Gazzetta n. 7 del 9 gennaio 2002 (vai al sommario)
MINISTERO DELLA DIFESA
COMUNICATO
Conferimento di onorificenze al merito dell'Esercito

Croce d'argento

Con decreto ministeriale in data 4 giugno 2001, e' stata conferita la seguente ricompensa al merito dell'esercito:
al col. Augusto Staccioli nato il 3 giugno 1949 ad Urbino (Pesaro), con la seguente motivazione: "vice comandante della brigata multinazionale nord impegnata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione "Constant forge dal 19 ottobre 1998 all'8 aprile 1999, assolveva il proprio incarico con ammirevole slancio, grande serenita' ed equilibrio, rarissima perizia, elevatissimo impegno personale, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile spirito di sacrificio.
Collaboratore preziosissimo, elemento propulsore nel settore operativo, in possesso di una spiccata iniziativa, ha fornito un rendimento di assoluto ed impareggiabile valore, dimostrandosi elemento insostituibile e di eccezionale spessore professionale, di eminente caratura si e' rivelato il suo contributo in occasione delle innumerevoli attivita' di carattere operativo ed umanitario, in cui ha saputo esprimere fortissima determinazione, spiccata iniziativa ed impareggiabile senso pratico.
Bellissima figura di ufficiale, di assoluta lealta' ed affidabilita', si e' distinto immediatamente per le sue straordinarie doti umane e per la sua preparazione professionale ponendosi quale elemento di riferimento per tutto il personale della brigata, riscuotendo nel contempo l'ammirazione e la stima anche dei quadri degli altri contingenti presenti in Bosnia, pienamente cosciente delle proprie attribuzioni e dell'importanza della missione, ha costantemente ed instancabilmente espresso un impegno personale qualificatissimo e di assoluto valore che si e' tradotto in azioni risolute e decisive o in studi di elevatissima e significativa valenza successivamente trasmessi agli organi centrali ed agli istituti di formazione in patria. Professionista di spicco, e' riuscito con la sua straordinaria motivazione ed il suo eccezionale spirito di abnegazione ad emergere decisamente tra il personale della brigata e ad esercitare una fortissima azione carismatica e di sprone nei confronti di tutti.
Chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, di grandissima dedizione alla causa per la quale ha saputo riversare senza risparmio tutte le sue migliori energie, ha contribuito, in maniera notevolissima, a dare lustro al contingente nazionale ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia nel piu' ampio contesto multinazionale ed internazionale. (Sarajevo - Bosnia Herzegovina - 8 aprile 1999).
Con decreti ministeriali in data 2 marzo 2001, sono state conferite le seguenti ricompense al merito dell'esercito:
al col. Bruno Stano nato il 14 dicembre 1954 a Manduria (Taranto), con la seguente motivazione: "comandante del 151o reggimento fanteria "Sassari inquadrato nella brigata multinazionale nord impegnata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione "Constant forge dal 1 dicembre 1998 al 9 aprile 1999, assolveva il proprio incarico con ammirevole slancio, grande serenita' ed equilibrio, rarissima perizia, elevatissimo impegno personale, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile spirito di sacrificio, ma sopratutto con straordinarie doti umane e caratteriali.
Collaboratore preziosissimo, in possesso di una spiccata iniziativa, ha fornito un rendimento di assoluto ed impareggiabile valore, dimostrandosi elemento insostituibile e di eccezionale spessore professionale; rendeva, in particolare, l'unita' alle sue dipendenze perfettamente amalgamata, superbamente addestrata e in grado di assolvere delicatissime incombenze operative sin dalle prime ore dopo l'arrivo a Sarajevo. Di eminente caratura, dirigeva tutte le operazioni con una chiarissima visione delle problematiche, adottando sempre soluzioni efficaci semplici, rapide ed estremamente concrete, pur operando in condizioni climatiche ed ambientali difficilissime e spesso in aree ad alto rischio, ha evidenziato sempre una straordinaria ed innata attitudine al comando ed e' riuscito in ogni occasione - esprimendo fortissima determinazione, spiccata iniziativa ed impareggiabile senso pratico - a raggiungere lo scopo prefissato della missione.
Bellissima figura di ufficiale amato rispettato dai suoi uomini, di assoluta lealta' ed affidabilita', si e' caratterizzato immediatamente per le sue straordinarie doti umane e per la sua preparazione professionale quale elemento di riferimento per tutto il personale del reggimento, riscuotendo nel contempo l'ammirazione e la considerazione anche dei quadri e dei comandi degli altri contingenti presenti in Bosnia, pienamente cosciente delle proprie attribuzioni e professionista di spicco, e' riuscito con la sua straordinaria motivazione ed il suo eccezionale spirito di abnegazione ad emergere decisamente e ad esercitare una fortissima azione carismatica e di sprone nei confronti di tutti.
Chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, di grandissima dedizione alla causa per la quale ha saputo riversare senza risparmio tutte le sue migliori energie, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia nel piu' ampio contesto multinazionale ed internazionale" (Sarajevo - Bosnia Herzegovina - 8 aprile 1999).";
al col. Filippo Petrera nato il 4 novembre 1946 ad Acquaviva delle Fonti (Bari), con la motivazione: "capo cellula "Civil and military cooperation dello stato maggiore della brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant forge , assolveva il proprio incarico con ammirevole slancio, grande serenita' d'animo, rarissima perizia, elevatissimo impegno personale, ma soprattutto con straordinarie doti umane e caratteriali, collaboratore preziosissimo ed insostituibile, animato da uno spiccato senso di equita', ha con immediatezza acquisito il rispetto e la stima di tutte le fazioni (musulmane, serbe, croate ed ebree) che in lui hanno visto un elemento scevro da qualsiasi posizione di favore o di parte, pronto a recepire e ad analizzare con giusto rigore le istanze, organizzando successivamente la distribuzione degli aiuti - spesso in prima persona ed in condizioni climatiche ed ambientali anche particolarmente avverse - con scrupolo e precisione, recapitando gli stessi anche in posti remoti ed isolati dove a volte, proprio per la loro naturale collocazione e/o per la difficolta' delle vie di comunicazione, gli abitanti si mostravano diffidenti e talvolta ostili alle truppe di Sfor. di assoluta valenza le operazioni condotte con la Rover Italia e con i comuni della Lunigiana che hanno visto la distribuzione di aiuti per decine di autocarri pesanti; di altrettanto pregio l'apporto garantito alle organizzazioni nazionali (comuni di varie regioni italiane, caritas, protezione civile,....) che hanno inviato in teatro consistenti quantitativi di materiali che l'ufficiale ha provveduto a distribuire secondo il criterio di "dove maggiore era il bisogno rilasciando agli enti dimostrazioni scritte e fotografiche delle consegne, di rilievo anche l'azione di coordinamento svolta fra le organizzazioni nazionali ed internazionali e le autorita' politiche locali per la definizione di alcuni progetti di ricostruzione, nonche' l'opera svolta per la rielaborazione del piano di evacuazione delle ambasciate e delle stesse organizzazioni. L'ufficiale per la sua innata capacita' di essere sempre espansivo e cordiale, per la naturale predisposizione a rapportarsi con qualsivoglia interlocutore di qualsiasi etnia, religione o estrazione ha creato attorno ai soldati dell'intero contingente italiano un clima di rispetto e di riconoscenza che alla fine - specie nei momenti piu' caldi e difficili della permanenza della brigata in Bosnia - ha costituito un "patrimonio di sicurezza di cui avvalersi soprattutto nelle operazioni piu' impegnative e pericolose, a maggior valenza militare.
Bellissima figura di ufficiale superiore, di assoluta lealta' ed affidabilita', ha saputo trasfondere negli uomini alle proprie dipendenze ed in tutti coloro che gli sono stati vicino, grande senso del dovere ed altissima motivazione.
Chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, di grandissima dedizione alla causa per la quale ha saputo riversare senza risparmio tutte le sue migliori energie, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia nel piu' ampio contesto multinazionale ed internazionale". (Sarajevo - Bosnia Herzegovina - 8 aprile 1999).".
Con decreti ministeriali in data 2 marzo 2001 sono state conferite le seguenti ricompense al merito dell'Esercito:
Croce di bronzo

Al mar. ca. Ferdinando Russo, nato l'11 aprile 1963 a Caserta con la motivazione: "Sottufficiale addetto alla cellula operazioni in corso dell'area funzionale di manovra dello Stato maggiore della brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina a Sarajevo nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , assolveva il proprio incarico con lodevole slancio, elevatissimo impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile spirito di sacrificio, ma soprattutto con assoluta e totale disponibilita'. Coadiutore a tutto campo del proprio capo cellula, in possesso di un eccezionale bagaglio tecnico-professionale, fidato ed assolutamente affidabile, si e' costantemente proposto quale preziosissimo ed insostituibile coadiutore acquisendo con immediatezza la stima e la considerazione oltre che di coloro che lavoravano all'interno della cellula, anche dei responsabili alle sale operative delle unita' dipendenti, italiana e portoghese. Il suo impegno continuo, la sua spiccata attitudine agli incarichi di carattere operativo, la naturale predisposizione ad operare in ambienti multinazionali gli hanno consentito di raggiungere in ogni circostanza risultati di eccezionale portata e valore. Bellissima figura di sottufficiale, di assoluta lealta' ed affidabilita', ha saputo trasfondere in tutti coloro che gli sono stati vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione. Chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, di grandissima dedizione alla causa per la quale ha saputo riversare tutte le sue migliori energie, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia nel contesto multinazionale ed internazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
