Gazzetta n. 128 del 5 giugno 2001 (vai al sommario)
MINISTERO DELL' UNIVERSITA' E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
DECRETO 2 aprile 2001
Determinazione delle classi delle lauree specialistiche universitarie delle professioni sanitarie

IL MINISTRO DELL'UNIVERSITA'
E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA VISTA la legge 9 maggio 1989, n. 168; VISTO l'articolo 17, comma 95, della legge 15 maggio 1997, n. 127 e successive modificazioni; VISTO l'articolo 11, commi 1 e 2, della legge 19 novembre 1990, n. 341; VISTA la legge 19 ottobre 1999, n. 370, e in particolare l'articolo 6, commi 6 e 7; VISTO il decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509, e in particolare gli articoli 3, 4, 5, 6, 7 e 10; VISTI il decreto ministeriale 23 dicembre 1999 concernente la rideterminazione dei settori scientifico-disciplinari (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 3 del 5 gennaio 2000), e successiva rettifica (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 15 del 20 gennaio 2000), nonche' il decreto ministeriale 4 ottobre 2000 concernente la rideterminazione e l'aggiornamento dei settori scientifico-disciplinari e la definizione delle relative declaratorie (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 249 del 24 ottobre 2000); VISTO il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni e integrazioni; VISTA la legge 10 agosto 2000, n. 251; VISTO il decreto del Ministro della sanita', di concerto con il Ministro dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica, 29 marzo 2001 con il quale, in attuazione dell'articolo 6 della predetta legge 251/2000, sono state individuate e classificate le figure professionali sanitarie di cui agli articoli 1, 2, 3, 4 della stessa legge; VISTO il decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229; VISTO il decreto ministeriale 28 novembre 2000 recante la determinazione delle classi delle lauree specialistiche; CONSIDERATA l'esigenza di provvedere alla determinazione delle classi dei corsi di laurea specialistica delle professioni sanitarie ai sensi dell'articolo 17, comma 95, della legge n. 127/1997 e successive modificazioni, nonche' ai sensi del predetto decreto ministeriale n. 509/1999; VISTO il parere del CUN, reso nell'adunanza dell'8 febbraio 2001; VISTO il parere del CNSU, reso nell'adunanza del 6 febbraio 2001; VISTI i pareri della VII Commissione della Camera dei Deputati, reso il 7 marzo 2001, e della VII Commissione del Senato della Repubblica, reso l'8 marzo 2001;
DECRETA
Art. 1 1. Il presente decreto definisce, ai sensi dell'articolo 4 del decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509, le classi dei corsi di laurea specialistica di cui agli allegati da 1 a 4. 2. Le universita' procedono all'istituzione dei corsi di laurea specialistica individuando le classi di appartenenza ai sensi dell'articolo 9 del predetto decreto ministeriale. 3. I regolamenti didattici di ateneo disciplinano gli ordinamenti didattici dei corsi di studio, in conformita' alle disposizioni del decreto ministeriale di cui al comma 1 e del presente decreto, a decorrere dalla data di pubblicazione di quest'ultimo nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
 
Art. 2 1. I corsi di laurea specialistica afferenti alle classi di cui al presente decreto sono istituiti e attivati dalle facolta' di Medicina e Chirurgia con il concorso, ove previsto dallo specifico profilo formativo, di altre facolta'. La formazione prevista dai predetti corsi avviene nelle Aziende ospedaliero-universitarie, nelle Aziende ospedaliere, negli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico ovvero presso altre strutture del Servizio sanitario nazionale e istituzioni private accreditate a norma del decreto ministeriale 24 settembre 1997 e successive modificazioni. A tal fine sono stipulati appositi protocolli di intesa tra le regioni e le universita', a norma dell'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo n. 502/1992 e successive modificazioni. 2. I corsi di laurea specialistica finalizzati alla formazione delle figure nell'ambito dell'educazione professionale (Classe 2/S) e nell'ambito della prevenzione nell'ambiente e dei luoghi di lavoro (Classe 4/S) sono istituiti e attivati dagli atenei con il concorso di piu' facolta', tra le quali e' comunque ricompresa la facolta' di Medicina e Chirurgia, sulla base di specifiche norme del regolamento didattico di ateneo che ne disciplinano il funzionamento.
 
Art. 3 1. Le competenti strutture didattiche determinano, con il regolamento didattico del corso di laurea specialistica, l'elenco degli insegnamenti e delle altre attivita' formative di cui all'articolo 12, comma 2, del decreto ministeriale n. 509/1999 secondo criteri di stretta funzionalita' con gli obiettivi formativi specifici del corso.
 
Art. 4 1. I regolamenti didattici di ateneo stabiliscono il numero di crediti da assegnare agli ambiti disciplinari per i quali il numero stesso non sia specificato nell'allegato. 2. Limitatamente alle attivita' formative caratterizzanti, qualora negli allegati siano indicati piu' di tre ambiti disciplinari per ciascuno dei quali non sia stato specificato il numero minimo dei relativi crediti, i regolamenti didattici di ateneo individuano per ciascun corso di laurea specialistica i settori scientifico-disciplinari afferenti ad almeno tre ambiti, funzionali alla specificita' del corso stesso, assegnando ai medesimi ambiti un numero adeguato di crediti. 3. I regolamenti didattici possono disporre l'impiego, tra le attivita' affini o integrative, degli ambiti disciplinari caratterizzanti non utilizzati, assicurando comunque il rispetto dei criteri di cui all'articolo 10, comma 1, lettera c), del decreto ministeriale n. 509/1999.
 
Art. 5 1. I regolamenti didattici dei corsi di laurea specialistica fissano i requisiti curricolari che devono essere posseduti per l'ammissione a ciascun corso di laurea specialistica, ai sensi degli articoli 6, comma 2; 9, comma 3; 12, comma 2, lettera c), del decreto ministeriale n. 509/1999. Eventuali integrazioni curricolari devono essere realizzate prima della verifica della preparazione individuale di cui al comma 2. 2. Il regolamento didattico di ateneo fissa le modalita' di verifica della adeguatezza della personale preparazione ai fini dell'ammissione al corso di laurea specialistica, ai sensi degli articoli 6, comma 2 e 11, comma 7, lettera e), del predetto decreto ministeriale. 3. Gli atenei, per i fini di cui ai commi 1 e 2, verificano il possesso dei requisiti curricolari e l'adeguatezza della personale preparazione del laureato con riferimento anche alle specifiche esperienze professionali, maturate in almeno cinque anni di attivita' lavorativa dipendente in strutture sanitarie accreditate, caratterizzate dall'esercizio di funzioni professionali proprie del titolo di laurea conseguito e coerenti con l'obiettivo del corso di laurea specialistica.
 
Art. 6 1. I crediti formativi universitari dei corsi di laurea specialistica di cui al presente decreto corrispondono a 25 ore di lavoro per studente.
 
Art. 7 1. Le universita' rilasciano i titoli di laurea specialistica con la denominazione della classe di appartenenza e del corso di laurea specialistica, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettera b), del decreto ministeriale n. 509/1999, assicurando che la denominazione di quest'ultimo corrisponda agli obiettivi formativi specifici del corso stesso. 2. I regolamenti didattici di ateneo e i regolamenti dei corsi di studio non possono prevedere denominazioni dei corsi di studio e dei relativi titoli che facciano riferimento a curricula, indirizzi, orientamenti o ad altre articolazioni interne dei medesimi corsi. Il presente decreto sara' inviato ai competenti organi di controllo e sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. ROMA, 2 aprile 2001
p. Il Ministro: Guerzoni

Registrato alla Corte dei conti il 9 maggio 2001 Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri dei servizi alla persona e dei beni culturali, registro n. 1, foglio n. 340

Numerazione e denominazione
delle classi delle lauree specialistiche

N° classe|Denominazione |Allegato ---------------------------------------------------------------------
|Classe delle lauree specialistiche nelle scienze |
1/S |infermieristiche e ostetriche | 1 ---------------------------------------------------------------------
|Classe delle lauree specialistiche nelle scienze |
2/S |delle professioni sanitarie della riabilitazione | 2 ---------------------------------------------------------------------
|Classe delle lauree specialistiche nelle scienze |
3/S |delle professioni sanitarie tecniche | 3 ---------------------------------------------------------------------
|Classe delle lauree specialistiche nelle scienze |
4/S |delle professioni sanitarie della prevenzione | 4
 
