Gazzetta n. 180 del 2 agosto 2002 (vai al sommario)
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
DECRETO 19 giugno 2002, n. 165
Regolamento di modifica del decreto ministeriale 13 giugno 1994, n. 495, recante: "Regolamento concernente disposizioni di attuazione degli articoli 2 e 4 della legge 7 agosto 1990, n. 241".

IL MINISTRO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Visto l'articolo 17, commi 3 e 4, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visti gli articoli 2, comma 2, e 4 della legge 7 agosto 1990, n. 241, che demandano ad un apposito regolamento la determinazione da parte delle pubbliche amministrazioni del termine entro cui deve concludersi ciascun tipo di procedimento e del relativo procedimento;
Visto il decreto ministeriale 13 giugno 1994, n. 495, pubblicato nel Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 187 dell'11 agosto 1994, recante: "Regolamento concernente disposizioni di attuazione degli articoli 2 e 4 della legge 7 agosto 1990, n. 241, riguardanti i termini e i responsabili dei procedimenti"; ed in particolare l'articolo 10;
Visto il decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, recante "Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali a norma dell'articolo 1 della legge 8 ottobre 1997, n. 352";
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 2000, n. 441, concernente il "Regolamento recante norme di organizzazione del Ministero per i beni e le attivita' culturali";
Rilevata l'esigenza di modificare le disposizioni contenute negli articoli 3, 4 e 6 del citato decreto ministeriale n. 495 del 1994, in coerenza con i principi della legge 7 agosto 1990, n. 241;
Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 20 maggio 2002;
Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, effettuata con nota n. 1793 del 31 maggio 2002;
Decreta:
Art. 1. Modifica all'articolo 3 del decreto ministeriale 13 giugno 1994, n.
495
1. Il comma 3 dell'articolo 3 del decreto del Ministro per i beni culturali e ambientali 13 giugno 1994, n. 495, e' sostituito dal seguente:
"3. All'atto della presentazione della domanda e' rilasciata all'interessato una ricevuta, contenente, ove possibile, le indicazioni di cui all'articolo 8 della legge 7 agosto 1990, n. 241. Per le domande o istanze inviate a mezzo del servizio postale, mediante raccomandata con avviso di ricevimento, la ricevuta e' costituita dall'avviso stesso.".



Avvertenza:
Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto
dall'amministrazione competente per materia, ai sensi
dell'art. 10, commi 2 e 3, del testo unico delle
disposizioni sulla promulgazione delle leggi,
sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica
e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana,
approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo
fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge
modificate o alle quali e' operato il rinvio. Restano
invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi
qui trascritti.
Nota al titolo:
- Per gli articoli 2 e 4 della legge 7 agosto 1990, n.
241, si rimanda alle note alle premesse.
Note alle premesse:
- L'art. 17, commi 3 e 4, della legge 23 agosto 1988,
n. 400, recante: "Disciplina dell'attivita' di Governo e
ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri",
pubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta
Ufficiale n. 214 del 12 settembre 1988, dispone:
"3. Con decreto ministeriale possono essere adottati
regolamenti nelle materie di competenza del Ministro o di
autorita' sottordinate al Ministro, quando la legge
espressamente conferisca tale potere. Tali regolamenti, per
materie di competenza di piu' Ministri, possono essere
adottati con decreti interministeriali, ferma restando la
necessita' di apposita autorizzazione da parte della legge.
I regolamenti ministeriali ed interministeriali non possono
dettare norme contrarie a quelle dei regolamenti emanati
dal Governo. Essi debbono essere comunicati al Presidente
del Consiglio dei Ministri prima della loro emanazione.
4. I regolamenti di cui al comma 1 ed i regolamenti
ministeriali ed interministeriali, che devono recare la
denominazione di "regolamento", sono adottati previo parere
del Consiglio di Stato, sottoposti al visto ed alla
registrazione della Corte dei conti e pubblicati nella
Gazzetta Ufficiale.
