eventuale mancato rispetto della fascia massima di
puntualita' fissata dal precedente Articolo 50, comma 50.1; h) la data e le cause dell'eventuale annullamento dell'appuntamento.

56.4 Relativamente alla qualita' dei servizi telefonici di cui
all'Articolo 49, il venditore con piu' di 100.000 clienti finali
forniti al 31 dicembre 2004, che sia dotato di centri di
risposta alle chiamate telefoniche, registra per ogni chiamata
telefonica pervenuta ai centri di risposta:

a) l'inizio della chiamata, b) l'eventuale richiesta di parlare con un operatore, se la risposta
avviene tramite risponditore automatico; c) l'inizio della conversazione con l'operatore o, se precedente, la
fine della chiamata.

Nel caso di superamento della soglia sopra indicata, gli obblighi di registrazione di cui sopra decorrono dall'1 gennaio dell'anno successivo a quello di superamento della soglia. Nel caso di rientro al di sotto della soglia sopra indicata, le decadenza degli obblighi di registrazione di cui sopra decorre dall'1 gennaio dell'anno successivo a quello di rientro al di sotto della soglia.

Articolo 57
Verificabilita' delle informazioni e dei dati registrati

57.1 Al fine di consentire l'effettuazione di controlli per accertare
la veridicita' delle informazioni e dei dati comunicati e
assicurare il rispetto delle disposizioni contenute nella Parte
III del Testo integrato, l'esercente:

a) mantiene gli strumenti di cui al precedente Articolo 56, comma
56.1, continuamente aggiornati con le informazioni e i dati
richiesti; b) assicura la verificabilita' delle informazioni e dei dati
registrati mediante un adeguato sistema di collegamento, anche
informatico, tra archivi commerciali, archivi tecnici e mediante
ogni altra documentazione ritenuta necessaria; c) conserva in modo ordinato ed accessibile tutta la documentazione
necessaria per assicurare la verificabilita' delle informazioni e
dei dati registrati, per un periodo non inferiore a tre anni
solari successivi a quello della registrazione.

Articolo 58
Comunicazione dell'esercente all'Autorita' e pubblicazione delle
informazioni e dei dati forniti

58.1 Entro il 31 marzo di ogni anno, l'esercente comunica
all'Autorita', per ciascuna tipologia di utenza, il numero
totale di clienti finali al 31 dicembre dell'anno precedente a
quello di comunicazione distinguendo tra clienti finali non
alimentati in BP ed alimentati in BP, questi ultimi suddivisi
per tipologia di utenza. Entro la stessa data e in modo
contestuale, l'esercente comunica le informazioni e i dati di
cui ai successivi commi da 58.2 a 58.5. I dati relativi ai
comuni per i quali e' in corso il periodo di subentro o di
avviamento nell'anno di riferimento non devono essere
comunicati. 58.2 In relazione alle prestazioni di qualita' commerciale regolate
dalla Parte III del Testo integrato eseguite nell'anno
precedente a quello in cui avviene la comunicazione
all'Autorita', l'esercente comunica per le prestazioni di sua
competenza:

a) per ogni tipologia di utenza e per ogni prestazione soggetta a
livelli specifici, con esclusione delle prestazioni alle quali si
applica l'Articolo 48, comma 48.7, del Testo integrato:
(i) il numero totale delle richieste di prestazioni;
(ii) il numero totale delle richieste di prestazioni, per le quali
l'esercente non abbia rispettato il livello specifico di qua-
lita', suddividendo le richieste medesime in base alle cause
di cui al precedente Articolo 52; (iii) il tempo effettivo medio di esecuzione delle prestazioni, cal-
colato sulla base dei tempi effettivi di esecuzione sia delle
prestazioni per le quali sia stato rispettato il livello spe-
cifico di qualita', sia delle prestazioni per le quali tale
livello non sia stato rispettato per le cause di cui al prece-
dente Articolo 52, comma 52.1, lettera c);

b) per ogni tipologia di utenza e per ogni prestazione alla quale si
applica l'Articolo 48, comma 48.7:
(i) il numero totale di appuntamenti personalizzati di cui al pre-
cedente Articolo 47, comma 47.1; (ii) il numero totale di appuntamenti personalizzati di cui al pre-
cedente Articolo 47, comma 47.1, per i quali il distributore
 
non abbia rispettato la fascia di puntualita' concordata con il
cliente, suddividendo gli appuntamenti medesimi in base alle
cause di cui al precedente Articolo 52;

c) per ogni tipologia di utenza e per ogni prestazione soggetta a
livelli generali:
(i) il numero totale delle richieste di prestazioni;
(ii) il numero totale delle richieste di prestazioni per le quali
l'esercente non abbia rispettato il tempo massimo previsto per
ciascuna prestazione, classificando le richieste o le conferme
medesime in base alle cause di cui al precedente Articolo 52; (iii) il tempo effettivo medio di esecuzione delle prestazioni, cal-
colato sulla base dei tempi effettivi di esecuzione sia delle
prestazioni per le quali sia stato rispettato il tempo massimo
previsto per ciascuna prestazione, sia delle prestazioni per
le quali tale tempo massimo non sia stato rispettato per le
cause di cui al precedente Articolo 52, comma 52.1, lettera
c).