Allegato 1/S Classe 1/S CLASSE DELLE LAUREE SPECIALISTICHE NELLE
SCIENZE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE OBIETTIVI FORMATIVI QUALIFICANTI I laureati specialisti nella classe possiedono una formazione culturale e professionale avanzata per intervenire con elevate competenze nei processi assistenziali, gestionali, formativi e di ricerca in uno degli ambiti pertinenti alle diverse professioni sanitarie ricomprese nella classe (infermiere, ostetrica/o, infermiere pediatrico). I laureati specialisti che hanno acquisito le necessarie conoscenze scientifiche, i valori etici e le competenze professionali pertinenti alle professioni dell'infermiere e dell'ostetrica/o e hanno ulteriormente approfondito lo studio della disciplina e della ricerca specifica, alla fine del percorso formativo sono in grado di esprimere competenze avanzate di tipo assistenziale, educativo e preventivo in risposta ai problemi prioritari di salute della popolazione e ai problemi di qualita' dei servizi. In base alle conoscenze acquisite, sono in grado di tenere conto, nella programmazione e gestione del personale dell'area sanitaria, sia delle esigenze della collettivita', sia dello sviluppo di nuovi metodi di organizzazione del lavoro, sia dell'innovazione tecnologica ed informatica, anche con riferimento alle forme di teleassistenza o di teledidattica, sia della pianificazione ed organizzazione degli interventi pedagogico-formativi nonche' dell'omogeneizzazione degli standard operativi a quelli della Unione Europea. I laureati specialisti sviluppano, anche a seguito dell'esperienza maturata attraverso una adeguata attivita' professionale, un approccio integrato ai problemi organizzativi e gestionali delle professioni sanitarie, qualificato dalla padronanza delle tecniche e delle procedure del management sanitario, nel rispetto delle loro ed altrui competenze. Le conoscenze metodologiche acquisite consentono loro anche di intervenire nei processi formativi e di ricerca peculiari degli ambiti suddetti. Le competenze dei laureati specialisti nella classe comprendono: * rilevare e valutare criticamente l'evoluzione dei bisogni dell'assistenza pertinenti alla specifica figura professionale, anche nelle connotazioni legate al genere, ove richiesto; * progettare e intervenire operativamente in ordine a problemi assistenziali e organizzativi complessi; * programmare, gestire e valutare i servizi assistenziali nell'ottica del miglioramento della qualita' (pianificazione, organizzazione, direzione, controllo); * supervisionare l'assistenza pertinente alla specifica figura professionale e svolgere azioni di consulenza professionale; * applicare e valutare l'impatto di differenti modelli teorici nell'operativita' dell'assistenza; * progettare, realizzare e valutare interventi formativi; * sviluppare le capacita' di insegnamento per la specifica figura professionale nell'ambito delle attivita' tutoriali e di coordinamento del tirocinio nella formazione di base, complementare e permanente; * utilizzare i metodi e gli strumenti della ricerca, pertinenti alla figura professionale, nelle aree clinico-assistenziali, nell'organizzazione e nella formazione; * analizzare criticamente gli aspetti etici correlati all'assistenza e a problemi multiprofessionali e multiculturali. Le strutture didattiche devono pertanto individuare e costruire, mediante l'opportuna selezione degli ambiti disciplinari delle attivita' formative caratterizzanti, nonche' dei correlati settori scientifico-disciplinari di carattere direttamente professionalizzante, gli specifici percorsi formativi delle professioni sanitarie ricomprese nella classe, riservando all'ambito disciplinare proprio di ciascuna professione sanitaria non meno di 50 CFU. I laureati specialisti nella classe, in funzione dei suddetti percorsi formativi, devono aver maturato nel corso di laurea esperienze formative caratterizzanti corrispondenti al relativo profilo professionale, cosi' come definito dai decreti del Ministero della sanita'. In particolare i laureati: nell'ambito professionale dell'infermieristica, secondo quanto previsto dal D.M. Ministero della sanita' 14 settembre 1994, n. 739 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di assumersi responsabilita', dal punto di vista tecnico, relazionale ed educativo, dell'assistenza infermieristica generale in risposta ai problemi di salute della persona (uomini e donne, secondo le rispettive specificita' ed esigenze legate al genere) e della collettivita' e sotto il profilo preventivo, curativo, palliativo e riabilitativo, con riferimento alla prevenzione delle malattie, all'assistenza dei malati e dei disabili di tutte le eta' e all'educazione sanitaria; di partecipare all'identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettivita'; di identificare i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettivita' e formulare i relativi obiettivi; di pianificare, gestire e valutare l'intervento assistenziale infermieristico; di garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; di agire sia individualmente che in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali, avvalendosi, ove necessario, dell'opera del personale di supporto; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, nel territorio e nell'assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o libero-professionale; di contribuire alla formazione del personale di supporto e concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca; nell'ambito professionale della ostetricia, secondo quanto previsto dal D.M. 14 settembre 1994, n. 740 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di assistere e consigliare la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, condurre e portare a termine parti eutocici con propria responsabilita' e prestare assistenza al neonato; per quanto di loro competenza, di partecipare ad interventi di educazione sanitaria e sessuale sia nell'ambito della famiglia che nella comunita'; alla preparazione psicoprofilattica al parto; alla preparazione e all'assistenza ad interventi ginecologici; alla prevenzione e all'accertamento dei tumori della sfera genitale femminile; ai programmi di assistenza materna e neonatale; di gestire, nel rispetto dell'etica professionale, come membri dell'equipe sanitaria, gli interventi assistenziali di loro competenza; di individuare situazioni potenzialmente patologiche che richiedono l'intervento medico e di praticare, ove occorra, le relative misure di particolare emergenza; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale; di contribuire alla formazione del personale di supporto e concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca; di assumersi responsabilita', dal punto di vista tecnico, relazionale ed educativo, dell'assistenza infermieristica generale in risposta ai problemi di salute della persona (uomini e donne, secondo le rispettive specificita' ed esigenze legate al genere) e della collettivita' e sotto il profilo preventivo, curativo, palliativo e riabilitativo; nell'ambito professionale dell'infermieristica pediatrica, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 17 gennaio 1997, n. 70 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di assumersi responsabilita' dal punto di vista tecnico, relazionale, educativo dell'assistenza infermieristica pediatrica sotto il profilo preventivo, curativo, palliativo e riabilitativo; di prevenire le malattie, assistere i malati e i disabili in eta' evolutiva e provvedere all'educazione sanitaria; di partecipare all'identificazione dei bisogni di salute fisica e psichica del neonato, del bambino, dell'adolescente, della famiglia; di identificare i bisogni di assistenza infermieristica pediatrica e formulare i relativi obiettivi; di pianificare, condurre e valutare l'intervento assistenziale, infermieristico, pediatrico; di partecipare ad interventi di educazione sanitaria sia nell'ambito della famiglia che della comunita', alla cura di individui sani in eta' evolutiva nel quadro di programmi di promozione della salute e prevenzione delle malattie e degli incidenti, all'assistenza ambulatoriale, domiciliare e ospedaliera dei neonati, all'assistenza ambulatoriale, domiciliare e ospedaliera dei soggetti di eta' inferiore a 18 anni, affetti da malattie acute e croniche, alla cura degli individui in eta' adolescenziale nel quadro dei programmi di prevenzione e supporto socio-sanitario; di garantire la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; di agire sia individualmente sia in collaborazione con gli operatori sanitari e sociali, avvalendosi, ove necessario, dell'opera del personale di supporto per l'espletamento delle loro funzioni; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, nel territorio e nell'assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o libero-professionale; di contribuire alla formazione del personale di supporto e concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale. I laureati specialisti nella classe acquisiscono, nell'intero percorso formativo proprio delle singole professioni, la capacita' di: * analizzare i problemi di salute di una comunita' e le risposte dei servizi sanitari e socio-assistenziali ai principali bisogni dei cittadini; * apprendere le conoscenze necessarie per la comprensione