Al mar. ord. Angelo Vacchio, nato il 24 aprile 1964 a Pratola Serra (Avellino) con la motivazione: "Sottufficiale inquadrato nel RCST "Ariete quale "marconista e responsabile del magazzino radio nella brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina a Sarajevo nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , assolveva il proprio incarico con lodevole slancio, elevatissimo impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile spirito di sacrificio, ma soprattutto con assoluta e totale disponibilita'. Coadiutore a tutto campo del proprio capo cellula, in possesso di un eccezionale bagaglio tecnico-professionale, fidato ed assolutamente affidabile, si e' costantemente proposto quale preziosissimo ed insostituibile coadiutore acquisendo con immediatezza la stima e la considerazione oltre che di coloro che lavoravano all'interno della cellula, anche dei responsabili alle sale operative delle unita' dipendenti, italiana e portoghese. Il suo impegno continuo, la sua spiccata altitudine agli incarichi di carattere operativo, la naturale predisposizione ad operare in ambienti multinazionali gli hanno consentito di raggiungere in ogni circostanza risultati di eccezionale portata e valore. Bellissima figura di sottufficiale, di assoluta lealta' ed affidabilita', ha saputo trasfondere in tutti coloro che gli sono stati vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione. Chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, di grandissima dedizione alla causa per la quale ha saputo riversare tutte le sue migliori energie, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia nel contesto multinazionale ed internazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
Al mar.ord. Paolo Malerba, nato il 23 agosto 1964 a Catania con la motivazione: "Sottufficiale impiegato presso la segreteria particolare del comandante della brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , assolveva il proprio incarico con lodevole slancio, grandissima autonomia e spirito d'iniziativa, innegabile esperienza e preparazione, elevatissimo impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile spirito di sacrificio. Collaboratore a tutto campo del proprio generale e in senso piu' vasto di tutto lo Stato maggiore della brigata, si e' costantemente proposto quale preziosissimo ed insostituibile consulente in ogni attivita' prevista nella sfera della rappresentanza e del cerimoniale, adoprandosi, anche a costo di grandi sacrifici personali, per essere sempre aderente ed in perfetta armonia con le esigenze legate alla funzione di comando ha saputo, in particolare, dare il proprio prezioso contributo, assicurando un'assistenza sul piano informatico di eccezionale spessore, nella stesura di documenti che venivano prodotti dal generale comandante, adoprandosi senza limiti di orario, sacrificando spesso anche momenti di meritato riposo. Il suo encomiabile comportamento e l'assoluta disponibilita' mostrata anche verso chiunque avesse bisogno di lui, gli ha consentito di accattivarsi con immediatezza la stima e la fiducia di superiori, collaboratori e colleghi. Bellissima figura di sottufficiale determinato ed energico, ricco d'iniziativa, ha saputo trasfondere in tutti coloro che gli sono stati vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione. Chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine ed il prestigio dell'Italia nel piu' vasto contesto multinazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
Al mar. ord. Simone Catalano, nato il 14 giugno 1961 a Trapani con la motivazione: "Sottufficiale addetto al punto di controllo Nato-UEO e nucleo di sicurezza dell'area funzionale informazioni e guerra elettronica dello Stato maggiore della brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina a Sarajevo nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , assolveva il proprio incarico con lodevole slancio, grande serenita', rarissima perizia, elevatissimo impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile spirito di sacrificio, ma sopratuto con assoluta lealta' e totale disponibilita'. Coadiutore a tutto campo del proprio capo cellula, in possesso di un eccezionale bagaglio tecnico-professionale, fidato ed assolutamente affidabile, si e' costantemente proposto quale preziosissimo ed insostituibile elemento propulsore del delicato settore acquisendo con immediatezza la stima e la considerazione dei responsabili alle informazioni che operavano presso le unita' dipendenti, italiana e portoghese. Il suo impegno continuo e prolungato, la sua spiccata attitudine agli incarichi di carattere operativo, la sua innata capacita' a operare in ambienti multinazionali gli hanno consentito di raggiungere in ogni circostanza risultati di eccezionale portata e valore. Bellissima figura di sottufficiale con un bagaglio professionale di netto rilievo, ha saputo trasfondere negli uomini che a qualsiasi titolo gli sono stati vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione. Chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, di grandissima dedizione alla causa per la quale ha saputo riversare tutte le sue migliori energie, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia nel contesto multinazionale ed internazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
Al mar. ca. Nicola Terzo, nato il 13 agosto 1961 a Palermo con la motivazione: "Sottufficiale inserito quale addetto alla cellula operazioni in corso dell'area funzionale di manovra dello Stato maggiore della brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , assolveva il proprio incarico con lodevole slancio, grandissima esperienza e preparazione, elevatissimo impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile spirito di sacrificio. Collaboratore a tutto campo del proprio capo cellula cui ha costantemente offerto una preziosissima ed insostituibile consulenza per la perfetta conoscenza delle procedure Nato, ha garantito una instancabile presenza all'interno della sala operativa contribuendo in maniera determinante ad accrescere l'efficienza e la funzionalita' del settore di competenza. Magnifica figura di sottufficiale che ha voluto seguire il proprio comando di brigata malgrado risentisse ancora di alcuni lievi problemi fisici, personaggio di levatura morale e caratteriale eccezionale, malgrado l'impiego incessante ed incalzante, non ha mai mancato di seguire con attenzione e sensibilita' i colleghi, non lesinando giusti consigli. Questo suo encomiabile comportamento gli ha consentito di accattivarsi con immediatezza la stima e la fiducia di superiori, collaboratori e di chi in lui ha sempre trovato un punto di sicuro riferimento ed una persona di grande esperienza, leale ed affidabile. Bellissima figura di sottufficiale determinato ed energico, ha saputo trasfondere in tutti coloro che gli sono stati vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione. Chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia in un piu' vasto contesto multinazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
