COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA DELIBERAZIONE 19 aprile 2002.
Visto il decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, recante disposizioni per il coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica; Visti in particolare gli articoli 1 e 2 del citato decreto che prevedono fra l'altro: che il Governo determini nel Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) gli indirizzi e le priorita' strategiche per gli interventi a favore della ricerca, definendo il quadro delle risorse finanziarie da attivare; che il CIPE valuti preliminarmente lo schema degli indirizzi da inserire nel DPEF e da utilizzare come base per la predisposizione del Programma nazionale per la ricerca; che il Programma nazionale per la ricerca e i suoi aggiornamenti siano sottoposti all'approvazione del CIPE; Visto il Programma operativo nazionale (PON) "Ricerca scientifica, sviluppo tecnologico, alta formazione", predisposto dal Ministero dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica in attuazione del Quadro comunitario di sostegno 2000-2006 per le regioni italiane dell'Obiettivo 1; Visto il protocollo d'intesa del 15 novembre 2000 fra il Ministero dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica e le regioni meridionali per l'attuazione del PON Ricerca; Visto il documento denominato Linee guida per la politica scientifica e tecnologica del Governo predisposto dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca su cui la IV Commissione CIPE ha espresso parere favorevole nella seduta del 17 aprile 2002; Tenuto conto che il Consiglio europeo di Lisbona del 23-24 marzo 2000 ha indicato l'intensificazione degli investimenti in ricerca scientifica e tecnologica fra gli obiettivi prioritari per accelerare la crescita e la coesione economica e sociale nell'Unione europea; Tenuto conto che il Parlamento europeo, nella sua risoluzione del 18 maggio 2000, ha invitato i Governi dei Paesi membri ad innalzare la quota della spesa per ricerca al 3% del PIL; Tenuto conto che il Consiglio europeo di Barcellona del 15-16 marzo 2002 ha confermato l'esigenza, al fine di colmare il divario fra la UE e i suoi principali concorrenti, di aumentare in modo significativo lo sforzo globale di ricerca e sviluppo e di innovazione dell'Unione e di portare i relativi stanziamenti al 3% del PIL entro il 2010; Tenuto conto delle indicazioni del VI programma quadro dell'Unione europea per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, attualmente all'esame, in seconda lettura, del Parlamento europeo; Considerato che i processi di globalizzazione in corso pongono in modo particolarmente acuto le tematiche relative alla complessiva competitivita' dei sistemi-paese; Considerato che la consapevolezza del ruolo centrale della produzione e diffusione della ricerca come fattori di sviluppo costituisce elemento ormai acquisito nelle strategie dei grandi paesi industrializzati e, in misura crescente, dei piu' dinamici fra i paesi in ritardo di sviluppo; Considerato che il nostro Paese presenta livelli di investimenti in ricerca particolarmente bassi e non compatibili, se mantenuti nel lungo periodo, con le esigenze di sviluppo economico e sociale; Considerato che, nel confronto con gli altri Paesi europei, l'insieme degli indicatori relativi al nostro Paese evidenzia una generale situazione di debolezza del sistema italiano della ricerca e delle sue interazioni con il sistema produttivo; Considerato che il nostro personale di ricerca risulta quantitativamente limitato e con un'elevata eta' media e che il mercato del lavoro nel settore appare complessivamente poco appetibile per personale di adeguata qualificazione; Tenuto conto, in particolare, che fra i punti di debolezza si trovano altresi': - il limitato utilizzo di strumenti finanziari innovativi e di capitale di rischio; - l'insufficiente presenza di grandi imprese a vocazione tecnologica; - la bassa quota sul valore aggiunto dei settori ad alta tecnologia; - per la ricerca pubblica, un insufficiente orientamento al mercato e alla diffusione, valorizzazione e valutazione dei risultati. Tenuto conto peraltro che il sistema italiano della ricerca presenta punte di eccellenza internazionale in diverse aree, che puo' avvalersi di un capitale umano di eccellenti qualita' di base, che numerosi e importanti settori della nostra economia