58.3 In relazione alle prestazioni di cui ai precedenti Articoli 43 e
44, eseguite nell' anno precedente a quello in cui avviene la
comunicazione all' Autorita', il distributore comunica:

a) il numero totale di conferme delle richieste di verifica del
gruppo di misura e il numero totale di conferme delle richieste di
verifica della pressione di fornitura; b) il tempo medio effettivo delle prestazioni calcolato sulla base
dei tempi effettivi di esecuzione sia delle prestazioni per le
quali sia stato rispettato il tempo massimo previsto per ciascuna
prestazione, sia delle prestazioni per le quali tale tempo massimo
non sia stato rispettato per le cause di cui al precedente
Articolo 52, comma 52.1, lettera c); c) il numero di conferme delle richieste di verifica del gruppo di
misura e il numero di conferme delle richieste di verifica della
pressione di fornitura, a seguito delle quali le verifiche abbiano
accertato il mancato rispetto della normativa tecnica vigente,
nonche' i tempi entro i quali il distributore ha provveduto alla
sostituzione del gruppo di misura o alla realizzazione degli
interventi per ripristinare valori corretti della pressione di
fornitura.

58.4 Relativamente alla qualita' dei servizi telefonici di cui
all'Articolo 49, il venditore con piu' di 100.000 clienti finali
forniti, che sia dotato di centri di risposta alle chiamate
telefoniche, per le chiamate telefoniche ricevute nell'anno
precedente a quello in cui avviene la comunicazione
all'Autorita', comunica:

a) il numero di chiamate telefoniche che hanno richiesto di parlare
con un operatore, suddivise tra quelle alle quali e' stata data
risposta e quelle concluse per rinuncia del chiamante; b) il tempo medio di attesa telefonica, cosi' come definito
dall'Articolo 49, comma 49.2, c) il tempo medio di rinuncia per eccessiva attesa telefonica, cosi'
come definito dall'Articolo 49, comma 49.3.

Nel caso di superamento della soglia sopra indicata, gli obblighi di comunicazione di cui sopra decorrono dall'1 gennaio dell'anno successivo a quello di superamento della soglia. Nel caso di rientro al di sotto della soglia sopra indicata, le decadenza degli obblighi di registrazione di cui sopra decorre dall'1 gennaio dell'anno successivo a quello di rientro al di sotto della soglia.

58.5 In relazione alla corresponsione di indennizzi automatici di cui
al precedente Articolo 53, limitatamente agli indennizzi
corrisposti nell'anno precedente a quello di comunicazione
all'Autorita',

a) l'esercente comunica per ogni tipologia di utenza e per ogni
livello specifico di qualita' di sua competenza:
(i) il numero totale degli indennizzi corrisposti; (ii) l'ammontare complessivo degli indennizzi corrisposti;

b) a partire dall'1 gennaio 2006 il venditore comunica per ogni ti-
pologia di utenza:

(i) il numero di indennizzi automatici ricevuti dai distributori e
accreditati ai clienti finali; (ii) l'ammontare complessivo di tali indennizzi accreditati.

58.6 L'Autorita' puo' utilizzare le informazioni ed i dati di cui ai
commi precedenti ai fini della loro pubblicazione, anche
comparativa.

Articolo 59
Informazioni dell'esercente ai clienti

59.1 In occasione della richiesta di prestazioni soggette a livelli
specifici di qualita' da parte di clienti, che non siano
venditori, l'esercente fornisce ai clienti informazioni per
quanto concerne i livelli specifici, le fasce di puntualita' per
gli appuntamenti con il cliente e gli indennizzi automatici
previsti in caso di mancato rispetto dei medesimi livelli, il
distributore fornisce tali informazioni ai venditori in
occasione della prima richiesta di prestazione per conto del
cliente finale e, successivamente, almeno una volta all'anno ed
in occasione di ogni eventuale aggiornamento dei livelli
specifici e/o dei livelli generali e/o degli indennizzi
automatici. 59.2 Entro il 30 giugno di ogni anno, il venditore, tramite avvisi
allegati ai documenti di fatturazione, fornisce ad ogni cliente
finale, che abbia sottoscritto un contratto di fornitura con il
venditore stesso, informazioni per quanto concerne i livelli
specifici e i livelli generali di qualita' di sua competenza e
gli indennizzi automatici previsti in caso di mancato rispetto
dei livelli specifici di sua competenza. 59.3 Entro il 30 giugno di ogni anno, il venditore fornisce ai
clienti finali, che abbiano in essere con il venditore stesso un
contratto di fornitura, relativamente ai livelli di qualita' di
sua competenza informazioni per quanto concerne:

a) i livelli effettivi di qualita' relativi alle prestazioni soggette
a livelli specifici e generali di qualita' e il grado di rispetto
dei livelli specifici, con riferimento all' anno precedente; b) gli orari di apertura degli sportelli e i tempi medi di attesa
agli stessi sportelli

59.4 In occasione della richiesta di una prestazione soggetta a
livelli specifici e generali di qualita' l'esercente comunica al
cliente il codice univoco di cui all'Articolo 56, comma 56.2,
lettera a).

Articolo 60
Livelli specifici e generali di qualita' definiti dall'esercente

60.1 Qualora l'esercente definisca propri standard specifici e
generali di qualita' commerciale, tali standard devono
comportare livelli di qualita' non inferiori a quelli definiti
dagli Articoli 50 e 51, ovvero riguardare prestazioni non
previste dal Testo integrato. 60.2 Qualora l'esercente definisca standard specifici di qualita'
commerciale ai sensi del comma 60.1, a tali standard in caso di
mancato rispetto corrispondono indennizzi automatici di entita'
non inferiore, per ciascuna tipologia di utenza, a quella
definita dall'Articolo 53. 60.3 Ai fini della valutazione del mancato rispetto sia degli
standard definiti dall'esercente, sia degli obblighi di
registrazione di cui all'Articolo 56, di comunicazione
all'Autorita' di cui all'Articolo 58, e di informazione di cui
all'Articolo 59, l'esercente che definisce propri standard di
qualita' fa riferimento a tali standard anziche' ai
corrispondenti livelli di qualita' definiti dagli Articoli 50 e
51. 60.4 L'esercente che definisce propri standard di qualita'
commerciale informa l'Autorita' con la comunicazione di cui
all'Articolo 58, comma 58.1.

