| Gazzetta n. 260 del 8 novembre 2001 (vai al sommario) |  
| MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO |  
| PROVVEDIMENTO 10 ottobre 2001 |  
| Pronuncia  di  compatibilita'  ambientale DEC/VIA/6487 concernente il progetto  relativo ai lavori di ammodernamento ed adeguamento al tipo Ia  delle  norme  CNR relativamente al solo tratto compreso tra il km 53+800  ed  il  km  57+000 dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria da realizzarsi  nel  comune  di Sicignano degli Alburni, in provincia di Salerno, presentato dall'A.N.A.S. - Ente nazionale per le strade. |  
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                      IL MINISTRO DELL'AMBIENTE                    E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO                           di concerto con           IL MINISTRO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI  Visto  l'art.  6, comma 2 e seguenti, della legge 8 luglio 1986, n. 349;  Visto  il  decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 agosto 1988, n. 377;  Visto  il  decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 dicembre  1988,  concernente  "Norme  tecniche per la redazione degli studi  di  impatto  ambientale  e  la  formulazione  del  giudizio di compatibilita'  di  cui all'art. 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349, adottate  ai  sensi  dell'art.  3  del  decreto  del  Presidente  del Consiglio dei Ministri del 10 agosto 1988, n. 377";  Visto  l'art.  18,  comma  5,  della legge 11 marzo 1988, n. 67; il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 febbraio 1989 costitutivo   della   Commissione  per  le  valutazioni  dell'impatto ambientale  e  successive  modifiche  ed integrazioni; il decreto del Ministro    dell'ambiente    del    13    aprile   1989   concernente l'organizzazione  ed  il funzionamento della predetta Commissione; il decreto  del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 maggio 2001 per   il   rinnovo   della  composizione  della  Commissione  per  le valutazioni dell'impatto ambientale;  Visto  il  decreto  n.  5723/VIA  del  29  dicembre 2000 con cui si esprimeva parere interlocutorio negativo sul progetto;  Vista  la  nuova  domanda di pronuncia di compatibilita' ambientale concernente il progetto dei lavori di ammodernamento e di adeguamento al tipo Ia delle norme CNR/80 del tratto compreso tra il km 53+800 ed il  km  57+000 dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria da realizzarsi in   comune   di   Sicignano   degli   Alburni  (Salerno)  presentata dall'A.N.A.S.  Ufficio  per  l'autostrada Salerno-Reggio Calabria con sede in via Monzambano n. 10 - 00185 Roma, in data 14 marzo 2001;  Visto  che  la  regione  Campania,  pur  sollecitata, non ha ancora espresso il proprio parere in merito;  Vista  la  nota  n.  ST/407/7185/2001 del Ministero per i beni e le attivita'  culturali  del 13 luglio 2001, pervenuta in data 16 luglio 2001, con cui si esprime parere positivo con prescrizioni;  Visto  il  parere  n.  426  formulato in data 12 luglio 2001, dalla Commissione  per  le  valutazioni  dell'impatto ambientale, a seguito dell'istruttoria  sul  progetto  presentato dall'A.N.A.S. Ufficio per l'autostrada Salerno-Reggio Calabria;  Considerato che in detto parere la Commissione ha preso atto che la documentazione  tecnica trasmessa consiste in un progetto riguardante il  progetto dei lavori di ammodernamento e di adeguamento al tipo Ia delle  norme  CNR/80  del  tratto  compreso tra il km 53+800 ed il km 57+000 dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria;  Osservato  che  con  decreto VIA 5723 del 29 dicembre 2000 e' stato ritenuto  che  non  vi  fossero "elementi sufficienti per valutare la compatibilita'    delle    opere   relative   all'ammodernamento   ed all'adeguamento al tipo Ia delle norme CNR/80";  Considerato che:    per quanto riguarda gli aspetti programmatici:      il Quadro comunitario di sostegno (QCS 1994-1999) relativo allo sviluppo e adeguamento strutturale delle regioni ricadenti nelle aree dell'obiettivo  1,  ha  previsto  un  finanziamento  per  i lavori di adeguamento  della  Salerno-Reggio Calabria per complessivi 155 Mecu, di  cui  il  50% a carico dell'A.N.A.S. Infatti il QCS 94-99, tra gli itinerari  europei,  ha  attribuito  il  secondo  posto  di priorita' all'adeguamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, fissando una cifra superiore alla media delle altre contribuzioni;      il  Piano  generale  dei  trasporti  ha  stabilito  le linee di sviluppo  della rete stradale e autostradale ritenendo indispensabili gli  