Gazzetta n. 226 del 26 settembre 2002 (vai al sommario) |
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI |
DECRETO 30 luglio 2002 |
Bando per la presentazione di progetti di ricerca scientifica e tecnologica sull'agricoltura biologica. |
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IL DIRETTORE GENERALE per le politiche strutturali e lo sviluppo rurale
Vista la legge 23 dicembre 1999, n. 499, concernente la razionalizzazione degli interventi nei settori agricolo, agroalimentare, agroindustriale, forestale e della pesca; Visto il regolamento del Consiglio (CEE) n. 2092/91 del 24 giugno 1991 relativo al metodo di produzione biologica dei prodotti agricoli e delle derrate alimentari e le successive modifiche ed integrazioni; Visto il decreto legislativo del 17 marzo 1995, n. 220 recante l'attuazione degli articoli 8 e 9 del citato regolamento (CEE) n. 2092/91; Visto il regolamento (CE) n. 1804/99 del 19 luglio 1999 relativo al metodo di produzione biologica delle produzioni animali; Visto il Programma nazionale di ricerca sul Sistema agricolo per lo sviluppo sostenibile e l'occupazione (PNR-SASSO), trasmesso 15 settembre 2000 da questa amministrazione al MIUR quale contributo alle linee programmatiche di ricerca sul sistema agricolo per la predisposizione del Programma nazionale di ricerca 2001-2003 (PNR) da parte del MIUR, che comprende l'agricoltura biologica tra le priorita' di ricerca nel settore agricolo agroindustriale, forestale e della pesca; Visto il Programma nazionale della ricerca (PNR 2001-2003) approvato dal CIPE con delibera del 21 dicembre 2000, n. 150, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 71 del 26 marzo 2001. Visto il parere espresso nella riunione del 8 ottobre 2001 dal Comitato nazionale per l'agricoltura biologica ed ecocompatibile, nominato con decreto ministeriale n. 92157 de 21 novembre 2000 ed operante presso questo Ministero, per l'attivazione di un Programma nazionale di ricerca sull'agricoltura biologica; Vista la legge finanziaria 2001 del 23 dicembre 2000, n. 388 che, all'art. 123 reca "Promozione e sviluppo delle aziende agricole e zootecniche biologiche", per un intervento statale di lire 15 miliardi (Euro 7.746.853,48) destinato al finanziamento delle attivita' del primo anno del triennio 2001-2003; Vista la delibera della Conferenza tra Stato, regioni e province autonome del 6 dicembre 2001, con la quale e' stato approvato il Programma interregionale sulla ricerca in agricoltura biologica; Visto il Programma nazionale di ricerca sulla agricoltura biologica (PNR-AB) adottato in data 19 dicembre 2001; Visto il decreto del Ministero del Tesoro n. 61546 dell' 11 ottobre 2000 con il quale sono state ripartite le risorse finanziarie nei capitoli di competenza del Ministero delle politiche agricole e forestali (MiPAF); Visto il decreto MiPAF n. 43701 del 24 novembre 2000 che definisce i criteri e le procedure per la gestione della ricerca avanzata per il sistema agricolo italiano; Visto il decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 204, modificato con legge 6 luglio 2002, n. 137, che all'art. 9, comma 10, abroga fra l'altro il Comitato nazionale della sperimentazione cui al decreto del Presidente della Repubblica del 23 novembre 1967, n. 1318; Visto il decreto ministeriale n. 307 dell'8 luglio 2002 con il quale e' stato istituito un Comitato di esperti di alta qualificazione che, fra l'altro, abroga il precedente decreto ministeriale del 15 novembre 2001, n. 394, di istituzione di un Comitato tecnico-scientifico; Visto il decreto MiPAF n. 528/7742/01 che destina l'importo di Euro 4.338.237,95 (lire 8.400.000.000) per un triennio, per il finanziamento di progetti di ricerca scientifica e tecnologica per acquisire conoscenze scientifiche per lo sviluppo dell'agricoltura biologica, in armonia con le altre tecniche di produzione agricola, nei settori riportati nel dispositivo del presente decreto; Considerata la necessita' di armonizzare tutte le iniziative in atto e future della ricerca italiana in agricoltura biologica, creando un efficace raccordo tra gli enti di ricerca ad essa preposti; Ritenuta l'opportunita' di promuovere una procedura concorsuale per la selezione di progetti di ricerca in questo specifico settore, di durata triennale con finanziamenti annuali; Decreta: Art. 1. Priorita' scientifiche