dei fenomeni biologici, dei principali meccanismi di funzionamento degli organi ed apparati, le conoscenze sull'ereditarieta' e sui fenomeni fisiologici, anche in correlazione con le dimensioni psicologiche, sociali ed ambientali della malattia; * comprendere i fondamenti della fisiopatologia applicabili alle diverse situazioni cliniche, anche in relazione a parametri diagnostici; * identificare i bisogni di assistenza della persona e della collettivita' e formulare i relativi obiettivi; * apprendere i principi culturali e professionali di base, che orientano il processo, la concettualita', il pensiero diagnostico, l'agire nei confronti della persona assistita e della collettivita', iniziando ad applicare questi principi in esperienze presso strutture sanitarie e assistenziali accreditate; * identificare bisogni fisici, psicologici e sociali e diagnosticare le necessita' di aiuto delle persone di diverse eta', cultura e stato di salute nei vari ambiti sociali, integrando le conoscenze teoriche con quelle pratiche, e rispondere ad esse; * valutare le manifestazioni cliniche connesse al decorso delle principali malattie, al trattamento, alle abitudini di vita, alle reazioni alla malattia, all'ospedalizzazione, agli interventi assistenziali; * pianificare, fornire e valutare l'assistenza rivolta a persone sane e malate, sia in ospedale che nella comunita', promuovendo stili di vita positivi per la salute e adottando sistemi di assistenza orientati all'autogestione e all'autocura; * realizzare interventi assistenziali pianificati e garantire l'applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche, nel rispetto dei principi scientifici adattandole alla persona assistita, in relazione ai diversi problemi prioritari di salute e nei diversi settori operativi; * monitorare, prevenire e affrontare situazioni critiche relative all'aggravamento clinico e/o psicologico della persona assistita, attivando tempestivamente anche altri professionisti; * dimostrare capacita' di stabilire e mantenere relazioni di aiuto con la persona assistita, con la sua famiglia, applicando le conoscenze fondamentali delle dinamiche relazionali; * prendere decisioni assistenziali in coerenza con le dimensioni legali, etiche e deontologiche che regolano l'organizzazione sanitaria e la responsabilita' professionale; * identificare i bisogni di assistenza che richiedono competenze preventive, assistenziali, riabilitative e palliative in settori specialistici in eta' pediatrica, adulta e geriatrica; * riconoscere le principali reazioni della persona alla malattia, alla sofferenza e all'ospedalizzazione rispettando le differenze comportamentali legate alla cultura di appartenenza; * contribuire ad organizzare l'assistenza, nell'ambito della specifica professione, attraverso la definizione di priorita', l'utilizzo appropriato delle risorse a disposizione, delegando ai collaboratori le attivita' di competenza, assicurando continuita' e qualita' assistenziale; * applicare i risultati di ricerche pertinenti per migliorare la qualita' dell'assistenza; * utilizzare strumenti e metodologie di valutazione e revisione della qualita' dell'assistenza; * dimostrare capacita' didattiche orientate alla formazione del personale di supporto e al tutorato degli studenti in tirocinio; * riconoscere e rispettare il ruolo e le competenze proprie e degli altri operatori dell'equipe assistenziale, stabilendo relazioni collaborative; * interagire e collaborare attivamente con equipe interprofessionali al fine di programmare e gestire interventi assistenziali multidimensionali in eta' pediatrica, adulta e geriatrica; * acquisire il metodo per lo studio indipendente e la formazione permanente; * effettuare una ricerca bibliografica; * effettuare criticamente la lettura di articoli scientifici; * raggiungere un elevato livello di conoscenza sia scritta che parlata di almeno una lingua della Unione Europea; * acquisire competenze informatiche utili alla gestione dei sistemi informativi dei servizi, ma anche alla propria autoformazione. Al termine del corso di studi, i laureati specialisti nella classe, nell'ambito della specifica figura professionale, sono in grado di: * comprendere, attraverso i metodi epidemiologici, i bisogni sanitari della comunita' e i fattori socio-culturali che li influenzano ai fini della programmazione dei servizi; * costruire, sulla base dell'analisi dei problemi di salute e dell'offerta dei servizi, un sistema di standard assistenziali e di competenza professionale; * applicare i fondamenti metodologici della ricerca scientifica all'assistenza, all'organizzazione dei servizi pertinenti e alla ricerca; * approfondire e sviluppare l'analisi storico-filosofica del pensiero assistenziale; * approfondire i fondamenti teorici disciplinari al fine di analizzarli criticamente, produrre modelli interpretativi, orientare la ricerca e l'assistenza pertinente; * approfondire il processo decisionale per una soluzione efficace di problemi assistenziali e organizzativi; * analizzare i principali approcci metodologici relativi ai sistemi di classificazione dei fenomeni di interesse pertinenti; * approfondire e rielaborare i principi e le tecniche della relazione di aiuto e della conduzione dei gruppi; * approfondire le conoscenze delle influenze socio-culturali e biopsichiche sul comportamento umano come base per una migliore comprensione di se' e degli altri; * progettare e rendere operativi modelli assistenziali innovativi basati su risultati di ricerca per la prevenzione e gestione dei problemi prioritari di salute della comunita'; * supervisionare l'assistenza pertinente e fornire consulenza professionale, utilizzando informazioni di comprovata evidenza scientifica, un approccio globale e personalizzato alle diverse esigenze degli utenti, applicando i modelli teorici e promuovendo il confronto multiprofessionale; * progettare ed attuare modelli di organizzazione dei servizi infermieristici o ostetrici nell'ambito dei servizi sanitari; * progettare e coordinare interventi organizzativi e gestionali diversificati, finalizzati allo sviluppo di una efficace ed efficiente azione professionale; * negoziare, selezionare, assegnare le risorse del personale tecnico in relazione agli standard di competenza professionale e a carichi di lavoro delle specifiche aree assistenziali; * valutare le competenze del personale per accrescerne le potenzialita' professionali; * contribuire alla definizione di un piano sistematico di miglioramento continuo della qualita' e definire standard e indicatori condivisi per la valutazione dell'assistenza pertinente; * progettare percorsi formativi di base, specializzanti e di formazione continua pertinenti ai bisogni dei destinatari e correlati ai problemi di salute e dei servizi; * sviluppare l'insegnamento disciplinare infermieristico o infermieristico pediatrico ostetrico; * sviluppare l'analisi storico filosofica del pensiero assistenziale infermieristico o infermieristico pediatrico o ostetrico; * applicare le cognizioni fondamentali dei valori etico deontologici del rapporto tra la persona, la malattia, le istituzioni sanitarie e gli operatori al fine di sviluppare le capacita' di giudizio etico e di assunzione delle responsabilita'; * sperimentare strategie e interventi orientati alla complessita' relazionale dell'assistenza pertinente alla specifica figura professionale e ai processi di educazione alla salute; * gestire gruppi di lavoro e strategie per favorire processi di integrazione multiprofessionali ed organizzativi; * approfondire i modelli di apprendimento dall'esperienza per condurre processi di formazione professionalizzante; * approfondire l'applicazione di modelli e strumenti di valutazione dei processi di apprendimento, dell'efficacia didattica e dell'impatto della formazione sui servizi; * applicare, in relazione allo specifico contesto operativo, metodologie didattiche formali e tutoriali; * progettare e realizzare, in collaborazione con altri professionisti, interventi educativi e di sostegno del singolo e della comunita' per l'autogestione e il controllo dei fattori di rischio e dei problemi di salute; * identificare specifici problemi e aree di ricerca in ambito clinico, organizzativo e formativo; * verificare l'applicazione dei risultati di ricerca in funzione del continuo miglioramento di qualita' dell'assistenza; * sviluppare la ricerca e l'insegnamento riguardo a specifici ambiti della disciplina pertinente alla specifica figura professionale e dell'assistenza; * analizzare l'evoluzione e i cambiamenti dei sistemi sanitari; * approfondire le strategie di gestione del personale e i sistemi di valutazione dei carichi di lavoro; * approfondire i sistemi di valutazione e di accreditamento professionale. I regolamenti didattici di ateneo determinano, con riferimento all'articolo 5, comma 3, del decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509, la frazione dell'impegno orario complessivo riservato allo studio o alle altre attivita' formative di tipo individuale in funzione degli obiettivi specifici della formazione avanzata e dello svolgimento di attivita' formative ad elevato contenuto sperimentale o pratico, nel rispetto delle apposite direttive dell'Unione Europea.
----> Vedere tabelle da pag. 48 a pag. 50 <----
 