potrebbero avvalersi del contributo di ricerca e innovazione per rafforzare la propria posizione di leadership o per inserirsi in mercati nuovi, che alcune strutture soprattutto no profit del settore medico hanno dimostrato una significativa capacita' di acquisire fondi privati per il finanziamento delle attivita' di ricerca; Considerato che le "Linee guida" proposte dal Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca: * enunciano come indirizzi strategici: - l'accrescimento della dimensione e delle qualita' del sistema scientifico nazionale; - il sostegno alla capacita' del sistema produttivo ad utilizzare la ricerca e l'innovazione come fonti di vantaggio competitivo; - lo stimolo al sistema della ricerca ad affiancare la modernizzazione del sistema produttivo nazionale; * basano la scelta dei settori prioritari su: - i grandi "trends" scientifici e tecnologici internazionali (ICT, biotecnologie, nuovi materiali e nanotecnologie); - le priorita' del VI PQ europeo; - elementi di specifico interesse del Sistema Italia; * definiscono come indicatori di priorita': - impatto economico e occupazionale; - impatto sulla spesa pubblica; - impatto sociale; - impatto sulla competitivita' dell'export; - impatto sulla intensita' tecnologica delle produzioni; * aggregano i previsti interventi di potenziamento della ricerca scientifica in quattro assi: - Asse 1. Sostegno delle attivita' di ricerca di base del sistema scientifico italiano mirate all'avanzamento delle conoscenze; - Asse 2. Sostegno della ricerca di base orientata allo sviluppo di tecnologie chiave abilitanti a carattere multisettoriale; - Asse 3. Potenziamento delle attivita' di ricerca industriale e relativo sviluppo tecnologico finalizzate ad aumentare la capacita' del sistema industriale italiano ed a trasformare conoscenze e tecnologie in prodotti e processi a maggior valore aggiunto; - Asse 4. Promozione, valorizzando sinergie a livello territoriale, delle capacita' d'innovazione nei processi e nei prodotti da parte del sistema delle piccole e medie imprese; * indicano fra le azioni di potenziamento del sistema nazionale della ricerca: - il riposizionamento degli attori della ricerca (universita', enti pubblici di ricerca, imprese); - le iniziative di collaborazione internazionale; - il potenziamento del capitale umano; - la sensibilizzazione della pubblica opinione. Tenuto conto che il documento proposto prevede, per raggiungere gli obiettivi indicati, che gli investimenti dello Stato in ricerca passino, nel periodo 2003-2006, dall'attuale quota dello 0,6% del PIL all'1%, con un incremento che, nell'ultimo anno, sara' pari a 5.400 Meuro rispetto al dato 2002; Considerato che la prevista crescita dell'impegno statale nella ricerca dovrebbe favorire un incremento complessivo dell'investimento in ricerca dell'ordine di 9.000 Meuro nel 2006 fino a portare l'investimento in ricerca all'1,75% del PIL; Condivisa la scelta di definire tempestivamente le nuove strategie e i nuovi meccanismi d'intervento nel settore della ricerca e le relative esigenze finanziarie in vista sia della prossima predisposizione del DPEF sia dell'elaborazione del Programma nazionale ricerca (PNR) 2003-2005; Ritenuto che la rilevanza degli obiettivi indicati giustifichi, pur in presenza di significativi vincoli di finanza pubblica, uno sforzo straordinario che assicuri la convergenza con le politiche adottate in questo campo dagli altri Paesi UE; Ritenuto che il potenziamento delle attivita' di ricerca nel Mezzogiorno e dell'attitudine dell'area a incorporare innovazione nei propri processi produttivi debba costituire obiettivo qualificante del nuovo PNR; Ritenuto che il PNR debba costituire occasione per la definizione e il rafforzamento del ruolo delle regioni nella programmazione della ricerca; Ritenuto che nella predisposizione del Programma nazionale ricerca 2003-2005 dovra' essere assicurato un pieno coordinamento delle attivita' di ricerca di competenza delle diverse Amministrazioni; Udita la relazione del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca; Delibera: Sono approvate le linee guida allegate alla presente deliberazione, di cui costituiscono parte integrante. Roma, 19 aprile 2002 Il Presidente Berlusconi Il segretario Baldassarri
Registrato alla Corte dei conti il 1° luglio 2002
Registro n. 5 Economia e finanze, foglio n. 166 |