I progetti di ricerca scientifica e tecnologica sull'agricoltura biologica da finanziare con il presente bando e collocabili nel Programma nazionale di ricerca Agricoltura biologica (PNR-AB), devono riferirsi alle seguenti tematiche e filiere di prodotto: Tematiche: 1. selezione attitudinale e vocazionale di germoplasma gia' esistente in funzione dell'adattamento al metodo di coltivazione biologico, anche in condizioni di coltura arida e semiarida; 2. sviluppo di germoplasma adatto alla coltivazione biologica, con particolare attenzione alla valorizzazione della rusticita' di specie, varieta' e biotipi autoctoni e non; 3. valutazione di sistemi agricoli idonei alla conservazione e, ove possibile, all'aumento dell'attivita' biologica dei suoli, che prevedano il minimo impiego possibile di risorse non rinnovabili; 4. messa a punto e valutazione della sostenibilita' per l'ambiente e l'agricoltura di tecniche a basso impatto ambientale per la difesa delle colture e il controllo delle infestanti; 5. sviluppo di metodi di prevenzione e di controllo della presenza di sostanze tossiche sui prodotti agricoli e di residui dannosi per il suolo e per i prodotti, in tutti i punti critici delle filiere (produzione, post-raccolta, consumo); 6. sviluppo di metodi per la tracciabilita' e il controllo dei prodotti e dei processi; 7. verifica dell'economicita' del sistema produttivo biologico, sulla base della sostenibilita' del reddito per gli operatori e di un equilibrato rapporto qualita/prezzo del prodotto ottenuto; 8. valutazione del valore aggiunto in termini economici, di salute e qualita' dell'alimentazione, dei prodotti ottenuti con metodi di agricoltura biologica. Filiere di prodotto: a) frutticoltura: pesco, melo, fragola, nocciolo, ciliegio; b) colture industriali: barbabietola, pomodoro da industria; c) colture erbacee da pieno campo: cereali (frumento, orzo, avena), leguminose da granella; d) olivicoltura; e) orticoltura: pomodoro, patata, peperone, melanzana, zucchino. |
| Art. 2. Risorse finanziarie
Per il finanziamento di progetti di ricerca sui temi di cui all'art. l il Ministero delle politiche agricole e forestali destina, per un triennio, l'importo di Euro 4.338.237,95 (lire 8.400.000.000) con i fondi stanziati sul cap. 7742, di cui fino ad un massimo di Euro 464.811,21 (lire 900.000.000), riservati a soddisfare gli oneri derivanti dal coordinamento generale e dalle misure di accompagnamento per la realizzazione dei progetti, che comprendono: il monitoraggio interno del Programma, le spese per la valutazione delle sostanze impiegate nella trasformazione dei prodotti agricoli biologici di cui al Reg. CEE 2092/91 All. VI (A, B e C), la formazione e aggiornamento dei ricercatori e la valutazione dei risultati di ricerca, dell'efficacia delle attivita' di trasferimento degli stessi, la loro divulgazione e la promozione delle innovazioni. |
| Art. 3. Requisiti di ammissione dei progetti
1. Per l'attuazione del Programma di cui all'art. l possono presentare progetti solamente gli istituti di ricerca afferenti al Ministero delle politiche agricole e forestali di cui agli articoli 1, 10, 11, 12 e allegato I del decreto legislativo n. 454/1999, anche unitamente ad Universita', altri enti pubblici di ricerca, enti di ricerca privati, che abbiano tra le loro prioritarie attivita' statutarie la ricerca e possano dimostrare di possedere adeguate competenze tecnico-scientifiche nel settore. 2. I progetti devono essere redatti in coerenza con una o piu' tematiche e con una o piu' filiere tra quelle indicate all'art. 1, avendo cura di indicare sia la/le tematiche sia la/le filiere di prodotto cui si riferiscono, come indicato nella modulistica di cui al successivo art. 4. 3. Considerata la necessita' di attivare ricerche che tengano conto di tutte le competenze necessarie per il raggiungimento di risultati trasferibili al mondo produttivo e dell'uso efficace delle risorse, i progetti dovranno prevedere un numero minimo di quattro unita' operative (di seguito denominate UU.OO.) e comunque non superiore ad otto; indipendentemente dal numero di UU.OO previste, il finanziamento da erogarsi a carico di questa amministrazione per ciascun progetto dovra' essere compreso tra Euro 230.000 (lire 445.342.100) e Euro 430.000 (lire 833.333.333) per anno, di cui almeno il 50% dovra' essere destinato ad enti di ricerca MiPAF. Sono ammissibili a finanziamento i progetti: a) coordinati da uno degli istituti di ricerca afferente alla rete del MiPAF, di cui agli articoli 1, 10, 11, 12, e allegato I del decreto legislativo n. 454/1999; b) aventi durata massima di tre anni; c) corredati dei dati e delle informazioni previste nei moduli allegati. |