PARTE IV

VERIFICA DEI DATI DI QUALITA'

Titolo 1 - Modalita' di effettuazione dei controlli dei dati di
qualita'

Articolo 61
Ambito di applicazione

61.1 La Parte IV del Testo integrato definisce la procedura
semplificata di verifica dei dati di qualita' comunicati dagli
esercenti all'Autorita' in attuazione di quanto previsto dal
Testo integrato. La Parte IV si applica agli esercenti tenuti
all'attuazione della Parte II e della Parte III del Testo
integrato. 61.2 L'Autorita' si riserva la facolta' di effettuare controlli di
altro tipo rispetto a quelli definiti dalla Parte IV del Testo
integrato, anche a campione, per accertare la veridicita' di
tutti i dati ed informazioni comunicati dagli esercenti ai fini
del rispetto delle disposizioni del Testo integrato. 61.3 E' fatta salva la facolta' dell'Autorita' di avviare un
procedimento nei confronti dell'esercente per l'irrogazione al
medesimo delle sanzioni previste dall'Articolo 2, comma 20,
lettera c), della legge n. 481/95 per mancato adempimento degli
obblighi di servizio previsti dal presente Testo integrato sulla
base degli elementi raccolti nei controlli di cui al precedente
comma, dei controlli effettuati con la metodologia definita
dalla Parte IV del Testo integrato o degli ulteriori controlli
di cui all'Articolo 71, comma 71.5.

Articolo 62
Modalita' di effettuazione dei controlli dei dati di qualita'

62.1 Il controllo dei dati di qualita' riguarda:

a) per i distributori, in alternativa:
(i) gli eventi di sicurezza del servizio di distribuzione; (ii) le prestazioni di qualita' commerciale del servizio di distri-
buzione;

b) per i venditori, le prestazioni di qualita' commerciale del
servizio di vendita.

62.2 Gli eventi di sicurezza del servizio di distribuzione, oggetto
di un controllo dei dati di qualita', sono:

a) le richieste di pronto intervento mediante chiamata telefonica di
cui all'Articolo 9; b) le dispersioni localizzate; c) le misure effettuate del potenziale di protezione catodica per
impianti di distribuzione con parti di rete in acciaio; d) le misure effettuate del grado di odorizzazione del gas.

62.3 Le prestazioni di qualita' commerciale dei servizi gas, oggetto
di un controllo dei dati di qualita', sono:

a) le prestazioni di qualita' commerciale richieste dal cliente senza
appuntamento personalizzato; b) le prestazioni di qualita' commerciale richieste dal cliente con
appuntamento personalizzato.

62.4 L'Autorita' comunica all'esercente, tramite lettera inviata dai
propri uffici via fax o telematica, la data di effettuazione del
controllo dei dati di qualita' con un preavviso non inferiore a
3 (tre) giorni lavorativi; nella comunicazione vengono indicati:

a) l'oggetto del controllo, precisando se il controllo riguarda i
dati di sicurezza del servizio di distribuzione o i dati di
qualita' commerciale dei servizi gas; b) l'anno interessato dalla verifica, precisando per quale anno, dei
tre anni precedenti a quello di invio della comunicazione, viene
effettuato il controllo dei dati di qualita'; l'anno non puo'
comunque essere anteriore al 2006; c) per quale impianto di distribuzione o per quale provincia viene
effettuato il controllo dei dati di qualita'.

62.5 L'esercente, entro il giorno lavorativo successivo a quello di
ricevimento della lettera di comunicazione di cui al comma
precedente, sulla base delle informazioni contenute in tale
lettera, comunica all'Autorita' via fax o telematica il recapito
presso il quale rende disponibile la documentazione necessaria
per l'effettuazione del controllo dei dati di qualita'. 62.6 In sede di controllo, l'esercente fornisce, anche su supporto
elettronico:

a) qualora il controllo dei dati di qualita' riguardi i dati di
sicurezza del servizio di distribuzione:
(i) per le richieste di pronto intervento mediante chiamata tele-
fonica di cui all'Articolo 9, un elenco contenente per ogni
intervento i campi indicati in tabella N;
(ii) per le dispersioni localizzate, un elenco contenente per ogni
localizzazione della dispersione i campi indicati in tabella
O; (iii) per le misure del potenziale di protezione catodica per im-
pianti di distribuzione con parti di rete in acciaio, un elen-
co contenente per ogni misura del potenziale di protezione ca-
todica i campi indicati in tabella P;
(iv) per le misure del grado di odorizzazione del gas, un elenco
contenente per ogni misura del grado di odorizzazione i campi
indicati in tabella Q;

b) qualora il controllo dei dati di qualita' riguardi le prestazioni
di qualita' commerciale dei servizi gas:
(i) per le prestazioni di qualita' commerciale richieste dal clien-
te senza appuntamento personalizzato, un elenco contenente per
ogni richiesta di prestazione i campi indicati in tabella R; (ii) per le prestazioni di qualita' commerciale richieste dal clien-
te con appuntamento personalizzato, un elenco contenente per
ogni richiesta di prestazione i campi indicati in tabella S.

