Gazzetta n. 76 del 31 marzo 2004 (vai al sommario)
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI
DECRETO 17 marzo 2004
Istituzione del registro volontario e criteri di valutazione di varieta' di farro. (Triticum monococcum e dicoccum).

IL DIRETTORE GENERALE
per la qualita' dei prodotti agroalimentari
e la tutela del consumatore

Vista la legge 25 novembre 1971, n. 1096, che disciplina l'attivita' sementiera ed in particolare gli articoli 19 e 24 che prevedono l'istituzione obbligatoria, per ciascuna specie di coltura, dei registri di varieta' aventi lo scopo di permettere l'identificazione delle varieta' stesse;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1972, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 44 del 17 febbraio 1973, con il quale sono stati istituiti i registri di varieta' di cereali, patata, specie oleaginose e da fibra;
Visti il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e la circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 4 marzo 1993, n. 6/1993, inerenti la razionalizzazione dell'organizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione delle discipline in materia di pubblico impiego, a norma dell'art. 2 della legge 23 ottobre 1992, n. 421;
Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 80, recante: «Nuove disposizioni in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nelle amministrazioni pubbliche, di giurisdizione nelle controversie di lavoro e di giurisdizione amministrativa, emanate in attuazione dell'art. 11, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59»;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, di riforma dell'organizzazione di Governo a norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59;
Visto il decreto legislativo 10 maggio 1984, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 145 del 28 maggio 1984, recante «modalita' per la presentazione delle domande per la iscrizione nei registri nazionali di varieta' di specie agricole e orticole»;
Considerato che la Commissione sementi di cui all'art. 19 della citata legge n. 1096/1971 nelle riunioni del 24 settembre 2002 e del 26 febbraio 2004 ha espresso, rispettivamente, parere favorevole all'istituzione del registro volontario del farro e parere favorevole all'adozione dei criteri per l'iscrizione nel registro nazionale delle relative varieta';
Ritenuto di accogliere la proposta sopra menzionata;
Decreta:
E' istituito il registro volontario delle varieta' di farro (Triticum monococcum L. e Triticum dicoccum Schubler) allo scopo di identificare le relative varieta'. La procedura di iscrizione al Registro nazionale, di cui all'art. 19 della legge 25 novembre 1971, n. 1096, delle varieta' di farro e' soggetta ai criteri di cui all'allegato al presente decreto.
Il presente decreto entrera' in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 17 marzo 2004

Il direttore generale: Abate

Avvertenza:
Il presente atto non e' soggetto al visto di controllo preventivo di legittimita' da parte della Corte dei conti, art. 3, legge 14 gennaio 1994, n. 20, ne' alla registrazione da parte dell'Ufficio centrale del bilancio del Ministero dell'economia e delle finanze, art. 9 del decreto del Presidente della Repubblica n. 38/1998.
 
ALLEGATO
Criteri e proceduto per
l'iscrizione al
Registro Nazionale di varieta' di':
- Triticum monococcum L.
- Triticum dicoccum Schubler

Febbraio 2004.

CRITERI E PROCEDURA PER L'ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE DI VARIETA' DI Triticum monococcum L. e DI Triticum dicoccum Schubler