interventi  di  potenziamento  della  autostrada  Salerno-Reggio Calabria;      il  Piano decennale A.N.A.S., in accordo alla legge n. 531/1982 prevede  che  una  quota  non  inferiore  al  40%  sia destinata alla viabilita' nei territori della ex Cassa per il Mezzogiorno;      il  Piano  paesistico  della  regione Campania riguarda solo il territorio   del   Cilento  interno  e  quello  costiero  e  non  da' indicazioni  sull'area  in  cui  ricade  il  tratto  autostradale  in questione. Gran parte dell'area in esame, in quanto coperta da boschi e foreste, e' sottoposta al vincolo della legge n. 431/1985;      il  tratto in oggetto, nella parte che corre lungo il corso del fiume  Tanagro,  ricade  nella  riserva  naturale  foce  Sele-Tanagro (istituita  dalla  regione  Campania  con legge regionale 1 settembre 1993,  n. 33). Il perimetro dell'area della suddetta riserva naturale e'  coincidente  con  il vincolo della legge n. 431/1985. In parte le aree  soggette  al  vincolo  della  legge  n.  431  e  rientranti nel perimetro  della  riserva  naturale sono anche interessate da un sito Bioitaly;  tale  sito,  che  comprende  i territori di tutti i comuni interessati  dal  progetto  a  meno  di quello di Polla, e' il n. 103 denominato  "Fiume  Tanagro  tra Pertosa e Contursi". Su tutta l'area d'interesse  insiste  il vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267 del 30 dicembre 1923);      lungo   il   tratto  in  esame  non  sono  segnalate  emergenze archeologiche, anche se sono segnalati siti di possibili rinvenimenti (la  Soprintendenza  archeologica,  nel  precedente  parere formulato riferito  al  tratto  tra  il km 53+600 e 76+000, aveva gia' ritenuto necessaria  l'esecuzione  di  una ricognizione di superficie lungo il tracciato   proposto  e  tale  attivita'  di  analisi  e  valutazione preliminare  del  rischio  archeologico  e' stata avviata). Il tratto compreso  tra  il  km 53+800 ed il km 57+000 attraversa il territorio del  comune  di Sicignano e, a meno della zona produttiva artigianale di  Sicignano (D2), interessata dalle rampe di svincolo, il tracciato di progetto attraversa zone di rispetto stradale (G3) e zona agricola (E);    per quanto riguarda la sicurezza:      e' necessario intervenire per un adeguamento dell'autostrada in quanto    l'opzione    zero    mostra    un   livello   di   servizio dell'infrastruttura   di   tipo   E,   immediatamente  prossimo  alla congestione,  per  l'arco  temporale 2005-2030. Gli scenari evolutivi della domanda di trasporto, considerando un arco temporale che va dal 2005  (anno  di  entrata  in esercizio dell' infrastruttura) al 2030, assegnando i dati di traffico relativi agli scenari futuri alla nuova configurazione  della  Salerno-Reggio Calabria (sezione tipo 1A - CNR 1980)   e   fissando  la  velocita'  di  percorrenza  degli  elementi planimetrici  in  funzione dell'abaco CNR 80, delineano un livello di servizio  di  tipo  B  per  tutto l'arco temporale di riferimento. Il progetto  propone  standard  geometrici  di tracciamento piu' elevati rispetto  all'esistente  ed  elimina  radicalmente  le  situazioni di rischio  mediante  l'introduzione  di  una  variante  in galleria che prevede l'abbandono dell'attuale tracciato;    per quanto riguarda gli aspetti progettuali:      il  tratto  avra'  le  caratteristiche geometriche e di sezione delle  autostrade tipo A del codice della strada con una velocita' di progetto  pari  a 90 ÷ 140 km/h e piattaforma stradale caratterizzata da due corsie da m 3,75 (piu' la banchina in sx da m 0,70 e la corsia d'emergenza in dx da 3,00 metri);      il tracciato, nella nuova configurazione progettuale, abbandona la  sede  attuale  in  corrispondenza  dello  svincolo  di Sicignano, spostandosi  verso sud con una curva di raggio di 2000 m e portandosi praticamente   parallelo   all'esistente.   Attraversa   la  profonda incisione  del  fiume  Tanagro  nel  punto  piu'  stretto  e entra in galleria subito dopo l'attraversamento del corso d'acqua;      la  galleria  sara' a canne separate: la carreggiata sud, della lunghezza  di  circa 1250 m si raccordera' al vecchio tracciato prima del  viadotto  Curcio;  la carreggiata nord, della lunghezza di circa 915 m, si raccordera' alla attuale sede prima del viadotto Tempe;    saranno realizzati:      due  nuovi  viadotti sul Tanagro, uno per la corsia nord ed uno per la corsia sud;      un nuovo viadotto Tempe sulla carreggiata nord;      due nuovi viadotti Curcio, uno per la corsia nord ed uno per la corsia sud.  