- L'art. 2, comma 2 e l'art. 4 della legge 7 agosto
1990, n. 241, recante: "Nuove norme in materia di
procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai
documenti amministrativi", pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale n. 192 del 18 agosto 1990, dispone:
"Art. 2. - 1. (Omissis).
2. Le pubbliche amministrazioni determinano per ciascun
tipo di procedimento, in quanto non sia gia' direttamente
disposto per legge o per regolamento, il termine entro cui
esso deve concludersi. Tale termine decorre dall'inizio di
ufficio del procedimento o dal ricevimento della domanda se
il procedimento e' ad iniziativa di parte.
3. - 4. (Omissis)".
"Art. 4. - 1. Ove non sia gia' direttamente stabilito
per legge o per regolamento, le pubbliche amministrazioni
sono tenute a determinare per ciascun tipo di procedimento
relativo ad atti di loro competenza l'unita' organizzativa
responsabile della istruttoria e di ogni altro adempimento
procedimentale, nonche' dell'adozione del provvedimento
finale.
2. Le disposizioni adottate ai sensi del comma 1 sono
rese pubbliche secondo quanto previsto dai singoli
ordinamenti.".
- L'art. 10 del decreto ministeriale 13 giugno 1994, n.
495, recante: "Regolamento concernente disposizioni di
attuazione degli articoli 2 e 4 della legge 7 agosto 1990,
n. 241, riguardanti i termini e i responsabili dei
procedimenti", pubblicato nel supplemento ordinario alla
Gazzetta Ufficiale n. 187 dell'11 agosto 1994, dispone:
"Art. 10 (Integrazioni e modificazioni del presente
regolamento). - 1. I termini e i responsabili dei
procedimenti amministrativi individuati successivamente
alla data di entrata in vigore del presente regolamento
saranno disciplinati con apposito regolamento integrativo.
2. Entro due anni dalla data di entrata in vigore del
presente regolamento, e successivamente ogni tre anni, il
Ministro per i beni culturali e ambientali verifica lo
stato di attuazione della normativa emanata e apporta,
nelle prescritte forme, le modificazioni ritenute
necessarie.".
- Il decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490,
recante: "Testo unico delle disposizioni legislative in
materia di beni culturali e ambientali a norma dell'art. 1
della legge 8 ottobre 1997, n. 352", e' pubblicato nel
supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 302 del
27 dicembre 1999.
- Il decreto del Presidente della Repubblica
29 dicembre 2000, n. 441, concernente il "Regolamento
recante norme di organizzazione del Ministero per i beni e
le attivita' culturali", e' pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 33 del 9 febbraio 2001.
- Per gli articoli 3, 4 e 6 del citato decreto
ministeriale 13 giugno 1994, n. 495, si rimanda alle note
agli articoli 1, 2 e 3.
Note all'art. 1:
- Si riporta il testo dell'art. 3 del citato decreto
ministeriale 13 giugno 1994, n. 495, come modificato dal
decreto qui pubblicato:
"Art. 3 (Decorrenza del termine iniziale per i
procedimenti ad iniziativa di parte). - 1. Per i
procedimenti ad iniziativa di parte, il termine iniziale
decorre dalla data di ricevimento della domanda o istanza.
2. La domanda o istanza deve essere redatta nelle forme
e nei modi stabiliti dall'amministrazione, ove determinati
e portati a idonea conoscenza degli amministrati, e deve
essere corredata dalla prevista documentazione, dalla quale
risulti la sussistenza dei requisiti e delle condizioni
richiesti da legge o da regolamento per l'adozione del
provvedimento.
3. All'atto della presentazione della domanda e'
rilasciata all'interessato una ricevuta, contenente, ove
possibile, le indicazioni di cui all'art. 8 della legge
7 agosto 1990, n. 241. Per le domande o istanze inviate a
mezzo del servizio postale, mediante raccomandata con
avviso di ricevimento, la ricevuta e' costituita
dall'avviso stesso.