| Art. 4. Modalita' di presentazione dei progetti
1. La proposta di progetto, compilata in duplice copia secondo i mod. allegati A, B, C e accompagnata da lettera di trasmissione, deve essere inviata entro sessanta giorni consecutivi alla data di pubblicazione del presente decreto (fara' fede il timbro postale, purche' le proposte pervengano entro venti giorni dalla scadenza prefissata), al seguente indirizzo: Ministero delle politiche agricole e forestali, Direzione generale politiche strutturali e sviluppo rurale - Ufficio ricerca e sperimentazione, via XX Settembre 20 - 00187 Roma, ed inviata in formato elettronico compatibile con pacchetto MS Office, secondo le modalita' indicate nelle note esplicative degli allegati di cui sopra, all'indirizzo agribio2002@politicheagricole.it La domanda, se recapitata direttamente all'Ufficio in indirizzo, dovra' essere consegnata entro le ore 17 della data di scadenza. Essa dovra' contenere: a) l'indicazione della/le tematiche e della/le filiere di prodotto trattate nel progetto, la descrizione del progetto, con specifica degli obiettivi del gruppo proponente, la programmazione temporale delle attivita' previste, le modalita' di monitoraggio interno, redatta secondo il modello A allegato. Tale descrizione dovra' essere sintetica ed esauriente, incentrata sugli aspetti piu' rilevanti per permettere la selezione delle proposte attraverso un giudizio fondato su elementi chiaramente individuati dai proponenti stessi e verificabili. La proposta di progetto deve anche soddisfare le seguenti esigenze: gli obiettivi devono corrispondere a rilevanti priorita' di ricerca, nel settore considerato dal presente bando; l'articolazione delle attivita' deve consentire il raggiungimento degli obiettivi dichiarati; le risorse finanziarie richieste devono risultare congrue rispetto al lavoro da svolgere; i metodi di coordinamento delle varie componenti, di monitoraggio interno dell'andamento dei lavori e delle risorse utilizzate, devono essere chiaramente indicati; dovranno essere forniti una dettagliata indicazione delle ricadute per gli operatori del settore ed elementi di conoscenza per i decisori pubblici; dovranno essere individuate le modalita' piu' appropriate per consentire ai potenziali fruitori la piena accessibilita' ai risultati ottenuti, fornendo una descrizione dettagliata delle attivita' di dimostrazione, diffusione e comunicazione. Tali elementi avranno rilevanza ai fini della valutazione delle proposte. b) la previsione di spesa, articolata per le diverse voci come da modello B; c) il dettaglio delle attivita' e della previsione di spesa delle singole UU.OO. partecipanti, come da modello C. |
| Art. 5. Istruttoria e valutazione
1. La Direzione generale delle politiche strutturali e dello sviluppo rurale cura l'istruttoria, compresa l'ammissibilita' a valutazione, e la valutazione tecnico-scientifica dei progetti di ricerca presentati e affida al Comitato di esperti, di cui al decreto ministeriale n. 307 dell'8 luglio 2002, la selezione dei progetti ammessi a valutazione. A tal fine tale comitato opera attraverso il supporto di un apposito Gruppo tecnico-scientifico di esperti del settore (di seguito denominato Gruppo), nominato dal MiPAF e composto da un membro del suddetto Comitato, con funzione di presidente, da tre esperti, di cui uno possibilmente straniero, nonche' da un esperto designato dalle associazioni dei produttori di agricoltura biologica e da un funzionario dell'Ufficio ricerca e sperimentazione del MiPAF, con funzione di segretario. Il Gruppo ha anche il compito di verificare la congruita' del finanziamento richiesto e di dare indicazioni e raccomandazioni per