Sara'  dismesso  un  tratto  di  autostrada  di circa 1900 m per la carreggiata  nord  e di circa 2200 m per la carreggiata sud e saranno demoliti i vecchi viadotti Tanagro, Tempe e Curcio.  Lo   svincolo   di   Sicignano  e'  stato  ridisegnato  secondo  le indicazioni  del  comune  di  Sicignano  degli  Alburni,  riducendone l'ingombro  a  nord  e  prevedendo  di  riattivare il raccordo con la viabilita' provinciale a sud;    relativamente alla fase di cantiere:      gia'  nel  precedente  studio di impatto ambientale relativo al tratto  tra  Sicignano  e  Polla  era  stato  predisposto un piano di cantierizzazione  organico  per  i  tre lotti presi in esame ed erano stati   individuati   alcuni  siti  idonei  per  l'installazione  dei cantieri;      il cantiere principale del Lotto ora in esame sara' posizionato nelle  vicinanze  dello  svincolo di Sicignano, tra la provinciale di collegamento  alla  statale  19  e  l'attuale  autostrada, in un'area semipianeggiante,  attualmente  utilizzata  per  scopi  agricoli  con seminativi  annuali.  All'interno  del  Lotto  questa e' l'unica area idonea  per  essere adibita a cantiere in quanto quasi tutto l'intero tracciato si sviluppa a mezza costa oppure in galleria. La viabilita' di   servizio,   sviluppata   in  gran  parte  lungo  il  nuovo  asse autostradale,  garantisce collegamenti rapidi per i mezzi di cantiere e  nel  contempo  limita  carichi pesanti aggiuntivi sulla viabilita' statale  e  provinciale.  Soltanto  in  prossimita'  dell'area  dello svincolo   di  Sicignano  sono  da  prevedersi  interferenze  con  la viabilita'  esistente.  Oltre al cantiere principale sono prevedibili piccole   aree  di  cantiere  in  prossimita'  degli  imbocchi  delle gallerie.  Le  aree  di cantiere saranno opportunamente delimitate ed attrezzate  secondo  quanto  previsto  dalla  vigente normativa. Sono stati descritti tutti gli accorgimenti da adottare per la raccolta ed il trattamento:        delle acque nere di cantiere;        delle acque provenienti dal lavaggio dei mezzi di trasporto e delle macchine operatrici;        delle  acque provenienti dal lavaggio degli aggregati e dalla produzione di aggregati;      analizzando  il bilancio dei materiali risulta che con la nuova soluzione   progettuale   proposta,   nell'ambito   di   un  bilancio complessivo  del  tratto compreso tra il km 53+600 e il km 76+000, il fabbisogno  e'  soddisfatto  dal  materiale  scavato (all'aperto o in galleria), e c'e' un esubero di circa 345.000 metri cubi di materiale di  buona qualita'. Ad ogni buon conto, ove per motivi imprevisti non si  potessero  utilizzare per la produzione dei calcestruzzi o per la realizzazione  di  rilevati  i  materiali provenienti dagli scavi, e' stata  verificata  la  presenza,  nelle  vicinanze  del  tracciato in progetto,  di  diversi  siti  estrattivi  attivi;  tutte le cave sono facilmente accessibili attraverso la s.s. 19 delle Calabrie. E' stato ipotizzato  anche  il  riutilizzo  del  materiale  proveniente  dalle demolizioni,  o  realizzando  un impianto di recupero o utilizzandone uno esistente in prossimita' dello svincolo di Polla;      relativamente   alla   componente   suolo-sottosuolo  e'  stata eseguita   l'analisi   relativa   all'individuazione  degli  elementi geologici,  morfologici  ed  idrogeologici  al  fine  di valutare con accuratezza  le  possibili eventuali problematiche legate alla natura dei  terreni  ed  ai processi geomorfici in atto sul territorio ed in grado  di  interagire  con l'opera; dall'esame dello studio si evince che:        nel  complesso la morfologia dell'area in esame e' variamente articolata e decisamente condizionata dall'assetto litostrutturale;        la  caratteristica  morfologica  piu' evidente dei principali rilievi  montuosi di questo settore di territorio e' rappresentata da una  combinazione  di forme arrotondate ed abbastanza livellate nelle aree   sommitali,  accompagnate  da  fianchi  generalmente  ripidi  e relativamente scoscesi;        situazioni    di    instabilita'   sono   da   segnalare   in corrispondenza   degli   affioramenti   calcarei  sul  versante  nord occidentale  di  Serra  Picciola, in prossimita' dell'area di imbocco della   galleria.   Qui  i  calcari  si  presentano  stratificati  ed attraversati  da  famiglie  di  fratture  e  fessure subverticali che possono   determinare   fenomeni   di   ribaltamento,   di  crollo  e scivolamenti nastriformi;        il  carsismo,  notevolmente  sviluppato  in  tutta  l'area in corrispondenza   delle  formazioni  carbonatiche,  presenta  un'ampia casistica.  