Con decreto ministeriale 8 marzo 2000 sono state concesse le seguenti onorificenze: Croce d'oro al merito dell'Esercito Al ten. col. Vincenzo Santo, nato il 13 luglio 1957 a Lecce, con la motivazione: "Capo di stato maggiore della brigata multinazionale nord, partecipante all'operazione "constant guard in Bosnia-Herzegovina, ha assolto il suo delicatissimo ed impegnativo incarico, protrattosi per circa sette mesi, in maniera esemplare, incisiva e determinante per il successo della missione, figura fondamentale ed insostituibile del contingente italiano, e' stato elemento di sicuro e continuo riferimento per tutto il comando e per i reparti dipendenti, riuscendo con straordinaria professionalita', grande acume e spiccato buon senso a gestire e coordinare tutte le complesse e delicatissime operazioni che hanno interessato la brigata multinazionale nord durante il periodo da marzo ad ottobre 1997, divenuto particolarmente delicato a causa del riaccendersi dei contrasti tra le etnie. L'eccezionale capacita' di pianificazione e la profonda esperienza di operazioni fuori-area gli consentivano di predisporre sempre perfettamente le attivita' della grande unita', anche le piu' sensibili, quali l'operazione sviluppata con largo impiego di forze per la sicurezza del Pontefice in visita a Sarajevo, quella finalizzata al regolare svolgimento delle delicatissime elezioni amministrative ed ancora le innumerevoli attivita' operative avviate per garantire la sicurezza durante le riunioni politiche dei presidenti delle diverse etnie. Professionista di grandissima valenza, riusciva con la sua elevatissima determinazione, il suo raro senso del dovere e la sua eccezionale abnegazione a conquistare la stima incondizionata dei comandanti degli altri contingenti e la piena fiducia dei comandi superiori. Limpida figura di uomo e di ufficiale di stato maggiore che ha dato un contributo fondamentale per il positivo esito dell'operazione e che ha portato gran lustro all'immagine dell'Italia e delle sue forze armate in campo internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 19 marzo-14 ottobre 1997. Al col. Giuseppino Vaccino, nato il 6 marzo 1952 a Vercelli, con la motivazione: "Comandante del 3o reggimento alpini presso la brigata multinazionale nord operante in Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione "constant guard , assolveva le sue funzioni con eccezionale abnegazione, encomiabile spirito di sacrificio ed esemplare dedizione al servizio. Grazie alla sua costante attenzione verso tutti gli aspetti della missione, il 3o reggimento alpini assumeva immediatamente la caratteristica di unita' di elevatissima capacita' operativa, estremamente efficiente e funzionale a cui affidare i compiti piu' delicati con la certezza che sarebbero stati assolti nel migliore dei modi possibile. Praticamente in ogni momento dell'operazione, di giorno e di notte, nelle circostanze piu' calme come in quelle piu' tese, il reggimento brillantemente condotto dal suo comandante, che sapeva infondere nei suoi dipendenti grande sicurezza professionale e spiccata serenita' spirituale, costituiva pedina insostituibile per il buon esito della missione. L'insieme armonico delle bellissime qualita' professionali e spirituali in possesso dell'ufficiale gli consentiva non solo di pianificare e condurre con i piu' brillanti risultati numerose operazioni di grande delicatezza, ma anche di interpretare in maniera estremamente equilibrata i compiti del contingente in tale contesto, il col. Vaccino sviluppava magistralmente le frequenti operazioni per garantire la sicurezza durante le riunioni dei presidenti delle diverse etnie, o quella, condotta congiuntamente a forze estere poste alle sue dipendenze, per assicurare il controllo della citta' di Sarajevo durante la visita del Santo Padre e di decine di migliaia di fedeli ed, ancora, le ricorrenti attivita' per il sequestro, in territori occupati dalle etnie che subivano le confische di importanti sistemi d'arma o di grandissime quantita' di esplosivi e munizionamenti. Il suo impegno professionale ed umano meritava il plauso e l'ammirazione incondizionata di tutti i protagonisti italiani e non dell'operazione e dava lustro grandissimo all'Italia ed al suo esercito. In sostanza, l'azione del col. Vaccino si rivelava eccezionalmente meritoria, intelligente e preziosa per l'assolvimento dei compiti del contingente. Limpida figura di uomo e di ufficiale di stato maggiore, che ha contribuito in maniera determinante all'elevazione dell'immagine delle Forze armate italiane in campo internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 3 febbraio-30 giugno 1997. Croce d'argento al merito dell'Esercito Al ten. col. Gennaro Fusco, nato il 9 marzo 1953 a Orta di Atella (Caserta), con la motivazione: "Comandante della base operativa incursori della brigata multinazionale nord operante in Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione "constant guard , impegnato diuturnamente alla testa dei suoi uomini, poneva in atto un'accurata e capillare struttura operativa che consentiva di raggiungere pienamente gli obiettivi individuati dal comando della grande unita' e di dare risposte adeguate e rispondenti in tutte le situazioni, anche le piu' complesse e pericolose. Ufficiale sempre prontamente disponibile, sorretto da elevatissime motivazioni, costituiva elemento di immediato riferimento nelle circostanze piu' delicate e nelle operazioni di maggior valenza operativa, nelle quali evidenziava spiccata capacita' di guida, lucidissima visione degli obiettivi, grande capacita' di coordinamento e controllo conseguendo risultati di eccezionale livello e validita'. L'impegno, l'esperienza e la professionalita' del ten. col. Fusco risultavano, in particolare, strumenti essenziali per garantire la sicurezza del Papa durante la visita a Sarajevo e per assicurare il controllo della citta' nelle ricorrenti riunioni dei presidenti delle diverse etnie. Magnifica figura di comandante, che ha contribuito a dare lustro all'Esercito italiano