PREMESSA Il lavoro di revisione dei criteri e delle procedure per l'iscrizione di varieta' di Triticum monococcum L. e di Triticum dicoccum Schubler e' stato predisposto in collaborazione tra l'Ente Nazionale delle Sementi Elette (D. Cerrato, P.G. Bianchi, G. Corsi, S. Pezzetti) e il MIPAF (D. Strazzulla) PARTE GENERALE 1.1 Gestione delle prove Il Centro di coordinamento, nominato dal Mi.P.A.F. avvalendosi di un gruppo tecnico costituito dai rappresentanti delle Istituzioni che effettuano le prove, avra' il compito di: esaminare la documentazione tecnica fornita dal costitutore propone le localita' e le varieta' testimoni per la prova agronomica effettuare sopralluoghi alle prove di campo predisporre l'elaborazione finale dei risultati delle prove. Le funzioni del Centro di coordinamento consistono in: - ricevimento campioni - preparazione campioni parcellari per tutte le localita' - reperimento campioni di varieta' di riferimento - preparazione schema sperimentale - preparazione delle schede di raccolta dei dati - elaborazione statistica dei risultati - preparazione e invio dei fascicoli per la Commissione Sementi - preparazione e invio dei fascicoli per i costitutori. Il Centro di coordinamento potra' consultare i rappresentanti dei costitutori. 1.2 Questionario tecnico: Per ciascuna varieta' il costitutore deve presentare un apposito questionario tecnico (Allegato 1) contenente la genealogia, la descrizione morfologica, le caratteristiche agronomiche e qualitative compresa la destinazione d'uso della varieta', le modalita' con le quali e' stata ottenuta, le caratteristiche che la differenziano dalle altre varieta' note piu' simili. E' fondamentale che il questionario sia portato a conoscenza dei Centri che effettuano le prove descrittive ed agronomiche. 1.3 Tempi per la presentazione della domanda La domanda di iscrizione completa del questionario tecnico e di tutta la documentazione necessaria per l'iscrizione deve pervenire, in originale, al Ministero e, in copia, alla Regione in cui ha sede il Centro di coordinamento e al Centro di coordinamento stesso, entro il: 31 luglio 1.4 Materiale da inviare al Centro di coordinamento Il Richiedente deve inviare al Centro di coordinamento, entro il: 15 agosto il seguente materiale: a) 20 kg di sementi, non sottoposti ad alcun trattamento antiparassitario e con germinabilita' minima 80%; b) 300 spighe al primo anno di prova ed eventualmente, su richiesta del Centro di Coordinamento, anche al secondo anno di prova 1.5 Numero di localita' La prova descrittiva viene realizzata in una localita/anno. La prova agronomica viene realizzata in almeno tre localita/anno. 1.6 Durata delle prove Le prove vengono effettuate per due anni consecutivi di semina. 2. PROVA DESCRITTIVA Scopo della prova descrittiva e' l'identificazione della varieta' e l'accertamento dei requisiti di distinguibilita', omogeneita' e stabilita'. Essa comprende una prova in parcella del miscuglio cariossidi, una di file spiga ed una di elettroforesi delle proteine di riserva. 2.1 Condizioni della prova La popolazione di ogni parcella deve essere di almeno 2000 piante. Per ciascuna varieta' in prova viene realizzata, inoltre, una parcella di 120 file-spiga. Una specifica parcella di 6 m2 viene seminata in primavera per l'accertamento dell'alternativita'. Di seguito si riportano le dimensioni standard delle parcelle: Miscuglio cariossidi infila continua -lunghezza 8,5 m - larghezza 1,2 m - distanza tra le file 0,2 m - numero di file 6 - superficie 10 m2 File - spiga - lunghezza 1,2 m - distanza tra le file 0,25 m - numero di file 120. Le tecniche colturali devono essere adeguate per un ottimale sviluppo delle piante al fine della migliore espressione dei caratteri. 2.2 Collezione di riferimento e scelta dei testimoni varietali Per ciascuna specie deve essere mantenuta dal Centro di coordinamento una collezione di riferimento allo scopo di valutare la distinguibilita' della varieta' in prova rispetto a quelle gia' note. La collezione e' costituita da materiale di propagazione, scheda descrittiva e possibilmente da una riproduzione fotografica della varieta'. La collezione comprende almeno le varieta' iscritte o protette a livello comunitario (in particolare le varieta' di riferimento UPOV). Sono incluse anche varieta' che sono state iscritte o protette in passato o, in casi specifici, comunque conosciute. Nell' ambito della collezione di riferimento vengono identificati i testimoni da utilizzare per l'accertamento della distinguibilita'. In primo luogo va effettuato un raggruppamento delle varieta' in prova sulla base delle informazioni fornite dal costitutore attraverso il questionario tecnico. Le varieta' da utilizzare come testimoni saranno quelle che vengono considerate piu' simili in rapporto a tale confronto. Viene tenuta presente nella scelta anche l'origine genetica della varieta' in prova. 2.3 Valutazione della distineuibilita' Una varieta' e' considerata distinta se essa si distingue chiaramente per uno o piu' caratteri morfo-fisiologici da tutte le altre varieta' di cui e' nota l'esistenza al momento della domanda di iscrizione. I caratteri che consentono alla varieta' di essere definita distinta sono quelli compresi nella scheda ufficiale di accertamento dei caratteri distintivi. 2.4 Valutazione dell'omogeneita' La varieta' viene considerata omogenea quando e' sufficientemente uniforme per i caratteri che concorrono alla sua distinguibilita'. Il giudizio viene espresso dalla prova in parcella, dalla prova in fila - spiga e da esami varietali in laboratorio su un predefinito campione di piante o parti di esse (microcaratteri). La varieta' viene considerata omogenea se il numero di fuori tipo risulta inferiore alla soglia stabilita per ciascuno dei tre parametri. a) prova in parcella