In  prevalenza  i processi carsici risultano maggiormente sviluppati in corrispondenza dei terreni della parte alta della serie carbonatica,  ovvero  degli  orizzonti  calcarei  del  Cretaceo e del Paleocene.  Le  formazioni  sottostanti,  prevelentemente dolomitiche sono invece scarsamente interessate da tali fenomeni;        la  serie  carbonatica affiorante puo' essere distinta, da un punto di vista idrogeologico, in due zone:          a) una  zona inferiore calcareo-dolomitica poco permeabile, localmente permeabile nelle fasce cataclasate;          b) una  zona superiore calcarea permeabile per fessurazione e  intensamente  interessata  da  processi  di  natura carsica sia in superficie  che  in  profondita',  che  favoriscono  la formazione di bacini idrici sotterranei e di una circolazione idrica;        per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici del territorio, e'  da  segnare  la  presenza di una circolazione idrica sotterranea, resa   evidente   dalla   numerosa  presenza  di  emergenze  idriche, localizzate  in  genere  in  prossimita' di contatti litologici tra i termini   calcareo  e  calcareo-dolomitici  e  i  litotipi  a  minore permeabilita'.  La  maggior  parte  delle  sorgenti  del Gruppo degli Alburni   sono   infatti   al   piede   dei   massicci  calcarei,  in corrispondenza  di  contatti  tettonici  con  formazioni  poco o meno permeabili.  Lungo  il fiume Tanagro sono numerose le emergenze della falda,   da   attribuire  alla  intersezione  della  falda  da  parte dell'incisione  del  corso  d'acqua  o  dalla  ricomparsa delle acque fluviali  penetrate  in  parte  nel  sottosuolo  nel tratto del corso d'acqua a monte della risorgiva;        numerose  sono  anche  le sorgenti presenti sia in sinistra e sia in destra idrografica del Tanagro nel tratto a valle de La Serra. Tra  queste  e'  da  segnalare  la  sorgente  Saucchiello con portata superiore a 100 l/sec;        la  soluzione  adottata prevede l'attraversamento del Tanagro con  un viadotto a campata unica, con spalle appoggiate sui versati a considerevole  altezza rispetto al corso d'acqua in corrispondenza di un  restringimento della valle, proseguendo con un tratto in galleria a  canne  separate  fino  al ritorno in sede (nei pressi del viadotto Tempe per la carreggiata nord e nei pressi del viadotto Curcio per la carreggiata sud);  Osservato che:    sono stati previsti interventi di mitigazione ambientale lungo il tracciato, mediante opere standard (e definite dalle sezioni tipo) da effettuare   sulle   scarpate   dei  rilevati  o  delle  trincee;  la realizzazione  delle  varie  tipologie di opere (idrosemina e messa a dimora di essenze arbustive) e' finalizzata al consolidamento e ad un primo  inserimento  ambientale  dell'opera.  Il ripristino del tratto autostradale   dismesso   sara'  realizzato  mediante  interventi  di rimodellamento  morfologico  ricomposizione  del  continuum naturale. Nello  studio  di  impatto ambientale e' stato affrontato il problema della  protezione  dei  corpi  idrici  dall'inquinamento  in  caso di sversamenti  accidentali.  Dall'analisi  condotta  e'  emerso che, in termini  di  valori ambientali, l'unica situazione critica, ovvero di possibile  contaminazione  diretta  dell'acquifero  superficiale,  e' quella  in  corrispondenza  dell'attraversamento del Tanagro dove, in assenza  di  adeguati  sistemi di protezione, le acque raccolte dalla piattaforma  stradale  giungono  al sistema idrico superficiale senza che  vi  sia  la  possibilita'  di  una  azione  almeno  parziale  di assorbimento  e  trattenuta di eventuali sostanze inquinanti da parte degli strati piu' superficiali del terreno. La volumetria della vasca da  realizzare  e'  stata  calcolata tenendo conto di uno sversamento accidentale di inquinante durante un precipitazione intensa;  Considerato che:    per quanto riguarda gli aspetti ambientali:      relativamente  alla  componente  atmosfera,  dalle elaborazioni gia' effettuate per tutto il tratto compreso tra il km 53+600 e il km 76+000, risulta che all'orizzonte temporale 2010, durante l'esercizio dell'infrastruttura,  i valori massimi di CO (monossido di carbonio), NO2  (biossido  di  azoto)  e particolato (Pts) calcolati tramite il modello  risultano pari rispettivamente a 234.9 (µg/mc), 19.3 (µg/mc) e 6.1 (µg/mc).  