in ambito internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 3 marzo-30 giugno 1997. Al ten. col. Luigi Masiello, nato il 30 settembre 1951 a Forio d'Ischia (Napoli), con la motivazione: "Consulente del genio del comandante della brigata multinazionale nord in Bosnia-Herzegovina, coordinava tutte le complesse e diversificate attivita' connesse con l'impiego del personale dell'Arma del genio. Nella particolare situazione della zona di operazioni, tragicamente caratterizzata dalla diffusa presenza, anche nei luoghi piu' facilmente accessibili alla popolazione, di numerosissime mine ed ordigni inesplosi, svolgeva le delicatissime funzioni di coordinamento delle attivita' di ricerca e bonifica con precisione e professionalita' straordinarie. Cosciente dell'importanza delle funzioni che gli erano attribuite, evidenziava ferma determinazione, costante impegno, eccezionale serenita', incondizionata disponibilita'. Grazie al suo grande carisma, infondeva negli uomini alle sue dipendenze, sovente impegnati in pericolosissime attivita' di rimozione o distruzione di ordigni, motivazioni fortissime ed il desiderio di concorrere con la propria opera al ritorno di normali condizioni di vita. Con tenacia, si prodigava per assicurare la propria presenza laddove si sviluppava l'attivita' di bonifica e con grande sprezzo del pericolo ed eccezionale generosita' si sostituiva ai suoi uomini, allorche' essa risultava piu' pericolosa. Chiamato a dirigere operazioni per la distruzione di quantitativi enormi di munizionamento e di altro materiale esplodente, pianificava, organizzava e conduceva in maniera eccezionale le attivita', evidenziando preparazione e professionalita' elevatissime e tali da riscuotere i piu' ammirati riconoscimenti di tutti i contingenti. Contribuiva cosi' in maniera elevatissima al buon esito dell'operazione e ad accrescere l'immagine delle forze armate in ambito internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 17 febbraio-19 ottobre 1997. Al ten. col. Arnaldo Della Sala, nato l'11 luglio 1956 a Parolise (Avellino), con la motivazione: "Comandante del battaglione logistico "Garibaldi presso la brigata multinazionale nord dispiegata in Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione "constant guard , operava durante il periodo considerevolmente lungo di permanenza in zona di operazioni con una dedizione al servizio eccezionale ed una professionalita' straordinaria. Nonostante la complessita' e la gravosita' dell'impegno connesso al sostegno logistico del contingente italiano, esercitava un'azione di comando caratterizzata da lucidissima visione degli obiettivi e da una capacita' realizzativa cosi' spiccata da farlo emergere nettamente su tutti. Pur operando in condizioni ambientali ed operative difficilissime, spesso in aree altamente pericolose, mostrava grandissima dedizione al servizio ed encomiabile capacita' realizzativa. Facendo leva sul suo eccezionale carisma, otteneva, altresi', la piu' completa disponibilita' da tutti i suoi dipendenti, nei quali trasfondeva la sua volonta' di ben operare e la sua enorme determinazione a rappresentare degnamente l'Italia nel contesto multinazionale. L'elevatissima preparazione di cui si avvale gli permetteva di risolvere problematiche tecniche di notevole difficolta', garantendo le molteplici esigenze operative del contingente. In particolare, interveniva in prima persona ogni qualvolta le circostanze e la delicatezza delle situazioni richiedevano approfondite conoscenze tecniche e capacita' professionali di elevato livello. Ufficiale che ha contribuito fortemente all'elevazione dell'immagine dell'Italia in ambito internazionale in virtu' della sua preziosa ed instancabile opera, del suo esempio trascinante e della considerazione che ha sempre saputo suscitare nei rappresentanti dei contingenti stranieri". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 19 marzo-14 ottobre 1997. Al ten. col. Giovanni Armentani, nato il 29 gennaio 1958 a Taranto, con la motivazione: "Comandante dell'8o reggimento bersaglieri da poco rientrato in patria al termine dell'operazione "Alba in Albania alla quale aveva partecipato con la propria unita', veniva di nuovo inviato in zona di operazioni ed impegnato con il reggimento alle sue dipendenze in Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione "constant guard . Appena giunto nella nuova area, gli veniva immediatamente assegnato il compito, nel delicato periodo della consultazione per le elezioni della municipalita', di assicurare il controllo degli itinerari e la liberta' di movimento nelle parti piu' delicate del settore della brigata multinazionale nord e di intervenire con azioni risolutive in caso di situazioni difficili in tutte le aree di competenza della grande unita'. Cosciente della grandissima importanza del compito attribuito all'8o reggimento bersaglieri, riusciva in tempi ristrettissimi ad articolare il dispositivo dell'unita' sul terreno in maniera oculata e pienamente rispondente alle esigenze operative e di sicurezza, evidenziando spirito di sacrificio e dedizione al servizio assolutamente rari nonche' eccezionale professionalita'. Con tenacia si adoperava per essere quanto piu' vicino ai suoi uomini nei quali infondeva, anche grazie al suo elevatissimo carisma, sicurezza, fermezza ed elevatissime motivazioni. Terminata con successo la fase elettorale, pienamente e costantemente padrone della situazione, esplicava, in ogni momento della sua permanenza in Bosnia-Herzegovina, una azione di comando serena, eccezionalmente rigorosa ed efficace raggiungendo sempre tutti gli obiettivi prefissati. Chiamato ad intervenire in situazioni di grande pericolosita', a causa della recrudescenza degli atti ostili da parte di alcune fazioni, evidenziava un eccezionale spessore morale e spirituale, operando sempre con fermezza, serenita' e buon senso. Allorche' gli uomini alle sue dipendenze venivano prescelti per l'acquisizione del controllo di noto ripetitore televisivo, attraverso il quale una delle opposte