Gazzetta n. 161 del 11 luglio 2002 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI |
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28 giugno 2002 |
Dichiarazione dello stato di emergenza in relazione al grave fenomeno siccitoso verificatosi nel territorio dei comuni a sud di Roma, serviti dal Consorzio per l'acquedotto del Simbrivio. |
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IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Vista la legge 24 febbraio 1992, n. 225, recante "Istituzione del Servizio nazionale di protezione civile" e, in particolare, l'art. 5 inerente alla deliberazione dello stato di emergenza ed al correlato potere di ordinanza; Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, e successive modifiche ed integrazioni, recante "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59" e, in particolare, l'art. 107, comma 1, lettera c); Visto il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, con legge 9 novembre 2001, n. 401, recante "Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attivita' di protezione civile"; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 21 settembre 2001, che delega al Ministro dell'interno le funzioni del coordinamento della protezione civile; Considerata l'attuale situazione di grave emergenza idrica in cui versa il territorio dei comuni a sud di Roma, serviti dal Consorzio per l'acquedotto del Simbrivio; Considerato che l'attuale quadro meteorologico ha anticipato ed aggravato il fenomeno siccitoso che ha investito il territorio dei comuni a sud di Roma serviti dall'acquedotto del Simbrivio; Considerato che l'aggravamento del fenomeno siccitoso, unitamente all'aumentata domanda di approvvigionamento della risorsa idrica, determinano una situazione di grave crisi in ordine alla disponibilita' di detta risorsa idrica nei comuni serviti dall'acquedotto del Simbrivio; Considerato che la carenza in esame e' foriera di ulteriori problematiche connesse, oltre che alla vita quotidiana della popolazione residente nel territorio in esame, anche alle attivita' economiche ed alle condizioni igienico sanitarie; Considerato che la stagione turistica costituisce un'ulteriore causa di aggravamento delle problematiche legate alle carenze gia' esistenti nel settore dell'approvvigionamento idro-potabile; Atteso che, anche al fine di migliorare e rendere piu' razionale l'utilizzo della risorsa idrica, e' improcrastinabile, stante la situazione di disomogeneita' geomorfologica del territorio, attivare degli interventi straordinari ed urgenti finalizzati a fronteggiare le suddette carenze verificatesi nell'approvvigionamento idro-potabile nel territorio dei comuni serviti dall'acquedotto del Simbrivio; Vista la nota del 18 giugno 2002 con la quale il presidente della regione Lazio ha chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza; Ritenuta quindi la ricorrenza dei presupposti di cui all'art. 5, comma 1, della legge n. 225/1992; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del 28 giugno 2002; Su proposta del Ministro dell'interno delegato per il coordinamento della protezione civile; Decreta: Per quanto esposto in premessa, ai sensi e per gli effetti dell'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e' dichiarato fino al 31 dicembre 2002 lo stato di emergenza nei territori dei comuni a sud di Roma serviti dall'acquedotto del Simbrivio. Il presente decreto verra' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 28 giugno 2002
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi Il Ministro dell'interno delegato per il coordinamento della protezione civile Scajola |
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