Non   sono   riportate   stime  relative  alle  emissioni  ed  alle concentrazioni di IPA, PM10 e benzene;      relativamente  alla  componente rumore, e' stato individuato un solo   ricettore   sensibile  in  corrispondenza  dello  svincolo  di Sicignano,  effettuando  una  caratterizzazione  dello stato acustico ante operam e post operam. Gia' la nuova conformazione dello svincolo abbatterebbe    considerevolmente   gli   attuali   livelli   sonori, riportandoli entro i limiti stabiliti dalla vigente normativa; con la realizzazione  di  misure  di compensazione, comunque non specificate nel dettaglio, si potra' ottenere un ulteriore diminuzione di circa 3 dB(A) del Leq;      l'analisi  della  componente  ambiente  idrico  evidenzia  come l'opera  autostradale  sia  inserita  in  un'area  di elevata valenza naturalistica   e   paesaggistica,   come   testimonia  la  presenza, nell'ambito  del  bacino  del Sele, di zone protette. L'abbondanza di precipitazioni  (1300  mm  annui)  ed  una  ricca circolazione idrica superficiale  ed ipogea permettono il mantenimento di ecosistemi e di habitat  di  pregio con una presenza di flora e fauna diversificata e di rilievo;  Valutato che:    l'intervento  e'  coerente  con  la  pianificazione  di  settore. Relativamente  ai  vincoli  ambientali sebbene il tracciato interessi un'area  proposta  come  sito  di importanza comunitaria (ex progetto Bioitaly),  poiche' i lavori di adeguamento previsti insistono per la maggior  parte  del  tracciato  in  galleria, le interferenze con gli ecosisterni oggetto di tutela saranno limitate;    relativamente  alle  problematiche di natura idrogeologica, vista la quota della galleria, non si evidenziano particolari aree critiche e  che in generale l'assetto idrogeologico riscontrato e l'ubicazione dei  punti di emergenza della falda risultano tali da non prefigurare problematiche di rilievo;    nella  realizzazione  dell'imbocco  della galleria, a causa della presenza  di localizzati fenomeni gravitativi, sono previste opere di bonifica e/o stabilizzazione limitati a chiodature ed ancoraggi senza mai ricorrere a paratie di micropali tirantate;    nelle   zone   fortemente   cataclasate   e   fratturate  che  si intercetteranno nella realizzazione della galleria si prevedono opere di preconsolidamento del fronte di scavo e della volta;    visto  il  particolare assetto strutturale degli ammassi rocciosi attraversati dal tracciato e delle condizioni di dissesto che si sono generate  in  passato,  sara' eseguito un accurato monitoraggio delle opere e dei parametri che definiscono lo stato del terreno, sia per i tratti in galleria e sia per il tratto in viadotto;    e' necessario procedere all'adeguamento dell'autostrada in quanto l'opzione  zero  (ipotesi  di  non  intervento)  mostra un livello di servizio  sull'infrastruttura di tipo E, immediatamente prossimo alla congestione, per l'arco temporale 2005-2030;    tale  livello  di  servizio  e'  del  tutto  incompatibile con la dinamica  futura di sviluppo della mobilita' soprattutto in relazione alla  mancanza  di  riserva  di  capacita'  per  fenomeni di punte di traffico legate ad eventi stagionali;    la distanza e l'elevata differenza di quota tra l'autostrada, che corre  a  mezzacosta,  ed  il reticolo idrografico esclude importanti interferenze in relazione ai fenomeni evolutivi fluviali;    l'attraversamento  del  Tanagro,  che  avviene  per  mezzo  di un viadotto  ad  unica  campata  nella  parte  piu' stretta della valle, consente  di limitare al minimo gli impatti; oltretutto la previsione di  realizzare  una  vasca  per  il  contenimento  degli  sversamenti accidentali  di  liquidi  inquinanti  in  corrispondenza del viadotto consente  di  ridurre  al minimo i rischi di contaminazione del corso d'acqua;    i  principali  rischi  di  interferenza diretta con la componente vegetazionale  ed ecosistemica sarebbero potenzialmente da attendersi in  corrispondenza delle varianti planimetriche all'esterno in quanto queste  vanno  ad  interessare  fasce  territoriali boscate ed ambiti fluviali che presentano evidenti caratteristiche di naturalita';    le  nuove  opere  d'arte  inoltre  non  comporteranno  importanti impatti  sotto  il  profilo  paesaggistico  in  quanto localizzate in ambiti di scarsa intervisibilita';    le  alterazioni  attese  a  causa  delle  operazioni  previste in corrispondenza delle aree intorno ai viadotti Tempe e Curcio potranno essere  contenute  con l'adozione delle necessarie cautele durante le varie fasi di cantiere;    la  soluzione  prescelta  della  variante in galleria consente di ridurre  al  minimo la nuova occupazione di suolo e, anzi, mediante i previsti  interventi  di  rimodellamento morfologico e ricomposizione del continuum naturale nel tratto di autostrada da dismettere, potra' essere  ripristinata  la  naturale  configurazione  dei versanti dove attualmente    passa    l'autostrada,   garantendo   la   continuita' ecosistemica e