Gli elenchi di cui sopra sono acquisiti dall'Autorita' per eventuali successive verifiche dei dati di qualita'. Dall'elenco scelto o dall'unione degli elenchi scelti, che costituiscono la popolazione degli eventi di sicurezza o la popolazione delle prestazioni di qualita' commerciale, viene estratto, con campionamento casuale semplice, un campione di eventi di sicurezza o di prestazioni di qualita' commerciale da sottoporre al controllo dei dati di qualita'.

----> Vedere tabelle da pag. 78 a pag. 79 <----

Titolo II - Validazione e verifica di conformita' dei dati di
qualita'

Articolo 63

Validazione dei dati

63.1 In tabella T sono indicati gli elementi, per gli eventi di
sicurezza e per le diverse tipologie di prestazioni di qualita'
commerciale, in assenza dei quali l'evento di sicurezza o la
prestazione di qualita' commerciale esaminato/a viene
classificato/a non valido/a.

Tabella T - Elementi di validazione
-------------------------
Elementi indispensabili
per la validazione -------------------------------------------------------------------- Sicurezza del servizio di distribuzione Rapporto di effettuazione
dell'evento di sicurezza --------------------------------------------------------------------
Richiesta di preventivo Copia del preventivo
----------------------------------------------------
Prestazione soggetta ad Copia del modulo attestan-
indennizzo automatico te l'esecuzione della pre-
diversa dalla richiesta stazione
di preventivo
---------------------------------------------------- Qualita' com- Richiesta di esecuzione Copia del modulo attestan- merciale del di lavori complessi te l'esecuzione della servizio di prestazione distribuzione ----------------------------------------------------
Richiesta di verifica Copia del resoconto della
del gruppo di misura o verifica
della pressione di
fornitura
----------------------------------------------------
Reclami scritti e ri- Copia della risposta moti-
chieste scritte di vata
informazioni --------------------------------------------------------------------
Richieste di rettifica Copia dei documenti atte-
di fatturazione stanti la rettifica o co-
pia della comunicazione di
rifiuto di rettifica
---------------------------------------------------- Qualita' com- Reclami scritti e ri- Copia della risposta moti- merciale del chieste scritte di vata servizio di informazioni vendita --------------------------------------------------------------------

Articolo 64
Criteri di conformita' dei dati validi

64.1 Ogni evento di sicurezza o prestazione di qualita' commerciale
classificato/a come valido/a secondo quanto disposto
dall'Articolo 63, comma 63.1, viene sottoposto a verifica di
conformita' mediante uno o piu' dei seguenti criteri:

- corrispondenza; - completezza; - correttezza dell'indennizzo; - documentabilita' delle cause; - esattezza del tempo.

L'evento di sicurezza o la prestazione di qualita' commerciale che non supera positivamente anche uno solo dei precedenti criteri viene classificato/a come non conforme.

64.2 Gli eventi di sicurezza classificati validi secondo quanto
disposto dall'Articolo 63, comma 63.1 sono sottoposti:

a) alla verifica in sequenza dei criteri di corrispondenza,
documentabilita' delle cause (solo per mancato rispetto del tempo
massimo di 60 minuti per le cause indicate dall'Articolo 52, comma
52.1, lettere a) e b)) ed esattezza del tempo di effettuazione
della prestazione nel caso di chiamata telefonica per pronto
intervento; b) alla verifica del solo criterio di corrispondenza nel caso di:

(i) dispersioni localizzate a seguito di ispezioni della rete;
(ii) dispersioni localizzate a seguito di segnalazioni di terzi; (iii) misure del potenziale di protezione catodica;
(iv) misure del grado di odorizzazione del gas.

64.3 Le prestazioni di qualita' commerciale classificate valide
secondo quanto disposto dall'Articolo 63, comma 63.1, sono
sottoposte:

a) per le prestazioni soggette a livello specifico:
(i) nel caso di richiesta di preventivo, alla verifica in sequenza
dei criteri di corrispondenza, completezza, correttezza del-
l'indennizzo automatico (solo per mancato rispetto del relati-
vo livello specifico per le cause indicate dall'Articolo 52,
comma 52.1, lettera c)), documentabilita' delle cause (solo
per mancato rispetto del relativo livello specifico per le
cause indicate dall'Articolo 52, comma 52.1, lettere a) e b))
ed esattezza del tempo di effettuazione della prestazione, li-
mitatamente ai preventivi predisposti senza appuntamento per-
sonalizzato per il sopralluogo;
(ii) nel caso di prestazioni diverse dalla richiesta di preventivo
per le quali l'esercente abbia rispettato il livello specifico
e per le quali non sia stato fissato un appuntamento persona-
lizzato, alla verifica del criterio di corrispondenza ed esat-
tezza del tempo di effettuazione della prestazione; (iii) nel caso di prestazioni diverse dalla richiesta di preventivo
per le quali l'esercente abbia rispettato il livello specifico
e per le quali sia stato fissato un appuntamento personalizza-
to, alla verifica del solo criterio di corrispondenza;
(iv) nel caso di prestazioni diverse dalla richiesta di preventivo
per le quali l'esercente non abbia rispettato il relativo li-
vello specifico per le cause indicate dall'Articolo 52, comma
52.1, lettere a) e b)), alla verifica in sequenza dei criteri
di corrispondenza, documentabilita' delle cause ed esattezza
del tempo di effettuazione della prestazione, limitatamente
alle prestazioni effettuate senza appuntamento personalizzato;
(v) nel caso di prestazioni diverse dalla richiesta di preventivo
per le quali l'esercente non abbia rispettato il relativo li-
vello specifico per le cause indicate dall'Articolo 52, comma
52.1, lettera c), alla verifica in sequenza dei criteri di
corrispondenza, correttezza dell'indennizzo automatico ed
esattezza del tempo di effettuazione della prestazione, limi-
tatamente alle prestazioni effettuate senza appuntamento per-
sonalizzato;

b) per le prestazioni soggette a livello generale, alla verifica in
sequenza dei criteri di corrispondenza, documentabilita' delle
cause (solo per mancato rispetto del relativo livello generale per
le cause indicate dall'Articolo 52, comma 52.1, lettere a) e b))
ed esattezza del tempo di effettuazione della prestazione,
limitatamente alle prestazioni effettuate senza appuntamento
personalizzato.

