| Gazzetta n. 19 del 24 gennaio 2001 (vai al sommario) |  
| CONFERENZA UNIFICATA (ART. 8 DEL D.LGS. 28 AGOSTO 1997, N. 281) |  
| COMUNICATO  |  
| Accordo  tra  il  Ministro del lavoro e della previdenza sociale e le regioni,  province,  province  autonome  di Trento e Bolzano, comuni, comunita'  montane sulle linee guida per la definizione di azioni per l'avvio  della  funzionalita' dei servizi all'impiego. (Sancito dalla Conferenza Unificata nella seduta del 26 ottobre 2000). |  
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    Le   presenti   linee  guida  seguono  "l'Accordo  sancito  dalla Conferenza  Unificata  Stato-Regioni"  dei 16 dicembre 1999, relativo all'individuazione degli standard minimi di funzionamento dei servizi pubblici  per  l'impiego,  e  costituiscono un ulteriore strumento di accompagnamento  al processo di decentramento amministrativo definito dal decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469.    Le   stesse  forniscono,  altresi',  elementi  necessari  per  la definizione  e  la  realizzazione  dei  "Masterplan"  dei servizi per l'impiego,   strumento   di   progettazione  coordinata,  finalizzato all'adeguata allocazione delle risorse del fondo sociale europeo (ob. 1  e  ob. 3), in relazione all'obiettivo di sostegno alla riforma dei Servizi   all'impiego,   cosi'   come   prevista   nei  documenti  di programmazione 2000/2006 del FSE dell'Italia Asse A.    Le  linee  guida  sono  emanate, previo il confronto con le parti sociali maggiormente  rappresentative,  nell'esercizio  del potere di coordinamento,  promozione e indirizzo dell'Amministrazione Centrale, in  coerenza  con  il  decreto  legislativo  21 aprile  2000, n. 181, recante  disposizioni  per agevolare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro e con il regolamento di riforma sul collocamento ordinario, in  corso  di  adozione.  La  direzione  generale  per  l'impiego  ne continuera'  a  concordare, nell'ambito del Master Plan, l'attuazione d'intesa con regioni e province. Introduzione e obiettivi dei servizi per l'impiego.    Per  la definizione delle azioni da avviare per il raggiungimento di  un sistema efficiente ed efficace di servizi all'impiego, occorre precisare  in  primo  luogo  l'insieme di funzioni e di obiettivi dei servizi   stessi,   per   poi  articolare  un'analisi  delle  risorse disponibili  su base regionale e provinciale che costituisca il punto di   partenza   da   cui   muovere   per  azioni  di  valorizzazione, implementazione, integrazione ed ottimizzazione delle risorse date.    I   servizi   all'impiego,   oltre   alle   prestazioni  di  base (accoglienza  e  gestione delle procedure amministrative), hanno come finalita':      A)  la  facilitazione  dell'incontro  tra domanda ed offerta di lavoro;      B) la prevenzione dei fenomeni di disoccupazione;      C)  l'allargamento  della partecipazione al mercato del lavoro, in   particolare   attraverso   una maggiore   partecipazione   della manodopera  femminile  e  di  altri  segmenti sotto rappresentati nel mercato del lavoro.    Le  strutture  territoriali,  che  costituiscono le articolazioni operative  dei sistema decentrato dei servizi all'impiego, cosi' come individuate  dall'articolo  4  del  decreto  legislativo n. 469/1997, devono  essere  in  grado  di fornire i servizi corrispondenti, sulla base  delle  scelte  di  indirizzo  espresse  ai  diversi  livelli di strategia  d'intervento (nazionale, regionale, provinciale, locale) e considerando  le  caratteristiche  specifiche  dei mercati del lavoro locali.  E',  pertanto,  essenziale l'organizzazione di un sistema in rete delle strutture informative che operano a livello territoriale.    