la ricomposizione paesistica del territorio in un'area di particolare valore ambientale;    tale  valore  ambientale e' testimoniato dalla individuazione dal sito  di  importanza  comunitaria  denominato  "valle  del  Tanagro", rispetto  al  quale  il  progetto  prevede  la  minima occupazione in corrispondenza   del   necessario   attraversamento   e   costituisce l'alternativa  piu'  compatibile  con  la conservazione delle valenze naturalistiche e paesaggistiche rilevate;  Considerato  che  in  conclusione la Commissione per le valutazioni dell'impatto  ambientale ha espresso parere positivo con prescrizioni in merito alla compatibilita' ambientale dell'opera proposta;  Considerato  che  la  regione  Campania  non ha espresso il proprio parere in merito e che con nota n. 6413 del 12 luglio 2001, pervenuta in  data 24 luglio 2001, dell'Area generale di coordinamento ecologia e  tutela  dell'ambiente, disinquinamento, protezione civile, settore tutela dell'ambiente, il dirigente ha fatto presente che:    la  Commissione  tecnico istruttoria per la VIA, nella seduta del 30 maggio 2001 ha esaminato il progetto in argomento;  Al  riguardo,  la  predetta  Commissione,  ha  deciso  di attendere l'esito  della  Conferenza  dei  servizi  del  14  giugno  2001,  per l'espressione  del  parere di competenza, affidando al prof. Torrieri l'esame del progetto per il necessario approfondimento in merito alle problematiche della sicurezza del tracciato;  Nella  successiva  seduta del 27 giugno 2001, la Commissione prende atto  dell'esito  della Conferenza dei servizi e dell'adeguamento del progetto   dello   svincolo   di  Sicignano  degli  Alburni,  redatto dall'A.N.A.S.  in  accoglimento  delle  osservazioni  formulate dallo stesso comune. Il prof. Torrieri rappresenta la scarsa specificazione progettuale  sia  a livello dimensionale che tecnologico ed economico delle  opere  di  mitigazione dell'impatto ambientale, in particolare per quanto attiene le sedi dismesse;  La  Commissione  fa  proprie  le  osservazioni  formulate dal prof. Torrieri  ed  auspica  che  nel  prosieguo  della  progettazione,  le problematiche  siano  affrontate con la dovuta attenzione, al fine di definire le opere da eseguirsi.  La  procedura  di valutazione si completa con l'assunzione da parte della   giunta   regionale  della  delibera  di  presa  d'atto  della Commissione, che questo settore inoltrera' ai soggetti interessati.  Considerato  il  parere  del  Ministero  per  i beni e le attivita' culturali  prot. n. ST/407/7185/2001 del 13 luglio 2001, pervenuto in data  16  luglio  2001,  con  cui  si  esprime parere favorevole alla richiesta  di  valutazione di impatto ambientale, a condizione che si ottemperi alle seguenti prescrizioni:    con apposita istanza inoltrata con nota n. 521 del 14 marzo 2001, qui  pervenuta  in  data  20  marzo  2001,  prot. ST/407/8041, l'Ente nazionale  per  le  strade  -  Direzione  generale,  ha  richiesto la pronuncia  di  compatibilila'  ambientale  ex  art. 6, legge 8 luglio 1986, n. 349, per lavori di ammodernamento ed adeguamento al tipo 1/A delle  norme  CNR/80  nel  tratto  compreso tra il km 53+800 ed il km 60+500   -   tronco   1o   -  tratto  5o  -  lotto 5  dell'autostrada Salerno-Reggio  Calabria, tratto che interessa il comune di Sicignano degli Alburni (Salerno) ed altri;  Al  riguardo,  con  nota  prot. n. 5355/15Z del 19 aprile 2001, qui pervenuta  in  data  29 maggio 2001, con prot. n. ST/101/BAP/1751, la Soprintendenza  archeologica  di  Salerno,  Avellino  e  Benevento ha comunicato   che   i  lavori  previsti,  pur  non  interessando  aree sottoposte  a  vincolo  archeologico interferiscono con un territorio ricco  di preesistenze antiche di grande interesse quali il tracciato della  via  consolare  antica  da Capua a Reggio Calabria; lungo tale asse  portante si svilupparono in passato insediamenti umani di varia natura.  La  medesima  Soprintendenza  ha  pertanto  richiesto che si effettuino  indagini preliminari lungo il tracciato, scavo e restauro nelle  aree  che  tali  indagini  evidenzieranno  come  indiziate  da presenze  archeologiche.  