etnie sviluppava propaganda ostile nei confronti del contingente multinazionale, facendo leva sul loro amor proprio, realizzava le predisposizioni piu' oculate ed impartiva le direttive piu' appropriate per la perfetta riuscita della missione che assicurava al contingente italiano l'apprezzamento delle autorita' internazionali. Limpida figura di uomo e comandante che ha contribuito fortemente ad elevare l'immagine dell'Italia in ambito internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 29 agosto-14 ottobre 1997. Al col. Paolo Plazzotta, nato il 30 giugno 1946 a Treppo Carnico (Udine), con la motivazione: "Comandante del 14o reggimento alpini nell'ambito dell'operazione "constant guard in Bosnia-Herzegovina, nonostante il brevissimo tempo di preavviso per l'immissione in zona di operazioni, preparava l'unita' alle sue dipendenze, costituita da personale di leva, rendendola perfettamente amalgamata, superbamente addestrata ed in grado di assolvere perfettamente le delicatissime incombenze operative della missione sin dalle prime ore successive all'arrivo a Sarajevo. Nel suo delicato incarico e durante tutta la permanenza in Bosnia-Herzegovina, dirigeva le molteplici attivita' con senso di responsabilita' e con impegno continuo, costante e attento, manifestando chiara visione dei problemi e adottando costantemente soluzioni efficaci, rapide e concrete. Pur operando in condizioni ambientali difficilissime e spesso in aree ad alto rischio operativo, evidenziava sempre una straordinaria attitudine al comando e riusciva in ogni occasione a raggiungere i migliori risultati possibili. Limpida figura di ufficiale, che sapeva trasfondere negli uomini alle sue dipendenze grande senso del dovere e altissima motivazione e che ha contribuito in maniera notevolissima, grazie alla sua professionalita' ed alla sua generosita', all'elevazione dell'immagine dell'Italia nel contesto internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 26 giugno-27 agosto 1997. Al col. Raimondo Fanara, nato il 18 agosto 1945 a Tangeri (Marocco), con la motivazione: "Vice comandante della brigata multinazionale nord, impiegato nell'operazione "constant guard in Bosnia-Herzegovina dal 7 giugno al 14 ottobre 1997, forniva un rendimento di assoluto ed impareggiabile valore, dimostrandosi collaboratore insostituibile e di eccezionale spessore professionale. Di grande caratura si rivelava il suo contributo in occasione delle innumerevoli attivita' di carattere operativo ed umanitario in cui esprimeva determinazione, spiccata iniziativa ed impareggiabile senso pratico. Bellissima figura di soldato, si caratterizzava immediatamente per le sue straordinarie doti umane e per la sua preparazione, quale elemento di riferimento per tutto il personale della brigata riscuotendo ammirazione e stima anche dagli altri contingenti presenti in Bosnia. Pienamente cosciente della importanza della missione, esprimeva costantemente un impegno personale qualificatissimo, che si traduceva in attivita' ed azioni risolute e decisive o in studi di elevatissima valenza. Professionista di spicco, riusciva in sostanza, con la sua straordinaria determinazione, il suo raro senso del dovere e la sua eccezionale abnegazione, ad emergere nettamente tra il personale della grande unita' ed a esercitare una fortissima azione carismatica e di sprone nei confronti di tutti gli uomini della brigata. Ufficiale e comandante di rango, che ha contribuito in maniera determinante ad accrescere il prestigio del contingente italiano e a dare lustro all'Esercito italiano". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 30 maggio-14 ottobre 1997. Croce di bronzo al merito dell'Esercito Al s. ten. Stefano Blandini, nato il 28 dicembre 1963 ad Avezzano (L'Aquila), con la motivazione: "Comandante di plotone blindo pesanti nel corso dell'operazione "constant guard , operava in un settore particolarmente sensibile e delicato della Bosnia-Herzegovina, sostenuto costantemente da altissimo senso del dovere e non comune spirito di sacrificio. In ogni circostanza, inserito in complessi di forze superiori al plotone o responsabile in proprio di attivita' operative a piu' basso livello, evidenziava eccezionale padronanza della situazione e spiccata capacita' di individuare immediatamente i comportamenti piu' appropriati ed efficaci. In particolare, nel corso di una programmata attivita' di pattuglia sul territorio della Bosnia-Herzegovina nei pressi di Sokolac, veniva a contatto con un posto di controllo non autorizzato della polizia della Repubblica serba di Bosnia che ostacolava la liberta' di movimento dei cittadini dell'etnia musulmana. Impartite immediatamente le disposizioni perche' il posto di controllo fosse rimosso, manteneva atteggiamento fermo e determinato di fronte alle pesanti intimidazioni dei poliziotti, che minacciavano anche l'impiego delle armi corte di dotazione, ed imponeva con decisione e senza incertezze, cosciente del compito da assolvere, il rispetto della consegna stabilita, costringendo gli agenti della pattuglia ed i rinforzi affluiti a desistere dall'intraprendere ogni azione ed a consegnare i documenti di riconoscimento. Esempio di straordinaria professionalita' e grande carisma, che ha contribuito a consolidare l'immagine ed il prestigio del Corpo in ambito internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 4 aprile-2 giugno 1997. Al ten. Ivan Cioffi, nato l'8 aprile 1971 a Napoli, con la motivazione: "Comandante della compagnia genio guastatori del contingente italiano in Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione "constant guard , assolveva l'incarico profondendo, in ogni circostanza, tutte le sue risorse fisiche ed intellettuali. Pur operando in condizioni ambientali difficilissime e spesso in aree molto pericolose per la presenza di mine ed ordigni esplosivi posati durante il conflitto, mostrava straordinaria dedizione al lavoro ed eccezionale determinazione. Ufficiale profondamente motivato, generoso ed altruista, suscitava, con l'esempio e la sua costante