Allegato 2/S Classe 2/S CLASSE DELLE LAUREE SPECIALISTICHE NELLE
SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE OBIETTIVI FORMATIVI QUALIFICANTI I laureati specialisti nella classe possiedono una formazione culturale e professionale avanzata per intervenire con elevate competenze nei processi assistenziali, gestionali, formativi e di ricerca in uno degli ambiti pertinenti alle diverse professioni sanitarie ricomprese nella classe (podologo, fisioterapista, logopedista, ortottista - assistente di oftalmologia, terapista della neuro e psicomotricita' dell'eta' evolutiva, tecnico dell'educazione e della riabilitazione psichiatrica e psicosociale, terapista occupazionale, educatore professionale). I laureati specialisti che hanno acquisito le necessarie conoscenze scientifiche, i valori etici e le competenze professionali pertinenti alle professioni nell'ambito riabilitativo e hanno ulteriormente approfondito lo studio della disciplina e della ricerca specifica, alla fine del percorso formativo sono in grado di esprimere competenze avanzate di tipo assistenziale, educativo e preventivo in risposta ai problemi prioritari di salute della popolazione in eta' pediatrica, adulta e geriatrica e ai problemi di qualita' dei servizi. In base alle conoscenze acquisite, sono in grado di tenere conto, nella programmazione e gestione del personale dell'area sanitaria, sia delle esigenze della collettivita', sia dello sviluppo di nuovi metodi di organizzazione del lavoro, sia dell'innovazione tecnologica ed informatica, anche con riferimento alle forme di teleassistenza o di teledidattica, sia della pianificazione ed organizzazione degli interventi pedagogico-formativi nonche' dell'omogeneizzazione degli standard operativi a quelli della Unione Europea. I laureati specialisti sviluppano, anche a seguito dell'esperienza maturata attraverso una adeguata attivita' professionale, un approccio integrato ai problemi organizzativi e gestionali delle professioni sanitarie, qualificato dalla padronanza delle tecniche e delle procedure del management sanitario, nel rispetto delle loro ed altrui competenze. Le conoscenze metodologiche acquisite consentono loro anche di intervenire nei processi formativi e di ricerca peculiari degli ambiti suddetti. Le competenze dei laureati specialisti nella classe comprendono: * applicare le conoscenze di base delle scienze pertinenti alla specifica figura professionale necessarie per assumere decisioni relative all'organizzazione e gestione dei servizi sanitari erogati da personale con funzioni riabilitative dell'area medica, all'interno di strutture sanitarie di complessita' bassa, media o alta; * utilizzare le competenze di economia sanitaria e di organizzazione aziendale necessarie per l'organizzazione dei servizi sanitari e per la gestione delle risorse umane e tecnologiche disponibili, valutando il rapporto costi/benefici; * supervisionare specifici settori dell'organizzazione sanitaria per la riabilitazione; * utilizzare i metodi e gli strumenti della ricerca nell'area dell'organizzazione dei servizi sanitari; * applicare e valutare l'impatto di differenti modelli teorici nell'operativita' dell'organizzazione e gestione dei servizi sanitari; * programmare l'ottimizzazione dei vari tipi di risorse (umane, tecnologiche, informative, finanziarie) di cui dispongono le strutture sanitarie di bassa, media e alta complessita'; * progettare e realizzare interventi formativi per l'aggiornamento e la formazione permanente afferente alle strutture sanitarie di riferimento; * sviluppare le capacita' di insegnamento per la specifica figura professionale nell'ambito delle attivita' tutoriali e di coordinamento del tirocinio nella formazione di base, complementare e permanente; * comunicare con chiarezza su problematiche di tipo organizzativo e sanitario con i propri collaboratori e con gli utenti; * analizzare criticamente gli aspetti etici e deontologici delle professioni dell'area sanitaria, anche in una prospettiva di integrazione multi-professionale. Le strutture didattiche devono pertanto individuare e costruire, mediante l'opportuna selezione degli ambiti disciplinari delle attivita' formative caratterizzanti, nonche' dei correlati settori scientifico-disciplinari di carattere specificatamente professionalizzante, gli specifici percorsi formativi delle professioni sanitarie ricomprese nella classe, riservando all'ambito disciplinare proprio di ciascuna professione sanitaria non meno di 50 CFU. I laureati specialisti nella classe, in funzione dei suddetti percorsi formativi, devono aver maturato nel corso di laurea esperienze formative caratterizzanti corrispondenti al relativo profilo professionale, cosi' come definito dai decreti del Ministero della sanita'. In particolare i laureati: nell'ambito professionale della podologia, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 14 settembre 1994, n. 666 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di trattare direttamente, nel rispetto della normativa vigente, dopo esame obiettivo del piede, con metodi incruenti, ortesici ed idromassoterapici, le callosita', le unghie ipertrofiche, deformi e incarnite, nonche' il piede doloroso; su prescrizione medica, di prevenire e svolgere la medicazione delle ulcerazioni delle verruche del piede e assistere, anche ai fini dell'educazione sanitaria, i soggetti portatori di malattie a rischio; di individuare e segnalare al medico le sospette condizioni patologiche che richiedono un approfondimento diagnostico o un intervento terapeutico; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale; nell'ambito professionale della fisioterapia, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 14 settembre 1994, n. 741 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di svolgere, in via autonoma o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricita', delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita; di elaborare, in riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell'ambito delle loro competenze, anche in equipe multidisciplinare, la definizione del programma di riabilitazione volto all'individuazione ed al superamento del bisogno di salute del disabile; di praticare autonomamente attivita' terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilita' motorie, psicomotorie e cognitive utilizzando terapie fisiche, manuali, massoterapiche e occupazionali; di proporre l'adozione di protesi ed ausili, addestrarne all'uso e verificarne l'efficacia; di verificare le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale; di svolgere attivita' di studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi sanitari ed in quelli dove si richiedono le loro competenze professionali; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale; nell'ambito professionale della logopedia, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 14 settembre 1994, n. 742 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di svolgere la loro attivita' nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della comunicazione in eta' evolutiva, adulta e geriatrica, per l'educazione e rieducazione di tutte le patologie che provocano disturbi della voce, della parola, del linguaggio orale e scritto e degli handicap comunicativi; di elaborare, in riferimento alla diagnosi ed alla prescrizione del medico, nell'ambito delle loro competenze, anche in equipe multidisciplinare, il bilancio logopedico volto all'individuazione ed al superamento del bisogno di salute del disabile; di praticare autonomamente attivita' terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilita' comunicative e cognitive, utilizzando terapie logopediche di abilitazione e riabilitazione della comunicazione e del linguaggio, verbali e non verbali; di proporre l'adozione di ausili, addestrarne all'uso e verificarne l'efficacia; di svolgere attivita' di studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi sanitari ed in quelli dove si richiedono le loro competenze professionali; di verificare le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale; nell'ambito professionale della ortottica ed assistenza oftalmologica, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 14 settembre 1994, n. 743 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di trattare, su prescrizione del medico, i disturbi motori e sensoriali della visione ed effettuano le tecniche di semeiologia strumentale-oftalmologica; di assumersi responsabilita' nell'organizzazione, nella pianificazione e nella qualita' degli atti professionali svolti nell'ambito delle loro mansioni; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale; nell'ambito professionale della terapia della neuro e psicomotricita' dell'eta' evolutiva, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 17 gennaio 1997, n. 56 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di svolgere, in collaborazione con l'equipe multiprofessionale di neuropsichiatria infantile e in collaborazione con le altre discipline dell'area pediatrica, gli interventi di prevenzione, terapia e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, nelle aree della neuro-psicomotricita', della neuropsicologia e della psicopatologia dello sviluppo; in riferimento alle diagnosi e alle prescrizioni mediche, nell'ambito delle specifiche competenze, di adattare gli interventi terapeutici alle peculiari caratteristiche dei pazienti in eta' evolutiva con quadri clinici multiformi che si modificano nel tempo in relazione alle funzioni emergenti; di individuare ed elaborare, nell'equipe multiprofessionale, il programma di prevenzione, di terapia e riabilitazione volto al superamento del bisogno di salute del bambino con disabilita' dello sviluppo; di attuare interventi terapeutici e riabilitativi nei disturbi percettivo-motori, neurocognitivi e nei disturbi di simbolizzazione e di interazione del bambino fin dalla nascita; di attuare procedure rivolte all'inserimento dei soggetti portatori di disabilita' e di handicap neuro-psicomotorio e cognitivo; di collaborare all'interno dell'equipe multiprofessionale con gli operatori scolastici per l'attuazione della prevenzione, della diagnosi funzionale e del profilo dinamico-funzionale del piano educativo individualizzato; di svolgere attivita' terapeutica per le disabilita' neuro-psicomotorie, psicomotorie e neuropsicologiche in eta' evolutiva utilizzando tecniche specifiche per fascia d'eta' e per singoli stadi di sviluppo; di attuare procedure di valutazione dell'interrelazione tra funzioni affettive, funzioni cognitive e funzioni motorie per ogni singolo disturbo neurologico, neuropsicologico e psicopatologico dell'eta' evolutiva; di identificare il bisogno e realizzare il bilancio diagnostico e terapeutico tra rappresentazione somatica e vissuto corporeo e tra potenzialita' funzionali generali e relazione oggettuale; di elaborare e realizzare il programma terapeutico che utilizza schemi e progetti neuromotori come atti mentali e come strumenti cognitivi e meta-cognitivi; di utilizzare altresi' la dinamica corporea come integrazione delle funzioni mentali e delle relazioni interpersonali; di verificare l'adozione di protersi e di ausili rispetto ai compensi neuropsicologici e al rischio psicopatologico; di partecipare alla riabilitazione funzionale in tutte le patologie acute e croniche dell'infanzia; di documentare le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata secondo gli obiettivi di recupero funzionale e le caratteristiche proprie delle patologie che si modificano in rapporto allo sviluppo; di svolgere attivita' di studio, di didattica e di ricerca specifica applicata, e di consulenza professionale, nei servizi sanitari e nei luoghi in cui si richiede la loro competenza professionale; di contribuire