Le  azioni  attraverso  le quali i SPI, in raccordo con i servizi locali  predisposti  per  la  gestione  delle  materie di istruzione, formazione e orientamento, potranno operare comprendono, per il primo ambito di obiettivi, l'attivazione di:      A) Intermediazione e facilitazione dell'incontro tra lavoratori e imprese:        strategie  di  sollecitazione ed esplicitazione della domanda di lavoro;        sistemi  di  informazione  mirata,  di  domanda  e offerta di lavoro   (gli   apparati   di   reperimento  e  di  diffusione  delle informazioni  appaiono come un ambito particolarmente cruciale per il successo di tutte le politiche di servizio);        sistemi  di  mediazione  tra  domanda  e offerta, comprese le attivita' di preselezione.      B)  Prevenzione  dei  fenomeni  di disoccupazione e adeguamento interventi   sia   individuali   che   per  gruppi  di  utenti  delle caratteristiche dell'offerta (occupabilita'):        questo  ambito  di  attivita'  comprende  l'orientamento,  ma anche,  ad  esempio,  azioni di promozione di esperienze di lavoro ed anche di autoimprenditorialita';        un'immediata   occasione   di   interventi  in  un'ottica  di prevenzione  e'  costituita  dalla  recente  decisione del Governo di alfabetizzazione  linguistica e informatica per i giovani disoccupati del sud;      C)  Allargamento  della  partecipazione  al  mercato del lavoro promovendo  l'occupabilita'  della forza lavoro, anche di quella piu' difficilmente collocabile, facendosi carico di:        indirizzare  le  persone  in cerca di lavoro verso esperienze (di  formazione  e  di  altre  politiche attive) che ne migliorino in prospettiva   le   probabilita'   di   impiego  e  che  prevengono  o contemperino  rischi  di  deterioramento  della  loro  impiegabilita' potenziale;        operare   affinche'   vengano   superati   gli   effetti   di scoraggiamento  della  forza  lavoro  in difficolta' di inserimento e vengano  valorizzate  occupazioni - specie nel settore dei servizi di prossimita'  - che siano orientate ad una maggiore compatibilita' tra vita  lavorativa  e  forme  -  anche  "intermedie"  -  di inserimento lavorativo.  I  target  principali  di  questo tipo di azioni sono le donne ed i lavoratori anziani;        promuovere  il  lavoro autonomo e gli strumenti di assistenza operativa a potenziali nuovi piccoli imprenditori anche incoraggiando l'autoimprenditorialita' e "l'associazionismo";        favorire  l'inserimento  dei  disabili attuando la riforma di cui alla legge n. 68/1999;        definire interventi specifici per altre categorie di soggetti in condizioni di svantaggio (es. immigrati e detenuti).    Dato  questo  quadro  di riferimento, e' opportuno programmare un insieme   di   azioni   finalizzate   al  miglioramento  strutturale, organizzativo  ed  al  rafforzamento delle risorse umane operanti nei SPI,  onde  predisporre  un  assetto  adeguato  ai  nuovi  compiti  e conseguire  standard  comuni  di funzionamento su tutto il territorio nazionale,  tali da prevenire fenomeni di disparita' territoriale, al fine  di  dare completa attuazione all'accordo sancito il 16 dicembre 1999 dalla Conferenza unificata "Stato-Regioni". 1. Aree di servizio.    Per  il  funzionamento  del  "Sistema  regionale  del servizi per l'impiego" sono da prevedere le seguenti aree d'intervento:      accoglienza;      adempimenti amministrativi;      mediazione domanda/offerta:        raccolta e diffusione informazioni;        reperimento, acquisizione e trattamento delle vacancies;        preselezione.      servizi all'offerta:        orientamento;        percorsi  di inserimento anche verso le azioni formative e di alternanza;        promozione  di  nuove  opportunita',  anche  fuori  area,  in particolare per i residenti nel Mezzogiorno;        promozione  di  pari  opportunita'  tra  uomini  e  donne nel mercato del lavoro.      servizi alla domanda:        progettazione  di  strategie  per  un  utilizzo diversificato delle  risorse  umane  sulla  base dell'esplicitazione dei fabbisogni professionali, occupazionali e formativi da parte delle imprese;        consulenza  sugli  incentivi  all'assunzione  e sulle diverse modalita' di rapporto di lavoro;        coadiuvare in particolare nelle aree oggetto degli interventi di programmazione negoziata, il reperimento della forza lavoro;        raccordo  progettuale  ed  operativo con le organizzazioni di imprese,  con  il  sistema  camerale  e gli sportelli unici di cui al d.Lgs. n. 112/1998.      