Articolo 65
Verifica di corrispondenza

65.1 La verifica di corrispondenza accerta, per l'evento di sicurezza
o la prestazione di qualita' commerciale esaminato/a, la
coerenza tra i dati riportati nel relativo elenco fornito
dall'esercente di cui al comma 62.6 e i documenti operativi di
riscontro.

Articolo 66
Verifica di completezza

66.1 Il criterio di completezza si applica esclusivamente alle
richieste di preventivo per l'esecuzione di lavori semplici o
complessi di cui all'Articolo 36. 66.2 La verifica di completezza accerta, per la richiesta di
preventivo per l'esecuzione di lavori semplici o complessi
esaminata, la completezza delle informazioni fornite ai clienti
previste dall'Articolo 36, comma 36.2; la verifica non ha esito
positivo qualora il preventivo risulti mancante anche di uno
solo dei dati indicati dall'Articolo 36, comma 36.2, dalla
lettera a) alla lettera i), nel caso in cui sia possibile
eseguire i lavori richiesti, o il dato indicato dall'Articolo
36, comma 36.2, lettera k), nel caso in cui non sia possibile
eseguire i lavori richiesti

Articolo 67
Verifica di correttezza dell'indennizzo automatico

67.1 Il criterio di correttezza dell'indennizzo automatico si applica
esclusivamente alle prestazioni di qualita' commerciale soggette
a livelli specifici di cui all' Articolo 50 o definiti
dall'esercente di cui all'Articolo 60. 67.2 La verifica di correttezza dell'indennizzo automatico, per la
prestazione di qualita' commerciale esaminata, accerta che
l'esercente abbia correttamente provveduto al pagamento al
cliente dell'indennizzo automatico, ove dovuto; la verifica non
ha esito positivo anche in uno solo dei seguenti casi:

- importo corrisposto al cliente diverso da quello previsto
dall'Articolo 53, comma 53.2, per la tipologia di utenza del
cliente al quale si riferisce la prestazione esaminata, solo se a
svantaggio di tale cliente; - importo pagato al cliente non maggiorato correttamente secondo
quanto previsto dall'Articolo 55, comma 55.2; - importo non corrisposto entro il tempo massimo previsto
dall'Articolo 55, commi 55.2 e 55.3.

Articolo 68
Verifica di documentabilita' delle cause

68.1 Il criterio di documentabilita' delle cause si applica
esclusivamente alle chiamate telefoniche per pronto intervento
di cui all'Articolo 9 e alle prestazioni di qualita'
commerciale, soggette a livello specifico di cui all'Articolo 50
o soggette a livello generale di cui all'Articolo 51 o definiti
dall'esercente di cui all'Articolo 60. 68.2 La verifica di documentabilita' delle cause accerta, per la
chiamata telefonica per pronto intervento o per la prestazione
di qualita' commerciale esaminata, che l'esercente abbia
correttamente documentato i casi di mancato rispetto dei livelli
specifici e generali riconducibili alle cause indicate
dall'Articolo 52, comma 52.1, lettere a) e b); la verifica non
ha esito positivo:

- per le cause indicate dall'Articolo 52, comma 52.1, lettere a), in
caso di assenza di atto di Autorita' competente o di ente esterno
attestante la causa di forza maggiore; - per le cause indicate dall'Articolo 52, comma 52.1, lettere b) in
caso di assenza di documento operativo che attesti il motivo per
cui il cliente o un soggetto terzo ha impedito il rispetto del
livello specifico o generale

Articolo 69
Verifica di esattezza nel calcolo del tempo di effettuazione della prestazione

69.1 Il criterio di esattezza nel calcolo del tempo di effettuazione
della prestazione si applica esclusivamente alle chiamate
telefoniche per pronto intervento di cui all'Articolo 9 e alle
prestazioni di qualita' commerciale, soggette a livelli
specifici di cui all'Articolo 50 o soggette a livelli generali
di cui all'Articolo 51 o definiti dall'esercente di cui
all'Articolo 60. 69.2 La verifica di esattezza nel calcolo del tempo di effettuazione
della prestazione accerta, per la chiamata telefonica per pronto
intervento o per la prestazione di qualita' commerciale
esaminata, la correttezza del tempo riportato nel relativo
elenco fornito dall'esercente di cui all'Articolo 62 comma 62.6
rispetto a quello ricalcolato in base ai documenti operativi. 69.3 Nel caso di impossibilita' di verifica di esattezza nel calcolo
del tempo, la chiamata telefonica per pronto intervento o la
prestazione di qualita' commerciale esaminata viene classificata
come non conforme. 69.4 Qualora il ricalcolo del tempo di effettuazione della
prestazione di qualita' commerciale evidenzi un mancato rispetto
del relativo livello specifico di cui all'Articolo 50 o definito
dall'esercente di cui all'Articolo 60 o del relativo livello
generale di cui all'Articolo 51 o definito dall'esercente di cui
all'Articolo 60, la prestazione di qualita' commerciale
esaminata viene classificata come non conforme. Nel caso di
prestazione soggetta a livello specifico, l'esercente provvede
altresi' al pagamento dell'indennizzo automatico al cliente
secondo quanto previsto all'Articolo 55. 69.5 Qualora il ricalcolo del tempo di arrivo sul luogo di chiamata
per pronto intervento evidenzi un mancato rispetto del livello
generale di cui all'Articolo 23, comma 23.1, la chiamata per
pronto intervento esaminata viene classificata come non
conforme.