alla formazione del personale di supporto e concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale; nell'ambito professionale delle tecniche della riabilitazione psichiatrica, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' del 29 marzo 2001 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di svolgere, nell'ambito di un progetto terapeutico elaborato in un equipe multidisciplinare, interventi riabilitativi ed educativi sui soggetti con disabilita' psichica, di collaborare alla valutazione della disabilita' psichica e delle potenzialita' del soggetto, analizzare bisogni e istanze evolutive e rivela le risorse del contesto familiare e socio-ambientale, collaborare all'identificazione degli obiettivi formativo-terapeuci e di riabilitazione psichiatrica nonche' alla formulazione dello specifico programma di intervento mirato al recupero e allo sviluppo del soggetto in trattamento; di attuare interventi volti all'abilitazione/riabilitazione dei soggetti alla cura di se' e alle relazioni interpersonali di varia complessita' nonche', ove possibile, ad un'attivita' lavorativa; di operare nel contesto della prevenzione primaria sul territorio, al fine di promuovere lo sviluppo delle relazioni di rete, per favorire l'accoglienza e la gestione delle situazioni a rischio di patologie manifestate; di operare sulle famiglie e sul contesto sociale dei soggetti, allo scopo di favorirne il reinserimento nella comunita'; di collaborare alla valutazione degli esiti del programma di abilitazione e riabilitazione nei singoli soggetti, in relazione agli obiettivi prefissati; di contribuire alla formazione del personale di supporto e di concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture e servizi sanitari pubblici o privati, in regime di dipendenza o libero-professionale; nell'ambito professionale della terapia occupazionale, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 17 gennaio 1997, n. 136 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di operare nell'ambito della prevenzione, cura e riabilitazione dei soggetti affetti da malattie e disordini fisici, psichici sia con disabilita' temporanee che permanenti, utilizzando attivita' espressive, manuali-rappresentative, ludiche, della vita quotidiana; in riferimento alla diagnosi ed alle prescrizioni del medico, nell'ambito delle loro competenze ed in collaborazione con altre figure socio-sanitarie, di effettuare una valutazione funzionale e psicologica del soggetto ed elaborare, anche in equipe multidisciplinare, la definizione del programma riabilitativo, volto all'individuazione ed al superamento dei bisogni del disabile ed al suo avviamento verso l'autonomia personale nell'ambiente di vita quotidiana e nel tessuto sociale; di trattare condizioni fisiche, psichiche e psichiatriche, temporanee o permanenti, rivolgendosi a pazienti di tutte le eta'; di utilizzare attivita' sia individuali che di gruppo, promuovendo il recupero e l'uso ottimale di funzioni finalizzate al reinserimento, all'adattamento e all'integrazione dell'individuo nel proprio ambiente personale, domestico e sociale; di individuare ed esaltare gli aspetti motivazionali e le potenzialita' di adattamento dell'individuo, proprie della specificita' terapeutica occupazionale; di partecipare alla scelta e all'ideazione di ortesi congiuntamente o in alternativa a specifici ausili; di proporre, ove necessario, modifiche dell'ambiente di vita e promuovere azioni educative verso il soggetto in trattamento, verso la famiglia e la collettivita'; di verificare le rispondenze tra la metodologia riabilitativa attuata e gli obiettivi di recupero funzionale e psicosociale; di svolgere attivita' di studio e ricerca, di didattica e di supporto in tutti gli ambiti in cui e' richiesta la loro specifica professionalita'; di contribuire alla formazione del personale di supporto e concorrono direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture socio-sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale; nell'ambito professionale dell'educazione professionale, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 8 ottobre 1998, n. 520 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di attuare specifici progetti educativi e riabilitativi, nell'ambito di un progetto terapeutico elaborato da un'equipe multidisciplinare, volti a uno sviluppo equilibrato della personalita' con obiettivi educativo/relazionali in un contesto di partecipazione e recupero alla vita quotidiana; di curare il positivo inserimento o reinserimento psico-sociale dei soggetti in difficolta'; di programmare, gestire e verificare interventi educativi mirati al recupero e allo sviluppo delle potenzialita' dei soggetti in difficolta' per il raggiungimento di livelli sempre piu' avanzati di autonomia; di contribuire a promuovere e organizzare strutture e risorse sociali e sanitarie, al fine di realizzare il progetto educativo integrato; di programmare, organizzare, gestire e verificare le loro attivita' professionali all'interno di servizi socio-sanitari e strutture socio-sanitarie-riabilitative e socio educative, in modo coordinato e integrato con altre figure professionali presenti nelle strutture, con il coinvolgimento diretto dei soggetti interessati e/o delle loro famiglie, dei gruppi, della collettivita'; di operare sulle famiglie e sul contesto sociale dei pazienti, allo scopo di favorire il reinserimento nella comunita'; di partecipare ad attivita' di studio, ricerca e documentazione finalizzate agli scopi sopra elencati; di contribuire alla formazione degli studenti e del personale di supporto e concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e all'educazione alla salute; di svolgere la loro attivita' professionale, nell'ambito delle loro competenze, in strutture e servizi socio-sanitari e socio-educativi pubblici o privati, sul territorio, nelle strutture residenziali e semiresidenziali in regime di dipendenza o libero professionale. I laureati specialisti nella classe acquisiscono, nell'intero percorso formativo proprio delle singole professioni, la capacita' di: * conoscere i principi dell'analisi economica e le nozioni di base dell'economia pubblica e aziendale; * conoscere in modo approfondito gli elementi essenziali dell'organizzazione aziendale con particolare riferimento all'ambito dei servizi sanitari; * conoscere i principi del diritto pubblico e del diritto amministrativo applicabili ai rapporti tra le amministrazioni e gli utenti coinvolti nei servizi sanitari; * conoscere gli elementi essenziali della gestione delle risorse umane, con particolare riferimento alle problematiche in ambito sanitario; * conoscere le principale tecniche di organizzazione aziendale e i processi di ottimizzazione dell'impiego di risorse umane, informatiche e tecnologiche; * applicare appropriatamente l'analisi organizzativa e il controllo di gestione e di spesa nelle strutture sanitarie; * verificare l'applicazione dei risultati delle attivita' di ricerca in funzione del miglioramento continuo della qualita' dell'assistenza; * effettuare correttamente l'analisi e la contabilita' dei costi per la gestione di strutture che erogano servizi sanitari di medio-alta complessita'; * applicare i metodi di analisi costi/efficacia, costi/utilita-benefici e i metodi di controllo di qualita'; * conoscere gli elementi metodologici essenziali dell'epidemiologia; * rilevare le variazioni di costi nei servizi sanitari in funzione della programmazione integrata e del controllo di gestione; * utilizzare in modo appropriato gli indicatori di efficacia e di efficienza dei servizi sanitari per specifiche patologie e gruppi di patologie; * individuare le componenti essenziali dei problemi organizzativi e gestionali del personale tecnico riabilitativo in strutture di media o alta complessita'; * conoscere le norme per la tutela della salute dei lavoratori (in particolare, di radioprotezione); * operare nel rispetto delle principali norme legislative che regolano l'organizzazione sanitaria, nonche' delle norme deontologiche e di responsabilita' professionale; * conoscere e applicare tecniche adeguate alla comunicazione individuale e di gruppo e alla gestione dei rapporti interpersonali con i pazienti e i loro familiari; * individuare i fattori di rischio ambientale, valutarne gli effetti sulla salute e predisporre interventi di tutela negli ambienti di lavoro; * approfondire le conoscenze sul funzionamento di servizi sanitari di altri paesi; * gestire gruppi di lavoro e applicare strategie appropriate per favorire i processi di integrazione multi professionale ed organizzativa; * acquisire il metodo per lo studio indipendente e la formazione permanente; * effettuare una ricerca bibliografica sistematica, anche attraverso banche dati, e i relativi aggiornamenti periodici; * effettuare criticamente la lettura di articoli scientifici; * sviluppare la ricerca e l'insegnamento, nonche' approfondire le strategie di gestione del personale riguardo alla specifica figura professionale; * raggiungere un elevato livello di conoscenza sia scritta che parlata di almeno una lingua della Unione Europea; * acquisire competenze informatiche utili alla gestione dei sistemi informatizzati dei servizi, e ai processi di autoformazione; * svolgere esperienze di tirocinio guidato presso servizi sanitari e formativi specialistici in Italia o all'estero, con progressiva assunzione di responsabilita' e di autonomia professionale. In particolare, i laureati specialisti nella classe, in funzione dei diversi percorsi formativi e delle pregresse esperienze lavorative, devono raggiungere le seguenti competenze: * collaborano con le altre figure professionali e con le amministrazioni preposte per ogni iniziativa finalizzata al miglioramento delle attivita' professionale del settore sanitario di propria competenza relativamente ai singoli ed alle collettivita', ai sistemi semplici e a quelli complessi di tipo riabilitativo; * progettano e curano l'aggiornamento della professionalita' dei laureati, assicurando loro la continua crescita tecnica e scientifica, nonche' il mantenimento di un elevato livello di motivazione personale; * garantiscono la continua ricaduta sul gruppo di lavoro dei piu' recenti metodi e strumenti forniti dal continuo sviluppo tecnologico e scientifico del settore, con particolare riferimento alle opportunita' offerte dalle applicazioni della bioingegneria, bioelettronica e bioinformatica alla riabilitazione; * curano lo sviluppo di progetti interdisciplinari ed interprofessionali di recupero e riabilitazione, relativi sia al singolo utente che a categorie di utenti; * partecipano, con funzioni di consulenti, alle iniziative per l'abbattimento delle barriere architettoniche; * curano le relazioni interpersonali nell'ambiente di lavoro, armonizzando il contributo delle diverse professionalita' impegnate nel campo della riabilitazione, evitando sovrapposizioni e ottimizzando il processo riabilitativo; * curano l'analisi costi/benefici delle diverse procedure riabilitative a fini di valutazione dell'efficacia e della durata dei benefici indotti; * mantengono costanti rapporti internazionali con le rispettive strutture sanitarie specie nella Unione Europea, allo scopo di favorire la massima omogeneizzazione dei livelli di intervento. I regolamenti didattici di ateneo determinano, con riferimento all'articolo 5, comma 3, del decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509, la frazione dell'impegno orario complessivo riservato allo studio o alle altre attivita' formative di tipo individuale in funzione degli obiettivi specifici della formazione avanzata e dello svolgimento di attivita' formative ad elevato contenuto sperimentale o pratico.
----> Vedere tabelle da pag. 56 a pag. 59 <----
 