l'eventuale riorientamento dei progetti eleggibili; infine, lo stesso Gruppo propone la graduatoria finale alla valutazione del Comitato di esperti, di cui sopra. L'istruttoria e' volta ad accertare: a) l'ammissibilita' a finanziamento del progetto, secondo quanto stabilito agli articoli 3 e 4 del presente decreto; b) la qualita' scientifica della ricerca proposta in relazione agli obiettivi e alle priorita' del presente bando; c) il livello di innovazione acquisibile con la realizzazione del progetto; d) l'adeguatezza dell'approccio metodologico ed il grado di interdisciplinarieta'; e) la fattibilita' del progetto sotto il profilo tecnico-scientifico e finanziario, anche in riferimento alle risorse umane e strumentali che gli organismi proponenti dimostrano di possedere. Saranno prioritariamente considerati i progetti che, a parita' di altri elementi di valutazione, presentino una efficace integrazione tra l'attivita' di ricerca e le imprese operanti nel settore agricolo ed agro-alimentare, in particolare quello dell'agricoltura biologica. 2. Sulla base dei risultati dell'istruttoria preliminare e della valutazione successiva circa gli aspetti di ordine tecnico-scientifico, finanziario e delle eventuali esigenze di riorientamento di cui al comma 1, il Ministero delle politiche agricole e forestali approva con proprio decreto la graduatoria finale dei progetti, nonche' definisce, con decreti successivi, le modalita' e le procedure per l'erogazione del finanziamento, fino ad esaurimento delle risorse disponibili. 3. Inoltre, tenuto conto che ciascuno dei progetti di ricerca proposti nell'ambito del bando potra' riguardare distinte linee di ricerca o filiere, il MiPAF individua i criteri di attuazione del coordinamento del PNR-AB e nomina un coordinatore, individuandolo tra i proponenti dei progetti eletti a finanziamento, con i seguenti compiti: a) curare che i diversi progetti di ricerca finanziati concorrano, insieme, a dare risposte alle problematiche del settore in maniera organizzata e omogenea, per creare sinergie, evitando nel contempo sovrapposizioni e duplicazioni; b) presentare i risultati delle ricerche di cui al presente bando a livello internazionale e comunitario; c) supportare il Ministero delle politiche agricole e forestali per quanto riguarda la presentazione di proposte in sede comunitaria in materia di adeguamento delle attuali norme regolamentari; d) informare periodicamente il Ministero stesso sull'avanzamento dell'intero Programma; e) costituire un punto di riferimento qualificato per interloquire con le regioni per fini informativi e di trasferimento e valorizzazione delle innovazioni. Il coordinatore generale, che deve avere maturato una notevole esperienza nel coordinamento di programmi, con particolare riferimento a quelli che trattano la ricerca e sperimentazione in materia di agricoltura sostenibile, dovra' sottoporre all'approvazione del MiPAF un piano di coordinamento indicando le modalita' e i criteri per la realizzazione delle azioni finalizzate all'organizzazione, con particolare riferimento alle attivita' di monitoraggio interno al Programma, a quelle di promozione e valorizzazione delle innovazioni, curando la loro armonizzazione con le iniziative analoghe o complementari attuate dalle regioni, nonche' iniziative di formazione e addestramento del personale tecnico-scientifico operante nel Programma. Gli oneri derivanti dal coordinamento e dal monitoraggio interno al Programma graveranno sulla riserva di cui all'art. 2 del presente decreto ministeriale, che ammonta, per il triennio, a Euro 464.811,21 (L. 900.000.000). Le verifiche in itinere ed ex post vengono operate dal succitato Gruppo tecnico-scientifico di esperti del settore, che riferisce periodicamente al Comitato di esperti, di cui al decreto ministeriale n. 307 dell'8 luglio 2002. I risultati delle valutazioni ex ante e in itinere, riguardanti lo stato di avanzamento dei singoli progetti di ricerca, e finali nonche' del piano di coordinamento generale, sono pubblicati sul sito Internet del MiPAF (http://www.politicheagricole.it) |
| Art. 6. Modalita' di finanziamento