Titolo III - Stima degli eventi di sicurezza o delle prestazioni di
qualita' commerciale non validi e non conformi

Articolo 70
Metodologia di stima statistica a partire dal campione esaminato

70.1 Al termine di ogni controllo dei dati di qualita' presso
l'esercente, tra gli eventi di sicurezza o le prestazioni di
qualita' commerciale esaminati sono individuati/e, ai sensi di
quanto previsto dall'Articolo 63 e dall'Articolo 64:

a) n(1 in pedice) eventi di sicurezza o prestazioni di qualita'
commerciale non validi/e; b) n(2 in pedice) eventi di sicurezza o prestazioni di qualita'
commerciale non conformi.

70.2 A partire da n(1 in pedice) o da n(2 in pedice) di cui al
precedente comma, dalla dimensione n del campione e dalla
dimensione N della popolazione da cui e' stato estratto, vengono
stimati mediante un modello statistico il numero degli eventi di
sicurezza o delle prestazioni di qualita' commerciale non
validi/e e il numero degli eventi di sicurezza o delle
prestazioni di qualita' commerciale non conformi per la
popolazione di riferimento:

a) N(base 1) numero degli eventi di sicurezza o prestazioni di
qualita' commerciale non validi/e; b) N(base 2) numero degli eventi di sicurezza o prestazioni di
qualita' commerciale non conformi.

Il modello statistico di cui sopra stima N(1 in pedice) e N(2 in pedice) per mezzo dell'estremo inferiore di un intervallo di confidenza destro di livello 1-( pari al 95%. Lo stimatore N(1 in pedice) e' determinato dalla formula seguente:

----> Vedere a pag. 85 <----

dove X e' una variabile aleatoria ipergeometrica di parametri N, M, n.

Il programma di calcolo utilizzato per le elaborazioni che implementano il modello statistico di cui sopra e' reso disponibile nel sito internet dell'Autorita'.

Titolo IV - Penalita' per eventi di sicurezza o prestazioni di
qualita' commerciale non validi e non conformi

Articolo 71
Penalita' per eventi di sicurezza o prestazioni di qualita'
commerciale stimati non validi e non conformi

71.1 Per ciascuno degli N(base 1) e degli N(base 2) determinati con
la metodologia di cui all'Articolo 70, comma 70.2, l'esercente
e' tenuto al pagamento delle seguenti penalita' unitarie:

a) per ogni N(base 1, una penalita' unitaria pari a euro 1.000
(mille); b) per ogni N(base 2), una penalita' unitaria pari a euro 400
(quattrocento).

71.2 Ai fini del calcolo dell'ammontare complessivo della penalita' a
carico dell'esercente, sono definite le seguenti franchigie:

a) per N(base 1), una franchigia dello 0,5%, con arrotondamento al
numero intero superiore, rispetto al numero totale di eventi di
sicurezza o di prestazioni di qualita' commerciale della
popolazione di riferimento dalla quale e' stato estratto il
campione esaminato; b) per N(base 2), una franchigia dell'1%, con arrotondamento al
numero intero superiore, rispetto al numero totale di eventi di
sicurezza o di prestazioni di qualita' commerciale della
popolazione di riferimento dalla quale e' stato estratto il
campione esaminato al netto di N(base 1).

71.3 L'ammontare complessivo della penalita' a carico dell'esercente
e' pari alla somma delle penalita' unitarie di cui al comma
71.1, moltiplicate per i corrispondenti N(1 pedice) ed N(2
pedice), determinati con la metodologia di cui all'Articolo 70,
comma 70.2, e diminuiti delle franchigie di cui al comma 71.2. 71.4 Qualora l'esercente intenda accettare l'esito del controllo dei
dati di qualita', lo stesso, entro i 15 giorni solari successivi
alla data di comunicazione da parte dell'Autorita' dell'esito
del controllo dei dati di qualita', provvede al pagamento della
penalita' complessiva, ridotta al 25% dell'ammontare calcolato
secondo quanto disposto dal comma 71.3, alla Cassa, secondo le
modalita' definite dalla Cassa medesima. L'esercente non e'
tenuto al pagamento qualora l'ammontare complessivo della
penalita', ridotto secondo le modalita' sopraindicate, sia
inferiore a euro 1.000 (mille). L'esercente comunica
all'Autorita' entro i 20 giorni solari successivi alla data di
comunicazione dell'esito del controllo dei dati di qualita', via
fax o telematica, l'avvenuto pagamento della penalita'
complessiva indicando altresi' l'ammontare pagato e gli estremi
del pagamento. 71.5 Qualora l'esercente non intenda accettare l'esito del controllo
dei dati di qualita', lo comunica all'Autorita' entro i 15
giorni solari successivi alla data di comunicazione da parte
dell'Autorita' dell'esito del controllo dei dati di qualita'. In
tal caso l'esercente:

a) indica nella lettera di comunicazione di cui sopra il recapito
presso il quale rende disponibili, per i 120 giorni solari
successivi alla data di effettuazione del controllo, i dati e le
informazioni necessarie per consentire l'effettuazione di un
ulteriore controllo, su tutti o parte di tali dati e informazioni,
per accertare la veridicita' delle informazioni e dei dati
comunicati all'Autorita' ed il pieno rispetto delle disposizioni
contenute nel presente Testo integrato in relazione all'impianto
di distribuzione o alla provincia per i quali e' stato effettuato
il controllo dei dati di qualita'; b) non e' tenuto al pagamento della penalita' complessiva calcolata
ai sensi del precedente comma.