Al mar. ca. Matteo Bonaccorso, nato il 7 febbraio 1957 a Prizzi (Palermo) con la motivazione: "Sottufficiale capo della segreteria particolare del comandante della brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , assolveva il proprio incarico con lodevole slancio, grandissima autonomia e spirito d'iniziativa, innegabile esperienza e preparazione, rarissima perizia, elevatissimo impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile spirito di sacrificio. Collaboratore a tutto campo del proprio generale e in senso piu' vasto di tutto lo Stato maggiore della brigata, si e' costantemente proposto quale preziosissimo ed insostituibile consulente in ogni attivita' prevista nella sfera della rappresentanza e del cerimoniale legato alla figura del comandante, adoprandosi, anche a costo di grandi sacrifici personali, per essere sempre aderente ed in perfetta armonia con le esigenze legate alla funzione di comando. Ha saputo, in particolare, dare il proprio prezioso contributo nell'affrontare problematiche variegate per tipologia e complessita' nella definizione, sostenendo con fermezza e determinazione le proprie idee e le proprie soluzioni sempre chiare, estremamente semplici e lineari, frutto soprattutto di una chiara visione della situazione e di una esperienza davvero invidiabile acquisita in precedenti esperienze all'estero, una nella stessa Bosnia-Herzegovina presso il comando della divisione francese. Questo suo encomiabile comportamento gli ha consentito di accattivarsi con immediatezza la stima e la fiducia di tutti - superiori, collaboratori e colleghi - ma soprattutto di chi, specie fra i sottufficiali piu' giovani, in lui ha sempre trovato un punto di sicuro riferimento ed un esempio sul come operare e muoversi in ambienti multinazionali ed internazionali. Bellissima figura di sottufficiale determinato ed energico, ricco d'iniziativa, particolarmente abile a muoversi in ambienti internazionali per la sicura padronanza delle lingue inglese e francese, ha saputo trasfondere in tutti coloro che gli sono stati vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione. Chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine ed il prestigio dell'Italia nel piu' vasto contesto multinazionale ed internazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
All'aiut. Ciro Carraturo, nato il 26 gennaio 1949 a Napoli con la motivazione: "Sottufficiale inserito quale diretto responsabile del nucleo stampa e tipografia nella cellula pianificazione delle operazioni in corso dell'area funzionale di manovra dello Stato maggiore della brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , assolveva il proprio incarico con lodevole slancio, grandissima esperienza e preparazione, rarissima perizia, elevatissimo impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile spirito di sacrificio ed eminente spirito d'iniziativa. Collaboratore a tutto campo, si e' costantemente proposto quale preziosissimo ed insostituibile consulente in un settore particolarmente importante, contribuendo alla produzione in tutte le lingue Nato di documenti operativi ed opuscoli che hanno raccolto l'unanime plauso degli organi nazionali ed internazionali che hanno avuto l'opportunita' di consultarli o solo di entrarne a contatto. La sua opera, portata avanti in condizioni climatiche difficili ed in un ambiente scarsamente adatto ad un lavoro tipografico, con penuria di personale qualificato, sempre in tempi strettissimi, ha spesso condizionato l'orario d'impiego del sottufficiale che, comunque, mai ha dato segni di cedimento, mai ha lesinato il proprio contributo, applicandosi per contro con una costanza ed una determinazione propria solo dei piu' quotati professionisti, estendendo il lavoro anche all'arco notturno pur di presentare puntuale il prodotto finito. Personaggio di levatura morale e caratteriale eccezionale, malgrado l'impiego incessante ed incalzante, non ha mai mancato di seguire con attenzione e sensibilita' i colleghi piu' giovani, non lesinando consigli, affrontando assieme a loro tutte le piu' svariate problematiche. Questo suo encomiabile comportamento gli ha consentito di accattivarsi con immediatezza la stima e la fiducia di superiori, collaboratori e di chi soprattutto i piu' giovani, in lui ha sempre trovato un punto di sicuro riferimento ed una persona esperta, leale ed affidabile. Bellissima figura di sottufficiale determinato ed energico, ha saputo trasfondere in tutti coloro che gli sono stati vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione. Chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia in un piu' vasto contesto multinazionale ed internazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
Al ten. Felice Lattanzi, nato l'8 ottobre 1971 a L'Aquila con la motivazione: "Comandante di compagnia della Task force "Orione imperniata sul 151o reggimento fanteria "Sassari inquadrato nella brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , ha assolto il proprio incarico con lodevole slancio, grandissima preparazione, serenita', rarissima perizia, encomiabile impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', innato spirito di sacrificio. La sua azione di comando - decisa, equilibrata, scevra da qualsiasi forma di esibizionismo, coraggiosa e risoluta, sempre in linea con le direttive ricevute - ha consentito alla sua unita' di imporsi per disciplina e compattezza. Collaboratore a tutto campo dei propri comandanti, si e' costantemente proposto quale insostituibile e preziosissimo propulsore in ogni circostanza, prospettando con intelligenza viva soluzioni nuove, molto attagliate, utilissime sul piano funzionale. Bellissima figura di ufficiale determinato ed energico, molto stimato dai propri dipendenti, ha sempre saputo trasfondere grande senso del dovere ed altissima motivazione; la spiccata attitudine nel saper razionalizzare e semplificare gli ha, altresi', consentito di acquisire con immediatezza la stima e la fiducia di superiori, collaboratori e dei dipendenti che in lui hanno sempre trovato un punto di sicuro riferimento. Con il suo operato, chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia in un piu' vasto contesto multinazionale ed internazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