1. Il contributo viene erogato all'ente proponente di ciascun progetto (coordinatore di singolo progetto) eletto a finanziamento, che provvede anche al trasferimento diretto delle risorse assegnate alle altre unita' operative, secondo i termini indicati nel decreto di concessione del finanziamento stesso e corrispondente: al 99% della spesa ammessa per gli enti pubblici di ricerca, universita' ed enti di ricerca con personalita' giuridica di diritto privato che per prioritarie finalita' statutarie svolgono attivita' di ricerca nel settore dell'agricoltura senza scopo di lucro; al 60% della spesa ammessa per enti privati di ricerca riconoscibili quali piccole o medie imprese del settore agricolo ed agroalimentare, in base alla normativa europea; al 50% della spesa ammessa per gli altri enti privati di ricerca del settore agricolo ed agroalimentare non riconducibili alle precedenti categorie. Il presente decreto rispetta i criteri e i limiti stabiliti dalla normativa europea sugli aiuti di Stato. Il finanziamento e' erogato con un anticipo del 60% del totale delle risorse assegnate. Il restante 40% viene assegnato in piu' soluzioni o a saldo, in relazione ai risultati delle valutazioni e delle rendicontazioni. Gli importi relativi alle rate successive, salvo le verifiche di carattere scientifico e/o amministrativo, sono erogati secondo le disponibilita' e le autorizzazioni di spesa recate sul capitolo di finanziamento, nei termini delle norme vigenti. Le modalita' di rendicontazione saranno indicate nella circolare allegata al decreto di finanziamento dei progetti ammessi. 2. I soggetti beneficiari del finanziamento sono tenuti ad osservare le prescrizioni ministeriali, a comunicare le eventuali modifiche che dovessero occorrere per la realizzazione del progetto e ad ottenerne la previa approvazione. Il presente decreto sara' inviato all'organo di controllo per la registrazione e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 30 luglio 2002 Il direttore generale: Serino |
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Allegato ai Mod. A, B, C
NOTE ESPLICATIVE PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO E LA COMPILAZIONE DELLA MODULISTICA
1. Presentazione del progetto in copia cartacea. La proposta di progetto, compilata in duplice copia secondo i mod. allegati A, B, C e accompagnata da lettera di trasmissione, riportante nell'oggetto la dicitura "progetto bando agricoltura biologica 2002" e il nome del proponente" deve essere inviata entro sessanta giorni consecutivi alla data di pubblicazione del presente decreto (fara' fede il timbro postale, purche' le proposte pervengano entro venti giorni dalla scadenza prefissata), al seguente indirizzo: Ministero delle politiche agricole e forestali, Direzione generale politiche strutturali e sviluppo rurale - Ufficio ricerca e sperimentazione, via XX settembre 20 - 00187 Roma. La domanda, se recapitata direttamente all'Ufficio in indirizzo, dovra' essere consegnata entro le ore 17 della data di scadenza. 2. Presentazione del progetto in formato elettronico. La proposta di progetto dovra' essere inviata dal proponente in formato elettronico, compatibile con pacchetto MS Office, all'indirizzo agribio2002@politicheagricole.it come unico file contenente i mod. A e B compilati a cura del proponente, e i mod. C compilati dalle singole UU.OO, compreso quello della UO del proponente. Nell'oggetto del messaggio si deve riportare la dicitura "progetto bando AB-2002- nome proponente". Il testo del messaggio di trasmissione deve essere il seguente: "Si trasmette il progetto "Titolo proposto da "Nome proponente del "Denominazione ente di appartenenza comprendente n. ... UU.OO, come da n. ... Mod. C ivi inseriti". 3. Compilazione modulistica. I Mod. A e B sono da compilarsi a cura del proponente del progetto (denominato coordinatore del progetto). Il Mod. B nella tabella costi dovra' riportare la somma delle corrispondenti voci dei Mod. C delle diverse UU.OO. Il Mod. C e' da compilarsi a cura di ciascuna delle unita' operative (UO), compresa quella del coordinatore del progetto. Nella compilazione della modulistica attenersi alle note esplicative in allegato. Pertanto la completa proposta di progetto deve comprendere n. 1 Mod. A, n. 1 Mod. B e tanti Mod. C quante sono le UU.OO. (da quattro a otto come indicato nel bando).