L'ulteriore controllo di cui sopra viene effettuato dall'Autorita' con un preavviso minimo di 3 (tre) giorni lavorativi.

Articolo 72 Penalita' per eventi di sicurezza o prestazioni di qualita'
commerciale riscontrati non validi o non conformi

72.1 Qualora in esito all'ulteriore controllo di cui all'Articolo 71, comma 71.5, siano riscontrati eventi di sicurezza o prestazioni di qualita' commerciale classificati come non validi e/o non conformi in base a quanto disposto dall'Articolo 63 e dall'Articolo 64, l'esercente e' tenuto al pagamento delle penalita' unitarie definite
dall'Articolo 71, comma 71.1. 72.2 Ai fini del calcolo dell'ammontare complessivo della penalita' a
carico dell'esercente si tiene conto delle franchigie definite
dall'Articolo 71, comma 71.2. 72.3 L'ammontare complessivo della penalita' a carico dell'esercente
e' pari alla somma delle penalita' unitarie di cui al comma
72.1, moltiplicate per i corrispondenti numeri di eventi di
sicurezza o prestazioni di qualita' commerciale riscontrati in
esito all'ulteriore controllo di cui all'Articolo 71, comma 71.5
e classificati come non validi/e o non conformi, tenuto conto
delle franchigie di cui al comma 71.2, con arrotondamento al
numero intero superiore. L'esercente non e' tenuto al pagamento
della penalita' qualora l'ammontare complessivo della penalita'
sia inferiore a euro 1.000 (mille). 72.4 Fatto salvo quanto disposto dal precedente comma, l'esercente e'
tenuto al pagamento della penalita' complessiva alla Cassa entro
i 15 giorni solari successivi alla data di comunicazione da
parte dell'Autorita' dell'esito dell'ulteriore controllo di cui
all'Articolo 71, comma 71.5, secondo le modalita' definite dalla
Cassa medesima. L'esercente comunica all'Autorita' entro i 20
giorni solari successivi alla data di comunicazione dell'esito
del controllo dei dati di qualita', via fax o telematica,
l'avvenuto pagamento della penalita' complessiva indicando
altresi' l'ammontare pagato e gli estremi del pagamento.

PARTE V

DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

Articolo 73
Disposizioni transitorie per i distributori di gas naturale

73.1 Per il periodo compreso tra l'1 gennaio ed il 31 dicembre 2005 i
distributori di gas naturale:

a) che forniscono un numero di clienti finali maggiore di 5.000,
limitatamente agli impianti di distribuzione che forniscono un
numero di clienti finali maggiore di 1.000, con riferimento al 31
dicembre 1999, fatta salva l'attuazione obbligatoria di quanto
disposto dalla Parte II del Testo integrato per il pronto
intervento, sono tenuti al rispetto della Parte II del Testo
integrato; e' fatto salvo quanto previsto alla successiva lettera
b); b) non attuano le disposizioni contenute nella Parte II del Testo
integrato:
(i) relative all'indicatore di tempo di messa in sicurezza del-
l'impianto di distribuzione definito dall'Articolo 10; (ii) definite dall'Articolo 30, comma 30.5;

c) che forniscono un numero di clienti finali inferiore o uguale a
5.000, con riferimento al 31 dicembre 1999, fatta salva
l'attuazione obbligatoria di quanto disposto dalla Parte II del
Testo integrato per il pronto intervento, non sono tenuti al
rispetto della Parte II del Testo integrato.

73.2 Per il periodo compreso tra l'1 gennaio ed il 31 dicembre 2005 i
livelli specifici della qualita' commerciale del servizio di
distribuzione di gas naturale sono definiti nella tabella T.

Tabella T - Livelli specifici di qualita' commerciale del servizio
di distribuzione di gas naturale per l'anno 2005

====================================================================
Clienti finali con Clienti finali con
gruppo di misura fino gruppo di misura
alla classe G 25 dalla classe G 40 ==================================================================== Tempo massimo di pre- 15 giorni 20 giorni ventivazione di cui al- lavorativi lavorativi l'Articolo 36, per l'ese- cuzione di lavori semplici -------------------------------------------------------------------- Tempo massimo di esecuzione 15 giorni 20 giorni di lavori semplici di cui lavorativi lavorativi all'Articolo 37 -------------------------------------------------------------------- Tempo massimo di attivazione 10 giorni 15 giorni della fornitura di cui lavorativi lavorativi all'Articolo 39 -------------------------------------------------------------------- Tempo massimo di disatti- 5 giorni 7 giorni vazione della fornitura su lavorativi lavorativi richiesta del cliente di cui all'Articolo 40 -------------------------------------------------------------------- Tempo massimo di riattiva- 2 giorni 7 giorni zione della fornitura in feriali feriali seguito a sospensione per morosita' all'Articolo 41 -------------------------------------------------------------------- Fascia di puntualita' per 3 ore 3 ore appuntamenti personalizzati di cui all'Articolo 47 --------------------------------------------------------------------

73.3 Per il periodo compreso tra l'1 gennaio ed il 31 dicembre 2005 i
livelli generali della qualita' commerciale del servizio di
distribuzione di gas naturale sono definiti nella tabella U.