Al cap. Emiliano Vigorita, nato il 25 ottobre 1970 ad Arezzo con la motivazione: "Comandante della compagnia genio pionieri inquadrata nel contingente italiano impegnato nel teatro della Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , assolveva il proprio incarico con lodevole slancio, grandissima iniziativa, elevatissimo impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile perizia. Comandante di ammirevole professionalita' e tenacia, ha portato a termine tutti i compiti lui affidati operando spesso in condizioni meteorologiche particolarmente avverse, esercitando una attenta e puntigliosa azione di direzione e controllo dei propri militari, normalmente chiamati a lavorare per piccoli nuclei ed in condizioni di estremo disagio ambientale e psicologico. L'attivita' svolta a favore delle infrastrutture occupate dai reparti del contingente italiano, ma soprattutto gli interventi effettuati a favore della comunita' mussulmana e serba negli abitati di Sarajevo, Pale, Rudo, Visegrad e Cajnice, gli sono valsi l'immediata stima, la considerazione ed il rispetto degli organi Sfor e, soprattutto, delle popolazioni e delle comunita' locali che, a riprova, hanno dedicato agli interventi dei suoi genieri, ampio spazio nei rendiconti televisivi e giornalistici. E' innegabile che la sua azione ha creato attorno ai soldati italiani un profondo senso di rispetto e di riconoscenza che - specie nei momenti piu' caldi e difficili della permanenza della brigata - ha costituito un patrimonio di cui avvalersi nelle operazioni con maggior valenza militare, piu' impegnative e pericolose. Coadiutore a tutto campo dei propri comandanti e sostanzialmente del capo cellula CIMIC di cui e' stato il piu' concreto collaboratore, si e' costantemente prodigato prospettando soluzioni nuove, molto attagliate alla situazione esistente, utilissime sul piano funzionale. Bellissima figura di ufficiale, ha saputo trasfondere in chi gli e' stato vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione; chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, di grandissima dedizione alla causa per la quale ha saputo riversare tutte le sue migliori energie, ha contribuito in maniera molto significativa a dare lustro al contingente nazionale e prestigio all'Esercito italiano nel contesto multinazionale ed internazionale". - Sarajevo, 5 ottobre 1998 - 8 aprile 1999.
Al cap. Mauro Cabiddu, nato il 7 novembre 1964 a Nurallao (Nuoro) con la motivazione: "Capo cellula S3 della Task force "Orione imperniata sul 151o reggimento fanteria "Sassari inquadrato nella brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , ha assolto il proprio incarico con lodevole slancio, grandissima preparazione, serenita', rarissima perizia, encomiabile impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', innato spirito di sacrificio. Sotto la sua guida - caratterizzata da esempio, giusto equilibrio, sincera e convinta dedizione, tenace e costante impegno personale unito ad un'assoluta disponibilita' andata oltre qualsiasi limite di tempo ed orario, ma soprattutto da viva intelligenza nella ricerca di soluzioni razionali, semplici e concrete - i suoi uomini impegnati all'interno della cellula hanno raggiunto risultati davvero brillanti, evidenziando un ammirevole livello di efficienza operativa. L'ufficiale ha, in pratica, saputo concepire ed organizzare con elevatissima professionalita' le piu' svariate missioni operative, imperniate anche su consistenti livelli di forze, agendo con la velocita' e con la competenza che sono propri dei soli veri professionisti, rivelandosi collaboratore insostituibile e di grande prestigio per il proprio comandante. Bellissima figura di ufficiale determinato ed energico, molto stimato dai propri dipendenti, ha sempre saputo trasfondere grande senso del dovere ed altissima motivazione; la spiccata attitudine nel saper razionalizzare e semplificare gli ha, altresi', consentito di acquisire con immediatezza la stima e la fiducia di superiori, collaboratori e dei dipendenti che in lui hanno sempre trovato un punto di sicuro riferimento. Con il suo operato, chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia in un piu' vasto contesto multinazionale ed internazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
Al magg. Vincenzo Liguori, nato il 12 novembre 1958 ad Acquaviva delle Fonti (Bari) con la motivazione: "Consigliere giuridico alle dirette dipendenze del generale comandante la brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , assolveva il proprio incarico con lodevole slancio grandissima preparazione e serenita', ammirevole equilibrio, rarissima perizia, elevatissimo impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile spirito di sacrificio, ma soprattutto con assoluta e totale lealta' e disponibilita'. Collaboratore a tutto campo del comandante, dello Stato maggiore, di tutte le unita' del contingente italiano in Bosnia e di chiunque, anche personale Sfor, chiedesse il suo aiuto, si e' costantemente proposto quale preziosissimo ed insostituibile consulente in un settore particolarmente sensibile ed importante, palesando in ogni circostanza una naturale predisposizione ad operare con gli interlocutori bosniaci, autorita' politiche o semplici cittadini, portandoli con argomentazioni valide e surrogate dal diritto internazionale a definizioni delle controversie in forma giusta ed equa. Di assoluto rilievo, in particolare, la risoluzione di tutte le pratiche giuridiche rimaste ancora insolute dall'arrivo del contingente nazionale a Sarajevo e l'apporto fornito agli organi legali di Sfor in una controversia sorta sulla utilizzazione di una parte