-------------------------------------------------------------------- NUMERO PIANTE GIUDIZIO NEGATIVO SE IL TOTALE DEI
ESAMINATE FUORI-TIPO E' SUPERIORE O UGUALE A: --------------------------------------------------------------------
1.000 4
1.500 5
2.000 6
2.500 7
3.000 8
4.000 9

b) fila - spiga

-------------------------------------------------------------------- NUMERO FILE GIUDIZIO NEGATIVO SE IL TOTALE DEI
SPIGA FUORI-TIPO E' SUPERIORE O UGUALE A: --------------------------------------------------------------------
35 2
36-82 3
83-137 4

-------------------------------------------------------------------- NUMERO INDIVIDUI GIUDIZIO NEGATIVO SE IL TOTALE DEI NELLE FILE-SPIGA FUORI-TIPO E' SUPERIORE O UGUALE A: --------------------------------------------------------------------
1.000 4
1.800 5
2.000 6
2.500 7
3.000 8
4.000 9
5.000 11
6.000 13

c) prova in laboratorio su microcaratteri morfologici

-------------------------------------------------------------------- NUMERO PIANTE GIUDIZIO NEGATIVO SE IL TOTALE DEI
ESAMINATE FUORI-TIPO E' SUPERIORE O UGUALE A: --------------------------------------------------------------------
100 2
200 2
400 4

2.5 Valutazione della stabilita' Una varieta' e' stabile se essa resta conforme alla definizione dei suoi caratteri essenziali a seguito di riproduzioni o moltiplicazioni successive ovvero alla fine di ogni ciclo qualora il suo costitutore abbia definito un particolare ciclo di riproduzione o moltiplicazione. Il requisito di stabilita' e' dato per acquisito laddove e' accertato il requisito di omogeneita' e differenziabilita' 2.6 Elettroforesi Per le varieta' in prova viene effettuata una prova elettroforetica. Detta prova, di per se', non determina la differenziabilita' varietale ma puo' essere presa in considerazione per chiarire eventuali dubbi che dovessero sorgere sulle caratteristiche morfo-fisiologiche. 2.7 Scheda descrittiva La scheda descrittiva dei caratteri da rilevare e' riportata nell'allegato 2. 3. PROVA AGRONOMICA Scopo della prova e' quello di valutare il valore agronomico delle varieta' proposte per l'iscrizione, la resistenza agli stress biotici e abiotici, le potenzialita' produttive e l'adattabilita' agli areali di coltivazione. Nell'allegato 3 e' riportata la modalita' di realizzazione della prova. 3.1 Limiti di ammissibilita' Le nuove varieta', per essere iscritte, non dovranno essere significativamente inferiori al miglior testimone sulla base della DMS per P(minore o uguale) 0,05 risultante dall'elaborazione dei dati effettuata con l'analisi della varianza combinata per l'insieme delle localita' di prova. Nella valutazione finale resa, contenuto proteico e contenuto in glutine avranno, rispettivamente, un'incidenza percentuale del 60, 30 e 10. I rimanenti parametri qualitativi verranno utilizzati per confermare e meglio definire il valore della varieta'. 4. PROVA QUALITATIVA I parametri qualitativi determinati sul prodotto delle localita' di prova concorreranno a definire la destinazione d'uso della varieta'. La metodologia di esecuzione delle prove e' riportata nell'allegato 3. 5. SINTESI DEI RISULTATI DELLE PROVE I risultati delle prove verranno sintetizzati nella scheda riassuntiva riportata in allegato 4. 6. TEMPISTICA Riunione dei Comitato esperti per: elaborazione finale dei risultati della prova descrittiva, agronomica e invio al Ministero entro la fine di agosto, per consentire alla Commissione Sementi di esprimere il parere sulle varieta' in corso di iscrizione entro il successivo mese di settembre. 7. ACCREDITAMENTO DEI RISULTATI DEL PRIMO ANNO DI PROVA DEL COSTITUTORE II costitutore ha facolta' di scegliere di chiedere l'iscrizione sottoponendo la varieta' a un solo anno di prove ufficiali. In questo caso al questionario tecnico, che dovra' pervenire entro il 14 agosto, dovra' essere allegato: l'elenco completo dei caratteri previsti nell'allegato 2. la valutazione agronomica e qualitativa della varieta' eseguita secondo i protocolli d'esame equivalenti a quelli previsti nell'allegato 3. In particolare dovranno essere rispettate il numero di prove, le varieta' testimoni e le analisi qualitative previste. In questo caso la prova descrittiva ufficiale verra' condotta in due diverse localita'. Qualora l'anno di prova ufficiale non confermi i risultati forniti dal costitutore al momento della presentazione della domanda la varieta' non verra' iscritta. In tal caso il costitutore puo' chiedere che venga effettuato un secondo anno di prove ufficiali. 8. COSTI DELLE PROVE I costi delle prove effettuate secondo le modalita' previste nel presente protocollo sono riportati nell'allegato 5.
 