presenza in tutti i momenti piu' delicati ed importanti della missione, il massimo impegno e la piu' grande partecipazione del personale alle sue dipendenze, che riusciva a caratterizzare come un team eccezionalmente efficiente e pronto ad intervenire in qualsiasi condizione. Grazie all'impegno profuso ed all'attivita' particolarmente meritoria svolta nel settore della ricostruzione ed in quello piu' specificatamente operativo, contribuiva a dare lustro all'Esercito italiano in ambito internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 26 marzo-14 ottobre 1997. Al cap. cc Marco Filoni, nato il 22 settembre 1965 a Marino (Roma), con la motivazione: "Comandante del distaccamento 1o reggimento carabinieri "Tuscania nell'ambito dell'operazione "constant guard in Bosnia-Herzegovina e consulente giuridico del comandante della brigata multinazionale nord, interveniva sulle diversificate e delicatissime attivita' operative, con eccezionale impegno, grande perspicacia ed altissimo senso del dovere. Pur operando in un settore estremamente sensibile ed in condizioni operative talvolta molto difficili, svolgeva una funzione preziosissima, evidenziando grande equilibrio, spiccato buon senso, ma anche ferma determinazione nel perseguire il rispetto degli accordi di pace da parte delle fazioni. La sua indubbia professionalita' gli permetteva di risolvere problematiche tecniche di notevoli difficolta', garantendo le molteplici esigenze operative del contingente. Trascinava con l'esempio il personale dell'arma alle sue dipendenze formandone un team efficiente e pronto ad operare in qualsiasi condizioni con garanzia di successo. Magnifica figura di ufficiale, professionista di eccezionali virtu', animato da amore per la propria professione, che ha contribuito ad elevare l'immagine delle Forze armate italiane nel contesto internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 21 agosto-14 ottobre 1997. Al cap. cc Francesco Marra, nato il 31 gennaio 1962 a Palermo, con la motivazione: "Comandante del distaccamento 1o reggimento carabinieri "Tuscania , nell'ambito dell'operazione "constant guard in Bosnia-Herzegovina e consulente giuridico del comandante della brigata multinazionale nord, impegnato diuturnamente alla testa dei suoi uomini, poneva in atto una accurata e capillare struttura operativa che consentiva di raggiungere pienamente gli obiettivi indicati dal comando della grande unita'. Responsabile di problematiche particolarmente delicate e complesse, assolveva il compito ricevuto operando con tenacia e determinazione, riuscendo sempre a garantire un'efficace cornice di sicurezza per gli uomini del contingente. Piu' volte impegnato con tutto il suo personale nelle operazioni di maggior valenza operativa svolte dalla brigata, evidenziava spiccate capacita' di guida e di sprone dei dipendenti, offrendo un rendimento di eccezionale livello per professionalita' e risultati. Magnifica figura di comandante, profondamente animato di fede nel servizio e di entusiasmo per l'attivita' d'istituto, chiaro esempio di professionalita' e di alto senso del dovere, che ha contribuito ad elevare l'immagine delle Forze armate italiane nel contesto internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 9 giugno-26 agosto 1997. Al c.le Luigi Mastromauro, nato il 15 maggio 1977 a Sesto San Giovanni (Milano), con la motivazione: "Giovane volontario inquadrato nel 3o reggimento alpini della brigata multinazionale nord operante in Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione "constant guard , impegnato nel servizio di vigilanza, nella delicata zona di Vogoska, presso l'area dove erano parcheggiati i mezzi di trasporto del reggimento e quelli da combattimento con carburante e munizioni a bordo per l'immediato impiego, veniva sottoposto ad azione di fuoco da parte di un cecchino, mantenendo il perfetto controllo di se' nonostante il pericolo improvviso ed incombente, reagiva con l'arma di dotazione in maniera efficacissima, costringendo gli assalitori a desistere dal proprio intento ed a fuggire. Esempio di eccezionale professionalita' che, in un delicatissimo momento di tensione nell'imminenza della visita del Santo Padre a Sarajevo, ha contribuito a rafforzare l'immagine dell'esercito in ambito nazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 29 gennaio - 26 giugno 1997. Al cap. Enrico Di Napoli, nato il 27 luglio 1964 a Trieste, con la motivazione: "Comandante di distaccamento operativo incursori della brigata multinazionale nord operante in Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione "constant guard , assolveva in maniera eccezionalmente efficace le delicate funzioni attribuitegli e costituiva preziosissimo e qualificatissimo collaboratore, ponendosi immediatamente quale elemento di riferimento per tutte le operazioni piu' delicate e sensibili. Ufficiale sempre disponibile, sorretto da spiccate motivazioni, emergeva nettamente nel contesto altamente professionale degli "incursori per capacita' di guida, profonda preparazione e spirito d'iniziativa. Durante le complesse e determinanti attivita' per imporre alle forze di polizia speciale delle diverse etnie un comportamento rispondente agli accordi di pace, assolveva le missioni piu' delicate, assumendo personalmente la conduzione dei rapporti, spesso tesi e contrastati, con i rappresentanti delle fazioni ed imponendo, con il suo atteggiamento fermo, deciso ed intelligente, il rispetto delle disposizioni. Ufficiale di grande caratura, stimato e ammirato anche da altri contingenti, che ha contribuito in maniera determinante ad accrescere il prestigio della brigata multinazionale nord e dare lustro all'Esercito italiano in un contesto internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 12 marzo-3 settembre 1997. Al cap. Francesco Saverio Saiardi, nato il 2 marzo 1964 a Cosenza, con la motivazione: "Comandante della compagnia mantenimento del battaglione logistico "Garibaldi inquadrato nell'ambito della brigata multinazionale nord operante in Bosnia-Herzegovina, durante