Allegato 3/S Classe 3/S CLASSE DELLE LAUREE SPECIALISTICHE NELLE
SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE TECNICHE OBIETTIVI FORMATIVI QUALIFICANTI I laureati specialisti nella classe possiedono una formazione culturale e professionale avanzata per intervenire con elevate competenze nei processi assistenziali, gestionali, formativi e di ricerca in uno degli ambiti pertinenti alle diverse professioni sanitarie ricomprese nella classe (area tecnico-diagrostica: tecnico audiometrista, tecnico sanitario di laboratorio biomedico, tecnico sanitario di radiologia biomedica, tecnico di neurofiopatologia; area tecnico-assistenziale: tecnico ortopedico, tecnico audioprotesista, tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, igienista dentale). I laureati specialisti che hanno acquisito le necessarie conoscenze scientifiche, i valori etici e le competenze professionali pertinenti alle professioni nell'ambito tecnico-sanitario e hanno ulteriormente approfondito lo studio della disciplina e della ricerca specifica, alla fine del percorso formativo sono in grado di esprimere competenze avanzate di tipo assistenziale, educativo e preventivo in risposta ai problemi prioritari di salute della popolazione in eta' pediatrica, adulta e geriatrica e ai problemi di qualita' dei servizi. In base alle conoscenze acquisite, sono in grado di tenere conto, nella programmazione e gestione del personale dell'area sanitaria, sia delle esigenze della collettivita', sia dello sviluppo di nuovi metodi di organizzazione del lavoro, sia dell'innovazione tecnologica ed informatica, anche con riferimento alle forme di teleassistenza o di teledidattica, sia della pianificazione ed organizzazione degli interventi pedagogico-formativi nonche' dell'omogeneizzazione degli standard operativi a quelli della Unione Europea. I laureati specialisti sviluppano, anche a seguito dell'esperienza maturata attraverso una adeguata attivita' professionale, un approccio integrato ai problemi organizzativi e gestionali delle professioni sanitarie, qualificato dalla padronanza delle tecniche e delle procedure del management sanitario, nel rispetto delle loro ed altrui competenze. Le conoscenze metodologiche acquisite consentono loro anche di intervenire nei processi formativi e di ricerca peculiari degli ambiti suddetti. Le competenze dei laureati specialisti nella classe comprendono: * applicare le conoscenze di base delle scienze pertinenti alla specifica figura professionale necessarie per assumere decisioni relative all'organizzazione e gestione dei servizi sanitari erogati da personale con funzioni tecnico-sanitarie dell'area medica all'interno di strutture sanitarie di complessita' bassa, media o alta; * utilizzare le competenze di economia sanitaria e di organizzazione aziendale necessarie per l'organizzazione dei servizi sanitari e per la gestione delle risorse umane e tecnologiche disponibili, valutando il rapporto costi/benefici; * supervisionare specifici settori dell'organizzazione sanitaria per l'ambito tecnico-sanitario; * utilizzare i metodi e gli strumenti della ricerca nell'area dell'organizzazione dei servizi sanitari; * applicare e valutare l'impatto di differenti modelli teorici nell'operativita' dell'organizzazione e gestione dei servizi sanitari; * programmare l'ottimizzazione dei vari tipi di risorse (umane, tecnologiche, informative, finanziarie) di cui dispongono le strutture sanitarie di bassa, media e alta complessita'; * progettare e realizzare interventi formativi per l'aggiornamento e la formazione permanente afferente alle strutture sanitarie di riferimento; * sviluppare le capacita' di insegnamento per la specifica figura professionale nell'ambito delle attivita' tutoriali e di coordinamento del tirocinio nella formazione di base, complementare e permanente; * comunicare con chiarezza su problematiche di tipo organizzativo e sanitario con i propri collaboratori e con gli utenti; * analizzare criticamente gli aspetti etici e deontologici delle professioni dell'area sanitaria, anche in una prospettiva di integrazione multi-professionale. Le strutture didattiche devono pertanto individuare e costruire, mediante l'opportuna selezione degli ambiti disciplinari delle attivita' formative caratterizzanti, nonche' dei correlati settori scientifico-disciplinari di carattere direttamente professionalizzante, gli specifici percorsi formativi delle professioni sanitarie ricomprese nella classe, riservando all'ambito disciplinare proprio di ciascuna professione sanitaria non meno di 50 CFU. I laureati specialisti nella classe, in funzione dei suddetti percorsi formativi, devono aver maturato nel corso di laurea esperienze formative caratterizzanti corrispondenti al relativo profilo professionale, cosi' come definito dai decreti del Ministero della sanita'. In particolare i laureati: Area tecnico-diagnostica nell'ambito professionale delle tecniche audiometriche, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 14 settembre 1994, n. 667 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di svolgere la loro attivita' nella prevenzione, valutazione e riabilitazione delle patologie del sistema uditivo e vestibolare, nel rispetto delle attribuzioni e delle competenze diagnostico-terapeutiche del medico; di eseguire tutte le prove non invasive, psico-acustiche ed elettrofisiologiche di valutazione e misura del sistema uditivo e vestibolare e per la riabilitazione dell'handicap conseguente a patologia dell'apparato uditivo e vestibolare; di operare, su prescrizione del medico, mediante atti professionali che implicano la piena responsabilita' e la conseguente autonomia; di collaborare con altre figure professionali ai programmi di prevenzione e di riabilitazione delle sordita' utilizzando tecniche e metodologie strumentali e protesiche; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale; nell'ambito professionale delle tecniche diagnostiche di laboratorio biomedico, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 26 settembre 1994, n. 745 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di svolgere attivita' di laboratorio di analisi e di ricerca relative ad analisi biomediche e biotecnologiche ed in particolare di biochimica, di microbiologia e virologia, di farmacotossicologia, di immunologia, di patologia clinica, di ematologia, di citologia e di istopatologia; di svolgere con autonomia tecnico professionale le loro prestazioni lavorative in diretta collaborazione con il personale laureato di laboratorio preposto alle diverse responsabilita' operative di appartenenza; assumersi la responsabilita', nelle strutture di laboratorio, del corretto adempimento delle procedure analitiche e del loro operato, nell'ambito delle loro funzioni in applicazione dei protocolli di lavoro definiti dai dirigenti responsabili; di verificare la corrispondenza delle prestazioni erogate agli indicatori e standard predefiniti dal responsabile della struttura; di controllare e verificare il corretto funzionamento delle apparecchiature utilizzate, di provvedere alla manutenzione ordinaria ed alla eventuale eliminazione di piccoli inconvenienti; di partecipare alla programmazione e organizzazione del lavoro nell'ambito della struttura in cui operano; di svolgere la loro attivita' in strutture di laboratorio pubbliche e private, autorizzate secondo la normativa vigente, in rapporto di dipendenza o libero-professionale; di contribuire alla formazione del personale di supporto e di concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca; nell'ambito professionale delle tecniche diagnostiche per immagini e radioterapia, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 26 settembre 1994, n. 746 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di assumersi la responsabilita' degli atti di loro competenza, espletando indagini e prestazioni radiologiche, nel rispetto delle norme di radioprotezione previste dall'Unione Europea, di svolgere, in conformita' a quanto disposto dalla legge 31 gennaio 1983, n. 25, in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, su prescrizione medica tutti gli interventi che richiedono l'uso di sorgenti di radiazioni ionizzanti, sia artificiali che naturali, di energie termiche, ultrasoniche, di risonanza magnetica nucleare nonche' gli interventi per la protezionistica fisica o dosimetrica; di partecipare alla programmazione e organizzazione del lavoro nell'ambito della struttura in cui operano nel rispetto delle loro competenze; di programmare e gestire l'erogazione di prestazioni polivalenti di loro competenza in collaborazione diretta con il medico radiodiagnosta, con il medico nucleare, con il medico radioterapista e con il fisico sanitario, secondo protocolli diagnostici e terapeutici preventivamente definiti dal responsabile della struttura; assumersi la responsabilita' degli atti di loro competenza, in particolare controllando il corretto funzionamento delle apparecchiature loro affidate, provvedendo alla eliminazione di inconvenienti di modesta entita' e attuando programmi di verifica e controllo a garanzia della qualita' secondo indicatori e standard predefiniti; di svolgere la loro attivita' nelle strutture sanitarie pubbliche o private, in rapporto di dipendenza o libero professionale; di contribuire alla formazione del personale di supporto e concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca; nell'ambito professionale delle tecniche di diagnostica neurofisiopatologica, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 15 marzo 1995, n. 183 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di svolgere la loro attivita' nell'ambito della diagnosi delle patologie del sistema nervoso, applicando direttamente, su prescrizione medica, le metodiche diagnostiche specifiche in campo neurologico e neurochirurgico (elettroencefalografia, elettroneuromiografia, poligrafia, potenziali evocati, ultrasuoni); di applicare le metodiche piu' idonee per la registrazione dei fenomeni bioelettrici, con diretto intervento sul paziente e sulle apparecchiature ai fini della realizzazione di un programma di lavoro diagnostico-strumentale o di ricerca neurofisiologica predisposto in stretta collaborazione con il medico specialista; di gestire compiutamente il lavoro di raccolta e di ottimizzazione delle varie metodiche diagnostiche, sulle quali, su richiesta devono redarre un rapporto descrittivo sotto l'aspetto tecnico; assumersi dirette responsabilita' nell'applicazione e nel risultato finale della metodica diagnostica utilizzata; di impiegare metodiche diagnostico-strumentali per l'accertamento dell'attivita' elettrocerebrale ai fini clinici e/o medico-legali; di provvedere alla predisposizione e controllo della strumentazione delle apparecchiature in dotazione; di esercitare la loro attivita' in strutture sanitarie pubbliche e private, in regime di dipendenza o libero professionale. Area tecnico-assistenziale nell'ambito professionale delle tecniche ortopediche, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 14 settembre 1994, n. 665 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di operare, su prescrizione medica e successivo collaudo, la costruzione e/o adattamento, applicazione e fornitura di protesi, ortesi e di ausili sostitutivi, correttivi e di sostegno dell'apparato locomotore, di natura funzionale ed estetica, di tipo meccanico o che utilizzano l'energia esterna o energia mista corporea ed esterna, mediante rilevamento diretto sul paziente di misure e modelli; di addestrare, nell'ambito delle loro competenze, il disabile all'uso delle protesi e delle ortesi applicate; di svolgere, in collaborazione con il medico, assistenza tecnica per la fornitura, la sostituzione e la riparazione delle protesi e delle ortesi applicate; di collaborare con altre figure professionali al trattamento multidisciplinare previsto nel piano di riabilitazione; di assumersi la responsabilita' dell'organizzazione, pianificazione e qualita' degli atti professionali svolti nell'ambito delle loro mansioni; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale; nell'ambito professionale della audioprotesi, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 14 settembre 1994, n. 668 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di svolgere la loro attivita' nella fornitura, adattamento e controllo dei presidi protesici per la prevenzione e correzione dei deficit uditivi; di operare su prescrizione