Gazzetta n. 224 del 26 settembre 2001 (vai al sommario)
MINISTERO DELLA DIFESA
COMUNICATO
Conferimento di onorificenze al merito dell'Esercito

Con decreti 17 luglio 2000 sono state conferite le seguenti ricompense al merito dell'Esercito:
Croce d'oro
Al ten. col. Fausto Macor, nato il 5 dicembre 1953 a Udine, con la seguente motivazione: "Capo di stato maggiore della brigata multinazionale nord per il periodo dal 15 ottobre 1997 al 7 aprile 1998, nel quadro dell'operazione "Constant guard in Bosnia-Herzegovina assolveva il suo delicatissimo ed impegnativo incarico in maniera esemplare ed incisiva evidenziando somma perizia e competenza rarissima. Figura fondamentale ed insostituibile di tutto il contingente e punto di riferimento carismatico per il comando, riusciva con straordinaria professionalita' e grande acume, a gestire e coordinare complesse e delicatissime operazioni quali la "Secure beat , "Agora , "Bosanova , "Aladino , "Idefix ed innumerevoli "Teano . Professionista eccelso, con la sua grande determinazione, il suo raro senso del dovere e la sua autentica abnegazione, contribuiva a fare del contingente italiano una compagine compatta, decisa ed emergente, conquistando la stima incondizionata e la piena fiducia dei comandanti e dei comandi sovraordinati. Magnifica figura di uomo e di ufficiale di Stato maggiore e primario artefice del successo della missione italiana e del prestigio guadagnato dall'Esercito italiano nel contesto multinazionale della Bosnia-Herzegovina". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 1 ottobre 1997 - 7 aprile 1998.
Croce d'argento
Al col. Vincenzo Cardo, nato il 23 aprile 1953 a Chieti, con la seguente motivazione: "Comandante del 3o reggimento Alpini del contingente Italfor, per il periodo dal 18 agosto 1997 al 18 febbraio 1998, nel contesto dell'operazione "Constant guard in Bosnia-Herzegovina, operava diuturnamente alla testa dei suoi uomini e poneva in atto, nel proprio reparto, un'accurata e capillare organizzazione interna che gli consentiva di fronteggiare con immediata reattivita' e con sicurezza assoluta qualsiasi emergenza. In virtu' delle sue elevatissime qualita' umane e professionali, operando nel settore piu' sensibile di tutto il dispositivo divisionale, assolveva il compito ricevuto con somma perizia, rara competenza ed eccelso stile militare, meritando per se' e per i suoi uomini ripetute attestazione di stima dei comandanti sovraordinati. Magnifica figura di comandante previdente ed energico, profondamente animato da fede nel servizio e da entusiasmo nella quotidiana attivita', chiarissimo esempio di professionalita' e di alto senso del dovere che ha contribuito ad accrescere il prestigio dell'Esercito italiano nel contesto internazionale della Bosnia-Herzegovina". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 18 agosto 1997 - 18 febbraio 1998.
Al col. Giovanni Di Federico, nato il 17 novembre 1952 a Scurcola Marsicana (Aquila), con la seguente motivazione: "Comandante del 9o reggimento Alpini del contingente Italfor, nell'ambito dell'operazione "Constant guard in Bosnia-Herzegovina, dal 18 febbraio al 7 aprile 1998, operava con somma perizia, rara competenza ed eccelso stile militare ponendo in essere, nel proprio reparto un'accurata e capillare organizzazione interna che gli consentiva di fronteggiare, con immediata reattivita' e con sicurezza assoluta, qualsiasi emergenza. In virtu' delle sue elevatissime qualita' umane e professionali, operando nel settore piu' sensibile di tutto il dispositivo della divisione, assolveva il compito ricevuto in maniera esemplare, meritando per se' e per i suoi uomini ripetute attestazioni di stima dei comandanti sovraordinari. Magnifica figura di comandante previdente ed energico, profondamente animato di fede nel servizio e di entusiasmo nella quotidiana attivita', chiarissimo esempio di professionalita' e di alto senso del dovere, che ha contribuito ad accrescere il lustro ed il decoro dell'Esercito italiano nel contesto internazionale della Bosnia-Herzegovina". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 18 febbraio 1998 - 7 aprile 1998.
Al ten. Gianmarco Di Leo, nato il 21 luglio 1972, a S. Giovanni Rotondo (Foggia), con la seguente motivazione: "Comandante di plotone della 36a compagnia Alpini del battaglione Alpini "Susa inquadrato nel 3o reggimento Alpini della brigata multinazionale nord operante in Bosnia-Herzegovina nell'ambito dell'operazione "Constant guard , impiegava la sua unita' in servizio di guardia al sito di "Monte Trebevich , installazione radio televisiva di importanza strategica ai fini del conseguimento degli obiettivi perseguiti dal contingente multinazionale Sfor, con straordinaria perizia e determinazione. Adottando le procedure previste dalle regole d'ingaggio, egli si contrapponeva ad una folla di circa cento persone, di cui molte chiaramente armate e violente, ed impediva loro di occupare il sito, reagendo in maniera impeccabile, esplodendo in aria alcuni colpi di avvertimento ed attuando il dispositivo di difesa quale chiara indicazione della volonta' di garantire l'assolvimento del compito. Significativo esempio di comandante dotato di determinazione, lucidita' mentale e sprezzo del pericolo in presenza di forze avversarie preponderanti e determinate che ha contribuito ad elevare ai piu' alti livelli internazionali l'immagine ed il prestigio dell'Esercito italiano". - Sarajevo (Bosnia-Herzegovina), 18 agosto 1997 - 18 febbraio 1998.
 
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