Tabella U - Livelli generali di qualita' commerciale del servizio di
distribuzione di gas naturale per l'anno 2005 ====================================================================
Livello
Generale ==================================================================== Percentuale minima di richieste di preventivi per 85% l'esecuzione di lavori complessi comunicati entro il tempo massimo di 40 giorni lavorativi di cui all'Articolo 36 -------------------------------------------------------------------- Percentuale minima di richieste di esecuzione di 85% lavori complessi realizzati entro il tempo massimo di 60 giorni lavorativi di cui all'Articolo 38 -------------------------------------------------------------------- Percentuale minima di esiti di verifiche del gruppo 90% di misura su richiesta del cliente comunicati entro il tempo massimo di 10 giorni lavorativi di cui al- l'Articolo 43 -------------------------------------------------------------------- Percentuale minima di esiti di verifiche della pres- 90% sione di fornitura su richiesta del cliente finale comunicati entro il tempo massimo di 10 giorni lavo- rativi di cui all'Articolo 44 -------------------------------------------------------------------- Percentuale minima di risposte motivate a reclami 90% scritti o a richieste scritte di informazioni rela- tivi al servizio di distribuzione comunicate entro il tempo massimo di 20 giorni lavorativi di cui al- l'Articolo 45 -------------------------------------------------------------------- Grado minimo di rispetto della fascia di puntualita' 90% di tre ore per appuntamenti con i clienti relativi a sopralluoghi per preventivi per l'esecuzione di lavori semplici di cui all'Articolo 46 --------------------------------------------------------------------

73.4 Entro il 31 marzo 2005 il distributore che gestisce reti con
condotte in ghisa con giunti canapa e piombo non ancora risanate
e' tenuto a comunicare all'Autorita' per ogni impianto di
distribuzione la lunghezza totale di tali condotte, suddivise in
AP/MP e BP.

Articolo 74
Disposizioni transitorie per i venditori di gas naturale

74.1 Per il periodo compreso tra l'1 gennaio ed il 31 dicembre 2005 i
livelli generali della qualita' commerciale del servizio di
vendita di gas naturale sono definiti nella tabella V.

Tabella V - Livelli generali di qualita' commerciale del servizio di
vendita di gas naturale per l'anno 2005

-------------------------------------------------------------------- Percentuale minima di risposte motivate a reclami scritti o a 90% richieste scritte di informazioni relativi al servizio di ven- dita comunicate entro il tempo massimo di 20 giorni lavorativi di cui all' Articolo 45 --------------------------------------------------------------------

74.2 I venditori di gas attuano le disposizioni dell'Articolo 49,
dell'Articolo 56, comma 56.4, e dell'Articolo 58, comma 58.4, a
partire dall'1 gennaio 2006.

Articolo 75
Disposizioni transitorie per gli esercenti di gas diversi dal gas
naturale

75.1 Il distributore di gas diverso dal gas naturale

a) attua quanto disposto dall'Articolo 11, comma 11.1, lettere b) e
c), dall'articolo Articolo 27, comma 27.2, e dall'Articolo 28,
comma 28.3, a partire dall'1 gennaio 2007; b) non attua quanto disposto dall'Articolo 23, comma 23.3.

Articolo 76
Disposizioni transitorie in tema di controllo dei dati di qualita'

76.1 In deroga a quanto disposto dall'Articolo 62, comma 62.4,
lettera b), dall'1 gennaio 2005 al 31 dicembre 2006 si
effettuano in via sperimentale controlli dei dati di qualita'
con la metodologia definita dalla Parte IV del Testo integrato
sui dati comunicati dall'esercente e relativi all'anno
precedente a quello di effettuazione del controllo, senza che
l'esercente sia tenuto al pagamento di penalita' conseguenti
agli esiti di tali controlli. 76.2 Le disposizioni contenute nell'Articolo 71 e nell'Articolo 72 si
attuano a partire dall'1 gennaio 2007 con riferimento ai dati di
qualita' comunicati all'Autorita' dagli esercenti e relativi
all'anno 2006. 76.3 Limitatamente ai controlli dei dati di qualita' effettuati
dall'1 gennaio al 31 dicembre 2007 le penalita' unitarie di cui
all'Articolo 71, comma 71.1 sono dimezzate.

Articolo 77
Istituzione del Conto per la qualita' dei servizi gas

77.1 E' istituito presso la Cassa il Conto per la qualita' dei
servizi gas a cui affluiscono gli importi provenienti
dall'applicazione delle penalita' previste dall'Articolo 23,
comma 23.3, e dall'Articolo 71, comma 71.1. 77.2 Entro il 30 giugno 2005 la Cassa stabilisce le modalita' che gli
esercenti seguono per il versamento sul Conto per la qualita'
dei servizi gas degli importi delle penalita' di cui sopra.

Articolo 78
Abrogazioni

78.1 Dalla data di entrata in vigore del presente Testo integrato
sono abrogati i seguenti provvedimenti dell'Autorita':

- deliberazione 2 marzo 2000, 47/00; - deliberazione 28 dicembre 2000, n. 236/00, - deliberazione 24 gennaio 2001, n. 5/01; - deliberazione 28 dicembre 2001, n. 334/01; - deliberazione 19 dicembre 2002, n. 221/02.

78.2 Dalla data di entrata in vigore del presente Testo integrato e'
abrogato altresi' il punto 5 della deliberazione dell'Autorita'
30 gennaio 2004, n. 4/04.

Articolo 79
Disposizioni finali

79.1 Il presente Testo integrato viene pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica Italiana e nel sito internet
dell'Autorita' (www.autorita.energia.it) ed entra in vigore
dall'1 gennaio 2005.
 
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