della "Tito Barracks , azioni alle quali l'ufficiale ha dedicato ogni possibile attenzione per l'elevata ricaduta che una soluzione positiva delle controversie avrebbe avuto sull'intero contingente. Il suo impegno continuo e prolungato e la sua spiccata attitudine all'attivita' di competenza gli hanno consentito di raggiungere in ogni circostanza risultati di eccezionale portata e valore che gli hanno permesso di godere della continua e costante fiducia dei superiori e di chi, anche personale straniero, in lui ha sempre trovato un punto di sicuro riferimento. Bellissima figura di ufficiale superiore, ha saputo trasfondere negli uomini alle proprie dipendenze ed in tutti coloro che gli sono stati vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione, dimostrandosi chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, di grandissima dedizione alla causa per la quale ha saputo costantemente riversare tutte le sue migliori energie, contribuendo alla fine in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia nel piu' vasto contesto multinazionale ed internazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
Al ten. col. Giorgio Scarchilli, nato il 23 aprile 1957 a Sezze (Latina) con la motivazione: "Comandante di battaglione del 151o reggimento fanteria "Sassari inquadrato nella brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , ha assolto il proprio incarico con lodevole slancio, grandissima preparazione, serenita', rarissima perizia, encomiabile impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', innato spirito di sacrificio. Sotto la sua guida caratterizzata da un'azione di comando sempre condotta con l'esempio, con giusto equilibrio, con sincera e convinta dedizione, con tenace e costante impegno personale, con la piu' ampia disponibilita', ma soprattutto con viva intelligenza nella ricerca di soluzioni razionali, semplici e concrete, i complessi di forze posti alle dipendenze - spesso multinazionali e, talvolta, internazionali - hanno raggiunto risultati davvero brillanti in tutti i settori, evidenziando un ammirevole livello di efficienza operativa. L'ufficiale ha, in pratica, saputo concepire, organizzare e condurre in maniera esemplare e con elevatissima professionalita' e coraggio, le piu' svariate missioni operative imperniate anche su consistenti livelli di forze (controllo di vaste aree del territorio, sicurezza a riunioni internazionali, attivazione di posti di controllo, pattuglie mobili, controllo ai siti, sequestri d'armi e munizioni, fino a costituire durante l'operazione "Joint Resolve unita' in riserva del comando della divisione francese in un territorio del tutto nuovo ed in condizioni ambientali difficili); sempre il risultato e' stato di grande valenza e di prestigio, suscitando la stima e la considerazione di chi ha operato con lui, soprattutto dei comandi Sfor presenti in Bosnia. Bellissima figura di ufficiale superiore determinato ed energico, molto stimato nel contesto multinazionale, ha saputo trasfondere a tutti i dipendenti grande senso del dovere ed altissima motivazione; la spiccata attitudine nel saper razionalizzare e semplificare gli ha altresi' consentito di acquisire con immediatezza la stima e la fiducia di superiori, collaboratori e dei dipendenti che in lui hanno sempre trovato un punto di sicuro riferimento. Con il suo operato, chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia in un piu' vasto contesto multinazionale ed internazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
Al ten. col. Francesco Miccoli, nato il 2 gennaio 1950 a Trinitapoli (Foggia) con la motivazione: "Capo cellula G4 "Area funzionale di sostegno logistico dello Stato maggiore della brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , assolveva il proprio incarico con lodevole slancio, grandissima preparazione, equilibrio e serenita', rarissima perizia, elevatissimo impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile spirito di sacrificio. Collaboratore a tutto campo del comandante di brigata e del capo di Stato maggiore, si e' costantemente proposto quale preziosissimo ed insostiuibile capo cellula di un settore particolarmente sensibile ed importante, ergendosi quale elemento propulsore nell'area logistica. Ha saputo, in particolare, affrontare problematiche variegate per tipologia e complessita' nella definizione, guidando con fermezza e determinazione la propria cellula verso soluzioni efficaci, chiare, estremamente semplici e lineare frutto soprattutto di una chiara visione della situazione e di un'opera svolta a monte per disporre costantemente di un quadro sempre aggiornato. Sempre l'ufficiale ha saputo cogliere gli elementi essenziali delle questioni, analizzandoli con grande scrupolo, razionalizzandoli e spesso semplificandoli, inducendo - con l'esempio del suo operato - i propri collaboratori a lavorare in quest'ottica, cio' gli ha consentito di accattivarsi con immediatezza la stima e la fiducia di superiori, collaboratori e di chi in lui ha sempre trovato un punto di sicuro riferimento. Il suo impegno continuo e prolungato, specie in fase organizzativa, la sua spiccata attitudine alle attivita' nel settore di pertinenza, gli hanno consentito di raggiungere in ogni circostanza risultati di eccezionale portata e valore che hanno permesso all'intero contingente, unita' portoghesi comprese, di fruire di una impeccabile assistenza logistica. Bellissima figura di ufficiale superiore determinato ed energico, molto stimato nel contesto multinazionale, ha saputo trasfondere in tutti coloro che gli sono stati vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione. con il suo operato, chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia in un piu' vasto contesto multinazionale ed internazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