Allegato 1

----> Vedere Allegato da pag. 29 a pag. 31 della G.U. <----
 
Allegato 2

----> Vedere Allegato da pag. 32 a pag. 35 della G.U. <----
 
ALLEGATO 3
METODOLOGIA PER L'ESECUZIONE DELLA PROVA
AGRONOMICA E QUALITATIVA

Numero di prove Considerata la ridotta diffusione delle colture di Triticum monococcum L. e Triticum dicoccum Schubler il numero di prove da realizzare per una sufficiente caratterizzazione varietale deve essere di almeno 3. Varieta' testimoni I testimoni, da limitare a due, dovranno essere scelti tra le varieta' con ampia diffusione in Italia. Detti testimoni dovranno essere rivisti ogni 4 anni, con l'accortezza di mantenere per il quinto anno la varieta' da sostituire, in modo da garantire alle varieta' in iscrizione il confronto per un biennio con gli stessi testimoni. Metodologia sperimentale Per le prove agronomiche verra' utilizzato uno schema sperimentale a blocchi randomizzati, con quattro repliche e parcelle di 10 m2, seminate con seminatrici parcellari. La dose di semina per ogni varieta' verra' determinata sulla base della germinabilita' e del peso dei 1000 semi, in modo tale da garantire un investimento di 300 semi germinabili per m2 per i campi del sud e delle isole e di 350 semi germinabili m2 per i campi del centro-nord Italia. In ogni localita' di prova dovra' essere adottata la migliore tecnica colturale in uso nell'areale. Durante il ciclo colturale e sul seme raccolto verranno effettuati i rilievi morfologici ed agronomici previsti dal protocollo delle prove elaborato dal Centro di Coordinamento. La resistenza al freddo, oltre che dalle prove di campo, verra' anche valutata attraverso prove di laboratorio, seguendo la metodologia descritta da Borghi et al. (1986). Per la valutazione della resistenza alle malattie fungine, oltre all'osservazione sulle avversita' presenti in campo, i nuovi genotipi verranno valutati nell'ambito delle prove epidemiologiche di laboratorio, con infezione artificiale, allo stadio di plantula, con isolati diversi di ruggini ed oidio, secondo quanto descritto da Pasquini e al. (1989). La qualita' tecnologica di ogni genotipo verra' determinata sul campione derivante dalla miscela delle quattro repliche di ogni localita'. Sulla granella verranno determinati: il peso ettolitrico (metodo UNI 1028) e il peso dei 1000 semi (metodo UNI 10266). Dopo la molitura verranno determinati sullo sfarinato: il contenuto proteico (metodo ufficiale D. M. 23 luglio 1994) e il contenuto di glutine (metodo ufficiale D. M. 23 luglio 1994). La valutazione della qualita' tecnologica verra' pure effettuata mediante la determinazione elettroforetica delle componenti gliadiniche e gluteniniche (Dal Belin Peruffo, 1984; Pogna et al.., 1988). Le prove da sottoporre ad analisi qualitativa verranno scelte sulla base dei risultati agronomici conseguiti annualmente, preferendo quelle localita' che consentano la valutazione biennale. Valutazione dei risultati agronomici e qualitativi Dall'elaborazione dei dati agronomici e tecnologici si esprimera' per ogni varieta' in iscrizione un giudizio agronomico e qualitativo, ivi compresa la destinazione d'uso. Bibliografia Borghi B., Cattaneo M., Lauro E., 1986. La resistenza al freddo nel frumento tenero. Sementi Elette, 32 (5): 3-8. Dal Belin Peruffo A., Pogna N.E., Pallavicini C., Pegoraro E., Mellini F., Bianchi A., 1984. Diagrammi elettroforetici delle gliadine e chiave di identificazione delle varieta' di grano tenero iscritte nel Registro delle varieta'. Sementi Elette, 30 (4): 1-29. Pogna N.E., Mellini F., Beretta A., Bianchi A., 1988. Composizione in subunita' gluteniniche ad alto peso molecolare (APM delle varieta' di grano tenero coltivate in Italia. Sementi Elette, (4): 3-11. Pasquini M., Corazza, L. and Perrino P., 1989. Evaluation of Triticum monococcum and Triticum dicoccum accessions for resistance to rusts and powdery mildew. Phytopath. medit., 28, 195-198.
 