Tali  indagini  ed  eventuali scavi saranno eseguiti prima dell'inizio dei lavori in oggetto;  Con  nota  n.  4674/A  del  31  maggio  2001  qui pervenuta in data 6 giugno  2001  ed  assunta  al  protocollo con n. ST/101BAP/3111, la Soprintendenza  per  i  beni  ambientali, architettonici, artistici e storici  di Salerno e Avellino ha espresso in linea di massima parere favorevole,  ritenendo le opere compatibili con le esigenze di tutela ambientale e paesaggistica dei luoghi, chiedendo, tuttavia:      che  sia  previsto  il  ripristino dello status quo ante per le parti di tracciato dismesso;      che, per la realizzazione dei nuovi interventi si predispongano opere  di  architettura  del  paesaggio  che  prevedano l'utilizzo di essenze arboree ed arbustive proprie dei luoghi;      che nella realizzazione dei tratti in rilevato, in trincea, o a mezza  costa,  si provveda all'inerbimento e piantumazione con specie arbustive autoctone delle scarpate;      che  gli  eventuali  muri  di  controscarpa siano realizzati in muratura  a  vista  senza  sigillatura dei giunti in modo da ottenere l'effetto macera;      si   raccomanda,  inoltre  (ancorche'  gia'  previsto  in  fase progettuale)  che  il  ritombamento  delle gallerie artificiali venga effettuato  ricomponendo  la  copertura  vegetale  con  l'utilizzo di essenze tipiche dei luoghi;  L'analisi  condotta  con lo studio V.I.A. evidenzia che le opere in progetto,   pur   non   interferendo  con  aree  soggette  a  vincolo paesaggistico  se  non  per  il  tratto  di attraversamento del fiume Tanagro,   si   inseriscono  in  un  contesto  fortemente  articolato orograficamente  e  morfologicamente  e  connotato  da  significative valenze   paesaggistiche.   Il  nuovo  tracciato,  discostandosi  dal precedente  di  circa  160 metri, consentira' di attraversare l'alveo del   fiume   Tanagro   nel  tratto  piu'  stretto  e  di  immettersi immediatamente  nella  nuova  galleria, riducendo al minimo l'impatto paesaggistico  determinato  dal  viadotto  di  attraversamento.  Sono previste  opere di mitigazione e riduzione degli impatti, sia in fase di  cantiere  che  in  quella  di esercizio consistenti in interventi lungo  il  tracciato,  ripristino  dei  tratti  dismessi  in  caso di varianti planovolumetriche;  Tutti   gli  interventi  di  rimodellamento  e  rinaturalizzazione, conseguenti  alla  rimozione  di  tratti  autostradali dismessi ed in particolare   quelli  che  interessano  la  sistemazione  morfologica dell'alveo  e  dei  versanti, nonche' il ripristino delle continuita' vegetazionali  del  fiume Tanagro dovranno essere sottoposti, in fase esecutiva,  all'approvazione  della  competente  Soprintendenza per i beni ambientali e paesaggistici;                          Questo Ministero:  Esaminati gli atti e gli elaborati progettuali;  Viste le varie disposizioni di legge indicate in premessa;  Visto  il  parere  della  Soprintendenza  per  i  beni ambientali e architettonici,  artistici  e  storici  di Salerno e Avellino e della Soprintendenza  per  i  beni  archeologici  di  Salerno,  Avellino  e Benevento;                      Esprime parere favorevole al  progetto  di  ammodernamento ed adeguamento alle norme CNR/80 nel tratto  compreso tra il km 53+800 ed il km 60+500 - tronco I - tratto V   -   lotto  V,  a  condizione  che  vengano  rispettate  tutte  le prescrizioni sopra elencate.  Preso atto che non sono pervenute istanze, osservazioni o pareri da parte di cittadini, ai sensi dell'art. 6 della legge n. 349/1986, per la  richiesta di pronuncia sulla compatibilita' ambientale dell'opera indicata;  Ritenuto  di  dover provvedere ai sensi e per gli effetti del comma quarto  dell'art.  6  della  legge  n.  349/1986,  alla  pronuncia di compatibilita' ambientale dell'opera sopraindicata;                               Esprime giudizio  positivo  circa  la  compatibilita' ambientale del progetto relativo  ai  lavori  di  ammodernamento  e di adeguamento al tipo Ia delle  norme  CNR/80  del  tratto  compreso tra il km 53+800 ed il km 57+000  dell'autostrada  Salerno-Reggio  Calabria  da  realizzarsi in comune di Sicignano degli Alburni (Salerno), presentato dall'A.N.A.S. Ufficio per l'autostrada Salerno- Reggio Calabria a condizione che si ottemperi alle seguenti prescrizioni:    a) il   progetto   esecutivo  dovra'  recepire  integralmente  le indicazioni  contenute  nello studio di impatto ambientale, inserendo le  voci  necessarie nel capitolato speciale d'appalto. I progetti di sistemazione   a   verde   e   inserimento  ambientale  dovranno  far riferimento al documento del Ministero dell'ambiente "Linee guida per capitolati  speciali  per  interventi  di  ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde" del settembre 1997;    b) durante la demolizione dei viadotti da dismettere, nel caso di diretta  interferenza  dei  lavori  con  il reticolo idrografico e di rischio  conseguente di sversamento di materiali di risulta in alveo, dovra'   essere   prevista   la  raccolta  e  l'invio  a  trattamento appropriato delle acque di lavorazione e dei