----- 1) Indicare la/le tematiche e la/le filiere di prodotto trattate nel progetto, seguendo la numerazione indicata all'art. 1 del bando. 2) Solo per istituzioni pubbliche. 3) Solo per istituzioni private con indicazione della denominazione esatta dell'istituto di credito o dell'ufficio PP.TT e con indicazione delle coordinate bancarie (codici ABI e CAB). 4) Massimo 1 pagina per il curriculum; massimo 10 pubblicazioni. 5) Inserire parole chiave utili ai fini del reperimento di fonti bibliografiche pertinenti al tema trattato. 6) ln riferimento ai documenti programmatici del settore nazionali (PNR-AB, PNR-SASSO ecc.) ed europei. 7) Utilizzare lo spazio necessario indicando eventuali altre fonti di finanziamento, diverse dal MiPAF, che concorrono alla realizzazione del progetto (enti cofinanziatori). 8) Indicare la percentuale che la voce rappresenta rispetto al costo totale del progetto. 9) Specificare. 10) Le spese di coordinamento non possono, di norma, essere superiori al 5 % del totale richiesto per il progetto. 11) Da intendersi il responsabile amministrativo (dirigente amministrativo, segretario amministrativo o facente funzione, di istituto, dipartimento etc.) dell'istituzione di appartenenza del coordinatore di progetto, beneficiaria del finanziamento, in caso di approvazione del progetto. 12) I dati derivano dalla somma delle singole schede di ricerca (Mod. C) relative ad ogni U.O. e del coordinamento (Mod. A). 13) Impiegati amministrativi, impiegati agricoli, operai o altro (specificare). Si tenga presente che la qualifica di "impiegato agricolo" svolge le attivita' previste dalla declaratoria contemplata nel CCNL del settore agricoltura, e appartiene alla categoria (2a Categoria) del "personale di concetto che, alle dirette dipendenze del datore di lavoro, del dirigente o del direttore, provvede con relativo potere di iniziativa, alla gestione tecnica e/o amministrativa dell'azienda agricola o di parte di essa con corrispondente responsabilita' tecnica e/o amministrativa". La qualifica di "operaio agricolo" prevede le mansioni funzionali alle sperimentazioni effettuate nella azienda agricola dell'Ente di ricerca. 14) Indicare in questa voce contratti di collaborazione coordinata e continuativa, contratti a tempo determinato per prestazioni professionali, assegni di ricerca, borse di studio ecc. 15) Indicare in questa voce contratti di collaborazione coordinata e continuativa, contratti a tempo determinato per prestazioni professionali, ecc. 16) Vedi nota 13. 17) Ammesse solo per enti vigilati dal MiPAF di cui al decreto legislativo n. 454/1999 (istituti afferenti al CRA, INRAN, INEA, ENSE). Inserire la somma del punto 10.2 dei diversi Mod.C delle UU.OO. 18) La voce servizi comprende: - le commesse esterne, svolte da soggetti qualificati con personalita' giuridica privata o pubblica, che sono richieste con apposito atto d'impegno giuridicamente valido (es. convenzione) sottoscritto dal fornitore del servizio; - le consulenze intese come prestazioni professionali a carattere scientifico rese da professionisti in possesso di partita IVA e conferite con apposito atto d'impegno giuridicamente valido sottoscritto dal consulente; - le prestazioni non reperibili nell'ambito della struttura di ricerca e fornite da soggetti pubblici o privati abilitati alla prestazione indicata (manutenzione di attrezzature e strumentazioni, assistenza per reti informatiche e siti Internet, spese veterinarie, analisi chimiche, chimico-fisiche, ecc.). 19) Non superiori al 10% del costo del progetto, da rendicontare forfettariamente e comprensive di: telefono, luce, cancelleria, spese postali e altre eventuali spese, per la quota parte imputabile al progetto. 