4. Ove la domanda dell'interessato sia ritenuta
irregolare o incompleta, il responsabile del procedimento
ne da' comunicazione all'istante entro sessanta giorni,
indicando le cause della irregolarita' e della
incompletezza. In questi casi il termine iniziale decorre
dal ricevimento della domanda regolarizzata o completata.
5. Restano salvi la facolta' di autocertificazione e il
dovere di procedere agli accertamenti di ufficio previsti
rispettivamente dagli articoli 2 e 10 della legge 4 gennaio
1968, n. 15, nonche' il disposto di cui all'art. 18 della
legge 7 agosto 1990, n. 241.".
- L'art. 8 della citata legge 7 agosto 1990, n. 241,
dispone:
"Art. 8. - 1. L'amministrazione provvede a dare notizia
dell'avvio del procedimento mediante comunicazione
personale.
2. Nella comunicazione debbono essere indicati:
a) l'amministrazione competente;
b) l'oggetto del procedimento promosso;
c) l'ufficio e la persona responsabile del
procedimento;
d) l'ufficio in cui si puo' prendere visione degli
atti.
3. Qualora per il numero dei destinatari la
comunicazione personale non sia possibile o risulti
particolarmente gravosa, l'amministrazione provvede a
rendere noti gli elementi di cui al comma 2 mediante forme
di pubblicita' idonee di volta in volta stabilite
dall'amministrazione medesima.
4. L'omissione di taluna delle comunicazioni prescritte
puo' essere fatta solo dal soggetto nel cui interesse la
comunicazione e' prevista.".



 
Art. 2. Modifica all'articolo 4 del decreto ministeriale 13 giugno 1994, n.
495
1. All'articolo 4, del decreto del Ministro per i beni culturali e ambientali 13 giugno 1994, n. 495, dopo il comma 1, e' inserito il seguente comma:
"1-bis. La comunicazione prevista dal comma 1 non e' dovuta per i procedimenti avviati ad istanza di parte, ed in particolare, per quelli disciplinati dagli articoli 21, 22, 23, 24, 25, 26, 35, 41, 43, 50, 51, 53, 55, 56, 59, 66, 68, 69, 72, 86, 102, 107, 108, 109, 113, 114, 151, 154 e 157 del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, anche quando l'istanza e' stata previamente valutata da una diversa amministrazione, in applicazione di norme di legge o di regolamento. E' comunque fatta salva la possibilita' per l'istante di presentare memorie o documenti.".



Note all'art. 2:
- Si riporta il testo dell'art. 4 del citato decreto
ministeriale 13 giugno 1994, n. 495, come modificato dal
decreto qui pubblicato:
"Art. 4 (Comunicazione dell'inizio del procedimento). -
1. Salvo che non sussistano ragioni di impedimento
derivanti da particolari esigenze di celerita', il
responsabile del procedimento da' comunicazione dell'inizio
del procedimento stesso ai soggetti nei confronti dei quali
il provvedimento finale e' destinato a produrre effetti, ai
soggetti la cui partecipazione al procedimento sia prevista
da legge o regolamento nonche' ai soggetti, individuati o
facilmente individuabili, cui dal provvedimento possa
derivare un pregiudizio.
1-bis. La comunicazione prevista dal comma 1 non e'
dovuta per i procedimenti avviati ad istanza di parte, ed
in particolare, per quelli disciplinati dagli articoli 21,
22, 23, 24, 25, 26, 35, 41, 43, 50, 51, 53, 55, 56, 59, 66,
68, 69, 72, 86, 102, 107, 108, 109, 113, 114, 151, 154 e
157 del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, anche
quando l'istanza e' stata previamente valutata da una
diversa amministrazione, in applicazione di norme di legge
o di regolamento. E' comunque fatta salva la possibilita'
per l'istante di presentare memorie o documenti.