Al ten. col. Giacomo Gallo, nato il 21 marzo 1949 a Cassano delle Murge (Bari) con la motivazione: "Capo cellula G3 "Area funzionale e manovra dello Stato maggiore della brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , assolveva il proprio incarico con lodevole slancio, grandissima preparazione e serenita', rarissima perizia, elevatissimo impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile spirito di sacrificio. Collaboratore a tutto campo del comandante di brigata e del capo di Stato maggiore, si e' costantemente proposto quale preziosissimo ed insostituibile capo cellula di un settore particolarmente sensibile ed importante, ergendosi quale elemento propulsore nell'area operativa ove, oltre alla determinante collaborazione offerta in ogni circostanza ed alla naturale predisposizione ad operare in ambienti multinazionali ed internazionali, assumeva spesso in prima persona la responsabilita' della pianificazione e direzione di operazioni anche particolarmente complesse (perquisizione di depositi e siti, sorveglianza di posti di frontiera sensibili, pattugliamenti di itinerari impervi e pericolosi specie a causa delle avverse condizioni meteorologiche); di assoluto rilievo il contributo garantito nella revisione di tutti i preesistenti piani operativi che dovevano essere riadattati alla situazione contingente, contributo che si e' nella sostanza concretizzato in un apporto vivificatore ed efficace fatto di soluzioni chiare e facilmente applicabili. Il suo impegno continuo e prolungato, specie in fase organizzativa, la sua spiccata attitudine alle attivita' del settore di pertinenza, gli hanno consentito di raggiungere in ogni circostanza risultati di eccezionale portata e valore che gli hanno permesso di godere della continua e costante fiducia di superiori, collaboratori e di chi in lui ha sempre trovato un punto di sicuro riferimento. Bellissima figura di ufficiale superiore, determinato ed energico, molto stimato anche dai responsabili operativi delle unita' americana e francese contermini, ha saputo trasfondere negli uomini alle proprie dipendenze ed in tutti coloro che gli sono stati vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione. Con il suo operato, chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia in un piu' vasto contesto multinazionale ed nternazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
Al ten. col. Dino Marconi, nato il 14 marzo 1951 a Proceno (Viterbo) con la motivazione: "Capo cellula informazioni e guerra elettronica - G2 dello Stato maggiore della brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , assolveva il proprio incarico con lodevole slancio, grandissima preparazione e serenita', rarissima perizia, elevatissimo impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile spirito di sacrificio, ma soprattutto con assoluta e totale disponibilita'. Collaboratore a tutto campo, si e' costantemente proposto quale preziosissimo ed insostituibile capo cellula di un settore particolarmente sensibile ed importante, ergendosi quale elemento propulsore nell'area operativa-informativa ove, oltre alla determinante collaborazione offerta in ogni circostanza ed alla naturale predisposizione ad operare in ambienti multinazionali ed internazionali, assumeva con coraggio spesso in prima persona la pianificazione e la direzione delle piu' complesse operazioni di perquisizione di depositi e siti VRS ed ARBIH, nonche' di sorveglianza di alcuni sensibili posti di frontiera. Il suo impegno continuo e prolungato, specie in fase organizzativa, e la sua spiccata attitudine alla branca informativa gli hanno consentito di raggiungere in ogni circostanza risultati di eccezionale portata e valore che gli hanno permesso di godere della continua e costante fiducia dei superiori e di chi in lui ha sempre trovato un punto di sicuro riferimento, di assoluto valore, infine, il contributo dato in idee, suggerimenti e soluzioni pratiche per la definizione di un'architettura efficace ed efficiente degli organi intelligence nazionali schierati in teatro alla luce delle nuove dipendenze venutesi a creare con il passaggio al comando operativo di vertice interforze della responsabilita' della condotta della missione. Bellissima figura di ufficiale superiore, ha saputo trasfondere negli uomini alle proprie dipendenze ed in tutti coloro che gli sono stati vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione, dimostrandosi chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, di grandissima dedizione alla causa per la quale ha saputo costantemente riversare tutte le sue migliori energie; ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia nel piu' vasto contesto multinazionale ed internazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
Al ten. col. Silvio Iaconis, nato l'8 marzo 1950 a Piana di Sorrento (Napoli) con la motivazione: "Comandante del "Centro logistico della brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , ha assolto il proprio incarico con lodevole slancio, grandissima preparazione elevato equilibrio e serenita', rarissima perizia, encomiabile impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', innato spirito di sacrificio. Collaboratore a tutto campo del comandante di brigata e dello Stato maggiore con cui ha sempre cooperato in maniera esemplare, si e' costantemente proposto quale preziosissimo ed insostituibile comandante di un organo particolarmente importante, ergendosi quale elemento propulsore nell'area logistica. Ha saputo, in particolare, affrontare problematiche variegate per tipologia e complessita' nella definizione, con eminente senso di responsabilita', con un impegno - svolto spesso in prima persona - costante, continuo, attento, manifestando grande competenza e chiara visione dei problemi, doti che gli hanno consentito di pervenire con naturalezza ed efficacia a soluzioni semplici, rapide, funzionali e concrete. L'ufficiale ha saputo costituire all'interno del centro logistico una struttura organizzativa snella e flessibile ed al tempo stesso particolarmente efficace, in piena sintonia con la fascia logistica del livello superiore, struttura che ha risposto impeccabilmente e puntualmente alle pressanti domande ed alle svariate esigenze di tutte le unita' della brigata multinazionale nord. Bellissima figura di ufficiale superiore determinato ed energico, molto stimato nel contesto multinazionale, ha saputo trasfondere in tutti coloro che gli sono stati vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione; la spiccata attitudine nel saper razionalizzare e semplificare gli ha altresi' consentito di accattivarsi con immediatezza la stima e la fiducia di superiori, collaboratori e dei dipendenti che in lui hanno sempre trovato un punto di sicuro riferimento. Con il suo operato, chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia in un piu' vasto contesto multinazionale ed internazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