20) Indicare l'importo totale di cui al punto 15, Mod. A. 21) Da intendersi il responsabile amministrativo (dirigente amministrativo, segretario amministrativo o facente funzione, di istituto, dipartimento ecc.) dell'istituzione di appartenenza del coordinatore di progetto, beneficiaria, in caso di approvazione del progetto, del finanziamento. 22) Indicare anche eventuale sezione (di IRSA, Dipartimento universitario ecc.). 23) Indicare il titolo del progetto di cui al punto 2 del Mod. A. 24) Indicare il titolo dell'attivita' proposta dalla singola unita' operativa. 25) Elencare i partecipanti alla ricerca (i nominativi e la qualifica o la specifica "da assumere") ampliando la casella per lo spazio necessario. 26) Massimo 1 pagina per il curriculum; massimo 10 pubblicazioni. 27) Descrivere le competenze tecnico-scientifiche e le risorse strumentali e infrastrutturali disponibili. 28) Specificare. 29) Impiegati amministrativi, impiegati agricoli, operai, altro (specificare). Si tenga presente che la qualifica di "impiegato agricolo" svolge le attivita' previste dalla declaratoria contemplata nel CCNL del settore agricoltura, e appartiene alla categoria (2a Categoria) del "personale di concetto che, alle dirette dipendenze del datore di lavoro, del dirigente o del direttore, provvede con relativo potere di iniziativa, alla gestione tecnica e/o amministrativa dell'azienda agricola o di parte di essa con corrispondente responsabilita' tecnica e/o amministrativa". La qualifica di "operaio agricolo" prevede le mansioni funzionali alle sperimentazioni effettuate nella azienda agricola dell'Ente di ricerca. 30) Indicare in questa voce contratti di collaborazione coordinata e continuativa, contratti a tempo determinato per prestazioni professionali, assegni di ricerca, borse di studio ecc. 31) Indicare in questa voce contratti di collaborazione coordinata e continuativa, contratti a tempo determinato per prestazioni professionali, ecc. 32) Vedi nota 29. 33) Ammesse solo per enti vigilati dal MiPAF di cui al decreto legislativo n. 454/1999 (istituti afferenti al CRA, INRAN, INEA, ENSE). Per tali enti elencare le attrezzature necessarie (secondo lo schema indicato) delle quali si prevede l'acquisto, le motivazioni, l'importo, la vita utile, la percentuale di utilizzazione per il progetto. 34) Ammesse solo per enti vigilati dal MiPAF di cui al decreto legislativo n. 454/1999 (istituti afferenti al CRA, INRAN, INEA, ENSE). Inserire la somma del punto 10.2 dei diversi Mod. C delle UU.OO. 35) la voce servizi comprende: - le commesse esterne, svolte da soggetti qualificati con personalita' giuridica privata o pubblica, che sono richieste con apposito atto d'impegno giuridicamente valido (es. convenzione) sottoscritto dal fornitore del servizio; - le consulenze intese come prestazioni professionali a carattere scientifico rese da professionisti in possesso di partita IVA e conferite con apposito atto d'impegno giuridicamente valido sottoscritto dal consulente; - le prestazioni non reperibili nell'ambito della struttura di ricerca e fornite da soggetti pubblici o privati abilitati alla prestazione indicata (manutenzione di attrezzature e strumentazioni, assistenza per reti informatiche e siti Internet, spese veterinarie, analisi chimiche, chimico-fisiche ecc.). 36) Non superiori al 10% del costo del progetto, da rendicontare forfettariamente e comprensive di: telefono, luce, cancelleria, spese postali e altre eventuali spese, per la quota parte imputabile al progetto. 37) Da intendersi il responsabile amministrativo (dirigente amministrativo, segretario amministrativo o facente funzione, di istituto, dipartimento ecc.). dell'istituzione di appartenenza del responsabile della unita' operativa, beneficiaria dell'eventuale finanziamento, in caso di approvazione. |
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