2. I soggetti di cui al comma 1 sono resi edotti
dell'avvio del procedimento mediante comunicazione
personale, contenente, ove gia' non rese note ai sensi
dell'art. 3, comma 3, le indicazioni di cui all'art. 8
della legge 7 agosto 1990, n. 241. Qualora, per il numero
degli aventi titolo, la comunicazione personale risulti,
per tutti o per taluni di essi, impossibile o
particolarmente gravosa nonche' nei casi in cui vi siano
particolari esigenze di celerita', il responsabile del
procedimento procede ai sensi dell'art. 8, comma 3, della
legge 7 agosto 1990, n. 241, mediante forme di pubblicita'
da attuarsi con l'affissione e la pubblicazione di apposito
atto, indicante le ragioni che giustificano la deroga,
rispettivamente nell'albo dell'amministrazione e nel
bollettino ufficiale del Ministero.
3. L'omissione, il ritardo o l'incompletezza della
comunicazione puo' essere fatta valere, anche nel corso del
procedimento, solo dai soggetti che abbiano titolo alla
comunicazione medesima, mediante segnalazione scritta al
dirigente preposto all'unita' organizzativa competente, il
quale e' tenuto a fornire gli opportuni chiarimenti o ad
adottare le misure necessarie, anche ai fini dei termini
posti per l'intervento del privato nel procedimento, nel
termine di dieci giorni.
4. Resta fermo quanto stabilito dal precedente art. 3
in ordine alla decorrenza del termine iniziale del
procedimento.".
- Gli articoli 21, 22, 23, 24, 25, 26, 35, 41, 43, 50,
51, 53, 55, 56, 59, 66, 68, 69, 72, 86, 102, 107, 108, 109,
113, 114, 151, 154 e 157 del citato decreto legislativo
29 ottobre 1999, n. 490, sono cosi' rubricati:
21. (Obblighi di conservazione).
22. (Collocazione).
23. (Approvazione dei progetti di opere).
24. (Interventi di edilizia).
25. (Conferenza di servizi).
26. (Valutazione di impatto ambientale).
35. (Autorizzazione e approvazione del restauro).
41. (Intervento finanziario dello Stato).
43. (Contributo in conto interessi).
50. (Manifesti e cartelli pubblicitari).
51. (Distacco di beni culturali).
53. (Esercizio del commercio in aree di valore
culturale).
55. (Alienazioni soggette ad autorizzazione).
56. (Autorizzazione alla permuta).
59. (Diritto di prelazione).
66. (Attestato di libera circolazione).
68. (Acquisto coattivo).
69. (Uscita temporaneaz).
72. (Esportazione di beni culturali dal territorio
dell'Unione europea).
86. (Concessione di ricerca).
102. (Mostre o esposizioni).
107. (Accesso agli archivi di Stato).
108. (Accesso agli archivi storici degli Enti
pubblici).
109. (Accesso agli archivi privati).
113. (Concessione dei servizi).
114. (Uso dei beni culturali).
151. (Alterazione dello stato dei luoghi).
154. (Rimborso spese a seguito della sospensione dei
lavori).
157. (Cartelli pubblicitari).



 
Art. 3. Modifiche all'articolo 6 del decreto ministeriale 13 giugno 1994, n.
495
1. All'articolo 6, del decreto del Ministro per i beni culturali e ambientali 13 giugno 1994, n. 495, dopo il comma 6, e' inserito il seguente comma:
"6-bis. Qualora, in sede di istruttoria, emerga la necessita' di ottenere chiarimenti o di acquisire elementi integrativi di giudizio, ovvero di procedere ad accertamenti di natura tecnica, il responsabile del procedimento ne da' immediata comunicazione ai soggetti indicati all'articolo 4, comma 1, nonche', ove opportuno, all'amministrazione che ha trasmesso la documentazione da integrare. In tal caso, il termine per la conclusione del procedimento e' interrotto, per una sola volta e per un periodo non superiore a trenta giorni, dalla data della comunicazione e riprende a decorrere dal ricevimento della documentazione o dall'acquisizione delle risultanze degli accertamenti tecnici.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare.