l'operazione "constant guard , evidenziava in ogni circostanza eccezionale impegno, spiccata iniziativa ed elevatissimo spirito di sacrificio. Pur operando in una situazione complessa e difficile sul piano ambientale e operativo, con la sua instancabile e continua presenza ed avvalendosi di una vastissima preparazione tecnico-professionale, contribuiva in maniera determinante a realizzare un sostegno logistico pienamente rispondente alle esigenze di vita e di funzionamento delle unita' della grande unita', diffusamente dislocate sul territorio della Bosnia. Sempre determinato a dare un'immagine elevata del contingente italiano ricercava e poneva in essere soluzioni organizzative volte a conferire, nella peculiare realta' operativa della missione, piena funzionalita' all'attivita' di "mantenimento affidata alla sua responsabilita', agendo con encomiabile senso del dovere e della disciplina. Costituiva per ogni uomo del battaglione logistico elemento di sicuro riferimento e risultava, grazie al suo straordinario carisma, alla sua capacita' di impegno continuo ed alla sua elevatissima saldezza morale, trascinatore eccezionale per tutto il personale dell'unita'. Magnifica figura di soldato che ha dato grande lustro all'immagine dell'Esercito italiano nell'ambito internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 19 marzo-26 settembre 1997. Al cap. Nello Sabato, nato il 13 settembre 1970 a Salerno, con la motivazione: "Comandante della compagnia trasporti del battaglione logistico "Garibaldi inquadrato nell'ambito della brigata multinazionale nord, durante l'operazione "constant guard in Bosnia-Herzegovina, evidenziava in ogni circostanza eccezionale impegno, altissima professionalita' e spiccato senso del dovere. Preposto alla direzione di un settore, come quello dei trasporti, di vitale importanza per il buon esito della missione, contribuiva in maniera determinante al perfetto svolgimento di tutta l'attivita' dell'intero contingente. Quando la situazione operativa ed ambientale lo richiedevano, si poneva costantemente al comando delle autocolonne, pervenendo particolarmente ai risultati auspicati, tanto da meritare sempre i piu' lusinghieri e qualificati apprezzamenti da parte delle autorita' nazionali ed estere. La sua opera si poneva all'attenzione di tutti per funzionalita', precisione ed eccezionale rispondenza alle diversificate e complesse esigenze di tutti i reparti del contingente italiano. L'ufficiale costituiva, in sostanza, un punto di riferimento essenziale e qualificatissimo per il personale del battaglione logistico nei cui riguardi esercitava una azione di guida e di indirizzo esemplari. Magnifica figura di uomo ed ufficiale, che contribuiva in maniera determinante ad elevare l'immagine dell'Esercito italiano nell'ambito internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 20 marzo-8 ottobre 1997. Al cap. Alessandro Perrotta, nato il 2 settembre 1967 a Celano (L'Aquila), con la motivazione: "Comandante di compagnia fucilieri dell'8o reggimento bersaglieri, impegnato con il proprio reparto nell'ambito del contingente italiano partecipante all'operazione "constant guard in Bosnia-Herzegovina, in occasione delle consultazioni elettorali riceveva il compito di assicurare il controllo e la liberta' di movimento di alcuni itinerari della periferia di Sarajevo. Assolveva alla missione ricevuta con estrema abnegazione, ammirevole impegno ed altissima perizia. Terminata con pieno successo la fase elettorale, la sua compagnia, tra le altre onerose attivita' di assoluta valenza operativa, era incaricata di acquisire il controllo di un noto ripetitore televisivo, attraverso il quale una delle opposte etnie sviluppava propaganda ostile nei confronti del contingente multinazionale. Operando in un contesto operativo fluido, reso insicuro dall'imprevedibile reazione che poteva assumere il personale posto a difesa del sito, l'ufficiale si poneva alla testa del reparto e con risolutezza, esemplare serenita', grande efficienza e scelte oculate, assumeva decisioni e impartiva ordini che consentivano di cogliere di sorpresa il dispositivo di sicurezza dell'installazione, permettendo al reparto alle sue dipendenze di assumere il controllo. Nella circostanza il successo dell'operazione, condotta con spiccata determinazione, era riportato dai principali organi di informazione internazionale e il contingente italiano guadagnava l'ammirato apprezzamento degli altri Paesi. Esemplare figura di comandante di compagnia, generoso ed energico, significativo esempio di attaccamento al dovere, di completa dedizione al servizio e di assoluta lealta' alle istituzioni". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 20 agosto-16 ottobre 1997. Al cap. Domenico Ciotti, nato il 28 agosto 1968 a Salerno, con la motivazione: "Comandante di compagnia fucilieri dell'8o reggimento bersaglieri, impegnato con il proprio reparto nell'ambito del contingente italiano partecipante all'operazione "constant guard in Bosnia-Herzegovina, assolveva il proprio incarico con ferrea determinazione, costante impegno ed elevata professionalita'. Alla guida della sua compagnia riceveva il compito di effettuare, tra le altre innumerevoli attivita' di valenza operativa, il monitoraggio dell'attivita' elettorale svoltasi in una parte del territorio, coincidente con le localita' di Visegrad, Rudo, Kopaci e Cajnice, dove piu' alto era il rischio di confrontazione tra le etnie. Operando in un contesto ambientale reso ancor piu' difficile dal diradamento assunto dal dispositivo e suscettibile di imprevisti e repentini mutamenti di situazione, garantiva con le proprie scelte oculate, aderenti e tempestive, il pieno assolvimento del compito. Terminata con pieno successo la fase elettorale, partecipava con la sua compagnia a tutte le piu' significative operazioni, dando un contributo eccezionale. In particolare, assumeva il delicatissimo compito di mantenere il controllo su un noto ripetitore televisivo dal quale una delle opposte fazioni intendeva sviluppare propaganda ostile al contingente multinazionale. Ben consapevole dell'importanza di tale attivita', anche per l'eco avuto sui mass-media internazionali, si prodigava per assicurare sempre la massima determinazione nei suoi volontari, spronandoli con l'esempio e facendo guadagnare al contingente italiano l'ammirato rispetto degli osservatori internazionali. Magnifica figura di ufficiale, energico e determinato, animato da fede incrollabile verso l'istituzione e di amore per la propria professione". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 20 agosto-20 novembre 1997. Al magg. Sergio Cuofano, nato il 31 agosto 1957 a Montella (Avellino), con la motivazione: "Vice comandante dell'8o reggimento bersaglieri, impegnato con la propria unita' nell'ambito del contingente italiano partecipante all'operazione "constant guard in Bosnia-Herzegovina, assolveva il proprio incarico con ferrea determinazione, costante impegno e spirito di sacrificio. In zona di operazioni gli veniva assegnato il delicato compito di assicurare il collegamento tattico con il contingente portoghese, nel cui settore operavano i reparti del reggimento, incaricati di effettuare il monitoraggio dell'attivita' elettorale nel territorio dove piu' alto era il rischio di scontro tra le etnie. Fin dai primissimi giorni della missione, al fine di garantire una efficace cooperazione con il battaglione portoghese, dimostrando encomiabile professionalita' e grande iniziativa, favoriva il rapido inserimento dei reparti nel difficile contesto operativo. Con tenacia si prodigava per assicurare la propria presenza ovunque fossero impegnati i volontari. Con esemplare serenita', grande efficienza e rara generosita', riusciva a coordinare e controllare le attivita' delle compagnie nazionali. Contribuiva in modo significativo al buon esito della missione, cosi' come riconosciuto anche dal contingente alleato. Magnifica figura di ufficiale, professionista di eccezionali virtu', animato da fede incrollabile verso l'istituzione e di amore per la propria professione". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 20 agosto-16 ottobre 1997. Al magg. Massimo Panizzi, nato il 10 ottobre 1962 a Carrara (Massa Carrara), con la motivazione: "Interprete ed ufficiale addetto al comandante la brigata multinazionale nord partecipante in Bosnia-Herzegovina all'operazione "constant guard , operava con generosita' eccezionale, grandissima professionalita', spiccato senso di responsabilita', elevato spirito di servizio e di sacrificio, fornendo un apporto di pensiero di assoluto pregio, qualificatissimo e pienamente adeguato alle esigenze. Profondo conoscitore di numerose lingue straniere, assolveva brillantemente le funzioni di rappresentante del contingente italiano nelle numerose occasioni di riunioni multinazionali ad elevatissimo livello, meritando i piu' sinceri ed immediati riconoscimenti degli interlocutori. Ufficiale emergente per spessore intellettuale e professionale, operava con eccezionale generosita', fornendo in ogni circostanza il suo prezioso contributo anche in settori diversi da quello di sua competenza. Grazie alla sua elevatissima professionalita' ed agli elevatissimi risultati conseguiti in ogni occasione, riscuoteva il plauso delle maggiori autorita' civili e militari presenti in zona d'operazioni e contribuiva ad elevare l'immagine delle Forze armate italiane in ambito internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 9 giugno-31 agosto 1997. Al ten. col. Francesco Arena, nato il 6 gennaio 1957 ad Avola (Siracusa), con la motivazione: "Comandante del 26o gruppo squadroni "Aves presso il contingente italiano in Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione "constant guard , era chiamato a realizzare nonostante le grandi difficolta' ambientali e l'assenza di strutture preesistenti, la componente elicotteristica di supporto alla brigata multinazionale nord. In tale arduo impegno, conseguiva risultati pienamente rispondenti sotto l'aspetto funzionale e tali da determinare i piu' sinceri e lusinghieri riconoscimenti anche da parte di personale straniero, tecnicamente all'avanguardia, operante nello stesso settore dell'elitrasporto. Avviata appieno ed in tempi brevissimi l'attivita' del gruppo di volo, il ten. col. Arena e la struttura alle sue dipendenze partecipavano a tutte le operazioni piu' delicate sviluppate dalla brigata, fornendo un contributo essenziale per la riuscita della missione. Splendida figura di ufficiale, che ha contribuito a dare lustro all'immagine dell'Esercito italiano in ambito internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 29 gennaio-4 luglio 1997. Al ten. col. Gianfranco Pio Rossi, nato il 27 ottobre 1958 a Masi (Padova), con la motivazione: "Comandante di battaglione presso il 14o reggimento alpini della brigata multinazionale nord operante in Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione "constant guard , operava in complesse e delicate operazioni con elevatissima professionalita', eccezionale sicurezza e spiccata autorevolezza, evidenziando grande capacita' organizzativa e sicura condotta. Cosciente della delicatezza della missione, articolava sempre il dispositivo sul terreno con oculatezza ed in maniera efficacemente rispondente alle esigenze operative e di sicurezza, assicurando costantemente il perfetto assolvimento dei compiti e raggiungendo appieno gli obiettivi fissati. Il reparto posto alle sue dipendenze risultava, per la sua azione di comando incisiva ed eccezionalmente rigorosa ed efficace, sempre ottimamente amalgamato e rigorosamente pronto con garanzia di successo, ad affrontare qualsiasi esigenza operativa. Professionista di successo e comandante di valore, che ha contribuito ad elevare l'immagine dell'Italia nel contesto internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 19 giugno-22 agosto 1997. Al ten. col. Angelo Palmas, nato il 14 dicembre 1943 a Villamassargia (Cagliari), con la motivazione: "Capo cellula pubblica informazione e "national liaison officer presso il