liquami di cantiere. Una volta  terminati  i  lavori  di demolizione si dovra' provvedere alla sistemazione  morfologica  dell'alveo e dei versanti ed al ripristino della continuita' vegetazionale, in modo da riavviare le relazioni di valenza  territoriale  e  riportare  l'assetto  ecosistemico verso lo stato iniziale;    c) considerato  che la movimentazione delle terre e dei materiali di  risulta,  sia  nell'area  dei  cantieri  sia  lungo  il tracciato stradale, puo' provocare la caduta di detriti nel letto del Tanagro o di   altri   torrenti,  provocando  l'intorbidimento  delle  acque  o l'ostruzione della sezione, e che anche il terreno smosso puo' essere facilmente  eroso  dalle  acque  meteoriche  e  trasportato in alveo, provocando  effetti  simili,  dovranno essere prevenuti o minimizzati tali impatti attraverso l'installazione di idonee barriere temporanee posizionate a ridosso delle aree di cantiere;    d) gli   interventi   di  mitigazione  acustica  dovranno  essere dimensionati  con l'obiettivo di raggiungere, per quanto possibile, i valori  di  qualita' di cui alla tabella D del decreto del Presidente del  Consiglio  dei  Ministri  14 novembre 1997, fermi restando, come soglia  inderogabile,  i  limiti  di  cui alla tabella C del medesimo decreto;    e) al  fine  di  consentire  il  riporto  di  terra vegetale e la miglior  rivegetazione  della scarpata stessa, dove le condizioni dei luoghi lo consentano e in assenza di fabbricati posti in adiacenza al corpo stradale, la pendenza delle scarpate in trincea va riportata ad una  inclinazione  di  35o.  In  tutti  gli altri casi ove sussistano impedimenti  di  natura  tecnica  e  si  debba  adottare una pendenza maggiore,  si  dovra' ricorrere all'impiego di terre rinforzate verdi al  piede  della  scarpata  di  inclinazione non superiore ai 60o con soprastante  angolo  di  raccordo al ciglio della trincea di pendenza inferiore.  Nel  caso  la  morfologia  non  consenta  l'uso  di terre rinforzate  e  sulle  scarpate  in roccia non superiore ai 45o dovra' essere adottata la tecnica del rivestimento vegetativo con impiego di stuoie  organiche, reti metalliche con idrosemina e messa a dimora di arbusti  previa  creazione  di  piccole  buche  e  ricoprimento di un modesto  strato  di  terra  vegetale  (secondo  le  linee  guida  per capitolati  speciali  per  interventi  di  ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde del Ministero dell'ambiente, settembre 1997). Sia  le scarpate in trincea che le superfici in terra rinforzata e in rivestimento  vegetativo  dovranno  essere  inerbite  e arbustate con impiego  esclusivo  di  specie  autoctone.  I  tratti  dismessi  e le scarpate in rilevato e quelle in trincea vanno ricoperti con spessori variabili  di  terreno  vegetale  che  consentano  la  crescita della vegetazione.  Nel  caso  di  difficolta' di reperimento delle ingenti cubature,  si potra' ricorrere a inerti di recupero a matrice terrosa e a frazione fine, opportunamente migliorati con l'uso di ammendanti, per  migliorare  le  caratteristiche fisiche idrologiche ed organiche del terreno stesso;    f) nei  consolidamenti  di  rilevati in terra armata verde dovra' essere  previsto,  oltre  all'idrosemina,  l'impianto  di arbusti per talea o radicati, da inserirsi al meglio durante la costruzione e non a posteriori;    g) gli  accorgimenti  ed  i dispositivi per il contenimento delle emissioni  e delle alterazioni ambientali, espressamente previsti nel SIA, dovranno essere recepiti nei capitolati speciali d'appalto;    h) dovranno essere ottemperate altresi', ove non ricomprese nelle precedenti,  tutte  le  prescrizioni  individuate dal Ministero per i beni e le attivita' culturali riportate integralmente nelle premesse;                               Dispone che il presente provvedimento sia comunicato all'A.N.A.S. Ufficio per l'autostrada  Salerno-Reggio  Calabria,  al Ministero dei trasporti e delle  infrastrutture,  Gabinetto, ed alla regione Campania, la quale provvedera'   a  depositarlo  presso  l'Ufficio  istituito  ai  sensi dell'art.  5,  comma  terzo, del decreto del Presidente del Consiglio dei  Ministri  n.  377  del 10 agosto 1988 ed a portarlo a conoscenza delle altre amministrazioni eventualmente interessate.    Roma, 10 ottobre 2001                      Il Ministro dell'ambiente                    e della tutela del territorio                              Matteoli                       Il Ministro per i beni                      e le attivita' culturali                               Urbani  |  
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