servizi al territorio:        individuazione di nuovi bacini occupazionali;        raccordo  con  altre aree di intervento locale per facilitare la     conciliazione     tra     vita    lavorativa    ed    esigenze familiari/individuali.    Tutte  le  aree di servizio menzionate dovranno essere gestite in maniera  coordinata,  con  un  sistema  di condivisione delle risorse informative  ed operative. A tal fine operera' il Sistema Informativo Lavoro (SIL), quale assetto organizzativo istituzionale policentrico, in  cui convivono numerosi attori (MLPS, Regioni, Province), ciascuno titolare  dei  propri  livelli  di autonomia. Il ministero del lavoro dedichera',  pertanto,  ulteriori  fondi  a  tale  sistema, mentre le regioni valorizzeranno le opportunita' dei fondi strutturali.    Le   strutture   di  servizio,  inoltre,  dovrebbero  dotarsi  di aree/punti  di  riferimento per i quali siano consentiti l'utilizzo e la consultazione in autonomia da parte di un'utenza piu' attrezzata. 2. Azioni relative alla progettazione organizzativa.    Il  primo  campo  di intervento che occorre prevedere riguarda la progettazione  organizzativa,  volta sia all'efficienza della singola agenzia  che  alla sua integrazione funzionale con le altre strutture del  mercato del lavoro. Detta progettazione organizzativa si basa su una  preventiva  opera  di  analisi,  valorizzazione,  adeguamento ed integrazione delle risorse esistenti.    Le  azioni  relative  a  questa  fase  sono  individuabili tra le seguenti:      A - analisi della situazione da raggiungere:        analisi delle funzioni da svolgere;        analisi delle competenze professionali necessarie;        analisi delle dotazioni logistiche necessarie;        analisi delle fonti di dati da attivare;        analisi dei sistemi informativi da implementare;        analisi delle dotazioni tecnologiche necessarie;        analisi delle procedure da avviare.      B - analisi delle dotazioni di partenza:        ricognizione   ed   analisi  delle  competenze  professionali esistenti;        ricognizione ed analisi delle dotazioni logistiche;        ricognizione ed analisi delle fonti informative disponibili;        analisi delle dotazioni di elaborazione dati e di rete;        analisi della dotazione di tecnologie;        analisi dello stato delle procedure.      C  -  progettazione  organizzativa,  per la messa a punto di un piano  di  adeguamento tra le dotazioni disponibili e quelle ritenute necessarie  per  l'assolvimento  dei  compiti  prefigurati. In questo ambito  e'  in  molti  casi da prevedere l'acquisizione di consulenze finalizzate  a  migliorare  l'assetto organizzativo del servizi ed il controllo gestionale. 3.  Azioni  relative  all'adeguamento  delle  risorse  umane  e delle risorse strutturali.    Il  secondo  gruppo  di  interventi  riguarda le azioni che vanno predisposte  per  adeguare  le  caratteristiche delle risorse umane e quelle  delle  dotazioni  strutturali al volume ed alla tipologia dei compiti  che  ci  si  propone  di assolvere. Questo insieme di azioni viene svolto in conformita' con le indicazioni scaturite dall'analisi organizzativa.    Tra gli interventi che rientrano in questo gruppo si prevede:    A - nel campo delle risorse umane:      azioni  di  riqualificazione  ed aggiornamento degli operatori, finalizzate   a   poter   disporre   di   professionalita'   adeguate all'espletamento   delle   diverse   funzioni  di  SPI  (accoglienza, amministrazione,  consulenza  sulle  procedure, raccolta e diffusione delle  informazioni, archiviazione e trattamento dei dati, servizi di comunicazione   in   rete,  conduzione  di  colloqui  ed  interviste, orientamento,  preselezione, progettazione di percorsi di inserimento mirati,  organizzazione  