ALLEGATO 4
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali
Direzione Generale delle Politiche Agricole
ed Agroindustriali Nazionali
SCHEDA VARIETALE : Triticum monococcum L.
Triticum dicoccum Schubler

Varietà: ......... Periodo d'esame: ................ Uniformità morfologica: ..................................... Distinguibilità morfologica: ................................ Uniformità elettroforetica: .................................

Resa: 1° anno: 2° anno: Media:
varietà: ....... ........ ........
miglior testimone: ....... ........ ........
DMS P(minore o uguale 0,05) ....... ........ ........

Contenuto proteico 1° anno: 2° anno: Media:
varietà: ....... ........ ........
miglior testimone: ....... ........ ........
DMS P(minore o uguale 0,05) ....... ........ ........

Contenuto in glutine 1° anno: 2° anno: Media:
varietà: ....... ........ ........
miglior testimone: ....... ........ ........
DMS P(minore o uguale 0,05) ....... ........ ........

Caratteristiche agronomiche Ciclo: Altezza: Allettamento:
....... ........ .............
Peso di
1000 semi(g): .........

Resistenza al freddo(1): .......

Malattie(2): Oidio R. bruna
in laboratorio ....... ........
in campo ....... ........

Caratteristiche tecnologiche: Peso hl (g):............ Sintesi finale: ...................................................... ...................................................... ...................................................... Legenda dei simboli: Ciclo (riferito alla media dei testimoni): P = precoce, M = medio, T = tardivo Altezza (riferita alla media dei testimon): B = bassa, M = media, E = elevata Malattie/Freddo/Allettamento: S = suscettibile, MS = moderatamente suscettibile, R = resistente, MR = moderatamente resistente, V = variabile (1) giudizio derivante da prove di laboratorio (2) giudizio espresso sulla base delle osservazioni effettuate nell'ambito di prove epidemiologiche
 
ALLEGATO 5

Costi delle prove per l'iscrizione di nuove varieta' di
Tricum monococcum L. e Triticum dicoccum Schubler
(per anno e per varieta)

Prova descrittiva: Euro 210,00 Prova agronomica: Euro 780,00 Analisi di qualità: Euro 630,00 Resistenza al freddo: Euro 60,00 Resistenza alle malattie: Euro 120,00 Elettroforesi: Euro 260,00 Coordinamento: Euro 240,00
Totale Euro 2300,00
 
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