del medico mediante atti professionali che implicano la piena responsabilita' e la conseguente autonomia, di applicare presidi protesici mediante il rilievo dell'impronta del condotto uditivo esterno, costruire e applicare chiocciole o altri sistemi di accoppiamento acustico e somministrare prove di valutazione protesica; di collaborare con altre figure professionali ai programmi di prevenzione e di riabilitazione delle sordita' mediante la fornitura di presidi protesici e l'addestramento al loro uso; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale; nell'ambito professionale della tecnica della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 27 luglio 1998, n. 316 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di provvedere alla conduzione e manutenzione delle apparecchiature relative alle tecniche di circolazione extracorporea ed alle tecniche di emodinamica; di coadiuvare, alle loro mansioni di natura tecnica, il personale medico negli ambienti idonei fornendo indicazioni essenziali o condurre, sempre sotto indicazione medica, apparecchiature finalizzate alla diagnostica emodinamica o vicariati le funzioni cardiocircolatorie; di pianificare, gestire e valutare quanto necessario per il buon funzionamento delle apparecchiature di cui sono responsabili; di garantire la corretta applicazione delle tecniche di supporto richieste; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale; di contribuire alla formazione del personale di supporto e concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al profilo professionale e alla ricerca nelle materie di loro competenza; nell'ambito professionale dell'igiene dentale, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 15 marzo 1999, n. 137 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di svolgere, su indicazione degli odontoiatri e dei medici chirurghi legittimati all'esercizio dell'odontoiatria, compiti relativi alla prevenzione delle affezioni orodentali; di svolgere attivita' di educazione sanitaria dentale e partecipare a progetti di prevenzione primaria nell'ambito del sistema sanitario pubblico; di collaborare alla compilazione della cartella clinica odontostomatologica e di occuparsi della raccolta di dati tecnico-statistici; di provvedere all'ablazione del tartaro e alla levigatura delle radici nonche' all'applicazione topica dei vari mezzi profilattici; di provvedere all'istruzione sulle varie metodiche di igiene orale e sull'uso dei mezzi diagnostici idonei ad evidenziare placca batterica e patina dentale motivando l'esigenza dei controlli clinici periodici; di indicare le norme di un'alimentazione razionale ai fini della tutela della salute dentale; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale, su indicazione degli odontoiatri e dei medici chirurghi legittimati all'esercizio dell'odontoiatria; nell'ambito professionale della dietistica, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 14 settembre 1994, n. 744 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di operare per tutte le attivita' finalizzate alla corretta applicazione dell'alimentazione e della nutrizione ivi compresi gli aspetti educativi e di collaborazione all'attuazione delle politiche alimentari, nel rispetto della normativa vigente; di organizzare e coordinare le attivita' specifiche relative all'alimentazione in generale e alla dietetica in particolare; di collaborare con gli organi preposti alla tutela dell'aspetto igienico sanitario del servizio di alimentazione; di elaborare, formulare ed attuare le diete prescritte dal medico e controllarne l'accettabilita' da parte del paziente; di collaborare con altre figure al trattamento multidisciplinare dei disturbi del comportamento alimentare; di studiare ed elaborare la composizione di razioni alimentari atte a soddisfare i bisogni nutrizionali di gruppi di popolazione e pianificare l'organizzazione dei servizi di alimentazione di comunita' di sani e di malati; di svolgere attivita' didattico-educativa e di informazione finalizzate alla diffusione di principi di alimentazione corretta, tale da consentire il recupero e il mantenimento di un buono stato di salute del singolo, di collettivita' e di gruppi di popolazione; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale. I laureati specialisti nella classe acquisiscono, nell'intero percorso formativo proprio delle singole professioni, la capacita' di: * conoscere i principi dell'analisi economica e le nozioni di base dell'economia pubblica e aziendale; * conoscere in modo approfondito gli elementi essenziali dell'organizzazione aziendale con particolare riferimento all'ambito dei servizi sanitari; * conoscere i principi del diritto pubblico e del diritto amministrativo applicabili ai rapporti tra le amministrazioni e gli utenti coinvolti nei servizi sanitari; * conoscere gli elementi essenziali della gestione delle risorse umane, con particolare riferimento alle problematiche in ambito sanitario; * conoscere le principale tecniche di organizzazione aziendale e i processi di ottimizzazione dell'impiego di risorse umane, informatiche e tecnologiche; * applicare appropriatamente l'analisi organizzativa e il controllo di gestione e di spesa nelle strutture sanitarie; * verificare l'applicazione dei risultati delle attivita' di ricerca in funzione del miglioramento continuo della qualita' dell'assistenza; * effettuare correttamente l'analisi e la contabilita' dei costi per la gestione di strutture che erogano servizi sanitari di medio-alta complessita'; * applicare i metodi di analisi costi/efficacia, costi/utilita-benefici e i metodi di controllo di qualita'; * conoscere gli elementi metodologici essenziali dell'epidemiologia; * rilevare le variazioni di costi nei servizi sanitari in funzione della programmazione integrata e del controllo di gestione; * utilizzare in modo appropriato gli indicatori di efficacia e di efficienza dei servizi sanitari per specifiche patologie e gruppi di patologie; * individuare le componenti essenziali dei problemi organizzativi e gestionali del personale tecnico sanitario in strutture di media o alta complessita'; * conoscere le norme per la tutela della salute dei lavoratori (in particolare, di radioprotezione); * operare nel rispetto delle principali norme legislative che regolano l'organizzazione sanitaria, nonche' delle norme deontologiche e di responsabilita' professionale; * conoscere e applicare tecniche adeguate alla comunicazione individuale e di gruppo e alla gestione dei rapporti interpersonali con i pazienti e i loro familiari; * individuare i fattori di rischio ambientale, valutarne gli effetti sulla salute e predisporre interventi di tutela negli ambienti di lavoro; * approfondire le conoscenze sul funzionamento di servizi sanitari di altri paesi; * gestire gruppi di lavoro e applicare strategie appropriate per favorire i processi di integrazione multi professionale ed organizzativa; * acquisire il metodo per lo studio indipendente e la formazione permanente; * effettuare una ricerca bibliografica sistematica, anche attraverso banche dati, e i relativi aggiornamenti periodici; * effettuare criticamente la lettura di articoli scientifici; * sviluppare la ricerca e l'insegnamento, nonche' approfondire le strategie di gestione del personale riguardo alla specifica figura professionale; * raggiungere un elevato livello di conoscenza sia scritta che parlata di almeno una lingua della Unione Europea; * acquisire competenze informatiche utili alla gestione dei sistemi informatizzati dei servizi, e ai processi di autoformazione; * svolgere esperienze di tirocinio guidato presso servizi sanitari e formativi specialistici in Italia o all'estero, con progressiva assunzione di responsabilita' e di autonomia professionale. In particolare, i laureati specialisti nella classe, in funzione dei diversi percorsi formativi e delle pregresse esperienze lavorative, devono raggiungere le seguenti competenze: Nell'ambito dell' area tecnico-assistenziale * collaborano con le altre figure professionali e con le amministrazioni preposte per ogni iniziativa finalizzata al miglioramento delle attivita' professionali del settore sanitario di loro competenza, relativamente ai singoli ed alle collettivita', ai sistemi semplici e a quelli complessi di organizzazione dell'assistenza sanitaria diretta; * progettano, sperimentano e sviluppano procedure per l'integrazione tra l'assistenza ospedaliera, l'assistenza residenziale, quella domiciliare e quella ambulatoriale; * progettano, sperimentano e sviluppano modalita' di assistenza integrata e utilizzano procedure informatiche o di telecontrollo, per l'assistenza post-ospedaliera al paziente chirurgico, al paziente nefropatico, alla puerpera, al paziente geriatrico, etc, allo scopo di ridurre il disagio per il paziente ed i suoi familiari, mantenendo peraltro elevati standard assistenziali, oltre che per ridurre i costi della degenza ospedaliera; * progettano e dirigono iniziative nel campo dell'organizzazione e gestione delle residenze sanitarie assistite, raccordandosi con le altre figure professionali; * sviluppano modalita' di organizzazione dell'assistenza al malato terminale ispirate a criteri di uamanizzazione e razionalizzazione degli interventi; * curano l'organizzazione dei servizi di intervento immediato, anche mediante ambulanza; * pianificano le attivita' di assistenza diretta in caso di calamita' naturali, curando altresi' la formazione dei cittadini ai comportamenti da tenersi in queste circostanze; * curano le relazioni nell'ambiente di lavoro, riducendo e prevenendo il burn-out o la perdita di motivazione professionale; * curano le relazioni tra le diverse figure professionali sanitarie, e tra queste e le amministrazioni; * curano e seguono la definizione e l'applicazione del manuale di procedura per il controllo di qualita'; * promuovono interventi di educazione sanitaria a livello scolastico e nei luoghi di lavoro; * mantengono costanti rapporti internazionali con le rispettive strutture sociosanitarie specie nella Unione Europea, allo scopo di favorire la massima omogeneizzazione dei livelli di intervento. Nell'ambito dell' area tecnico-diagnostica * collaborano con le altre figure professionali e con le amministrazioni preposte per ogni iniziativa finalizzata al miglioramento delle attivita' professionali del settore sanitario di propria competenza relativamente ai singoli ed alle collettivita', ai sistemi semplici e a quelli complessi di organizzazione sanitaria; * progettano e curano l'aggiornamento della professionalita' dei laureati, assicurando loro la continua crescita tecnica e scientifica, nonche' il mantenimento di un elevato livello di motivazione personale: * curano il sistema di controllo di qualita', seguendo in particolare l'applicazione e l'aggiornamento del manuale delle procedure; * progettano e sviluppano l'automazione nei processi diagnostici, avendo altresi' cura della tutela della professionalita' specifica del singolo operatore; * elaborano, progettano e sviluppano proposte per aumentare la sicurezza degli operatori ed eventualmente dei pazienti; * curano il conseguimento o il mantenimento dell'eventuale certificazione di qualita'; * curano l'aggiornamento tecnico del personale e la qualita' dell'ambiente di lavoro, favorendo lo sviluppo tra i vari professionisti di dinamiche interpersonali che promuovano la produttivita' senza indurre demotivazione o dequalificazione; * curano la rotazione del personale tecnico tra diverse funzioni o linee diagnostiche, quando cio' sia funzionale alla migliore valorizzazione del personale stesso; * curano la formazione continua e l'aggiornamento del personale; * collaborano all'analisi costi/benefici delle diverse procedure analitiche e diagnostiche; * mantengono costanti rapporti internazionali con le rispettive strutture sociosanitarie specie nella Unione Europea, allo scopo di favorire la massima omogeneizzazione dei livelli di intervento. I regolamenti didattici di ateneo determinano, con riferimento all'articolo 5, comma 3, del decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509, la frazione dell'impegno orario complessivo riservato allo studio o alle altre attivita' formative di tipo individuale in funzione degli obiettivi specifici della formazione avanzata e dello svolgimento di attivita' formative ad elevato contenuto sperimentale o pratico.
----> Vedere tabelle da pag. 66 a pag. 69 <----
 