comando brigata multinazionale nord in Bosnia-Herzegovina, nell'ambito dell'operazione "constant guard , operava con eccezionale spirito di sacrificio ed amore per le responsabilita', evidenziando straordinarie motivazioni ed elevatissime capacita' organizzative e realizzative. Particolarmente significative si rivelavano le predisposizioni messe in atto dall'ufficiale in occasione delle visite di alte autorita' civili e militari, durante le quali, con grandissima professionalita', curava nei minimi dettagli l'immagine del contingente italiano. Ancora determinante per il successo dell'operazione era poi l'azione svolta dall'ufficiale per valorizzare in campo nazionale ed internazionale l'impegno dei reparti del contingente italiano, azione che otteneva completamente l'effetto sperato, garantendo alla Forza armata un eccezionale ritorno d'immagine. Splendida figura di professionista che, con il suo impegno costante, intelligente e qualificatissimo, ha dato lustro all'Italia in ambito nazionale ed internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 9 giugno-14 ottobre 1997. Al ten. col. Nicola Belluomo, nato il 28 maggio 1955 a Casapulla (Caserta), con la motivazione: "Comandante del reparto comando e supporti tattici della brigata multinazionale nord impiegata nell'ambito dell'operazione "constant guard in Bosnia-Herzegovina, assicurava, attraverso una meticolosa, costante ed incisiva azione di coordinamento e controllo, tutto il complesso supporto alle attivita' piu' qualificanti del comando della grande unita' ed il perfetto svolgimento della vita dei servizi e della struttura occupata dallo stesso comando. Instancabilmente determinato a migliorare le condizioni di vita del personale ed elevare l'efficienza del reparto alle sue dipendenze, otteneva risultati eccezionalmente positivi nell'organizzazione dell'unita', che venivano sempre ampiamente riconosciuti e che determinavano l'incondizionato plauso di tutte le autorita' civili e militari in visita al comprensorio di Zetra. Comandante di grande spessore, forniva, per tutto il lungo periodo di sette mesi di permanenza in zona d'operazioni, un contributo determinante per il positivo esito delle attivita' ricorrenti e delle piu' delicate missioni. Splendido esempio di ufficiale, che con il suo appassionato e qualificatissimo impegno consentiva di elevare il prestigio delle Forze armate italiane in ambito internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 20 marzo-14 ottobre 1997. Al ten. col. Pietro D'Amico, nato il 13 novembre 1950 a Caserta, con la motivazione: "Capo cellula G1 della brigata multinazionale nord partecipante all'operazione "constant guard in Bosnia-Herzegovina, operava con grandissima professionalita', spiccato senso di responsabilita', elevato spirito di servizio e di sacrificio, assicurando il costante controllo delle articolate attivita' inerenti al proprio incarico. Encomiabile impegno poneva per la risoluzione delle complesse ed essenziali problematiche della movimentazione di tutto il personale del contingente che, in numero elevatissimo, si e' avvicendato nell'ambito della brigata multinazionale nord durante un'arco di tempo di circa sette mesi. Analogamente determinante, si rivelava la sua eccezionale capacita' organizzativa e di coordinamento grazie alla quale la grande unita' poteva rispondere in maniera perfetta in tutte le occasioni in cui, per importanti visite o riunioni, veniva chiamata a rappresentare l'Italia in un contesto internazionale. Grazie alla sua elevatissima professionalita' ed ai brillanti risultati conseguiti in ogni occasione, ha riscosso il plauso delle maggiori autorita' civili e militari presenti in zona d'operazioni e contribuito ad elevare l'immagine delle Forze armate italiane nel contesto internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 21 marzo-14 ottobre 1997. Al ten. col. Giulio Carletti, nato il 7 gennaio 1958 ad Acerra (Napoli), con la motivazione: "Ufficiale capo nucleo G3 operazioni e capo nucleo bureau liaison factions del comando brigata multinazionale nord operante in Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione "constant guard , assolveva le sue funzioni, durante il prolungato periodo di circa sette mesi di intensissima attivita' operativa, con eccezionale abnegazione, encomiabile spirito di sacrificio ed esemplare dedizione al servizio, costituendo un punto di riferimento insostituibile nel funzionamento del comando ed un qualificatissimo interlocutore per tutto il personale della brigata. Investito continuamente del controllo e della gestione delle problematiche di maggiore rilievo e di piu' elevata delicatezza nel quadro dell'attivita' della grande unita', evidenziava conoscenza vastissima ed approfondita delle norme e delle procedure, ma, soprattutto, assicurava sempre ai reparti destinati ad operare sul terreno il concreto sostegno della sua preziosissima esperienza operativa acquisita in precedenti, complesse e delicate missioni di "peace keeping . Analogo contributo, puntuale, efficace e risolutivo, l'ufficiale forniva nelle numerosissime occasioni nelle quali era chiamato, in situazioni di costante e prolungata tensione operativa, a collaborare alla pianificazione di operazioni di grande portata. Grazie all'impegno profuso ed alla qualita' dell'opera svolta, ha contribuito sensibilmente ad elevare l'immagine dell'Italia nel contesto multinazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 19 marzo-14 ottobre 1997. Al ten. col. Augusto Del Pistoia, nato il 7 ottobre 1949 a Viareggio (Lucca), con la motivazione: "Capo cellula G6 presso il comando brigata multinazionale nord in Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione "constant guard , operava in ogni circostanza con una disponibilita' ed una competenza straordinarie. Cosciente della delicatezza della funzione assolta e dell'importanza del settore di sua competenza per il favorevole esito della missione, poneva ogni sua risorsa fisica ed intellettuale al servizio della brigata, ricercando le soluzioni