Al ten. col. Osvaldo Bizzari, nato il 6 giugno 1956 a Casola in Lunigiana (Massa) con la motivazione: "Capo di Stato maggiore della brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , assolveva il proprio incarico con lodevole slancio, grandissima preparazione, rarissima perizia, elevatissimo impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile spirito di sacrificio, malgrado l'ufficiale fosse stato assegnato alla brigata solo pochi giorni prima della partenza. Collaboratore a tutto campo, di assoluta lealta' ed affidabilita', in possesso di spiccato entusiasmo ed innate doti di leader, forgiava attorno a se' uno staff armonico e motivato che sapeva gestire convenientemente ed in modo davvero ottimale ogni momento di crisi; l'ufficiale si e rivelato in sostanza preziosissimo ed insostituibile consulente del comandante specie nelle questioni con piu' marcata valenza operativa, ergendosi quale elemento propulsore per chiarezza d'idee, semplicita' delle soluzioni, grande equilibrio, ma soprattutto per una perfetta conoscenza della dottrina Nato. Coraggioso ed entusiasta della missione e del suo incarico, ha anche chiesto ed ottenuto di partecipare attivamente ad alcune operazioni di elevata valenza militare, dimostrando soprattutto con l'esempio ai quadri piu' giovani tutta la sua carica umana e caratteriale, nonche' la validita' di una preparazione professionale a livello internazionale affinata durante l'incarico di prestigio svolto all'estero, in USA. Di assoluto rilievo il contributo garantito nella revisione di tutti i preesistenti piani operativi che dovevano essere riadattati alla nuova situazione contingente, contributo che si e' essenzialmente concretizzato con un apporto vivificatore ed efficace fatto di soluzioni chiare, estremamente semplici e lineari. Il suo impegno continuo e prolungato, tanto nelle fasi organizzative quanto in quelle di condotta, la sua spiccata attitudine alle attivita' operative, gli hanno consentito di raggiungere in ogni circostanza risultati di eccezionale portata e valore che gli hanno permesso di godere della continua e costante fiducia di superiori, collaboratori e di chi in lui ha sempre trovato un punto di sicuro riferimento. Bellissima figura di ufficiale sueriore con T.SG, determinato ed energico, ha saputo trasfondere negli uomini alle proprie dipendenze ed in tutti coloro che gli sono stati vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione. Con il suo operato, chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia in un piu' vasto contesto multinazionale ed internazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
Al ten. col. Umberto Matarazzo, nato il 19 settembre 1953 a Ospedaletto d'Alpinolo (Avellino) con la motivazione: "Capo cellula operazioni in corso dell'area funzionale di manovra - G3 dello Stato maggiore della brigata multinazionale nord impegnata nel teatro della Bosnia-Herzegovina a Sarajevo nell'ambito dell'operazione di Sfor "Constant Forge , assolveva il proprio incarico con lodevole slancio, grande serenita', rarissima perizia, elevatissimo impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile spirito di sacrificio, ma soprattutto con assoluta e totale disponibilita'. Coadiutore a tutto campo del comandante di brigata, del capo di Stato maggiore e del proprio capo cellula, si e' costantemente proposto quale preziosissimo ed insostituibile elemento propulsore nell'area operativa ove, oltre alla determinante collaborazione offerta in ogni circostanza ed alla naturale predisposizione ad operare in ambienti multinazionali ed internazionali, assumeva spesso in prima persona la pianificazione e la direzione di operazioni complesse quali cinturazione di immobili impiegati per riunioni politiche ad elevato livello politico, perquisizione di depositi e siti, pattugliamenti di itinerari e sorveglianza di alcuni sensibili posti di frontiera. Il suo impegno continuo e prolungato, specie in fase organizzativa, la sua spiccata attitudine agli incarichi di carattere operativo, la sua innata capacita' a pervenire - anche e soprattutto nei momenti piu' "caldi e difficili dal punto di vista militare - a soluzioni semplici, chiare e lineari, gli hanno consentito di raggiungere in ogni circostanza risultati di eccezionale portata e valore. L'ufficiale si e' anche prodigato con encomiabile senso del dovere e della responsabilita' nel riadeguamento dei piani di vigilanza e difesa delle infrastrutture militari, contribuendo ad adattarli alle mutate esigenze dello scenario politico militare della Bosnia-Herzegovina mediante provvedimenti concreti ed efficaci che hanno sostanzialmente salvaguardato il personale in servizio mantenendone, nel contempo, un elevato livello di reattivita'. Bellissima figura di ufficiale superiore con un bagaglio professionale di livello, di assoluta lealta' ed affidabilita, ha saputo trasfondere negli uomini alle proprie dipendenze ed in tutti coloro che gli sono stati vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione; chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, di grandissima dedizione alla causa per la quale ha saputo riversare tutte le sue migliori energie, ha contribuito in maniera notevolissima a dare lustro al contingente nazionale presente in Bosnia-Herzegovina ed a tutto l'Esercito italiano, elevando l'immagine dell'Italia nel contesto multinazionale ed internazionale". - Sarajevo, 8 aprile 1999.
 
Gazzetta Ufficiale Serie Generale per iPhone