Allegato 4/S Classe 4/S CLASSE DELLE LAUREE SPECIALISTICHE NELLE
SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE OBIETTIVI FORMATIVI QUALIFICANTI I laureati specialisti nella classe possiedono una formazione culturale e professionale avanzata per intervenire con elevate competenze nei processi assistenziali, gestionali, formativi e di ricerca in uno degli ambiti pertinenti alle diverse professioni sanitarie ricomprese nella classe (tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, assistente sanitario, dietista). I laureati specialisti che hanno acquisito le necessarie conoscenze scientifiche, i valori etici e le competenze professionali pertinenti alle professioni nell'ambito della prevenzione e hanno ulteriormente approfondito lo studio della disciplina e della ricerca specifica, alla fine del percorso formativo sono in grado di esprimere competenze avanzate di tipo assistenziale, educativo e preventivo in risposta ai problemi prioritari di salute della popolazione in eta' pediatrica, adulta e geriatrica e ai problemi di qualita' dei servizi. In base alle conoscenze acquisite, sono in grado di tenere conto, nella programmazione e gestione del personale dell'area sanitaria, sia delle esigenze della collettivita', sia dello sviluppo di nuovi metodi di organizzazione del lavoro, sia dell'innovazione tecnologica ed informatica, anche con riferimento alle forme di teleassistenza o di teledidattica, sia della pianificazione ed organizzazione degli interventi pedagogico-formativi nonche' dell'omogeneizzazione degli standard operativi a quelli della Unione Europea. I laureati specialisti sviluppano, anche a seguito dell'esperienza maturata attraverso una adeguata attivita' professionale, un approccio integrato ai problemi organizzativi e gestionali delle professioni sanitarie, qualificato dalla padronanza delle tecniche e delle procedure del management sanitario, nel rispetto delle loro ed altrui competenze. Le conoscenze metodologiche acquisite consentono loro anche di intervenire nei processi formativi e di ricerca peculiari degli ambiti suddetti. Le competenze dei laureati specialisti nella classe comprendono: * applicare le conoscenze di base delle scienze pertinenti alla specifica figura professionale necessarie per assumere decisioni relative all'organizzazione e gestione dei servizi sanitari erogati da personale con funzioni di prevenzione dell'area medica, all'interno di strutture sanitarie di complessita' bassa, media o alta; * utilizzare le competenze di economia sanitaria e di organizzazione aziendale necessarie per l'organizzazione dei servizi sanitari e per la gestione delle risorse umane e tecnologiche disponibili, valutando il rapporto costi/benefici; * supervisionare specifici settori dell'organizzazione sanitaria per la prevenzione; * utilizzare i metodi e gli strumenti della ricerca nell'area dell'organizzazione dei servizi sanitari; * applicare e valutare l'impatto di differenti modelli teorici nell'operativita' dell'organizzazione e gestione dei servizi sanitari; * programmare l'ottimizzazione dei vari tipi di risorse (umane, tecnologiche, informative, finanziarie) di cui dispongono le strutture sanitarie di bassa, media e alta complessita'; * progettare e realizzare interventi formativi per l'aggiornamento e la formazione permanente afferente alle strutture sanitarie di riferimento; * sviluppare le capacita' di insegnamento per la specifica figura professionale nell'ambito delle attivita' tutoriali e di coordinamento del tirocinio nella formazione di base, complementare e permanente; * comunicare con chiarezza su problematiche di tipo organizzativo e sanitario con i propri collaboratori e con gli utenti; * analizzare criticamente gli aspetti etici e deontologici delle professioni dell'area sanitaria, anche in una prospettiva di integrazione multi-professionale. Le strutture didattiche devono pertanto individuare e costruire, mediante l'opportuna selezione degli ambiti disciplinari delle attivita' formative caratterizzanti, nonche' dei correlati settori scientifico-disciplinari di carattere direttamente professionalizzante, gli specifici percorsi formativi delle professioni sanitarie ricomprese nella classe, riservando all'ambito disciplinare proprio di ciascuna professione sanitaria non meno di 50 CFU. I laureati specialisti nella classe, in funzione dei suddetti percorsi formativi, devono aver maturato nel corso di laurea esperienze formative caratterizzanti corrispondenti al relativo profilo professionale, cosi' come definito dai decreti del Ministero della sanita'. In particolare i laureati: nell'ambito professionale della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministro della sanita' 17 gennaio 1997, n. 58 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di assumersi la responsabilita', nell'ambito delle loro competenze, di tutte le attivita' di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene di sanita' pubblica e veterinaria; di operare nei servizi con compiti ispettivi e di vigilanza, essendo, nei limiti delle loro attribuzioni, ufficiali di polizia giudiziaria; di svolgere attivita' istruttoria, finalizzata al rilascio di autorizzazioni o di nulla osta tecnico-sanitari per attivita' soggette a controllo; di istruire, determinare, contestare e notificare le irregolarita' rilevate e formulare pareri nell'ambito delle loro competenze; di vigilare e controllare gli ambienti di vita e di lavoro e valutare la necessita' di effettuare accertamenti ed inchieste per infortuni e malattie professionali; di vigilare e controllare la rispondenza delle strutture e degli ambienti in relazione alle attivita' ad esse connesse e le condizioni di sicurezza degli impianti; di vigilare e controllare la qualita' degli alimenti e bevande destinati all'alimentazione dalla produzione al consumo e valutare la necessita' di procedere a successive indagini specialistiche; di vigilare e controllare l'igiene e sanita' veterinaria, nell'ambito delle loro competenze, e valutare la necessita' di procedere a successive indagini; di vigilare e controllare i prodotti cosmetici; di collaborare con l'amministrazione giudiziaria per indagini sui reati contro il patrimonio ambientale, sulle condizioni di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e sugli alimenti; di vigilare e controllare quant'altro previsto da leggi e regolamenti in materia di prevenzione sanitaria e ambientale, nell'ambito delle loro competenze; di svolgere con autonomia tecnico professionale le loro attivita' e collaborare con altre figure professionali all'attivita' di programmazione e di organizzazione del lavoro della struttura in cui operano; di assumersi la responsabilita' dell'organizzazione della pianificazione, dell'esecuzione e della qualita' degli atti svolti nell'esercizio della loro attivita' professionale; di partecipare ad attivita' di studio, didattica e consulenza professionale nei servizi sanitari e nei luoghi dove e' richiesta la loro competenza professionale; di contribuire alla formazione del personale e concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca; di svolgere la loro attivita' professionale, in regime di dipendenza o libero-professionale, nell'ambito del servizio sanitario nazionale, presso tutti i servizi di prevenzione, controllo e vigilanza previsti dalla normativa vigente; nell'ambito professionale dell'assistenza sanitaria, secondo quanto previsto dal D.M. del Ministero della sanita' 17 gennaio 1997, n. 69 e successive modificazioni ed integrazioni, devono essere in grado di supervisionare alla prevenzione, alla promozione ed all'educazione per la salute, rivolgendosi alla persona, alla famiglia e alla collettivita'; di individuare i bisogni di salute e le priorita' di intervento preventivo, educativo e di recupero; di identificare i bisogni di salute sulla base dei dati epidemiologici e socio-culturali; di individuare i fattori biologici e sociali di rischio e assumersi la responsabilita' dell'attuazione e della soluzione e degli interventi che rientrano nell'ambito delle loro competenze; di progettare, programmare, attuare e valutare gli interventi di educazione alla salute in tutte le fasi della vita della persona; di collaborare alla definizione delle metodologie di comunicazione, ai programmi ed a campagne per la promozione e l'educazione sanitaria; di concorrere alla formazione e all'aggiornamento degli operatori sanitari e scolastici per quanto concerne la metodologia dell'educazione sanitaria; di intervenire nei programmi di pianificazione familiare e di educazione sanitaria, sessuale e socio-affettiva; di attuare interventi specifici di sostegno alla famiglia, di attivare risorse di rete anche in collaborazione con i medici di medicina generale ed altri operatori sul territorio e partecipare ai programmi di terapia per la famiglia; di sorvegliare, per quanto di loro competenza, le condizioni igienico-sanitarie nelle famiglie, nelle scuole e nelle comunita' assistite e controllare l'igiene dell'ambiente e del rischio infettivo; di relazionare e verbalizzare alle autorita' competenti e proporre soluzioni operative; di operare nell'ambito dei centri congiuntamente o in alternativa con i servizi di educazione alla salute, negli uffici di relazione con il pubblico; di collaborare, per quanto di loro competenza, agli interventi di promozione ed educazione alla salute nelle scuole; di partecipare alle iniziative di valutazione e miglioramento della qualita' delle prestazioni dei servizi sanitari rilevando, in particolare, i livelli di gradimento da parte degli utenti; di concorrere alle iniziative dirette alla tutela dei diritti dei cittadini con particolare riferimento alla promozione della salute; di partecipare alle attivita' organizzate in forma dipartimentale, sia distrettuali che ospedaliere, con funzioni di raccordo interprofessionale, con particolare riguardo ai dipartimenti destinati a dare attuazione ai progetti-obiettivo individuati dalla programmazione sanitaria nazionale, regionale e locale; di svolgere le loro funzioni con autonomia professionale anche mediante l'uso di tecniche e strumenti specifici; di svolgere attivita' didattico-formativa e di consulenza nei servizi, ove richiesta la loro competenza professionale; di agire sia individualmente sia in collaborazione con altri operatori sanitari, sociali e scolastici, avvalendosi, ove necessario, dell'opera del personale di supporto; di contribuire alla formazione del personale di supporto e concorrere direttamente all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale; di svolgere la loro attivita' professionale in strutture, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale. I laureati specialisti nella classe acquisiscono, nell'intero percorso formativo proprio delle singole professioni, la capacita' di: * conoscere i principi dell'analisi economica e le nozioni di base dell'economia pubblica e aziendale; * conoscere in modo approfondito gli elementi essenziali dell'organizzazione aziendale con particolare riferimento all'ambito dei servizi sanitari; * conoscere i principi del diritto pubblico e del diritto amministrativo applicabili ai rapporti tra le amministrazioni e gli utenti coinvolti nei servizi sanitari; * conoscere gli elementi essenziali della gestione delle risorse umane, con particolare riferimento alle problematiche in ambito sanitario; * conoscere le principale tecniche di organizzazione aziendale e i processi di ottimizzazione dell'impiego di risorse umane, informatiche e tecnologiche; * applicare appropriatamente l'analisi organizzativa e il controllo di gestione e di spesa nelle strutture sanitarie; * verificare l'applicazione dei risultati delle attivita' di ricerca in funzione del miglioramento continuo della qualita' dell'assistenza; * effettuare correttamente l'analisi e la contabilita' dei costi per la gestione di strutture che erogano servizi sanitari di medio-alta complessita'; * applicare i metodi di analisi costi/efficacia, costi/utilita-benefici e i metodi di controllo di qualita'; * conoscere gli elementi metodologici essenziali dell'epidemiologia; * rilevare le variazioni di costi nei servizi sanitari in funzione della programmazione integrata e del controllo di gestione; * utilizzare in modo appropriato gli indicatori di efficacia e di efficienza dei servizi sanitari per specifiche patologie e gruppi di patologie; * individuare le componenti essenziali dei problemi organizzativi e gestionali del personale sanitario della prevenzione in strutture di media o alta complessita'; * conoscere le norme per la tutela della salute dei lavoratori (in particolare, di radioprotezione); * operare nel rispetto delle principali norme legislative che regolano l'organizzazione sanitaria, nonche' delle norme deontologiche e di responsabilita' professionale; * conoscere e applicare tecniche adeguate alla comunicazione individuale e di gruppo e alla gestione dei rapporti interpersonali con i pazienti e i loro familiari; * individuare i fattori di rischio ambientale, valutarne gli effetti sulla salute e predisporre interventi di tutela negli ambienti di lavoro; * approfondire le conoscenze sul funzionamento di servizi sanitari di altri paesi; * gestire gruppi di lavoro e applicare strategie appropriate per favorire i processi di integrazione multi professionale ed organizzativa; * acquisire il metodo per lo studio indipendente e la formazione permanente; * effettuare una ricerca bibliografica sistematica, anche attraverso banche dati, e i relativi aggiornamenti periodici; * effettuare criticamente la lettura di articoli scientifici; * sviluppare la ricerca e l'insegnamento, nonche' approfondire le strategie di gestione del personale riguardo alla specifica figura professionale; * raggiungere un elevato livello di conoscenza sia scritta che parlata di almeno una lingua della Unione Europea; * acquisire competenze informatiche utili alla gestione dei sistemi informatizzati dei servizi, e ai processi di autoformazione; * svolgere esperienze di tirocinio guidato presso servizi sanitari e formativi specialistici in Italia o all'estero, con progressiva assunzione di responsabilita' e di autonomia professionale. In particolare, i laureati specialisti nella classe, in funzione dei diversi percorsi formativi e delle pregresse esperienze lavorative, devono raggiungere le seguenti competenze: * collaborano con le altre figure professionali e con le amministrazioni preposte per ogni iniziativa finalizzata al miglioramento delle attivita' professionali del settore sanitario di propria competenza relativamente ai singoli ed alle collettivita', ai sistemi semplici e a quelli complessi di prevenzione e di assistenza territoriale; * progettano e curano l'aggiornamento della professionalita' dei laureati, assicurando loro la continua crescita tecnica e scientifica, nonche' il mantenimento di un elevato livello di motivazione personale; * partecipano al controllo della sindrome del burnt-out, mettendo in opera iniziative atte a mantenere elevata soddisfazione lavorativa; * pianificano ed organizzano, garantendone altresi' la gestione, procedure integrate, interdisciplinari ed interprofessionali, di intervento sanitario di prevenzione e di assistenza territoriale; * cooperano alla progettazione di strutture edilizie specificamente dedicate; * curano l'organizzazione del lavoro, facilitando il mantenimento di elevanti livelli di cooperazione interprofessionale; * mettono in opera iniziative di coinvolgimento anche delle famiglie e di altri gruppi sociali, atte a favorire lo sviluppo di una sempre maggiore consapevolezza sociale delle problematiche della prevenzione e della assistenza ed educazione sanitaria; * mantengono costanti rapporti internazionali con le rispettive strutture sociosanitarie specie nella Unione Europea, allo scopo di favorire la massima omogeneizzazione dei livelli di intervento. I regolamenti didattici di ateneo determinano, con riferimento all'articolo 5, comma 3, del decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509, la frazione dell'impegno orario complessivo riservato allo studio o alle altre attivita' formative di tipo individuale in funzione degli obiettivi specifici della formazione avanzata e dello svolgimento di attivita' formative ad elevato contenuto sperimentale o pratico.
----> Vedere tabelle da pag. 73 a pag. 76 <----
 
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