di incontri e gestione di gruppi, consulenza imprenditoriale,   reperimento/acquisizione   e   trattamento   delle vacancies presso le imprese, consulenza sulla legislazione del lavoro nazionale   e  comunitaria,  anche  in  tema  di  pari  opportunita', consulenza sull'utilizzo degli incentivi, consulenza su altri servizi del territorio, attivita' di consulenza e acquisizione di servizi per auditing);  tale  azione,  nella maggior  parte  dei  casi, non sara' sufficiente  a  risolvere  nei modi adeguati le necessita' di risorse umane degli SPI;      ricorso  a  figure  professionali  specialistiche  al  fine  di rafforzare gli organici.    B - nel campo delle risorse strutturali:      acquisizione  di  attrezzature  ed  altri  supporti integrativi destinati   a  migliorare  la  funzionalita'  e  l'accoglienza  delle strutture;      aggiornamento ed integrazione delle banche-dati;      acquisizione  ed  integrazione  di attrezzature tecnologiche ed informatiche;      aggiornamento e messa a regime del sistema delle procedure. 4. Avvio dei servizi di base.    Il  terzo  momento  di  intervento  riguarda  la  messa  a regime ottimale  delle strutture territoriali, con particolare attenzione ai principali  target  di  utenza  da  servire.  A  questo  scopo  sara' necessario prevedere:      studi  finalizzati  alla  progettazione  delle  funzioni e alla predisposizione di mappe identificative dell'utenza potenziale;      attivita'  di  collegamento  tra  le  funzioni  dei centri e le iniziative di sviluppo locale;      azioni  finalizzate a costruire una efficace collaborazione tra SP, e agenzie del mercato del lavoro o territoriali (anche Eures);      attivita'   di  studio  e  progettazione  di  integrazione  tra funzioni  dei centri e iniziative per l'emersione e, in generale, per il contrasto al lavoro nero e irregolare;      azioni   volte   alla  pubblicizzazione  e  valorizzazione  del servizio  presso  i  cittadini  e presso differenti gruppi di utenti, comprendente  la  messa  a punto di supporti informativi sia a stampa che web;      reperimento,  acquisizione e trattamento delle vacancies presso le imprese;      azioni informative presso le imprese, volte alla individuazione delle esigenze formative e professionali inespresse;      avvio del front-desk per le imprese;      preselezione;      avvio  del  front-desk  per  le  persone  in  cerca di lavoro e costituzione  delle  e'quipes  di  intervento  settoriali (ad es. per interventi  a  sostegno  della mobilita' geografica del soggetti alla ricerca di lavoro);      azioni  finalizzate  alla  lotta del lavoro sommerso attraverso attivita'   informative   e   di   formazione   onde   prevenire   il consolidamento di fenomeni di irregolarita'.    Tali  azioni  si  dovranno accordare con le esperienze realizzate nell'Unione Europea, mediante l'avvio di scambi di buone prassi, come previsto  dalla  Strategia comunitaria di coordinamento in materia di lotta alla disoccupazione.    Le  presenti  linee  guida costituiscono, assieme all'accordo del 16 dicembre  1999 sugli "standard minimi di funzionamento dei servizi pubblici  per l'impiego" documento base per la definizione del Master Plan   sui   servizi   all'impiego.  Nel  corso  delle  attivita'  di definizione   e   realizzazione  del  Master  Plan,  si  apporteranno iritegrazioni  alle  linee  guida  attraverso  lo  stesso  metodo del confronto istituzionale e sociale che ne ha consentito l'emanazione.    L'attuazione  delle  medesime  sara'  realizzata  nel quadro piu' generale    di    realizzazione    della   riforma   della   pubblica amministrazione  e  della  valorizzazione dell'autonomia gestionale e delle competenze professionali degli operatori.    Attraverso   ulteriori  atti  e  interventi  si  procedera'  alla definizione   e   promozione  di  iniziative  aventi  come  obiettivi congruenza  e  omogeneita'  dell'attuazione  nelle  diverse  aree del Paese.  |  
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