piu' opportune per rendere pienamente rispondente il sistema delle comunicazioni. La sua spiccata professionalita' gli consentiva di intervenire con precisione in ogni circostanza e, quando necessario, in attivita' non propriamente attinenti al suo ruolo, quali la disattivazione di impianti di telecomunicazioni utilizzati da estremisti delle contrapposte etnie in maniera faziosa fortemente contraria alle forze di stabilizzazione. Particolarmente meritoria si e' rilevata la sua determinazione nell'attivare nella brigata multinazionale nord un sistema automatizzato di comando e controllo in grado di elevare l'immagine e la funzionalita' del contingente italiano. Magnifica figura di professionista e di soldato, animato da vibrato attaccamento alle istituzioni e da convinta fede al servizio, il cui contributo ha portato ulteriore e significativo lustro all'Esercito italiano in ambito internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 15 marzo-14 ottobre 1997. Al ten. col. Salvatore Cincimino, nato il 6 aprile 1942 a Foggia, con la motivazione: "Capo cellula G4 della brigata multinazionale nord partecipante all'operazione "constant guard in Bosnia-Herzegovina, assicurava, con eccezionale impegno e ferrea determinazione e dando fondo in ogni circostanza a tutte le sue energie fisiche e psichiche, le migliori condizioni di vita di tutti i militari impiegati nella missione. Pur operando in condizioni difficilissime, spesso in aree altamente pericolose, mostrava una straordinaria dedizione al servizio ed eccezionali capacita' realizzative. L'elevatissima professionalita', l'elevatissima capacita' organizzativa e la conoscenza perfetta degli aspetti logistici che caratterizzano la sua figura di ufficiale gli consentivano di realizzare, nelle sedi di tutte le unita' dipendenti, strutture per il sostegno delle attivita' della brigata moderne, di elevatissima funzionalita' e pienamente adeguate alle esigenze delle operazioni "fuori area . Ogni volta che le circostanze e la delicatezza delle situazioni richiedevano approfondite conoscenze tecniche e capacita' professionali di elevatissimo livello, interveniva personalmente, indirizzando, sapientemente e con lucidissima visione degli obiettivi, le energie dei dipendenti. Professionista integerrimo, animato da profondi e nobili ideali, evidenziava la sua eccezionale esperienza in tutte le occasioni di confronto con il personale degli altri contingenti, nel quale suscitava incondizionata ammirazione. Il suo contributo dava grande lustro all'Esercito italiano, elevandone l'immagine nel contesto internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 19 marzo-14 ottobre 1997. Al ten. col. Aldo Di Nardo, nato il 1 settembre 1952 a Caserta, con la motivazione: "Capo cellula G7 del comando brigata multinazionale nord in Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione "constant guard , assolveva la sua funzione con eccezionale spirito di sacrificio e dedizione al servizio assolutamente rari. Cosciente del ruolo di primissimo piano ricoperto, operava con slancio e spirito di abnegazione ed in condizioni di estremo disagio ambientale e climatico. In particolare impostava e conduceva in modo lineare ed esemplare, sempre nel rispetto delle normative in vigore di cui e' profondo conoscitore, le procedure amministrative, meritando l'ammirazione ed il plauso di tutto il personale del contingente italiano per la celerita' e l'esattezza con cui garantiva la regolarita' di tutte le complesse problematiche amministrative. Le elevatissime qualita' professionali e le eccezionali capacita' organizzative che caratterizzavano la sua figura di ufficiale gli consentivano di realizzare nelle sedi di tutte le unita' dipendenti strutture di elevatissima funzionalita' e pienamente adeguate alle esigenze "fuori area , risultate indispensabili per il miglioramento di vita di tutto il contingente. Professionista di vaglia, creava nell'ambito della sua cellula un team di lavoro perfetto, che ha operato con serenita' d'animo, capacita' e indiscussa competenza. Brillante ufficiale e collaboratore di spicco che ha dato un contributo determinante per elevare l'immagine dell'Italia nel contesto internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 19 marzo-14 ottobre 1997. Al ten. col. Claudio Stefano Berto, nato il 26 agosto 1958 a Torino, con la motivazione: "Comandante del battaglione alpini "Susa nel corso dell'operazione "constant guard in Bosnia-Herzegovina, si prodigava senza risparmio di energie al fine di mantenere la propria unita' ad un elevatissimo livello di prontezza, sviluppando una intelligente opera di preparazione e di controllo di tutte le attivita'. Nel corso delle numerose e complesse operazioni condotte nella delicatissima area di Sarajevo-Pale, coordinava in maniera brillante ed estremamente efficace l'attivita' operativa delle dipendenti compagnie e dei rinforzi provenienti dagli altri contingenti, impegnandosi senza limite di tempo con eccezionale generosita', incurante dei rischi personali ed ottenendo risultati di straordinario valore. In particolare, in tutte le principali operazioni condotte nel settore della brigata, tra cui quella diretta a garantire la sicurezza del Papa nella sua visita a Sarajevo, quelle per il controllo della citta' durante le riunioni politiche ed, infine, quelle energiche e risolute per la confisca di materiali e mezzi alle etnie, evidenziava le sue eccezionali capacita' di pianificazione e la sua ancor piu' significativa capacita' di tradurre i piani in atti concreti e rispondenti. Tali brillanti qualita', congiunte ad uno spiccato buon senso, gli assicuravano il plauso sincero ed incondizionato delle maggiori autorita' civili e militari presenti nella zona d'operazioni. Esempio di altissima dedizione al dovere e straordinaria professionalita' che ha contribuito significativamente ad elevare il prestigio del reggimento e delle Forze armate italiane in ambito internazionale". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 20 gennaio-23 giugno 1997. |