Roma, 19 giugno 2002
Il Ministro: Urbani Visto, il Guardasigilli: Castelli
Registrato alla Corte dei conti il 22 luglio 2002
Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri dei servizi alla persona e dei beni culturali, registro n. 5, foglio n. 359



Nota all'art. 3:
- Si riporta il testo dell'art. 6 del decreto
ministeriale 13 giugno 1994, n. 495, come modificato dal
decreto qui pubblicato:
"Art. 6 (Termine finale del procedimento). - 1. I
termini per la conclusione dei procedimenti si riferiscono
alla data di adozione del provvedimento, ovvero, nel caso
di provvedimenti recettizi, alla data in cui il
destinatario ne riceve comunicazione.
2. Ove nel corso del procedimento talune fasi, al di
fuori delle ipotesi previste dagli articoli 16 e 17 della
legge 7 agosto 1990, n. 241, siano di competenza di
amministrazioni diverse dall'amministrazione per i beni
culturali e ambientali il termine finale del procedimento
deve intendersi comprensivo dei periodi di tempo necessari
per l'espletamento delle fasi stesse.
A tale fine le amministrazioni interessate verificano
d'intesa, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore del
presente regolamento, la congruita', per eccesso o per
difetto, dei tempi previsti, nell'ambito del termine
finale, per il compimento delle fasi medesime. Ove dalla
verifica risulti la non congruita' del termine finale, il
Ministero per i beni culturali e ambientali provvede, nella
prescritta forma regolamentare, alla variazione del
termine, a meno che lo stesso non sia fissato dalla legge.
3. I termini di cui ai commi 1 e 2 costituiscono
termini massimi e la loro scadenza non esonera
l'amministrazione dall'obbligo di provvedere con ogni
sollecitudine, fatta salva ogni altra conseguenza
dell'inosservanza del termine.
4. Nei casi in cui il controllo sugli atti
dell'amministrazione procedente abbia carattere preventivo,
il periodo di tempo relativo alla fase d'integrazione
dell'efficacia del provvedimento non e' computato ai fini
del termine di conclusione del procedimento. In calce al
provvedimento soggetto a controllo il responsabile del
procedimento indica l'organo competente al controllo
medesimo e i termini, ove previsti, entro cui lo stesso
deve essere esercitato.
5. Ove non sia diversamente disposto, per i
procedimenti di modifica di provvedimenti gia' emanati si
applicano gli stessi termini finali indicati per il
procedimento principale.
6. Quando la legge preveda che la domanda
dell'interessato si intenda respinta o accolta dopo
l'inutile decorso di un determinato tempo dalla
presentazione della domanda stessa, il termine previsto
dalla legge o dal regolamento per la formazione del
silenzio-rifiuto o del silenzio-assenso costituisce
altresi' il termine entro il quale l'amministrazione deve
adottare la propria determinazione. Quando la legge
stabilisca nuovi casi o nuovi termini di silenzio-assenso o
di silenzio-rifiuto, i termini contenuti nelle tabelle
allegate si intendono integrati o modificati in
conformita'.
"6-bis. Qualora, in sede di istruttoria, emerga la
necessita' di ottenere chiarimenti o di acquisire elementi
integrativi di giudizio, ovvero di procedere ad
accertamenti di natura tecnica, il responsabile del
procedimento ne da' immediata comunicazione ai soggetti
indicati all'art. 4, comma 1, nonche', ove opportuno,
all'amministrazione che ha trasmesso la documentazione da
integrare. In tal caso, il termine per la conclusione del
procedimento e' interrotto, per una sola volta e per un
periodo non superiore a trenta giorni, dalla data della
comunicazione e riprende a decorrere dal ricevimento della
documentazione o dall'acquisizione delle risultanze degli
accertamenti tecnici. ".



 
Gazzetta Ufficiale Serie Generale per iPhone